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Palermo

Messaggioda Nigel » 08/03/2017, 22:14

... io non posso vivere senza di te, credo sia l'unica cosa certa della mia vita in questo momento.

Aveva fatto appena una rampa di scale, ne mancava un'altra e sarebbe giunto al pianterreno dove stava il portone di ingresso.
Ma la mano della rossa lo fermò, facendolo voltare a guardarla, così che ella potesse proseguire senza dover fare chissà quali sforzi.

Ma se è la Eufemia pre-rottura che vuoi... io non posso più essere quella persona, non completamente: perché la ragazza di cui ti sei innamorato non aveva mai amato così tanto, non aveva mai perso così tanto. Il dolore che ho provato in questi mesi, la consapevolezza di quanto tu fossi importante per me e di come la tua presenza nella mia vita l'avesse resa degna di essere vissuta, tutto questo è arrivato con la fine della nostra relazione e questo, Nigel, mi ha cambiata, esattamente com'è successo a te.

Tu sei quella persona, semplicemente hai mutato ed hai smussato alcuni angoli del tuo io, esattamente come ha fatto il sottoscritto da molto tempo.
Il dolore ci cambia, il dolore ci può distruggere ma può anche renderci migliori, proprio per il detto "Quello che non uccide, fortifica".


Non so in quali termini io sia diversa, non so quantificarti il cambiamento, ma non ti mentirò dicendoti che sono la stessa persona di un tempo perché certi eventi ti segnano e ti cambiano, inevitabilmente. Ma questo non cambia quello che sento per te: quella gelosia bruciante al pensiero di te con un'altra, quel desiderio di stare di nuovo tra le tue braccia, tanto forte da impedirmi di respirare... tutto questo è reale, è qualcosa che non se n'è mai andato, anzi, che si è acuito nel tempo.
Per favore non... non andartene...


Prendi fiato, non c'è bisogno che continui a tenermi il braccio, mi hai fermato, non me ne andrò...
... Perché non torniamo di sopra?


La prese per mano, salendo con lei le scale fino a tornare dentro la camera della Longarno, chiudendo ancora una volta la porta ed isolandoli da tutto e tutti.
Si andò sedendo sul letto, invitando lei a fare la stessa cosa, così che potesse riprendere a parlare finalmente faccia a faccia, finalmente senza filtri.

Io ho bisogno di te, io... non posso immaginarti con nessun'altra, non voglio che tu stia con nessun'altra, perché nessuna ti amerà mai quanto ti amo io!

... Continua, non ti fermare, dai...

Mi dispiace, mi dispiace così tanto, sono stata una stupida, non avevo capito cosa stavo rischiando di perdere, e... ti giuro che farò di tutto per farmi perdonare, per dimostrarti quanto ti amo, che sono solo io l'unica persona fatta per starti accanto ma per favore... per favore Nigel, non lasciarmi...

Strano da dire quando in realtà loro due non stavano più assieme da un bel po', ma era un errore normale considerato il fatto che lei in quel momento non ci stesse nemmeno pensando.
Era già proiettata su di lui come la sua ragazza, come se non avesse mai smesso di esserlo. In lacrime, addolorata ma desiderosa di rimettersi in gioco, di rischiare, di combattere.

Sapevo che ci fossi ancora tu sotto tutta quella coltre di pessimismo e senso di colpa...

Avvicinò due dita all'altezza del cuore della ragazza italiana, guardandola sempre negli occhi, mentre con l'altra mano le asciugava le lacrime, scuotendo la testa.
Non c'era bisogno di piangere, non c'era bisogno di temere o tremare, anche se certo, lei questo ancora non lo sapeva.

Ti sei scusata anche troppo, ne sei consapevole? O forse per te non ci sarà mai una fine a questo bisogno di scusarti.
Sai cosa c'è però? Puoi chiedermi perdono amandomi. Puoi chiedermi perdono essendo sempre te stessa.


La afferrò per i fianchi e senza il minimo preavviso la fece sistemare a cavalcioni su di lui, così che potessero essere tanto vicini, tanto a contatto, profumo con profumo della pelle.
Era da mesi che sognava di ritrovarsi così con lei, ma non l'aveva mai ammesso con se stesso o con chiunque altro, perché doveva levarselo dalla testa. Invece...

... Mi sono innamorato e ho amato la Mia di un tempo, ma non è detto che questa versione 2.0 non possa farmi innamorare ancora di più.
L'importante è che l'autenticità LOngarno sia sempre innegabile e presente, ecco tutto ciò che chiedo, perché te l'ho detto, mi sono innamorato anche di tanti tuoi difetti.


Se poi qualcuno se ne fosse andato via lasciando lo spazio a dei pregi importanti ok, andava alla perfezione, ma Eufemia non era Eufemia senza tutti i suoi dettagli, le sue sfaccettature.
Avvicinò le labbra al collo bianco della ragazza, dandovi sopra qualche bacio leggero ma molto, molto passionale, caldo, anzi, caldissimo, decisamente molto "fisico".

Come avrai capito, anche io sono cambiato in tanti aspetti del mio essere e dovrai, in un certo senso, scoprirmi anche tu...
... Ciò non toglie però, che pure qui sotto si cela sempre l'imbranato Sykes che ti è stato appresso per anni, desiderandoti più di ogni altra cosa al mondo.


Tornò a guardarla e dopo tanto, tantissimo tempo, si permise di sorriderle con molta più convinzione, sentimento, dolcezza, quella dolcezza sua, inconfondibile.
Poi però, con un controllo della situazione mai avuto prima, le prese il viso tra i palmi e lo condusse verso il proprio, così da poterla baciare sulle labbra con assoluta "castità".
Fu un bacio morbido, un bacio gentile, il bacio che si davano spesso quando stavano assieme, il bacio che lasciava l'inconfondibile traccia del ragazzo lasciato l'anno prima.
Non l'avrebbe mai presa in giro, perché sapeva di poter sfoderare quel lato di sé, ma preferiva farlo nel modo e nel momento giusto.
Trascorsero una dozzina di secondi e così il Sykes ci mise anche la lingua, trasformandolo in un gesto decisamente più incisivo e di trasporto intenso.

... Che cosa ne diresti di tornare ad essere una cosa sola, Eufemia Longarno?
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Messaggioda Eufemia » 08/03/2017, 23:26

... io non posso vivere senza di te, credo sia l'unica cosa certa della mia vita in questo momento.
Ma se è la Eufemia pre-rottura che vuoi... io non posso più essere quella persona, non completamente: perché la ragazza di cui ti sei innamorato non aveva mai amato così tanto, non aveva mai perso così tanto. Il dolore che ho provato in questi mesi, la consapevolezza di quanto tu fossi importante per me e di come la tua presenza nella mia vita l'avesse resa degna di essere vissuta, tutto questo è arrivato con la fine della nostra relazione e questo, Nigel, mi ha cambiata, esattamente com'è successo a te.


Tu sei quella persona, semplicemente hai mutato ed hai smussato alcuni angoli del tuo io, esattamente come ha fatto il sottoscritto da molto tempo.
Il dolore ci cambia, il dolore ci può distruggere ma può anche renderci migliori, proprio per il detto "Quello che non uccide, fortifica".


Non so in quali termini io sia diversa, non so quantificarti il cambiamento, ma non ti mentirò dicendoti che sono la stessa persona di un tempo perché certi eventi ti segnano e ti cambiano, inevitabilmente. Ma questo non cambia quello che sento per te: quella gelosia bruciante al pensiero di te con un'altra, quel desiderio di stare di nuovo tra le tue braccia, tanto forte da impedirmi di respirare... tutto questo è reale, è qualcosa che non se n'è mai andato, anzi, che si è acuito nel tempo.
Per favore non... non andartene...


Prendi fiato, non c'è bisogno che continui a tenermi il braccio, mi hai fermato, non me ne andrò...
... Perché non torniamo di sopra?


Non voleva lasciargli il braccio, a causa del terrore di vederlo andare via: e non aveva importanza che lui l'avesse rassicurata in tal senso, non lo avrebbe mollato per nulla al mondo; per fortuna Nigel le prese la mano, mantenendo il contatto fisico tra loro, così da tornare in camera di lei, chiudere la porta e sedersi sul bordo del letto prima di riprendere il discorso.

Io ho bisogno di te, io... non posso immaginarti con nessun'altra, non voglio che tu stia con nessun'altra, perché nessuna ti amerà mai quanto ti amo io!

... Continua, non ti fermare, dai...

Mi dispiace, mi dispiace così tanto, sono stata una stupida, non avevo capito cosa stavo rischiando di perdere, e... ti giuro che farò di tutto per farmi perdonare, per dimostrarti quanto ti amo, che sono solo io l'unica persona fatta per starti accanto ma per favore... per favore Nigel, non lasciarmi...

Tecnicamente, ad essere precisi, era stata lei a mollarlo ed ora non stavano insieme, quindi lui non avrebbe potuto lasciare qualcuno con cui non aveva una relazione... ma Mia era certa che il Sykes avrebbe capito il senso di quelle parole; la vera domanda, infatti, era un'altra: quella nuova versione di sé avrebbe potuto comunque attrarlo, o perlomeno sarebbe bastata a non farlo decidere di allontanarsi definitivamente da lei?

Sapevo che ci fossi ancora tu sotto tutta quella coltre di pessimismo e senso di colpa...

Il Fuoco divampò al semplice contatto delle dita di lui sul proprio petto e sulle guance: Nigel la incendiava, accendeva il suo Elemento ma anche i suoi sensi, le sue emozioni a lungo sopite, schiacciate dal dolore e dal rimorso per quanto accaduto.

Ti sei scusata anche troppo, ne sei consapevole? O forse per te non ci sarà mai una fine a questo bisogno di scusarti.

Annuì, perché di questo poteva esserne sicuro: Mia avrebbe percepito dentro di sé il bisogno di scusarsi... sì, probabilmente per sempre.

Sai cosa c'è però? Puoi chiedermi perdono amandomi. Puoi chiedermi perdono essendo sempre te stessa.

Nigel...

Quasi rimase senza fiato nel sentirsi prendere di peso e mettere a cavalcioni sopra di lui: era impacciata -impacciata lei, assurdo- non sapeva dove mettere le mani, che alla fine appoggiò semplicemente sulle sue spalle, perché non era certa di quanta libertà potesse prendersi col Sykes... ma continuava a guardarlo, gli occhi che brillavano ora solo grazie alla sua vicinanza.

... Mi sono innamorato e ho amato la Mia di un tempo, ma non è detto che questa versione 2.0 non possa farmi innamorare ancora di più.
L'importante è che l'autenticità Longarno sia sempre innegabile e presente, ecco tutto ciò che chiedo, perché te l'ho detto, mi sono innamorato anche di tanti tuoi difetti.


Mh...

Un piccolo gemito, controllato e tremulo, le scappò dalla bocca nel sentire quella di lui sul proprio collo: non si era mai preso così tanta libertà con lei, non aveva mai condotto il "gioco" con una sicurezza simile, erano piccoli particolari che chiaramente la confondevano oltre che eccitarla, perché erano proprio quello che avrebbe sempre voluto dall'altro.

Come avrai capito, anche io sono cambiato in tanti aspetti del mio essere e dovrai, in un certo senso, scoprirmi anche tu...
... Ciò non toglie però, che pure qui sotto si cela sempre l'imbranato Sykes che ti è stato appresso per anni, desiderandoti più di ogni altra cosa al mondo.


Quel sorriso.
Era stato quello a colpirla la prima volta, a farle vedere Nigel in modo diverso, a spingerla ad andare oltre la sua figura impacciata ed un po' goffa... a farla innamorare; ed ora era di nuovo lì, quel sorriso meraviglioso, a seguito del quale le prese il viso tra le mani e posò le labbra su quelle della rossa, portandola in paradiso.
Aveva sognato così a lungo che quel momento tornasse da lei che quando accadde pensò di sognare: forse stava già dormendo, magari si era addormentata sul divano dopo che Miranda se n'era andata... in quel caso sarebbe stato senza dubbio il sogno più bello del mondo.
Ricambiò il bacio, naturalmente, perché che si trattasse o meno di un sogno non poteva sprecare un momento tanto perfetto, muovendo la bocca sulla sua, intrecciando anche la lingua con quella di lui alla fine, le mani che per istinto si intrecciavano dietro al suo collo e gli occhi chiusi, almeno fino a quando il Medimago non si staccò da lei, costringendola sua malgrado a tornare a guardarlo.

... Che cosa ne diresti di tornare ad essere una cosa sola, Eufemia Longarno?

... davvero? -lo domandò in un sussurro tremulo, speranzoso ma anche spaventato: voleva tornare con lei? L'incubo poteva essere davvero finito? Possibile che il proprio cuore avesse la possibilità di battere di nuovo all'unisono con quello di lui?- Questa... è l'unica cosa che abbia mai voluto da quando ho capito quanto tu sia importante per me.

Sorrise, le lacrime che le scivolavano ancora sulle guance, sempre salate, sempre calde... ma non più sofferenti, no, ora piangeva per un motivo diverso, piangeva perché Nigel la stava facendo tornare a vivere.

... ti amo, Nigel.
Perdonami, perdonami per tutto... amore mio...


Incerta nell'accarezzargli una guancia, alla fine lasciò dietro di sé ogni paura e lo fece, perché sentiva che era stato proprio lui a darle il diritto di prendersi una libertà del genere... anzi, a riprendersela; possibile che fosse diventato ancora più bello dopo quel bacio? No, erano gli occhi di Mia a darle quell'impressione, non più offuscati dal velo di tristezza e solitudine a cui si era abitata.

E per la cronaca... questa tua nuova sicurezza mi piace da impazzire...

Arrossì appena, facendo scoprire al Sykes un nuovo tratto di sé: o meglio, un tratto presente anche nella Mia di un tempo, ma che egli non aveva mai potuto scoprire a causa del proprio carattere molto più morbido e meno virile rispetto all'attuale; si sarebbero davvero dovuti riscoprire, e c'era anche una piccola possibilità che alla fine non si piacessero più... ma volendo pensare positivo, com'era solita fare la Longarno, allora era altresì plausibile che i due tornassero ad essere molto più uniti di prima.
E chissà, forse non sarebbe stato Logan il prossimo a sposarsi, dopotutto.
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Messaggioda Nigel » 09/03/2017, 22:41

... Che cosa ne diresti di tornare ad essere una cosa sola, Eufemia Longarno?

... davvero?

Sì, davvero...

Questa... è l'unica cosa che abbia mai voluto da quando ho capito quanto tu sia importante per me.

La vide cominciare a piangere, ma un pianto serio, di gioia ma serio, intriso di sorrisi, di benessere finalmente ritrovato e tante altre emozioni tanto forti da lasciare senza fiato.
Era bella anche così, per quanto la preferisse da solare, sorridente e felice come al solito. Beh, ci sarebbe tornata molto, ma molto presto, poteva starne certa.

... ti amo, Nigel.
Perdonami, perdonami per tutto... amore mio...


Il mio cuore non ha mai smesso di battere per te... Ma tornerò ad amarti con il tempo...
Ti perdono Mia... A patto che tu mi convinca giorno per giorno che questa sia la decisione più giusta, come da te asserito poco fa...


Si lasciò accarezzare, anzi, posò la propria mano su quella di lei come ad invitarla nel comportarsi naturalmente, prendendosi tutte le libertà del mondo, quelle di una fidanzata.
La guardò ancora intensamente, sorridendole con occhi gentile, quegli occhi che per troppi mesi non si erano specchiati in quelli ardenti e brillanti dell'italiana.

E per la cronaca... questa tua nuova sicurezza mi piace da impazzire...

Ahahah... Devo dire che anche il tuo nuovo taglio di capelli non è affatto male!

Le fece un occhiolino, ridendo e cercando di coinvolgerla nel buonumore di quel ritrovato ottimismo, l'ottimismo di una coppia ritrovata, una coppia pronta a ricominciare, più forte di prima.
La baciò di nuovo, le rassicurò di nuovo il cuore che adesso potesse cercare di stare un po' più calmo, che il pericolo fosse ormai finito.

Ci scopriremo a vicenda, col passare dei giorni, incontrando nuovi lati di noi stessi, quasi come se ci fossimo messi assieme per la prima volta.
Non so cosa ne pensi tu, ma io sono davvero euforico all'idea di questa nuova dimensione per noi due... tesoro...


Tanti nuovi tipi di chiacchiere, tanti nuovi tipi di luoghi da visitare assieme, conversazioni da intraprendere con altre persone, passatempi da condividere, idee da coltivare.
Lei avrebbe avuto vicino un Nigel più sicuro, più sprezzante, più forte, più passionale, più deciso. Lui avrebbe avuto vicina una Eufemia meno egoista, meno egocentrica.

Dimmi però che hai perso la tua passione per il gelato e la nostra storia finisce qui!

Perché di sicuro se si fosse persa quel tratto distintivo che lo portava a godersi tutto il gelato depositato nella villa Longarno, allora le cose sarebbero iniziate davvero tanto, tanto male.
Ma per fortuna determinati tratti distintivi non perdevano smalto nemmeno dopo il rinsavire dall'aver commesso un grave, gravissimo errore, errore del quale però Nigel non voleva parlare più.

... Stanotte ti farò godere come non hai mai goduto in vita tua... Spegnerò ogni tua Fiamma con il mio Fiume...

Si avvicinò all'orecchio della rossa italiana e le fece quel sussurro indicativo di un proseguo post gelato decisamente all'insegna della riconciliazione più autentica e fisica.
Certo, avrebbero fatto l'amore, per il sesso ci sarebbe stato tempo, magari la mattina dopo, ma anche solo nel fare l'amore, il Sykes era pronto a farle ricordare di continuo perché fosse tornata da lui.

FINE + HOT END
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Messaggioda Eufemia » 17/03/2017, 16:07

@ Villa Longarno | Messina - Italia | 27.6.13 | 6.34 a.m. @

Mi dispiace tanto, Nigel...
Ma è finita.


Immagine


.........

L'aveva sognato di nuovo: il momento in cui aveva lasciato Nigel, in cui aveva interrotto la loro storia commettendo l'errore più grande della propria vita; si mise seduta sul letto, madida di sudore, facendo però attenzione a non svegliare il Sykes che le dormiva accanto. Si passò una mano tra i capelli, guardando l'ora riportata dalla sveglia sul comodino.
Faceva caldo, il caldo afoso tipico del Sud Italia, ma ultimamente Mia lo soffriva di più quasi come se fosse stata un'eschimese abituata a vivere in un igloo che si ritrovava improvvisamente a vivere in Sicilia: non riuscendo a stare nel letto perché si sentiva soffocare, la rossa mise i piedi a terra e lasciò la stanza, scendendo le scale per arrivare in cucina e bere un bicchiere d'acqua fresca, seguita dal dolce Chocco che, per quanto felice di dormire, non abbandonava mai la padrona.


Ciao!

Cia-ciao a-a t-te!
... dimmi, dimmi pure... come posso... aiutarti?


Posso?

Tu puoi tutto!
... cioè, no, nel senso, naturale, ovvio è libera, puoi prenderla, chiaramente!


Era cominciato tutto così, tra lei e Nigel: ricordava ancora come fossero state le amiche a farle notare che un ragazzo la stava osservando da lontano ormai da tempo... ricordava di aver avuto i capelli biondi a quel tempo, per motivi di lavoro, così come ricordava di essersi alzata e fermata poi al suo tavolo, lui con quel vassoio pieno di cibo che aveva preso per un amico.


Nigel Colton Sykes... tutta questa roba non è mia eh!?
Non sono mica un mangione!
E' per un mio... amico che... beh, è in ritardo e mi ha chiesto di prendergli il pranzo, tutto qui, sai, solidarietà tra Ignis, cose simili!
Hai presente Sean Scott no? Ecco si, lui, lui si... lui...


Intendi quello Sean Scott, col vassoio pieno e nessuna intenzione di mangiare anche il tuo?


Le era piaciuto fin sa subito: non come accaduto con Desmond, per i loro caratteri orgogliosi, né come con Jessie, per i suoi gesti galanti e nella maggior parte dei casi costosi; no, Nigel le era piaciuto per la sua goffaggine, per quel dolce imbarazzo con cui si era sempre rivolto a lei, per quel sorriso sincero e disarmante di chi voleva essere semplicemente se stesso e piacerle per questo.


Eeee comunque dai, anche tu qualche volta mangi qualcosa di buono no?
Il Venerdì ad esempio, la tagliata con la rucola e il pachino non è niente male, come anche il tortino di zucca!
Per non parlare del Lunedì, lo sformato di patate che fanno qui è davvero ottimo non trovi?
... oh capperi...
Vu-vuoi il budino?
Prendilo pure eh, io non lo mangio!
... Ah no giusto non puoi, domani hai la sfilata in Corsica... !!!


Gli aveva dato dello stalker, all'inizio, ma come biasimarla? Sapeva praticamente tutto di lei, anche che Chocco avesse fatto delle vaccinazioni! Quel ricordo la fece sorridere mentre dalla cucina si spostava sulla poltrona del salotto, col beagle accanto a sé; si era dimostrato dolce e premuroso, preoccupato per il cucciolo perché importante proprio per lei... e Mia l'aveva "premiato", a modo proprio, offrendogli di andare a portarlo fuori insieme.
Avevano iniziato a conoscersi così, passando tanto tempo insieme, diventando amici e probabilmente anche qualcosa di più, per quanto la Longarno non si sentisse pronta ad ammetterlo: Nigel, al contrario, sembrava capace di accettare anche solo la sua amicizia pur di poterle stare accanto, di poter condividere con lei una parte della sua vita.


Ohi ohi ohi ohi ohi...
No no, non mi hai fatto niente, sto benissimo, e poi non è colpa tua, è stata la porta!
Allora, vedi... io... io... ti avevo portato... una... una sciocchezza perché... insomma...
... Ta-tanti auguri...


Immagine


Quel portagioie era stato il regalo più bello del mondo, per lei: Nigel aveva speso un sacco di soldi -più di quanti avrebbe dovuto- per regalarglielo, per renderla felice con qualcosa che andasse oltre la banalità, o il solito regalo fatto per impressionare più che per un pensiero su cosa davvero potesse piacerle; e lei lo conservava ancora, in un cassetto del suo comodino affinché non prendesse polvere, abbandonandosi spesso al suono di quella musica che per tante sere, da quando avevano rotto, le aveva tenuto compagnia.


… ti fa tanto male?

Ma no, figurati, non ti preoccupare, giusto un poco, stamattina, quando è arrivata la partecipazione e...
... e... e... e... nel senso, stamattina quando è arrivato l'invito, il gufo evidentemente era un po' nervoso e allora mi ha dato una beccata proprio vicino al punto dove ho sbattuto prima, quindi mi faceva male anche da prima, che coincidenza vero?
Eheheh... Incredibile proprio... Eheheh...


Nemmeno Desmond era riuscito, fino ad allora, a darle la spinta necessaria per chiudere con Jessie, per opporsi al matrimonio col fidanzato storico di cui, però, non era più innamorata... ma Nigel sì.
E l'aveva fatto proprio con la dolcezza, col suo modo di fare goffo e tenero, con le premure, con la delicatezza di chi le era entrato nel cuore in punta di piedi, insediandosi però tanto in profondità da non poter più essere cacciato via.


… io ti piaccio proprio tanto, vero?

"Ti piaccio proprio tanto"... beh, potrei risponderti di si, se all'essere umano semplicemente "piacesse" respirare.
Ogni uomo respira per vivere, perché senza respiro è destinato a morire, a non esistere più... ecco, lo stesso vale per me, con te.
Se non ti guardo almeno una volta al giorno sorridere rischio la vita.
Se non sento la tua voce almeno una volta al giorno, rischio di non esistere più.
Io veramente... Eufemia... Io ecco...
... Io Ti amo come nessun uomo ha potuto amare una donna.
E' come se vedessi solo te a colori e tutto il resto in bianco e nero, sempre, indistintamente.
Il sonno di ogni notte e cullato dal pensiero che potrò rivederti la mattina successiva.
Ad ogni preghiera eseguita al Conflux chiedo sempre che tu sia protetta e che non debba mai accaderti nulla di male.
Se la bellezza avesse un nome sarebbe senza dubbio il tuo.
Amo la luce che risplende nei tuoi occhi, amo le emozioni che sai trasmettere con un gesto, amo il tuo amore per Chocco, amo il tuo saperti sempre mostrare superficiale a tutto e tutti nascondendo nel cuore una interiorità profonda quanto l'universo, amo le efelidi che ti nascono l'Estate, amo il neo che hai dietro la spalla sinistra e che invece tu tanto odi, amo quando fai "mhmh" quando sei assolutamente convinta di qualcosa, amo le tue labbra appena schiuse quando rimani sorpresa di qualcosa.
Sono cinque anni che ti amo ogni giorno più dell'altro... sono cinque anni che mi chiedo come possa essere possibile trovare un'altra ragazza perfetta come te... sono cinque anni che ogni volta che bacio un'altra persona o mi trovo in intimità con lei non riesco a fare altro che paragonarla a te, finendo per farti risultare l'assoluta e incontrastata vincitrice in qualsiasi occasione.
Mi spiace di metterti in imbarazzo, mi spiace che le tue amiche facciano battute sui miei sguardi... mi spiace di averti forse spaventata con la mia abitudine a trovarmi il più possibile dove sei tu, anche a parecchia distanza, ma non posso fare a meno di ammirarti, non posso fare a meno di immaginarmi lì, accanto a te... magari sorridente, con una battuta pronta a strapparti una risatina di quelle tue argentine è meravigliose, facendoti scoprire quanto posso essere brillante, speciale, unico, adeguato a starti vicino, adeguato a...
... a farti felice per il resto dei tuoi giorni, al pari di chiunque altro, con la stessa volontà innegabile di metterti al centro del Mondo.
So che il denaro per te non conta, tu hai principi molto più belli, più aulici, più importanti, non ho mai pensato nemmeno per un secondo che tu possa essere una persona superficiale, altrimenti ti saresti vincolata al tuo ragazzo molto, molto prima.
Io non sto dicendo che non è adatto a te e non lo sto nemmeno insultando, ci mancherebbe, la Trama non voglia, assolutamente...
... Volevo solo dire che dentro di me, dentro al mio cuore ho sempre pensato di avere le carte in regola per darti gioia almeno quanto lui.
Uhm... No, no scusa questa non è una gara e non era giusto che dicessi tutto questo, tu mi hai chiesto solo cosa provo e non avevo il diritto di esprimermi in questi termini, ti prego perdonami, mi dispiace...


Si era resa conto di amarlo in quel preciso istante: quelle parole, quella dichiarazione spontanea, intensa e che veniva dal cuore l'avevano scossa così tanto da darle il giusto input per mandare all'aria ogni progetto, ogni certezza; non poteva sposare Jessie, non quando la propria anima ormai apparteneva al Sykes, a quel ragazzo stupendo pronto anche a presenziare al matrimonio di lei con quell'altro, se ciò l'avesse resa felice.
Scosse la testa a quel ricordo, le lacrime che volavano dalle guance al pavimento senza che neanche si fosse accorta di aver cominciato a produrne in quantità industriale.


… dovrò annullare il matrimonio.

C-cosa?
M-ma... Perché?


… fai in modo che ne valga la pena, Nigel.

Stai dicendo che io da adesso sarei il tuo... il tuo...
Ti amo... ti amo... ti amo... ti amo... ti amo... ti amo...


Spinse con forza il palmo della mano contro la bocca affinché il rumore dei singhiozzi venisse quanto più possibile attutito: una volta presa quella decisione le era sembrato che tutto fosse appena diventato perfetto; l'aveva baciato, con sentimento, e da quel sentimento reciproco il Fuoco era esploso nei loro cuori, facendoli avanzare di grado... le era sembrato un segno, quello, la riprova che anche il Conflux stesse benedicendo la loro unione.
E l'aveva annullato davvero, il matrimonio: aveva scelto il Sykes in barba ai voleri della famiglia, alla prospettiva di una vita altolocata dove i soldi non sarebbero mai mancati; aveva presentato Nigel ad Aryanne, aveva osservato i due fare amicizia, tanto diversi ma ugualmente capaci di trovarsi piacevoli compagnie.
Erano passati i mesi, era trascorso un anno... era arrivata l'Erede dall'Acqua in visita alla Gilda Ignis: all'epoca Razìa era ancora una stronza patentata, e non ci aveva messo molto a trovare un punto debole in Nigel su cui colpire per divertirsi un po'.


Noi Eredi sappiamo che cos'è l'amore: qualcosa di incredibilmente travolgente ma sicuro.
Non temiamo ogni giorno di perdere la persona che amiamo perché se il sentimento è ricambiato, diventa perpetuo.
Non ci rende fragili, timorosi del futuro, come il vostro, come il tuo.
Voi due siete complementari poi, essendo due fuochi che si alimentano, ma a volte bisogna anche essere opposti.


Questo dipende dalle persone, Erede... Non sempre è così.

Ah sì?

Certo, perché anche se in noi Gildati l'amore non nasce istantaneo, è possibile che si sviluppi e fortifichi col tempo.

E pensi che lei rimarrà con te o tu rimarrai con lei solo per questo?

Io...

... Tu non hai alcuna certezza, ecco qual è il fulcro del discorso.
Lei non è per te e tu non sei per lei, questo è lampante.


...

La domanda che dovresti porre a te stesso è: che cosa vuoi davvero?
Che amore vuoi per te stesso, un amore così oppure qualcosa di diverso, più affine a te?
Chiediti cosa vuoi, magari la risposta potrebbe anche sorprenderti, mia Guida.
Pf, adesso mi ritirerò nelle mie stanze fino al momento della cena, ci vedremo nella Sala dei Pasti.
A più tardi!


L'aveva odiata... ma aveva odiato di più lui, in quel momento: ricordava ancora -con una precisione sconcertante, come fossero cicatrici sotto la pelle- la delusione che aveva provato nel vedere Nigel non reagire, non rispondere a Razìa; non aveva difeso il loro amore, aveva lasciato che ella "vincesse" quella battaglia verbale, le aveva fatto credere di non essere poi troppo sicuro del loro amore, della sua forza.
Perché le aveva permesso di mettere in dubbio quello che li legava? Che lui stesso, dopo quelle parole, si fosse fatto venire le stesse incertezze? Domande a cui il Sykes aveva dato risposta nel modo più bello del mondo.


... Oggi mi è stata posta una domanda, una domanda che intendeva farmi riflettere.
Ho apprezzato il bel pensiero di darmi un consiglio, il consiglio di pensare attentamente a che cosa voglio dalla mia vita.
Non solo, anche pensare a cosa voglio dall'amore, un sentimento che per noi Ignis è fondamentale, perché caldo, avvolgente, istintivo.
Ebbene, il brano che vorrei cantare adesso rappresenta la mia risposta a quella domanda, una risposta sentita, una risposta vera, una risposta sincera come è sincero il mio amore nei confronti della persona che sta condividendo la sua esistenza adesso col sottoscritto.


Per poco non se nera andata stizzita nel sentire che il fidanzato avesse addirittura scritto/preparato una canzone in onore di quel "consiglio" che tanto l'aveva ferita: ma poi, e non a sorpresa, perché in fondo avrebbe dovuto immaginarselo, Nigel aveva iniziato a cantare... e a farle nuovamente battere il cuore al ritmo del suo stesso nome.


Vorrei qualcosa che non sia così prevedibile,
Sentirmi in gioco, sentirmi anch'io fragile,
Confesso vorrei qualcosa che non sappia troppo di me,
Sentire paura rischiare anche di perdere...

Vorrei un amore non da manuale, amore che fa stare bene,
Sentimenti, sensazioni, emozioni e…,
l'incontenibile,
Amore senza portafoglio, amore che sa vivere di briciole nel semplice e nella certezza che sia incontenibile...

Cerco una forma che sia complementare a me,
cerco l'altra metà anche fosse impossibile,
cerco una storia d'amore che parli anche un po' di me,
che non sappia di principi azzurri o di favole...

Vorrei un amore non da manuale, amore che fa stare bene,
Sentimenti, sensazioni, emozioni e…,
l'incontenibile,
Amore senza portafoglio, amore che sa vivere di briciole nel semplice e nella certezza che sia incontenibile...


Le stava facendo male il cuore.
Non sapeva se fosse una cosa fisicamente possibile, ma il cuore le faceva male, un dolore atroce che la costrinse a prendere tra le mani il lembo della canottiera che indossava e stringerlo, quasi strappandolo, con gli occhi chiusi e la mente come, un mantra, richiamava il Fuoco per chiedergli disperatamente aiuto: forse Nigel l'aveva dimenticato, ma un Elemento come quello della Longarno bruciava, non solo per la passione ma anche per il dolore.
Ma certo che se lo ricordava il Sykes, altrimenti perché richiedere anche l'Acqua? Aveva trovato un modo per tamponare il dolore, ma aveva anche perso così un importante legame con lei, quel Fuoco dinamico che li aveva uniti, che era cresciuto con loro: comprendeva il suo gesto, per questo non gli avrebbe mai confessato la sofferenza provata nello scoprire il suo essersi affidato all'Acqua, l'aver "bloccato" il proprio Fuoco che, di conseguenza, non avrebbe più arso con lei.
I ricordi si susseguivano nella sua mente, vividi, intensamente dolorosi: tutte le volte in cui avevano fatto l'amore, i progetti per il futuro, il matrimonio, una vita intera da progettare insieme; poteva tutto questo tornare da loro, potevano loro stessi tornare ad essere ciò che erano prima? No, probabilmente nessuno dei due avrebbe potuto. Nigel era cambiato, così nel profondo che Mia stentava a volte a riconoscerlo; del ragazzo di cui si era innamorata, quello goffo e gentile, quello timido e dolce, era rimasta solo l'ombra sbiadita, un eco lontano ben più vivido nei propri ricordi che nella figura del fidanzato. A posteriori, le veniva da chiedersi tra le lacrime, il suo cambiamento sessuale, l'essere più spigliato, più sicuro di sé, più dominante era valso la modifica di tutto il resto?
Ma d'altronde anche lei era cambiata, inutile prendersi in giro: non riusciva ad essere più egoista come prima -e non era certa fosse un bene- né più spontanea; aveva così tanta paura di perderlo, di allontanarlo da sé che cercava di non fargli mancare nulla, di non contraddirlo in nulla... forse si erano invertiti i ruoli, dopotutto.
Poi c'era Kirie, la sua nuova amica di cui la Longarno non sapeva nulla... e di cui non voleva conoscere nulla: si odiava per la sua gelosia, perché la portava a non tollerare una persona a cui, invece, avrebbe dovuto esser grata -perché era stata accanto a Nigel, l'aveva aiutato a rasserenarsi, gli aveva donato un po' di pace- ma non poteva farci niente. Non riusciva a mettere piede a casa del Sykes, non l'avrebbe fatto nemmeno se avesse avuto la certezza che in quel momento e per le prossime tot ore la ragazza non ci fosse stata: il solo pensiero che abitasse lì, che dormisse lì, che ci fosse roba sua in giro per la casa la mandava fuori di testa: Aryanne aveva cercato di tranquillizzarla, di farla ragionare sul fatto che pur potendo averla lui avesse scelto lei... e per quanto consciamente le desse ragione, era l'inconscio la vera merda.
Già, la Vastnor... lei ed Emmett, col loro rapporto perfetto: li aveva invidiati, profondamente, aveva osservato con ammirazione la loro complicità, il loro feeling, i sorrisi e le attenzioni che si erano scambiati durante l'aperitivo del giorno prima, e quando aveva sentito parlare di matrimonio si era sentita spaccare in due tra la felicità per la migliore amica ed il dolore al pensiero che si sarebbero sposati prima di lei, quando invece l'idea iniziale -quando ancora la mora stava con Robyn- era di sposarsi insieme, un doppio matrimonio da favola.
Ma con quale coraggio avrebbe mai potuto chiederle di aspettare fino a quando -se- Nigel non l'avesse fatta pure a lei la proposta?
Chocco la guardava preoccupato, non capendo il perché la padrona stesse piangendo: lui vedeva solo il lato migliore della sua umana, e si era dimostrato incredibilmente felice nel rivedere Sykes; al contrario, i primi tempi dopo la separazione il beagle aveva tenuto con lei un atteggiamento più distaccato, come se avesse capito che fosse stata colpa sua, come se in qualche modo un po' la odiasse.
Ma non lo biasimava affatto...


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... perché in un certo senso si odiava anche lei.
Si odiava per ciò che aveva fatto in passato, e per la sua evidente incapacità di scaldare il cuore di Nigel nel presente: era un brutto circolo vizioso il loro, con lei che aspettava un suo input per essere più calda e lui che, al contrario, aspettava un maggiore calore da parte di Mia per sbloccarsi; sentiva che toccasse a lei fare il primo passo, ed era giusto perché l'errore era stata lei a compierlo... ma non era pronta, o meglio, non sapeva come fare.
Il Fuoco nel suo animo si era modificato in quei mesi, diventando un Fuoco... freddo. Un Fuoco che pur aiutandola, supportandola e sostenendola nei momenti di difficoltà, non riusciva più a scaldarla quando ne aveva bisogno.
L'uggiolio del beagle la costrinse ad emergere dai propri pensieri, a guardare l'ora: erano le 7.30 passate, era rimasta lì quasi un'ora a piangere, a ricordare, ma doveva muoversi; faceva un caldo terribile in quei giorni, quindi l'unico momento buono per portare a passeggiare Chocco era la mattina prestissimo, quando ancora si riusciva a respirare. Fece una piccola carezza al cane, asciugandosi le guance ed andando in bagno a lavarsi per bene la faccia prima di salire le scale, prendere la propria roba e vestirsi il più silenziosamente possibile senza mai rinunciare allo stile perché, come diceva sempre Miranda, "possono anche accoltellarci a morte, ma farci uscire trasandate proprio no" ... motti da modella, insomma, ma non era certa che lei lo sarebbe mai più stata.


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Nigel dormiva profondamente, e Mia si concesse qualche istante per guardarlo, come se dovesse in qualche modo stamparsi bene a mente i tratti del suo viso, come se temesse nell'inconscio che un giorno l'unico modo che avesse avuto per rivederlo sarebbe stato tramite quel ricordo. Scese le scale, pronta per portare il piccolo a passeggiare... ma si bloccò sull'uscio di casa, come colpita da un pensiero improvviso: tornò n cucina allora, preparò il caffè ed avviò la macchina incantata magicamente, affinché mantenesse caldo il caffè una volta pronto; in ultimo preparò un biglietto per il fidanzato e lo appoggiò sul proprio cuscino, affinché potesse leggerlo nel caso si fosse svegliato mentre lei stava ancora fuori.


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A quel punto poté davvero far indossare la pettorina a Chocco, agganciarlo al guinzaglio ed uscire sotto il cielo sereno -e caldo- di Messina, ricercando in quel Sole esterno che illuminava la sua città natale un po' di quel calore che, da tempo, il Fuoco nel suo spirito non era più capace di donarle.


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Eufemia
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