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Lisbona

Messaggioda Monique » 31/08/2012, 19:50

Lisbona (pron. /liz'bona/; in portoghese Lisboa, liʒ'boɐ) è la capitale del Portogallo, con 547.631 abitanti (lisboneti, lisboetas), mentre l'area metropolitana ha più di 3 milioni di abitanti, pari a circa un terzo dell'intera popolazione portoghese. Terra di fascino e storia, gli abitanti che la compongono sono l'eredità dei tanti marinai che hanno solcato i mari portoghesi. Città cantatrice di Fado ha dato forza all'attività portoghese costituendo una delle mete più visitate del mondo.


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Messaggioda Jorge » 20/06/2013, 13:40

[Un Martedì di Luglio 2106 - ore 18.00 - Quartiere di Belem - Lisbona]


In punizione. I genitori lo aveva messo in punizione non solo per i tre mesi in cui era stato espulso da Hogwarts ma anche per i due mesi estivi centrale, convinti che rimanere in città mentre tutti i suoi amici si andavano a divertire al mare a Cascais lo avrebbe aiutato a riflettere su quello che aveva combinato e su quello che avrebbe fatto in futuro.

Jorge te lo dirò una volta sola - gli aveva detto suo padre, dopo che la Vireau se ne fu andata, lasciandolo solo ad affrontare i genitori delusi - la madre - e incavolati neri - il padre - Fa una sola stupidaggine, fosse anche prendere una T o I o L o come diavolo si chiama in una qualsiasi materia e fino alla maturità ti scordi il Mondo Magico.

Si era fatto piccolo piccolo di fronte a quella minaccia non urlata ma espressa in maniera dura e pacata, mentre gli occhi celesti del padre lo trapassavano da parte a parte. Con grosse difficoltà si era adeguato alle nuove regole che vigevano in casa, come il coprifuoco che scattava alle otto a meno che non uscisse con i genitori e il divieto di lasciare la città con qualunque mezzo, divieto che aveva messo a dura prova il suo buon senso - se mai ne avesse avuto uno - quando aveva ricevuto il gufo da Cappie in cui lo avvertiva della scomparsa del padre.
Per evitare di annoiarsi e cadere in tentazioni inutili, il portoghese aveva finito per organizzare in maniera maniacale le sue giornate, passando le ore più calde al fresco nella sua stanzetta a svolgere i compiti che la sua Capa gli inviava via gufo ogni settimana per evitare che rimanesse indietro con le lezioni e quelle serali costringendo la mamma ad accompagnarlo in giro per la città per erboristerie e mercato dei fiori dove cercava in ogni modo di ricercare le piante che Seal e la Bennet avevano citato a lezione.
Era anche stato tentato di andare a far visita alla bottega del voodoo ma alla fine aveva desistito non solo perchè non avrebbe potuto creare nessun distillato da barattare con la vecchia in cambio degli ingredienti che gli servivano, ma sopratutto perchè sua madre lo avrebbe rinchiuso in casa a doppia mandata se avesse scoperto che frequentava un posto del genere.
La solitudine forzata lo aveva costretto a soffermarsi a riflettere non solo sulle conseguenze di quello che aveva fatto ma anche su altri aspetti della sua vita sociale a Hogwarts, rendendosi conto che tra le poche persone che gli mancavano durante quell'assenza forzata, di sicura quella di Elbeth era quella che gli faceva contrarre il cuore e avvertire le farfalle nello stomaco.

Menina Menina... mi sa che io e te dobbiamo fare quattro chiacchiere...

Si era detto, prima di iniziare a fantasticare su come fare a estorcere alla Grifondoro un appuntamento e sopratutto su come organizzarlo. In preda a una crisi adolescenziale da primo appuntamento aveva cercato di racimolare informazioni in giro, tra amici e cugini, per giungere alla conclusione che forse se voleva uscirne vivo, avrebbe fatto meglio ad avvalersi della consulenza della sua sorellina. C'era stato un unico suggerimento, tra i miliardi che aveva ricevuto, che aveva stuzzicato in parte la sua fantasia e cioè quello di non presentarsi a mani vuote ma con un piccolo regalo.
Inutile dire che quel consiglio lo aveva gettato nello sconforto più totale visto che non aveva la più pallida idea di cosa avrebbe potuto comprarle senza sembrare banale o dover spendere un patrimonio. Fu mentre svolgeva i compiti di Rune che gli venne la classica idea fulminante. Cosa ci poteva essere di più sentito e personale che regalarle un ciondolo fatto a mano da lui, incidendo su qualcosa la runa che, secondo lui, rispecchiava meglio il carattere della Grifa? Certo poteva sempre sbagliarsi ma alla fine era il gesto quello che contava, o almeno lo sperava.

Jorge a cosa ti serve il coltellino, quel libro strano e la corteccia dell'albero?

Gli aveva chiesto la madre, occhieggiandolo preoccupata, quando lo aveva visto mettere quegli oggetti nello zaino prima di uscire di casa.

Tranquilla mamma, non devo fare nulla di illegale.

L'aveva rassicurata, prima di prendere insieme a lei il tram che li avrebbe condotti a Belem, dove la madre aveva appuntamento con un gruppo di amiche per fare una qualche riunione religiosa presso il Monastero di San Jeronimo. Solitamente quello era uno di quei giorni in cui Jorge non metteva piede fuori casa, preferendo esercitarsi con il fado piuttosto che bighellonare nel parco antistante il Monastero. Ma il suo libro di Rune diceva che per potenziare la forza fisica e la volontà era necessario intagliare il legno di martedì. Una volta giunti a destinazione, Jorge aveva salutato la madre e si era andato ad accomodare su un muretto all'ombra di uno degli alberi che erano disseminati nel parco, inalando a fondo l'odore di salsedine che un leggero venticello portava fino a lui dall'Oceano posto a pochi metri di distanza da lui.

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Bloccate le pagine del libro con due sassolini in modo che rimanesse aperto sull'immagine della runa prescelta, Jorge prese il pezzetto di legno e disegnò su di esso quella specie di P greca.


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Successivamente iniziò a incidere il legno, concentrandosi prima sul lato più lungo per poi proseguire su quello corto e infine dedicarsi all'astina centrale. Man mano che il coltello scendeva in profondità Jorge incontrava sempre più resistenza nel legno e così, costretto a esercitare una forza maggiore, la punta del coltello schizzò più volte fuori dal tracciato, procurandogli non pochi tagli alle dita [Talento (F)=12 +4d/20= 16].

Di sicuro sarà vissuto questo regalo...

Mormorò tra sè sperando che le piccole goccioline di sangue che erano schizzate un po' ovunque si sarebbero mimetizzate bene con il colore del legno. Quando la madre tornò a prenderlo due ore dopo, Jorge aveva terminato l'incisione della runa. Adesso non gli restava altro da fare che portare il pezzo di legno dal suo vicino e chiedergli se poteva smussare gli angoli e levigarlo un po', giusto per evitare che qualche scheggia potesse ferire la sua Menina se e quando la ragazza avesse deciso di indossarlo.

[Autoconclusiva - Fine]
Ultima modifica di Jorge il 10/02/2014, 21:19, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Jorge » 10/02/2014, 21:12

[Inizio Luglio 2107 – Lisbona – ore 19.00]


Quais são as suas intenções com Rosita?
(Che intenzioni hai con Rosita?)


O de sempre. Universidade aperitivo no terraço com vista para o oceano, jantar em Belém, visita muito particular e noturna do Castelo através Gorca.
( Il solito. Aperitivo sulla terrazza dell’Università con vista sull’Oceano, cena a Belem e visita notturna molto privata al Castello grazie a Gorca.)


Era tornato a Lisbona da meno di una settimana e quelle, per Jorge, si prospettavano già come le più belle vacanze estive che avesse mai trascorso. Sua madre gli aveva dato il regalo dei nonni per il suo compleanno – soldi babbani che nessuno aveva pensato di spedirgli a Hogwarts durante l’anno - , suo padre si era quasi complimentato con lui per l’anno scolastico appena trascorso, suo cugino lo voleva ancora tra i piedi anche se era un louco e Rosita aveva accettato di uscire con lui quella sera stessa. Per quel motivo Xavier si trovava nella sua camera da letto quel pomeriggio, per assicurarsi che sapesse ancora come ci si comportava tra “persone normali” e dargli qualche dritta per concludere la serata in bellezza. O almeno era quello che Jorge pensava mentre sceglieva una maglietta non troppo sportiva dal suo armadio.

Eu não quero dizer hoje à noite (Non intendo stasera) – precisò Xavier, aprendo a caso il libro di Difesa del Delfino e trovando a guardare dritto negli occhi la riproduzione cartacea dello Slenderman – Isso é péssimo ... Eu quero saber quais são as suas intenções com ela depois de hoje à noite ...(Diamine che schifo… Voglio sapere che intenzioni hai con lei dopo stasera…) - all’occhiata interrogativa e perplessa di Jorge, il ragazzo sospirò indeciso su come continuare – Rosita é o primo de Iole e eu vou continuar a me ver com ela, também em setembro e além, mas se você quebrar meu coração Rosita eu vou ter um muito ruim, muito ruim inverno. Então, novamente, que suas intenções com ela? (Rosita è la cugina di Iole e io ho intenzione di continuare a vedermi con lei anche a Settembre e oltre, ma se tu spezzerai il cuore di Rosita io avrò un pessimo, pessimo inverno. Quindi ripeto, che intenzioni hai con lei?)

E repito, o de sempre. Lá vou eu, eu tento, eu digo que é apenas uma aventura de verão, e se for bom, não adianta, se alguém ( E io ripeto, il solito. Ci esco, ci provo, le dico che è solo un’avventura estiva e se ci sta bene, se no punto qualcun'altra) – voleva usare un tono disinvolto e noncurante ma non era riuscito a nascondere l’amarezza che provava – Olhe Rosita eu gosto muito e não só porque é lindo de morrer e tem dois seios por medo, mas em setembro eu vou estar em Hogwarts, não podemos chamar-nos ou escreva-nos imediatamente para melhor colocar o registro reto que me odeiam mais tarde. ( Senti Rosita mi piace un sacco e non solo perché è bella da morire e ha due tette da paura ma a Settembre sarò a Hogwarts, non potremo telefonarci né scriverci quindi meglio mettere subito le cose in chiaro che farmi odiare dopo.)

Você sempre pode dizer o que você é, certo?
(Puoi sempre dirle quello che sei no?)


E aqui atrair uma equipe de Aurores Oblivano tudo me levar para Azkaban?
(E attirare qui una Squadra di Auror che Oblivano tutti e mi portano ad Azkaban?)


In realtà non era sicuro di cosa sarebbe accaduto se avesse detto a qualcuno che non fosse un parente stretto di essere un mago e non ci teneva neanche a saperlo. Quello era infatti un dettaglio che non aveva volontariamente voluto approfondire perché era certo che se avesse avuto anche un solo piccolo margine di manovra avrebbe finito con il combinare il guaio del secolo.

Você sabe que não é verdade que você vai sair tão facilmente? Se Rosita só vagamente se assemelha a minha pequena Iole, antes de dizer sim e, em seguida, o obriga a revelar todos os seus segredos.
(Lo sai vero che non te la caverai così facilmente? Se Rosita assomiglia solo vagamente alla mia piccola Iole prima ti dirà di si e poi ti costringerà a rivelarle tutti i tuoi segreti.)


Eu não sou aquele que fala com facilidade ...
(Non sono uno che parla facilmente…)


Confie primo, chega um momento em que você está pronto para dizer ou fazer o que quiser e será o dia mais bonito de sua vida
( Fidati cugino, arriva un momento in cui sei pronto a dire o fare qualsiasi cosa lei voglia e sarà il più bello della tua vita.)


[Metà Luglio 2107 – Lisbona – ore 09.00]


Nonostante l’appuntamento con Rosita fosse andato alla grande e adesso potesse sperimentare le gioie e i piaceri – perché per fortuna stare con lei non gli aveva ancora comportato alcun dolore – della vita di coppia, il Delfino era lontano dall’essere completamente sereno e soddisfatto e la colpa era tutta di Xavier e delle sue parole sibilline. Da quando il cugino aveva messo in dubbio la sua capacità di mantenere segreta la sua natura, se messo sottotorchio dalla propria ragazza, Jorge non aveva fatto altro che pensare a un piano di salvataggio nel caso fosse accaduto l’irreparabile che non includesse il dover Oblivare lui stesso la ragazza prima che spargesse la notizia ai quattro venti, attirando così l’attenzione degli Auror. Dopo alcuni giorni di intense riflessioni, però, era giunto alla conclusione che quella dell’Oblivio immediato fosse l’unica strada realmente praticabile, e per la prima volta da quando aveva scoperto di essere un mago aveva ringraziato Merlino che gli fosse vietato utilizzare la bacchetta al di fuori delle mura di Hogwarts. Non credeva infatti che sarebbe mai stato capace di puntare il proprio catalizzatore magico contro la tempia di Rosita per modificarle la memoria, non senza procurarle qualche danno permanente. Molto più sicuro, almeno dal suo punto di vista, era tentare di ricreare la Pozione Oblivio nel garage di Xavier, motivo per cui si ritrovava quel venerdì mattina sul marciapiede opposto rispetto al negozio di voodoo di Madama Lemourt, le braccia lungo i fianchi e un pezzo di pergamena con la lista degli ingredienti da comprare stretto nel pugno.

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Beco de má sorte ( Vicolo della sfortuna) era deserto, fatta esclusione per due anziane donne creole, vestite di bianco con un turbante in testa, sedute su due sgabelli ai lati della porta del negozio che lo guardavano con aria diffidente e vagamente ostile. Sapeva di non avere l’aria di un babbano furente bisognoso di far lanciare qualche malocchio contro qualcuno, di un turista affetto da una curiosità morbosa per il sovrannaturale o di un mago benestante che poteva permettersi i servigi reali della Signora del Voodoo e questo ai loro occhi poteva essere solo sinonimo di guai. Vacillò, a disagio, per poi stringere i pugni con forza e ricambiare il loro sguardo con una determinazione e una sicurezza che gli derivavano dalla consapevolezza che se voleva davvero cimentarsi nella preparazione di quella Pozione doveva per forza varcare quella soglia. Non conosceva in città un’altra “farmacia magica” – e anche quella l’aveva scovata per puro caso, grazie alla vetrina appariscente attira- polli e la sua testardaggine nel voler tentare, al terzo anno, di riprodurre una delle pozioni elementari che la Bennet aveva insegnato loro con conseguenze a dir poco disastrose - e di certo non poteva andare a chiedere consiglio al Signor Da Silva senza dovergli spiegare esattamente cosa avesse intenzione di fare e correre così il rischio di venir fermato in qualche modo. Il non stare violando alcuna legge scolastica o magica non implicava necessariamente che l’ex Auror avrebbe appoggiato la sua intraprendenza in campo pozionistico.

Non mi ha mangiato allora, non mi mangerà neanche questa volta.

Si disse senza troppa convinzione prima di afferrare il coraggio a due mani e attraversare la strada, gli occhi puntati sulla porta come se le due guardiane non esistessero. L’interno del negozio era avvolto in una semi oscurità perenne che dava al tutto un aspetto ancora più macabro e spaventoso. Ovunque vi erano scaffali polverosi con tomi dall’aria molto antica, barattoli di vetro contenenti pezzi anatomici degli animali più disparati, bamboline voodoo, oggetti rituali, candele, spezie, in un alternarsi di pacchianeria babbana e pregiati ingredienti magici che gli dava alla testa. Sopra il bancone, in bella mostra, vi era appeso un cartello da cui partivano decine di frecce rivolte verso ogni angolo del negozio che recitava “Não toque. Danger Zombie (Vietato toccare. Pericolo Zombie)”. Tenendo le mani affondate nelle tasche dei pantaloni il Delfino si direttamente al bancone, dove Madama Lemourt in persona lo attendeva con uno dei sorrisi più inquietanti che avesse mai visto sul volto.

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Gade nan 'ki nan isit la, ti a soti nan gwo aspirasyon yo.
(Guarda un po’ chi si vede, il piccolo dalle grandi aspirazioni…)


La sua voce tintinnava come un sacchetto ripieno di schegge di vetro e scivolava sulla pelle come la fredda lama di un coltello, generando in Jorge dei piccoli brividi incontrollati.

Mwen pa pale kreyòl, regrèt.
(Non parlo creolo, mi spiace.)


Balbettò in un creolo approssimativo l’unica frase che aveva imparato a memoria nella speranza di fare una buona impressione.

Sin. Sua entonação não é ruim ... (Peccato. La tua intonazione non è male…) - lo prese in giro la donna in un portoghese perfetto, appoggiandosi al bancone con il braccio sinistro e guardandolo come se fosse il cucciolo di una qualche specie in via di estinzione – O que posso fazer por você, jovens de poções? (Cosa posso fare per te giovane pozionista?)

Devo comprar alguns ingredientes. (Dovrei acquistare alcuni ingredienti) – rispose con voce un pochino più ferma, incapace però di non agitarsi sul posto, spostando il peso da un piede all’altro – Estes pela precisão ... (Questi per l’esattezza…)

E così dicendo tirò fuori dalla tasca il pezzo di pergamena e lo posò sul bancone, cercando però di rimanere il più possibile distante da esso.

A água do rio Lete, raminhos de valeriana, bagas do visco, raiz Radigorga, a essência do heléboro ... que precisam para limpar a memória? ( Acqua del Fiume Lete, rametti di Valeriana, bacche di vischio, radice di Radigorga, essenza di Elleboro… a chi devi cancellare la memoria?)

Ninguém ... ainda. É uma espécie de seguro para o futuro.
(A nessuno… ancora. E’ una sorta di assicurazione per il futuro.)


Confessò sinceramente spinto più dalla paura delle conseguenze se le sue menzogne fossero state scoperte che da un reale desiderio di dire la verità.

Este seguro vai custar caro, jovens poções.
(Questa assicurazione ti verrà a costare cara, giovane pozionista.)


Caro? ( Costoso?) – esclamò confuso, abbassando immediatamente lo sguardo sulla pergamena abbandonata sul bancone. - Mas não é ingredientes raros. (Ma non si tratta di ingredienti rari.)

No Beco Diagonal, talvez, mas aqui ... Minha loja, minha lista ... digamos que os 50 galeões.
(A Diagon Alley forse, ma qui… Mio il negozio, mio il listino… diciamo 50 galeoni.)


Jorge spalancò gli occhi per quella cifra che era esorbitante da qualsiasi angolazione, magica o babbana, la guardasse e che lui ovviamente non possedeva – e anche ad averla non si sarebbe mai permesso di sperperarla per un motivo del genere non quando non era certo del risultato del suo operato. Si umettò le labbra, alla ricerca di un qualche mezza verità pietosa da propinare alla donna per convincerla ad abbassare il prezzo di tanto, uscendone però completamente sconfitto.

Eu não tenho todo esse dinheiro, mas eu posso encontrar meio antes do fim do verão. No mercado as pessoas que olham para descarregar as caixas de madrugada e limpar após o encerramento de cada dia ... Eu vou trazer o meu salário ( Non ho tutti questi soldi però posso trovarne la metà prima della fine dell’estate. Al mercato cercano gente per scaricare le casse all’alba e ripulire tutto dopo la chiusura… Le porterò ogni giorno la mia paga) – perché ovviamente lì pagavano in nero e giornalmente – No entanto, deve dar-me os ingredientes de antecedência ... ( però dovrebbe darmi gli ingredienti in anticipo…)

Mentre contrattava con la temibile Signora del Voodoo come se si trattasse della panettiera sotto casa, Jorge si rendeva conto che a spingerlo non era la paura di confidare a Rosita qualcosa che non doveva e quindi doverle cancellare la memoria, ma semplicemente il desiderio di mettersi alla prova, di assaporare nuovamente l’ebbrezza di stare chino a lavorare su un calderone, piacere quello che a Hogwarts poteva provare solo durante le lezioni di Pozioni che, per lui, erano sempre troppo poche.

O que você vai combinar tão importante e ilegal, jovens poções?
(Cos’hai intenzione di combinare di tanto importante e illegale, giovane pozionista?)


Nada. De fato, se você quiser, pode me dar qualquer outro ingrediente que você preferir mais econômico o suficiente para permitir-me a criar uma poção básico.
(Nulla. Anzi se vuole può darmi qualsiasi altro ingrediente che preferisce più economico, basta che mi permetta di creare una qualche pozione base.)


Affermò sicuro, azzardandosi a sollevare il proprio sguardo, probabilmente simile a quello di un invasato al solo pensiero di poter creare qualcosa, e a puntarlo negli occhi della donna. Rimasero in quella posizione per un tempo che sembrò infinito durante il quale Madama Lemourt sembrò volergli leggere l’anima attraverso lo sguardo, e probabilmente fu quello che accadde visto il lieve senso di vertigini che colse il ragazzo quando alla fine, soddisfatta di quello che aveva trovato, la strega interruppe il contatto visivo.

Trabalhando no mercado é de elfos e você não vai ser de alguma ajuda no futuro ... Siga-me ...
( Lavorare al mercato è da elfi domestici e non ti sarà di alcun aiuto in futuro… Seguimi…)


E così dicendo gli diede le spalle per sparire dietro a una tenda di stoffa colorata posta dietro al bancone. Impulsivo e curioso come sempre, Jorge non se lo fece ripetere una seconda volta e, girato intorno al bancone facendo attenzione a non urtare né rovesciare nulla, la seguì, ritrovandosi nel retrobottega. La stanza era grande quasi quanto quella principale e l’angolo opposto rispetto all’ingresso era arredato come un mini laboratorio di pozioni con un dispensario, un tavolino in metallo e un calderone disposto sopra a della legna.

Vamos ver o quão bom você é jovem poções.
( Vediamo quanto sei bravo giovane pozionista.)


Affermò la donna agitando la bacchetta due volte, una per riempire il calderone con un litro d’acqua distillata e l’altra per accendere il fuoco.

O quê? Agora? Aqui? ... Mas ... (Cosa? Adesso? Qui?... Ma… ) - iniziò a balbettare il portoghese intimorito, prima di tirare un profondo respiro e annuire tra sé. – Está tudo bem. ( Va bene. )

Acconsentì, togliendosi la giacca e arrotolando le maniche della camicia. Lavorare sotto lo sguardo vigile di Madama Lemourt non poteva essere peggio che farlo sotto la supervisione della Bennet, no?

[20 Minuti Dopo]


In effetti si rivelò essere anche peggio forse perché gli occhi della strega sembravano scrutarlo come se volessero carpirgli l’anima, o forse perché sapere di star maneggiando tutti quei soldi sotto forma di rametti di Valeriana e bacche di vischio lo metteva in agitazione o forse perché il suo ego ci teneva così tanto a fargli fare bella figura da impedirgli di rimanere concentrato su quello che stava facendo. In ogni caso la prova fu un vero e proprio fallimento Abilità Magica/5 + 1/d20=6] e l’unico motivo per cui il calderone non gli esplose in faccia fu la velocità con cui Madama Lemourt ne fece evanescere il contenuto prima che giungesse a ebollizione.

Eu não entendo ... a chama era baixa, como exigido pela receita ( Non capisco… la fiamma era bassa come richiesto dalla ricetta ) – e picchiettò con un dito sul libro di Pozioni perché di certo non avrebbe potuto tentare la preparazione di qualcosa facendo affidamento solo sulla sua memoria – Eu gastei exatamente 20 segundos depois de eu colocar duas gotas de água no rio Lete quando eu adicionei os 2 ramos de Valerian, eu misturei 3 vezes no sentido horário e da poção tomou o direito rosado ... ( ho fatto passare esattamente 20 secondi da quando ho messo le due gocce di Acqua del Fiume Lete a quando ho aggiunto i 2 rametti di Valeriana, ho mescolato 3 volte in senso orario e la pozione ha assunto il giusto colorito rosato… )

Você não percebeu que as bagas de visco foram cinco em vez de quatro, quando você está esmagado num almofariz. Você confiou o que estava escrito no frasco e você ainda não conferiu ... Nunca confie em nada nem ninguém ...
( Non ti sei accorto che le bacche di vischio erano cinque invece che quattro quando le hai pestate nel mortaio. Ti sei fidato di quello che c’era scritto sul barattolo e non hai controllato… Mai fidarsi di nulla e di nessuno…)


Jorge abbassò la testa umiliato, allontanandosi dal calderone con l’intento di prendere la giacca e tornarsene a casa con la coda tra le gambe e l’orgoglio sotto i piedi. Lasciò il retrobottega e ritornò al posto che gli competeva, come semplice cliente, o forse neanche quello visto che non riusciva a creare neanche una pozione base.

Diga-me o quanto eu devo e na próxima semana eu vou trazer o dinheiro para os ingredientes que eu desperdiçados ...
(Mi dica quanto le devo e settimana prossima le porterò i soldi per gli ingredienti che ho sprecato…)


Considerá-los um adiantamento sobre o seu primeiro salário. Eu espero aqui amanhã às 15 jovens Poções ... e todos os outros dias até que você não tem que voltar para a escola.
(Considerali un prestito sul tuo primo stipendio. Ti aspetto qui domani alle 15 giovane pozionista… e anche tutti gli altri giorni fino a quando non dovrai tornare a scuola. )


Non riusciva a credere alle sue orecchie. Dopo la pessima figura di poco prima credeva che la donna l’avrebbe esiliato dal suo negozio per il resto della sua esistenza e invece gli stava addirittura offrendo un posto come “qualcosa” nel suo negozio. Aprì la bocca per dire qualcosa, per rassicurarsi di aver sentito bene ma una gelida occhiata della Strega lo fece desistere dal dire alcunché.

Precisamos ajudar as mentes dos jovens para expandir e abraçar o caminho certo ...
( Dobbiamo aiutare le giovani menti a espandersi e abbracciare la giusta via…)


Con quella frase criptica che fece rabbrividire il Delfino fin nelle ossa, Madama Lemourt sparì nuovamente nel retrobottega mentre Jorge, ancora stordito dagli ultimi avvenimenti, tornava a casa indeciso se essere eccitato per quel suo nuovo lavoretto estivo o spaventato dal dover passare tutto quel tempo a stretto contatto con la Signora del Voodoo.

[FINE AUTOCONCLUSIVA]
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Messaggioda Jorge » 14/04/2014, 23:22

[ Dicembre 2018 – Lisbona – Inizio Vacanze di Natale ]


Come aveva previsto durante il viaggio sull’Hogwarts Express, il confronto con i suoi genitori su ciò che era accaduto a Hogwarts pochi giorni prima era stato emotivamente devastante e l’aveva lasciato praticamente senza forze. Avevano urlato, discusso, sbattuto porte, pianto – lui di frustrazione sua madre di preoccupazione – e poi ancora urlato, sussurrato, fino a giungere alla conclusione non tanto ovvia che ormai era troppo grande per essere reinserito nel sistema scolastico babbano e che quindi avrebbe dovuto prendere il diploma tra i maghi. Quella discussione, inoltre, lo aveva costretto a rivivere il terribile incidente che aveva tinto di rosso l'ultima partita di Quidditch dell'anno facendolo scivolare in una palude di angoscia e impotenza che lo tormentò per la maggior parte della nottata. Il suo ostinarsi a credere che il gesto estremo che i ragazzi, Evan in testa, avevano commesso non fosse qualcosa di pianificato e voluto portava a una unica conclusione possibile [Intuito/P=16] : qualcuno doveva averli costretti ponendoli sotto Imperio o con qualche altro incantesimo di controllo delle mente. Rigirandosi nelle coperte ormai fradice di sudore, il Delfino non si chiese chi poteva essere l'artefice di quel piano crudele o come poteva esserci riuscito - la risposta a quell'ultimo quesito non si trovava di certo nei libri di Incantesimi o Pozioni che la Biblioteca di Hogwarts metteva loro a disposizione - ma cosa avrebbe potuto fare per tenere al sicuro le persone che amava nel caso in cui quel pazzo fosse tornato a colpire.

Eu tenho que encontrar uma maneira de envolver a mente de uma pessoa em um escudo impenetrável à vontade de outros.
(Devo trovare il modo di avvolgere la mente di una persona in uno scudo impenetrabile alla volontà altrui.)


Borbottò tra sé, gli occhi semichiusi rivolti verso il punto della camera dove sapeva essere la libreria, prima di scivolare in un breve sonno agitato popolato da calderoni che esplodevano in una pioggia sanguinolenta. Il giorno dopo, con due occhiaie sotto gli occhi simile alle buste della spesa del Sabato prima di Pasqua, Jorge si era trascinato come un Infero dal letto al tavolo della colazione e poi in camera dove, approfittando dell’acquazzone che si era abbattuto sulla città, era stramazzato sul pavimento trascinando con sé il suo amato libro di Pozioni.

Nada ... Aqui não há absolutamente nada que se aproxime ao que eu iria ficar!
(Nulla… Qui non c’è assolutamente nulla che si avvicina a quello che vorrei ottenere!)


Si lamentò, sbattendo ripetutamente la nuca all’indietro contro il muro alle sue spalle per non rovinare il tomo di Pozioni posato sulle sue gambe. Aveva rivoltato il libro come un calzino babbano alla ricerca di una Pozione base da poter potenziare, seguendo l’esempio che la Bennet aveva dato loro a lezione un po’ di tempo prima, in modo da schermare la mente di un mago o di una strega da incantesimi di manipolazione mentale ma non aveva trovato nulla che potesse fare al caso suo. Certo c’era la pozione Aguzzaingegno, il cui procedimento ormai conosceva a memoria, o la pozione che permetteva, appunto, di stimolare la memoria di una persona ma entrambe agivano sulla mente umana in maniera troppo labile e indiretta a suo modesto – e poco affinato – parere e quello rendeva troppo difficile riuscire a individuare gli ingredienti giusti per poterla potenziare a dovere.

Talvez seja o caso de que se você não desistir Eu quero criar um desastre de proporções épicas!
(Forse è il caso che rinunci se non voglio creare un disastro di proporzioni epiche!)


Soffiò affranto ma quando si chinò nuovamente sul libro con l’intenzione di chiuderlo prima di tornare sotto le coperte per un round aggiuntivo di pennichella, la sua attenzione fu attirata dalle due schede informative relative a due Pozioni diverse tra loro ma che, in fondo, permettevano di ottenere un risultato simile e cioè dare una protezione aggiuntiva al soggetto che l’avrebbe assunta. Da un lato, infatti, aveva la “Pozione di Protezione dalle Fiamme” che creava una sorta di scudo magico intorno a chi la beveva per poter passare indenni attraverso la maggior parte dei fuochi magici e dall’altra invece vi era la “Pozione Rafforzante” che permetteva di acquisire una resistenza fisica allo sforzo extra.

Se eu não puder fazer as suas mentes mais resistentes podem se concentrar em seu corpo e sua aura mágica.
(Se non posso rendere le loro menti più resistenti posso puntare sul loro corpo e sulla loro aurea magica.)


Si disse, iniziando a comparare le due pozioni al fine di stabilire cosa sarebbe stato più agevole fare, se tentare di trasformare lo scudo di ghiaccio in qualcosa di immune anche ad altri tipi di incantesimi non necessariamente Elementali, oppure aggiungere alla resistenza fisica anche quella magica.

Capacitar!
(Rafforzante!)


Esclamò alla fine, convinto che anche il corpo andava potenziato per evitare il collasso fisico dopo aver assorbito l’incantesimo.

Ovos Doxy, cavalos-marinhos secos voando, asas de fada, baús libélula torrado ... nada que não possa ser encontrado por Madam Lemourt
(Uova di Doxy, cavallucci marini volanti essiccati, ali di fata, toraci di libellula tostati… nulla che non possa trovare da Madama Lemourt )


Si appuntò gli ingredienti della pozione base su un foglio di pergamena e mentre stava per mettersi alla ricerca di qualche ingrediente da utilizzare per effettuare il potenziamento l’occhio gli cadde sulla tabella esplicativa della Pozione di Protezione dalle Fiamme.

Pó Capperuncolo (Polvere di Capperuncolo) – lesse ad alta voce, l’indice premuto sul nome di quel singolo ingrediente – Isso poderia fazer por mim. Desenvolver uma crosta dura e grossa embora parece virtual como o primeiro grande passo para o sucesso.( Questo potrebbe fare al caso mio. Sviluppare una crosta dura e spessa seppur virtuale mi sembra un ottimo primo passo verso il successo.)

L’obiettivo primario però era quello di rendere il mago o la strega resistente agli attacchi magici e per fare ciò aveva bisogno di qualcosa o meglio di qualcuno che fosse immune o che almeno assorbisse in parte gli effetti degli incantesimi. Con un inquietante scricchiolio di ossa si alzò da terra e si avvicinò alla libreria dove, rimesso a posto il libro di Pozioni, prese quello di Cure delle Creature Magiche. Per quanto fosse una materia affascinante e McDullan avesse un metodo di insegnamento molto coinvolgente, non ricordava perfettamente a memoria ogni tipo di creatura studiata e le sue proprietà. Avrebbe quindi dovuto armarsi di un sacco di pazienza e buona volontà e immergersi nel fantastico mondo della magizoologia, con la speranza di non affogare tra Sirene e Serpenti Marini.
Non avendo un punto in particolare da cui partire per spulciare il libro di Cure scelse lo Pseudodrago perché era l’unica delle Creature che McDullan aveva mostrato loro a lezione a indurgli un ribrezzo tale dall’impedirgli persino di avvicinarsi a osservare l’uovo che si schiudeva. Non era stata una reazione razionale la sua, ne era consapevole, ma dopo lo scontro con i minidraghi aveva sviluppato un pessimo rapporto con qualsiasi essere glieli ricordasse e quello era il motivo principale per cui aveva escluso a priori la possibilità di utilizzare qualsiasi parte di Drago o Pseudodrago nel suo potenziamento. Successivamente passò ad esaminare le Creature appartenenti alla stessa classificazione ministeriale, XXX, e fu così che dopo una giornata intera di letture semi infruttuose – sarebbe stato uno degli studenti più preparati al ritorno a Hogwarts a gennaio – che si imbattè in lui.

A criatura marinha Murtlap é muito comum ao longo da costa britânica parece um enorme rato. Sula para trás, em vez de dormir, tem tentáculos que se ingerido lhe permitem aumentar a resistência de um Magias de Mago ...
(Il Murtlap è una Creatura marina molto diffusa lungo la costa britannica dall'aspetto di un enorme topo. Sula schiena, al posto del pelo, hanno dei tentacoli che se ingeriti permettono di accrescere la resistenza di un mago agli incantesimi… )


Per i cinque minuti successivi rimase a osservare il paragrafo dedicato a quel buffo topo, chiedendosi come poteva essergli sfuggita in passato l’esistenza del dettaglio non trascurabile dei tentacoli. Se qualcuno lo avesse interrogato sull’impiego di quella creatura in campo pozionistico la prima e, ahimè, unica cosa che gli sarebbe venuta in mente era l’Essenza di Murtlap, usata per curare tagli e abrasioni. Scosse la testa, biasimando se stesso per quella ignoranza che gli aveva fatto perdere del tempo prezioso, mentre aggiungeva alla “lista della spesa” alcuni tentacoli essiccati. Intenzionato a imparare dai propri errori, riprese in mano il libro di Pozioni alla lista degli ingredienti in appendice, evidenziando quegli di origine animale. Eliminati Doxy, fate e libellule perché già presenti in abbondanza nella pozione base, i draghi per motivi personali, gli Unicorni perché rari e costosi e quegli animali come l’Ashwinder legati uno specifico elemento, tra le poche Creature rimaste quella che colpì la sua attenzione fu l’Erumpet, il cui liquido contenuto nel corno veniva impiegato nella preparazione di una Pozione Esplosiva. Lasciato aperto il libro di Pozioni su quell’informazione si voltò verso destra dove si trovava il libro di Cure che, lesto, aprì sul paragrafo dedicato a quell’animale.

O Erumpet é um animal como um rinoceronte cuja pele é capaz de rejeitar muitos feitiços e maldições.
(L’Erumpet è un animale simile a un rinoceronte la cui pelle è capace di respingere molti incantesimi e maledizioni.)


Alzò il pugno al cielo vittorioso e se non avesse avuto tutte le ossa anchilosate per l’essere stato seduto a terra per un periodo di tempo oscenamente lungo mi sarebbe messo a saltare in giro per la stanza. Aveva appena, teoricamente, trovato gli ingredienti che gli avrebbero permesso di creare una sorta di corazza spessa capace di assorbire e respingere molti incantesimi. Guardò l’orologio che segnava le sette di sabato sera e poi di nuovo i due libri disposti sul pavimento, avanti e indietro per una manciata di minuti fino a quando non si convinse di essersi guadagnato una serata libera da passare a bere birra e giocare a biliardo nel garage di suo cugino.

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É tudo coisa sólida ... (E' tutta roba solida... ) - biascicò con voce sonnolenta verso le quattro del mattino, la testa reclinata all'indietro sullo schienale del divano e il dolce peso di Rosita sul torace che dormiva profondamente. Era brillo, più del lecito probabilmente, ma lo stato di apparente distacco dal mondo era così piacevole che non se ne curò, lasciando la mente libera di vagare dove meglio credeva - Eu preciso de algo para diluir que não é a água. (Mi serve qualcosa in cui diluirla che non sia della semplice acqua. )

Você é tudo primo esquisito. Com Rosita nos braços de quem você acha que suas misturas absurdas?
(Tu sei tutto strano cugino. Con Rosita tra le braccia pensi a quei tuoi assurdi intrugli?)


Scrollò le spalle e rafforzò la presa intorno alla vita della ragazza, cullandola un po', mentre un sorriso amaro gli si dipingeva in volto. Era partito da Hogwarts con la certezza che avrebbe passato quelle vacanze natalizie da solo, a lanciare occhiate colme di astio verso il nuovo ragazzo di Rosita e di invidia verso il cugino e Iole e invece, contro ogni pronostico, una volta uscito dall’aeroporto aveva trovato la bella portoghese ad attenderlo in sella al suo motorino per potarlo a casa. In realtà quando l’aveva vista con il casco in mano era quasi sicuro che glielo avrebbe dato in testa per “ringraziarlo” del bigliettino di auguri/scuse che aveva trovato il modo di farle recapitare da Xavier per i suoi diciotto anni. Invece, grazie a una logica tutta femminile che lui aveva già in partenza rinunciato a comprendere, Rosita era rimasta talmente colpita da quello che le aveva scritto da aver deciso di dargli una seconda opportunità nonostante lui avesse chiarito fin da subito di non poterle dare alcuna rassicurazione, non tanto sui propri sentimenti, quanto su ciò che sarebbe accaduto in futuro. Lei era convinta che avrebbero trovato un modo per far andare bene le cose lui era giunto alla conclusione che doveva farsi meno problemi e divertirsi di più, così avevo ripreso a fare coppia fissa.

Você sabe, esse é o meu mundo, tanto quanto este.
(Lo sai, quello è il mio mondo tanto quanto questo.)


Vamos lá, se você parar de agir como uma criança mimada, amanhã vou levá-lo para o mercado de flores. Só Deus sabe por que você gosta deste lugar muito. (Su, se smetti di comportarti come una bambina capricciosa, domani ti accompagno al mercato dei fiori. Dio solo sa perché quel posto ti piace tanto. )

Por que é uma verdadeira mina de ouro.
(Perché é una vera e propria miniera d'oro. )


Sussurrò scivolando lentamente tra le braccia di Morfeo, ignorando il pensiero che si stava formando ai margini della sua coscienza.

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A svegliarlo il giorno dopo furono le urla di sua zia che andava imprecando contro la stupidità adolescenziale e l'eccessivo permissivismo di certi padri.

Só porque eles ficam bêbados em casa, em vez de na rua não é uma boa razão para fechar os dois olhos
(Solo perché si ubriacano a casa invece che per strada non é un buon motivo per chiudere tutti e due gli occhi!)


Diede un bacio sulla fronte a Rosita ancora profondamente addormentata e si alzò in piedi, sbattendo i suoi di occhi un paio di volte nel tentativo di rimettere a fuoco il mondo che lo circondava. C'erano bottiglie di birra vuote ovunque, la scritta game over che brillava sulla schermo del pc e Xavier che dormiva sotto il tavolo da biliardo. Ridacchiò al ricordo di quanto si era reso ridicolo la sera prima quando il pensiero che era rimasto impigliato nelle maglie dell'alcool esplose con la forza di una Bombarda Maxima.

O mercado de flores.
(Il mercato dei fiori. )


Ripetè con una espressione spiritata in viso, prima di prendere la giacca e scappare a casa, togliendosi una caterva di punti per la sua stupidità al posto della Vilvarin. Dopo essersi sorbito una lavata di testa dalla madre -la telefonata della zia lo aveva preceduto di un paio di ore -, fatto una colazione da Troll e una lunga doccia ristoratrice, era nuovamente seduto a terra nella sua stanza davanti agli appunti di Erbologia, il commento che la docente gli aveva fatto durante il loro colloquio privato che rimbombava nella sua testa.

Tutto ciò che c'è intorno a lei, se usato saggiamente, può darle lo stesso risultato… Potenziare l'arsenico od occultarne il sapore sono passaggi utili che spesso possono fare la differenza... il problema è che si potrebbe tranquillamente fare solo con ingredienti naturali.

Rilesse attentamente tutte le lezioni passate, scartando sia la Galanga e la sua utilità nel contrastare la maledizione Imperium che la Welwy contro l'incanto Legillimens perchè ormai tutte le ricerche che aveva fatto fino a quel momento miravano a incrementare una resistenza fisica agli incantesimi piuttosto che quella mentale, fino a quando non ritrovò il Timo e le sue fantastiche proprietà protettive utilizzate persino dagli Auror.

“Il Timo è in grado di aumentare la difesa magica del soggetto che la assume: un decotto di timo, maggiorana, erica e lavanda, infatti, può attutire i colpi magici inferti al corpo di colui che l’ha bevuto fino al 23%.”


Strappò un secondo pezzo di pergamena per appuntare la breve lista della spesa da fare in Erboristeria mentre il sorrisetto soddisfatto che gli era spuntato dopo la scoperta del Timo si trasformò in un ghigno amaro nel constatare la non indifferente spesa economica che avrebbe dovuto affrontare e che si sarebbe immancabilmente trasformata in un numero spropositato di giorni di lavoro non retribuito presso il negozio di Madama Lemourt.

[ Dicembre 2018 – Lisbona - Negozio del Voodoo – Metà Vacanze di Natale ]


Ovos Doxy, cavalos-marinhos secos voando, asas de fadas e libélula baús tostadas para a base poção, pó Capperuncolo, tentáculos secas de Murtlap (Uova di Doxy, cavallucci marini volanti essiccati, ali di fata e toraci di libellula tostati per la pozione base, polvere di Capperuncolo, tentacoli essiccati di Murtlap )
- elencò, prendendo di volta in volta dal dispensario i barattoli corrispondenti e sistemando sul bancone da lavoro le quantità che gli servivano - Tomilho, manjerona, lavanda e urze finalmente. (Timo, maggiorana, erica e infine lavanda.)

Aggiunse, tirando fuori dal borsone un barattolo di vetro colmo di acqua fredda distillata in cui aveva messo a macerare un paio di ore prima le erbe - 50 gr di Timo, 20 gr di maggiorana, 20 gr di erica e 20 gr di lavanda - che aveva comprato in Erboristeria, giusto per non far lievitare troppo il suo debito. In realtà la spesa alla fine era risultata essere molto più a buon mercato di quello che temeva, ma solo perché Madame Lemourt ebbe pietà di lui – o meglio delle sue scorte– e si rifiutò di dargli anche una sola scaglia del corno dell’Erumpet ma anche così per la fine delle vacanze non avrebbe visto che una manciata di galeoni nonostante si fosse impegnato a lavorare anche a Natale e Capodanno. Una volta che ebbe a disposizione tutti gli ingredienti prese il calderone e un pentolino di acciaio e, dopo aver messo nel primo un litro e mezzo di acqua distillata e nel secondo il contenuto del barattolo – aveva impiegato quasi un mese per comprendere che esistevano delle differenza tra decotto, infuso e tisana e alla fine sperava di aver compreso almeno le basi - , li posizionò su due fornelli babbani, visto che senza bacchetta avrebbe avuto non pochi problemi a regolare la fiamma. Non si era mai cimentato in una doppia preparazione ma essendo quello un esperimento in piena regola, non era certo che la pozione non avrebbe subito delle alterazioni significative se l’avesse lasciata “riposare”il tempo necessario per preparare il "decotto rinforzato". Fece quindi cadere tre pizzichi di ali da fata nel calderone e regolò al minimo la fiamma sotto di esso, attendendo che l'acqua assumesse un colorito turchese prima di aggiungervi un misurino di uova di Doxy e, allo stesso tempo, accendere il fuoco sotto il pentolino per il decotto. Girò il mestolo per una volta e mezzo in senso orario e non appena il liquido assunse un colorito rosato iniziò ad aggiungere i toraci di libellula tostati fino a quando la superficie non divenne rossa, chiedendosi distrattamente quanto tempo e soprattutto pazienza c'era voluta per privare un animale così piccolo e delicato di tutte le appendici. Un altro mezzo giro, questa volta in senso antiorario, e l'acqua nel pentolino aveva quasi raggiunto il bollore. Veloce abbassò la fiamma per permettere al decotto di sobbollire a fuoco lento mentre attendeva che il rosso della pozione virasse verso un blu intenso. Non era neanche a metà dell'opera che già avvertiva un piccolo dolore sordo lungo le spalle per la tensione che stava accumulando [Talento/F=17]. Fece appena in tempo a puntare la sveglia sui 15 minuti necessari per il decotto e a scrocchiare il collo una volta sola prima dover aggiungere degli altri toraci libellula tostati fino a rendere il liquido argentato. Al trillo della sveglia filtrò il decotto con un panno di cotone 100% in un pentolino pulito che posò nuovamente sul fuoco insieme a tre tentacoli essiccati di Murtlap grossolanamente tritati. Immerse nel calderone tre cavallucci marini volanti e, dopo aver girato due volte in senso orario e mezza in senso antiorario, lasciò la pozione a sobbollire per dedicarsi completamente al decotto. Ponendo molta attenzione affinchè il liquido non iniziasse a bollire, aggiunse quindi 10 gr di polvere di Capperuncolo, mescolando il tutto con un cucchiaio di metallo. Non appena la pozione assunse un colorito verde brillante vi versò a filo il contenuto del pentolino, mescolando in continuazione in maniera costante fino a quando l'ultima goccia non fu amalgamata. Quando spense la fiamma sotto il calderone era distrutto, sudato e ansimante ma era molto soddisfatto di sè e del liquido violaceo che aveva appena imbottigliato.

Ki sa ki pwal sou isit la?
(Che sta accadendo qui?)


Trasalì al suono della voce di Madame Lemourt e prima ancora di rendersi conto che lei stessa lo aveva autorizzato a usare il laboratorio si stava già giustificando.

Eu ... estou preparando uma poção ... Eu marquei cada grama de ingrediente que eu levei ...
(Io... sto preparando una pozione... Ho segnato ogni grammo di ingrediente che ho preso...)


Con uno svolazzo di mano la donna interruppe il suo sproloquio per poi avvicinarsi al calderone che non aveva ancora ripulito.

Hummm ... te kapab fè yon pwazon gwo ... konpliman.
(Hummm... potrebbe essere un ottimo veleno... complimenti.)


Affermò con noncuranza prima di tornare in negozio, lasciandolo con un composto inutile da dover buttare e un enorme debito da dover ripagare. Rimasto solo Jorge si guardò intorno con un sorriso amaro sul volto al pensiero di quanto era stato contento di poter avere un accesso quasi illimitato a un vero e proprio laboratorio.

Estúpido!
(Stupido!)


Si disse svuotando il contenuto della fiala nel lavandino. Quello di cui aveva davvero bisogno non era poter mescolare liberamente secondo una logica priva di alcun fondamento degli ingredienti che teoricamente avrebbero potuto produrre l’effetto che desiderava, ma di qualcuno che guidasse la sua mano e indirizzasse le sue intuizioni. Quello di cui aveva davvero bisogno era Martha Bennet.

[Fine Autoconclusiva]


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