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El Alamein

Messaggioda Veronique » 21/05/2014, 18:04

As you wish...

Merci beaucoup.

Probabilmente lui, meglio di chiunque altro, avrebbe potuto comprendere il desiderio di Veronique - e della sorella - di vendicarsi da sola del padre, con le proprie forze e senza aiuti esterni: dopotutto, anche Kalas aveva la sua vendetta da compiere, e non voleva che qualcuno gli desse una mano non per superiorità od arroganza, ma perché era una questione tra lui ed i Jakom; naturalmente, stando a contatto con Monique, la francese aveva imparato ad essere più umile, e a differenza di prima, dunque, sapeva riconoscere quando non poteva farcela da sola e le serviva aiuto… ma al momento, l'idea era e rimaneva quella di occuparsi del caro Nicholas Vireau col solo ausilio della sorella maggiore, l'unica altra persona oltre alla più piccola tra le due che aveva le sue stesse ragioni per odiarlo e desiderare di fargliela pagare per tutto il male che aveva fatto.
In questo, probabilmente, l'unica terza figura che eventualmente Veronique avrebbe accettato come aiuto ed appoggio esterno sarebbe stata quella di Marcus, ma il discorso in quel caso era diverso perché l'uomo rappresentava una sorta di punto fermo, una certezza per la francese che con lui si era anche lasciata andare, in passato, ad atti piuttosto intimi, senza però sentire la necessità di ripetere l'esperienza.

... Tanto meglio...

Quanto le piaceva quella gelosia palese e mal contenuta, costretta a non rivelarsi in modo totale perché, all'effettiva, Tìamat non poteva avere alcuna pretesa su di lei? Troppo, decisamente troppo; lo sguardo di Veronique, in tal senso, la diceva lunga, così come il sorriso deliziato che le incurvava le labbra. Sentirsi così desiderata dal Mercenario le piaceva, e le piaceva ancora di più il fatto che dovesse contenersi perché, per quanto potesse piacerle, non era il suo uomo, e Veronique avrebbe dunque potuto andare a letto con chiunque avesse voluto - anche Marcus, quindi.
Non era ciò che voleva comunque, e poi era già impegnata con un altro… anche se, vedendola, nessuno l'avrebbe mai detto: quel particolare, unito al discorso che presero in esame nella conversazione, diede vita ad un momento di leggero disagio nella francese, che per fortuna era una donna dall'eccellente capacità di dissimulare.

Capisco...
E come mai quell'amore è svanito?
Perché se adesso ti reputi libera, significa che la tua storia si è conclusa da un po', giusto?


Sì, da un po'… - confermò Veronique con un sospiro leggero, segno che evidentemente l'argomento preso in questione non le andava molto a genio - Credo semplicemente di aver capito che… non era la persona giusta per me, e viceversa. E che per quanto potessimo sforzarci di esserlo l'uno per l'altra, non sarebbe mai stato abbastanza.

Perché l'amore non doveva comportare uno sforzo nel cambiare per qualcun altro, o meglio, poteva portare ad un miglioramento, ad una maturità, ma non ad una sorta di recita continua per pretendere di stare bene insieme… almeno non nell'ottica di Veronique.
Purtroppo pronunciare quelle parole la spinse inevitabilmente verso alcune considerazioni poco piacevoli - ma forse necessarie - sul suo rapporto con Ryan: erano diversi, era evidente che lo fossero… si stavano dunque sforzando? O meglio… lei si stava sforzando di essere qualcosa che non era, per stare con lui? Di mostrarsi come una persona non materialista, non viziata e non capricciosa come invece era, di sopprimere quella partizione reale che, invece, veniva fuori senza fatica di fronte a Kalas?
Sospirò un'altra volta, più infastidita verso se stessa che per la conversazione in sé - e d'altronde l'uomo non aveva colpe, era lei ad essersi messa nei casini da sola - lasciando poi che le chiacchiere si spostassero su altro e che, alla fine, si arrivasse al momento più interessante della serata… il post cena: in quel momento, non solo Veronique smise di pensare a tutte le paranoie precedenti, per quanto doverose, ma si spogliò persino di fronte all'uomo, per farsi un bagno nel latte con tanto di massaggio e farlo beare della vista del suo corpo interamente nudo, a portata di mano, ma per lui ancora irraggiungibile.

Sei decisa in tutto e per tutto a far crollare ogni mia difesa a fronte del mio infinito desiderio di te... Non è così?

Perché, non ci sono già riuscita? - replicò Veronique con un sorrisetto malizioso, scendendo lentamente nella vasca piena di latte - Più che altro voglio colpire il tuo auto-controllo per testare quanto sia in grado di resistermi.

Ammise sinceramente e senza alcuna remora, gli occhi che brillavano di malizioso divertimento e la lingua che si umettava lentamente le labbra mentre il corpo si allungava in avanti di poco così da dare modo all'altro di lavare la schiena: sicuramente un momento piacevole, con tanto di massaggio alle spalle, ma non era lì che voleva essere massaggiata e lavata, no, aveva in mente ben altro… un punto di sé molto più sensibile e desiderabile, che confessò a Kalas col risultato di una prepotente erezione in mezzo alle gambe di lui.

... Senza dubbio ma... fatti indietro con la testa, ecco... così... petto in... fuori... e capo indietro...

Va bene?

Domandò la francese all'altro, spingendo i seni in avanti coi capezzoli turgidi che sembravano chiamare a gran voce la sua bocca e gli occhi posati sul volto di lui: socchiuse le palpebre quando le labbra dell'uomo trovarono le proprie, lasciandosi andare a quel bacio passionale, carico di eccitazione e desiderio mentre piccoli gemiti venivano soppressi tra le bocche dei due, mugolii di piacere per i movimenti delle mani del Mercenario sui seni, sui capezzoli, quel tocco maschile, delicato ma al contempo virile come mai aveva potuto percepire in quello di Ryan.

... Se vi alzate in piedi, principessa, posso procedere con il lavaggio del fondoschiena...

Si sentiva bagnata, in mezzo alle gambe, e non certo per merito del latte: era Kalas a farle quell'effetto, e Veronique non aveva motivi per stupirsene; la eccitava, la stuzzicava, la faceva sentire davvero una donna in balia di un uomo, una Principessa di fronte al proprio servo… sensazioni nuove, per la francese, che però non aveva alcuna intenzione di reprimerle.
Si alzò in piedi, dunque, e lentamente si piegò in avanti, a 90°, giusto per dare a Tìamat una panoramica assolutamente completa ed inequivocabile del suo sedere perfetto.

Sono abbastanza piegata… o devo scendere di più con la schiena?

Gli domandò con voce angelica e casta, ben sapendo che quella posizione era praticamente un invito a nozze nel farsi prendere in quella vasca, in quell'istante: ma l'aveva detto che voleva mettere alla prova il suo auto-controllo… e difficilmente la piccola Vireau parlava tanto per dare fiato alla voce.
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Messaggioda Kalas » 24/05/2014, 21:05

Sì, da un po'…
Credo semplicemente di aver capito che… non era la persona giusta per me, e viceversa.
E che per quanto potessimo sforzarci di esserlo l'uno per l'altra, non sarebbe mai stato abbastanza.


Una storia non può essere considerata duratura se anche solo uno dei due partner deve modificare troppo di sé stesso per andare bene all'altro. Per alcuni casi esistono le vie di mezzo, ma là dove non ce ne siano e la situazione si fa insofferente... beh, quello è il segno inequivocabile che il rapporto non può proseguire e che prima o poi verrà comunque spezzato, o da qualcosa o da qualcuno.

E Kalas sarebbe stato quel qualcuno?
Non lo poteva sapere ed anzi, non immaginava nemmeno di poterlo diventare, una garanzia in più per la ragazza riguardo il fatto che di sicuro non stava cercando di tirare acqua al suo mulino, in quanto totalmente ignaro che ella fosse impegnata con un'altra persona.
Tìamat ragionava seguendo la propria logica, ragionava come un uomo che da sempre aveva cercato di non adeguarsi mai ma bensì trovare nel mondo quello che gli andava più a genio, non sacrificando in tal modo la sua interiorità e i suoi bisogni.
A giudicare da quanto visto, anche Veronique era esattamente come lui quindi perché non condividere quel pensiero con tranquillità, ipotizzando anche che probabilmente sarebbe stato corrisposto?
Stava affossando sempre più la situazione con un altro uomo, con l'attuale fidanzato della donna, ma non lo sapeva, altrimenti probabilmente si sarebbe... no, nemmeno in quel caso si sarebbe scusato, lui la voleva sua, punto e basta.

Non serve comunque che andiamo avanti a parlarne, a meno che non sia proprio tu a volerlo.
Ho colto una leggera nota di fastidio quindi immagino che la faccenda ti bruci ancora un poco.
Non mi va di alimentare quelle fiamme di sofferenza, questa sera è soltanto per sorridere e godersi la vita, giusto?


L'ennesimo e forse ultimo brindisi della serata, quello che propose il Mercenario alla Illusionista, questo perché successivamente fu la volta di elencare i possibili nuovi passatempo per il resto della notte ed il primo in lista fu un bel bagno nel latte che sin rivelò paradisiaco per il corpo di lei e sorprendente per la vista di lui, infatti la Vireau decise che non era necessario che Kalas si bendasse gli occhi e quindi lo fece partecipe della perfezione del proprio corpo che, una volta reso totalmente nudo, si immerse nella vasca pronto per essere toccato dall'uomo.
I seni prosperosi, le labbra carnose, i fianchi pronunciati, il sedere sodo e latino, la carnagione scura, le mani e i piedi curati in ogni minimo dettaglio, più il "Decaduto" la ammirava e più sentiva pulsare le parti basse irrimediabilmente, chiedendosi quanto ci stesse godendo la francese nel mettere così tanto in difficoltà il suo auto controllo e la sua volontà di non cedere per non mostrare una sì tale debolezza dei sensi e degli impulsi.

Perché, non ci sono già riuscita?
Più che altro voglio colpire il tuo auto-controllo per testare quanto sia in grado di resistermi.


Ben poco di questo passo, ma cercherò di fare il possibile per tenere alto il mio onore...
... In realtà giusto quello, perché ci sono altre cose che sono già alte da un bel pezzo.


Un complimento anche quello, decisamente più spinto, erotico e malizioso, ma un complimento in tutto e per tutto.
A Veronique non sarebbe servito abbassare lo sguardo per immaginare quali fossero le altre cose alte nel corpo dell'uomo, infatti si permise di sistemarsi meglio, come indicato da Kalas, e reclinare il capo per poi lasciarsi andare con lui ad un bacio passionale ed intenso.
Le mani del Mercenario corsero sui seni della donna, mentre la sua lingua accarezzava quella di lei mentre entrambi stavano ad occhi chiusi.
Una macchia differente, più scura, si presentò in mezzo al bianco candido del latte della vasca, a simboleggiare che l'eccitazione non faceva solo parte del Nobile ma anche della sua "principessa", possibilmente bagnata e sempre più vogliosa.
Un gioco a chi cedeva prima? No, più che altro il preambolo a qualcosa di incredibile, perché quella notte ci sarebbero stati i fuochi d'artificio in quella camera, poteva giurarci lei, lui, il suo fidanzato ed anche la sua guardia del corpo.
Quel bacio durò molto a lungo e per tutto il tempo Kalas si dedicò a farle inturgidire ancora di più i capezzoli già duri e dritti, sfiorandoli con i pollici oppure passandovi sopra la parte ruvida della spugna, con il chiaro intento di regalarle e regalarsi dei gemiti da parte sua impareggiabili.
C'era però altro che voleva "pulire" ad ogni costo, ovvero il fondoschiena dell'Illusionista, per quello senza esitare oltre decise di chiederle di alzarsi e mettersi in posizione, così che potesse espletare la sua funzione di umile servo adibito al lavaggio.
Conscia del fatto che sarebbero bastate davvero altre pochissime manovre per mandarlo direttamente al manicomio o all'ospedale per infarto, Veronique Vireau non solo si alzò con accurata e calcolata lentezza, ma in più si piegò leggermente in avanti per far arrivare le due natiche a pochissimi centimetri dal viso di Kalas, parlandogli poi con voce innocente e pura, segno che sapeva anche far finta di essere una brava ragazza, perversione che a lui era sempre piaciuta da morire.

Sono abbastanza piegata… o devo scendere di più con la schiena?

Così è perfetto ma temo che qui voi siate davvero troppo sporca e la spugna non basterà...
Lasciate che me ne occupi personalmente mia principessa...


Non le diede modo o istanti per replicare, poiché afferrandola ai fianchi, l'uomo si sporse in avanti iniziando a leccare e baciare le natiche della francese, senza la foga tipica del debole che non ce la faceva più, ma comunque con dei sospiri pesanti ed eccitati che segnavano assolutamente il suo desiderio in crescita sempre maggiore, desiderio di lei, di averla, di possederla, di fare molto più di così. Ai baci si sostituirono le carezze, questo perché il Mercenario si permise di parlare e cominciare a decantare le lodi di quel culo da favola.

Mai visto niente di simile...
Non esiste femmina che mi faccia eccitare più di te...
Le tue forme sono insuperabili...
Nessuna può competere...
Sei il quinta essenza della perfezione...


Quella volta le diede modo di replicare, questo perché stava per fare qualcosa che non le avrebbe permesso di parlare per un bel po', sempre qualora lei avesse accettato ovviamente. Messosi in piedi, fece sentire per la prima volta la prepotenza della sua erezione in mezzo al solco proibito e intimo della francese, ma di certo non voleva sicuramente prenderla lì e adesso, no, ma avrebbe fatto qualcosa di molto simile.
Facendola voltare con tutto il corpo, per prima cosa si liberò di ogni abito, rimanendo quindi anche lui completamente nudo, poi, porgendole la destra, la aiutò ad uscire dalla vasca e quando finalmente furono uno di fronte all'altra la afferrò per le cosce e la alzò senza nessuno sforzo mettendosela in braccio, facendosi cingere i fianchi con le gambe. Dopo di che, raggiungendo il muro del bagno, la appoggiò lì con la schiena e tenendola ancora con le forti e possenti braccia, senza lasciarla andare, riprese a baciarla, lasciando che ella sentisse comunque sotto di sé il membro che strusciava con il suo sesso bagnato e gocciolante di latte ed altri liquidi...

E'... abbastanza... comoda... vostra altezza... ?

Tra ogni parola un bacio, un sospiro, un gemito e una strusciata.
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Messaggioda Veronique » 24/05/2014, 22:17

Una storia non può essere considerata duratura se anche solo uno dei due partner deve modificare troppo di sé stesso per andare bene all'altro. Per alcuni casi esistono le vie di mezzo, ma là dove non ce ne siano e la situazione si fa insofferente... beh, quello è il segno inequivocabile che il rapporto non può proseguire e che prima o poi verrà comunque spezzato, o da qualcosa o da qualcuno.

Sì… suppongo sia quello il nocciolo della questione.

Confermò Veronique a mezza voce, evidentemente decisa a non prolungare oltre quel tipo di discorso: la presenza di Kalas aveva sicuramente destabilizzato l'equilibrio sentimentale della francese, ma era anche vero che non sarebbe successo, o comunque non in modo così pesante, se il rapporto tra lei e Ryan fosse stato perfetto.
La verità era che, probabilmente, la loro storia presentava già delle crepe sottili che la conoscenza con l'altro aveva reso più visibili, che aveva contribuito a peggiorare, ma che non aveva certo creato dal nulla: esistevano già da prima e forse lei, semplicemente, non le voleva vedere.
Ma doveva essere sincera, almeno con se stessa, ed ammettere che lei e Vastnor erano diversi, al punto tale che la piccola Vireau doveva modificarsi quasi del tutto per poter essere in equilibrio con lui: ma di quale equilibrio si poteva mai parlare, se doveva cambiare totalmente il proprio carattere, la propria personalità?
Forse si era crogiolata nell'idea dell'amore anche se non era la persona giusta per lei, un po' come il fidanzato della figliastra di Monique che, da quanto aveva capito, era stato con un'altra prima di diventare perfetto per Aryanne: forse lei era un po' come Seal, e Ryan era stata la sua Alexandra, Alexia o come diavolo si chiamava la tizia.

Non serve comunque che andiamo avanti a parlarne, a meno che non sia proprio tu a volerlo.
Ho colto una leggera nota di fastidio quindi immagino che la faccenda ti bruci ancora un poco.
Non mi va di alimentare quelle fiamme di sofferenza, questa sera è soltanto per sorridere e godersi la vita, giusto?


Fece un leggero sorriso ed annuì, decidendo di scacciare via ogni pensiero così da godersi il momento, appunto, ed eventualmente riflettere in un secondo istante su come comportarsi e come muoversi; un altro brindisi, l'ultimo, e poi via con la seconda parte della serata, con quel bagno nel latte che lei fece nuda, e in cui lui si occupò di lavarla senza chiudere gli occhi né bendarseli, potendo dunque godere appieno della bellezza del suo corpo, giusto per colpire costantemente il suo auto-controllo e portarlo a crollare miseramente.

Ben poco di questo passo, ma cercherò di fare il possibile per tenere alto il mio onore...
... In realtà giusto quello, perché ci sono altre cose che sono già alte da un bel pezzo.


Non serviva nemmeno sforzarsi per capire a cosa si stesse riferendo, tanto che le labbra di Veronique s'incurvarono subito in un sorriso divertito e soddisfatto, di puro apprezzamento per quelle parole che, seppur spinte, erano chiaro segno di un complimento alla sua bellezza: si stava eccitando, poté notarlo di riflesso quando reclinò il capo per baciarlo con passione, ma anche lei stava iniziando a cedere all'effetto ravvicinato di Kalas e del suo tocco, visto il colore diverso di una piccola pozzetta nel bel mezzo della vasca, indicante un tipo di bagnato ben differente dal latte con cui lui l'aveva fatta riempire.
Si lasciò vezzeggiare i seni con le mani e con la spugna, continuando a baciarlo fino a che, volendo lui lavarle il fondoschiena, Veronique non decise di alzarsi in piedi e piegarsi leggermente in avanti così da mostrargli perfettamente il proprio sedere, domandandogli anche se la posizione fosse quella più adatta con voce pura, casta, e candida, da vergine ingenua.

Così è perfetto ma temo che qui voi siate davvero troppo sporca e la spugna non basterà...
Lasciate che me ne occupi personalmente mia principessa...


Non poté non gemere di piacere quando lui prese a sfiorarle le natiche con le labbra, mugolando d'eccitazione per quei tocchi che, seppur controllati, dimostravano un virile desiderio controllato forse a stento, ed era la cosa che più la faceva impazzire… insieme ai complimenti, ovvio.
E Kalas sapeva perfettamente come farglieli, i complimenti, come quando si mise a decantare la perfezione del suo corpo mentre le accarezzava il sedere, dopo averlo baciato a lungo.

Mai visto niente di simile...
Non esiste femmina che mi faccia eccitare più di te...
Le tue forme sono insuperabili...
Nessuna può competere...
Sei il quinta essenza della perfezione…


E tu sai come farmi sentire desiderata e venerata, ed è una cosa che adoro… - sussurrò di rimando Veronique, sospirando per quelle carezze delicate ma comunque intime, visto il punto che stavano vezzeggiando - Anche se credo che il tuo corpo e le tue mani possano rientrare velocemente nella categoria, magari seguite presto dal tuo arsenale…

Tanto per fomentarlo ulteriormente, visto che gli aveva praticamente detto che c'era la possibilità che arrivasse ad adorare il suo membro - e questo avrebbe voluto dire desiderare degli incontri ravvicinati con esso molto, molto spesso.
Quando si rimise eretto col busto, Veronique emise un gemito contrariato che si trasformò in uno di puro piacere nel sentire l'erezione sfiorarle il sedere, quasi a farle pregustare cosa probabilmente sarebbe avvenuto di lì a poco.
Si volse e lo aiutò a spogliarsi, mangiandoselo con gli occhi - con quello sguardo scuro carico di lussuria - dopodiché si fece aiutare ad uscire dalla vasca e gli permise di prenderla in braccio ed attaccarla al muro senza opporsi, al massimo esibendo un sorrisetto deliziosamente divertito.

Ma come siamo brutali… l'anima del Mercenario che viene fuori?

Lo prese in giro, chiudendo gli occhi ed incrociando le braccia al collo dell'uomo per baciarlo con passione, con la lingua che stuzzicava quella di lui mentre la propria intimità si bagnava ulteriormente nel sentire il suo membro che si strofinava contro essa.

E'... abbastanza... comoda... vostra altezza... ?

Potrei non lamentarmi… ma se mi stendeste su quel letto e mi faceste vostra, vi assicuro che sarei molto, molto più soddisfatta…

Sussurrò la donna di rimando, con la stessa voce pura, casta ed innocente di prima, per poi guardarlo negli occhi mentre gli mordicchiava il labbro inferiore con espressione sensuale, da predatrice, eccitata: sapevano entrambi che sarebbero finiti in quel modo, fin da quando si erano dati appuntamento per quella cena… era arrivato il momento di soddisfarsi reciprocamente, e di potarsi entrambi in paradiso.


[Fine]
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