Re: Ekaterinenburg
Inviato: 14/09/2012, 14:40
Avevo undici anni e quella era la mia prima estate da studentessa.
L’esperienza a Durmstrang era stata esaltante… era tutto così nuovo, così diverso, e mi aveva lasciato un sacco di curiosità prettamente infantili.
Prima del grande scontro tra le scuole, è vero...
Oh, grazie.
Mormorò Lucas, che quasi mai ricordava la differenza d'età tra loro per quanto questa fosse sempre presente e si manifestasse proprio in momenti come quello, quando lei dimostrava di aver frequentato la scuola di magia di Durmstrang prima che quest'ultima diventasse solo un vago ricordo. Prese la tazza che Tisifone gli stava porgendo e le fece un piccolo sorriso d'incoraggiamento, come a volerla spronare nel suo racconto, o meglio nella parte più difficile di esso.
Purtroppo solo thè verde alla vaniglia…
Sai all’epoca Durmstrang non prevedeva per gli studenti le uscite settimanali in un villaggio magico vicino, come a Hogwarts, perché venivano considerati delle inutili distrazioni nell’educazione magica dei ragazzi. Però nei mesi di maggio e giugno gli studenti migliori venivano premiati con una gita di due giorni in un villaggio balneare vicino Varna. Immagina un po’ come questo villaggio poteva apparire agli occhi di una ragazzina che non era mai messo il naso fuori dal villaggio in cui era cresciuta.
Doveva essere quasi un miraggio per te, un luogo esotico e sconosciuto con chissà quante meraviglie tutte da scoprire.
Commentò il docente di Trasfigurazione, bevendo un sorso di thé caldo mentre ancora s'immaginava la piccola Tisifone circondata dalla sua famiglia, quando ancora era felice e tutto andava bene per loro.
In pratica non appena misi piede a casa iniziai ad assillare i miei genitori affinchè mi portassero a visitare quel villaggio.
Così il 25 luglio del 2080 partimmo alla volta di Varna e il giorno successivo i miei genitori vennero uccisi in un’imboscata.
E io non ho fatto nulla per impedirlo.
Lasciando per un momento da parte la tazza col thé caldo dentro, la mano di Lucas si avvicinò lentamente a quella di Tisifone che stava stringendo con forza il coltello, invitandola a lasciar andare l'oggetto prima di farsi male.
Tissy...
La chiamò dolcemente, per riportarla ancora una volta alla realtà, al presente dove lei era viva, adulta, e soprattutto era lì con lui.
Le posò con delicatezza una mano sul viso, premendo appena in un invito silenzioso a voltarsi verso il compagno per poterlo guardare negli occhi.
So che probabilmente te l'hanno già detto tanti e tante volte, ma voglio ripetertelo...
Tu non potevi fare nulla, Tisifone. Avevi solo 11 anni, eri una bambina innocente che mai si sarebbe potuta aspettare una cosa del genere. Non avresti potuto fare nulla perché non lo sapevi, ed anche sapendolo non è detto che le cose sarebbero andate diversamente.
Ti prego, non darti colpe che non hai, non sentirti sbagliata per qualcosa che non hai potuto controllare.
Un piccolo sospiro, poi un bacio sulla fronte appena accennato, con estrema dolcezza.
Non è dipeso da te, amore mio.
Non è stata colpa tua.
L’esperienza a Durmstrang era stata esaltante… era tutto così nuovo, così diverso, e mi aveva lasciato un sacco di curiosità prettamente infantili.
Prima del grande scontro tra le scuole, è vero...
Oh, grazie.
Mormorò Lucas, che quasi mai ricordava la differenza d'età tra loro per quanto questa fosse sempre presente e si manifestasse proprio in momenti come quello, quando lei dimostrava di aver frequentato la scuola di magia di Durmstrang prima che quest'ultima diventasse solo un vago ricordo. Prese la tazza che Tisifone gli stava porgendo e le fece un piccolo sorriso d'incoraggiamento, come a volerla spronare nel suo racconto, o meglio nella parte più difficile di esso.
Purtroppo solo thè verde alla vaniglia…
Sai all’epoca Durmstrang non prevedeva per gli studenti le uscite settimanali in un villaggio magico vicino, come a Hogwarts, perché venivano considerati delle inutili distrazioni nell’educazione magica dei ragazzi. Però nei mesi di maggio e giugno gli studenti migliori venivano premiati con una gita di due giorni in un villaggio balneare vicino Varna. Immagina un po’ come questo villaggio poteva apparire agli occhi di una ragazzina che non era mai messo il naso fuori dal villaggio in cui era cresciuta.
Doveva essere quasi un miraggio per te, un luogo esotico e sconosciuto con chissà quante meraviglie tutte da scoprire.
Commentò il docente di Trasfigurazione, bevendo un sorso di thé caldo mentre ancora s'immaginava la piccola Tisifone circondata dalla sua famiglia, quando ancora era felice e tutto andava bene per loro.
In pratica non appena misi piede a casa iniziai ad assillare i miei genitori affinchè mi portassero a visitare quel villaggio.
Così il 25 luglio del 2080 partimmo alla volta di Varna e il giorno successivo i miei genitori vennero uccisi in un’imboscata.
E io non ho fatto nulla per impedirlo.
Lasciando per un momento da parte la tazza col thé caldo dentro, la mano di Lucas si avvicinò lentamente a quella di Tisifone che stava stringendo con forza il coltello, invitandola a lasciar andare l'oggetto prima di farsi male.
Tissy...
La chiamò dolcemente, per riportarla ancora una volta alla realtà, al presente dove lei era viva, adulta, e soprattutto era lì con lui.
Le posò con delicatezza una mano sul viso, premendo appena in un invito silenzioso a voltarsi verso il compagno per poterlo guardare negli occhi.
So che probabilmente te l'hanno già detto tanti e tante volte, ma voglio ripetertelo...
Tu non potevi fare nulla, Tisifone. Avevi solo 11 anni, eri una bambina innocente che mai si sarebbe potuta aspettare una cosa del genere. Non avresti potuto fare nulla perché non lo sapevi, ed anche sapendolo non è detto che le cose sarebbero andate diversamente.
Ti prego, non darti colpe che non hai, non sentirti sbagliata per qualcosa che non hai potuto controllare.
Un piccolo sospiro, poi un bacio sulla fronte appena accennato, con estrema dolcezza.
Non è dipeso da te, amore mio.
Non è stata colpa tua.