Re: Ekaterinenburg
Inviato:
29/03/2018, 20:54
da Beatriz
L'effetto del Rabbia Insinuas non aveva semplicemente fatto perdere concentrazione alla Schtauffen. Aveva scoperchiato un vado di Pandora, tenuto celato e chiuso per anni, senza che potesse venire fuori neanche una volta. Nemmeno con Marcus Beatriz era riuscita a tirare fuori tutto quello che nascondeva dentro di sé, nemmeno con Tariq. Ma era stato a causa del Maggiore che ella si era ritrovata in quella situazione, ad un passo dalla morte, riversando su Chandra l'accusa di averla fatta diventare un mostro, nonostante conoscesse le sue debolezze.
Debolezze che adesso la stavano conducendo alla morte.
Eravate a conoscenza dei miei limiti, delle mie difficoltà, del fatto che a differenza vostra, io ero diversa...
E non avete ugualmente esitato a farmi diventare un mostro, pur di raggiungere gli scopi della Setta!
Ti sbagli di grosso, Beatriz.
Non ho esitato perché altrimenti sapevo che saresti morta.
Sapevo che ben presto la vita ti avrebbe distrutta e che il tuo essere si sarebbe disperso nel vuoto della dipartita.
Era davvero per questo? Era forse stato il suo un atto di pietà nei suoi confronti? Chandra Ujeroi apparteneva alle alte sfere della Setta, non poteva e non doveva mostrare alcun sentimento umano, pena il rischio di perdere il proprio posto ed essere uccisa. Come stava per accadere a Beatriz, invece, che quella lezione alla fine non era mai riuscita ad impararla.
Ti sei mai chiesta perché la tua famiglia venne attaccata e trucidata?
La Novak vive ancora oggi e le organizzazioni mafiose contrarie anche ai voleri della Setta esistono.
Eppure, dopo la scomparsa di Ria ed Octavius, tutto è taciuto, misteriosamente.
Ho ammirato allora la tua voglia di combattere e non soccombere al tuo destino, ma mi interessava anche capire tanti altri meccanismi.
Ho svolto le mie ricerche in segreto, ho esaminato la tua esistenza e quella dei tuoi cari senza rendere conto a nessuno.
E nel frattempo ho costruito attorno a te una barriera solida di fierezza, carattere e determinazione.
Io ti ho resa più forte, io ti ho resa migliore, io ho trasformato la tua vita in qualcosa di più, io ti ho donato uno scopo!
Uno scopo... Lei chiamava forse scopo trucidare persone innocenti perché troppo deboli e d'ostacolo alla Setta? Lei chiamava scopo toglierle la propria umanità per trasformarla in una macchina da guerra, lasciandola con la convinzione che il rimorso, il rimpianto, il senso di colpa non valessero nulla?
Eppure erano state proprio queste emozioni, alla fine, a pesare di più sulla coscienza della donna. Proprio queste l'avevano spinta infine ad anelare la libertà e a ricercarla del tutto, con Marcus, con la Resistenza, con Tariq. Alla fine però, si era tolta da una prigione per ritrovarsi incatenata all'interno di un'altra. Con intenti più nobili, ma pur sempre una prigione. E Beatriz era stanca di sentirsi in quel modo, di sentirsi vincolata ad un'ideale più grande, un'ideale che pretendeva tanti sacrifici senza concedere poi nulla in cambio.
Nemmeno la soddisfazione di poter salvare la vita ad una persona cara.
... Ma non lascerò questo mondo senza prima aver tentato di fermarvi un'ultima volta.
Non era stata un'ipocrita. Aveva creduto ad ogni parola di Chandra, per sopravvivere, per non essere uccisa. E quando finalmente era riuscita a togliersi da quel giogo, aveva scelto di abbracciare completamente una filosofia più consono al suo pensiero.
Tutto questo però non contava assolutamente nulla, ormai: la Ujeroi poteva accusarla di ogni cosa, ma questo non avrebbe cambiato il fatto che la Sicaria fosse prossima a morire. Non voleva però che questo accadesse senza aver utilizzato ogni singolo briciolo di forza in corpo per tentare di fermarla. Per questo motivo, di fronte all'inutilità della propria bacchetta, Beatriz scelse di caricare un semplice colpo fisico, una strategia che avrebbe dovuto cogliere di sorpresa l'incantatrice.
Almeno in teoria. Perché in pratica la donna venne intercettata prima che potesse arrivarle vicino, colpita con un incantesimo e fatta volare indietro di circa quattro metri. Riuscì, con enormi sforzi, a mettersi perlomeno in ginocchio, ma sapeva che la sua ora era infine giunta, che non avrebbe avuto altre possibilità.
Guardava Chandra in viso, distrutta, aspettando la morte.
Una morte che, purtroppo, non era affatto nei piani della Ujeroi.
... Temo proprio che sia finita qui.
Ma sai che ti dico? Non ho alcuna voglia di farti fuori, credo che sia un immane spreco.
Cosa?!
Forse sei ancora recuperabile, basterà rimuovere qualche ricordo qua e là.
Sono finiti i momenti per giocare, Beatriz, riprenderai il tuo ruolo, che tu lo voglia o meno... Dopo di che mi occuperò di Azhad.
No... La Resistenza!
Nemmeno Marcus sarebbe stato capace di prevedere una simile mossa da parte di Chandra. No, nessuno, conoscendola, si sarebbe mai potuto aspettare un gesto simile da lei. A cosa le serviva un'Adepta simile, debole, che non voleva ritrovarsi all'interno della Setta? A nulla, e gli elementi inutili andavano eliminati.
Ma l'incantatrice della Setta dei Dodici aveva in mente ben altro, un piano subdolo che lasciò del tutto impreparata Beatriz nel reagire. Se fosse svenuta in quel momento, la Ujeroi le avrebbe modificato la memoria e lei sarebbe ritornata ancora una volta ad essere ciò che era stata in passato. Dimenticandosi dell'ultimo anno e mezzo trascorso, dimenticandosi della Resistenza, dimenticandosi di Tariq.
Non era abbastanza veloce per prendere la bacchetta e suicidarsi, ma avrebbe tentato. Avrebbe voluto avere una pistola di quelle babbane, per potersi sparare alla testa e porre fine a quella follia. Ma non esistevano armi del genere fra i maghi e lei non aveva più tempo per riflettere.
Spiacente, mia Adepta, la Libertà è un bene che ti sei barattata con la vita quella notte di circa vent'anni fa.
Fu troppo lesta. Beatriz non riuscì nemmeno ad estrarre in tempo il proprio catalizzatore, che l'incantesimo partì di scatto impattando contro... Il vuoto. Gli occhi della Schtauffen rimasero spalancati dallo stupore, ma il suo cervello registrò con qualche secondo di ritardo che cosa fosse accaduto. E quando vide la figura di Sly accasciarsi a terra, a circa qualche metro di distanza da lei, la donna comprese che il nipote di Marcus si era sacrificato per permetterle di non soccombere contro la Ujeroi. Prima però che potesse fare qualunque cosa, un altro Ultimatum colpì la donna bionda alle spalle, facendola urlare di dolore mentre il rumore tipico di una profonda frattura si espandeva nel magazzino. Chandra si accasciò a terra e dietro di lei apparve la figura del Yusuf, vivo e vegeto, con la bacchetta in mano. Era stato suo l'incantesimo lanciato alla donna, ma quello non poteva essere un incantesimo normale. Nemmeno l'Ultimatum di Chandra avrebbe mai potuto uccidere una persona in quel modo, mentre invece il Maggiore ci era riuscito.
Passarono attimi di puro silenzio e terrore generale, in cui Beatriz riusciva a sentire unicamente il battito del proprio cuore inondarle le orecchie. Poi un rantolo le fece comprendere che Chandra era ancora viva, seppur per poco. L'aveva accusata, in precedenza, di essere stata l'artefice di tutti i suoi mali, ma in quel momento, quando comprese che ella stava per morire, la Schatuffen venne presa dall'istinto umano più puro e pietoso. Si avvicinò a lei, sconvolta, stringendole con forza una mano, passandole una carezza sulla fronte. Mentre le labbra tremavano e gli occhi si appannavano per le lacrime che scorrevano sul suo viso.
Maestra...
Coff... Coff... Coff... Coff...
... E così alla fine ce l'hai fatta, non è così?
Io... Io non vi ho sconfitta...
Ti sei guadagnata la fiducia e l'appoggio di qualcun altro, qualcuno pronto anche a morire per te...
Non appena troveranno il mio cadavere, partirà la caccia al mio assassino, quanto pensi passerà prima che ipotizzino sia stata tu... ?
Era vero. Il Supremo in persona non avrebbe atteso troppo prima di sospettare di lei e far partire una caccia all'uomo. L'avrebbero trovata e se avessero scoperto che non era stata lei ad ucciderla, l'avrebbero uccisa a sua volta. Era una situazione terribile, ma non poteva pensarci adesso, non in quel momento. Sarebbe sparita, avrebbe fatto perdere le sue tracce, qualcosa l'avrebbe fatta. Ed invece, in uno slancio di generosità, fu Chandra a fornirle la soluzione. Un nome, inciso per terra con la bacchetta, un nome mai sentito prima dalla Sicaria.
... Non è nessuno, un nome inventato, ma che darà luogo ad una ricerca a tavolino infinita e perennemente infruttuosa.
Essendo stato scritto con la mia Trama, crederanno ciecamente alla scritta, in questo modo potrai continuare a giocare alla guerriera liberta.
Voi... Non...
... Non capisco perché tu stia facendo tutto ciò, ma a questo punto non importa, se a te sta bene così, pazienza, vorrà dire che starà bene anche a me.
Prendi la mia bacchetta e fondila alla tua, non mi hai sconfitta in duello, ma se sto facendo tutto ciò è perché evidentemente hai sconfitto il mio cuore gelido.
Pianse ancora, per lei. Per tutti quei momenti in cui aveva visto nella Ujeroi un punto di riferimento, la sua unica amica, l'unica che volesse difenderla in un mondo fatto di lupi. In un modo contorto, un modo malvagio, ma l'aveva amata e quel dono, quel regalo era la prova palese di quell'affetto provato dalla bionda per la mezza tedesca. Non riusciva a dire nulla Beatriz, ma bastava il suo viso stravolto dal dolore per far comprendere a Chandra che la sua dipartita avrebbe comunque lasciato un pezzo di vuoto nel cuore della donna mulatta.
... Ricordi quello che ti ho detto poco fa, Bea?
I tuoi genitori non sono morti per economia, finanza ed eccessivo potere, o almeno non solo...
... È il tuo cognome la chiave di tutto, il tuo cognome è speciale Bea, ne ho la certezza...
Schtauffen non è solo...
Cosa?
Cos'è Schtauffen?
Maestra... Chandra?
Aveva esalato il suo ultimo respiro. Ciò che Bea continuava a stringere era la mano di un cadavere ormai, non più la donna con cui aveva passato la maggior parte della propria vita. Non era così che si era immaginata la sua morte. Non era in quel modo che aveva pensato di potersi sentire. Provava un dolore fortissimo all'altezza del petto, che quasi non la faceva respirare. Ed era stanca, priva di energie, senza speranze.
Che cosa strana, l'animo umano. Aveva ucciso centinaia di innocenti, senza provare nulla ed in quel momento, di fronte alla morte di una persona amata e odiata al tempo stesso, si sentiva ella stessa morire. I secondi passavano ed ella non poteva continuare a rimanere lì. Si accorse che ormai fosse finita del tutto, quando vide la mano di Tariq abbassare le palpebre sugli occhi priva di vita della Ujeroi. Solo allora Beatriz alzò lo sguardo su di lui, che la fissava senza palesare alcun sentimento di odio né di disgusto.
... Parleremo dopo, adesso sarà meglio andarcene via.
In quel momento, avrebbe eseguito qualunque suo ordine. Anche il più assurdo, perché la sua volontà era momentaneamente andata in pezzi e aveva bisogno di tempo per ricostruirsi. Si alzò, lasciando un bacio sulla fronte della Ujeroi e poi afferrando la sua bacchetta. Lei non possedeva abbastanza forza per sollevare Sly in quel momento, ma se il Yusuf le avesse ordinato di farlo, ci avrebbe provato. Era vivo, era vivo e stava bene, ma sul momento quel pensiero non riusciva ad innescare la felicità che aveva creduto potesse provare se fosse accaduto. Doveva prima superare il lutto, comprendere che cosa ci facesse lui lì e perché l'avesse uccisa. Era stato un incidente oppure lo aveva fatto di sua spontanea volontà?
Tutte le risposte sarebbero arrivate una volta giunti in Egitto.
Re: Ekaterinenburg
Inviato:
29/03/2018, 22:41
da Tariq
Albergo della Famiglia di Tariq
Egitto - Il Cairo
19/12/2113
Ore 04:09
Come sono le condizioni?
Non si preoccupi, attualmente stabili e penso proprio resteranno tali.
Quanto le devo per l'intero intervento?
Le manderò una cartella di pagamento domani in giornata, adesso pensi solo a far riposare entrambi...
Il ParaMediMago era giunto in tempi quasi record, prendendosi cura sia di Emmett che di Beatriz.
Il primo, rimasto ancora incosciente, riposava dentro una camera singola.
La Schtauffen, invece, era stata sottoposta ad una cura ricostituente consistente dentro una doppia che condivideva con il Yusuf.
Ormai l'unica cosa rimasta di negativo era la stanchezza, oltre chiaramente alle sensazioni contrastanti verso la morte di Chandra.
... Ho aperto gli occhi nel pomeriggio.
Lyle si trova ancora sotto osservazione invece, ma dovrebbe riprendersi già domattina.
Immagino non te la senta ancora di dormire.
Ti ordino comunque di cambiare idea in fretta, altrimenti le tue condizioni non miglioreranno.
Il tono di Tariq, leggermente più freddo del solito, nascondeva delle sensazioni pesanti e difficili da comprendere, almeno per una come Beatriz.
Lei era sempre stata abituata ad uccidere e pur avendo perso l'abitudine, per così dire, sapeva sopportare meglio dell'uomo il peso di un omicidio.
Il Maggiore invece aveva sempre tolto la vita come ultima risorsa, ma a sangue freddo e mai senza dare possibilità all'altro di difendersi.
In quell'occasione però aveva scelto di attaccare, di colpire ed uccidere senza via di scampo, consapevole che fosse l'unica soluzione.
Doveva morire affinché tu vivessi.
Questo mi ha detto il ragazzo di colore.
Giurami che non potesse esserci un'altra possibilità.
Te lo chiedo per cortesia.
Per lui era fondamentale sapere di aver almeno preso la decisione unica disponibile affinché la donna potesse restare in vita e in salute.
Qualora quindi la Schtauffen avesse confermato, egli avrebbe annuito, andandosi a sedere sulla poltrona, riempiendosi un bicchiere di scotch.
La notte era fonda e in parte ancora lunga, le stelle luminose accompagnavano una Luna alta in cielo ma in breve calo verso il mattino.
Un subbuglio nello spirito dell'uomo, ancora parzialmente scombussolato dopo il risveglio post operatorio.
La Dottoressa Bennet, colei che mi ha somministrato l'antidoto, ha detto che la Pozione Definitiva falsa è rimasta parzialmente in me.
Forti scariche di adrenalina ne influiscono l'azione sul mio corpo, rendendomi momentaneamente... Beh, non credo serva entrare nei dettagli.
Resterà una traccia parziale anche in Lyle, seppur minore rispetto alla mia essendo stato esposto per minor tempo.
Dovrò effettuare molti allenamenti al fine di saper controllare una tale energia.
Si vedeva che non ne fosse incredibilmente felice. Possedere una tale dose di Trama instabile ed inarrestabile corrispondeva a grosse responsabilità.
Uno scatto di ira più furioso e una sua magia avrebbe potuto cancellare la vita di molte persone, persone da arrestare, fermare, non cancellare dal creato.
Era divenuto un individuo molto pericoloso e mortale. Non faceva paura soltanto a Beatriz, ma anche a se stesso.
Ad ogni modo, non era di lui che si stava parlando, non era lui il protagonista di quella faccenda.
L'hai chiamata "Maestra".
Immagino quindi che fosse stata la tua mentore militare.
Qualcosa mi dice che quella bacchetta non la toccherai molto presto...
... Giusto?
La donna rigirava quell'oggetto nelle proprie dita con fare tra il nervoso e il triste.
Quel catalizzatore era tutto ciò che restava di quella donna, Chandra, in quell'istante probabilmente già bruciata per non lasciare tracce.
Quel nome inciso al terreno avrebbe scagionato del tutto Beatriz da ogni accusa o pensiero, un ultimo regalo di addio dalla svedese dal cuore gelido.
Tariq prese un lungo, lunghissimo respiro, chiudendo anche gli occhi per alcuni secondi.
Ti avevo pregato di non morire presto... Ed invece sei andata incontro alla morte di tua volontà.
Avrai avuto le tue ragioni, questo è indubbio... Ma devo ancora sapere molte cose di te prima di reputarmi a posto con la mia inquietudine.
Lei aveva scelto di raccontargli ogni cosa, qualora si fosse svegliato e lei fosse rimasta in vita.
Però lo sguardo di Tariq la diceva lunga sulla sua attuale voglia di ascoltare, di capire, di comprendere.
Gli esseri umani necessitavano di tempo per elaborare ogni cosa: lui l'accaduto, lei invece il lutto.
No, era inutile velocizzare i processi, si rischiava solo di mandare all'aria tutta la costruzione appena tirata su con fatica e impegno.
Per adesso però concentriamoci esclusivamente sul presente.
Cosa sa esattamente il Capitano di tutta questa faccenda?
Quel Sly si è etichettato come persona di fiducia, puoi confermarmelo e darmi la tua parola?
... Come ti senti?
Sì perché alla fine, nonostante lo sconvolgimento generale, Tariq era preoccupato per il cuore della mezza Dominicana.
Non l'aveva mai vista piangere ed invece in quella occasione era accaduto: aveva pianto ed anche un bel po'.
Una emozione esposta così fortemente da lei avrebbe significato un ulteriore cambio, una ulteriore sua evoluzione.
Bisognava capire semplicemente in quale direzione e proporzione, ovviamente.
Re: Ekaterinenburg
Inviato:
03/04/2018, 14:58
da Beatriz
Era stata sottoposta ad una cura che la rimettesse in forze, dopo lo scontro avvenuto con Chandra. Il ParaMediMago amico di Tariq l'aveva aiutata senza fare alcuna domanda, mentre lei, stesa sul letto, osservava il cielo notturno, ripensando ai momenti più salienti. Emmett stava bene, il colpo che si era beccato l'aveva fatto svenire ma ora si trovava fuori pericolo. Non sapeva cosa pensare di lui la Sicaria o forse ex, considerando che il Yusuf avrebbe anche potuto minacciarla se non avesse lasciato il suo posto. Non poteva immaginare quale inferno personale stesse passando in quel momento il Maggiore, perché lei stessa era stata troppo giovane quando tutto era accaduto. Il suo primo omicidio era avvenuto per difesa personale, non certo per salvare un'altra persona, ma non avrebbe comunque cambiato le cose. Ricordava di aver vomitato ogni cosa quella notte, ma aveva imputato quel fatto al vino drogato che le avevano fatto bere.
Quando Tariq tornò dalla stanza dove riposava Sly, la Schtauffen aveva cambiato posizione, sistemandosi seduta sul letto con il busto rialzato e la bacchetta di Chandra in mano. Cosa ne avrebbe fatto ancora non lo sapeva, perché al di là di ciò che aveva detto la Ujeroi, Beatriz non sentiva di meritarsi un regalo tanto speciale e tanto potente.
... Ho aperto gli occhi nel pomeriggio.
Lyle si trova ancora sotto osservazione invece, ma dovrebbe riprendersi già domattina.
Immagino non te la senta ancora di dormire.
Ti ordino comunque di cambiare idea in fretta, altrimenti le tue condizioni non miglioreranno.
La donna non aveva pronunciato una singola parola da quando l'uomo era tornato, non riuscendo nemmeno a fissarlo in volto. E dire che avrebbe dovuto essere felice di vederlo vivo e vegeto, in fondo era stata pronta a sacrificare la propria vita per lui. Provava però uno strano senso di colpa, come se Tariq adesso avesse visto chi lei fosse realmente e ne fosse rimasto colpito negativamente. Solo in quel modo riusciva a spiegarsi quel tono freddo e distaccato nella sua voce, mentre le dava notizie del Tenente, che stava bene, e le ordinava di mettersi giù e riposare.
Doveva morire affinché tu vivessi.
Questo mi ha detto il ragazzo di colore.
Giurami che non potesse esserci un'altra possibilità.
Te lo chiedo per cortesia.
Se non mi avesse uccisa, mi avrebbe resa sua schiava per sempre.
Cancellando ogni mio ricordo.
Facendomi ritornare quella che ero un tempo.
Non si sarebbe fermata di fronte a nulla.
In un modo o nell'altro, io sarei morta.
Rispose, persino più parole del dovuto, ma vennero pronunciate in maniera meccanica, distaccata. Cercava con tutta sé stessa di non sentire quel dolore, di non provare quel senso di soffocamento, ma non riusciva più a liberarsi delle emozioni. Per questo non parlava e non faceva domande, lasciando che fosse Tariq ad esporre ogni cosa, naturalmente, spontaneamente. L'uomo aveva bisogno di risposte, lei invece avrebbe voluto non sentire quel vuoto profondo ed inspiegabile. L'aveva odiata, per tanto tempo. Ed ora che non c'era più lei le mancava più di ogni altra cosa al mondo.
La Dottoressa Bennet, colei che mi ha somministrato l'antidoto, ha detto che la Pozione Definitiva falsa è rimasta parzialmente in me.
Forti scariche di adrenalina ne influiscono l'azione sul mio corpo, rendendomi momentaneamente... Beh, non credo serva entrare nei dettagli.
Resterà una traccia parziale anche in Lyle, seppur minore rispetto alla mia essendo stato esposto per minor tempo.
Dovrò effettuare molti allenamenti al fine di saper controllare una tale energia.
... Sei vivo.
Questo è l'importante.
Aveva visto gli effetti della pozione sull'uomo e ne era rimasta sconvolta. Chandra era un'incantatrice potente, ma lo era quasi per una sorta di talento naturale, con tutto il tempo a sua disposizione per imparare a gestirsi. Il Maggiore invece aveva ucciso una persona semplicemente con un incantesimo, i cui effetti sarebbero dovuti essere di svenimento. Nelle sue mani, era diventato mortale. Aveva sempre creduto che fossero, al livello magico, pari, lei forse un pochino più superiore perché addestrata dalla migliore. Ma ora fra loro due non ci sarebbe stato paragone, perché il Yusuf era diventato un mago molto più potente, un mago potenzialmente distruttivo. Se la Setta lo avesse saputo, quanto ci avrebbero messo a reclutarlo? Rabbrividì, pensando a lui nelle mani del Supremo. Sperava che avesse intenzione di nascondere quel suo potere. Sperava che non venisse mai fuori. Perché scatenare l'interesse della Setta significava dire addio completamente alla propria vita.
L'hai chiamata "Maestra".
Immagino quindi che fosse stata la tua mentore militare.
Qualcosa mi dice che quella bacchetta non la toccherai molto presto...
... Giusto?
È sempre stata sua.
Non mi apparterrà mai del tutto.
Ti avevo pregato di non morire presto... Ed invece sei andata incontro alla morte di tua volontà.
...
Avrai avuto le tue ragioni, questo è indubbio... Ma devo ancora sapere molte cose di te prima di reputarmi a posto con la mia inquietudine.
Era l'unico modo... Per salvarti la vita.
Fu l'unica volta in cui la sua voce assunse una nota di calore. Non gli parlò al suo solito, come una sottoposta con il superiore, ma quella motivazione era stata la linfa vitale che era servita a Beatriz per prendere una decisione tanto difficile. Per portarla avanti. Per accettare di morire.
Tariq non avrebbe capito, non ancora perché aveva troppe cose da elaborare. Ma poteva almeno essere certo che l'unico motivo talmente tanto forte da spingere la Schtauffen a disobbedire ad un suo ordine proveniva da uno slancio spontaneo del proprio cuore.
Per adesso però concentriamoci esclusivamente sul presente.
Cosa sa esattamente il Capitano di tutta questa faccenda?
Nulla.
Se avessi parlato, avrei messo in pericolo anche lui.
Quel Sly si è etichettato come persona di fiducia, puoi confermarmelo e darmi la tua parola?
... Gli avevo affidato una lettera da consegnarti, nel caso fossi morta.
Non mi sarei fidata di nessun'altro.
... Come ti senti?
...
Non rispose. Non lo fece perché l'unica risposta possibile a quella domanda furono le lacrime che caddero sul sul copriletto, rigandole il viso. Pur volendo sforzarsi di parlare, di nuovo sentiva quel blocco che impediva alle parole di spiegare le profonde emozioni e ferite celate dentro l'animo della mezza dominicana.
Stava male e stava male nel vedere che Tariq, l'uomo per cui era stata disposta a sacrificarsi, ora era spaventato da lei. Confuso, inquieto, arrabbiato forse. Non riusciva a capirlo, non riusciva a leggergli dentro, era sempre stato quello uno dei suoi maggiori difetti. E per questo motivo si sentiva anche così sola, perché credeva di aver perso una persona cara, permettendogli di vedere la sua vera natura.
Dovevo morire.
Ma lei non ha voluto uccidermi, lei... Voleva che tornassi come sua allieva.
Ad ogni costo...
... E non potevo permetterti di inseguirla.
Non potevo permettere al Capitano di scoprire la sua esistenza.
Sarebbe morto... sareste morti tutti quanti.
Anche se l'aveste sconfitta, vi avrebbero dato la caccia.
Anche se imprigionata, l'avrebbero liberata.
... Non avrei mai voluto disobbedire ad un tuo ordine ma non avevo altra scelta.
Non c'era altro modo per me di salvarti...
Lo aveva ripetuto e lo avrebbe ripetuto ancora altre cento volte, come scusa, come giustificazione per ciò che aveva fatto. Tutto, pur di veder sparire quell'espressione dal volto di Tariq, quel distacco da parte sua. Era come un animale, Bea, incapace di comprendere il puro e semplice linguaggio umano. Aveva bisogno che l'uomo fosse chiaro con lei, che le dicesse cosa stesse pensando, perché lei da sola non sarebbe mai riuscita a capirlo.
Re: Ekaterinenburg
Inviato:
04/04/2018, 22:18
da Tariq
Doveva morire affinché tu vivessi.
Questo mi ha detto il ragazzo di colore.
Giurami che non potesse esserci un'altra possibilità.
Te lo chiedo per cortesia.
Se non mi avesse uccisa, mi avrebbe resa sua schiava per sempre.
Cancellando ogni mio ricordo.
Facendomi ritornare quella che ero un tempo.
Non si sarebbe fermata di fronte a nulla.
In un modo o nell'altro, io sarei morta.
Ormai Beatriz aveva imparato a parlare e ad esprimersi senza trattenere troppo, almeno non con lui e questo era di sicuro un bene.
Attraverso il percorso effettuato assieme, ora sapevano comunicare ed entrare in una risonanza positive, dialogica, costruttiva.
Un tale avanzamento di livello nel loro rapporto era fondamentale in quel momento, vista la situazione altamente delicata.
Ma era ulteriormente necessario che l'egiziano le facesse intendere il proprio "Io" interiore, prima che lei travisasse troppo.
Resterà una traccia parziale anche in Lyle, seppur minore rispetto alla mia essendo stato esposto per minor tempo.
Dovrò effettuare molti allenamenti al fine di saper controllare una tale energia.
... Sei vivo.
Questo è l'importante.
No, la mia vita non è preziosa a tal punto da risultare più importante del pericolo che posso rappresentare con queste nuove doti.
Hai visto di cosa sono stato capace e se non imparassi a dovere come controllarmi, risulterei più un pericolo che una speranza.
Ora come ora non mi sento completamente sereno nell'aver ripreso a vivere, sarebbe stupido e affrettato.
Tariq era un uomo molto coscienzioso, che scherzava, sorrideva, faceva anche delle follie ma sempre entro i determinati limiti della sua realtà adulta.
Si rendeva conto da sé che quell'incremento magico non aveva ancora una diagnosi effettiva. Doveva sottoporsi a degli esami, cercare sicurezze.
C'era anche la lontana possibilità che negli status di adrenalina perdesse il lume della ragione, in altre parole un ritorno alla vita ma con un guinzaglio emotivo perenne.
No quella non l'avrebbe mai chiamata vita, ma solo una prigione che faceva desiderare il suicidio.
Ti avevo pregato di non morire presto... Ed invece sei andata incontro alla morte di tua volontà.
Avrai avuto le tue ragioni, questo è indubbio... Ma devo ancora sapere molte cose di te prima di reputarmi a posto con la mia inquietudine.
Era l'unico modo... Per salvarti la vita.
... E se lo dici tu ci crederò.
La Schtauffen poteva stare sicura di una cosa: Tariq non ce l'aveva con lei, non la reputava colpevole, si fidava delle sue parole.
Al momento era soltanto molto scombussolato dall'intero accaduto, ma nient'altro, per quanto di certo non fosse una cosa da nulla.
Volle sapere se il ragazzo di colore fosse una sicurezza e una persona sulla quale poter contare, poi si volle informare di lei.
All'attimo la sua priorità era la forma fisica e psicologica della mezza Dominicana.
Dovevo morire.
Ma lei non ha voluto uccidermi, lei... Voleva che tornassi come sua allieva.
Ad ogni costo...
... E non potevo permetterti di inseguirla.
Non potevo permettere al Capitano di scoprire la sua esistenza.
Sarebbe morto... sareste morti tutti quanti.
Anche se l'aveste sconfitta, vi avrebbero dato la caccia.
Anche se imprigionata, l'avrebbero liberata.
... Non avrei mai voluto disobbedire ad un tuo ordine ma non avevo altra scelta.
Non c'era altro modo per me di salvarti...
E così ella si sfogò, mettendo in gioco tutto, enunciando ogni singola nota e dettaglio dello scombussolamento dell'anima.
Aveva ceduto, lasciando che la verità venisse a galla, sia sulle sue condizioni, sia sulle sue paure ed elucubrazioni.
Doveva sentirsi molto fragile ed effettivamente Beatriz lo era, fragile, ma lo nascondeva ogni giorno, da sempre probabilmente.
L'uomo rimase in silenzio, dopo di che si avvicinò di più a lei e si inginocchiò così da poterla guardare negli occhi, leggendole dentro.
... Beatriz, questo fa di te una persona, un essere umano, prima di un soldato.
Hai fatto le tue scelte ed hai perseguito il tuo scopo con un giudizio dato da conoscenze e consapevolezze.
Ma se c'è una cosa che proprio non posso accettare, però, è il fatto che tu sia ancora convinta che il tuo destino unico fosse la morte.
Quel ragazzo è venuto da me avvisandomi che tu ti stessi mettendo in pericolo di tua volontà ben sapendo che saresti morta.
Io, il Capitano, siamo proprio come te: persone oltre che militari... E siamo pronti ad ascoltare e sentire le tue ragioni.
Non potrai mai e poi mai essere completamente assorbita in un gruppo fino a quando non ti fiderai.
Non ci si può limitare solo ad eseguire gli ordini e poi fare di testa propria...
Ammorbidì la voce verso la fine del discorso, prendendole anche una mano per stringerla con energia, provando a trasmetterle calore.
Se c'è una cosa che ormai ho capito bene è che il tuo destino e la tua storia sono avvolti da segreti e misteri importanti.
Prima però che tu vada a credere in una mia paura o rifiuto verso tutto ciò, sappi che avevo intuito ogni cosa fin dall'inizio.
Sia io che Cole avevamo compreso che ci fosse molto di più dietro ai tuoi silenzi e dietro al tuo voler essere sempre e comunque in servizio.
hai sempre cercato di fuggire dalla realtà ma lascia che ti dia un consiglio: prima la abbraccerai e prima te ne libererai per sempre.
Chandra l'aveva resa libera, ma questo non significava smettere, fuggire, dimenticare, non nell'ottica del Yusuf almeno.
Hai bisogno di tempo per elaborare e lo stesso vale per me, anche se per motivi differenti.
Dopo quel che è successo riprendere attivamente il tuo ruolo attivo nei Sicari ti esporrebbe a pericoli di disattenzione, facendo rischiare anche i tuoi colleghi.
Stanotte per te si è chiuso un capitolo fondamentale e te lo leggo negli occhi spenti e stanchi che non sei nelle condizioni per reagire come sempre.
Tornare alla propria umanità ha un prezzo e questo prezzo è anche sottostare alle leggi dell'emotività.
Tornò in piedi e pretese che anche lei facesse lo sforzo e si alzasse, posandole poi le mani sulle spalle, guardandola sempre negli occhi, fiero e rassicurante.
Hai fatto la tua scelta per quanto riguarda la Task Force?
Quella domanda rappresentava una ulteriore garanzia che Tariq la volesse nella propria vita, era ovvio, una luce in fondo a quel buio dei timori della Schtauffen.
Non erano ancora una coppia, non stavano ancora assieme e quell'evento aveva fatto subire al loro percorso una brusca battuta di arresto.
Ma se non altro l'egiziano le stava dimostrando che non voleva rinunciare a qualcosa che in futuro per loro volesse dire legame.
Purtroppo necessitavano di ancora un po' di tempo, lui forse più che mai rispetto al passato.
Alla donna non restava che esprimere la propria preferenza e il proprio desiderio, se stargli vicino nella sua carriera oppure no.
Ma c'era sul serio qualche possibilità che rifiutasse, considerando anche quanto successo?
... Molto bene.
Ad Aprile del nuovo anno ci sarà la nuova organizzazione e i test per coloro che verranno segnalati dal consiglio direttivo a Gennaio.
Io presenterò la domanda di ammissione alla Task Force e tu dimostrerai per allora il tuo valore e le tue qualità, garantendoti il posto.
Durante questo tempo in mezzo, però, voglio anzi... Ti ordino di congedarti dai Sicari e prenderti un periodo di stop.
Fino ad Aprile per ritrovare un po' di se stessa, per recuperare i pezzi della propria anima dispersi qua e là dopo quella notte e rimetterli assieme.
Io effettuerò delle missioni e nel frattempo mi concentrerò completamente sul mio cambiamento e sui miei nuovi poteri.
Vorrei sapere già tutto di te e conoscere la tua vita dall'inizio ad oggi, ma non sono ancora pronto, devo affrontare anche io i miei dilemmi interiori.
Quando però ci rivedremo, ti garantisco che sarò nella condizione di ascoltarti e ripartiremo da dove siamo obbligati ad interromperci.
... Tutto chiaro, Sergente?
Da lì ad Aprile senza vedersi o stare a contatto, che fosse per allenarsi, dialogare o il semplice andare a letto assieme.
Non sarebbe stato facile per la donna vivere tutto ciò, ma Tariq non poteva farci molto, non nelle condizioni attuali.
Doveva imparare come controllare quella furia di magia che gli imperversava dentro e allo stesso tempo perdonarsi per l'omicidio a sangue freddo effettuato poche ore prima.
Ad ognuno il proprio percorso, ad ognuno il proprio Purgatorio.