Re: Toronto
Inviato: 10/10/2014, 16:26
N-No, loro non m-mi hanno d-detto n-nulla!
Ah ok, meno male allora!
Così poteva risparmiarsi di andare a menare le mani con i due rompiscatole precedenti.
Dunque, se non si trattava di una condizione data da una frase altrui, che cosa stava turbando così tanto la sua fidanzata?
Tristan faceva un po' fatica a starle dietro, poiché essendo una persona, lei, molto silenziosa e riservata, dava ad intendere poco le proprie emozioni, o forse fino ad allora non c'era mai stato bisogno di spiegarle e metterle in gioco, come invece stava accadendo adesso.
Facendole dare un morso al cioccolatino, cercò nuovamente di stabilire un contatto più dolce con lei, contatto che venne accettato... a metà!
M-Molto b-buoni... N-Non è n-niente... è s-solo che...
Brava, coraggio, dimmi tutto...
... non m-mi è mai importato di c-cosa pensassero gli a-altri di m-me... sapevo che p-per loro ero u-una facile, ma m-mi andava b-bene così!
Ma ora...
... Ora?
A-Adesso che sono f-fidanzata, io... io n-non mi p-piaccio più!
Le pupille del ragazzo si dilatarono e non poco, per quella affermazione che aveva in sé quasi dell'assurdo, almeno per lui.
Come era possibile che non si piacesse più adesso che aveva qualcuno che pensava a lei, che la faceva sentire speciale e non le stava accanto solo per il suo corpo ma anche perché trovava piacevole in generale trascorrere il tempo insieme? La risposta che Hope diede, alzandosi in piedi e facendo avanti e indietro con fare nervoso e ansioso, fu molto particolare e psicologicamente complessa, perché lei aveva tutta una sua mentalità, differente da quella di moltissime altre ragazze. Tuttavia Tristan non si volle dare per vinto e provò a capirla con tutto se stesso.
Nessuno m-mi crede q-quando dico che ho u-un ragazzo, p-perché sono una c-che va con tutti!
H-Hai visto c-come ci guardavano, p-prima?
Si stavano c-chiedendo tutti c-come potesse uno come t-te stare c-con una come m-me... ed hanno r-ragione a c-chiederselo!
N-Non è n-normale che tu d-debba venire q-qui per convincere t-tutti che stai d-davvero con m-me, o che tu d-debba sottolineare che t-ti sono f-fedele da quando s-stiamo insieme di f-fronte a quelli con c-cui una v-volta scopavo... non è n-nemmeno normale c-che io m-mi sia b-bagnata nel s-sentire le loro p-proposte, non d-dovrebbe accadere s-se sto con te, accidenti!
Il ragazzo si alzò in piedi, togliendosi la giacca e poggiandola sul divanetto, così che potesse avere i movimenti poco intralciati dal vestiario, dopo di che si avvicinò alla Darling che nel frattempo non si era nemmeno accorta di aver cominciato a piangere, a mandare giù lacrime amare per la sofferenza data da una autostima non propriamente sotto le scarpe ma più che altro nettamente a dieci o venti metri sotto terra. Posandole i pollici sugli occhi, con delicatezza, le asciugò, guardandola senza giudicare, guardandola come l'aveva sempre guardata, andando oltre le apparenze, forse l'unico in assoluto a parte probabilmente i genitori, persone le quali, per altro, non aveva ancora mai visto e conosciuto.
Tu s-sei... meraviglioso.
M-Ma io... io sono s-solo una...
Che cosa?
... u-una sgualdrina.
E t-tu ti meriti più di q-questo, tutta la p-palestra l'ha p-pensato... ed io c-con loro.
Intanto smetti di piangere, anche se apprezzo tu l'abbia fatto di fronte a me, volente o nolente.
Poi, cerca di ascoltare attentamente le mie parole, isola la mente, isola i ricordi di quello che hanno detto gli altri, concentrati solo su di me.
So che puoi farlo, pensa come se ti trovassi sul campo da duello, dove tutto il mondo scompare ed esisti solo tu e l'avversario.
Bene, l'avversario non c'è, ci sono solo io, ma il mondo è scomparso lo stesso, ci siamo soltanto noi due, soltanto noi due.
Non perdeva mai il contatto visivo, faceva parte della conoscenza del suo lavoro: quando doveva parlare con criminali o persone nervose, per farsi ascoltare stabiliva delle linee di connessione universali e precise, parlando con assoluta calma. Lei di sicuro non era una criminale ma era molto nervosa, aveva delle preoccupazioni forti ed era necessario che lui sfruttasse ancora una volta le sue capacità per aiutarla. Il tono, oltre ad essere calmo come al solito, aveva in sé anche la delicatezza di un sentimento, affetto semplice e incontrastato. Non aveva argomenti da riciclare o dialoghi già pronti, sarebbe andato a braccio, ma stava proprio lì l'autenticità di quel momento, ciò che differenziava la vita dal lavoro.
Ricordi la camera d'albergo in Cina, quando parlammo e ci confessammo i nostri segreti?
Allora io te ne confessai di molto particolari, da considerare pesanti, che la società avrebbe sicuramente trovato assurdi, riprovevoli.
Tu invece, non li trovasti affatto così, anzi, mi rispondesti: se io sono fatta così, perché non posso accettare ed apprezzare che tu sia fatto in un altro modo sempre diverso dallo standard? Anzi, per altro ti piacque pure quello che ti dissi, ti eccitò.
Non devi sentirti sporca, perché non hai vicino una persona che non ti capisce, che non condivide, che non ti apprezza per ciò che sei.
Devi accettarti esattamente come ti accettavi prima perché io non ti giudico, io ti trovo meravigliosa in ogni sfaccettatura.
Ti sei bagnata mentre quei due ti facevano delle proposte? E allora? Cosa pretendi? Che il tuo vero io scompaia nel momento stesso in cui ti fidanzi? Stare con qualcuno non cambia quello che sei e tu non sei una sgualdrina, sei solo una ninfomane alla quale piace da morire il sesso ed io ti ho accettato così come sei, e ti dirò di più: mi piace che tu sia così, lo trovo fantastico, perché sei autentica, non ti poni limiti.
Prima lo facevi senza problemi o impedimenti e se ti hanno giudicato hanno fatto malissimo. Quanti maschi si scopano una ragazza dietro l'altra ogni fine settimana a mille feste o eventi diversi? So che sembra un discorso già sentito ma è vero e assoluto: tu ti senti sbagliata perché il mondo ti ci fa sentire, ecco perché te ne devi fregare della considerazioni altrui, soprattutto in un momento simile.
Lei era molto fragile, fino a quel momento era andata avanti non dovendosi mai preoccupare di quello che gli altri dicevano perché lo avallava per un tornaconto personale. La credevano facile, ma a lei faceva comodo perché aveva bisogno di fare sesso e quindi andava oltre, fomentata da quel desiderio continuo e perpetuo che non le lasciava il tempo di soffermarsi sui dettagli. Adesso che aveva un ragazzo invece e poteva dedicarsi solo al rapporto con lui, trovarsi davanti tutto ciò che si era costruita negli anni l'aveva spaventata e l'aveva fatta dubitare di essere una persona accettabile, meritevole di stare con qualcuno. Questo era ciò che aveva dedotto lui, questo era ciò che lui voleva che lei dimenticasse.
Perché dici che hanno ragione a chiedersi perché uno come me sta con una come te?
Non devi pensare che loro ne sanno di più, al massimo vieni da me e lo chiedi a me, perché IO sto con te, non LORO.
Hanno fatto fatica a crederti perché il tuo passato è molto solido nella loro memoria, ma questo non ti deve abbattere, succederebbe per qualsiasi cosa, anche la più stupida. Se tu mi vedessi mangiare carne per cinque anni e mai pesce e la volta che mi inviti ad una grigliata ti rispondessi "No sai, preferisco di no, stasera a cena ho un'orata al cartoccio che mi attende", tu mi risponderesti "Potresti trovare una scusa migliore per dirmi che non vuoi venire alla mia grigliata", o sbaglio? Ecco, nel tuo caso è lo stesso.
Identica situazione vale per il doverli rassicurare che sei una persona fedele: per quanto tu possa anche dimostrare che ti stai mangiando un pesce, chiunque, avendoti visto sbranare bistecche per tutta la vita, penserebbe "Va beh, tanto alla prima fetta al sangue che le mettono davanti cede all'attimo!", come vedi non c'è nulla di assurdo o complesso, ragionamenti semplici possono essere applicati ad altri complessi.
Se a questo aggiungi la chiusura mentale di molte persone, l'invidia e la preoccupazione di non avere più un porto sicuro, il gioco è fatto.
Alzò le spalle, facendole un'altra carezza sulla guancia, provando ad avvicinarsi per darle un altro bacio sulle labbra, sempre con molta dolcezza, sempre con molto trasporto, sempre con la stessa identica volontà di farla tornare la Hope Darling che aveva conosciuto e che aveva apprezzato e gli era piaciuta fin dal primo istante, magari con qualche parola in più. Ora non gli restava altro che dedicarsi ad un altro argomento, forse il più importante e fondamentale di tutti, sul quale era basata tutta la sofferenza e la preoccupazione della ragazza. Si andò a sedere sul divano e le chiese silenziosamente di mettersi a sua volta seduta sulle sue gambe, come meglio stava comoda.
... Io so che quando hai appetito sai preparare cose buonissime con quello che rimedi in frigo.
Io so che riesci a fare doppi sensi anche in frasi assolutamente innocenti.
Io so che quando hai voglia di vincere un duello diventi un'altra persona, mostrando una grinta che hanno in pochi.
Io so che ti piacciono la cultura e i documentari.
Io so che saresti capace di annullare te stessa per soddisfare il partner.
Io so che ti piace la salsa rosa, ma non il ketchup e la maionese separati.
Io so che sei una persona parsimoniosa, in grado di risparmiare quando serve.
Io so che una volta hai tenuto in casa un gatto anziano senza una zampa fino alla morte per fargli passare gli ultimi momenti della sua vita in una cuccia calda con affetto e coccole.
Io so non faresti volontariamente del male a nessuno, a meno che non ti facciano arrabbiare proprio tanto.
Io so che fai gli sconti sui libri alle persone con poco denaro facendo credere loro che il libro che hanno visto sia in saldo per quel giorno.
Io so che quando sorridi ti si illuminano gli occhi e dimostri ancora di più quanto può essere uno spettacolo guardarti.
Io so che anche quando hai il broncio diventi ugualmente adorabile, perché non hai paura di mostrare le tue debolezze.
Io so che per quanto ti piaccia il sesso, senza il mio consenso resisteresti fino al tuo limite massimo, soffrendo e reprimendo la voglia.
Io so che hai le labbra più buone che abbia mai assaggiato in tutta la mia vita.
Io so che durante la notte, se ti si fa il solletico, tu ridendo metti fuori la lingua e rispondi a tua volta, cercando di farlo all'altro...
... Ecco... Perché io sto con te, Hope.
Ah ok, meno male allora!
Così poteva risparmiarsi di andare a menare le mani con i due rompiscatole precedenti.
Dunque, se non si trattava di una condizione data da una frase altrui, che cosa stava turbando così tanto la sua fidanzata?
Tristan faceva un po' fatica a starle dietro, poiché essendo una persona, lei, molto silenziosa e riservata, dava ad intendere poco le proprie emozioni, o forse fino ad allora non c'era mai stato bisogno di spiegarle e metterle in gioco, come invece stava accadendo adesso.
Facendole dare un morso al cioccolatino, cercò nuovamente di stabilire un contatto più dolce con lei, contatto che venne accettato... a metà!
M-Molto b-buoni... N-Non è n-niente... è s-solo che...
Brava, coraggio, dimmi tutto...
... non m-mi è mai importato di c-cosa pensassero gli a-altri di m-me... sapevo che p-per loro ero u-una facile, ma m-mi andava b-bene così!
Ma ora...
... Ora?
A-Adesso che sono f-fidanzata, io... io n-non mi p-piaccio più!
Le pupille del ragazzo si dilatarono e non poco, per quella affermazione che aveva in sé quasi dell'assurdo, almeno per lui.
Come era possibile che non si piacesse più adesso che aveva qualcuno che pensava a lei, che la faceva sentire speciale e non le stava accanto solo per il suo corpo ma anche perché trovava piacevole in generale trascorrere il tempo insieme? La risposta che Hope diede, alzandosi in piedi e facendo avanti e indietro con fare nervoso e ansioso, fu molto particolare e psicologicamente complessa, perché lei aveva tutta una sua mentalità, differente da quella di moltissime altre ragazze. Tuttavia Tristan non si volle dare per vinto e provò a capirla con tutto se stesso.
Nessuno m-mi crede q-quando dico che ho u-un ragazzo, p-perché sono una c-che va con tutti!
H-Hai visto c-come ci guardavano, p-prima?
Si stavano c-chiedendo tutti c-come potesse uno come t-te stare c-con una come m-me... ed hanno r-ragione a c-chiederselo!
N-Non è n-normale che tu d-debba venire q-qui per convincere t-tutti che stai d-davvero con m-me, o che tu d-debba sottolineare che t-ti sono f-fedele da quando s-stiamo insieme di f-fronte a quelli con c-cui una v-volta scopavo... non è n-nemmeno normale c-che io m-mi sia b-bagnata nel s-sentire le loro p-proposte, non d-dovrebbe accadere s-se sto con te, accidenti!
Il ragazzo si alzò in piedi, togliendosi la giacca e poggiandola sul divanetto, così che potesse avere i movimenti poco intralciati dal vestiario, dopo di che si avvicinò alla Darling che nel frattempo non si era nemmeno accorta di aver cominciato a piangere, a mandare giù lacrime amare per la sofferenza data da una autostima non propriamente sotto le scarpe ma più che altro nettamente a dieci o venti metri sotto terra. Posandole i pollici sugli occhi, con delicatezza, le asciugò, guardandola senza giudicare, guardandola come l'aveva sempre guardata, andando oltre le apparenze, forse l'unico in assoluto a parte probabilmente i genitori, persone le quali, per altro, non aveva ancora mai visto e conosciuto.
Tu s-sei... meraviglioso.
M-Ma io... io sono s-solo una...
Che cosa?
... u-una sgualdrina.
E t-tu ti meriti più di q-questo, tutta la p-palestra l'ha p-pensato... ed io c-con loro.
Intanto smetti di piangere, anche se apprezzo tu l'abbia fatto di fronte a me, volente o nolente.
Poi, cerca di ascoltare attentamente le mie parole, isola la mente, isola i ricordi di quello che hanno detto gli altri, concentrati solo su di me.
So che puoi farlo, pensa come se ti trovassi sul campo da duello, dove tutto il mondo scompare ed esisti solo tu e l'avversario.
Bene, l'avversario non c'è, ci sono solo io, ma il mondo è scomparso lo stesso, ci siamo soltanto noi due, soltanto noi due.
Non perdeva mai il contatto visivo, faceva parte della conoscenza del suo lavoro: quando doveva parlare con criminali o persone nervose, per farsi ascoltare stabiliva delle linee di connessione universali e precise, parlando con assoluta calma. Lei di sicuro non era una criminale ma era molto nervosa, aveva delle preoccupazioni forti ed era necessario che lui sfruttasse ancora una volta le sue capacità per aiutarla. Il tono, oltre ad essere calmo come al solito, aveva in sé anche la delicatezza di un sentimento, affetto semplice e incontrastato. Non aveva argomenti da riciclare o dialoghi già pronti, sarebbe andato a braccio, ma stava proprio lì l'autenticità di quel momento, ciò che differenziava la vita dal lavoro.
Ricordi la camera d'albergo in Cina, quando parlammo e ci confessammo i nostri segreti?
Allora io te ne confessai di molto particolari, da considerare pesanti, che la società avrebbe sicuramente trovato assurdi, riprovevoli.
Tu invece, non li trovasti affatto così, anzi, mi rispondesti: se io sono fatta così, perché non posso accettare ed apprezzare che tu sia fatto in un altro modo sempre diverso dallo standard? Anzi, per altro ti piacque pure quello che ti dissi, ti eccitò.
Non devi sentirti sporca, perché non hai vicino una persona che non ti capisce, che non condivide, che non ti apprezza per ciò che sei.
Devi accettarti esattamente come ti accettavi prima perché io non ti giudico, io ti trovo meravigliosa in ogni sfaccettatura.
Ti sei bagnata mentre quei due ti facevano delle proposte? E allora? Cosa pretendi? Che il tuo vero io scompaia nel momento stesso in cui ti fidanzi? Stare con qualcuno non cambia quello che sei e tu non sei una sgualdrina, sei solo una ninfomane alla quale piace da morire il sesso ed io ti ho accettato così come sei, e ti dirò di più: mi piace che tu sia così, lo trovo fantastico, perché sei autentica, non ti poni limiti.
Prima lo facevi senza problemi o impedimenti e se ti hanno giudicato hanno fatto malissimo. Quanti maschi si scopano una ragazza dietro l'altra ogni fine settimana a mille feste o eventi diversi? So che sembra un discorso già sentito ma è vero e assoluto: tu ti senti sbagliata perché il mondo ti ci fa sentire, ecco perché te ne devi fregare della considerazioni altrui, soprattutto in un momento simile.
Lei era molto fragile, fino a quel momento era andata avanti non dovendosi mai preoccupare di quello che gli altri dicevano perché lo avallava per un tornaconto personale. La credevano facile, ma a lei faceva comodo perché aveva bisogno di fare sesso e quindi andava oltre, fomentata da quel desiderio continuo e perpetuo che non le lasciava il tempo di soffermarsi sui dettagli. Adesso che aveva un ragazzo invece e poteva dedicarsi solo al rapporto con lui, trovarsi davanti tutto ciò che si era costruita negli anni l'aveva spaventata e l'aveva fatta dubitare di essere una persona accettabile, meritevole di stare con qualcuno. Questo era ciò che aveva dedotto lui, questo era ciò che lui voleva che lei dimenticasse.
Perché dici che hanno ragione a chiedersi perché uno come me sta con una come te?
Non devi pensare che loro ne sanno di più, al massimo vieni da me e lo chiedi a me, perché IO sto con te, non LORO.
Hanno fatto fatica a crederti perché il tuo passato è molto solido nella loro memoria, ma questo non ti deve abbattere, succederebbe per qualsiasi cosa, anche la più stupida. Se tu mi vedessi mangiare carne per cinque anni e mai pesce e la volta che mi inviti ad una grigliata ti rispondessi "No sai, preferisco di no, stasera a cena ho un'orata al cartoccio che mi attende", tu mi risponderesti "Potresti trovare una scusa migliore per dirmi che non vuoi venire alla mia grigliata", o sbaglio? Ecco, nel tuo caso è lo stesso.
Identica situazione vale per il doverli rassicurare che sei una persona fedele: per quanto tu possa anche dimostrare che ti stai mangiando un pesce, chiunque, avendoti visto sbranare bistecche per tutta la vita, penserebbe "Va beh, tanto alla prima fetta al sangue che le mettono davanti cede all'attimo!", come vedi non c'è nulla di assurdo o complesso, ragionamenti semplici possono essere applicati ad altri complessi.
Se a questo aggiungi la chiusura mentale di molte persone, l'invidia e la preoccupazione di non avere più un porto sicuro, il gioco è fatto.
Alzò le spalle, facendole un'altra carezza sulla guancia, provando ad avvicinarsi per darle un altro bacio sulle labbra, sempre con molta dolcezza, sempre con molto trasporto, sempre con la stessa identica volontà di farla tornare la Hope Darling che aveva conosciuto e che aveva apprezzato e gli era piaciuta fin dal primo istante, magari con qualche parola in più. Ora non gli restava altro che dedicarsi ad un altro argomento, forse il più importante e fondamentale di tutti, sul quale era basata tutta la sofferenza e la preoccupazione della ragazza. Si andò a sedere sul divano e le chiese silenziosamente di mettersi a sua volta seduta sulle sue gambe, come meglio stava comoda.
... Io so che quando hai appetito sai preparare cose buonissime con quello che rimedi in frigo.
Io so che riesci a fare doppi sensi anche in frasi assolutamente innocenti.
Io so che quando hai voglia di vincere un duello diventi un'altra persona, mostrando una grinta che hanno in pochi.
Io so che ti piacciono la cultura e i documentari.
Io so che saresti capace di annullare te stessa per soddisfare il partner.
Io so che ti piace la salsa rosa, ma non il ketchup e la maionese separati.
Io so che sei una persona parsimoniosa, in grado di risparmiare quando serve.
Io so che una volta hai tenuto in casa un gatto anziano senza una zampa fino alla morte per fargli passare gli ultimi momenti della sua vita in una cuccia calda con affetto e coccole.
Io so non faresti volontariamente del male a nessuno, a meno che non ti facciano arrabbiare proprio tanto.
Io so che fai gli sconti sui libri alle persone con poco denaro facendo credere loro che il libro che hanno visto sia in saldo per quel giorno.
Io so che quando sorridi ti si illuminano gli occhi e dimostri ancora di più quanto può essere uno spettacolo guardarti.
Io so che anche quando hai il broncio diventi ugualmente adorabile, perché non hai paura di mostrare le tue debolezze.
Io so che per quanto ti piaccia il sesso, senza il mio consenso resisteresti fino al tuo limite massimo, soffrendo e reprimendo la voglia.
Io so che hai le labbra più buone che abbia mai assaggiato in tutta la mia vita.
Io so che durante la notte, se ti si fa il solletico, tu ridendo metti fuori la lingua e rispondi a tua volta, cercando di farlo all'altro...
... Ecco... Perché io sto con te, Hope.