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Maldive

Messaggioda Veronique » 07/10/2012, 16:15

Forse hai ragione, Veronique, magari mi interessava osservare se l'espressione "abbastanza" ti avesse infastidito, e dato che l'ha fatto, adesso si che mi stai conquistando a dovere.

Lanciò un'occhiata intensa e penetrante a Ryan Angel dopo aver sentito le parole da lui pronunciate, lasciando poi che un piccolo sorriso le incurvasse le labbra; paradossalmente non riusciva mai a comprendere quando il giovane Vastnor fosse serio e quando scherzasse, quanto di quello che dicesse fosse reale e quanto una semplice provocazione, quanto fosse preso da lei... e quanto invece non lo fosse.
Scosse appena il capo, lasciandosi sfuggire uno sbuffo divertito che terminò presto visto che l'attenzione di entrambi si concentrò sulle informazioni che Veronique poteva fornire all'altro su "Cheesecake": sì, per entrare nel giro più ristretto dell'uomo bisognava avere i contatti giusti, e per la fortuna dell'investigatore lei aveva il contatto perfetto... la figlia del ciccione, per l'esattezza.

Potrei farmi dare una mano da te in molti sen-...

Vastnor non ebbe modo di terminare la frase, poiché il servizio in camera pose fine - almeno per il momento - a quell'eccitante vicinanza tra i due: la ragazzi si spostò alla finestra e permise, anzi, costrinse, Ryan ad andare ad aprire la porta, facendo così entrare nella suite il carrello con la cena da lui ordinata.
Ridacchiò impunemente quando la cameriera si rese conto dell'erezione del ragazzo, e si lasciò poi servire da quest'ultimo proprio come una Principessa viziata, con una porzione di tutto nel piatto ed un calice colmo di champagne.

Ecco qui, desidera per caso che la imbocchi io personalmente, signorina?

Un guizzo malizioso fece brillare gli occhi della francesina, che però per il momento non disse nulla e si limitò a scuotere il capo, fingendo un'aria vagamente offesa.

Per chi mi hai preso?
So cavarmela perfettamente da sola.


Replicò infatti Veronique, prendendo il bicchiere di champagne per alzarlo in sua direzione, come volesse fare un brindisi silenzioso in suo onore: se lo portò poi lentamente alle labbra, e fece per berne un sorso, quando...

... ops...

Alcune gocce di champagne, o per meglio dire quasi tutto il contenuto del bicchiere, scivolarono sulla sua camicetta bianca in un movimento del tutto... anzi, diciamo pure per niente, accidentale, macchiandola così irreparabilmente.
Veronique abbassò lentamente lo sguardo sulla macchia, sospirando quasi come se fosse scocciata: la mano che teneva il bicchiere lo poggiò sul bancone del minibar lì vicino, e poi si spostò sui bottoni che tenevano chiuso l'indumento.
Uno ad uno, essi scivolarono fuori dalle asole, facendo così in modo che la camicetta venisse aperta e cadesse lentamente a terra, facendo così rimanere Veronique solo col reggiseno nero di pizzo.

Non ti dispiace, vero?

Sussurrò in sua direzione, leccandosi lentamente le labbra prima di avvicinarsi al tavolo allestito dal servizio in camera e sedercisi con calcolata lentezza e malizia, accavallando nuovamente le gambe.
Giusto per farlo sbavare ancora un po', insomma.
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Messaggioda Ryan Angel » 07/10/2012, 23:48

Le Maldive, un paradiso tropicale immerso nella bellezza e nella spensieratezza di non essere più parte di una comunità che sa chi sei, che ti controlla o che ti rende schiavo delle preoccupazioni, delle ansie, dei dubbi.
Quel paradiso era tutto ciò che serviva a due persone come loro due per vivere quei momenti di complicità e serenità senza il peso e il rimorso di poter essere visti, scoperti, privati di una privacy a loro necessaria per essere se stessi, per rendersi completamente aperti all'altro e scoprire le carte vere sul banco, quelle in grado di rivelare la loro reale vicinanza, la loro reale affinità, il loro reale legame.
Un legame fatto di giochi, di gioie, confronti ad armi pari e sguardi talmente intensi da rendere la profondità dell'oceano al pari di una pozzanghera.

Per chi mi hai preso?
So cavarmela perfettamente da sola.


Un gioco di seduzione, malizia, desiderio e strategia, il loro.
Un gioco che ben pochi sapevano gestire e che nella maggior parte dei casi conduceva subito all'ipotesi su chi alla fine ne sarebbe uscito vincitore.
Tra loro però non era così, anzi, si scambiavano mosse di scacchi o colpi di palla a tennis con una velocità ed una semplicità da apparire quasi disarmante, non per loro ovviamente.
Fino a quel momento, Ryan Angel aveva mostrato ampiamente la sua abilità, il suo estro e la sua capacità di tenerle testa, ma Veronique non era affatto una ragazza qualunque, non era affatto in grado di perdere, forse pareggiare, chissà, ma perdere mai e poi mai, quindi dopo il forte aumento di punti da parte dell'investigatore, fu la volta della ragazza dalla pelle bronzea che al seguito di una pessima figura provocata nel ragazzo ad opera di un'erezione maldestra, decise di rincarare ulteriormente la dose, recuperare terreno e magari anche fare qualche passo in più in direzione del traguardo, utilizzando la sua femminilità, la sua sensualità, la sua malizia... Il suo corpo.

... ops...

Lo champagne, quel benedetto liquido costoso, parecchio costoso, andò a finire su una cosa altrettanto preziosa: l'autocontrollo già molto in bilico del detective.
La camicetta bianca si bagnò del tutto, rivelando sotto di se un tessuto scuro, nero, stretto e celante un tesoro tanto invitante da poter valere più di mille altre notti in un albergo come quello lì, alle Maldive, in quello stesso paradiso osannato poc'anzi.
Veronique, sotto gli occhi quasi increduli e spiritati di Ryan, il più giovane dei Vastnor, iniziò con un lento movimento a privarsi della camicetta, rimanendo solamente con quel bel pancino piatto in bella vista, un ombelico sottile e tutto da baciare e due coppe tra una terza e una quarta tirate su da un push-up da far venire un infarto in pochi, brevi secondi.
Onestamente a giudicare dal poco lavoro che faceva quell'indumento, c'era da immaginare che quei seni anche senza push-up avessero una forma pressoché perfetta ed in un certo senso era questo che mandava ancora più su di giri ed in fibrillazione il giovane pugile babbano.

Tu non sei sbadata... Sei tanto tanto stronza.

Non ti dispiace, vero?

Ma no, figurati, trave per trave!

Sorrise appena sarcastico, scuotendo il capo con il chiaro intento di mandare giù tutta quella fiamma che gli stava scorrendo in corpo e bruciava, oh se bruciava, talmente tanto da fargli quasi mancare il fiato.
Si sedette mentre lei faceva lo stesso, immaginando solo lontanamente ed ancora una volta cosa nascondesse o non nascondesse, quell'accavallamento di gambe così lento e calcolato da non poter essere mai e poi mai casuale.
Lanciò un altro sguardo alla porta, ricordandosi ancora della pessima figura con la cameriera, riprendendo poi a guardare lei, inarcando un sopracciglio con aria di sufficienza, quasi a volerla sgridare mentalmente per quello che aveva combinato, peccato che due volte su tre gli occhi cadevano su quelle colline scure che a tratti sembravano quasi esplodere mal-contenute dal reggiseno di pizzo nero che adesso come adesso Ryan avrebbe tagliato via al centro dell'attaccatura delle coppe con uno dei coltelli affilati dati in dotazione alla ragazza per la cena.

Immagine

Rimase imbambolato ancora per diversi secondi, mentre probabilmente la ragazza iniziava a cibarsi del ben di Morgana portato da poco, sperando che ogni cosa fosse di suo gradimento ovviamente.
Al termine di quello stato di coma e di salivazione azzerata, forzatamente bloccato dalla sua volontà, o meglio, da quel poco che gli rimaneva, il ragazzo afferrò in modo secco e scocciato la bottiglia di champagne, riempiendo LUI il bicchiere della ragazza e facendo attenzione a NON far colare nessuna altra goccia.
Ovviamente nel fare tutto ciò questa volta la fissò dritto negli occhi, con aria di ammonizione, umettando le labbra che nel frattempo per via della lungimiranza delle pianure proibite di lei erano diventate secche come deserti.
Poi ad un tratto, proprio mentre terminava di versare il liquido alcolico e lo riponeva nel cestello di ghiaccio a breve distanza da loro, gli venne da fare un sorriso malizioso, divertito a tratti, e rilassandosi andando indietro con la schiena, posandola del tutto alla comoda sedia, incrociò le braccia al petto, pronto a fare una piccola ed interessante proposta che gli era venuta in mente.

Invece che trovare pessime scuse per farti ammirare, perché non facciamo un gioco?
Ci inventiamo un gioco per il quale chi perde, perde anche un indumento, mi sembra un'idea simpatica per ravvivare la serata, non trovi?
Tra l'altro... Tutto buono il menù, gattina?
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Messaggioda Veronique » 08/10/2012, 11:16

Tu non sei sbadata... Sei tanto tanto stronza.

Oh, quant'era vero.
Era nata stronza, era una super stronza di natura... e ne andava fiera. E perché doverlo negare o doversi dispiacere per questo? Era divertente provocare le persone, soprattutto chi le interessava davvero come Ryan Angel.
Per questo dopo essersi fatta ammirare in reggiseno si sedette a tavola come se nulla fosse, chiedendogli se per caso la situazione potesse in qualche modo dargli fastidio.

Ma no, figurati, trave per trave!

In effetti è un bello spettacolo.

Commentò Veronique, lanciando una lunga ed interessante occhiata all'inguine del giovane Vastnor prima di fare spallucce con un sorrisino innocente e portarsi alle labbra un pezzetto di pesce spada che assaporò con gusto, puntando però gli occhi su di lui e non scostandoli di un millimetro anche mentre masticava e deglutiva.
Non voleva perdere il contatto visivo con lui insomma, voleva che la sua attenzione fosse tutta per lei.
Stronza e pure egocentrica, insomma... ma d'altronde dalla figlia viziata di Nicholas Vireau non ci si poteva aspettare altro.

Invece che trovare pessime scuse per farti ammirare, perché non facciamo un gioco?

Sei in vena di giocare, Ryan?
D'accordo, sentiamo un po' cos'hai in mente...


Ci inventiamo un gioco per il quale chi perde, perde anche un indumento, mi sembra un'idea simpatica per ravvivare la serata, non trovi?
Tra l'altro... Tutto buono il menù, gattina?


Miao...

Mormorò lei, imitando il verso di un gatto seppur dandogli quel tono sensuale ed accattivante che solo Veronique riusciva ad accostare a qualsiasi cosa, versi animaleschi compresi.
Si portò poi una forchettata d'insalata di mare vicino alla bocca e la fece sparire velocemente, annuendo con espressione soddisfatta in risposta alla domanda di lui.
Si pulì le labbra col tovagliolo e poi bevve un sorso di champagne, facendo finire il liquido in gola e non addosso a sé questa volta, prima di tornare a focalizzarsi su di lui.

Eccellente, ottima scelta Vastnor.
Per quanto riguarda il gioco, uhm... potrebbe anche essere divertente, ma ti ritroveresti nudo nel giro di poco visto che io odio perdere.
Che ne dici invece di giocare al gioco della verità o penitenza? Ognuno di noi a turno decide se rispondere ad una domanda dell'altro oppure fare la penitenza, che in questo caso consiste nello spogliarsi di un indumento.


Un'accettazione della proposta di lui quindi, seppur con regole leggermente diverse.

Ah, ovviamente per assicurarci che entrambi diremo la verità... - e qui si alzò dal tavolo, avvicinandosi alla sua borsetta da cui prese una boccetta scura, piena di liquido, agitandola appena di fronte all'uomo - ... useremo qualche goccia del buon vecchio Veritaserum. Ci stai, Vastnor?
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Messaggioda Ryan Angel » 20/10/2012, 21:55

Eccellente, ottima scelta Vastnor.
Per quanto riguarda il gioco, uhm... potrebbe anche essere divertente, ma ti ritroveresti nudo nel giro di poco visto che io odio perdere.
Che ne dici invece di giocare al gioco della verità o penitenza?
Ognuno di noi a turno decide se rispondere ad una domanda dell'altro oppure fare la penitenza, che in questo caso consiste nello spogliarsi di un indumento.


Inizialmente Ryan non poteva crederci sul serio, infatti fissò la donna con molta curiosità ed un sorriso beffardo, aspettandosi che da un momento all'altro di mettesse a ridere di gusto per avercelo fatto credere a quella maniera, ma invece contro ogni previsione, non solo la figlia giovane di Nicholas accettò davvero quella proposta erotica e maliziosa, ma inoltre aggiunse un leggerissimo quanto fondamentale dettaglio per rendere ancor più piccante tutta la faccenda, un dettaglio che per qualche secondo lo fece anche trasalire, a dir poco sorpreso da tanta intraprendenza.

Ah, ovviamente per assicurarci che entrambi diremo la verità... useremo qualche goccia del buon vecchio Veritaserum.
Ci stai, Vastnor?


Ehi ehi, aspetta un momento!
Ti porti dietro del Veritaserum come se fossero boccette d'acqua di fonte?
... Tsk, sei incorreggibile!


Scosse il capo, sorridendo maggiormente mentre con la mano afferrava quella boccetta fissandola attentamente, con quel liquido opaco che torbido oscillava richiamando la verità quasi al semplice contatto o visione.
Era da molto che non prendeva una cosa simile e onestamente non era semplice per lui decidere in un senso o nell'altro.
Era solo un gioco, per carità, ma assumere una cosa simile poteva significare dire la verità davvero su qualunque argomento.
In poche parole, accettare lui a sua volta significava prima di tutto fornire alla ragazza la completa fiducia, ma se la stava meritando?
Non si vedevano da molto, non si frequentavano esattamente come una coppia normale e per altro Veronique era sempre a contatto non solo con il padre ma anche con un membro della Setta, che andavano ad alimentare il suo già grande animo oscuro e misterioso che la contraddistingueva.
Attese ancora qualche secondo, pensando se fosse la scelta e la mossa giusta, se ella avesse fatto tutto quello già premeditando qualcosa, ma come poteva pensare che sarebbero giunti ad un gioco simile?
Era impossibile prevederlo, a meno che non avesse deciso di proporlo comunque lei e lui le aveva solo facilitato il compito.
Aprì quella boccetta togliendo il cappuccio di sughero, annusando la sostanza, mentre la ragazza era sorridente ed in semplice attesa.
Sospirò, prima di allungare il braccio in direzione del viso di lei.

... Fai "aaahhhh"...

Disse poi, con un mezzo sorriso, attendendo che lei aprisse la bocca e facesse uscire fuori la lingua per farle poi cadere qualche goccia dello speciale liquido della verità, per poi di seguito fare lo stesso nei suoi confronti, finendo del tutto il contenuto della fiala.
Aveva decisamente accettato, aveva messo nelle mani della bella francese una pietra davvero bollente, ma se non altro quella poteva essere l'unica prova per comprendere realmente se si potesse fidare ciecamente di lei, se poteva affidarle tutto se stesso.
Quella donna si stava insinuando sempre di più sotto la sua pelle, tra le fibre fredde e secche del suo cuore, una cosa alquanto particolare per un ragazzo che rifiutava l'amore nel suo più completo trasporto e reale esistenza, ma adesso c'era un gioco al quale dedicarsi attivamente, lasciando stare certe cose, sopratutto perché proseguire a pensarci non faceva per nulla bene alla sua stabilità emotiva e mentale, meglio osservare come si sarebbe evoluta la situazione.

Va bene Angel, vediamo subito di capire su quale argomento vuole andare a parare...

Bene, allora che il gioco abbia inizio, direi che posso cominciare con una verità, non ho voglia di farti sbavare così presto...
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Messaggioda Veronique » 21/10/2012, 19:52

Ehi ehi, aspetta un momento!
Ti porti dietro del Veritaserum come se fossero boccette d'acqua di fonte?


Beh? Mica puoi mai sapere chi ti potresti trovare di fronte...

... Tsk, sei incorreggibile!

Sorrise a quello che, per lei, era un complimento: sì, era incorreggibile, ogni sua azione era Vero-style e ne andava fiera; aveva smesso da tempo di essere la bambolina di Nicholas Vireau, per quanto il padre non riuscisse ad accorgersene... ed era meglio così, soprattutto per la francese che così poteva continuare a fare ciò che voleva.
La domanda a cui più le premeva ora dare risposta era: Ryan Angel avrebbe acconsentito a giocare con lei a modo suo e con quelle regole?
Lo osservò prendere la boccetta col Veritaserum e fissarne il contenuto a lungo, prima di stapparla: il liquido, incolore, inodore ed insapore sarebbe finito nelle loro bocche oppure no?
Per fortuna della ragazza, che di pazienza non ne aveva quasi per nulla, non ci volle molto per scoprirlo.

... Fai "aaahhhh"...

Sorrise a quell'affermazione, schiudendo le labbra così da permettergli di far colare alcune gocce di liquido sulla propria lingua, che di seguito ingoiò senza fiatare: attese che anche lui facesse lo stesso ed il sorriso le si ampliò sulle labbra quando questo avvenne, quelle labbra che ora prendevano una piega maliziosa, sì, ma anche un po' sadica e maligna, forse perché sapeva che da quel momento in poi il giovane Vastnor avrebbe dovuto rispondere con sincerità a tutto anche non volendo, visto che il Veritaserum aveva come proprietà proprio il costringere chi l'aveva bevuto a rispondere sinceramente a qualsiasi domanda gli venisse posta, in pratica gli si impediva di rimanere in silenzio o di dire una cazzata.

Bene, allora che il gioco abbia inizio, direi che posso cominciare con una verità, non ho voglia di farti sbavare così presto...

Verità, e figuriamoci...

Commentò Veronique facendogli la linguaccia, sistemandosi comoda su una delle poltroncine presenti nella stanza dopo aver preso una tartina con salmone e caviale rosso ed averla addentata con gusto, masticando lentamente con gli occhi rivolti verso l'alto in un chiaro gesto di riflessione.
Deglutì dopo qualche istante e posò lo sguardo su di lui, un sorrisetto nuovamente impertinente e sfrontato sulle labbra.

D'accordo.
Sentiamo Ryan, hai mai pensato di fotterti mia sorella con tutto che sai che è la donna di tuo fratello?
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Messaggioda Ryan Angel » 21/10/2012, 21:43

Oramai la situazione era compromessa del tutto e bisognava decisamente starci, accettare il fatto che ogni domanda fatta grazie alla regola della "verità" avrebbe ricevuto risposta più che sincera, ammettendo eventualmente anche delle cose parecchio imbarazzanti.
Il ragazzo fece ingerire la pozione a Veronique e fece lo stesso con se, facendola sorridere soddisfatta di quel gioco interessante e allo stesso tempo pericoloso, ma si sapeva che alla ragazza il pericolo la faceva eccitare da morire.
Si mise seduto sul divano a poca distanza da lei che ancora poteva mangiare prima di dedicarsi completamente al gioco, scegliendo di cominciare quella follia esattamente con la verità, per osservare quanto sarebbe potuta essere bastarda la francese con lui e a quale verità sarebbe mai potuta andare a parare.

Verità, e figuriamoci...

Avanti, vediamo quali curiosità interessanti vuoi toglierti al mio riguardo...

Le sorrise in risposta, sbuffando appena, dentro di se un poco inquieto, visto che comunque aveva assunto una pozione che non gli permetteva di barare in alcun modo e questo lo faceva sentire come privo di difese, scoperto, costretto a stare alle direttive di lei, per quanto, certo, anche lui avesse un potere simile da sfruttare, a meno che lei non avesse ogni volta scelto di togliere un indumento, per il piacere degli occhi del più giovane dei Vastnor.
Incrociò le braccia, mentre lei alzava gli occhi al cielo evidentemente pensando attentamente alla domanda da porgli, per non chiedere qualcosa di banale di poco conto, anche perché quando le poteva ri-capitare di sapere la verità senza problemi senza utilizzare futili trucchetti di illusione?
Non passarono molti secondi comunque, poiché il sorriso sul volto di lei si allargò ulteriormente, segno che aveva trovato il giusto quesito che stuzzicava la sua curiosità abbastanza da spingerla a parlare e quindi farlo parlare.

Ti prego, non mi deludere... Non deludermi...

D'accordo.
Sentiamo Ryan, hai mai pensato di fotterti mia sorella con tutto che sai che è la donna di tuo fratello?


... Brava gattina, questa volta non mi hai deluso.

Inarcò il sopracciglio, non immaginando minimamente una domanda simile.
Chissà perché voler sapere proprio una cosa simile, ma tanto ormai sentiva già le sue labbra muoversi, segno inequivocabile che l'intruglio magico stava avendo il suo effetto dirompente impedendogli di rimanere in silenzio.
A quel punto, non c'era altro da fare che lasciar andare la parola e dire la completa ed autentica verità, tanto per sua fortuna il fratello non si trovava da quelle parti.

La prima volta che ci incontrammo non sapevo bene chi fosse e si, ho pensato che sbatterglielo dentro sarebbe stato davvero soddisfacente... Successivamente, l'ho pensata ogni tanto in quei termini, lo ammetto, ma non farei mai nulla, chiaramente.

Si leccò le labbra, osservandone adesso attentamente la reazione a quella risposta, sospirando, sentendo quella verità uscir fuori con una semplicità così banale e veloce che quasi impressionava, in effetti adesso che ci pensava, non aveva assunto il Veritaserum da almeno due o tre anni e lo metteva a disagio ri-sentirne l'effetto dopo così tanto tempo.

Perfetto, immagino sia il suo turno, miss Vireau, bene, fai la tua scelta...
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Messaggioda Veronique » 21/10/2012, 22:01

Avevano scelto di giocare a carte scoperte grazie al Veritaserum e allora sì, l'avrebbero fatto entrambi e Ryan Angel per primo visto che aveva scelto spontaneamente di cominciare con una domanda che l'avrebbe costretto a dire la verità: e Veronique non se lo fece ripetere due volte, andandogli subito a fare una domanda abbastanza particolare visto che, in teoria, si parlava della donna di suo fratello e quindi di una proprietà sostanzialmente intoccabile.

Dimmi di no... dimmi che non l'hai mai pensato, che l'hai trovata solo una bella donna, che...

La prima volta che ci incontrammo non sapevo bene chi fosse e si, ho pensato che sbatterglielo dentro sarebbe stato davvero soddisfacente... Successivamente, l'ho pensata ogni tanto in quei termini, lo ammetto, ma non farei mai nulla, chiaramente.

Non reagì in alcun modo dopo quella risposta: rimase immobile per diversi istanti prima di annuire lentamente ed abbassare lo sguardo, allungando la mano verso il calice con lo champagne per berne un sorso e soffocare così la rabbia che le si era formata all'altezza della gola e che desiderava ardentemente essere sfogata.
E quando mai la sua cara sorella maggiore non provocava istinti sessuali negli uomini? Perché per una volta, una soltanto, non le si presentava davanti qualcuno che non la desiderava ma che voleva solo lei, la più piccola tra le Vireau?
Come una stupida ci aveva quasi sperato, ci aveva quasi creduto che Ryan sarebbe stato diverso, che non avrebbe desiderato Monique forse anche solo perché si trattava della donna di suo fratello, un motivo blando quindi ma comunque sufficiente a frenarlo, a far sapere a Veronique che era stata solo lei l'unica, tra le due sorelle, a scatenare l'istinto dell'investigatore... ma, proprio come una stupida, aveva avuto la riprova - sotto Veritaserum, quindi reale per forza - di quanto si fosse inutilmente illusa.

Sei un'idiota gelosa, Vero.
E questo è quello che ci guadagni.


Si rimproverò duramente la francese, sentendo la voce del padre e di Marcus che si mescolavano nella sua mente.
Finì lo champagne e tornò con lo sguardo sul ragazzo, proprio quando lui riprese a parlare per far proseguire quel gioco tra loro appena iniziato.

Perfetto, immagino sia il suo turno, miss Vireau, bene, fai la tua scelta...

Verità anche per me, Vastnor.
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Messaggioda Ryan Angel » 21/10/2012, 23:01

Una avvolta ammessa quella verità, il giovane credette di non aver detto nulla di troppo strano, anzi, poteva essere una verità piuttosto scontata ed ovvia, in fondo la donna del fratello era acclamata, amata e sognata da molti ragazzi e uomini sulla faccia del pianeta, perché lui doveva essere differente in quel senso da molti altri?
Era la domanda che possibilmente si fece proprio Veronique non appena ascoltata quella risposta, per la quale si, non fece alcun volto o espressione particolare, facendo intendere che avendo ascoltato la cosa non l'avesse minimamente toccata, ma nonostante tutto, Ryan Angel non poté fare a meno di pensare dentro di se che se lei però non aveva fatto alcuna battuta sarcastica o non lo aveva preso in giro in qualche modo, un motivo c'era eccome.
Adesso bisognava capire se era rimasta infastidita eventualmente dal fatto che lui in particolare avesse provato attrazione per Monique oppure che un'altra ennesima persona in generale fosse stata catturata dalla bellezza sessuale della rivale francese.
Purtroppo non ebbe molto modo di comprenderlo visto che dopo aver bevuto un lungo sorso di champagne, la ragazza decise di proseguire velocemente quel gioco, magari anche volendo allontanare dall'attenzione quella precedente risposta di lui abbastanza imbarazzante.

Verità anche per me, Vastnor.

D'accordo...

Assottigliò lo sguardo su di lei, fissandola molto attentamente, come a voler scrutare un poco nella sua anima corrotta per una buona percentuale dal male e dalle illusioni, ma chissà se durante tutto quel periodo invece lui era riuscito in qualche maniera ad abbassarla, quella percentuale, rendendola più umana, più capace di provare sentimenti fino ad allora sconosciuti.
Gli occhi scuri e bellissimi di quella ragazza lo rapivano più di ogni altra però, quello bisognava dirlo senza indugi.
Forse sarebbe sembrato assurdo o ruffiano da parte della giovane Vireau, ma per Ryan non c'era molto paragone tra lei e Moni: Veronique tutta la vita, senza nulla togliere alle splendide fattezze della donna del fratello.
Attese qualche secondo, per cercare intanto di cogliere una domanda decente da rivolgerle, desiderando chiedere qualcosa di non stupido ed importante per lui da sapere su di lei, magari anche su di loro, già, perché i protagonisti di quella serata per lui erano solo loro, niente lavoro, soldi, problemi di famiglia e quant'altro.

Dimmi tre aggettivi positivi che ti riconosci, anche se non li ammetteresti mai...

Voglio conoscerti come nessuno ha mai fatto, o nel caso della tua guardia del corpo, come poche persone hanno fatto...
E chissà che tu non comprenda quanto sei importante per me...
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Messaggioda Veronique » 21/10/2012, 23:14

Non gli aveva dato di modo di comprendere quanto potesse averle fatto male quella risposta sulla sorella, semplicemente perché temeva di ferirsi ulteriormente: teneva troppo a Ryan Angel, lo sapeva bene e al tempo stesso sapeva quanto questo sentimento, mai ammesso ad alta voce nemmeno a se stessa, potesse essere pericoloso.
Cercò di non pensarci, di concentrarsi su quel gioco che avrebbe possibilmente scoperto molte carte di entrambi, e quando il giovane Vastnor le pose quella domanda, Veronique rimase per qualche istante interdetta.

Dimmi tre aggettivi positivi che ti riconosci, anche se non li ammetteresti mai...

Sul momento non capì perché non avrebbe dovuto ammettere delle qualità che possedeva: insomma, perché una come lei si sarebbe mai dovuta sminuire? Solo in un secondo momento comprese che lui parlava di aggettivi "positivi", niente che riguardasse il suo essere spietata, pericolosa o letale.
Alzò gli occhi al cielo e sbuffò, mordicchiandosi il labbro nel tentativo di non parlare: peccato che fosse impossibile, il Veritaserum aveva fatto effetto anche su di lei e queste, purtroppo, ne erano le amare conseguenze.

Sono fedele - disse quindi, incapace di frenarsi - sono passionale... e so cantare bene.

E l'ultima affermazione venne pronunciata con un leggero velo di malinconia nella voce: lui non l'avrebbe potuto capire, forse, ma per Vero la musica non era solo uno strumento per scatenare le illusioni, come spesso le aveva detto Nicholas... a lei cantare piaceva davvero, non lo considerava solo un dovere.
Ma non l'avrebbe potuto ammettere mai, assieme a tante altre cose naturalmente.

Tocca di nuovo a te...
Cosa scegli stavolta?
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Messaggioda Ryan Angel » 23/10/2012, 23:40

Tre aggettivi positivi, si, proprio tre aggettivi e non di quelli qualsiasi, che si possono dire con tranquillità e serenità non rischiando di far intendere niente di interessante.
Nei confronti di Veronique, una richiesta simile sulla positività del suo essere era un bell'affronto ed un bello smacco da subire, visto che la sua bocca doveva aprirsi per forza e rivelare la completa verità.
Il viso della ragazza si fece un poco più restio, meno morbido e più incline a voler cercare di contenere gli argomenti, infatti le labbra vennero morse con insistenza ed energia, ma per quanto potesse uscire anche sangue da quelle belle labbra carnose, la voce trovò ugualmente modo di uscire e palesarsi ai sensi uditivi di Ryan Angel Vastnor.

Sono fedele... sono passionale... e so cantare bene.

Essere fedele, lei, proprio Veronique Vireau.
Evidentemente parlava del proprio rapporto professionale o di amicizia, oppure andava a comprendere ogni branca della fedeltà, come anche l'amore e le relazioni sentimentali?
Quella era un'altra domanda e lui aveva finito di chiedere, almeno per ora, quindi non poté approfondire subito quel dettaglio, soffermandosi sulle altre due risposte, sugli altri due aggettivi che riconobbe con assoluta obiettività.
Passionale, ovvio, l'aveva mostrato a lui molte volte, ed anche fin troppo bene, quasi da farlo impazzire, e per il saper cantare bene, beh si, quello era indubbio viste le sue qualità come illusionista ma allora... Voleva forse dire che per lei cantare era un dono e non solo un'arma di distruzione?
Gli occhi del giovane saettarono in quelli di lei, come a volerla studiare qualche secondo, giusto per lasciare quel breve spazio di silenzio volto a far capire che qualche riflessione era in atto.
Non si limitò affatto nei gesti e nei movimenti, ed anzi, con estrema sincerità e libertà, avvicinò la mano a quella di lei per cercare, qualora lei glielo avesse permesso, di prendergliela e farle qualche sottile carezza, osservandole un secondo le dita affusolate dalle lunghe unghie curate e smaltate di quel trasparente elegante e sobrio ma di classe, esattamente come lei.

E sei anche più bella di tua sorella...

E qui di certo Vero non poteva finire a pensare che avesse fiatato per puro principio di voler recuperare quanto detto prima.
No no, nelle sue vene scorreva una pozione che impediva di mentire e quindi spiacenti, ma le parole di Ryan erano assolutamente reali, vere e davvero pensate, senza ombra di dubbio.
Se lei lo avesse ancora permesso, la carezza sulla mano sarebbe proseguita per ancora qualche lieve secondo, per fornirgli il tempo di bearsi del tocco così apparentemente innocente e puro tra la loro pelle, prima di tornare al proprio posto per non infastidirla troppo, alla fine non sono mai stati sdolcinati per quanto qualche volta un poco di romanticismo ci voglia... Solo che...

E' una cosa tra coppie... Ma noi non lo siamo di certo!
Noi siamo... Noi siamo... Ecco noi siamo praticamente... Ehm...


Tocca di nuovo a te...
Cosa scegli stavolta?


Dovette tornare con i piedi per terra dai suoi ragionamenti, o meglio, dalle sue domande inerenti alla sua storia con Veronique che poi tanto storia ancora non era ancora e non c'erano nemmeno i presupposti per pensarla tale, dato che erano così sfuggenti, così ambigui tra loro, così misteriosi.
Forse per la prima volta nella sua vita, Ryan Angel avrebbe voluto trovarsi di fronte ad una persona con la consapevolezza di essere libero di esprimere tutto se stesso, come avrebbe potuto fare lei, ma i timori erano tanti, le paure dei doppi giochi ancora in atto, senza contare poi la presenza quasi costante dell'amico di colore di lei che, beh, era già una grande notizia che l'aveva lasciata venire lì da sola, figurarsi una frequentazione continua e duratura.
Sorrise appena, scuotendo il capo e sbuffando, decidendo semplicemente per togliersi in velocità la maglietta grigia e rimanere a petto nudo, per mostrarsi un poco a lei ed osservare che reazione le avrebbe suscitato, dopo tanto tempo che non si vedevano.
Già, quella volta aveva scelto l'obbligo di spogliarsi e non gli dispiaceva.

Ho dovuto farlo, tu sei già in reggiseno, dovevo per lo meno pareggiare i conti per non risultare uno che bara, no?
E tu invece, cosa scegli in risposta, gattina?


Chiese con tono lascivo e malizioso, e ad un certo punto anche un po' giocoso, visto che di improvviso le lanciò sul volto la maglietta appena tolta che sapeva ancora del suo profumo, ma che appariva quasi come un gioco tra bambini, un dispetto.
Le sorrise, sereno, si divertiva con lei... Si, per quanto potesse sembrare assurdo, lui si divertiva con Veronique e non faceva affatto fatica ad ammetterlo...

Mi sento più invogliato a ridere quando sono con te.
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Ryan Angel
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