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Per i negozi...

Messaggioda Julie » 19/10/2012, 12:18

[Women's Wish - Sabato - ore 16.10]


Shopping.
Le veniva quasi da ridere nel pensare che una come lei potesse davvero interessarsi a qualcosa di femminile e vanesio come le compere: ma a giudicare dal negozio che aveva scelto, si poteva ben pensare che ciò che voleva acquistare non fosse per lei.

Vuoi fare un bel regalo al nostro uomo?


Le domandò silenziosamente Julie, studiandola da dietro uno scaffale: era rimasta appostata appena fuori dai confini di Hogwarts, in attesa del momento giusto; in realtà la sua idea primaria era stata quella di avvicinarsi a Lucas, di farsi riconoscere da lui e gettare scompiglio nella sua vita... ma quando aveva visto Tisifone lasciare la scuola tutta sola, beh, come avrebbe mai potuto resistere? Era un'occasione troppo ghiotta per non coglierla.
E così l'aveva seguita, silenziosa e schiva come solo una Mangiamorte avrebbe saputo essere, fino a quel negozio di abiti femminili e lingerie che, ne era sicura, costituivano per la Samyliak una buona occasione per comprare qualcosa di carino e sexy per lui.
Il suo Lucas.
Se chiudeva gli occhi poteva ancora percepire le sue mani sul proprio corpo, il suo respiro caldo sulla propria bocca, la sua intimità che riempiva la propria... era stato il miglior amante di sempre, ma all'epoca aveva lasciato che le sfuggisse dalle mani come una sciocca: come aveva potuto comportarsi con così tanta leggerezza da farsi scoprire?
Ma gliel'avrebbe fatta pagare, si sarebbe pentito di averla lasciata... nessuno poteva lasciarla.
E il bel Lucas Turner se ne sarebbe accorto presto.

Carino il vestito.


Si era avvicinata alle spalle di Tisifone, con movimenti fluidi ed impercettibili - era pur sempre al servizio della Setta, che altro ci si sarebbe potuto aspettare da lei? - e da dietro la donna aveva commentato l'abito che la docente di Divinazione stava osservando: se la Samyliak si fosse voltata, si sarebbe trovata davanti una donna molto bella, dai lunghi capelli castani e mossi, gli occhi scuri e profondi ed un'espressione indecifrabile sul viso.

Immagine


Fossi in lei, però, sceglierei qualcosa di più sexy.
Sa, a Lucas piace tanto lasciarsi provocare...
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Messaggioda Tisifone » 19/10/2012, 17:05

[Women's Wish - Sabato - ore 16.10]



Aveva mentito. A fin di bene, sperava anche se lo avrebbe scoperto solo in serata. Quando aveva detto a Lucas che quel pomeriggio avrebbe preso una passaporta per Diagon Alley perché doveva cercare alcuni amuleti africani, il ragazzo si era prontamente offerto di accompagnarla, proponendole di fermarsi a cena in un qualche localino babbano. Lei aveva risposto con un sorriso e un bacio languido, facendogli notare che solo un uomo paziente come lui sarebbe potuto sopravvivere chiuso per ore nel negozietto esoterico da cui si riforniva in compagnia di vecchiette babbane che affermavano di aver previsto la morte di Lennon nella pipì del loro gatto. Di sicuro, poi, a Maya non sarebbe dispiaciuto passare anche quel pomeriggio chiusa nei suoi alloggi e se non avesse fatto troppo freddo avrebbero potuto portarla a passeggio il giorno dopo. Probabilmente il senso di colpa nei confronti della sua pantera alla fine aveva convinto il ragazzo a lasciarla andare da sola e questo aveva permesso a Tisifone di mettere piede nell'ultimo negozio che avrebbe mai pensato di visitare: Women’s Wish. Da quando aveva deciso di archiviare a tempo indefinito i suoi rapporti con gli uomini la donna, infatti, aveva smesso di dedicarsi allo shopping, limitandosi a ordinare i suoi vestiti, rigorosamente tradizionali con un pizzico di eccentricità, dal catalogo di una vecchia boutique bulgara, l'unica nel Mondo Magico a trattare ancora quel tipo di capi.

Non vuoi risentire quello sguardo accarezzarti il corpo?

Si disse per raccimolare il coraggio per entrare nel negozio. Per quanto Lucas le ripetesse in continuazione quanto la trovasse bella ed eccitante, Tisifone non riusciva a togliersi dalla mente il modo con cui lui l'aveva guardata il giorno del suo compleanno quando aveva indossato un abito decisamente in controtendenza rispetto ai suoi canoni.
Questo quindi era il motivo per cui stava passando in rassegna tutti i vestiti esposti, per stupire e, perché no,
sedurre il proprio ragazzo. Peccato che le conoscenze di Tisifone in fatto di gusti maschili fossero rimaste ferme a un decennio prima.

Dovevo chiedere a Monique di accompagnarmi.

Si rimproverò, osservando con fare critico un abito molto simile a quelli che portava di solito, solo più sobrio, più corto e più scollato.

Carino il vestito.

A quel commento pronunciato alle proprie spalle, la donna non diede troppo peso, liquidando l'accaduto con un atono

Già...

che avrebbe dovuto far desistere chiunque dal proseguire in quella futile conversazione. Non si chiese chi fosse stato a parlare se una commessa o un'altra cliente, nè si prese la briga di voltarsi per guardarla in faccia, troppo occupata ad esaminare l'abito successivo.


Fossi in lei, però, sceglierei qualcosa di più sexy.
Sa, a Lucas piace tanto lasciarsi provocare...


Una provocazione. Ecco come suonò quel commento alle sue orecchie che le gelò il sangue nelle vene.

Una provocazione ha solo lo scopo di scoprire i punti deboli del nemico.

Le ricordò la sua coscienza con la voce di Demetri. E se l'ex Serpeverde era un ottimo maestro Tisifone di certo era stata un'ottima allieva e fu solo in virtù di quegli insegnamenti che riuscì a portare a termine il gesto che aveva iniziato senza far tremare la mano o palesare il suo disagio in alcun modo. Fu solo dopo due minuti buoni, tempo per lei congruo per valutare un abito, che si voltò, rivolgendo alla ragazza, qualora fosse rimasta dietro di lei, un'occhiata distaccata e veloce che però le permise di registrare i lineamenti delicati di un viso sconosciuto e la figura avvenente di una giovane e bella donna.

Immagine


In confronto a Julie Tisifone appariva scialba, con quel viso all’acqua e sapone privo di trucco, i capelli legati in una coda morbida da cui sfuggivano diversi ciuffi di capelli e un abito scamiciato non troppo pesante che nascondeva in parte sotto il mantello nero, ma di sicuro a proprio agio. Al dito l’anello che i padrini le avevano regalato il giorno del suo venticinquesimo compleanno, un cimelio di famiglia che portava raramente ma con orgoglio che poteva essere benissimo scambiato per un anello di fidanzamento.

Peccato che lei è non in me.

Rispose quindi in maniera piuttosto gelida, fissando i suoi occhi blu, freddi, totalmente inespressivi in quelli di lei. E per quanto bramasse di sapere chi fosse quella donna e soprattutto come facesse a sapere cosa piaceva al suo compagno, Tisifone distolse subito lo sguardo e fece un passo avanti con l’intento di superare la ragazzina e riprendere il suo giro di compere.
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Messaggioda Julie » 20/10/2012, 14:10

Si godette ogni istante di quei pochi secondi nei quali la sua provocazione sgusciò dalle proprie labbra per arrivare all'orecchio di Tisifone, un lieve sorriso su quelle labbra sottili che si armonizzavano alla perfezione coi lineamenti delicati della donna.
La studiò meglio quando la docente di Hogwarts, passando lo sguardo dal vestito a Julie, si volse in sua direzione: anonima, ecco come la definì al primo impatto; come aveva fatto Lucas a trovarla interessante lo sapeva solo lui, ma era convinta di potergli far cambiare idea molto in fretta.

Peccato che lei è non in me.

E di questo devo ringraziare Morgana.


Commentò lei con voce velatamente sarcastica, passando nuovamente lo sguardo su tutto il corpo della donna: no, decisamente non aveva nulla da invidiarle.
Quando poi Tisifone fece per passarle accanto, Julie di certo non si mise in mezzo per fermarla: non c'era bisogno di usare il corpo per bloccare qualcuno, non quando le parole potevano fare di molto peggio.

Non lo trovi adorabile quando ti sorride in quel modo, dopo che avete fatto l'amore...
Come se fossi la cosa più preziosa che possiede?


Le domandò sottovoce, quel tanto che bastava per fermare il suo incedere, o almeno quello era l'obiettivo della Mangiamorte: se ci fosse riuscita, avrebbe ruotato il corpo così da portare le labbra nuovamente vicine al suo orecchio, per poterle parlare con quel filo di voce che avrebbe avuto sulla donna l'effetto di uno Schiantesimo in pieno petto.

Non ti fa morire quando ti tocca lentamente per spingerti a morire di desiderio...
E poi quando geme non appena finalmente riesce ad entrare dentro di te?
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Messaggioda Tisifone » 20/10/2012, 16:39

Aveva dovuto fare ricorso a buona parte del suo autocontrollo per impedirsi di voltarsi subito e guardare negli occhi la donna che l’aveva provocata in maniera così diretta e anche così subdola, infilando il classico dito babbano nella piaga. Per quanto potesse essere una donna molto sicura di sé nella maggior parte delle situazioni, Tisifone sapeva di essere completamente una frana in fatto di relazioni sentimentali, come lei stessa aveva confessato alla cugina alcuni giorni prima. Questo però non voleva dire che era pronta a mostrarsi debole di fronte alla prima sconosciuta che, saputa della sua relazione con Lucas, trovava divertente farle degli agguati alle spalle e prendersi gioco di lei. Fu spinta da questo pensiero, che l’altra cioè fosse una Signora Nessuno ben informata, che riuscì a comportarsi come nulla fosse, voltandosi solo quando, effettivamente, non aveva null’altro da osservare in quello stand. Rivolse quindi una piccola frecciatina alla ragazza, prima di provare a proseguire per il suo shopping, non lasciandosi impressionare dalla sua di risposta.

E di questo devo ringraziare Morgana.

Si limitò quindi a scrollare le spalle con un gesto di noncuranza che aveva imparato da Demetri, due ciocche di capelli che in quel modo scivolò fuori dalla coda, andandole ad incorniciare quasi gli occhi. Per quanto Julie potesse essere bella e a proprio agio in vestiti provocanti – perché così appariva all’occhio critico e tradizionale della Divinante il vestito che indossava - capaci di esaltarne le forme, Tisifone era abbastanza sicura delle proprie di curve da non invidiarle nulla se non, forse, la giovane età. Ma quello era un dettaglio che non sarebbe riuscita a modificare in nessun modo, neanche cestinando il suo guardaroba molto più sobrio e castigato in favore di quello che indossava l’altra.
Decisa quindi a ignorarla, Tisifone provò ad andare oltre, dall’altra parte del negozio, considerando il fatto che l’altra non aveva provato a sbarrarle la strada come il segno che quella spiacevole conversazione aveva avuto termine.

Non lo trovi adorabile quando ti sorride in quel modo, dopo che avete fatto l'amore...
Come se fossi la cosa più preziosa che possiede?


In quell’istante Tisifone desiderò che l’altra avesse provato a fermarla fisicamente, ponendosi sulla sua strada o strattonandola per un braccio perché in quel caso avrebbe potuto giustificare a se stessa la reazione violenta che le stava nascendo dentro e che scalpitava per uscire. Perché di una cosa, adesso, era certa, che quella non era una coincidenza e la tipa era qualcosa in più rispetto a qualcuno di ben informato. In ogni caso quelle parole la fermarono, come un Pietrificus ben assestato, rivolta verso l’uscita e un’espressione indecifrabile in viso: per nulla al mondo avrebbe dato all’altra la soddisfazione di avere un’altra prova del suo disagio. L’essersi fermata era già troppo, per i suoi standard.

Non ti fa morire quando ti tocca lentamente per spingerti a morire di desiderio...
E poi quando geme non appena finalmente riesce ad entrare dentro di te?



Il tono di voce basso e fintamente carezzevole dava l’idea di una confessione intima fatta tra amiche, peccato che quel commento era uscito dalle labbra di una sconosciuta che si permetteva di parlare della sua intimità con il suo ragazzo. Il respiro le si rallentò, mentre le mani, nascoste dal mantello lungo, si andavano a chiudere a pugno e le immagini di Lucas, del suo sorriso sghembo che tanto adorava, delle sue mani che sembravano adorare ogni curva del suo corpo con movimenti lenti e delicati, dei suoni eccitanti che emetta quando facevano l’amore si alternavano nella sua mente. Lentamente girò la testa verso la donna, chiudendo tutte quelle immagini in fondo alla sua memoria per evitare che offuscassero la sua lucidità, e le scoccò un’occhiata fredda e vuota, come quella che di era solita riservare agli studenti più turbolenti.

Julie presumo – disse quindi, con un tono di voce simile allo sguardo che le stava riservando, celando perfettamente la nota interrogativa nella sua voce. Lucas le aveva raccontato che nella sua vita c’era stata una sola donna importante e difficilmente un’amante occasionale si sarebbe presa la briga di andare a infastidire la donna di un uomo che, probabilmente, non aveva frequentato per più di una manciata di giorni. Un azzardo il suo, dissimulato alla perfezione, ma quella soluzione era preferibile al patetico “lei chi è” – Viaggio lungo dall’America per ricordarmi solamente che magnifico amante sia Lucas… Mi spiace però dirle che non ho bisogno di alcun promemoria, considerato che lui me lo rammenta personalmente ogni giorno.

Aggiunse, sempre con quel tono privo di alcuna intonazione, come se stesse parlando del tempo e non delle capacità amatorie del proprio compagno.
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Messaggioda Julie » 20/10/2012, 18:09

Di una cosa bisognava dare atto alla Samyliak: sapeva rimanere imperturbabile di fronte a tutto; o meglio di fronte alle provocazioni di quel tipo visto che Julie dubitava fortemente che la donna riuscisse a rimanere indifferente se l'avesse trovata a letto col bel Turner.
Di sicuro però le sue parole dovevano averle fatto un minimo effetto, visto che prima fermò di colpo il suo incedere, e poi si volse lentamente verso di lei per quanto l'occhiata lanciata alla Mangiamorte fosse fredda e priva di qualsiasi sentimento.

Julie presumo.

Presumi bene.


Mormorò l'americana, con un sorrisetto sulle labbra: se sapeva chi lei fosse significava che Lucas le aveva parlato di lei... meglio, le sarebbe stato ancora più semplice provocare Tisifone e corromperla con la gelosia.

Viaggia lungo dall’America per ricordarmi solamente che magnifico amante sia Lucas… Mi spiace però dirle che non ho bisogno di alcun promemoria, considerato che lui me lo rammenta personalmente ogni giorno.

Ne dubito fortemente.
Certe cose si possono fare solo con la persona giusta.


Commentò Julie serafica, lasciandosi andare ad una piccola risatina maliziosa che sembrava celare chissà quali pensieri impuri sull'uomo della docente di Divinazione.
La mora si soffermò con lo sguardo su un vestito, avvicinandosi ad esso per accarezzarlo in vita come a mimare i gesti di Lucas in un momento intimo.

Amava farlo in ogni momento, in ogni luogo.
Se fossimo ancora insieme, probabilmente mi avrebbe afferrata con forza e presa nel primo camerino disponibile.


Si mise a raccontare, consapevole che una donna, per quanto imperturbabile fuori, non poteva non marcire di gelosia dentro nel sentire determinate cose riferite al proprio uomo.

Oh, quanto gli piaceva dominarmi... prendermi ogni giorno, dopo aver dato le ripetizioni a mia sorella, chiudendosi nella mia camera per inchiodarmi al letto e farmi sua...


Proseguì, salendo con quelle mani all'altezza del seno del vestito per stringerlo appena.

E la mattina, quando mi svegliavo già piena di lui, ed il suo sguardo predatore e lascivo sul mio viso... quella bocca calda e quella lingua... mmmh...


Gemette appena, gli occhi socchiusi in un gesto di puro godimento.
Li riaprì poco dopo, quegli occhi scuri, per posarli sulla donna con espressione di evidente sfida sul volto.

Dimmi, Tisifone... fa tutto questo anche con te?
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Messaggioda Tisifone » 20/10/2012, 21:02

Tisifone poteva essere fredda, distaccata, con un eccellente autocontrollo ma di sicuro non insensibile. Fu per questo che non potè rimanere indifferente del tutto alle provocazioni verbali della donna, per quanto tutto il suo essere fosse teso a non mostrare all’altra quanto le sue parole l’avessero colpita.
All’inizio aveva creduto che fosse una sconosciuta, ma visti i dettagli intimi che aveva così poco rispettosamente sbandierato all’interno del negozio, Tisifone aveva dovuto ricredersi e giungere, quindi, alla fine, ad associare a quel volto bello e provocante, quanto le sue parole, un nome, quella della ex ragazza di Lucas.

Presumi bene.

Una conferma che suonava più come una campana a morto. L’America non si trovava esattamente dietro l’angolo e questo voleva dire che solo un ottimo motivo poteva aver spinto Julie ad affrontare un viaggio così lungo, anche con gli eccellenti mezzi magici, e qualcosa, la sua paranoia probabilmente, le diceva che non era solo per sbatterle sotto il naso quanto bene conoscesse le capacità amatoriali di Lucas.

Lo rivuole per sé.

Fu questo il primo pensiero che attraversò la mente della donna, portando a guardare l’altra con un occhio maggiormente critico, mentre la sensazione di astio che aveva avvertito a pelle diventava piano piano odio. La sua però era solo una supposizione e il non sapere era alquanto frustrante. Quanto avrebbe voluto sfiorarla, anche solo con un dito, e scoprire se davvero Hogwarts avesse svegliato il suo Occhio Interiore tanto da farle avere una premonizione ogni volta che toccava qualcuno.

Oppure potrei…

Non si concesse neanche il lusso di terminare quel pensiero, tanto era assurdo e probabilmente inutile: qualcosa le diceva che avrebbe avuto la sua risposta prima o poi anche senza scomodare il suo dono, o peggio. In ogni caso provò a tastare il terreno per cercare di capire cosa ci facesse in Inghilterra.


Ne dubito fortemente.
Certe cose si possono fare solo con la persona giusta.


Alla risatina maliziosa di Julie Tisifone rispose un ghigno malevolo e saputo. Poteva essere a digiuno di relazioni sentimentali ma sapeva esattamente come irretire un uomo, farlo impazzire dal desiderio, usare il suo corpo e il proprio per ottenere piaceri indescrivibili. Quando era partita da Francoforte aveva messo la parola fine su quella vita spregiudicata, ma questo non voleva dire che si fosse dimenticata tutto quello che aveva imparato in quei mesi. Che la considerasse pure una verginella frigida, come la maggior parte delle persone, era qualcosa che non le interessava, ma che anzi giocava a sua vantaggio. Probabilmente aveva preso informazioni su di lei, ma Tisifone era sicura che quel capitolo della sua vita fosse completamente segreto, considerato che aveva condotto una doppia vita in maniera impeccabile, arrivando a trasfigurare il proprio aspetto per il gusto sadico di potersi infiltrare nelle vite “normali” degli uomini con cui “giocava”.
Mentre la sua mente vagava su ricordi lontano, i suoi occhi tenevano sotto controllo ogni movimento della giovane donna, senza lasciar trasparire nulla, anche se non poteva non rendersi conto che i gesti con cui l’altra stava accarezzando l’abito che aveva di fronte non avevano nulla di casuale o innocente.

Amava farlo in ogni momento, in ogni luogo.
Se fossimo ancora insieme, probabilmente mi avrebbe afferrata con forza e presa nel primo camerino disponibile.


Fastidio. Ecco quello che avvertiva Tisifone nel sentire quelle ipotesi, non tanto gelosia. Non avrebbe potuto sentirsi gelosa di qualcosa che era accaduto in passato e che non si sarebbe più ripetuto, ma le dava un senso di disgusto sentire un’altra persona parlare in quel modo del suo compagno. Per non parlare del dubbio che le si stava formando in testa: lei glielo avrebbe permesso? Si, no, forse… Anche con se stessa non riusciva a essere chiara. Si, glielo avrebbe permesso ma non lì, in un negozio al centro di Diagon Alley dove avrebbero potuto essere riconosciuto dai genitori dei loro studenti. Questo la rendeva noiosa e banale? Forse? Ma non era quello il momento più adatto per porsi certe domande, non quanto Julie aveva deciso di raccontarle i dettagli più scabrosi della vita intima e sessuale di quando lei e Lucas stavano insieme.

Stavano…

Si ripetè, calcando mentalmente l’accenno sul verbo passato.

Oh, quanto gli piaceva dominarmi... prendermi ogni giorno, dopo aver dato le ripetizioni a mia sorella, chiudendosi nella mia camera per inchiodarmi al letto e farmi sua...


Sollevò un sopracciglio, dubbiosa, allungando una mano per sfiorare con un dito le curve dello stesso vestito che stava molestando l’americana.

Quindi sei una brava attrice…

Commentò atona, senza dare ulteriori spiegazioni perché a suo avviso non ce n’era bisogno. Julie non le dava la sensazione di essere una donna sottomessa e da quello che le aveva raccontato Lucas sul giocare con due uomini contemporaneamente, probabilmente aveva accettato di malo grado il ruolo della ragazzina indifesa all’interno della coppia. Certo erano solo sue illazioni, ma fino a quando non venivano smontate rappresentavano la sua verità.

E la mattina, quando mi svegliavo già piena di lui, ed il suo sguardo predatore e lascivo sul mio viso... quella bocca calda e quella lingua... mmmh...


Un piccolo brivido le percorse la spina dorsale che le fece venire la pelle d’oca all’altezza delle braccia all’’idea che lo sguardo predatore e lascivo di cui parlava la ragazza fosse lo stesso di quello che vedeva lei quelle rare mattine che riuscivano a svegliarsi insieme. Per quanto vivessero entrambi a Hogwarts, infatti, non potevano permettersi il lusso di passare ogni notte insieme nell’alloggio dell’uno o dell’altro, anche se prima o poi avrebbero trovato una soluzione.

Dimmi, Tisifone... fa tutto questo anche con te?

Trattarmi come una prostituta con cui sfogare i suoi istinti ogni volta che vuole? – riassunse brevemente, giocherellando con il tessuto pericolosamente vicino alla mano dell’altra – No. Preferisce amarmi con tutto se stesso e scendere all’Inferno insieme.
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Messaggioda Julie » 20/10/2012, 21:23

La stava infastidendo, ne era sicura anche se non capiva in quali percentuali: d'altronde il suo obiettivo, fino a che si trovavano lì insieme, era semplicemente provocarla il più possibile, non certo fare altro.
E se ci stava riuscendo almeno un poco allora le percentuali perdevano qualsiasi importanza e tutto si focalizzata sull'infastidirla, sul portarla a dubitare del suo rapporto con lui, sulla vera voglia di Lucas di stare con lei.

Quindi sei una brava attrice…

Oh, sì... e lui adorava farmi recitare.


Replicò Julie, senza farsi problemi a rispondere affermativamente a quella domanda.
Addocchiò un vestito casto ed accollato, nero con una fila di bottoncini in madreperla e lungo fino alle caviglie a poca distanza da lei, e vi si avvicinò per sfiorarlo come stava facendo con l'altro fino a poco prima.

Mio Signore, ma cosa fate...


Sussurrò, all'improvviso spaventata, come se vedesse qualcuno davanti a sé e ne avesse paura.

Non potete, se vostra moglie ci scoprisse... ah, vi prego, non toccatemi in quel modo...


Non proseguì oltre, riteneva Tisifone abbastanza intelligente da capire che quelle erano alcune delle scene che lei metteva su per il suo uomo, per farlo eccitare.
E se lo ricordava bene come a lui piacesse da morire quel modo per sfogare il lato più oscuro di sé, perché tutti ne avevano uno... anche Lucas, per quanto onesto, buono e generoso.

Trattarmi come una prostituta con cui sfogare i suoi istinti ogni volta che vuole?

Oh, ma se non si può essere un po' p*****e col proprio uomo, allora con chi lo si dovrebbe essere?

No. Preferisce amarmi con tutto se stesso e scendere all’Inferno insieme.

Amarti...


Scoppiò spontaneamente a ridere dopo quella parola, caricandola di tutto lo scherno che aveva in corpo e scuotendo anche la testa come se trovasse la cosa davvero divertente.

Ma lui non ti ama.
Come può amare una donna insicura e paranoica, che probabilmente non sa nemmeno cosa piace al suo uomo?


Domandò Julie con sarcasmo.

Sai, sembri tanto frigida e castigata... e solitamente a letto le persone così sono quelle che amano dominare, per sfogare i loro istinti repressi.


Aggiunse, sfatando così ciò che magari Tisifone credeva che Julie potesse pensare su di lei: le si avvicinò di qualche passo, fino a fronteggiarla, la voce carezzevole tanto quanto avvelenate erano le sue parole.

Si stancherà presto di te, e lo sai perché?
Perché non sai prenderti cura della parte più oscura di lui, non sai cullarla a dovere per farla sfogare nell'intimità e renderlo quell'angelo che è ogni giorno col mondo.


Ed ora nelle parole di Julie c'era soltanto serietà e consapevolezza di essere nel giusto e di dire il vero: era solo una questione di tempo, e lei sarebbe stata lì, pronta a raccogliere la Pluffa appena questa fosse caduta nelle sue mani.

Ti lascio proseguire il tuo shopping in pace, sono sicura che saprai scegliere il vestito più... adatto.
Salutamelo appena lo vedi, digli... che il suo piccolo fiorellino è tornato da lui.


E se Tisifone non l'avesse fermata, semplicemente la Mangiamorte si sarebbe voltata e, dandole le spalle, sarebbe uscita lentamente dal negozio con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
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Messaggioda Tisifone » 20/10/2012, 22:25

Poteva ignorare quale fosse il reale motivo che aveva spinto Julie a giungere in Inghilterra, ma ormai le era chiaro, o almeno credeva che lo fosse, il motivo per cui l’aveva fermata all’interno del negozio Raccontarle i dettagli della sua vita intima con Lucas, di come ai due piacesse comportarsi sotto le coperte, dei ruoli che ricoprivano e perché no delle perversioni che sfogavano l’uno sull’altro. E anche se non era certa che rientrasse nei suoi piani spingerla a interrogarsi su quanta verità ci fosse nelle sue parole e a confrontare quegli scampoli scabrosi con la sua esperienza personale, non riusciva a impedirsi di farlo. Ascoltava quindi attentamente ogni singola parola che l’altra pronunciava, sforzandosi di mantenere un’espressione distaccata, provando ad attaccarla anche, dandole dell’attrice, ma vedendo il suo colpo misero non solo venir parato ma anche rimandato al mittente con dovizia di particolari.

Oh, sì... e lui adorava farmi recitare.
Mio Signore, ma cosa fate...
Non potete, se vostra moglie ci scoprisse... ah, vi prego, non toccatemi in quel modo...



Perfetta. Era stata praticamente perfetta, tanto che probabilmente i babbani le avrebbero dato l’Oscar per la recitazione e questo non poteva che aumentare il senso di fastidio, anzi no l’odio vero e proprio, che Tisifone stava imparando a nutrire nei suoi confronti. Ma ciò che le diede più fastidio di tutto fu il brivido di eccitazione che, come una piccola scintilla, era divampata dentro di lei al pensiero di essere lei quella donzella indifesa in balia dell’uomo cattivo.

Gradualità…

Si ricordò la Divinante, reprimendo il brivido e i ricordi, non tutti piacevoli, che si era portato dietro. Aveva quindi provato a ribattere, di nuovo, a tono ma a quanto sembrava Julie aveva sempre la risposta pronta per tutto.

Oh, ma se non si può essere un po' p*****e col proprio uomo, allora con chi lo si dovrebbe essere?

Sospirò tra lo stanco e l’annoiato a quel commento, perché per lei, abituata a dare importanza alle sfumature, c’era un abisso tra il comportarsi come una sgualdrina con il proprio uomo e l’essere trattata come tale. Un abisso che però non aveva alcuna intenzione di stare lì a spiegare a qualcuno che non credeva avrebbe compreso, ma che anzi avrebbe trovato di sicuro il modo di rigirarle le sue parole contro.

Amarti...


Le mani di Tisifone si strinsero con forza attorno alla stoffa del vestito che si era dimenticata di stare accarezzando, per tenerle a bada e evitare di dare scandalo all’interno del negozio prendendo a schiaffi una cliente. Poteva sopportare in maniera abbastanza i racconti scabrosi ma non riusciva a mantenere lo stesso contegno quando vedeva trattare in quel modo la cosa più preziosa che aveva al mondo: l’amore di e per Lucas.


Ma lui non ti ama.
Come può amare una donna insicura e paranoica, che probabilmente non sa nemmeno cosa piace al suo uomo?



Schitat’, djevuska, schitat’
(Conta ragazza conta)


Si disse in russo, a dimostrazione di quanto quelle parole l’avessero sconvolta interiormente, colpendo il bersaglio con una facilità sorprendente, come se potesse leggerle dentro. Quello che più la spaventava non era il non conoscere tutte le sfumature delle perversioni di Lucas, visto che era certa che con il tempo il suo uomo non avrebbe avuto alcun segreto per lei sotto le coperte o nei camerini, ma il fatto che alla fine si sarebbe stancato del suo pessimo carattere.


Sai, sembri tanto frigida e castigata... e solitamente a letto le persone così sono quelle che amano dominare, per sfogare i loro istinti repressi.


Giusto e sbagliato allo stesso tempo il commento di Julie, che in ogni caso passò praticamente inascoltato alle orecchie di Tisifone, ancora suo malgrado concentrata sulla sua cattiveria precedente. Perché tenere in ogni circostanza il controllo di sé e cercare di estenderlo anche a ciò che la circondava, alla fine era qualcosa di logorante e quindi al sicuro nei propri alloggi Tisifone preferiva lasciarsi andare, affidare a qualcun altro il controllo e limitarsi a essere se stessa. E così si tornava, come in un Uroboro infinito al punto di partenza: poteva i suoi innumerevoli difetti caratteriali essere sminuiti dall’amore che Lucas provava per lei?


Si stancherà presto di te, e lo sai perché?
Perché non sai prenderti cura della parte più oscura di lui, non sai cullarla a dovere per farla sfogare nell'intimità e renderlo quell'angelo che è ogni giorno col mondo.



Imparerò!

Era questa la risposta che le stava prudendo sulla lingua ma che non avrebbe mai pronunciato, neanche sotto Cruciatus e non perché il suo orgoglio non le avrebbe mai permesso di dare ragione a Julie, o almeno non solo. Come avrebbe fatto a imparare qualcosa di cui ignorava l’esistenza? Come poteva scoprire se e quanto sarebbe dovuta scendere a compromesso con se stessa per soddisfare Lucas se non era a conoscenza di questo suo lato oscuro? Era convinta che il loro rapporto avesse raggiunto una sorta di equilibrio armonico perfettibile, ma forse si sbagliava visto che sembrava che ignorava ancora alcuni lati della sua personalità. Certo poteva anche essere che Julie stesse mentendo, ma la serietà con cui aveva pronunciato quell’ultima frase le diceva che era stata sincera. E questa certezza non fece altro che ingenerare in lei un altro dubbio: perché non gliene aveva mai neanche accennato? Era davvero soddisfatto della loro intimità o si stava solo accontentando, per chissà quale motivazione a lei oscura?

Perché si sta solo divertendo con te… quindi che senso ha metterti a conoscenza di ogni suo desiderio?

Perfida e cattiva la voce di Demetri le rimbombò nella mente, non facendo altro che gettare la babbana benzina sul fuoco dei dubbi che Julie aveva appena acceso in lei.

Ti lascio proseguire il tuo shopping in pace, sono sicura che saprai scegliere il vestito più... adatto.
Salutamelo appena lo vedi, digli... che il suo piccolo fiorellino è tornato da lui.



Non le rispose, non la fermò, anzi per quel che ne poteva sapere l’americana, Tisifone poteva anche non averla sentita, tanto leggero era il respiro e immobile le sue membra. Qualcuno a conoscenza del suo dono avrebbe persino potuto pensare che fosse in trance, e in un certo senso così era. La donna era sprofondata nei recessi più profondi del suo essere per cercare di impedire di accartocciarsi su se stesse, soffocata dai dubbi. Solo quando il rumore della porte del negozio che si apriva e si chiudeva avesse raggiunto il suo orecchio, Tisifone si sarebbe concessa di esalare un enorme respiro e smaterializzarsi seduta stante lontano dalla folla del sabato pomeriggio per andare a rifugiarsi nell’unico posto in cui, a dispetto di tutto, sapeva di essere al sicuro e dove avrebbe potuto dare libero sfogo alla frustrazione che minacciava di esploderle in petto. Julie aveva appena fatto il miracolo: Tisifone tornava a casa.

[FINE]
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Messaggioda Sandyon » 21/10/2012, 15:52

{ DIAGON ALLEY - DOMENICA - ORE 15:53 - PARCO PRESSO VIALE COMMERCIALE }

Quel week-end era stato progettato all'insegna della privacy e della tranquillità.
Per quanto la compagna dell'uomo gli avesse confessato di aver avuto cattive notizie nelle giornate precedenti da parte della cugina, ella aveva scelto di non parlare di certe cose quella Domenica, volendo concentrarsi completamente su di loro, sulle loro faccende in sospeso, faccende positive per fortuna che aiutavano a tirare qualche sospiro più rilassato ed ottimista.
Era anche vero che Sandyon conosceva abbastanza bene la ragazza da sapere che forse, magari, nel corso della giornata sarebbe saltato fuori qualcosa e onestamente, per l'uomo era molto più semplice e giusto non forzare Monique e attendere qualora avesse voluto confidarsi da sola senza aspettare qualche altro giorno o la notte che si sperava anch'essa sarebbe stata completamente per loro.
Proprio in occasione di una giornata così sobria e all'insegna della serenità, Sandyon aveva optato per un vestiario maggiormente colorito, più che altro convinto forzatamente dalla Vice Preside che in qualche modo lo spingeva quasi sempre a tirar fuori un poco più di allegria da quel suo lato sempre piuttosto burbero e serioso, quindi per il sopra aveva scelto una maglietta attillata di colore azzurro scuro e sotto dei normalissimi jeans neri, insomma, anche troppo per lui visto che solitamente avrebbe optato per un completo scuro con tanto di occhiali da sole minacciosi e misteriosi.

Quanto deve metterci ancora?
Mmmhh... Mocciosi.


Si era allontanata da qualche minuto per andare a parlare con dei ragazzi che l'avevano riconosciuta al volo, in fondo la Vice Preside di Hogwarts non poteva di certo passare inosservata, ma ciò nonostante, Sandyon era un tipo di poca pazienza quando si trattava di aspettare dei fastidiosi bambini rompiscatole che facevano una domanda dietro l'altra su com'era Hogwarts, com'era fatto il cappello parlante, perché la foresta si definiva proibita, se c'erano notizie interessanti, se c'erano professori nuovi eccetera eccetera eccetera.
Odiosi, rompi scatole, inutili, ecco come li definiva l'uomo mentre fissava l'orizzonte contornato da quel cielo azzurro e da quelle poche nuvole.
Il portafogli nella tasca dietro del pantalone era gonfio di denaro, per via della spesa che avrebbero dovuto effettuare quel giorno, una spesa per la quale lui non voleva badare al quanto e al perché, desiderava soltanto darle tutto il possibile per farla sorridere, per farle illuminare il viso.
I capelli al vento che fluivano accompagnati dal profumo dei fiori che, incredibilmente numerosi, si stagliavano per tutto il prato.
Aveva deciso anche di lasciar andare Mog in giro per la foresta assieme a Dastel, desiderava avere un bel po' di privacy quel giorno assieme a lei, per quanto erano trascorsi quasi venti minuti e lei ancora non tornava, laggiù, seduta con tutti i ragazzini intorno, sorridente, bellissima, ma ancora in compagnia, fastidioso.

Dannati.

Avevano mangiato in uno dei ristoranti più lussuosi e rinomati di Londra, anche in quel caso il conto era stato pagato da lui e si era sorbito almeno una buona mezz'ora di autografi richiesti a destra e sinistra da camerieri, clienti, cuochi e personale di servizio.
Erano in giro dalle undici della mattina e sembrava che per qualche istante i problemi e le quotidianità scolastiche si erano sciolti come neve al sole, esattamente come ai tempi delle loro vacanze, vacanze dalle quali Sandyon non sarebbe mai voluto tornare.
Più che altro perché oltre alla sana tranquillità e il relax dello stare insieme senza il lavoro di mezzo, non c'era nemmeno il problema dei mille fans che la circondavano ogni mezzo minuto.
Finalmente, dopo almeno mezz'ora passata lontana a chiacchierare allegramente con tutta quell'orda di rovina-giornate, la donna tornò nuovamente camminando in direzione del compagno e senza scomporsi molto ma con la chiara occhiata di risultava scocciato dai marmocchi, Sandyon si voltò in direzione della maggiore delle Vireau, sospirando prima di... "Parlare".

Immagine

Mmmmhhh...
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Messaggioda Monique » 21/10/2012, 17:34

Era stato difficile, doveva ammetterlo, stare un po' da soli: al ristorante non avevano fatto nemmeno in tempo a sedersi che diverse persone si erano avvicinate al loro tavolo, chiedendole timidamente l'autografo; all'imbocco di Diagon Alley, all'interno del Paiolo, un sacco di genitori ansiosi avevano domandato come andassero i loro figli a scuola, e quelli che ancora li dovevano mandare perché troppo piccoli volevano rassicurarsi che lei desse loro una controllata una volta ad Hogwarts. E dopo essersi inoltrati all'interno della via dello shopping preferito dai maghi inglesi, erano stati i bambini a "braccarla" per tempestarla di domande sulla scuola, sulle materie, sui professori e su di lei.
Monique sapeva bene che tutto questo dava molto fastidio a Sandyon, poco abituato alla folla e alle orde di bambini - per quanto ne fosse circondato, al Castello - ma doveva altresì ammettere che si sentiva felice, orgogliosa e soddisfatta: perché sì, la gente la fermava come un tempo, ma non più perché si trattava della figlia di Nicholas Vireau... ora, quando la fermavano, era semplicemente perché volevano parlare e conoscere Monique, la Vice Preside della scuola e docente di Incantesimi; e non sentire più il peso di quel cognome come un tempo era, per la donna, una liberazione, con tutto che durante l'ultimo colloquio con la cugina di cose spiacevoli ne erano venute fuori parecchie.
Non ne aveva fatto parola però col compagno, non si era voluta rovinare il pranzo né la passeggiata che ne era seguita, e di sicuro non si sarebbe voluta rovinare quel momento in cui, finalmente, sarebbero andati a scegliere il suo anello di fidanzamento, quello che avrebbe urlato al mondo che Mademoiselle Vireau era ufficialmente impegnata.

E col migliore in circolazione...

Pensò Monique, lanciandogli un'occhiata tra una risposta e l'altra che la francese dava ai ragazzini che la circondavano: era chiaramente infastidito di doverla aspettare e se ne stava lontano, quasi in disparte come se non volesse disturbarla, e tuttavia l'espressione non era così infastidita... non come un tempo, almeno.
Aveva chiesto a Mog se per caso lui avesse notato nell'amico dei cambiamenti, ma per quanto il Moguri non avesse rilevato niente di nuovo in lui, Monique era sicura che qualcosa nel compagno fosse mutato, come se fosse più capace di sorridere ora, di sentirsi e mostrarsi felice.
Finalmente i bambini si allontanarono da lei, lasciandola nuovamente sola dopo aver ricevuto un sacco di risposte interessanti e bellissime su Hogwarts, e Moni si concesse qualche istante prima di passare di nuovo lo sguardo su Sandyon e farsi una bella risata di fronte alla sua espressione quasi stravolta.

Immagine


Sei un uomo molto impaziente, lo sai?

Lo apostrofò da lontano, incurante degli sguardi, incurante di quello che avrebbe potuto pensare o dire la gente nel vederli scherzare così, come una coppia... perché loro erano esattamente quello.
Si avvicinò all'uomo e gli passò un braccio intorno alla vita, sporgendosi verso il suo viso per, se lui l'avesse permesso, sfiorargli le labbra in un bacio dolce e innamorato.

Scusa se ti ho fatto aspettare così tanto.
Vogliamo andare?


Gli domandò, evitando di chiedergli com'è che non stesse morendo di freddo: quando si trattava di Sandyon Vastnor, tutto poteva essere possibile.
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