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Per i negozi...

Messaggioda Jorge » 22/10/2014, 22:27

Lo prenderò come un complimento e un modo per dirmi che sono unica e insostituibile...- il dito indice si avvicinò al volto del ragazzo, puntando al suo naso e tirando in su con un lieve schiocco delle dita -anche per te!

Scansò la testa di lato, per impedirle di colpirle il naso e finendo per ricevere un “buffetto” su una guancia – maledetti riflessi! – e scosse le spalle con aria indifferente, come a dire “pensa un po’ quello che vuoi”. In realtà il suo era si un complimento, forse non proprio così marcato e preciso, ma non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce. L’ego di Kelly, secondo il suo modesto parere, non aveva alcun bisogno di essere alimentato da lui visto che era già abbastanza spropositato grazie all’amore incondizionato che il povero Evan nutriva per la londinese. Amore completamente ricambiato dalla ragazza che, per quanto si atteggiasse a z*****a e sembrava flirtasse con chiunque per il modo di porsi, in realtà gli era fedele in ogni circostanza, o almeno era quello che Cappie gli aveva sempre detto, giurato e spergiurato quelle volte in cui l’atteggiamento della Everett aveva travalicato l’accettabile,spingendolo a metterne in dubbio la moralità. Se l’ex Tassetta aveva scelto la monogamia, lo stesso non si poteva dire di Jorge che, complice la sua incapacità di esprimere in maniera chiara e non fraintendibile i propri sentimenti a Victoria, era potenzialmente un collezionista di preda, alla perenne ricerca di quella giusta. Che l’avesse trovata nell’americana quella era una informazione talmente riservata che neanche la sua sorellina ancora conosceva, e purtroppo neanche la diretta interessata.

Ne sei davvero così convinto? - annuì serio ignorando senza alcuno sforzo i tentativi dell’altra di essere ambigua e maliziosa ma non potendo non ammirare la facilità con cui riusciva a sembrava libera e disponibile per chiunque e per qualunque pratica! -Io non ci metterei la mano sul fuoco, ma...bah, chi lo sa, magari hai ragione tu!

Lui era certo di avere ragione, ma ancora una volta preferì far cadere il discorso, capace che pur di dimostrargli di avere torto Kelly compisse qualche gesto fuori luogo come rimorchiare il primo passante e infilargli la lingua in gola. Quello – cioè l’amore palese che la londinese nutriva per l’ex Grifondoro – poi era stato uno dei principali motivi che aveva spinto Jorge a classificare l’altra come terreno “off limits”, limitandosi a soffrire in silenzio per le erezioni che spesso in passato gli procurava provocandolo, senza darle alcuna soddisfazione. Il fatto che fosse la migliore amica della sua sorellina e una s*****a di prima categoria erano stati solo dei bonus aggiuntivi per tenere una decorosa distanza. Fu quindi abbastanza sorpreso dallo scoprire che il suo comportamento poco interessato avesse punto sul vivo l’ego di cui sopra tanto da spingere l’altra a pensare che fosse gay. I minuti che seguirono la battutaccia di Kellysul cosa l’avesse spinta a cambiare idea furono terribili, per il Delfino, che dovette far ricorso a tutto il suo autocontrollo per non passare dall’altra parte del bancone e cacciare la ragazza a calci fuori dal negozio. Ma appunto si trovava sul proprio posto di lavoro, un lavoro di cui aveva bisogno e che soprattutto gli piaceva, e non aveva alcuna intenzione di perderlo solo perché la Everett non aveva il senso della misura né rispetto per nulla e nessuno. La battuta con cui replicò fu di poco effetto ma lo sguardo furente che le rivolese bastò per farle comprendere di averla fatta fuori dal vasino, per usare un detto babbano, e che era giunto il momento di dirgli perché diavolo si trovava lì. Ovviamente, essendo quello un negozio di tatuaggi, la ragazza voleva farsi un tatuaggio che non costasse troppo e le permettesse di potenziare due aspetti specifici, Elaborazione e Concentrazione. Manco a dirlo, nel loro catalogo non si trovava nulla del genere così Jorge, dopo aver esternato i propri dubbi sulla possibilità di apportare così tante modifiche a uno dei composti che già avevano, si risolse ad andare a chiamare il suo capo, non prima di aver esortato Kelly a dare il meglio, o forse era meglio dire il peggio, di sé. Duncan infatti aveva molte qualità ma in tema di donne aveva una sfiga assoluta e quindi il Delfino era certo che, con le giuste moine, la ragazza sarebbe riuscita ad ottenere quello che voleva. Giunto nel laboratorio dove si eseguivano i tatuaggi, trovò il suo capo intento a completare un disegno su un tipo che più che un uomo sembrava una femminuccia a giudicare dalle ultime urla di dolore che aveva ascoltato.

Allora signor Frozen, adesso la lascio qualche secondo alle cure del mio assistente che si preoccuperà di applicarle dell'antidolorifico in pomata e le scriverà la fattura, d'accordo?

Ma posso fidarmi?

Ehi!
Ma certo, è un tipo sveglio e poi è portoghese!


Colto al volo gli ordini si andò a lavare le mani in un piccolo lavandino lì vicino per poi prendere il barattolo con l’antidolorifico e un paio di guanti e avvicinarsi alla sedia su cui era sistemato il cliente.

Ma questo non significa niente!
Facendo finta di essere totalmente concentrato sul compito di infilarsi i guanti, Jorge mentalmente concordò con l’uomo: come diavolo le sue origini potevano rappresentare una qualche garanzia sulla sua serietà e professionalità?

... Lo so, ma lei cerchi di vederlo come un lato positivo!

Ragazzo, lascia che mi occupi io della signorina, tu esegui la procedura standard in laboratorio. Pomata e fattura e se ti chiede sconti, assolutamente no, lo sai che qui dentro non si fa beneficenza!

Va bene capo, sarà fatto. – rispose, per poi lanciare un’occhiata di apprezzamento per la scelta della ragazza di sciogliersi le trecce e rintanarsi nel laboratorio - Non si preoccupi Signor Frozen, sono mesi che lavoro qui e nessuno si è mai lamentato di me.

Cercò di tranquillizzarlo con un tono di voce professionale e sicuro, soprattutto perché la pomata non aveva alcun effetto collaterale e quindi l’uomo non avrebbe sentito nulla neanche se ad applicarlo fosse stato un Troll. Passò quindi i successivi minuti a ricoprire la superficie appena tatuata con la pomata, in totale silenzio, per dare al cliente l’impressione non solo di essere professionale ma anche di essere totalmente assorbito dal suo compito da non poter perdere neanche un briciolo di concentrazione dietro a chiacchiere inutili.

Perfetto. Ora aspetti un minuto prima di risistemarsi la camicia e si ricordi di passare al San Mungo entro le prossime cinque ore.

Consigliò mentre riponeva nell’apposito scaffale la pomata per poi liberarsi dei guanti e andare a lavarsi le mani. Dopo aver espletato anche la parte economico – burocratica, compilando la fattura e ringraziando Merlino perché l’altro non tentò di strappargli un qualche sconto, Jorge accompagnò il Signor Frozen fuori dal laboratorio e, restando per un attimo alle spalle di Duncan, sollevò un sopracciglio in direzione di Kelly per chiederle silenziosamente come stessero andando le cose.

Ecco qui capo.

Disse poi per palesare la propria presenza, consegnando a Duncan sia lo scontrino fiscale che la seconda parte della fattura.

Duncan, il tuo secondo è davvero bravo, mi ha passato la pomata e non ho sentito nulla!

Impara svelto e bene, dopotutto ha un insegnante decente!

Ecco la mancia ragazzo, prendila pure su su, non fare complimenti!

Jorge tentò di rifiutare la mancia, consapevole di non aver fatto nulla di speciale per meritarsela, ma tra l’insistenza del cliente e la somma, per lui cospicua, che gli stava venendo offerta, alla fine accettò.

La ringrazio molto Signor Frozen. Lei è davvero molto gentile. Arrivederci.

Visto?
Hai pure rimediato e sono anche esentasse, cosa vuoi di più dalla vita? A parte Marissa in mutande ogni giorno in camera da letto, playboy!


Se non fosse stato troppo impegnato a riflettere se potesse spendere quei soldi extra per portare Victoria a pranzo fuori a Hogsmeade il prossimo week end, il Delfino avrebbe subito avvertito puzza di guai e sarebbe corso ai ripari in qualche modo. Conoscendo il suo capo infatti era prevedibile che se ne sarebbe uscito con una qualche battuta a sfondo sessuale, e se non ci fosse stata Kelly la cosa non l’avrebbe infastidito più di tanto. Ma appunto la Everett era lì e i suoi incontri con Marissa a Hogwarts erano ancora materiale secretato, più per mancanza di occasioni per confidarsi con la sua sorellina che per un reale desiderio di mantenere segreta la questione. Assunse un’espressione tra il compiaciuto e l’imbarazzato, volgendo lo sguardo verso un angolo morto del negozio, senza ribattere alcunché, sperando che Duncan pensasse che non volesse vantarsi delle sue conquiste di fronte a una cliente e che Kelly comprendesse che quello non era esattamente il momento giusto per dare inutilmente fiato alla bocca.

Comunque, tornando a noi... Diciamo che, se vuoi, potrei farti un tatuaggio che ti conferisca una maggiore Elaborazione e una maggiore Concentrazione al modico prezzo di 475 Galeoni. Ovviamente lo dovrei fare da zero perché non esiste in lista ma... ecco, insomma, alla fine per una così bella ragazza ogni tanto una eccezione si può anche fare, giusto Assistente?

Giustissimo Capo. Si vede che la ragazza si merita un trattamento eccezionale...

Ribattè con un tono di voce gentile e cordiale, esaltato dalla prospettiva di poter assistere per la prima volta alla creazione di un composto dall’inizio alla fine. O almeno sperava di poterlo fare.

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Messaggioda Kelly » 23/10/2014, 19:12

A-ah... beh se c-con le mani sei già brava direi c-che non c'è bisogno di migliorare, d'altronde basta solo ogni tanto un p-po' di pratica, giusto?

Magari col tuo pisello, vero?

L'aveva solo pensato, ma lo sguardo che la Everett lanciò a Duncan era impossibile da equivocare: aveva capito a cosa si stesse riferendo l'altro, ma preferì tenersi per sè il responso ultimo fino a quando l'uomo non le avesse dato una risposta chiara e precisa. C'era da dire che purtroppo, almeno per aspetto fisico, il proprietario del Tribal Studio non era affatto il tipo di Kelly, che magari ci avrebbe speso anche un'ora o due a flirtarci tranquillamente...per poi ritornare fra le braccia del suo fidanzato, Evan Chambers, e baciarselo fino a quando non avesse avuto più fiato.
Ovvio che di quel piccolo particolare Duncan non ne fosse a conoscenza, altrimenti la londinese avrebbe anche potuto dire addio alla possibilità di uno sconto su un tatuaggio. Per fortuna, anche se il rapporto fra lei e Jorge era di reciproco amore/odio, la ragazza aveva potuto ugualmente contare su di lui: il portoghese, infatti, non solo le aveva retto il gioco non sbandierando al suo capo che lei era una sua amica, ma in più era stato lui a suggerirle di troieggiare un po' in maniera che il cervello rimanesse a corto di sangue e quindi fosse più facilmente circuibile. Peccato che questo mise Alvares stesso nei guai, visto che il boss spiattellò senza alcun problema un segreto che il ragazzo avrebbe voluto rimanesse tale.

Visto?
Hai pure rimediato e sono anche esentasse, cosa vuoi di più dalla vita?
A parte Marissa in mutande ogni giorno in camera da letto, playboy!


A parte la mancia stratosferica che lei si sognava di racimolare ad una botta sola durante il suo turno da cameriera allo Shamrock, la Everett rivolse uno sguardo leggermente più interessato nei confronti di Jorge, trattenendo a stento un mezzo sorriso risaputo. Per il momento però preferì non dire nulla e concentrarsi invece su quello che le disse successivamente Duncan, decidendo di riprendere il discorso quando sarebbero stati finalmente e completamente soli.

Comunque, tornando a noi... Diciamo che, se vuoi, potrei farti un tatuaggio che ti conferisca una maggiore Elaborazione e una maggiore Concentrazione al modico prezzo di 475 Galeoni. Ovviamente lo dovrei fare da zero perché non esiste in lista ma... ecco, insomma, alla fine per una così bella ragazza ogni tanto una eccezione si può anche fare, giusto Assistente?

Quattrocentosettantacinque galeoni! Era molto, molto di meno rispetto a quanto avesse potuto sperare la londinese. Lo sguardo le si illuminò di una felicità spontanea ed entusiasta, così come il sorriso che si aprì sulle sue labbra, mentre ascoltava anche la risposta del delfino.

Giustissimo Capo. Si vede che la ragazza si merita un trattamento eccezionale...

Grazie, grazie, grazie grazie!- si mise quasi a saltellare dalla felicità, sincera nel manifestare le proprie emozioni perchè dio solo sa quanto quella ragazza avesse bisogno di risparmiare quanti più galeoni possibile! Nella foga del momento, in un gesto dettato dall'istintività pura e irrazionale della bella londinese, Kelly afferrò fra le mani il viso di Duncan, posandogli un bacio a stampo sulle labbra, breve ma intenso -Grazie Duncan!- Nel momento stesso in cui si staccò da lui, la Everett si volse verso l'amico delfino e, prendendolo probabilmente in contropiede, provò a fare la stessa identica cosa con lui, posando la bocca su quella di lui -E grazie anche a te!

Che l'avesse fatto apposta? No per nulla, in quel momento semplicemente la londinese aveva seguito il proprio istinto, non trovando nulla di strano e assolutamente compromettente in un bacio a stampo, fra l'altro anche piuttosto breve. Già, la brevità era dovuta al fatto che la ragazza voleva evitare di ritrovarsi con tre metri di lingua in bocca a causa di Duncan o di far venire gli scompensi al portoghese.

Devo lasciarti subito l'acconto?
E quando posso ritornare per farmi il tatuaggio?


Chiese con leggerezza e tranquillità nel tono di voce, aspettando che uno dei due le rispondesse mentre afferava il protafoglio dalla propria borsa, pronta a versare la cifra richiesta dal boss non appena avesse ripreso la facoltà di parlare.

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Messaggioda PnG Staff » 26/10/2014, 1:32

In realtà, in cuor suo sapeva perfettamente che non avrebbe avuto alcuna speranza con Kelly.
Si vedeva lontano un miglio che ragazze come lei non prendevano minimamente in considerazione i tipi un po' strambi e particolari come lui, ma a Duncan piaceva crederci, piaceva tentare, piaceva sperare che invece capitasse il colpo di fortuna tremendo, proprio come qualche anno prima, con una persona molto importante ed anche molto speciale, della quale però aveva deciso di non fare il nome per non metterla nei guai.
Tuttavia, anche se consapevole di non poterne ricavare assolutamente nulla di concreto, l'uomo decise di fare un piccolo grande regalo alla biondina, accettando di creare un tatuaggio esclusivamente per lei ad una cifra davvero minima e irrisoria, difatti anche i tatuaggi semplici che fornivano un potenziamento medio costavano dai 7-800 Galeoni in su, mentre per lei si stava trattando della metà di quella cifra.

Grazie, grazie, grazie grazie!

Prego, prego, prego, prego!

Era al settimo cielo, si notava chiaramente. Ben più felice di molte altre clienti alle quali aveva proposto degli sconti, per quanto mai così potenti. Evidentemente la sua disponibilità monetaria non era affatto alta e significava molto per la ragazza ricevere quel dono in esclusiva.
Prese il blocchetto degli appunti per annotare tutti quanti gli ingredienti da reperire, poi il nome e cognome della cliente e il prezzo concordato, così da non scordarsi nulla e svolgere il lavoro come qualsiasi altro. Non avrebbe lesinato sulla qualità del prodotto soltanto perché era una super offerta, altrimenti che razza di persona dimostrava di essere? Proprio mentre terminava di scrivere l'ultimo appunto, Kelly aggirò il bancone andando verso di lui e... Gli diede un bacio sulla bocca, sì sì, proprio sulle labbra, a stampo, ma bello forte.

Grazie Duncan!

Oh... Oh beh, ecco... Di nulla, eheheh!

E grazie anche a te!

A prescindere dalla reazione dell'Assistente, Duncan rimase un po' imbambolato, soddisfatto del ringraziamento extra ricevuto e ben conscio che non ne avrebbe ricevuto altri di nessun tipo e in nessun'altra epoca storica futura. Alla fin fine era piacevole anche veder sorridere di gioia qualcuno per via di una buona azione personale. Per carità, con un orgasmo doppio o triplo era ancora meglio, ma in assenza d'altro bisognava pur accontentarsi delle piccole eventualità positive a disposizione. Fece firmare il taccuino alla londinese, lasciandole quella specie di ricevuta.

Devo lasciarti subito l'acconto?
E quando posso ritornare per farmi il tatuaggio?


L'acconto che mi devi lasciare è di cento, servono per l'acquisto dei materiali in più.
Se ne può tranquillamente occupare Jorge, io ho un bel po' da fare di là adesso.
Puoi tornare tra due settimane, dovremmo avere un buco libero, ma te lo confermerà il ragazzo per sicurezza.
... Beh, allora ci si vede tra una dozzina di giorni eh!?
Non c'è bisogno che mi anticipi la posizione del tatuaggio, sul momento mi regolerò, tanto purtroppo il disegno sarà standard.
Fartelo decidere significherebbe alzare la cifra e credo che puoi tranquillamente fidarti del sottoscritto, ho un ottimo gusto, giuro!


Fece un occhiolino a Kelly e diede una pacca sulla spalla al portoghese, poi, salutandoli entrambi, rientrò nel laboratorio.

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Potete procedere la ruolata normalmente.
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Messaggioda Jorge » 27/10/2014, 21:29

La mancia del Signor Frozen era un dolce peso tra le mani di Jorge, che già pensava a come “investirla” insieme alla sua Draghessa, a differenza dello sguardo della Everett che gli opprimeva il petto come un macigno, per non parlare del ghigno saputo che comparve su quelle labbra da cui il suo capo sembrava pendere letteralmente. L’assenza di commenti o battutine da parte della londinese non lo tranquillizzò per nulla, consapevole che l’interrogatorio o la presa per il culo – non riusciva a comprendere cosa gli sarebbe capitato in sorte nel breve futuro – era solo procrastinato a un momento più idoneo, probabilmente quando sarebbero rimasti soli, giusto per non rovinare tutta la messa in scena che avevano architettato per spingere Duncan a concedere all’ex Tassorosso uno sconto sul tatuaggio che le serviva.

Forse se Duncan sarà molto generoso con lei potrei tentare di comprare il suo silenzio…

Si disse il portoghese con un tono di voce mentale che non avrebbe convinto nessuno, lui per primo. Sognare però non costava nulla e quando il proprietario del negozio propose di fare un tatuaggio su misura a Kelly per la modica cifra di 475 Galeoni le sue speranze di ottenere, a sua volta, uno sconto di pena sulle prese in giro aumentarono a dismisura. Fu così che si ritrovò a confermare la proposta del suo Capo con molta, forse troppa veemenza. Qualcuno, vedendo la scena dall’esterno, avrebbe potuto pensare che Jorge si stesse comportando da “lecchino” nei confronti del suo datore di lavoro, quando invece quella che voleva ingraziarsi era la londinese.

Grazie, grazie, grazie grazie!

Prego, prego, prego, prego!

Ogni pensiero catastrofico sul “dopo” passò in secondo piano di fronte alla reazione della ragazza e un sorriso genuino comparve sul viso del Delfino, quasi che la sua felicità fosse contagiosa. In fondo il portoghese non doveva neanche sforzarsi troppo per comprendere quanto, la proposta di Duncan fosse non solo generosa ma soprattutto risolutiva per le ristrette finanze dell’altra. Si avvicinò al suo Capo con l’intento di sbirciare la lista degli ingredienti che avrebbe dovuto reperire per creare il nuovo tatuaggio, curioso, dimenticandosi completamente della presenza di Kelly. Considerarla come una cliente qualunque, e quindi con reazioni normali, fu un grosso errore da parte di Jorge di cui il ragazzo si rese conto non appena vide la ragazza aggirare il bancone e dare un bacio a stampo al suo Capo.

Grazie Duncan!

Oh... Oh beh, ecco... Di nulla, eheheh!

E grazie anche a te!

Fece istintivamente un passo indietro, cercando con lo sguardo di incenerire la Everett e farla rinsavire, cosa che puntualmente non avvenne. Avrebbe tanto voluto scansarsi ma poi avrebbe finito con l’insospettire Roberts, mandando all’aria la loro pantomima, così da bravo “amico” si sacrificò per la causa, chiudendo gli occhi e serrando le labbra, nel caso che Kelly, presa dall’entusiasmo, si dimenticasse chi aveva di fronte.

Devo lasciarti subito l'acconto?
E quando posso ritornare per farmi il tatuaggio?


L'acconto che mi devi lasciare è di cento, servono per l'acquisto dei materiali in più.
Se ne può tranquillamente occupare Jorge, io ho un bel po' da fare di là adesso.
Puoi tornare tra due settimane, dovremmo avere un buco libero, ma te lo confermerà il ragazzo per sicurezza.
... Beh, allora ci si vede tra una dozzina di giorni eh!?
Non c'è bisogno che mi anticipi la posizione del tatuaggio, sul momento mi regolerò, tanto purtroppo il disegno sarà standard.
Fartelo decidere significherebbe alzare la cifra e credo che puoi tranquillamente fidarti del sottoscritto, ho un ottimo gusto, giuro!


Mentre Duncan prendeva gli ultimi accordi con Kelly, Jorge prese una specie di librone che utilizzavano per prendere gli appuntamenti e cercare un buco libero per la ragazza nelle prossime due settimane.

Basta guardare i tatuaggi standard – commentò il Delfino un po’ soprapensiero perché in fondo era quello che pensava davvero per poi prendere l’acconto che la ragazza gli stava porgendo, come da accordi con Roberts – La ricevuta ce l’hai già… per quando riguarda invece il prossimo appuntamento… meglio mattina o pomerggio? – chiese sfogliando con attenzione il librone – Hummm… in settimana no, vero? – domanda retorica la sua, considerato che la londinese di sicuro lavorava – Uff… allora sarò costretto a rivederti qui tra due sabati mattina… verso le undici e mezza?

E se la ragazza avesse confermato anche l’orario, Jorge avrebbe segnato il suo nome nell’apposita casellina.

C’è altro?

Chiese con aria professionale e lievemente distaccata, un po’ perché non sapeva esattamente cosa il suo Capo stesse facendo nel laboratorio un po’ per dissuadere qualsiasi commento inopportuno da parte della ragazza, posando entrambe le braccia sul bancone.
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Messaggioda Kelly » 27/10/2014, 23:42

Oh... Oh beh, ecco... Di nulla, eheheh!

Se l'era davvero meritato quel bacio. Quando Kelly aveva aggirato il bancone per prendere il viso di Duncan fra le mani, non aveva avuto alcun secondo fine se non esprimere con pura e semplice gioia tutta la gratitudine che provava nei confronti dell'uomo. Stessa cosa poteva dirsi per il bacio che subito dopo la londinese diede al delfino, seppur quest'ultimo non sembrò gradire molto come invece fece il suo capo. Quali che fossero i motivi dell'espressione innervosita dell'altro (cosa francamente che alla Everett interessava poco), l'attenzione si spostò ben presto su quello che la ragazza avrebbe dovuto fare e quando sarebbe dovuta tornare per farsi fare quel fatidico tatuaggio, così tanto sudato.

L'acconto che mi devi lasciare è di cento, servono per l'acquisto dei materiali in più.
Se ne può tranquillamente occupare Jorge, io ho un bel po' da fare di là adesso.
Puoi tornare tra due settimane, dovremmo avere un buco libero, ma te lo confermerà il ragazzo per sicurezza.


Perfetto, non c'è problema!

... Beh, allora ci si vede tra una dozzina di giorni eh!?
Non c'è bisogno che mi anticipi la posizione del tatuaggio, sul momento mi regolerò, tanto purtroppo il disegno sarà standard.
Fartelo decidere significherebbe alzare la cifra e credo che puoi tranquillamente fidarti del sottoscritto, ho un ottimo gusto, giuro!


Poteva davvero lamentarsi del disegno, quando stava ricevendo una super offerta come quella? No per niente, Kelly era una persona abbastanza umile quando ci si metteva d'impegno, per questo alzò semplicemente il pollice in su in direzione di Duncan e lo salutò con la mano, concentrandosi poi sul portoghese. L'euforia del momento aveva destabilizzato la londinese, dando così modo al ragazzo di non pensare troppo a quello che Duncan aveva spiattellato qualche minuto prima e concentrandosi esclusivamente sul proprio lavoro.

Basta guardare i tatuaggi standard

Mi fido del tuo capo, non preoccuparti.
Ecco qua l'acconto.


La ricevuta ce l’hai già… per quanto riguarda invece il prossimo appuntamento… meglio mattina o pomerggio?

Mattina, decisamente.

Hummm… in settimana no, vero?

No Alvares, lavoro durante la settimana...

Uff… allora sarò costretto a rivederti qui tra due sabati mattina… verso le undici e mezza?

Dovresti essere più gentile con le clienti...- sottolineò beffarda -Comunque si, alle undici e mezza va bene.

Ed anche quella era fatta. Mentre lo fissava stare chino sul registro per prenotare la sua seduta, Kelly sorrideva maliziosa ripensando a quel nome, Marissa, e alle capacità da playboy che Alvares teneva nascosto sotto quella scorza di orsacchiotto tenero e cuccioloso. Almeno era quello che lei vedeva quando si trovava in compagnia della migliore amica di entrambi, perchè con lei sembrava comportarsi come un vecchio che avesse appena ingerito una dose di acido molto potente. Tuttavia, nonostante Jorge provasse a comportarsi con lei in maniera molto professionale e distaccata, la londinese non si lasciò raggirare da quella maschera nè persuadere a lasciar cadere il discorso di prima: ora che Duncan non era più in mezzo alle palle, con rispetto nei confronti dell'uomo, Kelly poteva dare libero sfogo alla sua impertinenza.

C’è altro?

Uhm si...chi è Marissa, playboy?- chiese sorridendo maliziosa, pronunciando quell'ultima parola quasi come se fosse una presa per il culo -Non posso credere che Cappie non mi abbia detto niente, sai lei mi racconta sempre tutto...- bugia, ma lo aveva detto solo per far sudare freddo il ragazzo e spingerlo a parlare- Oh aspetta, forse ho capito: non lo sa nemmeno lei!
Cattivo, davvero cattivo Alvares!
Allora: parli da solo o devo scioglierti la lingua con un altro bacio?
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Messaggioda Jorge » 28/10/2014, 18:32

Mi fido del tuo capo, non preoccuparti.
Ecco qua l'acconto.


Fossero tutti così…

Si ritrovò a pensare mentre, messi a posto i soldi, sfogliava il mega calendario per conciliare le necessità di Kelly con la loro disponibilità. Pur non lavorando da moltissimo al negozio gli era già capitato di incontrare due o tre soggetti che avrebbe volentieri schiantato all’istante dopo la prima inutile e assurda, secondo i suoi standard, lamentela. Come poteva rivestire un ruolo importante il lato “estetico” del tatuaggio quando il suo scopo primario era quello di potenziare il mago o la strega, sopperendo a delle sue carenze? Se si voleva solo sfoggiare un bel disegno era molto più semplice ed economico andare nella Londra babbana dove la scelta dei disegni era di gran lunga superiore alla loro ma che non davano in cambio un bel nulla. In fondo però quella che si trovava di fronte era pur sempre la Everett e per quanto potesse apprezzare il suo lato pratico e concreto, molto simile al proprio, per poterla sopportare e quindi evitare di arrivare alle mani o alla bacchetta doveva prenderla a “piccole dosi”, motivo per cui tentò in tutti i modi di fissarle il prossimo appuntamento nel corso della settimana quando lui si trovava a chilometri di distanza di sicurezza in Scozia a scuola. Purtroppo però la ragazza aveva una vita lavorativa piena quindi alla fine il portoghese fu costretto a darle appuntamento per il prossimo sabato in cui lavorava.

Dovresti essere più gentile con le clienti... Comunque si, alle undici e mezza va bene.

Si morse la lingua per non correre il rischio di risponderle qualcosa di inopportuno, come per esempio che lei non era una cliente come le altre ma una piccola parassita strappa sconti, e non solo perché si trovava sul proprio posto di lavoro e se per caso Duncan fosse tornato da loro e lo avesse sentito parlare in quel modo alla londinese lo avrebbe spedito a calci nel sedere fuori dal negozio. In un remoto angolo del suo cervello, pervaso da un insano quanto fuori luogo senso di ottimismo, vi era annidata la speranza che se si fosse comportato in maniera professionale Kelly avrebbe evitato di fargli domande scomode su Marissa. Peccato che non poteva affrettare il momento del congedo più del lecito e la sua “deontologia professionale” lo costringeva a informarsi se la ragazza avesse bisogno di qualche altra informazione, riferendosi ovviamente ai tatuaggi e alle procedure da porre in essere subito dopo l’applicazione.

Uhm si...chi è Marissa, playboy?

Cosa si diceva a proposito delle pie illusioni? Jorge prese un profondo respiro, appoggiandosi con entrambe le braccia la bancone come se avesse bisogno di sentire un ostacolo concreto tra sé e quella sadica della Everett.

Qualcuno che non c’entra nulla né con i tatuaggi né con quello che dovrai fare dopo…

Rispose in maniera diplomatica senza neanche aver bisogno di mentire. Il dover seguire il corso di disegno all’Accademia, pur essendo per lui obbligatorio per avere il lavoro, non era direttamente connesso al Tribal Studio.

Non posso credere che Cappie non mi abbia detto niente, sai lei mi racconta sempre tutto...

Inarcò un sopracciglio perplesso di fronte a quella affermazione. Sapeva che le due ragazze erano grandi amiche ma quello non implicava che la sua sorellina andasse a spifferare a chiunque dettagli della sua privata, consapevole di quanto lui fosse un ragazzo riservato e per certi versi fuori dalla norma. Dell’incontro bollente con Marissa, infatti, all’Accademia prima e a casa sua dopo, non ne aveva fatto parola con nessuno – se si escludeva Victoria ma lì aveva dovuto rispondere a una domanda diretta – né si era vantato di quella conquista stratosferica. In ogni caso nutriva seri dubbi su quell’affermazione della londinese [Intuito/P=19] quindi preferì dare per scontato che stesse mentendo, non cadendo, inconsapevolmente nella sua trappola.

Ti racconterà tutto della sua vita ma della mia? Ne dubito… Non tradirebbe mai così la mia fiducia.

Seria e sicura. Così risuonava la sua voce perché stava esprimendo un concetto assoluto e non relativo solo all’argomento, spinoso, in questione.


Oh aspetta, forse ho capito: non lo sa nemmeno lei!
Cattivo, davvero cattivo Alvares!


Hai intenzione di sparare nel mucchio ancora per molto? – chiese con una lieve nota di irritazione nella voce, facendo appello a tutto il suo autocontrollo [Concentrazione/9+2/d20=11] per non far trapelare il nervosismo che avvertiva – Sai ho del lavoro da sbrigare …

Stava davvero cercando di appellarsi al senso del dovere della Everett? Certo perché nessuna meglio di lei avrebbe, in teoria, dovuto comprendere quanto fosse importante per lui fare bella figura sul posto di lavoro e mantenerlo il più possibile. Ma a quanto sembrava la ragazza doveva essere convinta che Ducan non avrebbe fatto ritorno tanto presto.

Allora: parli da solo o devo scioglierti la lingua con un altro bacio?

Ti è piaciuto così tanto il sapore delle mie labbra Everett? – le chiese sporgendosi in avanti con un luccichio divertito negli occhi, più sicuro ora che erano tornati sul loro abituale "campo di battaglia" – Allora l’euforia per lo sconto ricevuto era solo una scusa?
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Messaggioda Kelly » 28/10/2014, 22:10

Ora che la questione tatuaggio era stata sistemata, la Everett avrebbe potuto tranquillamente prendere le sue cose e andarsene dal Tribal Studio, cosa che Alvares sperava in maniera quasi ossessiva. La paura di essere messo con le spalle al muro dal carattere fondamentalmente impiccione della bionda inglese doveva superare di gran lunga la cortesia e la gentilezza che lui in quanto commesso avrebbe dovuto elargire senza sosta ad ogni cliente, anche il più sgradito.
Kelly non poteva definirsi proprio una compagnia piacevole, quando si impuntava su qualcosa. In quel caso, aveva scelto di provocare a non finire il delfino, sia perchè la cosa la divertiva, sia per recuperare tutto quel tempo passato lontani, lui dentro Hogwarts e lei finalmente fuori. Forse il suo era solo un modo un po' contorto di volergli bene, ma Jorge di sicuro non si stava dimostrando in grado di comprendere quella peculiarità del carattere della londinese.
D'altronde lui stesso non la considerava una vera e propria amica se, quando la ragazza gli chiese a bruciapelo chi fosse Marissa, preferì non risponderle asserendo che la ragazza in questione non aveva nulla a che vedere con ciò che doveva interessarle realmente.

Qualcuno che non c’entra nulla né con i tatuaggi né con quello che dovrai fare dopo…

Oh andiamo!
"Non sono cazzi tuoi, Everett": dillo se lo pensi, non mi scandalizzo mica!


Preferiva che le cose le venissero dette a brutto muso e non indorando la pillola come aveva appena fatto il portoghese con lei. Se non voleva che si impicciasse dei fatti suoi avrebbe dovuto farglielo presente in quel modo, diretto e senza orpelli di alcun tipo, perchè era l'unico linguaggio che la Everett capiva e con la quale era cresciuta fin da piccola.
In ogni caso, non le bastava certo così poco per demordere dal suo intento: per questo Kelly tirò in ballo la carta "Cappie O'Neill" sapendo bene quanto la migliore amica ci tenesse a conoscere la verità, specie se riguardava il delfino.

Ti racconterà tutto della sua vita ma della mia? Ne dubito… Non tradirebbe mai così la mia fiducia.

Non ho bisogno che Cappie mi racconti ogni tuo piccolo segreto, sono in grado di fare i miei collegamenti anche con le poche informazioni che lei mi passa...

La O'Neill non avrebbe mai tradito la lealtà del ragazzo, ma capitava che di tanto in tanto qualcosa sbucasse fuori anche per interesse della stessa londinese. Erano comunque tutte informazioni che lo stesso Jorge sapeva essere di dominio della Everett, pertanto la Tassorosso non si era mai preoccupata di aver fatto un torto al suo migliore amico.
Kelly però non era una stupida e se anche l'irlandese tacesse molte cose, lei era in grado, ogni tanto, di capire come stessero realmente. Non che la vita di Alvares fosse così importante per lei da voler sapere ogni minimi particolare di lui: le bastava conoscere tutto in maniera generale, solo per poterlo stuzzicare meglio in sua presenza.

Hai intenzione di sparare nel mucchio ancora per molto? Sai ho del lavoro da sbrigare…

Qualcuno si sta innervosendo forse?- chiese [Elaborazione:9 + d20: 20= 29] questa volta in maniera molto più seria rispetto al tono utilizzato neanche cinque secondi prima.-Andiamo Alvares: non c'è bisogno che ti scaldi tanto, ti sto solo dimostrando quanto ci tengo a te e a sapere che sei felice con la tua bella Draghessa...o con questa Marissa.
Non è che te le fai entrambe, giusto?


Lo disse in tono neutro, perchè se anche il portoghese avesse deciso di provare un amore bigamo, lei di sicuro non sarebbe andata a rompergli le palle per questo. Non era una moralista come Cappie, per quanto potesse sembrare invadente in realtà era la tipa del "mi faccio i cazzi miei a prescindere": poco le importava se Jorge tradiva la sua nuova fidanzatina; fino a quando non fosse stato Evan a farlo con lei, le andava tutto bene.
Per stemperare l'atmosfera e renderla meno nervosa e più eccitante, la Everett diede un ultimatum al povero delfino, chiedendogli se avesse bisogno di un altro bacio per decidersi a parlare finalmente di questa fantomatica ragazza che era riuscito a conquistare.

Ti è piaciuto così tanto il sapore delle mie labbra Everett?

Oh non immagini neanche quanto...

Allora l’euforia per lo sconto ricevuto era solo una scusa?

Lo fissò, divertita dall'atteggiamento spavaldo che il ragazzo stava avendo con lei. Stava cercando di provocarla, lo sapeva, e la cosa la mandava su di giri perchè nulla divertiva così tanto la Everett più di quel gioco malizioso e al tempo stesso del tutto innocente.
Con lo stesso identico sorriso di chi sta pensando qualcosa di particolarmente spinto, Kelly si appoggiò nuovamente sul bancone, mimando la stessa identica posizione di Jorge. Nel frattempo, il suo sguardo si addolcì, così come il suo sorriso, mentre si avvicinava a pochi centimetri dalle labbra del portoghese, arrivando quasi a sfiorarle per quanto erano vicine.

Non giocare con il fuoco Alvares...- soffiò dolcemente, non mollando neanche per un istante il suo sguardo -Rischi di bruciarti e non è detto che tu sia capace di guarire...

Avrebbe capito che cosa intendeva dire? Lei non aveva nulla da perdere, perchè per quanto potesse comportarsi da zoccola il suo ragazzo conosceva quel lato del suo carattere, accettandola e continuando a stare insieme a lei, supportato dall'amore che entrambi provavano l'uno per l'altra.
Ma Alvares avrebbe potuto dire lo stesso della sua nuova fiamma? Lei avrebbe capito se lui si fosse spinto oltre il limite?
Ne dubitava e anche tanto, perchè se Victoria possedeva anche solo un pizzico della sua gelosia, probabilmente solo per quel semplice flirt Jorge si sarebbe ritrovato con le palle staccate e buttate nel cassonetto di un bidone.

Mi dispiace che tu non voglia dirmi chi è questa Marissa...
Immagino che non ti fidi di me e pensi che andrei a raccontarlo subito a Cappie.
Se credi che sia così, dimmelo in faccia e me ne farò una ragione.
Non starò certo a morire qui per te perchè non vuoi confidarmi un segreto...
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Messaggioda Jorge » 29/10/2014, 10:26

Oh andiamo!"Non sono cazzi tuoi, Everett": dillo se lo pensi, non mi scandalizzo mica!

É quello che avrei fatto se tu avessi atteso la mia pausa pranzo - che passava per le vie di Diagon Alley - Sai non mi é consentito usare il turpiloquio con le clienti.

La rassicurò con un sorriso sincero e divertito, il primo veramente rilassato da quando avevano iniziato a parlare di tatuaggi. Gli piaceva la Everett, in senso lato ovvio, e il non doversi muovere in punta di piedi intorno a lei o dover pesare le parole era uno degli aspetti del suo carattere che preferiva. Le voleva bene a modo suo ed era una delle poche persone a cui avrebbe dato una mano -se l'orgoglio dell'altra glielo avrebbe mai permesso-in ogni caso, senza neanche chiedere spiegazioni. Questo però, stranamente, non li rendeva "amici", non nel senso stretto e profondo che intendeva il portoghese, e probabilmente anche la londinese, la cui cerchia era davvero molto ma molto ristretta, includendo solo Cappie e Xavier. Dove in tutto quello si andava a inserire Victoria era qualcosa che non avrebbe saputo dire. Era la sua ragazza -perché dopo quello che era accaduto nella Stanza delle Necessità prima della ripresa delle lezioni lui lo dava per scontato- ma se ciò implicava che fossero anche amici non lo sapeva. Il loro rapporto sarebbe sopravvissuto, caso mai sotto una diversa forma, se si fossero lasciati? Forse si, forse no. Di sicuro quello non era il momento più adatto per soffermarsi su certe ipotesi catastrofiche, nonquando Kelly stava insinuando che Cappie le andava a spifferare tutto quello che le raccontava. Le informazioni di dominio semi pubblico, come la sua relazione con la Draghessa, di sicuro ma "dettagli" così intimi e privati come la sua vita sessuale? Mai! Soprattutto perché il portoghese non era il tipo che amava vantarsi delle sue -scarse- conquiste.

Non ho bisogno che Cappie mi racconti ogni tuo piccolo segreto, sono in grado di fare i miei collegamenti anche con le poche informazioni che lei mi passa...

Lo sai che la tua perspicacia é una delle cose che più temo di te?

Le confessò semplicemente, senza ironia, malizia o qualche recondito secondo fine. La maggior parte delle persone, guardando l'ex Tassorosso vedeva solo un bel bocconcino facile o un rozzo scaricatore di porto, compiendo così un enorme errore. Lui l'aveva sottovalutata una volta sola, appena si erano conosciuti anni prima, e da allora si era guardato bene dal commettere nuovamente quell'errore madornale. Fu quindi più per disperazione -perché di parlare di Marissa con Kelly non ne aveva nessuna voglia - che per altro che tentò la sorte, bleffando in maniera plateale e per nulla convincente.

Qualcuno si sta innervosendo forse? - sbuffò ancor più infastidito dandole implicitamente ragione -Andiamo Alvares: non c'è bisogno che ti scaldi tanto, ti sto solo dimostrando quanto ci tengo a te e a sapere che sei felice con la tua bella Draghessa...o con questa Marissa.Non è che te le fai entrambe, giusto?

Sgranò gli occhi, restando in silenzio una manciata di secondi, il tempo di processare quella domanda assurda, per poi scoppiare in una risata cristallina e palesemente divertita.

Che la Trama me ne scampi! Sono troppo disorganizzato per gestire due ragazze allo stesso tempo e poi - aggiunse con un tono di voce un po' più basso, sporgendosi sul bancone verso l'altra- Sono un tipo oltremodo fedele.

Era una di quelle verità che la Everett avrebbe potuto leggere tranquillamente nel suo sguardo, nel caso non lo avesse capito in quegli anni, ma allora perché rispose con una provocazione al tentativo dell'altra di alleggerire l'atmosfera? Semplicemente perché era lei, perché adoravano stuzzicarsi a vicenda, perché era l'unica con cui flirtava così spudoratamente, consapevole che non avrebbe mai portato a nulla. E poi quello era un terreno di gioco conosciuto, in cui si sentiva a proprio agio.

Oh non immagini neanche quanto...

Kelly che gli dava corda poi era una cosa così naturale e spontanea da farlo sentire quasi a casa. Peccato che in realtà lui stesso aveva cambiato le regole di quel gioco, senza neanche rendersene conto, quando aveva capito che la Randall occupava un posto importante nella sua vita e nel suo cuore. Dettaglio quello che la londinese, con quei suoi modi di fare da innocente z*****a, non mancò di fargli notare all'istante.

Non giocare con il fuoco Alvares...Rischi di bruciarti e non è detto che tu sia capace di guarire...

Sostenne il suo sguardo senza spostarsi di un millimetro, ma il suo orgoglio o una qualsiasi schermaglia con Kelly non valeva il rischio di perdere tutto quello che la Trama gli aveva generosamente donato.

Uff...Mi sa che questo -loro che si punzecchiavano in maniera maliziosa e provocante - é un gioco che non possiamo più fare.

Ammise alla fine e darle ragione non era poi tutto questo problema, non quando il premio erano il sorriso e le labbra morbide di Victoria.

Mi dispiace che tu non voglia dirmi chi è questa Marissa...Immagino che non ti fidi di me e pensi che andrei a raccontarlo subito a Cappie.Se credi che sia così, dimmelo in faccia e me ne farò una ragione. Non starò certo a morire qui per te perchè non vuoi confidarmi un segreto...

Non é una questione di fiducia Everett ma di discrezione e di privacy. -sbottò portando la mano a scompigliarsi i capelli in un gesto imbarazzato - Lo so che in fondo non sei la str***a pettegola che tutti credono -e se lei lo avesse guardato in maniera strana avrebbe aggiunto - Ok str***a si ma pettegola no. Semplicemente non ho ancora avuto modo e tempo di parlarne con Cappie - perché di cose da quando era stato con Marissa ne erano accadute così tante da far passare tutto in secondo piano- e raccontarlo prima a te mi fa ... Strano!

Se era la verità ciò che voleva adesso l'aveva ottenuta.

Però una cosa te la posso dire -abbassò la voce giusto per evitare che Duncan potesse sentirlo accidentalmente, tanto certi dettagli piccanti alla sua sorellina non li avrebbe confidati mai e poi mai - É una figa assurda, con una bocca da infarto e una fantasia notevole.

In sintesi era stata l'esperienza più eccitante della sua vita. Ora non gli restava che sperare di aver compreso bene la Everett e che non si lasciasse sfuggire qualche indiscrezione.
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Messaggioda Kelly » 29/10/2014, 23:39

É quello che avrei fatto se tu avessi atteso la mia pausa pranzo
Sai non mi é consentito usare il turpiloquio con le clienti.


Ma io non sono una cliente qualsiasi...o sbaglio?

Lo disse con tono falsamente innocente, come se temesse davvero che il portoghese la considerasse solo una fra le tante ragazze e non qualcuna che si distingueva dal mucchio. Sapeva di non poter essere per lui un'amica speciale come Cappie, ma forse Alvares poteva considerarla una persona speciale, qualcuno che in qualche modo lo aveva colpito in positivo/negativo. Lei non sperava nè l'una nè l'altra cosa, ma solo che fosse accaduto perchè in fondo le dispiaceva essere una signora nessuno per quel delfino scalmanato e così facile da provocare e prendere in giro.
I tempi della scuola erano finiti ormai per lei, eppure la Everett non riusciva proprio a staccarsi da quelle che un adulto avrebbe definito delle bambinate alla sua età. Non che la londinese fosse chissà quanto adulta, ma di sicuro celava spesso con gli estranei il suo lato maturo e forte, quello che veniva fuori ogni giorno quando doveva spaccarsi il culo a lavoro o quando rinunciava a qualcosa per aiutare i fratelli minori. Per loro avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Un altro lato di Kelly che spesso veniva sottovalutato era la sua perspicacia: poteva sembrare solo rozza all'inizio o zoccola dopo cinque minuti, ma nessuno aveva mai notato in lei un cervello che lavorava e funzionava come Trama comanda! La londinese ci tenne a sottolinearlo anche a Jorge, che sembrava essere caduto nello stesso errore di molti altri ragazzi.

Lo sai che la tua perspicacia é una delle cose che più temo di te?

Ehi questo si che è un complimento!
Mi sento davvero lusingata


E si sentiva davvero così, perchè non capitava tutti i giorni che qualcuno notasse qualcosa di diverso in lei a parte il culo stratosferico. Solo la sua ristretta cerchia di amici e il suo fidanzato apprezzavano nella bionda inglese le sue tante sfaccettature diverse, che la rendevano una persona fuori dal comune e tanto aggressiva nei confronti della vita. Il suo modo di fare si imponeva su tutto, anche sulle idee o opinioni altrui, generando spesso moti di repulsione nelle persone che preferivano non avere nulla a che fare con lei. Lo stesso portoghese era stato colpito talmente tanto bene da una delle frecciatine della Everett, che si era innervosito pur provando a calmarsi in tutti i modi.
A Kelly però quel particolare non era sfuggito nè, a suo dire, vide alcun motivo per il quale Jorge avrebbe dovuto prendersela tanto. Per questo provò a spiegarlo anche al portoghese, espimendo un dubbio per lei del tutto lecito: ovvero che il caro Alvares tenesse i piedi in due scarpe.

Che la Trama me ne scampi! Sono troppo disorganizzato per gestire due ragazze allo stesso tempo e poi sono un tipo oltremodo fedele.

Aspetta che una ragazza ti apra le gambe davanti e poi vediamo se continui ad essere un tipo oltremodo fedele...

Quella almeno era la sua opinione in generale sulla ferrea volontà del genere maschile. Molto disincantata, era convinta che una bella passera e un boccale di birra avrebbero fatto il miracolo anche con il più fedele ed innamorati degli uomini.
Non che non credesse nelle virtù intrinseche del ragazzo, ma per lei non era ancora arrivato il momento nel quale Alvares era stato veramente messo a dura prova dalla vita. Adesso vedeva la sua relazione con la Draghessa come felice e spensierata, ma la vita di coppia era molto più di quello: i litigi, i sacrifici, i dispiaceri da superare insieme e la difficoltà di vivere cercando di mantenere sempre salda una relazione. Non parlava mai di quello che pensava al riguardo, preferiva tenere nascoste quel genere di opinioni per non dover apparire agli occhi degli altri una persona troppo navigata e legata al suo partner attuale. Evan però non si poteva certo definire un fidanzato occasionale per la londinese: lui era la sua personale ancora di salvezza, una persona che Kelly amava nel profondo e che da questo amore era spaventata a morte. I suoi genitori erano un pessimo esempio di come l'amore potesse ridurre una donna: schiava del marito padrone e ubriaco, sua madre non aveva mai dimostrato di possedere la forza necessaria per dire basta a tutti quei soprusi che lei e i figli subivano da parte di Everett senior. Per questo Kelly non riusciva a perdonarla. Per questo temeva di finire come lei, innamorata di un uomo che l'avrebbe trattata come il proprio punching ball personale.
La dolcezza sconfinata del quale era previsto Evan Chambers era il motivo per il quale la Tassorosso non riusciva a vedere in lui un futuro marito che l'avrebbe picchiata a sangue, solo perchè gli girava. Ma al contempo si sentiva inquieta e spaventata che un giorno le cose avrebbero potuto cambiare e lei sarebbe stata troppo innamorata di lui per allontanarlo da sè.
Forse anche per questo continuava a provocare l'altro sesso, spingendosi sempre di più ai limiti senza mai superarli o quasi: farlo significava mettere in pericolo quella relazione che a volte la stessa Everett vedeva come un pericolo per se stessa. Questo, unito al divertimento di farlo con una persona come Jorge con il quale, sapeva, c'era più innocenza che malizia, la spingeva a continuare ancora e ancora a rispondere ad ogni sua provocazione, generando quella serie di battute che li portava sempre ad un passo dal burrone senza mai però cascarci dentro.
Alvares era troppo legato ai propri sentimenti per riuscire a superare quella linea e lei stessa glielo fece notare, riuscendo a guadagnarsi una vittoria del tutto meritata.

Uff...Mi sa che questo é un gioco che non possiamo più fare.

E dai, non dire così...
Prometto che non userò mai le mie armi segrete con te o stai tranquillo che avresti ceduto molto prima, te lo assicuro!


Lei e Jorge che non si battibeccavano più a quel modo? Impensabile! Pura fantasia! Era qualcosa che non esisteva nè in cielo nè in terra, perchè fin da quando si erano conosciuti il loro rapporto era stato segnato da quel continuo altenarsi di battute spinte e maliziose, per il puro gusto personale di mettere l'altro in difficoltà.
Sapevano entrambi che, a meno che non si fossero ubriacati, non avrebbero mai fatto sesso. Quindi perchè interrompere proprio adesso, solo perchè il portoghese aveva una fidanzata? No, non poteva accettarlo, come non poteva accettare o quasi che il ragazzo non le desse qualche informazione sulla fantomatica Marissa. A dire il vero, se fin dall'inizio le avesse risposto in maniera diretta e stronza, probabile che la londinese avrebbe lasciato perdere subito. Per questo motivo ribadì il concetto al delfino, facendogli presente però quanto fosse rimasta delusa dalla sua riservatezza.

Non é una questione di fiducia Everett ma di discrezione e di privacy.
Lo so che in fondo non sei la str***a pettegola che tutti credono


Sicuro?

Ok str***a si ma pettegola no.

Così va meglio!

Semplicemente non ho ancora avuto modo e tempo di parlarne con Cappie e raccontarlo prima a te mi fa ... Strano!

Uff...Cappie, Cappie, Cappie!
Riuscirò mai a fare breccia in quel tuo piccolo cuoricino indifeso?
- chiese con tono bambinesco, puntando l'indice proprio sul petto del ragazzo, là dove batteva il suo cuore -Non preoccuparti, so quando devo farmi da parte...- aggiunse subito dopo in maniera più rilassata e serena, sorridendo allegra e divertita -Ma dopo non lamentarti se tartasso Cappie per sapere qualcosa di più!
Sei tu che mi ci costringi Alvares...
- disse, facendogli la linguaccia.

Però una cosa te la posso dire

Finalmente!
Dimmi pure!


É una figa assurda, con una bocca da infarto e una fantasia notevole.

Quindi la ragazza sapeva lavorare con la bocca e di sicuro non le mancava una buona dose di perversione. Annuì con fare serio, come se approvasse la scelta del portoghese di instaurare con lei una relazione, qualsiasi tipo esso fosse.

Buon per te che te la sei fatta allora!- perchè anche se Jorge non si era sbottonato troppo lei non poteva equivocare nulla dopo la descrizione che le aveva fatto di Marissa -Aspetterò ulteriori notizie e ti prometto che non dirò nulla a Cappie fino a quando non sarai tu a farlo.- Eccola la lealtà da Tassorosso che veniva fuori in rari momenti come quelli.-Ora è meglio che vada. Tolgo il disturbo, così ti lascio lavorare in pace!

Lo salutò allontanandosi dal bancone e facendo il gesto di due dita che si allontanano dalla fronte.

See ya!
A presto Alvares e...non sentire troppo la mia mancanza...


Con quelle ultime parole, dette con un sorriso assolutamente malizioso, Kelly si chiuse la porta dietro di sè, uscendo dal Tribal Studio col portafoglio alleggerito ma con il cuore colmo di felicità.

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Messaggioda Jorge » 30/10/2014, 23:15

Ma io non sono una cliente qualsiasi...o sbaglio?

Ma come, fino a cinque minuti fa non mi stavi rimproverando perché dovrei essere più gentili con le clienti?

Ribattè, pronunciando l’ultima frase con una ridicola voce in falsetto che non ricordava minimamente quella di Kelly anche se si, le parole ripetute erano esattamente “l’accusa” che la ragazza gli aveva mosso poco prima. Il tutto espresso con un sorriso divertito e genuino e un pizzico di malizia negli occhi, a dimostrazione che la stava prendendo per i fondelli. Il rapporto che aveva con la Everett poteva non essere minimamente paragonabile a quello con Cappie, ma di certo la londinese non poteva essere annoverata tra le semplici conoscenze: in fondo la vita del Delfino – non solo scolastica perché non credeva né voleva liberarsi della presenza ingombrante dell’altra una volta ottenuti i M.A.G.O. – sarebbe stata davvero molto noiosa e casta senza l’ex Tassorosso a provocarlo e stuzzicarlo. Non che ci fosse mai stato nulla tra i due al di là di sani e spesso volgari battibecchi, ma alla fine per Jorge era un po’ come tornare a casa, dove la sostanza contava più della forma e i vaffa erano molto più frequenti e apprezzati di un “ciao come va?”. In sintesi la presenza della Everett nella sua vita lo aiutava a stare sempre all’erta, a ricordarsi che spesso le apparenze ingannavano e che basarsi su quelle per giudicare una persona portava solo una montagna di guai. Lezione quella che, per un attimo, il Delfino mise da parte, spinto dalla pia illusione di riuscire a ingannare l’altra tirando in ballo il lavoro e mostrandosi disinteressato alle sue frecciatine. Quando Kelly vide il suo bluff a lui non rimase che alzare le mani e fare tanto di cappello alla perspicacia dell’altra.

Ehi questo si che è un complimento!
Mi sento davvero lusingata


Com’è che si dice? Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

E una natababbana come la Everett non avrebbe fatto fatica a comprendere il senso di quella battuta e cioè che Jorge stava semplicemente constatando l’ovvio e non cercando, come qualche malpensato avrebbe potuto insinuare, di rabbonirla per sfuggire alle sue domande scomode su chi fosse Marissa. Quello che non poteva immaginare era che la sua ritrosia nel parlarne potesse generare nella mente perversa della londinese il dubbio che lui avesse qualcosa di grosso da nascondere come una relazione bigama. Non che non avesse mai fantasticato di fare qualcosa a tre, caso mai proprio con Marissa e Victoria, ma la sola idea di tenere in piedi due relazioni stabili – perché così considerava il suo rapporto con la Draghessa - in contemporanea gli faceva girare la testa e non per i motivi giusti. Troppa fatica, troppa organizzazione, troppo tempo libero che non aveva, per non parlare del fatto che si considerava, orgogliosamente, un ragazzo fedele.


Aspetta che una ragazza ti apra le gambe davanti e poi vediamo se continui ad essere un tipo oltremodo fedele...

Sbuffò infastidito per quella palese mancanza di fiducia nella sua capacità di controllarsi e di individuare il confine tra un semplice flirt e una proposta reale prima di valicarlo e quindi finire nei guai, ma preferì non obiettare nulla. Dal modo in cui Kelly gli aveva risposto il portoghese aveva classificato il discorso “fedeltà” come uno di quelli da “non approfondire” se non si voleva giungere al classico muro contro muro. La sua esperienza familiare, infatti, a differenza di quella della londinese, era oltremodo positiva in tema di amore e fedeltà. Suo padre, nonostante gli alti – pochi – e i bassi – troppi – che aveva incontrato nel corso degli anni si era sempre dimostrato innamorato di sua madre come il primo giorno che si erano conosciuti, rifiutando le palesi e volgari offerti delle loro vicine quando in fabbrica occupava un posto di prestigio. Inoltre la londinese era davvero l’ultima persona di cui gli interessava quel tipo di fiducia. Che pensasse di lui quel che voleva, fintanto che la sua ragazza avesse avuto fiducia in lui e nella sua determinazione a dire di “no” a eventuali altre proposte era soddisfatto. Una piccola prova, non voluta in effetti, di questa sua capacità di cogliere il “pericolo” in tempo la diede alcuni minuti dopo, ammettendo che flirtare in maniera così spudorata con Kelly, anche se senza alcun tipo di secondo fine, era qualcosa che non poteva più fare, non perché l’altra fosse diventata tutto a un tratto una tentazione troppo grossa per lui ma perché semplicemente la Randall avrebbe potuto non comprendere il loro modo di interagire o peggio sentirsi offesa ed umiliata da quello.

E dai, non dire così...
Prometto che non userò mai le mie armi segrete con te o stai tranquillo che avresti ceduto molto prima, te lo assicuro!


Armi segrete… pfuì… non hai nulla che mi possa indurre a cedere…

La sfidò, allontanandosi con il busto un po’ da lei in modo da poterle fare la linguaccia con tutto comodo. Non era un’offesa quella, solo un modo “jorgesco” di dirle che non era il suo tipo, caratterialmente parlando, oltre a tutti gli altri handicap che si portava dietro come per esempio essere fidanzata con una sorta di armadio ed essere la migliore amica della sua sorellina. Tutti disincentivi quelli per qualsiasi pensiero di concedersi una “botta e via”. Ed era proprio Cappie, o meglio il fatto di non averle ancora raccontato di Marissa, il reale motivo per cui Jorge stava tirando la questione così per le lunghe e non perché, come l’altra aveva insinuato, non si fidasse di lei.

Uff...Cappie, Cappie, Cappie!
Riuscirò mai a fare breccia in quel tuo piccolo cuoricino indifeso?


Mi spiace ma appartiene già ad un’altra.

Rispose, portando entrambe le mani a coppa all’altezza del proprio cuore come a volerlo proteggere da quel dito inquisitore. Che poi la proprietaria fosse Victoria e non la O’Neill quello era un altro discorso.

Non preoccuparti, so quando devo farmi da parte... Ma dopo non lamentarti se tartasso Cappie per sapere qualcosa di più!
Sei tu che mi ci costringi Alvares...


Ridacchiò per quella minaccia – non sapeva quanto a vuoto – e alla fine optò per rilevarle un paio di quei dettagli piccanti che non avrebbe mai confidato alla sua sorellina, un po’ per pudore un po’ per non metterla in imbarazzo.

Buon per te che te la sei fatta allora!- il sorriso enorme che comparve sul volto del portoghese fu molto più eloquente di qualsiasi parola avrebbe potuto pronunciare -Aspetterò ulteriori notizie e ti prometto che non dirò nulla a Cappie fino a quando non sarai tu a farlo.

Non ne avevo dubbi.

Confermò serio perché, come detto poc’anzi, la str*******ne della Everett giungeva solo fino a un certo punto.

Ora è meglio che vada. Tolgo il disturbo, così ti lascio lavorare in pace!

Finalmente sento qualcosa di sensato uscire dalla tua bocca – la prese in giro prima di diventare nuovamente serio – Ci vediamo tra due settimane e ricorda di prendere una settimana di congedo, ferie o qualsiasi altra cosa dai tuoi lavori per la settimana successiva. Dovrai stare ricoverata al San Mungo per un po’ per essere certi che non ci siano complicazioni…

Le ricordò ricambiando il suo saluto

See ya!
A presto Alvares e...non sentire troppo la mia mancanza...


Non ci contare!

Mormorò alla porta che si stava chiudendo. Una volta rimasto solo, riordinò il bancone e, preso un enorme respiro, andò nel retrobottega per chiedere – o anche pregare se del caso - al suo Capo il permesso di assisterlo nella creazione del composto per il tatuaggio di Kelly.

La ragazza è andata via – esordì quindi una volta entrato nel retrobottega – Ho messo i soldi a posto e preso l’appuntamento per le undici di sabato.

Bravissimo, ottimo lavoro! Molto carina eh!? Ci hai combinato qualcosa?

Molto ma ... non è il mio tipo... e poi rimorchiare sul posto di lavoro non è professionale.

Affermò con una risatina nervosa per poi passarsi le mani tra i capelli e tossicchiare.

Sembri leggermente a disagio, ragazzo mio, qualcosa non va?

Ehmmm… si .... cioè no... in realtà volevo chiederti una cosa… ecco… Non è che ti servirebbe una mano con il composto? Cioè non è che hai bisogno di aiuto – si corresse subito dopo chiedendosi perché quando parlava con Duncan di cose serie finisse per balbettare e fare la figura dell’imbranato – Solo mi piacerebbe poterti assistere e farmi una idea del processo di creazione dei tatuaggi.

L'uomo lo guardò con aria spaesata, inarcando il sopracciglio.

… Uhm… – mormorò Ducan prendendo un sorso d'acqua, tenendo, forse involontariamente Jorge sulle spine -Vuoi assistermi mentre preparo il composto?… Certo, naturalmente! – assentì dandogli una pacca sulla spalla. - Potrebbe anche servirmi una sorta di aiuto, per altro...

Grazie mille. – esclamò il portoghese al settimo cielo, massaggiandosi la spalla per essere certo che non si stesse sognando nulla - Non ti farò pentire della tua decisione.

Aggiunse, prima di voltarsi per tornare in negozio, l’ultima parte del discorso di Duncan archiviato in un angolo della sua mente, troppo occupata a fare le piroette per chiedere chiarimenti.

Ehi, Jorge… Fammi capire: ma a te andrebbe di fare questo lavoro in futuro? Ci hai mai pensato?

Il portoghese lentamente tornò sui suoi passi, rivolgendo uno sguardo spaesato al proprio Capo per poi assumere un'espressione concentrata.

Si e no... E' un lavoro interessante e credo che una volta imparato come fare a creare i tatuaggi possa riservare molte soddisfazioni... e lasciare spazio anche alla sperimentazione e alla creazione ... - di fronte a quella prospettiva lo sguardo del ragazzo prese a brillare per poi oscurarsi - Però... ho passato mesi a chiedermi cosa fare dopo il diploma e ogni volta, prima di scoprire questo negozio, la risposta era una... il Pozionista da qualche parte - perchè la libera professione proprio non faceva per lui - al Ministero, in un Ospedale... - buttò lì perchè in effetti non aveva la più pallida idea di dove avrebbe potuto lavorare - Adesso invece l'Alchimia ha assunto un fascino tutto nuovo e...

Non concluse la frase, perché in effetti non avrebbe saputo cosa dire, incassando la testa tra le spalle perchè alla fine i dubbi erano tornati ad assillarlo e puntando lo sguardo su Duncan che lo aveva ascoltato attentamente, annuendo piano piano dopo ogni parola.

Capisco, beh è comprensibile, sono tutti ottimi lavori ed impieghi.
Alchimia e Pozionista sembrano avere molto in comune ma non è affatto così.
- Sorrise appena, come se lui ne sapesse qualcosa a livello personale. - Tuttavia, ammetto che mi spiace. Avrei voluto passarti la professione un giorno, spostarmi all'estero. – spiegò con una alzata di spalle, facendosene una ragione istantaneamente - È giusto che ognuno insegua i propri sogni e tu devi seguire il tuo!

Rilevare il negozio al posto di Duncan era una idea allentante, troppo allettante per non prenderla in seria considerazione ma alla fine aveva appena sedici anni quindi non si sentiva per nulla pronto a rinunciare ai propri sogni. Passò nuovamente la mano tra i capelli con fare ancora più nervoso, mentre una vocina fastidiosa gli faceva presente che se non avesse cambiato tic al più presto avrebbe finito per diventare calvo prima dei venti anni, chiedendosi se poteva, in un qualche modo, tenere un piede in due staffe fino a quando non sarebbe stato sicuro di cosa avrebbe fatto della sua vita.

Pensi... che io possa continuare a lavorare qui fino a quando non avrò trovato la mia strada? Se mai la troverò? – chiese quindi, l'ultima frase che usciva quasi in un mormorio - Mi piace qui e tu finisci per insegnarmi ogni giorno qualcosa di nuovo.

E che non stava lì solo per la paga probabilmente lo avevano capito anche i muri.

Ahahah, ma certo che puoi rimanere qui, se impari il lavoro non puoi essere altro che un valido aiuto!- Scosse il capo, divertito nel vederlo così tanto titubante - Vuoi sapere a che età ho scoperto la mia vocazione per i tatuaggi? – il portoghese annuì curioso -Circa cinque anni fa, ero già maggiorenne da un po', ma alla fine ho capito cosa volevo davvero! Questo vuol dire che non devi abbatterti se per ora non hai ancora inquadrato il tuo futuro, ok?

Ricevuto capo – ribattè sorridente -... e poi chissà potrei scoprire che è questo - e allargò le braccia a indicare il locale - alla fine il mio futuro

In effetti non si può mai sapere!

Annuì l'uomo, tornando a sistemare alcuni oggetti sopra la mensola mentre Jorge si apprestava ad andarsene. Il portoghese aveva mosso appena il primo passo quando il dubbio di prima si riaffacciò prepotentemente alla sua mente

A proposito che aiuto di serve?

Per creare il composto completo adoperato nel disegno su corpo servono composti più semplici di carattere pozionistico e visto che hai una buona conoscenza in materia, potresti prepararne qualcuno tu anziché doverlo ordinare e spendere più denaro.

A quella proposta il cuore del Delfino perse un battito mentre gli occhi divennero così enormi da ricordare due piatti per la pizza.

Ne sarei onorato, felice, estasiato... Ok farò un ottimo lavoro... Basta che mi dai la ricetta e gli ingredienti e qualsiasi cosa ti serva sarà fatto... – un secondo di pausa, prima di fare una domanda cruciale - posso lavorare qui nel retrobottega?

Non "puoi", in teoria "devi". Il laboratorio è a disposizione anche per certe cose. Sentiti libero di sfruttare il tavolo da lavoro e gli attrezzi come preferisci. Mi fido di te, sono certo che mi saprai dare grosse soddisfazioni!

Duncan era contento di gratificarlo, quando poteva.

Non ti deluderò.

Esclamò serio il Delfino prima di tornare in negozio euforico alla prospettiva di potersi mettere alla prova.

[FINE]


Spoiler:
La conversazione tra Jorge e Duncan è stata stabilita in accordo con gli Adm

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Jorge
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