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Messaggioda Monique » 11/11/2012, 23:06

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Nell'area dove si congiungono i confini tra Germania, Francia e Svizzera, lì si estende la Foresta Nera: ed è al suo interno, nella boscaglia più fitta, che si estende il villaggio della Gilda Terran: un agglomerato di strutture perfettamente fuso con la natura del luogo, con la sua vegetazione, protetto da speciali Incantesimi che ne impediscono la visibilità a coloro che non hanno deciso di abbracciare l'Elemento Terra.
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Messaggioda Sandyon » 08/04/2013, 15:24

[ COVO TERRAN - 13 SETTIMANE DALLA PARTENZA - 0RE 18:06 ]

Ecco, lui è Guilliman, il nostro botanico...

E' un vero onore, Sempreverde!

Quello che vedi invece intento a spiegare la fotosintesi è Weitfried, un Maestro Curatore...

L'uomo, visto che stava spiegando a dei ragazzi appena arrivati, dei giovani virgulti, fece solo un cenno di inchino con il capo verso di lei.

Infine laggiù puoi osservare il nostro cuoco, Bastiano, intento a raccogliere i nostri pomodori per la pizza...

E' un vero piacere, i miei più sentiti omaggi, Sempreverde! Stasera pizza margherita, gradisce si?
Altrimenti posso cambiare menù, a Vostra disposizione per qualunque capriccio gastronomico!


Devi sapere che Bastiano è uno tra quelli che ti attendevano di più, forse non lo ricordi, ma quando eri più piccola, ti preparava sempre il tuo cibo preferito che, sempre se non ricordi, sono le zuppe vegetali e in particolare quelle al farro...

Così, per la nuova Sempreverde, quindi Capo Razza della Gilda Terran, Lindë Vilvarin, proseguiva il giro turistico di tutta la struttura gigantesca nella quale abitavano spesso e volentieri tutti quanti i partecipanti al Conflux più attaccato a "Gaia".
Ormai erano più o meno tre mesi che la ragazza si trovava lì e per quanto pensasse che nell'arco di qualche settimana sarebbe riuscita a conoscere tutti, si dovette ricredere nel constatare che l'intera struttura (l'interno di un albero millenario grande come un grattacielo di 200 piani) contava almeno 10-20.000 tra uomini, donne e bambini, che intercambiavano le attività di Gilda con la propria vita personale, quindi non sempre era possibile osservarli tutti allo stesso momento e ovunque.
Nell'arco di quei primi mesi, Raiden si era occupato di insegnare alla ragazza i primi incantesimi legati alla terra, aspettando un poco per quelli legati al vento che a lei non venivano ancora del tutto naturali.
Inoltre, era stata fornita di un libro di testo secolare recante la lingua comune di tutte le Gilde, con la quale parlare in sede diplomatica.
Oltre a tutto ciò, Lindë poté avere il piacere di dormire ogni notte su un letto di erba fresca, bere acqua di fonte direttamente dai ruscelli che scorrevano dentro il grande albero ed anche fare amicizia con animali selvaggi che di tanto in tanto scorrazzavano liberi per i prati della Gilda, come cervi, lontre, procioni, castori, marmotte e cavalli.
Il tempo non influenzava le attività di Gilda, visto che dentro l'albero non era possibile che cadesse pioggia, e quando il sole batteva forte in cielo lo si poteva distinguere solo dalla maggiore illuminazione di tutti gli angoli del posto, nulla più.
In quel momento, la ragazza è il suo Mentore temporaneo, stava attraversando la sponda Est del territorio Terran, camminando chiaramente a piedi nudi e respirando l'aria pulita del luogo.
La professoressa di Erbologia, ben più di una volta fu bloccata da dei giovani di forse 17-18 anni, quindi poco più piccoli di lei, che immediatamente alla sua vista si inchinavano solennemente, alcune volte, chiedendo anche se avessero potuto baciarle le caviglie, l'anello che portava al piede o semplicemente le mani, incredibilmente istruiti sull'importanza che la Sempreverde aveva per il suo gruppo e la sua famiglia.
Arrivati nei pressi del gazebo naturale di felci, viti e rampicanti, Raiden invitò la ragazza a prendere posto su uno dei ceppi d'albero tagliati a mo' di sedia, facendo subito ben presente alla bellissima giovane che tali alberi vennero tagliati solo dopo il termine del loro tempo di vita.

Allora, bambina mia, cosa ne pensi, dopo questi primi tre mesi passati qui con noi?
Non essere timida e non nascondere i tuoi dubbi e i tuoi timori, mi raccomando, sono qui apposta per fugare ogni problema...


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Ah e a proposito, come sta il giovane arbusto al quale hai lasciato la tua responsabilità verso la Scuola?
Mi dicevi che lo avresti voluto qui, circa una settimana fa... Cosa ti fa pensare che sarebbe degno di noi?
In fondo, la sua scintilla è stata scoperta un poco in ritardo.


Il tono della voce dell'uomo di mezza età era estremamente morbido e gentile, senza alcun accenno di antipatia verso Typhon.
Anzi, l'intento di Raiden era proprio di capire quali fossero le opinione che spingessero la Vilvarin ad una ipotesi simile.
Tralasciando questo, ogni volta che comunicava con lei, lo faceva sempre con quel placido movimento delle labbra che faceva uscir fuori solo delle note di dolcezza tipiche di quello che lei una volta chiamava con un nome tanto affettuoso come "nonnino", a differenza di tutti gli altri.
La sua totale attenzione era rivolta a lei, come se esistesse solo la sua piccola in mezzo a quelle 20.000 anime dedite alla natura.
Troppo felice di averla ritrovata, troppo sicuro che lei sarebbe rimasta, non sapeva perché, ma lo sentiva, era il vento che glielo sussurrava.
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Messaggioda Lindë » 08/04/2013, 19:23

Ecco, lui è Guilliman, il nostro botanico...

E' un vero onore, Sempreverde!

Quello che vedi invece intento a spiegare la fotosintesi è Weitfried, un Maestro Curatore...
Infine laggiù puoi osservare il nostro cuoco, Bastiano, intento a raccogliere i nostri pomodori per la pizza...


E' un vero piacere, i miei più sentiti omaggi, Sempreverde! Stasera pizza margherita, gradisce si?
Altrimenti posso cambiare menù, a Vostra disposizione per qualunque capriccio gastronomico!


Devi sapere che Bastiano è uno tra quelli che ti attendevano di più, forse non lo ricordi, ma quando eri più piccola, ti preparava sempre il tuo cibo preferito che, sempre se non ricordi, sono le zuppe vegetali e in particolare quelle al farro...

Salutava tutti, con un cenno del capo o un lieve sorriso.
Alla domanda di Bastiano, semplicemente, annuì.
Erano passati tre mesi, ma ancora non era riuscita ad abituarsi a tutte quelle persone.
Ai sorrisi.
Alle parole gentili.
E soprattutto ai ricordi che la investivano di continuo, per bocca degli altri.
Come se non avesse mai vissuto davvero la sua vita, come se non la conoscesse, eppure fosse impressa nei ricordi di tutti.
Tentava, la Vilvarin, di non dare troppo peso alla cosa.
Cercava di sorridere più che poteva, di concentrarsi sugli incantesimi che stava imparando a controllare.
E quando, come in quel momento, veniva fermata dai ragazzi, dai giovani Terran, rimaneva impassibile, non più insofferente, ma ferma, paziente, con un piccolo sorriso sulle labbra.

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Seguiva Raiden per la maggior parte del tempo, silenziosa, facendosi per il resto vedere poco in giro.
Aveva imparato alcuni dei percorsi da seguire per passare da una parte all'altra del villaggio Terran, ma non si poteva dire che sapesse orientarsi al meglio.
Sentiva la Terra, ferma, che ormai viveva in lei.
Riusciva a parlarle, a creare fiori dall'erba e ad ascoltare le piante ben più di quanto facesse prima.
Ma con gli esseri umani, no, con loro ancora non c'era comunicazione.
O meglio, c'era, ma minima, ristretta e forzata.
Se non fossed stato per Raiden, avrebbe passato tutto il suo tempo tra le piante e i fiori, o con gli animali presenti nell'Albero nel quale vivevano i Terran.
Ne aveva anche addomesticato uno, di animale.
Un colibrì, di nome Gaoth. Vento.
Le era parso un nome appropriato.
Un passo dietro al suo Mentore, per il momento, camminava nella parte Est dell'Albero, a piedi nudi e l'espressione neutra, ferma.
Come la Terra che le cullava l'animo.
Il gazebo nel quale si fermarono poco dopo era splendido. Lindë alzò automaticamente lo sguardo verso l'alto, catturando i colori di quel paesaggio così straordinario.

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Si sedette su un ceppo intagliato, posandosi le mani in grembo.
Lo sguardo, fermo come il suo animo, si posò su Raiden, in attesa che parlasse.

Allora, bambina mia, cosa ne pensi, dopo questi primi tre mesi passati qui con noi?
Non essere timida e non nascondere i tuoi dubbi e i tuoi timori, mi raccomando, sono qui apposta per fugare ogni problema...


Sto bene.
E' un posto bellissimo, e sono tutti molto gentili con me.
Sto migliorando nell'uso degli Incantesimi legati alla sacra Terra, e conosco ormai alla perfezione la lingua comune a tutte le Gilde.


La voce, più calda di una volta, era comunque piuttosto neutra, nel tono.
Il problema, se di esso si poteva parlare, non erano certo i Terran. Né il posto, la lingua, o gli usi.
Era lei.
Lei, che per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare un punto d'incontro con le persone intorno a sé.
Lei, che per quanto ci provasse, non trovava la voglia di passare del tempo con loro.
Lei, che per quanto cercasse di crederci, non si sentiva affatto la Terran Verdrigris, la Sempreverde.
Gaoth, quasi intuendo quei pensieri, le si posò sulla spalla destra.
Lindë lo lasciò fare, trovando quasi confortante quel contatto.

Ah e a proposito, come sta il giovane arbusto al quale hai lasciato la tua responsabilità verso la Scuola?
Mi dicevi che lo avresti voluto qui, circa una settimana fa... Cosa ti fa pensare che sarebbe degno di noi?
In fondo, la sua scintilla è stata scoperta un poco in ritardo.


Lo sento regolarmene, e sta bene.
Credo sia perfetto per questo posto, lui... sente le piante.
Le ascolta.
E' in sintonia con loro. La Terra lo riconosce degno di lei, io l'ho visto.


Rispose, abbassando per un secondo lo sguardo ai propri piedi, circondati dall'erba.
Cercò di concentrarsi, per far sbocciare un piccolo fiore accanto a quello destro.
Un esercizio stupido, forse.
Ma per lei importante, come ogni cosa che riguardasse il proprio Elemento.

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Messaggioda Sandyon » 08/04/2013, 21:40

La ragazza era ancora molto trattenuta nel modo di fare e tutti lo capivano e lo accettavano di buon grado.
La motivazione di tutto quel riguardo non stava solo nella posizione che ella ricopriva da qualche tempo, ma perché comunque, a prescindere dai sorrisi o dalle parole, ella emanava sempre energia naturale dal corpo come se dispensasse amore per le piante e per la terra.
Tanto amore, tanta dedizione, tanta forza di attaccamento si poteva notare addirittura in leggerissima ma minore quantità in Raiden, il quale, dopo la morte di Pryce, era subito stato preso in considerazione come nuovo successore alla carica.
Ma fu proprio lo stesso Raiden al tempo a convincere il consiglio nel seguire l'intuito dell'ex Sempreverde ed affidare quel compito alla ragazza che ora a piedi nudi camminava con lui per i boschi del covo, sicuro che l'occhio di Pryce non aveva sbagliato affatto.
Adesso che la Vilvarin si trovava a passeggiare di lì davanti e in mezzo a tutti, nessuno poteva osare pensare il contrario.

Sto bene.
E' un posto bellissimo, e sono tutti molto gentili con me.
Sto migliorando nell'uso degli Incantesimi legati alla sacra Terra, e conosco ormai alla perfezione la lingua comune a tutte le Gilde.


Asay Imhnelo Pachevni Sho?
(Ma non mi dire, davvero?)


Le sorrise con gentilezza e divertimento allo stesso tempo.
Sapeva che avrebbe saputo rispondere, in fondo la vedeva studiare sui libri almeno 5-6 ore al giorno.
In poche parole tutto il tempo nel quale non si dedicava alle piante o agli animali.
Quel piccolo Colibrì le stava sulla spalla quasi innamorato di lei.
Lo aveva salvato da un intreccio di rovi di rose, bloccato da alcune spine e quindi impossibilitato a muoversi per non bucare le piccole e delicate ali sottili e fate quasi di carta-zucchero.
Raiden ricordò molto bene quel momento, quando i rovi delle rose all'avvicinarsi della ragazza si schiusero come mossi da volontà propria, lasciando che la piccola creatura si liberasse, così, da allora fu amore a pima vista tra la Sempreverde e il sottile animaletto volante.

Lo sento regolarmene, e sta bene.
Credo sia perfetto per questo posto, lui... sente le piante.
Le ascolta.
E' in sintonia con loro. La Terra lo riconosce degno di lei, io l'ho visto.


Forse non dovrei stupirmi di queste tue informazioni.
Lui è stato sotto la tua tutela per molto tempo, gli hai insegnato bene...
Quando sarai a tutti gli effetti la Sempreverde, ti saprai regolare e sceglierai senza nemmeno bisogno del mio consiglio, piccola mia.


Concluse così quel piccolo discorso riferito al ragazzo che attendeva il ritorno della professoressa a Scuola entro 9 mesi.
C'erano momenti nei quali Raiden aveva paura che non bastasse solo un anno affinché Lindë recuperasse del tutto la facoltà e la saggezza che le spettava nell'essere un vero Capo, ma poi, quando la vedeva così dedita al loro mondo e così decisa a sforzarsi di mostrare anche solo un piccolo sorriso in più, allora si rassicurava il cuore e sperava di farcela entro il limite stabilito.
Già dopo tre mesi ella comunicava di più con gli altri, anche se non faceva loro compagnia continua, ed inoltre il suo tono si era ammorbidito, reso più tranquillo, colloquiale e non serio e diffidente in modo eccessivo.
La ragazza osservando l'erba intorno ai suoi bei piedi, cercò di concentrarsi affinché la natura potesse accelerare il suo corso per farle un omaggio.
Appena arrivata, non era possibile che fosse in grado di inserire la sua energia nella terra, ma adesso era molto diverso e lentamente tutti si stavano accorgendo dei passi da giganti che il nuovo Capo Gilda stava eseguendo.
Infatti, in mezzo ai piedi nudi della docente di Hogwarts si mosse il terreno, appena umido e ben nutrito, e una margherita di piccole dimensioni fece capolino salutando con i suoi petali gli occhi meravigliosi della ragazza.

Oh bene, complimenti...
A breve saprai fare molto di più, ma credo che la Margherita ti abbia preso in simpatia.
Ogni Sempreverde ha avuto un suo fiore simbolo, e quasi sempre erano fiori semplici, e non rarissimi o introvabili, a simboleggiare la naturale semplicità del cuore e dello spirito di un Terran...
Vediamo un po', ricordi qual era il fiore che appariva sempre vicino a Chris?


Certo, non era una prova facile quella, ma Raiden sapeva benissimo che provare a ricordare i vecchi tempi avrebbe aiutato la ragazza a tornare quella che era una volta, infatti erano proprio le sue memorie a ricordarle di tanto in tanto come si doveva comportare e non perché ci fosse qualche insegnamento di mezzo, ma perché la vera "lei" la doveva ancora riscoprire in mezzo a quei boschi e nel contorno di quel verde.
Dentro di se quindi, si augurò fermamente che Lindë fosse in grado di ricordare, di immaginare di nuovo quale fosse stato in passato il fiore simbolo dell'ultimo Sempreverde, colui che per primo l'aveva introdotta nel grande e bellissimo mondo dell'Erbologia. [ d20 + Sesto Senso = + 35 ].
Proprio nel mentre lei cercava di riportare alla memoria quelle immagini appena offuscate, un messaggero si avvicinava lentamente e con discrezione a loro due, per consegnare una lettera con il timbro di Hogwarts proprio alla splendida fanciulla, eseguendo poi un inchino di riverenza ed allontanandosi all'istante per lasciare di nuovo i due grandi esponenti di Gilda alla loro placida intimità.
Nello stesso istante nel quale lei avesse aperto la lettera per controllarne il contenuto (Il suo fidanzato, ovviamente, con sempre dolci frasi d'amore, una poesia nuova scritta appositamente per lei e le ultime info sulle lezioni e su Typhon), una talpa sarebbe uscita dal terreno un po' affaticata per la lunga scavata, avanzando fino alla caviglia della ragazza posare la testolina sul collo del piede e iniziare a riposare un pochino prima di riprendere la lunga traversata sotterranea.

A giudicare dal tuo sorriso maggiormente intenso, deduco che sia di nuovo lui.
Ogni due giorni fa recapitare la lettera all'indirizzo esterno che gli hai dato, non ritarda mai.
Hai cambiato idea sui tuoi sentimenti in questi mesi?
Sei ancora intenzionata a legarti a lui per la vita?
Lui che non è e non sarà mai uno di noi?
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Messaggioda Sandyon » 08/04/2013, 22:03

Risultato tiro di Lindë: Sesto Senso (26) + Dado20 (7) = 33

Condizioni di gioco:

La ragazza non ricorderà molto bene e sforzandosi potrà però ben ricordare che il fiore di Pryce era di colore azzurro scuro.
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Messaggioda Lindë » 08/04/2013, 22:59

Asay Imhnelo Pachevni Sho?
(Ma non mi dire, davvero?)


Adalah Satu Tugas Yang Malarhijau Tahu Bahasa Yamg Sama Demi Kumpulan Orang Banyak.
(E' compito di una Sempreverde conoscere la lingua comune per il bene del Conflux.)


Rispose Lindë, alzando le spalle.
Estremamente modesta, avrebbe potuto dire qualcuno.
Lei, semplicemente, aveva preso sul serio il proprio compito.
Molte cose ancora non le riuscivano, come parlare con le persone, ma studiare, quello sì che era sempre stato il suo campo.
Allungò una mano, distrattamente, sfiorando con le dita delicate il piccolo capo di Gaoth per fargli una carezza.
Non aveva nemmeno bisogno di voltare il capo, per essere sicura di non fargli male.
Come se il Vento guidasse la sua mano fino a lui.

Forse non dovrei stupirmi di queste tue informazioni.
Lui è stato sotto la tua tutela per molto tempo, gli hai insegnato bene...
Quando sarai a tutti gli effetti la Sempreverde, ti saprai regolare e sceglierai senza nemmeno bisogno del mio consiglio, piccola mia.


Non credo smetterò mai di avere bisogno dei consigli di chi è più saggio di me.

Replicò la Vilvarin, dimostrando così anche la sua saggezza.
D'altronde, sarebbe stato quanto mai stupido ed arrogante pensare di sapere tutto, di lì ad un anno: l'esperienza portava conoscenza, e Lindë sapeva che ne avrebbe avuto bisogno, sempre. Di entrambe.
Abbassò lo sguardo sul terreno ai suoi piedi, a quell'erba fresca che li circondava.
E si concentrò, tentando di richiamare la Terra in sé per concentrarne il potere lì, all'estremità del corpo, e far nascere qualcosa.
Forse per alcuni sarebbe dovuto essere un esercizio alquanto semplice per la Terran Verdigris, ma per lei non era così.
Aveva dovuto ricominciare da capo, con in più la consapevolezza di non ricordare ciò che un tempo era una sua conoscenza.
Questo spesso faceva nascere in lei sentimenti negativi, che la distraevano.
Ed era solo grazie alla Terra, se si manteneva ferma e pacata.
Gli occhi non si scostarono dall'erba, nemmeno le ciglia sbatterono, fino a che una piccola margherita non spuntò dal terreno, solleticando le dita di lei coi propri petali.
Un sorriso più ampio e deciso, di soddisfazione, si dipinse sul volto di Lindë, a quel fatto, che per lei era qualcosa di straordinario.
E chissà se anche Raiden la pensava così, se anche lui vedeva del meraviglioso in quei piccoli passi che l'Erbologa si sforzava di compiere.

Oh bene, complimenti...
A breve saprai fare molto di più, ma credo che la Margherita ti abbia preso in simpatia.


Anche a me piace.
E'... senza pretese.
E' così, come la vedi. Semplice.


Commentò Lindë, abbassandosi per accarezzare i petali del fiore in un tocco estremamente delicato e dolce.
Poi tornò composta, le mani nuovamente poggiate in grembo.

Ogni Sempreverde ha avuto un suo fiore simbolo, e quasi sempre erano fiori semplici, e non rarissimi o introvabili, a simboleggiare la naturale semplicità del cuore e dello spirito di un Terran...
Vediamo un po', ricordi qual era il fiore che appariva sempre vicino a Chris?


Sapeva che lo faceva per lei, ma odiava quelle domande.
Perché nella maggior parte dei casi, falliva.
Come se la sua mente volesse evitare di farle tornare quei ricordi, come se remasse contro di lei.
E non poteva farci niente, per quanto si sforzasse.
Socchiuse gli occhi, richiamando a sé quella memoria che non voleva collaborare, di solito...
E nemmeno quella volta, [Lancio d20/7 + Intuito (Sesto Senso): 26 = 33] evidentemente.
Poco dopo, infatti, scosse la testa con un sospiro.

No.
Non lo ricordo.


Ammise a malincuore, per poi corrugare la fronte al lampo che le aveva appena attraversato la mente.

... però doveva essere blu.

Lindë non sapeva da dove provenisse quella certezza.
Forse una semplice sensazione, forse un ricordo riaffiorato per metà.
Ma pronunciò quelle parole con fermezza, come se non ci fossero dubbi.
Alzò gli occhi su Raiden, come a chiedergli conferma, ma un messaggero li interruppe, consegnando una lettera per la Sempreverde che lo ringraziò, con un sorriso.
Piccolo ed un po' forzato, ma pur sempre un sorriso.

Scusami...

Un sussurro verso l'uomo, prima di aprire la lettera.
Sentire Irvyne era ciò che più la faceva sentire bene, dopo la cura delle piante.
Le mancava molto, più di quanto avrebbe mai immaginato, e sapere che la pensava sempre era di grande conforto per mitigare la loro lontananza.
Lesse la lettera velocemente, ripromettendosi di darle una seconda occhiata più tranquilla nei suoi alloggi privati, più tardi, quando sentì qualcosa sul piede.
Una piccola talpa, che si appoggiò a lei per riprendere fiato.
Sorrise dolcemente a quella vista, un sorriso vero, caldo.
Sì, la natura le strappava quelle espressioni che forse nemmeno Irvyne poteva ancora vantare come sue.
Ma anche lui aveva contribuito all'espressione luminosa che, ora, brillava anche nei suoi occhi.

A giudicare dal tuo sorriso maggiormente intenso, deduco che sia di nuovo lui.
Ogni due giorni fa recapitare la lettera all'indirizzo esterno che gli hai dato, non ritarda mai.
Hai cambiato idea sui tuoi sentimenti in questi mesi?


Alzò lo sguardo su Raiden, a quelle parole.
La fronte corrugata, come se non capisse il senso della sua domanda.

Sei ancora intenzionata a legarti a lui per la vita?
Lui che non è e non sarà mai uno di noi?


Sì.

Una sillaba sola, per una risposta che sembrava provenire dalla Terra stessa.

Terra e Vento cullano la mia anima...
Irvyne é la mia anima.
Non potrei volere altri che lui, con me.
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Messaggioda Sandyon » 10/04/2013, 22:53

Non credo smetterò mai di avere bisogno dei consigli di chi è più saggio di me.

Tali parole non fanno che accrescere la tua saggezza interiore, piccola mia.

Il primo modo per cominciare a sentirsi un vero capo era sopratutto iniziare a percepire dentro di se la stessa umiltà di un contadino che lavora la terra, proprio perché alla fine, chi meglio di lui poteva essere il simbolo di un dipendente della Gilda?
Appartenere al rango più alto voleva dire innanzitutto che il Sempreverde doveva saper riconoscere dentro di se la figura di una guida come la figura di un umile servo della madre terra e come tale, anch'egli bisognoso di consigli e aiuti, indipendentemente che tali arrivassero dalla persona più colta a quella appena arrivata e con ancora tanta esperienza da fare.
Quella era una caratteristica tipica dei Terran, poco condivisa da Acuan e Ignis, i quali invece vedevano nella figura del Capo il solenne possessore di una conoscenza e di un potere oltre l'immaginabile, un qualcosa di finito e perfetto, un connubio unico con il proprio elemento tanto da non dover fare altro che ascoltare lui per fare ogni volta la cosa più giusta.
Ma il bello di ogni Gilda era proprio che ognuna aveva le proprie sfaccettature e i propri metodi, ognuno forse giusto a suo modo.

No.
Non lo ricordo.
... però doveva essere blu.


Ti sei sforzata abbastanza, va bene così...
Il fiore che appariva sempre al tuo predecessore era il papavero blu, una pianta delicata e fresca, primaverile.
... Lindë, ricorda, non è necessario che ti crucci se ancora molte cose non ti sono limpide.
La verità arriverà con il tempo, te lo posso assicurare... Madre Terra non ti abbandonerà, il Conflux non ti abbandonerà, è una promessa!


La fissò con uno sguardo più sicuro, più fermo e fiero, quello di qualcuno che sapeva esattamente che le proprie parole non erano lasciate al vento soltanto per rassicurare qualcuno pur senza delle verità in mano.
Da quando Raiden si trovava in quella Gilda, "Gaia" non aveva mai deluso le sue aspettative e per quanto in cuor suo avesse pensato in passato di non farcela o di non poter raggiungere una soluzione, alla fine si era sempre dovuto ricredere, rinnovando il suo amore per il Conflux con ogni piccola parte di se, anche quella più profonda e nascosta.
Si alzò un secondo in piedi, avvicinandosi alla ragazza, poco prima che arrivasse la lettera per lei da parte dell'amato, per posarle un delicato bacio sulla fronte in segno di affetto e benedizione, un gesto che ormai verso di lei faceva spesso da quando era arrivata, ed era stata una vera impresa far raggiungere alla Erbologa la consapevolezza di poter apprezzare e ricevere quella manifestazione senza sentirsi in soggezione o imbarazzo.
Raiden le aveva insegnato in passato che quel bacio sulla fronte per tutti i Terran era un rito che spesso si conduceva tra confratelli, per augurare loro il futuro migliore, la buona sorte o semplicemente, dimostrare la propria stima e il proprio supporto emotivo.
Un'altra delle tante lezioni portate avanti in quelle poche settimane di studio intenso presso la sede della Gilda.

Fa' pure, non c'è fretta...

Rispose non appena la Vilvarin gli chiese di pazientare qualche istante mentre leggeva la lettera arrivatale.
Un sorriso dolcissimo e spensierato le si dipinse in viso, accompagnato anche dall'espressione di gentilezza che assunse quando una talpa un poco stanca le si appoggiò sul collo del piede in cerca di qualche carezza e riposo, prima di ripartire alla volta del sottosuolo.
Già, la ragazza avrebbe dovuto imparare ben presto che tutte le creature legate fortemente alla terra e al vento si sarebbero sentite sempre più in sintonia con lei andando avanti con il processo di trasformazione nella vera Sempreverde.
Al termine della lettura della missiva, Raiden fece quella domanda importante al Capo Gilda, volendo saggiare un momento i suoi giudizi e i suoi pensieri in merito alla sua storia con il collega e docente di Astronomia.
Le parole che giunsero poco dopo alle sue orecchie, furono apprezzate e allo stesso tempo, un poco temute dall'uomo.

Sì.

Cosa ti fa essere così sicura, piccola mia?

Terra e Vento cullano la mia anima...
Irvyne é la mia anima.
Non potrei volere altri che lui, con me.


Sorrise appena, trasformando quel sorriso in una leggera risatina divertita quasi, anche se a tratti, malinconica.
Scosse il capo, alzandosi in piedi, raggiungendo poi un cerbiatto che passava di là intento a cercare cibo e qualche frutto da assaporare.
La posizione di quel cerbiatto però, avrebbe potuto fornire molto sul quale riflettere alla ragazza, sopratutto al seguito delle parole di Raiden riguardo l'amore che gli animali avrebbero provato per lei nel corso dello sviluppo del suo potere, dato che, quella piccola, dolce ed innocente creatura di Madre Terra, se ne stava baciata dal sole, proprio in mezzo ad un campo di semplici e profumate margherite, fissando con i suoi occhi scuri e luminosi il viso candido e bellissimo della Sempreverde.

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Anche Christopher aveva una moglie esterna alla Gilda, Serenity.
Riusciva ad amarla e a fornirle tutte le attenzioni possibili pur rimanendo sempre molto attivo nella nostra famiglia.
Credo che se si vuole davvero una cosa intensamente, allora tutto è possibile, l'importante è che quest'uomo tenga così tanto a te da essere disposto a condividerti con un gruppo così grande come noi.
D'altronde, la cosa positiva è che, essendo comunque tu il nuovo Capo, se non altro lo hai potuto informare di cosa sei e perché a volte ti troverai lontana da lui... Speriamo sappia mantenere il segreto.


Ovviamente non conosceva per nulla Irvyne Trigger, per questo parlava per ipotesi e speranze, ma non avrebbe avuto alcun problema a conoscerlo un giorno, per sincerarsi del valore del compagno della "nipote".
Nel frattempo, la sua mano continuava a carezzare piano il musetto del cerbiatto, il quale non smetteva di guardare con insistenza Lindë, totalmente rapito da lei, dalla sua presenza, dalla sua energia e dalla sua perfezione.
Raiden sorrise di nuovo, ancora una volta divertito, afferrando una albicocca dall'albero vicino porgendola davanti all'animale, il quale si mostrava ancora leggermente interdetto e indeciso sul da farsi.

Avanti, lo so che lo vuoi, falle il tuo piccolo regalo, lo accetterà... E' brava sai?

Pareva comunicare con il cerbiatto come se l'animale potesse capirlo e fosse senziente, ma forse era la Madre Terra che gli permetteva di parlargli e fargli intendere quello che pensava e quello che gli voleva trasmettere, infatti, dopo ancora qualche secondi di esitazione, la creatura afferrò piano con la bocca il frutto e camminò lentamente, zampettando fino all'Erbologa, allungando il musetto porgendole il suo regalo, con quegli occhi talmente luminosi e lucidi che quasi sembrava stesse per piangere dalla gioia.
Certo, il frutto presentava i segni dei denti dell'animale ed in parte stava nella sua bocca, quindi a tal punto la domanda era: Lindë avrebbe accettato di mangiarlo ugualmente?
Raiden rimase a guardare la scena, profondamente curioso, incrociando le braccia al petto, non smettendo mai di sorridere serenamente.
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Messaggioda Lindë » 11/04/2013, 13:13

Tali parole non fanno che accrescere la tua saggezza interiore, piccola mia.

Sorrise appena, forse con una punta d'imbarazzo.
Non si sentiva saggia, in realtà, forse più che altro provvista di buon senso.
Raiden era molto più saggio di lei, ma anche una piccola Radura era, al momento, depositaria di una conoscenza su quel luogo e sulle sue leggi ben più di Lindë.
Ciò non la spaventava, al massimo la rattristava.
Essere una Terran Verdigris significava, per lei, guidare al meglio chi ne faceva parte. Ma come poteva farlo, quando ancora conosceva così poco, di quel mondo?
Scosse il capo, tentando di scacciare pensieri così tristi dalla sua mente.
Inutile pensarci adesso, comunque.
Aveva ancora tempo, erano passai solo tre mesi, e poteva sperare che le cose migliorassero.
Sarebbe stato bello se, ad esempio, la sua mente avesse iniziato a collaborare in modo un po' più concreto.
Al momento, però, continuava a fare la capricciosa, rifiutandosi di darle più di qualche breve accenno di memoria.
Come il blu del fiore di Pryce, ad esempio.

Ti sei sforzata abbastanza, va bene così...
Il fiore che appariva sempre al tuo predecessore era il papavero blu, una pianta delicata e fresca, primaverile.


Un fiore particolare...
Eppure io non ne ho un ricordo limpido.


Mormorò l'Erbologa.
La voce, solitamente atona, era ora velata di tristezza.
Anche lo sguardo si era abbassato sull'erba, a fissare la margherita da lei stessa creata.
Non si rendeva conto che quelle manifestazioni, un tempo, nemmeno sarebbero state concepite da se stessa.
Al momento, riusciva solo a pensare a quanto poco ricordasse di sé, e di ciò che l'aveva portata ad essere il successore di Pryce.

... Lindë, ricorda, non è necessario che ti crucci se ancora molte cose non ti sono limpide.
La verità arriverà con il tempo, te lo posso assicurare... Madre Terra non ti abbandonerà, il Conflux non ti abbandonerà, è una promessa!


Alzò lo sguardo nel vederlo muoversi, ed accolse quel bacio sulla fronte senza fastidio, riuscendo anche a non irrigidire i muscoli.
All'inizio, quel gesto era stato quasi rifiutato, da sé.
Un contatto fisico del genere, per Lindë, era qualcosa che andava ben oltre il sopportabile.
Ci aveva messo giorni a comprendere che era accettabile quel gesto, per ciò che voleva augurare all'altro.
Non che questo la spingesse a replicarlo a sua volta verso qualcuno, assolutamente.
Ma che già accettasse di riceverlo, era qualcosa.
La lettera di Irvyne la distrasse, così come la talpa a cui Lindë dedicò qualche piccola carezza gentile e delicata: sentire il promesso sposo, anche attraverso una lettera, era fonte di grande gioia, per lei.
E quando Raiden le chiese perché fosse sicura di volerlo, la voce le uscì sicura. Forte. Ferma.
Tutto ciò che era la Terra, e che Lindë ora incamerava.
Osservò ancora Raiden, mentre si avvicinava ad un piccolo cerbiatto che, però, sembrava interessato solo a lei.
Alla Terran Verdigris.
A Lindë.
L'Erbologa non era abituata a tante attenzioni da parte degli animali, così rimase ferma, gli occhi posati sull'animale.
Le parole di Raiden la raggiunsero comunque, ma non lo guardava.
I suoi occhi erano fissi su qualcos'altro.

Anche Christopher aveva una moglie esterna alla Gilda, Serenity.
Riusciva ad amarla e a fornirle tutte le attenzioni possibili pur rimanendo sempre molto attivo nella nostra famiglia.
Credo che se si vuole davvero una cosa intensamente, allora tutto è possibile, l'importante è che quest'uomo tenga così tanto a te da essere disposto a condividerti con un gruppo così grande come noi.
D'altronde, la cosa positiva è che, essendo comunque tu il nuovo Capo, se non altro lo hai potuto informare di cosa sei e perché a volte ti troverai lontana da lui... Speriamo sappia mantenere il segreto.


Non tradirebbe mai il segreto...
Sarebbe come tradire me. E non lo farebbe mai.


Nuovamente sicura in quelle parole, che vennero pronunciate senza guardarlo.
Non ne aveva bisogno, comunque.
La fermezza della voce mostrava pienamente come Lindë fosse pronta a credere in tutto e per tutto ad Irvyne, e alla sua buona fede.
Non l'avrebbe mai tradita, ne era certa.
Ma ancora il cerbiatto era lì, con un'albicocca ora vicina al muso che Raiden aveva staccato dall'albero per porgergliela.
La donna fissava la scena incuriosita ed immobile.
Temeva che un movimento brusco, potesse far scappare via l'animale.

Avanti, lo so che lo vuoi, falle il tuo piccolo regalo, lo accetterà... E' brava sai?

Ci mise un po' a capire che Raiden parlava col cerbiatto.
E che parlava di lei, per giunta.
Lo comprese solo quando, presa l'albicocca coi denti, il cerbiatto le si avvicinò... e le porse quel piccolo dono.
Lindë lo fissò per un lungo istante, sentendo strusciare il capino di Gaoth contro la guancia, come fosse geloso di quella scena.
Allungò la mano e lo accarezzò delicatamente per rassicurarlo, ma i suoi occhi non smettevano di fissare il cerbiatto: si spostarono poi più in basso sull'albicocca.
La prese tra le dita, con fare delicato, attendendo che l'animale la lasciasse: senza lasciare quel contatto visivo, si portò il frutto alle labbra e gli diede un piccolo morso.
Era dolce, morbido, succoso e delicato.
Non aveva importava che avesse i segni dei denti del cerbiatto.
Le sembrava la cosa più buona del mondo.
Deglutì dopo aver masticato per bene, e sorrise.
Abbassò il volto per, se il cerbiatto gliel'avesse permesso, posare un piccolo bacio sul capo dell'animale.
Un contatto dolce.
Un contatto voluto.
Un contatto che tre mesi prima non sarebbe mai riuscita ad avere.
Si scostò lentamente, continuando a fissarlo.
E sorrise.

Grazie per il dono.
E' buonissima.


Sussurrò verso il cerbiatto.
Non sapeva se potesse capirla, ma lo pensava davvero.
E tentò anche di fargli una carezza sul muso, dolcemente.
Non se ne rendeva conto... ma era in quei momenti che il suo essere la Sempreverde prendeva il sopravvento, facendole raggiungere la fusione perfetta con la Terra.

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Messaggioda Sandyon » 12/04/2013, 23:13

Non tradirebbe mai il segreto...
Sarebbe come tradire me. E non lo farebbe mai.


Lindë riponeva molta fiducia in quell'uomo e tale realtà non poteva che preoccupare leggermente Raiden.
Non che non si fidasse dei sentimenti, dell'amore o quant'altro, ma esattamente come la Terra stessa, era un tipo concreto, capace di guardare all'obiettività delle cose e dunque temere per l'incolumità del cuore della sua bambina adorata.
Tuttavia però, lo sguardo fermo, gli occhi sicuri e sinceri di lei lo fecero desistere dal proseguire a metterla in guardia, dal preoccuparsi e cercare rassicurazioni, proprio perché anche in quel modo le poteva dimostrare quanto credesse fermamente alla sua ferrea saggezza, anche nei rapporti umani, dove un certo sesto senso innato ci voleva sempre ed era necessario.
Poco dopo, ci fu quel piccolo e splendido episodio del cerbiatto, il quale molto timido, voleva in qualche modo avvicinarsi alla Sempreverde e farle dono di un frutto, o di qualunque cosa lei potesse piacerle.
In questo frangente, venne aiutato da Raiden, che gli porse una albicocca dicendogli di non preoccuparsi ed avvicinarsi alla sua Regina per farle presente di quel dono così semplice, piccolo, niente di speciale, ma in se molto prezioso.
E questo la ragazza evidentemente lo comprese benissimo e all'istante, difatti non appena l'animale cucciolo si avvicinò abbastanza a lei, ella si prese la libertà di donargli un bacio sulla fronte allo stesso modo con il quale i Terran mostravano il loro affetto eterno, prima di prendere con gentilezza il frutto dalla bocca del cerbiatto e portarlo quasi subito alle labbra per assaggiarlo, sotto le attenzioni gelose del suo piccolo Colibrì sulla spalla intento a ricercare a tutti i costi più contatto possibile con la padrona, sua adorata.

Grazie per il dono.
E' buonissima.


A quelle parole, parve quasi che il piccolino capisse alla perfezione, visto che mosse le orecchie di velluto e gli occhi presero a brillare con maggiore intensità, come se fosse sul punto di piangere di gioia, ed anzi, proprio come un segno miracoloso di vicinanza con la perfezione della terra, quando l'Erbologa gli fece quella carezza sul muso, la mano di lei si bagnò di una singola goccia sottile, proprio di una lacrima del cerbiatto che evidentemente non riuscì a contenere la gioia di aver potuto rendere dono alla sua padrona di qualcosa che le piacesse.
Emise un verso acuto e da neonato, infatti il cerbiatto non poteva avere più di due o tre mesi di vita, così poco dopo prese a saltellare zampettando qua e là in mezzo alle margherite, gioioso ed allegro come non mai, allontanandosi sotto lo sguardo un poco stupito della talpa che ancora placida e silenziosa si lasciava cullare dal piede della donna come fosse un cuscino meravigliosamente morbido.
Raiden tornò poco dopo a sedersi sul ceppo fissando intensamente la sua nipotina esattamente come si fissa qualcuno che ha appena fatto un grande passo e del quale se ne può andare profondamente orgogliosi.

Da adesso in poi devi sapere che tutti gli animali terrestri e del cielo ti renderanno omaggio, se potranno.
Hai raggiunto un livello di affinità con il tuo ruolo di Capo da essere identificata da loro come la Stessa Madre Natura.
Esattamente come avviene per il Capo Acuan che comunica con gli animali acquatici, lo stesso vale per te con tutti gli altri.
Ricorda, loro ti amano e faranno sempre di tutto per proteggerti, anche a costo della loro stessa vita...
Incredibile, io ci ho messo ben 27 anni a raggiungere quello che tu hai ricevuto in poche settimane, sei davvero Speciale...


E forse in quel preciso istante la ragazza avrebbe potuto ricordare le stesse identiche parole del fidanzato, Irvyne Trigger, il quale poco prima della partenza della compagna, aveva detto più o meno una cosa simile, riguardo il fatto che lei fosse una persona speciale, fuori dal comune.
Tutti erano della stessa idea intorno a lei, e questo era l'importante: la Terran Verdigris non si sentiva nulla di che, semplicemente si vedeva per quello che era, una persona come tante altre, dotata di un quantitativo di umiltà adorabile e caratteristico come le margherite intorno a lei.
Per quanto riguardava invece il resto, dal suo uomo a Raiden a tutti i membri della gilda, la realtà era ben diversa, ma non importava che lei lo considerasse reale, vero, falso oppure una cosa eccessiva... L'importante era soltanto che lo accettasse, accettasse la loro ottica come vera per loro.
Un sorriso nuovamente morbido fu quello che donò il saggio alla Sempreverde, prima di tornare ancora in piedi e porgerle la mano, così da invitarla ad alzarsi.
In quello stesso istante, quasi avesse capito anche la talpa che era tempo per il suo cuscino di allontanarsi, si spostò, e Lindë avrebbe potuto giurare che l'animale le rivolse una sorta di riverenza con la testolina, prima di scomparire nella terra nuovamente, alla volta di chissà quale buca interna.

Credo sia meglio proseguire la nostra passeggiata... Ci sono ancora alcune cose che ho bisogno di spiegarti, e poi, tra meno di tre ore sarà pronta la pizza... Ormai dovresti aver capito che Bastiano è un tipo che ama la puntualità!

Il tempo meraviglioso di quel pomeriggio andava lentamente trasformando il sole nella luna, e il fresco leggero si tramutava in una brezza più intensa e bisognosa di protezione. Questo almeno per quasi tutti i presenti all'interno di quel covo, difatti adesso che zefiro soffiava forte e con maggiore prepotenza, qualora Lindë avesse pensato di doversi proteggere ulteriormente per non provare freddo alla pelle, si sarebbe invece accorta che con lei il vento invece sembrava non avere così tanta intensità.
Lo riusciva a sopportare più che in passato, anche se qualche sferzata più sostanziosa le faceva ancora percepire la pelle d'oca.
Insomma, una piccola giacca era ancora necessaria, mentre invece, Raiden sembrava essere completamente a suo agio.
Anche per quello però, c'era una doverosa risposta...

Quando si raggiunge il grado di perfezione nell'elemento, l'ostilità di esso verso il proprio corpo si annulla del tutto.
Quando sarai anche tutt'uno con il vento esso non ti sfiorerà più, come l'Oceano può nuotare senza veli nelle acque fredde dell'Alaska o il Sole può attraversare le fiamme di un incendio senza venirne minimamente bruciato.
Ancora nove mesi davanti a noi... Non temere, alla fine di questo lungo anno, sarai una persona diversa... Ma uguale.


E con queste ultime parole di riguardo ed affetto, oltre che di spiegazione, il Saggio Maestro tenendo per mano la sua bambina, continuò il suo percorso mantenendola al suo fianco per dedicarsi a del placido silenzio in mezzo alla selva e alle persone, lasciando che le domande in lei sorgessero da sole e spontanee, senza bisogno di alimentarle.
Anche questo significava raggiungere la perfezione come Sempreverde: individuare da sola ciò che era importante sapere da quello che invece, sarebbe arrivato nitido e più chiaro solo con l'attesa e la più rocciosa pazienza.
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Messaggioda Lindë » 13/04/2013, 12:07

Si fidava di Irvyne, ben più di se stessa.
Sapeva che non avrebbe mai tradito il suo segreto, che l'avrebbe portato con sé nella tomba.
Ne era sicura perché gliel'aveva detto, aveva guardato negli occhi il suo promesso sposo mentre gli spiegava quanto il riserbo fosse essenziale, per lei.
E lui aveva capito.
Ma, ben presto, le attenzioni di Lindë vennero catturate da qualcos'altro: un piccolo cerbiatto, che dolce e timido le porse un'albicocca come dono per lei, la Sempreverde.
E la donna non poté non accettare quel dono, assaggiando il frutto delizioso.
Non solo.
Si sentì anche di dargli spontaneamente un piccolo bacio sulla fronte, non potendo non sorridere nel sentire Gaoth premere la testa contro la sua guancia.
Piccolo gelosino.
Al ringraziamento, il cerbiatto mosse le orecchie delicate, e quando l'Erbologa gli accarezzò il muso, sentì le dita bagnarsi appena.
Una lacrima, probabilmente di gioia, quella dell'animale.
Quel gesto la sconvolse più di quanto chiunque, Raiden stesso, si sarebbe aspettato.
Era anche questo, lei?
Un tutt'uno con la Terra e coi suoi animali?
La Sempreverde si poteva permettere un tale potere, su di loro?
E soprattutto, lei era pronta a fargli onore, con saggezza e buon senso?
Osservò il cerbiatto allontanarsi ed abbassò il capo sull'albicocca, staccandone un pezzettino con le unghie che condivise con la talpa, ed un altro col colibrì.
Un gesto stupido, forse.
Ma le era appena sembrato di unire così tre creature diverse.
Sospirò appena, incerta dentro ed imperturbabile fuori, alzando gli occhi su Raiden.
Sembrava compiaciuto.
Soddisfatto.
Orgoglioso come non mai.

Da adesso in poi devi sapere che tutti gli animali terrestri e del cielo ti renderanno omaggio, se potranno.
Hai raggiunto un livello di affinità con il tuo ruolo di Capo da essere identificata da loro come la Stessa Madre Natura.


Madre...

Mormorò Lindë, non riuscendo a concludere la frase.
Inutile dire che, per lei, era troppo.
Davvero troppo.
Ma come spiegarlo a Raiden, e, soprattutto, agli animali?
Annuì appena, silente ancora mentre lo ascoltava.

Esattamente come avviene per il Capo Acuan che comunica con gli animali acquatici, lo stesso vale per te con tutti gli altri.
Ricorda, loro ti amano e faranno sempre di tutto per proteggerti, anche a costo della loro stessa vita...
Incredibile, io ci ho messo ben 27 anni a raggiungere quello che tu hai ricevuto in poche settimane, sei davvero Speciale...


Speciale...
Anche Irvyne l'aveva chiamata così, lo ricordava bene.
Eppure lei non riusciva a sentirsi così.
Non speciale, no.
Fortunata, quello sicuramente, aveva ricevuto un dono prezioso e avrebbe fatto di tutto per rendergli onore.
Ma speciale, lei che era una semplice Erbologa come tante altre... no, quello davvero non lo credeva.
Osservò Raiden alzarsi, ma prima di prendere la sua mano, abbassò lo sguardo sulla talpa: come se avesse capito, l'animale si mosse dal piede, e...

Mi ha fatto un... inchino?

Domandò incerta a Raiden, sperando di non sembrare stupida nel chiedere una cosa del genere.
Fissò la talpa fino a che non fu sparita, poi prese la mano di lui e si alzò, con un lieve sospiro.

Credo sia meglio proseguire la nostra passeggiata... Ci sono ancora alcune cose che ho bisogno di spiegarti, e poi, tra meno di tre ore sarà pronta la pizza... Ormai dovresti aver capito che Bastiano è un tipo che ama la puntualità!

Quante cose ancora non conosco del mio nuovo destino.

Mormorò la donna, perdendosi con lo sguardo per il ritrovo dei Terran.
Persone da conoscere, incantesimi da apprendere, usanze da ricordare.
Sì, erano passati solo tre mesi... ma il percorso le sembrava infinito.
Sarebbe davvero riuscita ad essere la perfetta Guida per i Terran?
Raiden, Pryce che l'aveva scelta, e i suoi Confratelli, sarebbero stati fieri, di lei?
Avrebbero riconosciuto la sua idoneità, per quel posto?
Non ne era sicura, non al momento.
Una folata di vento la scosse ma, stranamente, non le diede troppo fastidio.
In effetti le sembrava che, da quando era entrata nell'Albero Terran, il Vento le desse meno fastidio di prima.
Quello forte la faceva ancora tremare, naturalmente, ma folate più leggere erano quasi... piacevoli.
Una cosa strana, in effetti, che la portò a posare gli occhi su Raiden, come a chiedergli una silenziosa spiegazione.

Quando si raggiunge il grado di perfezione nell'elemento, l'ostilità di esso verso il proprio corpo si annulla del tutto.
Quando sarai anche tutt'uno con il vento esso non ti sfiorerà più, come l'Oceano può nuotare senza veli nelle acque fredde dell'Alaska o il Sole può attraversare le fiamme di un incendio senza venirne minimamente bruciato.


Annuì, a fargli capire che aveva compreso.
Dunque, forse, alla fine dell'anno sarebbe stata un tutt'uno con Terra e Vento.
Ma, di nuovo, si ritrovò a chiedersi se quei 12 mesi sarebbero bastati.
Lei, la neo Terran Verdigris, sarebbe tornata, almeno in parte, quella di un tempo?
E, allo stesso modo, avrebbe mantenuto quelle poche cose a cui teneva, e che aveva costruito nel presente?

Ancora nove mesi davanti a noi... Non temere, alla fine di questo lungo anno, sarai una persona diversa... Ma uguale.

Quasi le avesse letto nel pensiero.
Lindë alzò gli occhi su Raiden, e lo fissò per un lungo istante.
Poi, sorrise leggermente.

Raccontami ancora ciò che facevo quand'ero qui.
Voglio ricordare.


Lo pregò la donna, prendendo la sua mano.
In quei 9 mesi, doveva farcela.
Doveva ricordare tutto ciò che poteva, doveva tornare ad essere la degna erede dell'ex Sempreverde.
Doveva diventare degna di quel titolo.
Per Raiden, per i suoi Confratelli, per la Terra, per il Vento, per Pryce, per Irvyne.
Per se stessa.

[FINE]


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