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Messaggioda Estia » 22/10/2014, 22:22

Non sapeva cosa aspettarsi dalla Sempreverde: dopotutto immaginava che ne sarebbe rimasta sconvolta -come darle torto- ma la domanda era… quanto?
Si sarebbe arrabbiata con Typhon, anche se in fondo non era colpa sua -al massimo di entrambi- o magari gli avrebbe intimato di non proseguire su quella strada? Non poteva dirle cosa fare, certo, ma poteva chiedere al Terran di frenare i propri sentimenti per il bene della Gilda, ed Estia… naturalmente avrebbe dovuto accettarlo, com'era giusto che fosse.

… capisco.
Immagino comprendiate entrambi quanto sia sorpresa.


Annuì, considerando che definirsi "sorpresa" probabilmente era il minimo.

È una situazione oltremodo delicata.
Conosco le regole degli Eredi, so bene come, in casi come questo, non sia necessario arrivare ad una guerra.
Dovrai sfidare il promosso sposo di Estia, e battendolo vincerai anche la sua mano.
È anche vero, però, che in passato casi come questo hanno effettivamente portato ad uno scontro tra le fazioni.
La seconda guerra venne causata da un caso analogo al vostro.
I genitori dell'Erede insinuarono che fosse stato fatto ingerire alla figlia un filtro d'amore.
Certo, stiamo parlando di più di tre secoli fa e questo mi fa ben sperare in una maggiore apertura mentale.


Abbassò lo sguardo, annuendo: i tempi erano cambiati, ma sapeva quale fosse l'opinione comune sui Druidi… persone chiuse, bigotte, retrograde oltre ogni dire.

Estia… non voglio insinuare che i Vostri genitori siano persone scorrette, non mi permetterei mai.
Ma siete convinta che non cercherebbero mai di dare la colpa a Typhon, una volta saputo tutto ciò? E soprattutto… sareste disposta a tutto, pur di difendere il Vostro sentimento?


Conosco abbastanza bene i miei genitori da esserne certa, sì: mi conoscono, sanno che non sono una sprovveduta, e che esistono antidoti ai filtri d'amore se di quel caso si trattasse… - confermò l'Erede, annuendo - ma posso confermare che non verrebbe mai loro in mente una cosa del genere.
Per quanto riguarda la Vostra seconda domanda, Sempreverde…
- spostò un secondo gli occhi sul ragazzo accanto a sé, sospirando leggermente, dopodiché annuì una seconda volta- Sì, sono pronta a tutto.
Lo sento dentro di me, so che ne vale la pena.


E ci credeva sul serio, come mai prima.
Accettò di buon grado di uscire dall'abitazione della Terran Verdigris, lasciando la possibilità alla donna e a Typhon di parlare; lei, dal canto suo, si sistemò sotto un albero, abbassandosi con le gambe per accarezzare e salutare tutti gli animali che le si erano avvicinati.
Temeva ciò che Lindë avrebbe potuto dire al Terran, ma al tempo stesso sapeva che lui avrebbe rispettato le sue decisioni, e così avrebbe fatto anche lei: quando il ragazzo la richiamò dentro, Estia percepì subito qualcosa di diverso in lui, una maggiore affinità con la Terra… tuttavia non disse nulla, limitandosi a sorridergli per ritrovarsi poi di nuovo di fronte alla donna.

Non mi opporrò ai sentimenti che provate l'uno per l'altra, non è nella mia natura e non mi forzerò proprio adesso a fare qualcosa che non mi piace e che non desidero.

Un impercettibile sospiro di sollievo sfuggì alle labbra dell'Erede, il cui Elemento primario si calmò non poco nell'udire tali parole.

Estia, per Voi innamorarVi di qualcuno è un processo istantaneo, immediato ed eterno… per noi, invece, non è così.
Ciò che Vi chiedo, dunque, è: sareste disposta ad aspettare questa settimana, prima di decidere di parlare ai Vostri genitori? Non ho dubbi sui sentimenti che Typhon dice di provare per Voi, ma è giusto che gli diate il tempo di sentirli crescere, dentro di sé.
Se tra una settimana il suo amore sarà più forte, intenso e stabile… allora avrete la mia benedizione senza riserve.
È una condizione accettabile, per Voi?


Si prese un secondo, prima di rispondere: era pronta a stare accanto al ragazzo per sette giorni, a percepire il proprio sentimento radicarsi sempre più dentro di lei e poi, se lui non si fosse sentito pronto per un passo del genere, a lasciarlo andare?

… sì, è una condizione accettabile per me.
Se tra una settimana, Typhon proverà ancora lo stesso sentimento, allora parlerò coi miei genitori. In caso contrario… tornerò al mio Castello come se nulla fosse successo.


Dopo aver pronunciato quelle parole, i due furono lasciati liberi di uscire, e la prima cosa che Estia fece fu rivolgere un sorriso dolce e felice verso il ragazzo.

Sento la Terra dentro di te, è diventata più forte…
Congratulazioni, te lo meriti davvero.
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Messaggioda Typhon » 24/10/2014, 22:30

Non ti dirò cosa devi fare, Typhon.
La Gilda è importante ed è la mia priorità, ma tu ne fai parte, e tengo a te… forse ben più di quanto dovrei.
Se credi nel tuo amore per lei, io farò altrettanto, e mi adopererò in ogni modo affinché nulla di male possa accadere ai tuoi Confratelli.


Sostenne lo sguardo della Sempreverde, non per sfida, non per rabbia, ma per rispetto e conferma di ciò che aveva appena affermato.
Lei credeva in lui e lui credeva in ogni parola pronunciata, quindi in un certo senso andavano di pari passo, senza inciampare, senza fare errori.
Non sapeva cosa fosse accaduto in quell'istante, non immaginava che la Terra lo aveva premiato per quella fermezza, ma lei sì, senza dubbio.

Ora fai rientrare Estia, per favore.
Ho bisogno di parlarle, tu potrai rimanere.


Annuì, silenziosamente, prima di incamminarsi verso la porta, ma la donna lo fermò con uno sguardo, intimandogli di aspettare prima di far rientrare l'Erede in quella stanza. Incuriosito e confuso, il Drago la vide avvicinarsi e quando la sua mano gli sfiorò il petto, percepì qualcosa di assolutamente inspiegabile avvenire nel suo animo, o forse più in profondità; non capiva nemmeno bene da dove provenisse, ma era accaduto.

Ma... Che cosa...

Ne parliamo dopo… ora falla rientrare.

Avrebbe voluto fare più domande, avrebbe voluto sapere subito, ma era consapevole che quello non fosse il momento migliore per contraddire il suo boss. Andò ad avvertire Estia che poteva rientrare, aspettandola fino a quando non lo affiancò di nuovo. Era bellissima, meravigliosa ed emanava un potere così allucinante. Forse quella fu la prima volta nella sua vita che si sentì incredibilmente inferiore a qualcuno, con onestà.

Non mi opporrò ai sentimenti che provate l'uno per l'altra, non è nella mia natura e non mi forzerò proprio adesso a fare qualcosa che non mi piace e che non desidero.
Estia, per Voi innamorarVi di qualcuno è un processo istantaneo, immediato ed eterno… per noi, invece, non è così.
Ciò che Vi chiedo, dunque, è: sareste disposta ad aspettare questa settimana, prima di decidere di parlare ai Vostri genitori? Non ho dubbi sui sentimenti che Typhon dice di provare per Voi, ma è giusto che gli diate il tempo di sentirli crescere, dentro di sé.
Se tra una settimana il suo amore sarà più forte, intenso e stabile… allora avrete la mia benedizione senza riserve.
È una condizione accettabile, per Voi?


… sì, è una condizione accettabile per me.
Se tra una settimana, Typhon proverà ancora lo stesso sentimento, allora parlerò coi miei genitori.
In caso contrario… tornerò al mio Castello come se nulla fosse successo.


Che sensazioni stava provando in quell'istante? Beh molto strane a dire il vero, contrastanti ma per lo più... positive. Forse aspettare quella settimana lo avrebbe reso più conscio dei propri stadi emotivi, a partire da un'ora fa quando l'aveva incontrata. Tuttavia dover uscire da lì senza aver saputo cosa fosse successo prima lo rendeva alquanto inquieto. Per fortuna però, ci pensò la ragazza a far apparire tutto limpido e chiaro.

Sento la Terra dentro di te, è diventata più forte
Congratulazioni, te lo meriti davvero.


È... è diventata più forte?
Intendi dire che io... ?


Inarcando il sopracciglio si volse a fissare la porta dell'abitazione della Sempreverde, poi di nuovo Estia più sorridente che mai, poi ancora una volta la porta. Non capiva perché fosse accaduto ma era anche sicuro che non fosse stato il bacio con l'Erede a fortificarlo, perché altrimenti se ne sarebbe accorto all'attimo, come con Nanée. Scuotendo il capo incredulo non gli rimase che cominciare a sorridere anche lui molto lentamente, fino a ritrovarsi con la gioia che gli traboccava dal cuore. Adesso quindi era diventato un Bosco e questo non significava soltanto avere una maggiore affinità con la natura, con le piante, ma anche che finalmente quello stronzo della Giungla Colin non lo avrebbe potuto più comandare a bacchetta, essendo solo al primo Grado del Vento e quindi avendo lo stesso identico numero di Gradi di Typhon, seppur distribuiti in maniera diversa. Infatti soltanto a partire dal quarto Grado in poi si era degni di rispetto a prescindere da ogni grado inferiore, mentre per quelli sotto la questione era un po' più "numerica". Tralasciando comunque quella storia di semplice orgoglio, Typhon trascorse i successivi minuti a chiedere scusa ad Estia, poiché si avvicinò a tutti gli alberi, le foglie e i fiori cercando un contatto con loro per osservare le nuove reazioni, che furono, ai suoi occhi, a dir poco meravigliose e commoventi. Forse lei sul momento non avrebbe capito, ma per lui, condividere quell'istante con la ragazza vicino significava che era molto importante per lui, quasi come se la stesse considerando già sua. Avevano davanti ancora sei giorni da trascorrere insieme, ma qualcosa diceva al Drago che sarebbero stati semplicemente un crescendo, un magnifico crescendo.

SEI GIORNI DOPO - CAMERA DEL BOSCO SEAL - ORE 11:00


La sera precedente avevano deciso di fare l'amore.
Estia voleva concedersi a lui a prescindere, anche se alla fine egli avesse deciso di non voler proseguire quella relazione.
Essendo per lei un amore sbocciato subito e sicuro, voleva per lo meno conservare il ricordo di essersi concessa al ragazzo che amava, assicurandolo prima che questo non avrebbe scatenato nessuna guerra perché del suo corpo decideva lei e non era necessario che arrivasse illibata al matrimonio, se questo fosse stato con l'Erede del Vento Rawyn.
Nel corso delle giornate precedenti, avevano fatto un po' di tutto: lui le aveva mostrato come sapeva usare la chitarra ed aveva cantato qualche canzone tipicamente del suo stile, stupendosi che lei lo trovasse bello e interessante, poi avevano proseguito il giro turistico, ammirando le altre meraviglie che la Gilda Terran aveva da offrire, infine, ottenendo il permesso da parte della Sempreverde, erano usciti dal Covo entro i dieci chilometri di tolleranza per rimanere un poco da soli senza gli sguardi degli altri gildati, parlando, confessandosi segreti, raccontando della loro vita e scambiandosi qualche volta anche delle frasi dolci o emotivamente sentite.
Quella mattina, Typhon non stesse a commentarsi mentalmente com'era Estia sotto le coperte, ma non perché fosse un disastro, anzi, ma semplicemente perché era davvero molto triste che se ne dovesse andare, per questo non riusciva a pensare a nient'altro.
Una volta usciti dalla stanza del Drago, rimasero sulla porta qualche secondo fissandosi in silenzio: ella stava con gli occhi lucidi, aveva paura del verdetto finale, perché non voleva perderlo, perché voleva rimanere con lui, voleva essere sua in ogni senso possibile e immaginabile.
Typhon le prese le mani, sospirando. Aveva avuto sei giorni per pensare, per vivere a stretto contatto con lei, per capire in che direzione stesse andando il suo cuore, ed ora, pur consapevole che il tempo a loro disposizione non fosse stato comunque abbastanza (l'amore si costruiva in mesi, anni), poteva ritenersi molto più certo della scelta e capace di guardarsi dentro con la giusta profondità.

Io voglio andare avanti...

Detta così, forse, poteva sembrare una frase negativa, ma il Drago non aveva certo finito.

... e voglio farlo con te, Estia.

Prima che lei potesse replicare la baciò intensamente sulle labbra, stringendola con possessione.

Andiamo avanti con questa sfida insieme.
Ribaltiamo le leggi, mettiamo in gioco noi stessi e guardiamo avanti tenendoci per mano.


La fissò intensamente, le prese entrambe le mani, anche lui aveva gli occhi un po' lucidi: già gli mancava.

... Ti amo, ne sono sicuro.
Lo dirò alla Sempreverde, lo saprà ogni Terran.


Annuì, convinto. Non era un sogno, non era una bugia, non era una incertezza.

Promettimi solo che ti rifarai viva presto.
Non sono così sicuro di poter resistere a lungo standoti lontano.
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Messaggioda Estia » 24/10/2014, 23:01

Ad onor di sincerità, quando era entrata nell'abitazione della Sempreverde per parlare con lei di ciò che era nato tra sé e Typhon, Estia aveva temuto il peggio: non perché avesse un'opinione negativa della donna -o dei Gildati in generale- ma perché semplicemente comprendeva che nessuno, a parte gli stessi Eredi, avrebbe potuto comprendere come avesse fatto la giovane donna ad innamorarsi così velocemente… figuriamoci poi capire lui, che era un Gildato del tutto normale! E poi c'erano da contare gli ostacoli, gli impedimenti, le incognite…
Invece, la Sempreverde si era rivelata una donna saggia, ponderata, razionale ma anche comprensiva, al punto che l'Erede del Fuoco non aveva fatto alcuna fatica a comprendere come mai il Terran avesse una così alta considerazione di lei; e proprio a proposito di quest'ultimo, una volta fuori Estia gli fece le congratulazioni per il suo avanzamento di grado come Gildato connesso alla Terra, delle congratulazioni che prima lo lasciarono perplesso…

È... è diventata più forte?
Intendi dire che io… ?


… e che successivamente lo riempirono di gioia pura ed indescrivibile, lo percepiva.
Lasciò che il ragazzo accarezzasse ogni più piccolo essere vegetale lì nei dintorni con sguardo dolce ed orgoglioso, gioendo dei successi di Typhon come fossero suoi.
E fremendo al pensiero che, per sei giorni, quella sarebbe stata casa sua.

~ Camera di Typhon • Six Days After ~


Il tempo era volato, letteralmente: erano stati insieme, esplorando ogni luogo della Gilda, cantando e suonando -anzi, lui cantava e suonava e lei lo ascoltava rapita- parlando di qualsiasi cosa venisse loro in mente, persino uscendo dalla Gilda per esplorare i dintorni fuori dal Villaggio e poter essere più spontanei e sereni.
Ed avevano fatto l'amore.
Estia aveva deciso di concedersi a lui indipendentemente che poi Typhon volesse proseguire la storia con lei o meno: che il loro amore finisse lì o proseguisse dopo la sua partenza, la giovane donna desiderava portare con sé il ricordo di quell'esperienza, un'esperienza che aveva condiviso con la persona che amava e che avrebbe amato per sempre -a prescindere dal poter stare con lui ancora o farlo diventare un ricordo prezioso per il resto della vita.
Inutile dire che, almeno per lei, fare l'amore col Terran non aveva fatto altro che legarla ancora di più al suo cuore, alla sua mente, alla sua persona in generale, e forse anche per questo, quando si chiusero la porta alle spalle, Estia stava di fronte a lui con gli occhi lucidi, ma altresì con la volontà di non piangere, di essere forte.

Io voglio andare avanti...

Colpo al cuore.

... e voglio farlo con te, Estia.

Typhon…

Aveva appena ripreso a respirare -nel sentire la prima frase, il cuore le si era fermato per un momento- che la sua bocca venne catturata da quella dell'altro, spingendola a lasciarsi andare senza riserve a quel bacio sentito ed intenso.

Andiamo avanti con questa sfida insieme.
Ribaltiamo le leggi, mettiamo in gioco noi stessi e guardiamo avanti tenendoci per mano.


Annuì, commossa, stringendo le sue mani e scaldandolo col proprio Fuoco: non le importava dover affrontare i genitori, gli altri Eredi, i Druidi, Rawyn… tutto ciò a cui riusciva a pensare in quel momento era che, insieme, avrebbero potuto superare tutto.

... Ti amo, ne sono sicuro.
Lo dirò alla Sempreverde, lo saprà ogni Terran.


Ed io amo te, con ogni particella del mio essere. - confermò l'Erede del Fuoco, sentendo quell'amore bruciare così come le fiamme che le incendiavano lo spirito.

Promettimi solo che ti rifarai viva presto.
Non sono così sicuro di poter resistere a lungo standoti lontano.


Ti scriverò appena avrò dato la notizia ai miei genitori, e premerò affinché mi sia dato il permesso di venire da te, o a te di raggiungermi al Castello.
Scapperò anche, se necessario… ma nessuno m'impedirà di starti accanto.


Lo rassicurò Estia, con una luce decisa negli occhi: lo amava e lui amava lei, a quel punto o i genitori accettavano quella situazione, o si sarebbero dovuti preparare a perdere una figlia.

Dobbiamo andare, la Sempreverde ci aspetta per salutarmi di fronte a tutti… mi tieni per mano?

Perché ora che stavano insieme, non avevano motivi per nascondersi.
E se il Terran avesse accettato, allora la giovane donna avrebbe detto addio -o forse, nella sua situazione, sarebbe stato meglio dire "arrivederci"- all'intera Gilda nello stesso luogo in cui era apparsa una settimana prima, venendo poi avvolta da due lingue di fuoco che la fecero scomparire.
Stava tornando a casa, la focosa Estia… ma niente sarebbe stato più come prima.

~ Fine ~
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Messaggioda Rebecca » 27/10/2014, 0:29

{25 Febbraio 2109, Covo Terran}


Le due Eredi del Fuoco e del Fulmine erano andate via, lasciando all'interno della Gilda molta più tensione e nervosismo di quando erano giunte. Nessuno aveva da ridire sul loro comportamento -erano state impeccabili e piacevoli, per nulla altezzose nonostante le premesse- ma sulla storia che si era creata fra uno dei gildati e l'Erede del Fuoco c'era davvero molto di cui parlare. Rebecca aveva sentito molte opinioni al riguardo: chi era d'accordo e felice per la coppia, chi contrario, chi ostentava una certa indifferenza e chi si diceva preoccupato che la loro unione potesse scatenare una nuova guerra fra le tre Gilde e il popolo dei Druidi.
L'Auditore apparteneva proprio a quest'ultimo gruppo. Provava sentimenti contrastanti nel pensare ai due giovani coinvolti al centro dello scandalo: da una parte era dispiaciuta che il destino avesse scelto proprio loro per quello scherzo beffardo, perchè entrambi ricoprivano un ruolo molto importante nelle due fazioni opposte; dall'altra aveva paura che tutto fosse accaduto troppo in fretta, che quell'amore fosse divampato come un Fuoco -appunto- destinato a spegnersi in breve tempo e dopo aver lasciato niente altro che Terra bruciata.
Le sue paure erano più che fondate, poichè la giovane donna non era a conoscenza della natura degli Eredi e di come essi vivevano l'amore. Forse, se fosse entrata in possesso di tali informazioni, sarebbe riuscita a guardare con occhi meno incupiti e più gentili la giovane Estia durante il suo soggiorno nel loro Covo. Ma questo non era accaduto e l'unica cosa che era rimasta nel cuore della bella italiana era solo una profonda angoscia che neanche la sua Phoebe riusciva a sedare.
Da qui la decisione di parlare con Raiden divenne ben presto una vera e propria necessità per lei. Phoebe era la sua compagna, la donna che amava e che la conosceva fin dalla più tenera età, ma era Raiden che l'aveva vista e aiutata a crescere, colui che le aveva insegnato ad andare avanti e che sapeva quale parte profonda e oscura si celasse nell'animo del Bosco. Il Vento soffiava in sua direzione, spingendo delicatamente il corpo dell'Auditore a farsi avanti e a parlare con lui di ciò che agitava gli elementi insiti in lei.
I fili d'erba si piegavano sotto i piedi nudi della giovane donna, mentre camminava verso lo spiazzo dove Raiden era solito tener lezione ai nuovi Terran. Non le ci volle molto per raggiungere quel luogo ameno e un po' appartato dal resto del villaggio -c'era bisogno di tranquillità e silenzio per ascoltare il precettore- ma in ogni caso i suoi dubbi avrebbero dovuto aspettare fino a quando la lezione non fosse finita. Rebecca poggiò una mano su un grosso faggio lì vicino, salutandolo e provando ad ascoltarne la vita che scorreva al suo interno mentre il suo sguardo si perdeva dietro i mille ricordi che quei luoghi le suscitavano. Ricordava quando era lei a stare seduta in cerchio, insieme agli altri giovani Terran: c'era Phoebe, sempre insieme a lei, e Selena che spesso si lasciava distrarre da uno scoiattolo troppo vivace. Dall'altra parte Mikael che fissava con desiderio la giovane Chamberlain e accanto a lui Ian, il suo primo amore, Ian che le sorrideva di sottecchi e che, una volta soli, la conduceva in un luogo appartato, per mostrarle i più bei fiori che la Terra poteva offrire, prima di baciarla dolcemente sulle labbra.
Aveva provato per lui qualcosa di simile ad una forte infatuazione, che era nata e finita in poco meno di un anno. Tuttavia, il suo ricordo era uno dei più dolci che l'Auditore conservasse nel proprio cuore, assieme a tutti i momenti passati insieme alla Chamberlain.
Quando la voce di Raiden decretò finalmente la fine della lezione, Rebecca si riscosse dai propri sogni ad occhi aperti, aspettando in rispettoso silenzio che l'intera classe si sparpagliasse prima di palesare la propria presenza.

Sei sempre l'insegnante migliore, Raiden...

Immagine


La giovane donna si rivolse a lui con un sorriso, avvicinandosi e stringendolo in un morbido abbraccio, affettuoso quanto quello di una nipote con uno zio. Quel momento durò un attimo, perchè l'italo-svedese si staccò subito dopo da lui, lasciando però che le sue mani stringessero entrambe quelle del Ciclonis. In questo modo l'uomo avrebbe potuto percepire chiaramente l'angoscia insita nel cuore del Bosco, sottoforma di un Vento che si agitava e di una Terra che tremava.

Avresti da dedicarmi qualche minuto del tuo prezioso tempo?
Vorrei discutere con te della visita delle due Eredi...


Le serviva il conforto che solo la saggezza e l'esperienza di Raiden potevano darle. Se avesse accettato, Rebecca gli avrebbe proposto di passeggiare un po' per il bosco adiacente, prendendolo sottobraccio con fare molto famigliare.

Ma prima, dimmi...come sta la Sempreverde?
Ciò che è successo fra l'Erede del Fuoco e il Bosco Typhon deve essere stato motivo di tensione per lei, immagino...


Spoiler:
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Rebecca
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Messaggioda PnG Staff » 28/10/2014, 11:56

25 Febbraio 2109
Covo Terran
Area Apprendimento
Ore 11:11


E come a faccio a riconoscere quando il mio elemento si è fortificato?

Sarà la natura che te lo farà capire, il Conflux stesso, attraverso tanti piccoli segnali.

Qual è l'elemento più forte in assoluto?

Il più forte in assoluto?
... Beh, senza ombra di dubbio il Fuoco.


I ragazzi si guardarono perplessi l'un l'altro, alcuni di loro un po' tristi per quella brutta notizia.

... C'è poi il più saggio che è l'Acqua.
Il più risoluto che è il Ghiaccio.
Il Fulmine invece, è il più energico.
Abbiamo poi il Vento che è il più mutevole e per finire la Terra, il più integro.


Ognuno, al termine di quelle parole, sorrise rincuorato, comprendendo solo in quell'istante il senso del discorso.

La Forza da sola non basta, ha bisogno di Saggezza, Risolutezza, Energia, Mutevolezza e Integrità.
Ogni Elemento ha bisogno degli altri per creare l'Equilibrio, ovvero...


Il Conflux!
Il Conflux!
Il Conflux!
Il Conflux!

Ahahah, ma che bravi, bene, bene...
Mi state dando molte soddisfazioni, sono certo che farete tanta strada.


L'uomo si volse un istante, cogliendo lo sguardo poco lontano della nipote acquisita, sorridendo consapevole.

Adesso potete andare.
Mi raccomando Jordan, se hai qualche domanda più specifica, non avere paura della Sempreverde.
Lei è sempre disponibile a rispondere, non la disturberesti mai, d'accordo?


Sì, grazie Lord Raiden!

Arrivederci!
Arrivederci!
Arrivederci!
Arrivederci!

Si alzarono tutti, facendo un inchino rispettoso verso l'uomo, allontanandosi poi da quella zona, ognuno per la propria strada.

Sei sempre l'insegnante migliore, Raiden...

E da quel che ricordo, tu eri un'ottima allieva...

Immagine


Si lasciò abbracciare, ricambiando con affetto, percependo immediatamente in lei qualcosa che non quadrava moltissimo.

Avresti da dedicarmi qualche minuto del tuo prezioso tempo?
Vorrei discutere con te della visita delle due Eredi...


Per te il tempo lo troverei sempre, Rebecca.
Vieni, quei due ceppi d'albero faranno al caso nostro...


La condusse fino a quelle due sedie improvvisate e naturali, invitandola a prendere posto e raccontargli cosa fosse successo.

Ma prima, dimmi... come sta la Sempreverde?
Ciò che è successo fra l'Erede del Fuoco e il Bosco Typhon deve essere stato motivo di tensione per lei, immagino...


La sua più grande preoccupazione è di non essere in grado di gestire l'accaduto come avrebbe fatto Pryce.
Non si rende conto di quanto si stia comportando egregiamente, ma l'umiltà è un pregio meraviglioso, in lei rigoglioso e limpido.


Sorrise qualche istante, riportando poi alla mente tutti i fatti e sospirando appena, guardandola negli occhi.

Quel ragazzo sta correndo un grosso rischio, ma il Vento in lui non mente: ciò che prova è autentico.
Naturalmente siamo rimasti tutti stupiti, ma il bello del Conflux è che non si sa mai dove ci condurrà.


Una tartaruga di terra, nel frattempo, si avvicinò ai piedi dell'italiana, chiedendo attenzioni e guardandola dal basso.

Pare proprio che questi animali abbiano una predilezione per te, ragazza mia.
Davvero singolare, ahahah...


Attese che la professoressa di Hogwarts prendesse tra le mani la piccola creatura, prima di proseguire nel discorso.

Avanti, dimmi, cosa ti porta angoscia e turbamento?
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Messaggioda Rebecca » 28/10/2014, 23:22

E da quel che ricordo, tu eri un'ottima allieva...

Era bello avere un punto di riferimento saldo e immutato come poteva essere Raiden Lambert. Il tempo sembrava non aver toccato il suo volto, ancora così radioso mentre volgeva il proprio sorriso verso la figura dell'italo-svedese.

L'allievo è il riflesso degli insegnamenti di un buon maestro...
Ho sempre creduto che le tue parole fossero pura verità.


Rebecca si strinse con affettuosità al corpo del vecchio Ciclonis, salutando in quel modo lo "zio". Era in tal modo che i suoi occhi lo vedevano, fin da quando era piccola. La perdita dei suoi genitori l'aveva spinta alla ricerca di una persona capace di sostituire almeno in parte il vuoto lasciato dalla morte dei suoi cari. Phoebe era là e con lei c'era anche Raiden: l'uomo aveva ben presto dovuto crescere non una, bensì due nipoti, scalmanata, vivace, impulsiva una, dolce, remissiva, arrendevole l'altra. Nel corso del tempo, l'Auditore aveva forgiato il proprio carattere, rendendolo saldo come la Terra, acquisendo quella peculiarità del suo elemento che poco prima l'uomo stava spiegando ai propri allievi: l'integrità.
Si, ora Rebecca poteva dirsi integra finalmente. Il suo spirito non era più lacerato dal dolore e dal desiderio di vendetta e l'amore e le cure di Raiden l'avevano resa una splendida donna forte e sicura di sè, che solo in rare occasioni mostrava ancora qualche incertezza nella sua essenza.
Quell'incontro era una di quelle occasioni. La Terran era stata profondamente scossa dalla vicenda che aveva coinvolto Estia, Erede del Fuoco, e il Bosco Typhon, un suo confratello. La loro unione -vista in maniera malevola dalla comunità druidica- aveva ridestato vecchie paure di discordie fra le due fazioni e di una guerra imminente, che avrebbe lacerato e distrutto ancora una volta il suo cuore.
La paura di perdere Phoebe, così come Raiden l'aveva spinta a ricercare la compagnia di quest'ultimo: aveva bisogno di essere rassicurata e confortata, nonchè che quel timore venisse scongiurato prima che angosciasse ulteriormente la giovane donna.

Per te il tempo lo troverei sempre, Rebecca.
Vieni, quei due ceppi d'albero faranno al caso nostro...


Si diressero verso il luogo indicato dal Ciclonis, sedendosi uno di fronte all'altro, Rebecca giungendo le mani in grembo. Sapeva che lo zio stava percependo senza problemi la sua angoscia grazie agli elementi che entrambi condividevano. Tuttavia non mise fretta alla nipote, ma ascoltò ciò che ella aveva da dire senza spingerla a farlo. Il primo pensiero dell'Auditore, quindi, andò alla Sempreverde, che era stata costretta ad affrontare la prima vera situazione delicata e difficile da quando era iniziato il suo mandato nella Gilda Terran.

La sua più grande preoccupazione è di non essere in grado di gestire l'accaduto come avrebbe fatto Pryce.
Non si rende conto di quanto si stia comportando egregiamente, ma l'umiltà è un pregio meraviglioso, in lei rigoglioso e limpido.


Pryce avrebbe saputo sicuramente che cosa fare, ma lo stesso di può dire della nostra Sempreverde.
E' giovane eppure appare tanto saggia e matura.
Mi chiedo spesso se sia la sua affinità con la Terra a renderla così o se siano pregi che ella possedeva ancor prima di diventare la Terran Verdigris...


Le sue erano considerazioni personali, miste a quella curiosità che era tipica del suo carattere fino da quando era bambina.

Quello che non riesco a comprendere è il comportamento del Bosco Typhon...

Quel ragazzo sta correndo un grosso rischio, ma il Vento in lui non mente: ciò che prova è autentico.
Naturalmente siamo rimasti tutti stupiti, ma il bello del Conflux è che non si sa mai dove ci condurrà.


Spero sempre in luoghi sicuri e di pace, Raiden.

Mentre parlavano, una piccola tartaruga si avvicinò dolcemente al piede dell'italiana, sbattendo ripetutamente la testa per attirare la sua attenzione. La giovane donna si volse versa di essa, sorridendole affettuosamente, mentre la mano si chinava per accarezzarle il guscio del dorso.

Immagine


Pare proprio che questi animali abbiano una predilezione per te, ragazza mia.
Davvero singolare, ahahah...


Vero!
Quando la Terra si è risvegliata in me, è stata una tartaruga come questa a porgermi il primo saluto...


Una tartaruga che al momento Rebecca considerava come il proprio compagno animale, sebbene non le avesse mai dato un nome e la tenesse sempre lì al villaggio, libera di scorazzare in giro. Afferrò gentilmente e con delicatezza l'animale che strusciava la testolina contro il suo polpastrello, poggiandola sul proprio grembo e massaggiandole dolcemente con il pollice la testa ruvida e rugosa. Riusciva a percepire la soddisfazione di quel gesto e la cosa la fece sorridere, mentre Raiden si decideva a porle la fatidica domanda, spingendola a rivelare ciò che la preoccupava.

Avanti, dimmi, cosa ti porta angoscia e turbamento?

Non è facile da intuire, caro zio?- chiese con un velo di ironia che non voleva essere irrispettoso nei confronti dell'uomo-Temo quello che è accaduto fra l'Erede del Fuoco e il Bosco Typhon.
Temo che il loro amore possa rivoltarsi contro l'intera Gilda e che si finisca per scatenare una nuova, sanguinosa guerra.
Mi fido del nostro confratello: so che non avrebbe mai messo in pericolo nessuno di noi se non fosse stato sincero e spontaneo nel sentimento che prova per l'Erede.
Ma lei? Si può dire la stessa cosa di lei?
Ci è apparsa come dolce e gentile, ma cosa ci assicura che questo non sia solo un suo personale capriccio?


Cercava di parlare in maniera tranquilla e pacata, ma dentro di lei la Terra era scossa da un Vento impetuoso che le impediva di rassenerarsi del tutto. Per quanto si sforzasse, non riusciva ad avere fiducia nei Druidi e nemmeno negli Eredi, per quanto paradossalmente essi avrebbero dovuto essere come dei fratelli per lei.
Ma gli Eredi erano cresciuti fra i Druidi e questo poneva i Gildati in una situazione di grosso svantaggio: quanti di loro avrebbero rinnegato il proprio lignaggio con la Trama e quanti si sarebbero schierati in loro difesa? Non poteva chiudere occhio con tutte quelle domande che l'assalivano durante la notte, lasciandola spesso sveglia e incapace di rassenerare il proprio animo.

Tu le credi Raiden?
Credi che la loro unione sia possibile, senza che nasca un conflitto fra noi e loro?


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Messaggioda PnG Staff » 30/10/2014, 23:36

Pryce avrebbe saputo sicuramente che cosa fare, ma lo stesso di può dire della nostra Sempreverde.
E' giovane eppure appare tanto saggia e matura.
Mi chiedo spesso se sia la sua affinità con la Terra a renderla così o se siano pregi che ella possedeva ancor prima di diventare la Terran Verdigris...


Domanda acuta, Rebecca, molto acuta.
La Sempreverde ha affrontato un lungo periodo di buio nella memoria, lo sappiamo tutti.
Tale periodo l'ha resa ciò che è oggi, ovvero una persona saggia, in grado di guidare una Gilda.
Anche quando sembra che tutto è perduto, il Conflux è lì per noi, lei lo ha appreso così ed è stato il più grande insegnamento che potesse ricevere, prima di iniziare il suo percorso più difficile.


Lindë era una Terran piena di risorse, difficile da scoraggiare e sempre pronta a trovare una soluzione per tutto.
Per quello Raiden aveva indicato lei come diretta discendente di un uomo fermo, intelligente ed eclettico come Pryce.

Vero!
Quando la Terra si è risvegliata in me, è stata una tartaruga come questa a porgermi il primo saluto...


Evidentemente trattasi del tuo animale totem.
Non tutti ne hanno uno, ma nel tuo caso è lampante quale sia.


Attese che la donna recuperasse la piccola creatura per farle le dovute coccole, prima di mettersi ad ascoltare le sue preoccupazioni.
Il Vento agitato nel suo spirito lo aveva già messo abbastanza in guardia sullo stato d'animo dell'italiana, ma voleva approfondire.

Non è facile da intuire, caro zio?

Certo, ma adoro ascoltare la tua bellissima voce, ahahah...
... Dimmi pure.


Temo quello che è accaduto fra l'Erede del Fuoco e il Bosco Typhon.
Temo che il loro amore possa rivoltarsi contro l'intera Gilda e che si finisca per scatenare una nuova, sanguinosa guerra.
Mi fido del nostro confratello: so che non avrebbe mai messo in pericolo nessuno di noi se non fosse stato sincero e spontaneo nel sentimento che prova per l'Erede.
Ma lei? Si può dire la stessa cosa di lei?
Ci è apparsa come dolce e gentile, ma cosa ci assicura che questo non sia solo un suo personale capriccio?
Tu le credi Raiden?
Credi che la loro unione sia possibile, senza che nasca un conflitto fra noi e loro?


Lo sguardo di Raiden divenne molto serio, quasi freddo per un istante, ma non per lei, né per le sue parole, non c'era da preoccuparsi.
Inspirò profondamente, alzandosi in piedi, congiungendo le mani dietro la schiena camminando fino ad un albero da frutto, prendendo una pera.

Rebecca, credo tu non conosca esattamente il destino obbligato di un Erede con un Gildato, vero? Tranquilla, non è una tua colpa, molti non lo sanno, anzi, veramente sono pochi: me, la Sempreverde e qualche altro erudito.
Devi sapere che i Jinn, ovvero i genitori degli Eredi, tengono molto alla propria nobiltà, al proprio potere, al proprio lignaggio.


Diede un morso alla pera, assaporandone il gusto dolce e maturo, prendendosi qualche secondo affinché la donna potesse assimilare il discorso appena fatto ed essere pronta quindi per proseguire. La fissò un secondo, poi sorrise leggermente, tornando subito serio.

... Stesso vale per i loro figli, naturalmente, i quali alla morte dei genitori prenderanno il loro posto come regnanti dei Druidi.
È una tradizione che non viene spezzata da secoli, prestigio, onore e gloria che vanno avanti da anni ed anni, fino ai giorni nostri.
Non esistono modi per spodestare un Erede, poiché a differenza di un Druido qualsiasi, egli ha un potere differente, enorme e a sé stante.
Esiste però una condizione che può mettere in ginocchio la continuità di una famiglia di Eredi, cancellandone l'esistenza...


Non era un discorso semplice, a dire il vero non era nemmeno un discorso che poteva essere fatto a tutti, ma Raiden di Rebecca si fidava; lo aveva raccontato a Phoebe, perché non farlo anche con lei? Si avvicinò nuovamente al ceppo tagliato e vi prese posto, addentando ancora la pera.

... La nascita di una prole non Ereditaria, cioè che non possiede il sangue e il Mana di un Erede dello stesso elemento di famiglia.
Tale prole è possibile e... obbligatoria... in un unico caso... hai capito di cosa sto parlando?


Cercò di sondare prima il Vento nello spirito della donna, passando poi alle eventuali espressioni di consapevolezza oppure smarrimento, ma era quasi sicuro che a quel punto, l'italiana avesse già inteso quasi tutto e fosse rimasta un poco a bocca aperta, sconvolta per la notizia.

Esattamente, nel caso in cui un Erede e un Gildato si innamorano e decidono di procreare.
Non possono nascere figli Eredi da un Erede e un Gildato, è stato provato più e più volte.
Questo vuol dire che una Erede che accetta di avvicinarsi ad un Gildato, è consapevole che sta mettendo a rischio la propria nobiltà.
Non solo, si sta mettendo contro la propria famiglia, in quanto loro vorrebbero che cambiasse idea per non perdere la posizione di alta classe.
In pratica, l'Erede del Fuoco, affermando di amare e voler stare con il Bosco Typhon, ha messo in gioco non solo se stessa, ma la sua intera linea di sangue e la conseguenza che farà la sua stirpe in futuro.
... E pensi che possa creare tutto questo scompiglio e terrore nei suoi Jinn... per un capriccio?


Domanda retorica in realtà, ma il sorriso convinto e sicuro dell'uomo fu una ulteriore conferma che la risposta fosse "assolutamente no".
Terminò il proprio frutto, dopo di che, lanciò i semi dietro di sé, sapendo bene che la terra li avrebbe accolti per far nascere una nuova vita.

Qualora te lo stessi chiedendo: esiste un modo per far sì, in caso di nascita di un non Erede, che un altro Druido possa acquisire i poteri per portare avanti la stirpe del Fuoco, cambiando così la famiglia che detiene il titolo nobiliare, ma non so molto a proposito perché sono usanze e metodi conosciuti e mantenuti segreti dagli Eredi in persona. Nemmeno un Capo Gilda è degno di sapere qualcosa in merito.

Prese un elastico nero dalla tasca della tunica bianca, utilizzandolo per legarsi a dovere la lunga chioma argentata di capelli.

Riguardo alla paura di un conflitto, esiste una sola possibilità che avvenga realmente.
Il bosco Typhon perde lo scontro con il promesso sposo dell'Erede del Fuoco e lei decide di fuggire via con lui.
A quel punto, non possiamo prevedere come reagirebbe la famiglia, ma non è escluso che lo faccia in maniera molto negativa.
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Messaggioda Rebecca » 02/11/2014, 18:17

Raiden aveva accettato subito di conferire con la sua nipote acquisita, accompagnandola verso uno dei tanti ceppi naturali presenti nel covo dei Terran. Erano le sedie più sfruttare lì al villaggio, giacchè ogni gildato preferiva stare quanto più a stretto contatto con la Terra, specie se dentro di essi albergava proprio quell'elemento. Per Rebecca, ad esempio, era di vitale importanza camminare a piedi nudi sull'erba, cosa che le era permessa grazie ad un incantesimo che rendeva il clima di quel luogo sempre piuttosto caldo e mite.
Tuttavia non era andata alla ricerca dello zio solo per scambiare con lui quattro chiacchiere: aveva dei dubbi e dei timori che impedivano al suo animo di rassenerarsi e che solo Raiden, con la sua infinita saggezza, sarebbe stato in grado di calmare. Prima di questo perà, l'Auditore volle sapere lo stato d'animo della loro Sempreverde, dimostrando quanto le stesse a cuore la salute fisica e mentale del capo dei Terran.
Affrontare un simile stato di emergenza non doveva essere facile per lei, ma la Terran Verdigris sembrava possedere saggezza e maturità in abbondanza tale da renderla la perfetta erede della carica di Pryce. Erano qualità che ella possedeva già da prima o che la potenza del suo elemento le donava in gran quantità? Era una domanda che l'italo-svedese si poneva spesso e che, sul momento, esternò anche allo zio, ricevendone una risposta che soddisfò la sua curiosità.

Domanda acuta, Rebecca, molto acuta.
La Sempreverde ha affrontato un lungo periodo di buio nella memoria, lo sappiamo tutti.
Tale periodo l'ha resa ciò che è oggi, ovvero una persona saggia, in grado di guidare una Gilda.
Anche quando sembra che tutto è perduto, il Conflux è lì per noi, lei lo ha appreso così ed è stato il più grande insegnamento che potesse ricevere, prima di iniziare il suo percorso più difficile.


Lo so, caro zio, lo so perfettamente...

Non era stato forse per volere del Conflux che lei assumesse la forma di un lupo, proprio quando la sua Phoebs aveva contratto quell'orribile malattia? A Rebecca piaceva pensare così, anzi ci credeva ciecamente perchè la fede che aveva nel Conflux non si esauriva mai e la portava ad accettare ciò che esso aveva in serbo per lei con lo stesso spirito ottimistico ed entusiastico di sempre.
Ciò che invece non riusciva ad affrontare con serenità era l'eventuale conflitto che si sarebbe potuto instaurare fra le Gilde e i Druidi, dopo l'improvviso amore scoppiato fra l'Erede del Fuoco e un gildato. Nel mentre la giovane donna si prendeva cura di una tartaruga -il suo animale totem secondo Raiden- venuta a chiederle un po' di attenzioni, la bella italiana espose quale fosse la sua paura in merito alla vicenda che aveva visto coinvolti non solo Estia e Typhon, ma l'intero popolo dei Druidi e tutta la Gilda Terran.
Il loro amore avrebbe portato più bene o più male? E poi, erano entrambi giovani: sapevano davvero a cosa stavano andando incontro? Se Rebecca poteva nutrire molta fiducia nel Bosco Typhon, stessa cosa non poteva dire per l'Erede del Fuoco, che per lei non soltanto rappresentava una sconosciuta, ma anche una ragazza facente parte della fazione nemica.
I Druidi non erano certo un popolo incline al compromesso e alla tolleranza. Il loro bigottismo era la cosa che la spaventava di più, perchè se anche Estia fosse stata sincera nei suoi sentimenti, lei non aveva il potere -almeno secondo le conoscenze dell'Auditore- di fermare una guerra se questa si fosse scatenata.
Forse lei aveva una visione troppo bellicosa dei Figli del Mana, ma di sicuro le esperienze passate non l'aiutavano a cambiare idea su di essi.

Rebecca, credo tu non conosca esattamente il destino obbligato di un Erede con un Gildato, vero?

La domanda la spiazzò, perchè sembrava che la giovane donna non avesse una conoscenza completa della storia degli Eredi. Come molti suoi confratelli, anche ella -per prepararsi ad accogliere al meglio le ospiti- si era messa a studiarne storia e usanze, apprendendo quanto gli stessi gildati sapevano riguardo quei loro cugini lontani. Una conoscenza che naturalmente non poteva essere completa.

Tranquilla, non è una tua colpa, molti non lo sanno, anzi, veramente sono pochi: me, la Sempreverde e qualche altro erudito.
Devi sapere che i Jinn, ovvero i genitori degli Eredi, tengono molto alla propria nobiltà, al proprio potere, al proprio lignaggio.
... Stesso vale per i loro figli, naturalmente, i quali alla morte dei genitori prenderanno il loro posto come regnanti dei Druidi.
È una tradizione che non viene spezzata da secoli, prestigio, onore e gloria che vanno avanti da anni ed anni, fino ai giorni nostri.
Non esistono modi per spodestare un Erede, poiché a differenza di un Druido qualsiasi, egli ha un potere differente, enorme e a sé stante.
Esiste però una condizione che può mettere in ginocchio la continuità di una famiglia di Eredi, cancellandone l'esistenza...


Il suo sguardo si fece ancora più attento di prima, mentre la giovane donna si metteva automaticamente più eretta col busto, come se in quel modo potesse ascoltare mglio le parole del suo precettore.

... La nascita di una prole non Ereditaria, cioè che non possiede il sangue e il Mana di un Erede dello stesso elemento di famiglia.
Tale prole è possibile e... obbligatoria... in un unico caso... hai capito di cosa sto parlando?


La bocca si aprì senza che alcun suono vi uscisse fuori, sebbene la sorpresa e la consapevolezza fossero ben visibili nello sguardo dell'Auditore {Intuito Perspicacia= 36}.

Nel caso dell'unione fra un Gildato e un Erede...

Esattamente, nel caso in cui un Erede e un Gildato si innamorano e decidono di procreare.
Non possono nascere figli Eredi da un Erede e un Gildato, è stato provato più e più volte.
Questo vuol dire che una Erede che accetta di avvicinarsi ad un Gildato, è consapevole che sta mettendo a rischio la propria nobiltà.
Non solo, si sta mettendo contro la propria famiglia, in quanto loro vorrebbero che cambiasse idea per non perdere la posizione di alta classe.


Dunque questo che cosa significa?

Lo aveva capito, ma voleva che fosse Raiden a confermarlo ad alta voce.

In pratica, l'Erede del Fuoco, affermando di amare e voler stare con il Bosco Typhon, ha messo in gioco non solo se stessa, ma la sua intera linea di sangue e la conseguenza che farà la sua stirpe in futuro.
... E pensi che possa creare tutto questo scompiglio e terrore nei suoi Jinn... per un capriccio?


N-no...- rispose un po' titubante, abbassando per un momento gli occhi sulla tartaruga che aveva in grembo, prima di rialzarli nuovamente sull'uomo -No, ho compreso il discorso.
Anche se non mi piacciono
- il motivo era palese- Sono convinta che anche loro siano capaci di provare un sentimento così profondo e sincero come l'amore.
Ma questo non risolve il problema...
- aggiunse subito dopo, fissando l'altro con decisione -L'Erede del Fuoco può amare seriamente il Bosco Typhon, ma cosa impedisce che nonostante questo si scateni una guerra fra noi e loro?

Riguardo alla paura di un conflitto, esiste una sola possibilità che avvenga realmente.
Il bosco Typhon perde lo scontro con il promesso sposo dell'Erede del Fuoco e lei decide di fuggire via con lui.
A quel punto, non possiamo prevedere come reagirebbe la famiglia, ma non è escluso che lo faccia in maniera molto negativa.


Capisco...- non c'era nulla di concreto che lei potesse fare per fermare tutto questo. Raiden aveva saputo calmare le sue paure, ma non debellarle del tutto, perchè il destino di coloro che ella amava era ancora tutto da definire, tutto in pericolo. Se Typhon avesse fallito, la pace sarebbe potuta non durare a lungo -Dovrò pregare il Conflux e supportare in ogni modo Bosco Typhon, non è così?- chiese, sapendo bene che quella era la cosa più saggia e giusta che al momento avesse potuto fare. Far sentire al proprio confratello che lo si appoggiava, per spronarlo a dare il meglio di sè -Non c'è altro che io possa fare, vero?

Quasi sperava che Raiden le desse una scappatoia, qualcosa che la spingesse a non rimanere con le mani in mano in una situazione tanto delicata come quella che si stava profilando all'orizzonte. L'indice si muoveva automaticamente sulla testolina della tartaruga, provando a trarre da quell'animale la stessa pacatezza e la stessa saggezza che lo contraddistingueva dagli altri animali.

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Messaggioda PnG Staff » 04/11/2014, 17:01

Capisco...

Sapeva che lei avrebbe capito, era una donna intelligente, perspicace e soprattutto molto matura. Raiden si rifiutava di fare certi discorsi a tutti, non certo perché non si fidasse della loro capacità di comprensione, ma perché erano molto delicati e da tenere segreti. Rebecca però non era una chiacchierona e dava la sicurezza all'uomo che quella conversazione l'avrebbe tenuta gelosamente per sé.

Dovrò pregare il Conflux e supportare in ogni modo Bosco Typhon, non è così?

Devi fare ciò che ti senti di fare, ragazza mia, né più né meno.
Il Conflux ti saprà suggerire in ogni caso, quindi non importi un comportamento, vivi la situazione con naturalezza.


Non c'è altro che io possa fare, vero?

Da una parte c'era la volontà di rendersi utile, dall'altra quella di impegnare il tempo per non sentirsi inutile e far correre quei giorni pesanti.
Raiden conosceva benissimo quelle sensazioni, le aveva provate lui stesso molti anni prima, ed era stato proprio Pryce a trovargli la soluzione.
Ora che la Sempreverde era molto occupata a gestire la delicata situazione corrente, spettava a lui il compito di aiutare la giovane italiana.

... Concentrare tutte le tue energie nel condurre l'esistenza che ti eri prefissata.
Non siamo in guerra, non ci sono avvisaglie simili per il momento.
Hai degli impegni? Portali a termine.
Hai dei progetti? Non farti frenare l'entusiasmo dal timore.
Ci sono Capi Gilda e Consiglieri che si occuperanno di ogni emergenza, proprio per salvaguardare l'ordine e l'Equilibrio dei tre Covi.


Si alzò in piedi, avvicinandosi a Rebecca per poterle dare un bacio sulla fronte e trasmetterle qualche istante l'impetuosa energia del proprio Vento, il quale raggiunse quello di lei per spronarlo a riprendere vita e vigore. Nel modus operandi dei Terran quella era più che una generosa pacca sulla spalla ed incoraggiamento a non farsi prendere dal panico o dalle eccessive preoccupazioni.

Comunque sai... Credo proprio che tra non molto lascerò io mio posto come Consigliere.
Comincio ad essere troppo in là con l'età per certi compiti e non voglio fare come i Druidi che non lasciano mai posto ai Giovani.
L'affinità ad un Elemento non significa saggezza, quello forse è l'unico limite reale che ho sempre riconosciuto loro.


Era ipotizzabile che una notizia simile fosse piuttosto sconvolgente per la cara Rebecca, a parte lei, soltanto Phoebe era al corrente di quella sua decisione quasi sicura. Ne avrebbe voluto parlare alla Sempreverde con calma e possibilmente in concomitanza con l'arrivo del Gaiux. Aveva le sue buone ragioni per non potervi partecipare e sapeva che presto o tardi sarebbero venute fuori.

Mi raccomando, non farne parola con nessuno.
... E tu invece, quali progetti hai per il tuo futuro?
Ti sta piacendo insegnare ad Hogwarts?
Come sta quella gran donna della Preside Bergman?
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Messaggioda Rebecca » 04/11/2014, 22:22

Parlare con Raiden, alla fine, era sempre utile per il Bosco, mentre esponeva le proprie considerazioni personali sull'amore appena sbocciato fra un Erede e un gildato. La risposta dell'uomo aprì un mondo -quello dei Druidi- nella mente dell'italo-svedese, comprendendo appieno a cosa stesse andando incontro Estia, a quali sacrifici e rinunce fosse disposta ad affrontare pur di essere felice con la persona che amava.
La ammirava e, una parte di lei, la detestava perchè quell'amore stava rischiando di mandare all'aria tutta la sua vita, tutto ciò che avrebbe voluto preservare nel tempo, fino a quando non fosse giunto il momento di dirvi addio. Una guerra avrebbe accorciato di molto quei tempi che nella mente di Rebecca dovevano essere per forza di cose lunghi e sereni, ma lei da sola non poteva nè voleva combattere contro i desideri di due giovani la cui unica colpa era quella di essere nati in due "famiglie" diverse. Aveva letto chissà dove di una storia simile, scritta da un babbano e che fece molto scalpore non solo nell'epoca in cui venne scritto, ma anche in seguito. La storia di due amanti ostacolati dai reciproci parenti non era quindi nuova, ma era nuova per la giovane donna ritrovarsi in mezzo ad una di quelle fazioni e desiderare con tutto il cuore che lo scontro venisse evitato.
Cosa poteva fare però lei, se non supportare il proprio confratello, fargli capire che non ce l'aveva nè con lui nè con la ragazza che amava? A ribadirle il concetto fu lo stesso Raiden a farlo, mentre lei mostrava i primi segni di resa e di frustrazione.

Devi fare ciò che ti senti di fare, ragazza mia, né più né meno.
Il Conflux ti saprà suggerire in ogni caso, quindi non importi un comportamento, vivi la situazione con naturalezza.


Si, ma non c'era altro? Il Conflux in quel momento non era chiaro con lei o forse lei stessa era troppo turbata per comprenderne appieno le parole. In ogni caso, Rebecca sentiva dentro di sè il desiderio di essere utile in qualche modo, di non stare con le mani in mano ma di impiegarle in qualcosa di concreto che potesse andare a completo favore della Gilda e di tutti i suoi componenti.

... Concentrare tutte le tue energie nel condurre l'esistenza che ti eri prefissata.
Non siamo in guerra, non ci sono avvisaglie simili per il momento.
Hai degli impegni? Portali a termine.
Hai dei progetti? Non farti frenare l'entusiasmo dal timore.
Ci sono Capi Gilda e Consiglieri che si occuperanno di ogni emergenza, proprio per salvaguardare l'ordine e l'Equilibrio dei tre Covi.


Consiglieri come te, zio...

Il sorriso che sbocciò sulle sue labbra era ancora timido e timoroso, ma anche un po' rincuorato dalle parole che l'uomo, saggiamente, le rivolse. I suoi consigli, così come la sua figura, erano preziosi per lei, una sorta di caposaldo sul quale l'Auditore avrebbe sempre potuto contare. Socchiuse gli occhi sorridendo dolcemente, quando Raiden le prese il viso fra le mani e le posò un bacio sulla fronte, sentendo il proprio Vento rinforzarsi grazie all'effetto di quello del Consigliere, che le stava soffiando dentro tutta l'energia del quale disponeva. Sospirò appena un po' più forte, ringraziandolo in un sussurro per quel gesto d'affetto che aveva avuto l'effetto di ridonarle un po' di buonumore.
Raiden aveva pienamente ragione: lasciarsi abbattere da qualcosa che ancora non era accaduto non giovava nè a lei nè a chi le stava attorno. Avrebbe dovuto portare avanti la proria vita come sempre, provando a sorridere al futuro e confidando nelle buone azioni del Conflux che tutto preservava. Perlomeno, era quello l'intento della Terran, se l'uomo non avesse fatto un'altra scottante rivelazione che la lasciò completamente di stucco.

Comunque sai... Credo proprio che tra non molto lascerò il mio posto come Consigliere.

Perchè?

La domanda sorse spontanea, come sgomenta fu l'espressione sul viso dell'Auditore, mentre provava a ricacciare indietro l'angoscia che d'un colpo la pervase al pensiero che non fosse più Raiden a guidare la Sempreverde.

Comincio ad essere troppo in là con l'età per certi compiti e non voglio fare come i Druidi che non lasciano mai posto ai Giovani.
L'affinità ad un Elemento non significa saggezza, quello forse è l'unico limite reale che ho sempre riconosciuto loro.


Scosse la testa, come a voler negare quella giustificazione che, considerando l'età dell'altro, era più che valida. Sapere che c'era Raiden, sapere di poter contare sulla sua saggezza per qualsiasi questione di vitale importanza per i Terran era la cosa che le faceva fare sogni tranquilli la notte. Certo, di sicuro lo zio non sarebbe scomparso e sarebbe rimasto all'interno della Gilda a disposizione di chiunque avesse avuto bisogno di lui -Terran Verdigris compresa- ma chi avrebbe preso il suo posto, dimostrando di possedere le stesse qualità del suo predecessore?
Era una domanda che non andava affatto sottovalutata.

Mi raccomando, non farne parola con nessuno.

Chi verrà eletto dopo di te?- chiese a bruciapelo, neanche rassicurando l'altro sulla sua richiesta: lo avrebbe fatto a prescindere, quindi non c'era bisogno che perdesse tempo a farlo -E come faremo senza di te?

I Terran avevano bisogno di lui, specie in un momento tanto delicato come quello. Ma Rebecca non voleva lasciarsi prendere nuovamente dalle sue paure e per quanto quella sconvolgente notizia spingesse le sue lacrime a pungerle l'angolo degli occhi, la bella italiana cerco di trattenersì dal piangere, sorridendo in maniera amara e sconsolata e ricacciando indietro quella punta di rabbia che per un attimo aveva sconvolto il suo animo. La tartaruga posata sul suo grembo però poteva avvertire lo sconvolgimento della giovane donna, tanto da sottrarsi alle sue carezze anche essa impaurita. Quando se ne rese conto, Rebecca si dispiacque di averla spaventata e provò a chiederle scusa silenziosamente, posando delicatamente i polpastrelli sul suo guscio duro.

... E tu invece, quali progetti hai per il tuo futuro?
Ti sta piacendo insegnare ad Hogwarts?
Come sta quella gran donna della Preside Bergman?


Non ho altri progetti futuri, purtroppo.- forse dedicarsi a qualcosa di nuovo l'avrebbe aiutata a non pensare a tutto il resto -Ma mi piace stare ad Hogwarts, a contatto con i miei colleghi e gli altri studenti. Sono riuscita persino a farmi ben più di un amico...- Tisifone e Logan si potevano già definire come tali nel cuore dell'Auditore -E la Preside sembra una donna forte e difficile da abbattere. A volte quando la guardo, mi sembra di scorgere in lei l'immagine di una quercia secolare- insomma una persona che sapeva fare il suo lavoro, ovvero condurre la maggiore scuola europea di magia.

E tu zio?
Cosa farai, una volta smessi i panni di Consigliere?


Doveva chiederglielo, almeno per rispetto nei suoi confronti, anche se non riuscì proprio a nascondere una punta di delusione in quella domanda, rivolta principalmente per assicurarsi che la decisione presa fosse definitiva.

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