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Messaggioda Gérôme » 27/04/2017, 17:32

Complimenti... Il bilanciamento tra tacchino e cavolo è praticamente perfetto.
Il dosaggio di sale e salsa tonnata poi garantisce un'esplosione di gusto ricca!
La scelta del pane integrale, per concludere, la trovo ben più che azzeccata per il retrogusto finale ai cereali...
... Soddisfatta della recensione, chef Danvers?


Wow... non so se tu abbia messo in fila parole a caso o meno, ma ti assicuro che comunque il risultato è una recensione coi fiocchi!

L'importante è questo!

Dovrei dedurre che tu te ne intenda di cucina?
No, perché io altro ai panini non vado, sappilo, quindi alla prossima scampagnata potresti cucinare tu!


Se per te va bene che alla prossima scampagnata ci siano torte o crostate, allora siamo a posto!
Ho il diploma di Mastro Pasticcere, per quanto anche nella cucina normale non è che faccia propriamente schifo...


Ma sì, ovvio che anche per lui fosse messa in conto la possibilità di rivedersi e fare sul serio un'altra gita a stretto contatto.
Si stava trovando bene con Kara, perché quindi fermarsi lì? Finalmente dopo tanto tempo una nuova conoscenza femminile genuina e piacevole.
L'ultima era stata Cappie ma risaliva a più di un anno prima e le ragazze in un modo o nell'altro sapevano sempre come rallegrare l'anima, soprattutto quella ragazza.

Pensi quindi che c'entri il Conflux con quanto successo tra te e Nimue?

Se è accaduto, io voglio pensare che sia stato per una ragione, devo solo ancora capire quale, nel frattempo, per adesso basta schiave!

"Ogni persona ne influenza un'altra, e questa ne influenza un'altra ancora, e il mondo è pieno di storie, che in realtà sono sempre la stessa" ... è una citazione di uno scrittore statunitense, Mitchel Albom se ricordo bene. Credo che renda abbastanza bene il concetto dell'essere tutti legati e dell'Equilibrio che tutto governa, no?

In effetti, per essere calzante è calzante, ma trovo più bello sperare che la mia storia sia comunque unica a modo suo.
Mi piacerebbe scoprire che l'Equilibrio sia solamente il vento che aiuta le vele, nella barca della nostra vita, a spiegarsi nella giusta direzione.
La corrente dell'acqua può farci sbandare, possiamo anche scegliere di direzionare le vele altrove, quindi un po' di libero arbitrio misto ad un po' di destino.


Una metafora tipicamente Acuan dell'Acqua, ovviamente, ma cosa ci si poteva aspettare se non qualcosa del genere?
La Danvers aveva ragione: parlare con qualcuno di un po' estraneo faceva bene al cuore, all'anima, allo spirito, perché veniva tutto più facile, tutto più limpido.
Ma non era ugualmente un balsamo altrettanto fantastico quello di provare emozioni nuove col semplice sfiorarsi della pelle?

Io... credo sarebbe meglio che tu la spostassi, prima che faccia qualcosa di molto inappropriato.

Allora io dovrei chiedere a te di spostare interamente il tuo corpo, prima che la mia, di voglia inappropriata, si faccia troppo persistente.

Corrispose la prese più intrecciata delle dita, guardandola abbastanza intensamente e sospirando, prima di sorridere, così da smorzare poco poco la tensione appena creatasi.
Gli faceva sangue e sesso, ok? Qualche problema? Era da molto tempo che non sentiva certe pulsioni così forti e non solo nella zona bassa, quindi perché negarlo?
D'altronde Kara aveva fatto intendere di essere una persona piuttosto serena e tranquilla nell'ascoltare certe cose, anzi, forse pure "troppo", paradossalmente.

Qualcosa mi dice che tu e la ritenzione idrica siate due entità agli antipodi, mh?!

E non sai quanto sono diventata brava a sq*******e!

...

Sbatté le palpebre tre volte, lentamente, restando in silenzio e cercando anche di aprire bocca per fiatare ma l'espressione successiva di lei lo contagiò in una risata decisamente genuina.
Aveva sentito davvero... Ciò che aveva sentito?! Possibile che avesse seriamente detto una cosa simile? Assolutamente sì e le guance rosse imbarazzate della Danvers lo confermarono.
Si passò una mano tra i capelli, leccandosi le labbra senza guardarla direttamente negli occhi, perché sapeva quanto potesse sentirsi in difficoltà in quel preciso istante.

Oh cazzo...
Scusami, mi dispiace, non volevo dire quello che... cioè sì, è la verità, ma non volevo dirlo con così tanta leggerezza!
Perdonami davvero, che razza di figura...


Ma perdonarti di che cosa?
Al massimo sono io a doverti chiedere scusa...
... Ho avuto la fantasia fin troppo galoppante in questi ultimi secondi, ahahah!


Era un po' impossibile non immaginarla proprio in quei determinati e particolari atteggiamenti intimi, visto e considerato che ormai, si era capito, fosse capace di ricreare un idrante dalla... Va beh.

La storia della tua vita in breve, tanto i dettagli più intimi mi sa che li abbiamo già trattati, ahahahah!

Già trattati? Tsk, ma per chi mi hai preso? Quella era solo la punta dell'Iceberg, per rimanere in tema di Gildato del Ghiaccio!
Non hai la minima idea di cosa nasconda la mia mente da maniaco sessuale pervertito...
... Ahahah!


E pensi che potrei essere abbastanza brava da convincerti a rivelarmi qualche tuo segreto?

Tu chiedi, chissà che tu non possa ottenere facilmente le risposte che cerchi!

Le fece un occhiolino furbo e complice, ma anche abbastanza scherzoso, prima di passare alle cose più serie e raccontarle un altro poco di sé, cercando di non essere troppo prolisso.
Alla fine doveva essere una sintesi della sua vita in generale, non la storia dell'intera esistenza a partire dall'infanzia. E più parlava, più la guardava, più la guardava, più pensava quanto fosse deliziosamente bella.
Chissà come sarebbe stata, da bionda. Probabilmente ancora più meritevole. Magari con un paio di occhiali.

Quindi vorresti tornare ad insegnare a Cipro?
Sembra un lavoro molto impegnativo ma anche gratificante, e poi potremmo vederci spesso se stessimo entrambi in Europa!
Beh, sempre ammesso che tu lo voglia...


Puoi starne certa, Kara.

Fu piuttosto svelto nel risponderle, quasi istintivo, fissandola ancora, prima di chiederle qualche secondo per alzarsi ed avviarsi in direzione della sorgente, dove bevve altra acqua.

... comunque un po' sono contenta che tu non sia più impegnato con nessuna.
Altrimenti non saresti mai stato qui da solo, a Ferragosto... e forse non ti avrei mai conosciuto!


La Gilda è grande, in effetti l'essere entrambi Acuan non è necessariamente una garanzia...

Credi che anche questo possa considerarsi volere del Conflux?

A quelle parole, Gérôme interruppe momentaneamente il suo bere dalla sorgente, analizzando con attenzione il pensiero della ragazza come se fosse molto più importante di quanto pensasse.
Volere del Conflux. Lui, lei. L'amore mai ricambiato di Axell, lì, assieme alla persona lasciata dalla propria fidanzata proprio per aver perso la bussa a causa di Axell stesso.
C'era qualcosa di incredibilmente familiare in tutto ciò, davvero troppo familiare.

... È possibile.

Disse solo, inizialmente, scuotendo un po' la testa.

Ma di sicuro non ringrazierò l'Equilibrio dell'eccellente spuntino, perché quello è tutto merito tuo!

Alzò il pollice in sua direzione, restando però in piedi ed aspettando che lei facesse lo stesso.

Adesso devo proprio andare.
Incontro degli amici praticamente dall'altra parte del mondo e avrò bisogno di un'ora di riposo.
Senti... Cosa ne diresti di rivederci qui, tra otto giorni a quest'ora, per poi andare assieme da Alexis?
Le posso chiedere se sia libera per quattro chiacchiere, così ci togliamo subito il pensiero!
... E magari poi, potremmo trascorrere un altro po' di tempo insieme.
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Messaggioda Eibhlin » 05/05/2019, 17:50

[A Nord di Reykjavík - Villaggio Acuan - 26 Marzo 2114 - ore 10:00]


Essere la CapoGilda degli Acuan. Nel corso del proprio mandato, Eibhlin non aveva mai avvertito il suo ruolo di Guida come un peso, cercando di crescere, di diventare colei di cui i suoi confratelli e consorelle avevano bisogno. Il modello da seguire non era facile da raggiungere, ma si era impegnata anima, corpo e spirito la Johanndottir, perché aveva invocato l'aiuto di Acqua e Ghiaccio in lei per non lasciarsi mai sopraffare dalle paure, dalle ansie, dagli affanni che un ruolo del genere -e le conseguenti aspettative- arrecava. Mai un dubbio sul suo bellissimo viso, mai un tentennamento, mai una volta che la si vedesse spaesata o persa o spaventata. C'erano quelle emozioni, a volte si leggeva la preoccupazione, a volte il disagio, ma esse non erano mai accentuate, mai esplose, come se fossero sempre, perennemente, congelate. Persino i suoi due Consiglieri non avevano mai visto in lei traccia di quella debolezza umana, rendendole impossibile lasciarsi andare come, forse, avrebbe dovuto.
Era un circolo continuo ed infinito, che pareva non potersi spezzare mai. Eibhlin si era chiusa dietro quella corazza per così tanto tempo da non rendersi conto di quello che, dentro di lei, stava accadendo. Non soltanto erano bloccate le sue paure, ma anche i sentimenti, impedendo loro di controllarla come avrebbero dovuto invece fare. Non si era mai lasciata andare veramente la Johanndottir, mai, controllando ogni singolo aspetto della propria vita -anche quella privata- attraverso la forza coercitiva del Ghiaccio e la pazienza statica dell'Acqua. Gli elementi in lei agivano in maniera indisturbata, controllati e al tempo stesso controllando, in un rapporto reciproco che diveniva sempre più stretto man mano che la donna andava avanti con il tempo. Le sue relazioni erano state fallimentari, imputando il tutto sempre ed unicamente al proprio lavoro come Vice-Capo delle Infermiere e al suo ruolo di Oceano.
Ma qualcosa, questa volta, l'aveva colpita più duramente, come se finalmente Eibhlin si fosse resa conto di un particolare fino ad allora non visto.

Sento... Di aver preso una decisione sbagliata, stavolta...

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Le lacrime non solcavano quasi mai il volto della Fredda e Glaciale Acuan, se non nelle giuste occasioni, quelle in cui esse erano richieste. Ma un peso nel cuore lo stava schiacciando, imponendo a volte, in Eibhlin, la ricerca di solitudine e di un luogo dove pensare e riflettere alla sua recente relazione, troncata in modo netto dalla stessa Johanndottir. Da un po' di tempo si era resa conto di non poter conciliare la propria vita -piena di impegni- con una relazione. Aveva preso freddamente, dunque, la decisione di interrompere con il Sykes ogni rapporto sentimentale, mostrandosi fredda, altera e distaccata da tutto ciò, analizzando ogni cosa freddamente e con razionalità. Lo aveva trovato il metodo migliore per concludere nella maniera più serena possibile quella storia, ma nel corso dei giorni successivi Eibhlin aveva iniziato a sentire un sordo dolore dentro di sé, che la pungolava con insistenza.
Era indubbio che Logan le mancasse, era indubbio che quella decisione fosse stata sofferta... E allora per quale motivo non aveva pianto di fronte a lui? Per quale motivo si era comportata come un'automa, chiudendo tutto senza dimostrargli che a lui ci teneva sul serio? Erano passati mesi e in quei mesi Eibhlin aveva meditato di aver preso la giusta decisione. Saperlo, però, non la faceva stare meglio, non calmava affatto le fitte che a volte provava e che, liberamente, stava decidendo di provare, perché spaventata dall'idea di usare il Ghiaccio.
Per la prima volta aveva paura di uno dei suoi Elementi. Ne temeva le conseguenze, conseguenze che erano facili da prevedere, ma fino a quel momento ignorate. Aveva creduto la Johanndottir che poteva avere il pieno controllo sul Ghiaccio, sfruttandolo, senza subirne le conseguenze, ma così non era stato. Nel tentativo di essere perfetta, aveva perso di vista le cose veramente importanti della vita, come la sua relazione con Logan, una relazione che avrebbe potuto renderla, tutto sommato, molto felice.

Il mio cuore si sta cristallizzando come questa terra, ricoperta dal Ghiaccio.
Ho creduto che fosse giusto essere come l'Acqua ed il Ghiaccio.
Ma quale prezzo ho pagato nel raggiungere la perfezione assoluta?
La mia vita non mi appartiene più ed io non esisto, se non in funzione del mio ruolo.
L'Oceano... l'Oceano è vasto, è immenso e profondo...
Ma nessuno rammenta che esso è anche freddo e gelido...
E nel gelo, quale sentimento mai potrà fiorire senza calore?


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Sola, nel cuore della Foresta innevata che circondava il villaggio degli Acuan, Eibhlin camminava, ponderando tali pensieri dentro di sé, giungendo a conclusioni piuttosto dolorose per lei, che aveva sempre mantenuto il controllo su di sé. Mai una volta era stata capace di abbandonarsi fra le braccia di Logan, né tantomeno di Joël, suo precedente compagno. Mai una volta avevano visto sul suo viso il godimento puro, crudo, sincero, spontaneo, come se una parte di lei rimanesse sempre molto distaccata dalla realtà. Del Ghiaccio aveva fatto la propria culla per molto tempo, ma era giunto il termine di quella condizione. Sentiva dentro l'Oceano la voglia di cambiare le cose, di cambiare lei stessa, di diventare nuovamente imperfetta.
Conquistandosi così l'umanità andata perduta, ma che forse l'avrebbe salvata da un destino di solitudine, un destino gelido, un destino nel quale la sua mano non scaldava e non sarebbe stata scaldata da nessuno.

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Qualunque decisione io abbia preso in passato, non commetterò di nuovo lo stesso errore.
Imparerò a lasciarmi andare...
Imparerò a distaccarmi dal mio Ghiaccio...
E questa volta, ci sarà qualcuno che stringerà forte la mia mano.
Per sempre.


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Messaggioda Nausicàa » 19/05/2020, 22:30

Islanda - Covo segreto degli Acuan
31 Maggio 2114
11:10


... Ho perso.
La mia prima sfida... E ne sono uscito sconfitto.

Si poteva dire che questo fosse il primo, effettivo, banco di prova.
Potevo darmi una chance di credere nella mia autenticità.
Ma adesso è tutto nuovamente nel buio.
Non faccio che chiedermi se non sia stato un segno dell'Equilibrio.
A dimostrazione che di Typhon ce n'è e ce ne sarà sempre uno solo.

Non solo tu dovevi essere convinta.
Dovevo convincere anche e sopratutto me stesso.
Quando hai accettato al mio posto la sfida davanti a quei ragazzi, lo hai fatto per spronarmi nel credere di più nella mia differenza pari a zero con l'altro vero me.
E il risultato è che ora ci credo ancora meno di prima.

... Credo sia meglio separarci.
Tu potrai non avere alcun dubbio su di me ma io ne ho fin troppi.
Non si può avere una relazione serena quando uno dei due è insicuro sulla propria stessa esistenza.
È doloroso, ma non vedo altra soluzione…

Io non sono come tutti gli altri.
Le tue parole avrebbero senso con chiunque, ma non con me.
Non sto dicendo di essere automaticamente sconfitto.
Però ad ora si è solo rinnovata la convinzione più negativa di tutte.
Le persone hanno bisogno di prove per credere.
La fede va bene quando si tratta di qualcosa all'infuori di noi, la metafisica.
Ma quando si tratta di fisica, di personalità, ci vuole concretezza.
Io non voglio lasciarti andare, ma devo darti la libertà di lasciare me.
E bada bene, non è una implicita richiesta di non mollare.
Dico sul serio, riflettici, per favore…


... Adesso capisci Fujiko?
Le sue parole, non riesco proprio a scacciarle via dalla mia testa!


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La neve che cadeva a fiocchi, ricoprendo il villaggio di un perenne manto innevato.
L'Acqua in subbuglio, smossa dagli ultimi avvenimenti accaduti.
Dopo giorni e giorni passati in silenzio per aiutare la migliore amica a riprendersi un po', alla fine la Patroklos non ce l'aveva fatta.
Fujiko si era rifugiata all'interno del Covo degli Acuan, per ristabilire una connessione più forte con il proprio elemento. Era solo un'assistente, poteva chiedere di farsi anticipare le ferie così da ritrovare un po' sé stessa, un punto d'incontro con il Ghiaccio e per dedicarsi, segretamente, alle ricerche per Shuyun.
Non aveva detto nulla alla greca riguardo il lavoro che stava svolgendo per il Sagitta. Era e continuava ad essere un segreto che preferiva mantenere, anche perché adesso, grazie a quella scusa, poteva dedicarcisi con maggiore impegno.
Certo, non era affatto una bugia che le servisse del tempo per sé stessa, semplicemente la Danma non era il tipo di donna che si lasciava andare ai propri dispiaceri e alla propria tristezza, rimanendosene con le mani in mano.
Il suo lavoro doveva essere comunque svolto senza alcuna discriminazione, un retaggio da Ghiaccio che le era rimasto, nonostante il suo Elemento fosse stato ridotto a ben poca cosa.
Nausicàa non aveva posto domande, lasciando libera la giapponese di trascorrere il tempo che le serviva in Gilda.
Ma dopo tutto quel silenzio e dopo aver compreso che il suo cuore fosse abbastanza integro da permetterle di ascoltare i singhiozzi del proprio, la MagiArcheologa si era diretta nello stesso luogo, quella mattina, spiegando finalmente per filo e per segno che cosa fosse successo fra lei e l'Uragano.

Capisco che ancora una volta avevo ragione... E ti giuro, ne sono profondamente dispiaciuta Nana.

Io no, avrei dovuto darti ascolto e non buttarmi a capofitto come una totale idiota...
Mi fa così male il petto... Non riesco a capire se sia per la delusione o un infarto...


Dubito che tu, sana come sei, possa avere un infarto in questo modo... Ma di certo la delusione è stata tanta.

Sì e faccio troppa fatica a capire il suo punto di vista!
Che diavolo, era solo una sfida!
Perché non può semplicemente andare avanti?!


Non so cosa dirti... Lo conosco così poco anche io e non siamo nemmeno in contatto con nessuno che gli sia amico da tanto tempo.
L'unica cosa che potresti fare è parlare con il Typhon di questo mondo, ma...


... Andare a chiedere udienza all'Uragano, futuro Jinn del Fuoco?
Sì, lo so, ho già scartato quell'ipotesi perché è impossibile da realizzare.


E se per Nausicàa era impossibile voleva dire che le aveva davvero pensate tutte, al fine di giungere ad un risultato.
Ma qualunque strada avesse percorso nella propria mente, finiva sempre con il risultare o troppo scortese, o troppo vaga o troppo offensiva.
Non c'era verso che ella incrociasse Typhon Seal giovane, a meno che non gli fosse andata a sbattere per caso contro il muso.
Ma di certo la casualità non era una scienza alla quale ella potesse fare affidamento, non in quel momento così delicato, dove la sua delusione le impediva di comprendere le ragioni dell'uomo.

Credevo di essere davvero importante per lui...
Credevo che mi volesse al suo fianco, a tutti i costi...
Che non ci fosse niente, ASSOLUTAMENTE NIENTE, che potesse separarci...


Ti ha parlato di incertezze, Nana, incertezze sulla propria esistenza.
È normale che tu non riesca a capirlo, non ci riuscirei nemmeno io, perché diciamoci la verità: chi fra noi due ha mai avuto dubbi sul fatto che esista?


Nessuna delle due, infatti.
La situazione del Seal era una situazione molto complessa e delicata, la stessa che Fujiko aveva sempre paventato, cercando di mettere in guardia la migliore amica.
E adesso Nausicàa si ritrova esattamente come lei, con il cuore gonfio di lacrime e all'orizzonte la pessima prospettiva di perdere una persona davvero unica e speciale.
Con un'unica, sottile differenza: la Danma soffriva, ma al tempo stesso aveva ritrovato un po' di speranza, mentre la Patroklos sentiva su di sé l'incertezza di una relazione che non sapeva più se portare avanti o meno.

Ma fino a qualche giorno prima mi ha detto quelle parole!

In questo caos dettato da timori, preoccupazioni e quant'altro... Incontrarti è stata la novità che non mi ha mai messo paura o irrequietezza.
Il tuo sorriso ha permesso al mio cuore di battere più forte e farmi capire che certi sentimenti fossi sempre e comunque in grado di provarli.
... Mi dispiace di correre così tanto e mi dispiace dire qualcosa che potrà sembrarti esageratamente solenne ma...
Ti conosco da poco ma già sento che se da un attimo all'altro tu non fossi più nella mia vita, ne morirei.


Quindi che cosa significa?
... Che non valgono più?
Che in fondo per lui... Non ero poi così importante?


... Ci sei rimasta davvero molto male, eh?

Sì, porca morgana, sì!
Lo sai quanto poco mi lasciavo coinvolgere dal prossimo, specie dopo quello che ho provato con il mio ex marito...
Ma lui è così unico e speciale che... Che mi è sembrato impossibile non buttarmici subito.
E non riesco ad accettare che lui non riesca a vedere il modo in cui lo guardo io... Vorrei solo che fosse felice di questo e tornasse ad essere quello di sempre...


Un desiderio egoistico, un pensiero egoistico, ma si poteva comprendere l'atteggiamento della Patroklos.
Il suo cuore non si spaventava così tanto dai tempi in cui aveva dovuto lasciare il marito babbano.
Aveva aperto sé stessa e si era esposta, credendo di fare la cosa giusta ed invece... Invece aveva sbagliato, totalmente.
Era stata lei a spingerlo a sentirsi reale, unico, e sempre lei a farlo partecipare a quella stupidissima gara.
Che per inciso, avrebbe vinto e aveva vinto, se solamente un certo Demone Ignis non si fosse messo in mezzo a romperle le uova nel paniere.

Giuro che soltanto il tornare insieme a te mi farà perdonare Mr Dicembre!

Mh?
Che cosa c'entra adesso Itsuki?


Se lui non si fosse messo in mezzo, a quest'ora Typhon e io non staremmo così!

... Lo sai che non puoi prendertela davvero con lui...

Posso eccome, invece!
Se non per questo, almeno per come ti ha ridotta!
Ma come hai fatto a perdonarlo?!


... Ha agito di conseguenza a ciò che ho fatto io, per anni e anni.

... Non è giusto.
Stai sfruttando meglio di me quello che ti ho detto la volta scorsa.


Sentiti fiera, vuol dire che sei un'ottima insegnante.

Sarà... Ma adesso mi sento solo avvilita, depressa e furiosa con me stessa...
Hai ragione, non posso pretendere nulla di così superficiale da lui.
Se fossi davvero così importante da riuscire a cancellare ogni sua lacrima, mi sentirei non la donna più fortunata del mondo, di più...
Ma Typhon non è un uomo come tutti gli altri e la sua condizione poi... Lo sta portando a soffrire così tanto e mi piange il cuore solo a pensarci.
Vorrei stargli accanto, Fujiko, lo vorrei tanto... Ma mi spaventa, perché se lui non riesce ad andare avanti, allora che cosa potremmo creare noi due insieme?
Sarebbe stato difficile già solo nascondere ciò che siamo, figurarsi se poi lui ha perso tutta la sua voglia di vivere...


Comprendeva bene il dilemma nel quale si era andata a cacciare la greca.
Ma per una volta, Fujiko non sapeva in che modo aiutare la migliore amica, essendo quella una situazione che andava ben oltre le proprie esperienze personali.
E poi, non si sentiva molto in grado di dare consigli di cuore. Lei che per tutti quegli anni non aveva ascoltato il proprio, in che modo poteva consigliare la MagiArcheologa?
Non sapevano molto dell'Uragano, del suo carattere, di quello che era importante o non importante.
Di certo c'era una meccanica molto più complessa dietro quella sfida, un qualcosa che era scattato dentro di lui e che lo aveva fatto retrocedere, completamente.
Quando aveva saputo la notizia da Nausicàa, era dispiaciuto molto a Fujiko di avergli detto il vero voto che avrebbe dato all'esibizione di Itsuki.
Di contro sapeva che, a mente fredda e lucida e animo più calmo, anche la sua di performance sarebbe stata giudicata diversamente.
Ma ormai era inutile dirlo, perché tanto non si poteva porre rimedio, non lei almeno.
Forse la Patroklos poteva ancora farcela, ma dentro di sé la Danma ne dubitava fortemente.

L'unico consiglio che posso darti, è di fare chiarezza dentro di te, Nana.
Io non posso dirti che cosa fare, nessuno potrà dirtelo... In questa decisione sei completamente sola, così come lo è lui, d'altronde.
Che tu ci creda o no, penso che lui si stesse davvero affezionando molto a te... Ma evidentemente la sua condizione è troppo grave e seria per riuscire ad accettarsi con tutta la serenità di questo mondo.


Se io gli stessi vicino...

Che cosa potresti mai fare per aiutarlo?

Non lo so!
Ma almeno non lo abbandonerei...


Non sei costretta ad abbandonarlo, Nana, al massimo stai rivalutando il tuo legame con lui.

Un legame che non so se riuscirò a ridimensionare, ora come ora...
Ho la strana e brutta impressione che se anche decidessi di chiudere tutto qui, rivolgerei sempre un sguardo verso di lui.


Non so proprio cosa dirti.
Lo sai, in questo momento sono l'ultima persona che può aiutarti in questioni d'amore.
Guarda che cosa ho combinato!
Mi ritrovo a sperare che Itsuki senta ancora un briciolo di amore per me da spingerlo a permettermi di ritornare... Quando avrei potuto correre da lui in qualsiasi istante e lui mi avrebbe accolta a braccia aperte.


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Che disastro, quelle due.
In amore sembravano una peggio dell'altra.
C'era chi si era lasciata sfuggire l'amore della sua vita e chi invece quell'amore avrebbe potuto raggiungerlo, se solo avesse fatto le cose in maniera più attenta ed oculata.
Nausicàa non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che in parte fosse colpa sua.
Anche se il Seal aveva negato subito ogni cosa, ma lei in colpa un po' ci si sentiva. Sia per averlo spinto a partecipare a quella sfida, sia perché faceva ancora così tanta fatica a comprenderlo.
Avrebbe dovuto concentrarsi, ricercare dentro di sé ogni singola parola detta, per capire, per comprendere, per analizzare.
Il mare su cui si affacciava la zona del covo lasciava che le onde si infrangessero sugli scogli innevati, mescolando al blu scuro il bianco della spuma e del ghiaccio.
Quello era il luogo ideale per parlare, per pensare, per non essere circondate, ma anche per rimanere da soli, a riflettere su ogni cosa.

Credo che adesso me ne tornerò un po' dentro il mio alloggio.
Ho trovato dei libri interessanti in Biblioteca, è un buon passatempo quando non devi fare altro che meditare.


Va bene, io me ne resto ancora un po' qui.
Non aspettarmi, potrei andarmene via in qualsiasi momento.


D'accordo Nana... Allora, buona riflessione.

Buona lettura...

Si sedette su un grosso cumulo di neve, stringendosi le gambe al petto e fissando l'orizzonte.
Un vento freddo e gelido le soffiava in faccia, ricordandole quello che stava perdendo, quello che forse aveva già perso.
Portandosi via quelle poche lacrime che di tanto in tanto venivano fuori e chissà fin dove le avrebbe fatte arrivare.

Che cosa devo credere?
Che il Conflux non vuole che io mi allontani?
Oppure sono solo mie fantasie queste e il Conflux non mi sta veramente parlando?
Se rimanessi con lui... Cosa cambierebbe?


Era facile immaginare che non sarebbe andato niente come avrebbe voluto lei.
Perché lei avrebbe voluto solo veder felice Typhon ed essere lei la fonte della sua felicità, ma... Questo non poteva chiederglielo, non poteva pretenderlo.
Come ogni essere umano, anche il Seal aveva bisogno di altro oltre il cuore per sentirsi concreto nella vita.
Anzi, lui più di tutti aveva bisogno di ritrovare la fiducia in sé stesso ed in ciò che era.
Ma quella fiducia non poteva provenire da una persona diversa da sé... Anche se, era buffo pensarlo, lui aveva un sé all'infuori di sé stesso a cui potersi appellare.
Ma che cosa ne poteva venir fuori da una simile chiacchierata?
Forse solo l'amarezza di non sentirsi uguale all'altro, di non sentirsi all'altezza dell'altro.

E dire che credevo di farti solo del bene....

Ad averlo saputo prima, avrebbe corrotto la giuria per farlo vincere.
Un pensiero che, detto a posteriori, valeva molto poco, ma tanto ormai che cosa importava?
Non aveva altro a cui aggrapparsi se non al senno di poi.
Perché se avesse dovuto pensare invece a ciò che si erano detti, non rimaneva davvero molto a cui appigliarsi.

La soluzione è credere ciecamente di esistere...
È dire a sé stessi che una sconfitta non è una condanna...
È alzare la testa verso quei pensieri che ti stanno condannando alla solitudine ed alla tristezza... E mandarli a quel paese, anzi no, direttamente a fare in culo!
... Questa è la soluzione... Non allontanarsi dalle persone che ti vogliono bene...
Non... Non allontanarti da me...


Già... Certo...
E come posso giudicare io il tuo stato d'animo, quando non ho mai dovuto lottare contro il pensiero di non essere degno di questo mondo?
Trama... Che stupida...


Sì, è infantile ed è stupido.
Perché per colpa di una sfida piccola, insignificante, inutile, stai perdendo quella più grande, quella più importante, quella per cui vale la pena sentirsi male se si fallisce.
Stai perdendo la tua lotta contro ciò che ti tormenta... E lo stai facendo nella maniera peggiore possibile, dicendomi che non vale la pena starti vicino perché tanto le cose non cambieranno mai.
Io ero disposta ad aiutarti a cambiarle, a farti vedere che tutto può essere reale per te, perché è così.
Chi ti ha giudicato ieri sera, ha giudicato solamente una canzone... Ma l'uomo che sei, la creatura che esiste nessuno può giudicarla, se non te stesso.
Eppure non ti stai nemmeno cimentando in quell'impresa, la dai automaticamente per sconfitta, al primo ostacolo!


Ti ho dato una colpa che non meritavi, solo perché non stavi mettendo me al primo posto...
Ma quanto posso essere diventata egocentrica?
Mi sa che ti sto facendo più male che bene... No anzi, non mi sa... L'ho fatto, l'ho fatto e basta...


Non lo so nemmeno io con quali presupposti tu possa tornare a ridere, a stare bene, ad andare avanti…
Ma sono convinta che quando due persone si vogliono bene, provano a superare insieme queste difficoltà.
Mi hai detto una cosa importante, qualche tempo fa, mi hai detto che ti terrorizzava l’idea di perdermi…
… Ma è evidente, forse, che questa paura sia niente, in confronto alla convinzione di non essere reale.


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Dopodiché c'era stato il suo ultimo discorso.
E infine il saluto di Nausicàa, che sentiva il bisogno di allontanarsi, perché prendere una decisione in quel momento era fuori discussione.
Si era comportata in maniera fredda con lui, distaccata, salutandolo cortesemente ma senza mai affiancarsi per dirgli una parola gentile e di conforto.
Sì, lui di conforto ne aveva tanto bisogno... Perché fondamentalmente era solo.
Anche se poteva non essere così.
Ma tutti i suoi vecchi affetti erano affetti dell'altro Typhon. E quello nuovo non aveva avuto ancora modo di affezionarsi a nessuno, anzi sì, a qualcuno sì.
La persona che alla fine lo aveva ridotto in quel modo.

E dire che per me... Nessuno, nessuno è paragonabile a te.
... Lo so che è stupido sperarci... Però...


Ormai nemmeno frenava più le lacrime.
Tanto ci pensava il Vento ad asciugarle, portandosele via con sé.
La ragione le diceva che avrebbe dovuto chiudere tutto, perché non c'era soluzione a quel problema, non c'era nulla che lei potesse fare per salvare quell'anima afflitta.
Se ne fosse stata in grado, avrebbe parlato con qualunque autorità del Conflux, per convincerlo di essere reale e che doveva solo rendersene conto, ogni giorno.
Ma se si fosse reso conto di essere reale e da meno rispetto all'altro Typhon?
Era quello ciò che Nausicàa non accettava: lui non sarebbe mai stato da meno e se avesse potuto, avrebbe organizzato una sfida Typhon contro Typhon, solo per fargli vedere di cosa fosse capace.
... Ma era meglio che ridimensionasse un po' i suoi pensieri la greca, perché di certo una cosa del genere non poteva essere attuata.
Forse però... Avrebbe potuto indire una nuova sfida, con la stessa giuria e ovviamente... Gli stessi partecipanti.
Certo, avrebbe dovuto convincere Haytham ad organizzarla, ma chissà, se fosse riuscita ad ingegnarsi nel trovare una prospettiva di guadagno... E poi aveva sentito molti studenti lamentarsi della votazione data al concorrente della Musashi, per via del malessere della Danma.
L'occasione perfetta? La fine degli esami, quindi gli ultimi di Luglio, una bella festa in piena estate.
La Patroklos avrebbe dovuto smuovere mare e monti per organizzare il tutto, ma se Typhon alla fine avesse vinto... Non avrebbe dimostrato a sé stesso di valere quanto quello originale, se non di più?

Frena ragazza, con calma...
Intanto devi superare il fatto che Fujiko ti possa uccidere per quello che stai pensando e poi...
Lui potrebbe vincere... Ma potrebbe anche perdere.


Un rischio ancora maggiore, dannatamente maggiore, perché in quel caso l'Uragano non avrebbe più avuto alcun dubbio sul fatto di essere solamente la brutta copia di un altro essere umano.
Nulla però le vietava di informarsi... Di fare qualche domanda... Magari allo stesso Haytham e capire che cosa ne pensasse.
O anche al professor Lamarck, per capire se fosse disposto a partecipare.
Di certo, se la cosa poteva essere fatta, avrebbe anche dovuto convincere Itsuki Amakura... Ma sperava che l'intervento di Kisuke rendesse l'Ignis ben disposto nei suoi confronti.
E poi chissà, magari stava offrendo la possibilità alla Danma di riavvicinarsi al suo unico amore, per cui perché non provare?

Informati e basta Nana... Non scalpitare...
Questa volta... Questa volta devo avere maggiore riguardo per il suo cuore e per la sua mente...
Ma se ci riesco... Se ci riesci...
... Come minimo me ne devi un milione di splendidi sorrisi.


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Το τέλος
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Nausicàa
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