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Messaggioda Monique » 11/11/2012, 23:24

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Sono il ghiaccio e l'acqua a caratterizzare la zona che si estende a nord della capitale islandese, Reykjavík: una landa ghiacciata e desolata, quindi, all'apparenza totalmente inospitale; eppure è proprio qui che si nasconde l'insediamento della Gilda Acuan, protetto da una cupola incantata che lo rende invisibile a chi non ha preso come sua guida l'Elemento Acqua; all'interno della cupola, la vita della Gilda prende spessore, con costruzioni magnifiche come i ponti ghiacciati che collegano le case tra loro ed il silenzio che avvolge l'ambiente in modo unico.
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Messaggioda Eibhlin » 13/11/2012, 18:05

[A Nord di Reykjavík - Villaggio Acuan - Due giorni dopo la morte di Pryce - ore 22.13]


Non era così strano, per gli Acuan, ritrovarsi nella taverna di Jiemod ad una certa ora: il tempo era, per la maggior parte di questi, molto relativo.
Poteva l'acqua risentire delle ore che passavano? Essa rimaneva placida, imperturbabile, immobile: così era la concezione dei suoi Eletti, per i quali i secondi, i minuti, le ore erano un modo come un altro di misurare il tempo, che però non doveva essere forzatamente il loro.
Eibhlin aveva passato la sua giornata all'Ospedale Magico della capitale, come sempre, a lavorare come Infermiera: molti si dispiacevano per lei, perché non era diventata una Medimaga come sua madre, e non capivano che era stata una sua scelta, una sua volontà; c'era chi nasceva col desiderio di curare i malati, e chi invece con quello di assisterli, di stare loro vicino.
L'Acuan Dilvium apparteneva alla seconda categoria: era convinta che se si rendevano speciali ed importanti le ultime ore di vita di una persona, se la si faceva stare bene fino all'ultimo secondo nel quale essa respirava, allora la morte perdeva in parte quella sua terrificante importanza; in questo senso, curando la malattia si poteva vincere o perdere, ma prendendosi cura del paziente... si vinceva sempre.
Inutile però spiegarlo a coloro che la conoscevano superficialmente, non avrebbero potuto cogliere le sottili sfumature di pensiero della giovane Oceano, così come veniva chiamata dagli Acuan che formavano la sua Gilda: quando qualcuno si dispiaceva per lei, perciò, si limitava a sorridere e ad alzare le spalle, lasciando che ciascuno credesse ciò che preferiva.
Per Eibhlin l'importante era fare il proprio dovere, mettere se stessa al servizio delle persone di cui si prendeva cura, il resto non era degno di crucciare la sua mente.
E dopo una giornata di lavoro, rientrare al villaggio e dirigersi alla sua taverna preferita era per lei la gioia più grande: attraversò il grande ponte di ghiaccio sospeso che collegava l'entrata del villaggio alla taverna, e da cui si diramavano poi molti altri ponti più piccoli, ed entrò all'interno del "Glyttir Björn", Orso polare in islandese; invece di trovare la solita atmosfera tranquilla e raccolta, però, Eibhlin venne accolta da un mare in tempesta, le cui onde impetuose si rispecchiavano nei volti degli uomini e delle donne presenti.

Hvað er gerðist?
(Che cosa è accaduto?)

Domandò subito Oceano, voltando il capo a destra e a sinistra, cercando qualcuno che potesse fornirle qualche spiegazione: come la goccia che cerca il suo posto nel mare, subito i presenti le si avvicinarono, chi scuotendo il capo, chi incredulo, chi preoccupato; uno di loro allungò il braccio verso Eibhlin, porgendole il giornale che veniva distribuito nella comunità magica di Reykjavík.

Pryce er dó.
(Pryce è morto.)

Þetta getur ekki verið...
(Non può essere...)

Prese il giornale con la mano appena tremante, lo sguardo che andava a cercare l'articolo che riportava quella sciagurata notizia: lo lesse velocemente, lo sguardo che vagava da un rigo all'altro, prima di alzare lentamente il capo e voltarlo alla sua sinistra, verso l'unica persona di cui si fidava davvero.


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Er sannleikurinn?
(E' la verità?)

Chiese a Chryvayle, la moglie del precedessore di Eibhlin, che annuì lentamente con fare grave.

þeir vilja til að eyðileggja einn eftir að öðrum.
(Vogliono distruggerci uno dopo l'altro.)

Lo sguardo di lei venne portato lentamente verso il basso, il giornale fu restituito a colui che glielo aveva prestato: scosse il capo, lasciandosi incorniciare il viso diafano dai lunghi capelli biondi.

Ekki tekist að markmiði þeirra. Jafnvægi vilja vera varðveitt.
(Non ci riusciranno. L'equilibrio verrà preservato.)

Mormorò, rivolta a tutti e a nessuno: era sicura che i Terran avessero già inviato una delegazione al successore di Pryce, e che a giorni avrebbero avuto notizia della sua nomina; chiunque fosse così sciocco da attaccare l'ordine delle Gilde, non aveva ancora capito una cosa...

Gildisbróðir verið til áður en galdur, Þeir eru á sama galdur.
Ekki er hægt að verða eytt.

(Le Gilde esistono da prima della magia, esse sono la magia stessa.
Non possono essere distrutte.)


All'interno della taverna calò il silenzio, ma Eibhlin poteva sentire gli animi degli Acuan ritrovare la calma, ed attingere dal loro Elemento la forza di placare la propria agitazione; Oceano annuì appena, quasi ad un pensiero silenzioso balenatole nella mente, e diede le spalle ai presenti, pronta ad uscire dalla taverna per tornare nella propria abitazione, quella nella quale viveva singolarmente, lontano dalla sua famiglia di sangue ma a stretto contatto con i suoi Confratelli e le sue Consorelle.

það er kominn tími af að hafa samband við Ignis.
(E' ora di contattare gli Ignis.)


[END]
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Messaggioda Martha » 26/08/2013, 0:23

[Acuan Burrow, Reykjavík - Domenica, ore 10:00]


Un'altra settimana era passata ad Hogwarts e un altro week-end era arrivato per la docente, da passare insieme ai suoi confratelli. Martha camminava per le vie ghiacciate del rifugio Acuan, sua nuova casa, sebbene quel luogo nulla avesse a che fare con un rifugio: il villaggio, posto poco più a nord della città islandese di Reykjavík, possedeva tutti i comfort necessari affinchè i suoi abitanti avessero di chè vivere in serenità. C'era una taverna, il ritrovo tipico di tutta la gente del posto, comode case in legno, ben riscaldate al loro interno, scuole, laboratori, spazi dedicati ai bambini e biblioteche. Nessuno soffriva dell'assenza di qualcosa, nessuno aveva bisogno di altro perchè ciò che li circondava- il ghiaccio nel villaggio, l'acqua a poca distanza da esso- era tutto ciò di cui gli Acuan avessero bisogno per stare bene. La donna si meravigliava del sentimento di completezza che provava ogni qual volta ritornava in quel posto. A volte toccava avida la neve che lì regnava sovrana, osservandola sbriciolarsi fra le sue mani per poi fare ritorno, sotto forma di acqua, al suolo. Sorrideva felice ai suoi fratelli e sorelle, gustandosi quella sensazione di benessere che la pervadeva in tutto il corpo. E c'era solo una perona alla quale doveva tutto questo: Eiblhin Johanndottir. L'Acuan Diluvium l'aveva accolta nella Gilda come una figlia, aprendole davanti un mondo che la donna non avrebbe mai potuto sognare. Si sentiva bene, in pace con sè stessa, nonostante le ombre che avevano fatto parte della sua vita non fossero ancora scomparse del tutto. Ma quello era un problema che Martha avrebbe risolto e che, anzi, stava risolvendo. Quando si trovava lì, però, tutto spariva, ogni pensiero negativo era dimenticato, per lasciare spazio alla gioia di nuove scoperte e nuovi studi da portare avanti. Essere un Ruscello significava doversi impegnare per poter raggiungere i gradi più elevati della Gilda: era un'iniziata, una nuova allieva da istruire per permetterle di comprendere al meglio la dottrina e la filosofia degli Acuan. E la donna era più che intenzionata a dimostrarsi degna di un tale privilegio.

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La neve scricchiolava sotto gli stivali foderati di pelliccia, mentre si dirigeva verso la Biblioteca principale. Indossava un maglione di lana color verde, jeans, stivali e un cappotto non troppo pesante, con le maniche larghe e comode. Non aveva bisogno di altro la donna per proteggersi dalla rigida temperatura che non saliva mai sopra lo zero. L'elemento che era dentro di lei, seppur non la proteggesse completamente dal freddo, ne mitigava tuttavia l'effetto, rendendole piacevolmente ventilati i climi freddi e piovosi che imperversavano in Inghilterra e su tutta la Gran Bretagna in generale. Attraversò un ponte di ghiaccio, incantato magicamente affinchè le persone evitassero di scivolare ad ogni passo. Provvedimento questo che aveva scatenato le proteste di molti bambini Acuan, desiderosi invece di poter giocare scivolando sul ghiaccio con slittini e altri utensili utilizzati per quel gioco. Martha sorrise ad un gruppo di bambini che le passò accanto salutandola con vivacità, mentre infine l'edificio adibito a Biblioteca si stagliava davanti ai suoi occhi, lasciandola per un attimo senza fiato. Era una costruzione imponente che agli occhi di tutti pareva fatto solo ed esclusivamente di ghiaccio. In realtà, l'edificio in sè era fatto di legno scuro, incantato magicamente affinchè riflettesse la realtà dentro al quale era stato costruito. L'interno si snodava in mezzo a mille scaffali colmi di libri, mentre mirabolanti lampadari di cristallo pendevano dal soffitto, come tante gocce d'acqua cristallizzate. Avrebbe passato la mattinata all'interno dell'edificio, portando avanti i suoi studi sul linguaggio segreto utilizzato dagli Acuan. In quanto membro più giovane- non per età, per sua sfortuna- la donna aveva deciso di mettersi in pari con il resto dei suoi confratelli, dedicando quante più ore possibili allo studio e all'appredimento. Con quella determinazione in corpo, quindi, la docente varcò le porte della Biblioteca, immergendosi nel suo silenzio rassicurante.
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Messaggioda Eibhlin » 27/08/2013, 12:14

[A Nord di Reykjavík - Villaggio Acuan - Domenica - ore 10.19]


La Domenica era uno dei giorni che Eibhlin preferiva: durante gli altri giorni, i suoi impegni come Vice Capo Infermiere la tenevano in ospedale fino a tardi, per occuparsi dei molti pazienti in degenza, impedendole così di tornare presto dai suoi amati Confratelli; l'ultimo giorno della settimana, invece, era per lei dedicato non tanto al riposo, quanto alla comunione con Acqua e Ghiaccio all'interno del Villaggio Acuan, la sua casa.
Lì, la giovane donna si liberava dei panni dell'Infermiera Johanndottir per indossare quelli dell'Acuan Diluvium, l'Oceano, la personificazione concreta e umana degli Elementi dell'Acqua e del Ghiaccio poiché Ceres l'aveva scelta, benedicendola col dono del Mana nonostante la Trama scorresse nelle sue vene fin dalla nascita: ed era con quelle spoglie, quelle che più le appartenevano, che Eibhlin stava ora passeggiando per le vie del villaggio, con un sorriso leggero sulle labbra ed il passo elegante, quasi etereo di chi non doveva nemmeno sfiorare il pavimento coi piedi, come se potesse semplicemente fluttuare e scegliesse di non farlo al solo scopo di mischiarsi coi "comuni mortali".
Niente freddo per lei, nessuna percezione di un clima basso e rigido, e come avrebbe potuto quando di Ghiaccio era fatto parte del suo spirito? Un vestito blu a maniche lunghe, dunque, a richiamare le profondità acquatiche, fasciava le forme sinuose dell'Oceano, un abito con vita alta, stretto sotto il seno da una cintura di un azzurrino pallido, per omaggiare la neve, lasciato poi morbido dalla cintura fino alle ginocchia, libero di sfiorarle la pelle dei fianchi e delle cosce ad ogni movimento; ai piedi calzava degli stivali blu scuri, alla cavallerizza e dunque lunghi fin sotto il ginocchio, con un accenno di tacco molto lieve, giusto per non avere le suole completamente raso terra.
Capelli raccolti solo parzialmente con un fermaglio a forma di fiocco di neve, il bracciale Acuan sempre al suo posto, al polso sinistro, così come la bacchetta, nascosta in una tasca invisibile del vestito, e solo una sottile catenina d'oro ad ornare il corpo della donna che, per il resto, non presentava alcun orpello aggiuntivo, trovando inutile e fuori luogo indossare altri monili lì, dove erano l'anima e lo spirito le cose veramente importanti.
Tutti, accorgendosi di lei - e come non percepire il proprio Elemento innalzarsi ed omaggiarla quando Eibhlin era nei paraggi? - s'inchinavano, mormorando un saluto reverenziale all'Oceano, ma molti si azzardavano anche ad avvicinarsi per poterla salutare in modo più personale: i bambini, soprattutto, sembravano molto felici nel poterle rivolgere parola, e lei sorrideva sempre a tutti, gentile e dolce come una madre, una sorella, una figlia, quasi un'antitesi per tutti coloro convinti che gli Elementi nel suo corpo la rendessero fredda col prossimo; e invece, in quel Villaggio, non c'era persona più gentile e premurosa, più attenta e dolce dell'Oceano, perché sulle sue spalle gravava il benessere e la prosperità di ogni Acuan presente, perché toccava a lei proteggerli e guidarli, e a nessun altro.
Un peso che, comunque, la donna accettava con gioia e serenità poiché non era sola, accompagnata dagli onnipresenti Acqua e Ghiaccio che le dimostravano il loro sostegno in ogni momento.
Furono molti, in quel breve tragitto che aveva una meta ben precisa, a congratularsi con lei per il premio Magi-Nobel ricevuto inaspettatamente qualche mese prima, a Roma, in Italia: era stata una vera sorpresa per lei, convinta di essere stata invitata in quanto uno dei membri di spicco dell'ospedale “Karenjía Olofdottir” ... aveva anche pensato di poter assistere, nel corso della serata, alla consegna di un riconoscimento mondiale a sua madre, la Medimaga Primaria di Medicina Mikaela Gregerdottir, ed invece si era ritrovata ad essere lei quella a ricevere un premio per l'impegno umano in campo ospedaliero, un riconoscimento molto importante per l'Oceano che, in fondo, non credeva di aver fatto nulla di diverso dal proprio lavoro; era stato nel corso di quella serata, tra l'altro, che la donna si era permessa di lanciare un appello - per quanto molto velato e riconoscibile solo dai diretti interessati - a Ignis, Terran, e anche alle comunità druidiche, promuovendo la ricerca dell'Equilibrio e la protezione di esso, sperando che qualcuno potesse accogliere quella sua indiretta richiesta di pace e collaborazione.
Ringraziò uno ad uno tutti coloro che le si erano avvicinati per porgerle le proprie congratulazioni, sorridendo con quella dolcezza eterea che la circondava - probabilmente dovuta all'incapacità d'invecchiare con lo stesso ritmo altrui, almeno esternamente, visto che si presentava con una figura molto giovane nonostante avesse ormai più di 30 anni - per poi riprendere il suo cammino fino all'imponente Biblioteca del Villaggio Acuan, una struttura di solido legno magico che, esternamente, appariva fatta di Ghiaccio, così da mantenere la comunione perfetta con l'ambiente nel quale si trovava immersa.
Era una donna, Martha Bennet, un giovane Ruscello, che stava cercando: l'ultima arrivata al Villaggio Acuan era anche la docente di Pozioni alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e come tale poteva allontanarsi dal suo luogo di lavoro solo nel weekend; nonostante questo, i Maestri e i Mari le avevano riferito con quanto impegno Martha si stesse prodigando per rimettersi in pari coi suoi Confratelli, studiando la lingua delle Gilde e tentando di apprendere quanto più velocemente possibile i nuovi incantesimi legati al suo Elemento, l'Acqua.
Eibhlin era molto fiduciosa delle capacità della donna, ed era sicura che presto si sarebbe integrata perfettamente in quella nuova realtà: vederla interagire coi Confratelli, sorridere più spesso, dimostrare una ritrovata serenità d'animo, erano tutti segni positivi che la facevano ben sperare per il futuro.

Oceano, che piacere vederVi.
Permettete al Vostro umile Maestro di porgerVi i dovuti omaggi e le più sentite congratulazioni per il Magi-Nobel che Vi è stato consegnato, e Vi prego di accettare le mie più profonde scuse per non essermi congratulato prima con Voi.


E' un piacere anche per me, Maestro, e la prego, non v'è ragione di scusarsi.
Dovrebbe anzi pensare alla sua salute e riguardarsi di più, non voglio rivederla come mio paziente in ospedale tanto presto.
Domani le porterò uno sciroppo al miele che sono certa farà miracoli per la sua tosse.


Troppo buona Oceano, siete troppo buona.
Che Ceres Vi protegga sempre, Guida della Gilda Acuan!


Eibhlin sorrise in direzione dell'anziano che aveva incrociato di fronte all'ingresso della Biblioteca: seppur fosse prassi comune, nella Gilda Acuan, rivolgersi in tono reverenziale all'Oceano, solo i maghi più anziani e dunque legati al passato mantenevano ancora un così rigido contegno con lei, al punto da sentirsi in dovere di scusarsi se, per ragioni di salute come in quel caso, non erano andati a casa dell'Acuan Diluvium per omaggiarla nel momento in cui veniva insignita di un riconoscimento mondiale.
La Johanndottir, dal canto suo, cercava sempre di tranquillizzare coloro che, come l'anziano Maestro, si preoccupavano per cose come questa, ponendo invece l'accento su problemi più gravi come la loro salute: allo stesso modo si rivolgeva loro con un registro più formale del "tu", nonostante potesse permetterselo, perché le sembrava una mancanza di rispetto parlare a persone anziane allo stesso modo con cui si rivolgeva, ad esempio, ai propri coetanei, o ai Confratelli più giovani per età.
Varcate le porte della Biblioteca, l'Acqua la guidò subito e le permise d'individuare velocemente la persona che stava cercando, la quale avrebbe probabilmente avvertito a sua volta la presenza dell'Oceano a poca distanza da sé: se dunque Martha si fosse voltata, avrebbe potuto incrociare lo sguardo dell'Acuan Diluvium, che in piedi di fronte a lei avrebbe sorriso in direzione della giovane Consorella.

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Straume... es esmu priecīgs redzēt jūs.
(Ruscello... sono felice di vederti.)

La salutò Eibhlin, ricorrendo alla lingua delle Gilde, quella universale tra Ignis, Acuan e Terran, per salutarla, accompagnando quelle parole da una leggera carezza sul braccio della donna, un modo come un altro per far percepire ancor più nitidamente all'Acqua di Martha la propria, e così facendo rinvigorirla.

Posso rubare un po' del tuo tempo?

Le domandò subito dopo, ritornando ad utilizzare la lingua inglese per rivolgersi a lei, consapevole che forse mantenere la lingua gildatica per tutto il tempo sarebbe stato uno sforzo non indifferente per l'altra, e dunque un grosso ostacolo alla conversazione.
Ultima modifica di Eibhlin il 27/08/2013, 14:07, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda Martha » 27/08/2013, 13:37

L'interno della Biblioteca era immerso nel silenzio, una cosa naturale visto il luogo nel quale si trovava. Martha salutò con deferenza alcuni Confratelli lì presenti, camminando lungo corridoi sormontati da scaffali pieni zeppi di libri. Tutti si conoscevano all'interno del villaggio, tutti dimostravano rispetto l'uno per gli altri e nonostante la donna fosse solo una novizia, nessuno le aveva mai fatto pesare quel particolare, accogliendola invece come una di loro a prescindere dal grado che occupava nella scala gerarchica. La pozionista si diresse verso uno dei tavoli liberi, posti lungo le enormi vetrate che sfruttavano la luce del sole irradiandola all'interno con un complicato incantesimo, per far si che la Biblioteca fosse sempre illuminata a giorno. Martha si sedette, togliendosi la giacca e sistemandola ordinatamente sulla sedia vuota al suo fianco. Aveva preso un libro di approfondimento sul linguaggio comune utilizzato all'interno delle Gilde: era un complicato sistema di fonemi e grafemi, che spiegavano l'origine semantica di ogni parola e il suo utilizzo in campo pratico. Molte delle parole ivi riportate erano già presenti nella memoria della docente, che approfondì con gioia le sue conoscenze; altre invece le erano ancora oscure, ma sapeva che ben presto sarebbe stata in grado di capirle e di utilizzarle in un semplice discorso. Era strano vedere una Pozionista, votata quindi alla branca scientifica della magia, studiare un sistema di comunicazione. Tuttavia, come il suo Maestro le aveva saggiamente spiegato, la comunicazione era la base delle leggi che governavano i rapporti fra gli esseri umani. E per quanto gli Acuan potessero comunicare tramite la fratellanza del loro elemento, utilizzare anche la parola non era un male e anzi semplificava molte cose.
La donna quindi era china su quel vecchio tomo, che sapeva di polvere e di antico, la mano destra immersa nei lunghi capelli castano scuri, dove sul dito indice spiccava l'anello che le era stato donato da Eibhlin. Erano passati una decina di minuti, quando Martha sentì qualcosa: il fluire accelerato del Ruscello dentro di lei, il mutare del suo corso da lento a veloce, pressante, quasi questo venisse rinvigorito da una pioggia incessante. La docente non aveva bisogno di alzare la testa per capire che l'Acuan Diluvium era lì vicino a lei e che probabilmente la stava aspettando, ma lo fece in segno di rispetto verso colei che era la personificazione perfetta di Acqua e Ghiaccio, verso la Sorella che l'aveva accolta all'interno della Gilda.

Straume... es esmu priecīgs redzēt jūs.
(Ruscello... sono felice di vederti.)

Ocean, tas ir gods būt jums šeit.
(Oceano, è un onore avervi qui.)

Disse, alzandosi in piedi di fronte al suo cospetto e accogliendola con un sorriso sincero e caloroso: era sempre una gioia quando l'Acuan Diluvium decideva di far visita ad uno dei suoi gildati e Martha non faceva eccezione. Lasciò che l'altra le sfiorasse il braccio in una carezza delicata, sentendo l'Acqua dentro di sè rinvigorirsi e scorrere impetuosa, quasi volesse rendere omaggio anch'essa al grande dono che l'Oceano le aveva fatto.

Posso rubare un po' del tuo tempo?

Sempre.
Colgo l'occasione per farvi le mie congratulazioni: ho saputo che siete stata insignita del Magi-Nobel per il vostro impegno in campo ospedaliero.
Nessuno avrebbe potuto meritarlo più di Voi.


Le parole della donna erano di sincera ammirazione e felicità per il prestigioso titolo assegnato al capo della Gilda Acuan. Era strano per lei esternare così tanto i suoi sentimenti, eppure quando si trovava di fronte ad Eiblhin qualcosa di più forte la spingeva a non nascondere nulla ma ad essere sempre sincera. Non aveva bisogno di celare nulla agli occhi dell'altra perchè essa la conosceva profondamente, lo sapeva.

Volete restare qui o preferite parlare fuori?

Chiese quindi con cortesia, aspettando la risposta dell'Acuan Diluvium in merito alla sua preferenza: se l'Oceano avesse scelto di restare all'interno della Biblioteca, Martha avrebbe liberato la sedia dove in precedenza aveva appoggiato il suo cappotto, aspettando che Eiblhin si sedesse prima di prender posto a sua volta; se invece la guida degli Acuan avesse preferito uscire fuori, la pozionista l'avrebbe seguita senza discutere.
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Messaggioda Eibhlin » 27/08/2013, 16:07

Ocean, tas ir gods būt jums šeit.
(Oceano, è un onore avervi qui.)

Sorrise compiaciuta nel notare che le formule di cortesia erano ormai stampate alla perfezione nella mente di Martha, guardandola con orgoglio pari a quello di una madre di fronte alla figlia nel momento in cui questa raggiungeva un grande traguardo: non era semplice imparare una lingua nuova, ed era risaputo che più grandi anagraficamente si era, più difficile risultava abituarsi ad una grammatica e ad un lessico nuovi, per non parlare poi della pronuncia; considerando anche che il Ruscello non era nella loro famiglia da molto, i suoi progressi erano stati veloci ed evidenti, motivi più che validi affinché l'Oceano si sentisse orgogliosa di lei.
Ma non era un caso se le due donne si erano incontrate lì, in quel momento: l'Acuan Diluvium voleva parlare con lei, e quale momento migliore se non quello in cui la docente di Hogwarts si trovava nel Villaggio? Preferiva di gran lunga interagire con la Bennet quando si trovavano in famiglia, piuttosto che disturbarla durante la settimana quando entrambe lavoravano duramente... e tuttavia non voleva interrompere i suoi studi, reputandoli tanto importanti quanto la volontà di parlarle, preferendo dunque chiedere alla diretta interessata se si fosse potuta prendere o meno la libertà di rubarle un poco del suo tempo.

Sempre.
Colgo l'occasione per farvi le mie congratulazioni: ho saputo che siete stata insignita del Magi-Nobel per il vostro impegno in campo ospedaliero.
Nessuno avrebbe potuto meritarlo più di Voi.


Ti ringrazio, Martha.
Oggi come allora rimango convinta che non fosse necessario premiarmi per il mio lavoro, seguendo questo criterio bisognerebbe premiare ogni medico o infermiere che si adopera per i propri pazienti...
- commentò l'Oceano, scuotendo appena il capo con un sospiro lieve - Ma se dare visibilità al mio lavoro potrà aiutare molti giovani maghi e streghe ad intraprendere la carriera medica o infermieristica, allora sono felice di aver potuto contribuire alla causa.

Concluse con un sorriso più deciso ora sulle labbra: non amava essere al centro dell'attenzione, lo accettava solo all'interno della Gilda perché era lei il punto di riferimento in essa, ma al di fuori di quel mondo Eibhlin si dimostrava essere una donna altamente schiva e poco incline al volersi far luce da sola; non sbandierava i propri meriti, agiva secondo coscienza spinta solo dal desiderio di poter aiutare il prossimo, poiché era quello il motivo per cui aveva deciso di diventare una Infermiera.

Volete restare qui o preferite parlare fuori?

Sarebbe un peccato continuare a turbare il sereno silenzio della Biblioteca con le nostre voci... usciamo, circondiamoci dei nostri Elementi.

Replicò l'Acuan Diluvium, rispettosa del silenzio che solitamente vigeva in quel luogo e ben desiderosa di preservarlo: fece così cenno alla donna di seguirla, ed insieme lasciarono momentaneamente la Biblioteca per uscire all'aperto, salutate non solo dal Ghiaccio che abbracciava quel luogo e dall'Acqua che scorreva poco più avanti in un corso lineare e continuo, ma anche e soprattutto dal calore e dai sorrisi dei Confratelli che si rivolgevano a Martha con saluti più o meno formali e s'inchinavano di fronte ad Eibhlin senza mai, però, avvicinarsi a loro; forse avevano capito che l'Oceano desiderasse conversare da sola col Ruscello, per questo si tennero a debita distanza da loro.

Vieni... facciamo una passeggiata.

Le propose la Johanndottir, prendendo a camminare al suo fianco per i ponti sospesi del Villaggio: forse, per la prima volta, Martha si sarebbe resa conto anche di un particolare che solo chi affiancava l'Oceano poteva notare, e cioè che gli animali presenti nel Villaggio, perlopiù renne, volpi polari e qualche esemplare di cavallo islandese, si avvicinavano all'Acuan Diluvium per farsi accarezzare da lei, per renderle omaggio, per ricevere un bacio di benedizione che li rendesse felici.
E quando questo succedeva, quasi sempre, forti erano i loro versi di gioia, versi che Martha non poté non udire visto che vennero interrotte, in quella passeggiata, da cinque volpi, tre renne e un cavallo; quella camminata, comunque, portò le due donne in una zona del Villaggio che probabilmente la Bennet aveva visitato poco, non avendo motivo per farlo... quella dove si trovava la casa dell'Oceano in persona.
Essa era molto particolare perché come la Biblioteca, e a differenza delle altre case, era anch'essa rivestita esternamente di ghiaccio, facendola apparire quasi parte di quel paesaggio e non una costruzione effettuata e creata per mano dell'uomo: inoltre, sul lato destro della casa, era presente un piccolo laghetto naturale, quasi una benedizione dell'Acqua che tentava in tutti i modi di essere vicina al suo emblema terreno.

Immagino che ti senta ancora più a tuo agio, qui - commentò dolcemente la donna, indicando a Martha proprio l'Acqua che si trovava a poca distanza da loro, essendo l'Elemento che albergava nel suo spirito - Andiamo a sederci, vuoi?

Propose alla sua interlocutrice, e in effetti non appena l'Oceano ebbe fatto qualche passo verso il laghetto, la neve di fronte ad esso si plasmò così da creare due poltroncine perfette di purissimo Ghiaccio, pronte solo per essere usate da loro: non appena Martha si fosse accomodata, anche Eibhlin avrebbe fatto lo stesso, accavallando la gamba destra su quella sinistra per posarsi poi entrambe le mani in grembo.

Ti chiedo perdono per aver interrotto il tuo studio, ma purtroppo il tempo per riuscire a parlare è talmente poco che devo sfruttare ogni momento a disposizione - iniziò a dire la donna, sinceramente dispiaciuta di averla infastidita - Dimmi, Martha, come ti trovi al Villaggio? Qualcuno è stato poco gentile con te, forse? Come procedono i tuoi studi?
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Messaggioda Martha » 28/08/2013, 13:30

Ti ringrazio, Martha.
Oggi come allora rimango convinta che non fosse necessario premiarmi per il mio lavoro, seguendo questo criterio bisognerebbe premiare ogni medico o infermiere che si adopera per i propri pazienti.. Ma se dare visibilità al mio lavoro potrà aiutare molti giovani maghi e streghe ad intraprendere la carriera medica o infermieristica, allora sono felice di aver potuto contribuire alla causa.


Annuì alle parole di Eibhlin, che si dimostrava sempre molto modesta quando si trattava di parlare del suo lavoro. Le sue parole le fecero venire in mente una sua ex-studentessa, Alexis Parker, una ragazza capace e intelligente che probabilmente avrebbe intrapreso una brillante carriera lavorativa. Sapeva che la ex-Delfinazzurro stava pensando proprio ad un futuro da Medimago e sperava in cuor suo che la ragazza riuscisse a raggiungere i propri obiettivi. Sicuramente, la Parker sapeva il fatto suo e ne avrebbe fatta tanta di strada. Tuttavia l'Oceano non era venuta lì da lei per un semplice saluto: la figlia dell'Acqua aveva bisogno di parlarle, o almeno così intuì la pozionista, di questioni private. Martha quindi attese che Eibhlin decidesse se rimanere lì oppure se continuare la loro conversazione all'esterno.

Sarebbe un peccato continuare a turbare il sereno silenzio della Biblioteca con le nostre voci... usciamo, circondiamoci dei nostri Elementi.
Vieni... facciamo una passeggiata.


Come più vi aggrada.

Rispose semplicemente, prendendo il suo cappotto e chiudendo il libro che stava consultando. Passando dalla Segreteria, lo restituì alla donna incaricata di occuparsi dell'archiviazione dei volumi lì presenti, ringraziandola per la sua gentilezza e uscendo dall'enorme edificio. L'aria era limpida e fresca a contatto con la pelle, mentre i raggi del sole baciavano lievi il volto della donna e quello dell'Acuan Diluvium al suo fianco. Passeggiare per le vie e i ponti del villaggio Acuan era sempre una meraviglia per gli occhi della docente, che non riusciva a smettere di bearsi di quella vista. Lo stretto contatto con gli Elementi che il rifugio offriva poi era un modo come un altro per rinsaldare il legame che si era instaurato fra l'animo della Bennet e l'Acqua che la circondava sotto le più svariate forme. Mentre passeggiavano, diversi tipi di animali si avvicinarono al duo, reclamando dolcemente le attenzioni dell'Acuan Diluvium. Martha si sorprese a notare gli sguardi adoranti di quelle creature, che sembravano omaggiare la figura del Capo degli Acuan allo stesso modo con il quale i suoi fratelli e le sue sorelle umani le rendevano omaggio. Scosse la testa, sorridendo sommessa, accantonando per il momento i pensieri e azzardandosi anche ad accarezzare una renna, che sembrò compiaciuta di quel gesto. Avrebbe dovuto aspettarsi molte sorprese da quel momento in poi, ora che il suo modo di vedere il mondo era totalmente cambiato.
Meta scelta dall'Oceano, infine, si rivelò essere proprio la sua dimora abituale, che eguagliava in bellezza la Biblioteca del villaggio. La donna rimase per un attimo interdetta, rivolgendo ad Eiblhin uno sguardo interrogativo: non era mai stata in casa sua, nè mai pensava che vi sarebbe arrivata tanto presto. Tuttavia, l'Oceano deviò verso destra, nel punto in quale sopravviveva in mezzo a tutto quel freddo un laghetto naturale. Un lieve sospiro di meraviglia uscì fuori dalle labbra della pozionista, che vedeva come un miracolo quella visione della natura.

Immagino che ti senta ancora più a tuo agio, qui

Immaginate bene, figlia dell'Acqua

Andiamo a sederci, vuoi?

Certo.
Vi seguo.


Quale meraviglioso dono aveva fatto Eiblhin alla donna? Mai come in quel momento la docente riusciva a sentirsi bene, provando un amore profondo nei confronti dell'Elemento al quale apparteneva e verso colei che ne doveva essere l'incarnazione. Sorrise dolcemente all'Acuan Diluvium, mentre questa creava coi suoi passi due poltrone di ghiaccio puro, invitandola a sedersi. La Bennet scelse la poltrona di destra quindi, sistemandosi con le gambe accavallate e aspettando in religioso silenzio che fosse la sua Guida a iniziare la conversazione.

Ti chiedo perdono per aver interrotto il tuo studio, ma purtroppo il tempo per riuscire a parlare è talmente poco che devo sfruttare ogni momento a disposizione

Non preoccupatevi, vi prego.
E' sempre un piacere poter conversare con Voi.


Dimmi, Martha, come ti trovi al Villaggio? Qualcuno è stato poco gentile con te, forse? Come procedono i tuoi studi?

Sorrise per il tono preoccupato che sembrava aver assunto la voce di Eiblhin e perchè non credeva mai possibile che qualcuno potesse essere scortese all'interno di quel villaggio.

Mi trovo molto bene, vi ringrazio. Devo ancora ancora abituarmi a tutto questo- disse, facendo con la mano un giro completo in aria- Ma sono convinta che sia solo questione di tempo. In quanto ai miei Confratelli, sono la gentilezza fatta persona. Mi hanno accolta subito come una di loro e anche se ancora non ho stretto un legame profondo con qualcuno, confido che questo avverrà presto- rispose sorridendo dolcemente- Sto cercando di concentrarmi sui miei studi per non rimanere troppo indietro. Per ora procedono molto bene, anche se non è semplice fare progressi quando non mi è possibile passare la maggior parte del mio tempo qui.

Aveva risposto alle domande dell'Oceano, rassicurandola che in nessun modo stava avendo dei problemi all'interno del villaggio e con la sua comunità. Tuttavia, la donna suppose [Intuito(P)= 32] che l'Acuan Diluvium l'avesse portata lì non solo per parlare dei suoi progressi e di come si sentisse, ma anche per altre motivazioni che probabilmente le stavano molto a cuore. Martha rimase un attimo in silenzio, ascoltando gli eventuali commenti di Eibhlin, prima di porre la sua domanda con cortesia e rispetto.

Vuole che le racconti come procede la vita di Zephyr Kenway ad Hogwarts?
So che vi sta molto a cuore la sua sorte...
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Messaggioda Eibhlin » 28/08/2013, 22:43

No, non era una semplice visita di piacere quella che l'Acuan Diluvium aveva deciso di fare a Martha, il giovane Ruscello da poco giunto alla Gilda, ma questo non voleva certo dire che non le interessasse sapere come stava, come si trovava all'interno del Villaggio Acuan: per coloro che venivano da fuori era spesso difficile integrarsi in una realtà così diversa dalla propria; alcuni ci riuscivano subito, senza alcuna fatica, per altri invece si trattava di un processo più lungo e complicato, che richiedeva tempo, volontà e pazienza, perché si trattava di approcciarsi ad un contesto sconosciuto ed inimmaginabile.
I Mari, i Maestri, persino i Fiumi e i Laghi che erano venuti a contatto con la donna avevano testimoniato quanto bene sembrasse essersi inserita nella realtà Acuan, ma Eibhlin preferiva avere conferma direttamente dalla voce di lei, direttamente dall'interessata; per questo le aveva posto quella domanda ed attendeva, ora, una sua risposta, seduta composta ma non in modo rigido, con una serenità nei modi di fare e nell'espressione del viso che ricordavano molto la calma piatta e rilassante, rassicurante quasi, degli specchi d'acqua quando il vento e le onde non li rendevano inquieti e pericolosi.

Mi trovo molto bene, vi ringrazio. Devo ancora ancora abituarmi a tutto questo...
Ma sono convinta che sia solo questione di tempo. In quanto ai miei Confratelli, sono la gentilezza fatta persona. Mi hanno accolta subito come una di loro e anche se ancora non ho stretto un legame profondo con qualcuno, confido che questo avverrà presto.
Sto cercando di concentrarmi sui miei studi per non rimanere troppo indietro. Per ora procedono molto bene, anche se non è semplice fare progressi quando non mi è possibile passare la maggior parte del mio tempo qui.


Sono molto felice di sentirti parlare in questo modo... siamo una famiglia, e tu ormai ne fai ufficialmente parte.
Certo, come in tutte le famiglie a volte possono esserci screzi ed incomprensioni, ma l'affetto che ci lega rimane saldo nonostante tutto, poiché l'Acqua ed il Ghiaccio ci hanno benedetti, ed questo è il dono più grande che potevamo mai sperare di ricevere.


Sentiva con forza dentro di sé ogni parola pronunciata, perché sapeva bene che, teoricamente parlando, il Mana, la forza della Terra, del Conflux, era un dono che faceva parte dello spirito dei Druidi, e che normalmente i maghi normali, quelli che richiamavano la propria forza nella Trama, non avrebbero dovuto possedere scintille elementali dentro di loro: così diceva la teoria, eppure la pratica era diversa e lei, Martha e tutti gli altri ne erano la prova; un dono doppiamente prezioso dunque, quello che possedevano, un dono che non avrebbero mai dovuto sminuire o sottovalutare.
Tolto questo, comunque, c'era altro di cui voleva parlare, questioni che riguardavano la Gilda e che avrebbero potuto coinvolgere la Bennet in prima persona, ed uno di questi punti fu preso in considerazione dal Ruscello stesso, dimostrando di possedere una perspicacia che Eibhlin non poté non apprezzare.

Vuole che le racconti come procede la vita di Zephyr Kenway ad Hogwarts?
So che vi sta molto a cuore la sua sorte...


Era una delle cose di cui ti volevo parlare, effettivamente.
Lascia però prima che ti ringrazi per averlo tenuto d'occhio da parte mia, immagino che come docente non ti sia facile focalizzarti su uno studente in mezzo a tanti... il tuo aiuto è molto prezioso, per me.


E quella riconoscenza si sentiva anche nella voce dell'Oceano, abituata a chiedere aiuto agli altri quando ne aveva bisogno per raggiungere i propri scopi.
D'altronde non era forse un mare formato da tante piccole gocce? Non era quell'insieme di gocce a renderlo ciò che era? E dunque come avrebbe mai potuto lei, da sola, mantenere l'Equilibrio, la pace, proteggere il Conflux, senza l'aiuto dei suoi Confratelli?
Come avrebbe mai potuto rendere parte della famiglia i nuovi eletti di Acqua e Ghiaccio, senza coloro che, in quel Villaggio, li accoglievano e mostravano loro cosa volesse dire essere parte di qualcosa?
Tutto ciò che faceva aveva un senso perché c'erano altre persone pronte a renderlo possibile, ecco quale fosse il suo pensiero, e non si trattava di una questione di modestia, ma di consapevolezza di quanto l'unione, anche e soprattutto in quei casi, potesse fare la differenza.

Prima che mi racconti le novità, inoltre, vorrei ribadire la mia disponibilità a rispondere a qualsiasi domanda ti venga in mente: non abbiamo mai avuto molto tempo per parlare da quando sei diventata una di noi, ma ora sono qui e possiamo recuperare.

Un altro sorriso accomodante ma sempre sincero incurvò le labbra dell'Oceano, che allungò il braccio sinistro verso il Ruscello di fronte a sé per stringerle la mano con la propria, dolcemente, con delicata premura perché non voleva metterla a disagio o imbarazzo, ma al tempo stesso voleva farle sentire di essere lì, di essere presente per lei, pronta a donarle tutta la conoscenza di cui disponeva.

Ti ho interrotto anche troppo...
Parla pure, sono pronta ad ascoltarti.


Disse infine Eibhlin, posando nuovamente la propria mano sull'altra, poggiata in grembo, per donare alla donna tutta la sua attenzione, lasciando semplicemente che una volpe artica, un cucciolo di quella specie a giudicare dalle dimensioni, si avvicinasse a lei e decidesse di accucciarsi ai suoi piedi come se il suo fosse un gesto di saluto e una richiesta di coccole, osservando intanto Martha con aria curiosa.

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Messaggioda Martha » 02/09/2013, 0:12

Non era stato facile all'inizio abituarsi al suo nuovo stile di vita: essere un Ruscello comportava partire dalle basi, passare ore e ore delle proprie giornate a studiare e ad interessarsi sulla storia che aveva condotto la fondazione delle tre Gilde e in particolar modo quella Acuan; significava anche apprendere nuovi incantesimi e allenarsi nelle apposite palestre, conoscere il loro scopo, portare avanti ricerche e coltivare il dono che la Natura aveva loro donato. L'ostacolo più grande tuttavia fu smettere quei panni di ostilità e diffidenza che avevano caratterizzato gli ultimi tre anni della sua vita, per riaprirsi al dialogo con il prossimo. Ovunque andasse, Martha era sempre la benvoluta, veniva sempre prontamente aiutata ed esortata a parlare con coloro che erano i suoi confratelli. Stava riscoprendo man mano quanto fosse bello avere delle persone vicino con cui parlare, persone della sua stessa età o di poco più grandi o più piccole. Ai tempi in cui Norrel era vivo, la pozionista aveva cercato di mutare il proprio essere, di cambiare per lui, per divenire una persona adulta, matura, all'altezza del suo mentore. Questo l'aveva portata gradualmente a perdersi gli anni della sua giovinezza, anni che per la donna erano ormai difficili da recuperare. Ma a tutto c'è un rimedio e da quando l'Acuan Diluvium l'aveva portata la prima volta nel villaggio Acuan, Martha sentiva di poter ricominciare una seconda volta, di non dover soffrire più per i fantasmi del suo passato. Non era ancora riuscita ad aprire il suo cuore a qualcuno abbastanza da raccontargli che cosa avesse provato in quegli anni nei quali Heathcliff era ancora vivo, ma tutto ciò non costituiva più un peso da portare interamente da sola. Per questo quando Eibhlin fu così premurosa da informarsi sui suoi progressi e sul suo stato d'animo, la docente potè risponderle a cuor leggero, rassicurandola che tutto andava per il meglio e che lei si stava ben ambientando in quella comunità.

Sono molto felice di sentirti parlare in questo modo... siamo una famiglia, e tu ormai ne fai ufficialmente parte.
Certo, come in tutte le famiglie a volte possono esserci screzi ed incomprensioni, ma l'affetto che ci lega rimane saldo nonostante tutto, poiché l'Acqua ed il Ghiaccio ci hanno benedetti, ed questo è il dono più grande che potevamo mai sperare di ricevere.


Ne sono ben consapevole.
Io e mia sorella litigavamo spesso quando eravamo piccole, ma abbiamo sempre cercato di sostenerci grazie all'affetto che provavamo l'una verso l'altra.


Disse sorridendo, ricordando quanto fosse indomito ed energico lo spirito di Lyra. Tuttavia non si soffermò molto su quel pensiero, non quando stava tranquillamente conversando con l'Oceano. Se infatti la figlia dell'Acqua l'aveva condotta nella sua dimora per sincerarsi che stesse bene, era anche vero -secondo le ipotesi della donna- che volesse conoscere lo stato fisico e mentale di un'altro possibile gildato, Zephyr Kenway, uno studente prefetto della Casata di Martha. La pozionista non perse tempo inutilmente: era sua abitudine arrivare sempre dritta al nocciolo della questione, saltando convenevoli e giri di parole. Chiese dunque ad Eibhlin se volesse conoscere subito le informazioni che aveva per lei sul ragazzo in questione, aspettando rispettosamente il consenso della giovane donna.

Era una delle cose di cui ti volevo parlare, effettivamente.
Lascia però prima che ti ringrazi per averlo tenuto d'occhio da parte mia, immagino che come docente non ti sia facile focalizzarti su uno studente in mezzo a tanti... il tuo aiuto è molto prezioso, per me.


Al contrario.
E' un mio prefetto, tenerlo d'occhio è più facile di quel che sembri.
Inoltre non dovete ringraziarmi: anche io sarei felice se lui riuscisse ad unirsi a noi. E' un giovane dalla mente molto profonda...proprio come l'Oceano


Si permise quel gioco di parole che omaggiava la sua Guida, sorridendo dolcemente ripensando ai compiti svolti da Zephyr e da come rimanesse colpita dalla profondità del suo pensiero. Anche un'altra sua studentessa, Melia Herbert, si era rivelata una vera sorpresa, ma per l'acume che poneva nelle sue domande: la donna si era ritrovata a pensare spesso che non le sarebbe dispiaciuto averla come sua assistente.

Prima che mi racconti le novità, inoltre, vorrei ribadire la mia disponibilità a rispondere a qualsiasi domanda ti venga in mente: non abbiamo mai avuto molto tempo per parlare da quando sei diventata una di noi, ma ora sono qui e possiamo recuperare.

Siete davvero molto gentile, Oceano.
Al momento non ho curiosità o dubbi da soddisfare: ammetto che la Biblioteca del villaggio mi ha fornito risposte esaurienti ad ogni mio quesito e mi reputo più che soddisfatta.
Ma vi ringrazio per l'onore che mi avete concesso e spero di poterne usufruire in futuro, nel caso i libri dovessero non bastarmi.


Disse di rimando alla donna, stringendo a sua volta la mano di Eibhlin con delicatezza, prima di lasciarla andare e riprendere la loro conversazione.

Ti ho interrotto anche troppo...
Parla pure, sono pronta ad ascoltarti.


Martha si sistemò meglio, dando un'occhiata alla volpe artica che si era accocolata ai piedi dell'Acuan Diluvium prima di iniziare a parlare. Erano successe tante novità in quell'ultimo periodo e la pozionista aveva bisogno di un po' di tempo per decidere da dove iniziare esattamente.

In primo luogo, Zephyr gode di ottima salute. Non ha mai saltato una lezione, almeno che io sappia, e fino ad ora non ha ancora frequentato l'Infermeria della scuola.
Il ragazzo fa parte del Club Musicale di Hogwarts, di cui la Vicepreside della Scuola è anche coordinatrice. So che a inizio Ottobre hanno avuto un incontro amichevole con uno dei loro avversari, il coro della scuola americana Cyprus, ma non sono riusciti ad avere la meglio su di loro.
Ultimamente si sta legando molto ad una ragazza sua coetanea di Grifondoro. Suppongo che le piaccia, anche se non dimostra apertamente i suoi sentimenti e le sue emozioni.
Passava molto tempo con un'altra ragazza di Serpeverde, ma ultimamente non si frequentano più come prima.
Per il resto non ho molto da dire, credo...
Ah si! E' l'assistente della docente di Divinazione, una mia collega che...stimo molto. Credo sia lecito suppore che il ragazzo abbia qualche dono profetico...


La pozionista concluse il suo lungo discorso sorridendo apertamente ad Eibhlin. Aveva imparato nel tempo ad apprezzare e stimare Tisifone Samyliak come donna ed anche come docente, sebbene lei e la Divinazione fossero due mondi che non sarebbero mai potuti entrare in contatto. In effetti era da molto che non intavolava un discorso con la sua collega e dal momento che la donna era ancora intenzionata a prendere lezioni di Occlumanzia dalla divinante avrebbe dovuto porvi rimedio. Tuttavia, ora che era entrata a far parte della Gilda Acuan, stranamente la docente si sentiva molto meno in pericolo rispetto a quando si era ritrovata a dover affrontare da sola le misteriose circostanze nelle quali era morto il suo mentore. Ciò non diminuiva la gravità della situazione, ma alleggeriva di molto il suo animo e forse, tutto questo, avrebbe giovato anche alle sue arti da occlumante.

Le informazioni che vi ho dato vi soddisfano?
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Messaggioda Eibhlin » 02/09/2013, 16:29

Ne sono ben consapevole.
Io e mia sorella litigavamo spesso quando eravamo piccole, ma abbiamo sempre cercato di sostenerci grazie all'affetto che provavamo l'una verso l'altra.


Avere un fratello o una sorella dev'essere bellissimo... io non ho avuto questa fortuna, essendo figlia unica, ma la natura mi ha benedetto donandomi una famiglia più allargata per cui non posso fare altro che ringraziare - ed allargò le braccia, l'Oceano, così da abbracciare metaforicamente l'intero Villaggio Acuan e coloro che ne facevano parte, i suoi Confratelli - E tuttavia a volte non è semplice far parte di una famiglia così grande, specie se le proprie scelte possono influenzare la vita di coloro che ami...

Aggiunse la donna, lasciandosi sfuggire dalle labbra un piccolo sospiro fresco, poiché di Elementi freddi era fatto il suo spirito: scosse poco dopo il capo, come a rimproverarsi per i pensieri tristi in grado, per pochi istanti, di adombrarle lo sguardo; era da molto che gli Acuan non erano richiamati a prendere decisioni drastiche per il Conflux, e se anche Eibhlin sapeva, dentro di sé, che presto o tardi quel momento sarebbe nuovamente giusto, non era il caso di pensarci proprio in quel momento nel quale stava dedicando la sua attenzione a Martha, il Ruscello che era stato tanto gentile da prendere sotto la propria discreta custodia un giovane e si sperava futuro Acuan di nome Zephyr Kenway.

Al contrario.
E' un mio prefetto, tenerlo d'occhio è più facile di quel che sembri.
Inoltre non dovete ringraziarmi: anche io sarei felice se lui riuscisse ad unirsi a noi. E' un giovane dalla mente molto profonda...proprio come l'Oceano.


Sei troppo gentile, Martha Bennet...
Avolte temo di essere sopravvalutata dagli stessi Elementi che imperversano la mia anima, rendendomi ciò che sono... possiamo definirle le debolezze di un essere umano, in fin dei conti.


Commentò Eibhlin mentre, con una mano, andava ad accarezzare il pelo fulvo e candido del cucciolo di volpe artica che le si era accoccolato ai piedi: certo, lei era l'Acuan Diluvium, la detentrice massima della forza di Acqua e Ghiaccio sulla Terra... ma era pur sempre una donna, in fin dei conti, una trentenne a cui era affidato il compito di salvaguardare il Conflux e proteggere la propria gente, guidandola verso la prosperità e la pace non solo all'interno della comunità nata da Ceres, ma anche nei rapporti con le altre Gilde e coi Druidi, seppur l'ultima opzione fosse solo un'utopia; lei non ne aveva mai conosciuto uno personalmente, ma sapeva che non scorreva buon sangue tra le due fazioni, e che se anche le Gilde, cambiando le proprie Guide, potevano aspirare a modificare la loro visione, difficilmente sarebbe stato lo stesso per i Druidi, i cui Capostipiti vivevano a lungo e soprattutto venivano succeduti da Druidi altrettanto anziani.
Niente a che vedere col mondo delle Gilde, visto che lei, il Sole e la Sempreverde avevano più o meno tutti la stessa giovane età, l'ultima era addirittura più piccola.
Nuovamente scosse il capo, desiderosa di non pensare più ad argomenti per lei tanto penosi, perché deturpavano l'utopia di pace in cui avrebbe tanto voluto vivere; per questo tornò a concentrarsi su colei che aveva di fronte, rimarcando la sua disponibilità a soddisfare ogni sua richiesta.

Siete davvero molto gentile, Oceano.
Al momento non ho curiosità o dubbi da soddisfare: ammetto che la Biblioteca del villaggio mi ha fornito risposte esaurienti ad ogni mio quesito e mi reputo più che soddisfatta.
Ma vi ringrazio per l'onore che mi avete concesso e spero di poterne usufruire in futuro, nel caso i libri dovessero non bastarmi.


I libri sono una preziosa fonte d'informazione, ma a volte tendono a tralasciare gli aspetti più emotivi delle questioni... per questo esistono gli uomini.

Convenne l'Oceano, che riconosceva l'importanza e l'aiuto fornito dai volumi presenti nella Biblioteca ma sottolineava al tempo stesso una loro mancanza, quella di non poter riportare le emozioni delle persone, delle storie raccontate, dovendosi limitare ai puri, diretti ma spesso asettici fatti.
Dopo quelle parole, l'Acuan Diluvium si fece definitivamente silente, permettendo così a Martha di parlare.

In primo luogo, Zephyr gode di ottima salute. Non ha mai saltato una lezione, almeno che io sappia, e fino ad ora non ha ancora frequentato l'Infermeria della scuola.
Il ragazzo fa parte del Club Musicale di Hogwarts, di cui la Vicepreside della Scuola è anche coordinatrice. So che a inizio Ottobre hanno avuto un incontro amichevole con uno dei loro avversari, il coro della scuola americana Cyprus, ma non sono riusciti ad avere la meglio su di loro.
Ultimamente si sta legando molto ad una ragazza sua coetanea di Grifondoro. Suppongo che le piaccia, anche se non dimostra apertamente i suoi sentimenti e le sue emozioni.
Passava molto tempo con un'altra ragazza di Serpeverde, ma ultimamente non si frequentano più come prima.
Per il resto non ho molto da dire, credo...
Ah si! E' l'assistente della docente di Divinazione, una mia collega che...stimo molto. Credo sia lecito suppore che il ragazzo abbia qualche dono profetico...


Ascoltò attentamente ogni parola pronunciata dal Ruscello, annuendo solo alla fine di ogni affermazione a sottolineare che stava sentendo tutto, e che Martha aveva tutta la sua attenzione.
Quand'ella finì di parlare, Eibhlin non disse nulla per diverso tempo, abbassando solo lo sguardo come in un momento di profonda riflessione con se stessa e coi propri Elementi.

Le informazioni che vi ho dato vi soddisfano?

Sì, hai fatto un ottimo lavoro.
Mi rincuora sapere che il nostro futuro Acuan, o almeno così spero, stia bene, e che segua tutte le lezioni. Sul suo avere un dono profetico... non abbiamo mai avuto un Divinante tra le nostre fila, potrebbe essere una bella novità.


Tornò con lo sguardo su Martha, aprendo le labbra ad un sorriso dolce e gentile, per quanto lo sguardo ghiacciato e grigio al tempo stesso apparisse leggermente ombrato, come se un velo scuro ne celasse la solita luminosità.
Sospirò leggermente, ancora, senza smettere di accarezzare il manto della volpe prima di riprendere a parlare.

La sua anima è tormentata, sento il Ghiaccio nel suo spirito riempirsi di crepe ogni giorno che passa... questo fatto mi preoccupa e non poco.
Sta vacillando, e non so come fare per aiutarlo
- ammise Eibhlin, mordendosi il labbro inferiore e palesando per la prima volta in quel gesto tutta la sua giovinezza - Forse la vicinanza con questa ragazza potrebbe aiutarlo, ma sto prendendo in considerazione l'idea di parlare con lui prima del tempo.
Le convenzioni sono i pilastri della nostra storia, ma le eccezioni a volte servono per preservarla tanto quanto le regole che ci sono state imposte.
Non posso fare altro che chiederti di continuare a tenerlo d'occhio con discrezione, per il momento.


Aggiunse la donna, pensierosa ma nuovamente padrona di sé, delle proprie emozioni, e con ben in chiaro nella mente cosa doveva fare e cosa avrebbe potuto chiedere a Martha, come favore non per sé, ma per la prosperità dell'intera Gilda Acuan.

C'è un'altra cosa che devo domandarti... un altro favore, ma leggermente diverso.
So che c'è una ragazza che ha l'Acqua, dentro di sé, una giovane donna di cui non so molto a parte che ora sta studiando molto per migliorarsi... mi è apparso in sogno il suo volto, lascia che te lo mostri.


Così dicendo, Eibhlin prese la bacchetta dalla tasca nascosta del suo vestito, se la portò alla tempia e da essa scaturì un sottile filo azzurro che la donna agitò in aria cosicché prendesse una forma ben precisa tramite un incantesimo castato senza parlare, ma solo nella mente.

Favola Fiabescum

Difficoltà: 3
Tipo: Incantesimo di Immaginazione
Descrizione: Riproduce l'immagine di un soggetto o di una vicenda immaginaria/fantastica per 10 secondi
Genere: //
Danno: //


Grazie a quell'incantesimo, di fronte alle due donne comparve il volto della giovane donna sognata da Eibhlin, una persona che Martha Bennet avrebbe scoperto di conoscere molto bene.

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