Re: Stanza di Vergil Cartwright
Inviato: 18/03/2015, 22:19
Stai forse per dire: "Sei il ragazzo più fortunato che io conosca?".
Lo so, me lo ripeto praticamente da sei mesi...
Sei mesi! Sei lunghi mesi nei quali Vergil non aveva fatto comprendere ad anima viva i suoi pensieri, i suoi sentimenti, il suo dolore per ciò che stava provando nei confronti di Victoria. No, non le veniva da ridere alla sua battuta, troppa amara ironia per riuscire a trovarci qualcosa di divertente in tutto ciò. Il suo primo istinto, invece, fu quello di abbracciarlo, dargli un conforto che in realtà era minimo, quasi nullo, perchè l'abbraccio di un'amica non poteva guarire un cuore ferito dall'amore.
Ringrazia che sei impegnata con mio cugino o che abbiamo un rapporto speciale, altrimenti penso proprio che ne avrei approfittato un po' per sfogarmi... almeno in un senso!
Le stava veramente dicendo che se fosse stata completamente libera l'avrebbe usata come valvola si sfogo? Cappie lo fissò un po' stupita, non immaginando certo che il Cartwright potesse trovare lei appetibile in quel senso. Questo le fece presuppore inoltre [Intuito(P):22 + d20:12= 34] che anche durante i suoi solitari il ragazzo fosse portato a distrarsi per non pensare all'unica persona che, al momento, non poteva avere. E che in mezzo a quei pensieri forse c'era anche la piccola O'Neill.
Arrossì, provando a scacciare quel pensiero e cercando di concentrarsi solo sull'immeso affetto che provava per il professore di Volo, dicendoglielo apertamente prima di dargli un bacio sulla fronte. Vergil, da parte sua, ricambiò quel bacio, non solo dandogliene uno sulla guancia ma anche un altro, a stampo, sulle labbra, facendo diventare le guance della tassetta ancora più simili a due semafori rossi lampeggianti. Sorrise un po' imbarazzata, perchè non si aspettava certo quel genere di affetto assieme all'amico prefetto. Erano cose che, per ovvie ragioni, evitava addirittura con Jorge, quindi le faceva un po' strano riceverle da quello che aveva sempre considerato quasi un modello da seguire.
Lo sa qualcun altro?
Evan... E Alexis.
Del primo mi fido ciecamente, la seconda è estranea a questo contesto e quindi ho ritenuto senza pericoli confidarglielo.
Capisco...
Sai che l'avrei detto anche a te, ma sei con gli esami alle porte, Jorge è il tuo migliore amico e non volevo affidarti un peso troppo grande.
Ognuno ha le proprie rogne e sto cercando di cavarmela come meglio credo...
Stranamente, per una volta, Cappie non si era lasciata prendere dal dispiacere per non averlo saputo prima, consapevole del peso che Vergil si sentiva addosso nel rivelare quel segreto anche alla O'Neill. Si all'inizio, quando Axell le aveva rivelato della sua cotta, la ragazzina ci era rimasta malissimo, pensando di non essere davvero un'amica come lei credeva che fosse per il Cartwright più giovane. Ma dopo aver saputo la natura di quel segreto, tutta la delusione era svanita, lasciando nella Tassorosso solo la completa comprensione per ciò che il prefetto aveva vissuto e stava vivendo in quel momento.
Non preoccuparti, non sono arrabbiata con te.
Ho capito da subito le tue motivazioni...
Davvero un record per l'irlandese!
Forse è meglio cambiare discorso, che ne dici?
Variamo l'argomento...
Certo, come vuoi...
Si rimise seduta con le gambe incrociate sul letto, immagazzinando tutte le informazioni appena ricevute e cercando di metterle da parte per il momento, per non stressare il migliore amico. E dire che da quando era iniziata tutta quella storia Cappie aveva creduto di non aver fatto comprendere abbastanza al Tassobello quanto ci tenesse alla loro amicizia e quanto avrebbe voluto che lui le confidasse tutto. Invece adesso una piccolissima parte di lei, ma piccola piccola, quasi rimpiangeva di aver conosciuto la verità, ma solo perchè questa l'avrebbe spinta a dover mentire per forza di cose ad un altro carissimo amico. Gli aveva pure comprato un regalo per fargli comprendere quanto ci tenesse a lui...
Il regalo!
Si diede una manata in fronte, ricordandosi solo in quell'istante che non gli aveva ancora consegnato il proprio regalo. Avrebbe voluto trovare il momento giusto, ma ormai la O'Neill aveva compreso che non ci sarebbe mai stato un momento giusto per Vergil.
Aspettami qui, vado in camera e torno subito.
Gli disse, alzandosi come una scheggia e dirigendosi verso la propria camera da letto dove, nascosto dentro un cassetto, c'era un piccolo peluche a forma di orso abbracciato ad un tenero cuoricino.
Questo te l'ho preso qualche tempo fa. Quando l'ho visto la prima volta ho pensato subito a te, ma mi sono sempre dimenticata di dartelo.
...Lo so, non è nulla di che, ma a me è sembrato una buona controparte per il regalo che mi hai fatto al compleanno.
Gli disse, consegnandogli il peluche e rimettendosi seduta nella stessa identica posizione di prima, con l'unica differenza che adesso le mani poggiavano sui piedi nudi, accarezzandoli distrattamente di tanto in tanto.
Ti piace?
Se non dovesse piacerti dimmelo pure, tanto ci sono abituatata: i miei regali non vengono apprezzati abbastanza...
Voleva cercare di risultare ironica e divertente, ma il tono di voce era molto meno gioioso di quanto avrebbe dovuto essere. Era davvero difficile riuscire a fare finta di niente, dopo quello che il ragazzo le aveva confessato.
Lo so, me lo ripeto praticamente da sei mesi...
Sei mesi! Sei lunghi mesi nei quali Vergil non aveva fatto comprendere ad anima viva i suoi pensieri, i suoi sentimenti, il suo dolore per ciò che stava provando nei confronti di Victoria. No, non le veniva da ridere alla sua battuta, troppa amara ironia per riuscire a trovarci qualcosa di divertente in tutto ciò. Il suo primo istinto, invece, fu quello di abbracciarlo, dargli un conforto che in realtà era minimo, quasi nullo, perchè l'abbraccio di un'amica non poteva guarire un cuore ferito dall'amore.
Ringrazia che sei impegnata con mio cugino o che abbiamo un rapporto speciale, altrimenti penso proprio che ne avrei approfittato un po' per sfogarmi... almeno in un senso!
Le stava veramente dicendo che se fosse stata completamente libera l'avrebbe usata come valvola si sfogo? Cappie lo fissò un po' stupita, non immaginando certo che il Cartwright potesse trovare lei appetibile in quel senso. Questo le fece presuppore inoltre [Intuito(P):22 + d20:12= 34] che anche durante i suoi solitari il ragazzo fosse portato a distrarsi per non pensare all'unica persona che, al momento, non poteva avere. E che in mezzo a quei pensieri forse c'era anche la piccola O'Neill.
Arrossì, provando a scacciare quel pensiero e cercando di concentrarsi solo sull'immeso affetto che provava per il professore di Volo, dicendoglielo apertamente prima di dargli un bacio sulla fronte. Vergil, da parte sua, ricambiò quel bacio, non solo dandogliene uno sulla guancia ma anche un altro, a stampo, sulle labbra, facendo diventare le guance della tassetta ancora più simili a due semafori rossi lampeggianti. Sorrise un po' imbarazzata, perchè non si aspettava certo quel genere di affetto assieme all'amico prefetto. Erano cose che, per ovvie ragioni, evitava addirittura con Jorge, quindi le faceva un po' strano riceverle da quello che aveva sempre considerato quasi un modello da seguire.
Lo sa qualcun altro?
Evan... E Alexis.
Del primo mi fido ciecamente, la seconda è estranea a questo contesto e quindi ho ritenuto senza pericoli confidarglielo.
Capisco...
Sai che l'avrei detto anche a te, ma sei con gli esami alle porte, Jorge è il tuo migliore amico e non volevo affidarti un peso troppo grande.
Ognuno ha le proprie rogne e sto cercando di cavarmela come meglio credo...
Stranamente, per una volta, Cappie non si era lasciata prendere dal dispiacere per non averlo saputo prima, consapevole del peso che Vergil si sentiva addosso nel rivelare quel segreto anche alla O'Neill. Si all'inizio, quando Axell le aveva rivelato della sua cotta, la ragazzina ci era rimasta malissimo, pensando di non essere davvero un'amica come lei credeva che fosse per il Cartwright più giovane. Ma dopo aver saputo la natura di quel segreto, tutta la delusione era svanita, lasciando nella Tassorosso solo la completa comprensione per ciò che il prefetto aveva vissuto e stava vivendo in quel momento.
Non preoccuparti, non sono arrabbiata con te.
Ho capito da subito le tue motivazioni...
Davvero un record per l'irlandese!
Forse è meglio cambiare discorso, che ne dici?
Variamo l'argomento...
Certo, come vuoi...
Si rimise seduta con le gambe incrociate sul letto, immagazzinando tutte le informazioni appena ricevute e cercando di metterle da parte per il momento, per non stressare il migliore amico. E dire che da quando era iniziata tutta quella storia Cappie aveva creduto di non aver fatto comprendere abbastanza al Tassobello quanto ci tenesse alla loro amicizia e quanto avrebbe voluto che lui le confidasse tutto. Invece adesso una piccolissima parte di lei, ma piccola piccola, quasi rimpiangeva di aver conosciuto la verità, ma solo perchè questa l'avrebbe spinta a dover mentire per forza di cose ad un altro carissimo amico. Gli aveva pure comprato un regalo per fargli comprendere quanto ci tenesse a lui...
Il regalo!
Si diede una manata in fronte, ricordandosi solo in quell'istante che non gli aveva ancora consegnato il proprio regalo. Avrebbe voluto trovare il momento giusto, ma ormai la O'Neill aveva compreso che non ci sarebbe mai stato un momento giusto per Vergil.
Aspettami qui, vado in camera e torno subito.
Gli disse, alzandosi come una scheggia e dirigendosi verso la propria camera da letto dove, nascosto dentro un cassetto, c'era un piccolo peluche a forma di orso abbracciato ad un tenero cuoricino.
Questo te l'ho preso qualche tempo fa. Quando l'ho visto la prima volta ho pensato subito a te, ma mi sono sempre dimenticata di dartelo.
...Lo so, non è nulla di che, ma a me è sembrato una buona controparte per il regalo che mi hai fatto al compleanno.
Gli disse, consegnandogli il peluche e rimettendosi seduta nella stessa identica posizione di prima, con l'unica differenza che adesso le mani poggiavano sui piedi nudi, accarezzandoli distrattamente di tanto in tanto.
Ti piace?
Se non dovesse piacerti dimmelo pure, tanto ci sono abituatata: i miei regali non vengono apprezzati abbastanza...
Voleva cercare di risultare ironica e divertente, ma il tono di voce era molto meno gioioso di quanto avrebbe dovuto essere. Era davvero difficile riuscire a fare finta di niente, dopo quello che il ragazzo le aveva confessato.