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Sala Musica

Uso riservato ai Musicanti del Coro di Hogwarts

Messaggioda Ariel » 10/02/2014, 23:55

[tahoma]
[ 10 Maggio - Fuori dalla Sala Musica - ore 10.50]


Il nervosismo ormai aveva da ore lasciato il corpo di Ariel Jiménez… che ormai si era fatta prendere dal vero e proprio panico più totale.
Aveva provato quella canzone allo sfinimento, sia da sola che con Caroline Priscilla: l'aveva cantata tra una classe e l'altra, sottovoce, quando passava per i corridoi che facevano da intermezzo tra la fine di una lezione e l'inizio della successiva; l'aveva cantata ogni notte prima di andare a dormire, ripassandone il testo come se fosse possibile per lei dimenticarselo. L'aveva persino sognata, molto spesso, immaginando un'esibizione che, per la prima volta, invece di andare male risultava essere un successo: aveva sognato la musica meravigliosa dei musicisti e di Cappie che superava i propri limiti, lo sguardo soddisfatto di Robyn che tanto si era prestato ad aiutarle… ed aveva sognato se stessa, grintosa e carica come mai prima, mentre si prendeva il palco e lo faceva suo, come sarebbe dovuto essere già da tempo.
Ed ogni volta che si era ritrovata a provare, in Sala Musica o in Auditorium, aveva focalizzato la propria concentrazione su quei sogni, così vividi da sembrare reali, richiamando a sé quella forza e quell'energia che aveva esibito la notte, tra le braccia di Morfeo, per riversarle sul palco nella realtà, liberandole appieno e dando tutta se stessa ad ogni prova, ancora e ancora.
Aveva praticamente finito la scorta di bevande per il riscaldamento vocale presenti nel negozio di Typhon ed Alexis, ed aveva anche chiesto al ragazzo, che era stato davvero gentile a concedergliele, almeno una dozzina di tisane contro il bruciore di gola dovuto all'uso eccessivo delle corde vocali.
Insomma, a prescindere da come fosse andata quel mattino di fronte a Robyn, Ariel era sicura di aver fatto tutto il possibile - e probabilmente anche di più - per arrivare dove il Vocal Coach voleva, per raggiungere il traguardo che lui le aveva mostrato attraverso quella sfida: questo, comunque, non le impediva di essere molto nervosa, o forse totalmente "impanicata", al limite dell'isterismo.
Non voleva deludere nessuno, in primis se stessa, visto tutto il lavoro svolto per arrivare fino a lì: e al tempo stesso, temeva che comunque non sarebbe stata all'altezza delle aspettative, la cosa che praticamente le faceva più male pensare.
Rimanere lì da sola non le stava facendo affatto bene, tanto che non appena sentì dei passi avvicinarsi a lei, subito il capo della colombiana si volse in quella direzione, con uno scatto automatico e quasi involontario.

Cappie!!! Meno male che sei arrivata, stavo impazzendo qui da sola! - esclamò la Grifondoro non appena vide l'amica Tassorosso, sporgendosi per abbracciarla con forza, manco avesse in mente di stritolarla - Oh mamma, sono agitatissima… e se mi dimentico le parole, o se magari stono?

Ora finalmente poteva riversare il proprio panico verso l'altra - non che fosse una bella cosa per l'amica, intendiamoci - chiedendole quasi implicitamente di tranquillizzarla.

Ehi calmati! Figurati se puoi dimenticare le parole o stonare, andiamo! Al massimo sarò io a sbagliare le note della canzone!
Uff...temo di aver mangiato troppo stamattina, ma ero talmente agitata che mi si è aperto un buco allo stomaco!


Io invece ero talmente nervosa che non ho mangiato nulla, ho lo stomaco completamente chiuso… no, anzi, attorcigliato! - il che era un bene, visto che quasi sicuramente avrebbe vomitato se solo si fosse azzardata a mettere in bocca qualcosa - Dici che vado bene vestita così?

Le domandò poi, aprendo quasi le braccia mentre le mostrava il suo abbigliamento: pantaloni neri, sandali con la zeppa ed aperti sul davanti, una maglietta a maniche corte di colore bianco con una stampa sul davanti ed un cappello nero sul capo, tanto per darle quel tocco più sbarazzino che le sembrava le si addicesse bene per quell'occasione.

Immagine


Se vuoi ho della cioccolata dentro la borsa, sai nel caso avessi avuto ancora fame!
Stai benissimo! Vedrai che ce la faremo! A proposito, Robyn è già dentro?


Ah, grazie! - esclamò Ariel, prendendo la barretta che Cappie le stava porgendo - Magari dopo aver cantato la mangerò, giusto per non svenire…

Commentò, arricciando il naso prima di sentire le guance diventarle leggermente rosse per il complimento che l'amica le aveva appena fatto: a Vergil sarebbe piaciuta vestita in quel modo? Peccato non avere modo di chiederglielo…
In effetti le faceva molto strano potersi permettere di pensare a lui e di chiedersi se e quanto gli sarebbe potuta piacere, ma visto che stavano insieme... già, stavano insieme.
Una parte di lei avrebbe voluto che Cartwright fosse lì per poterla ascoltare, un'altra era sollevata che lui non ci fosse per il timore che la sua presenza avrebbe aumentato esponenzialmente il nervosismo di lei... anche in quei pensieri pareva in preda al panico, dopotutto.

Oh, grazie! - disse dunque, sorridendo un poco timida prima di mordicchiarsi il labbro inferiore, questa volta con fare incerto - Ehm… non saprei… in effetti non ho provato a controllare, temevo mi chiamasse dentro e io invece volevo aspettarti! Dici che dovremmo… entrare?

Ehehe ed ora sono qui, quindi non hai più scuse!
Su, non fare la fifona: sei o non sei una Grifondoro?


A volte penso che il Cappello Parlante abbia preso una gigantesca cantonata, con me… e comincio a pensare anche che ci abbia scambiato di Casata!

Visto che la Tassorosso pareva essere decisamente più coraggiosa di quanto non fosse lei, con tutto che era di due anni più grande rispetto all'irlandese.

Avanti, proviamo a vedere se c'è!

Va bene, va bene, allora sbircio…

Mormorò Ariel, voltandosi leggermente verso la porta socchiusa della Sala Musica per osservare il profilo di Robyn già presente, sopra il palco.

Sì, c'è! - confermò, sentendo una morsa allo stomaco: e fortuna che non aveva mangiato nulla… - D'accordo, allora andiamo, e… - le prese le mani tra le sue e le strinse forte, guardandola dritta negli occhi - in bocca al drago Cappie, so che sarai bravissima e io cercherò di esserlo altrettanto! La tua chitarra mi darà l'energia che serve per cantare, ne sono sicura!

Dici...davvero?

Cappie non sembrava troppo convinta mentre fissava la sua chitarra, ma Ariel sapeva quello che stava dicendo, perché l'aveva provato sulla propria pelle l'ultima volta che avevano provato insieme.

Assolutamente sì!
L'altra volta mi hai dato una carica pazzesca mentre suonavi, e sono certa che oggi sarà lo stesso!


D'accordo! Allora mi impegnerò al massimo e sappi che senza la tua voce, non riuscirei mai a suonare in quel modo! Forza, facciamogli vedere chi siamo!

Spacchiamo tutto, amica mia!

L'abbracciò un'ultima volta, dopodiché finalmente si fece coraggio e aprì la porta della Sala Musica, spingendola in avanti così da poter entrare silenziosamente con la Tassetta accanto a sé, catturando così l'attenzione di Robyn che appariva molto pensieroso e concentrato, perlomeno finché non si accorse che le due ragazze erano arrivate e scese dunque dal palco per salutarle.

Bentrovate ragazze, come andiamo? Tese? Preoccupate?

Non riuscendo nemmeno a parlare, la Jiménez annuì soltanto sia per la seconda che per la terza domanda di Robyn: d'altronde bastava guardarla in faccia per rendersene conto, visto che l'espressione della Grifondoro era praticamente congelata, scolpita nella pietra, a seconda dei gusti.

Rilassatevi, c'è ancora un bel po' di tempo prima della sfida, avrete modo di correggere gli errori, qualora ce ne fossero!

Rilassarmi... come se fosse possibile!

Allora Ariel... Pronta a mostrare quanto puoi farmi sognare grazie alla tua poderosa voce?

Nuovamente, la colombiana preferì annuire alla domanda del Vocal Coach, preferendo conservare la voce per la canzone che si apprestava ad interpretare, manco ci fosse pericolo che le venisse a mancare da un momento all'altro - in realtà un angolo della sua mente ormai votato alla totale isteria la pensava esattamente così.
Scosse il capo, quasi a voler cacciare quei pensieri nefasti dalla sua mente, salendo sul palco insieme a Cappie e lasciando che l'amica si sistemasse, mentre lei si posizionava di fronte all'asta del microfono già regolato alla sua altezza: finalmente era arrivato il momento dell'esibizione... sentiva il cuore che le batteva in petto talmente tanto forte da farle temere un infarto precoce, o comunque un colpo tale da farla svenire; per questo, dentro di sé, pregò che se proprio doveva perdere i sensi in quel contesto, che almeno accadesse ad esibizione finita, visto che lei e Cappie avevano davvero lavorato troppo per rovinarla così.
Sentiva la presenza dell'amica alla sua destra, e per un secondo le mandò un enorme "grazie" mentale per aver deciso di suonare con lei, di starle accanto in quel momento che, per la Grifondoro, era così importante.
Subito dopo, però, decise di concentrarsi al massimo, perché era arrivato il suo momento: nulla più doveva avere importanza; chiuse gli occhi, estraniandosi da tutto, lasciando che le labbra si schiudessero da sole per cantare a cappella le prime note della canzone.



Don't cry to me.
If you loved me,
You would be here with me.
You want me?
Come find me.
Make up your mind.


(Non piangere per me.
Se mi amassi,
saresti qui con me.
Mi vuoi?
Vieni a trovarmi.
Deciditi.)


Riaprì gli occhi lentamente, lasciando che la sua voce venisse sostituita dalle prime note della melodia: in esse, Ariel riconobbe anche il suono della chitarra di Cappie, e questo l'aiutò ancora di più nella sua performance; richiamò a sé le sensazioni provate quando si era esercitata con lei, nella Sala Musica, e tutte quelle immagini che aveva collegato alle diverse emozioni che la canzone le trasmetteva, e che lei voleva a sua volta proiettare verso Robyn.
In futuro probabilmente le sarebbe venuto automatico fare una cosa del genere, non ci avrebbe nemmeno dovuto pensare… ma era la prima volta che faceva un esercizio di quel tipo, mille volte più difficile a livello di emozione e carisma piuttosto che di mero talento tecnico.
Le mani, che fino a quel momento erano state strette intorno all'asta del microfono, si mossero: la destra andò a prendere quest'ultimo per sganciarlo dall'asta e potersi così muovere sul palco con più libertà, mentre la sinistra si allungò di fronte a sé grazie ad un movimento del braccio, come se Ariel stesse in quel momento indicando qualcuno... ed in effetti era così, visto che aveva orientato il corpo leggermente sulla sua destra, così da poter essere quasi di fronte a Robyn - che intanto l'accompagnava con la tastiera - in linea d'aria, come se fosse lui il protagonista, insieme a lei, delle parole della canzone.

Should I let you fall?
Lose it all?
So maybe you can remember yourself.
Can't keep believing,
We're only deceiving ourselves.
And I'm sick of the lie,
And you're too late.


(Dovrei lasciarti cadere?
Perdere tutto?
Così magari potresti ricordare di te stesso.
Non possiamo continuare a crederci,
Stiamo solo ingannando noi stessi.
E sono stufa della bugia,
ed è troppo tardi per te.)


Piccola pausa, il tempo di prendere per bene il respiro e poi ripartire col ritornello: fece un paio di passi avanti, sul palco, muovendosi a tempo con la canzone mentre il braccio sinistro, che aveva allungato verso Robyn in quanto suo spettatore, veniva portato verso il proprio corpo, la mano che si accarezzava il cappello e poi proseguiva verso il basso, lungo il collo, quasi a voler comunicare quella sorta d'indecisione interiore che le parole trasmettevano miste alla frustrazione per un rapporto fatto solo d'inganni.

So don't cry to me.
If you loved me,
You would be here with me.
You want me?
Come find me.
Make up your mind.


(Quindi non piangere per me.
Se mi amassi,
saresti qui con me.
Mi vuoi?
Vieni a trovarmi.
Deciditi.)


Altro stacco musicale, nel quale il corpo di Ariel ruotò ancora, questa volta posizionandosi così da essere di fronte a Cappie: incurante del fatto che la Tassorosso potesse guardarla o meno, la colombiana cantò la strofa successiva verso di lei, interagendo dunque con la ragazza come le pareva giusto fare, visto che era lei a darle la carica maggiore a livello musicale, con quella chitarra che secondo la Grifondoro, e la sua ignoranza, l'irlandese stava suonando magnificamente.
Le note che la ragazza sprigionava grazie al suo strumento parevano quasi venire assorbite dal corpo di Ariel, che le convertiva in parole e che lasciava poi espandere per la Sala Musica, come se volesse riempirla col suono di quella canzone e coi sentimenti che da essa scaturivano.

Couldn’t take the blame,
Sick with shame,
Must be exhausting to lose your own game.
Selfishly hated,
No wonder you’re jaded,
You can’t play the victim this time.
And you’re too late.


(Non potrei prendermi la colpa,
coperta di vergogna,
dev’essere dura perdere al tuo stesso gioco.
Egoisticamente odiato,
Non sorprende che tu sia seccato,
Non puoi fare la vittima questa volta.
Ed è troppo tardi per te.)


Le era sembrato quasi di danzare sulle note, o forse quello era il risultato dopo due settimane di prove estenuanti ed infinite, un processo tale da farla arrivare al punto di cantare quelle parole quasi in automatico, come se le corde vocali sapessero già come impostarsi per creare quel particolare suono: eppure le emozioni erano reali, non un automatismo di una mente che ripete lo stesso gesto.
Stava realmente pensando a quello che cantava mentre lo faceva, mentre si voltava di nuovo verso Robyn e lo guardava, lasciando che il sarcasmo e la sfida presenti nelle parole del ritornello arrivassero fino a lui, soprattutto nell'ultima nota - relativa all'ultima sillaba del ritornello pronunciata - che venne tenuta a lungo, a dimostrazione di un miglioramento nella tecnica vocale.
Ma era soprattutto alla capacità di emozionare che Ariel puntava, e sapeva che sarebbe stata soprattutto la parte successiva a quel terzo ritornello a fare la differenza in tal senso.

So don't cry to me.
If you loved me,
You would be here with me.
You want me?
Come find me.
Make up your mind.


(Quindi non piangere per me.
Se mi amassi,
saresti qui con me.
Mi vuoi?
Vieni a trovarmi.
Deciditi.)


Arrivò così il momento più importante della canzone, il momento più intenso di essa, quello dove voce e interpretazione dovevano esplodere in lei, proiettarsi come un fascio di luce invisibile dal suo corpo fino al pubblico - Robyn, in questo specifico caso - per abbracciarlo e fargli provare le stesse sensazioni che Ariel sentiva nel mentre cantava.

You never call me when you’re sober,
You only want it ’cause it’s over
It’s over.

How could I have burned paradise?
How could I, you were never mine.


(Tu non mi chiami mai quando sei sobrio,
tu lo vuoi solo perché è finita
È finita.

Come ho potuto bruciare il paradiso?
Come ho potuto, tu non sei mai stato mio.)


Si piegò leggermente su se stessa, le gambe che quasi parevano cedere e la schiena che si piegava di poco in avanti, mentre la voce dava vita alla seconda parte di quell'ultima strofa prima del ritornello, quasi come se quel gesto fosse un sintomo palese e visibile della disperazione mista alla rabbia che la cantante, e la sua performer, stava provando: gli occhi chiusi quando pronunciò quell'ultima parola, il braccio libero che si alzava verso il cielo con la mano stretta in un pugno, prima che il corpo tornasse dritto e gli occhi venissero riaperti per cantare l'ultimo ritornello della canzone, lo sguardo fissò in quello del suo Vocal Coach, perché dopo se stessa era a lui che doveva dimostrare qualcosa, e il portamento deciso, quasi fiero di chi ha fatto le sue scelte, come in effetti stava dicendo il testo della canzone.

So don’t cry to me.
If you loved me,
You would be here with me.
Don’t lie to me,
Just get your things.
I’ve made up your mind.


(Perciò non piangermi addosso.
Se mi amassi,
Saresti qui con me.
Non mentirmi,
Raccatta solo le tue cose.
Io ho deciso per te.)


Canzone che si concluse qualche secondo dopo, con l'ultima frase cantata in tono quasi dolce, morbido, sicuramente più di quanto non lo fosse stato nel resto della canzone: rimase immobile per circa altri 10/15 secondi, dopodiché lentamente, senza più guardare Robyn in volto, andò a mettere a posto il microfono, fermandolo nell'asta come l'aveva trovato, così da avere le mani libere; la prima cosa che fece, a quel punto, fu andare dall'amica Tassorosso per abbracciarla forte e ringraziarla con un sussurro quasi tremulo, perché era sicura che senza di lei non ce l'avrebbe mai fatta.
Cappie le aveva dato una carica pazzesca, le aveva dato quel po' di grinta che le serviva per credere che sarebbe riuscita a fare tutto: aveva stonato? Aveva emozionato? Ariel non era minimamente in grado di rispondersi al momento, ma non le importava: stranamente, si sentiva a posto con se stessa e con la propria coscienza, perché sapeva di aver dato tutto in quell'esibizione, forse anche qualcosa di più, e per come si era allenata duramente, senza mai esimersi dal faticare e lavorare sodo, non aveva assolutamente rimpianti.
Sorrise all'amica, guardandola negli occhi con affetto, dopodiché tornò al centro del palco ed attese silenziosamente i commenti di Robyn e le sue eventuali critiche e/o correzioni, perché sapeva che le sarebbero servite per migliorare: a prescindere da tutto, alla fine la Grifondoro l'avrebbe ringraziato per l'opportunità di crescita che le aveva dato - anche se all'inizio non se n'era resa minimamente conto - e sarebbe scesa dal palco per ascoltare con le dita incrociate, anche se secondo lei non ce n'era minimamente bisogno, l'esibizione di Cappie con chitarra e voce.

Spoiler:
Talento (Arte) 24 + 9/d20 = 33
Carisma (Arte) 24 + 19/d20 => 43
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Messaggioda Robyn » 13/02/2014, 23:11

[tahoma]Due settimane non erano moltissime per preparare un lavoro decente, Robyn lo ammise fin dal primo giorno in cui aveva messo piede in quella Sala Musica incontrando i vari musicanti. Monique Vireau però, sua zia, si era raccomandata che rendesse i ragazzi più bravi in tempo per la sfida e questo non significava fare in modo che diventassero più preparati a pochi giorni da essa, bensì che acquisissero delle nuove tecniche di utilizzo del canto con le quali affinarsi nel tempo precedente all'incontro con la Cyprus in modo da saperle sfruttare al meglio e senza errori.
Robyn dunque voleva che Ariel apprendesse presto come trasmettere emozioni ma era convinto che in quella performance ci sarebbero state ancora molte sbavature e solamente l'addestramento individuale successivo le avrebbe permesso di smussare gli angoli e migliorare ulteriormente.
Quando la ragazza colombiana salì sul palco accompagnata dalla sua amica chitarrista, diede tutta é stessa in quella canzone, facendo intuire non solo che ci si era sgolata per ore ed ore, ma anche che aveva provato a intendere dentro il cuore il vero significato della trasmissione delle emozioni al prossimo, trasformando l'emozione della musica in emozione propria, attraverso un faticoso ma soddisfacente esercizio.
La voce della Jiménez pervase immediatamente tutta la stanza di una nota molto chiara di malinconia, dolore, tristezza e frustrazione, anche se in alcuni punti la voce si trovava ad essere più sporca, meno lucida di quel timbro forte tipico della Grifondoro, questo perché dovendosi concentrare su una nuova caratteristica musicale, alcuni dettagli li lasciava un po' andare, peccando da altri lati.
Per quanto ci stesse facendo molta attenzione, il Laars non diede troppo peso a quelle distrazioni, a quelle imperfezioni leggere e ovvie, ma cercò di concentrarsi molto di più su quanto Ariel stesse dando nel testo della canzone, su quanto riuscisse a raggiungere con il timbro vocale nei momenti più importanti e sopratutto... Quanto lei stessa ci stesse credendo o meno a ciò che stava cantando, anche solo per il tempo del brano.
Caroline Priscilla la stava seguendo con molto talento, anche se qualche volta perdeva il ritmo. La fortuna stava nel fatto che recuperava subito terreno e non infastidiva mai il sound, aiutata dalla tastiera di Robyn che le dava immediatamente l'accordo giusto.
L'addestramento con Typhon Seal aveva dato i suoi frutti, per quanto il Vocal Coach non fosse al corrente di quella coppia di lavoro particolare e insolita, infatti la Tassorosso aveva una dimestichezza molto più veloce e pratica con le corde, elemento che faceva subito intuire al ragazzo che nella sua esibizione avrebbe mostrato il connubio con la voce senza eccessivi sforzi.
Tornando comunque su Ariel, la canzone stava volgendo al termine e Robyn dunque si preparò a terminare quella prima prova senza fare particolari sorrisi o espressioni che lasciassero intuire il suo giudizio generale sull'operato della quasi diplomata.
Una volta concluso tutto quanto, il ragazzo attese che le due amiche si abbracciassero, prima di prendere parola ed esporre quindi le sue impressioni - molto sommarie per il momento - e successivamente dare l'ok alla più giovane delle due per cominciare ad esibirsi.

Ariel, per adesso desidero che t'accontenti solo dei voti sulla base di ciò che hai cantato.
E' ovvio che mi riservo di darti maggiori soddisfazioni con il mio giudizio completo dopo aver sentito anche Cappie.
Tieni da conto che questi voti sono sulla base della tua età, del tuo grado di esperienza e sul mio ascolto della tua esibizione all'amichevole:
Caratterizzazione vocale, sei e mezzo.
Potenza del timbro, sette più.
Tecnica canora, sette e mezzo.
Presenza sul palco, sei più.
Trasmissione emozionale, tra il sei e il sette.
Elasticità del ritmo, otto.
Sicuramente ci saranno dei parametri che al momento non hai capito bene, attendi qualche minuto e tutto ti sarà chiaro!
... Allora tassetta, sei pronta o vuoi bere prima un po' d'acqua?
Quando vuoi, sono pronto ad ascoltarti!
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Messaggioda Caroline Priscilla » 14/02/2014, 23:33

[10 Maggio - Direzione Sala Musica - Ore 10:57]


Dopo un'abbondante colazione a base di pancake, sciroppo d'acero, quattro bicchieri di succo alla zucca, due muffin al cioccolato, uno alla vaniglia e cinque fette di pane alla marmellata, lo stomaco della Tassorosso brontolava ancora una volta uscita dalla Sala Grande per dirigersi verso la Sala Musica. Quel giorno era finalmente IL giorno nel quale tutte le settimane a provare e riprovare da sola o in coppia con Ariel avrebbero dato i suoi frutti di fronte agli occhi del loro Vocal Coach, Robyn Laars. E questo aveva avuto pesanti ripercussioni sullo stomaco della giovane O'Neill, che invece di chiudersi come tutte le persone normali, si era aperto peggio di una voragine, costringendola a ingurgitare chili e chili di cibo dolce e zuccheroso per calmare l'ansia che le era presa poco prima dell'appuntamento. La sua compagna di stanza l'aveva fissata sbalordita, incapace di credere che tutto quel cibo riuscisse veramente a entrare nel corpo piccolo e minuto della tassetta, ma piuttosto che lanciarle una battuta delle sue aveva preferito tacere e lasciarla tranquilla, dal momento che a breve avrebbe sostenuto una prova importante.
Per il suo spettacolo, Cappie avrebbe utilizzato una delle chitarre classiche presenti in Sala Musica, dal momento che lei ne era sprovvista, ma per aiutare la sua amica Grifondoro ad esibirsi, l'irlandese aveva preferito portare con sè il proprio strumento, la chitarra elettrica comprata nel negozio di Typhon e Alexis, che ora pendeva dietro la sua schiena sbattendole contro le gambe mentre camminava. La Tassorosso non si sarebbe fidata a suonare con un'altra chitarra che non fosse la propria, sia perchè temeva di non avere molta famigliarità con le altre, sia perchè ormai si stava affezionando al suo strumento e aveva imparato a maneggiarlo abbastanza da sentirlo unico e speciale, tutto per lei. Le corde erano state bagnate dal suo sudore e dal suo sangue, quando i polpastrelli si erano feriti a furia di pizzicarle con violenza e questo rendeva quella chitarra un oggetto al quale Cappie ci teneva molto e con il quale sperava un giorno di raggiungere lo stesso livello di Seal. Fu quindi con la chitarra in spalla, la borsa a tracolla con dentro gli spartiti, la bacchetta e una tavoletta di cioccolata al latte (nel caso in cui le fosse ritornata la fame) che la ragazza arrivò di fronte alla porta chiusa della Sala Musica con pochi minuti di anticipo, trovandovi un Ariel agitatissima e preoccupata.

Cappie!!! Meno male che sei arrivata, stavo impazzendo qui da sola!

La tassetta sorrise abbracciando la ragazza di rimando quando le buttò le braccia al collo, rischiando però di soffocare a causa della stretta forte e possente che la colombiana esercitò su di lei. Cappie era a conoscenza delle innumerevoli insicurezze che attanagliavano la mente della Grifondoro ogni qual volta era costretta a dimostrare il proprio talento ad un pubblico (anche se quel pubblico era costituito dal solo Robyn), ma avevano provato insieme più e più volte il suo brano e, per quanto ne capisse la giovane strega, Ariel era semplicemente fenomenale con la voce e pronta a dare il meglio di sè sul palco. Doveva solo...tranquillizzarsi! Lei aveva trovato il suo calmante nel cibo, per questo chiese all'amica se ne volesse un po' porgendole buona parte della sua tavoletta di cioccolata e in seguito spronandola ad entrare all'interno della stanza, dove ad attenderle c'era il nipote della Vireau.

Bentrovate ragazze, come andiamo? Tese? Preoccupate?

Basta guardarci in faccia per capirlo, non ti pare Caoch?

Disse scherzosa, sebbene la Tassorosso fosse perfettamente consapevole che la Jiménez mostrasse molto più di lei il suo nervosismo: aveva risposto in quel modo anche per farle capire che non era l'unica a sentirsi agitata, ma che pure lei non riusciva a controllare la propria ansia. Semplicemente la sfogava in altri modi! Infatti, subito dopo Cappie mise un bocca un pezzettino di cioccolata, facendolo sciogliere lentamente per gustarne tutta la dolcezza e così calmare in parte i brontolii del suo stomaco, oltre ad asciugarsi le mani sul retro dei jeans. La pelle di quella parte del corpo infatti aveva preso a sudare eccessivamente e la O'Neill sperava che questo non incidesse sulla qualità della sua esibizione: già era difficile pizzicare le corde come si deve, se poi le dita ci scivolavano sopra sarebbe stata una vera tragedia!

Rilassatevi, c'è ancora un bel po' di tempo prima della sfida, avrete modo di correggere gli errori, qualora ce ne fossero!

Già e doveva veramente sperare di riuscire a farcela, perchè l'idea di fare una pessima figura di fronte alla Cyprus e soprattutto di fronte a Devo le metteva addosso un tale senso di agitazione che avrebbe volentieri divorato un elefante intero.

Allora Ariel... Pronta a mostrare quanto puoi farmi sognare grazie alla tua poderosa voce?

Cappie attese che l'amica rispondesse a parole al ragazzo, ma la colombiana preferì evitare di dire anche un semplice si, annuendo col capo e dirigendosi verso il palchetto allestito appositamente per loro. La tassetta si limitò ad alzare le spalle e a farle un sorriso rassicurante, mentre prendeva posto alla sua destra, sedendosi sullo sgabbello e sistemando la chitarra elettrica. Era pesante da portare, ma l'irlandese era orgogliosa di potersi esibire insieme ad essa: in fondo, anche se si trattava solo di accompagnare la voce di Ariel, quella si poteva definire la sua prima vera esibizione ed era normale che la ragazza provasse forti strette allo stomaco, come se una miriade di farfalle avessero deciso di svolazzare al suo interno. Cappie sbuffò appena, cercando di darsi una calmata e di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla canzone: quello era il momento di Ariel, lei doveva essere solo di sfondo e aiutarla.
La prima nota attaccò non appena la colombiana terminò il suo assolo iniziale, accompagnata in quell'impresa dalla tastiera sul quale Robyn faceva letteralmente volare le dita. La giovane O'Neill non poteva ancora definirsi un'esperta, nè pratica con la chitarra, ma ce la stava mettendo tutta per riuscire a sbagliare quanto meno possibile l'esecuzione della melodia, riprendendosi quando perdeva il ritmo e violentando le corde con le dita, cercando di imprimere in esse la stessa rabbia e la stessa frustrazione che stava uscendo dalla bocca di Ariel sotto forma di voce e parole [d20:3 + Talento(A):16= 19]. Solo di tanto in tanto il suo sguardo si distoglieva dallo strumento che stava suonando per guardare, con un'occhiata fugace, l'esibizione dell'amica che stava dando il meglio di sè in quel brano, non soltanto muovendo le corde vocali, ma anche il proprio corpo, "accusando" Robyn di essere il ragazzo-mostro di cui si parlava nella canzone. Se avesse potuto fare da spettatore, Cappie sarebbe rimasta affascinata dal modo con il quale la ragazza riusciva a trasmettere quelle sensazioni e, probabilmente, avrebbe applaudito, incitandola a continuare. Ma in quel momento tutti i suoi forzi erano rivolti verso un altro obiettivo: suonare. E per quanto non sembrasse un compito difficile, dal momento che si doveva limitare a quello, tuttavia non era così viste le difficoltà insite nelle tecniche musicali con le quali la Tassorosso doveva misurarsi. Suonare la chitarra elettrica non era un gioco da ragazzi, ma la O'Neill continuò a giocare fino alla fine, lasciando che l'ultima nota, come nelle prove, fosse spenta dalla voce della Grifondoro.

Ariel, per adesso desidero che t'accontenti solo dei voti sulla base di ciò che hai cantato.
E' ovvio che mi riservo di darti maggiori soddisfazioni con il mio giudizio completo dopo aver sentito anche Cappie.


Annuì di rimando al Vocal Coach, sorridendo felice verso l'amica e puntando i pollici in alto per farle comprendere che, almeno per lei, era stata straordinaria. Mentre Robyn parlava, Cappie si alzò per posare sull'apposita base la propria chitarra, sentendo la spalla e le braccia indolenzite per il peso che aveva portato fino ad allora. Ora era arrivato il suo momento di far vedere i propri progressi e, come aveva immaginato, il suo stomacò reagì con un sonoro ruggito, facendola arrossire dall'imbarazzo e sospirare avvilita: l'abbondante colazione non era servita a calmare il suo appettito nervoso, per questo la Tassorosso si ficcò tutto in bocca l'ultimo pezzo di cioccolata che le era rimasto, masticando velocemente in maniera da calmare subito i brontolii della fame.

... Allora tassetta, sei pronta o vuoi bere prima un po' d'acqua?

Acqua, decisamente! Ne ho bisogno...

Quando vuoi, sono pronto ad ascoltarti!

Cappie si limitò a fare un cenno di assenso con la testa, afferrando una bottiglietta d'acqua che era posata sopra il tavolo poco più avanti e scolandosela quasi tutta per intera. Dopo probabilmente sarebbe dovuta scappare in bagno, ma in quel momento ciò che contava per la ragazza era prepararsi al meglio per la propria esibizione e magari prendere un po' di tempo per trovare il coraggio di risalire sul palco. Questa volta lei non sarebbe stata solo un minimo sfondo, ma la protagonista assoluta della scena. E per quanto si trovasse in compagnia di un'amica e di un allenatore, il pensiero di deluderli o di sentirsi dire che non era portata per la musica le metteva addosso una paura tale che la tassetta dovette ricorrere a tutti i suoi espedienti per darsi una calmata e costringersi a muoversi. Per sua fortuna, una volta partite le gambe non si fermarono fino a quando non raggiunsero lo sgabello, dove si lasciò cadere fissando prima il ragazzo e poi l'amica.

Immagine


La chitarra! E' vero!

Talmente tanto si era agitata che la Tassorosso aveva dimenticato lo strumento con il quale si sarebbe dovuta esibire! Fece uno scatto, correndo verso il modello di chitarra classica che aveva sempre utilizzato durante le prove, ritornando al suo posto con le guance color porpora e un sorriso imbarazzato. Per evitare di dire o fare altre cose stupide, la giovane O'Neill si rimise con calma al suo posto, imbracciando il manico della chitarra e preparando il plettro con il quale avrebbe suonato. Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e poi si rivolse nuovamente a Robyn.

Sono pronta.

Seria in volto, la ragazza visualizzò nella sua mente le note e le parole con il quale doveva iniziare l'esibizione, mettendole subito dopo in pratica con un sorrisetto molto dolce sul volto da quindicenne.



Da-dum, da-da-da-da-da-da-da
Da-dum, da-dum
Da-da-da-da-da-da-da-da
Da-dum, Da-dum
Da-da-da-da-da-da-da-da
Why haven't I told you
(Perchè non l'ho ancora detto a te)

Oh, baby, I've told every little star
Just how sweet I think you are
Why haven't I, I told you
(Oh tesoro ho detto ad ogni piccola stella
quanto dolce penso che tu sia
Perchè, perchè non l'ho ancora detto a te?)


Da-dum, da-da-da-da-da-da-da


Era partita bene, doveva ammetterlo. L'attacco era molto semplice e Cappie doveva limitarsi a canticchiare le stesse identiche sillabe, senza cimentarsi in nulla di difficile o che richiedesse tutta la sua concentrazione. Tutto sommato la canzone che Robyn aveva scelto per lei era divertente ed allegra e questo l'aiutava molto ad esprimere proprio ciò che voleva: allegria, spensieratezza, sentimenti provati verso un uomo (o nel suo caso ragazzo) che amava e al quale non aveva ancora confessato nulla. In questo, l'accompagnamento musicale del Vocal Coach alla tastiera fu essenziale per facilitarle il mantenimento del ritmo. Ma tutto il grosso del lavoro lo stava facendo solo ed esclusivamente lei e la tassetta si sentì inebriata dalla sua capacità di riuscire a fare veramente ciò che le era stato chiesto: suonare e cantare insieme.

I've told ripples in a brook
Made my heart an open book
Why haven't I, I told you
(L'ho detto alle increspature di un ruscello
Ho reso il mio cuore un libro aperto
Perchè, perchè non l'ho ancora detto a te?]


Un sorrisino compiaciuto si disegnò sul volto della ragazza, mentre la voce usciva chiara e acuta, molto simile a quella della cantante originale. Non aveva bisogno di guardare le corde che stava pizzicando: aveva provato e riprovato talmente tante volte quella canzone che Cappie ormai aveva imparato a memoria e automaticamente come dovesse muovere le dita. Tant'è che, senza neanche pensarci, la tassetta cambiò il ritmo fino ad allora statico della melodia, come poi effettivamente accadeva in quella originale.

Friends ask me "am I in love"
I always answer "yes"
Might as well confess
If the answers yes
(I miei amici mi chiedono "Sei innamorata"?
E io rispondo sempre "Si"
Tanto vale confessarlo
Se la risposta è "Si")


Maybe, you may love me too
Oh, my darling, if you do
Why haven't you told me
(Forse anche tu mi ami,
Oh mio caro, se è così
Perchè non me l'hai ancora detto?)


Da-dum, da-da-da-da-da-da-da
Da-dum, da-dum
Da-da-da-da-da-da-da-da


E come automaticamente aveva cambiato il ritmo, così ritornò a quello originale, canticchiando soltanto per la terza volta consecutiva prima di provare il pezzo solo strumentale del brano. Quei pochi secondi di tempo le servirono per riposare un po' le corde vocali perchè, anche se non le stava sforzando chissà quanto, l'agitazione comunque rischiava di prendere il sopravvento in ogni istante, facendo perdere energia alla sua voce o peggio, il ritmo della canzone. Per sua fortuna, la tassetta era quasi arrivata alla fine dell'esibizione e dovè cimentarsi solo in un ultimo ritornello, prima di poter considerare definitivamente concluso il suo lavoro.

Friends ask me "am I in love"
I always answer "yes"
Might as well confess
If the answers yes

Maybe, you may love me too
Oh, my darling, if you do
Why haven't you told me

Da-dum, da-da-da-da-da-da-da
Da-dum, da-dum
Da-da-da-da-da-da-da-da
Da-dum, da-dum
Da-da-da-da-da-da-da-da
Da-dum, da-dum


La voce si spense lentamente, mentre il continuo Da-dum, da-dum risuonava ancora nella sua mente, insieme alla melodia della canzone. Era riuscita a dare il massimo? Robyn era soddisfatto di lei? E Ariel? Sapeva che la sua esibizione non poteva definirsi perfetta, ma la Tassorosso si sarebbe accontentata anche di un voto buono o un decente. In realtà, Cappie quasi saltellava sullo sgabello per l'agitazione di sapere il parere del suo Vocal Coach, tanto che tutte le sue attenzioni furono rivolte presto verso di lui.

Allora come sono andata?

Spoiler:
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Caroline Priscilla
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Messaggioda Robyn » 16/02/2014, 1:02

[tahoma]Friends ask me "am I in love"
I always answer "yes"
Might as well confess
If the answers yes

Maybe, you may love me too
Oh, my darling, if you do
Why haven't you told me

Da-dum, da-da-da-da-da-da-da
Da-dum, da-dum
Da-da-da-da-da-da-da-da
Da-dum, da-dum
Da-da-da-da-da-da-da-da
Da-dum, da-dum...


Caroline Priscilla era migliorata moltissimo ed in poco poco tempo.
Stupefacente, davvero una bellissima sorpresa che comunque Robyn si aspettava quasi al 80%.
L'esecuzione del brano era stata curata nei dettagli, con qualche piccola sbavatura dal punto di vista tecnico ma nulla che non si potesse correggere nei mesi rimanenti, prima dell'effettivo scontro con la scuola americana.
Aveva appreso come suonare e cantare in contemporanea e questo era un bel passo avanti sopratutto per una ragazza come lei che desiderava sempre mettersi molto alla prova, come avvenuto per l'accompagnamento alla canzone svolta dalla compagna Grifondoro.
Anche se abbastanza dispiaciuto che le due ragazze fossero state le uniche ad aver completato il percorso di addestramento assegnatole, il Vocal Coah era comunque rincuorato dal loro risultato, rimanendo fiero delle studentesse e pronto ad elogiarle di gran lunga con la Coordinatrice Vireau.
Terminò di suonare la tastiera in concomitanza con la fine della canzone e con un sorriso morbido e soddisfatto, tornò in piedi, aspettando che la O'Neill scendesse dal palchetto e raggiungesse Ariel, affiancandola.

Allora come sono andata?

Decisamente molto bene Cappie, molto molto bene.
Ma andiamo per gradi e lascia che ti informi prima della tue votazioni, poi passerò ad un commento completo di entrambe... Allora:
Caratterizzazione vocale, sei più.
Tecnica strumentale, sei e mezzo.
Tecnica canora, sette.
Quoziente emozionale, sei più.
Elasticità del ritmo, sette e mezzo.


Attese quindi che la giovane elaborasse con calma quei voti, riconducendoli ai vari settori dell'esibizione, prima di fare un cenno ad entrambe per invitarle a fare un passo avanti e andare nel contempo ad afferrare la propria borsa a tracolla nella quale erano contenuti degli oggetti particolari.
Prese un bel respiro, aprendo la borsa ma ancora non rivelando nulla di nulla, muovendo le spalle perché troppo tese e finalmente... Parlò.

Immagino che entrambe non eravate per nulla sicure di riuscire a creare tutto ciò in sole due settimane, vero?
Eppure ho creduto in voi ed infatti... Ariel...


La chiamò per prima.

... Hai acquisito una capacità che le cantanti in media riescono a raggiungere in almeno un anno e mezzo di pratica assidua, soltanto ascoltandomi la scorsa volta e accorpando tutto nella tua mente traendone insegnamenti e benefici, ovvero la trasmissione emozionale.
Il timbro non è sporco, la voce pulita, gli acuti secondo me migliorati ma ancora da poter sviluppare in positivo e i movimenti svolti sul palco hanno confermato che quando ti senti a tuo agio puoi letteralmente conquistare la folla.
Non stecchi e non stoni se non proprio costretta, riesci a contenere le note ed abbassarle sul momento senza eccessiva difficoltà, questo fa capire che la tua elasticità nel ritmo è talmente sviluppata da risultare alla pari con una quasi professionista.
In sostanza, potrei star qui a lodare le tue doti per più o meno un paio d'ore ma credo tu voglia anche conoscere i tuoi attuali limiti.


Un piccolo occhiolino.

Decisamente, il tuo difetto più grande è l'agitazione: non la sai tenere sotto controllo è questo è gravissimo.
In alcuni punti ho sentito distintamente che dovevi riprendere respiro prima di continuare il brano e ascoltarlo da un microfono credimi, è sgradevole e fastidioso. Quando sei giunta in Sala stavi tesa come una corda di violino e questo è giusto, ma la fifa va contenuta, va utilizzata per accrescere il nostro timore di non andare bene e quindi dare il meglio.
Non può metterci in ginocchio altrimenti andiamo uno schifo, capito?
Questo significa che tu in primis devi iniziare a lavorare molto sull'autostima, comprendere che sei brava, sei capace e nessuno, nemmeno il più stupido dei bulli e degli scemi deve riuscire a privarti di questa convinzione.
Poi per il resto, fa' si che la musica si allei con le tue paure e trasformi il tuo talento in una esplosione di carattere e dinamicità.
Questo è tutto... Ancora congratulazioni!


Sbatté le palpebre lentamente, osservando la reazione della ragazza e le sue eventuali risposte, prima di porgere attenzione al secondo elemento.

Adesso parliamo di te, cara Caroline...

Un bel respiro ed un bel sorriso.

Credo comprenderai se non potrò dilungarmi eccessivamente come avvenuto per la tua compagna.
Questo esercizio era più che altro utile per darti una spinta in più, un vantaggio su tanti altri musicisti bravi ma non completi.
Ecco, quando sussiste meno talento vocale, meno potenza nel timbro, un musicista deve essere in grado di ricorrere alla capacità di attirare la folla grazie alla sua tecnica strumentale e tu stai imparando proprio questo... Anche molto bene, devo dire!
Senza contare che ho notato un lieve miglioramento anche nella voce in sé per sé, il che non guasta.
Come è giusto che sia però, devo anche soffermarmi sui difetti ma non preoccuparti, lo ripeterò all'infinito ma... La Cyprus è ancora lontana!
Dunque... Ho notato che non batti mai il piede prima di cominciare a suonare e poi durante l'esibizione stessa: gravissimo.
Battere il piede ti concede un aiuto importantissimo nella prosecuzione del ritmo senza fare strafalcioni, anche se vuol dire un movimento in più.
Le dita non scorrono poi molto lisce sulle corde ma a volte sembravano rincorrere l'accordo esatto, ma per la miseria... Due settimane fa non riuscivi nemmeno a cantare "nanana", quindi al posto tuo mi riterrei ugualmente molto contenta!
Devi curare adesso la tua capacità di esprimere le emozioni al prossimo proprio come sta facendo Ariel, deduco quindi che da adesso potrà anche darti lei qualche aiuto e consiglio valido e potrete allenarvi insieme... La trovo un'idea bellissima, l'unione nella musica fa sempre la forza!
Non dimenticare di studiare come "pizzicare" le corde con dolcezza: non suonerai sempre brani veloci o forti, potrà anche capitarti la musica leggera e romantica per davvero, oppure struggente e triste, come quella che vi mostrai io...
In quel caso, dovrai sfiorare lo strumento come se fosse fatto di cristallo ed anche questa è una tecnica che devi ampliare, ok? Tutto chiaro?


Aveva chiacchierato davvero tantissimo, per questo si fece passare la stessa bottiglietta d'acqua bevuta da Cappie che riempì dal rubinetto vicino, per poi finirsela una seconda volta e recuperare umidità alle corde vocali.
Infine, forse più entusiasta per quello che stava per consegnare loro dei commenti in sé per sé delle canzoni, estrasse i due regali che aveva preso appositamente per le due studentesse - eh si, si era affezionato un poco - suscitando probabilmente la loro curiosità in merito.
Il primo dono venne allungato verso la Tassorosso, con delicatezza.

Ecco, prendi Cappie, questo è per te da parte mia...

Immagine

Spero possa piacerti.
Con questo potrai allenarti con più precisione sul tuo strumento preferito e diventerai ancora più brava e capace.
Usalo fino a consumarlo, mi raccomando!


Dopo di che, fu la volta di Ariel Jiménez.
Verso di lei, Robyn avvicinò una busta con all'interno una pila di quaderni dalla copertina rigida.
Sopra ognuno di essi... La sua firma.

Immagine

Questa raccolta contiene praticamente tutti i miei appunti scritti per te in queste due settimane.
Ci sono alcune dritte per migliorare il tuo carisma ed anche qualche piccolo aiuto per rendere la tua voce ancora più insuperabile.
Non sono sicuramente gli insegnamenti della Coordinatrice Vireau, ma spero vivamente potranno esserti di aiuto...


Spoiler:
Oggetti già inseriti nelle rispettive schede.

PX Distribuiti:

Ariel ---> 4 PX

Caroline Priscilla ---> 4 PX

Punti Predisposizione Bonus Assegnati per l'Esibizione:

Ariel ---> +1 T/A | +2 C/A

Caroline Priscilla ---> +1 T/F | +1 T/A
[/tahoma]
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Messaggioda Ariel » 16/02/2014, 16:27

[tahoma]Ce l'aveva fatta.
A prescindere che fosse andata bene o male - non le era sembrato di aver fatto chissà quali stonature, e l'espressione sul viso di Caroline Priscilla le faceva ben sperare di non avere nulla di cui preoccuparsi - la cosa che più le interessava era l'essere riuscita a superare le sue paure: aveva cantato sul palco, aveva cantato una canzone che non le apparteneva, decisamente più forte e "cattiva" di quelle a cui era abituata e che peraltro andava, a livello di note, molto più in alto del suo standard... e aveva portato a termine la prova.
Era riuscita a cantare fino all'ultima nota, aveva cercato di mettere tutta se stessa in quel brano, e se anche ci fossero state, com'era sicura, delle pecche da sistemare, di sicuro non poteva non ammettere con se stessa di aver fatto davvero tutto, impossibile compreso, per arrivare a quel momento con la migliore preparazione possibile: in questo senso, davvero non poteva darsi alcuna colpa, né avere rimpianti.
Abbracciò l'amica in uno slancio di riconoscenza per esserle stata così tanto accanto, per averla supportata non solo con la sua presenza ma anche, e soprattutto, con la sua bravura musicale, ed infine andò a guardare Robyn, nuovamente tesa in volto perché in attesa del suo giudizio.

Ariel, per adesso desidero che t'accontenti solo dei voti sulla base di ciò che hai cantato.
E' ovvio che mi riservo di darti maggiori soddisfazioni con il mio giudizio completo dopo aver sentito anche Cappie.


Annuì velocemente a quelle parole, perché naturalmente non voleva monopolizzare l'attenzione del Vocal Coach, soprattutto considerando che Cappie ancora si doveva esibire e forse stava scalpitando per poterlo fare, così da togliersi il pensiero dalla mente; e visto che era stata così gentile con lei, il minimo che potesse fare era lasciarle tutto lo spazio possibile.

Tieni da conto che questi voti sono sulla base della tua età, del tuo grado di esperienza e sul mio ascolto della tua esibizione all'amichevole:
Caratterizzazione vocale, sei e mezzo.
Potenza del timbro, sette più.
Tecnica canora, sette e mezzo.
Presenza sul palco, sei più.
Trasmissione emozionale, tra il sei e il sette.
Elasticità del ritmo, otto.
Sicuramente ci saranno dei parametri che al momento non hai capito bene, attendi qualche minuto e tutto ti sarà chiaro!


Annuì un'altra volta, scendendo dunque dal palco ed andando ad affiancare Robyn per assistere da quella posizione l'esibizione dell'amica, alla quale rivolse un occhiolino d'incoraggiamento accompagnato da un bel sorriso: era sicura che Cappie sarebbe stata bravissima, se lo sentiva, e poi l'aveva ascoltata già suonare prima e l'aveva trovata pazzesca, soprattutto per lei che non sapeva dare vita a nessuno strumento!
Mentre aspettava che la Tassetta fosse pronta, la colombiana si permise di riflettere sui punteggi che il Vocal Coach del Coro inglese le aveva assegnato, o meglio, a cosa li avesse assegnati: non era sicura di sapere cosa fosse la "caratterizzazione vocale", anche se poteva supporre che riguardasse la sua capacità di personalizzare la propria voce per renderla riconoscibile in mezzo a tante altre, ma forse aveva intuito a cosa si riferisse il resto; la potenza del timbro, la tecnica canora e l'elasticità del ritmo si riferivano probabilmente al comparto prettamente tecnico della performance, quindi la potenza della voce, la sua capacità nel controllarla e di passare da note più basse a più alte... mentre la presenza sul palco e la trasmissione emozionale si riferivano alla sua capacità di essere carismatica, ed era ovvio che al momento non fosse troppo brava a "mangiarsi il palco", come diceva spesso loro la Vireau, cioè di renderlo suo ed occuparlo per intero, nonostante fosse sola.
Al momento le sembrava impossibile riuscire in quell'impresa, ma sapeva che fosse possibile farcela - altrimenti la Coordinatrice non gliel'avrebbe fatto presente - e considerando che due settimane prima non pensava nemmeno di poter cantare quella canzone in modo decente, forse doveva cominciare a credere un po' di più nelle sue possibilità!
Scosse il capo non appena Cappie fu pronta per la sua esibizione, perché voleva dare all'amica tutta l'attenzione ed il sostegno possibile: onestamente a lei sembrava che fosse andata benissimo, forse appena un po' poco sciolta in alcuni punti, ma cavolo... stava suonando e cantando insieme, già solo quello la rendeva assolutamente pazzesca!
Gli occhi di Ariel brillavano di ammirazione, le mani strette tra loro con forza per evitare che scoppiassero in un applauso spontaneo che però avrebbe potuto risultare fastidioso: solo alla fine, quando la sua esibizione finì e la Tassorosso scese dal palco, la Grifondoro corse ad abbracciarla nuovamente con un gran sorriso orgoglioso sulle labbra.

Sei stata pazzescamente brava Cappie, oh, sono così fiera di te!!

Le sussurrò all'orecchio con voce quasi rotta dall'emozione: era molto sensibile ed emotiva, lo sapeva, ma era a conoscenza dell'impegno profuso dalla Tassetta per arrivare ad un certo livello, e si era commossa nel vedere tanta spontanea dedizione in lei verso la musica.
Le sorrise ancora una volta, guardandola con intensa ammirazione negli occhi, prima di spostarsi accanto a lei e lasciare che Robyn le desse i propri voti, proprio come aveva fatto con lei poco prima; ora che le aveva sentite entrambe, poteva finalmente essere più specifico nei confronti di ciascuna, ed era molto curiosa di capire cosa le avrebbe detto, quali sarebbero state le sue considerazione al di là della mera votazione.

Immagino che entrambe non eravate per nulla sicure di riuscire a creare tutto ciò in sole due settimane, vero?
Eppure ho creduto in voi ed infatti... Ariel...


Fece un passetto in avanti, dandogli in quel modo tutta la sua attenzione.

... Hai acquisito una capacità che le cantanti in media riescono a raggiungere in almeno un anno e mezzo di pratica assidua, soltanto ascoltandomi la scorsa volta e accorpando tutto nella tua mente traendone insegnamenti e benefici, ovvero la trasmissione emozionale.
Il timbro non è sporco, la voce pulita, gli acuti secondo me migliorati ma ancora da poter sviluppare in positivo e i movimenti svolti sul palco hanno confermato che quando ti senti a tuo agio puoi letteralmente conquistare la folla.
Non stecchi e non stoni se non proprio costretta, riesci a contenere le note ed abbassarle sul momento senza eccessiva difficoltà, questo fa capire che la tua elasticità nel ritmo è talmente sviluppata da risultare alla pari con una quasi professionista.


Arrossì senza poterlo evitare, sentendo le guance scaldarsi ed immaginando che fossero appena diventate color porpora: naturalmente non pensava di essere stata perfetta, sapeva che sicuramente c'erano delle cose da correggere, ma già solo sentirsi lodare su determinate cose la rendeva molto felice.

In sostanza, potrei star qui a lodare le tue doti per più o meno un paio d'ore ma credo tu voglia anche conoscere i tuoi attuali limiti.

Annuì vigorosamente a quelle parole, lasciandolo libero di proseguire con ciò che era ancora più importante degli elogi.

Decisamente, il tuo difetto più grande è l'agitazione: non la sai tenere sotto controllo è questo è gravissimo.
In alcuni punti ho sentito distintamente che dovevi riprendere respiro prima di continuare il brano e ascoltarlo da un microfono credimi, è sgradevole e fastidioso. Quando sei giunta in Sala stavi tesa come una corda di violino e questo è giusto, ma la fifa va contenuta, va utilizzata per accrescere il nostro timore di non andare bene e quindi dare il meglio.
Non può metterci in ginocchio altrimenti andiamo uno schifo, capito?


Capito...

Mormorò Ariel, non scocciata o infastidita da quelle parole, ma consapevole di quanto fossero veritiere: quand'era salita sul palco era talmente tesa da non riuscire quasi a respirare, e non andava bene.
Un po' di nervosismo era naturale, sano quasi, doveva essere la spinta che ti permetteva di dare il massimo... ma ai livelli della Grifa poteva rivelarsi estremamente controproducente.

Questo significa che tu in primis devi iniziare a lavorare molto sull'autostima, comprendere che sei brava, sei capace e nessuno, nemmeno il più stupido dei bulli e degli scemi deve riuscire a privarti di questa convinzione.

Annuì piano, perché alla fine il problema era sempre quello: l'autostima.
La Jiménez era del tutto consapevole di non averne, di essere praticamente affossabile da chiunque, e questo era il suo problema maggiore - anche perché la scarsa autostima, quando colpita in negativo, faceva aumentare il nervosismo, e si creava quindi una sorta di assurdo circolo vizioso senza fine.

Poi per il resto, fa' si che la musica si allei con le tue paure e trasformi il tuo talento in una esplosione di carattere e dinamicità.
Questo è tutto... Ancora congratulazioni!


Grazie Robyn... per tutto.
Sei stato paziente con me, mi hai ascoltata ed hai cercato di aiutarmi senza mai farmi pesare le mie mancanze...
- disse Ariel, sincera nella voce e limpida nello sguardo - I progressi che ho fatto li devo soprattutto a te!

Aggiunse, totalmente sincera anche nell'ultima affermazione.
Fece un passetto indietro, lasciando che Cappie ascoltasse con attenzione tutto ciò che Robyn aveva da dirle, focalizzandosi intanto su quello su cui doveva lavorare: nervosismo e convizione di sé, in parole povere.
Doveva capire, convincersi di essere brava, e di poter essere competitiva, o non sarebbe andata da nessuna parte: chissà, forse la vicinanza con Vergil l'avrebbe aiutata in questo... soprattutto perché alla competizione vera e propria con la Cyprus avrebbe riaffrontato il gruppo degli americani, e se avesse permesso loro di affossarla nuovamente con le loro parole, sarebbe stata la fine.
Quando il Vocal Coach ebbe finito di parlare, Ariel era quasi certa che fosse arrivato il momento di congedarsi da lui... e invece il ragazzo aveva ancora qualcosa per loro, dei regali: la prima a ricervene uno fu Cappie, un libro sull'esecuzione dei brani attraverso la chitarra per migliorare la sua capacità di darle vita, di suonarla al meglio.
E poi... toccò a lei ricevere il suo regalo: nuovamente si fece avanti, prendendo dalle mani di Robyn una serie di quaderni con la firma del Vocal Coach sopra.

Questa raccolta contiene praticamente tutti i miei appunti scritti per te in queste due settimane.
Ci sono alcune dritte per migliorare il tuo carisma ed anche qualche piccolo aiuto per rendere la tua voce ancora più insuperabile.
Non sono sicuramente gli insegnamenti della Coordinatrice Vireau, ma spero vivamente potranno esserti di aiuto...


Oh... Robyn... - non riuscì proprio a trattenersi, questa volta, e dunque le venne spontaneo sporgersi per abbracciarlo un paio di secondi, gli occhi lucidi di commozione per tutto l'aiuto che il ragazzo le aveva dato - Grazie, io... non so nemmeno cosa dire! - esclamò, scostandosi da lui per poterlo guardare negli occhi mentre parlava - Ti prometto che li leggerò con attenzione e dedizione, e sono sicura che mi aiuteranno tantissimo per migliorare!
Grazie grazie grazie grazie!!


Entusiasta e genuina, ovviamente, ma si sapeva che Ariel Jiménez era fatta così: se Robyn non avesse avuto altro da aggiungere, comunque, la colombiana avrebbe poi atteso Cappie per salutare il Vocal Coach con un ultimo sorriso ed uscire dalla Sala Musica, sussurrandole qualcosa di sicuramente interessante, per la Tassorosso, all'orecchio.

Ho deciso cosa fare tra Z e V...

[Fine per Ariel]
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Messaggioda Caroline Priscilla » 17/02/2014, 22:37

A fine esibizione, Cappie si era sentita...euforica! Non riusciva a stare ferma sullo sgabello sul quale si era seduta mentre aspettava che Robyn rispondesse alla sua domanda. Era riuscita a cantare e suonare decentemente? Lei credeva di si, ma il suo giudizio in fondo poteva non essere obiettivo e dal momento che il Vocal Coach era lui, la Tassorosso si rimise al parere del ragazzo mentre scendeva dal palco, dopo aver rimesso a posto la chitarra, lasciandosi abbracciare dall'amica Ariel e ricambiando l'abbraccio con altrettanta energia.

Sei stata pazzescamente brava Cappie, oh, sono così fiera di te!!

La ragazza non potè evitare che un sorriso enorme le si aprisse sul volto, mentre stringeva con più forza la Grifondoro fra le braccia, ringraziandola per quelle parole. Se lei, che era così brava a cantare, l'aveva trovata pazzescamente brava, allora Cappie non aveva fatto poi tanto schifo!

Decisamente molto bene Cappie, molto molto bene.
Ma andiamo per gradi e lascia che ti informi prima della tue votazioni, poi passerò ad un commento completo di entrambe... Allora:
Caratterizzazione vocale, sei più.
Tecnica strumentale, sei e mezzo.
Tecnica canora, sette.
Quoziente emozionale, sei più.
Elasticità del ritmo, sette e mezzo.


Annuì alle parole di Laars, troppo felice di essere riuscita a superare la sufficienza in tutti i campi da lui citati. Non aveva dimenticato il voto che Typhon le aveva dato e il fatto che Robyn invece sembrasse soddisfatto della sua esibizione, be' semplicemente la riempiva di gioia! Attese insieme ad Ariel che il ragazzo ricominciasse a parlare, le mani infilate nelle tasche dei jeans mentre cercava di darsi un contegno.

Immagino che entrambe non eravate per nulla sicure di riuscire a creare tutto ciò in sole due settimane, vero?
Eppure ho creduto in voi ed infatti... Ariel...


Lasciò che l'amica si facesse di un passo più avanti, mentre ascoltava ciò che il Coach aveva da dire su di lei. In sostanza il problema della Grifondoro era sempre l'autostima, ma di questo persino lei stessa ormai se ne era resa conto. Cappie non si mosse nè emise un fiato, dondolando leggermente su entrambi i piedi e mordendosi l'interno della guancia fino a quando Robyn non attirò la sua attenzione, spiegandole in cosa esattamente era riuscita e cosa invece avrebbe ancora dovuto migliorare.

Adesso parliamo di te, cara Caroline...

Si!

Credo comprenderai se non potrò dilungarmi eccessivamente come avvenuto per la tua compagna.
Questo esercizio era più che altro utile per darti una spinta in più, un vantaggio su tanti altri musicisti bravi ma non completi.
Ecco, quando sussiste meno talento vocale, meno potenza nel timbro, un musicista deve essere in grado di ricorrere alla capacità di attirare la folla grazie alla sua tecnica strumentale e tu stai imparando proprio questo... Anche molto bene, devo dire!
Senza contare che ho notato un lieve miglioramento anche nella voce in sé per sé, il che non guasta.


Grazie Coach!

Come è giusto che sia però, devo anche soffermarmi sui difetti ma non preoccuparti, lo ripeterò all'infinito ma... La Cyprus è ancora lontana!
Dunque... Ho notato che non batti mai il piede prima di cominciare a suonare e poi durante l'esibizione stessa: gravissimo.
Battere il piede ti concede un aiuto importantissimo nella prosecuzione del ritmo senza fare strafalcioni, anche se vuol dire un movimento in più.
Le dita non scorrono poi molto lisce sulle corde ma a volte sembravano rincorrere l'accordo esatto, ma per la miseria... Due settimane fa non riuscivi nemmeno a cantare "nanana", quindi al posto tuo mi riterrei ugualmente molto contenta!
Devi curare adesso la tua capacità di esprimere le emozioni al prossimo proprio come sta facendo Ariel, deduco quindi che da adesso potrà anche darti lei qualche aiuto e consiglio valido e potrete allenarvi insieme... La trovo un'idea bellissima, l'unione nella musica fa sempre la forza!
Non dimenticare di studiare come "pizzicare" le corde con dolcezza: non suonerai sempre brani veloci o forti, potrà anche capitarti la musica leggera e romantica per davvero, oppure struggente e triste, come quella che vi mostrai io...
In quel caso, dovrai sfiorare lo strumento come se fosse fatto di cristallo ed anche questa è una tecnica che devi ampliare, ok? Tutto chiaro?


Attese qualche secondo, cercando di elaborare tutte le informazioni e i consigli che aveva ricevuto, prima di fare un cenno di assenso con la testa e tornare a sorridere spensierata. Ce l'aveva fatta, aveva superato i propri limiti e questo, più di molte altre cose, aumentava la sua carica di energia e la sua voglia di continuare a dare il meglio di sè! Avrebbe seguito ogni singolo consiglio datole dal musicante e si sarebbe sicuramente esercitata insieme alla colombiana a trasmettere emozioni in ciò che suonava e cantava. Probabilmente, avrebbe chiesto aiuto anche allo stesso Typhon Seal (sempre se avesse trovato il coraggio di proporgli una cosa simile): proprio ripensando a lui, la Tassorosso si rese conto di quanto gli era grata per ciò che il Drago aveva fatto per lei, aiutandola a incitandola a non cedere di fronte alle difficoltà di una chitarra ancora troppo difficile da suonare. In più, l'erbologo le aveva garantito la possibilità di incontrare il fantastico Desmond Flynn e, insomma, dopo un regalo del genere Cappie avrebbe dovuto trovare un modo per sdebitarsi con lui! Ci avrebbe pensato una volta uscita da lì, magari dopo aver fatto a Jorge e a Kelly un resoconto di com'era andata. Mentre pensava a ciò che avrebbe fatto dopo, la Tassorosso si ritrovò sorpresa con un dono che le veniva gentilmente offerto da Robyn: la O'Neill fissò per un attimo il libro dove, a caratteri cubitali, poteva leggere la parola guitar, mentre il cuore aumentava i propri battiti per l'emozione.

Ecco, prendi Cappie, questo è per te da parte mia...

Ma...Coach, che cosa...?

Spero possa piacerti.
Con questo potrai allenarti con più precisione sul tuo strumento preferito e diventerai ancora più brava e capace.
Usalo fino a consumarlo, mi raccomando!


Io...non so cosa dire!
Be'...ecco, grazie mille!


Rispose, sinceramente colpita dalla gentilezza del nipote di Monique, stringendo fra le mani il manuale e iniziando a sfogliarlo incuriosita di vedere cosa vi fosse scritto esattamente all'interno. Una volta che anche Ariel ebbe ricevuto il suo regalo, Cappie salutò il loro Vocal Coach con un enorme sorriso e il bisogno impellente di correre in bagno: tutta l'emozione e il mezzo litro d'acqua che si era scolata prima di salire sul palco stavano ora dando i suoi frutti. Ma prima, c'era una questione più urgente da affrontare, una decisione che Ariel Jiménez ci teneva a comunicare alla giovane tassetta.

Ho deciso cosa fare tra Z e V...

Sul serio?!
Dai, raccontami tutto...


[Fine per Caroline Priscilla]
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Messaggioda Brianna » 30/10/2014, 17:53

[Qualche ora dopo le lezioni]


La ragazzina era completamente immersa nei suoi pensieri e non badava a dove stava andando; il giovane petauro si trovava sulla spalla, divenuto ormai parte integrante di quella figura dai capelli rossi; è vero, non badava a dove stava andando ma i passi la stavano portando a seguire meccanicamente un percorso già fatto un sacco di volte... fu così che si trovò di fronte alla porta di legno massiccio della Sala Musica... sala che non aveva più frequentato da quando non era stata in grado di portare a termine gli esercizi dati dall' insegnante Robyn Laars e di conseguenza non aveva potuto partecipare alla gara canora contro la Cyprus... non che la sua presenza avesse potuto far la differenza – non era brava come gli altri, lo sapeva bene – però ci teneva a partecipare e il non averlo fatto era stato uno smacco non indifferente... da allora seguiva il consiglio materno, non cantava, proprio come avrebbe voluto sua madre... non era la prima volta che i piedi la portavano automaticamente di fronte a quell' aula, ma ogni volta, non appena se ne accorgeva, cambiava direzione... stavolta no, quando si trovò di fronte alla porta le venne una gran voglia di aprirla ed entrare... cantare evidentemente le mancava piu' di quanto avesse il coraggio di ammettere persino con se stessa.

Tese le orecchie a cogliere l'eventuale presenza di qualche membro del coro che si allenava, ma non sentendo alcun genere di suono – ne vocale ne strumentale – si fece coraggio ed abbassò la maniglia, spinse la porta ed entrò.

Si portò al centro della Sala... era esattamente come la ricordava... la abbracciò con gli occhi, ricordando quante prove aveva fatto, quanto si era impegnata , quanto aveva sudato li dentro e a quando poi aveva mollato tutto, senza dire una parola a nessuno, semplicemente non presentandosi più alle prove inventando ogni volta una scusa qualunque... sapeva perchè l'aveva fatto, perchè non aveva detto nulla... non avrebbe retto il confronto con la Francese, avrebbe capitolato e sarebbe tornata a cantare praticamente subito, violando ancora una volta le disposizioni materne.

Ma adesso, li in quella stanza, da sola con se stessa, tutto dentro di lei tornò prepotentemente a galla... la voglia di cantare non l'avrebbe mai abbandonata, di questo ormai si stava rendendo conto... quasi senza accorgersene aveva chiuso gli occhi ed una canzone era salita sulle labbra della ragazzina... stava cantando, mentre le lacrime scendevano lentamente a rigarle il bel viso.

All around me are familiar faces
Worn out places
worn out faces




Un singhiozzo scosse la ragazzina... era tutto così uguale eppure ai suoi occhi appariva tutto diverso, tutto... possibile che cantare le mancasse così tanto? Che fosse talmente parte di lei?

Era la prima volta che tornava a cantare, aveva iniziato senza rendersene conto, ed ora le parole uscivano dalle sue labbra, una ad una... mentre allo stesso tempo le lacrime rigavano il volto della ragazzina.

Glaedr, il giovane petauro, era rimasto per qualche istante fermo sulle spalle della giovane, ma poi, avendo intuito lo stato d'animo della rossa e soprattutto sentendo le sue lacrime, aveva iniziato a leccarle la faccia per asciugargliele.
Brianna aveva quindi smesso di cantare, ed un sorriso era apparso tra le labbra, mentre prendeva il suo ormai non più cucciolo tra le mani e gli accarezzava la testolina

Hai ragione Glaedr... basta lacrime, e devo smettere di ingannare me stessa... voglio cantare!

E voglio imparare le Illusioni

Quest' ultima parte la espresse solo col pensiero... sapeva bene quanto fosse importante non rivelare a nessuno l' esistenza di quell'arte tanto bella e meravigliosa quanto pericolosa, e non poteva essere certa di non essere ascoltata da nessuno.

La giovane uscì quindi dalla Sala Musica più determinata che mai a tornare a tutti gli effetti un membro del coro di Hogwarts... si era guadagnata tanto tempo prima quella spilla e voleva tornare ad indossarla e guadagnarla ogni giorno.

Spoiler:
Monique, Sandyon



[autoconclusiva]
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Messaggioda Typhon » 14/02/2015, 16:40

- 17 Aprile 2109 - Sala Musica di Hogwarts - Ore 11:00 -


"... cause everything is new
and everything is you
and all I’ve learned has overturned
what can I do…


Non scorreva tanto fluida la piuma sopra lo spartito magico, in quella mattina poco nuvolosa di Aprile.
Typhon Seal stava lavorando a quel testo già da una decina di giorni, ma era abbastanza indeciso se cambiare registro oppure no.
Le note che aveva utilizzato erano adeguate, la melodia niente male, forse solo un po' da migliorare qua e là, ma ciò che lo fregava erano le parole.
Non il brano in sé per sé quanto ai livelli canori che avrebbe dovuto raggiungere per dare maggiore corpo e anima alla canzone.
Avrebbe dovuto vincerci una sfida ben più ardua e importante di quella contro la Cyprus e solo adesso si stava rendendo conto che, essendosi interrotto negli esercizi da un paio d'anni, la sua bravura e capacità musicale era rimasta pressoché intatta, quindi indietro e da aggiornare.
Gli esercizi con la chitarra non lo spaventavano, ma la Vice Preside Vireau gli aveva detto che non poteva assolutamente ritagliarsi nemmeno dieci minuti per aiutarlo in quanto il coro attuale le portava via già ogni ora disponibile. Non la biasimava, aveva completamente ragione, anzi che comunque gli aveva concesso di usare la Sala Musica per esercitarsi era già un passo avanti e un modo decisamente generoso per "scusarsi".
Alla donna non poteva raccontare la verità e quindi non sapendo quanto fosse necessario e importante per lui si era regolata di conseguenza, dando priorità agli studenti. Se la sarebbe dovuta cavare da solo, almeno in quel frangente. Timore di non farcela? Ma non scherziamo.

"... Don’t go wasting your emotion
lay all your love on me
don’t go sharing your devotion
lay all your love on me..."


Imbracciò la chitarra elettrica, pizzicando le corde per sentire le vibrazioni scorrergli dentro, vibrazioni che non percepiva da tanti mesi.
Osservando il panorama intorno a sé si rese conto che il tempo era trascorso così tanto veloce che era quasi impossibile pensare che ormai il duello con gli americani fosse soltanto uno sbiadito ricordo. Allora credeva che quello fosse il non plus ultra delle sfide musicali, oggi si stava decisamente ricredendo e per di più, a giudicare dall'impegno e dalla voglia di vincere che nutriva in quell'istante, si rese conto che se ce ne avesse messa appena il 50% di quella attuale probabilmente Brian non l'avrebbe soltanto battuto ma direttamente schiacciato. Quanta energia dava l'amore?
L'amore provato da un Drago come lui, non certo da uno stronzo qualunque. Parecchia, troppa, traboccante e impetuosa e lui voleva, doveva imprimere quell'energia nel suo brano, sprigionando una tecnica sublime e sopraffina. Certo, essendo quella la terza ed ultima prova era anche possibile che non vedesse mai la luce, in quanto era possibile che Typhon vincesse le prime due e tanti cari saluti, ma la giuria lo preoccupava alquanto, non era da escludere qualche colpo basso all'ultimo momento, per questo era importante che fosse parato su tutto oltre al fatto che desiderava ardentemente scrivere e terminare una canzone appositamente per Estia, la sua Estia.

No no no, cazzo no, qualcosa non va...
Dovrei abbassare la tonalità altrimenti non ci arriverò mai.
Che palle!


Si stava maledicendo e malediva la sua voce non abbastanza pronta ed allenata ad eseguire certi acuti.
Era certo di esserne in grado, lui era capace di tutto, nulla era troppo per le sue possibilità, ma non poteva pretendere di arrivarci da solo.
Ad un tratto, contrariamente agli orari che si era segnato su una pergamena, la porta della Sala Musica si aprì ed entrò qualcuno di decisamente inaspettato, che fece inarcare il sopracciglio destro al Drago mentre studiava la figura ben più che conosciuta e con la quale sussisteva una naturale situazione di incertezza e lieve imbarazzo.

Ehi... Ciao.
La Vireau mi ha concesso tutte le mattine tra le 10:30 e le 11:30.
È forse cambiato il programma?


Spoiler:
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Messaggioda Robyn » 14/02/2015, 17:07

17/04/2109
Sala Musica di Hogwarts
Ore 11:05


Immagine

Io vorrei che vincesse, Robyn, che fosse davvero felice...
Tra di noi c'è un legame speciale, ma non è quel tipo di legame, altrimenti non starei con te, non ti amerei...
Lui la ama e se ha deciso di accettare questa sfida è perché evidentemente lo rende completo, lo rende sereno...
Mi auguro tanto che ce la faccia, con Kalas è in buone mani, lo pensi anche tu, vero?


Sì, con Kalas Typhon aveva ottime probabilità di diventare un abile combattente di draghi, ma forse l'Erbologo non aveva detto tutto.
Quella mattina, entrato come sempre nell'ufficio della zia per salutarla, si era fatto raccontare dalla francese della richiesta insolita del Seal di poter usufruire di lezioni extra di canto, in linea piuttosto urgente. Quella domanda aveva fatto scattare un piccolo campanello di allarme nella mente dell'Auror, il quale cominciò a riflettere sul fatto che forse Aryanne non era a conoscenza di tutta la faccenda, di tutta la verità.
Typhon non aveva alcun motivo per mentirle, magari semplicemente gli era soltanto passato di mente e si era focalizzato a spiegarle il motivo della convocazione di Kalas, restava comunque il fatto che per una volta il fidanzato dell'italiana aveva deciso di mettersi in mezzo per capire meglio la situazione. Attraversato il ponte che collegava il Castello ai giardini e alle Serre ed essendo stato informato dalla professoressa Vilvarin sulla attuale posizione del suo assistente, ovvero in Sala Musica, Robyn Laars si era diretto lì, ancora pensieroso, ancora immerso nelle sue elucubrazioni.
Quando raggiunse la porta della zona privata dell'Auditorium, le parole che sentì per prime furono anche le più importanti ed esplicative.

No no no, cazzo no, qualcosa non va...
Dovrei abbassare la tonalità altrimenti non ci arriverò mai.
Che palle!


Potrebbe anche darsi che mi stia sbagliando, ma qui la storia non mi convince...

Prese un bel respiro, contenendo il lieve fastidio nel trovarsi a stretto contatto con l'olandese, poi aprì l'ingresso della Sala, trovandolo lì, seduto sullo sgabello suo solito, con in mano la chitarra, lo spartito e la piuma per scriverci sopra. Aveva l'aria sbattuta e infastidita, era abbastanza facile capire che gli stavano girando, tuttavia il nipote di Sandyon si limitò a fissarlo, aspettando che fosse lui il primo a parlare.

Ehi... Ciao.
La Vireau mi ha concesso tutte le mattine tra le 10:30 e le 11:30.
È forse cambiato il programma?


No, nessun cambio, puoi stare tranquillo.
Ciao anche a te.
Ho saputo dalla Vice Preside della tua richiesta...


Questo forse avrebbe fatto scattare un po' sull'attenti l'ex ragazzo di Aryanne.

E la nostra più stretta conoscenza comune mi ha messo al corrente di quello che stai tentando di fare.
Però non mi ha mai parlato di sfide canore o musicali, quindi in teoria per conquistare la donzella serve solo battere il drago, giusto?


Lo fissò intensamente, il tono di voce serio e allo stesso tempo non accusatorio.
Fece qualche passo avanti chiudendo la porta dietro di sé, non voleva che nessuno ascoltasse neanche per caso.
Se quindi l'Erbologo avesse risposto in modo ambiguo o scocciato, Robyn si sarebbe regolato di conseguenza.

Forse non è la più allettante delle prospettive per il futuro, lo so, ma...
... Se davvero ci tieni, quelle lezioni private potrei dartele io.


Piccola pausa.

... Ma solo se ci fosse una motivazione davvero valente.
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Messaggioda Typhon » 14/02/2015, 17:21

No, nessun cambio, puoi stare tranquillo.
Ciao anche a te.
Ho saputo dalla Vice Preside della tua richiesta...


Non appena sentì quelle parole, il Drago divenne immediatamente più attento.
Possibile che dovessero proprio raccontarsi tutto quelli lì in famiglia?
Pensandoci a posteriori avrebbe trovato la cosa anche abbastanza normale, anzi, si sarebbe dato dell'idiota perché anche se non l'avesse scoperto Robyn, probabilmente alle orecchie di Aryanne sarebbe giunta la notizia di quella sua richiesta affrettata, ma ora come ora non aveva tutta quella voglia di darla vinta all'attuale fidanzato dell'italiana.

Ebbene?

E la nostra più stretta conoscenza comune mi ha messo al corrente di quello che stai tentando di fare.
Però non mi ha mai parlato di sfide canore o musicali, quindi in teoria per conquistare la donzella serve solo battere il drago, giusto?


Senti, scusa la schiettezza, ma vuoi farti i cazzi tuoi?
Non siamo amici e per quel che mi riguarda nemmeno conoscenti stretti...
Il perché io voglia delle lezioni private non sono tenuto a dirlo a te, e poi mi spieghi il motivo di così tanto interesse, mh?


Si alzò in piedi, spazientito dalla presenza non calcolata dell'Auror.
Di norma non sarebbe stato così tanto aggressivo, ma di mezzo c'era il fatto che quello era un momento delicato, nel quale si stava scervellando per risolvere un proprio problema da solo, sentendo il peso sulle spalle di pochi mesi a distanza delle prove per conquistarsi la mano di Estia.
Forse in un'altra occasione si sarebbe trattenuto, ma ora come ora desiderava soltanto mandarlo fuori di lì a calci.
Il fatto che poi fosse anche l'attuale maschio che si scopava Aryanne Vastnor era solo un altro piccolo motivo di irrequietezza.

Forse non è la più allettante delle prospettive per il futuro, lo so, ma...
... Se davvero ci tieni, quelle lezioni private potrei dartele io.


Scusa?!

... Ma solo se ci fosse una motivazione davvero valente.

Tu?
Dare lezioni a me?
E chi ti credi di essere?
Dove sta scritto che tu abbia la bravura necessaria per essere addirittura mio insegnante?!


Adesso stava invece mentendo spudoratamente a se stesso.
Fin dalla prima volta che l'aveva sentito esibirsi all'inaugurazione dello Sheliak & Vega si era reso conto di quanto fosse capace quello spilungone.
Sapeva utilizzare la voce a dovere, sfiorando note che per alcuni maschi erano a dir poco impossibili, non a certe tonalità.
Respirava con irritazione ma dentro di sé una piccola voce gli ricordò perché stava facendo tutto ciò, per CHI stava facendo tutto ciò.
A fronte di un possibile aiuto ulteriore nella lotta per la vittoria e la conquista dell'Erede, era giusto mettere di mezzo l'orgoglio?

Come mai ti dai così tanta pena per il sottoscritto?
Cerchiamo di avere un rapporto civile quando ci vediamo di fronte ad Ary, ma sappiamo benissimo che in alcuni momenti ci spaccheremmo la faccia a vicenda...
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