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Tijuana

Messaggioda Monique » 01/05/2013, 2:25

Tijuana è la città principale dello stato messicano della Bassa California, capoluogo del comune omonimo e la sesta area metropolitana più grande del Messico, con 1.483.992 abitanti; è situata sulla costa dell'Oceano Pacifico e la frontiera con gli Stati Uniti la separa dalla città statunitense di San Diego con la quale forma l'area metropolitana di San Diego-Tijuana con una popolazione stimata di quasi 5 milioni di abitanti.

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Messaggioda Sandyon » 26/05/2013, 21:22

{ UNA SETTIMANA DOPO LO SCONTRO - 12:30 - TAVERNA MAGICA "EPONA" }

Il villaggio indicato da Robyn era una specie di frazione di Tijuana, una tra le più sperdute e desolate, per altro.
Questo almeno per quanto riguardava la zona babbana, quella magica invece si presentava anche relativamente gradevole, Sandyon se lo ricordava, avendoci passato qualche settimana in passato per via di qualche lavoro ai tempi da mercenario a pieno ritmo.
Il nipote dei due futuri sposi aveva espressamente detto ad entrambi di non andare la mattina o il pomeriggio ma solo durante l'ora di pranzo, perché era allora che l'artigiano lavorava e si preoccupava di prendere degli incarichi.
Oltrepassata la zona più malfamata del paese e chiesto doverose informazioni, lui e Monique avevano finalmente raggiunto la taverna designata per l'incontro.
Ormai tutti e due si erano completamente ripresi dall'incontro col Mezzo-Drago, sconfitto e ridotto in polvere dai quattro insegnanti valorosi di Hogwarts.
Logan, il professore di Babbanologia, necessitava ancora di alcune cure mediche, per questo si trovava in un ospedale, mandato dal migliore amico e docente di Astronomia, Irvyne Trigger, il quale non aveva badato a spese per offrirgli il servizio sanitario migliore in assoluto.
Mentre quindi tutta la scuola era in assestamento dopo il trambusto, loro due avevano trovato il tempo per prendersi un break e scappare lì, oltre oceano, in modo da fare luce una volta per tutte sulla questione "bacchetta misteriosa".

Credo sia qui.

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Affermò Sandyon, una volta raggiunta la porta del locale che recava il nome tanto cercato in giro.
Da quel locale, esattamente come per il "Paiolo Magico", si poteva attraversare un portale di roccia che raggiungeva lo studio dell'artigiano.
Una volta arrivati all'interno, videro l'unica persona che portava un mantello tipicamente da mago, così compresero che dovevano rivolgersi a lei per poter avere il libero accesso alla zona designata.
Questo signore fu piuttosto gentile e quando Monique gli mostrò la pietra brillante, annuì velocemente, spostandosi dal bancone fino ad una rampa di scale bloccata da un cordone, che mosse, permettendo il passaggio ai due professori di Hogwarts.
Vastnor fece un mezzo cenno di ringraziamento nei confronti del tipo, decidendo di scendere per primo, onde evitare brutte sorprese e proteggere così la francese da qualunque pericolo, metti ci fosse una trappola di qualche sorta lì sotto.
Arrivati fin sotto, si accorsero che l'ambiente era abbastanza deserto ma ben illuminato.
In fondo sembrava ci fosse un vicolo cieco, anche se in realtà, non era del tutto così.

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Immagino tu sappia cosa fare.
Attenzione mi raccomando.


Mammina, quella pietra viola che tieni fa tanta paura!
Ha una energia brutta brutta brutta!
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Messaggioda Monique » 26/05/2013, 22:37

[Venerdì - Una settimana dopo la Quest "Eye of the Dragon" - ore 12.33 - Taverna "Epona"]


Professoressa Vivalrin, sta bene?

Sì, tutto sotto controllo.

Bene, perché avremo bisogno del suo aiuto.
Il professor Sykes è in gravi condizioni, Sandyon lo sta portando di peso all'Infermeria del Castello.


Precediamoli, allora, non ha senso rimanere qui.

Certo, possiamo andare.
Solo una cosa... il corpo del semi-Drago che fine ha fatto?


E' come evaporato, senza che facessi nulla.
Non so come sia stato possibile.


Capisco... e quando è successo, ha per caso trovato una pietra come... questa?

... più o meno.
Ecco, la mia è di colore rosa, come potrà ben notare.


......

Le serve, Vice Preside?

... è possibile, sì, ma non ne sono sicura.

Io non me ne faccio nulla, quindi tenga, la può tenere.

Ne è sicura, Lindë?

Naturalmente.
Non sono solita fare regali, professoressa Vireau.


La ringrazio... davvero.
Andiamo adesso, la vita di Logan dipende anche da lei.


------------------------------------------------


Capisce, professor McDullan? In teoria sarebbe lei il legittimo possessore della bacchetta, e finché io non la ruberò dalla sua mano, non mi sarà concesso di utilizzarla.

E lei... vorrebbe che io... me la facessi... rubare apposta?

So che è una richiesta molto egoista, me ne rendo conto.
Ma...


No, Monique, io... so bene che lei... è una combattente ben più abile... di me.
Lei saprà... saprà farne un uso migliore. Per proteggere... la scuola, e gli studenti. Sono felice... di aiutarla... nel mio piccolo.


... grazie, Simon.
... Expelliarmus!!


Aveva dovuto chiedere, si era dovuta esporre: normale per molti, un po' meno per Monique Vireau che non era abituata a farsi regalare le cose, perché di regali si trattava, in entrambi i casi; eppure sia Lindë che Simon avevano deciso di darle fiducia, e lei avrebbe fatto in modo che essa fosse ben risposta.
Aveva la propria bacchetta, aveva quella del Mezzo-Drago di cui era, ora, la legittima proprietaria, aveva le due pietre lasciate dalle creature che avevano attaccato il Castello, ed ultimo ma non meno importante, aveva il cristallo regalatole per il compleanno da Robyn, che l'avrebbe fatta arrivare fino alla bottega che le serviva, che le avrebbe permesso, forse, di modificare la sua amata Rose senza spendere un centesimo; sentimentale, Monique, ma non stupida, e se poteva potenziare il proprio catalizzatore per assicurarsi più facilmente la vittoria, e quindi la vita, in uno scontro beh, si poteva stare certi che l'avrebbe fatto, anche perché Rose, quella umana, sarebbe stata la prima a spingerla a farlo.

Credo sia qui.

La taverna si chiamava "Epona", e non aveva nulla di speciale all'apparenza; in realtà a Monique e Sandyon, l'unica persona da cui si sarebbe fatta accompagnare per quella spedizione - oltre a Mog, ovviamente - serviva solo perché era da essa che avrebbe avuto accesso diretto alla bottega che interessava loro; la Vice Preside di Hogwarts annuì, un poco seria, entrando per prima nella locanda per guardarsi poi intorno, indecisa.
Tra la, poca, gente all'interno, vi era un uomo con indosso un mantello da mago, al quale Sandyon si rivolse e a cui Monique fece vedere la pietra datale da Robyn, così da fargli capire cosa serviva loro: l'uomo indicò ad entrambi la strada da prendere, aprendo un passaggio dietro al bancone preceduto da una rampa di scale.

Stai attento...

Soffiò solo la donna in direzione del compagno, quando lo vide scendere per primo, sperando non ci fossero sorprese indesiderate ad attenderli: in realtà era tutto deserto, tutto silenzioso; la francese scambiò un'occhiata d'intesa con l'uomo e prese a camminare verso il muro sul fondo, teoricamente un vicolo cieco, quindi.

Immagino tu sappia cosa fare.
Attenzione mi raccomando.


Non preoccuparti, andrà tutto bene.

Lo rassicurò Monique, decisa nel tono e ferma nella voce, continuando a camminare in direzione del muro fino a che non ce l'ebbe davanti: seguendo le direttive di Robyn, la donna prese il cristallo che le aveva regalato e lo inserì nell'incavatura del muro, l'unica presente per altro.

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Non appena il cristallo venne inserito nel muro, come accadeva sul retro del Paiolo Magico, anche in quel caso la pietra si aprì lentamente, ma a differenza del muro del locale londinese, questo non dava su una strada, bensì all'interno di un negozio, di una bottega artigianale dall'aria molto vecchia.

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Mammina, quella pietra viola che tieni fa tanta paura!
Ha una energia brutta brutta brutta!


Lo so piccolo, ma se tutto va bene tra poco me ne sarò liberata.

Disse mentalmente al piccolo Moguri, facendo un passo con circospezione all'interno della bottega, guardandosi intorno alla ricerca dell'artigiano che avrebbe dovuto fare il lavoro per lei, e magari darle qualche spiegazione su cosa fossero e a cosa servissero le due pietre.
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Messaggioda Sandyon » 26/05/2013, 23:25

Monique si avvicinò al muro, fissandolo per appena qualche istante, poi, prendendo la pietra in dono dal nipote, decise che era giunto il momento di testarne le qualità e i poteri, inserendola nella roccia, sperando nel funzionamento del trucco spiegato da Robyn Laars.
Effettivamente, non appena il cristallo venne inserito nella incastonatura precisa e ben levigata, i mattoni iniziarono a spostarsi piano piano, rivelando dietro di essi il muro di una bottega molto all'antica, ben diversa da Ollivander, anzi, più consumata, vecchia, rustica, come una specie di falegnameria vecchio stampo babbano.
Una grossa varietà di bacchette piene di polvere erano disposte su un tavolinetto consunto, e diversi libri di magia, dai più semplici ai più complessi ornavano la gigantesca libreria di fronte alla parete appena attraversata.
Nell'aria poi, una sottile musica jazz regalava tranquillità e pace e la luce del sole si specchiava calda e avvolgente in ogni angolo del negozio.
Sandyon fece qualche passo, guardandosi intorno, con aria appena perplessa.

Siamo sicuri che qui troveremo quello che stiamo cercando?

Depende de lo que estas buscando!

L'ex mercenario estrasse subito la bacchetta rivolgendola in direzione della fonte di voce che lo fece trasalire.
La punta di Altais era rivolta al corpo di un uomo sulla sessantina, abbastanza grassottello, con degli occhiali da vista e un sorriso affabile.
Sandyon osservò a lungo quella persona, reputandola evidentemente e per esclusione il padrone della bottega, così, pian piano, abbassò l'arma, dicendogli con lo sguardo di ringraziare che non l'aveva preso abbastanza alla sprovvista o a quest'ora lo aveva già schiantato al muro fratturandogli la spina dorsale o qualche costola.

Oh, perdonatemi!
Volevo dire... Dipende da che cosa state cercando!


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Gli occhi dell'anziano signore si mossero subito ed individuarono l'ingresso dal quale erano entrati e di riflesso, si focalizzarono su Monique.
Qualche passo, arrivando dietro ad un grosso bancone di legno, molto molto antico, pieno di schegge di legno e frammenti di rocce varie.
Si tolse gli occhiali, pulendoli con un panno dentro il taschino della camicia, rimettendoseli in una serie di gesti calmi e calcolati.

Lei signorina, deve essere amica di qualcuno che aveva diritto ai miei servigi gratuiti, dico bene?
Prego prego, venga avanti... Con chi ho l'onore di parlare?


Guardando entrambi, sorridente, come un nonno di famiglia.
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Messaggioda Monique » 27/05/2013, 0:41

Una bottega molto antica, polverosa e, ad un primo sguardo, anche incustodita: un passo dietro a Sandyon, Monique si guardò intorno, studiando silenziosa tutte le bacchette presenti sugli scaffali, chiedendosi che tipo fosse l'artigiano che Robyn le aveva suggerito; certo era che quel posto sembrava alquanto abbandonato, e la cosa certo non era di buon auspicio per la coppia.

Siamo sicuri che qui troveremo quello che stiamo cercando?

Depende de lo que estas buscando!

Il proprietario del negozio, perché la francese ipotizzò si trattasse proprio di lui, fu fortunato a trovarsi davanti un Sandyon in grado di controllare la propria capacità magica: se essa fosse stata scattante come i riflessi dell'uomo, infatti, ora l'anziano dal sorriso affabile che si era ritrovato con una bacchetta puntata addosso avrebbe dovuto fare i conti con qualcosa di molto peggio, come uno Schiantesimo ben assestato in pieno petto.

Oh, perdonatemi!
Volevo dire... Dipende da che cosa state cercando!


Sandyon...

Lo richiamò con dolcezza Monique, capendo che forse aveva ancora un po' i nervi a fior di pelle come lei, in fondo il Mezzo-Drago era morto appena una settimana prima, uno scontro dunque ancora piuttosto recente; l'uomo abbassò lentamente la bacchetta, scoccandogli uno sguardo penetrante, dei suoi, permettendogli di concentrare la propria attenzione sulla figura della donna presente nella bottega.

Lei signorina, deve essere amica di qualcuno che aveva diritto ai miei servigi gratuiti, dico bene?
Prego prego, venga avanti... Con chi ho l'onore di parlare?


Fece un passo in avanti, la francese, così da farsi vedere meglio dell'altro, rimanendo sempre e comunque accanto a Sandyon come se questo la facesse sentire più sicura e tranquilla.

Mi chiamo Monique... Monique Vireau.
E' stato Robyn Laars, nipote del defunto Daemon Laars, a darmi la pietra che mi ha permesso di comparire qui di fronte a lei, e di poter richiedere i suoi servigi senza pagare... anche se sarei lieta di retribuirla per il suo lavoro.


Rispose la donna, un piccolo sorriso sincero sulle labbra a testimonianza che davvero pagare non sarebbe risultato essere un peso per lei, in fondo le sembrava anche giusto farlo, a maggior ragione dato che, ultimamente, di favori ne stava ricevendo parecchi ed un po' da tutti.

Ad ogni modo... sono qui perché ho bisogno di una cosa, e credo che lei sia l'unico a potermela procurare - proseguì Monique, estraendo dalla borsa ampia che si era portata appresso la propria bacchetta, Rose - Vorrei fondere questa bacchetta, la mia fedele compagna... con questa - e così dicendo tirò fuori la bacchetta appartenuta al Mezzo-Drago - E vorrei anche capire se queste... - aggiunse, tirando fuori la pietra viola e quella rosa comparse durante lo scontro della settimana prima - siano in qualche modo necessarie o comunque utili per la fusione.

Posò tutto sul tavolo di fronte all'uomo e lo fissò, più seria e quasi ansiosa, adesso.

Lei mi può aiutare?
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Messaggioda Sandyon » 29/05/2013, 0:29

Sandyon...

Oh no no, il suo compagno ha avuto perfettamente ragione!
Non mi capita spesso di avere clienti "preferenziali", quindi se accade, la sorpresa supera di gran lunga la mia discrezione...


Fu per questo che l'uomo anziano non si permise affatto di rimanerci male del comportamento avventato di Sandyon, anzi, lo comprese in pieno, tentando poi di rivolgergli un placido sorriso sereno e tranquillo, prima di andare dietro al proprio bancone e pulirsi gli occhiali.
Già, l'ultima volta che qualcuno era passato da quella porta speciale non distava meno di 5-6 anni fa, davvero molto tempo.
Certo, per i maghi le i secondi, i minuti e le ore scorrevano con maggiore lentezza che per i normali babbani, ma comunque ad una età come la sua, l'uomo si aspettava anche di non vedere più spalancarsi quella parete prima della sua definitiva dipartita.
La donna, dal chiaro ed intuibile accento francese, pur parlando un correttissimo inglese, elegante e meravigliosa, si avvicinò morbida al bancone, parlando ed esponendo non solo la sua identità, ma anche il motivo, praticamente ovvio, della visita odierna.

Mi chiamo Monique... Monique Vireau.
E' stato Robyn Laars, nipote del defunto Daemon Laars, a darmi la pietra che mi ha permesso di comparire qui di fronte a lei, e di poter richiedere i suoi servigi senza pagare... anche se sarei lieta di retribuirla per il suo lavoro.


In quello stesso istante, gli occhi dell'anziano si spensero di poco nella loro normale lucentezza.
Evidentemente era attaccato alla persona che la Vice Preside di Hogwarts definiva defunta.
Purtroppo rimanere così oltre oceano per molto tempo aveva come malus il non essere mai informati sugli avvenimenti più salienti riguardo amici, parenti, conoscenti e persone, come nel caso di Daemon, davvero stimate.
Per qualche attimo quindi, rimanendo interdetto, non riuscì ad esprimere alcuna parola, ed anzi, permise con un gesto della mano alla Vireau di proseguire con il proprio discorso, così da conferirgli la possibilità di riuscire a recuperare lucidità e verbo.

Ad ogni modo... sono qui perché ho bisogno di una cosa, e credo che lei sia l'unico a potermela procurare.
Vorrei fondere questa bacchetta, la mia fedele compagna... con questa.
E vorrei anche capire se queste... siano in qualche modo necessarie o comunque utili per la fusione.
Lei mi può aiutare?


Nello stesso momento, si avvicinò anche Sandyon, il quale molto serio e vigile osservava sia lei che il nonno.
Posare le proprie armi nel mondo magico significava divenire per qualche momento disarmati e quindi deboli, bersagliabili.
Per questo ora l'uomo si trovava ancora più attaccato a lei, senza rinfoderare la bacchetta ed anzi, preoccuparsi più dell'ambiente circostante che dell'artigiano in se per se, a testimoniare che magari lui non aveva alcuna mala intenzione, ma forse potevano averli seguiti oppure persone dentro al locale soprastante non avevano gradito la loro presenza.
Certo, tutte quante supposizioni, ma fidarsi era bene, non fidarsi, decisamente meglio.
Dal canto suo, l'anziano signore avvicinò le mani alle bacchette e alle pietre, prendendo però dei guanti da lavoro molto consumati, in pelle di viverna e scaglie di tritone.
Osservò a lungo tutto il materiale, sfruttando anche una lente di ingrandimento magico che gli permise di ammirare tutte le sfaccettature e le venature negative presenti sui minerali scintillanti e allo stesso tempo inquietanti.

Queste due bacchette... Non sono molto affini tra loro.
Sembra che questa
- indicando Rose - emani energia positiva, mentre quest'altra - prendendo la bacchetta del Mezzo-Drago - invece emetta onde negative continue, seppur molto potenti...

Allontanata l'attenzione dalle bacchette, si dedicò quindi all'esame delle pietre, afferrando un piccolo strumento simile ad un taglierino, incidendo quella di colore viola scuro e staccandone una scheggia di minuscole dimensioni, che poi avvicinò alla punta della bacchetta Rose.
Quando ciò avvenne, la bacchetta iniziò a tremare per qualche secondo, placandosi poco dopo, tornando immobile.
Stessa cosa l'uomo la fece con una scheggia della pietra rossa, ma il risultato fu ben diverso.
Rose non solo tornò a tremare, ma visto che erano vicine tutte e due le schegge, iniziò a rompersi verso il centro, come sofferente.
Ovviamente il vecchio allontanò subito le due schegge sospirando, togliendosi gli occhiali, pulendoli e mettendoli di nuovo.

Non si preoccupi, per fondere due bacchette è necessario che una delle due comunque vada in frantumi e pare che questa sia la più debole di costituzione...
Allora, sarò sincero... E' sicuramente il lavoro più arduo che mi commissionano da almeno trenta lunghi anni di carriera artigianale.
Le due bacchette fra loro possono essere combinate e il primo minerale, questo di colore viola scuro, emette delle onde negative che bilanciano quelle emesse dalla bacchetta più resistente, trasformando le radiazioni magiche e portandole ad un livello positivo, per la teoria matematica del meno e del più.
In poche parole, "meno" per "meno" fa "più", quindi unendo le facoltà di questi due oggetti, essi permetteranno di creare una bacchetta nuova insieme all'altra e non riscontrare problemi, poiché avremo un "più" per "più", che comunque dà come risultato il "più".


Ed a questo punto, elargì un piacevole sorriso gentile e tranquillo a Monique, volendola far star serena che il lavoro poteva essere attuato.

Il problema però sta in quest'altra pietra, anch'essa intrisa di energia negativa, che quindi rappresenta un ipotetico altro "meno".
Se dovessi andare ad aggiungere questo materiale al risultato finale, il "più" che abbiamo ottenuto prima di moltiplicherebbe con il "meno" e tornerebbe nuovamente "meno", questo vuol dire una bacchetta forse non instabile, ma di certo non sicura in mano ad una persona "positiva", quale mi auguro lei sia, constatando che la bacchetta di sua legittima proprietà è quella buona, visto che è quella che ha estratto dal fodero.
Quindi in un certo senso la decisione sta a lei... Forse verrebbe una bacchetta ancora più forte combinando tutti gli oggetti ma non più con lo stesso spirito interiore di quella che la ha sempre accompagnata fino ad ora.
Posso assicurarle comunque che anche senza il minerale rosso, quello più debole dei due per intenderci, il risultato finale darà alla luce ugualmente un manufatto magico di potenza esplosiva, non ho dubbi in merito...


Al termine del discorso, l'uomo rimase in silenzio, alzando lo sguardo definitivamente per poter osservare le reazioni dei due futuri coniugi.
Non era una decisione semplice ed andava presa in maniera oculata, per avere alla fine quello che si desiderava.
Sandyon quindi, recuperata maggiore sicurezza, osservando che niente nell'aria appariva strano o sospetto, si permise di voltarsi del tutto con il busto in direzione della Vice Preside di Hogwarts, posandole una mano sul fianco, richiamandone quindi l'attenzione.
La fissò intensamente, provando a trasmetterle sicurezza e calma, come a volerle dire "hai tutto il tempo per pensarci".

Mmmhh... Ardua scelta, non trovi?
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Messaggioda Monique » 29/05/2013, 0:55

Oh no no, il suo compagno ha avuto perfettamente ragione!
Non mi capita spesso di avere clienti "preferenziali", quindi se accade, la sorpresa supera di gran lunga la mia discrezione...


Ammonì comunque Sandyon con lo sguardo, giusto per intimargli di provare a contenersi, o al vecchio artigiano sarebbe anche potuto prendere un infarto.
Non perse molto tempo in convenevoli, comunque, preferendo di gran lunga concentrarsi su quello che era il lavoro da richiedere al signore anziano che aveva di fronte: fondere le bacchette, la sua e quella del Mezzo-Drago, ed avvalersi magari delle due pietre che le creature avevano rilasciato quand'erano morte, ammesso che servissero a qualcosa.

Queste due bacchette... Non sono molto affini tra loro.
Sembra che questa emani energia positiva, mentre quest'altra invece emetta onde negative continue, seppur molto potenti...


Annuì a quelle parole, spostando lo sguardo dalla sua Rose alla bacchetta del Mezzo-Drago: non c'era da stupirsi che fossero due bacchette opposte nelle energie, una positiva e l'altra negativa, anzi, sarebbe rimasta scioccata del contrario.
Osservò silenziosa ogni movimento dell'artigiano, sentendo una piccola fitta di apprensione quando, avvicinando una scheggia della pietra viola alla bacchetta di lei, questa prese a tremare; una fitta che divenne un mugolio quasi sofferto, di dolore, quando con la scheggia rossa il catalizzatore sembrò rompersi al centro.
Il primo istinto fu quello di allungare la mano per riprendersi Rose, e dovette ricorrere a tutto il suo auto-controllo per evitare di farlo.

Non si preoccupi, per fondere due bacchette è necessario che una delle due comunque vada in frantumi e pare che questa sia la più debole di costituzione...

Lo comprendo, ma non è comunque un bello spettacolo...

Mormorò Monique mordendosi il labbro per poi cercare di focalizzarsi su altro, concentrandosi in particolare sulle parole dell'artigiano che le stava spiegando come sarebbe stato possibile agire.

Allora, sarò sincero... E' sicuramente il lavoro più arduo che mi commissionano da almeno trenta lunghi anni di carriera artigianale.
Le due bacchette fra loro possono essere combinate e il primo minerale, questo di colore viola scuro, emette delle onde negative che bilanciano quelle emesse dalla bacchetta più resistente, trasformando le radiazioni magiche e portandole ad un livello positivo, per la teoria matematica del meno e del più.
In poche parole, "meno" per "meno" fa "più", quindi unendo le facoltà di questi due oggetti, essi permetteranno di creare una bacchetta nuova insieme all'altra e non riscontrare problemi, poiché avremo un "più" per "più", che comunque dà come risultato il "più".


Si poteva fare quindi, e non solo: combinando la pietra viola con la bacchetta del Mezzo-Drago, si sarebbero annullate le energie negative, e la fusione sarebbe quindi potuta avvenire senza problemi; nonostante fosse necessario distruggere una bacchetta per ottenere il risultato finale, un processo che a Monique non piaceva molto visto l'affetto che provava per Rose, la donna era anche contenta che, se non altro, il suo catalizzatore sarebbe stato potenziato e non poco da quel lavoro.

Il problema però sta in quest'altra pietra, anch'essa intrisa di energia negativa, che quindi rappresenta un ipotetico altro "meno".
Se dovessi andare ad aggiungere questo materiale al risultato finale, il "più" che abbiamo ottenuto prima di moltiplicherebbe con il "meno" e tornerebbe nuovamente "meno", questo vuol dire una bacchetta forse non instabile, ma di certo non sicura in mano ad una persona "positiva", quale mi auguro lei sia, constatando che la bacchetta di sua legittima proprietà è quella buona, visto che è quella che ha estratto dal fodero.


Una bacchetta più potente quindi, magari di molto, ma diversa dall'anima di Monique, che si era sempre considerata, nonostante alcune scelte passate opinabili, una brava persona, un'anima buona, per così dire.

Quindi in un certo senso la decisione sta a lei... Forse verrebbe una bacchetta ancora più forte combinando tutti gli oggetti ma non più con lo stesso spirito interiore di quella che la ha sempre accompagnata fino ad ora.
Posso assicurarle comunque che anche senza il minerale rosso, quello più debole dei due per intenderci, il risultato finale darà alla luce ugualmente un manufatto magico di potenza esplosiva, non ho dubbi in merito...


Sospirò appena, trovandosi di fronte ad una scelta precisa: doveva puntare sulla potenza offensiva a discapito dello spirito, oppure preservare lo spirito accontentandosi, per modo di dire, di una bacchetta meno potente?
Sentì la mano sul fianco di Sandyon e la donna si volse verso di lui, cercando il suo sguardo per trovarlo poco dopo.

Mmmhh... Ardua scelta, non trovi?

Meno di quanto pensassi... - rispose la Vireau, rendendosi conto di aver preso una decisione nell'esatto momento in cui l'artigiano aveva finito di parlare - Avere una bacchetta potente è una grande tentazione, lo ammetto... ma non potrei mai sacrificare l'integrità della sua anima solo per essere più forte; Rose mi ha accompagnato per una buona parte della mia vita, se la spegnessi del tutto usando entrambe le pietre sarebbe come buttare via ciò che mi ha sempre donato combattendo al mio fianco, ed è qualcosa che non posso accettare.

Incurvò le labbra in un sorriso, serena e decisa: era saggia anche in questo, maturata col tempo e con l'esperienza; si volse dunque verso l'anziano signore dietro al bancone, continuando a sorridergli con aria riconoscente verso un lavoro che, comunque, lui avrebbe svolto.

Preferisco che per la bacchetta venga utilizzata solo la pietra viola, cosicché quella finale conservi la sua bontà; in fondo, al massimo, userò la pietra rossa come sopramm-- ....

Si fermò nel bel mezzo della frase, come se un lampo improvviso l'avesse colpita, facendole realizzare qualcosa: ed in effetti si volse lentamente verso Sandyon, squadrandolo per un paio di secondi prima di decidersi a parlare.

Sandyon... mi presteresti la tua bacchetta?

Gli domandò, sperando in cuor suo che per una volta acconsentisse alla sua richiesta, per quanto strana, senza fare domande: se così fosse stato, Monique l'avrebbe presa con cautela ed allungata verso l'artigiano, un'espressione ora speranzosa sul viso.

Questa bacchetta... è compatibile con la pietra rossa? - chiese all'anziano, e se la risposta fosse stata positiva, ci sarebbe stata solo una cosa da fare, anzi, da domandare, per la francese... - Allora vorrei che implementasse quella pietra nella bacchetta di mio marito, se possibile. Può farlo?
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Messaggioda Sandyon » 29/05/2013, 22:19

Avere una bacchetta potente è una grande tentazione, lo ammetto... ma non potrei mai sacrificare l'integrità della sua anima solo per essere più forte; Rose mi ha accompagnato per una buona parte della mia vita, se la spegnessi del tutto usando entrambe le pietre sarebbe come buttare via ciò che mi ha sempre donato combattendo al mio fianco, ed è qualcosa che non posso accettare.

In quel momento Monique stava comunicando quasi esclusivamente con il suo compagno, ma Sandyon poteva osservare tranquillamente con la coda dell'occhio che l'uomo, l'artigiano, appariva molto contento e soddisfatto di quella decisione della donna.
Infatti non smetteva di sorridere, annuire con il capo e guardare alternativamente lei e lui, lui e lei, lentamente, aspettando il suo turno.
L'ex mercenario, dal suo canto, strinse di poco la presa sul fianco della futura moglie, avvicinando le labbra alla sua fronte per posarvi un piccolo bacio, una dimostrazione di affetto che un tempo, davanti ad altri esseri umani, mai si sarebbe sognato di permettersi.

La qualità davanti alla quantità... L'essenza davanti all'apparenza.
Il defunto Laars avrebbe apprezzato molto questo lato del suo carattere, proprio come sto facendo io, signorina!


Preferisco che per la bacchetta venga utilizzata solo la pietra viola, cosicché quella finale conservi la sua bontà; in fondo, al massimo, userò la pietra rossa come sopramm-- ....

Ed un piccolo lampo di consapevolezza e idee attraversò la mente della francese, la quale rimase nel più completo silenzio per diversi secondi.
Sandyon la osservò meglio, provando a scrutare nelle iridi ghiacciate per trovare un indizio su cosa le stava balenando nella testa, ma solo quando ella si decise a parlare, allora l'uomo ebbe davanti con chiarezza l'origine dei suoi intenti, anche se ancora con qualche dubbio a coprirla.

Sandyon... mi presteresti la tua bacchetta?

Uhm?
... Mmmhh...


Inizialmente non troppo convinto e contento della richiesta, egli si lasciò convincere dalla fiducia riposta nella futura consorte, avvicinando con la destra la bacchetta a lei, che senza pensarci due volte la posò sul bancone, davanti all'artigiano, affiancandola alla pietra rossa, al momento decisa come inutilizzabile per le modifiche da attuare su Rose.
Gli occhi del professore si mossero ad inquadrarla alcuni istanti, poi tornarono sul tavolo dove adesso giaceva Altais, la sua alleata per eccellenza.

Questa bacchetta... è compatibile con la pietra rossa?

... Moni...

Un sussurro leggero e velato, quello di Sandyon, il quale non poteva credere a ciò che stava sentendo.
Nel contempo, l'anziano avvicinò una scheggia della pietra rossa alla nuova bacchetta da osservare e l'arma magica reagì illuminandosi di una strana ed inquietante aura rosso scuro, sul bordeaux, intermittente ed elettrica.
Reazioni molto diverse da quelle avute con Rose, ma per quello c'era una sola ed unica spiegazione, plausibile ed ovvia, pensando a Vastnor.

Questa bacchetta è decisamente di indole negativa...
Ascolta fedelmente il suo padrone, lo rispetta e lo serve nel migliore dei modi, pur essendo molto malvagia...
Questo mi fa pensare che il suo possessore deve averle dato in cambio molto sangue e dolore altrui, negli anni...


Gli occhi del sessantenne prima guardarono in volto Monique, poco dopo anche Sandyon, molto seri ma anche un poco spaventati.
L'ex mercenario, anziché arrabbiarsi per quelle parole, abbassò il capo, posando le mani sul bancone, decisamente a disagio.
Deglutendo saliva, socchiuse gli occhi, ricordando in se alcuni dei tanti volti di persone uccise proprio da quella bacchetta e da lui.
Non era facile assimilare nella mente certe memorie, sopratutto per chi aveva deciso di abbandonare per sempre quel modo di fare sanguinario.
Vero era però, che Altais forse si era affezionata totalmente a lui anche grazie a quel percorso di morte e distruzione.
Da una parte era fiero che un'arma così potente e selvaggia, ribelle, si fosse comunque legata indissolubilmente a lui, dall'altra però, il caro prezzo pagato per un simile avvenimento rimaneva ugualmente molto alto e molto pesante nel cuore e nell'animo dell'uomo.

Il cuore è rappresentato dall'energia di un rettile magico molto potente...
Quindi credo che si... Potrei attuare il lavoro anche su questa bacchetta...
Ma lui non vanta dei privilegi forniti dal suo cristallo, quindi dovrà ahimè pagare per il lavoro...
2000 Galeoni, mi dispiace ma non posso farvi sconto maggiore.


Allora vorrei che implementasse quella pietra nella bacchetta di mio marito, se possibile.

Sandyon tornò eretto col busto, spostando lo sguardo in direzione della Vice Preside, fissandola serio e sorpreso.
Davvero pur avendo ascoltato una storia simile era ancora convinta di lasciargli potenziare la bacchetta?
Cosa le dava la garanzia che un giorno non sarebbe tornato a seminare dolore e morte?
Il passato non si poteva cancellare ma lei appariva calma, quieta, tranquilla, limpida come acqua di fonte, mentre non solo chiedeva cortesemente al vecchio di occuparsene, ma inoltre lo chiamava come "marito", quasi a vantarsi di avere un tale ex sanguinario come futuro compagno per la vita.
In quell'istante, come in molti altri avvenuti in passato, egli si rendeva sempre più conto di quanto lei era non solo perfetta per lui, ma in che modo era riuscita a conquistare e sciogliere il suo cuore di pietra carico di risentimento e nostalgia.

E sia... Ma avrò bisogno di almeno tre giorni di tempo per terminare il lavoro.
So che vi lascio completamente disarmati, ma non ho più le forze di una volta e devo essere concentrato per non fare errori!
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Messaggioda Monique » 29/05/2013, 22:46

Aveva preso quella decisione senza nemmeno rifletterci per sessanta secondi: cambiare Rose andava bene, potenziarla ed un desiderio legittimo da parte di Monique, ma cambiarne lo spirito, eliminare la bontà di cui era intrisa no, quello sarebbe stato decisamente troppo, e per la francese qualcosa d'inconcepibile; meglio una bacchetta meno potente ma fedele a se stessa, che ritrovarsi tra le mani un'arma letale, sì, ma estranea all'anima della sua proprietaria.

La qualità davanti alla quantità... L'essenza davanti all'apparenza.
Il defunto Laars avrebbe apprezzato molto questo lato del suo carattere, proprio come sto facendo io, signorina!


Sorrise verso l'artigiano, sentendo anche la piccola stretta di Sandyon al suo fianco, un gesto che voleva riassumere l'approvazione del compagno per quella scelta: sì, probabilmente pur non conoscendola, anche Daemon Laars sarebbe stato soddisfatto di quella decisione... e così sarebbe stata Rose, la sua dolce ed adorabile tata.
Era soprattutto in quei momenti, quando faceva scelte di quel tipo, che Monique si ritrovava a ringraziare mentalmente la Dubois per averla resa la persona che, in quel momento, aveva appoggiato la bacchetta del compagno sul bancone, vicino alla pietra rossa che lei non avrebbe potuto utilizzare.

... Moni...

Lasciami fare, ti prego...

Rispose in un sussurro uguale all'altro la francese, notando con un poco di sorpresa e subito dopo soddisfazione che la bacchetta di Sandyon non sembrava soffrire della vicinanza della pietra, al contrario ne sembrava potenziata.

Questa bacchetta è decisamente di indole negativa...
Ascolta fedelmente il suo padrone, lo rispetta e lo serve nel migliore dei modi, pur essendo molto malvagia...
Questo mi fa pensare che il suo possessore deve averle dato in cambio molto sangue e dolore altrui, negli anni...


Lo sguardo di Monique rimase limpido a quelle parole, la francese non batté ciglio né dimostrò in alcun modo di vergognarsi delle parole rivolte alla persona che con tanta fierezza considerava il suo compagno di vita; e tuttavia percepì il suo disagio, notando con la coda dell'occhio i suoi movimenti, e ciò che le venne del tutto spontaneo fare fu posare una mano su quella di lui, poggiata sul bancone, per accarezzarla dolcemente, come a volergli trasmettere tutta la serenità possibile.
Conosceva il suo passato e lo accettava, poiché era diventato una persona completamente diversa e ciò che era stato, ormai, rappresentava nella sua vita solo un ricordo: doloroso, certo, ma pur sempre un ricordo.

Il cuore è rappresentato dall'energia di un rettile magico molto potente...
Quindi credo che si... Potrei attuare il lavoro anche su questa bacchetta...
Ma lui non vanta dei privilegi forniti dal suo cristallo, quindi dovrà ahimè pagare per il lavoro...
2000 Galeoni, mi dispiace ma non posso farvi sconto maggiore.


Duemila galeoni, come se i soldi fossero un problema per lei...
Ovviamente la cifra, visto il conto in banca di Monique, venne considerata da lei irrisoria, tanto che accettò subito di commissionare quel lavoro all'artigiano, nominando Sandyon come suo marito: sì, lei lo amava e lo rispettava, e questo significava accettare tutto di lui, dalle cose più piacevoli a quelle che lo erano di meno.
Sentì lo sguardo dell'uomo su di sé e volse il capo verso di lui, posando gli occhi sul suo viso per poi sorridere dolcemente di fronte alla sua espressione sorpresa.

Mi fido di te.

Quattro parole che, probabilmente, valevano più di qualsiasi altro discorso pomposo: lo amava per com'era, ed il suo essere dipendeva anche da ciò che aveva fatto in passato, dalle sue scelte, giuste o sbagliate che siano.

E sia... Ma avrò bisogno di almeno tre giorni di tempo per terminare il lavoro.
So che vi lascio completamente disarmati, ma non ho più le forze di una volta e devo essere concentrato per non fare errori!


Tre giorni.
Tornare a scuola era escluso, lei non avrebbe potuto assolutamente tenere lezione senza il suo catalizzatore... ma allora che fare? D'altronde mettere fretta all'anziano artigiano sarebbe stato stupido, ed avrebbero rischiato di fargli fare male il proprio lavoro; perciò...

Che ne pensi se rimaniamo qui?
Potremmo mandare un gufo alla Preside ed informarla che siamo costretti a posticipare il rientro, e potremmo vivere nel mondo babbano come due persone qualsiasi... in fondo qui non ci conosce nessuno, potremmo considerarla una piccola vacanza.
Che ne dici?


Gli propose, non riuscendo a nascondere del tutto la speranza che lui accettasse quell'idea di Monique, così da passare un po' di tempo da soli, come due persone tra tante, comuni a tutte le altre...
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Messaggioda Sandyon » 30/05/2013, 23:46

Così, Monique aveva preso la sua decisione e non solo questa lasciava trasparire la lucentezza dei suoi intenti, ma anche l'enorme fiducia che riversava nei confronti del compagno.
La scelta di far rimanere integra Rose potenziandola poteva essere ardua a prima vista ma non per una persona saggia e forte di carattere come la francese, adesso sicura di volere un oggetto che non solo fosse potente, ma che contenesse in se anche l'anima della stessa arma che l'aveva accompagnata per anni e che teneva il nome della persona per lei più importante al mondo, oltre Sandyon ovviamente.
Inoltre, l'iniziale dubbio o forse percorso di amarezza e colpa che attraversò l'uomo venne subito sedato dal tocco della mano di lei che carezzò quella del compagno con il chiaro intento di tranquillizzarlo, di fargli ricordare che non era più il sanguinario di un tempo.
Sospirò, l'ex mercenario numero uno al mondo, guardandola acquistando di nuovo fermezza e serietà, lasciandola agire come meglio credeva, ringraziandola con gli occhi scintillanti e appena lucidi, mentre nel frattempo l'artigiano informava entrambi che necessitava di 72 lunghe ore di tempo per terminare l'opera, anzi, le due opere, in modo esemplare senza errori.

Che ne pensi se rimaniamo qui?
Potremmo mandare un gufo alla Preside ed informarla che siamo costretti a posticipare il rientro, e potremmo vivere nel mondo babbano come due persone qualsiasi... in fondo qui non ci conosce nessuno, potremmo considerarla una piccola vacanza.
Che ne dici?


Rimanere lì.
Fermarsi nella zona del Messico babbana e godersi un poco di ore in sana tranquillità, senza la paura di essere bloccati, attaccati o chissà che altro.
Una bella prospettiva a vederla così ed anzi, Sandyon Vastnor forse ne sentiva la grande necessità adesso che i giorni per loro erano sempre più preziosi e le nuvole del dolore e del pericolo si addensavano ogni attimo che passava.
Ringraziò il vecchio, come fece anche la donna, prima di congedarsi lasciando quel laboratorio, indicando però a Mog mentalmente di rimanere lì a controllare la situazione, informandoli qualora le loro bacchette stessero facendo una brutta fine o l'anziano non fosse così gentile e leale come invece voleva far credere.
Si, probabilmente stava esagerando e quelle erano solo misure inutili, ma se si poteva contare su un alleato invisibile senza la necessità di dormire, allora perché non sfruttarla, potendolo richiamare in qualsiasi momento?
Arrivati all'esterno del locale, osservò il buon tempo e percepì l'aria abbastanza pulita nelle narici.
Quella non era la migliore zona del Messico ma tanto, si sarebbero dovuto spostare.

Ho un incontro con Asher questa sera, a Città del Messico.
Sarà questione di qualche minuto, prima di cena.
Cose personali, una volta sbrigate tornerò da te per mangiare un boccone in qualche ristorante fuori, che ne pensi?


Sapeva che la propria donna amava in particolare due cose frivole: mangiare fuori e fare shopping sfrenato.
Per questo era abbastanza scontato che ella accettasse la proposta, lasciandolo per quei minuti da solo con il padrino della cugina in modo da farli conversare dei propri affari, senza intromettersi, tanto sapeva che se fosse stato qualcosa di grave o che la riguardava, sarebbe comunque venuta a saperlo subito da lui.
Le prese la mano, stringendola forte, possessione pura, la sua, poi si avvicinò per baciarla, dolcemente, con un trasporto tutto particolare, che sapeva di amore, passione e ringraziamento per la fiducia in quella nuova vita che lei stessa gli aveva donato con coraggio e costanza.
Camminarono per alcuni isolati, tranquilli e beati, chiacchierando del più e del meno, per non dare nell'occhio, fino a raggiungere uno dei tanti incroci senza traccia di persone, possibilmente conducenti a vicoli ciechi.
Avrebbero colto l'occasione, scomparendo in uno di questi, dirigendo la loro smaterializzazione verso una delle più grandi capitali che non dormivano mai.
Tre giorni dopo, nelle loro mani avrebbero stretto delle nuove armi, con le scintille potenti dei nemici caduti.

[ FINE ]
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2013-05-29 01:14:07 Monique d100 9  

 

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