Re: Rio de Janeiro
Inviato: 30/01/2015, 22:45
Ho già tutto quello che voglio.
Questo è solo la ciliegina su una torta da favola.
Sorrise a sua volta, raggiante di felicità nel vedere la moglie così felice e soddisfatta, prendendola poi per mano così da salire con lei sulla nave: il ponte anteriore principale, con le piscine colme d'acqua cristallina, era un autentico spettacolo per gli occhi che faceva venire la voglia di lanciarcisi subito dentro... e ancora non avevano visto la loro suite!
Bozhe moy!
Nel tempo qualche imprecazione/esclamazione in russo aveva imparato a comprenderla, ed era abbastanza sicuro che quella potesse essere interpretata in modo positivo: non a caso si era raccomandato di poter soggiornare nella suite più bella della nave, perché voleva che tutto, ogni singolo dettaglio di quel viaggio fosse perfetto per entrambi; tornati alla vita reale avrebbero affrontato sfide nuove ed impegnative ogni giorno, mentre per quella decina di giorni - dodici, per la precisione - voleva vivere con Tisifone in un sogno ad occhi aperti.
Lasciò che fosse l'inserviente a spiegare loro tutti i dettagli della camera, appoggiato allo stipite della porta che dava sul bagno perché, da quella posizione, si godeva una vista perfetta della moglie che, con sguardo incredulo ed eccitato, studiava tutto nei minimi dettagli - e sì, colse senza difficoltà la sua espressione più maliziosa quando si parlò di "vasca idromassaggio".
Non appena vennero lasciati soli, Noah sorrise furbo, notando che la moglie sembrava sul punto di esplodere.
E dalla gioia, una volta tanto.
Tu… sei completamente folle…
Diavolo donna, tanto normale non dovevo essere visto che ti ho sposata!
Esclamò Pellegrino in una perfetta imitazione del padre, prendendola in giro in quel modo dolce, scherzoso ed innamorato che tanto Tissi aveva invidiato a Francesco e consorte e che, il MT ne era sicuro, sarebbe diventato anche un loro intercalare.
Sono felice… sorpresa… felice… stupita… felice…
Però prima il dovere e poi il piacere…
La prese tra le braccia, accarezzandole i fianchi e la schiena mentre lei lo riempiva di baci, ma non aveva nessuna intenzione di perdere tempo a disfare le valigie, non quando dovevano ancora partecipare al cocktail di benvenuto e, soprattutto, osservare la nave prendere lentamente il largo.
Va bene va bene… ma dobbiamo proprio correre come due ragazzini?
Sì, per Noah correre in totale libertà - con gli altri passeggeri che li guardavano e sorridevano divertiti - era il modo perfetto di esternare quanto fosse felice, ed era ovvio che facesse bene anche a lei: con le guance rosse, gli occhi luminosi ed il sorriso sulle labbra, l'uomo pensava di non averla mai vista così bella... forse solo mentre gli si avvicinava percorrendo la "navata", il giorno prima.
Poco dopo, la partenza della nave occupò tutta la sua attenzione, e Pellegrino ne approfittò per stringerla da dietro ed osservare il loro enorme mezzo di trasporto babbano staccarsi dal porto ed allontanarsi dalla terraferma, con un movimento costante ma lento che non infastidiva: si sentiva pieno di felicità, quasi al punto di poter scoppiare; forse perché, in cuor suo, aveva temuto di non raggiungere quel traguardo con lei... e invece, alla fine, ce l'aveva fatta.
L'aveva resa sua moglie.
E questo è solo il primo di tanti momenti perfetti.
Ti amo anch’io, marito mio.
Le accarezzò la guancia, la baciò intensamente stringendola a sé, lì in mezzo al ponte della nave col vento tra i capelli, l'odore del mare che gli solleticava le narici... e le dita della moglie che gli davano dei pizzichi leggeri quasi d'ammonimento.
Però farmi correre così come una ventenne… Non sono cose che si fanno.
E perché no? - rispose lui, mostrandosi nella sua più totale inqualificabilità - Anzi, te li dò io dei motivi ben precisi per cui dovremmo farlo: primo, perché non siamo dei vecchi decrepiti, e un po' di follia ogni tanto non ci fa male; secondo, perché quando ridi e le guance ti si accendono di rosso, sei uno spettacolo per gli occhi... e terzo, perché qui non ci conosce nessuno, e possiamo fare tutto, tutto ciò che ci pare.
Ed era quella la cosa più bella: nessuno li conosceva, e quindi potevano correre, ridere forte, baciarsi con passione e tutto in pubblico, senza alcuna remora o imbarazzo; in realtà lui quel tipo d'imbarazzo non lo provava mai, ma sapeva che la moglie era più "controllata" di lui... e quello era il contesto perfetto per farla sciogliere un po'.
Le fece un occhiolino assolutamente divertito e quasi beffardo, prendendola per mano e stringendola a sé mentre la guidava nel salone dove lo staff aveva organizzato un "piccolo" aperitivo di benvenuto.
Piccolo?
Se non sapessi che siamo su una nave babbana mi congratulerei con gli elfi domestici. Sembra tutto ottimo e abbondante come a Hogwarts… Ma come fanno?
Un sacco di ottimi cuochi professionisti nelle cucine, suppongo.
Replicò Noah facendo spallucce: chiaramente lui, abituato a vedere come e quanto il padre lavorasse al ristorante, non si stupiva troppo per l'abbondanza e la bellezza dei piatti di fronte a loro.
Quelle sono bellissime… Avrei dovuto chiedere ad Asher o a Demetri di procurarmi una macchina fotografica per rendere completo il nostro album dei ricordi…
E tu dovrai aiutarmi a scrivere le didascalie giusto per impedirmi di essere troppo irriverente e pungente...
Lo farò ben volentieri, e credo anche di poterti aiutare in un altro modo... - rispose lui, tirando fuori dalla tasca del pantalone un oggetto che a Tisifone sarebbe dovuto risultare abbastanza familiare, ormai: un cellulare, con cui Noah fece una foto dei piatti presenti sul tavolo prima di mostrarla alla moglie - Che ne dici? Possiamo poi scaricarle sul computer che ho a casa, stamparle ed unirle alle altre.
Non è una bella idea?
Sperava di averla resa nuovamente felice, e di poterla veder sorridere nuovamente: da quel momento in poi, Pellegrino voleva diventare l'eroe personale di sua moglie; così, iniziò a riempirsi il piatto di tutto quel ben di Merlino di fronte a loro, indicando anche alla donna cosa contenessero le diverse teglie, per poi accettare con un sorriso i bicchieri di vino che i membri dello staff stavano porgendo loro ed andare a sedersi con lei ad un tavolo libero.
Allora... visto che sono passate 24 ore e sei decisamente più lucida... vogliamo commentare in modo esaustivo il matrimonio? - perché immaginava che a Tisifone la cosa andasse eccome - Possiamo cominciare da quello che vuoi: invitati, cerimonia, cibo, sorprese...
E calcò la voce sull'ultima parola, sicuro che lei avrebbe colto l'antifona.
Questo è solo la ciliegina su una torta da favola.
Sorrise a sua volta, raggiante di felicità nel vedere la moglie così felice e soddisfatta, prendendola poi per mano così da salire con lei sulla nave: il ponte anteriore principale, con le piscine colme d'acqua cristallina, era un autentico spettacolo per gli occhi che faceva venire la voglia di lanciarcisi subito dentro... e ancora non avevano visto la loro suite!
Bozhe moy!
Nel tempo qualche imprecazione/esclamazione in russo aveva imparato a comprenderla, ed era abbastanza sicuro che quella potesse essere interpretata in modo positivo: non a caso si era raccomandato di poter soggiornare nella suite più bella della nave, perché voleva che tutto, ogni singolo dettaglio di quel viaggio fosse perfetto per entrambi; tornati alla vita reale avrebbero affrontato sfide nuove ed impegnative ogni giorno, mentre per quella decina di giorni - dodici, per la precisione - voleva vivere con Tisifone in un sogno ad occhi aperti.
Lasciò che fosse l'inserviente a spiegare loro tutti i dettagli della camera, appoggiato allo stipite della porta che dava sul bagno perché, da quella posizione, si godeva una vista perfetta della moglie che, con sguardo incredulo ed eccitato, studiava tutto nei minimi dettagli - e sì, colse senza difficoltà la sua espressione più maliziosa quando si parlò di "vasca idromassaggio".
Non appena vennero lasciati soli, Noah sorrise furbo, notando che la moglie sembrava sul punto di esplodere.
E dalla gioia, una volta tanto.
Tu… sei completamente folle…
Diavolo donna, tanto normale non dovevo essere visto che ti ho sposata!
Esclamò Pellegrino in una perfetta imitazione del padre, prendendola in giro in quel modo dolce, scherzoso ed innamorato che tanto Tissi aveva invidiato a Francesco e consorte e che, il MT ne era sicuro, sarebbe diventato anche un loro intercalare.
Sono felice… sorpresa… felice… stupita… felice…
Però prima il dovere e poi il piacere…
La prese tra le braccia, accarezzandole i fianchi e la schiena mentre lei lo riempiva di baci, ma non aveva nessuna intenzione di perdere tempo a disfare le valigie, non quando dovevano ancora partecipare al cocktail di benvenuto e, soprattutto, osservare la nave prendere lentamente il largo.
Va bene va bene… ma dobbiamo proprio correre come due ragazzini?
Sì, per Noah correre in totale libertà - con gli altri passeggeri che li guardavano e sorridevano divertiti - era il modo perfetto di esternare quanto fosse felice, ed era ovvio che facesse bene anche a lei: con le guance rosse, gli occhi luminosi ed il sorriso sulle labbra, l'uomo pensava di non averla mai vista così bella... forse solo mentre gli si avvicinava percorrendo la "navata", il giorno prima.
Poco dopo, la partenza della nave occupò tutta la sua attenzione, e Pellegrino ne approfittò per stringerla da dietro ed osservare il loro enorme mezzo di trasporto babbano staccarsi dal porto ed allontanarsi dalla terraferma, con un movimento costante ma lento che non infastidiva: si sentiva pieno di felicità, quasi al punto di poter scoppiare; forse perché, in cuor suo, aveva temuto di non raggiungere quel traguardo con lei... e invece, alla fine, ce l'aveva fatta.
L'aveva resa sua moglie.
E questo è solo il primo di tanti momenti perfetti.
Ti amo anch’io, marito mio.
Le accarezzò la guancia, la baciò intensamente stringendola a sé, lì in mezzo al ponte della nave col vento tra i capelli, l'odore del mare che gli solleticava le narici... e le dita della moglie che gli davano dei pizzichi leggeri quasi d'ammonimento.
Però farmi correre così come una ventenne… Non sono cose che si fanno.
E perché no? - rispose lui, mostrandosi nella sua più totale inqualificabilità - Anzi, te li dò io dei motivi ben precisi per cui dovremmo farlo: primo, perché non siamo dei vecchi decrepiti, e un po' di follia ogni tanto non ci fa male; secondo, perché quando ridi e le guance ti si accendono di rosso, sei uno spettacolo per gli occhi... e terzo, perché qui non ci conosce nessuno, e possiamo fare tutto, tutto ciò che ci pare.
Ed era quella la cosa più bella: nessuno li conosceva, e quindi potevano correre, ridere forte, baciarsi con passione e tutto in pubblico, senza alcuna remora o imbarazzo; in realtà lui quel tipo d'imbarazzo non lo provava mai, ma sapeva che la moglie era più "controllata" di lui... e quello era il contesto perfetto per farla sciogliere un po'.
Le fece un occhiolino assolutamente divertito e quasi beffardo, prendendola per mano e stringendola a sé mentre la guidava nel salone dove lo staff aveva organizzato un "piccolo" aperitivo di benvenuto.
Piccolo?
Se non sapessi che siamo su una nave babbana mi congratulerei con gli elfi domestici. Sembra tutto ottimo e abbondante come a Hogwarts… Ma come fanno?
Un sacco di ottimi cuochi professionisti nelle cucine, suppongo.
Replicò Noah facendo spallucce: chiaramente lui, abituato a vedere come e quanto il padre lavorasse al ristorante, non si stupiva troppo per l'abbondanza e la bellezza dei piatti di fronte a loro.
Quelle sono bellissime… Avrei dovuto chiedere ad Asher o a Demetri di procurarmi una macchina fotografica per rendere completo il nostro album dei ricordi…
E tu dovrai aiutarmi a scrivere le didascalie giusto per impedirmi di essere troppo irriverente e pungente...
Lo farò ben volentieri, e credo anche di poterti aiutare in un altro modo... - rispose lui, tirando fuori dalla tasca del pantalone un oggetto che a Tisifone sarebbe dovuto risultare abbastanza familiare, ormai: un cellulare, con cui Noah fece una foto dei piatti presenti sul tavolo prima di mostrarla alla moglie - Che ne dici? Possiamo poi scaricarle sul computer che ho a casa, stamparle ed unirle alle altre.
Non è una bella idea?
Sperava di averla resa nuovamente felice, e di poterla veder sorridere nuovamente: da quel momento in poi, Pellegrino voleva diventare l'eroe personale di sua moglie; così, iniziò a riempirsi il piatto di tutto quel ben di Merlino di fronte a loro, indicando anche alla donna cosa contenessero le diverse teglie, per poi accettare con un sorriso i bicchieri di vino che i membri dello staff stavano porgendo loro ed andare a sedersi con lei ad un tavolo libero.
Allora... visto che sono passate 24 ore e sei decisamente più lucida... vogliamo commentare in modo esaustivo il matrimonio? - perché immaginava che a Tisifone la cosa andasse eccome - Possiamo cominciare da quello che vuoi: invitati, cerimonia, cibo, sorprese...
E calcò la voce sull'ultima parola, sicuro che lei avrebbe colto l'antifona.