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Messaggioda Monique » 16/05/2013, 17:44

Zagabria (in croato Zagreb, pronuncia [ˈzɑːgrɛb]; in tedesco – ai tempi dell'Impero austro-ungarico – Agram; ungherese Zágráb) è la capitale e la maggiore città (792 875 ab.) della Croazia. Il centro cittadino costituisce una delle regioni della Croazia, mentre l'area geografica intorno alla città fa parte di un'altra unità amministrativa, la Regione di Zagabria.
Zagabria è sede degli organi centrali dello stato (Parlamento, Governo, Corte Suprema) e praticamente di tutti i ministeri. È anche sede universitaria e arcivescovile.


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Messaggioda Marcus » 28/06/2013, 16:41

[Metà ottobre - Venerdì - Pub "Mladi mjesec" - ore 18.36]


Non era mai stato a Zagabria: gli era capitato per lavoro di visitare alcuni luoghi della Croazia, quello sì, ma mai la capitale; e se non fosse stato per lui così importante l'argomento di conversazione, probabilmente se lo sarebbe anche evitato quel viaggio segreto in c**o al mondo.
Sì, segreto, perché nessuno - soprattutto la Setta - doveva sapere che lui era lì: aveva organizzato tutto nei minimi dettagli proprio per fare in modo che la Madre non lo sapesse, perché c'era in gioco la vita e la felicità futura della persona a cui teneva di più al mondo... Veronique.
Ed era col suo adorato fidanzato, Ryan Angel Vastnor, che Marcus Azhad, il Tredicesimo, l'Eletto della Setta, aveva bisogno di parlare: il motivo, almeno dal suo punto di vista, era chiaro; la Madre voleva che la più piccola delle Vireau diventasse una delle pedine della Setta, e l'uomo, almeno in teoria, si stava adoperando affinché questo accadesse... ma la presenza di Ryan Angel rischiava di compromettere tutto; la vita di quest'ultimo, poco importante, la vita di Marcus, mediamente importante, e la vita di Veronique, molto importante.
Tuttavia non avrebbe mai potuto chiedergli di allontanarsi da lei, non l'avrebbe mai accettato e se la piccola Vireau l'avesse scoperto, probabilmente avrebbe chiesto il suo scalpo: l'unica cosa che ad Azhad veniva in mente di fare, a quel punto, era parlare col diretto interessato, e mettere le carte in tavola... e così avrebbe fatto.
Sapeva che per lavoro si era dovuto spostare in Croazia, a Zagabria appunto, e l'aveva seguito: gli era stato alle costole per due giorni interi, sotto le sembianze ora di un corvo, ora di un gheppio, ora di un pettirosso, sfruttando insomma la sua capacità di trasformarsi in qualsiasi volatile di taglia piccola per non dare troppo nell'occhio; finalmente, Ryan Angel sembrava aver concluso il suo affare, e quel tardo pomeriggio aveva deciso di rilassarsi in un pub dopo le fatiche della missione e, chissà, godersi un po' di pace lontano da tutto e tutti prima di tornare in Inghilterra.
Il momento perfetto, insomma, per avvicinarlo senza sospetti e potergli parlare in tutta tranquillità, sfruttando anche il fatto che all'interno del pub vi era parecchia gente, e dunque nessuno avrebbe fatto troppo caso a loro: aveva ripreso le sue sembianze umane nel retro del posto, "Luna nuova" in croato, quello era il suo nome, e si era messo d'accordo col proprietario per farsi "gentilmente" concedere una sala privata a loro intera disposizione, che ovviamente Marcus aveva circondato di tutti gli incantesimi possibili e immaginabili, oscuri compresi, per poter parlare con l'uomo senza essere disturbati; una volta che quindi Ryan avesse fatto la sua ordinazione, magari appoggiandosi al bancone così da bere il suo drink in tutto relax, Marcus si sarebbe avvicinato per potergli parlare a voce bassa, complice, appoggiando un braccio sulla superficie di legno scuro per fissarlo con espressione sicura.


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Mister Atwood... - no, non lo chiamò col suo vero nome, in fondo non era certo lì per metterlo nei casini, al contrario - Che coincidenza incontrarla qui... - e sebbene la voce apparisse seria e grave, l'espressione del viso tradiva volutamente una certa ironia - Avrei bisogno di parlarle... sarebbe così gentile da seguirmi? - gli domandò infine, indicando con un cenno del capo la saletta privata alla quale si accedeva tramite una porta poco distante da loro.
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Messaggioda Ryan Angel » 29/06/2013, 3:16

{ Per le strade di Zagabria - Ore 18:32 - Venerdì }

Poteva dirmelo Marshall che la spogliarellista era la figlia dell'obiettivo... Avrei finto poco maggiore interesse!
Vero mi sta contagiando il lavoro, se devo rimorchiare per lavorare, rimorchio, dannazione!
Pfff, lasciamo perdere, l'importante è che queste carte sono al sicuro in mano mia.


Soddisfatto dell'ultimo incarico andato a buon fine, Ryan Angel Vastnor si diresse nei pressi di un pub della zona per bere un drink.
Sotto il braccio una cartellina contenente info davvero scottanti, ma fondamentali per inchiodare un grosso esponente della mafia magica.
Era da molto che non si cimentava in simili missioni e doveva dire che gli era mancato.
L'adrenalina, il pericolo, la sensazione di essere i migliori quando si incastrava il bastardo di turno, diamine, tutto troppo allettante.
Certo, per un paio di lavoretti si era fatto anche dare una mano dalla ormai fidanzata Veronique Vireau, la quale grazie a tutti gli inghippi del padre conosceva ubicazioni e persone strette delle varie vittime sulla lista dell'insospettabile Atwood, ma insomma, mica era tutta farina del sacco della francese, parecchio era anche rappresentato dagli sforzi dell'uomo e della sua volontà di giustizia.
Non passava però un singolo giorno dove Ryan non pensava ad un modo per conciliare finalmente il mondo di Veronique con il proprio, ed in senso molto più stretto che incontri segreti, sesso sensazionale ed escursioni in giro per il mondo in luoghi fin troppo desolati per le vacanze.
Nessuna soluzione all'orizzonte, almeno per ora, proprio perché la ragazza rimaneva delle sue opinioni e idee, ed anche se grazie a lui si era davvero molto, molto ammorbidita, alcuni concetti restavano intoccabili come l'odio per la sorella e il fatto che lo spauracchio Azhad facesse sempre da contorno rompipalle ad ogni loro vicenda o incontro.

A volte mi chiedo se non sia sicura che sarei in grado di proteggerla allo stesso modo...
Ma che vado a pensare, ovvio che la pensa così, lui è sto-c***o della Setta, mietitore di morte e baluardo di difesa ferrea e impenetrabile...
Uff, dovevo fare l'Auror come Rosenberg, forse a quest'ora magicamente ero diventato parecchio più forte.
Saper assestare un gancio o un jet in un duello magico non mi servirà a nulla, ed è questo che si fa nel nostro mondo... Si duella con bacchette, non con cazzotti o proiezioni, altrimenti forse una speranza di confronto con "mister abbronzatura perenne" ce l'avevo!


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Mentre portava avanti le sue elucubrazioni mentali tra la gelosia e l'obiettività, l'investigatore numero uno al mondo, vestito con una maglietta a maniche lunghe attillata color grigio, pantaloni jeans neri e baschetto alla francese in testa (regalatogli da Veronique, tra l'altro), posò la mano a palmo aperto sul vetro della porta del pub che stava cercando, entrando svelto iniziando ad annusare subito l'odore di fritto, birra e alcolici.
Inebriato qualche istante da quei profumi tutti assieme, decise che la cosa migliore era comunque tenere stretta la cartellina non abbassando mai la guardia, scegliendo uno sgabello libero al bancone prendendo posto chiedendo un "apple-tini", in parole povere, succo di mela con Martini bianco.
Nell'attesa di ricevere la propria ordinazione, l'uomo abbassò lo sguardo sul legno chiaro, fissandolo perso un po' nelle sue idee e ragionamenti, forse valutando i successivi impegni della settimana e in generale, le cose da fare urgenti e quelle da poter rimandare di qualche giorno.
Proprio nel bel mezzo di uno di quei tanti sui viaggi nel pensiero, una voce si palesò dritta, secca e virile alla sua destra, una voce che gli fece inarcare il sopracciglio appena per un paio di secondi, prima di rilassare immediatamente lo sguardo per non destare alcun sospetto in giro.

Mister Atwood... Che coincidenza incontrarla qui...

Non sa quanto le do' ragione...

Avrei bisogno di parlarle... sarebbe così gentile da seguirmi?

Portò una mano sugli occhi, strofinandoli appena in un leggero segno di nervosismo e contropiede.
Era molto stanco, tre giorni che dormiva si e no un paio d'ore per non perdere di vista gli obiettivi, quindi era normale che la conversazione con Marcus avrebbe preferito che aspettasse per lo meno la mattina successiva.
Ciò che però lo fece desistere dal chiedergli tempo fu sopratutto il fatto che era la prima volta che l'uomo di colore gli chiedeva spontaneamente di dialogare e trovava molto assurdo che lo stesse facendo per minacciarlo o cavolate simili, considerando il rapporto con la francese.
Si trattava di un argomento urgente allora, magari scottante o inerente proprio alla minore delle sorelle Vireau.
Per questo togliendo la mano e girando appena il capo, fissandolo, annuì inizialmente silenzioso, esprimendo poi un finto sorriso di circostanza.

... Naturalmente.
Barista, porta pure la mia ordinazione nella saletta, ti ringrazio.
Mi faccia strada, la seguo...


Camminarono l'uno dietro all'altro fino a quella sezione riservata solo per loro.
La tentazione di apporvi protezione svanì non appena si ricordò con chi era arrivato lì dentro.
Non c'era bisogno di mettere in atto qualcosa di sicuramente già preparato alla perfezione.
Poteva dire che Marcus era un tipo fastidioso, ma non certo disattento o impreciso.
Si sedette al divanetto morbido intorno al tavolino circolare di cristallo e legno massello scuro.
In breve si trovò il proprio drink leggero avanti al busto, come anche il protettore della fidanzata, dall'altra parte, con le mani congiunte.
Bevve un piccolo sorso, socchiudendo le palpebre, permettendosi di sistemare la cartellina vicino a se non tenerla più stretta come una reliquia.
Dopo di che, completa attenzione sull'Eletto.

Ti avverto che se mi vuoi assumere, avrai solo una riduzione del 10% sulla parcella totale, chiaro?
... Forza, spara.
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Messaggioda Marcus » 29/06/2013, 15:05

Non che avesse molta scelta, in realtà: Ryan Angel sapeva bene chi aveva di fronte, era al corrente che Veronique l'avesse informato per sommi capi, e nonostante non si fidasse per nulla dell'altro - era pur sempre uno che combatteva "dall'altra parte", una sorta di nemico insomma - la Vireau gli aveva chiesto di avere fiducia in lei e nella sua capacità di giudizio, e Marcus non era riuscito a dirle di no.
Questo non toglieva comunque che Azhad volesse andarci coi piedi di piombo, per questo si era sempre tenuto a debita distanza da lui, limitandosi a sorvegliare la figlia di Nicholas da lontano: ora, però, le cose era cambiate, la situazione si stava facendo più complicata e l'uomo non poteva permettere che Veronique si facesse del male, non voleva che diventasse parte della Setta dei 12, perché lì non sarebbe mai stata al sicuro, non avrebbe potuto proteggerla come invece faceva ora.
Ecco perché si trovava lì, ecco perché aveva deciso di parlare con Vastnor a quattr'occhi, ecco perché l'aveva raggiunto a Zagabria ed ora lo stava fissando negli occhi, facendogli chiaramente intendere che, per arrivare fin lì, doveva esserci in ballo qualcosa di molto importante.

... Naturalmente.
Barista, porta pure la mia ordinazione nella saletta, ti ringrazio.
Mi faccia strada, la seguo...


Sorrise, o meglio, ghignò con aria soddisfatta, annuendo lentamente prima di precederlo per quel lieve tragitto che culminò nell'ingresso alla sala riservata, ampia e spaziosa e, ovviamente, correlata di ogni incantesimo possibile e immaginabile, qualcosa di cui era molto semplice accorgersi vista l'energia magica che permeava in quel luogo: sul tavolino di cristallo e legno lucido, un bicchiere con dello scotch era già al suo posto, l'ordinazione di Marcus, con tutta probabilità.
Lasciò che Ryan prendesse posto e bevesse un sorso del suo drink mentre, dietro le spalle del cameriere, la porta della sala si chiudeva e si sigillava, rendendo il luogo inaccessibile ed insonorizzato: insomma, nemmeno una serie di "Bombarda" ben assestati avrebbero potuto interrompere la loro conversazione.

Ti avverto che se mi vuoi assumere, avrai solo una riduzione del 10% sulla parcella totale, chiaro?
... Forza, spara.


Non sono certo qui per chiederti un favore, Vastnor... caso mai per farne uno a te.

Replicò Marcus, improvvisamente serio e freddo, come la Madre richiedeva che lui fosse nei momenti importanti, e come lui stesso pretendeva essere quando si trattavano argomenti delicati come quello, riguardante la persona a cui teneva di più al mondo.

So che Veronique ti ha svelato quale sia la mia principale... occupazione - iniziò a dire, prendendo il bicchiere con lo scotch senza però berlo, rigirandoselo per il momento tra le mani - E immagino non ci sia bisogno di sottolineare quanto io tenga a lei, o cosa sia pronto a fare per proteggerla - o per meglio dire cosa non fosse pronto a fare, considerato che niente gli avrebbe impedito di tenerla al sicuro - In ultimo, non è necessario sottolineare perché Veronique sia... speciale. Talentuosamente parlando, intendo - cioè la sua capacità di creare illusioni, visto che per lui era speciale sotto ogni aspetto - Detto questo, arrivo subito al dunque: le persone per cui lavoro vogliono Veronique come una di loro, vogliono che diventi parte della loro organizzazione.

Forse troppo diretto, ma Ryan non era certo un ragazzino emotivo che aveva bisogno di farsi indorare la pillola per accettarla: si portò il bicchiere alle labbra e ne bevve un sorso, lasciandosi bruciare il palato dall'alcol, prima di umettarsi le labbra e riprendere a parlare.

Ho intenzione di fare tutto il possibile affinché questo non accada - sì, forse quella sarebbe stata la vera rivelazione di Marcus, ma considerato quanto Vastnor si stesse legando a lei, tanto valeva parlar chiaro - Sto prendendo tempo, sfruttando il fatto che Veronique dovrebbe essere totalmente corrotta dalle illusioni per poter entrare a far parte dell'organizzazione per cui lavoro... ma la tua presenza palese rischia di compromettere tutto, Vastnor - un'occhiata penetrante verso di lui, prima di riprendere a parlare: non voleva certo spaventarlo, non ce n'era bisogno - Veronique non mi ascolta, ma è testarda ed impulsiva, quindi forse con te andrà meglio... dovete stare più attenti a quando vi vedete, dove e come: ho convinto tutti che il suo processo di corruzione sta proseguendo, e per ora è al sicuro, ma se voi due giocate a fare i piccioncini alla luce del Sole rischiate di mandare a p*****e il mio lavoro, e allora ti assicuro che né tu né io potremo fare nulla per salvarla.

Ancora un attimo di fiato, un altro sorso di scotch, poi nuovamente lo sguardo intenso e scuro di Marcus fu sul viso dell'altro, forse anche un po' curioso di vedere se e come avrebbe reagito alle sue parole.

Mi spiego?
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Messaggioda Ryan Angel » 30/06/2013, 16:15

Non sono certo qui per chiederti un favore, Vastnor... caso mai per farne uno a te.

Bisogna sempre vedere in che ottica consideri farmi un favore...

Già, perché in effetti per Marcus fare a lui un favore poteva anche significare farlo fuori in maniera indolore, così che non avesse sofferto pur dovendolo togliere dalla faccia della Terra.
Normale che Ryan fosse scettico nei suoi confronti, non avevano mai parlato se non per dei poco sentiti saluti del giorno e della sera, e adesso invece se lo trovava in un locale, di fronte, a bere alcolici come se fossero colleghi di vecchia data o clienti di lavoro.
Il viso molto serio dell'uomo gli permise di seguire le stesse impronte, diventando a sua volta più pacato, per quanto anche prima, pur avendogli fatto la battuta non è che fosse proprio il ritratto dell'ironia e dello scherzo.
Stanco, visibilmente, per i tre giorni passati quasi con l'insonnia, era consapevole anche che Faith lo attendeva nella camera d'albergo per andare dal mandante e parlare una volta per tutte del compenso, e Faith era una che quando c'era da parlare di soldi non voleva ritardare nemmeno di un secondo agli appuntamenti.

So che Veronique ti ha svelato quale sia la mia principale... occupazione

Se così vogliamo chiamarla.

E immagino non ci sia bisogno di sottolineare quanto io tenga a lei, o cosa sia pronto a fare per proteggerla.
In ultimo, non è necessario sottolineare perché Veronique sia... speciale.
Talentuosamente parlando, intendo.


Prosegui.

Detto questo, arrivo subito al dunque: le persone per cui lavoro vogliono Veronique come una di loro, vogliono che diventi parte della loro organizzazione.

Cercò di trattenersi quanto più possibile, ma nulla lo fermò dallo stringere il pugno così forte da farlo diventare bianco.
L'espressione di sicuro abbastanza rabbiosa, gli occhi infossati in quelli di Marcus che forse molto pèiù abituato di lui a certe questioni, riusciva a mantenere maggiore controllo, oltre che un tono di voce pacato, moderato e semplice.
Ancora non era ben chiaro l'intento del protettore della ragazza, infatti per il momento aveva esposto apertamente le intenzioni della Setta ed aveva anche fatto capire che desiderava proteggerla in qualunque modo in suo possesso.
Bene, ok, ma cosa c'entrava lui? Anzi, cosa aveva spinto Azhad a tenere informato anche lui di quella storia, lui che fino a quel momento rappresentava meno di zero nella sua scala mentale di importanze?

Ho intenzione di fare tutto il possibile affinché questo non accada.

... Cosa?

Ok ok, fermi tutti, lui quindi non desiderava nemmeno che lei entrasse in quel giro?
Averla dei loro poteva significare averla più vicina e per altro, allontanarla ulteriormente da Ryan, eppure lui sembrava avere totale rifiuto nei confronti di una possibilità simile, sapendo quindi quali sarebbero state le reali conseguenze di un'adesione della ragazza alla Setta.
Per quanto quella conversazione non gli stesse affatto piacendo per il contenuto più solido, quel contorno riuscì in qualche maniera a calmarlo, rendendolo anche più lucido ed in grado di ascoltare le parole dell'Eletto.
Il pugnò si rilasso ed anche se appariva ancora un poco incredulo, scosse il capo, bevendo parte del suo drink, tornando a rielaborare tutta la situazione in modo freddo e calcolatore, esattamente come l'altro.

Sto prendendo tempo, sfruttando il fatto che Veronique dovrebbe essere totalmente corrotta dalle illusioni per poter entrare a far parte dell'organizzazione per cui lavoro... ma la tua presenza palese rischia di compromettere tutto, Vastnor.

Corrotta dalle illusioni?
Cosa significa essere corrotti?


No, per lui era completamente arabo quel concetto, non conoscendo quasi per nulla il meccanismo delle illusioni.
Inutile dire che quella domanda la stava facendo anche a fronte del fatto che sapeva del possesso della identica abilità da parte di Monique.
Ciò che per Marcus poteva risultare elementare, per lui era una nuova scoperta, un nuovo colpo di scena.
Veronique era corrotta da qualcosa, come una specie di malattia, ma questo lei non glielo aveva mai detto.
Ne era al corrente? O forse era qualcosa che sapevano solo quelli della Setta o magari quella m***a del padre?
Socchiuse gli occhi, decisamente innervosito ed infastidito da tutto quel conglomerato di casini che adesso l'uomo di colore gli stava sbattendo in faccia, su quel tavolino.
Adesso non ci stava facendo troppo caso, ma a posteriori avrebbe capito che doveva ringraziarlo.

Veronique non mi ascolta, ma è testarda ed impulsiva, quindi forse con te andrà meglio... dovete stare più attenti a quando vi vedete, dove e come: ho convinto tutti che il suo processo di corruzione sta proseguendo, e per ora è al sicuro, ma se voi due giocate a fare i piccioncini alla luce del Sole rischiate di mandare a p*****e il mio lavoro, e allora ti assicuro che né tu né io potremo fare nulla per salvarla.

Non è giocare a fare i piccioncini, Azhad, è comportarsi come due persone che stanno assieme!
Forse non ti rendi conto, ma fino a poco tempo fa io pensavo che l'unico vero problema fosse il caro Nich.
Vero è al corrente che la Setta la vuole dei loro? Perché se non è così, non puoi biasimare nemmeno lei, in caso contrario ci sarebbe da prenderla a testate solo per il rischio voluto che sta correndo.
Comunque, lasciamo perdere queste stronzate, è inutile soffermarsi sulle scemenze, parliamo di cose serie:
In che modo si può evitare il peggio e continuare a temporeggiare? Basta davvero ridurre le nostre esposizioni alla luce del Sole, come dici tu?
E poi, per quanto tempo ancora potrà proseguire questo gioco alla difesa?
I tuoi si romperanno le palle a lungo andare e quindi...


Prese un lungo sospiro, sta volta era lui quello estremamente serio, lapidario forse, ma onesto e sincero.

... Quindi dovresti riflettere al più presto da quale parte vuoi stare, perché avrai capito bene che non è stata la mossa più saggia affezionarsi a qualcuno con le "mansioni" che hai nella vita, e da una parte ammetto che tutto ciò non mi dispiace.

Bevve un altro sorso del suo drink, concludendolo.

Non si può fuggire per sempre... E te lo sto dicendo da amico, non da superiore, perché non lo sono e non mi ci sento affatto.
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Messaggioda Marcus » 30/06/2013, 20:42

Non era mai stato il tipo d'uomo che amava tergiversare: al contrario, era dell'idea che arrivare dritti al punto della questione fosse sempre la scelta migliore, perché non aveva senso girare intorno ad un argomento e prenderlo alla lontana per poi avvicinarsi progressivamente ad esso, si perdeva tempo e basta; per questo aveva parlato chiaro e tondo, esponendo subito a Ryan Angel come stessero le cose e quale fosse il suo punto di vista, lasciandolo incredulo ed interdetto.

Corrotta dalle illusioni?
Cosa significa essere corrotti?


Usare le illusioni corrompe l'animo, Vastnor, ogni volta.
Non importa che tu sia la persona più gentile del mondo o che decida di usarle per uno scopo buono, questo tipo di magia s'insinua nell'animo e lo sporca, cercando di votarlo al male: la compagna di tuo fratello
- sì, ovvio che sapesse tutto di Monique e del fratello maggiore di Ryan - ha imparato a combattere la corruzione, mantenendola sotto un livello standard, sfruttando anche il fatto che spesso le sue illusioni sono state votate per qualcosa di buono, per fare del bene. Per essere corrotti al 100% bisogna uccidere qualcuno: a quel punto, non si potrebbe più tornare indietro... ed è esattamente questo ciò che voglio evitare, che lei uccida ed imbarchi la via del non ritorno.

Gli spiegò, forse anche troppo pazientemente per i suoi standard: non era tipo da perdere tempo in spiegazioni, di solito, preferiva molto di più agire; ma visto che Veronique si era ormai legata a lui, tanto valeva per Azhad fare uno sforzo, e spiegargli le cose nei limiti del possibile, per esempio imparare ad essere più accorti nel modo di vedersi e di stare insieme.

Non è giocare a fare i piccioncini, Azhad, è comportarsi come due persone che stanno assieme!
Forse non ti rendi conto, ma fino a poco tempo fa io pensavo che l'unico vero problema fosse il caro Nich.
Vero è al corrente che la Setta la vuole dei loro? Perché se non è così, non puoi biasimare nemmeno lei, in caso contrario ci sarebbe da prenderla a testate solo per il rischio voluto che sta correndo.


Se la conoscessi almeno un po', ti saresti dato la risposta da solo - replicò Marcus duramente - Se dicessi a Veronique quali sono i piani della Setta sulla sua persona, probabilmente sarebbe lei la prima a chiedermi di farla entrare nell'Organizzazione per poter controllare il tutto da dentro, e possibilmente ottenere tutto ciò che vuole... questo ti dovrebbe bastare a farti comprendere che no, non può sapere nulla; a prescindere, comunque, si sta comportando come un'irresponsabile, farsi vedere così tanto con te con tutti i nemici di Nicholas che non aspettano altro che metterlo in ginocchio è una follia.

E ci aveva provato a parlarle, Morgana gli era testimone, più e più volte; ma la piccola Vireau non lo voleva ascoltare, persa in quel turbinio di emozioni nuove, tipiche di quando ti piace qualcuno, che le impedivano di rendersi razionalmente conto di quanto stesse rischiando facendosi vedere così tanto in giro con l'investigatore; quanto ci avrebbero mai potuto mettere, i nemici di Vireau Senior, a scoprirne la vera identità, a collegarlo col maggiore dei Vastnor e dunque alla più grande delle Vireau? Quanto ci sarebbe voluto in quel caso perché il cerchio si chiudesse?

Comunque, lasciamo perdere queste stronzate, è inutile soffermarsi sulle scemenze, parliamo di cose serie:
In che modo si può evitare il peggio e continuare a temporeggiare? Basta davvero ridurre le nostre esposizioni alla luce del Sole, come dici tu?
E poi, per quanto tempo ancora potrà proseguire questo gioco alla difesa?
I tuoi si romperanno le palle a lungo andare e quindi...
... Quindi dovresti riflettere al più presto da quale parte vuoi stare, perché avrai capito bene che non è stata la mossa più saggia affezionarsi a qualcuno con le "mansioni" che hai nella vita, e da una parte ammetto che tutto ciò non mi dispiace.


Immagino ti sia ripetuto la stessa cosa quando ti sei accorto di provare qualcosa per lei.

Replicò pacato ma tagliente Marcus, lanciandogli un'occhiata penetrante: anche Vastnor non avrebbe mai dovuto avvicinarsi a Veronique, e lo sapeva bene, visto di chi fosse la figlia e, ancor di più, quali fossero le sue idee su certe cose, in primis il rapporto con la sorella, la donna del fratello maggiore; eppure questo non gli aveva impedito di avvicinarsi a lei, di conoscerla, forse anche di amarla, quindi, per dirla alla babbana, "da che pulpito veniva la predica..."

Non si può fuggire per sempre... E te lo sto dicendo da amico, non da superiore, perché non lo sono e non mi ci sento affatto.

Tu non hai idea di chi ci ritroveremmo da affrontare, Vastnor, se io scegliessi ora da che parte stare: non puoi nemmeno immaginare di cosa siano capaci le persone per cui lavoro, e probabilmente è molto meglio così, per te, per me ed anche per Veronique.
Per ora prendere tempo è tutto ciò che possiamo fare per contenere il problema, e non vedervi in giro per il mondo a fare i vostri porci comodi potrebbe aiutarmi in questo... il che significa che io e te dobbiamo cominciare a collaborare: posso proteggerla, posso difenderla, ma devo sapere dove andate, cosa fate e che progetti avete, sempre, cosicché possa muovermi di conseguenza.


Sguardo serio, lapidario, sì, non per fargli paura ma per fargli prendere coscienza che non stava esagerando per spaventarlo, che davvero la Setta dei 12 era qualcosa di inconcepibile per potere e capacità distruttiva, ed era meglio non stuzzicarla, non quando si poteva arginare e contenere il problema in ben altro modo.

Sei disposto a collaborare, Vastnor, o no?
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Messaggioda Ryan Angel » 01/07/2013, 0:46

Usare le illusioni corrompe l'animo, Vastnor, ogni volta.
Non importa che tu sia la persona più gentile del mondo o che decida di usarle per uno scopo buono, questo tipo di magia s'insinua nell'animo e lo sporca, cercando di votarlo al male: la compagna di tuo fratello ha imparato a combattere la corruzione, mantenendola sotto un livello standard, sfruttando anche il fatto che spesso le sue illusioni sono state votate per qualcosa di buono, per fare del bene.
Per essere corrotti al 100% bisogna uccidere qualcuno: a quel punto, non si potrebbe più tornare indietro... ed è esattamente questo ciò che voglio evitare, che lei uccida ed imbarchi la via del non ritorno.


Uccidere qualcuno significava rinunciare per sempre alla propria positività dell'essere, diventare succubi delle illusioni.
A quel pensiero, riflettendo su una Veronique assoggettata del tutto al male e alla follia, gli si gelò il sangue, provando paura e tristezza allo stesso tempo, poi anche un filo di rabbia, chiedendosi allora perché sia lei che Monique continuassero a sfruttare un simile potere così tanto a doppio taglio... Ok, forse per Veronique immaginava la risposta ma per Monique?
Si d'accordo poteva aver imparato a controllarle al 99%, ma mai sottovalutare anche solo un 1%, almeno, questo era il pensiero e la preoccupazione dell'investigatore, il quale temeva per la vita e la felicità della maggiore delle sorelle Vireau, in quanto sperava sul serio che presto avesse garantito al fratello ciò che cercava da quando era morta Rachel... La pace.
Lasciò comunque proseguire Azhad, non trovando ulteriori domande da porre sull'argomento.
Tutto ciò che sapeva, era che semmai fosse venuta a galla la storia di lui con Veronique, allora proprio alla sorella avrebbe fatto un bel po' di domande a proposito di queste illusioni, sui loro effetti e su tutte le varie controindicazioni, si, a mo' di medicinale pericoloso.

Se la conoscessi almeno un po', ti saresti dato la risposta da solo.
Se dicessi a Veronique quali sono i piani della Setta sulla sua persona, probabilmente sarebbe lei la prima a chiedermi di farla entrare nell'Organizzazione per poter controllare il tutto da dentro, e possibilmente ottenere tutto ciò che vuole... questo ti dovrebbe bastare a farti comprendere che no, non può sapere nulla; a prescindere, comunque, si sta comportando come un'irresponsabile, farsi vedere così tanto con te con tutti i nemici di Nicholas che non aspettano altro che metterlo in ginocchio è una follia.


Quello che mi chiedo è come mai la "tua impresa" segreta non abbia già pensato a togliere di torno un tipo come Nicholas Vireau. Non dovrebbe risultare una specie di palla al piede per voi?
Mani in pasta dappertutto, accordi internazionali, controllo della Mafia Magica su territorio mondiale, mazzette ai politici...
Per dirla molto brevemente, vi fa una concorrenza spietata!


Non che volesse spingerlo a parlare o rivelare chissà quali segreti, ma tanto se si trovavano lì a parlare come se nulla fosse di una condizione simile tanto pericolosa, tanto valeva provare a cavare fuori qualche informazione in più all'uomo davanti a lui.
Tanto di certo non gli andava a genio né la Setta né tantomeno il padre della fidanzata, quindi non c'era pericolo che andasse a spifferare qualcosa in giro o informasse preventivamente il magnate in questione dei pericoli imminenti.
Se era ancora in vita allora a qualcosa doveva servire, e Ryan Angel era piuttosto curioso di capire a cosa potesse mai essere utile.
Quando poi Marcus fece quella mezza battuta sarcastica, pur rimanendo abbastanza serio e tranquillo, l'investigatore non poté impedirsi di far scappare una mezza risata altrettanto sarcastica, scuotendo il capo.

Immagino ti sia ripetuto la stessa cosa quando ti sei accorto di provare qualcosa per lei.

Non proprio...
Io ho deciso di mantenere il segreto anche per aiutarla nel tempo a riavvicinarsi al bene, attraverso i buoni sentimenti.
In poche parole perseguo uno scopo senza nemmeno volerlo, perché mi trovo davvero in sintonia con lei.
Tu invece non la vuoi condurre verso il bene e nemmeno verso il male, la tieni nascosta da qualcosa che prima o poi la richiederà e se non rispetterà quei cononi la farà fuori e tu non potrai farci niente.
Io lo so da che parte sto, e so da che parte vorrei che lei stesse, oltre che al mio fianco.
Tu sei in un limbo e cerchi di tenerci anche lei... No, siamo su due posizioni differenti, per quanto è vero, quella domanda me la sono fatta al tempo, quando mi accorsi di am-... di amarla....
Ma una risposta me la sono data.


Tu non hai idea di chi ci ritroveremmo da affrontare, Vastnor, se io scegliessi ora da che parte stare: non puoi nemmeno immaginare di cosa siano capaci le persone per cui lavoro, e probabilmente è molto meglio così, per te, per me ed anche per Veronique.
Per ora prendere tempo è tutto ciò che possiamo fare per contenere il problema, e non vedervi in giro per il mondo a fare i vostri porci comodi potrebbe aiutarmi in questo... il che significa che io e te dobbiamo cominciare a collaborare: posso proteggerla, posso difenderla, ma devo sapere dove andate, cosa fate e che progetti avete, sempre, cosicché possa muovermi di conseguenza.


Dunque, in pratica cosa mi stai chiedendo?
Qual è il vero motivo di questa visita oltre il mettermi in guardia?


Sei disposto a collaborare, Vastnor, o no?

Espirò con forza, sapendo alla fine dove egli volesse giungere, insomma, non ci voleva di certo un genio.
Si leccò le labbra, abbassando il capo, cercando di raccogliere le idee, ripensando ad ogni frammento del discorso.
Non era facile accettare una realtà simile, averlo sempre in mezzo ai piedi, doverlo sempre informare di tutto, per di più allo scuro della fidanzata la quale doveva credere che le cose continuassero ad andare come sempre.
Si, forse le avrebbe dovuto parlare per farle capire che era meglio ridurre un po' l'eccessiva popolarità in pubblico, ma a parte questo, no, un segreto, un mistero, per il suo bene, per la sua incolumità, per temporeggiare abbastanza da ipotizzare un piano, scegliere e rimediare una soluzione. Aveva paura di riflettere anche solo lontanamente su una cosa simile ma, doveva essere il caso di parlarne col fratello?
Gli si gelò il sangue: gli avrebbe spezzato l'osso del collo come un ramo secco.
No no, decisamente se doveva partire da qualcuno, era meglio che fosse la compagna.

Ah ciao Moni, quanto tempo, come vanno le cose?
Tutto bene?
Novità spiacevoli?
Niente di nuovo?
Perfetto! ... Sto con tua sorella.


Si portò una mano alla fronte, asciugandosi il sudore freddo, chiudendo gli occhi ipotizzando le varie e possibili reazioni, sperando che nessuna corrispondesse esattamente alla verità, anche perché nell'ipotesi peggiore sarebbe stato lui a coronare il 100% di corruzione da parte della maggiore delle Vireau facendosi uccidere seduta stante con una illusione.
Pensieri macabri a parte, era necessario che desse una risposta celere a Marcus, non avevano tutto il tempo del mondo e per di più, l'appuntamento con Faith era fissato entro circa una ventina di minuti.
Deglutì, sentendo il bisogno di una bella bottiglia d'acqua gassata, altro che alcolici, no no, gola totalmente secca.
Alzò il braccio sinistro, tendendo la mano all'uomo, per stringerla in segno di accordo.

Ok, ma ad una sola ed unica, semplice condizione: durante l'intimità, tu vai a svolazzare da un'altra parte!

Ed era molto, molto serio.
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Messaggioda Marcus » 01/07/2013, 12:09

Quello che mi chiedo è come mai la "tua impresa" segreta non abbia già pensato a togliere di torno un tipo come Nicholas Vireau. Non dovrebbe risultare una specie di palla al piede per voi?
Mani in pasta dappertutto, accordi internazionali, controllo della Mafia Magica su territorio mondiale, mazzette ai politici...
Per dirla molto brevemente, vi fa una concorrenza spietata!


Perché, al momento, Nicholas Vireau ci è più utile da vivo che da morto.

Spiegò laconico Azhad, che d'altronde non era di certo lì per spiegare a Ryan Angel quali fossero i piani della Setta, era già tanto che gli avesse rivelato cos'avessero in mente per Veronique e di sicuro non l'aveva fatto con piacere, si trattava solo di pura e semplice necessità al fine di proteggerla la donna che, in modi diversi, entrambi amavano; certo, Nicholas poteva essere considerato spesso come una fastidiosa spina nel fianco, ma anche un eccellente burattino se veniva manovrato da mani esperte... e quelle della Madre lo erano eccome, forse persino troppo.
Non erano lì per parlare di Vireau Senior, comunque, ma di Veronique e di come fare per proteggerla: Marcus sapeva bene che l'essersi affezionato a lei così tanto non poteva che dimostrarsi un errore, ma non era stato voluto o premeditato; era successo e basta, capitando senza che nessuno, lui per primo, lo programmasse. Inoltre, immaginava che anche Vastnor Junior dovesse sentirsi allo stesso modo, visto che nemmeno "Atwood" aveva progettato di legarsi a lei.

Non proprio...
Io ho deciso di mantenere il segreto anche per aiutarla nel tempo a riavvicinarsi al bene, attraverso i buoni sentimenti.
In poche parole perseguo uno scopo senza nemmeno volerlo, perché mi trovo davvero in sintonia con lei.
Tu invece non la vuoi condurre verso il bene e nemmeno verso il male, la tieni nascosta da qualcosa che prima o poi la richiederà e se non rispetterà quei cononi la farà fuori e tu non potrai farci niente.
Io lo so da che parte sto, e so da che parte vorrei che lei stesse, oltre che al mio fianco.
Tu sei in un limbo e cerchi di tenerci anche lei... No, siamo su due posizioni differenti, per quanto è vero, quella domanda me la sono fatta al tempo, quando mi accorsi di am-... di amarla....
Ma una risposta me la sono data.


Il bene è un concetto relativo, Vastnor, così come il male.
Qual è il bene, per te? Uccidere i propri nemici per preservare i propri ideali, come maghi e streghe hanno sempre fatto nel corso dei secoli, per te, è bene o è male? E in quel caso, chi ha ragione? Chi dice che i valori dell'uno siano giusti in assoluto rispetto all'altro?


Replicò Azhad, sorvolando sul discorso "amore" che per lui era meglio evitare e scuotendo il capo mentre beveva un sorso generoso del proprio drink: non voleva disquisire di moralità ed eticità delle azioni di ciascuno, ognuno sceglieva da che parte stare e così aveva fatto anche lui, schierandosi accanto alla Setta; e se fosse stato sicuro che lì Veronique sarebbe stata sempre protetta, probabilmente non avrebbe esitato un secondo a spingerla tra le braccia della madre. Ma proprio perché sapeva che in mezzo a loro sarebbe stata doppiamente in pericolo, aveva decisa di tenerla alla larga da quel mondo, libera di fare la sua scelta senza essere condizionata dallo spauracchio di colei per la quale Marcus lavorava.

Se vuoi che lei stia dalla tua parte, dalla parte del "bene", per quanto mi sembra una stronzata infantile parlarne, allora portacela: io non mi opporrò a nessuna scelta che Veronique prenderà, posso solo suggerire ad entrambi di tenere un profilo basso perché, Vastnor, a volte stare nel mezzo e non prendere posizione si può rivelare la scelta che ti salva il culo.

Ovvio che parlasse così, sapeva bene che se la piccola Vireau si fosse schierata platealmente con Ryan e compagnia allora sarebbe stata considerata dalla Setta come un nemico, un nemico da eliminare peraltro, ed era l'ultima cosa a cui Azhad volesse arrivare.
Detto questo, l'altro sembrò decidersi ad accettare la sua richiesta di collaborazione, e Marcus allungò a sua volta la propria mano per stringere quella di lui in una presa decisa, forte, ma non cattiva: che piacesse loro o meno, erano alleati adesso.

Ok, ma ad una sola ed unica, semplice condizione: durante l'intimità, tu vai a svolazzare da un'altra parte!

Un ghigno si palesò sul volto di Marcus, un'espressione che, strano ma vero, si poteva catalogare come divertita, come se avesse trovato divertente ciò che, invece, Ryan aveva espresso in tono molto serio.

Tranquillo Vastnor, spiarvi nei vostri momenti più intimi è l'ultima cosa che desidero... - in fondo a lui bastava sorvegliare la zona dove i due si trovavano, non è che dovesse guardarli per tutto il tempo - E poi, almeno per quanto riguarda Veronique... - aggiunse, perché quel piccolo sfizio sentiva di volerselo levare - non è niente che io non abbia già visto...

Mormorò a voce più bassa, complice, finendo il suo drink per alzarsi in piedi e sistemarsi la giacca, abbottonandosi il bottone centrale in lucida madreperla nera, così da poter sorridere poi con aria soddisfatta.

Direi che abbiamo raggiunto un accordo vantaggioso per entrambi, dovremmo esserne felici.
Ovviamente nemmeno una parola con Veronique, se lo scoprisse farebbe parecchio male ad entrambi, e non ci tengo.
Mi piacerebbe, inoltre, testare le tue capacità in un duello, Vastnor... credi sarebbe possibile?


Gli domandò, sentendo quasi la sua Samhain vibrare nella tasca interna della giacca, come a pregarlo di estrarla e di combattere in quel momento, seduta stante.

Ovviamente come e quando sei comodo... - aggiunse, quasi a sfidarlo, come se stesse insinuando che avrebbe addotto qualche scusa che gli impediva di duellare con lui per paura di perdere o di farsi male - in fondo ora sappiamo dove trovarci, no?

Concluse sardonico, e se Ryan non avesse avuto altro da aggiungere, allora Marcus l'avrebbe salutato con un cenno del capo e avrebbe aperto la porta della sala privata, uscendo così da essa e poi dal locale per fare ritorno a casa.
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Messaggioda Ryan Angel » 03/07/2013, 2:25

Perché, al momento, Nicholas Vireau ci è più utile da vivo che da morto.

Dunque determinati traffici che stava conducendo in quel momento proprio Nicholas Vireau erano di interesse anche per la Setta.
Interessante, molto, sopratutto per un tipo come Ryan Angel che non disdegnava mai un tassello in più da aggiungere al proprio puzzle di deduzioni logiche, anche se si fosse trattato di un pezzetto così piccolo da sembrare insignificante.
A volte erano proprio quei pezzetti così minuscoli a fare la differenza in una missione o di fronte a un nemico, specie quando si trattava di un nemico grosso e preoccupante come la Setta od anche lo stesso padre delle due sorelle illusioniste.

Il bene è un concetto relativo, Vastnor, così come il male.
Qual è il bene, per te? Uccidere i propri nemici per preservare i propri ideali, come maghi e streghe hanno sempre fatto nel corso dei secoli, per te, è bene o è male? E in quel caso, chi ha ragione? Chi dice che i valori dell'uno siano giusti in assoluto rispetto all'altro?


Non spetterebbe a noi giudicare, in quanto tutti perfettamente uguali, Azhad.
Il problema è che ci sono persone che credono che i propri ideali valgano più del giudizio degli altri e quindi uccidono per affermarli ad ogni costo.
La superbia è un peccato, io so soltanto questo, e in quanto peccato è concepibile come "male".


Entrambi su due fronti differenti, ma non lavorerebbe in due ambienti tanto diametralmente opposti, altrimenti.
Per Marcus era normale preservare un pensiero, una idea, un credo superiore tendenzialmente giusto, tanto giusto che era giusto dare la vita per esso ed anche privarla se necessario, affinché si raggiungesse un bene superiore.
Per Ryan nella diatriba tra bene e male non vinceva chi aveva l'ideale più giusto, ma chi cercava di perseguirlo e farlo affermare nel modo migliore, nel modo che meno nuocesse alla vita umana.
Non si aspettava però che capisse, o che condividesse, sarebbe stato assurdo, ogni cosa andava vista e assimilata nel corso del tempo.
In cuor suo sperava che un giorno anche l'uomo di fronte a se si rendesse conto della follia di quel piano del quale tanto parlava con la luce negli occhi "cheesecake", ma non sarebbe stato certo quel piccolo discorso con argomento principale "Veronique" a cambiare le cose, non ora.

Se vuoi che lei stia dalla tua parte, dalla parte del "bene", per quanto mi sembra una stronzata infantile parlarne, allora portacela: io non mi opporrò a nessuna scelta che Veronique prenderà, posso solo suggerire ad entrambi di tenere un profilo basso perché, Vastnor, a volte stare nel mezzo e non prendere posizione si può rivelare la scelta che ti salva il culo.

Io non voglio portare nessuno, sarebbe come pensarla al pari di un oggetto o di un trofeo.
In quell'ottica ti darei ragione, sarebbe infantile da parte mia.
Se la corruzione nasce dal male che si può creare con le illusioni, allora il mio desiderio è solo disintossicarla quanto più possibile.
Che poi questo la porti al bene o alla neutralità poco mi importa, io voglio soltanto che lei non si debba trovare mai in una trappola, men che meno una trappola che si è scavata da sola per colpa anche dell'educazione di un pazzo scriteriato come suo padre.
Mi auguro che su questo punto di vista andiamo perfettamente d'accordo...


Si alzò in piedi, proprio mentre lo stava facendo anche il nuovo "collega", stringendogli la mano in segno di accordo finale.
Ultima clausola, fu legata all'intimità presente tra il giovane Vastnor e la sua donna.
Per quanto in quel frangente l'uomo di colore avesse potuto anche scegliere la via più ovvia del tacere ed accordare, non ce la fece per nulla a ricacciare indietro l'ironia e la malvagità sadica del proprio essere, esponendo una verità che certo, Ryan aveva già sentito proprio dalla stessa Veronique in un momento di normale sincerità, ma che sicuramente ripetuta per la seconda volta non faceva affatto bene.

Tranquillo Vastnor, spiarvi nei vostri momenti più intimi è l'ultima cosa che desidero...
E poi, almeno per quanto riguarda Veronique... non è niente che io non abbia già visto...


E nulla che io non sappia già.

Fu abbastanza serio nel tono, colpito in parte ma comunque dissimulante.
Non gli avrebbe dato la vittoria tanto facilmente, o la soddisfazione di averlo infastidito così tanto.
Pensarlo con Veronique gli faceva una sensazione troppo strana, indescrivibile.
Ci sarebbe stato tempo per brividi ed espressioni nervose, adesso desiderava solo che se ne andasse via quanto prima.
Con quell'ultima frase si era guadagnato un bel "vaff****lo" mentale.

Direi che abbiamo raggiunto un accordo vantaggioso per entrambi, dovremmo esserne felici.
Ovviamente nemmeno una parola con Veronique, se lo scoprisse farebbe parecchio male ad entrambi, e non ci tengo.
Mi piacerebbe, inoltre, testare le tue capacità in un duello, Vastnor... credi sarebbe possibile?
Ovviamente come e quando sei comodo... in fondo ora sappiamo dove trovarci, no?


Che c'è?
Vuoi controllare se il principe è abbastanza idoneo a difendere la principessa?
... Tsk, abbiamo parecchie mansioni sia io che tu, ma comunque il tempo, se proprio ti interessa, lo troveremo.


Lasciò la mano, stringendola appena di più come a fargli capire che sicuramente a livello fisico l'altro era leggermente più prestante, ma comunque non bisognava sottovalutare il valore e la preparazione degli allenamenti subiti dal minore dei Vastnor. { Talento Fisico 33 }
Ogni tanto gli sarebbe proprio piaciuto avere la stazza e alcune caratteristiche del fratello maggiore, specie in momenti come quelli.

Se non ti spiace me ne resto ancora un po' qui, magari mi prendo un altro drink.
Ci vediamo in giro, adesso più che mai...


E con quel leggero tocco di sarcasmo congedò Marcus dall'obbligo di rimanere lì e tornarsene ai propri affari, qualsiasi fossero stati.
Appena si chiuse la porta, attese alcuni secondi, non volendo far ascoltare nulla all'sterno.
Non sapeva se gli incantesimi erano ancora attivi, non sapeva quanto effettivamente si fosse distanziato dalla postazione.
Tornò a sedersi sul divanetto, nel silenzio più completo e totale.
Una mano sulla fronte a coprire gli occhi chiusi, mentre la mente viaggiava e si focalizzava su tanti pensieri.
Dal come comportarsi adesso con la fidanzata, al decidere se parlarne o meno con Monique o direttamente con Sandyon.
Faith quella volta non lo avrebbe potuto aiutare, lei era di parte, le stava altamente sullo stomaco la minore delle due francesi, quindi non poteva aspettarsi discorsi validi o oculati, ma solo tanto veleno intriso di acido.
E poi, va beh, ovviamente, anche se tentò in tutti i modi di cacciarla via, di nuovo quell'immagine riprese a farsi viva, infuocandogli l'anima.

E poi, almeno per quanto riguarda Veronique... non è niente che io non abbia già visto...

Immagine

Mmmhh... Aaahh... Marcus... E'... Fantastico... Continua... Ancora... Ancora... ANCORA!


DANNAZIONE!

Spalancò il braccio destro con furia e collera, facendo volare i due bicchieri poco prima usati da lui e dall'altro contro il muro, che si frantumarono.
Respirò affannato, dando un altro grosso cazzotto al tavolino, aprendo gli occhi di scatto, decidendo di non poter rimanere lì ancora per molto.
Era deleterio per la sua pazienza, per tutto quanto, ed inoltre, si, c'era sempre Faith che lo aspettava all'appuntamento.
Avrebbe dovuto mostrare il maggiore autocontrollo possibile con lei, onde evitare di parlare di quella conversazione.
Forse glielo avrebbe raccontato dopo qualche giorno, ma adesso sapeva che non avrebbe retto anche i commenti negativi dell'amica.
Già la vedeva a parlare male del fatto che Veronique fosse stata a letto con Azhad, giudicandola come una poco di buono o anche peggio.
Sapeva che Faith lo diceva per il suo bene ed in parte perché avrebbe preferito compagnie diverse affianco a lui, se proprio non doveva essere lei stessa la candidata, ma il destino e il cuore aveva deciso per Ryan e lui personalmente era soddisfatto e felice di quella situazione, anche se molto pericolosa, anche se molto complessa.

Io mi fido di lei...

Uscendo dalla zona privata, si diresse al bancone, poggiandovi sopra i cocci dei due bicchieri.
Non sapeva se all'esterno si fosse sentito il suono della rottura quindi non poteva ripararli magicamente, nessun rischio.
Quando il proprietario si avvicinò osservandoli, Vastnor non disse niente, era la prima volta che non si scusava o non faceva l'educato.
Posò sul ripiano di legno delle banconote per pagare la propria ordinazione e il danno ai due oggetti di vetro, per una somma parecchio superiore rispetto a quanto ci si potesse aspettare dal costo di un paio di bicchieri da drink.
Adesso come adesso, aveva soltanto il gran desiderio di uscire di lì e non pensare a quel tardo pomeriggio per un bel po'.

Immagine

Arrivederci...

{ CONCLUSIONE }
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Messaggioda PnG Staff » 17/09/2017, 21:41

30 Settembre 2113
Ore 13:30
Quartiere Periferico della Zagabria Magica
Croazia


Andiamo ragazzi!
Un po' più di energia!
Tomàs, una bella manovra a turbine sulla sinistra, poi cedi la pluffa e passa al placcaggio stretto!


Zagabria era una città Magica molto particolare. Il distretto ricco di abitazioni era formato da tanti piccoli punti di intrattenimento sportivo.
Tantissimi campioni di Quidditch passato erano nati proprio in Croazia, chissà perché poi?!
Ma d'altronde, se la culla del calcio babbano era il Brasile, poteva anche starci che esistesse una culla del Quidditch, giusto?

Yves! Non stare lì fermo, avanza verso il centro e prova una picchiata svedese!
Attento... ATTENTO... Benissimo, ok, recuperata perfettamente!
Lo vedo anche io da qui il boccino, svelto svelto svelto!


C'erano moltissimi distretti di quartiere dove squadrette amatoriali o pre professionistiche si dedicavano all'allenamento pomeridiano.
Molti di questi erano giovanissimi ragazzi da poco usciti da scuola o con ancora esami da privatista da portare a termine.
Famiglie a volte povere, in altri casi giovani poco intenzionati ad allontanarsi tanto da casa, decidendo di restare nei paraggi.

Cosa ne dite, la facciamo una pausa?
Bene, ci rivediamo qui tra un'ora, anche un'ora e mezza!
Non vi azzardate a toccare la burrobirra!


Tra tutti questi gruppi di ragazzi, ce n'era uno in particolare che concorreva pienamente per l'ammissione alla Lega Giovanile di Eccellenza.
Aveva fatto passi da gigante in appena diciotto mesi ed il merito andava tutto al loro allenatore, un allenatore da scrivere con la "a" maiuscola.
Era proprio lui che, da lontano, negli ultimi minuti stava venendo osservato con insistenza da una certa bionda americana.

... Allora, milady... Vuole avvicinarsi o rimanere lì a spiare per ancora tanto tempo?

Esclamò ad alta voce l'uomo con un sorriso affabile sul volto, passandosi una mano sulla lunga chioma castana.
Aveva un bel po' di fascino, l'individuo ormai viaggiante tra i 35 e i 40 anni.
Pensava di ipotizzare come mai Stella si trovasse lì, ma invece in un certo senso si stava proprio sbagliando.

Le interessa uno dei miei ragazzi, non è così?
Glielo leggo negli occhi, lei ha proprio l'atteggiamento da Talent Scout.
... Sono tutti bravi e con tanti sogni, aspirazioni, oltre alla grande energia della gioventù!


L'allenatore, ben conosciuto e finalmente trovato dalla Cartwright dopo la soffiata importantissima dell'amico del fratello, Gary, indossava una camicia di seta blu scuro.
Dei jeans sempre di quel colore e degli stivaletti semi eleganti neri, pitonati. Uno stile piuttosto strano per un coach ma lui in passato si era sempre distinto.
Eccentrico, burlone, attaccabrighe e sicuro di sé. Difetti? Nessuno ovviamente!

Mi congratulo con la sua squadra per la scelta del personale di osservazione...

Ah già, avevamo dimenticato donnaiolo.

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