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Cork

Messaggioda Marshall » 02/09/2015, 16:14

Ti sei poi informata per quei Master che ti interessavano?

Assolutamente!
Come ti ho già detto al momento studio da privatista visto che... ehm... coff coff... sono riuscita a diplomarmi ma con alcune riserve...


Alcune... Riserve?
... Racconta, avanti!


Marshall non era certo il primo arrivato in fatto di deduzioni e Sesto Senso, per questo guardò la piccola O'Neill con aria complice invitandola a vuotare il sacco.
Quello che proprio non si aspettava invece fu la storia che ella gli presentò nella successiva mezz'oretta abbondante, spiegando per filo e per segno la vicenda.
Il Rosenberg non riusciva proprio ad immaginarsi una scuola di magia con delle assurdità simili, specie perché non era poi tanto saggio farci studiare degli adolescenti, ma la politica di Hogwarts era sempre stata quella e bisognava anche dire che spesso e volentieri nemmeno il personale stesso conosceva tutti i segreti nascosti nel Castello Magico più complesso e antico del Mondo della Magia.

Credo di non avere molto altro da dire se non... Wow...

Questa esperienza mi è servita per capire che nella vita potrebbe capitarmi qualsiasi cosa, per questo volevo seguire anche un master in Arti Oscure...
... E già che ci sono anche un addestramento speciale contro vampiri...
In effetti non sono ancora riuscita a passare al Ministero per parlare con quel tuo conoscente!


Tranquilla, lui è sempre lì, non scappa.
Mi pare che gli abbiano anche dato una promozione, per altro!


Non hai cambiato idea sul fatto di prendermi come apprendista per imparare il mestiere vero?

Scosse il capo con una piccola risata, bevendo un sorso di succo d'arancia quasi facendo finta di riflettere attentamente su quella domanda.
In realtà non stava riflettendo su nulla, lui era stato il primo, in gioventù, a combinare un sacco di guai, anche se per il suo excursus aveva dovuto ingranare la marcia di crescita in tempi brevi. Non giudicava il suo metodo di comportamento, pur sapendo che avrebbe dovuto correggerlo e modificarlo, perché purtroppo, pur essendo nobile l'intento di agire sempre col cuore, in alcune occasioni poteva rivelarsi problematico e pericoloso.

No, non ho cambiato idea, ma la cambierò qualora non ascoltassi i miei insegnamenti.
Ci saranno lezioni che non gradirai, concetti che non ti andranno giù, ma non potrai esimerti dall'afferrarli e farne uso.
La carriera dell'investigatore è irta di ostacoli, primo fra questi il dimostrare sempre di avere una marcia in più su chiunque.
I clienti devono riconoscere il tuo valore ed anche coloro che non ti vogliono tra i piedi.
Questo lavoro si basa moltissimo sulla psicologia e sulla logica, ma anche un po' sull'arte del mentire e del cambiare le carte in tavola.
Per tua fortuna, il percorso è lento e raggiungerai i traguardi poco per volta, ma voglio che tu sappia da subito le difficoltà che affronterai.
Fin ora tutto chiaro?


Attese una risposta affermativa da parte della giovane ex Tassorosso, per poi proseguire il discorso, passando al dialogo più organizzativo.

La mia agenzia si trova a Boston.
Lavoro con un collega e socio, io al 45%, lui al 55%.
Ne ho già parlato con lui ed abbiamo concordato che una persona in più nell'ufficio non è una spesa troppo grande da affrontare.
Svolgerai un iniziale ruolo di segreteria e cancelleria, ma seguirai ogni tanto l'uno l'altro durante gli incarichi.
La tua piccola creatura magica è accettata, immagino, ma ovviamente quando arrivano clienti, che resti un peluche, ok?
A quanto ho capito potrai dedicarti al praticantato solo a partire da Gennaio, giusto?
Fino ad allora penso che ti commissionerò degli esercizi un po' più complessi mensilmente... Altre domande?
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Messaggioda Caroline Priscilla » 02/09/2015, 20:12

Sapeva che con Marshall non avrebbe potuto tenere segreti: un po' a cuasa del suo lavoro (ogni bugia, pensava, sarebbe stata scoperta) un po' perchè si fidava completamente dell'uomo e voleva che fosse a conoscenza di tutta la verità, almeno la parte che le era possibile raccontare. Per questo motivo Cappie non si fece scrupoli a fare un sunto dell'avventura nell'Ottavo Piano, un'esperienza che senza l'aiuto di Sandyon Vastnor avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia da film horror. Era sopravvissuta insieme al resto dei suoi amici e adesso si trovava a conversare e a ridere insieme al suo detective preferito (trofeo che gli aveva assegnato il primo giorno del loro incontro) conscia di nascondere molto più di quanto stesse dicendo al Rosenberg.
Ma un patto era un patto e lei aveva accettato il vincolo di segretezza per poter entrare negli Ignis: a dire il vero non era un fardello troppo pesante da portare, perchè grazie al Conflux (nuovo termine coniato all'interno della gilda) anche Axell era un gildato e questo poneva entrambi nell'ottica di non essere mai costretti a mentire l'uno all'altro.
Una volta concluso il suo racconto, la O'Neill, spaventata dalla posssibilità che Marshall la considerasse troppo scalmanata per poter lavorare con lui, cercò di assicurarsi che l'uomo non avesse cambiato idea nel frattempo, chiedendoglielo direttamente.

No, non ho cambiato idea, ma la cambierò qualora non ascoltassi i miei insegnamenti.
Ci saranno lezioni che non gradirai, concetti che non ti andranno giù, ma non potrai esimerti dall'afferrarli e farne uso.
La carriera dell'investigatore è irta di ostacoli, primo fra questi il dimostrare sempre di avere una marcia in più su chiunque.
I clienti devono riconoscere il tuo valore ed anche coloro che non ti vogliono tra i piedi.
Questo lavoro si basa moltissimo sulla psicologia e sulla logica, ma anche un po' sull'arte del mentire e del cambiare le carte in tavola.
Per tua fortuna, il percorso è lento e raggiungerai i traguardi poco per volta, ma voglio che tu sappia da subito le difficoltà che affronterai.
Fin ora tutto chiaro?


Tutto chiarissimo!
Sarò diligente, obbediente, intelligente e mi comporterò da provetta investigatrice.
Vedrai, non ti farò pentire della tua scelta!


Rispose, energica e solare, mettendo in mostra ancora una volta una carica e una passione per quel lavoro che probabilmente avrebbe lasciato ben felice il Rosenberg.

La mia agenzia si trova a Boston.

Boston, perfetto!

Lavoro con un collega e socio, io al 45%, lui al 55%.

Il signor Atwood della Atwood & Rosenberg, certo!

Ne ho già parlato con lui ed abbiamo concordato che una persona in più nell'ufficio non è una spesa troppo grande da affrontare.
Svolgerai un iniziale ruolo di segreteria e cancelleria, ma seguirai ogni tanto l'uno o l'altro durante gli incarichi.


Quindi potrò vedere non uno ben due detective all'opera?
E' più di quanto sperassi!


La tua piccola creatura magica è accettata, immagino, ma ovviamente quando arrivano clienti, che resti un peluche, ok?

Sto addestrando Ermes a capire gli ordini, al momento è molto molto ubbidiente per cui... nessun problema!
Non voglio che qualcuno vada a raccontare in giro che possiedo un animale simile...


A quanto ho capito potrai dedicarti al praticantato solo a partire da Gennaio, giusto?
Fino ad allora penso che ti commissionerò degli esercizi un po' più complessi mensilmente...


Andata! E io nel frattempo mi occuperò di questa questione sui vampiri e... uff, mi toccherebbe seguire anche un corso per imparare ad usare la wakizashi...

Disse ad alta voce, assumendo momentaneamente una posa riflessiva: aveva davvero un sacco di cose da fare e ben poco tempo per realizzarle tutte.

Altre domande?

Sì...

Fece un respiro più profondo prima di pronunciare quel sì con tono più serio e meno allegro. Ora che la madre era andata via e loro due avevano tutta la privacy disponibile, era giunto il momento di passare alla parte più importante (almeno per Cappie) di quell'incontro: le nuove informazioni su suo padre.

Circa quattro mesi fa ho ricevuto la visita di un investigatore privato...
... E prima che tu possa chiedermi il suo nome, non ho la minima idea di quale sia. Non ha voluto dirmelo, so solo quello che mi ha chiesto.


Fatta questa premessa, Cappie raccontò nei minimi dettagli la conversazione avvenuta poco prima del suo risveglio come Ignis Fulmen, il nome di Roger Milton stampato a fuoco nella sua testa. Lei di ricerche non ne poteva svolgere molte, anzi, praticamente nessuna, ma sperava che quella potesse essere una possibile pista da seguire per Marshall che di sicuro aveva molte più chance dell'irlandese.
Quei mesi inoltre le erano serviti per comprendere che non poteva solo limitarsi a cercare l'assassino di suo padre, ma che in ballo c'era molto di più: chi lo aveva fatto fuori, paradossalmente, era il problema minore rispetto al perchè era stato ucciso Nathaniel O'Neill. Cappie spiegò quindi al Rosenberg i suoi pensieri e le congetture create fino a quel momento, specificando che esse erano nate dopo la conversazione avuta con Shuyun.

Qui non si tratta più di un semplice omicidio.
L'investigatore ha fatto accenno ad una società malavitosa che possibilmente ha collaborato all'assassinio di mio padre.
Pensi che possa esserci del vero in quello che ha detto?
E se sì, come possiamo agire?


Chiese seria, perchè per nessuna ragione al mondo lei avrebbe accettato di essere tenuta fuori da quell'indagine.
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Messaggioda Marshall » 04/09/2015, 20:42

Altre domande?

Sì...

Ti ascolto!

Circa quattro mesi fa ho ricevuto la visita di un investigatore privato...
... E prima che tu possa chiedermi il suo nome, non ho la minima idea di quale sia. Non ha voluto dirmelo, so solo quello che mi ha chiesto.


D'accordo, allora sorvoliamo sull'identità e dimmi soltanto cosa voleva.

All'interno dei minuti successivi, Marshall fu molto attento a non interrompere la ragazza, affinché potesse spiegare per filo e per segno come si fossero svolti i fatti. Un detective interessato alla sua storia era già interessante di per sé, ma scoprire anche che questo stesso detective fosse sulle tracce di una grossa organizzazione malavitosa spinse il Rosenberg ad appuntarsi mentalmente ogni dettaglio. In quanto Auror, uno dei suoi compiti era anche quello di approfondire questioni simili, togliere sassolini dalle scarpe del Ministero e mettere al fresco esponenti pericolosi in giro per il Mondo Magico.
Scomodarsi per andare a trovare la figlia di Nathaniel O'Neill poteva significare due cose: o si trattava della stessa organizzazione desiderosa di scoprire se la ragazza fosse a conoscenza di qualcosa, oppure quel tizio aveva piste interessanti, molto interessanti, ma al momento avvolte nel mistero.
Rintracciarlo, per Marshall, sarebbe stato un impegno in più, ma forse, non tutto era perduto.

Qui non si tratta più di un semplice omicidio.
L'investigatore ha fatto accenno ad una società malavitosa che possibilmente ha collaborato all'assassinio di mio padre.
Pensi che possa esserci del vero in quello che ha detto?
E se sì, come possiamo agire?


Sono certo che ci sia del vero.
L'alone di segretezza di quell'uomo lascia intendere proprio questo.
Evidentemente è una faccenda molto delicata ma se non abbiamo indizi o vie da seguire, non si può agire, di conseguenza.
Tutto ciò che posso dirti e di provare a rintracciarlo dove lui ti ha detto e parlarci di nuovo...
... Certo, è rischioso, ma non hai scelta, male che va non avrai risposte.


In quel frangente, Marshall poteva essere poco di aiuto, perché la faccenda riguardava molto da vicino Caroline Priscilla.
Oltre tutto, lei doveva ancora uscire da scuola e cominciare ad orientarsi nel mondo del lavoro, imparare il mestiere, farsi la pelle, quindi parlare di storie simili ora, di sgominare bande criminali d'alto livello era abbastanza inutile e superfluo. Tuttavia il Rosenberg non se la sentì di bocciarla sul nascere l'idea della bionda di indagare di più, l'avrebbe fatto solo nel caso ci fosse il serio pericolo per lei di passare dei guai. Qualora lei lo avesse aggiornato su altre notizie prese dall'altro investigatore, allora ci avrebbero potuto anche lavorare sopra con calma, ma per adesso si poteva solo archiviare e rimandare a data da destinarsi. Ancora pochi mesi e finalmente la O'Neill avrebbe potuto cominciare sul serio a capire quanto fosse difficile conciliare le faccende personali con gli impegni del mestiere. L'uomo, comunque, confidava nel fatto che ci si abituasse in fretta e senza troppi sforzi.

Per ora, però, cerca di concentrarti sulle tue questioni attuali.
Esercitati, datti da fare e pensa solo ad andare via da scuola, altrimenti non crescerai mai.
So di poter sembrare brusco in ciò che dico, ma ora come ora buttare ore dentro Hogwarts è un fortissimo handicap.
Stai svolgendo una punizione, è più che giusto, ma se a causa dei tuoi pensieri te la prolungassero, non potrei più accettarti nell'Agenzia.
Il mio consiglio più sentito è quello di goderti questi ultimi attimi di libertà, perché poi credimi, non ne avrai più...
... E magari vedi di chiedere al tuo docente di Difesa qualche ripetizione extra a fronte del lavoro, non sarebbe male come idea, mh?


Arrivare impreparati sul campo poteva significare molto peggio che una semplice sconfitta.
In un duello era un KO e qualche oretta di infermeria... per i vicoli, nelle strade, negli edifici malfamati... dolore atroce, ospedale e qualche volta...

Hai già il numero massimale di tatuaggi magici applicati sul corpo?
In caso contrario rifletti sulla possibilità di potenziarti al massimo.
Non te lo dico perché sono sfiduciato verso le tue capacità ma perché avendo tu perso già tanto tempo, è necessario che recuperi in fretta.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 04/09/2015, 21:57

Una volta da soli, la O'Neill non perse altro tempo prezioso, tempo che l'investigatore le stava dedicando, ma si concentrò sulla visita ricevuta da Shuyun e su quanto il Sagitta le aveva rivelato sulla morte del padre. Tutte le informazioni raccolte furono ripetute parola per parola allo stesso Marshall, che si dimostrò ben più che attento e interessato, mentre Cappie chiedeva un suo parere.

Sono certo che ci sia del vero.
L'alone di segretezza di quell'uomo lascia intendere proprio questo.
Evidentemente è una faccenda molto delicata ma se non abbiamo indizi o vie da seguire, non si può agire, di conseguenza.
Tutto ciò che posso dirti e di provare a rintracciarlo dove lui ti ha detto e parlarci di nuovo...
... Certo, è rischioso, ma non hai scelta, male che va non avrai risposte.


Non era un problema per lei seguire il consiglio del Rosenberg. Rivedere Heiji era per la Ignis un piacere e non solo perchè interessata al suo lavoro o a ciò che l'investigatore aveva da offrirle. Gli era rimasto nel cuore, spinta probabilmente dall'elemento che albergava in lei, riconoscendolo come suo superiore.
In un certo senso, lui e il Sole si equiparavano per la O'Neill -e probabilmente sarebbe stato così per chiunque all'interno della Gilda- ma con Shuyun sentiva di avere un legame molto particolare proprio perchè c'era lui presente al suo risveglio.

Quindi cosa dovrei fare d'ora in avanti?

Per ora, però, cerca di concentrarti sulle tue questioni attuali.
Esercitati, datti da fare e pensa solo ad andare via da scuola, altrimenti non crescerai mai.
So di poter sembrare brusco in ciò che dico, ma ora come ora buttare ore dentro Hogwarts è un fortissimo handicap.
Stai svolgendo una punizione, è più che giusto, ma se a causa dei tuoi pensieri te la prolungassero, non potrei più accettarti nell'Agenzia.


Immagine


Chinò la testa, in parte sentendosi in colpa per aver prolungato più del necessario il suo soggiorno a scuola. Non avrebbe mai dovuto partecipare a quella spedizione all'interno dell'ottavo piano, anzi non avrebbe mai dovuto permettere che tutti quanti la seguissero all'interno della stanza con il Lich.
Quando i sensi di colpa la schiacciavano (e questo solitamente accadeva fissando il nuovo aspetto di Victoria o la solitudine di Jorge) Cappie si costringeva a pensare all'unica persona che, da quel disastro, aveva beneficiato del dono della libertà: Mordenkainen.
Solo il pensiero di averlo aiutato ad uscire da lì sorreggeva ancora l'irlandese, convinta che nonostante gli errori fosse riuscita a combinare almeno qualcosa di buono.

Il mio consiglio più sentito è quello di goderti questi ultimi attimi di libertà, perché poi credimi, non ne avrai più...

Non sono sicura che mi dispiacerà poi così tanto...

Entrare nel vivo di quel lavoro avrebbe significato poter indagare a fondo sulla morte di suo padre.

... E magari vedi di chiedere al tuo docente di Difesa qualche ripetizione extra a fronte del lavoro, non sarebbe male come idea, mh?

Al professor Vastnor? Oh be'... Non sono proprio sicura che accetterà, però un tentativo lo posso fare, certo!

In fondo dopo aver dimostrato le sue doti in battaglia contro il Lich, Sandyon sembrava aver cambiato opinione sulla piccola Tassorosso tutto pepe, facendole passare il M.A.G.O. nella sua materia senza nemmeno doverlo sostenere.

Hai già il numero massimale di tatuaggi magici applicati sul corpo?
In caso contrario rifletti sulla possibilità di potenziarti al massimo.
Non te lo dico perché sono sfiduciato verso le tue capacità ma perché avendo tu perso già tanto tempo, è necessario che recuperi in fretta.


Non avrei dovuto cacciarmi in quel guaio proprio a ridosso del mio diploma, vero?

Chiese, un po' triste, perchè dal modo in cui Marshall parlava, le faceva comprendere che lei non aveva più molto tempo a disposizione per potersi inserirei nel mondo del lavoro, specie di quel lavoro.

A volte mi capita di risognare quella stessa identica scena la notte e io che decido di andarcene fuori e di lasciare lì l'alchimista.
Nel mio sogno i professori Vastnor e Vireau tornano dopo a liberarlo e tutto si risolve senza problemi, senza mutazioni da parte di nessuno o mutilazioni o l'incubo di dover vedere quel mostro bruciare...


Per quanto avesse desiderato la distruzione del lich, vederlo con i propri occhi non era stato uno spettaccolo affatto piacevole.

Scusami, è che mi sembra di rivivere la stessa identica scena di quasi cinque anni fa, quando mi caccia nei guai non per un lich ma per dei draghi umanoidi...
E mio padre non si comportò in maniera tanto tranquilla come te, anzi mi fece capire molto bene di essere rimasto deluso dal mio comportamento...


Quello sarebbe stato forse il rammarico più grande per la O'Neill: aver dato un dispiacere così grande al padre poco tempo prima che lui morisse.

Che stupida, mi sono persa a parlare di questa storia mentre tu mi hai chiesto semplicemente se posso fare ancora dei tatuaggi!
Sì, posso e rifletterò attentamente su quale farò, promesso!
Eheh... ehm... il tuo bicchiere è vuoto, vado a riempirtelo.


Si alzò in piedi, volendo usare quella scusa per potersi allontanare qualche secondo, giusto il tempo di asciugare le lacrime che le erano salite agli occhi.
Tanto Marshall avrebbe capito tutto subito, ma almeno non si sarebbe fatta vedere in quello stato.
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Messaggioda Marshall » 08/09/2015, 22:22

Non avrei dovuto cacciarmi in quel guaio proprio a ridosso del mio diploma, vero?

Non possiamo mai sapere con esattezza quando ci coglieranno i guai.
E' vero, un po' te la sei cercata, ma credo che continuare a pensarci sia un po' inutile, non trovi?


A volte mi capita di risognare quella stessa identica scena la notte e io che decido di andarcene fuori e di lasciare lì l'alchimista.
Nel mio sogno i professori Vastnor e Vireau tornano dopo a liberarlo e tutto si risolve senza problemi, senza mutazioni da parte di nessuno o mutilazioni o l'incubo di dover vedere quel mostro bruciare...


Nei sogni spesso c'è sempre il lieto fine o una versione alternativa della realtà.

Scusami, è che mi sembra di rivivere la stessa identica scena di quasi cinque anni fa, quando mi caccia nei guai non per un lich ma per dei draghi umanoidi...
E mio padre non si comportò in maniera tanto tranquilla come te, anzi mi fece capire molto bene di essere rimasto deluso dal mio comportamento...


Immagino che poi, quando è scomparso, tu sia rimasta con la convinzione che se ne fosse andato con la delusione, giusto?
... Ragazza mia, tuo padre era un padre e come tale si è comportato. Se fosse stato con me, ci sarebbe stato qualche problema.
Io sono esterno alla faccenda, se ti accadesse qualcosa di male sarei estremamente preoccupato, su quello non ci sono dubbi, ma un padre, come una madre, i genitori ne morirebbero... Non guardare l'arrabbiatura di tuo padre solo come una sua delusione, ma anche come una prova di infinito amore.


Da quando era diventato così saggio?
Preferì evitare di commentare con un "stai diventando sempre più vecchio", preferendo pensare che fosse la vita di coppia a renderlo più adulto.
Osservò a lungo Caroline Priscilla negli occhi, scorgendo in essi un fortissimo dolore, la tristezza di non avere più una persona tanto importante vicino.
Avrebbe voluto aggiungere qualcos'altro a quel discorso, magari delle parole di conforto molto più efficaci, ma quando qualcuno di così fondamentale per la propria vita scompariva, non esistevano abbastanza "Coraggio" o "Su con la vita" per colmare quella fortissima infelicità perennemente latente e accesa.
La vide alzarsi in piedi, cercando la prima scusa possibile per allontanarsi e magari sfogare un po' col pianto quella sofferenza che le attanagliava il cuore, come una ferita mai cicatrizzata che ogni tanto, per forza, si riapriva un poco.

Avvicinati, forza.

Quando la Ignis tornò nella stanza, il Rosenberg la esortò a raggiungerlo un momento, alzandosi in piedi; qualora ella avesse acconsentito, Marshall l'avrebbe tirata verso di sé per abbracciarla, in una stretta molto calda e gentile, tra il fraterno e il paterno, rimanendo in quella posizione per alcuni istanti, deciso a rivelarle un segreto facente parte della sua vita che, anche se sicuramente non cambiava la situazione e lo stato d'animo della bionda, almeno avrebbe potuto darle la garanzia che di fronte a lei non si trovava qualcuno di sprovveduto o incapace di capirla, bensì un individuo cosciente e vicino spiritualmente.

Io non ho mai conosciuto la mia famiglia.
Sono stato adottato e in età adolescenziale scoprii che i miei genitori erano stati uccisi, anche se tutt'oggi non so ancora da chi.
Vivo nell'intento di scoprirlo, continuando però a svolgere anche il mio lavoro con onestà, impegno e concentrazione.
Non è sicuramente la stessa cosa ma... Sappi che se avrai bisogno di parlare e sfogarti, in futuro, con me non ti servirà nascondere le lacrime.


Si allontanò da quella stretta, fissandola con un leggero sorriso, posandole le mani sulle spalle e scuotendola simbolicamente.

Andiamo andiamo, su!
Tra pochi mesi inizierai la tua favillante carriera di investigatrice privata, sei contenta o no?!


Un piccolo occhiolino e un pizzicotto sulla guancia, per poi dare un paio di sorsi al bicchiere "ricaricato".

Ah, ma poi l'hai assunta la Pozione che ti regalai diversi anni or sono?
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Messaggioda Caroline Priscilla » 09/09/2015, 20:19

Immagino che poi, quando è scomparso, tu sia rimasta con la convinzione che se ne fosse andato con la delusione, giusto?

Non ci voleva certo un genio a capirlo, almeno per la O'Neill era ovvio che fosse così. Ma Marshall era ancora un estraneo nella vita della ex-Tassorosso, che quindi si limitò ad annuire ammirando le sue capacità deduttive.

... Ragazza mia, tuo padre era un padre e come tale si è comportato. Se fosse stato con me, ci sarebbe stato qualche problema.
Io sono esterno alla faccenda, se ti accadesse qualcosa di male sarei estremamente preoccupato, su quello non ci sono dubbi, ma un padre, come una madre, i genitori ne morirebbero... Non guardare l'arrabbiatura di tuo padre solo come una sua delusione, ma anche come una prova di infinito amore.


Non ho mai pensato che mio padre avesse smesso di amarmi solo per quello, vorrei solo poter avere l'occasione di incontrarlo e abbracciarlo un'ultima volta prima di dirgli addio...

Il sogno di chiunque avesse perso un famigliare caro. Cappie ormai da tempo aveva smesso di desiderare che il padre ritornasse nel mondo dei vivi -sapeva essere impossibile- ma dopo la chiacchierata con Irina in quella sorta di limbo il pensiero che l'uomo avesse avuto la possibilità di reincarnarsi aveva aperto un piccolo vano di speranza nel cuore dell'irlandese.
Cercava di non dare retta a quella speranza perchè anche se a causa delle sue esperienze passate le pareva quasi più reale rispetto a tutto il resto, razionalmente sapeva non essere così. Non volle però confidare quel pensiero al Rosenberg, preferendo che certe sfumature del suo cuore rimanessero in ombra ancora per un po'. Invece si alzò dal divano, usando la scusa del riempire il bicchiere dell'uomo per sgattaiolare in cucina e qui lasciare che qualche lacrima le scendesse giù per le guance. Non molte a dire il vero, perchè la Ignis stava cercando di controllarsi: infatti passò nell'altra stanza giusto pochi secondi, il tempo di riempire davvero il bicchiere di Marshall fino all'orlo, per poi ritornare di nuovo nel salotto con gli occhi lucidi ma il viso asciutto.

Avvicinati, forza.

Si era alzato in piedi l'investigatore e non appena Cappie ebbe fatto ciò che le aveva chiesto, la ragazza si ritrovò stretta in un caldo abbraccio dal gigante, che ormai per lei non era più tale.

Io non ho mai conosciuto la mia famiglia.
Sono stato adottato e in età adolescenziale scoprii che i miei genitori erano stati uccisi, anche se tutt'oggi non so ancora da chi.
Vivo nell'intento di scoprirlo, continuando però a svolgere anche il mio lavoro con onestà, impegno e concentrazione.
Non è sicuramente la stessa cosa ma... Sappi che se avrai bisogno di parlare e sfogarti, in futuro, con me non ti servirà nascondere le lacrime.


Rimase per qualche istante interdetta da quella verità, per poi annuire con gratitudine verso il Rosenberg. Non aveva deciso di allontanarsi da lui per non mostrargli le sue lacrime, ma perchè era stanca di sentirsi così ogni volta che pensava a suo padre. Sospettava, in verità, che non avrebbe mai smesso di piangere quando i suoi pensieri si fossero rivolti a lui, ma Cappie voleva almeno cercare di controllarsi, di ricacciare indietro tutto quanto e andare avanti per la sua strada. Era il minimo che potesse fare, oltre che scoprire la verità sulla sua morte.

Andiamo andiamo, su!
Tra pochi mesi inizierai la tua favillante carriera di investigatrice privata, sei contenta o no?!


S-sì, s-sono c-c-c-contentissima, non vedo l'ora!

Balbettava non perchè imbarazzata, ma per effetto dei leggeri scossoni che Marshall le stava dando sulle spalle, sorridendo con ancora gli occhi lucidi. Prima di riprendere i propri posti, in uno slancio affettuoso, la O'Neill lo strinse di nuovo in un abbraccio, sorprendendosi di quanto le sembrasse caldo e piacevole essere stretta fra le braccia di un uomo che non fosse Axell.
Era ovviamente un abbraccio diverso, ma che scaldava comunque il cuore.

Grazie Marshall. Penso che senza di te non avrei saputo che cosa fare della mia vita...

Lui le aveva dato uno scopo e lei era ben decisa a seguirlo, mettendoci tutta la determinazione e la carica di una Ignis Fulmen qual era.

Ah, ma poi l'hai assunta la Pozione che ti regalai diversi anni or sono?

Sì! Però dopo il diploma, non volevo che i miei voti a scuola migliorassero perchè ero diventata stranamente più intelligente.
Così almeno posso dire che i MA.G.O. che ho preso sono tutto frutto del mio duro lavoro e non di altro.


Disse ridacchiando, risistemandosi comodamente sul divano e accavallando le gambe. Un gesto forse più da Irina che da lei, ma del quale Cappie al momento non si rese conto.
Continuarono a trascorrere il tempo parlando delle proprie vite, la O'Neill aggiornando l'uomo su tanti argomenti e Marshall dandole buoni consigli che la ragazza avrebbe sicuramente seguito. Questo fino all'arrivo della madre della ragazza, che pose fine alla visita dell'investigatore privato.
Si salutarono sulla soglia di casa prima che il Rosenberg potesse incrociare il fidanzato dell'irlandese. Con la promessa quindi di non perdersi di vista e di ricevere presto sue notizie, la Ignis lo abbracciò un'ultima volta, guardandolo smaterializzarsi prima di chiudersi definitivamente dietro la porta.

[Fine]
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