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Messaggioda Aryanne » 21/04/2014, 23:52

Avrebbe pagato qualsiasi cifra affinché quell'incubo avesse fine: non aveva importanza che ora fosse sicura al mille per cento di non avere legami con quell'essere spregevole che si era rivelato essere Giovanni Ricciardi, avrebbe fatto di tutto per potersene tornare nel proprio tempo, per non dover più stare lì e sentire quelle cose, vedere il volto di quella donna, di Roberta, di colei che si definiva sua madre e aveva sempre preteso di decidere della sua vita.
Se l'Esarca le avesse chiesto il pendente gliel'avrebbe dato, se avesse dovuto smettere di fare la Mercenaria si sarebbe cancellata dall'albo della categoria, avrebbe venduto ogni sua ricchezza e sarebbe diventata povera in un istante, se questo le avesse garantito di tornare al suo presente e magari dimenticare tutto.
Invece era ancora lì, all'esterno di quel maledetto ospedale, rannicchiata su se stessa in lacrime nell'attesa che quell'essere maledetto fosse stufo di giocare con lei, con le sue emozioni e la sua fragilità, e la lasciasse in pace, libera di tornare alla sua realtà.

... Allora.

La voce familiare di Sandyon la costrinse ad alzare lo sguardo di scatto, individuando e mettendo subito a fuoco la sua figura: stava aspettando Roberta… ma come avrebbe fatto a riconoscerla, ora che non era sotto Polisucco?

Ah eccoti qui, non sapevo dove cercarti...

Evidentemente la donna l'aveva intravisto dall'interno della struttura, e si era trasformata apposta per l'occasione: quasi in un gesto spontaneo, l'italiana digrignò i denti alla vista della persona che si considerava sua madre pur avendola concepita sotto sembianze del tutto diverse dalle proprie, e per la prima volta provò la forte, intensa e quasi incontrollabile voglia di prenderla a ceffoni fino a farle uscire il sangue dal naso e dalla bocca, senza pietà.

Voglio solo sapere se devo prendermi le mie responsabilità.

Perché, lo faresti forse?

Naturalmente, non ho molti soldi ma non sono tanto vigliacco da lasciarti in grembo qualcuno che è anche mio.

Beh non ti penare troppo, non sono incinta, sei andato a vuoto ragazzo mio.
E comunque, anche fosse stata diversa la situazione, ti avrei chiesto comunque di lasciar perdere…


A vuoto… certo, ora gli stava anche mentendo.
Stronza.
La odiava, cazzo.

Per quale motivo scusa?

Me lo chiedi anche?
Sei un povero pezzente che sbarca il lunario con qualche lavoretto qua e là da Mercenario Dilettante.
Non hai nemmeno i soldi tra un po' per te stesso, figuriamoci per tirar su una famiglia...


L'amore e la responsabilità per te non sono ricchezze forse?

Forse... ma di certo non ci compri gli abiti firmati!

Schifo, le faceva schifo.
Non aveva mai provato così tanto disgusto nei confronti di un essere umano, forse persino suo padre le provocava meno ribrezzo della donna latina che ora fronteggiava Vastnor come se fosse la padrona del mondo.

Sai... da un certo punto di vista sono proprio felice che sia andata così.

Ah si, perché?

... Perché saresti stata proprio una madre di merda.

E non poteva che essere d'accordo con Sandyon, dopo quelle parole.
Osservò l'uomo andarsene, e si trattenne dall'abbracciarlo forte e pregarlo di non credere alle parole di Roberta, di cercarla, di comprendere che era tutta una bugia, che quella donna, quella… stronza egoista ed ipocrita lo stava solo prendendo in giro.
E invece dovette lasciarlo andare, così come la signora Ricciardi che sparì allo stesso modo dalla sua vista: nuove lacrime di frustrazione si erano ammassate agli angoli dei suoi occhi, ed un paio erano già scivolate lungo le guance.
Credeva di aver visto davvero tutto, di essere stata abbastanza ferita mentalmente da aver scontato la sua penitenza o qualsiasi cosa ci fosse dietro quell'assurdo viaggio spazio-temporale… ed invece, per l'ennesima volta, si stava sbagliando.
Il Sole iniziò a percorrere il suo giro in cielo sempre più veloce, e così ecco che la Luna arrivò e gli si succedette ad un ritmo spropositato… l'anticamera dell'Inferno, per Aryanne.
Di nuovo.

No… no cazzo, basta, mi hai sentito?!
Basta, basta, bas--


Non riuscì a finire di parlare, anzi, di urlare, nemmeno quella volta: nuovamente, e senza possibilità di fare nulla per evitarlo, la Vastnor svenne impietosamente a terra, con le guance ancora bagnate delle lacrime versate poco prima: forse era la volta buona per lei di tornare al presente?

------------------------------------------------


Ma assolutamente no!
Quando finalmente il cervello si ricollegò e il corpo riprese a funzionare, facendola rimettere seduta con una mano sulla fronte e la testa che minacciava un'esplosione imminente per il dolore, l'italiana riuscì a realizzare molto in fretta dove si trovasse, questa volta… perché era un luogo che conosceva fin troppo bene; ci aveva passato sette lunghi anni della sua vita, era cresciuta tra quelle mura e in mezzo a quei paesaggi, si era innamorata, aveva instaurato un legame con la sua migliore amica…
Quella era Hogwarts, la sua seconda casa.

Ma cosa ci faccio qui…

Si domandò Aryanne, sbattendo le palpebre per mettere a fuoco il punto preciso, ancora piuttosto sfocato, in cui si trovava e realizzare dove fosse: era l'esterno del Castello, in un luogo ben preciso dove passava spesso molto tempo, e mai da sola.
La collinetta che si affacciava sul Lago Nero, quella dove battibeccava spesso, anzi, quasi sempre, con Typhon… ma perché l'Esarca l'aveva spedita lì?

Ti rendi conto?
Quello stronzo di mio padre non capisce niente di me e pretende di sapere, di poter decidere per la mia vita senza nemmeno interpellarmi!


Ora, c'era davvero qualche possibilità che la Mercenaria dilettante non riconoscesse la propria voce? La risposta era talmente ovvia che, in un secondo, gli occhi dell'Aryanne più grande oltrepassarono l'albero dietro cui era nascosta, per cogliere un'immagine che glieli fece spalancare per la sorpresa: stava osservando se stessa e… sì, Typhon!
Un Typhon adolescente, era ovvio, ma il suo amato e bellissimo Seal dai capelli biondi platino - che probabilmente, a quell'epoca, stava ancora con la Parker.
Ma a che pro?

Ok, Cartwright è stato un idiota a comportarsi in quel modo, ma lui non aveva il diritto di uscirsene con "Ah ma tanto lo so che non era il ragazzo giusto per te, dovresti avere standard più elevati, senza contare che si vede lontano un miglio che non te ne importa più di tanto".
Cosa si vede? Si vede che sei un insensibile coglione, ecco cosa si vede!


Dai, adesso vai che tra un po' inizia la ronda, non ci pensare, tuo padre è sempre stato un idiota...

Uff... d'accordo, ci vediamo più tardi, che fai resti ancora un po' qui?

Penso di si, mi godo un po' di pace e poi torno in camera a studiare.

Ad adesso farti le seghe si chiama "studiare", non sapevo!

'Fanculo!

Fu la prima volta che la Vastnor riuscì a sorridere, da quando l'Esarca Temporale l'aveva sbattuta avanti e indietro nel tempo come una marionetta senza alcun controllo con se stessa: vide quella che all'epoca era ancora una Ricciardi andarsene, lasciando solo l'olandese; ricordava quel momento, naturalmente, uno dei tanti passati insieme… ma non avrebbe mai potuto ricordare o conoscere quello che successe dopo, e che la fece piangere per l'ennesima volta - dannata sensibilità - ma questa volta di dolce commozione.

Non so se esiste una forza superiore, un qualcosa di più che controlla il destino o il Mondo...
Ma se c'è... ti prego fa che la sua vita cambi, fa che si stacchi da quel padre in qualche modo, che egli non controlli più la sua vita.
... Tsk, a volte vorrei proprio che fosse stata adottata, perché più la guardo e più penso che una speciale come lei non può essere uscita fuori da un testa di cazzo di quel calibro...
Ehi, Trama, entità o come diamine ti chiami... puoi fare qualcosa oppure no? Tutto ciò che posso prometterti in cambio... è che le sarò sempre vicino, in un modo o nell'altro…


Il suo amore.
C'erano altre parole per descriverlo? Sì, ne avrebbe potute impiegare mille, ma nessuna sarebbe bastata per spiegare quanto lo amasse, quanto l'avesse sempre amato e fosse lui l'unico e solo uomo della sua vita.
Lo osservò allontanarsi per tornare da Alexis, allora convinto che fosse lei la sua anima gemella: le venne spontaneo uscire dal nascondiglio dove si era rifugiata e muovere qualche passo verso di lui, ma per fortuna - come gli avrebbe spiegato chi fosse e cosa ci facesse lì? - Seal era già troppo lontano per potersi accorgere della sua presenza.
Tirò su col naso e si abbracciò le spalle, sentendo freddo: non per la temperatura, ma un freddo interiore che le gelava l'anima: c'era un limite alla sopportazione di una persona… ed Aryanne l'aveva di gran lunga superato.
Altre lacrime le bagnarono le guance, ma si sentiva talmente stremata da non provare più nemmeno a frenarle, a costo di sembrare - di fronte a chi, poi - una frignona patetica.
Tutto ciò che poté fare fu levare un sussurro tremulo al cielo, sperando che se davvero la Trama poteva ascoltare i loro desideri - e quello di Typhon in fondo si era avverato - allora esaudisse anche il suo.

Basta… abbi pietà di me, io non ce la faccio più.
Lasciami tornare, lasciami finire ciò che ho cominciato… ti prego…
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Messaggioda Sandyon » 22/04/2014, 19:22

Una scena dietro l'altra, già, ma perché?
L'Esarca aveva davvero intenzione di aiutare la ragazza a comprendere la verità?
L'energia misteriosa chiamata da Typhon anni prima aveva deciso sul serio di realizzare la sua preghiera?
Quelli erano misteri che nessuno mai avrebbe potuto risolvere, se non parlando direttamente con la Creatura che governava il tempo e lo spazio ma, sfortunatamente, di lei non c'era traccia, agiva silenziosa, invisibile e indisturbata, plasmando i pensieri e i nuovi ricordi di Aryanne Vastnor, ora consapevole che il padre adottivo era in realtà il padre di sangue.
Dopo l'ennesimo cambio di scena comunque, la Mercenaria Dilettante aveva tutta l'aria di trovarsi immersa in una bruttissima crisi nervosa.
Aveva le lacrime agli occhi, tremava in ginocchio bisognosa di ritornare nel suo tempo, nella sua realtà, perché per quanto fosse stato bello scoprire cosa aveva detto il suo attuale fidanzato in una notte lontana e preziosa, rimaneva comunque il discorso che lei non poteva rimanere lì, anche perché altrimenti ci sarebbero state due Arianne e probabilmente Sandyon non ce l'avrebbe fatta a tirare su due Apprendiste identiche, gliene bastava vivamente una sola ed avanzava pure.
Ad ogni modo, parve proprio che all'Esarca fosse finita la voglia di giocare e fare scherzi, infatti, il corpo dell'italiana, pur riprendendo a sentirsi pesante, con la testa che iniziò a girare, dentro sembrava più calmo, meno inquieto, un segno determinante che presagiva un ritorno della persona in una dimensione accettabile. Sicuramente sul momento ella non ci avrebbe fatto caso, ma magari in futuro... chissà.
Si addormentò, quella volta con poco dolore ed anzi, una voglia irrefrenabile di dormire, riposare, recuperare il respiro calmo e le energie, anche se piano piano il dolore alla caviglia tornava a farsi sentire, facendola pulsare, difatti fu proprio quel fastidio ad aiutare la ragazza a riprendere i sensi e lentamente, aprire gli occhi, ritrovandosi sopra uno dei lettini delle celle di villa Ozufu, richiamata da una voce a tratti conosciuta, ad altri invece mai sentita prima.

Aryanne... Aryanne svegliati avanti!
Dobbiamo muoverci prima che sfondino la porta!
I miei incantesimi di protezione non dureranno per sempre... ARYANNE!


Si, non c'erano dubbi, quello doveva essere per forza Marshall Rosenberg, l'Investigatore Magico, perché nessuno conosceva il suo nome in quel contesto e nessun altro a parte loro poteva avere tutta quella fretta di filare via di lì.
Peccato che quando la ragazza mise a fuoco l'immagine di quello che doveva essere un uomo sulla trentina, vide invece un ragazzo che poteva avere al massimo 25 anni o magari meno, ma di certo quella non era la stessa persona con la quale aveva iniziato la missione... oppure si?

Immagine

Finalmente ce l'hai fatta a svegliarti!
Dannazione, andiamo andiamo andiamo o saranno guai seri, fuori saranno almeno una ventina.


Il ragazzo, il quale probabilmente non si era ancora reso conto bene di ciò che gli era successo e di come l'Esarca Temporale avesse influito su di lui, fece cenno alla Mercenaria di seguirlo, tenendo sempre in spalla Alya Moreau.
La sua forza e la sua possenza non era variata di molto, quindi era in grado di fare le stesse cose che faceva prima.
Avvicinandosi all'ultima cella aperta e vuota, mostrò alla Vastnor che quella non era una gattabuia bensì una sorta di ripostiglio con, all'angolo, una botola di legno di medie dimensioni, nella quale potevano passare uno alla volta senza difficoltà.
Quella al momento era la loro unica via d'uscita e avrebbero dovuto per forza rimandare i momenti shock a più tardi, magari fuori di lì, magari ancora vivi.

Coprimi le spalle, non sappiamo cosa troveremo lì sotto e mi auguro sia solo un percorso fognario rimasto qui dai tempi antichi, altrimenti, se è un covo di qualche creatura sconosciuta...

Non terminò la frase.

... Bacchette alzate, meglio di quei venti uomini lì fuori, o almeno lo spero.
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Messaggioda Aryanne » 22/04/2014, 21:25

Mentre se ne stava lì, sulla collinetta di fronte al Lago Nero, con le lacrime agli occhi e la mente devastata dalle troppe informazioni, si ricordò improvvisamente di un vecchissimo film babbano di cui aveva sentito parlare una volta: non ricordava chi gliene avesse parlato, né il suo titolo, l'unica cosa che riusciva a rammentare era che la protagonista, ad un certo punto, sbatteva i tacchi delle scarpe tra loro per tre volte, dicendo una frase ben specifica che, nel suo caso, era quantomeno azzeccata.
Forse per stemperare la tensione, forse perché ormai era sull'orlo dell'isteria totale, forse perché tanto ormai non aveva più nulla da perdere, lentamente Aryanne si mise in piedi, socchiuse gli occhi e prese lunghi, lunghissimi respiri mentre, sbuffando quasi a prendersi in giro da sola, sbatteva i talloni delle scarpe tra loro, per tre volte, sussurrando:

Nessun posto è bello come casa mia.
Nessun posto è bello come casa mia.
Nessun posto è bello come casa mia.


L'Esarca poteva sentirla, forse?
O magari si era preso talmente pena per lei che aveva deciso di accontentarla?
Non seppe rispondersi, l'italiana, ma quando sentì che la testa ricominciava a farsi pesante, quasi accolse con gioia quel momento, anche perché stavolta non ci fu alcun senso di nausea o in generale una sensazione sgradevole, inquietante, terrificante.
Aveva solo voglia di dormire, sì, di farsi una lunga dormita riposante, e risvegliarsi tra le braccia di Typhon, nel loro letto, così da potersi fare le coccole per ore…
… ma fu qualcos'altro a svegliarla, qualcosa di ben diverso dall'odore familiare di Seal, o dal calore del suo corpo contro il proprio: fu un dolore sordo, costante e pulsante, infatti, a riportare la sua coscienza a galla, un dolore che aveva accantonato per tutti quei viaggi spazio-temporali e che ora tornava a tormentarla, ma che almeno le faceva capire all'istante una cosa importante.
Era tornata.
Una voce riecheggiò lontana nella sua mente, facendosi sempre più presente e vicina: le palpebre fremettero e gli occhi, lentamente, si aprirono, permettendole di mettere a fuoco l'ultimo posto in cui, all'inizio della missione, si sarebbe voluta trovare… e che ora, invece, quasi stava per benedire.

Aryanne... Aryanne svegliati avanti!
Dobbiamo muoverci prima che sfondino la porta!
I miei incantesimi di protezione non dureranno per sempre... ARYANNE!


Conosceva quella voce… e allora stesso tempo c'era qualcosa di diverso, in essa, di sconosciuto.
Si mise lentamente seduta, ed alzò lo sguardo sull'uomo… sul ragazzo che le stava mettendo fretta per svegliarsi, per muoversi e ritornare attiva, presente e pronta a combattere.
Lo fissò perplessa mentre batteva le palpebre ed aggrottava la fronte, schiudendo le labbra palesemente in difficoltà.

… Marshall?

Gli domandò titubante, perché… insomma, non era lui!
Cioè, i lineamenti erano quelli, ma era come se fosse ringiovanito… come se fosse tornato indietro nel tempo: era possibile che l'Esarca ∞ I/P 20 ∞ avesse colpito anche l'Auror, ma in modo diverso? Che avesse alterato i suoi tratti fisici - e Merlino non voleva, anche magici - temporaneamente o forse per sempre?
Non aveva tempo per dire nulla, per spiegargli e fargli presente come fosse diventato - perché era evidente che lui non se n'era accorto - non poteva fare altro che rimettersi in piedi e mordersi le labbra per il dolore alla caviglia che la investì, e che le fece successivamente digrignare i denti per il fastidio e la voglia di uscire da lì e medicarsi come Morgana comandava.

Finalmente ce l'hai fatta a svegliarti!
Dannazione, andiamo andiamo andiamo o saranno guai seri, fuori saranno almeno una ventina.


… quasi quasi mi faccio un altro giro nel passato.

Stava facendo del sarcasmo, ottimo, voleva dire che la solita Aryanne stava tornando a galla, e si stava preparando ad affrontare qualsiasi cosa quella missione avesse in serbo per lei: si alzò in piedi, toccandosi il collo per assicurarsi che il medaglione fosse ancora lì - perché poteva risultarle un bel po' utile - per poi seguire Marshall e scoprire, nell'ultima cella, un ripostiglio con una botola di legno che li avrebbe portati… bella domanda.

Coprimi le spalle, non sappiamo cosa troveremo lì sotto e mi auguro sia solo un percorso fognario rimasto qui dai tempi antichi, altrimenti, se è un covo di qualche creatura sconosciuta...

Ho capito il senso.

Tagliò corto la Mercenaria, che tanto ormai aveva deciso di far sua una legge pronunciata da uno scienziato babbano che aveva nominato una volta Vergil… beh, non ricordava il nome, ma la frase in questione sì, perfettamente: "Se una cosa può andare male, andrà anche peggio" … quasi un'assicurazione su cosa aspettarsi da quella fuga improvvisata.

... Bacchette alzate, meglio di quei venti uomini lì fuori, o almeno lo spero.

Annuì e strinse la bacchetta tra le dita della mano destra, prendendo un paio di respiri lunghi prima d'indicare a Marshall la botola dentro cui si sarebbero dovuti calare.

Vai, e stai attento ad Alya… ti copro io!

Lo incitò, uno sguardo fermo e deciso in volto come mai prima: dovevano uscire vivi da lì… e ce l'avrebbero fatta, a qualsiasi costo: non appena Marshall fosse sceso giù per la botola insieme alla piccola Moreau - e posto che nessuno entrasse nella prigione prima che entrambi fossero già scesi così da costringerla a combattere - Aryanne avrebbe fatto lo stesso, calandosi velocemente e facendo attenzione alla propria caviglia così da potersi poi muovere il più celermente possibile verso l'uscita di quel posto infernale.
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Messaggioda Sandyon » 23/04/2014, 19:25

… Marshall?

Si, perché, ho forse un'altra faccia?
Dai muoviamoci, altrimenti siamo decisamente fottuti...


Camminarono fino alla botola presente nell'ultima cella, o meglio, nel ripostiglio.
Fortunatamente nessuna delle altre prigioniere si accorse di nulla: erano talmente sedate che nemmeno sentir passare una mandria di elefanti le avrebbe potute svegliare o per lo meno destare un minimo da quello stato di completo sonno indotto e irreversibile per almeno otto ore.
La porticina di legno che conduceva verso il basso non faceva comprendere cosa ci fosse sotto, quindi era un terno a lotto capire cosa avrebbe potuto trovare una volta scesi. Peccato che comunque non c'erano altre alternative e quindi meglio non pensare al peggio e dirigersi in profondità.
Marshall, con le spalle coperte da Aryanne, andò piuttosto spedito, tenendo come un sacco di patate la povera Alya Moreau, decisamente in brutte condizioni. Necessitava di cure mediche, nutrizione e una riabilitazione mentale per l'immenso trattamento a base di "Oblivio" e "Imperio" subiti.
Quando i piedi dell'investigatore toccarono il terreno, egli comprese subito che il suolo era stabile, ma anche abbastanza umido.
Questo faceva presagire che si trovavano in una specie di fognatura vecchio stampo medievale.
Per il momento la strada procedeva in un'unica direzione con tanto di "luce in fondo al tunnel" (metafora non certamente allegra).

Immagine

Chiudi la botola, sigillala magicamente, poi distruggi il lucchetto e trasfigurala interamente in acciaio.
Li rallenteremo di qualche minuto...


Attese che la ragazza facesse come ordinato, dopo di che, sistemandosi meglio sulle spalle l'obiettivo salvato, si incamminò con la Mercenaria a passo svelto verso la parte illuminata ancora molto, troppo distante. Dall'alto si sentì di improvviso un grosso scoppio, segno inequivocabile che avevano sfondato la porta delle prigioni ed era ormai questione di minuti prima che capissero che gli intrusi erano scesi per le fognature e cominciassero ad agire anche sulla botola trasfigurata e incantata per risultare più ostile e difficile da aprire.
Una volta raggiunto il fondo di quella galleria dotata di un'unica direzione però, la questione si complicò irreversibilmente.
C'erano due cunicoli da poter seguire e non era detto che entrambi portassero alla salvezza, tra l'altro, nessuno dei due mostrava luce in fondo, poiché quella vista da lontano proveniva da un tombino a grata in alto in alto in alto di almeno una ventina di metri, non scalabile.
Alla fine, Marshall decise di andare a caso e prese la via di sinistra, accelerando quanto più possibile il passo per non perdere tempo utile e indispensabile alla fuga. Per fortuna ancora nessun segno di esplosioni da lontano, quindi forse o non avevano ancora capito dell'utilizzo della botola oppure si stavano ancora impegnando per sbloccarla.
Giunti alla fine della strada di sinistra però, dovettero forzatamente arrestarsi, infatti proprio come nella maggior parte dei vecchi condotti fognari privati delle ville medievali, non si poteva procedere per via di un ponte levatoio alzato che lasciava fluire dall'alto verso il basso una grandissima quantità d'acqua proveniente dagli scarichi in superficie oppure qualche fiume lì nei dintorni.
Nessun incantesimo avrebbe fatto abbassare quella struttura in ferro battuto, per nessun motivo, ma la soluzione forse era più semplice di quanto si pensasse, anche se naturalmente una grossa percentuale di rischio c'era eccome.

Fantastico!
Ok, forse il motivo delle due gallerie sta proprio in questo ponte.
Evidentemente l'altra strada conduce ad un meccanismo di sblocco, lo si utilizzava un tempo per accedere alle aree più interne a scopo di manutenzione. Questa però è solo una ipotesi e non è detto che sia reale.
Non possiamo rischiare di andare insieme, prima di tutto con Alya addosso sarei un peso e secondo... se davvero dall'altra parte c'è l'uscita per andare via di qui, è importante che io resti con lei, così che qualora si aprisse il passaggio io potrei scattare subito e darmi alla fuga finale.
Dammi informazioni attraverso la spilla così che io possa sapere se devo aspettarti oppure...


Preferì non terminare la frase.
Si, in quel momento il pericolo di mortalità era alto, decisamente alto.
Cercò uno sguardo di intesa con la collega del momento, infine lasciò che scattasse verso la seconda galleria del bivio, beh, scattasse, camminasse svelta, considerando che la caviglia aveva ripreso a dare non pochi problemi ed anzi, stava cominciando a presentare anche una brutta macchia scura al suo interno, segno che si stava accumulando del sangue per via di una emorragia sottocutanea.
Non appena Aryanne Vastnor arrivò alla fine del tunnel, se avesse urlato una bestemmia probabilmente nessuno le avrebbe potuto dare torto.
Il pavimento era crollato, franato verso il basso, lasciando solo un burrone senza fine dove cadeva l'acqua a cascata.
Dall'altra parte del burrone, un insieme di manopole e manovelle di legno: il meccanismo di sblocco del ponte.
A quel punto, la Mercenaria doveva trovare una via alternativa per raggiungere ugualmente quella struttura e il modo era tanto pericoloso quanto potenzialmente instabile: tubi di ferro che attraversavano il soffitto e creavano quindi una serie di appigli da utilizzare atleticamente per oltrepassare il profondo burrone.
Niente da fare, Aryanne Vastnor, quella non era decisamente giornata.

Prova Finale: In bilico tra vita e morte

I° Obiettivo: Sfruttare i tubi di plastica per arrivare al meccanismo del ponte levatoio
Prova: Talento Fisico + Concentrazione
Riuscita al 100%: T/F + Conc. + d30 >= 63
Esito: Aryanne esegue una prova fisica egregia raggiungendo senza problemi il meccanismo
Riuscita al 70%: T/F + Conc. + d30 fra 57 e 62
Esito: Aryanne esegue una buona prova fisica raggiungendo con qualche sforzo il meccanismo
Riuscita al 50%: T/F + Conc. + d30 fra 50 e 56
Esito: Aryanne non riesce nell'intento e cade a metà strada, finendo nel burrone
Riuscita al 30%: T/F + Conc. + d30 < 49
Esito: Aryanne non riesce nell'intento e cade ad inizio prova, finendo nel burrone

II° Obiettivo: Attivare il meccanismo e sbloccare così il ponte
Prova: Talento Fisico + Elaborazione
Riuscita al 100%: T/F + Elab. + d30 >= 61
Esito: Aryanne capisce al volo come avviare il meccanismo e lo fa funzionare immediatamente
Riuscita al 70%: T/F + Elab. + d30 fra 54 e 60
Esito: Aryanne dopo qualche minuto di riflessione capisce cosa deve fare e fa funzionare il meccanismo
Riuscita al 50%: T/F + Elab. + d30 fra 49 e 53
Esito: Aryanne impiega moltissimo tempo per arrivare alla soluzione, poi attiva il meccanismo
Riuscita al 30%: T/F + Elab. + d30 < 48
Esito: Aryanne non arriva proprio alla risoluzione del problema e si fa aiutare via spilla da Marshall, attivando il meccanismo

III° Obiettivo: Utilizzare di nuovo i tubi per tornare indietro
Prova: Talento Fisico + Concentrazione
Riuscita al 100%: T/F + Conc. + d30 >= 67
Esito: Aryanne esegue una prova fisica egregia tornando indietro senza problemi
Riuscita al 70%: T/F + Conc. + d30 fra 59 e 66
Esito: Aryanne esegue una buona prova fisica tornando indietro con fatica
Riuscita al 50%: T/F + Conc. + d30 fra 50 e 58
Esito: Aryanne non riesce nell'intento e cade a metà strada, finendo nel burrone
Riuscita al 30%: T/F + Conc. + d30 < 49
Esito: Aryanne non riesce nell'intento e cade ad inizio prova, finendo nel burrone

L'Amuleto MagiFortunato viene influenzato dall'energia del medaglione e perde il suo potere.
Il Medaglione in compenso funzionerà all'interno di una singola prova a scelta della player.


Qualora Aryanne dovesse cadere nel burrone, non deve calcolare come se morisse, mi raccomando, ma lasciare tutto in sospeso.
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Messaggioda Aryanne » 23/04/2014, 21:27

Si, perché, ho forse un'altra faccia?

Meglio se non rispondo...

Dai muoviamoci, altrimenti siamo decisamente fottuti...

Preferì non commentare oltre, ci sarebbe stato tempo anche per quello... ammesso che non fossero stati uccisi prima, ovviamente; in caso, però, la fortuna almeno una volta avesse deciso di graziarli, Aryanne si ripromise di parlare a fondo con Marshall di cosa gli fosse successo, prima di tornare a casa, soprattutto perché se lui fosse rientrato e magari c'erano i genitori o la fidanzata ad aspettarlo... sai che colpo?
Scese dunque per la botola, coprendogli le spalle in modo da difenderlo da eventuali colpi che le guardie degli Ozufu avrebbero potuto lanciare loro, se fossero entrati nelle prigioni, osservandosi attorno mentre constatava di essere finita in un tunnel che pareva essere il condotto delle fognature sotterrannee della casa.

Chiudi la botola, sigillala magicamente, poi distruggi il lucchetto e trasfigurala interamente in acciaio.
Li rallenteremo di qualche minuto...


Le faceva un po' - tanto - strano prendere ordini da un Marshall così giovane, soprattutto perché l'aveva conosciuto in ben altra veste, ma visto che pensarci non l'avrebbe portata a niente, l'italiana seguì le sue direttive ed usò la magia per sigillare, bloccare e trasfigurare la botola, in modo tale da non rendere propriamente immediato ai loro inseguitori il poterli raggiungere per catturarli - e probabilmente ucciderli.
Non che così si fossero assicurati la salvezza, ma con tutta probabilità si erano guadagnati qualche minuto in più, che i due - più Alya in versione "sacco di patate" - usarono per avanzare il più velocemente possibile attraverso quel condotto fognario: inizialmente tutto sembrò andare per il meglio - niente trappole, niente creature schifose pronte a mangiarli, niente guardie degli Ozufu che spuntavano da chissà dove - ma presto le cose si complicarono perché, di punto in bianco, la galleria sotterranea presentò una biforcazione, che li costrinse a prendere una decisione.
Destra o sinistra?
Aryanne occhieggiò l'Auror per capire da che parte volesse andare, e non discusse quando lui scelse di andare a sinistra, anche perché non avrebbe avuto motivo di ostacolare o contraddire la sua decisione: avrebbe potuto anche dirgli di andare a destra, ma per quale motivo?
Tanto per fare polemica?
Riprese dunque a camminare, un passo indietro a lui, fino a che dovettero nuovamente fermarsi, e questa volta non per un'altra biforcazione: la strada era interrotta da un ponte rialzato, che evidentemente non si sarebbe potuto smuovere tramite magia; doveva esserci un meccanismo da sbloccare, da qualche parte...

Fantastico!
Ok, forse il motivo delle due gallerie sta proprio in questo ponte.


Uhm?

Evidentemente l'altra strada conduce ad un meccanismo di sblocco, lo si utilizzava un tempo per accedere alle aree più interne a scopo di manutenzione. Questa però è solo una ipotesi e non è detto che sia reale.
Non possiamo rischiare di andare insieme, prima di tutto con Alya addosso sarei un peso e secondo... se davvero dall'altra parte c'è l'uscita per andare via di qui, è importante che io resti con lei, così che qualora si aprisse il passaggio io potrei scattare subito e darmi alla fuga finale.


Capì solo dopo un paio di secondi cosa Marshall le stesse chiedendo: tornare indietro, prendere la strada di destra, arrivare all'ipotetico meccanismo di sblocco, metterlo in moto e raggiungerlo nuovamente, il tutto senza trovare sulla sua strada intoppi di qualsiasi genere o, al massimo, eliminandoli.

Dammi informazioni attraverso la spilla così che io possa sapere se devo aspettarti oppure...

Abbassò lo sguardo sulla propria caviglia, notando la macchia scura di sangue che si stava formando: le faceva più male di prima, ma non poteva, non doveva arrendersi proprio ora.
Se c'era davvero un po' di giustizia a quel mondo, quella Trama, quell'Equilibrio che Typhon aveva pregato anni prima, allora non potevano farla morire ora che aveva scoperto tutta la verità, sarebbe stato un gesto di un sadismo troppo bastardo, persino per lei.
Rialzò gli occhi su Marshall e colse il suo sguardo, al quale rispose con un sorrisetto sfacciato, arrogante, sicuro e deciso... un sorriso tipicamente da lei.

... faccio presto.

Gli disse solo questo, prima d'iniziare a camminare più veloce che poteva, rasentando la corsa, a ritroso per la galleria: strinse i denti e li digrignò quando fitte più forti le colpivano la caviglia, ricordando il dolore provato negli allenamenti con Sandyon o quando aveva collaborato con Faith e Ryan e le avevano lacerato la gamba con la magia.
Quello sì che era stato doloroso, al punto che, a confronto, la caviglia era solo un leggero fastidio; imboccata la galleria di destra, Aryanne avanzò ancora per un po', fino a che non fu costretta a fermarsi... e a bestemmiare.
Non urlò solo per risparmiare le energie ed il fiato, ma dentro di sé lo stava facendo talmente tanto da auto-rendersi sorda: ovviamente il meccanismo di sblocco c'era, come Marshall aveva ipotizzato... solo che per arrivarci avrebbe dovuto improvvisarsi snodata, o qualcosa di simile.
Non c'era modo di arrivarci normalmente, poteva solo usare i tubi che attraversavano il soffitto - correndo, facendo capriole, salti mortali e balzi da ninja - per oltrepassare il burrone che la separava dal suddetto meccanismo, così da attivarlo e poi tornare indietro nel medesimo modo.

... d'accordo, va bene, va bene.
E così hai deciso di mettermi di fronte ad un ostacolo, l'ennesimo...
- non sapeva a chi si stesse riferendo, forse al Destino, al Fato, all'Equilibrio (al Master sadico, ma quello era un altro discorso), ma sperava che qualcuno la stesse sentendo - ... e pensi davvero che, dopo tutto questo, io abbia intenzione di mollare?
Mi hai distrutta emotivamente e psicologicamente, mi hai fatto affrontare tre Dissennatori, ed ora credi davvero che sarà un burrone e qualche tubo a fermarmi?
... ma vaffanculo!


Fu l'ultima cosa che pensò prima di lanciarsi ∞ T/F 32 + 13 Conc. + 27/d20 = 72 ∞ in quell'impresa disperata, ma che era ben decisa a portare a termine perché la Vastnor, con la sua testardaggine, sarebbe stata in grado di superare qualsiasi cosa: si aggrappò al primo tubo e saltò, con una capriola, verso il secondo, appigliandosi ad esso per proseguire, e così via; nessun dolore alla caviglia sarebbe stato abbastanza forte da metterla al tappeto, nessuna devastazione mentale o emotiva avrebbe potuto decretare la sua sconfitta.
Da quel momento in poi decideva a lei come e quando morire, e non sarebbe stato in quell'occasione.

Bene, e adesso vediamo di attivare questo maledetto meccanismo...

Mormorò l'italiana, una volta che l'ebbe raggiunto: lo studiò per una piccolissima manciata di secondi ∞ T/F 32 + 14 Elab. + 28/d30 = 64 ∞ dopodiché sorrise tra sé ed annuì, smuovendo le leve nel giusto ordine così da sbloccare il meccanismo: persino da dove si trovava lei riuscì a percepire il movimento del ponte che, lentamente, si smuoveva, e fu questa consapevolezza ad incrementare il suo sorriso; adesso aveva ancora più motivi per tornare indietro viva.

Marshall, sto arrivando!

Gli comunicò tramite la spilla, prendendo un bel respiro prima di lanciarsi allo sbaraglio, per l'ennesima volta: nuovamente ∞ T/F 32 + 13 Conc. + 21/d20 = 66 ∞ si ritrovò ad imitare una scimmia per il modo in cui saltò e balzò da un tubo all'altro, concentrata solo sull'obbiettivo finale, e cioè mettere i piedi a terra.
Quando questo, miracolosamente, accadde, la Mercenaria dilettante non perse nemmeno un secondo a complimentarsi con se stessa, limitandosi a correre - sì, correre, ed il più velocemente possibile anche a discapito di qualsiasi dolore - nuovamente in direzione di Marshall, che avrebbe raggiunto in breve tempo, se non ci fossero stati intoppi o imprevisti di alcun genere, così da poter oltrepassare quel dannato ponte insieme a lui e ad Alya "Sacco-di-Patate" Moreau.
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Messaggioda Sandyon » 24/04/2014, 12:23

Marshall, sto arrivando!

Buone notizie, per fortuna.
La Mercenaria Dilettante stava arrivando e il ponte in concomitanza si stava alzando, questo significava che l'investigatore aveva avuto ragione.
Il meccanismo era stato sbloccato e dunque il passaggio verso... beh verso una nuova zona della villa era aperto.
Non restava che vedere dove li avrebbe portati.
L'uomo, anzi, ormai il ragazzo, attese che Aryanne tornasse sui suoi passi e proprio mentre la vedeva camminare svelta e zoppicante verso di lui, si udì uno scoppio enorme proprio dalla parte della botole: questo stava a significare che le guardie della casa avevano fatto breccia e adesso si stavano dirigendo da quella parte.
Bisognava muoversi ed anche in fretta, dato che purtroppo il meccanismo del ponte non era più a tempo come nei tempi passati, adesso era rotto e una volta attivato non tornava al suo status da solo.
Presero quindi l'unica strada disponibile, sentendo in lontananza le voci degli uomini che già pregustavano il momento nel quale avrebbero catturato gli intrusi e li avessero poi consegnati al loro capo, sperando in una ricompensa.
Giunti al termine di quell'ennesimo tunnel, la via della salvezza non era nemmeno troppo distante, infatti la strada si fermava ed un muro con delle scalette di ferro cementate sopra conduceva in alto fino ad un tombino, questo significava che ce la potevano fare, che potevano riuscire nell'intento, bastava solo un altro piccolo sforzo, già, piccolo per Marshall che doveva solo trasportare una ragazzina sulle spalle ma Aryanne?
Lei con quella caviglia come poteva pensare di farsi quel centinaio di scalini in alto?
Sarebbe potuta anche scivolare e cadere di sotto, finendo in pasto a quei maledetti bastardi e Marshall non poteva o voleva permetterlo.

Avvicinati... Avvicinati forza, andiamo!

Le ordinò immediatamente, aspettando che si avvicinasse abbastanza a lui per poi prendere anch'ella a sacco di patate e mettersela sulla spalla opposta a quella di Alya Moreau. Si effettivamente non sarebbe stato bello per la Mercenaria farsi trasportare nell'atto finale della sua prima missione, ma se qualcuno comunque l'aveva affiancata nella missione un motivo doveva pur esserci, ovvero che la difficoltà era abbastanza elevata ed era necessario che ci si potesse aiutare a vicenda esattamente come prima lei aveva permesso ad entrambi di oltrepassare il ponte levatoio.
Un gradino dopo l'altro, Marshall Rosenberg sudando all'inverosimile e stupendosi di quanto ricordasse più larghe le proprie spalle, raggiunse il tombino, spostandolo a fatica per rivelare l'esterno, il tanto agognato e sognato esterno.
Fece uscire prima l'italiana, consegnandole la ragazzina, ed infine uscì lui, chiudendo energicamente il passaggio di congiunzione con la fogna e sigillandolo più o meno alla stessa maniera della botola, ma con maggiori attenzioni, così da permettere ad entrambi di fuggire dalla zona della villa da dove non ci si poteva smaterializzare e poi scomparire del tutto insieme, all'interno dell'ufficio dell'Agenzia Investigativa, ovvero il primo posto che era venuto in mente all'Auror.

Presto... Prendi dell'acqua che si trova in quella stanza e idrata la ragazza... Anf... Anf...
Poi prendi la valigetta del pronto soccorso che si trova in bagno, darò un'occhiata a quella caviglia e tamponeremo il possibile prima di condurti in Ospedale... Io ho bisogno di riprendermi qualche secondo.
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Messaggioda Aryanne » 24/04/2014, 14:26

Mentre era sulla via del ritorno, la Mercenaria dilettante sentì un forte scoppio provenire da lontano, alle sue spalle, il che poteva dire solo una cosa… le guardie degli Ozufu avevano fatto esplodere la botola, e probabilmente si stavano calando giù per il condotto fognario proprio in quel momento: per fortuna ne avevano di strada da fare prima di raggiungerli, e questo diede all'italiana, una volta raggiunto l'Auror, al Rosenberg e ad una Alya svenuta di poter superare il ponte che la prima aveva fatto scendere sbloccandone il meccanismo apposito.
Corsero più veloci che potevano - la Vastnor praticamente ormai saltellava su un piede solo, dato il dolore insistente alla caviglia - percorrendo tutto il tunnel che si completava con una lunga scala di ferro che, alla fine, presentava lì in alto un tombino, forse la loro ancora di salvezza: certo, però, che per Aryanne quella era una gran bella sfortuna… come avrebbe fatto, con la caviglia in quelle condizioni, a scalare cento gradini prima che i tirapiedi degli Ozufu li raggiungessero?
Stava già per dire a Marshall di non preoccuparsi, che in qualche modo se la sarebbe cavata e dunque di non pensare a lei perché era Alya la loro priorità, quando l'Auror la batté sul tempo.

Avvicinati... Avvicinati forza, andiamo!

Non capì cosa l'altro avesse intenzione di fare fino a che non la prese a sacco di patate come la piccola Moreau, caricandosela sulla spalla libera per cominciare così a scalare quei gradini verso l'alto, sotto lo sguardo preoccupato di Aryanne.

Marshall sei… sei sicuro di farcela?

Gli domandò ansiosa, perché se fosse caduto si sarebbero fatti male tutti e tre, e d'altronde non poteva certo pretendere che portasse entrambe come nulla fosse… non ora che era diventato più piccolo e, conseguentemente, meno forte!
Per fortuna, lentamente e con fatica Marshall riuscì a raggiungere il tombino, ed una volta spostato Aryanne fu la prima ad uscire all'esterno, in un punto imprecisato del giardino, prendendo poi Alya e trascinandola fuori cosicché anche l'Auror potesse prendere aria, chiudere l'ingresso della fogna col tombino stesso e sigillarlo magicamente, un po' come la Vastnor aveva fatto con la botola.
A quel punto, i tre poterono correre fuori dalla zona della villa degli Ozufu ed usare la smaterializzazione per ricomparire nell'agenzia investigativa dove Rosenberg lavorava e dove invece l'italiana non aveva mai messo piede.

Presto... Prendi dell'acqua che si trova in quella stanza e idrata la ragazza... Anf... Anf...
Poi prendi la valigetta del pronto soccorso che si trova in bagno, darò un'occhiata a quella caviglia e tamponeremo il possibile prima di condurti in Ospedale... Io ho bisogno di riprendermi qualche secondo.


Riposati…

Glielo ordinò quasi, a Marshall, spostandosi nella stanza adiacente a quella dove si trovavano loro per prendere un bel bicchierone d'acqua e farlo bere ad una Alya ancora semi-incosciente, ma che se non altro ora non rischiava di morire per disidratazione.
Dopodiché, Aryanne prese la valigetta del pronto soccorso in bagno ed uno specchio, tornando poi, zoppicando, dall'Auror, accanto al quale si sedette.

Non posso credere che ce l'abbiamo davvero fatta…

Sussurrò la Vastnor con un lungo e profondo sospiro di sollievo, permettendosi solo in quel momento di dare uno sguardo più approfondito alla caviglia, per vedere come stava, e successivamente passare con cautela ed incertezza lo specchio all'uomo - ragazzo.

Marshall…
Non te l'ho detto prima perché non volevo agitarti, ma… quella creatura che abbiamo incontrato, l'Esarca Temporale… credo che ti abbia… modificato un po'.


E non aggiunse altro, anche perché all'altro sarebbe bastato guardarsi allo specchio per capire cosa l'italiana intendesse dire.
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Messaggioda Sandyon » 24/04/2014, 15:27

Non posso credere che ce l'abbiamo davvero fatta…

Non posso credere di sentirmi così... strano!

Scosse il capo, l'investigatore, passandosi una mano tra i capelli, leggermente spossato, con un mal di testa galoppante.
Forse era quello l'effetto ritardato del potere dell'Esarca, chi poteva dirlo, ad ogni modo fatto stava che il suo corpo non accennava a cambiare forma e tornare normale, segno probabile che l'effetto dell'incantesimo ringiovanente era stabile e irreversibile.
Alya Moreau bevve nel mezzo sonno il quantitativo di acqua che Aryanne le diede, recuperando un po' più di colorito.
Marshall prese un cuscino da uno dei divani lì vicino e glielo mise sotto la testa, visto che per ora era meglio non spostarla di lì.
Adesso la priorità era dedicarsi alla Mercenaria con il dolore alla caviglia, così da limitare i danni e mandarla in Ospedale ancora recuperabile.
Una volta ricevuta la valigetta, l'uomo le fece togliere la scarpa ed il calzino analizzando il gonfiore violaceo provocatole dal colpo del Dissennatore Blu. Adesso si capiva perché non ci stava più camminando, diamine, era un brutto ematoma.
L'Auror prese un bisturi e dello spray ghiacciato che cominciò a spruzzare sulla caviglia così da improvvisare una sorta di anestesia locale, infine, con precisione e mano ferma incise un taglio sull'ematoma facendo fuoriuscire tutto il sangue accumulatosi sotto pelle che, per la miseria, era davvero tantissimo. Invitò la ragazza a mettersi seduta ed anzi, sdraiarsi perché da un momento all'altro comunque le gambe avrebbero ceduto, poi, attese pazientemente che il sangue in eccessi finisse di venir fuori e passò del disinfettante non alcolico sulla ferita.
Un bel po' di garza sterile, poi un elastico medico per tenerla fissa sul punto e almeno per ora il pericolo era scampato.

Mi raccomando, fatti vedere da un medico entro poche ore, questo è stato solo un trattamento lieve.
Non sottovalutare un ematoma, specie quando viene provocato da creature oscure. Non si sa mai cosa possa provocare.


E tanto per rimanere in tema di "non si sa mai cosa possono combinare le creature", venne il momento per Marshall di scoprire il motivo del perché si sentiva tanto strano, tanto più debole e tanto più spossato. Aryanne assieme alla valigetta aveva portato anche uno specchietto che consegnò all'uomo con moltissima discrezione. Prima che ella parlasse Marshall si era già diretto nella sala ristoro per prendere un plum cake e consegnarlo alla Mercenaria, sempre per fare in modo che recuperasse zuccheri e di conseguenza sangue.
Così, mentre lei mangiava più tranquilla perché il peggio era ormai passato, il Rosenberg era ben libero di preoccuparsi e nemmeno poco.

Marshall…
Non te l'ho detto prima perché non volevo agitarti, ma… quella creatura che abbiamo incontrato, l'Esarca Temporale… credo che ti abbia… modificato un po'.


Modificato un po'?
Ma cosa intendi dir-oh porca Trama!


Immagine

Tratti meno marcati, occhi di nuovo chiari (storia lunga), pochi segni di barba in crescita, voce meno profonda... non c'erano dubbi, era regredito ai 24-25 anni circa e non se ne era accorto. Da un certo punto di vista era normale, infatti la sua stazza non era cambiata moltissimo perché fin da giovane era parecchio piazzato e prestante, ma naturalmente quel cambio improvviso della struttura ossea e muscolare aveva contribuito a farlo stancare prima, rendendolo più debole e spossato. Adesso come avrebbe fatto a mostrarsi in quella maniera al collega Ryan Angel?
Meno male che non si frequentava più con Indigo, la Druida, altrimenti pensa che figura farsi vedere da lei così... più piccolo!
Sbatté le palpebre un paio di volte, deglutendo saliva su saliva, sudando freddo, cercando di alzarsi in piedi per andarsi a guardare allo specchio più grosso del bagno, imprecando in tutte le lingue conosciute ad ogni secondo in più che passava.
Infine, fermandosi al centro della stanza, si mise una mano davanti agli occhi, scuotendo il capo esaurito ed esausto.
Forse un medico lo avrebbe potuto aiutare, o magari uno specialista in creature oscure. Magari esisteva una pozione o un composto alchemico in grado di far tornare la situazione alla normalità, insomma, qualche soluzione doveva pur esserci!
Aggrappato a quella certezza molto poco certa, Marshall aiutò Aryanne a rimettersi in piedi, accompagnandola fino al camino della Sala sottostante.

Ok ok, tu intanto è meglio che vada, io mi occuperò di far tornare Alya a casa sua, riscuotere il pagamento e versare sul tuo conto la parte che ti spetta... dopo di che mi farò una lunga dormita e... e... beh, va'... va'...

Non seppe nemmeno cosa altro aggiungere, anzi, una cosa c'era ed era giusto che la dicesse anche se in stato di shock.

Ti sei comportata egregiamente e per essere stata la tua prima missione non da gregaria ti faccio i miei complimenti.
So che adesso ti sembra strano riceverli da un coetaneo, praticamente, ma ricorda che non è così!


Tra l'altro adesso che la guardava bene doveva dire che era proprio una bella ragazza...

Oh dannazione, ci manca solo che anche i miei gusti sono regrediti come con l'età!

Esprimi pure la destinazione dove vuoi arrivare ma ti ricordo di fare un salto in ospedale massimo domani, va bene?
... Buonanotte...


Non seppe cosa altro aggiungere, infatti la lasciò lì davanti al camino salendo le scale per tornare dove si trovava Alya Moreau.
E adesso come avrebbe fatto con la sorella che l'aveva conosciuto nella sua versione più adulta?
Chiusa la porta, vi si appoggiò con la schiena, incrociando le braccia al petto, sbuffando.

Guarda tu se una persona deve farsi un mazzo così per anni per forgiare il proprio essere e un bastardo arriva e ti fa tornare come se non avessi ancora combinato nulla... Vaffanculo!

Spoiler:
Aryanne effettui l'ultima azione di uscita, dopo di che mi occuperò di fornire il resoconto finale.
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Messaggioda Aryanne » 24/04/2014, 17:26

Non posso credere di sentirmi così... strano!

Si mordicchiò il labbro perché, insomma, capiva che si sentisse strano… e ancora non aveva compreso bene il perché, figuriamoci quando si fosse reso conto di cosa l'Esarca gli avesse combinato!
C'era ancora però qualcosa da fare, prima di dargli l'assurda notizia: prima di tutto, dare da bere ad Alya Moreau cosicché si reidratasse quel minimo che le serviva per recuperare un po' di salute e di colore, pur continuando a dormire; poi, dare un'occhiata alla caviglia della Mercenaria - forse non più tanto - dilettante, così da limitare i danni il più possibile.
Lasciò che fosse Marshall a curarsene, voltando la testa di lato per non vedere il sangue uscirle dal taglio che lui le aveva fatto dopo averla fatta sdraiare, perché difficilmente con tutto quel sangue perso si sarebbe potuta sostenere adeguatamente in piedi: non che fosse schizzinosa o altro, era una Mercenaria quindi non le faceva schifo il sangue, ma questo non voleva dire che provasse un particolare piacere nel vedersi aprire la caviglia in due. Lo lasciò fare, grata dell'aiuto che l'Auror le aveva appena dato, sospirando quando sentì che almeno un po' l'ematoma si era sgonfiato: le faceva male da morire, naturalmente, ma sapeva anche che di lì a poco sarebbe andata in ospedale, quindi non c'era da preoccuparsi.

Mi raccomando, fatti vedere da un medico entro poche ore, questo è stato solo un trattamento lieve.
Non sottovalutare un ematoma, specie quando viene provocato da creature oscure. Non si sa mai cosa possa provocare.


E lui ne sapeva qualcosa, anche se ancora non poteva capire a che si riferisse: Aryanne si fece consegnare una merendina zuccherosa per recuperare un po' di forze dopo quella perdita di sangue non lieve, ma subito dopo dovette far presente, con tutta la delicatezza possibile, all'Auror che… beh, l'Esarca gli aveva decisamente lasciato un ricordino del suo passaggio.

Modificato un po'?
Ma cosa intendi dir-oh porca Trama!


Si mordicchiò il labbro, incerta su cosa dire o fare: alla fine non disse né fece niente, anche perché non avrebbe proprio saputo come consolarlo… che si poteva dire ad una persona che era appena ringiovanita cinque anni o più contro la propria volontà?
Così si limitò a rivolgergli un'occhiata comprensiva mentre si faceva aiutare ad alzarsi e ad arrivare fino al camino del salone al piano di sotto.

Ok ok, tu intanto è meglio che vada, io mi occuperò di far tornare Alya a casa sua, riscuotere il pagamento e versare sul tuo conto la parte che ti spetta... dopo di che mi farò una lunga dormita e... e... beh, va'... va'...

Sì… Marshall, ecco… volevo ringraziarti per l'aiuto.
Se non fosse stato per te, probabilmente non sarei uscita viva da quella casa, perciò… grazie.


Mormorò sincera, abbozzando un sorriso verso di lui e trovandosi, paradossalmente, più a suo agio ora nel parlargli, essendo l'Auror più vicino alla sua età di quanto non fosse prima.

Ti sei comportata egregiamente e per essere stata la tua prima missione non da gregaria ti faccio i miei complimenti.
So che adesso ti sembra strano riceverli da un coetaneo, praticamente, ma ricorda che non è così!


Me lo ricorderò, e grazie.

Non disse che era stata una bella avventura perché, per molti aspetti, era stata assolutamente terrificante, ma se non altro l'uomo - ragazzo - aveva ragione: per essere stata una missione nella quale si era dovuta auto-gestire, era andata piuttosto bene.
Certo, l'adrenalina ora stava scomparendo dal suo corpo e presto avrebbe ripensato a tutte le scoperte fatte, entrando forse in ritardo in stato di shock… ma per il momento, ancora, quella prospettiva era lontana.

Esprimi pure la destinazione dove vuoi arrivare ma ti ricordo di fare un salto in ospedale massimo domani, va bene?

Ci vado subito, per star sicura - replicò Aryanne, per non farlo preoccupare ulteriormente: meglio che pensasse a se stesso, viste le condizioni in cui stava - Allora grazie ancora di tutto, e buonanotte…

... Buonanotte…

Anche se sarebbe stato più corretto dire "buongiorno".
Senza attendere altro, la ragazza semplicemente entrò nel camino e lo utilizzò per farsi trasportare direttamente al San Mungo, luogo in cui si sarebbe fatta curare la caviglia - anche piuttosto velocemente - prima di tornare a casa da Typhon… e da lì attendere le prime luci dell'alba per andare a parlare con suo padre.
Col suo vero padre.
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Messaggioda Sandyon » 25/04/2014, 20:50

Resoconto Finale della Missione:

N° Totale Prove = 11

N° Prove Superate col 100% di Riuscita: 8
N° Prove Superate col 70% di Riuscita: 1
N° Prove Superate col 50% di Riuscita: 2
N° Prove Superate col 30% di Riuscita: 0

Punti Esperienza Conferiti per Ciascuna Riuscita:

- 100% --> 4 PX
- 70% --> 3 PX
- 50% --> 2 PX
- 30% --> 1 PX

Calcolo Conclusivo dei PX Assegnati al PG Aryanne: 32 + 3 + 4 + 0 = 39 PX

Oggetto Bonus Ottenuto: Medaglione Misterioso della Dinastia Ozufu

Galeoni Bonus Ottenuti: 175

Giudizio del Master:

Non c'è dubbio che è stata una quest che ha messo a dura prova non solo il corpo ma anche la mente del personaggio.
Ci sono state prove fisiche, altre mentali e sconvolgimenti della trama inaspettati e non accordati in precedenza (ringrazio tra l'altro Roberta per avermi dato il permesso di sorprenderla non sapendo a cosa sarebbe andata incontro, fidandosi del sottoscritto).
Tuttavia la qualità del gioco non ne ha risentito, anzi, le mie aspettative sono state ripagate e soddisfatte completamente, infatti sono stato davvero contento di aver portato avanti questo piccolo pezzo di storia per Aryanne.
Per quanto riguarda l'avanzamento al grado successivo nella carriera, posso dire che te lo sei meritato senza ombra di dubbio.
Al termine della giocata iniziata con me ti verrà consegnato il nuovo simbolino, poiché la questione va vissuta in gioco, ma ad ogni modo puoi già considerarti virtualmente in seconda fascia.
Ancora congratulazioni e povero me e il mio Marshall!

PX Bonus Conferiti dal Narratore = 10
Spoiler:
Estelle, contattami appena puoi via MP così decidiamo come si è svolta la consegna di Alya a te e alla famiglia, d'accordo?
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2014-04-23 21:23:46 Aryanne d30 21  
2014-04-23 20:44:07 Aryanne d30 4  
2014-04-23 20:42:50 Aryanne d30 28  
2014-04-23 20:40:44 Aryanne d30 27  
2014-04-20 01:19:45 Aryanne d20 15  
2014-04-20 01:18:45 Aryanne d20 2  
2014-04-18 23:28:38 Sandyon d100 13  
2014-04-17 23:46:12 Sandyon d20 18  
2014-04-17 23:03:01 Sandyon d100 44  
2014-04-17 17:21:37 Aryanne d20 19  
2014-04-17 15:49:43 Aryanne d20 13  
2014-04-16 15:31:41 Sandyon d20 12  
2014-04-16 15:23:41 Aryanne d20 10  
2014-04-16 15:23:03 Aryanne d20 3  
2014-04-16 15:18:36 Aryanne d20 7  
2014-04-16 14:40:36 Sandyon d20 15  
2014-04-16 14:39:49 Sandyon d20 3  
2014-04-16 14:38:18 Sandyon d20 13  
2014-04-15 23:03:45 Aryanne d20 13  
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2014-04-15 21:42:02 Sandyon d20 15  
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2014-04-15 13:35:52 Aryanne d20 17  
2014-04-15 13:31:59 Aryanne d20 9  
2014-04-14 23:49:47 Aryanne d20 5  
2014-04-14 23:48:42 Aryanne d20 16  
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2014-04-14 22:34:30 Sandyon d20 16  
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2014-04-14 15:30:39 Aryanne d20 20  
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