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Pretoria

Messaggioda Monique » 16/05/2013, 18:25

Pretoria è la capitale amministrativa del Sudafrica (Città del Capo è quella legislativa, Bloemfontein quella giudiziaria). Il nome "Pretoria" identifica propriamente una parte della città di Tshwane, nome che viene assunto dalla capitale nel corso del 2012. Pretoria/Tshwane si trova nella provincia del Gauteng, sulle sponde del fiume Apies.

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Messaggioda Phoebe » 24/10/2015, 22:16

§ 27 Febbraio 2111 - ore 02.12 - Riserva Naturale di Pretoria - Influenza Lunare: Variazione debole §


"Credi di essere l'unica ad aver rinunciato a qualcosa? Non fare la stronza egoista come tuo solito Phoebs, IO ho rinunciato a tutto in tutti questi anni solo per stare insieme a te!"

"Sì, stare con te mi fa stare male, è esattamente questo quello che voglio dirti.
Ormai questa storia è diventata una barzelletta, mi chiedo ancora perché sto con te..."


Si svegliò di soprassalto, completamente madida di sudore: una mano corse alla gola e la strinse, come se un groppo le impedisse d'incamerare aria, di respirare; si sentiva soffocare, ed il cuore batteva così forte nel petto che qualsiasi Medimago - e non - le avrebbe immediatamente diagnosticato una grave tachicardia. Sudava, le sembrava di andare a fuoco, probabilmente la sua temperatura corporea era ben oltre i 40°.
Tutto avrebbe fatto pensare che fosse arrivato il momento della trasformazione, ma non era così, affatto: al contrario, la Luna aveva raggiunto il suo massimo qualche giorno prima, ed ora era in calo.
Si alzò dal proprio giaciglio con uno scatto, passandosi una mano tra i capelli umidi: barcollava, la vista era offuscata... aveva bisogno di uscire.


"Bene!
Se è così che la pensi, allora tanti cari saluti.
Tanto non sei più abbastanza per me."


Pioveva a dirotto, fuori.
Non sapeva spiegare come avesse raggiunto indenne la porta, avendo sbattuto quasi ovunque; ansimava forte, e al tempo stesso singhiozzava pesantemente.
Inciampò di nuovo, e cadde a terra, ma nemmeno ci fece caso.
Com'era potuto succedere? Come aveva potuto farle una cosa del genere?
Erano passati mesi, ma ancora quelle parole la tormentavano, come un incubo senza fine, un incubo da cui era impossibile svegliarsi.


"Questo tradimento è servito a capire che fra noi non può più esserci nulla.
E' finita Phoebs.
Credo sia meglio dirci addio."


L'aveva tradita: come se la loro storia non avesse alcun peso, alcuna importanza, come se non contasse niente; anche Phoebe aveva detto cose che non pensava, quella notte, ma non sarebbe mai potuta arrivare a tanto.
Rebecca sì.
Rebecca era andata fino in fondo.
Le lacrime cominciarono a mischiarsi alle gocce di pioggia, ma non c'era bisogno di nasconderle: chi mai avrebbe potuto vederla, osservare la sua debolezza, la sua fragilità? In quel luogo sperduto, dove viveva sola, circondata unicamente da creature magiche - in quel momento addormentate - poteva permettersi di fare qualsiasi cosa.
Anche piangere.

Perché... perché...


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Non riusciva a darci pace: come avrebbe potuto?
Aveva rinunciato alla propria libertà per lei, per poter vivere una relazione stabile, profonda, appagante, unica... ed invece tutto era andato a puttane così, nel tempo di un respiro.
Le mani affondarono tra i capelli e li strinsero fino a provare dolore, ma tanto nessuna ferita fisica avrebbe potuto contrastare quella interiore: singhiozzava sonoramente, ora, piangendo e ringhiando; ringhiava di una rabbia cieca, profonda, quella di chi non aveva potuto fare nulla per impedire che il proprio cuore non venisse spezzato.
Si alzò in piedi, fece qualche passo in avanti e riprese a barcollare, come da ubriaca: ma non c'era alcol in grado di farle dimenticare il tradimento, in grado di farle dimenticare l'amore.

Rebecca...

Sussurrò quel nome con voce tremante, le labbra che si bagnavano col salato delle lacrime e il dolce delle gocce di pioggia: la mente, sadica e masochista, riempiva i suoi occhi di immagini del passato, di momenti che mai più sarebbero tornati.
Il primo bacio, la loro prima volta, ed ancora dettagli scontati, a cui aveva sempre prestato poca attenzione: la sua risata cristallina, il movimento regolare del suo petto mentre dormiva, quella ciocca di capelli che spesso sfuggiva alla gentile presa dell'orecchio e le accarezzava la guancia.
Faceva male.
Troppo.
Tanto da non riuscire a sopportarlo.
Rebecca l'aveva delusa, ferita, tradita, umiliata.
Le aveva strappato il cuore dal petto senza battere ciglio.
Non sarebbe potuta più essere la stessa, mai più.
Urlò, gridando con tutto il fiato che aveva in corpo; cadde nuovamente in ginocchio, piangendo disperata, tentando di aggrapparsi al Vento: ma nemmeno esso poteva darle conforto, questa volta, era sola.
O forse non del tutto.

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Mai avrebbe potuto immaginarlo, ma era l'unica cosa a cui aggrapparsi.
Il lupo, dentro di lei.
Ciò che aveva sempre negato, ciò che aveva sempre tentato di nascondere... ora era tutto ciò che rimaneva.
Solo il lupo poteva impedirle di diventare pazza.
Solo il lupo poteva permetterle di sopravvivere.
Non poteva più essere la Phoebe di un tempo, la Gildata di un tempo.
Ora poteva solo essere un lupo.

§ Fine AutoConclusiva §
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