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Zurigo

Messaggioda Indigo » 26/06/2013, 12:38

Già il fatto di aver iniziato quella conversazione informandosi sulle ultime novità delle loro vite era un buon segno: se avesse voluto ucciderle, infatti, non le sarebbe importato nulla di fare conversazione, prima.
La natura curiosa della Druida premeva per conoscere la verità, ma Indigo dal canto suo non avrebbe mai messo fretta a Lei: se voleva scambiare due parole di circostanza con le sue sottoposte che lo facesse pure, anche se la figlia del Mana non si considerava esattamente come tale; Julie, ad esempio, prendeva ordini da tutti quelli sopra di sé, e non erano pochi... lei, invece, doveva rendere conto direttamente al Capo Supremo, tutt'al più alla sua dolce e premurosa Dominique che, comunque, poteva liquidare con un'occhiatina dolce ed un sorriso gentile rivolto solo alla sua bella e letale illusionista.

Dunque va tutto bene, in sostanza... Ottimo.
Splendido operato nel "lavoro", splendido operato nella vita, mi fa davvero piacere... Ragazze mie.


Sorrise tra sé, consapevole che però l'altra avrebbe potuto notare quell'espressione, orgogliosa intimamente da quell'appellativo e dal fatto che, ogni volta, Lei guardava prima la Druida e poi l'altra; la Sanders le era utile, anzi, essenziale per poter continuare ad usare senza riserve il potere della Chiave, ma era l'altra quella più letale, più pericolosa, più strategica.
Julie era utile in funzione della sorella, Indigo era utile in quanto tale... e quella differenza, per quanto forse sconosciuta ai più, bastava per renderla compiaciuta e soddisfatta.

E' palese che siete curiose di sapere il perché vi ho convocate qui, stanotte, al mio cospetto.
Lo sarei anche io al vostro posto, quindi credo sia meglio non esitare oltre, anche perché forse siamo tutte un po' stanche, giusto?


Finalmente si arrivava al nocciolo della questione: Indigo si fece appena più attenta, occhieggiando il viso del Capo Supremo con una punta di curiosità nello sguardo; ovvio che fosse ansiosa di sapere perché erano state entrambe convocate lì, di fronte a lei, per quanto il fattore di essere stanca, almeno per la Druida, era relativo, in fondo lei aveva ancora Dominique che l'aspettava a casa per una bella dose di coccole bollenti, come piacevano a loro.

Cominciamo con te, cara la mia figlia della natura...
Ho un compito da assegnarti, un compito molto importante che desidero tu inizi a portare avanti già dall'inizio della prossima settimana.


Vi ascolto, Mia Signora.

C'è un investigatore magico di nome Marshall Rosenberg sulle tracce della strage di Enoshima.
Non ci sono indizi concreti e molte prove sono state talmente insabbiate che non si potrà raggiungere mai un collegamento diretto a nessuno della Setta, ma vorrei ugualmente che tu... Capitassi per caso dove si trova questo tipo.
Non possiamo ucciderlo, troppo poco distante come fatto dalla strage avvenuta ed inoltre si sa che è al lavoro sulle indagini, ma possiamo comunque rallentarlo nel frattempo che altri dei nostri distruggano definitivamente le ultime possibilità di scoprire la verità dei fatti.


Marshall Rosenberg.
Si stampò quel nome in mente, le labbra che s'inarcavano in un sorrisetto divertito: era risaputo, ne era convinta, perché Lei sapeva tutto, che la Druida aveva la rapidissima capacità di annoiarsi; forse perché non era una combattente e quindi una volta elaborati i piani per la Setta era sostanzialmente libera di fare altro, avendo assolto al suo compito, fatto stava che spesso si ritrovava a sbuffare perché avrebbe voluto avere altro da fare, e invece non c'era nulla di divertente su cui concentrare la propria attenzione, considerando anche che, come Druida, non era prudente per lei farsi vedere troppo in giro, dovendo mantenere, almeno in teoria, un profilo basso.
Questo nuovo incarico, invece, faceva proprio al caso suo: niente piani da elaborare che le portavano via, al massimo, 12 ore, ma un incarico più complesso, più delicato e soprattutto più intenso; avvicinare un uomo, depistarlo, il che voleva dire distrarlo quel tanto che bastava da far svolgere agli altri il lavoro sporco.
Un compito del genere equivaleva concentrarsi molto sull'uomo, diventare una parte importante della sua vita almeno fino a che tutto non si fosse risolto al meglio per la Setta... avrebbe dovuto ossessionarlo, magari anche farlo innamorare... sì, l'idea le piaceva parecchio, e si notava palesemente dal modo in cui lo sguardo color cioccolato le scintillava, facendo coppia perfetta con le labbra distese in un sorriso ancora più ampio, ora, e soddisfatto.

E' un lavoro delicato e meticoloso, per questo sto incaricando te, ho visto che anche senza volerlo, con il signor Lucas Turner hai dato prova di ampie capacità di seduzione e malizia...

La luminosità degli occhi assunse tinte molto più maliziose quando Lei pronunciò quelle parole: sì, aveva baciato Lucas Turner, il giocattolino della Sanders, e non ne era affatto pentita; tuttavia non aveva approfondito quell'incontro intimo, né aveva in programma di farlo in futuro. Aveva dimostrato a se stessa che, volendo, se lo sarebbe potuto prendere, e le andava bene anche così, era ora di passare a qualcosa di più divertente, forse anche di più eccitante: Lucas, in fondo, non era una minaccia per la Setta, mentre questo Rosenberg sì... sarebbe stato interessante, un gioco nuovo, un gioco che forse Dominique non avrebbe approvato ma che a lei stuzzicava parecchio.

Sarà fatto, Mia Signora, quel Rosenberg non arriverà mai a scoprire nulla di noi - le promise Indigo, abbassando appena il capo in un piccolo inchino rispettoso, la postura ancora bella dritta e le braccia incrociate dietro la schiena - Per quanto concerne Lucas Turner... - e qui si concesse un'occhiata di sottecchi alla sua "collega", le labbra che mostravano ora un sorriso biricchino, dispettoso - La sua compagnia si è rivelata molto più piacevole di quanto potessi pensare, e spero tanto di poterla approfondire in futuro.

Non era del tutto vero, ma l'aveva detto solo per stuzzicare la Sanders, per spingerla a reagire anche se difficilmente l'avrebbe fatto, secondo Indigo: non si sarebbe mai messa a fare scenate di fronte al Capo Supremo della Setta, questo le suggeriva - I/SS 32 - il suo istinto, sarebbe stato sgradevole e fuori luogo.
E poi ora aveva ben altro a cui pensare, come la proposta che Lei le fece poco dopo: debole... già, nessuno avrebbe mai potuto dire una cosa del genere della figlia del Mana, e questo la rendeva molto orgogliosa di sé; ma Julie, che avrebbe scelto lei? La Druida, al posto suo, non avrebbe considerata come certa la sicurezza di non essere uccisa nel caso di rifiuto di sottoporsi come cavia a quell'esperimento, e quindi avrebbe accettato gioco forza, ma l'americana l'avrebbe pensata allo stesso modo?
Silenziosa, immobile e curiosa, Indigo lasciò che la Mangiamorte prendesse la sua decisione, consapevole che avrebbe dovuto aspettare solo per poco, così da poter avere poi tutte le informazioni che le servivano sul suo nuovo giocattolino.
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Messaggioda Julie » 26/06/2013, 18:05

Dunque va tutto bene, in sostanza... Ottimo.
Splendido operato nel "lavoro", splendido operato nella vita, mi fa davvero piacere... Ragazze mie.


E se ad Indigo quel nomignolo fece piacere, Julie sentì uno sgradevole brivido freddo scivolarle lungo la schiena mentre il respiro le si mozzava in gola: lei non voleva essere la "sua ragazza", in realtà avrebbe preferito di gran lunga essere comandata da Marcus, se lui fosse stato a capo della Setta dei 12, per la Sanders sarebbe stato molto meglio; forse, semplicemente, vedeva in lui quel briciolo di umanità che invece Lei sembrava non possedere, ed era sicura, ad esempio, che se per i suoi scopi avesse dovuto scorticare uno per uno tutti i componenti della Setta, l'avrebbe fatto senza pensarci due volte. Nessuno quindi era al sicuro quando si trattava di lavorare per lei, ma se non altro essere dalla sua parte significava avere più chances di sopravvivere.

E' palese che siete curiose di sapere il perché vi ho convocate qui, stanotte, al mio cospetto.
Lo sarei anche io al vostro posto, quindi credo sia meglio non esitare oltre, anche perché forse siamo tutte un po' stanche, giusto?


Annuì in direzione della donna, facendole intendere che sì, in effetti lei un po' di stanchezza ce l'aveva e quindi non le avrebbe dato tanto fastidio arrivare subito al dunque: mentre ascoltava il compito che la donna stava dando alla Druida, l'americana non poté non notare il sorrisetto di compiacimento che era comparso sulle labbra di quest'ultima; evidentemente si annoiava a stare a casa con la sua adorata Dominique, evidentemente aveva bisogno di trovare un diversivo con cui divertirsi, e il Capo gliel'aveva appena fornito su un piatto d'argento.

E' un lavoro delicato e meticoloso, per questo sto incaricando te, ho visto che anche senza volerlo, con il signor Lucas Turner hai dato prova di ampie capacità di seduzione e malizia...


In quel momento, Julie benedì la sua forza di volontà - Concentrazione: 13 + d20: 14 = 27 - che le impedì di voltarsi di scatto verso Indigo, magari anche prenderla per i capelli e costringerla a raccontare per filo e per segno cosa c'entrava lei con Lucas: sì, si era avvicinata a Tyslion Asveras, sì, l'uomo le faceva ribollire il sangue nelle vene, e sì, Turner aveva smesso d'interessarle così tanto, ma l'idea che quella piccola arrivista naturale mettesse le mani sul suo ex ragazzo le piaceva ben poco.
Respirò a fondo, dunque, immaginandosi la voce della sorellina che la invitava a calmarsi e a non dare di matto, spostando solo lo sguardo di lato così da focalizzare l'immagine della Druida nel proprio campo visivo, senza però andare a muovere anche il corpo: non era sicura di riuscirlo controllare al meglio.

Sarà fatto, Mia Signora, quel Rosenberg non arriverà mai a scoprire nulla di noi.
Per quanto concerne Lucas Turner... la sua compagnia si è rivelata molto più piacevole di quanto potessi pensare, e spero tanto di poterla approfondire in futuro.


Un ringhio sottile fu tutto ciò che uscì dalle labbra dell'americana, che volse lo sguardo e lo posò forzatamente dritto di fronte a sé, così da non poter più guardare l'altra che, ne era certa, aveva parlato apposta solo per farla irritare, magari per spingerla ad attaccarla direttamente.

Per quanto riguarda invece la tua presenza qui, Julie...


Ci pensò la terza femmina nella stanza a distrarla, facendole spostare lo sguardo ancora una volta, ma di poco, per poter osservare il viso della donna coi propri occhi anche se, quasi subito, essi si posarono sul pavimento, abbassandosi; non riusciva a guardarla in viso, soprattutto perché temeva che potesse leggere quello che pensava di lei.
E non erano affatto cose positive.

Sto portando avanti un progetto segreto, in Marocco, definito come "Operazione Stella Nera".
Tezzereth, Morgana maledica quel genio diabolico, è riuscito a formulare la creazione di un tatuaggio estremamente potente.
Questo tatuaggio magico rinforza di gran lunga la persona che lo applica addosso ma necessita anche di un gigantesco sforzo fisico e per di più, secondo le sue ricerche, c'è anche un piccolo... Quasi insignificante... 15% di probabilità che si possa morire durante l'operazione.


Piccolo?


Pensò Julie, silenziosa fuori ma urlante dentro: Lei un 15% di possibilità di morire lo chiamava piccolo?
S'impose di rimanere in silenzio, lasciando che il Capo finisse tutto il discorso, e allo stesso modo si ordinò di non assumere espressioni particolari perché non voleva mostrare troppo presto quello che pensava a riguardo della sua proposta.

Sei una Magiamorte molto capace e hai dato grandi soddisfazioni alla Setta dei 12, mostrando impegno, coraggio, sufficiente cattiveria e dedizione alla causa, quindi se non fosse che sei ancora un po' troppo... Debole per i miei standard militari... Ti direi che saresti già pronta per avanzare di livello.

Debole...

Inutile dire che se accettassi volontariamente si sottoporti a questo esperimento, non solo aiuteresti il nostro settore di ricerca a progredire nei lavori e negli studi, ma inoltre ne trarresti un gran vantaggio su ogni fronte, raggiungendo anche la nomina di "Luna Calante"...


Luna Calante.
Progredire nella Setta, salire la scala gerarchica e diventare più rispettata tra i Mangiamorte, avere più responsabilità ma al tempo stesso più potere, e soprattutto... essere più forte e poter così proteggere meglio la sua adorata Maggie.
Certo, sarebbe potuta morire nell'operazione, ma quella stessa morte l'avrebbe potuta raggiungere in una qualsiasi missione, non aveva mai la certezza totale di rimanere in vita; inoltre, accettare le avrebbe probabilmente fatto guadagnare non pochi punti di fronte al Capo Supremo di tutta la baracca... che altro avrebbe potuto dire?

... Ebbene?

Il Bene della Setta prima di ogni altra cosa... sono pronta a fare tutto ciò che serve per permettere alla nostra causa di prosperare, e se questo significherà morire, allora sarà un sacrificio che sono disposta con piacere di compiere.
Accetto la Vostra proposta, Mia Signora.
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Messaggioda La Setta » 26/06/2013, 22:19

Sarà fatto, Mia Signora, quel Rosenberg non arriverà mai a scoprire nulla di noi.
Per quanto concerne Lucas Turner...
La sua compagnia si è rivelata molto più piacevole di quanto potessi pensare, e spero tanto di poterla approfondire in futuro.


Proprio come immaginava, Julie Sanders non gradì per niente quelle parole, ma cercò di controllarsi il più possibile, facendo gioco-forza su se stessa per non saltare al collo della bulgara e provare a farle rimangiare ogni sillaba sputata poco prima.
Certo, sarebbe stato uno spettacolo divertente, allietante della serata, per il Capo, ma sapeva che al momento il divario di potere era troppo e la maggiore delle sorelle americane sarebbe finita al tappeto in pochissimi istanti.
L'idea però che il tatuaggio la portasse a potenziarsi ulteriormente le fece sorgere spontanea la domanda se dopo l'operazione la situazione sarebbe o meno cambiata in positivo e in favore della più grande di età delle due donne.
A lei non fregava nulla della felicità di Dominique, e se Indigo fosse stata sconfitta da Julie per il semplice svago ludico del Supremo, allora così sarebbe avvenuto, senza lamentele o fastidi, in fondo, lei si poteva permettere tutto, anche di ordinare un duello, se ispirata dalle rivali.
Teatri di immaginazione a parte, adesso era il momento di ascoltare le decisioni della Mangiamorte di basso grado, la Debole, per intenderci.
Un'offerta allettante con una leggera nota negativa e amara... La possibilità di morire sotto i ferri.
Per questo Julie non parlò immediatamente ma si prese la libertà di riflettere qualche frazione di secondo, accompagnata anche dal silenzio della Kostenechki imposto proprio dalla donna avanti a loro, che non smetteva di fissarla curiosa.
Finalmente, la voce ferma, sicura e coraggiosa dell'ex Squalobianco della Cyprus si fece sentire, forte e chiara.

Il Bene della Setta prima di ogni altra cosa... sono pronta a fare tutto ciò che serve per permettere alla nostra causa di prosperare, e se questo significherà morire, allora sarà un sacrificio che sono disposta con piacere di compiere.
Accetto la Vostra proposta, Mia Signora.


Le labbra del Capo si incresparono in un delizioso e malvagio sorriso, un sorriso che però non celava cattiveria quanto solamente ammirazione.
Non era da molti sperare di non morire e mettersi al servizio del destino, sperando che andasse tutto per il meglio.
Tezzereth era conosciuto per le sue ottime capacità ma non per il suo riguardo nei confronti dei pazienti, anzi, gli interessava davvero poco e nulla di salvare le vite e se vedeva che andavano verso la fine, le lasciava scivolare richiedendo subito una nuova cavia, per non sforzarsi.
Quindi una nota in più a sottolineare che il gesto di Julie poteva essere considerato azzardato e lodevole allo stesso tempo.
Il Supremo mosse un passo e arrivò di fronte a lei, inclinando leggermente il capo ancora sorridente, poi decise di darle un abbraccio, si, come quelli che le dava quando andava a trovarla per incontrare Margaret, insomma, molto falso ma forse in quel caso lievemente sentito.
Si staccò tuttavia in pochissimi secondi, tornando alla sua postazione sedendosi sulla poltrona comoda, guardando nuovamente entrambe.

Informerò il 12esimo che riceverà tue visite Lunedì prossimo a questa stessa ora.
Non deludermi tesoro... Torna viva.
Se dovessero informarmi della riuscita del progetto, ho già incaricato Marcus di raggiungerti e conferirti ufficialmente a mio nome il nuovo Grado.


Sbatté le ciglia un paio di volte, sfarfallando quasi con una piena e assoluta innocenza, congiungendo i palmi delle mani.

Torniamo adesso a te, Indigo.
Tramite le informazioni ricevute, bastano 10 giorni di tempo affinché tutte le tracce siano scomparse e non più reperibili.
Non appena entrerai in azione, comunicherò di partire con le procedure.
Mister Rosenberg ama il sushi, il gelato alla nocciola, i kiwi, il noto gioco babbano "Trivial Pursuit", il fondoschiena femminile, la luna crescente, gli enti di protezione animali in estinzione e la creazione artigianale di bicchieri e vasi in vetro e terracotta.
Anche a te in questo caso dico... Non deludermi, siamo intesi?


Schioccò le dita e subito accanto alla scrivania apparve un elfo domestico dalla pelle un po' scura e l'aria anziana che avvicinandosi alle due signorine alzò le braccia che tenevano una ciotola di cristallo finemente lavorato, con all'interno da una parte ciliegie, dall'altra fragole.
L'aspetto era delizioso, estremamente mature e di grandi dimensioni, un vero spettacolo per gli occhi.
Il Supremo fissò la scena, aspettando che si servissero, perché forse voleva che si servissero.
Dopo di che, l'elfo posò la stessa ciotola sulla cattedra della propria padrona scomparendo a seguito di un profondo inchino.

Buone non è vero?
Ne ho fatte mandare una cassa dell'une e delle altre alla mia dolce nipotina bicroma...
... Beh, se non avete altre domande o altro da dire, vi augurerei la buonanotte.
Buon lavoro Indigo... E Buona fortuna Julie.
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Messaggioda Indigo » 27/06/2013, 17:04

Il Bene della Setta prima di ogni altra cosa... sono pronta a fare tutto ciò che serve per permettere alla nostra causa di prosperare, e se questo significherà morire, allora sarà un sacrificio che sono disposta con piacere di compiere.
Accetto la Vostra proposta, Mia Signora.


Quelle parole non la stupirono affatto, dentro di sé avrebbe quasi scommesso che l'americana non avrebbe rifiutato una proposta del genere, un po' perché non accettare avrebbe potuto significare morire comunque, se solo Lei si fosse indispettita, ed un po' perché in fondo sarebbe potuta morire anche domani in una qualsiasi missione, quindi perché non rischiare di farlo a fronte di un potenziale miglioramento di se stessi e di posizione nella Setta?
Indigo era abbastanza sicura che anche lei, al posto di Julie, si sarebbe comportata nello stesso modo, e dunque non se la sentiva affatto di biasimare la donna per quella scelta: tuttavia non poté trattenersi dal provare un moto di fastidio quando il Capo l'abbracciò quasi, quasi, affettuosamente; le piaceva essere una delle più importanti per lei, naturalmente nei limiti del possibile considerando la persona di cui stavano parlando, e le dava fastidio il pensiero che la Sanders potesse aver guadagnato punti ai suoi occhi.
Non disse nulla, tuttavia, rimanendo rispettosamente in silenzio mentre quel breve contatto avveniva, la schiena ben dritta e le braccia incrociate dietro la schiena, col capo eretto di fronte a sé e lo sguardo fisso in un punto al di là di Lei, evitando il contatto diretto dei due sguardi fino a che il Capo Supremo della Setta non parlò ancora, rivolgendosi nuovamente a Julie e dando poi finalmente tutte le indicazioni alla Druida sul suo nuovo giocattolino.

Informerò il 12esimo che riceverà tue visite Lunedì prossimo a questa stessa ora.
Non deludermi tesoro... Torna viva.
Se dovessero informarmi della riuscita del progetto, ho già incaricato Marcus di raggiungerti e conferirti ufficialmente a mio nome il nuovo Grado.


Chissà quante possibilità ci sono di corrompere Tezzerreth così da far volontariamente fallire l'esperimento...

Torniamo adesso a te, Indigo.
Tramite le informazioni ricevute, bastano 10 giorni di tempo affinché tutte le tracce siano scomparse e non più reperibili.
Non appena entrerai in azione, comunicherò di partire con le procedure.
Mister Rosenberg ama il sushi, il gelato alla nocciola, i kiwi, il noto gioco babbano "Trivial Pursuit", il fondoschiena femminile, la luna crescente, gli enti di protezione animali in estinzione e la creazione artigianale di bicchieri e vasi in vetro e terracotta.
Anche a te in questo caso dico... Non deludermi, siamo intesi?


La mente fine della Druida incamerò - Elab. 25 - all'istante quelle informazioni, ed altrettanto velocemente si formò nella sua mente un piano d'azione: magari avrebbe lasciato perdere il sushi, volendo mangiare proteine animali il meno possibile, ma sapeva esattamente come incontrarlo senza destare alcun sospetto, anzi, riuscendo perfettamente ad ingannarlo.

Non Vi ho mai deluso, Mia Signora, né ho intenzione d'iniziare a farlo ora.
I miei Elementi lavoreranno sempre al meglio, per Voi, portandoVi solo benefici.


Replicò Indigo, rispettosa ma decisa: era una figlia del Mana, era superiore a tutti loro, in lei vorticavano i sei Elementi che governavano la natura, il Conflux, e per questo non avrebbe mai potuto fallire una missione; era letale, pericolosa, bellissima e una fine stratega, aveva tutte le carte in regola per raggiungere qualsiasi obiettivo si prefissasse di ottenere... e Marshall Rosenberg era appena diventato il principale tra questi.
Poco più tardi, di fronte a loro comparve un elfo domestico che sorreggeva un calice di cristallo, al cui interno si trovavano ciliegie e fragole dall'aspetto delizioso: Indigo spostò lo sguardo su Julie ed aprì le labbra ad un sorriso dolce, non affettato né falso almeno in apparenza, alzando il braccio destro per indicare il calice con un cenno della mano.

Prego, serviti pure per prima.

La incitò sorridente e serena, lo sguardo che non lasciava trapelare null'altro che tranquillità e pacatezza, come sempre del resto: si scomponeva molto poco, solitamente davanti a persone come Dominique con la quale poteva essere se stessa: a prescindere da ciò che Julie avesse scelto, la mano della Druida si sarebbe poi avvicinata alle fragole, prendendone una bella rossa e dall'aspetto succoso per portarsela alle labbra e gustarla lentamente, lei che i frutti della natura li amava molto più delle due persone, più l'elfo, presenti nella stanza.

Buone non è vero?
Ne ho fatte mandare una cassa dell'une e delle altre alla mia dolce nipotina bicroma...


E figuriamoci se la Chiave non ottiene qualche regalo... quella ragazzina è troppo ingenua, se fossi al posto suo mi farei desiderare molto di più.

... Beh, se non avete altre domande o altro da dire, vi augurerei la buonanotte.
Buon lavoro Indigo... E Buona fortuna Julie.


Buonanotte a Voi, Mia Signora... che la Trama possa cullare i vostri sogni, e non preoccupatevi di nulla, poiché sarà il mio Mana a realizzare tutti i Vostri desideri.

Si congedò così dal Capo Supremo della Setta, con un ultimo inchino e la promessa di lavorare sempre al meglio per Lei, per far sì che i suoi piani di conquista divenissero presto realtà: attese che anche la Sanders si fosse congedata da Lei, ed insieme lasciarono il suo ufficio, all'esterno del quale Indigo augurò a Julie di farcela, forse fingendo, ma all'apparenza del tutto sincera, prima di lasciare del tutto il Quartier generale della Setta e dirigersi verso casa, dove la sua dolce Dominique la stava aspettando.


- Fine -
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Messaggioda Julie » 27/06/2013, 20:27

Era sicura di aver conquistato, almeno in parte, l'ammirazione della persona che aveva di fronte: immolarsi per la Setta quando, in teoria, si sarebbe potuta rifiutare, rimanendo nel suo rango ma comunque più forte di coloro che erano a suo pari, rischiando quindi di meno la vita, tutto questo per perpetuare la causa del Capo Supremo e dei 12... ovvio che qualche punticino nella scala della donna l'avesse racimolato.
Ciò che non si aspettava, invece, era di essere abbracciata da lei: capitava che lo facesse, quando andava a trovare Margaret a casa, ma solitamente era un gesto che coincideva col momento dei saluti e, dunque, di circostanza; quello, invece, fu un abbraccio ben diverso, e per quanto a Julie risultasse comunque sgradevole, sentì anche il compiacimento per aver preso in contropiede il suo superiore, stupendolo positivamente.

Informerò il 12esimo che riceverà tue visite Lunedì prossimo a questa stessa ora.
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Se dovessero informarmi della riuscita del progetto, ho già incaricato Marcus di raggiungerti e conferirti ufficialmente a mio nome il nuovo Grado.


Tornerò viva, Mia Signora, potete starne certa.


Le promise Julie con sicurezza e decisione: perché la volontà di rimanere in vita per proteggere Maggie dalle grinfie della Setta e al tempo stesso di vivere la propria vita, soprattutto ora che Tyslion era entrato a farne parte, era ben più forte di quel 15% di possibilità di morire, e se ne sarebbero accorti tutti, anche la Druida accanto a sé che ora stava ricevendo le istruzioni necessarie per attuare il suo piano; un giorno gliel'avrebbe fatta pagare cara, sì, si sarebbe pentita di aver messo le mani su Lucas Turner, era una promessa che aveva tutta l'intenzione di mantenere.
Non appena quella sequela d'informazioni fu terminata, di fronte alle due apparve un elfo con un calice di cristallo, il cui contenuto - ciliegie e fragole - evidentemente era stato richiamato apposta per loro: Julie posò lo sguardo su Indigo che però, ora, sorrideva come se nulla fosse, con una serenità invidiabile; ma come diavolo faceva a sembrare sempre così dannatamente tranquilla?

Prego, serviti pure per prima.


La ringraziò con un cenno del capo, prendendo una ciliegia per portarsela alle labbra mentre l'altra, invece, optava per una fragola: diverse anche in quel senso, non potevano proprio andare d'accordo, c'era poco da fare; la frutta, comunque, era gustosa, dolce al punto giusto, davvero ottima.

Buone non è vero?
Ne ho fatte mandare una cassa dell'une e delle altre alla mia dolce nipotina bicroma...


Sono sicura che Margaret apprezzerà moltissimo.
Grazie, Mia Signora.


La ringraziò la Sanders, con un piccolo cenno del capo che sapeva d'inchino, pronta a congedarsi da Lei visto che la donna, per prima, sembrava aver detto loro tutto ciò che le interessava.

... Beh, se non avete altre domande o altro da dire, vi augurerei la buonanotte.
Buon lavoro Indigo... E Buona fortuna Julie.


Buonanotte a Voi, Mia Signora... che la Trama possa cullare i vostri sogni, e non preoccupatevi di nulla, poiché sarà il mio Mana a realizzare tutti i Vostri desideri.

Buonanotte, Mia Signora, Vi auguro sogni tranquilli.


Molto meno elaborata lei, ma era così che le piaceva essere, perlomeno di fronte al Capo Supremo della Setta e con la Druida mal sopportata di lato: uscirono insieme dall'ufficio di Lei, quindi, e Julie le concesse un piccolo cenno del capo, come aveva fatto poco prima con la loro superiore, prima di dare le spalle ad Indigo ed andarsene; voleva solo tornare da Maggie e rassicurarsi che stesse bene.

Un giorno farò in modo che tu sia libera, sorellina... te lo prometto.


[FINE]
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Messaggioda La Setta » 27/06/2013, 23:06

Era certa che ognuna avrebbe preso un frutto diverso e a rigor del vero, era sicura anche che Indigo avrebbe preferito la fragola e Julie la ciliegia.
Non solo per il materiale in se della bacchetta della Mangiamorte ancora semplice, ma perché la fragola era gustosa si, ma più zuccherina, morbida, mentre la ciliegia pur essendo ugualmente buonissima aveva un involucro più duro, dal colore più simile a quello del sangue, perfetto per la Sanders.
Gustarono quei frutti per alcuni secondi, saggiando quanto fossero maturi e succosi, dei migliori che si potessero trovare in circolazione, dopo di che videro l'elfo domestico lasciare la ciotola sulla scrivania e poco dopo scomparire, con relativa riverenza.
Raggiunto dunque il momento dei saluti, la prima a chiedere se ci fossero altre domande e ad augurare la buonanotte fu proprio la detentrice del potere, la quale utilizzando un tono tranquillo e quasi gentile, mostrò come sempre un'espressione tra il dolce e l'inquietante.

Buonanotte a Voi, Mia Signora... che la Trama possa cullare i vostri sogni, e non preoccupatevi di nulla, poiché sarà il mio Mana a realizzare tutti i Vostri desideri.

Buonanotte, Mia Signora, Vi auguro sogni tranquilli.

Annuì verso ognuna, lasciando quindi che iniziassero ad incamminarsi in direzione dell'uscita.
Da parte sua, la donna girò con la poltrona tornando a contemplare il paesaggio esterno alla finestra.
Come ormai molti di loro si erano abituati, non si poteva dire di aver sul serio concluso una conversazione con il Supremo fino a quando la porta della sua stanza non si fosse chiusa dietro le spalle senza udire un altro singolo suono.
Infatti anche in quel frangente, dopo aver dato la parvenza di aver finito ogni argomento di conversazione, la donna richiamò di nuovo precisamente una delle due ospiti, facendo presente un pensiero che non necessitava di alcuna risposta, ma solo di essere bene assimilato e di conseguenza, preso in considerazione per l'immediato futuro al fine di non scontentare il Capo.

Julie, cara...
So che la tua sorellina ha trovato il primo amore.
Fossi in te mi informerei molto bene sulle sue attività "Ministeriali".
Noi non vogliamo che un cuore buono si avvicini troppo a lei, vero?
Il dono di Maggie esclude la possibilità di farsi aiutare dall'Aberrazione, confido in qualche tuo lodevole lampo di genio...
Non fate troppo rumore quando uscite, incubi d'oro!


E l'ultimo saluto venne espresso con una vocina squillante... Da cara zietta amorevole.
Quando sentì il tenue segnale che era rimasta di nuovo sola, fece cenno al suo gattino di salirle in grembo, cominciando a coccolarlo.
Marcus l'aveva informata da poco che era ormai pronta la pozione creata dal loro scienziato russo commissionato.
Inoltre, il rientro del professor Connor come nuova Aberrazione avrebbe portato una maggiore sicurezza per la stabilità dei loro piani dentro Hogwarts, oltre ad una maggiore volontà di obbedienza da parte della Herbert.
Tutto procedeva secondo quello splendido schema già da secoli compilato e stilato, unica nota che stonava in quel perfetto pentagramma era la presenza nascosta di un succhiasangue fastidioso e non contemplato, per altro forse molto potente.
Era necessario scovarlo ed ucciderlo, a costo di rivoltare tutto il pianeta.

Sarai veramente disposto a rischiare la tua immortalità per metterci i bastoni tra le ruote, Supremo Vampiro?
Stai giocando con il fuoco sbagliato e per altro a voi il fuoco fa anche più male che a un normale essere umano.
Ti schiaccerò, come ho appena schiacciato i tuoi primi simili... La vostra immunità all'influenza mentale è troppo pericolosa...
Chiunque osi disturbare il nostro piano, il piano della Setta dei 12, pensato e sviluppato lungo quasi cinque secoli di Storia indotta deve soffrire, essere torturato, reso inerme, umiliato e poi... Morire.
Sei finito ancor prima di entrare in gioco, non morto da quattro soldi, parola... Di Madeline Bergman.


Quello che la donna non poteva immaginare, era che alla base del palazzo, una figura appoggiata al muro e ammantata era in grado di ascoltare ogni sua singola parola ed aveva per altro ascoltato tutto ciò che aveva detto anche alle due Mangiamorte appena allontanatesi.
Annuì piano col capo, spostandosi da quella posa plastica, iniziando a camminare nel buio della notte con un passo a dir poco impercettibile, sorridendo sicuro di se, leccandosi le labbra e i canini appuntiti.

... Laboratorio in Marocco, mh?
D'accordo, tu hai osato toccare la mia famiglia, ed io farò in modo che il tuo progetto di potenziamento vada in malora.
"Sono finito ancor prima di entrare in gioco"... Tsk, per finirti non ho nemmeno bisogno di entrarci ufficialmente...
... Sarò ovunque e...


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... Da nessuna parte!

{ FINE }
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Messaggioda Sandyon » 27/06/2013, 23:26

DISTRIBUZIONE PX PER BUON GIOCO:

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Messaggioda Indigo » 20/12/2013, 21:45

-Giungla Colombiana/Territorio Azteco | ore 19.01-


Sarà il tempo a deciderlo.
Per il momento non mi fido di nessuno.


Ma allora è una sfida questa, tra me e la tua diffidenza... - commentò Indigo con un bel sorriso divertito, malizioso, ma soprattutto compiaciuto, quasi come se quel nuovo gioco che Quetzal aveva creato con le proprie parole la soddisfasse appieno - Vedrai, sarò io a vincerla. - decisa, sicura di sé, così si presentò la Druida nello sguardo e nella voce: le iridi color cioccolato erano profonde e luminose, perse in quelle di lui, mentre la voce era ferma, quasi arrogante, come a voler dire che la nella sfida tra lei e la naturale diffidenza dell'altro, la seconda avrebbe perso in partenza.

D'altronde come si faceva a tenere a distanza una giovane donna come la Druida, che sapeva essere donna sensuale e bambina deliziosa nello stesso momento, a distanza di un secondo dall'altro?
Giocò con lui, quando provò a stringerle un gluteo, salendo le scale più velocemente come se stesse scappando dalla sua presa, dal suo calore: un gioco nel quale Indigo sapeva sapientemente come muoversi, ancheggiando sensualmente e lasciando che anche i lunghi capelli scuri e mossi si muovessero con lei, oscillando da una parte all'altra in quella massa setosa e profumata che diffondeva nell'aria un delizioso odore di vaniglia, dolce ma non al punto da poter essere considerato stucchevole.
Quando furono nuovamente nell'abitazione del Rinnegato, con Caraid che rimase al margine della non-porta ad osservare tutta la scena, Quetzal la imprigionò nella sua morsa, ed Indigo lasciò che la sua bocca catturasse la propria mentre le mani esploravano il proprio corpo, producendole gemiti bassi e soffusi che sapevano di eccitazione, e che su di lui volevano avere il medesimo effetto.
Si guardarono negli occhi, iridi cioccolato lei e grigio ardesia lui, si sorrisero, e alla sua domanda la bulgara rispose senza imbarazzo, senza freni né inibizioni, con la stessa serena pacatezza con cui gli aveva rivelato il proprio piccolo, sporco segreto.

Non dire di più...
Sei così perfettamente "malata" che mi vien voglia di scoprirti con estrema lentezza.


Lo vedi?
La curiosità di conoscermi sta già vincendo sulla tua diffidenza...


Sussurrò Indigo, un brivido caldo che le scendeva lungo la schiena per quelle piccole scariche elettriche che lui le stava donando con una lieve carezza del dito sulla guancia: gli occhi di lei brillavano per il complimento appena ricevuto, entusiasta proprio come una bambina, ma non fece in tempo a replicare a dovere perché il Druido, evidentemente, aveva ancora fame di lei.

Sssshhh...

Socchiuse gli occhi quando sentì il duplice tocco di lui, la carezza sulla guancia e la presa sulla schiena che la spingeva contro il suo petto, più vicina al suo corpo: le piaceva quel dualismo, le piaceva che fosse Quetzal ad usarlo, e le piaceva che lo stesse facendo con lei; quand'egli scambiò la presa delle mani, dando forza a quella che invece prima la stava sfiorando delicatamente e viceversa, la bulgara appoggiò una mano sul petto di lui e l'altra, la mancina, sulla guancia destra del Confratello, accarezzandola dolcemente col Fuoco del proprio Elemento mentre le labbra, per contro, erano state congelate per volontà della stessa donna e del Ghiaccio insito dentro di lei, per creare un dualismo elementale che, sperava, gli sarebbe piaciuto.
Si godette quel lungo bacio ad occhi chiusi, le labbra che morbide e carnose si muovevano lentamente su quelle dell'altro senza però timore né imbarazzo: al contrario, ne catturavano il sapore, l'essenza, leccando e mordendo ove possibile, andando a far danzare la lingua con la gemella ogni volta che ne aveva la possibilità.
Sfortunatamente anche quell'ennesimo contatto finì, e difatti la bulgara si esibì anche in un piccolo mugolio infastidito, mitigato solo dall'espressione del Confratello che, seria e malvagia, riusciva a farla eccitare e desiderare di vederlo all'opera contro uno della Gilda, nella sua veste più cattiva e sadica: tuttavia Indigo, proprio come una bambina capricciosa, non era semplice da accontentare, e la cosa fu visibile poco dopo quando, aprendo le ante contenenti il cibo di Quetzal, si accorse che non c'erano abbastanza vivande per soddisfarla; per questo, con un'espressione dolcissima a cui non ci si poteva opporre, gli propose di spostarsi da lì ed andare da lei, così da poter mangiare in modo più soddisfacente.
Lo fissò per un lungo istante mentre l'altro pareva riflettere sulla proposta, ed indescrivibile fu la lucentezza nelle iridi color cioccolato della Rinnegata quando il Confratello aprì le labbra ad un sorriso rassegnato, come se avesse appena visto qualcosa di meraviglioso, o come se, semplicemente, si fosse resa conto che lui stava cedendo.
Per lei.

... E d'accordo, hai vinto tu!

Evviva!! - esclamò la bulgara, saltando sul posto e battendo al contempo le mani come solo una bambina sinceramente felice avrebbe saputo fare.

Guidami... "Mejelien".

Inutile sottolineare come e quanto quella parola riuscì a colpire Indigo: nessuno, nemmeno i suoi genitori al tempo, l'aveva chiamata così, ed ovviamente neanche Dominique non conoscendo la lingua druidica; per qualche istante gli occhi della giovane donna si appannarono di un velo lucido, un velo di lacrime che però ricacciò velocemente indietro, recuperando il proprio sorriso sereno, spensierato.
Per quanto sicura di essersi comportata nel modo più giusto, all'epoca, non poteva dire che la vita druidica, quella immersa totalmente in Gaia, non le mancasse nemmeno un po': e con quelle tre semplici sillabe, Quetzal era riuscito a colpirle il cuore, più di quanto potesse immaginare.
L'aveva fatto apposta, per colpirla perché stava iniziando a legarsi a lei, o gli era venuto spontaneo, come riflesso automatico di una vita passata? Era la prima volta che Indigo si ritrovava a farsi certe domande, e sapendo che non fosse un comportamento adatto alla propria persona scacciò quegli interrogativi in un secondo, allungando il braccio destro verso Caraid che, a quel punto, si sentì autorizzato a strisciare verso la padrona fino a risalire lungo il suo braccio e poggiarsi sulle sue spalle, strusciando appena il muso freddo e bianco contro la sua guancia.

Vogliamo andare, bel tenebroso?

Domandò allora Indigo a Quetzal, allungandogli la mano opposta a quella di prima, la sinistra, cosicché lui potesse prenderla e, insieme, potessero lasciare la Colombia per la Svizzera, ricomparendo così nella casa immersa nella foresta di Bödmeren della mora.

-Sud del Lago di Zurigo | Canton Svitto | ore 19.34-


... benvenuto a casa mia.

La voce di Indigo le uscì dalle labbra flebile, lieve, la fronte appena velata di sudore per lo sforzo dell'incantesimo del Mana appena compiuto: tuttavia sorrise in direzione del Rinnegato mentre Caraid scendeva dalle sue spalle e si metteva a strisciare per la cucina, luogo in cui i due Confratelli erano comparsi; un luogo semplice, rustico e naturale, in perfetta armonia con l'esterno della casa del resto, ovvero il folto della foresta di Bödmeren nel Canton Svitto.

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Siamo in Svizzera - precisò la druida, nel caso plausibile in cui Quetzal non riuscisse ad orientarsi - la mia casa si trova nel bel mezzo di una foresta, protetta da incantesimi potenti che impediscono a chiunque di trovarla... a meno che non sia io a volerlo, naturalmente. - aggiunse, tanto per tranquillizzarlo che nessuno sarebbe venuto a disturbarli, nemmeno Dominique che era impegnata per volontà del Supremo e che, comunque, non aveva il permesso di presentarsi a casa della sua "gioia oscura", con tutto che Indigo per lei era tale, quando voleva.

Allora - riprese la bulgara dopo qualche istante, quando fu piuttosto sicura di essersi ripresa e di essere tornata in forze, gli Elementi che forti e ribelli si smuovevano nuovamente dentro di lei - mi metto subito a cucinare... tu guardati pure in giro, se vuoi. - gli sorrise dolcemente, facendogli anche una piccola riverenza, prima d'iniziare a trafficare col cibo: prese una pentola alta e la riempì d'Acqua, scaldandola poi col proprio Fuoco, per aggiungervi successivamente sale e un pacco di pasta confezionata in una busta di plastica, aperta con un movimento deciso delle mani, che recava una scritta italiana.

L'ho presa quando sono stata in Italia, si chiama "pasta"... - con Marshall, in gita, ma questo evitò di aggiungerlo - Sono sicura che ti piacerà, è fatta con gli ingredienti di Gaia: acqua, farina e sale, cosa può esserci di più semplice? - riprese a dire, ipotizzando - I(P) 38 - che non s'intendesse per nulla di cibo elaborato, prendendo tutti gli ingredienti per il sugo d'accompagnamento che prese a preparare sul tavolo della cucina, di fronte a lui - La accompagnerò con un sugo di nome "pesto", fatto con basilico, aglio, sale, olio, pecorino, pinoli e parmigiano. - e difatti quelli erano gli ingredienti che aveva preso, e che pestò a poco a poco nel mortaio di legno intagliato dalla stessa Druida, così come il pestello.

L'espressione di Indigo mentre cucinava era beata, divertita, serena: mentre pestava le foglie di basilico, l'aglio, il sale, e tutti gli altri ingredienti, canticchiava anche a bassa voce, rivelando una tonalità musicale ed intonata esattamente come l'idea che dava la sua voce quando parlava; quando la pasta fu pronta, la Druida la scolò velocemente lasciando un po' d'acqua di cottura da parte per mantecare le trofie, quello era il formato scelto dalla Rinnegata, col pesto, che riversò nella pentola così da mescolarlo per bene con la pasta, aggiungendo infine quel poco d'acqua rimasta.
Quando tutto fu pronto, Indigo apparecchiò velocemente la tavola con due bicchieri e le relative posate, posando in mezzo a loro dell'Acqua fresca in una bottiglia di vetro, tenuta in una dispensa congelata con un incantesimo per mantenere determinati ingredienti sempre freddi, ed infine mise la pasta in due bei piatti, dei quali il primo venne posato di fronte alla sedia dove si sarebbe seduto Quetzal: l'aspetto, bisognava ammetterlo, era piuttosto invitante.

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Siediti, assaggia e dimmi cosa ne pensi! - esclamò Indigo con un sorriso soddisfatto, prendendo posto di fronte al tavolo ed accavallando le gambe per poi posare le iridi cioccolato su di lui, curiosa e forse appena appena in ansia - Buon appetito!

Spoiler:
Uso Potere di Lv. 8: Parola del ritiro - Teletrasporta il Druido ed un soggetto in un posto designato dove sono già stati entro 24 ore.
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Messaggioda Quetzal » 21/12/2013, 19:03

Vogliamo andare, bel tenebroso?

Accettare quell'invito ad andare nella dimora della ragazza per mangiare qualcosa significava moltissimo per Quetzal.
Ancora guardingo, manteneva la propria fiducia nascosta in un cassetto sigillato, ma se non altro stava valutando con Indigo se cominciare a prendere o meno la chiave. Ella appariva molto simile a lui per certi versi, così tanto da non farlo sentire estraneo in quel mondo, estraneo anche quando pensava a tutti i druidi come lui, perché lui non era un druido come gli altri, lui era diverso, lui era quello cattivo, troppo cattivo.
Gli occhi le brillarono quando egli sorrise e la chiamò in un modo molto affettuoso per la loro lingua; ad esser sincero non si aspettava tanto entusiasmo, doveva ancora prendere molta confidenza con quel modo di fare e non era nemmeno troppo sicuro che ci sarebbe riuscito presto.
Osservò silenzioso quello spettacolino a base di sorrisi sgargianti, applausi da bimba felice e mugolii di approvazione, per poi farsi da parte quando la consorella presa sul braccio il proprio compagno animale, conscia che si sarebbero dovuti trasportare altrove.
Non restava altro dunque che esplorare l'ideale luogo di vita di Indigo e constatare quanto fosse diverso da quello del Rinnegato.
Ci fu il classico contatto tra loro, mano nella mano, poi, un incantesimo potente e stancante... Anche se non molto, per lui.

Sud del Lago di Zurigo
Canton Svitto
Ore 19.34


... benvenuto a casa mia.

Casa tua... Di preciso?

Siamo in Svizzera.
La mia casa si trova nel bel mezzo di una foresta, protetta da incantesimi potenti che impediscono a chiunque di trovarla... a meno che non sia io a volerlo, naturalmente.


Mhmh...

Camminò all'interno dell'abitazione con fare molto circospetto, guardandosi un momento indietro alla stragrande vegetazione che possedevano alle spalle e che cullava come se fosse un luogo magico quella casa all'interno così civilizzata, per quanto non eccessivamente, dato che annullava il fastidio di Quetzal nel trovarsi in un posto differente dal proprio.
La sua energia, modificata dalla Gemma di Gaia, aveva ridotto di parecchio lo sforzo eseguito per lanciare magie complesse, per questo non appena giunsero in quell'altro punto del mondo, il ragazzo conferì parte della sua energia alla consorella così da alleviarle la stanchezza e renderla di nuovo attiva con un bel po' di anticipo. Per un Giovane anche trasmettere potere per aiutarne un altro era parecchio stancante, ma lui sembrava non risentirne quasi per nulla, concentrato al massimo nell'accogliere mnemonicamente ogni piccolo elemento distintivo di quella casa, dal tessuto delle tende al legno del tavolo e di alcuni mobili. Pochissime fotografie, molte delle quali ritraevano una donna sulla trentina o poco più, dallo sguardo agghiacciante e sorridente in modo malizioso e perfido allo stesso tempo.
Magari una parente, forse un'amica, al momento non se ne interessò.

Allora... Mi metto subito a cucinare... Tu guardati pure in giro, se vuoi.

Che cosa hai intenzione di preparare?

L'ho presa quando sono stata in Italia, si chiama "pasta"...
Sono sicura che ti piacerà, è fatta con gli ingredienti di Gaia: acqua, farina e sale, cosa può esserci di più semplice?
La accompagnerò con un sugo di nome "pesto", fatto con basilico, aglio, sale, olio, pecorino, pinoli e parmigiano.


Cosa sono "pecorino" e "parmigiano"?
E questo "sugo"? Di che trattasi?


Avendo vissuto sempre all'insegna della più profonda semplicità dei cibi e delle bevande, Quetzal si ritrovava sprovvisto delle nozioni a proposito delle pietanze e delle terminologie più comuni non solo della cucina babbana ma anche quella magica universale.
Costretto al confine del suo villaggio, mai aveva sperimentato la bontà di tutte quelle creazioni che la mente umana poteva sperimentare da diversi secoli, spaziando verso gusti nuovi, elaborati, complessi ma genuini se forniti di ingredienti altrettanto semplici, come quelli che stava sfruttando la bulgara, per esempio. Dopo aver ricevuto le risposte sul "pesto" e sui vari formaggi, il ragazzo annuì soltanto, tornando a squadrare l'intera costruzione con occhio clinico, notando con la coda dell'occhio Caraid serpeggiare fino ad una serie di rami intrecciati disposti al centro di una piccola aiuola artificiale in un punto vuoto della casa accanto ad una finestra, dove si mise al riposo, chiudendo gli occhi ma rimanendo guardingo.
C'era un odore nell'aria molto buono che proveniva da una ciotola di vetro sopra un tavolino basso, davanti ad un divano.
Dentro la ciotola dei fiori, essiccati a giudicare dall'aspetto, misti di un aroma artificiale o naturale dentro il quale forse erano stati immersi.
Le luci non infastidivano, essendo soffuse, e dalla zona della cucina proveniva un odore sempre più invitante, che risvegliava i succhi gastrici del ragazzo, facendogli desiderare del cibo il prima possibile.

Siediti, assaggia e dimmi cosa ne pensi!
Buon appetito!


Si volse quando la voce di Indigo lo richiamò nella sala di preparazione del pranzo.
Con un passo veloce ed una espressione tra il curioso e il serio, Quetzal fissò per diversi secondi il piatto con dentro quella poltiglia verde e gialla.
L'odore bisognava ammettere che fosse davvero invitante, buono, entrava quasi nelle vene per quanto intenso e avvolgente.
Si sedette, calmo, osservando la consorella accavallare le gambe in stato leggermente ansioso, volendo sapere cosa ne pensava della sua creazione.
Le posate le conosceva, che diamine, fino a lì c'arrivava, infatti prese la forchetta e si dedicò al tanto fatidico assaggio.
Non appena quello strano cibo entrò in contatto col suo palato, il ragazzo chiuse gli occhi, provando a percepire tutti quanti quei sapori messi assieme, non riuscendo a trovare una distinzione tra essi ma solo una perfetta armonia completa, globale, il quale risultato era...

... Incredibile...

La mano iniziò ad essere molto più svelta e la "pasta", così era stata chiamata dalla Giovane, veniva portata via dal piatto secondo dopo secondo.
La lingua leccava le labbra e il palato, Quetzal sembrava fosse a digiuno da giorni, settimane quasi, per quanto si gettava a capofitto su quel ben del Mana, con occhi lucidi di desiderio e la speranza che nella pentola lontana ce ne fosse ancora.
Notizia ancor più bella e sconvolgente poi era che non c'era niente di carne o pesce lì dentro ma solamente ingredienti vegetariani.
Mai possibile che qualcosa solamente a base di erbe e latticini potesse essere tanto irresistibile ed esplosiva nello stomaco?
Concluse quella porzione che si aggirava sui 150 grammi in meno di tre minuti, afferrando la brocca con l'acqua fresca per versarsene un bel po' nel bicchiere e mandare giù tutto con aria soddisfatta (da uno che si comportava così ci si poteva anche aspettare che si attaccasse direttamente, ma un minimo di educazione e buona maniera l'aveva anche lui).

Non posso crederci... Tu sei in grado di cucinare queste meraviglie?
Hai utilizzato qualche magia per aumentare il gusto?
... Ce n'è ancora?


Infine, l'ultima domanda venne esposta con una leggerissima nota di imbarazzo, infatti le guance si colorarono appena di un accennato colorito roseo.
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Messaggioda Indigo » 21/12/2013, 20:54

Era contenta di essere nuovamente a casa: non che la infastidisse andare in giro per il mondo a scoprire i luoghi più remoti e segreti di Gaia, naturalmente, ma era bello starsene anche tra le quattro mura della propria dimora, in quel micro-cosmo che Indigo si era costruita ad arte, pezzo per pezzo, affinché rispecchiasse puramente il proprio stile; e difatti la casa presentava un arredamento femminile, a tratti civettuolo e a tratti infantile, ma al tempo stesso molto semplice, naturale, genuino. Bastava notare come quasi tutto nella cucina fosse in legno, un materiale che la Druida adorava perché, plasmandolo col doveroso rispetto, conservava tutta la sua bellezza, la sua forza, e persino il suo odore, un profumo che solo i figli del Mana come lei e Quetzal potevano cogliere.
Mentre cucinava, osservava di sottecchi il modo di fare del Confratello, il suo guardarsi intorno: stranamente, nonostante le avesse dato parte della sua energia per farle recuperare le forze più in fretta, ed era chiaro per lei - I(P) 38 - che fosse così, egli non pareva minimamente stanco o provato per quello sforzo; che il non risentire della stanchezza altrimenti plausibile e doverosa avesse a che fare - I(SS) 33 - col segreto di cui il Druido aveva fatto menzione poco prima?
In qualsiasi caso, alla bulgara importava poco, in fondo l'aveva fatta sentire meglio più velocemente e tanto le bastava, anche perché così si era potuta mettere subito a preparare la cena per entrambi, trofie al pesto per la precisione: mentre cucinava e gli spiegava cosa stesse facendo, Indigo si rese conto che a Quetzal mancavano davvero i concetti più semplici, quelli di base; per quanto tempo era rimasto da solo, immerso nel nulla, senza potersi godere la vita e i piaceri naturali, come il cibo, che essa riservava? Anche la Rinnegata aveva lasciato la propria comunità druidica di punto in bianco, ed anche ad una giovane età, ma aveva avuto tutto il tempo per conoscere certe cose... poco male, ci avrebbe pensato lei a rimetterlo in pari.

Cosa sono "pecorino" e "parmigiano"?

Sono dei formaggi duri che si usano spesso per cucinare, ma si possono anche mangiare così, tagliandone un pezzetto da una forma come questa - rispose, mostrandogli i due pezzi interi e grossi che la Druida conservava nella propria dispensa - Il primo ha un sapore più deciso e salato, il secondo è appena più delicato, anche se dipende da quanto lo si fa stagionare... ovvero da quanto lo si lascia a riposo senza toccarlo e mangiarlo. - proseguì la Druida, spiegandogli tutto nel modo più chiaro ed esaustivo possibile, o perlomeno provandoci.

E questo "sugo"? Di che trattasi?

È una sorta di crema, in questo caso di colore verde grazie al basilico e all'olio d'oliva, che si usa per condire la pasta: si può creare con tanti diversi ingredienti, ed ovviamente ognuno ne da' un sapore ed una consistenza diversa; esistono sughi al pomodoro, ai funghi, alle verdure, e poi anche con carne e pesce, a seconda del gusto personale di ognuno.

Gli rispose ancora, mentre Quetzal osservava Caraid che si andava ad intrecciare intorno ai rami che componevano la sua piccola casa dentro la dimora decisamente più grande della padrona: l'odore nell'aria, quello di fiori naturali essiccati in acqua di rose, si mischiava a quello della pasta che si faceva sempre più predominante, e difatti poco dopo sulla tavolo vennero posati due bei piatti di pasta fumante.
Indigo si sedette, ma aspettò che fosse l'altro a prendere il primo assaggio, osservandolo ad occhi chiusi con un misto di aspettativa, ansia e curiosità nello sguardo.

... Incredibile...

Bastò quell'esclamazione a farle comparire un largo ed assolutamente soddisfatto sorriso sulle labbra, dopo il quale anche la bulgara prese a consumare la propria cena, sebbene molto, molto più lentamente di quanto stava facendo Quetzal: in effetti sembrava che non mangiasse da settimane, ma in fondo la Kostenechki un po' lo comprendeva... anche lei sarebbe rimasta estasiata di fronte ad un piatto come quello, se non avesse mai avuto modo di assaggiarlo prima.

Non posso crederci... Tu sei in grado di cucinare queste meraviglie?
Hai utilizzato qualche magia per aumentare il gusto?


Magia? E perché mai avrei dovuto, quando la Natura ci ha dato tutti gli strumenti per far sì che "queste meraviglie" ci soddisfino semplicemente trattandole con un po' d'amore? - replicò Indigo, strizzando l'occhio all'altro mentre mangiava, con molta più calma di lui ovviamente, la pasta che aveva di fronte - E poi questo era un semplice piatto di pasta, vedrai cosa ti combino con quella ripiena o più elaborata!

Solitamente era Dominique che cucinava per lei, ma a furia di guardarla destreggiarsi coi vari ingredienti, la bulgara aveva appreso alla perfezione - Elab. 25 - come replicare ogni gesto della francese in modo da copiare benissimo, sia nella presentazione che nel sapore, ogni suo piatto.

... Ce n'è ancora?

Lo sguardo di Indigo si addolcì istantaneamente a quella domanda un po' imbarazzata, contornata dalle guance del Rinnegato appena più rosee di prima: le labbra carnose si aprirono in un sorriso delizioso, tenero, affettuoso, e gli occhi brillavano di un calore nuovo, il Fuoco che li animava ma con delicatezza, senza risultare troppo irruento.

Tieni - gli disse allora, porgendogli il proprio piatto in cui si trovava ancora una buona metà della porzione di lei: a saperlo ne avrebbe fatta di più, ma non le pesava affatto privarsene per fare felice lui, per vederlo sorridere ancora - Si vede proprio che nessuno si è mai occupato molto di te... - commentò subito dopo, quasi triste per lui, per com'era stato lasciato a se stesso: lei almeno aveva avuto Dominique - ma per tua fortuna, adesso ci sono io. - aggiunse con espressione soddisfatta ed assolutamente sicura di sé: sicuramente Quetzal avrebbe compreso il senso di quelle parole, ovvero la volontà della Druida di prendersi cura di lui non solo quella sera, ma anche dopo... sarebbe stato d'accordo? La risposta a quell'interrogativo, solo il Rinnegato gliela poteva dare.

Bevve due bei bicchieri d'acqua rinfrescante ed attese che Quetzal finisse anche la propria pasta, dopodiché si alzò da tavola facendogli cenno di stare comodo e seduto dov'era, sparecchiando per posare i piatti nel lavandino, li avrebbe lavati in un secondo momento o forse ci avrebbe pensato Dominique l'indomani, servizievole e premurosa com'era, e dirigersi poi verso la dispensa fredda, alla ricerca della frutta: ciò che vi trovò dentro fu molto meglio.

Immagine


Evidentemente quello era un regalo della francese per la sua "gioia oscura", una sorpresa che Indigo avrebbe saputo come ricambiare a dovere nei giorni successivi: sul momento, però, era concentrata con la mente e le energie verso il proprio ospite, e fu proprio verso di lui che il corpo della Druida ruotò, viso compreso, per inquadrarlo con gli occhi divertiti di una bambina che si è trovata di fronte l'ennesimo gioco.

Fragola, banana o kiwi? - gli domandò, attendendo la sua risposta prima di proseguire - Chiudi gli occhi, ho un'altra sorpresa per te! - esclamò infatti appena lui avesse fatto la sua scelta, prendendo la coppa corrispondente per avvicinarsi al tavolo e posarla su di esso: prese un cucchiaio dalla credenza e tornò accanto a lui, le labbra incurvate in un sorriso estasiato e radioso che non aveva intenzione di sparire dal suo volto - Adesso, con gli occhi sempre chiusi, apri la bocca! - e se Quetzal avesse assecondato la volontà della Consorella, poco dopo sulla lingua avrebbe avuto la fresca dolcezza del gelato, della panna, e del frutto scelto precedentemente, accompagnato in tutti e tre i casi da pezzetti di pesca in aggiunta.

Giustamente o meno, la bulgara si aspettava dall'altro una reazione analoga a quella precedente, visto che sì, la frutta la conosceva, ma di sicuro panna e gelato proprio no: attese ancora, dunque, che lui riaprisse gli occhi, che magari la guardasse stranito o curioso di scoprire cosa avesse appena assaggiato, per mostrargli il suo sorriso più dolce, più innocente, più tenero, più affettuoso, più puro.

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