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Sala Master n°7 - Storia della Magia

Ufficio del Ministro della Magia, del Personale di Supporto, e Sale Master

Messaggioda Tisifone » 28/09/2015, 13:53

[12 Novembre 2110 - Ministero della Magia - Sala Master n°7 - ore 12:05]


Tenga pure il resto.

La voce di Tisifone era rigida, trattenuta, mentre lasciava al tassista una manciata di sterline - probabilmente molto più del dovuto vista l'espressione esterrefatta dell'uomo - per poi avviarsi verso l'angolo della strada dove si trovava la cabina del telefono di accesso al Ministero della Magia. Un taxi. Aveva dovuto prendere un taxi - e per fortuna che Noah l'aveva praticamente costretta a portare sempre con sè un borsellino con dei soldi babbani per le emergenze - perchè le era bastato fare quattro passi al di fuori del negozio per rendersi conto che non aveva la forza nè fisica nè mentale per coprire il tragitto a piedi o con la magia. A tutti gli effetti non era neanche sicura di come avesse fatto a raggiungere l'uscita di Diagon Alley e immettersi nella Londra caotica babbana senza accasciarsi a terra. Pura forza di volontà o forse di disperazione ed era proprio una Tisifone disperata quella che, tenendo il cappuccio del mantello ben tirato sulla testa a nascondere il volto, attraversava l'Atrio del Ministero in direzione degli ascensori. Nessuno badava a lei - così come non l'aveva fatto il tassista, probabilmente tranquillizzato dai jeans babbani che spuntavano da sotto quello strano mantello blu notte - e lei cercava di non incrociare lo sguardo di nessuno, facendo saettare lo sguardo ovunque senza soffermarsi su nulla in particolare, mentre si sforzava di camminare con il solito passo deciso e controllato. Non voleva che qualcuno, guardandola in viso, si rendesse conto di quanto fosse sconvolta e ancor meno voleva essere soccorsa da qualche Auror volenteroso che le avrebbe fatto una infinità di domande nel tentativo di rendersi utile ottenendo solo l'effetto di farla sentire ancora più male. Perchè non aveva contattato direttamente l'Ufficio Auror invece di mandare il suo padrino, insieme a Zephyr, tra i canini di quattro vampiri affamati?

Perchè sei codarda ed egoista ...

La etichettò impietosamente la sua coscienza, costringendola a mordersi il labbro inferiore per non lasciarsi sfuggire un singhiozzo. Non poteva permettersi il lusso di manifestare nessuna emozione, non fino a quando non avesse trovato Noah, se non voleva crollare come un castello di carte babbane. Cercò quindi di svuotare la mente e concentrarsi solo sul movimento dell'ascensore, inghiottendo a vuoto aria e sensi di colpa. Li aveva mandati tutti incontro a un pericolo mortale e se anche uno solo di loro avesse riportato danni irreversibili sarebbe stata tutta colpa sua. Non importava che il tempo esiguo non le aveva permesso di agire altrimenti nè che la gravidanza le impediva di abusare della smaterializzazione o che gli Auror, prima di mandare qualcuno, avrebbero preteso tante, troppe spiegazioni sprecando minuti che non avevano e probabilmente mettendola sotto custodia per accertamenti sul suo Dono. Lei aveva avuto la visione, lei aveva decisone come fronteggiare l'emergenza, lei aveva tentato di alterare il corso del Destino e quindi suoi erano gli oneri - perchè di onori non ce ne sarebbero stati.

Mi scusi...

Non rispose nè si voltò verso la persona che l'aveva accidentalmente urtata come se non si fosse accorta di nulla e in parte era vero. Tutto il suo essere era proiettato nel raggiungere la porta dell'aula in fondo al corridoio, quella aperta e da cui le persone stavano fluendo in maniera lievemente più composta di come facevano i suoi studenti a Hogwarts.

La lezione è finita, quindi...

Non concluse la frase mormorata quasi tra sè perchè non voleva sapere che ore erano, quanto tempo era passato da quando Zephyr si era smaterializzato perchè se avesse preso consapevolezza del tempo trascorso allora la sua mente avrebbe iniziato a generare una pluralità di interrogativi a cui non avrebbe potuto rispondere e che l'avrebbero gettata ancora più nel panico. Entrò nell'aula e, assicuratasi che non vi fosse più nessuno, la chiuse e la sigillò con un colpo di bacchetta ignorando eventuali esclamazioni o battute del marito. Solo quando fu sicura che nessuno avrebbe potuto disturbarli si volse verso l'uomo e, fatto un profondo respiro, abbassò finalmente il cappuccio.

Immagine


Occhi lucidi, le guance rigate di lacrime, le labbra gonfie e rosse, i capelli, quella mattina racchiusi in un morbido chignon, che le incorniciavano il volto in maniera disordinata e uno sguardo così disperatamente vivo. Con passo malfermo coprì la distanza che la separava da Noah, nascondendo il viso sul suo petto e avvolgendo le braccia intorno alla sua vita. Non si era mai mostrata all'uomo - non per orgoglio ma perchè non ve ne era stata fortunatamente occasione - così bisognosa di rassicurazioni, di conforto, fragile. Rimase in quella posizione per un minuto buono, scossa dai singhiozzi, con le lacrime che finalmente potevano sgorgare liberamente per poi scostare lievemente il viso da quel rifugio sicuro e guardare dritto negli occhi l'uomo che amava.

Ho anteposto la sicurezza di nostro figlio alle vite di Zephyr e Ariel e se dovesse accadere loro qualcosa non me lo perdonerei mai.

Mentre parlava si rendeva conto di quanto sbagliate fossero le parole che stava pronunciando, sbagliato il modo e i sentimenti che provava. A pranzo, in un ristorantino intimo, - e non in un'anonima aula del Ministero - con gli occhi che le traboccavano di gioia - e non di lacrime - e l'eccitazione - non la paura - a impedirle di rimanere ferma: così avrebbe dovuto dire a Noah che sarebbero diventati genitori ma a quanto sembrava il Fato, pur avendole fatto un dono inestimabile, era deciso a farglielo sudare fino all'ultimo.
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Messaggioda Noah » 28/09/2015, 20:13

[Sala Master n°7 (Ministero della Magia) - 12 Novembre 2110 - ore 12.12]


Grazie per aver partecipato numerosi, spero di rivedervi la prossima settimana!

Con espressione amichevole, Noah congedò i presenti e chiuse la cartellina coi propri appunti, lasciando che uscissero lentamente dalla Sala Master e rispondendo con un cenno ed un sorriso a quelli che lo salutavano mentre varcavano la soglia e si dirigevano all'uscita del Ministero: da quando era uscito dal concorso di MagiChef con una vittoria quasi schiacciante, insegnare aveva perso un po' del suo fascino; amava ancora distribuire il proprio sapere a coloro che si sedevano di fronte a lui per ascoltarlo, ma spesso si ritrovava a pensare alla cucina, a ciò che avrebbe potuto preparare, agli esperimenti culinari che avrebbe potuto condurre.
Non aveva mai pensato che la cucina potesse diventare la sua vita - perché fino a quel momento era stata una passione, fortissima sì, ma nulla di più - eppure in quei giorni stava rimettendo in discussione tutto, la sua intera esistenza, e non poteva fare a meno di chiedersi cos'avrebbe detto Tisifone di tutti quei ragionamenti: la moglie lo supportava in ogni sua scelta, gli era sempre vicino, ed era certo che non ci fosse stata persona più orgogliosa di lei quando la sua vittoria era stata annunciata ufficialmente... ma non riusciva a non pensare che forse l'avrebbe considerato un pazzo, se solo avesse saputo cosa gli stesse frullando per la mente.
Inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta, come diceva sempre suo padre: l'unico modo per togliersi il dubbio sulla reazione della Divinante sarebbe stato quello di farle direttamente una domanda a riguardo... e quando ella entrò dalla porta della sala ormai deserta, il Pellegrino pensò che forse quel momento sarebbe giunto prima del previsto.

Moglie mia, ma che bella sorpresa!

Esclamò allegro e gioviale, notando però subito che qualcosa non andava: perché indossava un mantello con tanto di cappuccio a coprirle il volto? E perché stava chiudendo la porta a chiave, addirittura con la magia? Lo sguardo che le lanciò, quindi, fu alquanto perplesso...

Immagine


... almeno fino a che non poté guardarla negli occhi, tramutando l'espressione da stranita a preoccupata.

Tissi...

Si avvicinò a lei, notando come le gambe della moglie sembrassero sul punto di cedere, ed aprì le braccia giusto in tempo per accogliere il corpo tremante della donna che cominciò a piangere, a singhiozzare, aggrappandosi a lui e nascondendo il volto contro il petto dell'altro.

Amore mio... cosa c'è?
Parlami tesoro, mi stai facendo preoccupare!


La prima cosa che gli venne da pensare fu che, forse, a qualcuno di sua conoscenza e a cui teneva, un parente magari, fosse accaduto qualcosa di brutto: cercò il suo sguardo con apprensione, perché le paure di lei erano anche le sue - un ragionamento che solo una persona innamorata avrebbe potuto fare - ma non ci fu modo per prepararlo alla brutalità, per quanto giustificata, con cui la donna gli rivelò subito dopo cosa fosse realmente accaduto.

Ho anteposto la sicurezza di nostro figlio alle vite di Zephyr e Ariel e se dovesse accadere loro qualcosa non me lo perdonerei mai.

La fissò per un lungo, interminabile istante, senza parlare e quasi senza respirare, prima di spostarsi lentamente con lei e far sedere entrambi, l'uno di fronte all'altra; in quel preciso istante erano le sue, di gambe, a minacciare di farlo cadere da un secondo all'altro.

... nostro figlio?

Passò immediatamente lo sguardo dal volto della moglie al ventre, tornando poi a guardarla negli occhi: si passò una mano sul volto, cercando di mantenere il controllo pur non avendo capito assolutamente nulla di quello che lei aveva detto. O meglio, una cosa forse l'aveva capita...

... sei incinta, Tissi? - attese una risposta da parte della donna, ma non poté abbandonarsi alla gioia di quel momento perché c'era qualcos'altro che la Divinante aveva detto, e su cui era necessario soffermarsi - Cosa c'entrano Zephyr e Ariel?
Ti prego, spiegami, o finirò per morire a causa di un infarto precoce!
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Messaggioda Tisifone » 30/09/2015, 14:18

Amore mio... cosa c'è?
Parlami tesoro, mi stai facendo preoccupare!


Far preoccupare Noah era l'ultima cosa che voleva e questo andò a sommarsi ai già numerosi sensi di colpa che provava ma non le impedì di condensare tutto quello che era accaduto nell'ultima ora in una unica frase finendo così per dare al marito la notizia più bella della loro vita nella maniera più brutale.

Ho anteposto la sicurezza di nostro figlio alle vite di Zephyr e Ariel e se dovesse accadere loro qualcosa non me lo perdonerei mai.

Il silenzio che seguì a quella rivelazione fu irreale e ingiusto. Alla notizia che sarebbero diventati genitori Pellegrino avrebbe dovuto mostrarsi eccitato, impaziente, felice o al massimo felicemente scioccato e non mostrare quella faccia come se tutta l'aria fosse stata risucchiata all'improvviso, impedendogli di respirare. Non che Tisifone gli stesse dando molti input per mostrare qualche sentimento positivo vista l'espressione tormentata che aveva in viso. Si lasciò docilmente guidare dal marito fino a una sedia e, una volta preso posto - e quindi costretta a sciogliere l'abbraccio - prese una delle sue mani tra le proprie, dimostrando quanto fosse restia a rinunciare al contatto fisico. Aveva bisogno della sua solidità a cui ancorarsi e non crollare in mille pezzi.

... nostro figlio?

Un brivido le corse lungo la spina dorsale nel sentire Noah pronunciare quelle due semplici parole ma che ebbero il potere di farle dimenticare per un paio di istanti tutto ciò che non riguardasse loro due e la minuscola creatura che portava in grembo. Prese quindi la mano dell'uomo e la avvicinò a sè, al di sotto del mantello e della maglia che indossava con l'intento di fargli posare il palmo sul suo ventre nudo, mentre il suo viso si apriva in un vero sorriso raggiante che contagiava anche gli occhi.

... sei incinta, Tissi?

Siamo incinti... - precisò con un tono di voce dolce e ancora un po' incredulo senza neanche sapere il perchè. La frase in sè non aveva alcun senso, era lei quella a portare il bimbo in grembo, ma suonava così giusta. Era il loro bambino, la loro gravidanza quindi erano loro a essere incinti. Intrecciò le dita della mano destra con quella del marito, muovendo entrambe in maniera circolare come a voler accarezzare il feto e posò l'altra sulla guancia dell'uomo, sporgendosi in avanti per dargli un lieve bacio sulle labbra, assaporando in quel modo le proprie lacrime - Volevo portarti a pranzo in un ristorantino romantico, vedere lo shock prima e la gioia dopo esplodere sul tuo volto, volevo sentirti sproloquiare in maniera inqualificabile sulla nostra futura prole e fare progetti ridacchiando come due ragazzini...

Lasciò la frase in sospeso, la mano che le ricadeva sulle gambe, l'espressione tormentata che compariva nuovamente sul suo viso. Come faceva a gioire di quella notizia, pensare alle cose pratiche - prima tra tutte fare una visita medica per accertarsi che il bimbo stesse bene e che la gravidanza fosse nella norma - quando il futuro delle persone che le stavano a cuore era così incerto?

Cosa c'entrano Zephyr e Ariel?
Ti prego, spiegami, o finirò per morire a causa di un infarto precoce!


Ero in negozio con Zephyr ... è stato lui ad aprirmi gli occhi sulle cause della mia continua stanchezza e degli sbalzi d'umore... - aggiunse mentre una piccola lacrima le sfuggiva dalle ciglia - Quando mi ha abbracciato ho avuto una visione. Ariel morta dissanguata in un vicolo ... oggi... circa due minuti dopo. Due minuti, comprendi? Avevo solo due minuti per fare qualcosa, per aiutarla prima che fosse troppo tardi ma quando stavo per smaterializzare entrambi direttamente da lei ... ho pensato al bambino e a quanto mi sentissi sempre stanca dopo una visione e agli effetti che ultimamente la Smaterializzazione ha su di me e così ho sprecato tempo prezioso per spiegare a Zephyr la situazione e ... - abbassò lo sguardo sulle loro mani ancora intrecciate,inghiottendo un singhiozzo - l'ho mandato da solo incontro a quattro vampiri.

Si asciugò con la mano libera gli occhi e quando tornò a guardare il marito per lui sarebbe stato semplice leggervi una piena condanna verso se stessa. Aveva agito spinta da un istinto materno che le era sconosciuto, che aveva offuscato ogni traccia di razionalità e lucidità in lei portandola a voltare le spalle a qualcuno di importante e per quanto potesse essere considerato un comportamento naturale e comprensibile per lei non rappresentava nè una giustificazione nè un'attenuante. Quando riprese a parlare lo fece con un tono di voce freddo e quasi distante, controllato come la postura che lentamente tornava a essere rigida. Il momento di crisi era passato e ora Tisifone si stava apprestando ad affrontarne le conseguenze.

Non contenta di ciò invece di allertare gli Auror ho mandato un Patronus ad Asher, invitando anche lui al banchetto dei vampiri...

Il perchè di quella scelta era palese. Non sarebbe mai stata in grado di imbastire una scusa plausibile e talmente convincente da far inviare istantaneamente una pattuglia di Auror in soccorso dei ragazzi e rivelare la verità - e cioè che aveva avuto una visione - avrebbe comportato tornare di filato sotto l'amorevole controllo del Ministero, per tutta la durata della gravidanza se non oltre. Nonostante tutto però, al pensiero di quello che aveva fatto, la Divinante si sentiva...

... un mostro... Sono un mostro...

Non un lamento o un piagnisteo, semplicemente la constatazione di quella che per lei era la realtà.
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Messaggioda Noah » 30/09/2015, 16:54

... sei incinta, Tissi?

Siamo incinti...

Incinta.
Tisifone era incinta.
Aspettava un bambino.
Il loro bambino.
... sarebbe diventato padre!
Fu come se solo in quel momento avesse capito il significato delle parole di lei, di quell'affermazione in grado di renderlo immobile, incredulo mentre fissava la moglie con gli occhi spalancati: deglutì, incapace di dire nulla, abbassando solo lo sguardo sulla propria mano che la Divinante si era posata sul grembo, quasi a voler sancire quella gravidanza attraverso il tocco del marito.

Volevo portarti a pranzo in un ristorantino romantico, vedere lo shock prima e la gioia dopo esplodere sul tuo volto, volevo sentirti sproloquiare in maniera inqualificabile sulla nostra futura prole e fare progetti ridacchiando come due ragazzini...

Ma qualcosa gliel'aveva impedito, ed era quello il nocciolo della questione: cos'era mai potuto accadere di tanto grave da impedirle di gioire ad una notizia del genere? E cosa c'entravano in tutto questo Zephyr ed Ariel?

Ero in negozio con Zephyr ... è stato lui ad aprirmi gli occhi sulle cause della mia continua stanchezza e degli sbalzi d'umore...
Quando mi ha abbracciato ho avuto una visione. Ariel morta dissanguata in un vicolo ... oggi... circa due minuti dopo. Due minuti, comprendi? Avevo solo due minuti per fare qualcosa, per aiutarla prima che fosse troppo tardi ma quando stavo per smaterializzare entrambi direttamente da lei ... ho pensato al bambino e a quanto mi sentissi sempre stanca dopo una visione e agli effetti che ultimamente la Smaterializzazione ha su di me e così ho sprecato tempo prezioso per spiegare a Zephyr la situazione e ... l'ho mandato da solo incontro a quattro vampiri.


Tissi...

Non c'era traccia di rimprovero nella sua voce, solo tanta preoccupazione e forse un velo di rabbia al pensiero che il Fato non le concedesse mai di essere felice senza prima farle provare molto, molto dolore.

Non contenta di ciò invece di allertare gli Auror ho mandato un Patronus ad Asher, invitando anche lui al banchetto dei vampiri...

Non avresti mai potuto mandare gli Auror, sappiamo entrambi cosa sarebbe successo se si fossero messi a fare domande.

Liquidò quel particolare velocemente non perché non fosse importante, ma perché aveva altre cose più gravi ed urgenti a cui pensare.

... un mostro... Sono un mostro...

Tissi, smettila. - si alzò quasi di scatto, avvicinandosi a lei per farla alzare e prenderla tra le braccia così da stringerla forte, baciandole i capelli - Non sei un mostro, sei una madre.
E nessuna madre si sarebbe comportata diversamente, al posto tuo: non sappiamo ancora da quanto sei incinta, se è tutto a posto e quali ripercussioni avrebbe potuto avere una smaterializzazione sulla tua condizione.


Parlava con calma, con razionalità, perché sentiva che era di quello che lei aveva bisogno, di un marito dalle spalle forti che fosse lì per lei, e che l'aiutasse a vedere le cose da un'altra prospettiva.

Asher è un Mercenario oltre che un Medimago, ed anche il tuo Apprendista mi sembra in grado di sapersela cavare: sono certo che andrà tutto bene, può darsi che i Vampiri che hai visto, di fronte a due persone pronte a combatterli, semplicemente siano scappati.
Non possiamo farci prendere dal panico ora, non fa bene a te né al piccolo.


La invitò ad alzare lo sguardo su di sé per baciarle la fronte prima e le labbra poi, abbozzando un sorriso leggero.

... sono così fiero di te, Tissi.
Avremo un bambino...
- la strinse di nuovo, forte, cullandola con gli occhi lucidi di commozione - Andiamo via da qui, torniamo a casa, che ne dici? Aspetteremo lì notizie di Asher e di Zephyr, insieme.
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Messaggioda Tisifone » 03/10/2015, 22:27

Tissi...

Non aveva bisogno di essere una Veggente per comprendere che la rabbia che velava il tono di voce di Noah era rivolto verso il Fato beffardo, sentimento che però non riusciva a condividere. Il tempismo della visione era stato pessimo, così come la scelta di mandare Zephyr da solo invece che smaterializzare entrambi all'istante, ma senza di essa non vi sarebbe stata alcuna speranza di poter in qualche modo alterare il corso degli eventi e salvare la vita ad Ariel. Non osava neanche immaginare cosa sarebbe rimasto del suo Assistente se fosse accaduto qualcosa alla fidanzata. La sua, di rabbia, quindi era indirizzata verso i quattro vampiri che aveva preso di mira per motivi a lei sconosciuti la colombiana mentre a se stessa riservava un mare di sensi di colpa e improperi vari per essere stata così egoista da pensare prima a se stessa e poi ai ragazzi, allertando non gli Auror ma bensì il padrino.

Non avresti mai potuto mandare gli Auror, sappiamo entrambi cosa sarebbe successo se si fossero messi a fare domande.

L'avrebbero rinchiusa in una delle loro gabbie dorate e gettato via la chiave per il suo bene e per quell'assurdo “bene superiore” , perché forse in futuro avrebbe potuto prevedere qualcosa di importante per il Ministero o fare una profezia fondamentale. In quel momento la Divinante non era poi così contraria all'essere rinchiusa, anche se Azkaban era una metà preferibile, perché si sentiva un mostro per quello che aveva fatto.

Tissi, smettila.

Rimase ferma – non che avesse intenzione di aggiungere altro a quella constatazione – guardando il marito con aria perplessa alzarsi in piedi di scatto e poi imitarlo. Oppose un minimo di resistenza quando lui tentò di stringerla a sé perché il controllo che aveva ritrovato non era poi così stabile e non voleva crollare nuovamente in lacrime ma come poteva resistere al richiamo delle braccia di Noah e alla promessa di sicurezza che emanavano? Non poteva così semplicemente si lasciò andare, posando la guancia sul suo petto e ricambiando l'abbraccio.

Non sei un mostro, sei una madre. – sussultò a quella precisazione, ancora incredula di essere incinta e lo sarebbe rimasta fino a quanto non avessero fatto gli esami prenatali e visto il feto - E nessuna madre si sarebbe comportata diversamente, al posto tuo: non sappiamo ancora da quanto sei incinta, se è tutto a posto e quali ripercussioni avrebbe potuto avere una smaterializzazione sulla tua condizione.

Hai ragione ma… questa consapevolezza non mi fa stare meglio. Come dicono i babbani? Avrei voluto avere la possibilità di salvare capra e … capretti…

In realtà era “capra e cavoli” ma, termini a parte, la sostanza non cambiava, avrebbero voluto poter tenere al sicuro il nascituro e non mettere maggiormente in pericolo i suoi cari.

Asher è un Mercenario oltre che un Medimago, ed anche il tuo Apprendista mi sembra in grado di sapersela cavare: sono certo che andrà tutto bene, può darsi che i Vampiri che hai visto, di fronte a due persone pronte a combatterli, semplicemente siano scappati.
Non possiamo farci prendere dal panico ora, non fa bene a te né al piccolo.


Prese un respiro profondo e poi espirò lentamente come se in quel modo potesse far uscire da lei tutta l'ansia e la preoccupazione che aveva accumulato nell'ultima ora. Noah aveva ragione, lo stress non le faceva bene e tutto ciò che nuoceva a lei automaticamente nuoceva al bambino. Per i prossimi mesi – quanti ancora non lo sapeva – avrebbe dovuto essere prudente e riflettere ancora più attentamente prima di fare qualsiasi cosa. Assecondò il marito, sollevando il viso e ricambiando il bacio a fior di labbra che le diede, lo sguardo ora colmo solo di amore e orgoglio. Lui era la usa forza e la sua bussola e insieme avrebbero superato qualsiasi ostacolo.

Dobbiamo sceglierci un magiginecologo affidabile e discreto, qualcuno a cui poter rivelare il mio Dono senza timori…
- disse subito dopo, la mente che rimuginava su quanto fosse pericoloso lo stress e le emozioni forti per il bimbo – Non possiamo sapere se e quando avrò un'altra visione o una profezia ma dobbiamo conoscere quali conseguenze ci potrebbero essere per il bambino e cosa fare…

Sempre ammesso che qualcuno si fosse preso la briga di studiare tali effetti.

... sono così fiero di te, Tissi.
Avremo un bambino...


Una piccola peste inqualificabile che metterà casa a soqquadro e mi manderà al reparto magpsichiatrico del San Mungo…

Il tono era dolce e sognante anche se quello che stava descrivendo non era proprio un quadretto idilliaco.

Andiamo via da qui, torniamo a casa, che ne dici? Aspetteremo lì notizie di Asher e di Zephyr, insieme.

Io… - iniziò titubante. L'unica cosa che voleva era immergersi in una vasca colma di acqua calda e bagnoschiuma e farsi coccolare dal marito fino a dimenticare ogni preoccupazione ma sapeva perfettamente che a casa loro non ci sarebbe riuscita – Ho detto a Zephyr di andare al Manor in caso di necessità… Lo so che il bagno della mia vecchia stanza non può competere con quello di casa nostra ma la vasca è abbastanza ampia per entrambi – e lei sarebbe stata molto più tranquilla – e ormai tu e Demetri sembrate aver trovato un punto d'incontro.

Perché dire “andate d'accordo” era ancora un po' prematuro. Una volta che si furono messi d'accordo su dove andare, Tisifone tolse gli incantesimi che aveva posto alla porta dell'aula ma prima di uscire fece un'ultima richiesta al marito.

Preferirei non dire a nessuno che sono in dolce attesa, non prima di aver visto un mediginecologo ed essere stati rassicurati sulla salute del bambino…

Avrebbero quindi dovuto scegliere il MediMago senza avvalersi della consulenza di Asher – perché Tisifone non voleva assolutamente trovarsi nella condizione di aver rivelato una tale notizia solo a uno dei due padrini – ma in qualche modo se la sarebbero cavata.

Potremmo chiedere consiglio a Zephyr...

A quel pensiero il cuore di Tisifone perse un battito. Sperava davvero di poter contare sul ragazzo perché avrebbe voluto dire che tutto era andato per il meglio.

Un attimo… - disse a un tratto, come se fosse stata fulminata da chissà quale rivelazione ma in realtà sentendo solo il bisogno di allentare la tensione che sentiva nuovamente crescere dentro di sé - non dovremmo invitare tutta la famiglia Pellegrino a Londra per Natale vero? - perché difficilmente lei avrebbe potuto affrontare un viaggio così lungo – Non credo sopravvivrei…

Precisò con aria fintamente melodrammatica. Adorava la famiglia di Noah anche se, in effetti, per i suoi standard era troppo... troppo per lei.
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Messaggioda Noah » 04/10/2015, 16:44

Sarebbero diventati genitori: era strano pensarci, strano ma meraviglioso; avevano in programma di crearsi una famiglia tutta loro, ma non essendo sposati da tanto Noah non aveva mai mostrato fretta nel desiderio di diventare padre.
Eppure, ora che era successo, non poteva che esserne felice: certo, come sempre le belle notizie, quando si parlava della Divinante, arrivavano in circostanze strane - spesso anche spiacevoli - ma Tisifone aveva le spalle larghe, ed il marito era pronto a sorreggerla sempre, ogni qualvolta ne avesse avuto bisogno.
Per questo, quando la donna dimostrò di sentirsi in colpa per aver mandato Zephyr ed Asher ad affrontare quei Vampiri, Pellegrino cercò di farle vedere le cose da un punto di vista diverso, ovvero quello di una madre che aveva anteposto il benessere del proprio figlio - o figlia - prima di ogni altra cosa: come la si sarebbe potuta biasimare per questo?

Hai ragione ma… questa consapevolezza non mi fa stare meglio. Come dicono i babbani? Avrei voluto avere la possibilità di salvare capra e … capretti…

Cavoli, tesoro, capra e cavoli.
E no, non c'era modo di salvare tutto, non senza correre qualche rischio.


Gentile ma fermo, nel tono: chiunque avesse chiamato per aiutare Zephyr sarebbe comunque stato in pericolo, se fosse andata lei in prima persona avrebbe potuto compromettere la salute del feto, e se avesse chiamato gli Auror probabilmente il suo Apprendista e la fidanzata avrebbero fatto in tempo a morire mentre la Divinante stessa sarebbe stata rinchiusa chissà dove e per quanto tempo.
Guardando le cose da questo punto di vista, Tisifone aveva fatto la scelta più intelligente per tutti, soprattutto perché Asher era un Mercenario di tutto rispetto oltre che un Medimago, e Noah voleva assolutamente sperare per il meglio; ora dovevano pensare al loro bambino, a capire da quanto fosse la donna fosse incinta... dovevano preoccuparsi in quanto genitori.

Dobbiamo sceglierci un magiginecologo affidabile e discreto, qualcuno a cui poter rivelare il mio Dono senza timori…
Non possiamo sapere se e quando avrò un'altra visione o una profezia ma dobbiamo conoscere quali conseguenze ci potrebbero essere per il bambino e cosa fare…


Potremmo chiedere a tua cugina, no? Io di queste cose ci capisco poco - in quanto uomo era quasi scontato - ma da quel poco che sono riuscito a cogliere, si è rivolta ad una clinica privata eccellente, sbaglio? Potresti domandarle se può metterti in contatto con loro, o qualcosa del genere.

Anche perché era disposto a spendere tutti i soldi del mondo, pur di assicurarsi che la donna che amava ed il frutto del loro amore stessero bene e godessero di ottima salute.

... sono così fiero di te, Tissi.
Avremo un bambino...


Una piccola peste inqualificabile che metterà casa a soqquadro e mi manderà al reparto magpsichiatrico del San Mungo…

Andiamo via da qui, torniamo a casa, che ne dici? Aspetteremo lì notizie di Asher e di Zephyr, insieme.

Io…

Cosa c'è amore?
Qualcosa non va, non ti senti bene?


Ho detto a Zephyr di andare al Manor in caso di necessità… Lo so che il bagno della mia vecchia stanza non può competere con quello di casa nostra ma la vasca è abbastanza ampia per entrambi e ormai tu e Demetri sembrate aver trovato un punto d'incontro.

Non aggiungere altro.
Se andare al Manor ti fa sentire più tranquilla, allora è lì che andremo.


La rassicurò lui, baciandole ancora le labbra con amore e devozione, oltre che una luce euforica negli occhi che non poteva controllare, non di fronte alla consapevolezza di essere appena diventato un futuro papà.

Preferirei non dire a nessuno che sono in dolce attesa, non prima di aver visto un mediginecologo ed essere stati rassicurati sulla salute del bambino…

Credo anch'io che sarebbe meglio rimanere in silenzio, per ora: accertiamoci che vada tutto bene, dopodiché avremo un sacco di motivi per festeggiare il lieto evento. - convenne l'uomo, annuendo - D'accordo, fammi prendere le mie cose e possiamo andare.

Le sorrise, cominciando a mettere via dei documenti in una cartellina quando la voce della moglie lo raggiunse nuovamente.

Un attimo… non dovremmo invitare tutta la famiglia Pellegrino a Londra per Natale vero?
Non credo sopravvivrei…


A parte che non saprei dove metterli, tutti i miei parenti... - perché sì, il Manor era enorme, ma la famiglia di Noah lo era di più in quantità - Inoltre non credo sia il caso... te lo immagini Demetri circondato dai miei familiari?

Non solo i genitori, ma i nonni, gli zii, i cugini, i nipoti e i pronipoti, una marea di persone chiassose, allegre, e per metà - da parte di padre - assolutamente fieri di essere babbani.

Chiederò ai miei genitori di spostarsi, e quando saranno arrivati potremo raccontare loro il perché di un Natale a Londra... soprattutto perché ci sarà da ridere quando Demetri ascolterà le idee di mio padre su come crescere un figlio!

Ghignò, non potendone fare a meno: sapeva, comunque, che la notizia avrebbe reso Francesco e consorte felici oltre ogni dire... e probabilmente anche i padrini della moglie, visto che ormai l'avevano accettato in famiglia.

Sono pronto.
Andiamo, mia bellissima moglie e futura mamma del Pellegrino più bello del mondo!


O più bella... quello era ancora da scoprire.

Fine
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