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Berna

Messaggioda Lyra » 03/03/2017, 14:41

Nel momento stesso in cui Lyra mise piede all'interno dello studio, le note della Pastorale di Beethoven si diffusero tutto intorno a lei senza però che la diva ci facesse troppo caso. In altre occasioni e con differenti stati d'animo, sarebbe stata più capace di soffermarsi su quella melodia, elogiandola e congratulandosi con Jung per i i suoi gusti in fatto di musica. Tuttavia, la sua visita dal MagiAnalista era puramente di natura professionale e già di per sé questo rendeva la famosa solista nervosa al pensiero di esporsi così tanto con l'uomo.

Buongiorno dottore Jung.
È un piacere rivederla.


... Il piacere, mi creda, è tutto mio.

Lo sguardo interessato e acceso che le lanciò venne recepito senza provocare in lei nessun tipo di reazione apparente. La mente di Lyra non era focalizzata sull'aspetto del dottore né sulle sue espressioni, che lasciavano trapelare un qualche tipo di interesse nei propri confronti. Tutto ciò che ella stava provando era paura, una paura che rese le sue parole balbettanti e le sue mani tremanti mentre esponeva a Carlyle il motivo per cui infine aveva accettato che Abigail prendesse appuntamento lì per lei.

Lei crede di... Potermi dare una mano?

Ad una condizione.
Ora chiuda gli occhi, faccia tre grandi respiri gonfiando il petto e lasci che la musica le entri nella testa.
Si lasci trasportare solo da essa, avanti.


... La musica?

Solo in quel momento, Lyra si rese conto effettivamente della melodia che stava ascoltando passivamente fin da quando era entrata lì dentro. Fu come aprire gli occhi su qualcosa che era stata per tutto il tempo sotto il suo naso o, in quel caso, a portata delle sue orecchie. Senza indugiare ancora, la Bennet fece esattamente come richiesto dall'uomo, prendendo tre bei respiri e chiudendo i suoi splendidi occhi da cerbiatta, lasciando che la musica le invadesse anima e corpo. Non si sentiva una stupida perché per lei quell'immersione totale in essa era la prassi. Il suo malessere non aveva scalfito la sua profonda sensibilità nei confronti dell'arte, in tutte le sue forme, semplicemente l'aveva resa più appannata ma ancora in grado di essere riconosciuta.

... Che scelta meravigliosa per accogliere i suoi pazienti.

Disse solo, smettendo lentamente di tremare e di agitarsi, riaprendo gli occhi decisamente più calma e serena di prima. Soddisfatto del risultato ottenuto, Carlyle la portò ad accomodarsi sul caratteristico lettino presente all'interno della stanza, rassicurandola sul fatto che fosse estremamente comodo.

Le posso assicurare che è di una comodità esagerata, ci avrò schiacciato un pisolino almeno quindici volte, come minimo!

Se me lo assicura lei, allora mi fido...- rispose con un sorriso morbido, sedendosi e poi volgendo lo sguardo in basso, verso i propri piedi -Le sembrerei troppo maleducata se mi togliessi le scarpe? Non vorrei che si rovinasse a causa del tacco...

Dopo l'eventuale assenso dell'uomo, Lyra -tolte le parigine- si sdraiò sopra il lettino, sistemandosi in maniera che la parte inferiore del corpo poggiasse sul fianco destro, rivolgendosi quindi verso la figura di Carlyle.

Così è una cara amica di Abigail Valois, chi l'avrebbe detto?
Come vi siete conosciute?


Lei è stata per molto tempo la mia insegnante di etichetta durante il mio soggiorno in Francia, quando avevo circa vent'anni.
Il mio manager è un suo carissimo amico ed è stato lui ad affidarmi a lei, affinché mi insegnasse tutto quello che c'era da sapere sulle buone maniere e sulle regole dell'alta società.
Voleva che avessi, oltre che l'aspetto, anche i modi di un angelo...
- Non c'era nota di biasimo nella voce, ma le capacità intuitive di Jung avrebbero colto al volo quanto la scelta del manager di Lyra avesse influenzato la giovane donna, al punto da rendere quella maschera permanente in lei. Già nei modi di fare, nel presentarsi, anche semplicemente la posa scelta per accomodarsi sul lettino, davano l'idea di una persona che dovesse sempre mostrare di sé la parte più bella e affascinante, non concedendosi, almeno all'apparenza, nemmeno un briciolo di libertà verso sé stessa - Dopo tanti anni passati insieme, è stato molto spontaneo e naturale rimanere amiche anche dopo il mio ritorno in Inghilterra.

Concluse molto in sintesi la spiegazione, anche perché immaginava che Carlyle le avesse rivolto quella domanda per metterla a suo agio, piuttosto che per vera e propria curiosità nei confronti della vita della cantante. Un lieve sorriso aleggiava sulla bocca della Bennet, ma quel sorriso -così come era già accaduto in passato- non arrivava a scaldarle gli occhi, sempiternamente tristi.

Abbiamo parlato di qualche piccolo problemino con l'alcool, ok.
Trattasi di un problema degli ultimi tempi o avuto anche in passato?


No, mi è già capitato altre volte in passato... Anche con la stessa intensità.- come il periodo immediatamente successivo alla rottura del fidanzamento con Etienne.

Questa volta qual è stata la causa scatenante? Partiamo dagli ultimi avvenimenti, tanto per cominciare...

Questa volta... La mia relazione, che si è conclusa da qualche mese.- parlò dopo aver preso qualche secondo di pausa, per rievocare alla mente il dolore di quanto accaduto prima con Robyn e poi con Haytham -Ho fatto una cosa orribile al mio partner, che mi ha spinta a prendere la decisione di lasciarlo.
L'ho... L'ho tradito con un altro.
- confessò, quasi timorosa che l'altro potesse giudicarla per questo anche se l'etica professionale gli imponeva di non farlo -Il motivo è che mi sono lasciata trascinare da una debolezza che avevo nei confronti di quest'altro, senza riuscire a pensare alle conseguenze. Quando poi mi sono ritrovata a fronteggiare la realtà, non ce l'ho fatta a sopportare i sensi di colpa e ho preferito troncare la mia relazione, sperando che questo mi desse un po' di sollievo.
Purtroppo sembra che non sia stato così, perché tutt'ora, ogni volta che ci ripenso io... Sto talmente male che l'unico modo per non sentire niente è diventato bere fino a dimenticare persino chi sono.


Lentamente, più la Bennet parlava più riusciva ad esporre meglio la sua situazione a Carlyle, che l'ascoltava in silenzio prendendo nota di tutto quanto. Lyra non lo guardava mai, come se si vergognasse di incrociare lo sguardo del suo dottore, anche se egli, in quanto tale, non si ergeva a giudice di niente e nessuno; tormentava le mani, strofinandole più e più volte l'una contro l'altra, entrambe poggiate sul grembo, come se cercasse di lavare via l'errore commesso da quella pelle morbida, liscia e profumata. A volte, chiudeva persino gli occhi, quando ricordava momenti particolarmente dolorosi, specie nel confessare del tradimento messo in atto nei confronti del Ravnick. Era evidente che quel solo evento bastasse a tormentare il cuore e la psiche della cantante, terribilmente provata da una serie di storie andate a finire sempre male.
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Messaggioda Carlyle » 04/03/2017, 19:05

... Che scelta meravigliosa per accogliere i suoi pazienti.

I miei pazienti? E cosa me ne importa di loro? La musica deve piacere al MagiAnalista, ahahah...

Le fece un occhiolino, cercando di metterla un po' più a suo agio, mentre studiava con attenzione sia le movenze, che le espressioni, silenzioso e criptico.
Lyra Bennet nel suo studio era un evento da ricordare con moltissima attenzione, specie considerando poi l'ultima volta che si erano incontrati.
Stava bene, era allegra e sorridente, mentre adesso, beh adesso la migliore amica era la bottiglia!

Le sembrerei troppo maleducata se mi togliessi le scarpe?
Non vorrei che si rovinasse a causa del tacco...


Si vede che non è mai stata in uno studio simile.
Le scarpe quasi vanno tolte, anche per stare più comodi e rilassati.
Faccia pure e cerchi di mettersi nella posizione che più gradisce, anche fosse quella fetale.


L'importante per lui era che ci fosse un dialogo preciso, sincero e dinamico, senza il timore di parlare o di mettere in mostra lati interiori nascosti e motivo di vergogna.
Dal canto suo, Lyle si mise seduto sulla sedia accanto a lei, compilando il fascicolo personale della cantante e iniziando ad inserire i primi dati fondamentali per l'archivio.
Intanto, le fece una domanda normale e comune, giusto per portare la giovane donna su un'ulteriore piano di tranquillità e pseudo serenità.

Lei è stata per molto tempo la mia insegnante di etichetta durante il mio soggiorno in Francia, quando avevo circa vent'anni.
Il mio manager è un suo carissimo amico ed è stato lui ad affidarmi a lei, affinché mi insegnasse tutto quello che c'era da sapere sulle buone maniere e sulle regole dell'alta società.
Voleva che avessi, oltre che l'aspetto, anche i modi di un angelo...


... Vent'anni... Inizio... Studio... Alterazione... Maniere...
... Apprendimento regole... Alta società... Imposte...
... Modi... Aspetto... Angelo...


Dopo tanti anni passati insieme, è stato molto spontaneo e naturale rimanere amiche anche dopo il mio ritorno in Inghilterra.

Mi sembra giusto, è una donna eccezionale la Contessa.

Ed era anche eccezionale che con una domanda non inerente alla chiacchiera analitica, Lyle si fosse guadagnato delle informazioni salienti e molto, molto interessanti.
Scriveva svelto, non amava le penne magiche prendi appunti, riuscendo sempre a restare attento, grazie alla mente sempre lucida e scattante data dalla connessione col Fulmine.
Giusto tre minuti più tardi, comunque, iniziò la vera e propria seduta, entrando nel vivo dei racconti più pesanti.

Questa volta qual è stata la causa scatenante? Partiamo dagli ultimi avvenimenti, tanto per cominciare...

Questa volta... La mia relazione, che si è conclusa da qualche mese.

Me stesso, mi devi trenta Galeoni, come minimo!
Va bene, va bene, dannato, come fai ad avere un intuito così geniale?!
Che vuoi farci, c'è chi può e chi non può... Io può!


Ho fatto una cosa orribile al mio partner, che mi ha spinta a prendere la decisione di lasciarlo.
L'ho... L'ho tradito con un altro.


E quell'altro non è il sottoscritto...
Dovrei sentirmi offeso?
... Mah, giusto un pochino!


Il motivo è che mi sono lasciata trascinare da una debolezza che avevo nei confronti di quest'altro, senza riuscire a pensare alle conseguenze.
Quando poi mi sono ritrovata a fronteggiare la realtà, non ce l'ho fatta a sopportare i sensi di colpa e ho preferito troncare la mia relazione, sperando che questo mi desse un po' di sollievo.


Ed invece... ?

Purtroppo sembra che non sia stato così, perché tutt'ora, ogni volta che ci ripenso io...
Sto talmente male che l'unico modo per non sentire niente è diventato bere fino a dimenticare persino chi sono.


... E lei chi è, con esattezza, miss Bennet?

Una domanda apparentemente innocua, ma allo stesso tempo anche piuttosto strana, se ci si andava soffermando adeguatamente.
Carlyle la osservò con attenzione, vedendo i gesti fatti dalle mani, gli occhi sbarrati mentre ella riviveva gli ultimi attimi vissuti col fidanzato prima della rottura definitiva.
Scrisse qualche altro appunto saliente, massaggiandosi poi la barba, guardando in un punto imprecisato della parete opposta.

Mi parli un po' di questi insegnamenti ottenuti dalla Contessa durante i suoi vent'anni.
Sarei molto interessato a capire esattamente come sia riuscita a divenire quell'Angelo del quale mi parlava poco fa.


Ascoltò l'eventuale risposta della cantante dagli occhi dolci, evitando per il momento di scrivere altre note, tanto non le reputava necessarie.
Stava già ottenendo molti degli elementi necessari al fine di dichiarare la diagnosi perfetta, ma voleva stare sicuro ed entrare più nel dettaglio di alcune questioni.
D'altronde se si faceva pagare così profumatamente era proprio perché prendeva sul serio non solo il suo lavoro, ma anche la ripresa e la guarigione dei pazienti.

Ok, ora soffermiamoci un momento sulle due figure scottanti del suo presente: il suo ex fidanzato e la persona con cui l'ha tradito.
Mi faccia un elenco il più possibile preciso delle differenze tra loro, come anche delle similitudini, mettendo in risalto le possibili motivazioni che l'hanno spinta al tradimento.
Cerchi di non tralasciare nulla e se le dovesse servire del tempo per pensarci, faccia pure, io aspetto in silenzio anche mezz'ora.
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Messaggioda Lyra » 04/03/2017, 23:53

... Che scelta meravigliosa per accogliere i suoi pazienti.

I miei pazienti? E cosa me ne importa di loro? La musica deve piacere al MagiAnalista, ahahah...

Sorrise, accondiscendente nei confronti dell'uomo, privandosi però della solita civetteria che avrebbe esibito in una situazione simile. Si vedeva che non aveva voglia di scherzare, non aveva voglia di sorridere, non aveva voglia di godere di nessuna delle cose che solitamente la rendevano una persona piacevole, allegra e in pace con sé stessa. Quando Carlyle le disse di accomodarsi sul lettino, la prima cosa che fece Lyra fu chiedergli se fosse possibile togliersi le scarpe, dato che il tacco rischiava di rovinare la pelle pregiata di cui era rivestito il comodo divanetto.

Si vede che non è mai stata in uno studio simile.
Le scarpe quasi vanno tolte, anche per stare più comodi e rilassati.
Faccia pure e cerchi di mettersi nella posizione che più gradisce, anche fosse quella fetale.


Oh... D'accordo, allora.

In un primo momento, si sistemò in maniera non propriamente comoda, ma elegante e anche velatamente sensuale, seppur l'intento non fosse quello di sedurre il MagiAnalista. Le veniva spontaneo, ormai, comportarsi in quel modo, mostrando lati di sé che potessero essere generalmente giudicati come raffinati e angelici. Sprizzava femminilità da tutti i pori, anche quando non era sua intenzione farlo. Tuttavia, man mano che parlava a Carlyle della sua amicizia con la Contessa di Valois, Lyra cambiò posizione, voltandosi completamente sul fianco destro, le ginocchia ripiegate così come le braccia, che le fungevano da cuscino per poggiare il viso. Fintanto che il discorso si mantenne su un argomento abbastanza frivolo, lo sguardo incrociava spesso quello di Jung; ma quando finalmente l'uomo iniziò a scavare un po' di più nella sua psiche, fu in quel momento che la Bennet non ce la fece a sostenere il suo sguardo, preferendo o distogliere il proprio o chiudere direttamente le palpebre.

Il motivo è che mi sono lasciata trascinare da una debolezza che avevo nei confronti di quest'altro, senza riuscire a pensare alle conseguenze.
Quando poi mi sono ritrovata a fronteggiare la realtà, non ce l'ho fatta a sopportare i sensi di colpa e ho preferito troncare la mia relazione, sperando che questo mi desse un po' di sollievo.


Ed invece... ?

Purtroppo sembra che non sia stato così, perché tutt'ora, ogni volta che ci ripenso io...
Sto talmente male che l'unico modo per non sentire niente è diventato bere fino a dimenticare persino chi sono.


... E lei chi è, con esattezza, miss Bennet?

Una persona orribile.- non aveva alcun dubbio in tal senso. Il periodo passato con Haytham era stato bellissimo, felice, ricco di amore e di risate, ma rimaneva pur sempre una parentesi al di fuori della quale ciò che la Bennet pensava e vedeva in sé stessa non era cambiato affatto nella sostanza.-Sono ricca, ma la mia ricchezza mi fa sentire in colpa e allora faccio di tutto per donare quanto più possibile in beneficenza. Cerco di aiutare il prossimo, di essere sempre buona e disponibile con tutti, di non arrabbiarmi mai.
Anzi, nemmeno ricordo l'ultima volta che mi sono arrabbiata davvero con qualcuno...
- per quanto si sforzasse, non c'era nemmeno il più piccolo episodio che le venisse in mente, una cosa strana o forse semplicemente un fattore che determinava quanto poco incline fosse la diva a provare ira. -Sono orribile ogni volta che ho una relazione e questa va a finire male per colpa mia. Solitamente lascio perché non provo più quello che provavo all'inizio e questo mi fa credere di aver preso in giro l'altro per tutto il tempo... Ma non ero arrivata mai, MAI al tradimento.

Non si era soffermata ad analizzare altro di sé stessa nel rispondere alla domanda di Jung. Non sapeva nemmeno se fosse esatta la risposta data, perché aveva risposto ad istinto, sciogliendosi con molta più facilità di quella che aveva creduto possedere all'inizio della seduta. Era protetta dal segreto professionale, poteva contare che Carlyle non sarebbe andato in giro a spifferare nulla di quello che stava dicendo Lyra, né l'avrebbe giudicata per gli sbagli commessi. Una volta concluso il discorso, infatti, apparentemente l'uomo parve voler cambiare totalmente argomento, facendo delle domande più specifiche sugli insegnamenti che aveva ricevuto in giovane età da Abigail.

Mi parli un po' di questi insegnamenti ottenuti dalla Contessa durante i suoi vent'anni.
Sarei molto interessato a capire esattamente come sia riuscita a divenire quell'Angelo del quale mi parlava poco fa.


Oh... sì, certo, mi lasci riflettere un attimo.- rispose dopo qualche secondo di titubanza, perché per lei quelle informazioni non avevano alcun collegamento con ciò che stava vivendo. Tuttavia non era lei quella con un Master in MagiAnalisi, per cui mise da parte molto presto i dubbi e rispose alla sua domanda -Sono state principalmente lezioni di etichetta. Abigail, cioè la Contessa, mi ha insegnato in primo luogo come ci si comportasse negli ambienti aristocratici dai quali lei proveniva, dandomi lezioni di postura, di gestualità e aumentando le mie capacità discorsive. Oltre a questo, mi ha insegnato come prendermi sempre cura di me stessa e del mio corpo, perché un viso ed un corpo che sprigionano bellezza, catturano per metà il cuore delle persone. In pratica ha fatto sì che io sapessi sempre come risultare bella, affascinante e deliziosa agli occhi degli altri, ma non è solo questo.
Abigail ha unito le sue conoscenze personali alla dote che in me spiccava di più: l'innocenza. Su di essa ha costruito un personaggio, dai modi angelici e dal sorriso dolce, che mi calzasse a pennello. E proprio come se fosse un abito, io lo indossavo spesso quando mi trovavo in pubblico: i primi tempi, lo facevo per esercitarmi e vedere che tipo di effetto facesse sugli altri; poi è diventato semplicemente un modo di essere, che adesso fa parte di me e non riesco più a togliere...


E proprio a riprova di quanto avesse appena detto...

Mi scusi se la interrompo, ma potrei avere un bicchiere d'acqua?
Mi servirebbe davvero, temo di avere la gola un po' secca...


Tono di voce soave, occhi dolci e sorriso gentile. Non si poteva resisterle quando si comportava in quel modo e difatti, il bicchiere d'acqua le arrivò molto presto, permettendo alla Bennet di idratare per bene la gola, prima di riprendere nuovamente la conversazione.

Ok, ora soffermiamoci un momento sulle due figure scottanti del suo presente: il suo ex fidanzato e la persona con cui l'ha tradito.
Mi faccia un elenco il più possibile preciso delle differenze tra loro, come anche delle similitudini, mettendo in risalto le possibili motivazioni che l'hanno spinta al tradimento.
Cerchi di non tralasciare nulla e se le dovesse servire del tempo per pensarci, faccia pure, io aspetto in silenzio anche mezz'ora.


Va bene.

Anche in quel caso, Lyra si permise di prendersi alcuni minuti per riflettere con attenzione e poter rispondere alla domanda dell'uomo. Non avrebbe voluto farlo, perché ricordare Robyn ed Haytham le faceva ancora molto male, le faceva venire voglia di bere qualcosa, per poter affrontare un discorso simile. Ma l'alcool non poteva e non doveva essere la soluzione a tutti i suoi problemi, per questo -quando si sentì pronta- la Bennet fece un bel respiro profondo e lasciò che nuovamente la musica le invadesse la mente, permettendole di rendere il dolore della perdita e i sensi di colpa meno accentuati rispetto al normale.

Il mio ex-compagno era più giovane di me.- le risultava più semplice utilizzare il passato, perché era in quell'ottica che stava vivendo ogni suo ricordo di lui -Fisicamente aveva un corpo molto prestante, dei tratti che privato della barba lo facevano assomigliare a volte ad un ragazzino, a volte ad un uomo più serio e adulto. Era... cangiante, sì. Come se potesse essere qualunque cosa. E mi adorava, come se fossi la cosa più bella che avesse mai visto in tutta la sua esistenza. Per me aveva perso la testa e i primi tempi era così che si comportava: imbambolato, rapito, completamente mio e pronto ad adorarmi in ogni situazione. Mi piaceva molto questo lato di lui, anzi no: ne avevo bisogno perché mi... Mi eccitava. Quando mi spogliavo di fronte a lui o gli chiedevo di baciarmi i piedi e lui si comportava come un servo fedele di fronte alla sua Dea io uscivo letteralmente fuori di testa.- aspetti molto intimi quelli di cui stava parlando Lyra, ma tutto sommato nulla di cui lei si fosse mai vergognata di sé stessa, anzi al massimo preferiva non farlo sapere troppo in giro -Era una persona molto burlona e scherzosa, energica ed estremamente intelligente. A volte mi sentivo una stupida vicino a lui, perché io sono soltanto una cantante, mentre lui è uno scienziato, un cervellone un po' come mia sorella... E io mi sono sempre sentita inferiore in confronto a persone come mia sorella. Però al tempo stesso il suo essere impacciato, inesperto e bisognoso di amore mi aveva conquistato. Era una garanzia che io per lui sarei sempre stata l'emblema della perfezione, che non avrebbe mai visto in me nulla di imperfetto o di stonato. Che mi sarebbe rimasto vicino per sempre.

E lo avrebbe fatto, se alla fine la Bennet non avesse rovinato tutto tradendolo con il Laars.

Il ragazzo con cui l'ho tradito è anche lui più giovane di me, ma di pochi anni. Ricordo che quando l'ho visto la prima volta, ciò che mi ha colpito di più di lui è stata la sua passionalità nell'amore: riuscivo a sentirla bruciare dentro di me, come se lui fosse in grado di sprigionarla anche senza amare direttamente qualcuno. Sapeva esprimerla però nella sua musica, una musica della quale io mi sono invaghita fin da subito. Conoscendolo meglio, poi, ho trovato in lui tante altre qualità che ho sempre apprezzato: galante, educato, gentile, spiritoso e affascinante. Un cavaliere, insomma, anzi non mi stupirei se avesse anche la sindrome da eroe. Ammetto di essermi lasciata conquistare da lui poco a poco, standoci a contatto e scoprendo quanto mi piacesse il modo in cui mi guardava, in cui apprezzava ciò che vedeva, anche se non si è mai dimostrato realmente interessato a me. Mi trovava una bella donna, probabilmente, ma non ha mai cercato di fare nulla con me... Fino a quando la sua compagna non lo ha lasciato e allora non ha avuto più legami sentimentali a trattenerlo. È stato fin troppo facile cedere con lui, perché non avevo alcuna intenzione di resistergli. Mi ero intossicata della sua presenza ed il sesso con lui è stato qualcosa che mi ha lasciata completamente bruciata e devastata dentro per quanta forza, quanta passione e quanto calore ha impiegato nell'atto in sé. Non calore affettivo, però, ma direi più... calore rabbioso. In lui ho rivisto tratti di un tipo d'uomo che mi faceva impazzire quando ero più ingenua ed inesperta... E sembra che io non sia cambiata poi tanto, visto che pare ci sia ricascata di nuovo.

Molte differenze fra Haytham e Robyn e quasi per nulla punti di contatto. Sembrava proprio che i due, chi per un motivo chi per un altro, fossero riusciti a raggiungere il cuore volubile della diva, senza che ella però riuscisse a donarlo completamente all'uno oppure all'altro.

... Non mi sembra che ci sia altro che possa aggiungere.

Disse infine, in attesa del verdetto o di un'ulteriore nuova domanda.
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Messaggioda Carlyle » 10/03/2017, 23:43

... E lei chi è, con esattezza, miss Bennet?

Una persona orribile.

Uhm... Ok... Prego, vada avanti.

Sono ricca, ma la mia ricchezza mi fa sentire in colpa e allora faccio di tutto per donare quanto più possibile in beneficenza.
Cerco di aiutare il prossimo, di essere sempre buona e disponibile con tutti, di non arrabbiarmi mai.
Anzi, nemmeno ricordo l'ultima volta che mi sono arrabbiata davvero con qualcuno...


Mhmh...

Sono orribile ogni volta che ho una relazione e questa va a finire male per colpa mia.
Solitamente lascio perché non provo più quello che provavo all'inizio e questo mi fa credere di aver preso in giro l'altro per tutto il tempo... Ma non ero arrivata mai, MAI al tradimento.


Annuiva di tanto in tanto, Carlyle Jung, analizzando ogni frase e cercando di contestualizzarla in una specie di quadro generico da delineare con maggiore esattezza.
Lyra dava l'idea di avere delle patologie psichiche abbastanza comuni ma non era così facile, anzi, la diagnosi avrebbe potuto interessare angoli della mente molto più nascosti.
E c'era chi diceva che le persone apparentemente semplici, lo fossero realmente... Ahahah, poveri stolti.

Mi parli un po' di questi insegnamenti ottenuti dalla Contessa durante i suoi vent'anni.
Sarei molto interessato a capire esattamente come sia riuscita a divenire quell'Angelo del quale mi parlava poco fa.


Oh... sì, certo, mi lasci riflettere un attimo.

Anche due attimi... Potrei arrivare anche a tre, pensi quanto sono curioso!

Sorrise leggermente, allisciandosi la barba e continuando a fissarla non certo con interesse nei confronti di una femmina, ma di una paziente, che forse aveva il potere di catturarlo anche di più.
Il brutto di avere a che fare con uno come Lyle? Che se la testa non presentava determinate qualità da osservare, studiare e vivere con allettante aspettativa, allora il Jung perdeva ogni interesse.
Fortunatamente per la Bennet, terreno fertile sul quale coltivare tante ipotesi, idee e diagnosi ce n'era in abbondanza.

Sono state principalmente lezioni di etichetta. Abigail, cioè la Contessa, mi ha insegnato in primo luogo come ci si comportasse negli ambienti aristocratici dai quali lei proveniva, dandomi lezioni di postura, di gestualità e aumentando le mie capacità discorsive. Oltre a questo, mi ha insegnato come prendermi sempre cura di me stessa e del mio corpo, perché un viso ed un corpo che sprigionano bellezza, catturano per metà il cuore delle persone. In pratica ha fatto sì che io sapessi sempre come risultare bella, affascinante e deliziosa agli occhi degli altri, ma non è solo questo.

Ah no?
Ma non dica...
Bene, bene, continui...


Abigail ha unito le sue conoscenze personali alla dote che in me spiccava di più: l'innocenza. Su di essa ha costruito un personaggio, dai modi angelici e dal sorriso dolce, che mi calzasse a pennello. E proprio come se fosse un abito, io lo indossavo spesso quando mi trovavo in pubblico: i primi tempi, lo facevo per esercitarmi e vedere che tipo di effetto facesse sugli altri; poi è diventato semplicemente un modo di essere, che adesso fa parte di me e non riesco più a togliere...

Certo certo certo...

Mi scusi se la interrompo, ma potrei avere un bicchiere d'acqua?
Mi servirebbe davvero, temo di avere la gola un po' secca...


Potrebbe chiedermi di portarle il bicchiere sulla suola della mia scarpa mentre cammino in equilibrio sulle mani, con quel tono, e penso che mi sentirei propenso ad accontentarla!

Fu una battuta, ma nemmeno tanto tale, in verità, difatti in essa si celava la prima parte dell'analisi fatta dal medico della mente, mentre si alzava e si preoccupava di fornirle l'acqua.
Con attenzione poi, osservò anche il modo in cui bevve, analizzando l'atteggiamento sempre estremamente educato, delicato, nemmeno quel bicchiere fosse di cristallo fragilissimo.
Assottigliò lo sguardo, ma esso tornò subito normale non appena ella fu pronta per proseguire il dialogo, passando alla seconda parte della chiacchiera, ovvero i due partner avuti ultimamente.

Il mio ex-compagno era più giovane di me. Fisicamente aveva un corpo molto prestante, dei tratti che privato della barba lo facevano assomigliare a volte ad un ragazzino, a volte ad un uomo più serio e adulto. Era... cangiante, sì. Come se potesse essere qualunque cosa. E mi adorava, come se fossi la cosa più bella che avesse mai visto in tutta la sua esistenza. Per me aveva perso la testa e i primi tempi era così che si comportava: imbambolato, rapito, completamente mio e pronto ad adorarmi in ogni situazione. Mi piaceva molto questo lato di lui, anzi no: ne avevo bisogno perché mi... Mi eccitava. Quando mi spogliavo di fronte a lui o gli chiedevo di baciarmi i piedi e lui si comportava come un servo fedele di fronte alla sua Dea io uscivo letteralmente fuori di testa.

Mentre ella parlava, lui appuntava un po' di frasi chiave che estrapolava dal discorso, ragionando con calma apparente ed una concentrazione eccezionale.
Ancora in tanti gli chiedevano come facesse a porre attenzione a tutto, ma la sua bravura proveniva da un retaggio genetico non indifferente ed una mente allenata negli anni.
Anche la respirazione durante il processo di analisi era controllata affinché arrivasse il giusto quantitativo di aria al cervello, sempre aiutato dal Fulmine nel suo Spirito.

Era una persona molto burlona e scherzosa, energica ed estremamente intelligente. A volte mi sentivo una stupida vicino a lui, perché io sono soltanto una cantante, mentre lui è uno scienziato, un cervellone un po' come mia sorella... E io mi sono sempre sentita inferiore in confronto a persone come mia sorella. Però al tempo stesso il suo essere impacciato, inesperto e bisognoso di amore mi aveva conquistato. Era una garanzia che io per lui sarei sempre stata l'emblema della perfezione, che non avrebbe mai visto in me nulla di imperfetto o di stonato. Che mi sarebbe rimasto vicino per sempre.

Paura della solitudine...

Ok, perfetto, abbiamo analizzato il primo soggetto, adesso passiamo al secondo, coraggio.

Il ragazzo con cui l'ho tradito è anche lui più giovane di me, ma di pochi anni. Ricordo che quando l'ho visto la prima volta, ciò che mi ha colpito di più di lui è stata la sua passionalità nell'amore: riuscivo a sentirla bruciare dentro di me, come se lui fosse in grado di sprigionarla anche senza amare direttamente qualcuno. Sapeva esprimerla però nella sua musica, una musica della quale io mi sono invaghita fin da subito. Conoscendolo meglio, poi, ho trovato in lui tante altre qualità che ho sempre apprezzato: galante, educato, gentile, spiritoso e affascinante. Un cavaliere, insomma, anzi non mi stupirei se avesse anche la sindrome da eroe. Ammetto di essermi lasciata conquistare da lui poco a poco, standoci a contatto e scoprendo quanto mi piacesse il modo in cui mi guardava, in cui apprezzava ciò che vedeva, anche se non si è mai dimostrato realmente interessato a me.

... Altre cose?

Mi trovava una bella donna, probabilmente, ma non ha mai cercato di fare nulla con me... Fino a quando la sua compagna non lo ha lasciato e allora non ha avuto più legami sentimentali a trattenerlo. È stato fin troppo facile cedere con lui, perché non avevo alcuna intenzione di resistergli. Mi ero intossicata della sua presenza ed il sesso con lui è stato qualcosa che mi ha lasciata completamente bruciata e devastata dentro per quanta forza, quanta passione e quanto calore ha impiegato nell'atto in sé. Non calore affettivo, però, ma direi più... calore rabbioso. In lui ho rivisto tratti di un tipo d'uomo che mi faceva impazzire quando ero più ingenua ed inesperta... E sembra che io non sia cambiata poi tanto, visto che pare ci sia ricascata di nuovo.

C'è altro?

... Non mi sembra che ci sia altro che possa aggiungere.

D'accordo...

Inizialmente silenzioso, Lyle si prese qualche secondo per terminare di scrivere alcune note, sottolineando dei concetti, delle parole sulle quali sarebbe stato meglio concentrarsi in seguito.
La verità era che una probabile spiegazione a quella condizione di Lyra già l'aveva ottenuta e pure piuttosto facilmente, ma non era l'arrivare al problema a preoccuparlo, quanto aiutarla nel superarlo.
Specie perché quelli erano i famosi casi nei quali bisognava fare in modo che fosse la persona in primis a volerne uscire e non tutti ne erano così tanto convinti.

Allora, Lyra...

Preferì passare al chiamarla direttamente per nome, stabilendo quindi un contatto maggiormente più confidente, allo scopo di rilassarla in maniera ulteriore.

... Comincerò col porti delle semplicissime domande, le quali risposte però mi aiuteranno nello spiegarti cosa stai vivendo ed affrontando.
Dunque... Quando sei ad una serata come quella dove ci siamo incontrati tempo fa, ti piace indossare abiti eleganti e belle scarpe, gioielli e qualche trucco, giusto?
Bene, giustissimo... Ma quando poi rientri a casa, solitamente, te ne vai a dormire con gli stessi abiti?


Attese la relativa ed abbastanza ovvia risposta.

E come mai te li togli?
Insomma, ti ci sei trovata talmente tanto bene, perché indossare un pigiama?
Cos'ha di meglio di un abito lungo? E perché delle ciabatte basse che non ti slanciano al posto di un bel tacco?


Anche in quel caso, Lyle lasciò che ella rispondesse, sorridendo infine e facendo un gesto con la destra come a dire "Esattamente".

Ecco... Cominciamo ad entrare nella spiegazione viva di quello che ti sta accadendo.
L'interiorità, la psiche, l'inconscio, hanno necessità di mettersi il pigiama di tanto in tanto esattamente quanto te, ma tu ormai sono anni che li costringi ad abiti lunghi e tacchi alti.
È ovvio che in abito lungo gli occhi ti siano più puntati addosso, se uscissi in pigiama forse non faresti lo stesso effetto, ma alla tua "Io" interiore non frega niente, vuole stare comoda!


Per la precisione erano anni che lo chiedeva a gran voce, ma quella voce con l'andare avanti del tempo era divenuta sempre meno udibile per una Lyra assuefatta all'idea di essere una Dea.

Io credo che il problema stia nel fatto che stai continuando ad indossare una maschera che cela la tua vera essenza, una maschera che lentamente ti sta soffocando.
Gli istinti primordiali, la rabbia nei confronti di una costrizione che non riconosci ma percepisci, hanno generato reazioni estreme proprio come il tradimento.
Che cosa ti ha spinto a cederti a lui? Riflettici... Hai parlato di passione, di energia, di ira. Quel ragazzo ha alimentato la parte di te più autentica ed ha ottenuto un accesso imprevisto.
Hai cercato nel tempo di sostituire le tue fisime, paranoie, paure, con una versione di te a dir poco perfetta, quella stessa versione adorata dal tuo ex fidanzato.
Ma quella versione, non essendo completamente autentica, ha finito per cedere il posto a del sesso occasionale con l'unica persona che dopo tanto tempo ti ha messo di fronte a dei dubbi.
Come hai detto, lui non ti ha mai corteggiata, lui non ti ha mai fatta sentire una Dea, ha creato in te delle domande, dei timori, che pur essendo apparentemente negativi, erano comunque veri.
Non so quanto potrà piacerti questa mia affermazione... Ma è come se tu non avessi tradito nessuno... Perché la donna che stava con quel ragazzo... Non esiste realmente.


Carlyle Jung non era il tipo di Analista capace di indorare la pillola, specie quando pensava che determinate affermazioni forti aiutassero la persone nel rendersi conto dei propri errori.
Credeva fermamente nel fatto che la cantante fosse capacissima di apprezzarsi ed amarsi abbastanza da volere a tutti i costi "guarire" e smettere di combinare guai.
Il fatto che quella versione di lei non fosse reale più che una tragedia doveva essere vista come una buona notizia: significava che non era una cattiva persona o una p****na, non in senso dispregiativo almeno.

Perché, insomma, spero tu lo sia un bel po' nel giusto contesto!

Capacità di analisi di pari passo con quella di fare battute sconce. Un uomo dalle mille risorse.

Abigail credo sia stata fon troppo brava, ma non è stata certo colpa sua, come neanche colpa tua.
È facile abituarsi ad una condizione piacevole, anzi, succede molto spesso, difatti non ti mentirò e ti posso assicurare che ormai, certi dettagli di te resteranno invariabili.
La maschera che indossi sta lasciando delle tracce indelebili, perché la indossi da circa dieci anni e non è uno scherzo un decennio!
Ma questo non significa che non si possa togliere, assolutamente no, siamo in tempo per cambiare le cose e sono sicuro che scoprirai novità su di te che non credessi minimamente possibili.
Tutto sta a capire se tu voglia davvero o meno mettere il pigiama... Far vincere la comodità, l'autenticità, sull'apparenza.


Il medico e il suo valore sussistevano solo nell'ottica per la quale il paziente fosse volenteroso di impegnarsi, ma alla Bennet andava di guardare oltre il riflesso di uno specchio?

... E ti posso garantire che una volta terminato un percorso assieme, l'alcool lo abbandonerai da sola, senza nemmeno che ti aiuti.
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Messaggioda Lyra » 14/03/2017, 23:15

Parlare di sé non era qualcosa che faceva con tanta spontaneità e sopratutto con sincerità. Essere lì era stato un grosso sacrificio per lei, che non credeva minimamente né di poter essere salvata né di aver bisogno dell'aiuto di qualcuno. Gli sforzi di Abigail e di Alfred, però, erano valsi a convincerla almeno a provarci una sola volta e questo bastò alla Bennet per comprendere quanto avesse bisogno di buttare fuori a parole tutto ciò che sentiva dentro. Durante il corso di quella prima seduta, Lyra si rese conto di quanto la facesse stare bene parlare con il MagiAnalista dei suoi problemi e delle sue esperienze, sapendo bene che egli si guardava dal mal giudicarla per il suo passato. Era rassicurante e al tempo stesso un piccolo balsamo per il cuore ferito della cantante, che senza aver bisogno di ulteriori spinte parlò apertamente e senza sosta, fino a quando Carlyle non ebbe a disposizione tutti gli elementi necessari per la sua diagnosi.

Allora, Lyra...

Non la infastidì che egli passasse a darle del "Tu", ma annuì molto seria e mettendosi un po' più sull'attenti, perché adesso arrivava il momento di scoprire cosa ci fosse che non andasse in lei.

... Comincerò col porti delle semplicissime domande, le quali risposte però mi aiuteranno nello spiegarti cosa stai vivendo ed affrontando.
Dunque... Quando sei ad una serata come quella dove ci siamo incontrati tempo fa, ti piace indossare abiti eleganti e belle scarpe, gioielli e qualche trucco, giusto?


Sì, certamente.

Bene, giustissimo... Ma quando poi rientri a casa, solitamente, te ne vai a dormire con gli stessi abiti?

... Ovvio che no.

E come mai te li togli?
Insomma, ti ci sei trovata talmente tanto bene, perché indossare un pigiama?
Cos'ha di meglio di un abito lungo? E perché delle ciabatte basse che non ti slanciano al posto di un bel tacco?


Mi sembra abbastanza palese, no? Il pigiama è più comodo.

Ecco... Cominciamo ad entrare nella spiegazione viva di quello che ti sta accadendo.
L'interiorità, la psiche, l'inconscio, hanno necessità di mettersi il pigiama di tanto in tanto esattamente quanto te, ma tu ormai sono anni che li costringi ad abiti lunghi e tacchi alti.
È ovvio che in abito lungo gli occhi ti siano più puntati addosso, se uscissi in pigiama forse non faresti lo stesso effetto, ma alla tua "Io" interiore non frega niente, vuole stare comoda!


Mi perdoni, non riesco proprio a capire dove vuole arrivare.
Che cosa significa che il mio "Io" interiore vuole stare comoda?


Si sentì davvero una stupida a chiederlo, ma non riusciva a seguire il ragionamento di Jung, perché non capiva che ciò che mostrava agli altri e ciò che era veramente erano a tutti gli effetti due sfaccettature diverse in un'unica persona, ovvero lei stessa. Ma l'uomo, lungi dal farla rimanere a lungo nell'ignoranza, proseguì la sua spiegazione, rendendola ancora più chiara possibile.

Io credo che il problema stia nel fatto che stai continuando ad indossare una maschera che cela la tua vera essenza, una maschera che lentamente ti sta soffocando.

Non lo interruppe, ma finalmente comprese quale fosse il problema e i suoi occhi da cerbiatta erano attenti, vigili, seguivano ogni mossa del suo MagiAnalista, preoccupata di ciò che avrebbe scoperto con quella chiacchierata.

Gli istinti primordiali, la rabbia nei confronti di una costrizione che non riconosci ma percepisci, hanno generato reazioni estreme proprio come il tradimento.
Che cosa ti ha spinto a cederti a lui? Riflettici... Hai parlato di passione, di energia, di ira. Quel ragazzo ha alimentato la parte di te più autentica ed ha ottenuto un accesso imprevisto.
Hai cercato nel tempo di sostituire le tue fisime, paranoie, paure, con una versione di te a dir poco perfetta, quella stessa versione adorata dal tuo ex fidanzato.
Ma quella versione, non essendo completamente autentica, ha finito per cedere il posto a del sesso occasionale con l'unica persona che dopo tanto tempo ti ha messo di fronte a dei dubbi.
Come hai detto, lui non ti ha mai corteggiata, lui non ti ha mai fatta sentire una Dea, ha creato in te delle domande, dei timori, che pur essendo apparentemente negativi, erano comunque veri.
Non so quanto potrà piacerti questa mia affermazione... Ma è come se tu non avessi tradito nessuno... Perché la donna che stava con quel ragazzo... Non esiste realmente.


Immagine


Era un'affermazione che faceva male. Un colpo che Lyra non si aspettava minimamente di ricevere ma, in un certo senso, necessario per rendersi conto della sua reale situazione. Aveva sofferto da morire quando aveva lasciato Haytham, perché nonostante il tradimento l'amore per lui c'era ancora, lo sentiva dentro. Invece, seguendo il discorso di Lyle, lei poteva non aver mai provato quei sentimenti nei confronti del Ravnick perché a volerli era stata una Lyra Bennet che in realtà non esisteva affatto. Se soltanto lo avesse saputo prima, avrebbe evitato di coinvolgere il ragazzo nei suoi casini personali, mentre invece aveva giocato con lui, lo aveva fatto innamorare credendo di ricambiarlo e infine lo aveva tradito, spezzandogli il cuore senza pietà. Era troppo da sopportare, aveva bisogno di chiedere conferma anche a Jung perché se così fosse stato, significava che la sua opinione di sé stessa era scesa ben oltre sotto lo zero.

Quindi... lei crede che anche... i miei sentimenti... non fossero reali?

Disse con voce spezzata, sentendo il proprio respiro farsi più accelerato, più faticoso da sostenere. Dopo la sua risposta, l'uomo proseguì con la spiegazione del caso clinico della diva, facendo presente del ruolo centrale che aveva avuto Abigail nell'intera faccenda.

Abigail credo sia stata fon troppo brava, ma non è stata certo colpa sua, come neanche colpa tua.
È facile abituarsi ad una condizione piacevole, anzi, succede molto spesso, difatti non ti mentirò e ti posso assicurare che ormai, certi dettagli di te resteranno invariabili.
La maschera che indossi sta lasciando delle tracce indelebili, perché la indossi da circa dieci anni e non è uno scherzo un decennio!
Ma questo non significa che non si possa togliere, assolutamente no, siamo in tempo per cambiare le cose e sono sicuro che scoprirai novità su di te che non credessi minimamente possibili.
Tutto sta a capire se tu voglia davvero o meno mettere il pigiama... Far vincere la comodità, l'autenticità, sull'apparenza.


Sì, è una cosa che vorrei ma non ho la minima idea di come si possa fare...

Difficile rendersene conto quando si passava così tanto tempo a mostrare un'immagine di sé diversa da ciò che gli altri si aspettano.

... E ti posso garantire che una volta terminato un percorso assieme, l'alcool lo abbandonerai da sola, senza nemmeno che ti aiuti.

Allora... Quando possiamo iniziare?

Non aveva bisogno di altri motivi per essere convinta a farlo. Voleva stare bene, voleva ritornare a sentirsi una persona normale, senza quel vuoto dentro che la lacerava dentro ogni giorno e che la spingeva a riempirlo con litri e litri di whiskey e gin.
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Messaggioda Carlyle » 22/03/2017, 21:57

Quindi... lei crede che anche... i miei sentimenti... non fossero reali?

In un primo momento, Carlyle decise di non rispondere a quella domanda, preferendo proseguire con il discorso.
Darle delle indicazioni e delle valutazioni merito l'avrebbe distratta e non le avrebbe permesso di ragionare lucidamente su se stessa.
Era ovvio che ben presto sarebbe tornato sulla questione ma prima di tutto era necessario capire cosa volesse davvero fare la propria difficile condizione.

Ma questo non significa che non si possa togliere, assolutamente no, siamo in tempo per cambiare le cose e sono sicuro che scoprirai novità su di te che non credessi minimamente possibili.
Tutto sta a capire se tu voglia davvero o meno mettere il pigiama... Far vincere la comodità, l'autenticità, sull'apparenza.


Sì, è una cosa che vorrei ma non ho la minima idea di come si possa fare...

... E ti posso garantire che una volta terminato un percorso assieme, l'alcool lo abbandonerai da sola, senza nemmeno che ti aiuti.

Allora... Quando possiamo iniziare?

Carlyle sorrise leggermente, fiducioso, annuendo nei suoi confronti con la sicurezza che fosse già sulla buona strada.
Le diede indicazioni affinché tornasse con i piedi al pavimento, rimettendo le scarpe, poi la invitò a sedersi al suo posto ma indirizzando la sedia verso la scrivania.
Eseguire un piano di azione non sarebbe stato semplice, ma non era sicuramente un episodio psicologico tanto nuovo per un luminare come lui nel settore.

Direi di effettuare tre incontri a settimana da un'ora, per un totale di tre ore settimanali.
Ti potranno sembrare poche ma molto del tuo impegno non sarà qui, bensì fuori, in mezzo alla gente, da sola a casa.
All'attuale credo che serviranno almeno tre mesi di terapia, ma potrebbero aumentare qualora mi rendessi conto che la strada sia ancora tanta.


In verità si era tenuto molto largo, perché con i giusti incentivi e il lavoro adatto, probabilmente Lyra avrebbe anche potuto impiegare meno tempo.
Non era però necessario che questa informazione venisse divulgata alla donna, in quanto osservare un miglioramento molto prima avrebbe funto da ulteriore incentivo.
Si accordò con lei sui giorni prestabiliti, dopo di che venne il momento delle risposte precedentemente lasciate in sospeso.

... I tuoi sentimenti erano reali per la te che si è messa con lui.
Non è un ragionamento semplice da spiegare, ma quando termineremo il percorso, ti sentirai ben lontana dalla persona che è stata con il tuo ex.
Quella persona verrà sostituita da una più autentica e i sentimenti che proverai saranno nuovi, talmente tanto diversi da farti risultare quelli passati come... Finti.


"Come", non del tutto, ma il succo era che purtroppo non avrebbe mai potuto, in futuro, guardarsi alle spalle e ricordare la storia con Haytham come una storia autentica.
A Lyle non piaceva fornire crete risposte perché inevitabilmente addoloravano le persone, spingendole per forza di cose poi a sentirsi in colpa.
Per fortuna certe dinamiche e meccaniche era sempre e comunque conosciute, per quello il Jung era capacissimo di correre immediatamente ai ripari.

Non hai preso in giro nessuno, Lyra.
È bene che tu lo sappia.
Ma la pesante coscienza che adesso ti preme nel cuore devi sfruttarla non per aprire l'ennesima bottiglia, ma per debellare per sempre il tuo problema vero.


Che sicuramente non era l'alcool, altrimenti avrebbe proseguito a bere anche nelle fasi di piena felicità, come una dipendenza, cosa che invece non era ancora mai accaduta.
In futuro avrebbe dovuto fare quattro chiacchiere con Abigail e forse in un giorno avrebbe richiesto la sua presenza ad una seduta della Bennet, ma non era necessario mettersi subito d'accordo.
Le prescrisse anche dei medicinali molto leggeri da assumere prima di andare a dormire e dopo la colazione.

Non sono né antidepressivi, né ansiolitici, stai serena.
Sono correttori che aggiustano il livello di adrenalina nel corpo, potremmo definirli calmanti.
Per questo dovrai prenderli dopo la colazione, perché sarai comunque molto energica e prima di dormire, così riposerai meglio e più intensamente.


Sarebbe bastato passare in una qualsiasi bottega di Erbologia per recuperare quelle medicine, in quanto ogni ingrediente era naturale al 100%, magico, ma naturale.
Si alzò in piedi, osservando l'orario. Era giunto il momento per loro di salutarsi, ma trattavisi di un arrivederci con l'impegno di rivedersi molto presto.
La accompagnò personalmente alla porta, aprendo con cortesia ed educazione.

Qualora avessi bisogno di me per qualche chiacchierata extra nel weekend, puoi trovarmi a questo indirizzo.
È il mio personale di casa. Per le emergenze e le crisi. Potrebbe essercene qualcuna i primi tempi, visto che interromperai immediatamente il bere, giusto?
... A parte questo, dalla prossima seduta, obbligatoria la tuta da ginnastica o la tuta da casa, indifferente. Niente trucco, niente tacchi. Intesi?
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Messaggioda Lyra » 23/03/2017, 18:48

Allora... Quando possiamo iniziare?

Vide il sorriso di Carlyle e sorrise a sua volta, rincuorata forse dalla benevolenza che stava dimostrando il MagiAnalista e dalla sua sicurezza. Aveva bisogno di persone che le trasmettessero quel tipo di sensazioni, perché lei invece si sentiva troppo fragile e debole per riuscire a farcela da sola.
In quel momento l'idea di dipendere così tanto dal prossimo - cosa che non l'aveva mai disturbata prima- adesso stava iniziando a pesarle. Avrebbe voluto essere diversa, essere migliore di così e forse, proprio come aveva detto Jung, quella era una spinta ed un desiderio che provenivano dal suo Io Interiore, un appello e una richiesta di aiuto da parte della vera sè stessa.

Direi di effettuare tre incontri a settimana da un'ora, per un totale di tre ore settimanali.
Ti potranno sembrare poche ma molto del tuo impegno non sarà qui, bensì fuori, in mezzo alla gente, da sola a casa.
All'attuale credo che serviranno almeno tre mesi di terapia, ma potrebbero aumentare qualora mi rendessi conto che la strada sia ancora tanta.


Non posso fare altro che fidarmi completamente di ciò che lei mi dice, quindi tre ore settimanali andranno bene.

Disse, pienamente accondiscendente, seduta non più sul lettino ma sulla sedia che stava di fronte alla scrivania dell'uomo. Gli aveva rivolto una domanda in precedenza alla quale l'Ignis non aveva ancora risposto. Tuttavia colse proprio quell'occasione per farlo, dando quindi a Lyra un colpo durissimo, ma necessario.

... I tuoi sentimenti erano reali per la te che si è messa con lui.
Non è un ragionamento semplice da spiegare, ma quando termineremo il percorso, ti sentirai ben lontana dalla persona che è stata con il tuo ex.
Quella persona verrà sostituita da una più autentica e i sentimenti che proverai saranno nuovi, talmente tanto diversi da farti risultare quelli passati come... Finti.


Non pianse, non sorrise, ma si limitò ad annuire e basta perché aveva bisogno di elaborare quell'informazione, anche se il dolore riusciva a sentirlo subito. Provava ancora molto disgusto verso sé stessa, verso ciò che aveva fatto ad Haytham e probabilmente anche a Lucas, ma non poteva continuare ad andare avanti in quel modo. Era pronta a cambiare finalmente, a fare qualcosa di concreto e serio per sé stessa. Forse non sarebbe stata la più grande battaglia combattuta dal genere umano, ma per lei significava molto ed era intenzionata a portare a termine quel percorso con l'aiuto proprio del MagiAnalista Jung.

Non hai preso in giro nessuno, Lyra.
È bene che tu lo sappia.
Ma la pesante coscienza che adesso ti preme nel cuore devi sfruttarla non per aprire l'ennesima bottiglia, ma per debellare per sempre il tuo problema vero.


Sei molto gentile a rincuorarmi in questo modo.- disse, passando infine al Tu e concedendosi quindi un attimo di respiro da quelle formalità che a lungo andare le stavano decisamente strette -Il mio ex non è stato il primo che io abbia ferito in questo modo, ma voglio che sia l'ultimo della lista.
Non voglio più pensare o sospettare anche solo lontanamente che i miei sentimenti per qualcuno non siano veri o troppo effimeri e cangianti.


Disse, gli occhi che brillarono di vita per qualche secondo, tornando poi normali quando Carlyle le diede le ultime disposizioni prima di salutarla. Il tempo era volato davvero in fretta al punto tale che la Bennet non si era nemmeno resa conto di che ore fossero. Quando l'uomo le prescrisse dei medicinali, la diva però fu quasi in procinto di rifiutare, non volendo sentirsi ancora più malata di quanto già non fosse.

Non sono né antidepressivi, né ansiolitici, stai serena.
Sono correttori che aggiustano il livello di adrenalina nel corpo, potremmo definirli calmanti.
Per questo dovrai prenderli dopo la colazione, perché sarai comunque molto energica e prima di dormire, così riposerai meglio e più intensamente.


Oh... Allora se è roba naturale, grazie.
Seguirò le tue indicazioni.


Qualora avessi bisogno di me per qualche chiacchierata extra nel weekend, puoi trovarmi a questo indirizzo.
È il mio personale di casa. Per le emergenze e le crisi. Potrebbe essercene qualcuna i primi tempi, visto che interromperai immediatamente il bere, giusto?


La mia domestica avrà già buttato tutte le bottiglie che ha trovato in giro.
E se ne fosse rimasta qualcuna, provvederò io a toglierle di mezzo... senza berle, ovvio!


Aggiunse, perché l'altro poteva fraintendere le sue parole, mentre il suo unico scopo era solo quello di non lasciarsi più tentare dall'alcool. Sorrise, arrossendo anche per quella gaffe e lasciandosi accompagnare alla porta con di nuovo le scarpe ai piedi, pronta per gli ultimi saluti.

.. A parte questo, dalla prossima seduta, obbligatoria la tuta da ginnastica o la tuta da casa, indifferente. Niente trucco, niente tacchi. Intesi?

Queste sedute nemmeno sono iniziate e già mi sembrano così difficili...- si permise quella battuta, facendo poi un profondo respiro -Va bene. Non sarà facile per me ma so che posso farcela.

Davvero uscire di casa in tuta e senza trucco poteva essere una sfida tanto ardua? Per una persona come Lyra Bennet -educata da una Contessa- sì, risultava difficile, scomodo, perché era come lasciare a casa la sua maschera con la quale, ormai, si sentiva sempre protetta. Toglierla significava toglierle quella protezione e renderla vulnerabile, ma non lo sarebbe stata a lungo. Prima o poi anche la diva avrebbe avuto una corazza non dietro la quale nascondersi, ma fatta con la sua stessa pelle.
Già immaginando la reazione di Abigail al pensiero di vedere la sua pupilla costretta ad uscire di casa in quel modo, Lyra salutò con calore Carlyle, passando dalla segretaria per saldare il conto prima di andarsene via del tutto dallo studio.

[Fine]
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