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Cardiff

Messaggioda Peyton » 15/09/2016, 10:15

Di che cosa mi vuoi parlare?
Che problemi hai, a parte un pessimo rapporto con gli orari?


Ah, cominciamo subito... così?
Va... Va bene...


Quello fu il preludio ad un lungo, balbettante e privo di pause monologo, nel corso del quale Peyton elencò tutto ciò che la faceva stare male e che, volendo, si poteva riassumere in tre punti: famiglia, lavoro e situazione sentimentale praticamente assente.
La Hastings parlò a raffica, senza nemmeno riflettere su cosa stesse dicendo, sparando una parola dopo l'altra ad una velocità tale da diventare praticamente viola in volto mentre la gola era tanto secca da tener testa al deserto del Sahara.

Sì sì, certamente, ti capisco, alla perfezione quasi, ma adesso perché non mandi giù un bel bicchierone d'acqua?

Sì, credo che mi farebbe molto bene...

Confermò la Terran in un soffio di voce, prendendo il bicchiere ed iniziando a dissetarsi... per poi rallentare il ritmo di ingoio e fissare stranita Jean-Drew, che la stava incitando in modo decisamente... interessante.

... Ecco... Così... Brava... Manda giù... Manda giù... Bevila tutta...

... stiamo parlando sempre dell'acqua, vero?

Domandò addirittura per sicurezza, perché tra il tono che aveva usato e le parole in sé, un pochetto il dubbio -specie ad una come lei che amava il sesso in tutte le sue forme- poteva pure venire.

Perciò, ecco, coff coff...
Non credo di avere chissà quanti problemi, ehm... magari giusto qualcosina da aggiustare...


Allora Peyton... Partiamo un attimo con calma ed andiamo per gradi.
Di sicuro ultimamente stai subendo un fortissimo stress e non mi stupirei se mi confermassi di aver avuto ogni tanto qualche blando attacco di panico.
Ti ho chiesto di iniziare subito perché ero certo che con tutta quell'adrenalina in corpo ti saresti sfogata all'istante senza trattenere nulla.


Ah...
Beh, allora diciamo che il suo intento è riuscito perfettamente...


... Credo inoltre che il problema emotivo e sentimentale sia per te molto più grave e importante rispetto a tante altre ragazze della tua età.
Mi ha detto Cecilia che hai 25 anni, intendiamoci, ne ho solo cinque più di te, non è che sia chissà quale vecchietto, ma in cinque anni credimi che le visioni cambiano nettamente.
Ora dimmi... Da quanto non hai una relazione stabile?


Dunque, considerando che ho 25 anni, direi... 25 anni!

Tentò di fare dell'ironia, anche se non le riuscì molto bene: non aveva mai avuto un fidanzato, e non certo per volontà sua! Erano gli altri a non voler stare con lei, forse perché reputavano strane le sue piccole manie, le paranoie, forse perché si stufavano di doverle dare spesso certezze -più verbali che altro, perché la si faceva felice con poco- sui loro sentimenti... fatto stava che in quanto a relazioni serie la Hastings fosse completamente a zero.

Quindi mai avuta una relazione, ok.
Per quanto riguarda la sfera sessuale invece?
Non hai avuto mai rapporti oppure sì?


Oh, altroché! -esclamò Peyton, con un sorriso soddisfatto che venne poi sostituito da un'espressione più contenuta- Non sto dicendo di essere una vacca da monta o una cagna perennemente in calore, ma ho un'esperienza sessuale piuttosto ampia e sviluppata, quello sì!

Non era sbagliato andarne fiere, giusto?

E comunque a tutti possono capitare brevi o lunghi periodi di solitudine, da single.
Certo, tu parli di un periodo che esiste da sempre e comprendo il tuo disappunto ma non finirai in mezzo ai gatti, te lo assicuro.


Lei...
Lei dice?


Sei una ragazza con un viso tenerissimo, delle mani magnificamente affusolate e delle cosce ultra sexy e...

Viso tenerissimo.
Mani magnificamente affusolate.
Cosce ultra sexy.

... Per farla breve, visto che mi sto incartando, torniamo alla faccenda della tua famiglia.
In che modo esattamente ti mettono pressione?
È una cosa che va avanti da sempre o solo ultimamente?


Davvero tu credi che io abbia delle cosce ultra sexy?!

Ovvio che non avesse sentito praticamente più nulla dopo quelle parole, e come darle torto?! Aveva detto subito di considerare l'altro molto bello e con un gran senso dell'umorismo, ed ora che l'ansia da sfogo era passata, poteva anche ragionevolmente eccitarsi nel pensare a come l'avesse invitata a finire tutta l'acqua presente nel bicchiere... quindi non c'era motivo di rimanere impassibile di fronte a complimenti così palesi, anzi!

Di... Dicevo...
I miei genitori sono sempre state persone molto... esigenti: il motto non ufficiale della nostra famiglia è "Perché godersi il presente quando puoi preoccuparti del domani?", ed immagino che questo sia già sufficiente a farti
-sì, era passata a dargli del tu- comprendere quale possa essere l'atmosfera familiare...
E di solito per me non è un problema, solo che con questo ultimo progetto mi sto praticamente giocando la carriera, e credo sia comprensibile un po' di stress in più, no?


Altrimenti gli attacchi di panico e le crisi nervose le avrebbe avute fin da piccola o quasi, mentre invece era dall'inizio del Progetto Andorra che le cose erano peggiorate, per ovvi motivi.

E comunque credo che mi sentirei molto meglio se mi distraessi un po' con qualcuno, sai, per non rimanere sempre a casa da sola o andare a mangiare la pizza formato baby sotto casa perché tanto, non avendo compagnia, quella normale non riuscirei mai a finirla...
Sai, qualcuno che mi trovi tenera, con le mani affusolate e le cosce sexy, per esempio...


Sì, ci stava provando molto palesemente con lui con tutto che in teoria l'altro stava cercando di psicanalizzarla... ma ufficialmente non era ancora il suo psicologo, quindi il conflitto di interessi non sussisteva!
... o almeno questo sperava Peyton mentre fissava di sottecchi il bel ragazzo seduto di fronte a sé, in attesa.
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Messaggioda Jean-Drew » 15/09/2016, 17:04

... Ecco... Così... Brava... Manda giù... Manda giù... Bevila tutta...

... stiamo parlando sempre dell'acqua, vero?

Beh... Mica c'è grappa o vodka nel bicchiere, quindi certo, ovvio, parliamo dell'acqua!

Rispose un po' frettoloso ed imbarazzato, ma registrando mentalmente quanto la ragazza fosse propensa a capire al volo i doppi sensi, anche quelli non voluti.
Per uno come lui era problematica la questione perché ogni tanto gli venivano spontanei a causa della forte, fortissima astinenza forzata di quei mesi, anzi, forse anni.
Intendendosi adeguatamente, con Lan Xia il problema sessuale era fortissimo in quanto lei non se l'era mai sentita di arrivare fino in fondo (in ogni senso possibile e immaginabile).
Questo aveva fatto quindi alimentato nel corso del tempo una voglia difficile da reprimere, un desiderio complesso da placare o anche solo far finta di non sentire.
Tuttavia il lavoro poteva essere considerata una valida alternativa e variante, utile per concentrarsi su altro, ecco anche perché aveva accettato la Hastings come paziente.

Quindi mai avuta una relazione, ok.
Per quanto riguarda la sfera sessuale invece?
Non hai avuto mai rapporti oppure sì?


Oh, altroché!

Rimase qualche secondo interdetto da quelle parole, ma non lo diede troppo a vedere, al massimo restò in silenzio per cercare di capire se nel caso ella volesse spiegarsi meglio.
Era interessato ad approfondire la questione poiché forse dietro ad essa poteva celarsi un altro motivo della sua insicurezza nei confronti del mondo e dell'altro sesso.
Tuttavia, quando Peyton scelse di specificare meglio la propria condizione, J.D. si ritrovò a credere che averla presa in cura non fosse stata poi un'ottima idea.
Un forte sussulto in mezzo alle gambe arrivò successivo alle parole della Ricercatrice e naturalmente non solo, assieme ad esso anche una buona sequela di immagini mentali.
Adesso serviva decisamente a lui un po' d'acqua, sì ma ghiacciata e in testa.

Non sto dicendo di essere una vacca da monta o una cagna perennemente in calore, ma ho un'esperienza sessuale piuttosto ampia e sviluppata, quello sì!

... GLOM...
... E-e comunque a tutti possono capitare brevi o lunghi periodi di solitudine, da single.
Certo, tu parli di un periodo che esiste da sempre e comprendo il tuo disappunto ma non finirai in mezzo ai gatti, te lo assicuro.


Lei...
Lei dice?


Sei una ragazza con un viso tenerissimo, delle mani magnificamente affusolate e delle cosce ultra sexy e...

No, stava decisamente prendendo una via sbagliata, sbagliata al 100% e per nulla professionale o clinica.
Quando se ne accorse, Jean-Drew provò in qualche modo a dirottare nuovamente il discorso e riportarlo su un piano più analitico e psicologico.
Tuttavia le sue affermazioni e considerazioni parvero galvanizzare parecchio la ragazza al punto da non farle nemmeno ascoltare troppo bene le successive domande del ragazzo di colore.
Non poteva permettersi di fare una così pessima figura con una "amica" di Cecilia, per quanto doveva ammettere che da una parte ora si stesse concentrando su ben altro.
Sulle famose cosce, ad esempio!

... Per farla breve, visto che mi sto incartando, torniamo alla faccenda della tua famiglia.
In che modo esattamente ti mettono pressione?
È una cosa che va avanti da sempre o solo ultimamente?


Davvero tu credi che io abbia delle cosce ultra sexy?!

Beh avendo tu il vestito non le posso vedere nella loro interezza, ma da quello che riesco a scorgere direi proprio che...
... P-per favore andiamo avanti con la seduta, credo che ci stiamo confondendo un po' troppo tutti e due!


Di... Dicevo...
I miei genitori sono sempre state persone molto... esigenti: il motto non ufficiale della nostra famiglia è "Perché godersi il presente quando puoi preoccuparti del domani?", ed immagino che questo sia già sufficiente a farti comprendere quale possa essere l'atmosfera familiare...
E di solito per me non è un problema, solo che con questo ultimo progetto mi sto praticamente giocando la carriera, e credo sia comprensibile un po' di stress in più, no?


Menomale, finalmente stavano tornando a parlare come un MagiPsicologo ed una paziente, fantastico.
J.D. annuì e riprese a prendere appunti su appunti, scrivendo ogni dettaglio ed assieme anche le proprie considerazioni cliniche, annuendo ed invitandola a proseguire.
Non si andò a preoccupare eccessivamente del "tu", capirai poi, lui che tra un po' lo dava anche ai superiori quando si sbagliava, non era certo il tipo da attaccarsi a certe formalità.
Ma quando ella proseguì ancora facendo l'ipotesi di una possibile "terapia" semplice e risolutiva allo stesso tempo che vedeva lui come protagonista, non poté che bloccarsi.
Alzò la testa e la fissò negli occhi qualche secondo, per poi sospirare, posare gli appunti sulla scrivania vicina e passarsi una mano sulla pelata e dietro il collo.

E comunque credo che mi sentirei molto meglio se mi distraessi un po' con qualcuno, sai, per non rimanere sempre a casa da sola o andare a mangiare la pizza formato baby sotto casa perché tanto, non avendo compagnia, quella normale non riuscirei mai a finirla...
Sai, qualcuno che mi trovi tenera, con le mani affusolate e le cosce sexy, per esempio...


... Uff... Allora Peyton, cerchiamo un attimo di ragionare con lucidità.
Credo avrai capito bene anche tu che qui si sta uscendo dal seminato, cioè, dovremmo parlare dei tuoi problemi ed invece abbiamo mischiato anche considerazioni personali e battute sconce.
Io svolgo il mio lavoro con onestà, professionalità e passione, non voglio tu pensi che stia qui a cazzeggiare e flirtare con tutte le mie pazienti, specie perché tu sei appena la mia numero due.
Quindi... Per farla breve... Io ti inviterei ad uscire molto volentieri, sì hai capito bene... Ma questo presupporrebbe non poterti più seguire.
Io penso che non ci sia solamente il problema sentimentale dietro alle tue difficoltà di relazione e sicurezza, ergo interrompendo il nostro rapporto di medico e paziente ora, forse non arriverai mai ad una soluzione vera e concreta ed ammetto che questo mi dispiace, come penso possa dispiacere anche a te...


Si prese qualche secondo di pausa, cercando di capire le reazioni e i pensieri della Hastings, prima di proseguire ancora.

... E comunque non sono solo le cosce ad essere ultra sexy ed ammetto che avrei una gran voglia di toglierti quelle ballerine...
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Messaggioda Peyton » 15/09/2016, 17:41

... Ecco... Così... Brava... Manda giù... Manda giù... Bevila tutta...

... stiamo parlando sempre dell'acqua, vero?

Beh... Mica c'è grappa o vodka nel bicchiere, quindi certo, ovvio, parliamo dell'acqua!

S-Scusi, è che da come mi stava incitando sembrava tutto tranne che un liquido che si potrebbe bere in pubblico...

Per non dire altro, anche se un termine decisamente più diretto -e volgare- lei in testa ce l'aveva eccome, non solo perché stava in astinenza da un tempo tanto lungo da potersi definire incalcolabile, ma anche a causa del tono usato da Jean-Drew, sicuramente in modo non voluto, che sarebbe tranquillamente potuto appartenere ad un attore/doppiatore di film porno babbani.
In ogni caso la conversazione andò avanti, con l'altro che iniziò a fare il punto della situazione tentando anche di rassicurarla sul fatto che secondo lui non sarebbe mai finita da sola circondata da gatti per tutta una serie di motivi decisamente poco professionali ma molto, molto lusinghieri che fecero inevitabilmente perdere alla Hastings il fuoco sul discorso.

Davvero tu credi che io abbia delle cosce ultra sexy?!

Beh avendo tu il vestito non le posso vedere nella loro interezza, ma da quello che riesco a scorgere direi proprio che...
... P-per favore andiamo avanti con la seduta, credo che ci stiamo confondendo un po' troppo tutti e due!


A quel punto la Terran richiamò il suo Elemento e lo sfruttò per rispondere adeguatamente alla domanda del Sykes, immaginando che già solo pronunciare il motto di famiglia avrebbe potuto spiegare molte, molte cose: e tuttavia la Ricercatrice non riusciva a togliersi dalla mente i complimenti che lui le aveva fatto, quel trovarla evidentemente attraente e sexy -cosa per lei praticamente impossibile- e visto che lo trovava bello a sua volta, oltre che molto divertente, Peyton si azzardò a parlare in modo ben poco convenzionale, come una cliente non avrebbe mai fatto... ma una ragazza interessata sì.

E comunque credo che mi sentirei molto meglio se mi distraessi un po' con qualcuno, sai, per non rimanere sempre a casa da sola o andare a mangiare la pizza formato baby sotto casa perché tanto, non avendo compagnia, quella normale non riuscirei mai a finirla...
Sai, qualcuno che mi trovi tenera, con le mani affusolate e le cosce sexy, per esempio...


... Uff... Allora Peyton, cerchiamo un attimo di ragionare con lucidità.
Credo avrai capito bene anche tu che qui si sta uscendo dal seminato, cioè, dovremmo parlare dei tuoi problemi ed invece abbiamo mischiato anche considerazioni personali e battute sconce.


Non sono mai stata da uno psicologo, magari è la prassi! -tentò di stemperare la tensione con una battuta leggera, la voce che però si faceva un po' più pesante e quasi rassegnata, come se la Hastings fosse pronta a ricevere un bel "no" secco.

Io svolgo il mio lavoro con onestà, professionalità e passione, non voglio tu pensi che stia qui a cazzeggiare e flirtare con tutte le mie pazienti, specie perché tu sei appena la mia numero due.

Oh no, non lo penso!

Quindi... Per farla breve... Io ti inviterei ad uscire molto volentieri, sì hai capito bene... Ma questo presupporrebbe non poterti più seguire.

... immagino sarebbe un conflitto di interesse uscire con una paziente, giusto?
Lo capisco...


Io penso che non ci sia solamente il problema sentimentale dietro alle tue difficoltà di relazione e sicurezza, ergo interrompendo il nostro rapporto di medico e paziente ora, forse non arriverai mai ad una soluzione vera e concreta ed ammetto che questo mi dispiace, come penso possa dispiacere anche a te...

Non ho mai pensato che avere un fidanzato risolvesse i miei problemi, ma sono certa che mi farebbe sentire più serena, questo sì... -mormorò Peyton, senza guardare J.D. negli occhi.

... E comunque non sono solo le cosce ad essere ultra sexy ed ammetto che avrei una gran voglia di toglierti quelle ballerine...

Ma anche questo sarebbe un gran conflitto d'interesse, giusto? -si costrinse a sorridere leggermente, spostandosi i capelli dal viso e recuperando un po' di energia che sembrava esserle improvvisamente venuta a mancare- Ho capito il tuo discorso, e hai perfettamente ragione: non puoi uscire con me se sono una tua paziente, e l'averlo voluto mettere subito in chiaro dimostra una grande onestà da parte tua che apprezzo molto, davvero davvero molto!
Quindi... fai finta che non ti abbia detto nulla, okay? Mi sembra di capire che per te ci siano non poche cose storte o sbagliate nella mia persona e che ti stia molto a cuore il volerle aggiustare, perciò immagino non sia il caso di farti capire nuovamente quanto avrei davvero voluto uscire con te... mi sono già resa ridicola una volta.


Almeno ci aveva provato, anche se probabilmente arrivata a casa si sarebbe data della cretina ancora, ancora e ancora, fino a che non avesse finito il chilo di gelato nel freezer, come minimo.

Direi che possiamo proseguire insomma!
Su cosa vuoi che ci soffermiamo ora?
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Messaggioda Jean-Drew » 15/09/2016, 21:54

... Uff... Allora Peyton, cerchiamo un attimo di ragionare con lucidità.
Credo avrai capito bene anche tu che qui si sta uscendo dal seminato, cioè, dovremmo parlare dei tuoi problemi ed invece abbiamo mischiato anche considerazioni personali e battute sconce.


Non sono mai stata da uno psicologo, magari è la prassi!

Notò il cambio di tonalità nella voce ma non ci badò eccessivamente.
Aveva già intuito come mai fosse mutata, sempre per il famoso discorso che sapeva svolgere bene il suo lavoro, a volte con anche fin troppa facilità.

Io svolgo il mio lavoro con onestà, professionalità e passione, non voglio tu pensi che stia qui a cazzeggiare e flirtare con tutte le mie pazienti, specie perché tu sei appena la mia numero due.

Oh no, non lo penso!

Quindi... Per farla breve... Io ti inviterei ad uscire molto volentieri, sì hai capito bene... Ma questo presupporrebbe non poterti più seguire.

... immagino sarebbe un conflitto di interessi uscire con una paziente, giusto?
Lo capisco...


No, in realtà lo stava capendo a metà e questo lo si poteva notare da tanti differenti atteggiamenti, ma in fondo non era forse una ragazza con pochissima autostima?
Magari in quel momento stava anche pensando che i complimenti fatti nei suoi confronti fossero solo allo scopo di tirarla su ma senza fondamento.
In quell'istante J.D. si sentì decisamente a disagio e dispiaciuto, oltre che preso in contropiede dalla necessità di volerle spiegare come stessero realmente le cose.
Nonostante tutto però, andarle a dire palesemente che tutto ci avrebbe fatto meno che della psicanalisi gli parve un po' troppo esagerato.
Quindi tentò di rincarare la dose con non solo un altro complimento, ma pure una piccola confessione, che però ella parve proprio non recepire, come tutto il resto.

... E comunque non sono solo le cosce ad essere ultra sexy ed ammetto che avrei una gran voglia di toglierti quelle ballerine...

Ma anche questo sarebbe un gran conflitto d'interessi, giusto?

... Come?

Ho capito il tuo discorso, e hai perfettamente ragione: non puoi uscire con me se sono una tua paziente, e l'averlo voluto mettere subito in chiaro dimostra una grande onestà da parte tua che apprezzo molto, davvero davvero molto!

Sì... Ok, però...

Quindi... fai finta che non ti abbia detto nulla, okay? Mi sembra di capire che per te ci siano non poche cose storte o sbagliate nella mia persona e che ti stia molto a cuore il volerle aggiustare, perciò immagino non sia il caso di farti capire nuovamente quanto avrei davvero voluto uscire con te... mi sono già resa ridicola una volta.

Ehi, andiamo...

Direi che possiamo proseguire insomma!
Su cosa vuoi che ci soffermiamo ora?


A quel punto, Jean-Drew Sykes scattò in piedi come se si fosse improvvisamente incazzato di brutto (dire incazzato nero sarebbe stato troppo triste!).
La fissò negli occhi con aria truce, avanzando di un passo e facendole il segno di alzarsi a sua volta, manco fosse una specie di imperatore con la serva.
Però imperativo lo era, sia nelle movenze, sia nello sguardo, quindi forse probabilmente in una persona come Peyton avrebbe suscitato la volontà di assecondarlo subito.
Qualora ella quindi si fosse messa in piedi, allora l'uomo avrebbe accorciato la distanza tra loro e l'avrebbe baciata senza il minimo preavviso.
E mica un bacio normale, oh no, se lei avesse opposto poca resistenza, pure con la lingua... Il tutto per almeno una quindicina di secondi abbondante...

... Riesci a non andare a ruota libera per una buona volta?!
Ti stavo per dire che eventualmente conosco dei colleghi molto bravi e potevi continuare la terapia con loro mentre uscivi col sottoscritto...
... E che diamine!


E giù a baciarla ancora, perché non aveva finito per niente, no, la Hastings non se la sarebbe affatto cavata con così poco.
La alzò per i fianchi e la spostò fino alla scrivania dove la mise seduta, anzi, forse ci sarebbe voluto il condizionale, perché non era detto che lei se lo lasciasse fare.
Beh comunque il suo intento era quello di metterla più comoda mentre abusava senza alcuno scrupolo della sua bocca e della sua saliva, perché per la miseria quanto gli piaceva.
Probabilmente non era il modo più soft per far capire ad una ragazza che c'era un velato e vago interesse, ma se proprio Peyton non lo capiva con le buone, magari con le cattive sarebbe andato meglio.
Al termine di quel secondo bacio, durato almeno il triplo rispetto a quello precedente, J.D. si decise a staccarsi e a fornirle qualche particella di ossigeno, giusto per evitare che morisse.

Io e te questo weekend usciamo insieme e ti porto a mangiare io la vera pizza, altro che baby!
Si va in Italia, paziente sexy... E non accetto "no" come risposta!
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Messaggioda Peyton » 16/09/2016, 10:21

... Uff... Allora Peyton, cerchiamo un attimo di ragionare con lucidità.
Credo avrai capito bene anche tu che qui si sta uscendo dal seminato, cioè, dovremmo parlare dei tuoi problemi ed invece abbiamo mischiato anche considerazioni personali e battute sconce.


Non sono mai stata da uno psicologo, magari è la prassi!

Io svolgo il mio lavoro con onestà, professionalità e passione, non voglio tu pensi che stia qui a cazzeggiare e flirtare con tutte le mie pazienti, specie perché tu sei appena la mia numero due.

Oh no, non lo penso!

Quindi... Per farla breve... Io ti inviterei ad uscire molto volentieri, sì hai capito bene... Ma questo presupporrebbe non poterti più seguire.

... immagino sarebbe un conflitto di interessi uscire con una paziente, giusto?
Lo capisco...


... E comunque non sono solo le cosce ad essere ultra sexy ed ammetto che avrei una gran voglia di toglierti quelle ballerine...

Ma anche questo sarebbe un gran conflitto d'interessi, giusto?

... Come?

Ho capito il tuo discorso, e hai perfettamente ragione: non puoi uscire con me se sono una tua paziente, e l'averlo voluto mettere subito in chiaro dimostra una grande onestà da parte tua che apprezzo molto, davvero davvero molto!

Sì... Ok, però...

Quindi... fai finta che non ti abbia detto nulla, okay? Mi sembra di capire che per te ci siano non poche cose storte o sbagliate nella mia persona e che ti stia molto a cuore il volerle aggiustare, perciò immagino non sia il caso di farti capire nuovamente quanto avrei davvero voluto uscire con te... mi sono già resa ridicola una volta.

Ehi, andiamo...

Direi che possiamo proseguire insomma!
Su cosa vuoi che ci soffermiamo ora?


Un botta e risposta -più botta di Peyton e poca risposta di J.D.- durante la quale la Hastings aveva fatto intendere di aver ben compreso il punto del discorso: Jean-Drew non poteva uscire con lei in quando poco etico da un punto di vista professionale, ed essendoci tante cose in lei che sarebbero potute migliorare, ci teneva che ciò accadesse; probabilmente sì, pensava che fosse davvero carina, ma anche che fosse meglio tenersela come paziente piuttosto che come potenziale frequentazione, per questo aveva messo tutto in chiaro fin da subito -tutto ciò nell'ottica del Bosco, ovviamente.
Lo comprendeva e lo accettava, per questo voleva far finta di nulla e riprendere il discorso lì dove l'avevano lasciato, concentrandosi quindi sui problemi di lei come fosse successo nulla: le sembrava la cosa migliore e meno imbarazzante da fare, ma dovette per forza cambiare idea quando il Sykes, con sguardo minaccioso ed arrabbiato, si alzò in piedi e le impose di alzarsi a sua volta, con uno sguardo che non ammetteva repliche; Peyton obbedì docile, infatti, un po' titubante ed incerta -voleva forse cacciarla a calci nel sedere fuori da casa sua per averci provato con lui?- un'incertezza che tramutò in totale e profonda sorpresa quando l'altro annullò la distanza che li separava per baciarla con tanto di lingua... sì, un bacio con la lingua che la Hastings ricambiò subito, perché su certe cose era davvero, ma davvero, sveglia.

... Riesci a non andare a ruota libera per una buona volta?!

M-Ma...

Ti stavo per dire che eventualmente conosco dei colleghi molto bravi e potevi continuare la terapia con loro mentre uscivi col sottoscritto...

Oh... oh.
Da... da... d-davvero? M-Ma è... fantastico... !!


... E che diamine!

Il secondo bacio fu quasi sperato dalla Terran che, avendo registrato la volontà di lui di uscire con lei -una volontà maggiore dell'averla come paziente, al punto da consigliarle un altro psicologo- ora poteva godersi pienamente le sue attenzioni: chiuse gli occhi, non accennando minimamente a rifiutare quei contatti, quei gesti del tutto fuori luogo in quel contesto, ma tanto chi li avrebbe mai potuti rimproverare? Incrociò le braccia dietro al suo collo mentre il Sykes la faceva accomodare sulla scrivania, si strinse a lui baciandolo con maggior foga e nel frattempo iniziò a chiedersi come spegnere l'incendio che le era appena divampato tra le cosce.

Io e te questo weekend usciamo insieme e ti porto a mangiare io la vera pizza, altro che baby!
Si va in Italia, paziente sexy... E non accetto "no" come risposta!


Quindi... mi stai dicendo che... davvero noi... usciamo insieme?
Cioè... non dovrò andare a mangiare la pizza da sola? Non mi dovrò sedere nel tavolo all'angolo accanto alla cucina perché tanto non mi guarda nessuno? Non dovrò chiedere una mezza porzione di dolce perché non c'è mai nessuno con cui condividerne l'altra metà? Non...


Probabile che a quel punto J.D. la zittisse nuovamente con un bacio, ed in quel caso Peyton lo corrispose per la terza volta, sentendosi leggera, estremamente leggera e contenta, con le farfalle nello stomaco ed un'improvvisa quanto prepotente voglia di sorridere; fu lei a staccarsi, quella volta, annuendo piano con le guance rosse e gli occhi luminosi.

Va... Va bene, accetto!
Però ecco, avrei un problemino...
-si fece un po' più imbarazzata dopo quella premessa, schiarendosi la voce e portando i capelli dietro l'orecchio in un gesto di palese nervosismo- Io ora starei pulsando...
Cioè, mi sta proprio pulsando tutto, sto pulsando anche in posti che non sapevo potessero pulsare...
-aveva reso bene l'idea?- Quindi, insomma...
È tutto merito
-non colpa- tuo, perciò dovresti... rimediare tu...
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Messaggioda Cecilia » 12/07/2017, 21:20

26/09/2113
Laboratorio privato di Grant Faraday
Swansea - Galles
Ore 12:30


Sabato mattina. Il momento perfetto per procedere nel progetto che era stato affidato alla Bishop dal mercenario Dre, nome in codice di Tybalt Kingston. Aveva ripreso solo da qualche settimana il proprio lavoro come Ricercatrice in una nuova struttura, eppure le sembrava di non essersi mai allontanata dal suo ambiente, come se il licenziamento fosse stato solo un brutto sogno. Nulla invece poteva essere più lontano dalla realtà. Cecilia era stata forata davvero da Andorra, ma aveva recuperato alla grande, grazie ad Haytham e Jasper che le avevano permesso di entrare a far parte del loro team a Cipro. Ovviamente il maggiore dei Ravnick le aveva imposto delle clausole non indifferenti e anche abbastanza fastidiose -come salutare con un bacio ogni mattina il busto che le aveva ficcato in casa a forza- ma per il momento la Bishop non si lamentava di nulla, pur accusando lo stress di avere a che fare con quella riproduzione fedele di Haytham tutti i giorni. Aveva tanti altri pensieri nella testa, fra il lavoro a Cipro, il suo obiettivo di riprendersi il posto da Capo Reparto, le armi da costruire a Dre... E le questioni di cuore.

La postazione computer è libera?
Voglio ricontrollare gli ultimi calcoli del Progetto n°3...
C'è qualcosa che non mi quadra!


Grant Faraday era lì con lei, concedendole non soltanto il privilegio di lavorare nel laboratorio appartenuto alla sorella, ma dandole anche una mano nel realizzare quelle armi, mettendoci una buona dose di entusiasmo e partecipazione. Dopo la rottura con Clovis, la Bishop era stata ospite per una settimana a casa della migliore amica, prima che il suo ex-Magi Psicologo di fiducia le proponesse di stare in affitto nella sua vecchia casa in Galles. Proposta che Cecilia aveva accettato molto volentieri, calcolando quanto odiasse pesare nella vita coniugale di Alexis e del marito.

Mumble... Mumble...

Clovis le mancava. Ultimamente restava spesso sveglia la notte, ripensando a lui, a ciò che gli aveva fatto, a come avesse scelto di chiudere la loro relazione. Soffriva per i sensi di colpa e perché le mancava la sua presenza, una presenza che per molto tempo aveva dato per scontata, considerandola banale. Poi, dall'altra parte, c'era Grant. Grant che la faceva sentire bellissima e desiderabile oltre ogni immaginazione, che per lei si era licenziato da Andorra e sempre per lei aveva superato le selezioni per ottenere il posto di suo Vice a Cipro. Condividevano interessi, gusti, lo stesso luogo di lavoro e anche la stessa passione. Quando stava con lui, il Belmont le mancava un po' di meno e quando non c'era si sentiva sola e allora ripensava al catalano, chiedendosi come stesse e se l'avesse già dimenticata. Era una pallina da ping pong che continuava a fare avanti e indietro, avanti e indietro, anche se in realtà avrebbe dovuto soltanto procedere verso un'unica direzione. Aveva dato una risposta al suo ex-ragazzo, dicendogli che non poteva continuare la loro relazione perché sentiva di provare dei sentimenti per qualcun'altro. Ora non restava che capire se questi suoi nuovi sentimenti fossero frutto di qualcosa di reale oppure nascessero dal semplice egoismo e dalla profonda vanità della Bishop.

Ecco dov'è il problema!
Grant, passami il progetto cartaceo. Si trova sulla destra, scaffale A, ripiano 4.


Di certo non era facile capirlo. Cece aveva scelto di non raccontare nulla al Faraday, tenendo per sé quel segreto sulla reale rottura fra lei ed il Belmont e cercando di fare finta di niente in sua presenza. Voleva essere sicurissima dei suoi sentimenti, ma per lei non era mai stato facile capirlo. Negli ultimi tempi osservava spesso - e di nascosto- il Dexter, analizzando ogni suo atteggiamento, cercando di capire se lui le suscitasse qualcosa standoci semplicemente a contatto. Per questo motivo, mentre il ragazzo era girato, dandole la schiena, Cecilia si perse qualche istante ad osservarlo, provando uno strano calore all'altezza dello stomaco che la fece sorridere quasi timida. Era strano che lo trovasse così attraente mentre lavorava? Accidenti se era strano, ma non poteva farci niente.

Immagine


Tuttavia non appena il ragazzo si voltò di nuovo verso di lei, la Bishop si riprese con un sussultò, appiccicando gli occhi sullo schermo del MagiComputer, fingendo di aver analizzato i dati fino a quel momento.

Che stupida, ho ricopiato male questo passaggio!
Santi Numi! Ma dove cavolo ho la testa?


Odiava sbagliare, anche se si trattava di una semplice svista come quella, insomma roba da niente. Ma questo bastò per farla imbronciare, maledicendosi dentro per aver perso tempo a fantasticare su Grant. Sì, era solo colpa del Faraday se lei ultimamente aveva la testa fra le nuvole, invece di essere super concentrata nel suo lavoro. E la cosa peggiore era che non poteva sfogarsi con lui in nessun modo, pena il far saltare la copertura che stava cercando di mantenere con tanto sforzo.

Fatto!
Oh ma... È quasi ora di pranzo.
Sto proprio morendo di fame...
Ti vanno degli hamburger? Non li mangio da una vita.


Da quando si era mollata, la Bishop aveva inaugurato un periodo a base di schifezze, anche se limitato soltanto al week-end. Questo però non impediva ai suoi sensi di colpa di ricordarle che, continuando su quella stessa strada, presto o tardi sarebbe diventata una botte.

No aspetta, meglio lasciar perdere...

Appunto.
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Messaggioda Grant » 16/07/2017, 22:08

Laboratorio Privato di Grant Faraday
Swansea - Galles
Navata di Ingresso
26 Settembre 2113
Ore 12:28


La postazione computer è libera?
Voglio ricontrollare gli ultimi calcoli del Progetto n°3...
C'è qualcosa che non mi quadra!


... Va' pure, tutta tua.

Grant Faraday era un ragazzo estremamente particolare, sotto molteplici punti di vista e soprattutto capace di variare il proprio atteggiamento da un attimo all'altro.
Quando decideva di concentrarsi su qualcosa, diventava facilmente assorto nel proprio lavoro, forse anche merito del trovarsi nel laboratorio appartenuto alla sorella.
In quel luogo quasi sacro, era come se potesse percepire il suo spirito aleggiare e renderlo più sveglio, brillante, intelligente.
Tutte cretinate, ovvio, perché non c'era alcuno spirito lì, ma nella sua testa e nel suo cuore regnava un po' quella convinzione, ergo il biondo per finta ci credeva fino in fondo.
Quella mattina l'avrebbe dedicata però ad un qualcosa a cuore della Bishop, non qualche proprio progetto particolare o destinato al laboratorio dei Ravnick.

Radice fratta di xy alla terza, moltiplicata per il coseno di f alla meno decima a 80°...
... Scomponiamo l'operazione in a, b e c...
Riprendendo il risultato ottenuto dalla matrice precedente, otterremo un...


Parlava a voce bassa, però i calcoli sì, li diceva ad alta voce perché si aiutava da solo a restare focalizzato e non commettere errori.
Lo faceva anche Kendra e in un certo senso quel "difetto" lo passò a lui senza neanche accorgersene, ma solitamente non infastidiva nessuno.
Quella mattina aveva deciso di indossare qualcosa di vagamente decente e soprattutto pulitissimo: una camicia bianca.
La verità era che nel pomeriggio avrebbe avuto un incontro con gli amici per un GdR dal vivo dove lui faceva un ricco ereditiere hacker, nemico del padre, proprietario della ditta.
Quindi la mise, pur essendo a dir poco impeccabile, nascondeva a prescindere un motivo da nerd.

Ecco dov'è il problema!
Grant, passami il progetto cartaceo.
Si trova sulla destra, scaffale A, ripiano 4.


... Mh?
Hai cambiato di nuovo lo scaffale dei progetti cartacei?
È l'ottava volta in un mese...


La fissò un po' perplesso, alzandosi però in piedi per raggiungere il luogo stabilito e afferrare il progetto arrotolato, consegnandoglielo.
La Bishop non si era mai e poi mai permessa di toccare o cambiare qualcosa in quel laboratorio, fino a quando Grant non le diede una piccola permissione.
C'erano armadi e mobili che Kendra non aveva mai usato per sufficienza di spazio che quindi potevano essere organizzati a piacimento.
Quella fu una specie di musica per la bionda occhialuta, che nell'arco di poche settimane aveva rivoluzionato l'intera ala teorica del laboratorio con etichette e schedari.
Bisognava dire che al Faraday la cosa non desse affatto fastidio, anzi, per un disordinato come lui era il top, ma era meglio che la Ricercatrice trovasse anche un po' di pace.

Ok... Dove eravamo...
... Ah sì, l'equazione di Struttberg...
Forse dovrei optare per il legame bivalente istantaneo...


Immagine

Non sapeva di essere osservato da Cece, anche perché non aveva alcun motivo per pensare di poter essere un oggetto di osservazione o tentazione.
Grant era un ragazzo come moltissimi altri, cervello spropositato a parte... Ok, d'accordo, non solo il cervello, ma comunque...
In verità, negli ultimi tempi aveva iniziato qualcosa alle spalle di tutti, amici e bionda Capo Reparto compresa: la palestra.
Non era mai stato tipo da pesi o culturismo, ma ripensando all'ex ragazzo della Bishop, un po' gli era salito lo spirito di competizione, seppur inutile.
Quel Clovis era un metro e ottantacinque, mentre lui un metro e settanta scarso, per non parlare della struttura, della barba, della voce.

Uff... E basta! ... Devo pensare al progetto, c***o!

In un gesto completamente improvviso, Grant si fece indietro con la sedia, piazzandosi le mani sui capelli e roteando un po'.

Che stupida, ho ricopiato male questo passaggio!
Santi Numi!
Ma dove cavolo ho la testa?


... Bisogno di zuccheri?
O forse di mangiare e basta...
Non so nemmeno che ore sono...


Oh ma... È quasi ora di pranzo.
Sto proprio morendo di fame...
Ti vanno degli hamburger? Non li mangio da una vita.


Mi sembra proprio un'ott-...

No aspetta, meglio lasciar perdere...

Stava praticamente per alzarsi in piedi e afferrare il portafogli, quando la Bishop interruppe l'idea degli hamburger in maniera repentina.
Non era la prima volta che succedeva una cosa simile, per esempio la settimana prima era capitato con il gelato alla panna del pomeriggio.
Ogni volta che si nominava qualcosa di abbastanza calorico, magicamente Cecilia cambiava idea indirizzandosi verso una insalata o altra roba light.

... Ti posso dire una cosa?

La osservò abbastanza intensamente, il Faraday, squadrandola poi dalla testa ai piedi, evitando commenti mentali su quanto la trovasse sexy, perfetta, erotica e magnifica.

... Mi sembri... Più magra.
Credo tu abbia perso qualche etto ultimamente...
Ti risulta?


Lui ci faceva davvero poco caso a determinate cose, cioè, per lui la Bishop era sempre al top, sempre con un corpo attraente ed eccitante.
Quindi determinate cose le diceva più per lei, che per un reale bisogno proprio di eseguire un commento positivo, anche perché quello era davvero il minimo.
Psicologia spiccia, la sua: tranquillizzarla sul fatto che non dovesse avere alcuna paranoia sul peso perché a prescindere lei bruciava e molto.
Non era necessario correre quando il metabolismo funzionava bene e le calorie si bruciavano camminando per un Laboratorio tutto il giorno, usando anche il cervello.
Si avviò quindi in direzione della porta di ingresso/uscita, parlando ad alta voce e aspettando solo che il miracolo si compisse...

Allora magari potrei andare a comprare delle polpettine di ceci con insalata di farro dal ristorante israelita qui vicino.
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Messaggioda Cecilia » 19/07/2017, 20:34

Il privilegio di poter lavorare nel laboratorio di Kendra Faraday non veniva certo concesso a tutti. Anzi, da quel che ne sapeva, prima di lei Grant non aveva permesso a nessuno di entrare in quel luogo sacro. Quando però il ragazzo aveva visto in difficoltà la Bishop, non aveva esitato un solo istante a concederle quell'opportunità, che Cecilia aveva accettato al volo senza riflettere adeguatamente sui significati nascosti dietro a quel gesto. Una volta terminata la bufera, però, ne aveva avuto di tempo per pensare e pensare. Aveva iniziato a rivedere le sue idee riguardo i reali sentimenti che il Faraday provava nei suoi confronti. Era persino giunta alla conclusione di piacergli e forse di essere l'oggetto del suo amore. Ma questo non l'aveva spinta allo scoperto, semmai l'aveva resa ancora più vigile perché doveva a tutti costi comprendere quali fossero i propri di sentimenti prima di esporsi apertamente con Grant. Che, nel frattempo, si dedicava con impegno e dedizione ai progetti di Cecilia, permettendo alla bionda con gli occhiali di osservarlo per diversi secondi.

Quando è concentrato... assume tutto un altro fascino...

Il fascino della persona intelligente, lo stesso che Haytham aveva esercitato su di lei in passato e lo stesso di cui purtroppo mancava il suo ex-fidanzato. Lo aveva confessato anche ad Alexis e Peyton, mantenendole aggiornate sulle ultime novità della sua nuova vita a Cipro. Con loro -soprattutto la Parker- sapeva di poter essere totalmente sincera e il confronto le permetteva di fare luce su molti dubbi che spesso, da sola, non riusciva a risolvere. Aveva molta confusione in testa e l'idea costante che non avrebbe dovuto interessarsi a nessuno, nemmeno al suo Vice, perché la priorità andava al suo lavoro e alla sua carriera e non alle storie d'amore. Ma l'attrazione verso il finto biondo c'era ed anche molto forte. Più volte la Bishop si era ritrovata a fantasticare che fra di loro potesse capitare qualcosa e solo con molta difficoltà si era trattenuta dal far sì che accadesse. Certo il fatto che Grant non prendesse mai l'iniziativa con lei l'aiutava a non cedere, anche se questo non era un pregio di cui la Ricercatrice dovesse andare fiera.
Era ritornata con gli occhi fissi sullo schermo quando aveva visto il Faraday distogliere i propri dall'equazione che stava provando a risolvere. Non voleva in nessun modo fargli comprendere qualcosa dei suoi sentimenti, perché prima di tutto doveva averli bene in testa chiari anche lei e in secondo luogo non poteva permettersi di dargli false speranze. Tuttavia quell'atteggiamento la portava a distrarsi molto spesso e le distrazioni comportavano degli errori stupidi e banali come quello che aveva fatto Cecilia nel ricopiare la formula al computer.

Che stupida, ho ricopiato male questo passaggio!
Santi Numi!
Ma dove cavolo ho la testa?


... Bisogno di zuccheri?
O forse di mangiare e basta...
Non so nemmeno che ore sono...


Oh ma... È quasi ora di pranzo.
Sto proprio morendo di fame...
Ti vanno degli hamburger? Non li mangio da una vita.


Mi sembra proprio un'ott-...

No aspetta, meglio lasciar perdere...

Cosa voleva diventare, una balena? A malincuore la ragazza cercò di farsi forza e di rinunciare a quel tanto agognato hamburger, consapevole che se lo avesse mangiato dopo avrebbe passato il resto della settimana a provare fortissimi sensi di colpa. Era triste non poter essere bella e magra come Alexis o come Peyton -accidenti a Peyton e alla sua silhouette da urlo!- ma cosa avrebbe potuto fare? Sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica? Ci aveva pensato a dire il vero, ma non aveva mai avuto il coraggio di farlo veramente, anche per via della quantità di soldi che avrebbe dovuto spendere. Stava lì, con il broncio e la tristezza che le si leggeva sul viso a chilometri di distanza, quando il Faraday se ne uscì con una frase che portò immediatamente su il suo morale, come se nulla fosse.

... Ti posso dire una cosa?

Mh? Cosa?

... Mi sembri... Più magra.
Credo tu abbia perso qualche etto ultimamente...


DAVVERO?

Ti risulta?

Ecco... Non lo so... Chi lo sa, forse sì...

Ma sì, in fondo i pantaloni che aveva indossato l'altro giorno non le stavano forse un po' larghi? Ovviamente quella era solo una suggestione mentale della bionda, avallata dalla domanda che le aveva fatto Grant, ma bastò questo per farle tornare il buonumore e cambiare idea all'istante sul tipo di pranzo da consumare. In fondo se lui aveva notato che era diventata più magra, questo significava che poteva permettersi di mangiare qualcosa di più calorico.

Allora magari potrei andare a comprare delle polpettine di ceci con insalata di farro dal ristorante israelita qui vicino.

Cosa? No, no, no!
Chissà che cosa ci mettono in quelle polpettine, sicuramente non ceci! E poi i ceci non mi fanno impazzire.
Meglio l'hamburger, almeno sono sicura che quello che mangio mi piace.
Però uno piccolo! E anche le patatine piccole! E poi... un'insalata e dell'acqua.


Così avrebbe potuto mangiare senza provare troppi sensi di colpa. Salutò Grant e lasciò che fosse il ragazzo a portare il pranzo, mentre lei proseguiva a lavorare ancora un po', approfittando della sua assenza per recuperare la concentrazione che le mancava invece quando stava insieme a lui. Era riuscita a consegnare a Dre già due armi e il fatto di non poterci lavorare tutta la settimana la rallentava parecchio. Tuttavia anche il suo lavoro come Capo Unità non era affatto male, anche se certo lei puntava in alto, verso il posto che le spettava di diritto. Erano passate solo poche settimane e già c'erano momenti in cui rischiava di entrare nel panico al pensiero di dover andare a genio a tutti i suoi sottoposti. Per fortuna che aveva ancora moooolto tempo per pensare a come risultare una persona disponibile e che potesse piacere al prossimo. Impresa ardua, quasi impossibile, ma se c'era anche solo una possibilità lei l'avrebbe trovata.

Puoi sistemare tu?
Arrivo fra poco...


Disse al ragazzo, quando questi rientrò con il loro pranzo. Doveva solo finire quella formula su cui aveva lavorato tanto, ma non ci mise molto. Infatti, dopo qualche minuto, la bionda chiuse tutto, sistemandosi al tavolo preparato dal Faraday per poter finalmente mangiare e prendere una pausa da tutto quel lavoro. Passare i sabato mattina in quel modo a volte poteva risultare davvero stressante, ma fino a quando avesse avuto accanto Grant, la Bishop sapeva di potercela fare senza farsi venire una crisi isterica.

Mmmmh che buon odore!
Aspetta, non vorrai mangiare con quella addosso vero?
- disse, riferendosi alla camicia- Guarda che rischi di sporcartela e non sei bravo con le magie di pulizia! Avanti toglitela e poggiala sopra lo schienale in maniera da non sgualcirla.
Per una volta che ti vesti bene...


L'abitudine di dargli ordini proprio non l'aveva persa, nemmeno là dentro dove l'ospite -per modo di dire- era lei e poteva essere cacciata in qualsiasi momento. Ma si sa: il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

A proposito... Perché tanto elegante oggi?
Hai qualche impegno importante più tardi?
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Messaggioda Grant » 22/07/2017, 22:50

Allora magari potrei andare a comprare delle polpettine di ceci con insalata di farro dal ristorante israelita qui vicino.

Cosa? No, no, no!
Chissà che cosa ci mettono in quelle polpettine, sicuramente non ceci!
E poi i ceci non mi fanno impazzire.
Meglio l'hamburger, almeno sono sicura che quello che mangio mi piace.
Però uno piccolo! E anche le patatine piccole! E poi... un'insalata e dell'acqua.


... Ok Capo!

Rispose dopo qualche attimo di esitazione, facendo un mezzo sorriso tra sé ed uscendo dal Laboratorio.
Era sempre abbastanza semplice indirizzare la Bishop verso ciò che ella volesse, abbattendo le barriere imposte dalle sue paure e paranoie.
Grant ci metteva poco anche perché, proprio come lei, era molto intelligente, anche se certo, nel caso di Cece intelligenza non significava per forza furbizia.
Arrivato al fast food, prese quanto richiesto, ma le patatine decise di ordinarle medie, perché sapeva che una volta rientrato ella ci avrebbe ripensato all'ultimo.
Per sé scelse un tipo di panino leggermente più "ignorante", per così dire, evitando insalata e chiaramente innaffiando il tutto con una birra alla spina grande.

Puoi sistemare tu?
Arrivo fra poco...


Sì, certo...

Quando la bionda occhialuta stava raggiungendo una nuova meta all'interno dei propri calcoli, interromperla poteva risultare fatale.
Ecco perché lui tendenzialmente era sempre molto ma molto servizievole, anche troppo a detta di tanti, ma la viziava praticamente in tutto.
Se solo ella avesse voluto, avrebbe potuto rimanere ferma e farsi portare tutto da lui senza muovere un muscolo e qualche volta ne aveva approfittato un pochino.
Non stando assieme però, tante libertà se le evitava... Per quello in un certo senso gli amici del Faraday non sapevano se sperare nel fidanzamento oppure no!

Mmmmh che buon odore!
Aspetta, non vorrai mangiare con quella addosso vero?


In che senso, scusa?

Guarda che rischi di sporcartela e non sei bravo con le magie di pulizia!
Avanti toglitela e poggiala sopra lo schienale in maniera da non sgualcirla.
Per una volta che ti vesti bene...


...

Non replicò, forse in parte perché sapeva che quella fosse una sfida persa in partenza, limitandosi quindi a mettersi un attimo in piedi e sbottonare la camicia.
Se la tolse dunque, restando in canottiera bianca che finalmente metteva in risalto la differenza di grandezza di braccia rispetto a qualche settimana prima.
Ancora nulla di troppo esagerato, ma era lì che il Faraday stesse concentrando molto i suoi sforzi, avendo immaginato, probabilmente sbagliando, che fosse quella la caratteristica che alla Bishop piacesse di più dell'ex fidanzato. Il motivo stava dietro al fatto che spesso e volentieri, parlando di Batman, lei inneggiava alle sue braccia forti, possenti, oltre alla voce penetrante e l'intelligenza spiccata.
Di sicuro sull'intelligenza lui ci stava, ma per la voce penetrante poteva fare molto poco. Ergo spiegato perché gettarsi sull'allenamento delle braccia.

Adesso va meglio?

A proposito... Perché tanto elegante oggi?
Hai qualche impegno importante più tardi?


Più o meno...

Iniziò a dire, non immaginando che forse una piccola pausa tra quel "più o meno" e la reale spiegazione dell'impegno in sé potesse scatenare in Cece ragionamenti sbagliati.

Vado a fare GdR dal vivo...
Quelli dove si interpreta una parte e si gioca con altri player...
È figo, ti svaga un bel po'...
Ti può interessare?
Se vuoi dopo potresti venire con me.


Che motivo aveva di non coinvolgerla?
Alla fine ormai molti del gruppo li conosceva, chiacchieravano animatamente di fumetti, giochi, quindi quello era quasi un tassello mancante da aggiungere.
C'era solo da sperare che alla bionda non creasse imbarazzo l'idea di interpretare qualcun altro.

L'altro ieri Morgan mi ha detto che si è liberato un posto, ma è una cosa che per te la vedo scontata...
Hai presente la tizia che faceva da spalla ad Oliver Queen? La hacker e cervellona informatica... Felicity!
Beh diciamo che il suo PG è una sorta di giustiziere notturno e il suo ultimo aiutante è stato fatto fuori... Per finta, sempre!


Chiacchierava mentre mandava giù bocconi del panino, facendo lo stesso anche con la birra fredda che praticamente coronava perfettamente quel pasto.
Non era difficile parlare con lei di certi argomenti, perché sapeva che, pur magari non essendocisi mai trovata, per la Bishop non fossero cose tanto assurde.
Inoltre lì in mezzo avrebbe trovato altre femmine nerd con le quali stringere anche una buona amicizia, ammesso che le andasse di averne altre oltre Alexis e Peyton.

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Spesso poi alla fine di tutto ci prendiamo delle pizze e commentiamo la giocata tutti assieme!
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Messaggioda Cecilia » 26/07/2017, 22:30

Puoi sistemare tu?
Arrivo fra poco...


Sì, certo...

Era facile approfittarsi un po' di Grant. In parte perché il ragazzo si dimostrava sempre così tanto disponibile con lei, ovvio. Ma in parte anche perché alla stessa Cecilia piaceva farsi viziare da lui. Non superava mai troppo il limite, soltanto perché si imponeva un freno, per mantenere quell'immagine da brava ragazza a cui teneva così tanto. Questo però non celava del tutto il suo vero carattere, fatto di puro e sano egoismo umano, e del quale il Faraday ne faceva le spese. C'era da dire però che la Bishop spesso e volentieri non lo facesse nemmeno apposta: era la sua natura e come tale la esprimeva senza pensarci, come quando aveva chiesto al finto biondo di sistemare ogni cosa mentre lei portava a termine il suo lavoro. Non ci volle comunque molto, anche perché il suo stomaco era arrivato ad ululare per la fame e lei non mangiava un hamburger decente da qualche mese ormai. Le patatine che Grant le aveva portato sembravano una porzione più grande rispetto a quella chiesta dalla bionda, ma Cecilia non ci fece molto caso, assaltando senza pensarci il suo delizioso hamburger ricco di grassi e calorie. Prima di dare il primo morso, però, c'era qualcosa che stonava in tutto quel quadro: la camicia di Grant, per la precisione, troppo pulita e troppo perfetta per essere rovinata da quel pasticcione del suo Vice. Motivo che spinse la Bishop a sentirsi più che giustificata nell'ordinargli di togliersela immediatamente.

Adesso va meglio?

Non rispose sul momento, continuando a fissarlo sistemandosi meglio gli occhiali sul naso. No anzi, se li pulì proprio, perché le sembrava di vedere qualcosa di diverso in lui. Ricordava perfettamente il corpo del Faraday visto che in passato ci si era -per così dire- dilettata abbastanza da lasciarsi per sempre impressa nella memoria la sua figura (e non solo quella). Adesso i muscoli le sembravano un po' più definiti, persino leggermente più gonfi rispetto a prima. Poteva davvero essere che si fosse allenato negli ultimi tempi? Be', anche se fosse, a lei che cosa doveva importare? Assolutamente nulla, visto che la bionda non avrebbe mai potuto immaginare che il motivo di tale cambiamento fosse proprio lei. Non esiste peggior cieco di chi non vuol vedere e in questo la Ricercatrice era una vera e propria campionessa mondiale, con tanto di titoli e medaglie d'oro plurime.

Sì... Decisamente sì!- disse, forse con troppa enfasi -Ti... Ti trovo davvero bene, lo sai? Stai mangiando sano? Hai deciso di seguire i miei consigli su una dieta equilibrata? Te lo avevo detto che gli effetti si sarebbero visti subito, ad occhio nudo!

Odiava quei momenti insieme al Faraday. Si trovava benissimo a lavorare insieme a lui, perché i propri doveri le permettevano di non soffermarsi troppo sul ragazzo e sulla loro strana, stranissima condizione. Quando però il lavoro terminava o loro erano in pausa, era molto facile per la bionda andare nel pallone e risultare ancora più svitata di quanto già non fosse. Le parole le uscivano fuori alla velocità del fulmine e le mani gesticolavano sempre nervosamente per qualcosa. Davvero una pessima situazione, ma la ragazza non aveva davvero la minima idea di come uscirne, se non cercando di fare un po' più di chiarezza in sé stessa. Per il momento, l'unica cosa chiara come il sole era che ci sarebbe ricascata una terza volta con Grant ed anche molto volentieri. Ma fino a quando non avesse preso una decisione si era ripromessa che non avrebbe combinato più nulla con lui.

A proposito... Perché tanto elegante oggi? Hai qualche impegno importante più tardi?

Più o meno...

Il finto biondo rimase in silenzio e così fece la Ricercatrice, convinta che l'altro presto o tardi avrebbe aggiunto qualche altra informazione in più. Rimase a fissarlo, sempre più innervosita da quell'atteggiamento, surriscaldandosi con molta facilità per essere un'Acuan. Ecco, quel genere di atteggiamenti li odiava nel più profondo del suo cuore, perché la facevano andare fuori di testa e quando Cecilia andava fuori di testa significava che la sua mente iniziava ad immaginarsi mille cose assurde e a farsi cento paranoie. Tipo che il Faraday avesse un appuntamento con un'altra ragazza.

Più o meno cosa?
Vuoi dirmelo o devo provare ad indovinare?
-disse, il tono decisamente stizzito e impaziente.

Vado a fare GdR dal vivo...
Quelli dove si interpreta una parte e si gioca con altri player...
È figo, ti svaga un bel po'...


Ooooooh ora si spiega tutto!
E io chissà che mi pensavo...
-espresse quel pensiero senza riflettere, prima di rendersi conto che una simile affermazione avrebbe potuto scatenare domande scomode da parte di Grant. Quando se ne rese conto, Cecilia cercò di rimediare in fretta e furia, sviando il discorso quanto più possibile -N-nel senso che magari avevi un incontro molto formale e importante, insomma... Tutto qui!

Ti può interessare?
Se vuoi dopo potresti venire con me.


Io?
Non lo so... Non ho mai provato e non so nemmeno se ne sono capace.
Poi scusa, non dovrei indossare una sorta di costume?
E dovrei anche scegliere il personaggio...


L'altro ieri Morgan mi ha detto che si è liberato un posto, ma è una cosa che per te la vedo scontata...

E sarebbe?

Hai presente la tizia che faceva da spalla ad Oliver Queen? La hacker e cervellona informatica... Felicity!

Certo, ovvio!

Beh diciamo che il suo PG è una sorta di giustiziere notturno e il suo ultimo aiutante è stato fatto fuori... Per finta, sempre!

Lo so, lo avevo capito!
Non sono mica così scema da credere che ammazziate la gente per davvero...
- fece solo quell'appunto, prima di proseguire -Quindi vorresti propormi di fare io l'aiutante alla Felicity Smoak? Mmmh... Non mi piace l'idea di essere solo un'aiutante, però magari visto che sarebbe la mia prima volta potrei anche accontentarmi. E poi in questo modo non devo cambiarmi perché vado bene anche così... Giusto?- chiese conferma all'altro, guardando la sua solita mise da lavoro, uno stile che in pratica utilizzava sempre -Dove si fa?

Come location stiamo utilizzando un vecchio albergo ormai in disuso...
Ogni stanza l'abbiamo organizzata con la giusta scenografia...
Spesso poi alla fine di tutto ci prendiamo delle pizze e commentiamo la giocata tutti assieme!


Vuoi dire che potrei finire nella stessa stanza d'albergo di Morgan, da soli IO e LUI?

Chiese sconcertata, non tanto per il fatto di stare da soli quanto per la persona che si ritrovava accanto, un vero e proprio pervertito senza alcun ritegno o morale. Certo, anche Grant lo era, ma almeno Grant non le dava la sensazione di volerle saltare addosso attentando alla sua virtù... Insomma Morgan la faceva sentire un po' a disagio e poi che razza di messaggio rischiava di mandare al povero Faraday? In questo modo lui non si sarebbe dimostrato geloso?

... Okay, va bene.

Egoismo da primadonna. Le sarebbe piaciuto davvero tanto poter vedere il Faraday super geloso di lei, era una cosa che la faceva impazzire e che alimentava molto il suo ego. Per questo motivo Cecilia cambiò idea così tanto in fretta, accettando l'idea di passare del tempo con quel scostumato se questo le avrebbe permesso di ottenere una reazione interessante da parte del suo Vice. Tornata di nuovo calma e tranquilla, con un sorrisetto un po' furbo sul volto, la Bishop iniziò a spiluccare un po' la sua porzione di patatine fritte, intingendole nella salsa di ketchup che davano in omaggio insieme al menù.

Tu invece che personaggio farai?
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