Re: Akureyri
Inviato: 23/02/2017, 21:15
Shay... Dunque è questo il tuo vero nome.
Sarà difficile perdere l'abitudine di chiamarti Lossgaur: ti rappresentava molto di più.
Seguimi. Ti farò fare un giro per l'accampamento.
Per questa notte dovrai accontentarti di condividere la tenda con me, spero che non sia un problema...
Puoi chiamarmi come preferisci, in verità.
Mi sento tanto Uomo, tanto Lupo, a differenza di molti miei simili.
Allora credo che non abbandonerò le vecchie abitudini...
Comunque di base per me non è un problema, ma posso anche dormire all'aperto nella mia forma Animale.
E perché mai?
Dentro una tenda credo starei un po' stretto, altrimenti riposeremo assieme...
... Sempre che alla tua Flamberga questa eventualità non gli faccia aumentare la potenza del Fuoco nello Spirito.
Yvonne lo fissò dapprima seria, glaciale, come se le parole di Shay l'avessero offesa. Fece qualche passo in avanti, le braccia conserte, annullando la distanza fra lei e il licantropo, quel tanto che bastava per far sì che l'uomo potesse sentirne l'odore tipico della Druida, sprigionarsi dalla sua pelle bianca come il latte. Poi, quando le sue labbra furono vicinissime all'orecchio del Beowulf, la donna gli sussurrò una frase a cui fece seguito un sorriso molto malizioso.
Che bruci pure, allora.
Non apparteneva a nessuno al di fuori di sé stessa, per questo le gelosie di Ragnär la toccavano fino ad un certo punto. La sua precedente richiesta di fare da scorta all'Uomo Lupo era solo un pretesto per la Miriel di poter stare quanto più a contatto possibile con Shay. Questo le dava anche la possibilità di monitorare i suoi fratelli e sorelle, ma di base l'interesse della mora per il nuovo arrivato stava iniziando a palesarsi fin troppo chiaramente.
Dopo aver concluso il giro dell'accampamento, Yvonne si preoccupò di portare Shay in un luogo isolato, dove nessuno potesse guardarlo con diffidenza o curiosità. Una volta soli, la Lancia si scusò per aver manipolato l'elemento insito nell'uomo, riscontrando in lui la totale assenza di fastidio. Questo le permise di esporsi maggiormente con lui e di chiedergli maggiori delucidazioni sul suo passato da Licantropo.
Raccontami la tua storia: sono curiosa di saperne di più su di te.
... Ero un Alfa ancora prima di essere un MetaLupo Bianco.
Le mie azioni sconsiderate, la mia eccessiva spavalderia e sicurezza hanno condotto il mio branco ad una fine rovinosa.
Pensavo di sapere tutto, di essere il migliore, il più forte... Un ego così gonfio da farmi addirittura dubitare del fatto che potessero esserci difficoltà per me insormontabili.
Poi, quando la verità cadde pesante sulle mie spalle, mettendomi di fronte alla compiutezza delle mie azioni senza criterio o attenzione, capii che fosse giunto il momento di cambiare.
Mi ci volle un po', ma oggi sono il risultato di quegli sforzi, come l'Elemento che alberga in me... Ma non me la sento più di restare attivo in un Branco o esserne il Capo.
Per tutto il tempo che Shay si mise a parlare, la donna rimase a contemplarlo nel silenzio più assoluto, non mostrando nessuna reazione particolare sul bel viso diafano e reso ancora più fermo dal Ghiaccio che governava il proprio spirito più di tutti. L'orgoglio, la superbia, erano sentimenti che accomunavano tanto i Gildati quanto gli stessi Druidi, per cui non erano affatto concetti nuovi alla mora. Il peso delle colpe che il Beowulf portava con sé invece era qualcosa di nuovo e affascinante per lei, tanto che gli occhi si fecero più brillanti e vividi, quasi rapiti dal racconto del Metalupo Bianco.
Quindi mi muovo da solo.
Caccio da solo e uccido da solo.
In questo modo l'unico che rischia sono io.
Per adesso mi sta bene.
Forse un giorno le cose cambieranno, ma non mi interessa sapere quando.
Una soluzione drastica, ma giustificabile.
Grazie per aver condiviso un pezzo del tuo passato con me.
Disse, seduta a gambe incrociate per terra, con la schiena poggiata sul tronco di un albero e gli occhi che ora si spostavano di nuovo, fissando il cielo frammentato dai rami della foresta nella quale si trovavano. Ora capiva molto di più da dove provenisse l'atteggiamento di Lossgaur, il suo modo di fare che per molti versi le ricordava Ragnär. Erano informazioni che avrebbe condiviso solo con lui, perché era giusto che egli ne sapesse di più sull'ospite che per qualche tempo avrebbe vissuto fianco a fianco con gli appartenenti della sua Tribù. Stava ancora riflettendo sulle parole appena pronunciate, quando venne il turno di Shay di fare qualche domanda alla Miriel.
... Ti incuriosisce il Mondo Magico?
No. Mi incuriosisci tu.- rispose sorridendogli, riportando l'attenzione sulla sua figura -Mi hai incuriosito fin da quando ti ho trovato svenuto, in mezzo a quei cadaveri. E forse ancor prima, ascoltando le storie che si raccontano su di te.
Il Mondo Magico non mi è mai appartenuto, ma io per prima non ho mai provato ad avvicinarmi ad esso.
Non aveva mai avuto modo in realtà di sentire la curiosità nascere per quel mondo, sia per come era cresciuta fin da bambina, sia perché una volta raggiunti i diciotto anni era stata reclutata all'interno di quella Tribù per cui ora avrebbe dato la vita. Nessun desiderio di vedere se ci fosse altro, perché il suo mondo era già perfetto così.
... Credi che lo troverei interessante?
È il mondo dal quale provieni anche tu, che accendi il mio desiderio di conoscerti meglio.- e non solo.- Potrebbe essere uno scambio equo: io ospito te nella mia tenda per un certo periodo e tu ospiti me nella tua dimora per un certo periodo.
Non sarebbe la prima volta che mi assento dal nostro villaggio e dopo che ci avrai dato una mano, sarò più tranquilla nel lasciare i miei fratelli.
Sarà difficile perdere l'abitudine di chiamarti Lossgaur: ti rappresentava molto di più.
Seguimi. Ti farò fare un giro per l'accampamento.
Per questa notte dovrai accontentarti di condividere la tenda con me, spero che non sia un problema...
Puoi chiamarmi come preferisci, in verità.
Mi sento tanto Uomo, tanto Lupo, a differenza di molti miei simili.
Allora credo che non abbandonerò le vecchie abitudini...
Comunque di base per me non è un problema, ma posso anche dormire all'aperto nella mia forma Animale.
E perché mai?
Dentro una tenda credo starei un po' stretto, altrimenti riposeremo assieme...
... Sempre che alla tua Flamberga questa eventualità non gli faccia aumentare la potenza del Fuoco nello Spirito.
Yvonne lo fissò dapprima seria, glaciale, come se le parole di Shay l'avessero offesa. Fece qualche passo in avanti, le braccia conserte, annullando la distanza fra lei e il licantropo, quel tanto che bastava per far sì che l'uomo potesse sentirne l'odore tipico della Druida, sprigionarsi dalla sua pelle bianca come il latte. Poi, quando le sue labbra furono vicinissime all'orecchio del Beowulf, la donna gli sussurrò una frase a cui fece seguito un sorriso molto malizioso.
Che bruci pure, allora.
Non apparteneva a nessuno al di fuori di sé stessa, per questo le gelosie di Ragnär la toccavano fino ad un certo punto. La sua precedente richiesta di fare da scorta all'Uomo Lupo era solo un pretesto per la Miriel di poter stare quanto più a contatto possibile con Shay. Questo le dava anche la possibilità di monitorare i suoi fratelli e sorelle, ma di base l'interesse della mora per il nuovo arrivato stava iniziando a palesarsi fin troppo chiaramente.
Dopo aver concluso il giro dell'accampamento, Yvonne si preoccupò di portare Shay in un luogo isolato, dove nessuno potesse guardarlo con diffidenza o curiosità. Una volta soli, la Lancia si scusò per aver manipolato l'elemento insito nell'uomo, riscontrando in lui la totale assenza di fastidio. Questo le permise di esporsi maggiormente con lui e di chiedergli maggiori delucidazioni sul suo passato da Licantropo.
Raccontami la tua storia: sono curiosa di saperne di più su di te.
... Ero un Alfa ancora prima di essere un MetaLupo Bianco.
Le mie azioni sconsiderate, la mia eccessiva spavalderia e sicurezza hanno condotto il mio branco ad una fine rovinosa.
Pensavo di sapere tutto, di essere il migliore, il più forte... Un ego così gonfio da farmi addirittura dubitare del fatto che potessero esserci difficoltà per me insormontabili.
Poi, quando la verità cadde pesante sulle mie spalle, mettendomi di fronte alla compiutezza delle mie azioni senza criterio o attenzione, capii che fosse giunto il momento di cambiare.
Mi ci volle un po', ma oggi sono il risultato di quegli sforzi, come l'Elemento che alberga in me... Ma non me la sento più di restare attivo in un Branco o esserne il Capo.
Per tutto il tempo che Shay si mise a parlare, la donna rimase a contemplarlo nel silenzio più assoluto, non mostrando nessuna reazione particolare sul bel viso diafano e reso ancora più fermo dal Ghiaccio che governava il proprio spirito più di tutti. L'orgoglio, la superbia, erano sentimenti che accomunavano tanto i Gildati quanto gli stessi Druidi, per cui non erano affatto concetti nuovi alla mora. Il peso delle colpe che il Beowulf portava con sé invece era qualcosa di nuovo e affascinante per lei, tanto che gli occhi si fecero più brillanti e vividi, quasi rapiti dal racconto del Metalupo Bianco.
Quindi mi muovo da solo.
Caccio da solo e uccido da solo.
In questo modo l'unico che rischia sono io.
Per adesso mi sta bene.
Forse un giorno le cose cambieranno, ma non mi interessa sapere quando.
Una soluzione drastica, ma giustificabile.
Grazie per aver condiviso un pezzo del tuo passato con me.
Disse, seduta a gambe incrociate per terra, con la schiena poggiata sul tronco di un albero e gli occhi che ora si spostavano di nuovo, fissando il cielo frammentato dai rami della foresta nella quale si trovavano. Ora capiva molto di più da dove provenisse l'atteggiamento di Lossgaur, il suo modo di fare che per molti versi le ricordava Ragnär. Erano informazioni che avrebbe condiviso solo con lui, perché era giusto che egli ne sapesse di più sull'ospite che per qualche tempo avrebbe vissuto fianco a fianco con gli appartenenti della sua Tribù. Stava ancora riflettendo sulle parole appena pronunciate, quando venne il turno di Shay di fare qualche domanda alla Miriel.
... Ti incuriosisce il Mondo Magico?
No. Mi incuriosisci tu.- rispose sorridendogli, riportando l'attenzione sulla sua figura -Mi hai incuriosito fin da quando ti ho trovato svenuto, in mezzo a quei cadaveri. E forse ancor prima, ascoltando le storie che si raccontano su di te.
Il Mondo Magico non mi è mai appartenuto, ma io per prima non ho mai provato ad avvicinarmi ad esso.
Non aveva mai avuto modo in realtà di sentire la curiosità nascere per quel mondo, sia per come era cresciuta fin da bambina, sia perché una volta raggiunti i diciotto anni era stata reclutata all'interno di quella Tribù per cui ora avrebbe dato la vita. Nessun desiderio di vedere se ci fosse altro, perché il suo mondo era già perfetto così.
... Credi che lo troverei interessante?
È il mondo dal quale provieni anche tu, che accendi il mio desiderio di conoscerti meglio.- e non solo.- Potrebbe essere uno scambio equo: io ospito te nella mia tenda per un certo periodo e tu ospiti me nella tua dimora per un certo periodo.
Non sarebbe la prima volta che mi assento dal nostro villaggio e dopo che ci avrai dato una mano, sarò più tranquilla nel lasciare i miei fratelli.