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Akureyri

Messaggioda Yvonne » 23/02/2017, 21:15

Shay... Dunque è questo il tuo vero nome.
Sarà difficile perdere l'abitudine di chiamarti Lossgaur: ti rappresentava molto di più.
Seguimi. Ti farò fare un giro per l'accampamento.
Per questa notte dovrai accontentarti di condividere la tenda con me, spero che non sia un problema...


Puoi chiamarmi come preferisci, in verità.
Mi sento tanto Uomo, tanto Lupo, a differenza di molti miei simili.


Allora credo che non abbandonerò le vecchie abitudini...

Comunque di base per me non è un problema, ma posso anche dormire all'aperto nella mia forma Animale.

E perché mai?

Dentro una tenda credo starei un po' stretto, altrimenti riposeremo assieme...
... Sempre che alla tua Flamberga questa eventualità non gli faccia aumentare la potenza del Fuoco nello Spirito.


Yvonne lo fissò dapprima seria, glaciale, come se le parole di Shay l'avessero offesa. Fece qualche passo in avanti, le braccia conserte, annullando la distanza fra lei e il licantropo, quel tanto che bastava per far sì che l'uomo potesse sentirne l'odore tipico della Druida, sprigionarsi dalla sua pelle bianca come il latte. Poi, quando le sue labbra furono vicinissime all'orecchio del Beowulf, la donna gli sussurrò una frase a cui fece seguito un sorriso molto malizioso.

Che bruci pure, allora.

Non apparteneva a nessuno al di fuori di sé stessa, per questo le gelosie di Ragnär la toccavano fino ad un certo punto. La sua precedente richiesta di fare da scorta all'Uomo Lupo era solo un pretesto per la Miriel di poter stare quanto più a contatto possibile con Shay. Questo le dava anche la possibilità di monitorare i suoi fratelli e sorelle, ma di base l'interesse della mora per il nuovo arrivato stava iniziando a palesarsi fin troppo chiaramente.
Dopo aver concluso il giro dell'accampamento, Yvonne si preoccupò di portare Shay in un luogo isolato, dove nessuno potesse guardarlo con diffidenza o curiosità. Una volta soli, la Lancia si scusò per aver manipolato l'elemento insito nell'uomo, riscontrando in lui la totale assenza di fastidio. Questo le permise di esporsi maggiormente con lui e di chiedergli maggiori delucidazioni sul suo passato da Licantropo.

Raccontami la tua storia: sono curiosa di saperne di più su di te.

... Ero un Alfa ancora prima di essere un MetaLupo Bianco.
Le mie azioni sconsiderate, la mia eccessiva spavalderia e sicurezza hanno condotto il mio branco ad una fine rovinosa.
Pensavo di sapere tutto, di essere il migliore, il più forte... Un ego così gonfio da farmi addirittura dubitare del fatto che potessero esserci difficoltà per me insormontabili.
Poi, quando la verità cadde pesante sulle mie spalle, mettendomi di fronte alla compiutezza delle mie azioni senza criterio o attenzione, capii che fosse giunto il momento di cambiare.
Mi ci volle un po', ma oggi sono il risultato di quegli sforzi, come l'Elemento che alberga in me... Ma non me la sento più di restare attivo in un Branco o esserne il Capo.


Per tutto il tempo che Shay si mise a parlare, la donna rimase a contemplarlo nel silenzio più assoluto, non mostrando nessuna reazione particolare sul bel viso diafano e reso ancora più fermo dal Ghiaccio che governava il proprio spirito più di tutti. L'orgoglio, la superbia, erano sentimenti che accomunavano tanto i Gildati quanto gli stessi Druidi, per cui non erano affatto concetti nuovi alla mora. Il peso delle colpe che il Beowulf portava con sé invece era qualcosa di nuovo e affascinante per lei, tanto che gli occhi si fecero più brillanti e vividi, quasi rapiti dal racconto del Metalupo Bianco.

Quindi mi muovo da solo.
Caccio da solo e uccido da solo.
In questo modo l'unico che rischia sono io.
Per adesso mi sta bene.
Forse un giorno le cose cambieranno, ma non mi interessa sapere quando.


Una soluzione drastica, ma giustificabile.
Grazie per aver condiviso un pezzo del tuo passato con me.


Disse, seduta a gambe incrociate per terra, con la schiena poggiata sul tronco di un albero e gli occhi che ora si spostavano di nuovo, fissando il cielo frammentato dai rami della foresta nella quale si trovavano. Ora capiva molto di più da dove provenisse l'atteggiamento di Lossgaur, il suo modo di fare che per molti versi le ricordava Ragnär. Erano informazioni che avrebbe condiviso solo con lui, perché era giusto che egli ne sapesse di più sull'ospite che per qualche tempo avrebbe vissuto fianco a fianco con gli appartenenti della sua Tribù. Stava ancora riflettendo sulle parole appena pronunciate, quando venne il turno di Shay di fare qualche domanda alla Miriel.

... Ti incuriosisce il Mondo Magico?

No. Mi incuriosisci tu.- rispose sorridendogli, riportando l'attenzione sulla sua figura -Mi hai incuriosito fin da quando ti ho trovato svenuto, in mezzo a quei cadaveri. E forse ancor prima, ascoltando le storie che si raccontano su di te.
Il Mondo Magico non mi è mai appartenuto, ma io per prima non ho mai provato ad avvicinarmi ad esso.


Non aveva mai avuto modo in realtà di sentire la curiosità nascere per quel mondo, sia per come era cresciuta fin da bambina, sia perché una volta raggiunti i diciotto anni era stata reclutata all'interno di quella Tribù per cui ora avrebbe dato la vita. Nessun desiderio di vedere se ci fosse altro, perché il suo mondo era già perfetto così.

... Credi che lo troverei interessante?
È il mondo dal quale provieni anche tu, che accendi il mio desiderio di conoscerti meglio.
- e non solo.- Potrebbe essere uno scambio equo: io ospito te nella mia tenda per un certo periodo e tu ospiti me nella tua dimora per un certo periodo.
Non sarebbe la prima volta che mi assento dal nostro villaggio e dopo che ci avrai dato una mano, sarò più tranquilla nel lasciare i miei fratelli.
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Messaggioda Shay » 26/02/2017, 23:18

Che bruci pure, allora.

Assodato, non sei di nessuno.

Fu molto, molto placido nel risponderle, sostenendo lo sguardo della Druida Rinnegata con facilità, uno sguardo che rimase a lungo su di lei, prima di spostarsi altrove.
Non gli dispiaceva affatto essere lì e non in Danimarca. Per quanto non vedesse mai Phoebe ed ella cercasse sempre di non mostrarsi apertamente a lui, a prescindere sapeva della sua presenza.
Col tempo avrebbe ammortizzato meglio il colpo ma per quei tempi preferiva di gran lunga starsene in giro, a costo anche di allontanarsi molto dalla sua zona di provenienza.
Il bello dell'essere tutto sommato un individuo ricco: il lavoro poteva aspettare e nessuno avrebbe alzato troppi polveroni in merito alle assenze ingiustificate.
Nei minuti successivi, il Beowulf raccontò per sommi capi la propria storia alla donna, facendo quindi presente i motivi del suo non far più parte di un Clan.

Quindi mi muovo da solo.
Caccio da solo e uccido da solo.
In questo modo l'unico che rischia sono io.
Per adesso mi sta bene.
Forse un giorno le cose cambieranno, ma non mi interessa sapere quando.


Una soluzione drastica, ma giustificabile.
Grazie per aver condiviso un pezzo del tuo passato con me.


Le ferite si sono ormai cicatrizzate.
Almeno la maggior parte.


Ecco perché riusciva a parlare con così tanta scioltezza di certe questioni, a differenza di qualche anno prima, quando per scoprire qualcosa in più bisognava come minimo ingaggiare un investigatore.
Era cambiato tantissimo, anche se non molti lo avrebbero potuto cogliere così facilmente, non chi lo conosceva in maniera superficiale o distante, bensì pochi eletti, che si contavano sulle dita di una mano.
Nonostante questo, a Shay interessava molto poco del giudizio altrui, come già detto, ormai era entrato nell'ottica di cavarsela per conto suo, limitandosi ad entrare nelle vite degli altri per brevi periodi.
Un Lupo solitario, già, mai metafora fu più azzeccata per qualcuno. Questo però non voleva dire che fosse poco incline al dialogo o al farsi i cavoli degli altri.
La domanda che rivolse ad Yvonne ne fu la piena dimostrazione.

... Ti incuriosisce il Mondo Magico?

No. Mi incuriosisci tu.

Curiosità pericolose...

Rispose sarcastico, sorridendo leggermente.

Mi hai incuriosito fin da quando ti ho trovato svenuto, in mezzo a quei cadaveri. E forse ancor prima, ascoltando le storie che si raccontano su di te.
Il Mondo Magico non mi è mai appartenuto, ma io per prima non ho mai provato ad avvicinarmi ad esso.


Non che nasconda nulla di davvero speciale e degno di nota.
Il Mondo Magico è semplicemente uno schifo, paragonato a questa vita, a questo retaggio, ma essendomici abituato, come tanti altri, lo accetto e per certi versi lo apprezzo.
Non ho idea di quali storie si raccontino su di me ma comincio ad essere curioso di saperne qualcuno, giusto per capire quanto sia stato gonfiato il mio mito.


Ci mancava solo che lo descrivessero alto cinque metri, senza pietà, implacabile e animalesco.
Beh forse sulle ultime due non avrebbero avuto così tanto torto, ma bisognava vedere su chi si rivolgessero certe qualità e soprattutto in quali contesti.
Probabilmente alcuni di quei contesti alle varie Druide presenti al campo di addestramento non sarebbero affatto dispiaciuti, intuizioni vaghe.
Comunque non stava lì certo per pensare di accoppiarsi selvaggiamente con delle Figlie di Gaia Rinnegate, o meglio, non era quello lo scopo effettivo.
Sbuffò, guardando l'orizzonte, quando la voce della donna mora lo raggiunse ancora.

... Credi che lo troverei interessante?

Che cosa?

È il mondo dal quale provieni anche tu, che accendi il mio desiderio di conoscerti meglio.

Ah, ecco...

Potrebbe essere uno scambio equo: io ospito te nella mia tenda per un certo periodo e tu ospiti me nella tua dimora per un certo periodo.
Non sarebbe la prima volta che mi assento dal nostro villaggio e dopo che ci avrai dato una mano, sarò più tranquilla nel lasciare i miei fratelli.


La mia dimora è tutto ciò che in una tenda non potresti mai trovare, ma è comunque meno moderna delle attuali case dei Maghi e delle Streghe moderni.
Non avrei particolari obiezioni, gli scambi culturali non mi infastidiscono e spazi nella mia casa ce ne sono in abbondanza.
Inoltre, hai affermato poco fa di non appartenere a nessuno, quindi deduco non ci sia nemmeno il pericolo di ritrovarmi con qualcuno dei tuoi volenteroso di prendermi a calci...
... Anche perché nel caso sarebbe lui a rimetterci.


No, non ci andava molto per il sottile e quando sapeva di poterselo permettere, Shay non negava a se stesso un po' di sana e robusta presunzione.

Che ne diresti di tornare in zona abitata e farmi vedere che razza di lavori posso svolgere?
Sarà piuttosto interessante darsi da fare, sguardi da tutte le parti esclusi da tale interesse, si intende.


Si rimise in piedi, scrollandosi un po' di tensione dalle spalle e dal collo, quelle vesti che proprio non gli si addicevano, ma bisognava ammettere che fossero piuttosto comode.

... E fammi indovinare... Qui da queste parti dormite nudi, non è così?

Fece quella leggera battuta, che tanto battuta poi non era, prima di avviarsi con lei in direzione dell'accampamento. Quella permanenza forse sarebbe stata insospettabilmente piacevole.
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Messaggioda Yvonne » 27/02/2017, 1:04

Assodato, non sei di nessuno.

No, lei apparteneva soltanto a sé stessa. Non era stata una scelta presa in totale coscienza di quell'obiettivo, ma solo la naturale conseguenza dell'aver vissuto con di fronte agli occhi l'effetto che l'amore aveva sulle persone. Sua madre aveva perso e rinunciato alla sua natura. L'uomo che amava l'aveva abbandonata, dimenticando il ricordo di lei e precludendo alla figlia qualunque possibilità di conoscere suo padre. Non aveva mai incontrato qualcuno in grado di rubarle il cuore, ma sapeva essere una persona che dava volentieri la propria fiducia a coloro che se lo meritavano. Ragnär non la possedeva, ma poteva contare sulla totale lealtà da parte della Miriel. E se Shay si fosse rivelato una persona degna di uguale fiducia, anche egli avrebbe potuto guadagnarsi un'alleata ed un'amica senza pari al mondo.
Entrambi portavano dentro di sé le cicatrici e i dolori di un passato che li avevano resi ciò che erano. Yvonne non aveva sofferto quanto il Beowulf, ma si stava dimostrando un'attenta ascoltatrice delle sue storie e del suo passato da maschio alfa in un Clan della Luna, una carriera finita però quando il Metalupo aveva commesso l'errore più grande di un essere umano: peccare di superbia.

Una soluzione drastica, ma giustificabile.
Grazie per aver condiviso un pezzo del tuo passato con me.


Le ferite si sono ormai cicatrizzate.
Almeno la maggior parte.


Se ho imparato qualcosa dalla saggezza ancestrale della mia gente, è che una ferita può tornare spesso a dolere dopo anni e anni di lungo silenzio.
Sembri molto sicuro che le tue non ti susciteranno nulla.
Ti auguro che possa essere davvero in questo modo.


Perché questo avrebbe significato per Lossgaur che il passato era veramente tale. In seguito, fu l'uomo a rivolgere una domanda alla mora, chiedendole se provasse curiosità verso il Mondo Magico. La donna non fece mistero del suo interesse non tanto verso quella realtà, ma proprio verso Shay, che da quando era entrato nella sua vita per caso aveva suscitato in lei tutta la curiosità e il desiderio di conoscenza provato dalla Miriel.

Mi hai incuriosito fin da quando ti ho trovato svenuto, in mezzo a quei cadaveri. E forse ancor prima, ascoltando le storie che si raccontano su di te.
Il Mondo Magico non mi è mai appartenuto, ma io per prima non ho mai provato ad avvicinarmi ad esso.


Non che nasconda nulla di davvero speciale e degno di nota.
Il Mondo Magico è semplicemente uno schifo, paragonato a questa vita, a questo retaggio, ma essendomici abituato, come tanti altri, lo accetto e per certi versi lo apprezzo.
Non ho idea di quali storie si raccontino su di me ma comincio ad essere curioso di saperne qualcuno, giusto per capire quanto sia stato gonfiato il mio mito.


Molte ti descrivono come un Metalupo grande quanto una quercia secolare e feroce quanto cento leoni affamati.
La tua forza viene paragonata a quella di quindici Troll e la tua sete di sangue... infinita.
Nessuno si è mai soffermato sulla tua parte umana. Nessuno sulla tua vita, in quanto mago e gildato.
E ammetto che questo inizia a dispiacermi: parlando con te ho scoperto molte più cose che mi affascinano dell'uomo rispetto al Lupo.
In primo luogo ciò che si cela in mezzo alle tue gambe...
- Fece una pausa e un breve sorriso malizioso, per poi aggiungere - Credo proprio che ben presto circolerà un'altra leggenda su Lossgaur e sulla sua... dotazione...

Sarebbe stata capace di diffondere lei simili voci. Non si sarebbe risparmiata, sopratutto con la sua Flamberga, divertendosi nel vedere montare in lui la gelosia. Ma Yvonne scommetteva che, anche se non fosse stata lei ad agire direttamente, ci avrebbero pensato le Rinnegate sue sorelle a provvedere in quel senso, visto l'interesse dimostrato nei confronti del Beowulf. Forse avrebbe dovuto iniziare a pensare che non erano i suoi fratelli il vero pericolo per l'Acuan, ma l'inusuale appetito delle donne presenti nell'accampamento.

... Credi che lo troverei interessante?

Che cosa?

È il mondo dal quale provieni anche tu, che accendi il mio desiderio di conoscerti meglio.

Ah, ecco...

Potrebbe essere uno scambio equo: io ospito te nella mia tenda per un certo periodo e tu ospiti me nella tua dimora per un certo periodo.
Non sarebbe la prima volta che mi assento dal nostro villaggio e dopo che ci avrai dato una mano, sarò più tranquilla nel lasciare i miei fratelli.


La mia dimora è tutto ciò che in una tenda non potresti mai trovare, ma è comunque meno moderna delle attuali case dei Maghi e delle Streghe moderni.
Non avrei particolari obiezioni, gli scambi culturali non mi infastidiscono e spazi nella mia casa ce ne sono in abbondanza.
Inoltre, hai affermato poco fa di non appartenere a nessuno, quindi deduco non ci sia nemmeno il pericolo di ritrovarmi con qualcuno dei tuoi volenteroso di prendermi a calci...
... Anche perché nel caso sarebbe lui a rimetterci.


Sei presuntuoso... -lo punzecchiò sarcastica, sorridendo con quell'accenno di malizia che non spariva mai del tutto dalle sue labbra - Ma anche questa è una cosa che mi piace di te.
Bene allora, un patto è un patto.


Anche ella suggellò quella promessa come fatto prima da Ragnär, evidentemente un gesto che per quella Tribù equivaleva ad una sorta di Voto Infrangibile per i maghi. Una volta concluso l'accordo, Shay le propose di ritornare nuovamente all'accampamento, così da poter osservare con attenzione ciò che avrebbe dovuto fare nelle prossime settimane per vivere in totale armonia con il resto degli Esclusi.

Che ne diresti di tornare in zona abitata e farmi vedere che razza di lavori posso svolgere?
Sarà piuttosto interessante darsi da fare, sguardi da tutte le parti esclusi da tale interesse, si intende.


Se ti senti pronto ad affrontare ciò che ti aspetta, io non ho obiezioni in merito.

Rispose, alzandosi a sua volta e togliendosi dai vestiti le foglie rimaste attaccate.

... E fammi indovinare...

Mh?

Qui da queste parti dormite nudi, non è così?

Ti lascio il piacere di scoprirlo stanotte, quando dormiremo insieme...

Rispose, sempre con quel velo di sarcasmo appena accennato, per poi avviarsi nuovamente verso il gruppo di Rinnegati. Lui non poteva percepirlo, ma il suo Fuoco stava divampando più forte di prima di fronte alla prospettiva della nottata che l'aspettava.

FINE
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Messaggioda PnG Staff » 20/11/2017, 23:55

Accampamento della Tribù Nomade di Esclusi
Zona di Addestramento Bellico
15 Ottobre 2113
Mattino Inoltrato


Quella particolare area era stata scoperta da alcune sentinelle durante una ricognizione generale, qualche settimana prima.
Erano delle mura di un antichissimo castello celtico, ancora in condizioni decenti, con punti riparati e dei grandi spiazzi lisci.
Lì, ormai, avvenivano spesso dei combattimenti di allenamento tra le diverse Anime di Gaia facenti parte degli Esclusi.
La Tribù alla quale apparteneva Yvonne era tra le più famose per la prontezza bellica e lo spirito indomito.
Grazie ad essa, moltissime minacce di Vampiri Ostili della Loggia erano state spazzate via, ma i tempi bui si facevano sempre più avanti.

Siegfried, dannazione, vacci piano!
Non scoprire il fianco in quella maniera!
Su la guardia!


Erano tantissimi i giovani Rinnegati presenti in quella parte di accampamento, intenti a lottare dalla mattina alla sera, con poche interruzioni.
Alcuni di loro, individuati come scarsi entro poche settimane, venivano destinati ad altre incombenze di lavoro comunitario.
Altri, invece, decisamente più promettenti, messi ancora più sotto pressione e addestramento, così da far uscire fuori il massimo del potenziale.
Tra essi, sicuramente Siegfried spiccava in maniera netta e distinta. Un ragazzo tanto abile quanto avventato e selvaggio.
Metteva anima e corpo negli scontri, ma purtroppo mai abbastanza testa, agendo prima di pensare.

Non così!
Girale attorno!
Lo capisci che le stai servendo la vittoria?!


Certi atteggiamenti così dirompenti e attivi potevano essere utili contro avversari di basso o medio livello, ma non con gli esperti della Tribù.
L'allenatore impiegava tantissimo tempo con Siegfried per permettergli di apprendere, ma finiva sempre allo stesso modo: faceva di capoccia sua.
Ancora una volta, si era scagliato contro l'avversario in modo funesto, quasi implacabile, menando fendenti con la Daga a velocità impressionante.
Tuttavia la Lancia di fronte a lui non solo fu capace di schivare e bloccare la maggior parte degli attacchi, ma adoperò anche una tattica di scontro furtivo.
Morale della storia? Un colpo ben assestato con l'arma nella zona bassa delle gambe del ragazzo, che finì con la faccia a terra... E la lama puntata alla gola.

Basta... Stop... Finiamola qui...
... Grazie Sorella Yvonne.
Non ti saresti dovuta trattenere tanto.


La Miriel non era chissà quale grande guerriera in forma umana, ma aveva sviluppato un ottimo istinto ed una forma mentale tattica di grado avanzato.
In questo modo, era riuscita a sbarazzarsi facilmente di Siegfried, troppo irruento e soprattutto fin troppo focalizzato nel vincere in fretta.
Il biondo si mise in piedi, stringendo il pugno con tristezza e rassegnazione, rifiutandosi di parlare o ringraziare a sua volta per l'esperienza fatta.
Piuttosto se ne corse via dal cerchio, spingendo quindi il suo Maestro a scusarsi con la donna per il comportamento maleducato dell'Escluso.

Perdonalo...
Teme di non tenere alto il valore di suo Padre...
Non capisce che così facendo si farà solo ammazzare dal primo Non Morto di Grado Elevato...


Il padre di Siegfried era stato un valoroso combattente della Tribù, tra i più conosciuti, rispettati, stimati e rinomati, al pari di Ragnar come abilità.
Aveva fatto anche da Maestro alla stessa Yvonne, qualche volta, pur non potendo mai prendersi troppo tempo libero a causa delle battaglie frequenti di qualche anno prima.
Durante una di queste, un Vampiro tra i più potenti ed Antichi della Loggia, facente parte del Consiglio di Prelati Maggiori, lo aveva ucciso dopo una lunga lotta.
Anime Dannate simili, con circa 800 anni di vita alle spalle, erano da temere anche per i più forti e il padre di Siegfried impresse quella lezione a tutti.
Il figlio però, lungi dall'apprendere l'insegnamento, decise di voler cercare assoluta vendetta, impegnandosi da quel giorno con ogni mezzo, senza tregua.

Il pranzo sarà pronto tra non molto.
Dico agli altri di prepararsi a tornare verso le tende.
Puoi radunare le donne, per cortesia?


Fatta quella richiesta ad Yvonne, il Maestro si allontanò, richiamando il gruppo di ragazzi allenati affinché potessero tutti quanti tornare all'accampamento abitativo.
Trascorsero le ore e si arrivò fino a poco prima del tramonto. Era tutto tranquillo, nessuna emergenza, nessun pericolo, almeno non al momento.
Yvonne, circondata da diversi confratelli, parlava e discuteva sugli eventuali sviluppi di alcune voci giunte dal fronte della Nuova Comunità Irlandese.
Si diceva che forse, Alistair, la Guida, sarebbe giunto lì da loro uno di quei giorni per un saluto veloce. Insomma, un grande onore e segno di pace assoluta.
Ma quelle parole e quelle chiacchiere non sembravano affatto scalfire l'interesse di qualcuno di loro, sistematosi in disparte, con aria un po' rassegnata e spenta.

... Mi è giunta voce che sia stata tu oggi a sconfiggerlo.

Immagine

La voce di Ragnar raggiunse la Miriel.

Perché non vai a parlarci? Eri brava a far tornare il giusto spirito a coloro incapaci di tenerti testa...

Il riferimento ad una certa persona fu piuttosto palese. La Flamberga non usò nessun particolare tono simpatico o sarcastico, né eccessivamente serio.
Non aveva tutta quella simpatia verso Tiger e pur essendo trascorso ormai un anno e mezzo dalla sua partenza, la gelosia verso di lui era ancora palese.
Tuttavia, il Capo della Tribù fece il proprio dovere, dando una sorta di micro ordine alla Lancia di Gaia, sperando che ella potesse in qualche modo aiutare il ragazzo.
Non appena la mora si avvicinò a quella roccia, però, forse non sapendo ancora bene cosa dire, fu proprio Siegfried a rompere il Ghiaccio...
... E lo fece con una domanda abbastanza singolare.

È davvero così incredibile?
Intendo la Tigre Nera.
Me ne hanno parlato quasi tutti: dicono che sia uno dei pochi Guerrieri che rispetti sul serio...


Per quegli istanti ancora non si volse a fissarla, perso con lo sguardo nel vuoto dell'orizzonte.
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Messaggioda Yvonne » 21/11/2017, 20:37

[Accampamento della Tribù Nomade di Esclusi - Zona di Addestramento Bellico - Ottobre 2113, 15 - Mattino Inoltrato]


Un affondo.
Fianco scoperto.

Siegfried, dannazione, vacci piano!
Non scoprire il fianco in quella maniera!
Su la guardia!


Scudo alzato.
Gambe immobili.

Non così!
Girale attorno!
Lo capisci che le stai servendo la vittoria?!


Carica, con la daga alzata.
Schema prevedibile, ogni colpo andato a vuoto.
Fu il momento di incalzare. Ancora. E ancora. E ancora. La lancia ruotò insieme al suo possessore, colpendo le gambe dell'avversario che si ritrovò con la schiena per terra, indifeso. La lama gli arrivò alla gola, pizzicandone la pelle con la sua punta acuminata. Lo sguardo della donna era fiero, serio, duro. Sembrava pronta ad affondare la lama nella carne.
Sembrava, per l'appunto.
Guardò la giovane recluta senza emettere un fiato, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi solo quando il Maestro d'armi mise la parola fine al loro scontro.


Basta... Stop... Finiamola qui...
... Grazie Sorella Yvonne.
Non ti saresti dovuta trattenere tanto.


Immagine


... Nessun problema.

Piantò la punta smussata della sua lancia nel terreno, porgendo la mano al giovane Siegfried per aiutarlo a rialzarsi, come era usanza fare nella loro Tribù. Non esistevano antipatie nel loro gruppo, erano tutti una grande famiglia ed anche durante uno scontro particolarmente duro era sempre meglio ricordare reciprocamente di essere fratelli e sorelle. Era un gesto di amicizia e fratellanza, che il giovane Escluso rifiutò, alzandosi in piedi e allontanandosi dal gruppo, visibilmente scosso.

...

Perdonalo...
Teme di non tenere alto il valore di suo Padre...
Non capisce che così facendo si farà solo ammazzare dal primo Non Morto di Grado Elevato...


Lo perdono perché posso solo immaginare il grande dolore che sta provando.
Non ne parla, ma è tangibile a tutta la Tribù.
Spero che si riprenda in fretta: perderlo sarebbe un lutto troppo grande da sopportare, per tutti noi.


Perse solo qualche istante a fissare il ragazzo sedersi nella zona più lontana, rinchiudersi in sé stesso e nelle proprie sconfitte. Era assetato di vendetta, ma si lasciava guidare dal Fuoco, dal Vento invece che dall'implacabilità del Ghiaccio o dalla fermezza della Terra.
Era giovane. Lo capiva.

Il pranzo sarà pronto tra non molto.
Dico agli altri di prepararsi a tornare verso le tende.
Puoi radunare le donne, per cortesia?


Certamente, fratello Ulrich.

Salutò l'uomo, poi si diresse a chiamare le sue consorelle, mettendo da parte il ragazzino troppo impetuoso. Aveva acconsentito ad aiutare il Maestro d'armi nell'addestramento giornaliero dei giovani Esclusi, prestando la sua abilità strategica più che la sua forza. Esistevano uomini e donne più forti di lei, ma proprio per questo motivo Yvonne aveva affinato le sue capacità strategiche in battaglia. Parte del merito lo doveva al Ghiaccio, che le permetteva di sentirsi in ogni circostanza un tantino più controllata rispetto agli altri druidi, tutti perfettamente equilibrati.

... Ho avuto l'occasione di incontrare la Guida Alistair durante una delle mie visite a mia madre.
È un uomo pacifico, intelligente e aperto.
Saprà accettarci e riconoscerci come se fossimo suoi fratelli.


Commentava in questo modo la notizia del possibile arrivo di Alistair nella loro Tribù, offrendo la propria opinione a chi si dimostrava incuriosito di conoscerla. L'odore di carne rendeva gli stomaci ancora più rumorosi e affamati, come quello della donna dai capelli neri. Mangiava con avidità la sua parte di carne, pescandola dalla zuppa calda -ma non bollente- con l'aiuto delle mani. Bevve tutto quanto dalla sua ciotola, senza lasciare nessun residuo, riportandola a chi quel giorno si sarebbe occupato di pulire ogni cosa. Alzò nuovamente lo sguardo su Siegfried: se ne stava ancora lì, senza aver nemmeno toccato cibo.

... Mi è giunta voce che sia stata tu oggi a sconfiggerlo.

... È stato facile.
Combatteva con il cuore, non ascoltando la testa.


Rispose veloce a Ragnär, voltandosi a guardarlo con espressione molto seria. Sapeva quanto il Capo della Tribù fosse preoccupato per il ragazzo, ma non immaginava che presto avrebbe assegnato a lei il compito di parlargli, di farlo ragionare. Credeva, evidentemente, in qualche dote speciale della Miriel che lei stessa non sapeva di avere.

Perché non vai a parlarci?

Credi che sia il caso?

Eri brava a far tornare il giusto spirito a coloro incapaci di tenerti testa...

Un tono non sarcastico ma nemmeno particolarmente felice. Sapevano entrambi a chi si stesse riferendo, ma sembrava che la donna non volesse dargli corda alimentando la gelosia dell'uomo come era solita fare. Il motivo era anche piuttosto semplice: lui le mancava. Non era una questione sulla quale potesse scherzarci sopra a cuor leggero.

Se sei convinto che possa aiutarlo a non farsi ammazzare...

Immagine


Lo guardò in maniera fredda e distaccata, poi senza aggiungere un'altra parola si affrettò a raggiungere il ragazzo che se ne stava ancora in disparte, a rimuginare sugli errori commessi o sulla perdita subita. Non prima però di aver rimediato una ciotola con un po' di zuppa e qualche mela da accompagnare a quel pasto.

Mangia.
Lasciarti morire di fame non ti aiuterà in nessun caso.


Gli lanciò la mela, sapendo bene che l'altro l'avrebbe presa. Poi gli passò anche la ciotola, sistemandosi seduta accanto a lui mentre stringeva l'altra mela fra le mani, rossa proprio come il sangue. La lucidò per bene sulla manica del proprio vestiario, alitandoci sopra, prima di addentarla con gusto e dare così il buon esempio a Siegfried. Il quale si limitò, per il momento, a porre una domanda piuttosto scomoda alla donna.

È davvero così incredibile?

... Di chi stai parlando?

Intendo la Tigre Nera.
Me ne hanno parlato quasi tutti: dicono che sia uno dei pochi Guerrieri che rispetti sul serio...


Perché me lo chiedi?

Prese tempo con quella domanda. Parlare di Tiger non era mai facile, specialmente quando la sua assenza si faceva sentire così tanto. Non avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe stato difficile non averlo accanto. Ma egli aveva fatto una scelta importante per sé stesso e Yvonne non avrebbe mai limitato la sua libertà per un proprio egoismo personale.

... Sì, lo è.

Disse infine, dopo aver ascoltato la risposta di Siegfried.

Grazie a lui per molto tempo la nostra Tribù ha potuto dormire sonni tranquilli.
Anche tuo padre aveva di lui profondo rispetto e stima.
Se lo meritava. Era riuscito a conquistarsi il rispetto di tutti.


Capo compreso, sebbene ci fossero stati -e c'erano ancora- attriti fra di loro in altri ambiti. Tiger era stato l'unico a saper conquistare la piena fiducia ed il cuore della Miriel, una donna che preferiva appartenere a sé stessa piuttosto che al prossimo. Non riusciva a comprendere per quale motivo Siegfried si stesse focalizzando proprio su di lui, ma era sua intenzione scoprirlo.

... Lui c'entra qualcosa con il fatto che ti stai lasciando andare alla tua collera?
Siamo tutti molto preoccupati per te Siegfried.
Aiutaci a capire, aiutami a comprendere in che modo è possibile darti una mano.
Hai perso tuo padre, ma hai al tuo fianco decine di fratelli e sorelle che darebbero la vita per te.


Sarebbe bastato a sbloccare il ragazzo?

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Messaggioda PnG Staff » 21/11/2017, 23:06

Mangia.
Lasciarti morire di fame non ti aiuterà in nessun caso.


Siegfried afferrò la mela, lanciandole solo una semplice occhiata mesta e pacata, inspirando profondamente.
La ciotola con la zuppa non era per niente invitante a causa delle sensazioni negative forti dentro di lui.
Non rispose nulla, ma ringraziò con un mezzo cenno della testa, mostrando un blando comportamento di rispetto.
Probabilmente la mela l'avrebbe finita, sul resto, Yvonne non avrebbe potuto contarci troppo.

È davvero così incredibile?

... Di chi stai parlando?

Intendo la Tigre Nera.
Me ne hanno parlato quasi tutti: dicono che sia uno dei pochi Guerrieri che rispetti sul serio...


Perché me lo chiedi?

I Maestri ce ne parlano spesso.
Però insomma, è un Gildato.
Faccio fatica a credere che sia davvero così forte come viene dipinto...


Era facile alle volte ritrovarsi davanti dei Druidi convinti che l'animo selvaggio e animalesco fosse parte esclusiva dei Figli di Gaia.
Nell'ottica di molti tra i più Giovani, un Gildato non avrebbe mai saputo raggiungere la connessione con il naturale come loro.
In effetti, Tiger era riuscito in una impresa molto complessa, ovvero dimostrare il contrario, facendosi onore di giorno in giorno.
Sei lunghi anni trascorsi in mezzo a quella Tribù, all'inizio con ben poca accettazione, una accettazione guadagnatasi nel tempo, con sforzi immani.

... Sì, lo è.

Hai un tono così solenne mentre lo dici, consorella Yvonne...

Grazie a lui per molto tempo la nostra Tribù ha potuto dormire sonni tranquilli.
Anche tuo padre aveva di lui profondo rispetto e stima.
Se lo meritava. Era riuscito a conquistarsi il rispetto di tutti.


... D'accordo, ho capito...

Parve quasi leggermente infastidito, Siegfried, mentre addentava la mela con appetito, perché quello c'era eccome, pur non volendolo palesare.
Insomma le chiacchiere su quell'individuo erano assolutamente veritiere. Che motivo aveva la Miriel di mentirgli? Nessuno.
Anzi, negli occhi della mora si poteva scorgere non poco interesse verso la Tigre Nera e pur provandoci, il biondo non riusciva a comprenderne il motivo.
Restò in ulteriore silenzio, ragionando per conto suo, forse, fino a quando non fu la volta per la donna di incalzare un argomento.

... Lui c'entra qualcosa con il fatto che ti stai lasciando andare alla tua collera?

Cosa intendi?

Siamo tutti molto preoccupati per te Siegfried.
Aiutaci a capire, aiutami a comprendere in che modo è possibile darti una mano.
Hai perso tuo padre, ma hai al tuo fianco decine di fratelli e sorelle che darebbero la vita per te.


... No, lui non c'entra niente, al massimo provo tanta invidia, non riesco a negarlo.

Finalmente decise di portare gli occhi a guardare Yvonne, viso su viso, scendendo appena un attimo lungo le curve del corpo.
Non era stato difficile per lei accorgersi, durante determinati rituali più spinti dove stavano tutti completamente nudi, delle occhiate marcate del ragazzo.
Ella gli faceva un determinato effetto, ma quando poi si tornava alla vita di tutti i giorni, determinate questioni sfumavano.
Anche perché era di rango troppo basso per avere il diritto di avvicinarsi e richiedere un accoppiamento alla Miriel.

Io non voglio che nessuno dia la vita per me, vorrei solo che mi fosse restituita quella di mio padre...

Lo pronunciò quasi a denti stretti, un po' rabbioso, stringendo il pugno, mentre gli Elementi si agitavano in lui.

... Sono arrivato in questa Tribù proprio per imparare ad essere più forte, più resistente, più pericoloso.
L'unica mano che chiedo è l'aiutarmi in questa impresa e nulla più.
Però non capisco... Quando penso di comportarmi nel modo giusto, inevitabilmente sbaglio...
Il Maestro, parlandoci della Tigre Nera, ci ha detto che il suo istinto è l'arma che gli ha permesso di abbattere nemici inimmaginabili...


Ma allora perché invece il suo, di istinto, non funzionava?
In realtà la risposta era fin troppo semplice: Yvonne aveva il merito di quel potenziale espresso ormai da Tiger al 150%.
Imparando a combattere come un animale per riuscire a raggiungerla, sottometterla e guadagnarsi il "premio", Tiger era diventato tutt'uno col suo lato animalesco.
L'istinto di una creatura naturale feroce andava ben oltre quello di un Figlio di Gaia semplice connesso al Vento, l'Acqua, la Terra, il Fuoco, il Ghiaccio e l'Elettricità.

Se io attacco impulsivamente, vengo atterrato.
Se lui attacca impulsivamente, sorprende l'avversario.
Se io agisco in base a ciò che sento, fallisco...
... Mentre lui vince.


La frustrazione era tanta nelle parole di Siegfried.
Forse sarebbe stato meglio poterne parlare direttamente con la Tigre Nera, ma ella non c'era ed Yvonne era colei che meglio l'aveva conosciuta.
Tutti lo sapevano e non era affatto un segreto di stato, anche se spesso la donna avrebbe voluto che fosse così, per ragioni di pura privacy.
Terminata la mela, lanciò il torsolo in mezzo alla terra, così che tornasse ad essa. Poi sbuffò, socchiudendo le palpebre.

Perché se n'è andato?
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Messaggioda Yvonne » 26/11/2017, 16:41

È davvero così incredibile?

... Di chi stai parlando?

Intendo la Tigre Nera.
Me ne hanno parlato quasi tutti: dicono che sia uno dei pochi Guerrieri che rispetti sul serio...


Un lungo respiro profondo. Mai avrebbe potuto pensare che Siegfried fosse interessato a Tiger. Il suo nome raramente si sentiva in giro, negli ultimi tempi. Era passato troppo tempo dall'ultima volta che il Gildato si era fatto vedere dalla Tribù che lo aveva accolto. Un anno e mezzo. Forse qualcosa di più. Sembrava così lontano, sia nel tempo che nello spazio. Una sensazione che forse avvertiva solamente Yvonne, la donna che gli era più legata. Venne sorpresa dalla domanda del Giovane Druido, ma non si affrettò a rispondere. Prima volle chiedergli il perché di tanto interesse.

Perché me lo chiedi?

I Maestri ce ne parlano spesso.
Però insomma, è un Gildato.
Faccio fatica a credere che sia davvero così forte come viene dipinto...


Un sonoro sbuffò le uscì fuori dalle labbra. Anche lei aveva fatto fatica a convincersi, all'inizio. Poi Tiger si era conquistato la sua fiducia, il suo rispetto, la sua amicizia... Un legame assai profondo per la Miriel, per come lei lo aveva vissuto. Probabilmente era stata la stessa cosa anche per il Black. Ma questo non aveva impedito alla vita di separarli, avendo entrambi esigenze molto diverse e inconciliabili fra di loro.

... Sì, lo è.

Hai un tono così solenne mentre lo dici, consorella Yvonne...

Grazie a lui per molto tempo la nostra Tribù ha potuto dormire sonni tranquilli.
Anche tuo padre aveva di lui profondo rispetto e stima.
Se lo meritava. Era riuscito a conquistarsi il rispetto di tutti.


... D'accordo, ho capito...

Calò di nuovo il silenzio, rotto solamente dal rumore dei denti che morsicavano la polpa succosa della mela. No, non stava capendo. Non aveva visto quale grande guerriero fosse diventato Tiger nel corso dei sei anni passati insieme nella loro Tribù. Era forte. Era implacabile. Ed era stato per lei qualcosa di molto vicino ad un compagno, pur non avendo mai oltrepassato la soglia -sottile- dell'amicizia.
Rifletteva sulle parole del giovane Escluso, chiedendosi se il discendente di Jaya fosse in parte responsabile della sua eccessiva instabilità. Il ragazzo non sembrava inappetente, ma a parte la mela preferì non toccare altro, pur avendo la zuppa ancora calda posata fra i piedi. Sospirò, mandando una piccola maledizione verso Ragnär e la sua assurda decisione: la Flamberga era consapevole della poca dimestichezza che poteva avere la Lancia con i più Giovani. Forse aveva preso quella decisione appositamente per infastidirla.

... Lui c'entra qualcosa con il fatto che ti stai lasciando andare alla tua collera?

Cosa intendi?

Siamo tutti molto preoccupati per te Siegfried.
Aiutaci a capire, aiutami a comprendere in che modo è possibile darti una mano.
Hai perso tuo padre, ma hai al tuo fianco decine di fratelli e sorelle che darebbero la vita per te.


... No, lui non c'entra niente, al massimo provo tanta invidia, non riesco a negarlo.

... Spiegati.

Non le sfuggì la lunga occhiata che le lanciò Siegfried. Né gli era sfuggita altre volte, durante i riti cerimoniali della tribù o anche in altri contesti quotidiani. Ma non disse né fece nulla per alimentare il suo desiderio nei suoi confronti, trovandolo del tutto normale e comprensibile. Era un ragazzo molto giovane e che non si era ancora conquistato il suo onore in campo di battaglia. Avrebbe dovuto raggiungere il grado della Miriel per potersi avvalere del diritto di giacere insieme a lei, un obiettivo che con la sua forza ed il suo spirito da guerrafondaio avrebbe potuto ottenere in tempi molto brevi. Così non era, però, e finalmente sembrava che la Rinnegata stesse per comprenderne il motivo.

Io non voglio che nessuno dia la vita per me, vorrei solo che mi fosse restituita quella di mio padre...

Poteva sentire gli Elementi del Giovane Rinnegato muoversi con furia dentro di lui. Allungò una mano con gentilezza, posandola sulla spalla del biondo e rilasciando il Ghiaccio lentamente, così da raffreddare il movimento di tutti gli altri. Non fece niente altro, invitandolo col suo silenzio a proseguire nella spiegazione, facendosi ad ogni istante sempre più attenta.

... Sono arrivato in questa Tribù proprio per imparare ad essere più forte, più resistente, più pericoloso.
L'unica mano che chiedo è l'aiutarmi in questa impresa e nulla più.
Però non capisco... Quando penso di comportarmi nel modo giusto, inevitabilmente sbaglio...


... Di cosa stai parlando?

Il Maestro, parlandoci della Tigre Nera, ci ha detto che il suo istinto è l'arma che gli ha permesso di abbattere nemici inimmaginabili...
Se io attacco impulsivamente, vengo atterrato.
Se lui attacca impulsivamente, sorprende l'avversario.
Se io agisco in base a ciò che sento, fallisco...
... Mentre lui vince.


Ora riusciva a comprendere per quale motivo Siegfried si ostinasse così tanto nel combattere in quel modo. E comprendeva anche perché il suo chiodo fisso fosse diventato Tiger. Yvonne lo fissò a lungo ed in silenzio, sospirando un paio di volte. La Daga di Gaia non immaginava che l'istinto sviluppatosi in Tiger non era quello umano -quello utilizzato da lui, per la precisione- ma l'istinto del predatore, della bestia. Sembrava riluttante a parlare, ma in realtà stava semplicemente cercando le parole adatte a spiegargli quale fosse il suo vero problema. Quando il biondo, spinto dal suo silenzio, le fece un'altra domanda che provocò un piccolo guizzo di dolore nel cuore e negli Elementi della Miriel.

Perché se n'è andato?

... Perché lui non appartiene completamente al nostro mondo.
Non è un Druido.
Non è un Rinnegato.
... Non è un selvaggio.


C'era voluto del tempo per accettarlo. Il tempo e i saggi consigli della sua Flamberga, che aveva compreso meglio di lei la natura totale e completa del Black. Erano state proprio le parole di Ragnär a convincerla a lasciarlo andare via, quando la Tigre Nera aveva manifestato il suo desiderio di ritornare nella civiltà. Non aveva potuto fermarlo, perché glielo imponeva la volontà di seguire tutto ciò che fosse un bene per lui. Pur sentendo la sua mancanza e l'irresistibile voglia di ritrovarlo lei, ovunque si fosse cacciato.

Ci fu una battaglia molto sanguinosa qualche anno fa, che sterminò quasi completamente la nostra Tribù.
Riuscimmo a sconfiggere i servi della Loggia, ma al prezzo di tanti nostri confratelli e sorelle.
Vincemmo anche grazie a lui, alla Tigre Nera.
Dopo quella battaglia, la nostra Flamberga decise che fosse meglio spostarci in una zona diversa, rifondare la Tribù in un luogo più sicuro e meno gravido di sanguinosi ricordi.
Ma lui era stato lontano da casa per molto tempo e seppur per metà il suo spirito si fosse fatto selvaggio... Restava l'altra metà, che rappresentava il mondo civilizzato.


Spiegò all'altro, suonando ogni parola come un piccolo macigno che incurvava le spalle della Rinnegata. Era stata più volte tentata di seguirlo, ma i suoi doveri nei confronti della Tribù appena nata le impedivano di mollare tutto per raggiungere Tiger. Gli voleva bene, ma non al punto di rinunciare a sé stessa, alla sua vita ed alla sua famiglia. Almeno di questo era sempre stata convinta.

Vuoi sapere perché non riesci in nessun modo a eguagliarlo in battaglia?

Cambiò argomento di colpo, dopo un lungo periodo di silenzio, prendendo infine la decisione di rivelare al biondo cosa stesse sbagliando nella propria tattica.

Perché l'istinto di cui ti parlano i Maestri non è quello dell'uomo, fallace e sottosviluppato... Ma quello dell'animale.
La Tigre Nera ha passato anni a lottare contro di me nella sua forma animale ed ogni volta che veniva sconfitto imparava a lasciarsi andare sempre di più a quell'istinto feroce e selvatico.
Ha imparato a fondersi con esso, diventando una Tigre non solo quando si trasformava, ma anche nella sua forma umana.
Un uomo nella forma, una belva nello spirito.
... Ora comprendi in cosa consiste il tuo errore?


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Messaggioda PnG Staff » 02/12/2017, 20:31

Ci fu una battaglia molto sanguinosa qualche anno fa, che sterminò quasi completamente la nostra Tribù.
Riuscimmo a sconfiggere i servi della Loggia, ma al prezzo di tanti nostri confratelli e sorelle.
Vincemmo anche grazie a lui, alla Tigre Nera.
Dopo quella battaglia, la nostra Flamberga decise che fosse meglio spostarci in una zona diversa, rifondare la Tribù in un luogo più sicuro e meno gravido di sanguinosi ricordi.
Ma lui era stato lontano da casa per molto tempo e seppur per metà il suo spirito si fosse fatto selvaggio... Restava l'altra metà, che rappresentava il mondo civilizzato.


Per quanto Yvonne tentasse di celare le proprie emozioni, riuscendo anche parzialmente bene nell'intento, non era affatto addestrata alla meditazione.
Gli Esclusi erano Guerrieri forti, caparbi, implacabili, non certo degli asceti. La Concentrazione non era il loro pane quotidiano, insomma.
Ecco perché Siegfried, pur non potendo decifrare esattamente perché alcuni Elementi della donna fossero più agitati, riuscì comunque a percepirli.
Spostò l'attenzione alcuni secondi su di lei, ipotizzando che il motivo dell'agitazione fosse il semplice ricordo di quella sanguinosa battaglia.

Allora come può un mezzo selvaggio e non un selvaggio puro, riuscire dove io sto continuamente fallendo?!

Sbottò, stringendo il pugno chiuso in un moto di rabbia non indifferente.
Aveva ancora tanto da imparare, molta strada da fare, esercizi, allenamenti estenuanti e soprattutto dolori da sopportare.
Tiger aveva subito tutto ciò ed anche di più, andandosi ad impelagare in una sfida completamente folle e assurda.
Grazie ad essa, i suoi sensi si erano affinati a tal punto che non poteva più definirsi un semplice 50% e 50%.
Lui aveva quasi la capacità di alterare quella percentuale, spostandosi ad un completo 100%, rinunciando alla propria "Lucida Umanità".

Vuoi sapere perché non riesci in nessun modo a eguagliarlo in battaglia?

... Certo che lo voglio sapere.

Perché l'istinto di cui ti parlano i Maestri non è quello dell'uomo, fallace e sottosviluppato... Ma quello dell'animale.

Non capisco...

La Tigre Nera ha passato anni a lottare contro di me nella sua forma animale ed ogni volta che veniva sconfitto imparava a lasciarsi andare sempre di più a quell'istinto feroce e selvatico.
Ha imparato a fondersi con esso, diventando una Tigre non solo quando si trasformava, ma anche nella sua forma umana.
Un uomo nella forma, una belva nello spirito.


Una belva... Nello spirito...

... Ora comprendi in cosa consiste il tuo errore?

Deglutì piano, il biondo, abbassando nuovamente lo sguardo. Il pugno che lentamente si ammorbidiva.
Si notava come stesse cercando di ragionare attentamente sulle parole di Yvonne, pur mettendoci un bel po' di fatica.
Era complesso per la sua natura indomita e iraconda lasciarsi andare a riflessioni pratiche e convenienti, ammettere i propri attuali limiti.
Scese dalla roccia, mettendosi in piedi. Era molto alto, un po' meno rispetto alla Tigre Nera, ma comunque con un corpo allenato e già vagamene temprato.

Perché dovrebbe aver trascorso così tanti anni a cercare di sconfiggervi?!

È davvero così importante sapere il motivo, ragazzo?

Ragnär si intromise nella conversazione. Tutto voleva meno che si parlasse ancora di quella assurda scommessa.
Nel suo tono si riusciva a distinguere facilmente una gelosia ed un fastidio a livelli alti, anche se ancora sopportabili.
La Miriel era da sempre una Esclusa devota a nessuno e seppur avesse giaciuto con la Tigre Nera, alla fine non era diventata sua compagna.
In tanti se lo sarebbero aspettato, Flamberga inclusa, ma il loro allontanamento aveva riacceso un minimo le speranze nel Leader di quella Tribù.
Col tempo Yvonne se ne sarebbe dimenticata, col tempo Tiger avrebbe ripreso a fare pienamente parte della civiltà.
Bisognava solamente avere la giusta dose di pazienza... E per fortuna i Druidi possedevano una aspettativa di vita maggiore.

No, in effetti no...
Ma immagino debba aver avuto una spinta molto forte per impuntarsi tanto...
Pensavo solo che magari, sapendolo, avrei potuto cercare una spinta analoga e allora...


La spinta che ti serve e ricordare la morte di tuo padre e soprattutto la salvezza della Tribù, Siegfried.
La Tigre Nera non aveva necessità di tenere a cuore la nostra situazione, era qui per motivi quasi personali ed è stato accolto per un favore.
La situazione con te è ben differente e penso tu possa riuscire a trovare il giusto stimolo molto più facilmente di quanto non abbia fatto lui.


Nemmeno Yvonne sapeva perfettamente la vera storia dell'arrivo di Tiger lì da loro, sei anni prima.
La Flamberga non era mai scesa nei dettagli, preferendo tenere tutto quanto per sé, forse volendo tenere fede ad una promessa fatta, chissà.
Siegfried, comunque, annuì piano, riconoscendo che il Capo avesse effettivamente ragione.
La morte del padre, la protezione dei Druidi, sia quelli Rinnegati che nelle Comunità, dipendeva anche da quelle battaglie, da quelle vittorie.
La cerimonia di avanzamento si avvicinava sempre di più.
Doveva essere pronto a far valere il proprio onore.

Diventerò una Spada, lo prometto qui sia a Voi, Lancia Yvonne, che a Voi, Flamberga Ragnär.

D'accordo, accetto la tua promessa, ma non si tiene fede ad una parola data senza il giusto riposo.

Il ragazzo, comprendendo il messaggio in sottotitolo, fece un inchino col capo sia all'uomo, che alla donna, allontanandosi verso la propria tenda.

... Ti affido il suo allenamento da ora in poi.
Ogni giorno, fino alla data della cerimonia di avanzamento, per un'ora si addestrerà singolarmente con te.
Informerò i Maestri domani stesso.


Quelli erano ordini e non si potevano mai e poi mai discutere.
Ma perché volere che Siegfried si fortificasse in così poco tempo?
C'era forse qualcosa dietro?
La Flamberga fece cenno ad Yvonne di seguirla fino ad un punto più isolato.
La riva della cascata a Nord sarebbe stata l'ideale.

Immagine

... Ho parlato con i Centauri Sentinella vicino al Passo di Hox.
Sono già cinque settimane che avvertono degli strani movimenti, ma non si sono ancora avvicinate abbastanza.
Temono che possa esserci un raggruppamento coatto di due Legioni della Loggia, se non addirittura tre.
Non possiamo tentare un attacco preventivo con le nostre attuali risorse, ma dobbiamo rinforzarci in fretta.
La mia richiesta di aiuto ad altre Tribù è giunta a destinazione, ma molti sono in difficoltà tanto quanto noi.
In parole povere, dobbiamo prepararci all'idea di essere soli anche questa volta.


Attualmente, la Tribù di Yvonne contava un numero pari a sessantacinque Daghe, quaranta Spade, diciotto Lance, cinque Asce e una Flamberga.
Un numero ripresosi da poco, rispetto a quando partirono dalla Russia, ma non ancora adatto ad affrontare una battaglia con piena sicurezza di successo.
Probabilmente i Centauri avrebbero dato una piccola mano, ma era difficile che si esponessero troppo per non compromettere i loro territori.
Naturalmente il Leader era preoccupato, ma proprio a tal proposito l'allenamento delle reclute risultava assai fondamentale.

Questa zona è più consona alle nostre difese di stampo tattico.
Dovremo semplicemente piazzare più trappole possibili e ne usciremo parzialmente illesi.
Ma dobbiamo cominciare da subito.
Per questo raddoppierò le ricognizioni da questo momento in poi.
Amplierai il tuo raggio di osservazione di un chilometro e mezzo.
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Messaggioda Yvonne » 03/12/2017, 11:41

Allora come può un mezzo selvaggio e non un selvaggio puro, riuscire dove io sto continuamente fallendo?!

La rabbia di Siegfried era comprensibile, ma non per questo Yvonne lo salvò da un'occhiata fattasi un po' più truce. Il giovane Rinnegato non aveva mai conosciuto Tiger, per cui nella sua ottica egli -in quanto essere in parte civile- non sarebbe mai riuscito a superare un Druido nel saper usare l'istinto in battaglia. Gli stava mancando di rispetto e questo infastidiva molto la Lancia.
Lo sguardo gelido durò appena pochi istanti, poi ritornò semplicemente a guardare l'orizzonte, pensando e riflettendo. Era un forte guerriero quella Daga, ma la morte del padre lo aveva reso ossessionato dall'idea di raggiungere le stesse qualità combattive della Tigre Nera. E se non avesse ottenuto ciò che desiderava con così tanta bramosia... Allora probabilmente sarebbe finito morto ammazzato.

Vuoi sapere perché non riesci in nessun modo a eguagliarlo in battaglia?

Furono queste le motivazioni che la indussero a prendere parola, a rivelargli il segreto di Tiger. Un segreto nemmeno troppo nascosto, dato che chiunque fosse adulto nella Tribù conosceva cosa fosse accaduto fra lui e la Miriel. La volontà ferrea di farsi accettare all'interno del gruppo di Esclusi, unita alla possibilità di ottenere come premio il corpo della mora aveva reso Tiger un avversario ostinato e testardo, lo aveva spinto a spingersi egli stesso oltre ogni suo limite e infine lo aveva trasformato in un essere fuso completamente fra l'uomo e la bestia, nel corpo e nello spirito.

La Tigre Nera ha passato anni a lottare contro di me nella sua forma animale ed ogni volta che veniva sconfitto imparava a lasciarsi andare sempre di più a quell'istinto feroce e selvatico.
Ha imparato a fondersi con esso, diventando una Tigre non solo quando si trasformava, ma anche nella sua forma umana.
Un uomo nella forma, una belva nello spirito.


Una belva... Nello spirito...

... Ora comprendi in cosa consiste il tuo errore?

Finalmente parve che il ragazzino stesse imparando a comprendere, pur risultando per lui difficile quel concetto. Lo osservò scendere dalla roccia e mettersi in piedi, ancora pensieroso dopo il discorso che gli aveva fatto la Lancia di Gaia. Immaginava che per lui non tutto fosse chiaro ed infatti poco dopo le giunse una domanda, fondamentale per comprendere ogni cosa.

Perché dovrebbe aver trascorso così tanti anni a cercare di sconfiggervi?!

È davvero così importante sapere il motivo, ragazzo?

La voce di Ragnär li raggiunse prima che Yvonne avesse la possibilità di rispondere. Uno sbuffo sarcastico le uscì fuori dalle labbra, ma fu l'unico suo commento all'improvvisata della loro Flamberga nel bel mezzo della conversazione. Sapeva perfettamente quanto all'uomo bruciasse ancora che Tiger fosse riuscito ad ottenere ciò per cui aveva lottato così tanto. Non era mai stato d'accordo che la Miriel avesse accettato i termini di quella sfida. Ma ormai avrebbe dovuto essere acqua passata.

No, in effetti no...
Ma immagino debba aver avuto una spinta molto forte per impuntarsi tanto...
Pensavo solo che magari, sapendolo, avrei potuto cercare una spinta analoga e allora...


La spinta che ti serve e ricordare la morte di tuo padre e soprattutto la salvezza della Tribù, Siegfried.
La Tigre Nera non aveva necessità di tenere a cuore la nostra situazione, era qui per motivi quasi personali ed è stato accolto per un favore.
La situazione con te è ben differente e penso tu possa riuscire a trovare il giusto stimolo molto più facilmente di quanto non abbia fatto lui.


Tutta quella scena era quasi esilarante, ma Yvonne seppe mantenere abbastanza il sangue freddo per non lasciarsi sfuggire nemmeno un sorrisetto sarcastico. Ragnär era pur sempre il loro leader e mancargli di rispetto di fronte ad una recluta era un'azione imperdonabile persino da parte sua. Inoltre era meglio che Siegfried trovasse il proprio scopo ricercando dentro sé stesso la spinta interiore che gli serviva e non prendendo in prestito quella di altri guerrieri.

Diventerò una Spada, lo prometto qui sia a Voi, Lancia Yvonne, che a Voi, Flamberga Ragnär.

D'accordo, accetto la tua promessa, ma non si tiene fede ad una parola data senza il giusto riposo.

Il giovane Rinnegato capì subito che quello era il momento di allontanarsi e lasciare da soli i suoi superiori. Solo in quel momento la donna si rimise in piedi, fissando la schiena del ragazzo mentre questi si allontanava a passo svelto dalla boscaglia.

... Ti affido il suo allenamento da ora in poi.
Ogni giorno, fino alla data della cerimonia di avanzamento, per un'ora si addestrerà singolarmente con te.
Informerò i Maestri domani stesso.


Ai vostri ordini.

Rispose, facendogli comprendere in questo modo che accettava completamente le sue volontà come Flamberga e le avrebbe eseguite senza discutere ulteriormente.

Posso sapere come mai hai preso questo decisione?
Che cosa ti turba?


Riprese poi a parlare con tono più confidenziale, aspettando la risposta dell'uomo. La Flamberga le fece cenno di seguirlo fino ad arrivare alla cascata a Nord, rimanendo in silenzio per tutto il tragitto. Non era un problema aspettare per lei, sapeva che presto o tardi la risposta sarebbe giunta comunque. Ed infatti, una volta lì, il leader prese nuovamente a parlare.

... Ho parlato con i Centauri Sentinella vicino al Passo di Hox.
Sono già cinque settimane che avvertono degli strani movimenti, ma non si sono ancora avvicinate abbastanza.
Temono che possa esserci un raggruppamento coatto di due Legioni della Loggia, se non addirittura tre.
Non possiamo tentare un attacco preventivo con le nostre attuali risorse, ma dobbiamo rinforzarci in fretta.
La mia richiesta di aiuto ad altre Tribù è giunta a destinazione, ma molti sono in difficoltà tanto quanto noi.
In parole povere, dobbiamo prepararci all'idea di essere soli anche questa volta.


Non Morti... Sembra che siano più prolifici dei conigli.

Disse disgustata e seriamente preoccupata dal resoconto generale che le aveva fatto l'uomo. Senza aiuti da parte di altre Tribù rischiavano di replicare una seconda strage russa. Eppure Ragnär sembrava avere già qualche soluzione per arginare quel problema.

Questa zona è più consona alle nostre difese di stampo tattico.
Dovremo semplicemente piazzare più trappole possibili e ne usciremo parzialmente illesi.
Ma dobbiamo cominciare da subito.
Per questo raddoppierò le ricognizioni da questo momento in poi.
Amplierai il tuo raggio di osservazione di un chilometro e mezzo.


Un'idea eccellente... Ma potrebbe non bastare.
Perché non chiediamo aiuto ai nostri nuovi "amici"?
Lossgaur si è dimostrato utile durante le nostre ultime battaglie... E a differenza della Tigre Nera saprei dove trovarlo.


Perché era chiaro che se Tiger fosse stato reperibile sarebbe stato il primo ad essere contattato dalla Lancia.

Non voglio vedere altri confratelli morire, Ragnär.
Ne abbiamo persi già abbastanza.


Un invito a mettere da parte l'orgoglio e la gelosia, per la salvaguardia di tutti loro.

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Messaggioda PnG Staff » 03/12/2017, 12:36

Non Morti... Sembra che siano più prolifici dei conigli.

Non riesci a vedere oltre, Yvonne?
... C'è molto di più che un semplice proliferare.
Si sta muovendo qualcosa, un qualcosa che li sta spingendo ad uscire allo scoperto.


In quanto Flamberga, Ragnär oltrepassava le normali apparenze, mostrandosi per il Leader divenuto ormai da diversi anni.
Non aveva affatto torto: i Vampiri iniziavano ad essere più spavaldi con i primi accordi tra la Loggia e la Setta.
Peccato che nessuno degli Esclusi potesse sapere qualcosa di simile e dunque la verità restasse nel buio.
Ad ogni modo, non era importante al momento cosa spingesse i Vampiri ad attaccare, ma il fatto stesso che volessero farlo.
Ecco perché le disposizioni della Flamberga giunsero veloci, dando subito un'idea alla mora sulla strategia da seguire.
Ma anche lei non si risparmiò nel voler dare consigli, avendo conosciuto in passato ben più che validi alleati.

Un'idea eccellente... Ma potrebbe non bastare.
Perché non chiediamo aiuto ai nostri nuovi "amici"?
Lossgaur si è dimostrato utile durante le nostre ultime battaglie... E a differenza della Tigre Nera saprei dove trovarlo.


... Mh, non abbiamo mai fatto intervenire estranei nei nostri affari.

Non voglio vedere altri confratelli morire, Ragnär.
Ne abbiamo persi già abbastanza.


Nonostante tutto, la Miriel aveva perfettamente ragione e non sarebbe stato un vero Capo se non avesse messo prima la Tribù dei propri ideali.
Il Grande Lupo Bianco aveva dimostrato di essere un combattente non solo immensamente potente, ma anche coraggioso e pericoloso.
La nemesi principale dei Vampiri, anzi, la sua trasposizione più letale, immune ai loro morsi, sarebbe stata una carta vincente da giocare.
Inoltre, Yvonne parlava a ragion veduta: sapeva esattamente dove andare a trovare Shay, avendo abitato con lui per circa un mese, per scommessa.

E sia allora, andrai a chiedergli supporto bellico.
Semmai dovesse chiedere qualcosa in cambio...
... Lascia che sia io a preoccuparmi delle trattative, intesi?


Ci mancava soltanto che anche lui avesse voglia di giacere con la Druida come pagamento per l'aiuto.
Si erano già dati da fare, ai tempi in cui il Beowulf era stato lì da loro. Non sarebbe stato necessario replicare.
Certo, era possibile che accadesse lo stesso, ma meglio non incentivare ulteriormente la cosa.
D'altronde c'era pur sempre di mezzo una battaglia, non era detto che fosse il primo pensiero in lista.

...

Restando in silenzio, il Capo si avvicinò di più allo specchio dell'Acqua, osservando il proprio riflesso.
L'unico rumore presente, quello della cascata che violenta imperversava sulle rocce appuntite più in là.
Quello era davvero un paradiso. Avevano trovato un oasi piacevole e pacifico. Non lo avrebbero ceduto tanto facilmente.
Ma non fu soltanto quello come pensiero ad imperversare nella mente dell'uomo ed Yvonne lo scoprì quasi subito.

Pensi di riuscire a dimenticarlo definitivamente, prima o poi?

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Il tono con cui pronunciò quella domanda apparve abbastanza infastidito, forse anche spazientito.
Non che non riuscisse a capacitarsi del fatto che per la donna potesse essere stato una figura importante, ma era trascorso un anno e mezzo.
Lui era scomparso, non si era più fatto vedere, aveva evidentemente preso la propria strada altrove.
Non era stupido, Ragnär, si era accorto dei minori accoppiamenti effettuati dalla Miriel durante i rituali di festa della Tribù.
Faceva sesso meno di frequente rispetto al passato e l'ultima figura con cui aveva avuto un rapporto piuttosto selvaggio era stata...

... Lossgaur, te lo ricordava un poco, non è così?
Per questo con lui giacesti in quella maniera.
Di nuovo davvero selvaggia, di nuovo liberatoria.
Quella notte mi parve di essere tornato nel passato...
... O quasi.


Già perché con la Tigre Nera c'erano state manifestazioni anche "peggiori", per così dire.
I Druidi non sapevano rendere insonorizzate le tende grazie alla Trama, quindi si poteva sentire tutto.
Non era strano sentire versi di piacere nella notte, in ogni notte, ma quando erano la Miriel e il Black a darsi da fare, apparivano facilmente riconoscibili.
Strinse appena le palpebre, sospirando con il Fuoco, il Vento, il Fulmine in agitazione, per poi placarsi, ricordando a se stesso che quell'epoca fosse ormai conclusa.
Le gelosia dovevano aspettare, veniva prima il benessere della Tribù, veniva prima la salvezza di tutti.
Presto o tardi ella avrebbe compreso di doversi trovare un vero compagno ed allora la scelta sarebbe stata obbligata.

... Lascialo perdere, Yvonne. Stargli vicino... Ti metterebbe solo in pericolo.

Alla fine si sbottonò un poco, facendo venire fuori una frase abbastanza strana, criptica, ma detta in tono grave.
Non c'era nessuna ombra di gelosia in quelle parole, soltanto una fortissima preoccupazione.
Tuttavia, la donna non poté provare a chiedere ulteriori spiegazioni.
Ragnär aveva parlato anche troppo e lo sapeva.

Sai anche più di quanto dovresti.
Non posso dire nient'altro, ma ora sei al corrente della cosa più fondamentale.
Non tornerò sull'argomento, ma sappi che desidero il tuo ascolto, la tua riflessione in fede.


Si girò, lanciandole un'occhiata penetrante ed intensa, fugace però, prima di oltrepassarla e cominciare a camminare verso il villaggio.

Non facciamo preoccupare inutilmente gli altri. Andiamo.
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