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Aberdeen

Messaggioda Martha » 08/07/2013, 12:11

Aveva finalmente preso una decisione, lasciandosi dietro le spalle i dubbi e le preoccupazioni. Si era rivolta ad Eiblhin con deferenza, riconoscendola come proprio superiore e capo guida, oltre che come figlia dell'Acqua. Ma ormai, a giudicare dal sorriso che le spuntò sul volto dopo la sua dichiarazione, anche lei era diventata una figlia dell'Acqua a tutti gli effetti. L'abbraccio che l'Acuan Diluvium le rivolse subito dopo la lasciò stordita e interdetta, non solo perchè non era più abituata a scambiare gesti d'affetto, ma anche per la sensazione che le suscitò quell'abbraccio: l'Acqua e il Ghiaccio sembrarono avvolgerla insieme alla ragazza, ma la sensazione, come quella della goccia che stillava dentro di lei, era qualcosa che la rassicurava, la faceva sentire parte di un piano molto più grande di lei, le dava, insomma, qualcosa a cui aggrapparsi, una speranza per vivere. L'anello che Eiblhin creò dal nulla, senza l'utilizzo della bacchetta magica, lasciò esterrefatta la pozionista, che ascoltò attentamente le sue parole.

Questo è il primo passo per entrare ufficialmente a far parte degli Acuan: non appena indosserai quest'anello, l'Acqua dentro di te ti riconoscerà come tale, e da quel momento in poi potrai iniziare il lungo percorso per legarti ad essa; è un anello magico, creato apposta per gli Acuan, che ti avvertirà se qualcuno dei tuoi Confratelli si dovesse trovare in pericolo.
Tuttavia non devi preoccuparti della possibilità che qualcuno faccia caso al suo colore o al riverbero della sua energia: non appena sceglierai a quale dito della mano o del piede indossarlo, esso diventerà un banale anello d'argento, come qualsiasi altro; l'unica differenza, è che non potrai togliertelo mai più.


Il tono serio nella voce dell'Oceano le fece capire ulteriormente che la Gilda del quale avrebbe fatto parte non era uno scherzo, nè un gioco per bambini. Osservò attentamente l'anello, scrutandolo da ogni lato e assaporando l'energia magico-elementale che sprigionava. Era un manufatto straordinario, pensò Martha e non le sarebbe dispiaciuto conoscere l'origine di quel metallo, nè come riuscisse a sprigionare tanta magia. Tuttavia quelle riflessioni durarono ben poco, visto che Eiblhini stava attendendo che lei lo indossasse. Quindi, osservando le proprie dita, scelse infine l'indice della mano destra. L'anello le calzava alla perfezione e un sorriso soddisfatto aleggiò sul volto della neo-Acuan.

Da questo momento in poi, sarai per i tuoi Confratelli l'Acuan dei Ruscelli, o semplicemente "Ruscello": mi aspetto da te rispetto non solo per me, ma anche per coloro che ti saranno superiori nella gerarchia della Gilda.
Inoltre, se non hai altri impegni, vorrei portarti con me all'interno del villaggio Acuan, così potrai conoscere la sua ubicazione, e i tuoi Confratelli: so che forse pretendo troppo, e che magari hai già altri programmi per il weekend, ma proprio perché siamo nel fine settimana credo sia il momento ideale, e solitamente tutti gli Acuan che lavorano fuori dal villaggio vi ritornano proprio in questi due giorni.


No, non ho ulteriori impegni.
Sarei molto felice di conoscere i miei...Confratelli


Si limitò a dire, annuendo nello stesso momento. C'erano così tante novità, così tante cose da scoprire ed imparare che Martha preferì tacere per il momento e lasciar parlare l'Acuan Diluvium. Era sempre stata una persona di poche parole, ma in quel frangente non avrebbe saputo come comportarsi, se non rimanere in silenzio e assorbire ogni informazione che Eiblhin le dava. Esisteva quindi un villaggio Acuan, dove altri Acuan vivevano lì e si riunivano. Questo significava, pensò Martha, che avrebbe potuto incontrare qualcuno di sua conoscenza all'interno di quella Gilda[Intuito(P)=> 30]. E fu proprio l'Oceano a rivelarle l'esistenza di due particolari Acuan, che lei conosceva più che bene.

Avrei, infine, due favori da chiederti.
Il primo riguarda un tuo studente, Zephyr Kenway. Anche lui è un potenziale Acuan, ma è ancora troppo presto per fargli conoscere la verità: vorrei che lo tenessi d'occhio, discretamente, poiché a me non è permesso farlo fino a che lui si trova nel Castello.


Kenway...
Certo, nessun problema. E' un mio studente
- disse, riferendosi al fatto che Zephyr appartenesse a Corvonero, di cui lei era Caposcuola-Nonchè prefetto della sua Casata. Non sarà difficile accertarmi della sua sicurezza, ho spesso a che fare con lui.

Non aggiunse altro sulle sue considerazioni personali riguardo Zephyr. Forse ci sarebbe stato un secondo momento, nel quale Martha avrebbe potuto parlare di com'era il prefetto di Corvonero, come si comportava e di tutti i suoi pregi e difetti, almeno dal punto di vista di un'insegnante. Oppure non ce ne sarebbe stato bisogno, perchè Eiblhin sarebbe già stata a conoscenza di tutto ciò. Comunque sia, ogni cosa sarebbe arrivata a tempo debito e non c'era bisogno di continuare elucubrazioni in quel momento sterili.

L'altro favore?

L'altro favore riguarda la tua collega di Erbologia, Lindë Vilvarin... lei è la Terran Verdigris, la Sempreverde a capo della Gilda Terran. Non ti chiedo di darle del "Voi" come fai con me, poiché all'effettiva appartenete ad Elementi diversi e, per quanto sia il massimo esponente della Terra, tu possiedi qualcosa che lei non potrà conoscere né avere mai. Tuttavia, ritengo giusto che tu sappia che ti troverai di fronte ad una protettrice diretta del Conflux, come la sottoscritta e l'Ignis Elios, e vorrei che le facessi presente, sempre se ti sentirai in grado e disposta a farlo, che se avrà bisogno di comunicare con me potrà usare te come tramite, visto che starai a contatto con entrambe; ti anticipo, inoltre, che come guida della Terra lei riconoscerà all'istante l'Elemento presente in te, quindi non pensare di doverglielo nascondere in qualche modo... la segretezza, quando si parla dei tre Capi Gilda, è un concetto molto relativo.

Si sarebbe aspettata di tutto. Ma non che una sua collega fosse addirittura a capo di una delle tre Gilde. Il sopracciglio della donna schizzò in alto, in un'espressione che per molti sarebbe apparsa scettica, ma che in realtà stava ad indicare lo stupore col quale accoglieva quella notizia. Certo, ricordava lo strano incantesimo che la Vilvarin aveva lanciato durante lo scontro con la famiglia di Mezzodraghi [d20:15 + Elaborazione:12 => 27], ma finalmente i pezzi di quel piccolo puzzle erano andati tutti a posto: era una Terran Verdigris, come l'aveva definita Eiblhin, e questo la rendeva capace di molte altre e strabilianti cose.

Mi avete stupita con quest'ultima notizia, ma non preoccupateVi: parlerò con lei e mi renderò disponibile per qualsiasi tipo comunicazione.

Confessò al Capo Acuan, subito rassicurandola sul favore che le aveva chiesto. Si era sempre trovata bene con Lindë dal punto di vista professionale. Erano due donne molto simili, serie, integerrime, una sorta di sorella più di quella che aveva realmente. Era dal punto di vista sociale che difficilmente le due avevano instaurato un rapporto, eppure Martha non era spaventata dalla prospettiva di doversi approcciare con lei. Era cambiata, ultimamente, forse per qualcosa dovuto proprio alla sua Gilda. E lei stessa, da quel giorno, sapeva che sarebbe stata una persona nuova. Probabilmente il loro rapporto agli occhi degli altri sarebbe rimasto tale e quale, ma le due donne avrebbero condiviso una sorta di segreto comune, qualcosa che le avrebbe unite più di altri all'interno di Hogwarts.

Andiamo a farti conoscere la tua nuova famiglia.

Infine era giunto il momento di andare. Rispose con un semplice sorriso alle parole di Eiblhin, stringendo delicatamente la sua mano e lasciandosi guidare verso la sua nuova casa. Mille pensieri sfrecciavano nella sua mente, ma in quel momento, decisamente, alla donna non importavano. Solo la prspettiva di un nuovo futuro si spalancava nella sua mente. E, la donna scoprì, era una sensazione meravigliosa.

[Fine]
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Messaggioda Martha » 19/07/2013, 21:18

[Casa Norrel - Venerdì sera - Ore 21:07]


Le lancette dell'orologio appeso nella grande biblioteca segnavano le nove di sera passate. Una tazza di tè caldo fumava pigramente, posato su un tavolinetto di legno posto di fronte ad un comodo divano. L'elfo domestico Tingle continuava a spolverare con dovizia i vecchi libri lì presenti, assicurandosi che, almeno per qualche giorno, la polvere evitasse di danneggiarli. Ogni tanto rivolgeva i grandi occhi marroni verso la sua nuova padrona, Martha Bennet, intenta a leggere un grosso tomo che spiegava le regole degli scacchi. Sorrise fra sè e sè il vecchio Tingle, mentre una ruga si formava sulla fronte della donna, impegnata com'era in quella lettura non proprio leggera.
Senza ditogliere lo sguardo da quelle pagine, Martha prese la tazza di tè che l'elfo aveva corretto con un goccio di Whisky Incendiario. Come il suo vecchio padrone, anche la pozionista aveva preso l'abitudine di mischiare dell'alcool alla famosa bevanda inglese, assaporandone poi il gusto forte e deciso che si sposava bene con quello del tè. Erano molte le cose che Heathcliff aveva lasciato in eredità alla donna e non solo materiali: abitudini, modi di fare, di pensare. Il vecchio pozionista aveva influenzato la sua allieva più di quanto egli stesso avrebbe potuto immaginare. Ma ormai era troppo tardi per porvi rimedio, se questo andava fatto. Martha era una donna che aveva superato i trenta ormai e quelle spigolature del suo carattere che tanto cozzavano spesso con il resto del mondo non potevano più essere cambiate. Nè lei lo avrebbe fatto.
Eppure, qualcosa in lei era riuscito ad aprire una crepa, a smussare proprio ciò che la donna non avrebbe mai voluto smussare, non di propria volontà. Era entrata a far parte di una Gilda. Un fatto straordinario, che scosse il suo animo intorpidito, gettandolo nuovamente in un vortice di cambiamento che, a dispetto di tutto, le stava dando un motivo per riprendere a sorridere. Si, erano lievi i cambiamenti che stavano avvenendo in lei, ma percettibili. Martha non potè fare a meno di ripensare alla sua prima guida in quel viaggio del tutto nuovo per lei. Eiblhin, l'Acuan Diluvium, l'aveva accolta e le aveva dato la possibilità di scegliere una nuova vita. E la donna l'aveva accettata quella scelta, spinta per una volta dal suo istinto. Un istinto che in quel momento si sentiva un tutt'uno con l'acqua, l'elemento in lei presente. Forse era per questo che amava così tanto la materia che insegnava: alla base di ogni composto c'era sempre e soltanto l'acqua, che poteva essere modellata, plasmata, trasformata in una bevanda pronta ad uccidere, ma anche a guarire. Era qualcosa che l'aveva sempre affascinata.
Eppure non erano le pozioni l'argomento che più le interessava in quel periodo, ma gli scacchi. Da quando Edward Atwood le aveva lasciato in eredità degli enigmi scritti di suo pugno da Norrel, Martha non aveva fatto altro che cercarne la soluzione, sperando che il premio finale sarebbe stata la verità, la verità su cosa aveva portato Heathcliff a morire assassinato. All'inizio era stato difficile accettarlo, ma ora la docente era più che determinata a risolvere quel mistero. Sebbene i frutti delle sue ricerche non fossero ancora visibili.

Immagine


Vuole ancora una tazza di tè, padrona Bennet?

Grazie Tingle, molto volentieri.

Senza rendersene conto, era arrivata a sorseggiare il tè fino a finirlo del tutto. All'occhio attento dell'elfo domestico però non era sfuggito quel particolare. Si precipitò in cucina con la tazza, lasciando per un attimo sola la donna. I fogli con su scritto l'indovinello stavano tutti lì, di fronte a lei. Il libro era aperto sulle sue ginocchia, pesante, mentre la donna si stropicciava gli occhi per la stanchezza. Avrebbe continuato fino a mezzanotte, se avesse dovuto. Ma doveva trovare assolutamente la soluzione da sola, prima di dover fare di nuovo ricorso a Sandyon o a chiunque altro. Sollevò la testa solo quando Tigle ritornò con un'altra tazza fumante. L'elfo aveva iniziato a trattarla più gentilmente, da quando aveva promesso che sarebbe venuta in quella magione più spesso -qualche weekend al mese e tutta la stagione estiva. In fondo, Tingle amava quella casa e voleva solo che la nuova proprietaria la trattasse bene. E da quando Martha si era ritrovata ad accettare quella realtà, la creatura si sentiva molto più ben disposta nei suoi confronti.

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Messaggioda Sandyon » 04/08/2013, 16:31

Prova per Martha di risoluzione dell'Enigma:

Tiro dado da 20 x2 aggiungendo Elaborazione e Concentrazione

Tra 24 e 29 = Martha trovando un poster di un vecchio film Babbano, lo scosterà rivelando una cassaforte, ma non saprà come proseguire

Tra 30 e 36 = Martha trovando un poster di un vecchio film Babbano, lo scosterà rivelando una cassaforte, ipotizzando, dopo circa tre ore di riflessione, che forse la combinazione potrebbe trovarsi nella data di uscita del film

Tra 37 e 42 = Martha trovando un poster di un vecchio film Babbano, lo scosterà rivelando una cassaforte, ipotizzando, dopo circa 45 minuti di riflessione, che forse la combinazione potrebbe trovarsi nella data di uscita del film

Con i risultati compresi tra 30 e 42:

Martha all'interno della Cassaforte troverà una scatola di velluto rosso, dove al suo interno sono presenti quattro pezzi degli scacchi, due bianchi e due neri, rispettivamente regina e pedone per il bianco, re e torre per il nero

"A quel punto non potevi certo sognarti di spostare la regina e quindi, finivi quasi sempre in arrocco!
Così il re arrivava al posto della torre, sbaglio o utilizzavi sempre i pezzi neri?"


Tiro dado da 20 x2 aggiungendo Elaborazione e Perspicacia

Tra 45 e 48 = Martha sceglie di prendere i due pezzi neri, rigirandoseli tra le mani, ma non ricordando esattamente in cosa consiste l'arrocco si ferma, dovendo cercare in un libro le informazioni adeguate. Purtroppo anche con esse non raggiungerà la soluzione

Tra 49 e 53 = Martha sceglie di prendere i due pezzi neri, rigirandoseli tra le mani, ma non ricordando esattamente in cosa consiste l'arrocco si ferma, dovendo cercare in un libro le informazioni adeguate. Dopo un'ora di tempo scoprirà che sotto ai due pezzi c'è un meccanismo che si innesca facendo strusciare le due basi che vanno poi ad incastro, facendo aprire la parte inferiore del re, rivelando un piccolo rotolino di pergamena

Tra 54 e 61 = Martha sceglie di prendere i due pezzi neri, rigirandoseli tra le mani, ricordando quasi subito in cosa consiste l'arrocco. Dopo un'ora di tempo scoprirà che sotto ai due pezzi c'è un meccanismo che si innesca facendo strusciare le due basi che vanno poi ad incastro, facendo aprire la parte inferiore del re, rivelando un piccolo rotolino di pergamena

Tra 62 e 64 = Martha sceglie di prendere i due pezzi neri, rigirandoseli tra le mani, ricordando immediatamente subito in cosa consiste l'arrocco. Dopo venti minuti di tempo scoprirà che sotto ai due pezzi c'è un meccanismo che si innesca facendo strusciare le due basi che vanno poi ad incastro, facendo aprire la parte inferiore del re, rivelando un piccolo rotolino di pergamena

Contenuto della piccola pergamena: disegno di un Sole e di una Luna

"Era il sole a simboleggiare la fortuna per i celti o era la luna? Non lo ricordo mai, per la miseria.
Io e te eravamo l'uno lo specchio delle mosse dell'altro, come quando io perdevo il cavallo ma poi mi rifacevo subito, spostando l'alfiere in F2."


F2 è anche il nome di uno degli scaffali della libreria, all'interno del quale è presente un solo libro di testo: "L'antica lingua dei Druidi".

Questo libro, in realtà un tomo molto molto piccolo, presente pochissime parole della ipotetica lingua druidica del passato, tra queste, una sembra essere leggermente sottolineata con la matita: "Rivelazione".

Utilizzando questa parola davanti alla piccola pergamena, al posto del Sole e della Luna comparirà una scritta confusa ed illeggibile che però, sistemata davanti ad uno specchio si potrà comprendere chiaramente. [cit. "Io e te eravamo l'uno lo specchio delle mosse dell'altro"]

Il testo parla di un luogo specifico della casa, precisamente il caminetto, e di un particolare mattone che si rivelerà essere più malleabile ed estraibile. Sotto di esso c'è una chiave in ottone molto vecchia ed antica in grado di aprire l'unica porta della villa inaccessibile anche da Martha.
Oltrepassando la porta la donna troverà una stanza tendenzialmente vuota con al suo interno solamente un baule di legno rettangolare.
Il baule ha dei ganci di metallo che non si sbloccano né manualmente, né con la magia normale o dell'elfo domestico.
A quel punto manca soltanto da interpretare l'ultima frase dell'indovinello generico:


"La pioggia invece simboleggiava la verità, almeno credo, o erano le nuvole? Forse entrambi o magari combinati.
Se ci fossi tu a ricordarmelo sarebbe la cosa migliore ma non possiamo sempre perdere tempo per giocare a scacchi.
Anche perché lo sai, quando poi il pedone arrivava in fondo lo trasformavo sempre in regina e così, avevo la partita in pugno.
Siamo sempre stati due onesti giocatori e non abbiamo mai barato, amico mio.
Purtroppo però arrivano dei momenti dove la partita va truccata altrimenti gli spettatori ci rimangono male, quindi facciamo una follia, muovo la regina in scacco e tu la mangi col pedone, non se lo aspetterà nessuno e la bellezza del gioco rimarrà salva."


Ma purtroppo lì la mente e la logica della Bennet si ferma, non solo stanca, ma anche impossibilitata a trovare una connessione adeguata tra gli elementi e le parole.

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Messaggioda Martha » 17/08/2013, 21:58

Pagine di appunti sparpagliati un po' dovunque si mescolavano ai libri che la docente aveva trovato sul gioco degli Scacchi. Martha non era più abituata a tanto disordine, quasi fosse ritornata indietro nel tempo, quando era una giovane Corvonero in procinto di studiare per i suoi G.U.F.O. e per i M.A.G.O. Prese la tazza di tè fumante che le aveva gentilmente portato Tingle, bevendone alcune sorsate e storcendo un po' il naso.

Qualcosa non va, padrona Bennet?

Niente, niente, va tutto bene.
Il tè è un po' troppo caldo. La prossima volta lo preferirei più...fresco.
Anzi, d'ora in avanti preparami solo del tè freddo Tingle.
Grazie.


Tingle la fissò con gli occhi sgranati per una manciata di secondi, dopodichè si chinò, congendandosi dalla sua padrona per poter sistemare la cucina. Era strano notare come anche i suoi gusti, ora che pure lei era un Acuan, fossero cambiati. Niente di eclatante nè di troppo vistoso, ma da quando l'Acqua scorreva in lei, Martha si era resa conto non solo di prediligere bevande e alimenti più freschi -tè freddo e gelato in pieno autunno!- ma anche che le basse temperature non le facevano più patire così tanto il freddo. Non troppo almeno. Sicuramente, chi avesse avuto al suo interno l'elemento ghiaccio, avrebbe sopportato anche la tempesta di neve più impervia. Lei si accontentava di non morire congelata. Anche le giornate di pioggia, tristi e noiose, ora sembravano assumere un nuovo fascino. Le gocce d'acqua che scendevano giù dal cielo picchettando sui vetri delle finestre suonavano come musica alle orecchie della donna, che molto spesso si era ritrovata a preferire quel suono familiare e naturale piuttosto che metter su un disco di musica classica. Era un cambiamento normale quello che stava avvenendo in lei, come aveva avuto modo di spiegarle Eiblhin. Il week-end successivo Martha l'avrebbe rivista e avrebbe rivisto anche i suoi confratelli e le sue consorelle. A volte le sembrava strano dover partire dallo stesso livello di alcuni bambini Acuan che vivevano insieme ai genitori nel villaggio della Gilda. Tuttavia, se in passato una cosa del genere l'avrebbe infastidita e anche molto, ora la pozionista si ritrovava a sorridere nel ripensare quanto quei bambini fossero svegli e intelligenti e che la loro compagnia era tutt'altro che spiacevole. La docente si ritrovò a pensare spesso che le sarebbe piaciuto poter istruirli sulle nozioni basilari delle Pozioni, sorprendendosi nel riscoprire insieme a loro il desiderio e la voglia di insegnare. Una passione nascente, insomma, del quale avrebbero giovato con tutta probabilità i suoi studenti ad Hogwarts.

Allora...controlliamo di nuovo il poster...

Martha scostò i libri dietro ai quali si celava il cartellone pubblicitario di un film babbano che, a quanto pare, il suo mentore adorava. Tolse anche il poster de Lo Hobbit, adagiandolo con delicatezza a terra e fissando concentrata quella piccola cassaforte. Sapeva che qualcosa le stava sfuggendo, un particolare che le avrebbe permesso di scoprire la combinazione esatta del lucchetto. Seduta per terra a gambe incrociate, il volto corrucciato, la donna iniziò quindi a sperimentare vari tipi di combinazione, sperando di incappare in quella giusta. Il lucchetto, per essere aperto, imponeva di utilizzare una serie di sei numeri.

Sei numeri...quindi tre coppie...

Una combinazione che prevedeva forse una data, compreso di giorno, mese e anno, o almenò questo pensò la docente di Pozioni [Intuito (P)= 32]. Iniziò quindi a inserire date su date, partendo da quelle più banali come quella di nascita di Norrel, a quelle più complesse, come le date di eventi importanti che avevano coinvolto lui e l'amico Pryce. Il tempo continuava a passare, scandito sempre dal ticchettio dell'orologio, e la linea che si era formata sulla fronte della Bennet andava accentuandosi sempre di più, man mano che tutte le sue soluzioni sembravano non funzionare. Provò anche ad inserire la propria data di nascita, ma neppure quella combinazione funzionò. Erano passati ben tre quarti d'ora e la giovane donna sembrava più cupa e più determinata che mai.

Ci deve essere una soluzione...ed è proprio qui, sotto il mio naso!
Ti conosco Heathcliff...ti divertivi a nasconderla sempre più vicino di quanto potessi pensare...
E probabilmente Mr Pryce condivideva questo tuo modo di fare.
Come quel poster...


In mezzo a tutte le scritte e al gigantesco titolo, sotto quest'ultimo vi era la data di uscita del film. Martha lo fissò interessata per un paio di minuti, ipotizzando che forse era proprio quella la soluzione che cercava [2d20: 25 + 12(E) + 10(C) => 47]. Si risistemò quindi seduta a gambe incrociate, inserendo la combinazione di numeri scritta sul poster del film.

Tredici...dodici...dodici...

La serratura scattò, dando modo alla donna di poter aprire la cassaforte ed estrarne il contenuto. Prese in mano un piccolo scrigno di velluto rosso che, per sua fortuna, non aveva bisogno di ulteriori indovinelli per essere aperto. Ciò che celava tuttavia la costrinse a ricredersi sulla questione degli enigmi da risolvere: due pezzi bianchi, regina e pedone, e due pezzi neri, re e torre, della scacchiera. Martha rimase perplessa nell'osservare quelle pedine stagliarsi davanti a lei, corrugando la fronte per il significato che probabilmente si celava dietro di esso. Quella sottospecie di caccia al tesoro diventava sempre più difficile e frustrante, mettendo a dura prova le capacità logiche e razionali della pozionista. Tuttavia, la donna non si lasciò scoraggiare da quel presunto enigma andando a ripescare in mezzo ai fogli sparsi quello con su scritto la seconda parte dell'indovinello che le era stato lasciato.

"A quel punto non potevi certo sognarti di spostare la regina e quindi, finivi quasi sempre in arrocco!
Così il re arrivava al posto della torre, sbaglio o utilizzavi sempre i pezzi neri?"


Qui gli indizi erano abbastanza chiari. L'ultima frase sottolineava il fatto che l'avversario usasse costantemente i pezzi neri degli scacchi. Martha li prese in mano, rigirandoseli più volte fra le dita e cercando di riportare alla mente le informazioni che aveva letto riguardo l'arrocco [2d20: 26 + 12(E) + 32 (Intuito P) => 70]. Un sorriso soddisfatto si disegnò sul suo volto, mentre tutti gli indizi combaciavano alla perfezione. L'arrocco prevedeva l'utilizzo del Re e della Torre. Il Re e la Torre che lei aveva erano neri. Il che significava che la soluzione stava proprio lì, a portata di mano. La docente iniziò ad esaminare per bene quei due pezzi, lasciando scorrere le dita su ogni angolo e levigatura e osservandoli con attenzione. Dopo circa venti minuti, finalmente vide qualcosa alla base dei due pezzi, una sorta di meccanismo ad incastro che sembrava fatto apposta. Martha li incastrò fra di loro, strofinando per bene fino a quando non sentì un altro piccolo clic, quasi impercettebile, provenire dal Re. Il fondo si era aperto, rivelando un piccolo rotolo di pergamena un po' sgualcito, con sicuramente un altro enigma da risolvere al suo interno.

Questa caccia al Tesoro mi sta rendendo la vita difficile...

E lo stava facendo davvero. Ma quello che si ritrovò davanti una volta srotolata la pergamena, superò di molto le sue aspettative. Non vi era nessun strano indovinello da risolvere, ma solo un disegno che simboleggiava il sole e la luna. Ed improvvisamente, un altro pezzo di quello strano puzzle si incastrò alla perfezione.

"Era il sole a simboleggiare la fortuna per i celti o era la luna? Non lo ricordo mai, per la miseria.
Io e te eravamo l'uno lo specchio delle mosse dell'altro, come quando io perdevo il cavallo ma poi mi rifacevo subito, spostando l'alfiere in F2."


Ci stava prendendo la mano con quegli enigmi. "F2" stava ad indicare probabilmente l'etichetta di uno degli scaffali lì presenti. La donna non perse tempo a rimuginarci troppo sopra, andando di filato verso il luogo indicato. Vi era solo un libro in quello scaffale, una cosa strana a dirla tutta. Il tomo era una sorta di dizionario un po' scarso di quella che secondo varie fonti doveva essere stata la lingua dei Celti. Martha lo prese, sfogliando le pagine alla ricerca di un ulteriore indizio, eccitata da quel gioco che pian piano sembrava svelare ogni mistero.L'unica parola che riuscì a catturare la sua attenzione era stata leggermente sottolineata con quella che sembrava una matita. La parola in questione, in lingua druidica, significava Rivelazione.

Davvero appropriato...

Pensò la donna, fissando nuovamente il foglio con il disegno e poi la parola davanti a sè. C'era un modo per utilizzarla, ne era sicura. Doveva solo trovare quale. Martha fece una prova, la prima e più banale, pronunciando ad alta voce la parola in druidico. Non successe nulla, sebbene la donna fosse convinta che la soluzione fosse proprio quella. Fece un altro tentativo, questa volta avvicinando il disegno alle labbra e soffiando quasi quella parola sulle linee che tracciavano il contorno del Sole e della Luna. La strada sembrava continuare tutta in discesa, mentre qualcosa cambiava su quel foglio. I disegni vennero sostituiti da delle parole, incomprensibili a prima vista.

C'è qualcosa di strano...
Mi sembra un'idioma familiare, eppure...un momento!
Cosa diceva l'indovinello?


Io e te eravamo l'uno lo specchio delle mosse dell'altro. Era rimasta solo quella frase da decifrare, una frase che probabilmente era collegata con le parole scritte sulla pergamena. Martha continuò a pensarci, ripetendo meccanicamente le parole una ad una e soffermandosi in modo particolare sul termine "specchio". Un piccolo specchio ovale si trovava all'interno della stanza dove la docente avrebbe potuto specchiarsi se si fosse spostata un po' più a destra. La donna lo fissò con in mano ancora la pergamena, vedendo l'immagine riflessa di una donna dai capelli corvini e gli occhi stanchi. Eppure fu altro ad attirare la sua attenzione in quell'istante. Stava osservando una parte della pergamena, ripiegata in maniera da riflettersi sullo specchio. E riusciva a leggerla! Con un sorriso la pozionista si alzò da terra, avvicinandosi allo specchio e capendo finalmente che cosa avesse voluto dire Pryce. Il brano, prima illeggibile, ora si districava perfettamente riflesso dentro lo specchio. Per sua fortuna, la maggiore delle Bennet non dovette scervellarsi con un altro rompicampo, ma solo leggere delle istruzioni ben precise che l'avrebbero portata di fronte al caminetto in Sala da Pranzo. Martha quasi si mise a correre, mentre raggiungeva il luogo indicato dalla pergamena, l'eccitazione di poter finalmente scoprire un altro tassello del puzzle e, chissà, magari completarlo entro quella sera stessa. Raggiunto il caminetto, la donna estrasse il mattone che al tatto risultava più malleabile, quello posto poco più su della base sulla colonna destra. Lo estrasse, rivelando sotto di esso una piccola chiave d'ottone che, a detta delle istruzioni, avrebbe dovuto aprire una porta fino ad allora rimasta inaccessibile per la pozionista.

Ci siamo!

Tingle non l'aveva mai vista così. Uno strano luccichio brillava nelle iridi azzurro-verdi della docente. Il sorriso era impercettibile, lieve, ma presente sul suo volto. Le mani le tremavano appena per l'emozione, mentre infilava la chiave nella toppa e girava lentamente, lasciando che la serratura scattasse, permettendole di entrare. La stanza era immersa nel buio più totale. La Bennet fu costretta a coprirsi il naso con la manica del vestito, per evitare che anni di polvere la soffocassero riempendole i polmoni. Con la bacchetta in mano mormorò un Lumos, illuminando l'unico oggetto presente dentro quella stanza. Era un baule, nè troppo grande nè troppo piccolo, chiuso con dei ganci di metallo e impolverato quasi quanto l'intera stanza. Qualcosa fece presagire alla docente [Intuito(S)= 27] che non sarebbe riuscita ad aprirlo. Non con i metodo normali, almeno.

Tentar non nuoce...

Ripetè dentro di sè, avvicinandosi e soffiando più volte sulla cassa impolverata, prima di provare a forzare i ganci. A nulla valsero l'uso delle dita, della bacchetta o di qualunque altra diavoleria che a Martha venisse in mente. Quel baule non si apriva e probabilmente la soluzione si nascondeva dietro le parole dell'ultimo indovinello. Parole che in quel momento la docente non aveva la forza di comprendere.

Ho ancora del tempo per pensarci.
Adesso è meglio andare a letto, domani mi aspetta una giornata pesante.
Forse dovrei parlarne all'Acuan Diluvium...


Martha uscì dalla stanza, chiudendo nuovamente la porta a chiave e stringendosi quest'ultima al petto. Il giorno dopo avrebbe trovato un nascondiglio perfetto per quel cimelio, ma ora l'unica cosa di cui aveva bisogno era di riposarsi. Congendandosi quindi dall'Elfo Domestico, la Bennet si diresse verso la propria camera da letto, optando per farsi un bel bagno caldo e togliere tutta la sporcizia prima di infilarsi sotto le coperte. Quegli enigmi la stavano sfiancando, ma riuscivano anche a darle una soddisfazione ed un'emozione profonda. Qualcosa di importante si celava in quella stanza e lei avrebbe ben presto scoperto di cosa si trattasse.

[Fine]


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Messaggioda Martha » 05/12/2013, 19:14

[Casa Norrel - 9 Dicembre, Anno 2106 - Venerdì, Ore 19:45]


Finalmente aveva la soluzione.
Martha si materializzò di fronte la popria dimora, prima dei confini tracciati dagli incantesimi che impedivano a chiunque di materializzarsi all'interno del territorio della villa. Lo stato di euforia e di eccitazione erano tali che il passo della donna risultava molto più veloce del normale, mentre gli stivali scricchiolavano sulla neve che aveva in parte ricoperto il viale di ghiaia.

Tingle sono a casa!

La voce risuonò alta e potente, per far comprendere all'Elfo Domestico che era rientrata. Quando questi si presentò all'ingresso però, con l'intento di informarsi sullo stato di salute della sua padrona, la Bennet lo rassicurò con una semplice occhiata ed un cenno della mano, facendogli intendere quanto andasse di fretta in quel momento. Si spogliò del cappotto e della sciarpa, avviandosi in direzione dello stanzino che, fino a poco tempo prima, era rimasto totalmente chiuso a chiave, proibendo l'accesso anche alla padrona di casa. La pozionista si tolse dal collo la catenina con la chiave, che fino a qual momento aveva sempre portato con sè per timore di perderla. Infilò la chiave nella serratura e girò di scatto, lasciando che la porta si aprisse e rivelasse di nuovo lo scrigno di legno a forma rettangolare.

Ti prego, fa che la soluzione sia giusta...

In ginocchio di fronte a quella meraviglia, Martha poteva sentire il proprio cuore battere all'impazzata, mentre l'emozione continuava a crescere dentro di lei. Con mano tremante, prese la propria bacchetta dalla tasca dei pantaloni, lasciando scorrere per un attimo la mano sulla superficie del baule e ripassando mentalmente l'incantesimo che, probabilmente, lo avrebbe finalmente aperto. Soffiò delicatamente, creando una nube di polvere che per un attimo rimase stagnante nell'aria, prima di ricadere a terra e, nuovamente, sulla parte curva del baule.

Imbris Creatio!

Nel momento stesso in cui la punta della sua bacchetta toccò il baule, il silenzio della stanza venne interrotto da un sonoro tlack, proveniente dai due ganci posti a destra e a sinistra dell'apertura anteriore. Posando delicatamente le mani sui lati dello scrigno, la donna lo capovolse con molta lentezza, per timore di rovinare il tesoro custodito al suo interno. Nell'attimo stesso in cui la parte superiore toccò terrà, essa si trasformò appiattendosi, come se in realtà fosse sempre stata quella la sua base, mentre la parte inferiore si incurvò pian piano.

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Martha posò la bacchetta a terra, senza badare all'Elfo Domestico che la osservava incuriosito dal corridoio. Le mani andarono a sollevare i ganci del baule, tremanti, per poi scoperchiarlo e osservare finalmente il suo interno.


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Messaggioda Sandyon » 16/12/2013, 23:21

Il baule finalmente sembra rispondere ai comandi della donna ed infatti si apre.

Al suo interno inizialmente sembra non esserci nulla, questo perché comunque era rimasto un ultimo ostacolo da superare, ovvero il doppio fondo, contenente il tanto agognato tesoro che la pozionista cercava da ormai diversi mesi con insistenza e tensione.

Oltre il tessuto ben fissato di velluto rosso scuro, Martha afferra senza troppo sforzo una pila di carte vecchissime e polverosa, contenenti una serie infinita di scritte antiche e formule risalenti ad epoche a dir poco lontanissime.
Ci sono anche due libri scritti in arabo e persiano con alcuni pezzi di pergamene e papiri recanti dei geroglifici egiziani appartenenti ad almeno 3-4000 anni fa. La polvere ha coperto molti di quegli strati ma nulla sembra esser deteriorato, evidentemente tutto è protetto da una magia eseguita da Norrel o Pryce, o magari entrambi.
Su alcuni di quei documenti ci sono delle note scritte in altre pagine più recenti e moderne con le firme dell'erbologo e del pozionista, mentre altri documenti sono firmati esclusivamente dal Mentore della donna.

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In particolare, sfogliando qua e là, la Bennet incontra anche un libricino più piccolo contenente delle date e degli appunti.
A giudicare dal modo in cui è stato formulato, trattasi probabilmente di un diario di esperimenti portato avanti da Heatcliff.
L'ultima pagina, risalente a 4 anni, 7 mesi e 19 giorni prima, recita così:


"Ho provato ad innescare il processo utilizzando l'azoto e poi il monossido di silicio, ma non c'è stato verso.
Probabilmente la soluzione si trova nei documenti n°15-18-26-31, ma ahimè, il Giapponese non è il mio forte.
Non posso farlo tradurre da nessuno, sarebbe un rischio, nemmeno Christopher può aiutarmi, ha già troppi problemi ed avere tra le mani un simile documento lo metterebbe ancora più in pericolo.
Confido nella possibilità che la mia giovane apprendista un giorno possa superare l'operato del Maestro e andare oltre, fino a raggiungere la soluzione che io non sto trovando, per quanto mi auguro di riuscire nell'intento prima che sopraggiunga la morte.
Di seguito riporterò nuovamente i progressi raggiunti fino a questo momento con l'apposita formula chimica per l'introduzione del composto.
Grazie a questa pozione sarebbe possibile riuscire a far funzionare pienamente gli incantesimi eseguiti su persone che hanno subito dei potenziamenti magici permanenti o momentanei.
Loro stanno basando il proprio piano di conquista sulla genetica, sulla modifica del codice magico insito nelle persone e nell'utilizzo dei tatuaggi potenzianti.
Questa pozione sarà una bella spina nel fianco per tutti loro, poiché ingerendone il contenuto forse sarà possibile vanificare gli effetti di tutti quei mezzi artificiali per raggiungere un potere più elevato e colpire gli avversari esulando dai loro bonus esterni.
Ovviamente i costi degli ingredienti sono molto elevati ma anche riuscire a produrne una ogni anno risulterebbe decisivo.
Il tempo di preparazione stimato si aggira intorno ai tre mesi, i Galeoni da impiegare tra i 12.000 e i 14.000.
Eseguire una pozione simile significa aver raggiunto quasi l'apice della propria carriera come pozionista, per questo spero che se io non dovessi riuscirci per motivi indipendenti dalla mia volontà, quanto meno vorrei ce la facesse la mia cara, dolce Martha.
L'unico inconveniente è che serve il minimo aiuto da parte di un erbologo capace, poiché il preparato naturale da effettuare e da aggiungere al composto va seguito pedissequamente e necessita di una cura e di una minuzia nelle dosi e nei tempi di miscuglio nei quali io pecco decisamente.
Pryce potrebbe darmi una mano, ma devo prima raggiungere la soluzione, devo prima arrivare al punto decisivo, di svolta.
Il tempo mi è avverso, questo lo so, ma devo tentare o per lo meno... Arrivare quanto più lontano possibile."


Dentro il suddetto diario ci sono le pagine e i numeri dei documenti citati nell'ultima data di scrittura di Heatcliff Norrel, oltre che un altro foglio con sopra la formula chimica per lo studio della pozione bloccata a metà della sua realizzazione finale.

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Ah... E c'è ancora un'ultima cosa che la donna trova... Una cornice, anch'essa impolverata, recante una fotografia molto particolare...

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Messaggioda Martha » 21/12/2013, 0:40

Il baule si aprì, rivelando al suo interno...niente! Per un attimo, il cuore della donna perse un colpo, quando vide sotto i suoi occhi soltanto il morbido velluto rosso che foderava l'interno dello scrigno. Tuttavia, l'Acqua che scorreva dentro di lei le impose di non lasciarsi prendere dal panico, ma di ragionare prima di giungere a conclusioni affrettate. Con un bel respiro, Martha iniziò a tastare il fondo del baule, battendo dei colpi e sentendo che sotto il fondo vi era in realtà un altro scomparto. Dopo aver trovato l'appiglio giusto per togliere il doppio fondo, la pozionista si ritrovò infine di fronte al vero tesoro che Norrel le aveva lasciato in eredità.
Con mani esperte, la donna prese quei vecchi manoscritti in un'idioma per lei sconosciuto, sebbene fosse in grado di capire che tipo di lingua fosse. Geroglifici, persiano, arabo: tutte lingue che la Bennet non aveva mai avuto modo di apprendere e che, in quel frangente le risultavano ancora più ostiche degli enigmi che Norrel le aveva lasciato. C'erano delle firme qua e là, appunti scritti a mano sia da Heathcliff che dal suo amico Pryce e note a piè di pagina. Infine, in mezzo a quei papiri e pergamene, spuntò fuori un diario rilegato in pelle dove erano state stilate delle date e annotazioni di esperimenti portati avanti fino al momento della sua morte. L'ultimo appunto, risalente a ben quattro anni prima, fece sussultare ancora una volta il cuore della docente, che sentì le mani tremarle dall'emozione di ritrovare quella calligrafia a lei così cara.

Ho provato ad innescare il processo utilizzando l'azoto e poi il monossido di silicio, ma non c'è stato verso.
Probabilmente la soluzione si trova nei documenti n°15-18-26-31, ma ahimè, il Giapponese non è il mio forte.
Non posso farlo tradurre da nessuno, sarebbe un rischio, nemmeno Christopher può aiutarmi, ha già troppi problemi ed avere tra le mani un simile documento lo metterebbe ancora più in pericolo.


Che cosa stavi cercando Heathcliff?
Perchè non mi hai coinvolto nelle tue ricerche?


Confido nella possibilità che la mia giovane apprendista un giorno possa superare l'operato del Maestro e andare oltre, fino a raggiungere la soluzione che io non sto trovando, per quanto mi auguro di riuscire nell'intento prima che sopraggiunga la morte.


...
"...che tu possa concludere ciò che io ho solo iniziato"
Era a questo che ti riferivi?


Loro stanno basando il proprio piano di conquista sulla genetica, sulla modifica del codice magico insito nelle persone e nell'utilizzo dei tatuaggi potenzianti.
Questa pozione sarà una bella spina nel fianco per tutti loro, poiché ingerendone il contenuto forse sarà possibile vanificare gli effetti di tutti quei mezzi artificiali per raggiungere un potere più elevato e colpire gli avversari esulando dai loro bonus esterni.


Loro...?
I tuoi nemici, quelli che ti hanno ucciso sotto i miei occhi...
Devo assolutamente parlarne all'Oceano.


Eseguire una pozione simile significa aver raggiunto quasi l'apice della propria carriera come pozionista, per questo spero che se io non dovessi riuscirci per motivi indipendenti dalla mia volontà, quanto meno vorrei ce la facesse la mia cara, dolce Martha.


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Le lacrime iniziarono a scendere come Pioggia sul volto della donna, trovandola impreparata di fronte a quell'acuto e imprevisto attacco di debolezza. La pozionista posò con calma il diario a terra, passando le mani sulle guance bagnate per asciugarle, prima che le sue lacrime potessero rovinare irrimediabilmente quel prezioso tesoro che aveva appena trovato. Aveva dimenticato le fastidiose sensazioni che si provavano quando si piangeva: gli occhi si offuscavano a causa delle lacrime, il naso iniziava a colare e, cosa più importante, la mente non riusciva a bloccare quel'impulso spontaneo del corpo. Martha fece dei respiri profondi, bloccando quasi all'istante quel piccolo Ruscello che rischiava di diventare un Fiume. Per quanto la sua connessione con l'elemento Acuan fosse cresciuto col tempo, la pozionista sentiva che non era quello il momento di lasciarsi inondare dall'Acqua che sentiva scorrere dentro di sè. Doveva andare avanti nella lettura e scoprire ciò che Norrel le aveva tenuto nascosto fino a quel momento.

L'unico inconveniente è che serve il minimo aiuto da parte di un erbologo capace, poiché il preparato naturale da effettuare e da aggiungere al composto va seguito pedissequamente e necessita di una cura e di una minuzia nelle dosi e nei tempi di miscuglio nei quali io pecco decisamente.


Pryce è morto e lui era l'unico in grado di aiutare Heathcliff...
Ma forse la nuova Terran Verdigris potrà darmi una mano


Quell'ultimo appunto si concluse con il desiderio del defunto mentore di riuscire a portare avanti il suo lavoro quanto più possibile, prima che una forza oscura lo strappasse alla vita, lasciando le sue ricerche a metà. Subito dopo, Martha trovò una serie formule inconcluse, insieme ad un testo che pareva fosse scritto in giapponese o cinese, sebbene la donna non riuscisse a capire quale fosse dei due. Non c'era molto altro da fare: la sua mente era in subbuglio, ma con la consueta calma e razionalità la Bennet riuscì a ideare un piano preciso e ordinato. In primo luogo, avrebbe nuovamente sigillato quelle carte e le avrebbe portate al covo degli Acuan; una volta lì, avrebbe chiesto urgentemente udienza all'Oceano e le avrebbe spiegato per filo e per segno ciò che aveva trovato; avrebbe dovuto chiedere all'Acuan Diluvium il favore di proteggere quei documenti, magari lasciandoli in custodia proprio lì nella Gilda; dopodichè, avrebbe dovuto trovare un interprete di lingue dell'Asia orientale e lavorare insieme a lui sulla decifrazione della formula. Mentre la docente ripassava il suo piano passo per passo, non si accorse di una piccola cornice che cadde per terra, attirando la sua attenzione. Martha la prese, voltandola a faccia in su e fissando l'immagine in movimento in essa contenuta.

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La polvere aveva ricoperto in parte il suo volto da bambina, ma alla donna bastò un soffio per spazzarla via e osservarsi mentre accennava dei passi di danza con indosso un semplice vestito bianco. Era stata scattata poco prima che entrasse ad Hogwarts, in occasione di uno spettacolo che lei e la sorella Lyra avevano improvvisato per il diletto dei loro genitori. Rammentava vagamente di aver mostrato quella foto ad Heathcliff, ma non che egli l'avesse conservata per così tanto tempo. Che cosa avrebbe dovuto significare quel gesto? Perchè prendere proprio una sua foto di lei da bambina, piuttosto che una da adulta?
La risposta arrivò semplice ed immediata al cuore della donna, che sentì le lacrime pungerle nuovamente gli occhi: Heathcliff l'aveva sempre vista come la figlia che non aveva avuto.
Non come una donna. Una figlia.
E per quanto anche ai tempi in cui lui era vivo, la pozionista sapesse bene quali fossero i reali sentimenti del suo mentore, ora che aveva trovato quella fotografia ne aveva la certezza assoluta.

La padrona ha qualcosa che non va?

La voce preoccupata di Tingle la scosse da quel pensiero che per un attimo aveva bloccato le attività cerebrali del suo cervello. Martha chiuse di scatto il diario, rimettendo al loro posto tutti i documenti che aveva trovato, eccetto il suo mini ritratto.

Tingle ho bisogno di partire, immediatamente.
Prepara la mia borsa e sistema questi documenti al suo interno. Stai attento, voglio che non ci sia neanche una sgualcitura.
La voglio pronta nel salone fra dieci minuti.
Non aspettarmi in questi giorni, ritornerò la prossima settimana.


Una volta che l'elfo domestico si fu allontanato, pronto ad eseguire i suoi ordini, la docente si alzò in piedi stringendo ancora in mano la piccola cornice impolverata. Quella sarebbe stata l'unica cosa che avrebbe tenuto per sè. Per il momento l'avrebbe conservata nel suo ufficio ad Hogwarts, come promemoria del suo passato che ora poteva dichiarare definitivamente concluso.
I dieci minuti passarono: era ora di andare.
La sua prossima destinazione?
Il rifugio degli Acuan.

[Fine]


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Messaggioda Martha » 18/01/2014, 20:09

[Villa Norrel - Sabato mattina - Luglio 2107]


Ultima lezione di Pozioni, per la signorina Arianna Ricciardi. Erano passate ben sei settimane da quando Martha Bennet aveva ricevuto un gufo da parte del suo stimato collega Sandyon Vastnor: l'uomo le aveva chiesto la cortesia di istruire la sua figlioccia nell'arte della Pozioni Avanzate, un corso intensivo che serviva a prepararla per la sua imminente carriera da mercenaria. La docente aveva accettato subito di soddisfare quella richiesta, spinta anche dall'enorme favore che doveva al professore di Difesa. Aveva contenuto la propria curiosità di scoprire chi fosse la fortunata-o sfortunata- ragazza che l'uomo aveva preso sotto la sua ala protettiva, curiosità che venne ben presto soddisfatta. Quando Aryanne si presentò sulla soglia di casa sua, la donna dovette fare uno sforzo enorme per mascherare il proprio stupore, nascondendolo sotto delle maniere cortesi e gentili. Non che la trovasse una cattiva ragazza o incapace della professione che aveva scelto, semplicemente non si sarebbe mai aspettata che Sandyon potesse adottare una delle sue ex-studentesse.
Ma in fondo, lei non era nessuno per giudicare l'operato del suo collega.
Una volta superato lo stupore iniziale, la donna si era subito messa al lavoro, riscoprendo nella sua ex-allieva una dedizione tale che mai aveva riscontrato nei suoi precedenti anni di scuola. Probabilmente, la Draghessa doveva tenere davvero molto al suo futuro da mercenaria -o anche al mentore che la seguiva- da metterci anima e corpo in tutto quello che Vastnor le imponeva di portare avanti. Dal canto suo, Martha non si pentì mai di aver accettato di impartire quelle lezioni extra, un pensiero che le attraversava ancora adesso la mente mentre, chiuse nel laboratorio della casa, le spiegava come preparare una perfetta pozione esplosiva.

Il segreto è saper dosare bene il fluido del corno di Erumpent.
Lei sa cos'è un Erumpent, vero signorina Vastnor?


Le sembrava ancora strano chiamarla col suo nuovo cognome, eppure, da quando la ragazza l'aveva corretta il primo giorno facendole presente che lei non era più Arianna Ricciardi, bensì Aryanne Vastnor, la Bennet aveva provveduto a chiamarla sempre in quel modo tutte le volte che si erano ritrovate per quelle lezioni integrative. In ogni caso, Martha attese che la neo-mercenaria rispondesse alla sua domanda, prima di procedere con la spiegazione.

La pozione deve contenere degli ingredienti inibitori per l'effetto esplosivo del fluido di Erumpent, in maniera da evitare che la boccetta le esploda in mano al minimo sussulto.
Quindi nè troppo, nè troppo poco: l'ideale sarebbero 10 gocce, ma se proprio dovesse trovare difficile reperire questo componente vanno bene anche 8.
Certo, avrà un effetto meno intenso, ma sarà comunque abbastanza dannoso per i suoi nemici.
Nel caso invece volesse proprio esagerare, le consiglio di non andare oltre le 14 gocce e di tenere le boccette in un posto molto, molto fermo e stabile.
Una pozione Esplosiva con il massimo quantitativo di fluido di Erumpent è capace di provocare un'esplosione in un raggio di 15 metri dal punto in cui è stata lanciata.
Quindi lascio immaginare a lei quanto possa essere pericolosa.


Attesi che Aryanne finisse di trascrivere i suoi appunti, prima di passare alla parte pratica di quell'ultima lezione. Due piccoli calderoni erano sistemati poco più in là, già pieni dell'ingrediente base preferito dalla donna- l'Acqua- mentre su una lavagnetta poco distante erano elencati tutti i componenti di quella pozione e il procedimento per creare una perfetta e sicura bomba magica.

Oggi procederemo in maniera diversa rispetto alle volte precedenti: voglio che lei si metta qui accanto a me e stia ben attenta a tutto ciò che farò io. Non deve lasciarsi sfuggire neanche un passaggio.
Dopo di chè sarà lei a procedere completamente da sola. Naturalmente sarò sempre vicino per controllare che stia facendo la cosa giusta, ma alla fine dovrà essere in grado di preparare una pozione Esplosiva senza rischiare di far saltare in aria tutto quanto.
Sono stata chiara?


E mentre pronunciava quelle parole, l'espressione sul volto della donna si fece improvvisamente serio. Non c'era da scherzare con le Pozioni, non per lei almeno che di quella branca della magia aveva fatto la propria vita. Non appena avesse ricevuto il cenno di assenso da parte della ragazza, Martha si spostò verso il proprio piano di lavoro, liberandolo da eventuali oggetti inutili in quel momento e dirigendosi poi verso la propria dispensa personale.

Dunque...dunque...dunque...
Pelle di Boa messicano, radici di passiflora in polvere, la milza di un corvo maculato e...delle alghe provenienti dal Mare del Nord...


Aveva elencato ad alta voce tutta la serie di ingredienti, man mano che li prendeva dalla sua dispensa e li poggiava sul tavolo. La donna si voltò, avvicinandosi al calderone e accendendovi sotto un bel fuoco caldo, lasciando che l'acqua iniziasse a scaldarsi, per poi procedere ad aggiungere il primo ingrediente.

La prima cosa da sapere è che le alghe devono essere assolutamente secche.
Vede? Non esce una singola goccia d'acqua da queste, il che significa che sono state tenute al sole per almeno una settimana intera, prima di essere imbottigliate.


Spiegò la Bennet, aprendo e stringendo una striscia di alga in mano, prima di immergerla delicatamente nel calderone. Ripetè l'operazione altre cinque volte, lasciando che l'acqua si trasformasse in un infuso di alghe di mare, prima di aprire il secondo ingrediente che avrebbe aggiunto: le radici di passiflora.

Le radici solitamente vanno sempre sminuzzate in questo modo e poi aggiunte tutte insieme quando l'acqua sarà diventata appena un po' più calda.
Ne basta una manciata e servono a rafforzare l'infuso che stiamo creando.


La donna lasciò che l'acqua bollisse per cinque minuti, prima di prelevare un pezzo della pelle di Boa messicano e la milza del corvo maculato. Dopo di chè, prendendo una radice di passiflora ancora rimasta, legò insieme i due ingredienti, facendo in modo che la pelle aderisse per bene alla superficie dell'organo, prima di immergere anche questo nel calderone, ormai portato al punto di ebollizione.

Ora la milza si scioglierà lentamente insieme alla pelle, dando alla pozione un colore molto scuro.
Col mestolo, deve girare all'incirca per tre minuti in senso orario e poi lasciarla bollire a fuoco basso per altri dieci minuti, in maniera da rendere ben fluida e amalgamata l'intera pozione.
Nel frattempo, se ha delle domande da pormi, chieda pure.


Attese gli eventuali quesiti di Aryanne, controllando l'orario di tanto in tanto sul proprio orologio da polso. Non appena i dieci minuti furono passati, Martha si avvicinò ad un'altra teca spostata un po' più sulla destra rispetto alla dispensa dove aveva preso gli altri ingredienti. Colpendola con la propria bacchetta, la teca si aprì e la donna potè prelevare una boccetta contenente un liquido di colore neutro, una boccetta incantata in maniera da renderne il vetro infrangibile.

Questo è il fluido che ci serve.
Ora, è bene che lei sappia che questo componente non va MAI aggiunto quando la pozione è ancora calda.
Solitamente attendo che si raffreddi naturalmente, ma visto che non abbiamo molto tempo, può velocizzare il processo castando un semplice Glacius alla base del calderone...esattamente in questo modo.


La docente si abbassò, puntando la propria bacchetta nel luogo indicato e mormorando un delicato Glacius, in maniera che l'effetto fosse più dolce rispetto all'incantesimo originario. Una patina di ghiaccio si creò all'istante intorno al piccolo calderone, che in poco tempo andrò a raffreddare la pozione in esso contenuta. Quando la donna fu certa di aver portato a termine la sua impresa -immergendo un sottile asticello di acciaio nel liquido- riportò la propria attenzione sull'ultimo ingrediente che andava aggiunto, fissando dritta in volto la Draghessa per essere sicura che fosse ben attenta.

Ora, ci vuole mano ferma per riuscire a fare quest'ultimo passaggio.
Stia ben attenta al modo in cui inclino la boccetta, in maniera da scuotere il fluido quanto meno possibile.
Ha notato che sulla sommità c'è già un contagocce? Bene, in questa ne metteremo dieci, la giusta via di mezzo come le ho specificato prima.
Iniziamo...


La fronte corrugata, il respiro lento e concentrato, Martha osservava attentamente le gocce scendere ad intervalli di cinque secondi dalla boccetta che aveva in mano, fino alla pozione ormai fredda. Contando ad alta voce i secondi che scandivano il tempo di attesa fra una goccia e l'altra, la Bennet insegnava alla giovane Vastnor come mantenere la propria concentrazione, mentre il liquido all'interno del calderone andava assumendo, pian piano, un colore sempre più tendente al grigio pallido.

...e dieci.
Ora dobbiamo aspettare cinque minuti senza mescolare.
Se allo scadere del tempo il composto rimarrà così com'è adesso, allora avrà ottenuto con successo una pozione Esplosiva.
Nel caso in cui vedesse delle strane reazioni, tipo bolle in superficie o fumo...è meglio uscire subito da questa stanza.


Era abbastanza sicura che non sarebbe accaduto nulla, in fondo aveva ormai assimilato il processo di creazione di quella particolare pozione; ma riteneva un bene far presente alla mercenaria che si correva sempre un rischio quando si maneggiavano ingredienti tanto delicati quanto pericolosi e non voleva assolutamente essere la responsabile di una qualche incidente ai danni di Aryanne, causato da una sua possibile noncuranza.

Bene, la pozione è terminata.
Prego signorina Vastnor, quando se la sente può iniziare lei.
Io le starò accanto e l'aiuterò là dove sarà necessario...


Disse, quasi con una sorta di nota dolce nella voce, come se volesse rassicurarla che finchè lei fosse stata lì vicino non avrebbe corso il rischio di morire saltando in aria. No, non era stato fatto consapevolmente, ma fu una cosa di cui la stessa Martha Bennet non si rese conto, concentrata invece sul compito che aspettava la sua ritrovata allieva.

:arrow:
Spoiler:
Aryanne dovrà tirare un d20 su Abilità Magica e un d20 su Talento Fisico.

d20 su Abilità Magica:
Dal 25 in su => Riesce nell'intento di creare la pozione.
Dal 20 al 24 => Crea una base un po' instabile e necessita dell'aiuto di Martha.
Al di sotto del 19 => La sua base è completamente sbagliata.

d20 su Talento Fisico:
4 di dado o più => Riesce ad aggiungere il fluido di Erumpent senza problemi.
1,2 o 3 di dado => Le trema un po' la mano, ma riesce ad inserire tutte le gocce.
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Messaggioda Aryanne » 18/01/2014, 21:28

[Residenza di Aryanne Vastnor - Fine Maggio 2107]


... ed è per questo che andrai da Martha Bennet e Lindë Vilvarin-Trigger per delle lezioni private di Pozioni ed Erbologia.

Coooosa?!

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Dire che era rimasta scioccata quando Sandyon le aveva comunicato la notizia era decisamente un eufemismo: l'ultima cosa che si sarebbe aspettata era di dover rivedere le sue vecchie insegnanti di Hogwarts, per di più per fare con loro delle lezioni extra; non aveva mai amato Erbologia o Pozioni, ritenendole materie noiose ed inutili per lei, ed ora l'uomo la mandava a fare ripetizioni proprio di esse?!

Ma... non puoi, non è giusto!!
Sai che le odio entrambe, mi viene sonno al solo pensarci e così facendo sarò costretta a bruciarmi buona parte del weekend per delle lezioni del caz--


.......

.... e va bene, va bene, ci vado, ti odio ma ci vado, contento?

Gli aveva tenuto il broncio per una giornata intera, e solo la promessa di due settimane di ferie (libera dagli allenamenti, dalle lezioni extra, da tutto) le aveva fatto passare quell'espressione scazzata dalla faccia: a dispetto dell'irritazione provata internamente, Aryanne si era presentata da Martha Bennet in perfetto orario, il primo giorno e così per tutti i sabati successivi, dimostrandosi pronta, attenta, concentrata come mai lo era stata prima.
E se anche il pensiero di potersi prendere una pausa da tutto era stato un potente incentivo a quel comportamento e maturo, anche l'essere cresciuta da quando frequentava Hogwarts e la serietà con cui Sandyon aveva motivato la sua decisione di farle fare quelle ripetizioni avevano contribuito non poco a spingerla verso un atteggiamento positivo composto, consono a ciò che si era ritrovata a fare ogni weekend.

[Villa Norrel - Sabato mattina - Luglio 2107]


Erano passate sei settimane da allora, ed ogni sabato mattina l'ex Draghessa aveva avuto il (dis)piacere di andare a casa di Martha per farsi insegnare da lei alcune pozioni che, secondo Sandyon, le sarebbe stato utile conoscere nel suo repertorio da Mercenaria: quel giorno, quella mattina per la precisione, la Vastnor si era trovata con la docente per partecipare alla sua ultima lezione, quella che avrebbe decretato - finalmente - la conclusione di quel ciclo d'incontri; non che la Bennet le stesse antipatica, in effetti era molto migliorata da quando le insegnava a scuola, semplicemente era il contesto in cui si ritrovava ad incontrarla e ad interagire con lei che le faceva venire l'orticaria.

Il segreto è saper dosare bene il fluido del corno di Erumpent.
Lei sa cos'è un Erumpent, vero signorina Vastnor?


Se ricordo bene - e Merlino voleva che così fosse - è un animale simile al rinoceronte di origine africana, la cui pelle è così spessa da respingere praticamente qualsiasi incantesimo o maledizione.
La parte che più c'interessa
- per la Pozione Esplosiva che dovevano creare - è il suo corno, contenente un fluido facilmente esplosivo.

Rispose dunque la neo-Mercenaria con voce atona: non era un mistero per la Bennet, probabilmente, che l'italiana non amasse la sua materia - la voce priva d'inflessione ne era la prova - ma lo sguardo era attento e concentrato ed era il massimo che potesse aspettarsi da lei.

La pozione deve contenere degli ingredienti inibitori per l'effetto esplosivo del fluido di Erumpent, in maniera da evitare che la boccetta le esploda in mano al minimo sussulto.
Quindi nè troppo, nè troppo poco: l'ideale sarebbero 10 gocce, ma se proprio dovesse trovare difficile reperire questo componente vanno bene anche 8.
Certo, avrà un effetto meno intenso, ma sarà comunque abbastanza dannoso per i suoi nemici.
Nel caso invece volesse proprio esagerare, le consiglio di non andare oltre le 14 gocce e di tenere le boccette in un posto molto, molto fermo e stabile.
Una pozione Esplosiva con il massimo quantitativo di fluido di Erumpent è capace di provocare un'esplosione in un raggio di 15 metri dal punto in cui è stata lanciata.
Quindi lascio immaginare a lei quanto possa essere pericolosa.


Si era portata appresso, come sempre, un blocco per gli appunti, piuma e calamaio, così da poter prendere appunti nel corso della spiegazione della donna: finito di trascrivere le ultime nozioni, Aryanne alzò lo sguardo sulla docente di Hogwarts, sapendo che erano praticamente arrivate all'ultima parte della lezione, quella pratica; poco lontano da loro, infatti, due calderoni erano già stati riempiti d'acqua, elemento base di molte Pozioni, e gli ingredienti per preparare quella Esplosiva, nonché la procedura, erano già trascritti sulla lavagna ad un passo dai contenitori in peltro.

Oggi procederemo in maniera diversa rispetto alle volte precedenti: voglio che lei si metta qui accanto a me e stia ben attenta a tutto ciò che farò io. Non deve lasciarsi sfuggire neanche un passaggio.
Dopo di chè sarà lei a procedere completamente da sola. Naturalmente sarò sempre vicino per controllare che stia facendo la cosa giusta, ma alla fine dovrà essere in grado di preparare una pozione Esplosiva senza rischiare di far saltare in aria tutto quanto.
Sono stata chiara?


Cristallina, professoressa.

Rispose l'italiana altrettanto seriamente, poiché a chiamarla in un altro modo non riusciva proprio: anche con Monique le veniva ancora difficile usare un appellativo diverso, con tutto che era la compagna del padre - perché le aveva dato il suo cognome, perciò per lei era tale.

Dunque...dunque...dunque...
Pelle di Boa messicano, radici di passiflora in polvere, la milza di un corvo maculato e...delle alghe provenienti dal Mare del Nord...


E così iniziò la spiegazione della Pozione, per la quale Aryanne raccolse tutta la concentrazione e l'attenzione che possedeva per convogliarle nell'osservazione dei movimenti della donna, così da non perdersi nemmeno il più piccolo passaggio tra un movimento e l'altro.

Nel frattempo, se ha delle domande da pormi, chieda pure.

Che succede se mescolo per troppo o troppo poco la Pozione?

Domandò la ragazza, che fino a quel momento vedeva come possibile errore giusto quello, in fondo sapeva che per una materia come quella anche 30 secondi in più o in meno potevano fare la differenza.
Attese la risposta di Martha prima di riprendere ad ascoltarla ed osservarla mentre faceva cadere otto gocce nel calderone dopo averlo raffreddato magicamente: con aria decisa, sicura ma concentrata, la donna completò la Pozione che, dopo cinque minuti, fu pronta.

Nel caso in cui vedesse delle strane reazioni, tipo bolle in superficie o fumo...è meglio uscire subito da questa stanza.

Fortuna che ho buoni riflessi...

Mormorò tra sé Aryanne con un mezzo sorriso, scuotendo appena il capo: non che si preoccupasse della questione ora, era abbastanza sicura che la pozione preparata da Martha difficilmente avrebbe potuto riservare spiacevoli sorprese.

Bene, la pozione è terminata.
Prego signorina Vastnor, quando se la sente può iniziare lei.
Io le starò accanto e l'aiuterò là dove sarà necessario...


D'accordo... a noi due, Pozione Esplosiva!

Esclamò l'italiana, dandosi la carica da sola: si legò i capelli in un'alta coda di cavallo cosicché non le cadessero di fronte al viso, scrocchiò le dita di entrambe le mani, ed infine prese a preparare la Pozione con aria seria e concentrata.
Ogni movimento era effettuato con calma assoluta dall'ex Dragargenteo, come se si trovasse nella quotidianità di casa propria e stesse preparando un intruglio qualsiasi, per il quale non era necessaria alcuna ansia: ricordando bene i movimenti e i passaggi che Martha le aveva mostrato, preparò (Ab. Magica 10 + 17/d20 = 27) la base della Pozione esattamente uguale, almeno le pareva che così fosse, a quella che era stata creata poco prima dalla docente, o perlomeno il colore era lo stesso.

E adesso vediamo di non farci saltare tutti in aria...

Mormorò tra sé Aryanne, leccandosi il labbro superiore mentre metteva mano al contagocce per inserire nella mistura le otto gocce di fluido di Erumpent: con lo sguardo fisso sulle gocce che lentamente cadevano nel calderone, la ragazza contò (Tiro di dado su Talento (Fisico) = 17 ) con precisione la dose esatta richiesta, ripetendo anche il giusto lasso di tempo tra una goccia e l'altra.

... dovrei aver fatto.
Che ne dice, professoressa... dobbiamo correre fuori di qui?
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Aryanne
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Messaggioda Martha » 19/01/2014, 20:03

Se ricordo bene è un animale simile al rinoceronte di origine africana, la cui pelle è così spessa da respingere praticamente qualsiasi incantesimo o maledizione.
La parte che più c'interessa è il suo corno, contenente un fluido facilmente esplosivo.


Il tono di voce non proprio entusiasta di Aryanne Vastnor non era una novità per la docente di Pozioni, che ormai era abituata a quel tipo di approccio da parte della Draghessa alle sue lezioni. Tuttavia, la donna stava apprezzando lo sforzo e l'impegno che la mercenaria -nonostante tutto- stava mettendo per portare a termine il suo compito. Annuì alla risposta corretta che diede la giovane Vastnor, continuando la sua spiegazione su come dovesse preparare una Pozione Esplosiva senza farsi del male nè provocare danni non previsti. Il suo metodo d'insegnamento era molto cambiato dai tempi in cui la Ricciardi frequentava Hogwarts, tanto che Martha nonostante fosse concentrata nella corretta disposizione degli ingredienti, esortò l'ex-allieva a farle qualsiasi domanda per chiarire i dubbi inerenti a quella lezione.

Che succede se mescolo per troppo o troppo poco la Pozione?

Troppa efficacia o troppa poca, semplicemente.
Nel primo caso potrebbe procurare molti più danni di quelli previsti e, si conseguenza, allargare anche il suo campo d'azione.
Nel secondo caso, rischia che non abbia l'effetto desiderato.


Disse sintetica, per poi passare a spiegare a voce -man mano che li portava avanti- tutti i vari processi che servivano per ultimare una pozione Esplosiva. Dopo aver fatto la sua parte, la Bennet lasciò che fosse Aryanne a riprodurre con gli stessi meccanismi il composto che le aveva spiegato. Osservò con occhio attento ogni minimo passaggio portato avanti dalla Dragargenteo e sorrise dentro di sè nel constatare che neanche una volta la Ricciardi aveva avuto bisogno del suo aiuto.
Era stata una brava allieva e aveva appreso tutto quello che c'era da apprendere durante quelle sei settimane.
Meritava di essere premiata per la sua dedizione.

... dovrei aver fatto.
Che ne dice, professoressa... dobbiamo correre fuori di qui?


No, affatto.
Il suo lavoro si può considerare concluso, signorina Vastnor.


Disse con tono serio, avvicinandosi al piccolo calderone e osservando con attenzione la superficie perfettamente liscia della pozione. Dopo essersi infilata dei guanti in pelle di drago, la docente prese una sorta di mestolo incavato fatto in legno e un'ampolla di vetro incantata magicamente; dopodichè con estrema cautela intinse il mestolo nella pozione preparata dalla ragazza e iniziò a riempire la bottiglietta di quel liquido, ripetendo l'operazione una seconda volta con un altro recipiente.

Immagine


Questo è per lei, signorina Vastnor.

Disse Martha, dopo aver risposto le boccette in un apposito scrigno di colore azzurro, porgendolo alla Draghessa.

Non si preoccupi, come vede è stato progettato per questo tipo di Pozioni.

Continuò, rassicurandola sul fatto che le boccette non sarebbero esplose grazie alla particolarità di quel piccolo baule. La donna aprì un armadietto, tirando fuori un altro scrigno -questa volta di colore rosso- leggermente più grande rispetto all'altro e al cui interno non vi erano due, ma bensì sei ampolle piene.

Immagine


Due ampolle per ogni pozione che ha preparato.
Le etichette sono attaccate sulla parte anteriore del vetro, cosìcchè lei non debba confonderle.
Prego, le appartengono di diritto.


Una volta che Aryanne avesse preso anche l'altro scrigno, la docente si sarebbe aperta ad un sorriso orgoglioso e soddisfatto, un sorriso che finalmente arrivava a coinvolgerle anche gli occhi di un bel verde chiaro.

Immagine


Le nostre lezioni si concludono qui.
E' finalmente libera di dedicarsi ad attività più gradevoli rispetto alla mia materia.


Rispose, ironica nel tono ma non offensiva, in quanto il suo era solo un tentativo di scherzare sull'incapacità della Draghessa di appassionarsi alle Pozioni. Martha non ne poteva fare un dramma e in più poteva ritenersi più che soddisfatta per il modo in cui Arianna aveva svolto il suo lavoro durante quegli incontri. Per questo, una volta che la ragazza avesse risposto, l'avrebbe accompagnata alla porta per congedarla definitivamente.
E mentre la salutava guardandola allontanarsi, il sorriso continuò ad aleggiare sulla sua bocca senza spegnersi neanche per un secondo.

[Fine per Martha]


:arrow:
Spoiler:
-Pozione Ricostituente-
Effetto: recupera 25 PS

-Pozione Fumogena-
Effetto: acceca momentaneamente i nemici in un raggio di 7 metri [- 5 a Rifessi per 2 round]

-Pozione Cammuffante-
Effetto: cammuffa la persona in maniera da renderla irriconoscibile [+ 5 a Talento (A)] per tre ore

-Pozione Esplosiva-
Effetto: provoca una detonazione in un raggio di 10 metri dal punto in cui esplode [Danni: -30 PS]
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Martha
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