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Re: Aberdeen

MessaggioInviato: 04/02/2016, 0:18
da Cole
E lei sembra cavarsela egregiamente tra i fornelli.

Mi è sempre piaciuto cucinare.
Sono uno di quegli uomini del "Devo saper fare tutto per essere preparato ad ogni evenienza ed emergenza".
Che poi è anche un concetto tipicamente militare...
... È qui da molto?


Abbastanza da farmi venire un certo languorino.

Allora cosa sta aspettando?
Prenda pure posto, metto a tavola tutto e la raggiungo!


Affabile, sereno, sicuro e tranquillo nell'avere la situazione completamente sotto controllo.
Nella tasca del pantalone aveva una cartina in scala disegnata nel pomeriggio dove c'era tutto il perimetro della casa con la zona esterna e le camere interne.
Posò infatti quello stesso pezzo di pergamena sulla superficie di legno per non sgualcirlo una volta sedutosi e mise la casseruola al centro tra i due piatti, più l'antipasto.
Aveva pensato praticamente a tutto, anche al vino, ma la donna preferì evitare mettendo in conto la possibilità di perdere lucidità e concentrazione a causa dell'alcol.
Il capitano annuì e sorridendo alla leggere battuta si versò del vino nel bicchiere: sì, lui aveva decisamente bisogno di mandare giù un goccio a prescindere dalla fine del turno o meno.

Molto gentile, ma sono costretta a rifiutare.
L'alcool mi destabilizza, me ne basta davvero poco e in questo frangente credo di dovermi mantenere quanto più lucida possibile.
Ma se lei non è ancora in servizio, può usufruirne quanto le pare...


Deduco intenda continuare a lavorare anche dopo cena.
Credo si sappia regolare perfettamente con le sue forze ma la invito ugualmente a non esagerare.
In teoria sarei ancora in servizio ma a differenza sua, l'alcol lo sopporto bene e un bicchiere sono sicuro che non mi creerà problemi.


Ed effettivamente sarebbe stato solo un bicchiere, poiché dopo sarebbe andato avanti esclusivamente ad acqua, acqua freschissima e purissima, perché teneva molto alla vita della Bennet.
Sapeva di dover rimanere stabile per qualsiasi emergenza ed anche se le possibilità di un attacco notturno erano pressoché nulle, avrebbe fatto la nottata in bianco lo stesso, tanto era abituato nelle missioni.
Una volta constatato che l'antipasto fosse di suo gradimento, così come anche il primo di pesce, Cole le chiese maggiori informazioni sul suo rapporto con il dottor Norrel, curioso di saperne di più.
Certe menti così brillanti e geniali nascondevano sempre sfaccettature delle quali il mondo restava ignaro anche dopo la loro morte, sfaccettature che condividevano solo con persone strette e care, proprio come poteva esserlo la mora seduta davanti a lui.

Penso che per lui rappresentassi la figlia che non aveva mai avuto e credo che sia stato questo, più la convinzione che le mie capacità fossero molto di sopra alla media, ad averlo spinto a prendermi come sua unica allieva.
E' stato un onore per me indescrivibile...


Che tipo era? Intendo vissuto giorno per giorno, fianco a fianco...

Quella fu la domanda che segnò un punto di svolta. Martha forse non si aspettò un quesito simile ed essendosi già aperta molto con lui nel raccontare come si fosse avvicinata al suo Mentore, cominciò ad aggiungere dettagli su dettagli, parlando come se l'avesse rivisto appena il giorno prima, con una nostalgia ed un dolore interiore così forte ed accentuato da far sì che gli occhi le si illuminassero di lacrime e qualcuna di essere colasse anche lungo le guance, catturando l'attenzione del Capitano. Quella donna aveva tantissimo dentro di sé, possedeva un grande tesoro, ovvero il ricordo di quell'uomo che non era stato solo un insegnante ma un padre ed anzi, probabilmente anche qualcosa di più, qualcosa di differente da un padre. Abituato a conoscere certe sfumature nelle espressioni umane, il Sicario comprese facilmente che tipo di sentimento ella avesse davvero vissuto e provato per Heatcliff, non giudicandola affatto, perché a prescindere dall'età l'amore platonico esisteva eccome, lui lo provava per Nylea, differente ma ugualmente tale.

Aveva dalla sua la sicurezza e l'esperienza di una vita, ma invece che imporla la condivideva con chi era più giovane, ascoltando anche i consigli di chi credeva di essere già un adulto...
Nessuno è mai riuscito ad arricchire così tanto la mia anima e la mia mente come lui.


...

... Mi perdoni, è davvero sconveniente mettersi a piangere in una situazione simile.

Quale situazione?
Forse questa è proprio la più indicata.
Scommetto che non apre il suo cuore alla tristezza della perdita da molti anni, miss Bennet.


Immagine

La ringrazio per avermi permesso di parlarle di lui.
Non lo facevo da molto tempo...


Ed io la ringrazio di avermi reso partecipe di questo lato così intimo del suo essere.
Un lato estremamente bello, se mi concede un complimento sincero.
Se nel corso delle prossime ore che ci vedranno a contatto le farà piacere riprendere il discorso, sarò ben felice di ascoltarla ancora e con interesse.


Sorrise leggermente, passandole un fazzoletto con il fare di un uomo tanto in confidenza, altro che un protettore che stava lì esclusivamente per assicurarsi la sua incolumità.
Non sapeva essere freddo, Cole Darksteel, era un individuo con un cuore molto grande e caldo, un cuore forte, temprato da tanti sacrifici e sofferenze ma che non aveva mai dimenticato cos'era l'amore.
Ma non l'amore inteso come il sentimento provato per una donna, bensì l'amore inteso come affetto e vicinanza umana, spirituale, una vicinanza che spesso e volentieri nel suo lavoro gli aveva permesso di arrivare alla mente del prossimo e così farlo desistere dal combinare l'ennesima sciocchezza, l'ennesimo guaio, l'ennesimo male. Tuttavia non gli sembrò affatto giusto metterla in imbarazzo, per questo accettò volentieri di cambiare argomento di conversazione e concentrarsi su altro, come ad esempio la sua attitudine alla cucina.

La sua insalata di polipo è davvero buonissima!
Dovrei chiederle di dare la ricetta al mio elfo domestico, sarei in grado di fargliela preparare ogni giorno...


Mi ricordi di scrivergliela prima di andare via.
Le lascerò un piacevole ricordo di me che le resterà per sempre!


Occhiolino.

Dove ha imparato a cucinare?

Da giovane sono stato in cura presso un rinomato Erbologo, Franz Herbert, precisamente dieci anni or sono, a 23 anni.

Così adesso la Bennet avrebbe anche saputo l'età precisa del Capitano dei Sicari.

Nella sua clinica specialistica ho affrontato un lungo periodo di degenza all'interno del quale ho svolto esami e iniezioni.
La ia costituzione era preoccupante, ebbene sì, adesso mi vede con questa stazza ma allora ero davvero rachitico per dei problemi di assimilazione delle proteine.
Al tempo il dottore aveva in cura anche una signora per un male differente e questa signora era una vera patita di cucina, mi sembra pure che avesse conseguito dei premi nel mondo babbano.
Beh, non avendo nulla di meglio da fare le chiese qualche lezione e lei fu ben felice di spiegarmi un sacco di trucchi, chiedendo anche di poter usare la cucina della clinica.
Sono state otto settimane davvero sensazionali e sorprendenti e una volta uscito di lì ero pronto a sapermela cavare benissimo da solo ai fornelli.
Poi il resto ovviamente lo hanno fatto gli anni e l'esperienza, ma in sostanza la mia passione è nata in questo modo.
Venni a sapere qualche mese dopo che purtroppo la signora non ce l'aveva fatta a superare il male che la affliggeva e il dottor Herbert mi consegnò un libro di cucina scritto a mano, da lei.
Pareva che avesse dato disposizioni di regalarmelo in caso di dipartita improvvisa... Lo custodisco gelosamente, è una specie di grande tesoro!


Ne parlò con malcelato sentimentalismo, mentre mangiava il risotto e terminava di bere il vino, versandosi poi appunto l'acqua, cosa che fece anche con Martha.

E così ha una sorella.
Il rapporto con lei invece com'è?
Siete simili oppure è il classico caso della completa differenza che non permette quasi di riconoscervi come parenti?

Re: Aberdeen

MessaggioInviato: 07/02/2016, 12:36
da Martha
Che tipo era? Intendo vissuto giorno per giorno, fianco a fianco...

Parlare di Heathcliff fece scattare qualcosa dentro l'animo della Bennet, che la spinse ad aprirsi senza porsi alcun freno con il Capitano dei Sicari, solo per condividere con lui i bellissimi ricordi che aveva conservato del periodo passato sotto la guida del grande pozionista e filantropo. Norrel infatti non era stato solo un grande mago, ma anche un uomo di buon cuore, che lavorava sempre per due scopi, cooperanti fra di loro: la conoscenza e il benessere dell'umanità.
Martha aveva apprezzato quel suo lato di lui, senza però essere mai riuscita a farlo veramente proprio. Forse questo era dovuto proprio al fatto che lei era destinata ad essere un'Acuan e si sa che tipo di filosofia veniva condivisa all'interno della Gilda. In ogni caso, la donna fu felice di poter parlare del proprio mentore con Cole, scusandosi però dell'evidente emozione che le era salita agli occhi e che -dal suo punto di vista- la metteva in una situazione particolarmente imbarazzante.

... Mi perdoni, è davvero sconveniente mettersi a piangere in una situazione simile.

Quale situazione?
Forse questa è proprio la più indicata.
Scommetto che non apre il suo cuore alla tristezza della perdita da molti anni, miss Bennet.


Non è mia abitudine farlo.
Comunque la ringrazio per avermi permesso di parlarle di lui.
In effetti non lo facevo da molto tempo...


Ed io la ringrazio di avermi reso partecipe di questo lato così intimo del suo essere.
Un lato estremamente bello, se mi concede un complimento sincero.
Se nel corso delle prossime ore che ci vedranno a contatto le farà piacere riprendere il discorso, sarò ben felice di ascoltarla ancora e con interesse.


Non si offenda, ma preferirei non dover prendere ancora l'argomento.
Come ha notato è per me estremamente delicato e in questo momento di totale vulnerabilità, preferirei mantenere un autocontrollo più saldo sulle mie emozioni.
Ma apprezzo davvero il suo gesto, con tutto il cuore...


Era sincera mentre parlava. Non aveva mai rivolto parole simili ad uno sconosciuto, fra un po' persino a persone che conosceva da anni. Evidentemente il Darksteel aveva trovato l'unica breccia nel muro eretto da Martha in tutti quegli anni e aveva fatto centro al primo colpo.
Una volta che entrambi furono d'accordo dunque sul non riprendere l'argomento Norrel nell'immediato avvenire, la donna tentò di dirottare il discorso su altro e in particolare sulle evidenti doti culinarie di Cole, per lei davvero stupefacenti. Sentiva di non poter più fare a meno di quell'insalata di polipo, motivo che la spinse a chiedergli la ricetta da consegnare poi al proprio elfo domestico.

Mi ricordi di scrivergliela prima di andare via.
Le lascerò un piacevole ricordo di me che le resterà per sempre!


Non mancherò.
Dove ha imparato a cucinare?


Da giovane sono stato in cura presso un rinomato Erbologo, Franz Herbert, precisamente dieci anni or sono, a 23 anni.

Herbert, ha detto?
Ho avuto un'allieva con quel cognome, Melia Herbert. Forse è un parente?
- chiese incuriosita, per poi chiedergli il motivo del suo ricovero in clinica dieci anni prima.

Nella sua clinica specialistica ho affrontato un lungo periodo di degenza all'interno del quale ho svolto esami e iniezioni.
La mia costituzione era preoccupante, ebbene sì, adesso mi vede con questa stazza ma allora ero davvero rachitico per dei problemi di assimilazione delle proteine.
Al tempo il dottore aveva in cura anche una signora per un male differente e questa signora era una vera patita di cucina, mi sembra pure che avesse conseguito dei premi nel mondo babbano.
Beh, non avendo nulla di meglio da fare le chiese qualche lezione e lei fu ben felice di spiegarmi un sacco di trucchi, chiedendo anche di poter usare la cucina della clinica.
Sono state otto settimane davvero sensazionali e sorprendenti e una volta uscito di lì ero pronto a sapermela cavare benissimo da solo ai fornelli.
Poi il resto ovviamente lo hanno fatto gli anni e l'esperienza, ma in sostanza la mia passione è nata in questo modo.
Venni a sapere qualche mese dopo che purtroppo la signora non ce l'aveva fatta a superare il male che la affliggeva e il dottor Herbert mi consegnò un libro di cucina scritto a mano, da lei.
Pareva che avesse dato disposizioni di regalarmelo in caso di dipartita improvvisa... Lo custodisco gelosamente, è una specie di grande tesoro!


A quanto pare entrambi abbiamo perso una persona molto importante per noi, che ci ha lasciato qualcosa di indelebile come ricordo...

Per Martha non erano solo le cose materiali -come la villa, il diario, i suoi appunti- ma anche gli insegnamenti che Norrel le aveva dato e che sarebbero rimasti con lei per sempre, esattamente come le abilità culinarie del sicario. Mentre Cole parlava, infatti, la donna aveva potuto assaggiare ancora più estasiata quel risotto ai frutti di mare, buonissimo e peccaminoso quasi, certo solo per un'Acuan come lei, che trovava ormai il cibo di mare decisamente molto goloso.

E così ha una sorella.

Esattamente.

Il rapporto con lei invece com'è?
Siete simili oppure è il classico caso della completa differenza che non permette quasi di riconoscervi come parenti?


Siamo una l'opposto dell'altra, sia come carattere che come aspetto fisico. Ancora adesso, quando ci vedono insieme, fanno fatica a credere che possiamo essere uscite dallo stesso grembo.
Diciamo poi che la differenza caratteriale non ci ha aiutate nel nostro rapporto: devo ammettere che la colpa è principalmente mia, come avrà visto non possiedo proprio un carattere... amabile e propenso alla compagnia...
- disse sorridendo ironica -Mi piace avere i miei spazi, non mi spaventa la solitudine e preferisco dedicarmi ai miei esperimenti e al mio lavoro piuttosto che passare le ore in compagnia di qualcuno. Dipende certo da quel qualcuno, ma per quanto possa voler bene a mia sorella, con lei non posso avere un dialogo molto costruttivo. Lei ormai appartiene ad un mondo completamente diverso dal mio, in certi casi molto superficiale e frivolo, però è la sua vita ed essendo lei mia sorella non mi sento incline a giudicarla.

Anche perchè di Lyra aveva sempre apprezzato il suo buon cuore e il suo continuo volersi impegnare nel sociale, anche se questo significava doversi sorbire delle ramanzine perchè non liberava il povero Tingle dalla schiavitù.

Per fortuna adesso è al sicuro. Casa sua è sempre protetta da incantesimi di ogni sorta e in più, riflettendoci bene, non credo che qualcuno possa davvero minacciare alla sua vita, sarebbe come puntare i riflettori dell'intero mondo magico sull'assassino. Ed immagino che i nostri nemici vogliano agire nell'ombra...

E qualora Cole le avesse chiesto perchè fosse tanto sicura di ciò, Martha gli avrebbe risposto...

... Perchè mia sorella è Lyra Bennet, la famosa cantante.

Avrebbe detto con tranquillità, bevendo un sorso d'acqua.

Lei ha fratelli o sorelle invece?

Re: Aberdeen

MessaggioInviato: 12/02/2016, 19:50
da Cole
Non si offenda, ma preferirei non dover prendere ancora l'argomento.
Come ha notato è per me estremamente delicato e in questo momento di totale vulnerabilità, preferirei mantenere un autocontrollo più saldo sulle mie emozioni.
Ma apprezzo davvero il suo gesto, con tutto il cuore...


È giusto.
La mente salda e lucida è in questo momento la nostra arma più forte.
Cerchiamo di rilassarci ma senza abbassare troppo la guardia, ha perfettamente ragione.


Sorrise leggermente verso la donna, annuendo piano prima di riprendere a mangiare assieme a lei, scoprendo di aver azzeccato il menù, un menù che sembrava farla impazzire, tanto da arrivare a chiedergli la ricetta da dare al suo elfo per poi farsela replicare in futuro. Non che fosse un problema per lui, anzi, ed inoltre grazie a quella successiva chiacchierata poterono andare oltre al discorso "Norrel", in modo tale da far tornare nuovamente sorridente o per lo meno più serena la dottoressa Bennet. Dopo aver confermato alla Pozionista il collegamento tra Franz Herbert e Melia Herbert, ovvero un legame di parentela come Zio e Nipote, il Capitano passò a raccontarle la sua di storia un po' commovente ed un po' toccante, ovvero del perché sapeva cucinare così bene e soprattutto in quella maniera molto da signora esperta. Nel suo cuore albergava una figura tanto importante quanto poco conosciuta nella maniera adeguata, ma la sua presenza restava viva e forte nel cuore grazie anche all'eredità lasciatogli proprio da lei.

A quanto pare entrambi abbiamo perso una persona molto importante per noi, che ci ha lasciato qualcosa di indelebile come ricordo...

Tante persone possono farlo, poche però riescono nell'intento così bene!
Comunque sì, credo che sia un piacevole aneddoto in comune, miss Bennet...
... Ah, mi perdoni, sono saltato direttamente a conclusioni vedendo che abita da sola: "ms" o "mrs"?
Se posso permettermi.


Non sarebbe stato male sapere lo stato civile della donna, anche perché in tal modo avrebbe quindi capito se fosse una persona libera da vincoli sentimentali o meno.
Perché gli interessava così tanto? Perché Martha stava suscitando in lui un interesse tutto particolare: era una donna bella, adulta, intelligente, professionale e dotata di sangue freddo.
Caratteristiche che il Capitano cercava ormai in una possibile partner per via del bel ricordo lasciatogli da Danielle Montesquieu, la sua ex donna.
Non intendeva di certo prendere decisioni in tal senso dopo quella iniziale conoscenza avvenuta per altro in una situazione di pericolo estremo, ma se c'era una cosa che non dispiaceva affatto al Darksteel era mettere sempre tutto in conto, senza escludere niente. Intanto, la conversazione si spostò sulla parente della Bennet, una parente davvero speciale.

Siamo una l'opposto dell'altra, sia come carattere che come aspetto fisico.
Ancora adesso, quando ci vedono insieme, fanno fatica a credere che possiamo essere uscite dallo stesso grembo.
Diciamo poi che la differenza caratteriale non ci ha aiutate nel nostro rapporto: devo ammettere che la colpa è principalmente mia, come avrà visto non possiedo proprio un carattere... amabile e propenso alla compagnia... Mi piace avere i miei spazi, non mi spaventa la solitudine e preferisco dedicarmi ai miei esperimenti e al mio lavoro piuttosto che passare le ore in compagnia di qualcuno.
Dipende certo da quel qualcuno, ma per quanto possa voler bene a mia sorella, con lei non posso avere un dialogo molto costruttivo.
Lei ormai appartiene ad un mondo completamente diverso dal mio, in certi casi molto superficiale e frivolo, però è la sua vita ed essendo lei mia sorella non mi sento incline a giudicarla.


Capisco quello che intende.
Fare a cazzotti con lo stile di vita altrui diventa soltanto uno stress, tanto non è che possiamo cambiarlo come gli altri non possono cambiare il nostro.
Sinceramente a questo punto mi sentirei quasi curioso di vederla questa sorella, per osservare l'immensa differenza estetica!


Per fortuna adesso è al sicuro.
Casa sua è sempre protetta da incantesimi di ogni sorta e in più, riflettendoci bene, non credo che qualcuno possa davvero minacciare alla sua vita, sarebbe come puntare i riflettori dell'intero mondo magico sull'assassino. Ed immagino che i nostri nemici vogliano agire nell'ombra...


Come mai?
È una politica o una persona esponente?


... Perché mia sorella è Lyra Bennet, la famosa cantante.

Cole inarcò il sopracciglio destro per qualche secondo, rimanendo un po' in silenzio, poi, estraendo la bacchetta eseguì un "Favola Fiabescum" in piena regola, ricordando la pagina di una rivista.

Sta dicendo proprio... Questa Lyra, cantante?!

Immagine

Spostando lo sguardo dall'immagine alla donna, dalla donna all'immagine, fece poi un mezzo sorriso sconcertato e divertito.

Ahahah, per la miseria, davvero non c'è la minima somiglianza!
Però devo ammettere che per quanto sia famoso e idolatrato, io preferisco il sorriso della sorella meno in luce...


Le fece un piccolo occhiolino, ascoltando poi la successiva domanda di Martha riguardo la parentela dell'uomo di colore, trovandosi a scuotere il capo alzando le spalle.

No no, sono figlio unico e per certi versi la mia famiglia è stata contenta di avere solo me.
Se mia madre avesse avuto dei gemelli penso che si sarebbe suicidata, non si sentiva fatta per essere "mamma", anche se io ho sempre ammesso il contrario.
Ad ora però vivo insieme ad una ragazza che considero un po' come una sorella acquisita, è molto speciale per me, tra l'altro è proprio la figlia di Franz Herbert.
Quando è rimasta orfana l'ho presa sotto mia custodia, all'inizio non si è mostrata molto semplice da gestire ma ad oggi mi vuole bene ed ha capito che può fidarsi completamente del sottoscritto.
È sicario anche lei e probabilmente si sta preoccupando dell'interrogatorio verso il suo aggressore proprio in questo momento.


Evitò di menzionare e pronunciare parole a proposito del passato di Nylea e sul fatto di averla tolta dal carcere, perché quelli erano fatti privati della Herbert e non andava a sbandierarli in giro come nulla fosse.
La cena andò avanti perfettamente, con altre chiacchiere di poco conto e domande mirate dell'uomo nel conoscere gli studi generali della donna e le ultime dinamiche di lavoro, chiedendo come fosse la vita dentro Hogwarts e come si sentisse nel rango di Professoressa. Erano interessanti quei dialoghi, Cole si mostrava estremamente curioso, forse perché per il suo lavoro trovarsi di fronte a diversi profili psicologici rappresentava un aiuto ed uno studio sul campo autentico. Terminato di mangiare, lasciò che fosse la magia ad occuparsi dei piatti e delle posate, visto che il povero elfo stava ancora convalescente, quindi si lasciò tentare dalla proposta della Bennet di spostarsi nel salone così da potersi mettere più comodi prima che ella tornasse all'opera.

Mi raccomando cerchi di non utilizzare troppe energie.
È preferibile che faccia di meno stanotte e recuperi più sonno rispetto a fare di più e poi essere costretta a svegliarsi ugualmente presto.
Comunque credo sia perfettamente in grado di gestirsi il lavoro a modo proprio, anzi, mi scusi per essermi permesso di farle l'appunto manco fosse io il docente e lei la studentessa!


Rise leggermente, scuotendo il capo, guardandola poi negli occhi.

Le prometto che mi leverò dalle scatole al più presto, non si preoccupi...

Re: Aberdeen

MessaggioInviato: 12/02/2016, 23:02
da Martha
È giusto.
La mente salda e lucida è in questo momento la nostra arma più forte.
Cerchiamo di rilassarci ma senza abbassare troppo la guardia, ha perfettamente ragione.


Lo ringraziò per la comprensione che l'uomo le stava dimostrando, passando ad altri argomenti, più tranquilli rispetto a quello appena affrontato dalla Bennet. In verità poco dopo fu il turno del sicario di parlare un po' di sè e di come avesse appreso l'abilità di cucinare tanto bene, spiegandole che era stata una signora ricoverata nel suo stesso ospedale a passargli i segreti dell'arte culinaria. Proprio come Norrel aveva fatto con lei con le Pozioni, insomma. Un parallelismo che Martha volle condividere anche con Cole, ricevendo da parte sua conferma alle parole appena dette.

A quanto pare entrambi abbiamo perso una persona molto importante per noi, che ci ha lasciato qualcosa di indelebile come ricordo...

Tante persone possono farlo, poche però riescono nell'intento così bene!
Comunque sì, credo che sia un piacevole aneddoto in comune, miss Bennet...
... Ah, mi perdoni, sono saltato direttamente a conclusioni vedendo che abita da sola: "ms" o "mrs"?
Se posso permettermi.


Ha detto bene, "miss".
Non sono sposata nè lo sono mai stata.
Lei invece? Ha una moglie, dei figli?


Chiese, incuriosita sempre di più dalla vita di quell'uomo che, giudicandolo a prima vista, avrebbe definito un somaro, mentre invece proseguendo con la conversazione arrivò a trovarlo un somaro... molto interessante. Nella sua ottica certe lacune erano davvero imperdonabili, ma non gliene faceva una colpa, semmai - per deformazione professionale- era più propensa ad istruirlo sulle nozioni che gli mancavano, come aveva fatto suggerendogli di leggersi la biografia di Norrel e la storia di Hogwarts.
Dopo aver chiuso anche quell'argomento, il Darksteel chiese altre informazioni sulla vita della donna e in particolar modo sul rapporto che ella aveva con la sorella. Martha e Lyra erano diverse come l'Acqua e il Fuoco, incompatibili fra di loro pur provando affetto e stima reciproca. Non era solo una questiona caratteriale, ma anche di diversità nel loro modo di condurre la propria vita, nonchè il tipo di lavoro. La maggiore si era votata alla conoscenza, all'insegnamento, la minore alla musica, al suscitare emozioni. Differenze quasi abissali, che vennero sottolineate ancora meglio quando l'Acuan rivelò il nome della sorella, conosciutissima in tutto il mondo.

Sta dicendo proprio... Questa Lyra, cantante?!

Ne conosce altre, forse?- disse con una battuta lievemente ironica e un sorriso divertito in volto.

Ahahah, per la miseria, davvero non c'è la minima somiglianza!

Eppure siamo proprio sorelle.
Diciamo che io ho preso tutto da nostro padre e lei tutto da nostra madre...


Però devo ammettere che per quanto sia famoso e idolatrato, io preferisco il sorriso della sorella meno in luce...

Fu un complimento inaspettato, che le fece piacere certo -perchè espresso in un modo non convenzionale- ma la incuriosì anche. Non era il tipo di donna bisognosa di essere adulata per gonfiare il proprio ego, ma quando qualcosa la colpiva particolarmente le piaceva comprendere che tipo di meccanismo ci fosse dietro, arrivare insomma al cuore della questione, esattamente come avrebbe voluto fare con il sicario stesso.

Come mai, se posso chiedere?
Mi incuriosisce molto comprendere il suo punto di vista...


Il modo in cui stava ragionando in quel momento Cole, che fosse davvero per lucida razionalità o per qualcosa che partiva da tutt'altro organo, quello posto verso il centro del petto.

No no, sono figlio unico e per certi versi la mia famiglia è stata contenta di avere solo me.
Se mia madre avesse avuto dei gemelli penso che si sarebbe suicidata, non si sentiva fatta per essere "mamma", anche se io ho sempre ammesso il contrario.
Ad ora però vivo insieme ad una ragazza che considero un po' come una sorella acquisita, è molto speciale per me, tra l'altro è proprio la figlia di Franz Herbert.
Quando è rimasta orfana l'ho presa sotto mia custodia, all'inizio non si è mostrata molto semplice da gestire ma ad oggi mi vuole bene ed ha capito che può fidarsi completamente del sottoscritto.
È sicario anche lei e probabilmente si sta preoccupando dell'interrogatorio verso il suo aggressore proprio in questo momento.


Non commentò quell'ultima informazione, nè quella precedente sul aver accolto sotto il proprio tetto una ragazza rimasta orfana dei genitori. Lo trovò invece un po' strano che tale ragazza non fosse andata a vivere insieme ai propri parenti più stretti -in questo caso gli zii e la cugina Melia- ma non indagò oltre, anche perchè se il Darksteel non aveva voluto spiegarle nulla voleva dire solo che preferiva tacere molte questioni riguardanti la sorella acquisita. Apprezzò invece il suo gesto, molto bello ai suoi occhi, senza però complimentarsi inutilmente: Norrel le aveva insegnato che l'altruismo non andava osannato troppo, perchè in questo modo l'avrebbe fatto apparire come una rarità, mentre invece -secondo il suo vecchio mentore- avrebbe dovuto essere il pane quotidiano della vita.
Continuarono la cena parlando ancora un po' l'uno dell'altro, Martha interessandosi al tipo di lavoro svolto da Cole nei sicari, come si sentisse nelle vesti di Capitano, per quale motivo avesse scelto proprio la sede del Ministero di Londra e non quella dove si era formato, in America. Insomma, dimostrò di possedere un vivo interesse nei suoi confronti, in parte alimentato probabilmente dalla consapevolezza che quell'uomo era lì per proteggerla e che le chiacchiere in quel frangente l'aiutavano a distrarsi dal pensiero di un pericolo imminente. Ma non era solo questo a coinvolgerla così tanto: stava riscoprendo, man mano, quanto piacevole fosse poter conversare con qualcuno che stimolava la sua curiosità, cosa che le capitava molto di rado, se si andavano ad escludere le conversazioni con il Cartwright -che però rimaneva comunque molto giovane per lei- e Logan Sykes -con cui si era limitata per tanto tempo ad una relazione che non andasse troppo oltre quella fisica.
Infine propose di spostarsi nel salotto e lì terminare di chiacchierare, poco prima che lei ritornasse dentro il proprio laboratorio a concludere le ultime cose rimaste.

Mi raccomando cerchi di non utilizzare troppe energie.
È preferibile che faccia di meno stanotte e recuperi più sonno rispetto a fare di più e poi essere costretta a svegliarsi ugualmente presto.
Comunque credo sia perfettamente in grado di gestirsi il lavoro a modo proprio, anzi, mi scusi per essermi permesso di farle l'appunto manco fosse io il docente e lei la studentessa!


Immagino di poter sopportare un consiglio, se dato in buona fede...
Ad ogni modo non si dia troppa pena per me, non ho che da controllare che tutto sia posto.


Le prometto che mi leverò dalle scatole al più presto, non si preoccupi...

Teme di infastidirmi con la sua presenza?- gli chiese, stesa di fianco sul divano, il gomito poggiato sul bracciolo e la tempia sostenuta dal pugno chiuso, mentre lo fissava con un mezzo sorriso divertito e curioso di scoprire la risposta dell'altro -Al contrario, mi rallegra molto averla qui. In parte credo che sia merito della sua professione: mi sento al sicuro sapendo che ho qualcuno pronto a darmi una mano, se avessi bisogno di aiuto.
E in parte è proprio merito suo: non è il somaro che credevo lei fosse quando l'ho vista all'inizio. Diciamo che per il momento accetto che lei possa avere alcune lacune, solo perchè compensa con molte altre qualità...
Ha un'intelligenza molto spiccata e questo mi fa piacere. Non amo circondarmi di persone stupide.
In più cucina divinamente il pesce: potrei quasi licenziare Tingle e assumere lei come mio elfo domestico, ma gli sono troppo affezionata e poi lei un lavoro ce l'ha già.


Di nuovo quel sorriso ironico, divertito, capace di scherzare pur non essendo lei una persona particolarmente giocosa. Logan aveva visto questo in lei, durante le loro frequentazioni, trovandola interessante proprio per questo suo lato tanto nascosto ma presente. Ed in quel momento, senza volerlo, anche il Darksteel lo poteva osservare, un momento raro che sarebbe anche durato poco, viste le incombenze che richiamavano l'attenzione della Bennet.

Se vuole andare a dormire faccia pure.
Io mi tratterò giù per almeno un'altra mezz'ora, non c'è bisogno che mi stia ad aspettare sveglio...

Re: Aberdeen

MessaggioInviato: 15/02/2016, 17:51
da Cole
Ha detto bene, "miss".
Non sono sposata né lo sono mai stata.
Lei invece? Ha una moglie, dei figli?


Questa sua domanda mi fa comprendere che non è abituale nel leggere riviste di cronaca bianca o rosa, dottoressa Bennet.
Sono stato fidanzato per molto tempo con la Contessa di Andorra, questo prima che lei scegliesse di dedicarsi all'incesto.
Non ce l'ho con lei, ha fatto una scelta col cuore e non penso sia stata sua intenzione farmi soffrire o prendermi in giro, ma comunque, ora sono solo.


Danielle aveva lasciato nella sua memoria un ricordo davvero indelebile, di quelli che restavano per tutta la vita, un ricordo sia positivo che negativo, un ricordo importante, fondamentale per lo sviluppo interiore del Capitano nella scelta della sua futura compagna, optando per dei criteri molto simili a quelli della scorsa fidanzata, ovvero professionalità, elasticità mentale, bell'aspetto e possibilmente una carica sessuale quasi esplosiva. In altre parole era diventato piuttosto esigente ma ormai non poteva farci più nulla, doveva solo sperare di riuscire ad incontrare una persona simile all'interno delle sue normali uscite oppure chissà... anche durante delle missioni di salvataggio. Proseguirono con le chiacchiere, parlando della sorella minore di Martha che si scoprì essere la famosa cantante Lyra, splendido esemplare femminile ma non particolarmente apprezzato dal Sicario.

Eppure siamo proprio sorelle.
Diciamo che io ho preso tutto da nostro padre e lei tutto da nostra madre...


Però devo ammettere che per quanto sia famoso e idolatrato, io preferisco il sorriso della sorella meno in luce...

Come mai, se posso chiedere?
Mi incuriosisce molto comprendere il suo punto di vista...


Perché è un sorriso più adulto.
Sua sorella ha la particolare caratteristica di risultare molto bambinesca nei gesti e nelle foto, così come nei sorrisi.
Io preferisco di gran lunga l'aspetto più da donna in tutto, sia nel portamento che nelle espressioni.
La sua voce, il suo sorriso, il taglio dello sguardo, le movenze... Lei sprigiona femminilità adulta da ogni poro, miss Bennet.
Ergo la mia persona non può far altro che rimanerne incredibilmente affascinata, molto più rispetto che con una "Donna/Bambina" come sua sorella.


Diede quella spiegazione con assoluta scioltezza, senza il benché minimo accenno di imbarazzo o incertezza, questo perché come lei era Donna, lui era Uomo e come tale si comportava, sempre.
Non aveva paura di essere giudicato, non quando rispondeva sincero, anzi, sperava che quella spiegazione ella la gradisse come un complimento reale e privo di filtri di alcun genere.
Dopo averle spiegato la propria situazione in casa e quella di Nylea, senza entrare eccessivamente nei dettagli, il Capitano si spostò con la Pozionista nel salone, dove si sedettero comodi e tranquilli.
La morbidezza del divano minacciava seriamente di farlo addormentare ma non poteva permetterselo, non quando stava lì per una ronda, non certo per una visita di cortesia.
Che poi con molta probabilità esente emergenze sarebbe tornato volentieri a trovarla quello era un altro discorso.

Le prometto che mi leverò dalle scatole al più presto, non si preoccupi...

Teme di infastidirmi con la sua presenza?

In effetti... Sì!
Ahahah...


Al contrario, mi rallegra molto averla qui.
In parte credo che sia merito della sua professione: mi sento al sicuro sapendo che ho qualcuno pronto a darmi una mano, se avessi bisogno di aiuto.
E in parte è proprio merito suo: non è il somaro che credevo lei fosse quando l'ho vista all'inizio.
Diciamo che per il momento accetto che lei possa avere alcune lacune, solo perché compensa con molte altre qualità...


E non conosce quella in cui eccello...

Sorrise leggermente, annuendo, scacciando via quel pensiero tutt'altro che casto appena creatosi nella mente.

Ha un'intelligenza molto spiccata e questo mi fa piacere. Non amo circondarmi di persone stupide.
In più cucina divinamente il pesce: potrei quasi licenziare Tingle e assumere lei come mio elfo domestico, ma gli sono troppo affezionata e poi lei un lavoro ce l'ha già.


Rise assieme a lei, contento di averla sorpresa e di essere gradito alla sua persona, osservandola di sfuggita in tutta l'interezza del corpo comodamente sistemato sul divano opposto al suo.
Era davvero sensuale ed aveva un corpo prosperoso e allo stesso tempo equilibrato, praticamente un bel vedere da qualsiasi angolazione lo si osservasse.
Visto poi che la donna si tolse pure i sandali per stare più comoda, il Sicario dedicò un maggiore interesse verso i piedi di lei, trovandoli decisamente da 8,5 come voto personale.
Si accorse però di essersi soffermato un po' troppo con gli occhi su di lei in generale, così spostò lo sguardo altrove, cercando di mascherare quel gesto al meglio delle sue possibilità.
La voce di Martha, comunque, richiamò all'attenzione quasi subito, facendolo tornare a fissarla negli occhi.

Se vuole andare a dormire faccia pure.
Io mi tratterò giù per almeno un'altra mezz'ora, non c'è bisogno che mi stia ad aspettare sveglio...


Dormire?
Spero stia scherzando... Io non posso riposare.
È mio dovere garantirle completa protezione, quindi rimarrò sveglio.
Sono stato addestrato affinché mi possano bastare due-tre ore di sonno per circa una settimana filata.
Una notte in bianco non sarà nulla, davvero... Faccia pure quello che deve in serenità... Io sarò sempre qui vigile e sveglio.


Le fece un occhiolino, invitandola quindi a muoversi verso il proprio laboratorio e lasciarlo lì nel salone intento a controllare la situazione.
Nell'arco di quel tempo, Cole si preoccupò di uscire e sistemare delle trappole magiche e barriere potenti intorno all'abitazione, così da potersi garantire le famose due o tre ore di sonno verso l'alba.
La notte fonda era il momento migliore per colpire quando si era intenzionati a farlo, ecco perché il Darksteel non avrebbe mai potuto chiudere occhio in quel pericoloso lasso di tempo.
Che poi le possibilità di un attacco fossero davvero minime era un discorso differente, ma la prudenza non era mai troppa, non con una organizzazione potente come il Sistema Z.
Qualora Martha, finito il lavoro, avesse voluto riprendere le chiacchiere con lui, sapeva dove dirigersi, in caso contrario, buonanotte miss Bennet e a domani...

Re: Aberdeen

MessaggioInviato: 16/02/2016, 12:26
da Martha
Ha detto bene, "miss".
Non sono sposata né lo sono mai stata.
Lei invece? Ha una moglie, dei figli?


Questa sua domanda mi fa comprendere che non è abituale nel leggere riviste di cronaca bianca o rosa, dottoressa Bennet.

Per nulla, infatti.
Per quale motivo me lo sta chiedendo?


Sono stato fidanzato per molto tempo con la Contessa di Andorra, questo prima che lei scegliesse di dedicarsi all'incesto.
Non ce l'ho con lei, ha fatto una scelta col cuore e non penso sia stata sua intenzione farmi soffrire o prendermi in giro, ma comunque, ora sono solo.


Capisco... Mi spiace, non avevo la minima idea che anche lei fosse coinvolto in quella storia.

L'incesto non era proprio qualcosa che la Bennet approvasse a mente aperta e cuore sereno, ma dato che il Principe di Andorra era pur sempre un Consigliere Acuan, la donna aveva preferito tacere e farsi gli affari propri, evitando di informarsi ulteriormente su quella vicenda veramente assurda.
Certo era stata davvero una strana coincidenza incontrare proprio il compagno della Contessa, una curiosa coincidenza che fece sorridere un po' la pozionista, mentre parlava della sorella minore. Il Capitano dei Sicari espresse tutta la sua ammirazione nei confronti del sorriso della maggiore, spingendo Martha a chiedergliene il motivo preciso.

Perché è un sorriso più adulto.
Sua sorella ha la particolare caratteristica di risultare molto bambinesca nei gesti e nelle foto, così come nei sorrisi.
Io preferisco di gran lunga l'aspetto più da donna in tutto, sia nel portamento che nelle espressioni.
La sua voce, il suo sorriso, il taglio dello sguardo, le movenze... Lei sprigiona femminilità adulta da ogni poro, miss Bennet.
Ergo la mia persona non può far altro che rimanerne incredibilmente affascinata, molto più rispetto che con una "Donna/Bambina" come sua sorella.


Comprendo... Immagino di appartenere alla categoria estetica che predilige di più, dunque...

Da quello che ricordava, infatti, la stessa Danielle Montesquieu aveva un aspetto molto da donna, ma la Bennet preferì evitare quel paragone, non volendo urtare la sensibilità dell'uomo che si stava comunque dimostrando molto tranquillo al riguardo. Una volta sparecchiato e lasciato che fosse la magia ad occuparsi di pulire i piatti, i due si spostarono in salotto per conversare ancora, Martha sistemandosi comodamente sulla poltrona. Non le sfuggì certo la lunga occhiata che il Darksteel le rivolse, fissando tutto il suo corpo e soffermandosi -a sorpresa- un po' più sui suoi piedi. Immaginò che quella parte del corpo fosse una delle sue preferite, ma non disse nulla, rimanendo in silenzio fino a quando "l'esame estetico" non si concluse.

Se vuole andare a dormire faccia pure.
Io mi tratterò giù per almeno un'altra mezz'ora, non c'è bisogno che mi stia ad aspettare sveglio...


Dormire?
Spero stia scherzando... Io non posso riposare.
È mio dovere garantirle completa protezione, quindi rimarrò sveglio.
Sono stato addestrato affinché mi possano bastare due-tre ore di sonno per circa una settimana filata.
Una notte in bianco non sarà nulla, davvero... Faccia pure quello che deve in serenità... Io sarò sempre qui vigile e sveglio.


D'accordo.
Nel caso le serva qualcosa, sa dove trovarmi...


Apprezzò molto il suo senso del dovere alla propria professione, ma non lo disse apertamente, alzandosi invece e dirigendosi verso il proprio laboratorio. Trascorse i successivi trenta minuti ad assicurarsi che la pozione fosse pronta e completamente funzionante, per poi rimettere tutto quanto in ordine: odiava lasciare le cose nel caos, le piaceva che tutto fosse perfettamente sistemato anche se questo significava per lei dover tardare il momento di andare a dormire. Sapeva di aver bisogno di riposare, perchè l'indomani avrebbe dovuto lavorare sulla Polisucco e modificarne la durata, ma era indecisa anche se trascorrere ancora un po' di tempo in compagnia di Cole.
Tuttavia il dovere veniva prima di tutto, almeno in quel momento tanto delicato, e dato che si stava parlando di far infiltrare un sicario all'interno di un'organizzazione criminale, Martha si sarebbe sentita malissimo se per colpa del poco sonno avesse sbagliato qualcosa. No, meglio rimandare a momenti migliori una piacevole chiacchierata con il Darksteel: in fondo avrebbe dovuto ringraziarlo per ciò che aveva fatto per lei.
Per questo motivo, poco prima di salire su nella propria stanza, passò a salutarlo, dandogli anche delle pozioni che, in caso di eccessiva stanchezza, lo avrebbero rimesso al mondo e mantenuto sveglio. Dopodichè, semplicemente la Bennet si ritirò nelle proprie stanze, dove avrebbe trascorso il resto della nottata nel riposo più completo e assoluto.

[Uscita per due]

Re: Aberdeen

MessaggioInviato: 04/03/2017, 0:22
da Martha
[Sabato 12 Giugno 2113 - Villa Bennet, Aberdeen - 10:30]


Carissima Martha

Mi ha fatto molto piacere ricevere il tuo invito alle nozze, dopo così tanto tempo passato lontane.
Sono stata imperdonabile negli ultimi cinque anni, ma ti assicuro che ho una buona motivazione, una motivazione che mi sta molto a cuore e che spero di poter condividere presto con te.
Mi sono già messa in viaggio dall'Egitto, dove attualmente svolgo il mio lavoro come Esperta Pozionista Egittologa in un noto centro di MagiArcheologia del luogo.
Ne abbiamo fatta di strada da quando andavamo ad Hogwarts insieme! Pensa, conservo ancora i nostri vecchi appunti, quelli che prendevamo con così tanta cura durante le lezioni correggendo gli errori del vecchio professor Crawford. A proposito, ho saputo che adesso ci sei tu al suo posto: sono sicura che tu sia la docente di Pozioni più in gamba che la nostra scuola possa mai aver avuto.
Se posso essere sincera, ero convinta che avresti seguito le orme del tuo vecchio mentore. Tuttavia, chi sono io per giudicare le scelte che hai fatto? Non posso biasimarti, perché anche le mie scelte mi hanno portato qualcosa di inaspettato, che spero presto di poter condividere insieme a te.
Ti lascio con la speranza di riabbracciarti presto e di poter conoscere il tuo futuro e fortunatissimo marito.

Con tanto affetto

Thessa P. Anderson


Era forse la quarta o la quinta volta che Martha leggeva la lettera di risposta della sua ex-compagna di scuola ed ogni volta un sorriso leggero aleggiava sulle sue labbra. Thessa Prudence Anderson era stata la migliore amica della Bennet ai tempi di Hogwarts, nonché collega di lavoro in seguito.
Entrambe Corvonero, entrambe more con gli occhi chiari ed entrambe un'unica grande passione nella loro vita: Pozioni. Sembrava che le due non dovessero mai venire a separarsi nemmeno in età adulta. Tuttavia, la vita a volte sapeva riservare delle sorprese imprevedibili e così era stato per le due -ormai- donne. Col tempo sia la Anderson che la Bennet si erano lasciate assorbire dai loro rispettivi lavori; poi un giorno, Thessa scelse di allontanarsi per un certo periodo, non rivelando mai il motivo all'Acuan. E infine, la stessa Martha ne aveva perso i contatti e si era rintanata in sé stessa, specialmente a seguito della morte del suo mentore. Due strade separate che adesso però stavano per riunirsi in occasione del matrimonio con il Cartwright.

Finalmente dormi, piccolo angioletto mh?
Tranquilla, il papà tornerà presto...


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Capitava che di tanto in tanto Vergil la lasciasse da sola con la piccola Caroline Victoria, per andare a trovare il cugino in una fase tanto delicata della sua vita o per qualche missione da Auror che lo coinvolgeva anche il sabato. Nonostante giornate simili rendessero la sua assenza un pretesto per sentirne ancora di più la mancanza, la donna era ugualmente felice di potersi dedicare esclusivamente alla neonata, instaurando con lei un legame che diventava più forte man mano che io giorni passavano.
Aveva appena finito di darle da mangiare e poi l'aveva messa nella sua culla, dove ninnoli e peluche le tenevano compagnia, quando il suonare del campanello destò l'interesse della donna. Non si affrettò ad aprire, in quanto era Tingle che si occupava di quel genere di mansioni. Invece, seppur presa dalla curiosità, preferì rimanere qualche altro minuto con la bambina, accertandosi che il suo sonno non fosse stato disturbato da quella visita inaspettata. Solo dopo aver visto quanto profondamente stesse dormendo, finalmente Martha scese giù verso l'ingresso, incrociando il proprio cammino con l'elfo domestico.

Padrona, una visita per lei in salotto la sta aspettando.

Grazie Tingle.
Sai già se il nostro ospite gradisce qualcosa in particolare?


Tingle ha tutto sotto controllo!

Molto bene, allora vai pure.

L'elfo domestico non perse tempo e si diresse subito verso la cucina, mentre la Bennet si allontanava verso l'immenso salotto, trovando la figura di una donna seduta sul divano che la stava aspettando, con un lieve sorriso sulle morbide labbra.

Te lo avevo detto che mi ero già messa in viaggio.
Non sai quanto mi fa piacere rivederti dopo tutto questo tempo... Martha.


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Thessa!
Che bellissima sorpresa! Vieni qui, non posso credere che sia davvero tu...


Con uno slancio d'affetto visto molto raramente in lei, la Bennet si avvicinò alla donna, stringendola in un caloroso abbraccio che venne ricambiato con uguale intensità. Le due amiche erano similmente alte, avevano entrambe un sorriso che illuminava i tratti dei loro visi e faceva risplendere gli occhi di gioia ed emozione. Thessa le strinse le mani, girandole intorno incuriosita e squadrandola dalla testa ai piedi, come se stesse analizzando la mora da cima a fondo.

Non ti ho mai vista così raggiante e così piena di vita...
L'amore deve farti davvero molto bene!


L'amore e molto altro ancora...

Penso di sapere a cosa ti stai riferendo... Il lupo perde il pelo, ma non il vizio, non è così?

Sempre!

La battuta maliziosa della Anderson venne accolta con una risata di cuore della pozionista, che la fece di nuovo accomodare sul divano mentre ella si sistemava in poltrona. Prima che potessero riprendere a parlare, Tingle entrò all'interno del salotto sorreggendo un vassoio con entrambe le mani. Sopra di esso, troneggiava una caraffa di limonata appena fatta con tanti cubetti di ghiaccio, un'altra caraffa di thè freddo con fettine di limone e foglioline di menta, e due bicchieri di vetro alti e larghi, da riempire a piacere secondo il proprio gusto personale.

Grazie mille Tingle, puoi andare adesso.
Allora... Finalmente posso sapere dove diavolo eri finita per tutto questo tempo.
Racconta, sono tutta orecchie!


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Veramente non c'è molto da raccontare...

Dopo quasi sei anni che non ci vediamo?

Cosa posso dirti... Sono stata molto impegnata!
Ho delle buone ragioni per essermi comportata in questo modo, ma davvero preferisco parlarne dopo.
Adesso voglio sapere tutto sul tuo compagno e sulla figlia che avete adottato.
Come si chiama? Che tipo di lavoro fa lui?
A proposito, è in casa? Mi piacerebbe molto conoscerlo.


Costretta purtroppo a negarle la possibilità di conoscere subito Vergil -ma avrebbe organizzato presto un incontro con lui per farli conoscere- la Bennet si lanciò in una spiegazione esaustiva e completa di come si fossero conosciuti lei e il Cartwright, del loro iniziale rapporto fra studente e insegnante, dell'evolversi delle loro vite e soprattutto del crescere e maturare dell'Auror che alla fine era riuscito a conquistare senza riserve il cuore della pozionista. Poi fu il turno di Caroline Victoria, della sua esperienza come neo mamma, anche se l'assenza di gravidanza rendeva l'abituarsi a quella nuova posizione molto più lenta e molto più strana del normale. Thessa ascoltò in silenzio, commentando pochissime volte ma non certo per assenza di interesse. Era da sempre stata una persona molto pacata e tranquilla, per questo motivo la Bennet non si stupì quando sentì, dentro lo spirito della Anderson la stessa scintilla elementale che le apparteneva. Erano entrambe Acuan e non lo sapevano: davvero assurda la vita a volte!

Quindi lui era un tuo studente...

Già, proprio così.
... Mi biasimi?


No, no, per carità!
Mi chiedo solo se per te non sia strano...


Quando lo vedrai e sopratutto lo conoscerai, capirai che non c'è più nulla dell'adolescente a cui insegnavo a scuola.

E poi immagino che un compagno più giovane sappia darti molta soddisfazione sotto le coperte...

Ha un'energia inesauribile e una forza che...

Mmmmh posso immaginarlo da sola, senza che tu aggiunga altri dettagli, ahah!

Forse mi sono lasciata un po' andare...

Non rimproverarti.
Fossi al tuo posto, probabilmente avrei fatto la stessa identica cosa.


Eheheh...
Thessa...


Sì?

Vuoi dirmi finalmente perché sei scomparsa dall'oggi al domani?
Anche se non è giustificabile, io ero rimasta distrutta dalla morte di Heathcliff, ma tu che scusa hai?


Mmmmmh... Una scusa che non mi scagiona completamente, ma che spero tu possa comprendere fino a fondo.
Ricordi il periodo immediatamente precedente al mio allontanamento?


Vagamente...

Stavo frequentando un uomo con il quale avevo una relazione di solo sesso.

Sì, mi sembra di ricordare che tu me ne avessi parlato, all'epoca.
Dunque?


Non prendevo protezioni, quando lo facevo con lui, perché spesso e volentieri non concludevamo mai dentro...

Capisco... Vai avanti.

La nostra relazione andava avanti già da un bel po' quando... Insomma, quando scoprì di essere rimasta incinta.

...

Ebbene sì, sorpresa! Ahahah ero incinta e non ti ho detto nulla.

Non è divertente...

No, non lo è, ma riderci su mi aiuta a ricordare con meno dolore quel brutto periodo. Quando mi accorsi della mia gravidanza, ne parlai con lui senza riserve, sperando di trovare supporto ed aiuto nel padre di mio figlio. Invece, quel bastardo se n'è lavato le mani, suggerendomi persino di liberarmi della creatura che mi cresceva in grembo prima che fosse troppo tardi. A differenza tua, io ero già un'Acuan all'epoca, per questo l'idea di disfarmi di quella vita mi sembrava inaccettabile, inammissibile. Ma portare avanti la gravidanza avrebbe significato non poter più lavorare nel laboratorio dove ero stata assunta e dove c'era una forte discriminazione di genere...

Vuoi dire che...

Sì. Rischiavo il licenziamento per via del mio stato. E puoi immaginare che cosa significhi, sulla soglia dei trent'anni, ritrovarsi senza un lavoro e con un figlio da crescere completamente da sola.

Perché non sei venuta a chiedermi aiuto?

Perché anche tu avevi i tuoi problemi.
Eri totalmente assorbita dal tuo di lavoro, in più eri venuta a conoscenza da poco della malattia del tuo mentore. Non potevo chiederti di essere anche la mia spalla.


Non me ne hai dato la possibilità...

Mi dispiace, ma credimi se ti dico che in quel periodo non riuscivo ad essere me stessa, nemmeno per le piccole cose.
Ero entrata nel panico, non sapevo che cosa fare né dove andare. Avevo paura del futuro e sentivo di amare e odiare quel bambino, al punto da chiedermi se l'idea migliore non fosse lasciarlo a qualcuno che lo crescesse al posto mio.
Ad ogni modo, la prima cosa che feci fu licenziarmi, prima che lo facessero loro, e spostarmi di zona in zona, cercando di mettere a frutto le mie abilità là dove erano più richieste. Avevo bisogno di stare da sola per capire che cosa volessi dalla mia vita e da quel bambino e senza rendermene conto ho iniziato a perdere i contatti con chiunque, persino con te.
Ho passato tutti e nove mesi della mia gravidanza in questo stato, girovagando di qua e di là, sempre con la prospettiva di non avere alcun futuro o di non poterlo dare al bambino. Poi, durante il mio soggiorno ad Alessandria, finalmente riuscì a partorire. E quando le infermiere mi misero in braccio il neonato, fu lì che capì chi lui fosse: mio figlio e di nessun altro.


La Anderson fece una pausa, idratando la gola secca con una generosa sorsata di limonata, prima di riprendere a parlare.

Me ne sono innamorata dal primo istante che l'ho visto. A quel punto, la paura era rimasta, ma i dubbi erano svaniti completamente su cosa volessi fare nella mia vita. Avevo perso troppo tempo a cercare la risposta quando essa si trovava proprio dentro di me.
Una volta dimessa, la prima cosa che ho fatto è stata cercare un lavoro. Ho iniziato dal basso, facendomi assumere in questa struttura di MagiRicerca e pian piano ho scalato la vetta, dimostrando a tutti le mie capacità. Al tempo stesso, ho cercato un posto per me e per mio figlio, diventando a tutti gli effetti una madre single e lavoratrice. Sono stati tempi duri e difficili, ma il sorriso di quel bambino è tutto ciò che mi serve per convincermi che devo andare avanti, non soltanto per me stessa, ma anche per lui.
So che non ho scuse per il mio comportamento. Per questo ti chiedo di perdonami solo in virtù dell'amicizia che ci ha legate per così tanto tempo e non per gli errori che ho fatto. Mi sono sentita davvero in colpa per come mi sono comportata...


Ti sei comportata come la donna forte, orgogliosa e caparbia che sei sempre stata.
Non devi chiedermi perdono, ormai quel che è fatto e fatto. E poi ripeto, nemmeno io sono del tutto priva di biasimo.


Ci siamo sempre vantate di essere fin troppo simili nelle nostre qualità, che probabilmente non ci siamo rese conto di condividere in due anche gli stessi difetti...

Probabilmente è proprio così.
... Non mi hai ancora detto come si chiama tuo figlio.
E come mai non l'hai portato qui?


Volevo abituarti all'idea gradualmente.
Al momento si trova in albergo con una babysitter, ma non sai quanto io stia in pensiero senza di lui!
Comunque... Il suo nome è Maxwell. Maxwell Godwin Anderson.


...Godwin?
Un omaggio al nostro comune amico?


Lo sai, ho sempre avuto un debole per lui...

Sì, anche questo me lo ricordo... vagamente!

Un'altra risata sciolse la tensione che aveva colto le due donne durante tutto il resoconto di Thessa. Nonostante gli anni trascorsi, condividere quei ricordi le aveva riportare indietro nel tempo, come se la loro amicizia non si fosse mai spenta del tutto, ma avesse continuato ad ardere sotto le ceneri di un focolare apparentemente spento.

Senti, che cosa ne diresti di prendere Maxwell, tornare qua e rimanere mia ospite per tutto il tempo che ti fermerai in Scozia?
Così stasera potrai conoscere Vergil e, non appena si sarà svegliata, anche nostra figlia.


Caroline Victoria, dico bene?

Sì, anche se per Vergil è solo Cavy.

Che nome buffo, ma chi sono io per giudicare?
Comunque... La tua proposta mi fa davvero piacere e sì, accetto assolutamente!
Sono troppo curiosa di conoscere questo ex-studente tanto speciale, ma ti avverto: se dovesse piacermi troppo, potrei anche farci un pensierino sopra...


Sono sicura che riuscirò a perdonarti anche questa, solo se tu sarai sincera con me e me lo dirai.
In fondo io feci lo stesso con te quando stavi con... Lawrence?


Sì, Lawrence, esatto!
Ricordo bene che fu una delle nostre prime esperienze a tre?


Sì... sì, fu con lui.

Mmmmh... Dici che potrebbe esserci una replica?

Thessa! Mi meraviglio di te!
Attentare in questo modo vergognoso alla virtù del mio sposo...


Mi dispiace deluderti, ma io non sto attentando proprio nulla.
Ci hai già pensato tu, molto prima di me...


Ancora una volta, la stanza venne invasa dalle risate delle due donne che, dopo quell'ennesima battuta, decisero fosse arrivato il momento di salutarsi, ma solo per poco. Martha, alzandosi in piedi, accompagnò l'amica fino alla porta, con ancora un sorriso divertito che illuminava il suo volto.

Ti aspetto allora, farò portare da Tingle alcuni giochi di Caroline Victoria, così che Maxwell possa giocarci.

Grazie, sei davvero gentilissima.
Allora... Ci vediamo dopo.


A dopo... Ci conto.

Anche perché c'era altro che la Bennet non aveva ancora rivelato alla Anderson e che avrebbe fatto, probabilmente, quella sera stessa: annunciarle di voleva a tutti i costi come sua testimone di nozze, per la cerimonia pubblica da celebrare di fronte alla Trama.

[Autoconclusiva]