Re: Aberdeen

E lei sembra cavarsela egregiamente tra i fornelli.
Mi è sempre piaciuto cucinare.
Sono uno di quegli uomini del "Devo saper fare tutto per essere preparato ad ogni evenienza ed emergenza".
Che poi è anche un concetto tipicamente militare...
... È qui da molto?
Abbastanza da farmi venire un certo languorino.
Allora cosa sta aspettando?
Prenda pure posto, metto a tavola tutto e la raggiungo!
Affabile, sereno, sicuro e tranquillo nell'avere la situazione completamente sotto controllo.
Nella tasca del pantalone aveva una cartina in scala disegnata nel pomeriggio dove c'era tutto il perimetro della casa con la zona esterna e le camere interne.
Posò infatti quello stesso pezzo di pergamena sulla superficie di legno per non sgualcirlo una volta sedutosi e mise la casseruola al centro tra i due piatti, più l'antipasto.
Aveva pensato praticamente a tutto, anche al vino, ma la donna preferì evitare mettendo in conto la possibilità di perdere lucidità e concentrazione a causa dell'alcol.
Il capitano annuì e sorridendo alla leggere battuta si versò del vino nel bicchiere: sì, lui aveva decisamente bisogno di mandare giù un goccio a prescindere dalla fine del turno o meno.
Molto gentile, ma sono costretta a rifiutare.
L'alcool mi destabilizza, me ne basta davvero poco e in questo frangente credo di dovermi mantenere quanto più lucida possibile.
Ma se lei non è ancora in servizio, può usufruirne quanto le pare...
Deduco intenda continuare a lavorare anche dopo cena.
Credo si sappia regolare perfettamente con le sue forze ma la invito ugualmente a non esagerare.
In teoria sarei ancora in servizio ma a differenza sua, l'alcol lo sopporto bene e un bicchiere sono sicuro che non mi creerà problemi.
Ed effettivamente sarebbe stato solo un bicchiere, poiché dopo sarebbe andato avanti esclusivamente ad acqua, acqua freschissima e purissima, perché teneva molto alla vita della Bennet.
Sapeva di dover rimanere stabile per qualsiasi emergenza ed anche se le possibilità di un attacco notturno erano pressoché nulle, avrebbe fatto la nottata in bianco lo stesso, tanto era abituato nelle missioni.
Una volta constatato che l'antipasto fosse di suo gradimento, così come anche il primo di pesce, Cole le chiese maggiori informazioni sul suo rapporto con il dottor Norrel, curioso di saperne di più.
Certe menti così brillanti e geniali nascondevano sempre sfaccettature delle quali il mondo restava ignaro anche dopo la loro morte, sfaccettature che condividevano solo con persone strette e care, proprio come poteva esserlo la mora seduta davanti a lui.
Penso che per lui rappresentassi la figlia che non aveva mai avuto e credo che sia stato questo, più la convinzione che le mie capacità fossero molto di sopra alla media, ad averlo spinto a prendermi come sua unica allieva.
E' stato un onore per me indescrivibile...
Che tipo era? Intendo vissuto giorno per giorno, fianco a fianco...
Quella fu la domanda che segnò un punto di svolta. Martha forse non si aspettò un quesito simile ed essendosi già aperta molto con lui nel raccontare come si fosse avvicinata al suo Mentore, cominciò ad aggiungere dettagli su dettagli, parlando come se l'avesse rivisto appena il giorno prima, con una nostalgia ed un dolore interiore così forte ed accentuato da far sì che gli occhi le si illuminassero di lacrime e qualcuna di essere colasse anche lungo le guance, catturando l'attenzione del Capitano. Quella donna aveva tantissimo dentro di sé, possedeva un grande tesoro, ovvero il ricordo di quell'uomo che non era stato solo un insegnante ma un padre ed anzi, probabilmente anche qualcosa di più, qualcosa di differente da un padre. Abituato a conoscere certe sfumature nelle espressioni umane, il Sicario comprese facilmente che tipo di sentimento ella avesse davvero vissuto e provato per Heatcliff, non giudicandola affatto, perché a prescindere dall'età l'amore platonico esisteva eccome, lui lo provava per Nylea, differente ma ugualmente tale.
Aveva dalla sua la sicurezza e l'esperienza di una vita, ma invece che imporla la condivideva con chi era più giovane, ascoltando anche i consigli di chi credeva di essere già un adulto...
Nessuno è mai riuscito ad arricchire così tanto la mia anima e la mia mente come lui.
...
... Mi perdoni, è davvero sconveniente mettersi a piangere in una situazione simile.
Quale situazione?
Forse questa è proprio la più indicata.
Scommetto che non apre il suo cuore alla tristezza della perdita da molti anni, miss Bennet.

La ringrazio per avermi permesso di parlarle di lui.
Non lo facevo da molto tempo...
Ed io la ringrazio di avermi reso partecipe di questo lato così intimo del suo essere.
Un lato estremamente bello, se mi concede un complimento sincero.
Se nel corso delle prossime ore che ci vedranno a contatto le farà piacere riprendere il discorso, sarò ben felice di ascoltarla ancora e con interesse.
Sorrise leggermente, passandole un fazzoletto con il fare di un uomo tanto in confidenza, altro che un protettore che stava lì esclusivamente per assicurarsi la sua incolumità.
Non sapeva essere freddo, Cole Darksteel, era un individuo con un cuore molto grande e caldo, un cuore forte, temprato da tanti sacrifici e sofferenze ma che non aveva mai dimenticato cos'era l'amore.
Ma non l'amore inteso come il sentimento provato per una donna, bensì l'amore inteso come affetto e vicinanza umana, spirituale, una vicinanza che spesso e volentieri nel suo lavoro gli aveva permesso di arrivare alla mente del prossimo e così farlo desistere dal combinare l'ennesima sciocchezza, l'ennesimo guaio, l'ennesimo male. Tuttavia non gli sembrò affatto giusto metterla in imbarazzo, per questo accettò volentieri di cambiare argomento di conversazione e concentrarsi su altro, come ad esempio la sua attitudine alla cucina.
La sua insalata di polipo è davvero buonissima!
Dovrei chiederle di dare la ricetta al mio elfo domestico, sarei in grado di fargliela preparare ogni giorno...
Mi ricordi di scrivergliela prima di andare via.
Le lascerò un piacevole ricordo di me che le resterà per sempre!
Occhiolino.
Dove ha imparato a cucinare?
Da giovane sono stato in cura presso un rinomato Erbologo, Franz Herbert, precisamente dieci anni or sono, a 23 anni.
Così adesso la Bennet avrebbe anche saputo l'età precisa del Capitano dei Sicari.
Nella sua clinica specialistica ho affrontato un lungo periodo di degenza all'interno del quale ho svolto esami e iniezioni.
La ia costituzione era preoccupante, ebbene sì, adesso mi vede con questa stazza ma allora ero davvero rachitico per dei problemi di assimilazione delle proteine.
Al tempo il dottore aveva in cura anche una signora per un male differente e questa signora era una vera patita di cucina, mi sembra pure che avesse conseguito dei premi nel mondo babbano.
Beh, non avendo nulla di meglio da fare le chiese qualche lezione e lei fu ben felice di spiegarmi un sacco di trucchi, chiedendo anche di poter usare la cucina della clinica.
Sono state otto settimane davvero sensazionali e sorprendenti e una volta uscito di lì ero pronto a sapermela cavare benissimo da solo ai fornelli.
Poi il resto ovviamente lo hanno fatto gli anni e l'esperienza, ma in sostanza la mia passione è nata in questo modo.
Venni a sapere qualche mese dopo che purtroppo la signora non ce l'aveva fatta a superare il male che la affliggeva e il dottor Herbert mi consegnò un libro di cucina scritto a mano, da lei.
Pareva che avesse dato disposizioni di regalarmelo in caso di dipartita improvvisa... Lo custodisco gelosamente, è una specie di grande tesoro!
Ne parlò con malcelato sentimentalismo, mentre mangiava il risotto e terminava di bere il vino, versandosi poi appunto l'acqua, cosa che fece anche con Martha.
E così ha una sorella.
Il rapporto con lei invece com'è?
Siete simili oppure è il classico caso della completa differenza che non permette quasi di riconoscervi come parenti?
Mi è sempre piaciuto cucinare.
Sono uno di quegli uomini del "Devo saper fare tutto per essere preparato ad ogni evenienza ed emergenza".
Che poi è anche un concetto tipicamente militare...
... È qui da molto?
Abbastanza da farmi venire un certo languorino.
Allora cosa sta aspettando?
Prenda pure posto, metto a tavola tutto e la raggiungo!
Affabile, sereno, sicuro e tranquillo nell'avere la situazione completamente sotto controllo.
Nella tasca del pantalone aveva una cartina in scala disegnata nel pomeriggio dove c'era tutto il perimetro della casa con la zona esterna e le camere interne.
Posò infatti quello stesso pezzo di pergamena sulla superficie di legno per non sgualcirlo una volta sedutosi e mise la casseruola al centro tra i due piatti, più l'antipasto.
Aveva pensato praticamente a tutto, anche al vino, ma la donna preferì evitare mettendo in conto la possibilità di perdere lucidità e concentrazione a causa dell'alcol.
Il capitano annuì e sorridendo alla leggere battuta si versò del vino nel bicchiere: sì, lui aveva decisamente bisogno di mandare giù un goccio a prescindere dalla fine del turno o meno.
Molto gentile, ma sono costretta a rifiutare.
L'alcool mi destabilizza, me ne basta davvero poco e in questo frangente credo di dovermi mantenere quanto più lucida possibile.
Ma se lei non è ancora in servizio, può usufruirne quanto le pare...
Deduco intenda continuare a lavorare anche dopo cena.
Credo si sappia regolare perfettamente con le sue forze ma la invito ugualmente a non esagerare.
In teoria sarei ancora in servizio ma a differenza sua, l'alcol lo sopporto bene e un bicchiere sono sicuro che non mi creerà problemi.
Ed effettivamente sarebbe stato solo un bicchiere, poiché dopo sarebbe andato avanti esclusivamente ad acqua, acqua freschissima e purissima, perché teneva molto alla vita della Bennet.
Sapeva di dover rimanere stabile per qualsiasi emergenza ed anche se le possibilità di un attacco notturno erano pressoché nulle, avrebbe fatto la nottata in bianco lo stesso, tanto era abituato nelle missioni.
Una volta constatato che l'antipasto fosse di suo gradimento, così come anche il primo di pesce, Cole le chiese maggiori informazioni sul suo rapporto con il dottor Norrel, curioso di saperne di più.
Certe menti così brillanti e geniali nascondevano sempre sfaccettature delle quali il mondo restava ignaro anche dopo la loro morte, sfaccettature che condividevano solo con persone strette e care, proprio come poteva esserlo la mora seduta davanti a lui.
Penso che per lui rappresentassi la figlia che non aveva mai avuto e credo che sia stato questo, più la convinzione che le mie capacità fossero molto di sopra alla media, ad averlo spinto a prendermi come sua unica allieva.
E' stato un onore per me indescrivibile...
Che tipo era? Intendo vissuto giorno per giorno, fianco a fianco...
Quella fu la domanda che segnò un punto di svolta. Martha forse non si aspettò un quesito simile ed essendosi già aperta molto con lui nel raccontare come si fosse avvicinata al suo Mentore, cominciò ad aggiungere dettagli su dettagli, parlando come se l'avesse rivisto appena il giorno prima, con una nostalgia ed un dolore interiore così forte ed accentuato da far sì che gli occhi le si illuminassero di lacrime e qualcuna di essere colasse anche lungo le guance, catturando l'attenzione del Capitano. Quella donna aveva tantissimo dentro di sé, possedeva un grande tesoro, ovvero il ricordo di quell'uomo che non era stato solo un insegnante ma un padre ed anzi, probabilmente anche qualcosa di più, qualcosa di differente da un padre. Abituato a conoscere certe sfumature nelle espressioni umane, il Sicario comprese facilmente che tipo di sentimento ella avesse davvero vissuto e provato per Heatcliff, non giudicandola affatto, perché a prescindere dall'età l'amore platonico esisteva eccome, lui lo provava per Nylea, differente ma ugualmente tale.
Aveva dalla sua la sicurezza e l'esperienza di una vita, ma invece che imporla la condivideva con chi era più giovane, ascoltando anche i consigli di chi credeva di essere già un adulto...
Nessuno è mai riuscito ad arricchire così tanto la mia anima e la mia mente come lui.
...
... Mi perdoni, è davvero sconveniente mettersi a piangere in una situazione simile.
Quale situazione?
Forse questa è proprio la più indicata.
Scommetto che non apre il suo cuore alla tristezza della perdita da molti anni, miss Bennet.

La ringrazio per avermi permesso di parlarle di lui.
Non lo facevo da molto tempo...
Ed io la ringrazio di avermi reso partecipe di questo lato così intimo del suo essere.
Un lato estremamente bello, se mi concede un complimento sincero.
Se nel corso delle prossime ore che ci vedranno a contatto le farà piacere riprendere il discorso, sarò ben felice di ascoltarla ancora e con interesse.
Sorrise leggermente, passandole un fazzoletto con il fare di un uomo tanto in confidenza, altro che un protettore che stava lì esclusivamente per assicurarsi la sua incolumità.
Non sapeva essere freddo, Cole Darksteel, era un individuo con un cuore molto grande e caldo, un cuore forte, temprato da tanti sacrifici e sofferenze ma che non aveva mai dimenticato cos'era l'amore.
Ma non l'amore inteso come il sentimento provato per una donna, bensì l'amore inteso come affetto e vicinanza umana, spirituale, una vicinanza che spesso e volentieri nel suo lavoro gli aveva permesso di arrivare alla mente del prossimo e così farlo desistere dal combinare l'ennesima sciocchezza, l'ennesimo guaio, l'ennesimo male. Tuttavia non gli sembrò affatto giusto metterla in imbarazzo, per questo accettò volentieri di cambiare argomento di conversazione e concentrarsi su altro, come ad esempio la sua attitudine alla cucina.
La sua insalata di polipo è davvero buonissima!
Dovrei chiederle di dare la ricetta al mio elfo domestico, sarei in grado di fargliela preparare ogni giorno...
Mi ricordi di scrivergliela prima di andare via.
Le lascerò un piacevole ricordo di me che le resterà per sempre!
Occhiolino.
Dove ha imparato a cucinare?
Da giovane sono stato in cura presso un rinomato Erbologo, Franz Herbert, precisamente dieci anni or sono, a 23 anni.
Così adesso la Bennet avrebbe anche saputo l'età precisa del Capitano dei Sicari.
Nella sua clinica specialistica ho affrontato un lungo periodo di degenza all'interno del quale ho svolto esami e iniezioni.
La ia costituzione era preoccupante, ebbene sì, adesso mi vede con questa stazza ma allora ero davvero rachitico per dei problemi di assimilazione delle proteine.
Al tempo il dottore aveva in cura anche una signora per un male differente e questa signora era una vera patita di cucina, mi sembra pure che avesse conseguito dei premi nel mondo babbano.
Beh, non avendo nulla di meglio da fare le chiese qualche lezione e lei fu ben felice di spiegarmi un sacco di trucchi, chiedendo anche di poter usare la cucina della clinica.
Sono state otto settimane davvero sensazionali e sorprendenti e una volta uscito di lì ero pronto a sapermela cavare benissimo da solo ai fornelli.
Poi il resto ovviamente lo hanno fatto gli anni e l'esperienza, ma in sostanza la mia passione è nata in questo modo.
Venni a sapere qualche mese dopo che purtroppo la signora non ce l'aveva fatta a superare il male che la affliggeva e il dottor Herbert mi consegnò un libro di cucina scritto a mano, da lei.
Pareva che avesse dato disposizioni di regalarmelo in caso di dipartita improvvisa... Lo custodisco gelosamente, è una specie di grande tesoro!
Ne parlò con malcelato sentimentalismo, mentre mangiava il risotto e terminava di bere il vino, versandosi poi appunto l'acqua, cosa che fece anche con Martha.
E così ha una sorella.
Il rapporto con lei invece com'è?
Siete simili oppure è il classico caso della completa differenza che non permette quasi di riconoscervi come parenti?