Nemmeno io ero felice di doverlo seguire, ma anche per me la sua offerta sembrava un male minore all'unica alternativa che mi è sempre stata data.
Tezzereth, a modo suo, aveva fatto a molti un'offerta convincente e vantaggiosa, Marcus in primis... per sua sfortuna, tuttavia, la morte di Ivan Drago aveva cambiato le carte in tavola, facendo sì che la stessa offerta Azhad la ricevesse dal Supremo in carica. E, tra i due, l'uomo preferiva di gran lunga il secondo al primo.
Inoltre, salvare i traditori e lasciare che Al Shamshir pagasse per la sua sete di potere aveva permesso al Ragno Tessitore di ottenere la riconoscenza di coloro che non aveva rovinato, omettendo la verità... e questo gli aveva dato automaticamente la possibilità di richiedere dei favori, come quello che aveva spinto Chandra a lasciare libera Beatriz.
Le aveva promesso, tempo prima, che sarebbe riuscito a regalarle un nuovo inizio, l'opportunità di allontanarsi dalla Setta e dimenticare buona parte della propria vita per ricominciare in qualsiasi modo ella avesse voluto, come una donna qualsiasi: una donna capace di amare, di ridere, di provare emozioni senza sentirsi debole, vulnerabile.
Ma donarle tutto ciò, lo sapeva bene, sarebbe equivalso a dirle addio, e per sempre: non sarebbe mai stato così folle da avvicinarla di nuovo, se si fosse allontanata per sempre da quel mondo, sarebbe stato come farle una cattiveria... e se aveva fatto tutto ciò, era soprattutto per il suo bene.
Tuttavia, Azhad non era un santo, né di certo un buono: e così, un po' perché gli sembrava giusto lasciarla libera di scegliere tra più di un'opzione, ed un po' perché in quanto se stesso era fondamentalmente egoista, l'uomo lasciò intendere che c'era un'altra possibilità oltre che quella di dimenticare... ovvero combattere.
Combattere contro la Setta, contro coloro che le avevano rovinato la vita, al suo fianco.
Che cosa hai in mente per l'esattezza?
Lo sguardo della Schtauffen, Marcus lo vedeva chiaramente, era davvero interessato: era come quando si era mosso per incontrare i traditori tra i Dodici per convincerli a passare dalla parte di Tezzereth, solo che questa volta non avrebbe cercato di tirare acqua al proprio mulino.
Non troppo, almeno.
Formare un esercito. - la voce assunse una sfumatura determinata e decisa, quando lo disse, colorando le parole con una forza diversa dalla solita pacatezza, quasi completamente piatta e controllata, del suo tono - Io agirò dall'interno, soprattutto ora che faccio parte dei Dodici, ma avrò bisogno di persone all'esterno, individui che la Setta non riesca ad individuare... ombre.
Gli occhi brillavano anche a lui, e dalle sue parole si capiva molto bene una cosa: quelle non erano frasi gettate al vento, ma un piano ben congegnato e ponderato nel corso del tempo.
Riunirò le Aberrazioni, e chiederò loro di aderire alla causa: distruggere l'Organizzazione è impensabile, ma ostacolarla in ogni modo possibile... questo è fattibile, con le persone giuste ed il giusto tempismo.
Tra non molto, in effetti, il povero Alejandro ci lascerà, e con lui moriranno anche tutte le ricerche legate alla creazione dei MezziDraghi: un bel colpo per i vertici della Setta, non sei d'accordo? - Sly sarebbe di sicuro stato d'accordo. Per quanto riguardava lo scienziato pazzo, doveva solo trovare il sicario perfetto a cui affidare un compito simile, ed era fiducioso che ci sarebbe riuscito in breve tempo - Il Supremo arriverà al punto da non sapere più contro chi prendersela, e questo la renderà ancora più paranoica e vulnerabile: ho intenzione di avvalermi di tutto l'aiuto possibile, e puoi star certa che non sono pochi i Mangiamorte pronti a combattere con e per me, all'occorrenza.
Anche perché, e questo non era poco, la Bergman era sempre rimasta bella comoda al vertice, e così i Dodici... mentre lui si era sporcato le mani, aveva girato per i corridoi sotterranei di Azkaban allenando Mangiamorte, costruendo con loro un rapporto diretto che, se necessario, avrebbe potuto fare la differenza.
Per ciò che ti riguarda... se accettassi di combattere al mio fianco fingeremmo di cancellarti la memoria, così da non destare sospetti: ti troverei un lavoro tra i Sicari, al Ministero, dove le tue doti da Mangiamorte sarebbero sicuramente apprezzate e nessuno potrebbe mai sospettare di te. Fingeresti di vivere una vita normale, costruendoti delle amicizie solide e un'esistenza serena, ma in segreto combatteresti coloro che hanno condizionato la tua vita fino a quel momento.
Ce la vedeva come Sicaria, con le capacità di cui disponeva; inoltre, proprio un'Aberrazione lavorava al Ministero, e tenersi d'occhio a vicenda non sarebbe certamente stato un male.
Se vorrai dimenticare, comunque, ti farò credere lo stesso di essere una Sicaria, lo trovo il compito più adatto a te; tuttavia avresti davvero l'esistenza serena di cui parlavamo prima, lontana dalla Setta, dalla lotta contro di essa... lontano da me.
Prese fiato, voltandosi nuovamente a guardare il Sole al di là della finestra: si passò una mano sul volto, sospirando impercettibilmente.
Inizialmente volevo obliviarti e basta, così da farti vivere la vita che meritavi senza ostacoli: volevo sparire, e limitarmi ad osservarti da lontano di tanto in tanto, per assicurarmi che stessi bene.
Ma due cose mi hanno spinto a farti presente anche questa possibilità: la prima è stata la consapevolezza di non poterti... anzi, di non volerti imporre nulla; hai passato la tua vita a seguire strade che altri avevano scelto per te, è ora di cambiare.
La seconda...
Si permise un sorriso lieve, quasi prendendosi in giro da solo per ciò che stava per dire - parole che, tuttavia, riflettevano la verità - mentre si voltava verso di lei per guardarla molto seriamente.
... è che non voglio dirti addio.
Voglio averti al mio fianco, per quanto egoista possa essere.