Re: Ministero della Magia - Quinto Livello
Inviato: 27/06/2018, 22:37
Lei... Vorrebbe darmi... dei soldi... per una targa... di cartone?
Beh è come per i pittori no?
Cioè... Non sto dando i soldi per la tela o la tempera ma per l'arte di chi ha fatto il quadro!
Quindi tu in quanto artista di targhe sei meritevole di un compenso!
Ne aveva conosciute poche di persone buone nella sua vita. Suo cugino Tristan era un amore, si prendeva cura di lei e l'aiutava sempre nei limiti delle proprie possibilità quando ad Élise serviva una spalla su cui piangere o semplicemente una persona amica.
Ma Axell, in quanto a bontà, dolcezza e generosità lo batteva. Sembrava di parlare non un uomo vicino ai trenta, ma con un bambino che aveva conservato, nonostante l'avanzare dell'età, la propria infantile innocenza, la propria purezza, il potere di vedere attraverso occhi non disincantati dalla vita.
Era straordinario e al tempo stesso molto molto avvilente per la Martel. Perché si rese finalmente conto che non poteva ingannare una persona simile, spingendolo ad assumerla quando lei non era assolutamente in grado di fare ciò che lui aveva chiesto. Non si meritava di aver incontrato lei sulla propria strada e quindi l'unica cosa che le restava da fare era spiegargli tutta la verità, congedarlo e iniziare a chiudere le sue cose in uno scatolone.
Le veniva anche da piangere, perché aveva fallito, perché aveva dedicato dieci e passa anni della sua vita dietro un lavoro in perenne insoddisfazione, che la lasciava con poco e niente in tasca, che la deprimeva, che la affossava. Di suo lei non era una leonessa, anzi -il suo Patronus, figurarsi, era una pecora!- ma i genitori, i colleghi ed anche l'ex fidanzato ci si erano messi d'impegno per toglierle ogni briciolo di fiducia in sé stessa e nelle proprie capacità, affossandola dentro la pozza di fango dove si era gettata da sola.
Questo Axell lo aveva capito, ma a convincerlo del tutto a tirarla fuori da lì fu l'arrivo di uno dei MagiAvvocati che lavoravano accanto all'ufficio della piccola donnina, il quale si presentò a lei con il chiaro intento di schernirla.
Ehi "Causapersa", mi raccomando non prendertela troppo comoda.
Il mio arredatore di interni aspetta da un mese che tu te ne vada per cominciare a progettare i lavori.
Sai, ho avuto il permesso dalla commissione interna per allargare il mio studio sfondando la parete del tuo.
L'importante è che non mi porti sfortuna!
Nessuno lo voleva per superstizione, ma a me che importa, almeno sto più comodo!
Oltre al danno anche la beffa. Non soltanto tutti la credevano incapace, ma adesso anche una iettatrice. Quando si diceva insomma che non c'era limite al peggio. Era talmente giù di morale la Martel, che nemmeno si degnò di reagire a quella che era soltanto l'ennesima provocazione ed insulto nei suoi confronti. Annuì, a testa bassa, pronta a continuare nel riporre via le sue cose, quando la voce del Cartwight si erse in sua difesa come l'annunciazione di un angelo disceso dal cielo, facendo risplendere e brillare quell'ufficio di purissima luce bianca salvifica.
Non deve prendersela con comodo no, anche perché pure il suo, di arredatore di interni, la sta aspettando da una settimana!
Il mio... cosa?
... Mh? Scusi ma lei non è...
Axell Cartwright.
Wow!
Sono un suo grande ammiratore!
Mi chiamo Rodney Forbes, è un immenso onore!
Cosa ci fa qui però?
Cercava un legale per caso?
Nel caso sarei a sua completa disposizione!
Anche gratis!
No no, la ringrazio, ma ho assunto la Dottoressa Martel già da qualche giorno ed oggi ero passato a comunicarle che potrà cominciare a lavorare da Lunedì.
Mr. Cartwright!
M-ma lei ne è proprio...
Ma lei è proprio sicuro della sua scelta, forse non sa...
Del suo soprannome, quello che ho sentito poco fa da lei, cog****e testa di c***o che non è altro?
HIIIIIIIIIII.... Adesso lo ammazza, lo picchia a sangue....
L'istinto fu quello di mettere due mani a coprire il viso, sperando di non vedere il giocatore di Quidditch che picchiava brutalmente il suo collega MagiAvvocato. Se lo meritava, su quello non c'erano dubbi, ma la Martel era piuttosto sensibile di fronte alla violenza ed inoltre il Cartwright dava l'aria di uno che i pugni era abituato a tirarli.
Per fortuna, i tempi delle risse erano -forse- finiti, ma questo non significava certo che Axell, di fronte a qualche ingiustizia, fosse deciso a voltarsi dall'altra parte e fare finta di niente. Era rimasto colpito dalla sincerità di Élise e voleva ripagare quella sincerità offrendole nuovamente quel posto di lavoro, nonostante tutto quello che si diceva sul conto della biondina.
Sì lo so perfettamente e non mi interessa, perché sono certo che la Dottoressa Martel saprà svolgere un lavoro magnifico!
È ovvio che le cose le vadano male con un ambiente così pessimo, anche io i primi tempi quando giocavo in squadre con giocatori sbruffoni, non riuscivo a dare il massimo.
... Di sicuro quando sarà per conto proprio, nel suo ufficio privato, col frigobar e la macchina caffetteria a portata di mano, lavorerà come si deve.
Un ufficio privato? Ma per cosa esattamente, non capisco!?
Si dia il caso che la Dottoressa Martel sarà la mia nuova MagiAvvocatessa della Squadra, quindi mia dipendente legale privata a tutti gli effetti.
Intende la MAgiAvvocatessa dei "Gods of the Arena"?!
Assolutamente sì e se non ci crede, la invito a seguire la conferenza stampa di Lunedì pomeriggio.
Ora se non le dispiace, le chiederei di andarsene perché stavo dando le ultime disposizioni alla Dottoressa.
Può dire al suo arredatore di interni che da domani potrà agire liberamente come vuole.
... Arrivederci.
La biondina non riusciva a credere a quello a cui aveva assistito. Se lo era solo immaginato che Axell Cartwright, il famoso giocatore di Quidditch, l'avesse appena assunta, a discapito di tutto quello che gli avevano detto sul suo conto? Stava unicamente sognando di averlo visto prendere le sue difese di fronte a Forbes, un collega piuttosto stronzo -stronzo si può dire, vero?- che l'aveva sempre presa in giro e sbeffeggiata, sia fuori che dentro l'aula di un tribunale? Era Venerdì 13 e lei aveva appena ricevuto la più grande botta di culo della sua intera esistenza. Doveva esserci qualche inghippo sotto, doveva esserci una falla, ma non riusciva a trovarla, nemmeno sforzandocisi.
Sbatté più volte le palpebre sopra quegli occhioni da cerbiatta, azzurri come il cielo, che ora fissavano un po' spaesati, un po' commossi, un po' adoranti il suo nuovo datore di lavoro.
Mr. Cartwright...
In tanti si sarebbero venduti proprio come ha fatto quello lì.
Ma io non cerco un MagiAvvocato in quella maniera.
Io voglio intanto una persona onesta e lei lo è, altrimenti non avrebbe rifiutato l'incarico.
Ma... ma io...
Lo vide posare l'assegno sulla scrivania, quello stesso assegno che poco prima aveva rifiutato, evitandosi di prendere in giro il giocatore di Quidditch. Be', adesso quel giocatore voleva lei e dal suo sguardo la bionda comprese che non avrebbe mai potuto opporgli un rifiuto, perché sarebbe stato del tutto inutile.
Le ordino di comprare un vestiario adatto alla conferenza stampa e prepararsi alla più impegnativa avventura della sua carriera, intesi?
... Sì... Sì, Mr. Cartwright!
Solo qualche attimo di silenzio e poi il consenso, pieno e totale, da parte della mezza francese, che avrebbe volentieri abbracciato il Cartwright per quel gesto di poco conto forse per lui, anche rischioso, ma importantissimo per lei. Cercò di asciugarsi le lacrime di commozione, prendendo in mano l'assegno, ancora totalmente incredula. Erano un sacco di soldi, ne sarebbero avanzati un sacco perché certo non aveva l'intenzione di spenderli tutti. Nemmeno volendo ci sarebbe riuscita, ma avrebbe fatto di tutto per essere degna della fiducia di Axell, anche se questo avesse significato supplicare e fare da schiava al cugino Edward per aiutarla. Ora che le stavano dando quella seconda opportunità, non se la sarebbe lasciata sfuggire dalle mani.
Posso... Posso abbracciarla?
Chiese con timidezza, aspettando il -sicuro- assenso da parte del ragazzone per circondargli... la vita? La schiena? Ma si poteva far circondare davvero? Insomma, posò le sua mani dietro la schiena del giocatore, stringendo poco perché lei era esile e di sicuro non sarebbe riuscita a imprimere troppa forza in quell'abbraccio. Quel bisogno di affetto non era molto professionale da parte della Martel, ma per una volta le si poteva concedere uno slancio emotivo a fronte di una notizia tanto bella come quella no?
Inoltre, a parte il cugino, non abbracciava un uomo dall'era della preistoria e non è che questa cosa le dispiacesse poi tanto!
Allora ci vediamo Lunedì, Mr Cartwright.
Io... Le prometto che non la farò mai pentire della fiducia che mi ha dato!
Mi mandi pure tutto quello che c'è da sapere per farle vincere la causa, fogli, testimonianze, clausole del suo vecchio contratto, voglio tutto e voglio mettermi subito all'opera!
... Oh e naturalmente la targhetta le arriverà quanto prima possibile, di cartone come la mia, senza ulteriori pagamenti.
Lei non si rende conto di essere un angelo... Mi sta salvando da una situazione veramente disperata...
... Grazie...
Beh è come per i pittori no?
Cioè... Non sto dando i soldi per la tela o la tempera ma per l'arte di chi ha fatto il quadro!
Quindi tu in quanto artista di targhe sei meritevole di un compenso!
Ne aveva conosciute poche di persone buone nella sua vita. Suo cugino Tristan era un amore, si prendeva cura di lei e l'aiutava sempre nei limiti delle proprie possibilità quando ad Élise serviva una spalla su cui piangere o semplicemente una persona amica.
Ma Axell, in quanto a bontà, dolcezza e generosità lo batteva. Sembrava di parlare non un uomo vicino ai trenta, ma con un bambino che aveva conservato, nonostante l'avanzare dell'età, la propria infantile innocenza, la propria purezza, il potere di vedere attraverso occhi non disincantati dalla vita.
Era straordinario e al tempo stesso molto molto avvilente per la Martel. Perché si rese finalmente conto che non poteva ingannare una persona simile, spingendolo ad assumerla quando lei non era assolutamente in grado di fare ciò che lui aveva chiesto. Non si meritava di aver incontrato lei sulla propria strada e quindi l'unica cosa che le restava da fare era spiegargli tutta la verità, congedarlo e iniziare a chiudere le sue cose in uno scatolone.
Le veniva anche da piangere, perché aveva fallito, perché aveva dedicato dieci e passa anni della sua vita dietro un lavoro in perenne insoddisfazione, che la lasciava con poco e niente in tasca, che la deprimeva, che la affossava. Di suo lei non era una leonessa, anzi -il suo Patronus, figurarsi, era una pecora!- ma i genitori, i colleghi ed anche l'ex fidanzato ci si erano messi d'impegno per toglierle ogni briciolo di fiducia in sé stessa e nelle proprie capacità, affossandola dentro la pozza di fango dove si era gettata da sola.
Questo Axell lo aveva capito, ma a convincerlo del tutto a tirarla fuori da lì fu l'arrivo di uno dei MagiAvvocati che lavoravano accanto all'ufficio della piccola donnina, il quale si presentò a lei con il chiaro intento di schernirla.
Ehi "Causapersa", mi raccomando non prendertela troppo comoda.
Il mio arredatore di interni aspetta da un mese che tu te ne vada per cominciare a progettare i lavori.
Sai, ho avuto il permesso dalla commissione interna per allargare il mio studio sfondando la parete del tuo.
L'importante è che non mi porti sfortuna!
Nessuno lo voleva per superstizione, ma a me che importa, almeno sto più comodo!
Oltre al danno anche la beffa. Non soltanto tutti la credevano incapace, ma adesso anche una iettatrice. Quando si diceva insomma che non c'era limite al peggio. Era talmente giù di morale la Martel, che nemmeno si degnò di reagire a quella che era soltanto l'ennesima provocazione ed insulto nei suoi confronti. Annuì, a testa bassa, pronta a continuare nel riporre via le sue cose, quando la voce del Cartwight si erse in sua difesa come l'annunciazione di un angelo disceso dal cielo, facendo risplendere e brillare quell'ufficio di purissima luce bianca salvifica.
Non deve prendersela con comodo no, anche perché pure il suo, di arredatore di interni, la sta aspettando da una settimana!
Il mio... cosa?
... Mh? Scusi ma lei non è...
Axell Cartwright.
Wow!
Sono un suo grande ammiratore!
Mi chiamo Rodney Forbes, è un immenso onore!
Cosa ci fa qui però?
Cercava un legale per caso?
Nel caso sarei a sua completa disposizione!
Anche gratis!
No no, la ringrazio, ma ho assunto la Dottoressa Martel già da qualche giorno ed oggi ero passato a comunicarle che potrà cominciare a lavorare da Lunedì.
Mr. Cartwright!
M-ma lei ne è proprio...
Ma lei è proprio sicuro della sua scelta, forse non sa...
Del suo soprannome, quello che ho sentito poco fa da lei, cog****e testa di c***o che non è altro?
HIIIIIIIIIII.... Adesso lo ammazza, lo picchia a sangue....
L'istinto fu quello di mettere due mani a coprire il viso, sperando di non vedere il giocatore di Quidditch che picchiava brutalmente il suo collega MagiAvvocato. Se lo meritava, su quello non c'erano dubbi, ma la Martel era piuttosto sensibile di fronte alla violenza ed inoltre il Cartwright dava l'aria di uno che i pugni era abituato a tirarli.
Per fortuna, i tempi delle risse erano -forse- finiti, ma questo non significava certo che Axell, di fronte a qualche ingiustizia, fosse deciso a voltarsi dall'altra parte e fare finta di niente. Era rimasto colpito dalla sincerità di Élise e voleva ripagare quella sincerità offrendole nuovamente quel posto di lavoro, nonostante tutto quello che si diceva sul conto della biondina.
Sì lo so perfettamente e non mi interessa, perché sono certo che la Dottoressa Martel saprà svolgere un lavoro magnifico!
È ovvio che le cose le vadano male con un ambiente così pessimo, anche io i primi tempi quando giocavo in squadre con giocatori sbruffoni, non riuscivo a dare il massimo.
... Di sicuro quando sarà per conto proprio, nel suo ufficio privato, col frigobar e la macchina caffetteria a portata di mano, lavorerà come si deve.
Un ufficio privato? Ma per cosa esattamente, non capisco!?
Si dia il caso che la Dottoressa Martel sarà la mia nuova MagiAvvocatessa della Squadra, quindi mia dipendente legale privata a tutti gli effetti.
Intende la MAgiAvvocatessa dei "Gods of the Arena"?!
Assolutamente sì e se non ci crede, la invito a seguire la conferenza stampa di Lunedì pomeriggio.
Ora se non le dispiace, le chiederei di andarsene perché stavo dando le ultime disposizioni alla Dottoressa.
Può dire al suo arredatore di interni che da domani potrà agire liberamente come vuole.
... Arrivederci.
La biondina non riusciva a credere a quello a cui aveva assistito. Se lo era solo immaginato che Axell Cartwright, il famoso giocatore di Quidditch, l'avesse appena assunta, a discapito di tutto quello che gli avevano detto sul suo conto? Stava unicamente sognando di averlo visto prendere le sue difese di fronte a Forbes, un collega piuttosto stronzo -stronzo si può dire, vero?- che l'aveva sempre presa in giro e sbeffeggiata, sia fuori che dentro l'aula di un tribunale? Era Venerdì 13 e lei aveva appena ricevuto la più grande botta di culo della sua intera esistenza. Doveva esserci qualche inghippo sotto, doveva esserci una falla, ma non riusciva a trovarla, nemmeno sforzandocisi.
Sbatté più volte le palpebre sopra quegli occhioni da cerbiatta, azzurri come il cielo, che ora fissavano un po' spaesati, un po' commossi, un po' adoranti il suo nuovo datore di lavoro.
Mr. Cartwright...
In tanti si sarebbero venduti proprio come ha fatto quello lì.
Ma io non cerco un MagiAvvocato in quella maniera.
Io voglio intanto una persona onesta e lei lo è, altrimenti non avrebbe rifiutato l'incarico.
Ma... ma io...
Lo vide posare l'assegno sulla scrivania, quello stesso assegno che poco prima aveva rifiutato, evitandosi di prendere in giro il giocatore di Quidditch. Be', adesso quel giocatore voleva lei e dal suo sguardo la bionda comprese che non avrebbe mai potuto opporgli un rifiuto, perché sarebbe stato del tutto inutile.
Le ordino di comprare un vestiario adatto alla conferenza stampa e prepararsi alla più impegnativa avventura della sua carriera, intesi?
... Sì... Sì, Mr. Cartwright!
Solo qualche attimo di silenzio e poi il consenso, pieno e totale, da parte della mezza francese, che avrebbe volentieri abbracciato il Cartwright per quel gesto di poco conto forse per lui, anche rischioso, ma importantissimo per lei. Cercò di asciugarsi le lacrime di commozione, prendendo in mano l'assegno, ancora totalmente incredula. Erano un sacco di soldi, ne sarebbero avanzati un sacco perché certo non aveva l'intenzione di spenderli tutti. Nemmeno volendo ci sarebbe riuscita, ma avrebbe fatto di tutto per essere degna della fiducia di Axell, anche se questo avesse significato supplicare e fare da schiava al cugino Edward per aiutarla. Ora che le stavano dando quella seconda opportunità, non se la sarebbe lasciata sfuggire dalle mani.
Posso... Posso abbracciarla?
Chiese con timidezza, aspettando il -sicuro- assenso da parte del ragazzone per circondargli... la vita? La schiena? Ma si poteva far circondare davvero? Insomma, posò le sua mani dietro la schiena del giocatore, stringendo poco perché lei era esile e di sicuro non sarebbe riuscita a imprimere troppa forza in quell'abbraccio. Quel bisogno di affetto non era molto professionale da parte della Martel, ma per una volta le si poteva concedere uno slancio emotivo a fronte di una notizia tanto bella come quella no?
Inoltre, a parte il cugino, non abbracciava un uomo dall'era della preistoria e non è che questa cosa le dispiacesse poi tanto!
Allora ci vediamo Lunedì, Mr Cartwright.
Io... Le prometto che non la farò mai pentire della fiducia che mi ha dato!
Mi mandi pure tutto quello che c'è da sapere per farle vincere la causa, fogli, testimonianze, clausole del suo vecchio contratto, voglio tutto e voglio mettermi subito all'opera!
... Oh e naturalmente la targhetta le arriverà quanto prima possibile, di cartone come la mia, senza ulteriori pagamenti.
Lei non si rende conto di essere un angelo... Mi sta salvando da una situazione veramente disperata...
... Grazie...