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Nicosia

Messaggioda Cecilia » 12/05/2017, 11:55

A dirla tutta, Haytham non fece troppo ritardo. Cecilia nemmeno si era resa conto del tempo che passava secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, rimanendo fissa in contemplazione di qualcosa che in realtà non esisteva. Forse stava rievocando immagini di quella notte di follia con Grant. Forse stava sudando freddo all'idea di trovarsi di fronte Clovis ed essere costretta a mentirgli. Forse semplicemente era preoccupata per entrambe e per il suo futuro insieme. Per questo motivo, quando il Ravnick apparve finalmente di fronte alla sua visuale, la Bishop parve destarsi da un sogno ad occhi aperti, riprendendo conoscenza e vitalità dietro le iridi di colore chiaro.

Wehilà!
All'appello!


Ah... Sei già qui.
... Credevo che ci avresti messo di più.


Disse, guardando il proprio orologio da polso e constatando che otto minuti di ritardo potevano anche essere accettabili per uno come Haytham. Fossero stati altri tempi ed altri stati d'animo, probabilmente avrebbe attaccato una filippica di otto minuti precisi per spiegargli l'importanza dell'essere puntuali ad un appuntamento. Per il MagiArcheologo non era sicuro che questo non accadesse e forse fu proprio per questo motivo che attaccò subito a dare una spiegazione logica alla Bishop, così che ella non potesse rovinargli la giornata con una delle sue ramanzine trite e ritrite.

Devi proprio scusarmi ma dovevano finire di analizzare una antica anfora religiosa rinvenuta sulle coste del Nicaragua.
I disegni fanno pensare al periodo Kukulun, quando la civiltà magica del posto adorava il Dio Cornuto!


Hai d-detto proprio c-cornuto?

Corna su tutto il corpo, dalla testa alla fine della schiena!
Certo che la moglie Dea doveva essere stata parecchio su di giri eh?!


M-magari aveva le sue buone ragioni!
Cosa possiamo saperne noi di quello che... Insomma che stava provando prima di tradirlo?


Dallo sguardo perplesso del Ravnick, Cecilia comprese di aver appena detto qualcosa di assurdo, fuori dal contesto e che poteva immancabilmente spingere l'amico ad incuriosirsi fin troppo eccessivamente.

Oppure è soltanto una... una sgualdrina preda dei suoi bassi istinti carnali che ha voluto mettergli le corna per chissà quale ragione!
Ahahahaha chi può dirlo!


Si affrettò ad aggiungere, soffocando l'agitazione nel caffé bollente che ovviamente le scottò anche la lingua. Stava sudando freddo, ma si impose di non lasciarsi condizionare troppo dalla vicenda accaduta qualche giorno prima. Ora doveva solo pensare al lavoro, doveva raccontare ad Haytham ciò che era successo e renderlo partecipe della sua condizione. Peccato che il Ravnick sembrasse esserne già al corrente.

Allora... Che cosa racconti di nuovo?
Licenziamento in tronco a parte!
Che scusa si sono inventati per forarti?


Come fai a saperlo?!- rispose di getto, realizzando solo dopo l'ultima frase pronunciata dal MagiArcheologo che, senza volerlo, le scaldò il cuore, aprì in lei un sorriso e la rese di nuovo un po' più sé stessa -... Non tutto quello che hanno detto è falso, ma è stato gonfiato di proposito per far sì che il mio licenziamento fosse certo.

Si vedeva, mentre spiegava l'intera situazione all'amico, che soffriva ancora per quella pesante sconfitta. Hobbes le aveva dato un motivo per reagire prima e più in fretta, ma la ferita non si era ancora del tutto rimarginata in lei. Ci sarebbe voluto tempo e probabilmente il raggiungimento di un obiettivo così tanto alto da oscurare quella macchia al suo onore. Il caro Max aveva contribuito, perlomeno, a rendere la Bishop consapevole dei propri errori, errori che la ragazza espose senza alcuna remora anche davanti ad Haytham, parlandone per la prima volta con qualcuno di esterno alla faccenda. Buttare fuori tutta l'amarezza ed il dolore l'aiutò a stare meglio e gli effetti si vedevano perfettamente su di lui: la pelle riacquistò colore e finalmente le ritornò l'appetito. Ordinò una porzione di French Toast, con sciroppo d'acero e frutta fresca, da accompagnare al suo caffé decaffeinato e macchiato con una goccia di latte.

Immagine


... Ho rischiato di beccarmi una denuncia, ma Hobbes si è messo in mezzo prima che quella mezza calzetta osasse fare qualcosa.
E così adesso sai tutto. Scusami se sei stato l'ultimo a saperlo ma ho dovuto elaborare la notizia prima di sentirmi pronta a condividerla...


No, in verità lui non era l'ultimo. C'era un'altra persona che ancora non sapeva cosa stesse accedendo alla Bishop e, poiché quella persona era il suo fidanzato, la questione era davvero molto grave e seria. Cece si perse a guardare per qualche istante la caffetteria gremita, con la gente che continuava a fare avanti e indietro. Era un laboratorio davvero spettacolare, sul quale si vedeva che Haytham non aveva badato a spese. Per una volta aveva messo da parte la sua avarizia per qualcosa di importante. In un certo senso lo capiva: lei avrebbe fatto esattamente lo stesso.

Ne è valsa la pena, non è vero?
Intendo dire costruire questo laboratorio.
È sempre stato anche il mio sogno. Nella mia mente mi vedevo già insieme ad Alexis a tirare su uno dei Laboratori più all'avanguardia del secolo.
Sarà ancora più difficile ora pensare di reggere il confronto dopo aver visto il tuo e quello di...


Non terminò la frase. Tanto sapeva a quale laboratorio stesse facendo riferimento. Preferì invece seppellirsi nel silenzio, sorseggiando qualche dose di caffé e continuando a mangiare il piatto.
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Messaggioda Haytham » 13/05/2017, 21:26

Corna su tutto il corpo, dalla testa alla fine della schiena!
Certo che la moglie Dea doveva essere stata parecchio su di giri eh?!


M-magari aveva le sue buone ragioni!
Cosa possiamo saperne noi di quello che... Insomma che stava provando prima di tradirlo?


Haytham rimase alcuni istanti in silenzio, osservandola con attenzione ed un sorriso vagamente divertito in faccia.
Non solo non 'era arrabbiata per il ritardo di ben otto minuti (e lui ricordava bene cosa significasse fare certi ritardi con la Bishop) ma inoltre era andata in tilt per... ?
Evidentemente c'era qualcosa che avesse a che fare con la questione tradimenti e compagnia bella, magari proprio a proposito della storia passata del Ravnick.

Oppure è soltanto una... una sgualdrina preda dei suoi bassi istinti carnali che ha voluto mettergli le corna per chissà quale ragione!
Ahahahaha chi può dirlo!


... Cecilia...

La fissò un momento più serio, intensamente, mutando il sorriso in una espressione decisamente più riconoscente a amichevole.

Apprezzo molto il tuo imbarazzo, ma ti posso assicurare che ho superato da un po' la faccenda con Lyra.
Sono andato avanti, quindi non sentirti a disagio nel parlare di certe questioni, tanto le corna mica le hai fatte tu!
Rilassati ok? Comunque ti ringrazio ancora per il tatto, seppur espresso come sempre a modo tutto tuo!


Terminò il tutto con un occhiolino, riprendendo ad essere più scherzoso e burlone come al solito, almeno nel sorriso.

Allora... Che cosa racconti di nuovo?
Licenziamento in tronco a parte!
Che scusa si sono inventati per forarti?


Come fai a saperlo?!

Lo so perché conosco come gira il mondo scientifico magico, cara la mia ex Assistente!
... Quindi hanno detto un bel po' di fesserie immagino.
C'era proprio da aspettarselo...


... Non tutto quello che hanno detto è falso, ma è stato gonfiato di proposito per far sì che il mio licenziamento fosse certo.

Dai su, forza, raccontami tutto!
Se non ho dimenticato qualche altro appuntamento, dovrei avere il resto della mattinata libera!
... Nel senso, ultimamente ne dimentico molti, ma non questo, gli altri, alcuni, qualche giorno fa, giuro!


Esibì il suo sorriso da schiaffi più esemplare, permettendole quindi di cominciare a raccontare e chiacchierare in merito alla questione del licenziamento.
Non fu così difficile intuire volta per volta quali fossero state poi le mosse successive per arrivare a quel punto, peccato che la bionda non avesse provato a tenere di più gli occhi aperti.
Naturalmente l'apporto di Hobbes era stato provvidenziale, ma in futuro, se avesse combinato di nuovo qualcosa del genere, nessuno l'avrebbe salvata in extremis.
Intanto al ragazzo consegnarono un gigantesco frappé al cioccolato con una montagna di panna.
Aveva proprio bisogno di crescere e gli zuccheri erano fondamentali alla crescita!

E così adesso sai tutto.
Scusami se sei stato l'ultimo a saperlo ma ho dovuto elaborare la notizia prima di sentirmi pronta a condividerla...


Tranquilla!
Avevo così tanto da fare qui dentro che forse qualche giorno fa mi avresti trovato troppo impegnato per sentirti...
... Il tuo fidanzato come l'ha presa?


Eh beh, se lui era l'ultimo, a detta proprio della Bishop, voleva dire che Clovis fosse al corrente, giusto?!
Dopo aver ascoltato la relativa risposta, il Ravnick rimase un attimo in silenzio, osservandola mentre si guardava attorno, forse rapita dalla bellezza anche solo della caffetteria.
Quella era la zona di ristoro primaria, oltre alla mensa vera e propria, ma già lì era possibile gustare dei piatti veri e propri, sani e nutrienti, oppure iper calorici.

Immagine

Ne è valsa la pena, non è vero?
Intendo dire costruire questo laboratorio.


Puoi dirlo forte.
Io e Jasper abbiamo pianificato tutto nei minimi dettagli.
Abbiamo trascorso notti in bianco sulle planimetrie e sui progetti.
Volevamo che fosse qualcosa di eccezionale e così è stato.


È sempre stato anche il mio sogno.
Nella mia mente mi vedevo già insieme ad Alexis a tirare su uno dei Laboratori più all'avanguardia del secolo.
Sarà ancora più difficile ora pensare di reggere il confronto dopo aver visto il tuo e quello di...


Andorra? Su su, ripeti con me: Andorra! Vedrai che più lo dirai e prima esorcizzerai il fantasma!
Comunque nessuno ti vieta un giorno di far avverare questo sogno, si parte dal basso per arrivare in alto, no?
Intanto vedi di tornare in carreggiata, poi penserai anche al resto... Fortuna che noi maghi campiamo di più!


Soddisfatto di quell'uscita in grande stile, Haytham terminò con una bella cucchiaiata di panna montana, mandando giù un altro po' di cacao.

Comunque avrei dovuto scommettere che ci fosse Prescott dietro la tua sfortuna.
Quell'uomo è sempre stato una piaga vivente, un po' come la dottoressa Pascal, non per niente è la sua ex moglie!
Se è stato ammesso ad Andorra è perché l'ha voluto lei, figurati, altrimenti starebbe ancora ad insegnare Chimica Magica negli Istituti Privati, pf!


Un po' di insulti all'uomo che aveva contribuito al licenziamento l'avrebbero tirata su di morale, senza ombra di dubbio.

Comunque, tralasciando... Quindi che progetti hai da adesso in poi?
Dì la verità, sei venuta a chiedermi qualche lettera di raccomandazione!?
Posso mandarti in qualche Laboratorio che conosco, oppure se ti va di farti un annetto di Supplenza all'A.G.E.R. come docente di MagiTecnologia Base, posso provare a chiedere!
Tanto Cox è solo un Preside che mette firme, ma le decisioni le delega sempre al Vice ed io con lui ho una solida amicizia!
Per te una buona parola posso anche metterla...
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Messaggioda Cecilia » 14/05/2017, 21:35

La scusa trovata da Haytham per giustificare il suo ritardo davanti alla Bishop rese quest'ultima più nervosa ed agitata. Il Ravnick non poteva sapere che quell'argomento per lei fosse molto delicato, dato che soltanto pochi giorni prima aveva messo le corna al proprio fidanzato. A prescindere dalle motivazioni, Cecilia si sentiva profondamente in colpa e imperdonabile, ma non riusciva ad avere il coraggio di affrontare i sensi di colpa. Era ancora in una fase delicatissima della sua vita e ciò che stava per chiedere al MagiArcheologo non era di certo una cosa semplice. Per fortuna, il ragazzo non collegò il nervosismo della bionda ad una propria esperienza personale, ritrovandosi a sorridere quasi riconoscente e a rassicurarla.

... Cecilia...

C-cosa?
Mh?
Perché mi guardi così?


Apprezzo molto il tuo imbarazzo, ma ti posso assicurare che ho superato da un po' la faccenda con Lyra.

La faccenda con... G-giusto!
Scusami, hai perfettamente ragione, ma sai come sono fatta no?
Iperprotettiva nei tuoi confronti!


Sono andato avanti, quindi non sentirti a disagio nel parlare di certe questioni, tanto le corna mica le hai fatte tu!

E MAI LE FAREI!

Rilassati ok? Comunque ti ringrazio ancora per il tatto, seppur espresso come sempre a modo tutto tuo!

N-non c'è di che!

Disse, alzando la tazza proprio in quel momento per nascondere il disagio provato. Doveva stare molto attenta a quelle sue uscite, rischiava di spiattellare in giro qualcosa che non voleva assolutamente si venisse a sapere. Per fortuna che il discorso andò precisamente dove la Bishop voleva che arrivasse, anche se fu Haytham ad introdurlo e non lei.

Allora... Che cosa racconti di nuovo?
Licenziamento in tronco a parte!
Che scusa si sono inventati per forarti?


Come fai a saperlo?!

Lo so perché conosco come gira il mondo scientifico magico, cara la mia ex Assistente!
... Quindi hanno detto un bel po' di fesserie immagino.
C'era proprio da aspettarselo...


... Non tutto quello che hanno detto è falso, ma è stato gonfiato di proposito per far sì che il mio licenziamento fosse certo.

Dai su, forza, raccontami tutto!
Se non ho dimenticato qualche altro appuntamento, dovrei avere il resto della mattinata libera!


Di quale appuntamento stai parlando?

... Nel senso, ultimamente ne dimentico molti, ma non questo, gli altri, alcuni, qualche giorno fa, giuro!

Il Ravnick era fortunato quel giorno, perché il Mastino Bishop era troppo focalizzata sul motivo della sua visita per decidere di mettersi a sbraitare contro le dimenticanze del MagiArcheologo. Cecilia passò i restanti dieci minuti a spiegargli cosa fosse successo esattamente, rispondendo ad eventuali sue domande e mettendo bene in chiaro come stavano le cose: lei era stata forata ingiustamente, ma non tutte le accuse erano false. Ci teneva ad essere corretta anche grazie a quello che Hobbes le aveva detto, raccontando di quell'incontro sempre ad Haytham, mettendolo pertanto al corrente di tutto. L'unica cosa che per il momento passò sotto silenzio era l'autolicenziamento del suo Vice. Per quello aveva bisogno di più coraggio per parlarne.

E così adesso sai tutto.
Scusami se sei stato l'ultimo a saperlo ma ho dovuto elaborare la notizia prima di sentirmi pronta a condividerla...


Tranquilla!
Avevo così tanto da fare qui dentro che forse qualche giorno fa mi avresti trovato troppo impegnato per sentirti...
... Il tuo fidanzato come l'ha presa?


Lui... Ecco lui... Non l'ha presa...- ammise infine, sconfitta-È fuori per lavoro e sinceramente non mi serve a niente mandargli un gufo. Cosa potrebbe fare standomi lontano? Ho bisogno di lui qui al mio fianco, non in chissà quale posto a fare da guardia del corpo alla Principessa...

Sì, nonostante il tradimento, era ancora triste e arrabbiata perché lui non c'era. Cecilia sapeva mantenere il rancore per un tempo decisamente lungo, in determinati casi anche eterno, per cui era sempre meglio non farla arrabbiare eccessivamente e per questioni importanti. Lasciò che il silenzio calasse fra di loro, perdendosi per qualche istante a fissare il Laboratorio di Haytham e Jasper: per chiedergli la possibilità di essere presa in considerazione per lavorare lì dentro servivano tanta sicurezza in sé e una buona dose di sfacciataggine, visti gli alti livelli raggiunti da quella struttura nel campo della Scienza Magica. Ma la faccia tosta a Cece non mancava, specie quando per lei c'era qualcosa di così tanto importante in gioco come la sua carriera. Un ambizione che non l'avrebbe mai abbandonata, nemmeno dopo il fattaccio accaduto a causa di Prescott.

Ne è valsa la pena, non è vero?
Intendo dire costruire questo laboratorio.


Puoi dirlo forte.
Io e Jasper abbiamo pianificato tutto nei minimi dettagli.
Abbiamo trascorso notti in bianco sulle planimetrie e sui progetti.
Volevamo che fosse qualcosa di eccezionale e così è stato.


È sempre stato anche il mio sogno.
Nella mia mente mi vedevo già insieme ad Alexis a tirare su uno dei Laboratori più all'avanguardia del secolo.
Sarà ancora più difficile ora pensare di reggere il confronto dopo aver visto il tuo e quello di...


Andorra? Su su, ripeti con me: Andorra! Vedrai che più lo dirai e prima esorcizzerai il fantasma!

Sì... Magari quando non ho un coltello a portata di mano, eh?

Comunque nessuno ti vieta un giorno di far avverare questo sogno, si parte dal basso per arrivare in alto, no?
Intanto vedi di tornare in carreggiata, poi penserai anche al resto... Fortuna che noi maghi campiamo di più!


Già fortuna... O purtroppo...

Stava pensando a Prescott in quel momento, a cui augurava una rara forma di calcoli ai testicoli, dolorosissima e meritatissima vista la merdata fatta alla bionda solo per ottenere un posto che, a tutti gli effetti, non gli spettava.

Comunque avrei dovuto scommettere che ci fosse Prescott dietro la tua sfortuna.

... Mh Mh... -disse, cercando di trattenersi dal diventare una scaricatrice di porto ed insultarlo come avrebbe voluto.

Quell'uomo è sempre stato una piaga vivente, un po' come la dottoressa Pascal, non per niente è la sua ex moglie!

Si sono meritati a vicenda...

Se è stato ammesso ad Andorra è perché l'ha voluto lei, figurati, altrimenti starebbe ancora ad insegnare Chimica Magica negli Istituti Privati, pf!

Provo molta pena per i suoi ex-studenti...
Quel... Quel...


Avrebbe potuto piegare la forchetta soltanto con la forza della sua rabbia, ma dato che non doveva fare dimostrazioni di forza Cecilia la rimise al suo posto, evitando di proseguire perché altrimenti avrebbe scandalizzato le orecchie delicate del Ravnick. Inoltre il ragazzo sembrava avere una vera e propria passione per le uscite improvvise, come quella che ebbe poco dopo e che mise nuovamente sull'attenti la bionda. Questa volta però per motivi totalmente diversi.

Comunque, tralasciando... Quindi che progetti hai da adesso in poi?
Dì la verità, sei venuta a chiedermi qualche lettera di raccomandazione!?
Posso mandarti in qualche Laboratorio che conosco, oppure se ti va di farti un annetto di Supplenza all'A.G.E.R. come docente di MagiTecnologia Base, posso provare a chiedere!
Tanto Cox è solo un Preside che mette firme, ma le decisioni le delega sempre al Vice ed io con lui ho una solida amicizia!
Per te una buona parola posso anche metterla...


Ecco in che modo il MagiArcheologo sapeva farsi perdonare tutto. Ci aveva impiegato un bel po' a capirlo, ma alla fine Cece era riuscita a vedere i pregi nascosti sotto quella coltre di capelli arruffati e -possibilmente- sporchi. Sorrise, sinceramente commossa, ma il sorriso terminò in breve in un profondo respiro perché adesso era arrivato il momento di dirgli tutta la verità, di tirare fuori la sua sfacciataggine. Doveva farlo per Grant, ma soprattutto per sé stessa: non avrebbe permesso che un omuncolo come Prescott le rovinasse per sempre la carriera. Il suo desiderio di combattere si vedeva in quello: in un'ambizione talmente bruciante da far ribollire persino l'Acqua.

Ti ringrazio davvero tantissimo, ma non mi serve la tua raccomandazione.
Non sono venuta qui per quella, ma per chiederti di prendermi in considerazione per un'eventuale assunzione qui in questa struttura. Non pretendo di partire con lo stesso ruolo che avevo ad Andorra. Non pretendo nessun ruolo, in realtà, mi va bene anche essere assunta come scienziata semplice e basta. Ci penserò io a guadagnarmi il posto che mi aspetta, lavorando sodo e sempre con onestà.
Vorrei solo che tu avessi fiducia in me. Dammi la possibilità di consegnarti il mio curriculum e quello del mio ex-Vice.


A quel punto, probabilmente, Haytham le avrebbe chiesto maggiori spiegazioni, dato che non immaginava certo di dover prendere in considerazione anche l'eventualità di una seconda persona oltre alla Bishop.

Si chiama Grant Dexter. Si è licenziato quando mi hanno sbattuta fuori da Andorra, perché... Be' il perché è abbastanza ovvio.- non certo perché fosse innamorata di lei, no. Ma perché non era stato d'accordo fin dall'inizio con la decisione presa nei confronti di Cecilia.- So che tu sei l'unico che mi conosce abbastanza da non lasciarsi ingannare da ciò che è stato detto su di me. Sei il mio primo tentativo e spero l'unico, perché adesso che sono qui mi rendo conto di quante potenzialità ci siano in questa struttura.
In ogni caso, se la tua risposta dovesse essere per forza no...


Prese due fascicoli dalla sua borsa, uno blu e uno giallo, consegnando quello giallo ad Haytham. All'interno, se lo avesse aperto, avrebbe visto la foto del Dexter e tutto il suo curriculum.

Tieni questo da conto, in futuro.
Ha un Q.I. pari a 218, era l'unico in grado di seguirmi nei progetti più ambiziosi e so che saprà essere un ottimo elemento da poter avere qui nel tuo laboratorio.
... Non voglio sentirmi in colpa perché ho rovinato la carriera ad uno scienziato tanto promettente.
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Messaggioda Haytham » 15/05/2017, 21:27

Per te una buona parola posso anche metterla...

Lo avrebbe fatto sul serio e senza pretendere nulla in cambio, al massimo una doverosa riconoscenza ma insomma, quella poteva anche essergli concessa, giusto?
Haytham non era eccessivamente st***zo, non con le persone da considerarsi affezionate e cecilia rientrava abbastanza nella categoria, pur non trovandosi ancora in quella degli amici.
Apprezzava la forza d'animo, la valenza, le qualità e soprattutto l'intelligenza della Bishop, ma questo non bastava per essere suoi amici reali, persone sulle quali poter contare e appoggiarsi.
Col tempo probabilmente lo sarebbe pure diventata, Yuan non si sentiva di mettere in dubbio la cosa, ma momentaneamente la questione non c'entrava niente con la faccenda.
Ovvio però che, per uscirsene come se ne uscì poco dopo Cecilia, di coraggio, oltre che di speranza di essere considerata per lo meno buona conoscenza, ella ne doveva avere in abbondanza.

Ti ringrazio davvero tantissimo, ma non mi serve la tua raccomandazione.

Oh...
...OK!
Errore mio per una volta! Pensavo tu fossi venuta a trovarmi per qualcosa ed invece...


Non sono venuta qui per quella, ma per chiederti di prendermi in considerazione per un'eventuale assunzione qui in questa struttura.

... Uh?

Inarcò il sopracciglio destro abbastanza sorpreso e colpito, cominciando a fissarla con una espressione a metà tra l'ebete e il curioso.

Non pretendo di partire con lo stesso ruolo che avevo ad Andorra.
Non pretendo nessun ruolo, in realtà, mi va bene anche essere assunta come scienziata semplice e basta.
Ci penserò io a guadagnarmi il posto che mi aspetta, lavorando sodo e sempre con onestà.
Vorrei solo che tu avessi fiducia in me.
Dammi la possibilità di consegnarti il mio curriculum e quello del mio ex-Vice.


... Di chi?
Cioè, non solo me lo stai chiedendo per te...
Ma anche per qualcun altro?!


Spalancò gli occhi con un sorriso esterrefatto e divertito, leccandosi le labbra ancora più preso dalla chiacchierata, mentre ella si preoccupava di porgergli i documenti dell'altro.

Si chiama Grant Dexter.
Si è licenziato quando mi hanno sbattuta fuori da Andorra, perché... Be' il perché è abbastanza ovvio.


No, in realtà non è abbastanza ovvio.
Cioè, quale sano di mente mollerebbe un posto come Vice Capo Reparto ad Andorra per seguire un ideale di lealtà e correttezza?
Come minimo questo qui ha una cotta stratosferica per te, per non andare addirittura ad esagerare!


Lo disse senza nemmeno guardarla, proseguendo a sfogliare il curriculum senza ancora trovare nessuna fotografia del ragazzo, staccatasi e finita tra i fogli per caso.

So che tu sei l'unico che mi conosce abbastanza da non lasciarsi ingannare da ciò che è stato detto su di me.
Sei il mio primo tentativo e spero l'unico, perché adesso che sono qui mi rendo conto di quante potenzialità ci siano in questa struttura.


Tsk...
Tu non hai ancora la più pallida idea delle potenzialità di questa struttura...
Tra un po' non lo so manco io o Jasper, figurati!


Sbuffò tra sé, ridacchiando mentre ancora guardava i vari attestati, i voti di studio, le raccomandazioni ricevute, la storia accademica di quel Grant Dexter.

In ogni caso, se la tua risposta dovesse essere per forza no...

Mhmmmhhh... ?

Tieni questo da conto, in futuro.
Ha un Q.I. pari a 218, era l'unico in grado di seguirmi nei progetti più ambiziosi e so che saprà essere un ottimo elemento da poter avere qui nel tuo laboratorio.


Duecentodiciotto?!
Per la miseria, super dotato il ragazzo, eh?


La guardò appena per un secondo, mentre finalmente, sfogliando qua e là, non cadde a terra la fotografia che ritraeva l'ex Vice della Bishop in abiti semi eleganti.
L'aria restava ugualmente da strafatto e i capelli erano ugualmente tinti, ma se non altro aveva fatto uno sforzo non indifferente nel non sembrare pure troppo scemo e assente.
Quando però gli occhi del Ravnick si focalizzarono meglio su di lui, lentamente Haytham assunse una espressione di stucco e quasi eccitata.

... Non voglio sentirmi in colpa perché ho rovinato la carriera ad uno scienziato tanto promettente.

Come... Come hai detto... Come hai detto che si chiama?!

Attese che la ragazza rispondesse, sicura che quello fosse il vero nome del finto biondo, ma non era solo il capello ad essere finto, a quanto parve.

... No no no, questo qui non si chiama affatto Dexter di cognome...

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... Dì un po', hai presente la defunta Dottoressa Kendra Faraday, del ceppo Faraday degli scienziati babbani?

C'era davvero qualche possibilità che ella non conoscesse un cognome tanto risonante ed altisonante nella storia scientifica Magica e Babbana?

Immagine

Ecco... Si dia il caso che io abbia frequentato spesso quella casa e che Kendra, un anno prima di passare a miglior vita, mi abbia presentato una volta il suo fratellino.
... Che tu ci creda o meno, questo ragazzo è il fratello minore di Kendra Faraday, Grant Faraday.
Assurdo che sia riuscito a passare inosservato ad Andorra, ma forse avrà avuto l'aiuto di qualcuno in alto nel falsificare i documenti.
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Messaggioda Cecilia » 16/05/2017, 11:34

Sapeva di essere sfacciata. Sapeva di star chiedendo un favore non enorme, non gigantesco, ma super-mega-galattico. E sapeva che non sarebbe stata soltanto lei a guadagnarci se Haytham l'avesse assunta: anche il Ravnick avrebbe visto aumentato il proprio prestigio grazie alla presenza della Bishop nel suo nuovo laboratorio. Ne era convinta, perché era convinta che un giorno sarebbe stata una delle scienziate più influenti e più importanti di tutta la storia del Mondo Magico. Come Hobbes. E Esthar. I Ravnick, certo. E le Croft. Cox. Lambert. Tutti nomi altisonanti che avevano dato il loro contributo -e molti di loro ancora contribuivano- ai settori di loro competenza della Scienza Magica. Il licenziamento aveva offuscato l'ambizione della Bishop soltanto momentaneamente. Aveva scalfito la sua autostima lasciandole qualche graffio che, in partenza, sembravano delle ferite molto più profonde. Ma dopo qualche giorno di profonda auto-analisi e dopo l'intervento di Hobbes, Cecilia aveva riacquistato il suo vecchio sprint, la sua voglia di lottare contro un mondo che di lei vedeva soltanto le ossessioni e i punti deboli, chiudendo gli occhi di fronte al suo enorme potenziale. Ci avrebbe pensato lei a farglieli aprire, anche a forza. Ma per farlo aveva bisogno che qualcuno le desse fiducia, vedesse egli stesso il valore della bionda con gli occhiali. L'unico candidato capace di farlo era Haytham. E si sperava che il ragazzo perdonasse la sfacciataggine dell'americana nel chiedergli un simile atto di fede nei propri confronti. Ma il suo laboratorio era il migliore in assoluto e lei voleva partire, se possibile, proprio dal meglio. Inoltre, forse il MagiArcheologo sarebbe stato più comprensivo con lei visto che avrebbe dovuto chiedergli di assumere anche il suo ex-Vice.

Dammi la possibilità di consegnarti il mio curriculum e quello del mio ex-Vice.

... Di chi?
Cioè, non solo me lo stai chiedendo per te...
Ma anche per qualcun altro?!


Si chiama Grant Dexter.
Si è licenziato quando mi hanno sbattuta fuori da Andorra, perché... Be' il perché è abbastanza ovvio.


No, in realtà non è abbastanza ovvio.

... Perché no?

Cioè, quale sano di mente mollerebbe un posto come Vice Capo Reparto ad Andorra per seguire un ideale di lealtà e correttezza?

N-non sono tutti come te e me, Haytham...

Come minimo questo qui ha una cotta stratosferica per te, per non andare addirittura ad esagerare!

N-non dire fesserie!
Grant odia Prescott tanto quanto me e non sopportava l'idea d-di essergli Vice dopo quello che mi aveva fatto.
Odia questi tipi di comportamento... P-per questo ha scelto di andarsene!


Non per lei. Non perché aveva una cotta per il suo Capo. O peggio, come aveva sottolineato anche il Ravnick. Negare la verità era l'unico modo che la Bishop aveva per non trasformare i suoi sensi di colpa -già pesanti di loro- in dei grossi macigni schiacciaossa. Pensare di averlo usato quando lui provava dei sentimenti forti per lei era qualcosa che non riusciva a concepire nell'immagine di brava ragazza che sentiva di attribuire a sé stessa. Quell'idea rischiava di mandare in frantumi il suo sentirsi tale e, in quanto brava ragazza, sentirsi superiore al resto del mondo. Quello fu comunque un breve intermezzo, perché Cecilia proseguì ancora con il proprio discorso, chiedendo all'altro un terzo favore: se avesse scelto di non prenderla in considerazione, che tenesse da conto almeno il curriculum del Dexter. Essendosi licenziato per lei -ma non era lei il motivo!- voleva stare sicura che almeno il ragazzo riuscisse a trovare un buon posto di lavoro in una struttura adatta alle sue potenzialità.

Ha un Q.I. pari a 218, era l'unico in grado di seguirmi nei progetti più ambiziosi e so che saprà essere un ottimo elemento da poter avere qui nel tuo laboratorio.

Duecentodiciotto?!
Per la miseria, super dotato il ragazzo, eh?


Ngh... Sssssì...

Le costava tanto ammetterlo. Era una ferita all'orgoglio quel numero sparato tanto alto per il suo Quoziente Intellettivo. Per non parlare poi di un altra zona del corpo del Dexter, davvero iper sviluppata. Per fortuna che il Ravnick non aveva la facoltà di leggere nel pensiero, altrimenti si sarebbe divertito a vedere cosa stesse pensando in quel momento la sua ex-Assistente. In ogni caso, Cecilia preferì scacciare via quell'immagine perché non si sapeva mai: magari invece Haytham possedeva anche il dono di un Legilimens innato.

... Non voglio sentirmi in colpa perché ho rovinato la carriera ad uno scienziato tanto promettente.

Come... Come hai detto... Come hai detto che si chiama?!

Grant Dexter, te l'ho detto prima.
Lo hai anche letto sul suo fascicolo no? E quello in fotografia è lui.
Ha la faccia di un fattone però non lasciarti ingannare.
Cioè, si fa di canne, ma poche poche, lo tengo sotto controllo.
Lo tenevo, adesso non sono più il suo Capo...


E un po', in fondo in fondo, questa cosa le dispiaceva. Ma la ragazza non poté concentrarsi troppo su quei pensieri perché il Ravnick sembrava aver scoperto qualcosa di Grant che lei invece aveva ignorato per tutto quel tempo. E quando gli rivolse uno sguardo abbastanza perplesso, finalmente il MagiArcheologo si decise a renderla partecipe dell'incredibile notizia.

... No no no, questo qui non si chiama affatto Dexter di cognome...

È uno scherzo vero?
Andiamo Haytham! Non mi va di giocare.


... Dì un po', hai presente la defunta Dottoressa Kendra Faraday, del ceppo Faraday degli scienziati babbani?

Certo che sì!
Ma questo cosa c'entra? Non mi pare che avesse figli...
E poi non potrebbe essere suo figlio, è troppo grande!


Ecco... Si dia il caso che io abbia frequentato spesso quella casa e che Kendra, un anno prima di passare a miglior vita, mi abbia presentato una volta il suo fratellino.

No...

... Che tu ci creda o meno, questo ragazzo è il fratello minore di Kendra Faraday, Grant Faraday.
Assurdo che sia riuscito a passare inosservato ad Andorra, ma forse avrà avuto l'aiuto di qualcuno in alto nel falsificare i documenti.


Non poteva dargli del bugiardo. Soltanto qualche giorno prima Grant le aveva detto di aver perso la sorella maggiore da un annetto, quindi la sua affermazione combaciava e confermava quella di Haytham. La Bishop era... sconvolta. In parte perché le aveva mentito. In parte perché lei non era riuscita a scoprire nulla, nonostante le ricerche fatte su di lui. Evidentemente aveva nascosto bene le informazioni che non voleva fossero trovate. In parte perché si stava dando così tanta pena per lui, perché si era licenziato... Mentre invece gli sarebbe bastato sfruttare il suo cognome per venire assunto in qualunque MagiLaboratorio. Qualunque. Mentre lei non soltanto aveva l'onore macchiato, ma in più era una perfetta nessuno. Se Haytham le avesse detto di no, difficilmente gli altri avrebbero mai preso in considerazione la sua candidatura. E tutto questo per uno stupido, ingiusto licenziamento.

Bene, credo allora di non dovermi più preoccupare per lui. -Disse in tono più gelido, quasi arrabbiato. Si sentiva tradita e non riusciva bene a comprendere il perché, ma nemmeno a trattenersi dal mostrare quelle emozioni al Ravnick- Immagino che lui sia già assunto per te, dico bene? Tanto lo so che è così. È un Faraday, pensa al prestigio che ne deriverà dal tuo laboratorio se lui lavorasse per te. E non puoi nemmeno dire che sia un incapace. A quanto pare la discendenza genetica lo ha favorito tantissimo...

Restava da capire lei invece che cosa avrebbe fatto. Sarebbe stata assunta oppure no? E se fosse vero che Grant avesse una cotta per lei? Glielo aveva già detto, lui sarebbe andato dove sarebbe andata lei. Qualche giorno prima non aveva dato tanto peso a quelle parole. Adesso invece era tutto un altro discorso. Aveva sempre creduto che Grant sarebbe stato assunto perché c'era lei, NON il contrario. Lei non avrebbe mai accettato di essere una ruota di scorta, una seconda scelta, un contorno da dover mangiare per potersi gustare in santa pace il piatto principale. Era troppo orgogliosa per accettarlo.

Quindi resto solo io il problema.
O meglio, fino a qualche secondo fa non mi reputavo affatto un problema, ma una garanzia per te e per Jasper.
So quanto valgo e so di non essere da meno a nessuno.
Sarebbe un favore reciproco fra me e te, perché so che un giorno i miei successi saranno legati al nome dei Ravnick e non a quello di Andorra.
... Ma alla fine devi essere tu a decidere.
Ti chiedo soltanto una cortesia: se devi scegliere, sceglimi in base al mio talento, alle mie capacità e al valore che dai alla mia persona come scienziata.
Non perché c'è Grant Faraday insieme a me.
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Messaggioda Haytham » 20/05/2017, 15:03

Bene, credo allora di non dovermi più preoccupare per lui.

In che senso?

Immagino che lui sia già assunto per te, dico bene?
Tanto lo so che è così.
È un Faraday, pensa al prestigio che ne deriverà dal tuo laboratorio se lui lavorasse per te.
E non puoi nemmeno dire che sia un incapace.
A quanto pare la discendenza genetica lo ha favorito tantissimo...


Uhm...

Annuì piano, senza però risponderle direttamente, anche perché stava riflettendo con attenzione sia su quelle parole, sia sulla decisione da prendere.
Per quanto alla Bishop sembrasse ovvio che Grant fosse già automaticamente assunto, Haytham non poteva certo gettarsi così nel vuoto senza garanzie.
Un cognome non faceva la bravura nel lavoro e con esso, il Faraday avrebbe potuto pretendere il posto solo in Laboratori minori, ma non certo quelli più grossi.
Cecilia non poteva certo conoscere determinati meccanismi e al Ravnick non interessava affatto spiegarli, più che altro perché concentrato su di lei in primis.
Sembrava molto arrabbiata ed offesa, non ci voleva certo un genio per capirlo.

Quindi resto solo io il problema.
O meglio, fino a qualche secondo fa non mi reputavo affatto un problema, ma una garanzia per te e per Jasper.


Una... Garanzia?

So quanto valgo e so di non essere da meno a nessuno.
Sarebbe un favore reciproco fra me e te, perché so che un giorno i miei successi saranno legati al nome dei Ravnick e non a quello di Andorra.


Mhmh, ok.

... Ma alla fine devi essere tu a decidere.
Ti chiedo soltanto una cortesia: se devi scegliere, sceglimi in base al mio talento, alle mie capacità e al valore che dai alla mia persona come scienziata.
Non perché c'è Grant Faraday insieme a me.


Bevve un altro bel sorso del suo frappé, chiudendo intanto il fascicolo dell'ex Vice di Cece con il curriculum e restituendolo alla ragazza, d'altronde ormai lo aveva letto.
A Jasper non servivano prove ulteriori oltre al giudizio del fratello maggiore, quindi se Haytham gli avesse dato l'ok per Grant, allora all'altro Ravnick sarebbe andato bene.
Si passò un mano sul viso e si massaggiò gli occhi, continuando a rimanere nel silenzio più completo, almeno per circa una cinquantina di secondi.
Probabilmente quel tempo sarebbe stato interminabile per lei ma, appunto, aveva chiesto una cosa davvero fuori dal comune, garanzia del futuro o meno.
C'era però quel determinato dettaglio che andava proprio snocciolato, altrimenti ci sarebbero stati grossi problemi e guai nel futuro.

... Cecilia, hai idea di quanti Ricercatori giovani e grintosi arrivino alla mia porta o a quella di mio fratello, ogni settimana?
Ricercatori carichi di idee, di aspettative, di sogni, di speranze e per certi versi anche di sicurezze, date da studi prestigiosi, da autodidatti e compagnia bella.
Una marea, un numero imprecisato che non puoi neanche immaginare. Nei primi dieci giorni di apertura del Laboratorio ne abbiamo contati più di ottocento.
Ognuno di loro ci ripeteva quasi sempre le stesse cose, ovvero che avesse in mano le chiavi per il Nirvana della Scienza e che volesse consegnarle a noi.
Tutti si credevano validi e soprattutto molti di loro, una volta rifiutati, ci rispondevano con un "Vi state perdendo il meglio!" anziché un "Grazie per l'attenzione, pazienza".


Era fondamentale che la Bishop capisse di non essere l'unica a sentirsi un genio oppure l'unica in grado di fare davvero la differenza.
Haytham assunse un'espressione molto seria, ma davvero tanto seria, forse come la bionda non l'aveva mai visto prima.
Non era l'espressione di un amico, di un professore, di uno scienziato, ma quella di un Capo, di un Coordinatore, di chi si era fatto il culo.

Ti conosco e conosco le tue qualità, questo è verissimo, ma non faccio fatica a capire perché siano riusciti facilmente a buttarti fuori.
In questo lavoro bisogna sentirsi geni ma mai e poi mai dei luminari, perché chi lo è o lo diventa, è perché ha fatto passi in punta di piedi, con ambizione ma coscienza.
Tu non puoi sapere cosa significherai nel nostro futuro. Il mio atto di prenderti nella struttura, ora come ora, è un salto nel vuoto senza nessuna garanzia.


Parole dure, difficili da digerire, specie per una come lei, ma Cecilia Bishop non aveva niente in quel momento. Era tale e quale a tutti quegli scienziati.
Uscita da poco dall'A.G.E.R. e per di più sbattuta fuori da un Laboratorio prestigioso con una risonanza enorme e nessun progetto a disposizione immediata.
Con quel biglietto da visita l'avrebbero presa in qualche struttura minore, non certo chissà dove.
La prima, grande, immensa impresa della bionda sarebbe stata quella di acquisire un po' di umiltà, senza però mettere da parte l'ambizione e la voglia di vincere.
Non era affatto un compito semplice, questo Haytham lo sapeva benissimo, ma sapeva anche benissimo che senza quel discorso non avrebbe mai preso in considerazione l'idea di assumerla.

Potrei prenderti qui dentro solamente a patto che tu decida di ridimensionare il tuo ego scientifico, sentendoti unica e rara, ma non fatta e finita.
Qui dentro abbiamo solo elementi giovani, delle teste che stanno imparando giorno dopo giorno mettendo a frutto l'ingegno della loro giovinezza e carica positiva.
Una persona che entra qui con la certezza di aver fatto al 50% un favore a me, a mio fratello, o ai colleghi, mi spiace ma non la prenderei mai.


Sospirò, incrociando le braccia al petto, poggiate sopra il tavolino, continuando a guardarla intensamente.

... Sai cosa mi piace di te? Che non ti fai fermare da niente e nessuno, che affronti le sfide con la voglia di vincere, che ti fai in otto per raggiungere i tuoi scopi.
Queste sono le motivazioni che mi spingerebbero ad averti con me, Bishop, Faraday o per quel che mi riguarda anche Einstein, non faccio differenza.
Hai talento, hai capacità ed hai valore, proprio come espresso prima da te, ma non hai la palla di vetro e non hai l'esperienza.
La fiducia o l'amicizia qui contano fino ad un certo punto, perché per tenere in piedi questa struttura ci vogliono i numeri... E tu sai bene quanto per me siano importanti.
Quindi ti dò qualche attimo per riflettere su ciò che ho detto e poi, potrai riformulare la richiesta di lavoro, sempre se ti andrà...


Perché obiettivamente, nella sua ottica Cecilia avrebbe potuto ugualmente continuare sulla propria linea di testardaggine e andarsene di lì stizzita e offesa.
Haytham credeva fermamente nel fatto che quel bel cervello in suo possesso fosse utile per tutto, anche ad eseguire ragionamenti fastidiosi o difficili.
Le persone come lei gli garbavano un sacco e quello era assolutamente indubbio, altrimenti perché essersi preso la prima sbandata seria proprio con una simile alla Bishop nella faccia tosta?

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Messaggioda Cecilia » 20/05/2017, 16:56

Cosa c'era di peggio che sentirsi inferiore agli altri? Per Cecilia nulla, per questo motivo sapere chi fosse veramente Grant l'aveva ferita moltissimo. Nella sua ottica il Faraday si era appena elevato al di sopra di lei, sia per quoziente intellettivo che per discendenza genetica. Poteva vantare un nome che faceva scalpore e non solo: aveva avuto al suo fianco una sorella che era stata una stimatissima scienziata e come tale aveva potuto imparare e prendere esempio da lei. La Bishop invece in mano non aveva nulla. Solo la consapevolezza di essere una ragazza fuori dal comune che un giorno avrebbe dimostrato anche con i fatti il suo valore. Era il suo orgoglio, il suo vanto e la sua croce quell'ambizione bruciante, quel sentirsi sempre un passo avanti rispetto alla folla. Haytham, che l'aveva avuta per un anno come sua Assistente, lo sapeva bene e sapeva anche che un simile atteggiamento non l'avrebbe portata molto lontano. O meglio, avrebbe anche potuto, ma sarebbe stata completamente da sola, perché tutte le persone che all'attuale le volevano bene -Alexis e Peyton in primis- un giorno si sarebbero potute stancare del suo atteggiamento e chiudere tutti i rapporti con lei. Ma accecata com'era dalla sua voglia di riscattarsi, la Bishop vedeva solo il suo obiettivo, senza minimamente pensare alle conseguenze provocate nel raggiungerlo.

... Cecilia, hai idea di quanti Ricercatori giovani e grintosi arrivino alla mia porta o a quella di mio fratello, ogni settimana?
Ricercatori carichi di idee, di aspettative, di sogni, di speranze e per certi versi anche di sicurezze, date da studi prestigiosi, da autodidatti e compagnia bella.
Una marea, un numero imprecisato che non puoi neanche immaginare. Nei primi dieci giorni di apertura del Laboratorio ne abbiamo contati più di ottocento.
Ognuno di loro ci ripeteva quasi sempre le stesse cose, ovvero che avesse in mano le chiavi per il Nirvana della Scienza e che volesse consegnarle a noi.
Tutti si credevano validi e soprattutto molti di loro, una volta rifiutati, ci rispondevano con un "Vi state perdendo il meglio!" anziché un "Grazie per l'attenzione, pazienza".


Ma lei non era come tutti gli altri. Lei sapeva davvero di potercela fare, lo sapeva perché credeva in sé stessa e perché un giorno lei ed Alexis sarebbero addirittura riuscite a costruire una macchina del tempo! L'indice sbatteva ripetutamente sul tavolo, sintomo di un tic nervoso che le serviva per sfogare il nervosismo di non poter parlare apertamente e con sincerità. Lei sarebbe stata capace di ringraziarlo, ma dentro di sé avrebbe pensato esattamente la stessa cosa: farsela sfuggire significava farsi sfuggire il meglio del meglio.

Ti conosco e conosco le tue qualità, questo è verissimo, ma non faccio fatica a capire perché siano riusciti facilmente a buttarti fuori.
In questo lavoro bisogna sentirsi geni ma mai e poi mai dei luminari, perché chi lo è o lo diventa, è perché ha fatto passi in punta di piedi, con ambizione ma coscienza.
Tu non puoi sapere cosa significherai nel nostro futuro. Il mio atto di prenderti nella struttura, ora come ora, è un salto nel vuoto senza nessuna garanzia.


Quanto avrebbe voluto interromperlo. Avrebbe voluto urlare a gran voce "No, non è affatto così!" ma il Ravnick era, per dire, l'unica spiaggia veramente degna di essere frequentata e pur di avere una speranza di entrarci Cecilia era disposta anche a tenere a bada il suo temperamento ben poco capace di gesti umili. Per uno come il MagiArcheologo non sarebbe stato affatto difficile scoprire cosa ella stesse celando, ascoltando con molta attenzione l'Acqua agitata nel suo spirito. Un'Acqua che si sentiva un mare burrascoso in piena tempesta, ma che rimaneva invece soltanto un misero Ruscello, atto a spaventare soltanto i moscerini.

Potrei prenderti qui dentro solamente a patto che tu decida di ridimensionare il tuo ego scientifico, sentendoti unica e rara, ma non fatta e finita.
Qui dentro abbiamo solo elementi giovani, delle teste che stanno imparando giorno dopo giorno mettendo a frutto l'ingegno della loro giovinezza e carica positiva.
Una persona che entra qui con la certezza di aver fatto al 50% un favore a me, a mio fratello, o ai colleghi, mi spiace ma non la prenderei mai.


... Non ho mai detto di essere fatta e finita.
So di poter imparare ancora tanto e di volerlo fare partendo proprio dal basso.
Credevo che questo concetto fosse chiaro.


Disse con voce tremula perché quelle parole che Haytham le stava dicendo la ferivano talmente tanto nell'orgoglio da essere un vero e proprio miracolo per lei non essersene già andata offesa e indispettita. Volle solo precisare quell'unico punto, che la metteva in cattiva luce senza alcuna ragione. Si credeva migliore rispetto agli altri, non onnisciente. Altrimenti non avrebbe mai accettato persone come Hobbes e come i Ravnick superiori a lei, no?

... Sai cosa mi piace di te?

... Perché, riesci anche a trovare qualcosa che ti possa piacere?- disse con fin troppo gelido sarcasmo.

Che non ti fai fermare da niente e nessuno, che affronti le sfide con la voglia di vincere, che ti fai in otto per raggiungere i tuoi scopi.
Queste sono le motivazioni che mi spingerebbero ad averti con me, Bishop, Faraday o per quel che mi riguarda anche Einstein, non faccio differenza.
Hai talento, hai capacità ed hai valore, proprio come espresso prima da te, ma non hai la palla di vetro e non hai l'esperienza.
La fiducia o l'amicizia qui contano fino ad un certo punto, perché per tenere in piedi questa struttura ci vogliono i numeri... E tu sai bene quanto per me siano importanti.
Quindi ti dò qualche attimo per riflettere su ciò che ho detto e poi, potrai riformulare la richiesta di lavoro, sempre se ti andrà...


Forse è meglio...

Se lo prese bello lungo quell'attimo. Ben quindici minuti passati in silenzio a cercare di tenere a bada il suo orgoglio, a cercare di riflettere e ragionare sulla risposta da dare al Ravnick, senza risultare troppo piena di sé, troppo offensiva, troppo superba. Ad un certo punto pagò anche il conto e gli chiese se fosse possibile fare una passeggiata fuori, all'esterno -che fosse la parte verde interna della struttura o quella esterna lasciò decidere a lui- perché sentiva il bisogno di respirare aria fresca per ossigenare meglio il cervello. Non stava pensando soltanto alle parole espresse dal MagiArcheologo, ma anche ai consigli che qualche giorno prima le aveva dato Hobbes. Essere più collaborativa non bastava. E adesso il senso dell'ultimo consiglio che le aveva dato fu finalmente facile da comprendere: doveva imparare a piegarsi, con finta umiltà. Ma rimanere integra e sempre pronta ad ergersi.

... Sai da cosa deriva la mia grinta, Haytham? Cosa mi spinge a farmi sempre in otto, a vincere le sfide, a non farmi mai fermare da niente e nessuno?
Proprio quell'arroganza e quell'ambizione che tu adesso mi stai chiedendo di abbandonare.
Quello è il mio motore, non l'umiltà, non la capacità di collaborare con il prossimo. Sono cose che posso apprendere, ma che non faranno mai parte di me.
E sai perché lo sono diventati? Perché, senza prenderci in giro, io non sono così tanto speciale come vorrei far credere agli altri.


Non credeva che un semplice colloquio con Haytham potesse trasformarsi in qualcosa di così tanto doloroso per lei. Stava scendendo a patti con sé stessa di fronte ad una persona esterna: non era forse la dimostrazione più palese di ciò che le aveva chiesto di fare Hobbes? Sì, ma quanto faceva male, quanto le bruciava dover ammettere una cosa simile. Le bruciavano anche gli occhi a furia di non sbatterli, lasciando che le lacrime si accumulassero senza però scendere mai a rigarle le guance.

Non parlo di sentirmi speciale in confronto a persone come te, come tuo fratello o come Hobbes. Parlo di ragazzi giovani, come Grant o come la stessa Alexis.
Tu sai quanto bene io voglia ad Alexis, ma non puoi lontanamente immaginare quanto mi faccia male sapere di essere inferiore a lei, in quanto a Q.I., in quanto a memoria, in... in tutto.
E il mondo che mi sono scelta è competitivo già solo così, perché ci sono persone come lei o come Grant che mi fanno sentire talmente tanto minuscola solo perché hanno qualcosa in più che a me manca.
Allora per compensare, non mi rimane che l'ambizione. E l'ambizione gonfia il mio ego. Mi spinge a dirmi "Se gli altri ce l'hanno fatta, tu non sei da meno."
Tu credi che io mi senta migliore agli altri perché penso di possedere chissà quali capacità. Ma non è così. L'unica cosa in cui sento di essere la numero uno è nell'ambizione.
Nessuno riuscirà mai ad essere tanto ambizioso quanto lo sono io.


Fece un debole sorriso, perché sapeva di essere in quello una vera e propria fuoriclasse. Esistevano tante persone ambizione al mondo, ma Cecilia era convinta che nessuna di esse ne avesse fatto il proprio pane quotidiano, l'ossigeno di cui aveva bisogno per riuscire a proseguire sul percorso che aveva scelto tanto tempo fa.

Per te questo non è una garanzia di successo, ma per me lo è. Perché finché sarò così, non smetterò mai di migliorarmi, di andare avanti, di fare tutto il possibile per sfamare la mia ambizione.
... Se hai bisogno di numeri, mi impegnerò per far sì che siano tanti. Se hai bisogno di una persona che sia capace di collaborare con il prossimo senza sentirsi superiore a nessuno, ti garantisco che imparerò a fare la prima limitando molto la seconda. Ho capito che non posso riuscire da sola in tutto, che ho bisogno dell'aiuto degli altri, come gli altri hanno bisogno di me.
Quindi... Sarei molto onorata se tu volessi prendermi in considerazione per assumermi all'interno del tuo Laboratorio. Mi impegnerò affinché un giorno saprò ripagare del tuo favore, ma per adesso il favore più grande lo faresti tu a me, dandomi la tua fiducia.
... Se però reputi che io abbia ancora molta strada da fare prima di approdare nella tua struttura, ti ringrazio per essere stato ugualmente disposto ad ascoltarmi senza prendermi per pazza.
Vorrà dire che tenterò con il prossimo, sperando che vada tutto a buon fine.
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Messaggioda Haytham » 22/05/2017, 21:52

... Sai da cosa deriva la mia grinta, Haytham?
Cosa mi spinge a farmi sempre in otto, a vincere le sfide, a non farmi mai fermare da niente e nessuno?


Avevano iniziato a passeggiare all'esterno della struttura, per gli immensi giardini che circondavano il Laboratorio Ravnick.
La cura per i dettagli era arrivata anche lì, nel più semplice verde, perché quando i Ricercatori volevano il relax, dovevano trovarlo davvero piacevole e curato.
Cecilia aveva mantenuto il silenzio per diversi minuti, decidendo infine di ricominciare un po' daccapo, facendo intendere il proprio pensiero nel modo migliore possibile.
Haytham sapeva che quello non fosse il compito più semplice per una come lei, ma per lavorare lì bisognava anche imparare a scendere a compromessi con il proprio orgoglio.
Lo aveva fatto anche lui e ben più di una volta, anche se non lo avrebbe mai ammesso con così tanta sincerità.

Sentiamo!

Proprio quell'arroganza e quell'ambizione che tu adesso mi stai chiedendo di abbandonare.
Quello è il mio motore, non l'umiltà, non la capacità di collaborare con il prossimo. Sono cose che posso apprendere, ma che non faranno mai parte di me.
E sai perché lo sono diventati?


Sempre più curioso, non ti fermare!

Perché, senza prenderci in giro, io non sono così tanto speciale come vorrei far credere agli altri.

Mh...

Arrivati nei pressi di una panchina molto isolata, Haytham fece cenno alla bionda di accomodarsi ed anche lui fece lo stesso, stando un po' al suo fianco.
Sembrava non avere un giudizio, un impatto preciso, una reazione. Ascoltava e basta, senza apparentemente analizzare quelle parole.
La verità era che in quel modo voleva spingere la Ricercatrice nel lasciarsi completamente ed essere se stessa in tutto e per tutto, mettendosi a nudo... Non letteralmente!

Non parlo di sentirmi speciale in confronto a persone come te, come tuo fratello o come Hobbes. Parlo di ragazzi giovani, come Grant o come la stessa Alexis.
Tu sai quanto bene io voglia ad Alexis, ma non puoi lontanamente immaginare quanto mi faccia male sapere di essere inferiore a lei, in quanto a Q.I., in quanto a memoria, in... in tutto.


Incrociò le braccia al petto, ancora silenzioso, guardandosi un po' attorno mentre la ragazza proseguiva.
Ne aveva proprio tante di verità da snocciolare, eh? Beh, meglio così, almeno per una volta sapeva essere sincera un po' con se stessa ed un po' con un confidente.
Amico forse sarebbe stata una parolona, ma confidente non era male, dava il giusto distacco, sì sì!

E il mondo che mi sono scelta è competitivo già solo così, perché ci sono persone come lei o come Grant che mi fanno sentire talmente tanto minuscola solo perché hanno qualcosa in più che a me manca.
Allora per compensare, non mi rimane che l'ambizione. E l'ambizione gonfia il mio ego. Mi spinge a dirmi "Se gli altri ce l'hanno fatta, tu non sei da meno."
Tu credi che io mi senta migliore agli altri perché penso di possedere chissà quali capacità. Ma non è così.
L'unica cosa in cui sento di essere la numero uno è nell'ambizione.
Nessuno riuscirà mai ad essere tanto ambizioso quanto lo sono io.


Su quello probabilmente avrebbe avuto qualcosa da ridire, il caro Haytham, conoscendo persone con quello stesso livello di ambizione, lui fra tutti, ma non intervenne.
Era chiaro che ognuno avesse il proprio tipo di ambizione ed era chiaro che la bionda non necessitasse di qualcuno che la contraddicesse pure su quello.
Ogni tanto pure il Ravnick sapeva dare un pochino di tregua, anche se solo ogni tanto per davvero.

Per te questo non è una garanzia di successo, ma per me lo è. Perché finché sarò così, non smetterò mai di migliorarmi, di andare avanti, di fare tutto il possibile per sfamare la mia ambizione.
... Se hai bisogno di numeri, mi impegnerò per far sì che siano tanti. Se hai bisogno di una persona che sia capace di collaborare con il prossimo senza sentirsi superiore a nessuno, ti garantisco che imparerò a fare la prima limitando molto la seconda. Ho capito che non posso riuscire da sola in tutto, che ho bisogno dell'aiuto degli altri, come gli altri hanno bisogno di me.
Quindi... Sarei molto onorata se tu volessi prendermi in considerazione per assumermi all'interno del tuo Laboratorio. Mi impegnerò affinché un giorno saprò ripagare del tuo favore, ma per adesso il favore più grande lo faresti tu a me, dandomi la tua fiducia.
... Se però reputi che io abbia ancora molta strada da fare prima di approdare nella tua struttura, ti ringrazio per essere stato ugualmente disposto ad ascoltarmi senza prendermi per pazza.
Vorrà dire che tenterò con il prossimo, sperando che vada tutto a buon fine.


... La Dottoressa Parker ha una predisposizione al comando e al coordinamento di ricerca pari a zero.
Grant Faraday, per farsi ammettere al Progetto Andorra, ha portato un'idea che però non è rientrata nella top delle idee del gruppo giovanile.


Aveva già deciso cosa dire e come risponderle? Ma ovvio, però perché fermarla visto che ormai fosse partita tanto bene.
Si volse a fissare negli occhi la Bishop, di nuovo più serio ma anche un po' morbido, sia nel tono che nell'espressione.

Tutti in questo mondo scientifico abbiano dei limiti personali ed invalicabili, nessuno è perfetto e nessuno è nettamente superiore.
Tu non hai solo l'ambizione, Cecilia, ma anche tantissime altre qualità che sono appena in via di sviluppo e che presto saranno molto più grandi.
Io non voglio che ti sottovaluti, ma non voglio nemmeno che tu sottovaluti gli altri, perché, proprio come te, ogni altro componente di questo Laboratorio è unico e speciale.
Certo, ci sono quelli destinati a salire in alto, non lo nego e tu potresti essere tra loro, ma pur sapendo di avere un posto riservato nel futuro, non puoi andarlo a sbandierare.
Il tuo motore deve esistere sempre, deve essere sempre acceso, ma non deve disturbare gli altri col suo rumore, lo vuoi capire o no?


Non era difficile il concetto: continuare a credere fermamente in se stessa e alla sua superiorità su tanti campi, ma senza farlo pesare al prossimo, senza urlarlo ai quattro venti.

... E sai perché il tuo motore fa così tanto baccano, testa bacata?
Proprio perché sei così convinta di non essere così tanto speciale, questo ti spinge a far vedere agli altri quanto invece tu lo sia, ma chi è speciale, non ha bisogno di metterlo in mostra.
Quando inizierai a credere un po' di più in te stessa e quando comincerai a capire di essere davvero capace e allo stesso livello di chiunque, non farai più rumore.
Ci si mette un po', ma quando il meccanismo si innesca, non ci si ferma più...


Alzò le spalle, parlando con ovvietà come se avesse visto altre persone in passato come lei, come se in un certo senso non ci fosse da preoccuparsi perché non era la prima.

Ciò che differenzia uno Scienziato da un altro sono le Esperienze che vive, che gli entrano dentro e che lo perfezionano.
Questo rende uno Scienziato migliore momentaneamente rispetto ad un altro, anche quando in alcuni casi determinate caratteristiche dell'uno superano quelle dell'altro.
Io o mio fratello potremo essere dei prodigi, ma non potremmo mai competere con Hobbes, Cox o Lambert, perché loro stanno nel giro da decenni, noi da uno solo.
Questo però non significa che persone dotate più di altre ce ne siano, come già detto, ecco perché qui entrano in gioco delle cariche di rilievo anche per i più giovani.
Se sei stata nominata Capo Reparto è perché i boss credevano in te, ma a volte determinate decisioni nascondono anche il desiderio di fornire lezioni più sottili e dolorose.


Stava forse dicendo che Hobbes l'avesse messa in quella situazione sapendo che presto o tardi l'avrebbero fatta licenziare?
Era una possibilità, d'altronde poi lui stesso l'aveva convocata e lui stesso le aveva raccontato dei propri licenziamenti.
Naturalmente nessuno avrebbe mai saputo dire se quella fosse la verità, ma tutto sommato il concetto ed il discorso avevano un senso.

Ok... Per farla breve... Ti accetto nella nostro Struttura, Cecilia.
Ma ci sono alcune condizioni che dovrai accettare e rispettare, altrimenti non se ne fa nulla.
Non saranno condizioni semplici... Che mi dici, te la senti di ascoltarle?
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Messaggioda Cecilia » 23/05/2017, 22:08

Quel licenziamento era costato veramente caro alla Bishop. L'aveva messa di fronte alle sue debolezze, l'aveva costretta ad elemosinare un posto di lavoro dall'unica persona che Cecilia ritenesse capace di assumerla senza giudicarla male per quello che era accaduto. Tuttavia, persino Haytham le stava mettendo dei paletti molto forti, a fronte di una lezione che Cecilia stava ancora imparando con moltissima fatica. Nonostante questo, la bionda riuscì comunque a mettere da parte tutto ciò che potesse bloccarla, cercando di guardare soltanto al suo obiettivo. Era quella la chiave per non lasciarsi influenzare dal suo orgoglio. Perché di fronte all'ambizione, anche esso doveva cedere il passo.

... La Dottoressa Parker ha una predisposizione al comando e al coordinamento di ricerca pari a zero.
Grant Faraday, per farsi ammettere al Progetto Andorra, ha portato un'idea che però non è rientrata nella top delle idee del gruppo giovanile.


Il Ravnick aveva avuto l'accortezza di ascoltare tutto il discorso dell'americana, senza interromperla, prima di prendere lui parola e spiegarle nuovamente quale fosse il suo punto di vista. A quanto pare lui era pienamente convinto che Alexis e Grant avessero delle falle, esattamente come Cecilia, e dunque non ci fosse motivo per lei di sentirsi inferiore, anche se i numeri dicevano diversamente.

Tutti in questo mondo scientifico abbiano dei limiti personali ed invalicabili, nessuno è perfetto e nessuno è nettamente superiore.
Tu non hai solo l'ambizione, Cecilia, ma anche tantissime altre qualità che sono appena in via di sviluppo e che presto saranno molto più grandi.
Io non voglio che ti sottovaluti, ma non voglio nemmeno che tu sottovaluti gli altri, perché, proprio come te, ogni altro componente di questo Laboratorio è unico e speciale.
Certo, ci sono quelli destinati a salire in alto, non lo nego e tu potresti essere tra loro, ma pur sapendo di avere un posto riservato nel futuro, non puoi andarlo a sbandierare.
Il tuo motore deve esistere sempre, deve essere sempre acceso, ma non deve disturbare gli altri col suo rumore, lo vuoi capire o no?


... Intendi dire che sono troppo... rumorosa?

Aveva afferrato il concetto, voleva solo una conferma di averlo compreso davvero bene. Dunque era quello il suo problema: si sentiva troppo rispetto agli altri e questo disturbava chi le stava intorno. In un certo senso, riflettendoci con più attenzione, aveva avuto lo stesso identico problema quando andava a scuola. Per questo lei era sempre stata sola. Per questo non aveva mai avuto amici, salvo qualche sporadico compagno di classe che se la ingraziava per poter copiare dai suoi appunti. Sarebbe mai potuta migliorare e diventare una persona meno arrogante? Forse, ma di certo ci sarebbe voluto del tempo.

... E sai perché il tuo motore fa così tanto baccano, testa bacata?
Proprio perché sei così convinta di non essere così tanto speciale, questo ti spinge a far vedere agli altri quanto invece tu lo sia, ma chi è speciale, non ha bisogno di metterlo in mostra.
Quando inizierai a credere un po' di più in te stessa e quando comincerai a capire di essere davvero capace e allo stesso livello di chiunque, non farai più rumore.
Ci si mette un po', ma quando il meccanismo si innesca, non ci si ferma più...


Guarda che lo so perfettamente che mi comporto in questo modo perché ho poca fiducia in me.
Cioè, io ho fiducia in me, ma la perdo facilmente quando incontro qualcuno che sembra avere molte più potenzialità.
Sto imparando, va bene? Ci vuole tempo, lo hai detto anche tu, quindi... Dammi tempo, ecco!


Ciò che differenzia uno Scienziato da un altro sono le Esperienze che vive, che gli entrano dentro e che lo perfezionano.
Questo rende uno Scienziato migliore momentaneamente rispetto ad un altro, anche quando in alcuni casi determinate caratteristiche dell'uno superano quelle dell'altro.
Io o mio fratello potremo essere dei prodigi, ma non potremmo mai competere con Hobbes, Cox o Lambert, perché loro stanno nel giro da decenni, noi da uno solo.
Questo però non significa che persone dotate più di altre ce ne siano, come già detto, ecco perché qui entrano in gioco delle cariche di rilievo anche per i più giovani.
Se sei stata nominata Capo Reparto è perché i boss credevano in te, ma a volte determinate decisioni nascondono anche il desiderio di fornire lezioni più sottili e dolorose.


Sgranò gli occhi quando Haytham se ne uscì con quella frase. Stava forse insinuando che Hobbes le avesse dato quella carica solo per farle comprendere quali fossero i suoi errori e correggerli? Se fosse stato veramente così, la Bishop era indecisa se ammazzarlo con le proprie mani o farsi aiutare direttamente da un killer professionista. Ma nonostante il dolore provato, c'era da dire che una lezione la stava imparando sul serio. Inoltre quell'esperienza la stava forgiando in una maniera tale da renderla ancora più combattiva ed agguerrita rispetto a prima. Magari il caro Max non era proprio da trucidare, se veramente il licenziamento fosse stato un piano architettato a regola d'arte fin da principio.

Ok... Per farla breve... Ti accetto nella nostro Struttura, Cecilia.

O mio dio!
O mio dio... S-stai... Stai dicendo sul serio?!


Si portò una mano a coprirsi la bocca, mentre le lacrime scendevano giù finalmente. Sembrava quasi la concorrente in una qualche gara di Bellezza che aveva appena vinto il suo primo posto nella sfida. Ma quello era molto meglio, era decisamente molto, molto meglio! Cecilia poteva sembrare arrogante e sicura di sé, ma quella appunto era tutta apparenza. Perché quando il Ravnick alla fine le disse la sua decisione, lei non si mise ad annuire pomposamente, convinta che il MagiArcheologo avesse fatto la scelta più logica possibile; quel pianto era il segno della profonda gratitudine che la Bishop stava provando, il segno di tutte le sue paure che ella aveva cercato di nascondere fino a quel momento per non apparire debole agli occhi dell'altro. Ma ormai quella maschera poteva anche essere gettata via, insieme al suo contegno perché l'Acuan avrebbe tanto voluto abbracciare il ragazzo e dargli un bel bacio sulla guancia. Per fortuna le parole che seguirono subito dopo la bloccarono in tempo e la fecero immediatamente scattare seduta con la schiena drittissima e il volto serio.

Ma ci sono alcune condizioni che dovrai accettare e rispettare, altrimenti non se ne fa nulla.
Non saranno condizioni semplici... Che mi dici, te la senti di ascoltarle?


Sì!
Tutto quello che vuoi!
Sono disposta anche a lavorare 24 ore al giorno, non sto scherzando!
Faccio i turni di notte. Pulisco i bagni. Ti riorganizzo l'archivio in ordine alfabetico, numerico, per tema e colore se necessario!


Avrebbe anche strisciato su una gamba se glielo avesse chiesto e questo solo perché aveva scelto di prenderla a lavorare, senza nemmeno sapere ancora con quale carica. Tuttavia, l'entusiasmo di Cecilia si bloccò di colpo quando si rese conto che il Ravnick aveva nominato lei, ma non il Faraday. Quindi il suo futuro era ancora incerto? Non avrebbe dovuto preoccuparsene, perché col suo cognome chi cavolo si sarebbe perso l'opportunità di acchiapparselo? Però in un certo senso lei si sentiva ancora responsabile per lui, nonostante fosse molto arrabbiata per le sue menzogne. Ma un Capo lo era sempre, in ogni situazione e come tale la Bishop sentì di doversi preoccupare per il suo Vice, così da mettersi finalmente l'anima in pace.

... A-aspetta. Prenderai anche Grant?
Lo so che prima ho detto quelle cose, ma mi sento comunque responsabile per lui anche se in realtà non ha bisogno di me.
Quindi... Cosa farai con lui?
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Messaggioda Haytham » 26/05/2017, 22:44

... Intendi dire che sono troppo... rumorosa?

... Decisamente.

Non cercò minimamente di negarlo, anzi, fu perfettamente limpido e placido nella risposta, guardandola anche con una bella aria di sufficienza.
Cecilia non era solo rumorosa, era direttamente fastidiosa e questo indisponeva spesso i suoi sottoposti, trasformandola in un nemico, più che in un Capo.
Ragion per cui c'era da ipotizzare che il suo ex Vice fosse come minimo pazzo di lei per poter sopportare le sue sfuriate e i suoi deliri di onnipotenza scientifica.

Guarda che lo so perfettamente che mi comporto in questo modo perché ho poca fiducia in me.
Cioè, io ho fiducia in me, ma la perdo facilmente quando incontro qualcuno che sembra avere molte più potenzialità.
Sto imparando, va bene? Ci vuole tempo, lo hai detto anche tu, quindi... Dammi tempo, ecco!


Oh io ti dò tutto il tempo che vuoi!
Alla fine sta a te accorciare il tempo oppure no.
In base a questa variabile cambierai più o meno Laboratori!


Fece un sorrisetto abbastanza stronzo verso la Bishop, sapendo alla perfezione di essere irritante, ma d'altronde quello era Haytham, mica Jasper od Hobbes.
Nonostante questo, comunque, e nonostante l'insinuazione della lezione fornita da Max alla bionda, alla fine della giostra il Ravnick le diede la lieta novella.
Avrebbe fatto parte di quella struttura, quella immensa, meravigliosa e ultra MagiTecnologica struttura le avrebbe fatto da nuova casa di lavoro.

O mio dio!
O mio dio... S-stai... Stai dicendo sul serio?!


Sì sì, sto dicendo sul serio... Su certe cose non scherzerei mai... Credo!
Ma ci sono alcune condizioni che dovrai accettare e rispettare, altrimenti non se ne fa nulla.
Non saranno condizioni semplici... Che mi dici, te la senti di ascoltarle?


Sì!
Tutto quello che vuoi!
Sono disposta anche a lavorare 24 ore al giorno, non sto scherzando!
Faccio i turni di notte.
Pulisco i bagni.
Ti riorganizzo l'archivio in ordine alfabetico, numerico, per tema e colore se necessario!


Alt alt alt... Non sei mica tornata all'A.G.E.R. ed io di certo non posso comportarmi come un professore, adesso ho molte più responsabilità... E una scrivania più grande!

Quelli sì che erano valori aggiunti.

Stammi bene a sentire...
La condizione è una, ma ne racchiude molte altre.
... Quindi cominciamo col dire che, vi sto che ad ora il posto è vacante, ti nomino, a partire da Settembre, nuovo Capo Unità del Settore di Ricerca MagiTecnologica e MagiMeccanica Avanzata.


Quello forse era uno scherzo? No, assolutamente no, infatti anche trascorsi diversi secondi Haytham non fece alcuna pernacchia, né scoppiò a ridere.
Pur non essendo minimamente paragonabile alla posizione assunta in Andorra da Cecilia, il Capo Unità era ugualmente un Grado di rilievo, responsabilità e comando.
Inoltre, ricevere un posto simile in una struttura come quella era già di per sé un ottimo recupero di faccia davanti ai Ricercatori che l'avevano boicottata, Prescott compreso.

Rallentiamo l'entusiamo!
È vero, sì, sicuramente essere già Capo Unità è una bomba, ma dove stanno le magagne?!
Te lo dico immediatamente... Partiamo dal presupposto che non potrai salire di Grado in alcun modo se non uno solo...


Attimo di suspance.

... Facendoti apprezzare, stimare e soprattutto rispettare dai tuoi sottoposti.
Saranno in tutto quindici giovanissimi scienziati con ancora tantissima strada da fare e tantissima esperienza da coltivare.
Nessuno di loro è tarato sul piano pratico ma solo su quello teorico, quindi devono essere non solo accompagnati, ma fatti crescere professionalmente.
Fino a quando quelle persone, davanti a me e in completa privacy, non diranno di aver trovato nella Dottoressa Bishop un Capo speciale, ispiratore e severo senza esagerare, allora potrai progredire nella tua fortunata e sfavillante carriera. Per quel che mi riguarda potrai anche inventare una Macchina per la Smaterializzazione Intercontinentale, ma non salirai.


Un colpo gobbo, visto il motivo per cui era stata mandata via da Andorra. La sfida più ardua in assoluto.
La Bishop poteva pensare di aver incontrato ostacoli tremendi, ma quello andava ben oltre tutto, oltre ogni prevedibile avversità.
Farsi "amare" da quindici sconosciuti e farli lavorare in sintonia. Una sfida accettabile, dottoressa Bishop?

Poi, beh, sì, ci saranno altre piccolezze, ma ne potremo parlare direttamente a Settembre, non c'è bisogno di snocciolarle ora!
Comunque tutta roba di poco conto...
... Sul serio, quisquilie!


Continuò a guardarla negli occhi, aspettando che quindi rispondesse ed eventualmente desse il proprio consenso a quella condizione potente e complessa.
Dopo di che, si mise in piedi, osservando l'orologio e constatando quanto il tempo avesse corso fino ad allora.
Non era una burla, doveva veramente scappare, ma evidentemente la bionda occhialuta proprio non ce la faceva a non avere i propri assillanti sensi di colpa.

... A-aspetta.

Uhm?
Cosa c'è?
Devo davvero fuggire, dimmi in fretta...


Prenderai anche Grant?
Lo so che prima ho detto quelle cose, ma mi sento comunque responsabile per lui anche se in realtà non ha bisogno di me.
Quindi... Cosa farai con lui?


A quel punto, Haytham fece un sorriso non troppo velato, sbuffando e alzando le spalle.

... Ma è molto semplice.
Ti conosco, so il tuo valore, non ho bisogno di prove per assumerti.
Ma lui chi l'ha mai visto all'opera? È un perfetto sconosciuto e non vedo alcun motivo per doverlo privilegiarlo?


Occhiolino.

... Puoi comunicare a questo Faraday che il test per il posto come Vice Capo Unità avverrà il giorno 08 di Settembre, alle ore 10:30.
In lista segnati oltre a lui ce ne dovrebbero essere... Uhm... Altri 180 circa e il mio caro fratellino sta curando personalmente le domande e i quesiti scientifici.
In teoria le iscrizioni sarebbero chiuse da un mese però... Visto che è un tuo amico, sarò magnanimo e lo farò ammettere all'esame, contenta?
Digli di mettersi sotto, altrimenti se lo potrà scordare proprio l'intento di affiancarti...
... Il modo in cui lo spronerai a studiare... Quelli non sono affari miei!


Una bella linguaccia.

Ah... E non si sognasse di restare nell'ombra come Dexter, qualora ce la facesse.
Credo proprio che i motivi non sia necessario spiegarteli...
... Giusto?


Sorriso dolcissimo e tenero, con battito di ciglia innocente al -100%.

Ci vediamo, Capo Unità Bishop.
Trascorra una piacevole Estate.
E mangi tanto gelato al pistacchio, che fa bene alla salute!


Detto questo, semplicemente, Haytham le fece un "ciao ciao" con la mano e si allontanò, lasciandola lì sola ai giardini.
Voltandosi un momento e guardando nemmeno tanto all'orizzonte, Cecilia avrebbe potuto ammirare il suo nuovo inizio.
Beh, tutto sommato non le era andata affatto male per essere un tentativo disperato, no?

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USCITA PER HAYTHAM
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