Atrium - Ottavo livello

[Atrium | Sabato | Ore 11:30]
Raramente si recava al Ministero della Magia: se avesse potuto, Jeremiah avrebbe evitato ben volentieri quel luogo tanto caotico che destabilizzava fortemente il suo senso di tranquillità: nemmeno l'ospedale era tanto confusionario. La gente continuava a urtarlo mentre percorreva la piazza centrale del Ministero in gran fretta: maghi che reggevano scope spezzate, qualcuno che continuava a ripetere frasi strane riguardo la morte di un proprio familiare, ed altri individui soggetti ad altre maledizioni o fatture strane. Oramai aveva fatto l'abitudine a quegli strani casi, per cui si dirigeva all'uscita senza degnare alcuno di particolare attenzione.
Malediceva se stesso per il suo interesse e l'assidua frequenza dei Master che il Ministero indiceva una volta al mese, solitamente.
Il Lago disponeva di pazienza in grande quantità, ma quell'ambiente non lo sopportava: l'Acqua che scorreva nel suo corpo lo assisteva e supportava in qualunque situazione, per cui in condizioni normali avrebbe gettato in aria tutta la folla. Aveva un carattere permaloso il signorino Murray.
Incredibile la disorganizzazione che c'è qui dentro...
Pensò mentre scansava l'ennesimo passante.
Su una spalla era appesa la cintura della borsa di cuoio; quest'ultima l'aveva dimenticata aperta, probabilmente per la fretta che aveva di uscire da quel posto.
L'abbigliamento era semplice: una maglietta bianca sotto un giubbotto beige e un paio di jeans stretti alle gambe, con dei risvolti alle caviglie (tendenze dell'ultima moda), e delle AF1 modello basso ai piedi, che lasciavano scoperte le caviglie.
Uno stile particolare il suo: c'era chi lo apprezzava, in sintonia con i suoi gusti, e chi lo apprezzava per la sua particolarità; altri invece potevano non apprezzare, ma questo era un dettaglio irrilevante per lui. Lo stile era per lui un fattore importante; alcuni avrebbero pensato che un dottore avesse dovuto avere un abbigliamento più formale, ma gli piaceva andare contro corrente.
Raramente si recava al Ministero della Magia: se avesse potuto, Jeremiah avrebbe evitato ben volentieri quel luogo tanto caotico che destabilizzava fortemente il suo senso di tranquillità: nemmeno l'ospedale era tanto confusionario. La gente continuava a urtarlo mentre percorreva la piazza centrale del Ministero in gran fretta: maghi che reggevano scope spezzate, qualcuno che continuava a ripetere frasi strane riguardo la morte di un proprio familiare, ed altri individui soggetti ad altre maledizioni o fatture strane. Oramai aveva fatto l'abitudine a quegli strani casi, per cui si dirigeva all'uscita senza degnare alcuno di particolare attenzione.
Malediceva se stesso per il suo interesse e l'assidua frequenza dei Master che il Ministero indiceva una volta al mese, solitamente.
Il Lago disponeva di pazienza in grande quantità, ma quell'ambiente non lo sopportava: l'Acqua che scorreva nel suo corpo lo assisteva e supportava in qualunque situazione, per cui in condizioni normali avrebbe gettato in aria tutta la folla. Aveva un carattere permaloso il signorino Murray.
Incredibile la disorganizzazione che c'è qui dentro...
Pensò mentre scansava l'ennesimo passante.
Su una spalla era appesa la cintura della borsa di cuoio; quest'ultima l'aveva dimenticata aperta, probabilmente per la fretta che aveva di uscire da quel posto.
L'abbigliamento era semplice: una maglietta bianca sotto un giubbotto beige e un paio di jeans stretti alle gambe, con dei risvolti alle caviglie (tendenze dell'ultima moda), e delle AF1 modello basso ai piedi, che lasciavano scoperte le caviglie.
Uno stile particolare il suo: c'era chi lo apprezzava, in sintonia con i suoi gusti, e chi lo apprezzava per la sua particolarità; altri invece potevano non apprezzare, ma questo era un dettaglio irrilevante per lui. Lo stile era per lui un fattore importante; alcuni avrebbero pensato che un dottore avesse dovuto avere un abbigliamento più formale, ma gli piaceva andare contro corrente.

Nell'ultimo frangente non si era accorto però che rischiava di perdere il quaderno degli appunti che usava portare sempre con se; quest'ultimo, infatti, a causa dei continui spintoni si era sposto all'esterno della borsa di cuoio nella quale era riposto.
L'ultimo urto fece scivolare il quaderno, che cadde sul pavimento: Jeremiah non si accorse di quel particolare per la fretta, perciò procedette per la sua strada.
Arrivato all'uscita del Ministero avrebbe notato che la borsa era aperta e controllando il suo interno si sarebbe reso conto di aver perso il quaderno, quindi avrebbe ripercorso la strada a ritroso, verso l'Atrium, luogo in cui prospettava avesse perso il quaderno [Intuito (Perspicacia) = 21].
L'ultimo urto fece scivolare il quaderno, che cadde sul pavimento: Jeremiah non si accorse di quel particolare per la fretta, perciò procedette per la sua strada.
Arrivato all'uscita del Ministero avrebbe notato che la borsa era aperta e controllando il suo interno si sarebbe reso conto di aver perso il quaderno, quindi avrebbe ripercorso la strada a ritroso, verso l'Atrium, luogo in cui prospettava avesse perso il quaderno [Intuito (Perspicacia) = 21].
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