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Ibadan

Messaggioda Lestat » 01/08/2014, 22:03

Non parlava spesso della "Loggia di Nosferatu", questo perché non aveva mai avuto nulla a che fare con loro ed anche quell'assurdo gruppo di Vampiri ostili e ribelli, nemici dei Druidi e dei Maghi del Mondo, lo temeva abbastanza da lasciarlo in pace e non disturbarlo eccessivamente.
Si, in passato avevano anche tentato di attaccarlo tutti insieme, l'unico momento in cui effettivamente Lestat stava quasi per soccombere, ma all'ultimo, utilizzando la sua strategia diplomatica, si era salvato, prendendo palesemente in giro il loro leader accusandolo di non avere abbastanza fegato di affrontarlo da solo e vincerlo con le sue sole forze. Da quella volta in poi, non solo la Loggia era scomparsa dai passi dell'Eterno, ma in più il capo di essa aveva giurato eterna rivalità, giurando che un giorno sarebbe riuscito ad uccidere il Vampiro venerato e rispettato da tutti.
Tenne per sé quelle confessioni, comunque, non volendo troppo parlare della propria vita, o non vita che dir si volesse, concentrandosi sull'ascoltare le vicende passate della sorella minore, la quale si ritrovò completamente distrutta e sconvolta dal passaggio di quel gruppo di succhia sangue senza il minimo contegno, rispetto, lealtà e tolleranza. Lestat, in sostanza, li reputava dei cafoni senza stile e privi di carisma, nonché patetici.

… ci dovevamo sposare.
Eravamo molto innamorati, ed ormai era stato tutto organizzato.
Ricordo ancora quando tornai a casa dopo essere diventata una Vampira, e mi presentai alla mia famiglia e a lui nel mio nuovo essere… era distrutto.


È soltanto una mia opinione, non offenderti, cara...
Ma se davvero fosse stato così innamorato, perché non ti avrebbe chiesto di morderlo in modo da vivere con te per sempre?
Un sentimento che sconfina oltre la morte, oltre la maledizione, oltre l'ignoto.
Aaaahhh, quel simpatico libro senza impegno di una certa Stephenie Meyer mi ha condizionato troppo!


Alzò le spalle, continuando a fissare la cascata che si abbatteva sulle rocce in basso, sul fondo di un grande burrone naturale e meraviglioso.
Sapeva perfettamente che un luogo del genere le sarebbe piaciuto tantissimo, perché non solo rispecchiava il suo desiderio di solitudine e tranquillità, ma inoltre era così tanto a contatto con il Mana che ella poteva sentirlo esplodere rigoglioso in ogni angolo, spaziando ovunque.
Lestat in realtà era davvero un Vampiro comprensivo e cosciente di quanto la condizione di Esseri Maledetti influiva sul malumore dei suoi simili.
D'altronde Luis, un suo caro amico, in passato, gli aveva dimostrato come non fosse certo che un Erede della Notte fosse contento della sua situazione ed anzi, rinnegasse quella condizione trovando però impossibile rimediare il coraggio di uccidersi, poiché l'istinto di sopravvivenza insito in lui glielo impediva ogni istante, costringendolo a vagare attraverso gli anni e i decenni, vedendo cambiare tutto e non potendo mai cambiare se stesso. Quando guardava negli occhi Ymir, l'Eterno notava la stessa identica luce che aveva l'amico in passato.
Già, quell'amico, chissà dov'era finito... Magari alla fine era stato davvero ucciso, o magari no, beh, forse una volta o l'altra avrebbe provato a cercarlo da qualche parte, probabilmente in Mongolia, lui amava quel paese e non perdeva mai occasione per tornarci.

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Perché non uccidermi, allora?
Perché farmi diventare una di loro, col rischio che un giorno tornassi a cercarli?


Perché non hanno paura che tornerai, sorella mia...
Loro per te sono decisamente troppo forti.
Il più infimo tra loro ha talmente tanti anni che sarebbe impossibile per te contrastarlo.
Certo, la tua natura Druidica ti conferisce un potere in più ma... Non sarebbe ugualmente abbastanza.
Il gesto di trasformarti è stato assolutamente dispregiativo.
Sapevano che in tal modo ti avrebbero rovinato la vita molto più che uccidendoti... Comprendi?


Si mosse, tornando dentro casa, conscio che probabilmente la ragazza l'avrebbe seguito.
Prese due calici d'oro e al loro interno versò del sangue direttamente da una brocca di cristallo, il sangue sembrava piuttosto fresco.
Non era possibile spiegarsi come mai stesse in quel contenitore da un po' di tempo eppure risultasse ancora caldo come appena sgorgato da una vena pulsante umana, ma quello evidentemente era un altro dei tanti piccoli segreti e trucchi che un essere Eterno come Lestat padroneggiava in esclusiva. Le propose un brindisi silenzioso, poi bevve, tranquillo, mandando giù a lenti sorsi quel nettare prelibato che ogni tanto si concedeva.
Nel contempo, il tramonto iniziava a calare in quella valle, ulteriore segno abbastanza ovvio che non si trovavano più nello stesso continente, visto che in Nigeria era notte calata già da un po' ed invece lì stava per sopraggiungere entro un paio d'ore massimo.
Finito il drink, Lestat ripose il calice dorato sul tavolo e tornò a camminare in giro per la grande casa, raggiungendo il piano interrato.
Lì si trovava una stanza piuttosto grande adibita a libreria e in mezzo a quegli scaffali c'erano volumi con più di dieci secoli di vita, contenenti storia, alchimia, scienza babbana, mitologia, esoterismo e tante centinaia di altre branche di cultura appartenente ad ogni tipo possibile e immaginabile. Al centro di quell'area, due poltrone belle comode, adibite a loro prossimo obiettivo per proseguire la conversazione.
Una volta preso posto ed accavallate le gambe, l'Eterno posò lo sguardo su Ymir, sorridendole cortese e malizioso, come al solito insomma.

Direi che se non hai altre domande da pormi, potremmo cominciare con l'insegnamento.
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Messaggioda Ymir » 02/08/2014, 22:07

È soltanto una mia opinione, non offenderti, cara...
Ma se davvero fosse stato così innamorato, perché non ti avrebbe chiesto di morderlo in modo da vivere con te per sempre?


E condannarlo alla mia stessa maledizione per l'eternità?

Un sentimento che sconfina oltre la morte, oltre la maledizione, oltre l'ignoto.
Aaaahhh, quel simpatico libro senza impegno di una certa Stephenie Meyer mi ha condizionato troppo!


Forse per un mago normale potrebbe anche essere un'idea allettante… - convenne Ymir, lo sguardo che si perdeva nel paesaggio mozzafiato di fronte a sé; mozzafiato per le persone normali, ovviamente, non certo per una Vampira - … ma per lui avrebbe significato rinunciare ad una parte del Mana, com'era successo a me, diventando qualcosa di avverso alla sua natura, a ciò per cui era nato e cresciuto… mai avrei potuto essere tanto egoista.
Volevo che fosse felice, e con me… non avrebbe più potuto esserlo.
- concluse la bionda, prima di domandare a Lestat qualcosa che le ronzava nella mente da quando lui le aveva parlato dei Vampiri che l'avevano aggredita.

Se tanto volevano toglierla di mezzo per evitare che altri Eredi del Fuoco vedessero la luce e diventassero per loro una minaccia, perché non ucciderla del tutto? Perché farla diventare una Vampira e lasciarla vagare per sempre su quella terra?

Perché non hanno paura che tornerai, sorella mia...
Loro per te sono decisamente troppo forti.
Il più infimo tra loro ha talmente tanti anni che sarebbe impossibile per te contrastarlo.
Certo, la tua natura Druidica ti conferisce un potere in più ma... Non sarebbe ugualmente abbastanza.
Il gesto di trasformarti è stato assolutamente dispregiativo.
Sapevano che in tal modo ti avrebbero rovinato la vita molto più che uccidendoti... Comprendi?


Sì… comprendo.

Rispose solo la Vampira dopo un istante di silenzio, seguendo l'altro dentro la casa - dopo un ultimo sguardo all'esterno, a quel paesaggio che, se ce l'avesse avuto, le avrebbe fatto stringere il cuore - e prendendo poi il bicchiere che lui le stava porgendo: il sangue al suo interno era fresco, caldo come appena ottenuto da una vena, ma Ymir preferì non domandargli come ciò fosse possibile e godersi invece quello spuntino improvvisato e non messo in conto.
Mentre il Sole calava alle loro spalle - e dunque di sicuro non si trovavano in Nigeria - l'ex Erede seguì Lestat in un'altra stanza, una spaziosa libreria piena di tomi catalogati per argomento: si sedette sulla poltrona libera, dopo che il padrone di casa ebbe occupato la prima, ed accavallò le gambe con un gesto a specchio di quello di lui mentre, nella sua testa, un'idea assurda prendeva velocemente forma.

Direi che se non hai altre domande da pormi, potremmo cominciare con l'insegnamento.

Più che una domanda, avrei una richiesta… - rispose Ymir, e se Lestat le avesse concesso di parlare, la Vampira avrebbe proseguito - Ho imparato da sola tutto ciò che so, e per quanto me la sia cavata benino non posso certo dire di sapermi difendere bene dai Vampiri più esperti… soprattutto da certi Vampiri.
… ti prego, insegnami ciò che sai: addestrami, e rendimi in grado di difendermi da loro e di difendere le persone che per me ancora contano, che rappresentano l'Equilibrio a cui non ho mai rinunciato… aiutami contro la Loggia di Nosferatu, Lestat.


Se invece il Vampiro le avesse detto di aspettare a porgli una qualsiasi richiesta, l'altra sarebbe rimasta in silenzio, tenendosi quel pensiero per un secondo momento e facendogli dunque cenno che era pronta per cominciare ad apprendere da lui i trucchi - decisamente utili - che le aveva mostrato prima.
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Messaggioda Lestat » 07/09/2014, 22:07

E condannarlo alla mia stessa maledizione per l'eternità?

La vita eterna me la chiami una maledizione?
Abbiamo differenti punti di vista a questo proposito, mia cara...


Forse per un mago normale potrebbe anche essere un'idea allettante… ma per lui avrebbe significato rinunciare ad una parte del Mana, com'era successo a me, diventando qualcosa di avverso alla sua natura, a ciò per cui era nato e cresciuto… mai avrei potuto essere tanto egoista.

...

Volevo che fosse felice, e con me… non avrebbe più potuto esserlo.

Invece sei stata molto più egoista di quanto tu possa pensare...

Ovvio che con molta probabilità, Ymir si fosse voltata a guardarlo abbastanza contrariata e perplessa da quelle parole.
Lestat era un vampiro vissuto per tantissimi anni e grazie ad essi aveva formato una saggezza e una esperienza di vita estreme.
Nonostante questo, sapeva spiegare tutto non con un tono altezzoso, bensì con un modo di fare pacato, appena sorridente e da maestro.
D'altronde, se tutti i suoi simili lo consideravano una icona e una personalità eccelsa, un motivo doveva pur esserci.

Negandogli la possibilità di scegliere, hai eseguito solo la tua volontà, egoisticamente.
Volevi il bene per lui, ti fa onore, ma hai scelto al suo posto ed hai fatto la scelta che ti rendeva più serena per quanto non appagata nei sentimenti, questo è sbagliato.
Avresti dovuto chiederglielo, senza premere in un senso o nell'altro.
Se avesse rifiutato, tu non lo avresti biasimato per via delle ragioni che mi hai posto davanti, ma se avesse accettato?


Lasciò in sospeso quella domanda, attendendo con tranquillità che pian piano la creatura perpetua vicino a lui arrivasse a quel concetto.
Non era semplice comprendere, non era semplice rivedere un proprio comportamento avvenuto decenni prima, ma proprio perché Lestat ci era passato ed aveva affrontato un cammino molto analogo, voleva che Ymir raccogliesse dei frutti di sapere con molto anticipo rispetto a lui.
Gli ricordava troppo una persona in particolare e forse questo lo stava condizionando, ma pazienza, le motivazioni non erano tanto importanti.

... avrei una richiesta…

Dimmi pure.

Ho imparato da sola tutto ciò che so, e per quanto me la sia cavata benino non posso certo dire di sapermi difendere bene dai Vampiri più esperti… soprattutto da certi Vampiri.

Ebbene, sentiamo, tanto so già dove vuoi arrivare...

… Ti prego, insegnami ciò che sai: addestrami, e rendimi in grado di difendermi da loro e di difendere le persone che per me ancora contano, che rappresentano l'Equilibrio a cui non ho mai rinunciato… aiutami contro la Loggia di Nosferatu, Lestat.

Il sorriso si ampliò, diventando in breve una piccola risata. Non stava ridendo di lei, infatti era come se gli fosse venuto in mente qualcosa di specifico che lo avesse indotto ad uscirsene con quel comportamento insolito. Rientrò all'interno della casa, ipotizzando che Ymir l'avesse seguito. Se così fosse stato, l'avrebbe condotta fino ad una stanza segreta e sotterranea quasi completamente vuota, dove l'Eterno aveva sistemato solo delle teche di cristallo su ogni parete, ognuna contenente un trofeo per ogni epoca storica vissuta fino ad allora. C'era di tutto, da coppe appartenute a squadre sportive famose, a diademi che erano stati sulle teste di regnanti importanti, passando poi per litografie di illustri pittori e statuette scolpite da eccelsi scultori. Al centro della sala, da sola, una poltrona del periodo ottocentesco in ottime condizioni, tenuta egregiamente, di legno pregiato e imbottitura di velluto bianco.

Non posso acconsentire alla tua richiesta.
Il motivo del mio risveglio nasce da problemi ben più grossi della Loggia e non posso rischiare di mettermi troppo in luce.
... Caspita, questa si che è una battuta carina!
Comunque... Acconsentirò ad insegnarti come evitare di combinare guai mentre ti nutri, ma riguardo l'addestramento vero e proprio come Vampira da combattimento, non posso far altro che augurarti buona fortuna...


Alzando le spalle si avvicinò ulteriormente alla poltrona, spiegandole che da quel giorno in poi avrebbe dovuto portare lì degli esseri umani utilizzabili come cavie, dai quali avrebbe bevuto e poi successivamente applicato i trucchi illustrati dall'Eterno. Con un poco di pazienza e al massimo una ventina di tentativi, alla fine sarebbe riuscita nell'intento. Ovviamente venti tentativi significavano venti cavie, mica potevano rischiare di ammazzare senza motivo un innocente, o meglio, per Lestat il problema si poneva fino ad un certo punto, ma rispettava la parte druidica della bionda abbastanza da frenare certe idee eccessive. Prima che si salutassero e che quindi l'Eterno la congedasse momentaneamente fino all'ora della prima lezione, la di lui voce volle nuovamente attirare l'attenzione di Ymir, la quale forse si stava già avviando verso la porta di uscita.

Forse c'è un Vampiro che può aiutarti nell'impresa, ma non lo vedo da moltissimo tempo.
Le mie risorse non mi hanno permesso di rintracciarlo, perché si è voluto nascondere alla mia persona...
... Ma tu hai dei metodi molto più efficaci dei miei per trovare quello che cerchi, dico bene?


Parlare con gli animali, tanto per dirne una.

Si chiama Luis e mentre te ne vai, potrai osservare un suo ritratto alla destra della porta.

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Messaggioda Ymir » 08/09/2014, 21:25

Invece sei stata molto più egoista di quanto tu possa pensare...

Una parte di lei sapeva, o comunque immaginava, dove Lestat volesse andare a parare: aveva avuto tutto il tempo per riflettere sulle proprie scelte ed osservarne le varie sfaccettature, anche con una buona dose di distacco dopo che erano passati così tanti anni; e tuttavia, gli fece cenno con la testa di continuare il suo discorso, perché comunque sentire un parere esterno e del tutto estraneo alla faccenda non le avrebbe sicuramente fatto male.

Negandogli la possibilità di scegliere, hai eseguito solo la tua volontà, egoisticamente.
Volevi il bene per lui, ti fa onore, ma hai scelto al suo posto ed hai fatto la scelta che ti rendeva più serena per quanto non appagata nei sentimenti, questo è sbagliato.
Avresti dovuto chiederglielo, senza premere in un senso o nell'altro.
Se avesse rifiutato, tu non lo avresti biasimato per via delle ragioni che mi hai posto davanti, ma se avesse accettato?


Non commentò quelle parole, perché se in linea generale sarebbe stata d'accordo con lui, era pur vero che lì si stava parlando di Druidi, Eredi, figli del Mana, ed il discorso era ben diverso: prima di tutto, nessuno avrebbe mai potuto rinunciare alla propria umanità per diventare qualcosa di avverso al Mana, sarebbe stata una scelta assolutamente sconsiderata e riprovevole; in secondo luogo, loro non erano nemmeno Druidi semplici… erano Eredi, ed erano responsabili non solo della loro posizione, ma anche di ciò che rappresentavano nel mondo druidico. Insomma, per Ymir non era stato nemmeno necessario porgli quella domanda, perché era già consapevole della risposta -senza contare che conosceva il suo fidanzato abbastanza bene da sapere che dover rifiutare la sua proposta lo avrebbe fatto sentire tremendamente in colpa, ed era l'ultima cosa che voleva.
Subito dopo, comunque, la Vampira lasciò perdere quel discorso e si concentrò su ciò che le interessava davvero: apprendere da Lestat non solo come mordere le persone senza lasciare in loro il ricordo di quanto successo, ma anche come difendersi dalla Loggia di Nosferatu, ed anzi, combatterla; lo osservò sorridere prima e ridere poi, anche se non le sembrava che si stesse prendendo gioco di lei.

Lieta di aver rallegrato la tua serata…

Commentò con una lieve ironia la bionda, seguendo però il Vampiro all'interno dell'abitazione: una volta raggiunta la stanza dei trofei -così la ribattezzò mentalmente Ymir- l'ex Erede si guardò lentamente intorno, silenziosa e discreta, prima di riportare il suo sguardo su Lestat.

Non posso acconsentire alla tua richiesta.
Il motivo del mio risveglio nasce da problemi ben più grossi della Loggia e non posso rischiare di mettermi troppo in luce.
... Caspita, questa si che è una battuta carina!


Sbuffò leggermente con aria divertita, senza nemmeno pensare d'interromperlo.

Comunque... Acconsentirò ad insegnarti come evitare di combinare guai mentre ti nutri, ma riguardo l'addestramento vero e proprio come Vampira da combattimento, non posso far altro che augurarti buona fortuna…

Abbassò lo sguardo ascoltando le successive istruzioni di Lestat, cercando di concentrarsi su quello che il Vampiro le stava dicendo: alla fine, era quasi pronta ad andarsene quando la voce dell'Eterno la raggiunse ancora.

Forse c'è un Vampiro che può aiutarti nell'impresa, ma non lo vedo da moltissimo tempo.
Le mie risorse non mi hanno permesso di rintracciarlo, perché si è voluto nascondere alla mia persona...
... Ma tu hai dei metodi molto più efficaci dei miei per trovare quello che cerchi, dico bene?


Un piccolo privilegio degli ex Eredi… - commentò lei annuendo - Di chi si tratta?

Si chiama Louis e mentre te ne vai, potrai osservare un suo ritratto alla destra della porta.

Bene… grazie per l'aiuto, Lestat, lo apprezzo molto. - e lo apprezzava davvero - Ci rivediamo alla prima lezione… a presto.

Gli diede le spalle e si avviò verso la porta, fermandosi un istante per osservare il ritratto del Vampiro dagli occhi chiari e i capelli scuri indicatole da Lestat.

Louis…

L'avrebbe trovato, a costo di mettere in movimento interi branchi di animali… l'avrebbe trovato, e l'avrebbe convinto ad aiutarla.
Alla fine ed in un modo o nell'altro, ciò che voleva lo otteneva sempre.

-Fine-
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