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Helsinki

Messaggioda Caroline Priscilla » 14/06/2016, 12:33

NIMUE!

Te la sei vista proprio brutta, eh?

Ma che cosa ci fai qui?!
... E come fai a sapere chi sono?


Sicura di non immaginarlo minimamente?

Io... Ahm... Ti ho chiesto aiuto?

Ancora sconvolta da quanto era appena accaduto, la O'Neill non era propriamente sicura che la risposta fosse quella, ma il cenno di assenso di Nimue le bastò per spingerla ad abbracciarla forte, ringraziandola di averle appena salvato la vita.

Appena in tempo!

Perché Ceryx è uguale ad uno dei miei peluche preferiti?

Oh, in pratica si è evoluto quando...

Aspetta, no! Non voglio saperlo, anzi, non posso.
È meglio che io mi mantenga all'oscuro di tutto il possibile...


... Mh... Beh sì, in effetti ha un senso... Ok!

Non era così pazza e sconsiderata: la O'Neill sapeva trattenere la propria curiosità, almeno nelle situazioni dove non era il cuore a parlare ma la ragione. Si era spinta troppo oltre -lo sapeva- con la storia di Axell e Dave e non voleva commettere altri errori, nemmeno per caso, motivo per cui preferì non chiedere nulla e non sapere nulla dalla Tempesta, concentrandosi invece su quanto stava facendo prima che il mostro la inseguisse.

Nimue io devo tornare assolutamente in albergo.
Devo trovare Vicky, non so dove sia finita e prima di credere che sia morta per colpa di quel mostro devo almeno essere sicura di aver cercato in tutti i luoghi possibili...


Cappie, non è saggio rimanere qui e lo sai bene anche tu.

Lo so, lo so perfettamente ma non posso abbandonarla!

Quel mostro tornerà, puoi starne certa e l'unico modo per sfuggirgli è la protezione fornita dal Covo Ignis, o almeno me lo auguro.

Ma lì sarei del tutto irraggiungibile per Vicky...

Inoltre lì ci aspetta Desmond, ha qualcosa per te e Victoria, il favore glielo ha chiesto la te di questo Presente e ci sta lavorando da ieri sera.

Un favore che la sè stessa di quel tempo aveva chiesto al Flynn? Cappie sospirò, esasperata da quella situazione non certo dalle parole della Allen, riflettendo per qualche secondo in silenzio e alla fine annuendo piano, acconsentendo alla richiesta della Tempesta.

Va bene, non so cosa sia ma immagino che possa essere un aiuto valido per entrambe... O almeno lo spero che sia davvero per entrambe.

Perchè ancora non era sicura che la Randall fosse viva. Certo, se il mostro l'avesse presa, forse nessuno si sarebbe più ricordato di lei, nemmeno la Ignis, ma poteva davvero esserne sicura? Per fortuna fu Nimue a rincuorarla al riguardo.

Ho controllato la Torcia in Gilda.
Victoria risulta ancora esistente, questo vuol dire che la Victoria del 2112 è viva e vegeta, anche se non sappiamo dove si trovi.
Tutto ciò che possiamo fare adesso è lasciare un messaggio nel vostro albergo che le verrebbe recapitato in caso di ritorno qui e poi muoverci.


Va bene, andiamo allora...

Era stanca e non aveva la forza di discutere, non in quel momento quando all'effettiva il piano della Allen era l'unico decente che le venisse in mente. Aveva ragione a dire che non poteva rimanere lì, il mostro si sarebbe potuto presentare in qualsiasi momento. Meglio sparire per un po', far perdere le proprie tracce e poi ritornare in seguito, per controllare che la Randall fosse rientrata e stesse bene.

Dalle appuntamento per un luogo ed un orario dove ti farai trovare.
Possiamo solo sperare che ella vada nell'hotel, riceva il messaggio e di conseguenza ti raggiunga.
Ora però facciamo in fretta, temo proprio che quell'essere non sia così paziente.


Le chiederò di aspettarmi qui.
Ritornerò a prenderla, te l'ho detto non me la sento di lasciarla da sola...


Le rispose, una volta raggiunto l'albergo e lì lasciando un messaggio scritto per lei, spiegandole che era riuscita a sfuggire al mostro e adesso si era nascosta in un luogo sicuro per depistarlo. Aggiunse inoltre di rimanere ad attenderla in albergo perchè sarebbe tornata a prenderla o, nel caso in cui si fosse trovata anche lei in pericolo, di nascondersi e ritrovarsi poi a Londra il giorno dopo, vicino all'entrata di Diagon Alley, per le nove in punto.

... Sono in pensiero per te, ma so che ce la puoi fare e che ci rivedremo presto.
Fai attenzione.
C.


Aggiunse alla fine, consegnando il biglietto all'uomo della reception e poi seguendo Nimue all'esterno, fino ad luogo dove entrambe potessero smaterializzarsi senza essere viste.

[Vulcano Ngauruhoe, Nuova Zelanda - Ingresso Gilda Ignis]


Allora, piccola premessa: il luogo è cambiato un po' da come lo ricordi tu.
Ci sono state piccole innovazioni e cambiamenti di stile e arredamento ma sostanzialmente nulla di eclatante o assurdo.


Va bene, farò finta di non vedere nulla.
Dai, andiamo!


Inoltre... Beh... Diciamo che sarebbe meglio se tu facessi finta di non ascoltare le persone che ti si rivolgono per non andare in tilt, ecco!

In tilt?
Ah giusto, la Vicky di questo tempo mi aveva accennato che "sono ritornata una Fulmen"... Va bene, tranquilla, basso profilo e passo svelto, così nessuno si potrà porre troppe domande.


Forse nel suo futuro sarebbe riuscita a sbloccare definitivamente la sua situazione e a diventare finalmente un Tonum -ci sperava con tutta sè stessa, perchè si sentiva in parte incompleta sapendo che la sua affinità con il Fulmine non fosse al massimale possibile- quindi era meglio per lei che nessuno le stesse troppo intorno, perchè altri Tonum avrebbero sicuramente percepito il suo essere una Fulmen e quindi si sarebbero potuti stranire.
Camminarono con passo spedito e veloce per la piazza centrale, Cappie cercando di evitare lo sguardo di chiunque e concentrandosi solo sui propri passi, non volendo vedere troppo. Alcuni particolari furono impossibili da non notare, altri per fortuna le rimasero ignoti, ma quando un gruppetto di Ignis si avvicinò a loro salutandole, ciò che dissero lasciò completamente basita la O'Neill, arrestando il suo incedere per qualche secondo.

Tempesta Allen, salve!
Sagitta O'Neill, bentrovata!


Si voltò a fissare i ragazzi, ma distolse subito lo sguardo, gli occhi sgranati e un'espressione di puro stupore sul volto, mentre probabilmente Nimue si voltava a guardarla, incitandola a riprendere il cammino.

Sono un Sagitta?!!!
Porca Troia! Sono un Sagitta!!!


Disse a bassissima voce all'amica, evitando di aggiungere altro perchè il loro incedere venne bloccato di colpo dalla presenza di una donna dai capelli rosso fiamma e dallo sguardo sensuale, che la Allen salutò come loro Consigliere.

Consigliere Longarno!

... Nimue, eccoti qui.

Dunque Celine era "andata in pensione" lasciando il posto alla più giovane Eufemia. Cappie la salutò con fare rispettoso -d'altronde la sè stessa di quel tempo era un Sagitta, non lei!- consapevole che la donna fosse al corrente dell'intera situazione dalle parole con cui si espresse nei loro confronti.

Dove posso trovare Desmond?
Ha concluso il lavoro?


Lo troverete nella Palestra, vi sta aspettando.
Ho chiesto la cortesia di limitare l'accesso in modo che possiate esserci solo voi in quell'area.


Perfetto, grazie infinite!
Andiamo Cappie, svelta svelta...


Grazie per l'aiuto Consigliere...
Arrivo!


Sapere come fosse diventata un Sagitta. Ecco per quello stava combattendo strenuamente contro la propria curiosità, mordendosi le labbra e la lingua se necessario per non chiedere nulla, ma non era certo una cosa semplice, anche perchè di riflesso la O'Neill si chiese che fine avesse fatto il loro Sagitta, Heiji, in quel tempo. Per fortuna l'inconto con Desmond la sollevò da quei pensieri e un sorriso felice si aprì sul suo volto quando lo vide, con quella barba incolta e l'aria molto più adulta: il tempo sembrava rendergli ancora più giustizia invece che invecchiarlo.

Ogni tanto una buona notizia... Sane e salve.

Per un pelo, Desmond... Uff...

È così bello vederti...

Ricambiò l'abbraccio stringendolo forte e lasciandosi andare a qualche sospiro, continuando a sorridere mentre gli portava una mano sulla guancia accarezzandogli la barba fluente.

Ti sta bene!
Dovrei suggerire al te stesso del passato di cambiare look, decisamente!


Meglio scherzare sopra su tutta quella vicenda, altrimenti si sarebbe lasciata prendere dallo sconforto e Cappie aveva bisogno di ridere, oltre che di qualche buona notizia.

La tua versione di questo tempo mi ha spiegato tutto, o meglio, lo ha fatto tramite Nimue.

Lo immaginavo...

Saltiamo quindi le chiacchiere e arriviamo al punto...

Lo osservò con molta curiosità estrarre dal proprio zaino due sacchetti di velluto, porgendone uno a Cappie che, aprendolo, vi trovò al suo interno una bacchetta dalla fattura pressocchè perfetta.

Ma... Che cosa...

La afferrò per il manico e sentì una strana energia pervaderla, la stessa identica sensazione che aveva avuto la prima volta che era andata a compare la propria bacchetta da Ollivander, quando aveva solo undici anni. L'altro sacchetto conteneva un'altra bacchetta, sicuramente per Victoria.

Come hai fatto?

Basandomi sui modelli delle vostre bacchette personali, ne ho creata una replica fortificata e potenziata.
Sono stati aggiunti due nuclei aggiuntivi, uno che amplifica il vostro potere Elementale e il secondo che amplifica invece quello Curativo.
Non abbiamo idea dei pericoli che potreste affrontare, magari andrà tutto liscio ma rischiare è inutile.


Credimi Des, il non aver posseduto una bacchetta stava per farla uccidere...

Allora meglio così.
Non ti stupire se l'arma ti ha subito scelta, possiede l'Elemento di un terzo del nucleo ed in più c'era altissima compatibilità per via del componente simile facente parte della tua bacchetta originale.
Una volta tornata nel tuo tempo, porta questa bacchetta da mio nonno, sono certo che saprà fonderla con la tua per crearne una ancora migliore.


Grazie mille Des, questo regalo è straordinario oltre che provvidenziale!

Disse, tirando un lungo sospiro di sollievo perchè finalmente aveva un'arma con cui difendersi, finalmente si sentiva di nuovo sè stessa.

Ora devo proprio scappare, mia moglie mi sta aspettando al Laboratorio...
Cappie... Ti auguro buona fortuna, il Conflux ti proteggerà, ne sono sicuro...


Grazie ancora di tutto.
Che il Conflux sia sempre con te e con Alexis...


Ricambiò l'abbraccio per poi lasciarlo andare, esercitandosi in qualche innocuo incantesimo giusto per testare la compatibilità con quella bacchetta nuova di zecca. Impressionante, le sembrava di non essersi mai separata dalla sua in legno di ciliegio e crine di Thestral.

... Stanotte starai con me, da me, in Texas, chiaro?
Domani andremo poi nel luogo stabilito e incroceremo le dita sul rivedere Victoria arrivare e raggiungerci.
Hai fame? Ti senti meno "nuda" adesso?


Sto morendo di fame e sì, mi sento molto meno "nuda" adesso, ma no Nimue non verrò con te in Texas.
So che è da folli, ma Vicky è sola là fuori e anche se non posso fare nulla per ritrovarla, posso sempre esserle vicino quando ritornerà, perchè so che ritornerà.
Mi sembrerebbe di tradirla se la lasciassi da sola e io stessa non riuscirei a rilassarmi, non sapendo dov'è nè come sta...
- disse, infilando la bacchetta della Randall in borsa mentre la propria nella tasca dei jeans, pronta per essere estratta in caso di bisogno -Piuttosto vieni tu con me. So che non hai nessuna intenzione di farmi andare da sola, te lo leggo negli occhi...- disse con un sorriso- Dai, andiamocene e mangiamo qualcosa. Ti prometto che se si presentasse qualche pericolo la prima cosa che farò sarà scappare.

Disse convinta, andando via dunque dalla Gilda e ritornando a Bucarest dove, la prima cosa che fece, fu tornare in albergo per chiedere se la sua compagna di stanza fosse tornata. Passarono le ore, e il pranzo si trasformò in una cena, senza che ci fosse ancora qualche notizia di Victoria, aumentando sempre di più l'ansia della O'Neill. Cappie aveva costretto Nimue ad aspettare insieme a lei in albergo, lasciando Ermes e Ceryx liberi di giocare anche se certo, la sua creatura si stranì un po' all'inizio nel vedere il suo compagno di giochi così tanto cambiato. Anche la Ignis interagì con il topo, continuando a ripetere quanto fosse simile al suo peluche e che era bellissimo, cercando di distrarsi dai pensieri, pensieri che ogni volta tornavano immancabilmente sulla figura della Randall.

Nimue posso farti una domanda un po' particolare?

Era ormai l'ora di cena, loro avevano appena finito di mangiare ed erano ora sedute sul letto, non sapendo bene di cosa parlare dato che certo la Allen non poteva raccontarle come le andassero le cose!

Secondo te io sono felice in questo presente?

Le domandò quindi, chiedendosi se la sè stessa del futuro davvero fosse totalmente felice con Dave e non avesse nemmeno un rimpianto, uno minuscolo, per Axell o per Vergil.

Non c'è bisogno che scendi in particolari, basta solo che tu mi risponda sì o no...

Mise subito le mani avanti, così da evitare altri spoiler possibilmente disastrosi per lei.

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Messaggioda Sandyon » 14/06/2016, 22:53

Dopo aver ricevuto le bacchette magiche da Desmond, Caroline Priscilla decise di non accettare l'offerta di Nimue, volendo tornare in Romania.
Non se la sentiva di lasciare sola Victoria nemmeno per una notte e quel ragionamento la Allen lo comprese apertamente, annuendo quindi alla richiesta di restare ugualmente con lei.
Tornate a Bucarest e saputo alla reception che nessuna bionda con le lentiggini era passata a ritirare il biglietto informativo, venne quindi il momento per andarsene in camera.

Nimue posso farti una domanda un po' particolare?

Tutte quelle che vuoi...

Secondo te io sono felice in questo presente?

A quella precisa domanda, Nimue si mostrò decisamente in difficoltà, come se fosse stata presa malamente in contropiede e non sapesse cosa rispondere.
Non era difficile leggerle negli occhi un certo disagio, ma era pur vero che la Allen non fosse la massima esperta nel celare le emozioni e i pensieri.
Fortunatamente, comunque, la O'Neill ebbe l'accortezza di specificare che non era necessario essere troppo precisi nella sincerità.

Non c'è bisogno che scendi in particolari, basta solo che tu mi risponda sì o no...

... No, Cappie, non credo che tu sia molto felice.

Decise quindi di sputare l'osso, sbuffando alla fine e spegnendo un po' quel sorriso morbido che aveva sempre tenuto sulle labbra da quando s'erano riviste.
Ermes e Ceryx giocavano beatamente tra loro, azzuffandosi per finta e lanciandosi piccole scariche elettriche in modo da provocarsi solletico a vicenda.
L'orologio ormai segnava quasi la mezzanotte e della Randall ancora nessuna notizia.

Questo per l'altra te è un periodo pieno di dubbi, incertezze e preoccupazioni.
Ci ha chiesto di essere soltanto sorridenti e far finta di nulla, in modo che anche lei possa passarci su con il suo solito buonumore.
Nonostante i tentativi e l'impegno da parte nostra, comunque, il malessere sta proseguendo e non ho idea di dove la porterà tutto ciò.


La Allen appariva veramente preoccupata, evidentemente in quel tempo le due donne avevano tra loro una forte amicizia, un legame speciale e positivo.
Ad ogni modo, la Tempesta decise di non andare oltre, sapendo che quella realtà doveva essere conosciuta il meno possibile in modo da evitare cambi troppo drastici.
Mezzanotte passata, quasi l'una, ma niente di niente, Victoria sembrava ormai scomparsa completamente.

Devi riposare, Cappie.
Resterò sveglia io ancora un po' e nel caso possiamo chiedere a loro due di rimanere vigili.
Se non recuperi energie potresti rischiare grosso, sai com'è, serve energia per correre i 100 metri piani senza fermarsi un solo secondo...


Ed era abbastanza facile che la O'Neill intuisse il vero significato metaforico di quella frase apparentemente senza senso.
La fece mettere giù, quindi, ed anche se la preoccupazione era tanta e la mente sempre lucida e attenta, la stanchezza in meno di mezz'ora ebbe il sopravvento sulla irlandese.
Dove era finita la Randall? Stava bene? Era in pericolo?

NEL FRATTEMPO

Stai bene?
Come ti senti?


Che ti è successo prima?

Non lo so, ma...
Sì, mi sento bene...


Entrambi tirarono un sospiro di sollievo, ci mancava solo che l'avessero mandata a morire da sola ma evidentemente la fiducia riposta in lei aveva dato i suoi buoni frutti.

... dovremmo proseguire.

Sì, anche perché non manca molto!

Già, quella luce lontana è di ottimo auspicio...

Oltre l'altare c'era un'altra piccola porzione di lago attraversata piuttosto facilmente dal trio che, senza sostare un attimo, riprese la corsa contro il tempo verso l'uscita.
Dopo altri quindici minuti scarsi di camminata, quindi, Aryanne, Emmett e Victoria arrivarono presso l'esterno della grotta, scoprendo di trovarsi ben lontani dalla Romania.
A giudicare dal paesaggio e dalla temperatura, probabilmente si trovavano nella zona dei al nord dell'Europa al confine con l'Asia.
Gran bel nascondiglio per portare la dottoressa Randall e minacciarla a morte fino a farle sputare la verità.

Volevano proprio che non ti trovasse nessuno...

Nemmeno per sbaglio...

Probabilmente a quel punto la Randall avrebbe cominciato a premere per tornare a Bucarest, ma c'era da considerare un fattore fondamentale.

Al, alt, alt... Non vogliamo mica perdere qualche arto nello spostamento.

Aryanne ha ragione, siamo stanchi e provati, non abbiamo la giusta energia per spostarci con la magia.
Accampiamoci giusto una mezz'ora, prendiamo fiato e mangiamo qualcosa, sono sicuro che hai un buco allo stomaco profondo quanto questa caverna.


Non avrebbe potuto negare quella verità assoluta, Vicky, in quanto nelle ultime ore aveva mangiato poco e nulla e adesso quella mancanza iniziava a dare il proprio esito negativo.
Emmett estrasse dal proprio zaino una tenda portatile con interno ampio, arredato e temperatura impostata intorno ai venti gradi per stare bene e non gelare.
Era notte fonda, abbastanza ovvio, quindi erano trascorse molte ore da quando la ragazza era stata rapita, chissà fino ad allora cosa aveva fatto la O'Neill?
Seduta al tavolo metallico, di fronte alla ragazza venne messo un piatto piuttosto interessante e da far venire l'acquolina in bocca.

Immagine

Ma cosa le hai fatto?!

Pesce spada alla siciliana, me l'ha insegnato Mia!

... Sembra buono...

Giù le mani, noi abbiamo la nostra dieta, lei può mangiare come le pare, beata lei!

Uff... E beato Nigel!

Si misero a mangiare tutti e tre ed anche di gusto, nonostante il cibo dei due Mercenari non fosse allo stesso livello di quello per la bionda.
Durante il pasto non ci furono accenni a chiacchiere o altro, specie perché era probabile che alla Randall non andasse di fare troppa conversazione.
La Vastnor si informò giusto riguardo Kirby, chiedendole come l'avesse ottenuta e cosa fosse in grado di fare, ma niente di più.
Alla fine del pasto, dopo una bella bevuta, i due dissero a Vicky di mettersi comoda qualche minuto su un divanetto per facilitare la digestione.
Non appena si fosse ripresa, allora avrebbero effettuato una smaterializzazione congiunta fino a Bucarest per riprendere da dove si era interrotto.

Pensi che potrebbero tornare a darle fastidio?

Non lo escluso, sinceramente.

Se ci si mettono anche questi, allora i guai non fanno che raddoppiare.

Come se non bastasse quel mostro ad inseguirle per cancellarle dallo spazio tempo.

Dici che dovremmo aiutarle?

Fortunatamente non siamo ancora due cinici Mercenari che si muovono solo quando chiama il Dio Galeone, quindi...

... quindi non appena fatta ricongiungere con l'amica, andremo ad occuparci di scoprire l'organizzazione dietro il problema e la terremo occupata.

Già... Beh forza, muoviamoci, meglio non restare qui ancora per...

Mh, che c'è?

Victoria, con gli occhi chiusi, dormiva profondamente sul divanetto, stroncata dal sonno e dalla stanchezza accumulata assieme all'adrenalina e agli sforzi di quel giorno.
Aryanne non se la sentì di svegliarla, in quanto sapeva perfettamente quanto fosse necessario dormire, anche perché dubitava che le due ragazze una volta ritrovatesi avrebbero deciso di farsi una pennichella di recupero, preferendo rimettersi subito in marcia, errore fatale e madornale quando per adesso la loro migliore arma contro la bestia era la fuga e la forza fisica. Chiese a Sly di prendere in braccio la ragazza, sistemarla nel letto e metterle la coperta. Se non altro, l'avrebbero svegliata all'alba, aspettando giusto il numero minimo di ore necessarie al riposo.

CAROLINE PRISCILLA'S DREAM

Perché?!
Perché torni da me?!
Perché lo fai soltanto adesso?!
Te l'avevo detto di rifletterci, te l'avevo detto che poteva essere un grosso sbaglio!
Invece tu no, hai fatto di testa tua e ora?!
Ora cosa vorresti da me?!
Sto con Vergil te lo ricordi oppure no?!


Monolocale della irlandese a Boston.
Il calendario segnava la Domenica del 17 Luglio 2113.
Notte.
Pioggia.

... Oggi sono esattamente due anni che è avvenuto il disastro.
Non volevo piombare in casa tua, non era mia intenzione ma...


Ma cosa?!

Pianto.
Voce spezzata.

... ma mi faceva male, troppo male e allora non ho saputo trattenermi.
Ho sbagliato, ho fatto un errore, ma non sono stato l'unico, te lo posso assicurare!


Basta!
Non voglio ascoltarti... Non ne voglio sapere nulla!
Non mi importa chi ha sbagliato, non mi importa com'è andata tra te e Victoria!


Io... Io non volevo...

Cosa?
Non volevi cosa Axell?!
Farmi tornare alla mente ricordi che mi fanno del male?!
Ricordare per filo e per segno che è un anno che non sto col ragazzo che probabilmente in parte amo ancora?!
Questo però non cambierà nulla, questo non c'entra niente...
Io penso che tu... Penso che tu sia stato semplicemente troppo sicuro di poter fare il bello e cattivo tempo, ecco cosa penso.


Che cosa vorresti dire?

Voglio dire che non ti sai decidere, non ti sei mai saputo decidere evidentemente, nemmeno dopo esserti messo con me.
Non credo tu sia la persona adatta a me, pur provando dei sentimenti forti nei tuoi confronti...
Ma i sentimenti non bastano e sono certa che ben presto ne troverai un'altra da cullare nella ricchezza e negli scherzi, nel sesso, fino al momento in cui la getterai via.


... Cappie...

Immagine

Adesso vattene... Non voglio più vederti, mai più, sono stata chiara?

Ma...

VA' VIA!

Axell di spalle, porta della casa che viene chiusa.
Corpo della O'Neill che sprofonda in ginocchio.
Altri singhiozzi, alcuni "Ti odio" sussurrati nel pianto.
Alcuni "Ti amo" sussurrati nel pianto.

... Scusami... Scusami Ver...


VICTORIA'S DREAM

Non so cosa dire... Davvero... Sembrava che fosse tutto perfetto...

Viale dell'Istituto Ravnick
Tempo imprecisato.
Pomeriggio soleggiato.

Lo dici a me?
Abbiamo puntato tanto su questa storia...


Perché sta finendo, Axell?
Cosa non va?


Non va che abbiamo esigenze diverse sotto tanti aspetti, anche se dovremmo bastarci così...

Le mie esigenze però sono piuttosto comuni, non credi?

Certo, sono io che ho sempre avuto il vizio, sempre io che non ho mai saputo adeguarmi tanto facilmente...
Ma c'è anche da dire che pure tu stai sviluppando nel tempo una nuova aspettativa dalla persona davanti a te, o no?


Non è che non mi piaccia la ricchezza, le agevolazioni e quant'altro, Axell... Sono tutte cose fantastiche!
... ma più vado avanti e più mi rendo conto che facciamo parte di due mondi diversi e... e spesso mi pesa.


Diciamola tutta, ti ho allontanata anche io, con il mio modo di fare, di essere, con le mie richieste... I miei... Ordini...

Non sono mai stata Cappie ed evidentemente questo ti ha sviato troppo a lungo.
Anche a me piace essere sottomessa ma in determinati modi e condizioni, che non hai saputo rispettare.
... Un errore di valutazione, è mai possibile?


... Non lo so... Credevo che bastasse l'amore... Che bastasse il sentimento...

Forse non è così...

Quindi mi stai dicendo che...

... sì, te lo sto dicendo... e so che per questo motivo Cappie mi ucciderà e perderò del tutto l'amicizia con lei.

Non è stata colpa tua!

E di chi è stata?!
Nostra? E allora?
C'entro sempre e comunque... Le avevo promesso che saremmo stati insieme sempre e invece...


Forse se sarai sincera nello spiegarle le motivazioni, ti dimostrerà di essere comprensiva come è sempre stata.
D'altronde adesso è felice, forse ci farebbe molto poco caso.


Me lo auguro anche io...

Victoria... Mi dispiace... Mi dispiace così tanto...

Perché, pensi che a me non dispiaccia?
Mio padre poi ne uscirà distrutto, niente più abbonamenti a metà prezzo!


Una lieve risata amara da parte di entrambi.

Devo andare, ho lezione...

Certo... Allora ci vediamo...

Non so quanto possa essere attendibile come frase ma... Sì, ci vediamo!

... Ciao Vicky...

... Ciao Axl...

Fiori che cadono dagli alberi trasportati dal vento.
Entrambi che si girano, ognuno per la propria strada.
Alcune lacrime che solcano le guance.
Cuore che batte più forte.


LA MATTINA DOPO
ORE 06:40


Victoria... Victoria... Ehi Victoria... Victoria svegliati su...

Non appena la ragazza aprì gli occhi, venne investita da un ottimo profumo di caffeina e teina.
Era giorno da pochissimo e la luce filtrava da dentro le finestrelle della tenda.
Ovviamente il corpo era molto più reattivo e riposato, anche se forse quella un po' provata era l'emotività.
Ma se quel sogno rappresentava un evento realmente accaduto, come mai la Cappie e la Vicky di quel tempo erano amiche per la pelle?

Ti abbiamo fatto dormire, ne avevi estremo bisogno, scusaci.
Comunque una volta bevuto qualcosa ci smaterializzeremo immediatamente a Bucarest.


La promessa di Sly venne mantenuta in meno di quindici minuti.
Smontata la tenda e recuperati gli oggetti (alla Randall le avevano anche asciugato i vestiti), si presero tutti per mano e si trasferirono di corsa in Romania.

ORE 07:00
AREA COLAZIONE DELL'ALBERGO


Sei scattata come una molla quando ti ho chiamata, mi spieghi che ti è preso?

Nimue e Cappie erano scese a fare colazione molto presto.
La O'Neill non aveva saputo dormire tanto di più, mettendosi in piedi e facendosi subito una doccia alle prime luci dell'alba.
Nessuno si era presentato nella stanza, segno che quindi la Randall non aveva più fatto ritorno lì.
L'unica soluzione quindi era trovarla in qualche modo, magari chiedendo un aiuto divinatorio a Tisifone, insomma, non poteva starsene con le mani in mano.
Finito di mangiare in fretta, le due si incamminarono verso l'uscita dell'hotel, affacciandosi sulla strada esterna.
Non avrebbero mai potuto immaginare di vedere... ciò che videro!

Eccoci qui arrivati...

Quando è congiunta è molto più facile, si raggiungono distanze esagerate!

Un dettaglio che adesso sapeva pure la Randall e che nel suo tempo ancora non era stato scoperto.

Ma... Quella è Victoria?!

Di fronte agli occhi di Nimue e Caroline Priscilla apparvero di colpo Aryanne, Emmett ed ovviamente l'americana.
Sia la Tempesta che i due Mercenari lasciarono alle amiche il tempo per abbracciarsi, salutarsi e via dicendo, mettendosi da parte qualche secondo.

Ci sono stati inconvenienti?

Non troppi, l'ho giusto salvata da un coso gigante che ha cercato di ucciderla ma niente di che!

Potremmo sfidarti senza problemi: ben cinquantadue individui da mettere fuori gioco perché credevano che lei fosse la lei di quest'epoca!

E che volevano?!

Ottenere un oggetto particolare che a quanto sembra serve anche a loro per tornare a casa...

Adesso però non possiamo stargli più appresso, ricordi che abbiamo una missione tra meno di quattro ore?

Hai ragione... Non possiamo proprio mancare... Tu resterai con loro invece?

Magari... Ho un concerto a Vienna con Regina stasera, dovevo andare alle prove già ieri e sono mancata!

Per farla breve, le tre guest star che avevano aiutato Cappie e Vicky fino a quel momento dovettero per forza di cose informarle del fatto che il loro tempo era concluso.
Ognuna aveva la propria vita e bloccarle per dar loro ulteriore aiuto significava mettere in difficoltà lo scorrere dei loro eventi e del loro tempo.
Adesso però possedevano una bacchetta magica, erano riunite e potevano scambiarsi le differenti informazioni ricevute nelle ultime 12-18 ore.

Ehi, mi raccomando, comincia ad avere più fiducia nelle tue capacità.
È vero, sei stata aiutata da Kirby, ma mantenere il sangue freddo e prendere in giro quei due pazzi non era un gioco da ragazzini.
Sii una roccia, perché so che puoi diventarlo...


... Shuyun sta bene...
So che non avrei dovuto dirtelo ma... Sono certa che questa domanda ti sta affliggendo fin da quando hai saputo della tua attuale posizione in Gilda.
Non ti dirò altro ma sappi solo che è in salute... D'accordo?


Dopo quelle due piccole confidenze e saluti speciali, la O'Neill e la Randall tornarono esattamente come avevano iniziato l'avventura: da sole contro il tempo.
Quali sarebbero state le mosse successive? Avrebbero parlato dei loro sogni e dei pericoli passati?
Per adesso il paesaggio sembrava ancora appartenere al colore, ma nessuno dava loro la certezza che le cose rimanessero immutate.
La parola chiave per quel viaggio assurdo, incredibile e ai limiti della sopportazione umana era... "Muoversi".
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Messaggioda Caroline Priscilla » 15/06/2016, 17:46

Nimue posso farti una domanda un po' particolare?

Tutte quelle che vuoi...

Secondo te io sono felice in questo presente?

Victoria non era ancora tornata. Più le ore passavano, più la preoccupazione della O'Neill cresceva, sentendo all'altezza del petto una sorta di affanno, come se i polmoni facessero fatica a incamerare aria, appesantiti da qualcosa di invisibile. Credeva di soffocare dentro quella stanza, ma non sapeva che cosa altro potesse fare, non avendo alcun modo per rintracciare la ragazza, nemmeno con la bacchetta nuova. Aveva scelto di rimanere a Bucarest ad attendere, perchè sperava che la Randall in qualche modo riuscisse a ritornare da lei, ed in quel caso la Ignis sarebbe stata presente ad accoglierla, oltre che a farle una sonora ramanzina.
Ma fino a quando Victoria non avesse varcato la soglia di quella porta, Cappie aveva bisogno di distrarre i propri pensieri, o sarebbe finita per uscire in strada, a cercarla in ogni luogo possibile fino a quando non l'avesse trovata. La domanda che aveva posto alla Allen l'aveva messa in evidente difficoltà, cosa che spinse l'irlandese a specificare che le bastasse un semplice sì o no per ritenersi soddisfatta.

Non c'è bisogno che scendi in particolari, basta solo che tu mi risponda sì o no...

... No, Cappie, non credo che tu sia molto felice.

Non disse nulla, l'orologio da polso che segnava ormai la mezzanotte e della ex-Draghessa nemmeno l'ombra.

Questo per l'altra te è un periodo pieno di dubbi, incertezze e preoccupazioni.
Ci ha chiesto di essere soltanto sorridenti e far finta di nulla, in modo che anche lei possa passarci su con il suo solito buonumore.
Nonostante i tentativi e l'impegno da parte nostra, comunque, il malessere sta proseguendo e non ho idea di dove la porterà tutto ciò.


Io credo di avercela invece...

Disse, ma non specificò altro, perchè era stanca e solo la forza di volontà la stava mantenendo sveglia a tutti i costi. Non aveva mai avuto modo di analizzare quanto accaduto dietro a quel vicolo, perchè il tempo era contro di loro fin da quando erano arrivate lì. Ma Cappie lentamente stava ricomponendo un puzzle, tassello dopo tassello, estremamente complesso perchè esso rappresentava le sue emozioni e i suoi sentimenti, sia vecchi che nuovi. Adesso che sapeva ciò che sarebbe accaduto, provava un forte malessere dentro di sè, un amore che aveva creduto ormai del tutto messo da parte. Sì, ormai non aveva più dubbi, il suo cuore era rimasto sempre legato ad Axell in qualche modo, pur costringendosi lei ad andare avanti, anche riuscendo a far sbocciare dei sentimenti per un'altra persona. Ma quell'amore sembrava essersi insediato troppo bene nel suo animo, perchè non era bastata la forte delusione che aveva subito dal Cartwright per cancellarlo totalmente.
E allora cosa avrebbe dovuto fare? Avrebbe dovuto essere sincera con la Randall? Temeva di influenzarla, di influenzare il suo futuro e di sbagliarsi, magari supponendo che la loro storia fosse finita per causa sua e non per altri motivi. Ad ogni modo sapeva che le avrebbe rovinato la vita se avesse aperto bocca, ed era l'ultima cosa che la O'Neill voleva in quel momento per lei. Se l'avesse ritrovata sana e salva, si ripromise, allora ci avrebbe pensato su, ma adesso era inutile continuare a rifletterci quando ogni minuto che passava era un minuto in più che lei sentiva quella morsa stringerle il cuore nel non sapere dove fosse l'amica.

Devi riposare, Cappie.
Resterò sveglia io ancora un po' e nel caso possiamo chiedere a loro due di rimanere vigili.
Se non recuperi energie potresti rischiare grosso, sai com'è, serve energia per correre i 100 metri piani senza fermarsi un solo secondo...


Va bene, d'accordo, ho capito l'antifona...
Ok, allora mi metto giù.


Era bello poter avere di nuovo una bacchetta con la quale castare un semplice incantesimo da Lampo e chiedere al proprio animale di fare la guardia per lei. Cappie si mise sotto le coperto, girandosi di schiena con la fronte ancora aggrottata dai pensieri, sia quelli che riguardavano Victoria sia quelli che non la coinvolgevano direttamente. Aveva acconsentito alla richiesta di Nimue solo perchè sapeva di non avere altre controproposte valide, ma era convinta che tutta quell'agitazione le avrebbe impedito di chiudere occhio anche solo per un istante. Invece, fu con suo immenso stupore che la O'Neill scivolò velocemente nel sonno, il corpo stanco e la fronte che finalmente di distendeva, solo per sognare però qualcosa che l'avrebbe destata con un nuovo peso sul cuore.

Domenica 17 Luglio 2113.
O almeno quella era la data segnata dal calendario, una data che Cappie non aveva certo dimenticato.
Sentiva la pioggia battere furiosa contro le finestre del suo appartamento a Boston, una furia che rispecchiava quella provata in quel momento dalla O'Neill stessa.

Perché?!
Perché torni da me?!
Perché lo fai soltanto adesso?!
Te l'avevo detto di rifletterci, te l'avevo detto che poteva essere un grosso sbaglio!
Invece tu no, hai fatto di testa tua e ora?!
Ora cosa vorresti da me?!
Sto con Vergil te lo ricordi oppure no?!


Axell la fissava, uno sguardo pieno di tante emozioni che riusciva a cogliere solo in parte.
Dolore, rammarico, senso di colpa...
Stava male nel vederlo così, ma più provava quel malessere e più la sua rabbia verso di lui aumentava.

... Oggi sono esattamente due anni che è avvenuto il disastro.
Non volevo piombare in casa tua, non era mia intenzione ma...


Ma cosa?!

Neanche le lacrime riuscivano ad impietosirla abbastanza da spazzare il rammarico e il risentimento che stava provando per lui in quel momento.

... ma mi faceva male, troppo male e allora non ho saputo trattenermi.
Ho sbagliato, ho fatto un errore, ma non sono stato l'unico, te lo posso assicurare!


Cos'è? Voleva dare la colpa a Victoria adesso?
Oh no, non glielo avrebbe permesso.
La colpa era solo ed esclusivamente sua.
Lei glielo aveva detto, gli aveva già dato una seconda possibilità, ma Axell aveva gettato via quella chance, calpestandole il cuore come se nulla fosse.

Basta!
Non voglio ascoltarti... Non ne voglio sapere nulla!
Non mi importa chi ha sbagliato, non mi importa com'è andata tra te e Victoria!


Io... Io non volevo...

Cosa?
Non volevi cosa Axell?!
Farmi tornare alla mente ricordi che mi fanno del male?!
Ricordare per filo e per segno che è un anno che non sto col ragazzo che probabilmente in parte amo ancora?!


La stava costringendo a dire cose di cui non avrebbe mai più voluto saperne l'esistenza.
Ma quei sentimenti c'erano.
Quei sentimenti non se ne erano andati via.
Ed era bastato rivederlo e sapere che l'amava ancora per farli uscire fuori con prepotenza, lasciandola spiazzata e ferita al tempo stesso dalla loro assurda tempistività.

Questo però non cambierà nulla, questo non c'entra niente...
Io penso che tu... Penso che tu sia stato semplicemente troppo sicuro di poter fare il bello e cattivo tempo, ecco cosa penso.


Che cosa vorresti dire?

Voglio dire che non ti sai decidere, non ti sei mai saputo decidere evidentemente, nemmeno dopo esserti messo con me.
Non credo tu sia la persona adatta a me, pur provando dei sentimenti forti nei tuoi confronti...
Ma i sentimenti non bastano e sono certa che ben presto ne troverai un'altra da cullare nella ricchezza e negli scherzi, nel sesso, fino al momento in cui la getterai via.


... Cappie...

Le aveva promesso che Victoria sarebbe stata quella giusta.
Che l'amore provato per la Randall era di eguale importanza a quello avuto per lei.
Ma le aveva mentito, perchè lui era là ora, a cercare di riprendersela nonostante la presenza di Vergil nel suo cuore.
E un bugiardo non avrebbe mai perso il vizio.

Adesso vattene... Non voglio più vederti, mai più, sono stata chiara?

Ma...

VA' VIA!

Lo aveva sbattuto fuori dal suo appartamento e aveva chiuso con forza la porta dietro di lui, l'ultimo ricordo di Axell impresso nella sua mente il suo viso sconvolto dal dolore prima di voltarsi e uscire per sempre dalla sua vita.
Si accasciò a terra, in preda alle lacrime, sussurrando il proprio odio e il proprio amore per quel ragazzo che non era riuscita a dimenticare, ma anche per colui che stava facendo le spese di quell'amore, ignaro di tutto.

... Scusami... Scusami Ver...


Si alzò di scatto quando Nimue chiamò il suo nome, svegliandola prestissimo. Aveva le lacrime agli occhi, lacrime che non volevano saperne di asciugarsi, tanto da spingerla a correre in bagno e chiudersi la porta a chiave, provando a bloccare i singhiozzi con il dorso della mano sulla bocca. Le sembrava di sentire ancora quel dolore in fondo al petto, un dolore che la stava distruggendo o -nel caso della Cappie attuale- l'aveva distrutta, fino a farle prendere la decisione di non volere più nessuno per paura di soffrire. Con risultati disastrosi per la sè stessa attuale.
Aprì il rubinetto dell'acqua, facendola scorrere fredda come il ghiaccio e sciacquandosi più e più volte il viso, tentando di calmare così la voglia che aveva di urlare. Se le sue considerazioni erano esatte, allora anche la Randall aveva avuto un altro flashforward -sempre se fosse riuscita a dormire- e che queste visioni non erano tutte degli indizi, ma riguardavano forse faccende molto più personali. Questo avrebbe spiegato il motivo per cui Victoria non aveva voluto raccontarle la verità sul proprio di sogno, ma tanto fino a quando non si fossero ritrovate non avrebbe potuto chiederle nulla.
Uscì dal bagno dopo circa dieci minuti, approfittando di quel tempo per espletare altre funzioni corporali e per darsi una sistemata, in maniera che gli occhi rossi non si notassero troppo. Dopo essersi vestita e aver riposto tutti i suoi oggetti nella borsa -tanto essendo modificata magicamente non aveva problemi di spazio- la Fulmen si diresse verso la hall dell'albergo per fare colazione insieme alla Allen, provando a dimenticare quel sogno per concentrarsi invece sul da farsi quella mattina.

Sei scattata come una molla quando ti ho chiamata, mi spieghi che ti è preso?

Ho fatto un brutto sogno, tutto qui.
Scusami se ti ho spaventata.


Le sorrise debolmente e poi si concentrò nell'ingerire quanti più zuccheri possibile, arrendendosi all'idea che sarebbe dovuta andare da sola a Skopje e poi da Tisifone, magari chiedendole aiuto per ritrovare la Randall. Era un po' stupido a dire il vero mantenere il riserbo su quella visione, che sì per lei riguardava il futuro, ma per Nimue invece era cosa passata e probabilmente già risaputa. Tuttavia la O'Neill era ancora sconvolta e scombussolata e in più temeva che se si fosse lasciata andare avrebbe anche rischiato di spifferare ciò che aveva visto l'altro giorno, spingendo quindi la Tempesta ad aiutarla nel risolvere quell'intricata situazione sentimentale.
No, meglio tacere e concentrarsi su altre preoccupazioni, come quella forte che riguardava Victoria stessa. Alla fine, dopo aver concluso di mangiare, la O'Neill fu costretta a cambiare il messaggio da lasciare in reception, avvisando Victoria di raggiungerla a Skopje all'indirizzo da lei indicato e, se non l'avesse trovata nemmeno lì, di ritornare in quello stesso albergo, perchè era lì che l'avrebbe sempre attesa l'irlandese. Uscite fuori dall'edificio, Cappie potè finalmente sgranchirsi le ossa, fissando il cielo terso e sospirando preoccupata, fino a quando tre figure apparvero all'orizzonte, una delle quali l'aveva fatta penare per tutto quel tempo.

Ma... Quella è Victoria?!

Vicky... Grazie alla Trama sei viva!

Non si preoccupò minimamente dei due individui che avevano fatto da scorta all'amica, correndo ad abbracciarla e a stringerla forte a sè, in preda ad un attacco isterico sì, ma di pura gioia.

Mi hai fatto prendere un colpo!
Non sapevo dove fossi finita, ti ho cercata ovunque ma non riuscivo a trovarti e per tutto questo tempo ho temuto il peggio, che tu fossi morta o scomparsa per sempre!
Per fortuna stai bene, sei ancora viva... Grazie... Grazie...


Ringraziava il Conflux di ciò, ma ben presto il suo grazie venne rivolto anche ad Emmett ed Aryanne, che avevano aiutato la ex-Dragargenteo ad uscire fuori dai guai.

Ci sono stati inconvenienti?

Non troppi, l'ho giusto salvata da un coso gigante che ha cercato di ucciderla ma niente di che!

Potremmo sfidarti senza problemi: ben cinquantadue individui da mettere fuori gioco perché credevano che lei fosse la lei di quest'epoca!

E che volevano?!

Ottenere un oggetto particolare che a quanto sembra serve anche a loro per tornare a casa...

Adesso però non possiamo stargli più appresso, ricordi che abbiamo una missione tra meno di quattro ore?

Hai ragione... Non possiamo proprio mancare... Tu resterai con loro invece?

Magari... Ho un concerto a Vienna con Regina stasera, dovevo andare alle prove già ieri e sono mancata!

Insomma, quello era il momento degli addii per tutti loro. Cappie salutò i due mercenari stringendo loro la mano, ma abbracciò forte Nimue, ringraziandola ancora per il sostegno e per l'aiuto che le aveva dato.

... Shuyun sta bene...
So che non avrei dovuto dirtelo ma... Sono certa che questa domanda ti sta affliggendo fin da quando hai saputo della tua attuale posizione in Gilda.
Non ti dirò altro ma sappi solo che è in salute... D'accordo?


D-d'accordo...

Chi era Shuyun? In un primo momento Cappie fu tentata di chiederlo, di uscirsene con quella domanda, rimanendo zitta solo quando gli altri indizi che le lasciò la Allen -il suo grado in Gilda, il fatto che fosse preoccupata per il Sagitta- non le fecero supporre e comprendere che forse quello era il vero nome di Heiji. Rimase in silenzio, preferendo non far notare alla Tempesta di averle appena rivelato un fatto personale che riguardava il loro Sagitta, salutandola ancora una volta con la mano e vedendola sparire insieme ai due mercenari. Una volta sole, la prima cosa che Cappie fece fu aprire la borsa ed estrarre la bacchetta che Desmond aveva fabbricato per Victoria, consegnandola alla legittima proprietaria.

È una lunga storia e abbiamo molto di cui parlare.
Per adesso allontaniamoci da qui, ho già avuto il piacere di incrociare quel mostro e non ho alcuna intenzione di farlo ancora.


Presa la mano della Randall, Cappie si smaterializzò quindi insieme a lei, dirigendosi verso la loro prossima meta -Skopje- dove avrebbero avuto un po' di tempo prima di incontrare Jorge e quindi farsi dare il medaglione.

[Skopje - Qualche ora dopo]


Aveva scelto di fermarsi in qualche caffetteria dove poter replicare -per lei- una seconda colazione e raccontare nei minimi dettagli cosa le fosse successo dal momento in cui era uscita dal museo fino a quando non era uscita dall'albergo. Ovviamente non potè dirle di aver trascorso parte del suo tempo in Gilda, ma le fece presente di essere andata a trovare Desmond Flynn -dato che anche nel loro presente loro due erano amici- e che su richiesta della sè stessa del futuro egli aveva creato per loro due bacchette nuove nuove, che avrebbero potuto fondere con le proprie una volta ritornate nel loro presente.
Lasciò che anche Victoria le raccontasse la sua di avventura, chiedendole se fosse il caso di avvisare la Randall di quel tempo per metterla in guardia sul pericolo che correva e poi le spiegò che cosa aveva scoperto da lei e perchè si trovavano proprio a Skopje, in attesa che Jorge aprisse il suo negozio di tatuaggi.

... A quanto pare è lui ad avere attualmente il Medaglione Remoris, quindi non ci resta altra scelta che aspettarlo qui e sperare che abbia scoperto qualcosa in più su di esso.
Vicky è inutile che fai quella faccia, anzi ti dirò la tua controparte futuristica ha affermato con molta sicurezza che Jorge è una delle persone di cui si fida di più al mondo.
Forse è riuscito a riconquistarsi la tua fiducia in qualche modo, non credi?


Le chiese, punzecchiandola un po' ma ben felice di averla ancora lì con lei, mentre quell'occasione si presentava come perfetta per parlare di altro, come ad esempio il motivo che l'aveva spinta a mentire il giorno prima.

Senti, a proposito di questi continui flashforward che stanno avvenendo, ormai sono convinta che essi siano molto più che delle semplici interferenze fra il passato e il futuro. Ognuno di essi ci sta dando un indizio, alcuni palesi, altri forse un po' più nascosti, ma comunque tali.
Ce ne sono anche alcuni di natura un po' più personale...
- come ad esempio quello avuto lei quella stessa notte -Ma forse anche quelli possono essere importanti a loro modo.
Ad esempio, perchè non mi racconti la verità sul sogno che hai fatto l'altra notte?


Chiese a bruciapelo, probabilmente mandando in tilt la ragazza o comunque prendendola molto alla sprovvista.

So che mi hai mentito Vicky, almeno in parte non eri sincera e non te l'ho fatto notare solo perchè non volevo costringerti a fare nulla che non volessi.
In realtà non lo voglio nemmeno adesso, quindi se vorrai mantenere il segreto lo capirò.
Però sappi che con me puoi parlare liberamente di tutto, sono comprensiva lo sai e non ti giudicherò certo se avrai scoperto qualcosa di scabroso su di te!
Io in fondo ho fatto finire qualcuno in ospedale, anche se non so ancora chi...


Le lasciò quindi tutta la libertà di scegliere se parlare o meno, finendo la sua spremuta d'arancia super zuccherata e mordendosi appena il labbro inferiore, indecisa se parlare o meno di quanto era accaduto quella stessa notte.

A proposito, hai avuto altre visioni mentre eri via?

Chiese poi con innocenza, cercando di non far trapelare alcuna emozione fuorviante e aspettando con pazienza la risposta della Randall. Mancava ormai poco alle nove e si sperava che il portoghese fosse già arrivato in negozio, cosìcchè entrambe avrebbero potuto parlare con lui e chiedere il suo aiuto.

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Messaggioda Victoria » 15/06/2016, 21:57

... dovremmo proseguire.

Sì, anche perché non manca molto!

Già, quella luce lontana è di ottimo auspicio...

E meno male, perché non aveva ancora capito dove diavolo fosse finita e soprattutto da quanto tempo esattamente Cappie la stesse aspettando, con tutta probabilità preoccupata a morte e magari anche con qualche capello bianco; si rimise in marcia coi due combattenti che le avevano salvato la vita, dunque, e Kirby che le saltellava accanto tutta felice e contenta, non percependo minimamente il pericolo come invece faceva Victoria, timorosa di poter incontrare il Guardiano del tempo da un momento all'altro.
Quando finalmente raggiunsero l'esterno, pur non avendo una precisa collocazione geografica, alla Randall quel posto sembrò tutto tranne che la Romania: ma dove diavolo l'avevano portata pur di stare certi che nessuno la trovasse?!

Volevano proprio che non ti trovasse nessuno...

Nemmeno per sbaglio...

Beh, è inutile rimuginarci su.
Adesso che siamo usciti da quella grotta possiamo tornare a Bucarest, perciò perché non ci smat--


Al, alt, alt... Non vogliamo mica perdere qualche arto nello spostamento.

Aryanne ha ragione, siamo stanchi e provati, non abbiamo la giusta energia per spostarci con la magia.
Accampiamoci giusto una mezz'ora, prendiamo fiato e mangiamo qualcosa, sono sicuro che hai un buco allo stomaco profondo quanto questa caverna.


Avrebbe tanto voluto ribattere che non era così, ma avendo mangiato poco o nulla sia a colazione che a pranzo era praticamente impossibile per lei ignorare i brontolii di protesta del suo stomaco, che necessitavano urgentemente di un po' di cibo; con un sospiro rassegnato, quindi, Victoria annuì e lasciò che l'uomo aprisse una magi-tenda in cui potersi riparare comodamente tutti e tre; non troppo tempo dopo, di fronte ad un piatto invitante e dalle origini italiane, l'americana si lasciò andare ai morsi della fame, divorando la sua cena con evidente godimento.

Ma cosa le hai fatto?!

Pesce spada alla siciliana, me l'ha insegnato Mia!

... Sembra buono...

Giù le mani, noi abbiamo la nostra dieta, lei può mangiare come le pare, beata lei!

Uff... E beato Nigel!

Non parlò molto, anzi, quasi per nulla, evitando ovviamente di chiedere chi fossero Mia e Nigel: spiegò però alla donna quali capacità avesse Kirby e come l'avesse incontrata, dando una versione molto "diluita" dell'accaduto, ovvero che ne avesse scoperto l'esistenza durante un'esplorazione in giro per Hogwarts; l'unica domanda che la Randall si sentì di fare riguardò la possibilità di dare da mangiare alla palletta rosa il piatto che la bionda aveva ripulito, avendo Kirby la capacità di mangiare... beh, tutto!
Finita la cena, Victoria si sistemò su un divanetto presente nella tenda, con Kirby accanto: aveva finalmente la pancia piena, il pericolo creato dai rapitori era stato debellato, ma c'erano ancora così tante cose che non andavano... il Guardiano del tempo in primis, quel Medaglione da trovare, il riuscire a tornare a casa in qualche modo... e poi Cappie? Come stava Cappie? Aveva forse pensato che fosse morta? Forse si era già rimessa in moto senza di lei, temendo che il Guardiano l'avesse presa? Era così concentrata sui propri pensieri da non sentire cosa i due si stessero dicendo, e da non rendersi conto di essere lentamente scivolata nel sonno: all'improvviso, però, nella sua mente non c'era più spazio per i ragionamenti, ma solo per i sogni di una mente preoccupata, di una mente che, mentre veniva spostata sul letto e scaldata con una coperta, la portò a sognare qualcosa che non le apparteneva... ancora.

Non so cosa dire... Davvero... Sembrava che fosse tutto perfetto...

Erano all'Istituto dei Ravnick, ed il Sole del pomeriggio scaldava le loro figure in un tempo per lei sconosciuto, indefinito.

Lo dici a me?
Abbiamo puntato tanto su questa storia...


Perché sta finendo, Axell?
Cosa non va?


Le sembrava impossibile che fossero giunti al capolinea, non dopo tutta la fatica fatta per stare insieme, per essere accettati come coppia.

Non va che abbiamo esigenze diverse sotto tanti aspetti, anche se dovremmo bastarci così...

Le mie esigenze però sono piuttosto comuni, non credi?

Certo, sono io che ho sempre avuto il vizio, sempre io che non ho mai saputo adeguarmi tanto facilmente...
Ma c'è anche da dire che pure tu stai sviluppando nel tempo una nuova aspettativa dalla persona davanti a te, o no?


Non è che non mi piaccia la ricchezza, le agevolazioni e quant'altro, Axell... Sono tutte cose fantastiche!
... ma più vado avanti e più mi rendo conto che facciamo parte di due mondi diversi e... e spesso mi pesa.


Diciamola tutta, ti ho allontanata anche io, con il mio modo di fare, di essere, con le mie richieste... I miei... Ordini...

Non sono mai stata Cappie ed evidentemente questo ti ha sviato troppo a lungo.
Anche a me piace essere sottomessa ma in determinati modi e condizioni, che non hai saputo rispettare.


Già la O'Neill l'aveva abituato troppo bene, sempre pronta a soddisfare ogni sua richiesta, ogni suo capriccio sessuale: Victoria ci aveva provato, ma a volte non ce l'aveva fatta, a volte aveva messo di fronte i propri desideri -di non fare quella determinata cosa per una questione di disagio/poco piacere- a quelli del Cartwright... ed ora ne stava pagando le conseguenze.

... Un errore di valutazione, è mai possibile?

... Non lo so... Credevo che bastasse l'amore... Che bastasse il sentimento...

Forse non è così...

Quindi mi stai dicendo che...

... sì, te lo sto dicendo... e so che per questo motivo Cappie mi ucciderà e perderò del tutto l'amicizia con lei.

Non è stata colpa tua!

E di chi è stata?!
Nostra? E allora?
C'entro sempre e comunque... Le avevo promesso che saremmo stati insieme sempre e invece...


Forse se sarai sincera nello spiegarle le motivazioni, ti dimostrerà di essere comprensiva come è sempre stata.
D'altronde adesso è felice, forse ci farebbe molto poco caso.


Me lo auguro anche io...

Victoria... Mi dispiace... Mi dispiace così tanto...

Perché, pensi che a me non dispiaccia?
Mio padre poi ne uscirà distrutto, niente più abbonamenti a metà prezzo!


Rise, ma con le lacrime agli occhi, col cuore pesante come un macigno ed un gran senso di tristezza nel profondo.

Devo andare, ho lezione...

Certo... Allora ci vediamo...

Non so quanto possa essere attendibile come frase ma... Sì, ci vediamo!

... Ciao Vicky...

... Ciao Axl...

Gli diede le spalle, allontanandosi mentre le guance si rigavano di lacrime che Axell non avrebbe mai visto, di cui non avrebbe mai nemmeno avuto conoscenza, testimoni di un dolore che avrebbe serbato nel suo cuore, nel profondo di esso, affinché non vedesse mai la luce.


Victoria... Victoria... Ehi Victoria... Victoria svegliati su...

Quando, lentamente, la Randall aprì gli occhi, passandosi una mano su di essi per strofinarli leggermente, si rese conto di come fossero lucidi: non aveva pianto solo nel sogno evidentemente, il dolore ormai faceva parte di lei, ne sentiva il peso nello spirito, quella sorta di sensazione concreta ma impalpabile che le rendeva l'animo pesante; perciò era così che erano finite le cose, in quel futuro, il che spiegava anche il sogno precedente, dove lei stava con un altro. Certo, non era detto che il suo presente proseguisse in quello stesso modo... ma non avevano già forse cominciato ad avere i primi problemi quando Victoria si era rifiutata di obbedire al suo ordine di andare a letto con Gérôme? No, non poteva illudersi che quel futuro fosse a se stante, che non fosse reale; non avrebbe risolto niente negando ciò che, dopo quel sogno, nel suo cuore stava iniziando a diventare una certezza.

Ti abbiamo fatto dormire, ne avevi estremo bisogno, scusaci.
Comunque una volta bevuto qualcosa ci smaterializzeremo immediatamente a Bucarest.


No... non importa.

Mormorò solo Victoria, passandosi una mano sul volto, rivestendosi, facendo ritrasformare Kirby in una sfera e spiluccando qualcosa per colazione, così da essere in forze per poter ripartire e tornare, si sperava, dalla O'Neill; la smaterializzazione fu rapida, veloce, ed indolore -più o meno- e permise al trio di ritornare a Bucarest.

Eccoci qui arrivati...

Quando è congiunta è molto più facile, si raggiungono distanze esagerate!

Appena arrivata, la Randall cominciò a camminare a passo spedito -per non dire correre- in direzione dell'albergo, sperando di ritrovarci Cappie, o perlomeno di ottenere qualche notizia a suo riguardo... e quando la vide, per un singolo istante riuscì a dimenticare tutto: il sogno, il rapimento, persino il casino in cui si erano cacciate.

Vicky...

Cappie!

Le corse incontro, abbracciandola appena le fu abbastanza vicina ed ignorando anche il leggero fastidio al braccio ferito, con un sorriso sollevato sulle labbra: stava bene, stavano entrambe bene, c'era ancora speranza di tornare a casa.

Grazie alla Trama sei viva!
Mi hai fatto prendere un colpo!
Non sapevo dove fossi finita, ti ho cercata ovunque ma non riuscivo a trovarti e per tutto questo tempo ho temuto il peggio, che tu fossi morta o scomparsa per sempre!


Mi dispiace, non volevo farti preoccupare, ma mi hanno rapita e sono finita in un posto assurdo, e non avrei mai saputo come tornare se non mi avessero aiutata!

Per fortuna stai bene, sei ancora viva... Grazie... Grazie...

L'abbracciò di nuovo, mentre il ricordo di Axell si faceva strada nella sua mente: a cosa era valso mettersi tra lui e Cappie, se poi tanto il loro rapporto non era stato abbastanza solido? L'aveva fatta soffrire per nulla, aveva tirato su un vero casino per niente... come poteva quindi, ora, abbracciarla ed essere felice dell'essersi ritrovate, conscia di averla pugnalata -anzi, di pugnalarla nel futuro- una seconda volta?
Scostandosi da lei, perciò, Victoria preferì concentrarsi sul ringraziare i due che l'avevano salvata da morte certa, lasciando che ognuno tornasse alle proprie faccende senza biasimarli: quella era la loro avventura, il loro pasticcio, ed erano loro a doverlo risolvere.

È una tua amica del presente?

Domandò solo quando anche la ragazza di bassa statura si fu allontanata dopo aver salutato Cappie, la quale qualche istante successivo fece spalancare occhi e bocca all'americana mostrandole una bacchetta bellissima, di fattura pregiata, che si legò a Victoria non appena la ragazza ne sfiorò il manico in legno levigato, riconoscendola come padrona indiscussa.

Ma... ma come...

È una lunga storia e abbiamo molto di cui parlare.
Per adesso allontaniamoci da qui, ho già avuto il piacere di incrociare quel mostro e non ho alcuna intenzione di farlo ancora.


Il Guardiano ti ha trovata?!

Fu la prima di una lunga serie di domande che la Randall pose all'amica, sedute al tavolo di una caffetteria in un'altra zona ancora del mondo, scelta dalla O'Neill stessa che evidentemente sapeva cosa fare; dal canto suo, Victoria le raccontò di come fosse stata rapita mentre l'attendeva in quel vicolo, di cosa le avessero fatto i rapitori e di cosa volessero da lei, spiegandole anche come Aryanne e Sly l'avessero salvata e insieme fossero tornati, senza tralasciare ovviamente lo strano fatto avvenuto nel lago.
Alla domanda sull'avvertire o meno la Randall adulta, Victoria propose di pensarci in un secondo momento -poiché non era detto che trovando il modo di tornare a casa anche quel futuro cambiasse- e soprattutto considerando che la priorità al momento fosse quella di capire come rientrare nel loro tempo.
Alla fine, esauriti gli argomenti, l'ultima domanda della bionda fu anche quella che premeva loro maggiormente... perché si trovavano a Skopje?

... A quanto pare è lui ad avere attualmente il Medaglione Remoris, quindi non ci resta altra scelta che aspettarlo qui e sperare che abbia scoperto qualcosa in più su di esso.

Jorge Alvares.
Il Medaglione era nelle mani di Jorge Alvares.
Cappie non avrebbe potuto darle notizia peggiore.
E probabilmente la sua faccia stava esprimendo esattamente quello stato d'animo.

Vicky è inutile che fai quella faccia, anzi ti dirò la tua controparte futuristica ha affermato con molta sicurezza che Jorge è una delle persone di cui si fida di più al mondo.
Forse è riuscito a riconquistarsi la tua fiducia in qualche modo, non credi?


O forse mi ha obliviata per farmi dimenticare quanto poco lo sopporti... -cosa per lei molto più probabile- D'accordo, tanto non abbiamo altra scelta, no? Verrò con te, ma dovrai fingere che io sia un soprammobile, perché non pronuncerò un fiato nemmeno per salutarlo, e tu non dovrai guardarmi male per questo, ci siamo intese?

Tutto avrebbe potuto sopportare, tranne che parlare col portoghese: preferiva scappare dal Guardiano tempo, perché nel suo tempo, per quelli che erano i suoi sentimenti attuali, non c'era possibilità che lei avesse qualcosa a che spartire col ragazzo.

Senti, a proposito di questi continui flashforward che stanno avvenendo, ormai sono convinta che essi siano molto più che delle semplici interferenze fra il passato e il futuro. Ognuno di essi ci sta dando un indizio, alcuni palesi, altri forse un po' più nascosti, ma comunque tali.
Ce ne sono anche alcuni di natura un po' più personale... Ma forse anche quelli possono essere importanti a loro modo.


Sì, per farla sentire ancora più una merda, grazie tante.

Ad esempio, perchè non mi racconti la verità sul sogno che hai fatto l'altra notte?

... cosa?
Di... di che stai parlando?


So che mi hai mentito Vicky, almeno in parte non eri sincera e non te l'ho fatto notare solo perchè non volevo costringerti a fare nulla che non volessi.
In realtà non lo voglio nemmeno adesso, quindi se vorrai mantenere il segreto lo capirò.
Però sappi che con me puoi parlare liberamente di tutto, sono comprensiva lo sai e non ti giudicherò certo se avrai scoperto qualcosa di scabroso su di te!


Non era certa che quella volta lo sarebbe stata, in realtà.

Io in fondo ho fatto finire qualcuno in ospedale, anche se non so ancora chi...
A proposito, hai avuto altre visioni mentre eri via?


... sì.

Voleva sapere? Era curiosa di capire se quei sogni/ricordi fossero indizi importanti da decifrare? Credeva che in qualche modo volessero indicare loro qualcosa? Beh, forse quelli della Randall sì.

Ho ricordato quando la me di questo futuro ed Axell si sono lasciati perché io non sono te. -lo disse più aspramente di quanto avrebbe voluto, ma non c'era rabbia nel suo sguardo, solo tanto dolore perché lei, l'amore per il Cartwright, lo sentiva ancora ben presente dentro di sé- L'hai abituato troppo bene, Cappie, ed io... non credo potrò mai essere alla tua altezza, non nel frangente sessuale, almeno. -alzò le spalle, tentando di non dare troppo peso alla cosa almeno apparentemente- Ho sognato il momento in cui abbiamo deciso in comune accordo di separarci, e questo probabilmente si ricollega al mio sogno precedente in cui stavo con un altro, ci facevo l'amore, volevo un bambino da lui: almeno adesso so perché tra me ed Axell sia finita.

Abbassò lo sguardo, sentendosi formare un grosso groppo alla gola che quasi le impediva di respirare correttamente: non aggiunse altro, anche se avrebbe potuto abbondare coi particolari, ma la voce in quel momento sembrava essersi persa da qualche parte; era chiaro che non stesse dando la colpa alla O'Neill, bensì a se stessa, per non essere stata all'altezza delle aspettative di lui e per non aver tenuto fede alla promessa fatta all'ex Tassorosso.

... non so se tu abbia sognato qualcosa legato a quello che ti ho appena detto, ma se così fosse... non voglio saperlo.
Non voglio sapere niente, io... voglio solo tornare a casa.
Possiamo andare da Jorge, per favore?


Avrebbe notato il tremolio triste della sua voce e il velo di lacrime nei suoi occhi? Temeva di sì, ma sperava che fosse abbastanza sensibile da non farglielo notare... perché non avrebbe avuto la forza di parlarne.

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Messaggioda Jorge » 16/06/2016, 20:07

[19 Maggio 2123 - Skopje - Macedonia - ore 9:00]


Come ogni mattina Jorge si era materializzato in un vicolo a un paio di isolati di distanza dalla palazzina dove lavorava per concedersi una salutare e rilassante passeggiata all'aria aperta prima di rinchiudersi per il resto della giornata nel suo negozio, il Tribal Studio 2. Un nome nostalgico e privo di fantasia, che il vecchio Kiril e Paige gli avevano contestato più volte, ma che a suo giudizio era molto meglio di tutti gli altri patetici nomi che gli erano venuti in mente. "Ancora di salvezza", "ultima spiaggia", "salvagente", perché da qualsiasi angolazione lo si vedeva, il suo incontro con il vecchio studioso e la successiva apertura del negozio, lo avevano salvato da un destino che in fondo era peggiore della morte. Dopo gli avvenimenti dell'Ottavo Piano la sua "sindrome alchemica" si era in qualche modo aggravata, la sua attrazione per le materie occulte e oscure diventata così forte che resisterle gli costava uno sforzo immane. A stento era riuscito a concludere i Master al Ministero senza farsi sbattere fuori perché i suoi esperimenti in Pozioni e Alchimia rasentavano i limiti del lecito e del morale e la Scuola di Specializzazione a San Pietroburgo non era stata di grande aiuto nel rafforzare le sue già deboli difese contro l'oscurità. Aveva persino ripreso a frequentare saltuariamente il negozio di Madame Lemourt nonostante sapesse quanto pericolosa e affascinante fosse la negromanzia. Erano stati anni bui durante i quali l'esaltazione per ogni artefatto magico dubbi o rituale oscuro con cui veniva in contatto andavano di pari passo con il disgusto di sé. Era stato Kiril a tirarlo fuori dal baratro, ad aiutarlo ad accettare il suo lato oscuro e a convivere con esso in modo produttivo. Il vecchio si era dimostrato essere un Maestro molto più esigente e inflessibile della Bennet (strano a dirsi) ma non gli aveva voltato mai le spalle e doveva a lui tutto ciò che era diventato, un tatuatore formidabile, un esperto in magia oscura e, più recentemente, un marito devoto. La sua vita era pressoché perfetta - per quanto lo potesse essere visti i tempi cupi in cui vivevano testimoniato dal numero sempre più crescete di artefatti oscuri che veniva alla luce - se non fosse per un non piccolo ed enormemente irritante dettaglio.

Se solo quella testarda mi desse ascolto...

Sbuffò tra sé per l'ennesima volta, incanalando la rabbia e la frustrazione che gli ribolliva nelle vene nel movimento di girare la pagina del libricino che aveva in mano ottenendo in cambio uno scricchiolio sinistro. Per quanto si sforzasse di concentrarsi sulle rune che stava studiando - in barba alle raccomandazioni di Paige sulla pericolosità di camminare con il naso sepolto in un libro - non riusciva a togliersi dalla mente il sorriso di plastica che aveva distorto i lineamenti del viso della sua sorellina la settimana prima e la discussione furibonda che aveva seguito a quel "Sto bene" falso come un galeone dei Leprecauni. Caroline Priscilla era la persona più cara che avesse al mondo - per certi versi anche più di sua moglie - era la sua prima amica, la prima persona che aveva creduto in lui e che, nonostante tutte le prove contro che le aveva dato, gli era rimasto accanto, spronandolo e ancorando al suo "lato buono". La amava profondamente, come fosse una parte di sé - quella buona ovviamente - e vederla sacrificare la propria felicità per stare accanto a quell'omuncolo - no, non l'avrebbe mai chiamato per nome dandogli la dignità di una persona perché ai suoi occhi non ne aveva - lo mandava in bestia. Per lo stesso motivo non riusciva a fare come tutti i suoi amici, stamparsi in faccia un sorriso finto e far finta che andava tutto bene. Le aveva promesso che non le avrebbe mai mentito - anche se consapevole che lei non avrebbe mai potuto ricambiare quella promessa - che per quanto avrebbe fatto male le avrebbe sempre e solo detto la verità anche se spesso finivano per discutere.

Buon giorno Gjorgji.

Il portoghese fermò il suo incedere e sollevò lo sguardo dal libricino che aveva in mano, spingendo indietro gli occhiali da vista che stavano scivolando giù sul naso.

E' Jorge, Dzvezda, Jorge...

Il tono esasperato era smorzato da un sorrisino divertito e uno sguardo carico di affetto. La presenza di Dzvezda seduta su una traballante sedia di legno sulla soglia della vecchia casetta a due piani accanto a una molto meno fatiscente caffetteria era un'altra costante della sua vita, qualcosa che lo ancorava alla realtà, insieme a quello scambio di battute. Un bel passo avanti di sicuro dai primi tempi che aveva aperto il negozio, quando la vecchia donna ogni mattina lo apostrofava con un okupator per poi sputargli contro. Forse aver purificato l'unico cimelio che aveva del figlio e averle nel contempo salvato la mano destra aveva contribuito ad ammorbidire la vecchia nei suoi confronti.

Dì a Mladen che può passare dopo pranzo a ritirare lo specchio della proproprozia.

Non succhierà più le anime dei primogeniti?

No.

Secco e determinato, come la luce che offuscò per un attimo il suo sguardo prima di tornare a sorridere alla donna e prendere congedo da lei. Erano quasi le 9:30 e non aveva mai ritardato il suo arrivo in negozio, fino a quel momento.

Jorge... Jorge aspetta!

Si voltò lentamente, il libro che scivolava in una tasca della giacca di panno blu che indossava mentre con l'altra mano prendeva la bacchetta dalla tasca dei pantaloni - bel vantaggio a essere ambidestro - rivolgendo alla ragazza che l'aveva chiamato uno sguardo perplesso e diffidente. Conosceva quella voce come e a volte meglio della propria ma il viso, il corpo non erano li stessi che aveva incontrato una settimana prima. Rimase in silenziosa attesa che l'altra dicesse qualcosa e qualora si fosse presentata come una Caroline Priscilla di circa undici anni più giovane il portoghese si tese, rafforzando la presa sulla propria bacchetta,e le rivolse uno sguardo gelido.

Provami che sei realmente tu!

Chiese o forse ordinò visto il tono con cui pronunciò quelle semplici parole. Con gli anni era diventato prudente - paranoico - e per quello doveva ringraziare proprio la sua sorellina e nessuno meglio di lui sapeva che non sempre ci si poteva fidare dei propri occhi. Dalla Pozione Polisucco a intricati artefatti alchemici erano numerosi i modi in cui si potevano assumere le sembianze di qualcun altro e considerato alcuni dei reperti che aveva in laboratorio non era impensabile che qualcuno si spacciasse per la O'Neill - anche se in una versione più giovane - per potervi accedere.

Certo che tu a casa al sicuro non ci sai proprio stare, vero?

Le disse sorridente, una volta che lei gli avesse dato la prova che gli serviva, lasciando andare la bacchetta e tirandola in un caldo abbraccio, lo sguardo rivolto alla ragazza silenziosa accanto a loro.

Victoria.

La salutò, cortese ma distaccato, le braccia lungo i fianchi e le dita delle mani che si aprivano e chiudevano per il desiderio di abbracciare anche l'americana, la fede nuziale che brillava al sole. Era davvero difficile ricordare a se stesso che quella che aveva di fronte non era Vicky - la donna che si fidava di lui più di chiunque altro -ma Victoria - la ragazza che lo odiava per averla "uccisa".

Andiamo dentro così potremo parlare comodamente.

E al sicuro da orecchie e sguardi indiscreti. Le condusse al negozio di tatuaggi che si trovava proprio dall'altro lato della strada rispetto alla caffetteria dove le due ragazze si erano fermate a fare colazione e poi, attraverso una scala a chiocciola situata dietro al bancone, nell'angolo opposto rispetto a dove si trovava la porta che conduceva nella stanza dei tatuaggi, al primo piano dove vi era il suo laboratorio di artefatti e magie oscure. Si ritrovarono quindi in una stanza ampia e poco illuminata che ricordava molto la sala di un museo visto il numero di teche contenenti artefatti - alcuni dall'aria innocua altri bizzarra o terrificante - libri e pergamene, un posto che la Randall del suo futuro aveva apprezzato moltissimo.

State tranquille sono tutti innocui anche se devo ammettere che il grosso del lavoro non è stato purificarli.

Ma bensì catalogarli, scoprirne la provenienza, le motivazioni celate dietro la loro creazione, il fine a cui erano destinate e poi proteggerli in modo che nessun altro avrebbe potuto "riattivarli". La seconda stanza in cui le condusse invece sembrava il parco giochi di un gruppo di Troll impazziti. La libreria a parete era vuota e i libri erano sparsi ovunque nella stanza, impilati uno sopra l'altro accanto alla scrivania, aperti sul tappeto, in piedi su alcune teche e dalla quantità di pulviscolo illuminato dalla luce che entrava dall'enorme finestra molti di essi non venivano spolverati da decenni. E poi i pezzi di pergamena scarabocchiati e sparsi per la stanza come fiocchi di neve insieme alle penne babbane.

Lo sai che il caos mi aiuta a concentrarmi meglio...

Disse quasi a mo' di scusa, anche se forse quella Cappie ancora non lo sapeva. Con un colpo di bacchetta fece levitare i libri poggiati sulle due sedie di fronte alla scrivania a terra al loro fianco per poi girarci intorno e prendere posto sull'unica terza sedia presente. Da dove le due ragazze erano sedute era impossibile non vedere le foto magiche appese al muro dietro la scrivania, tra cui una che ritraeva le due donne sorridenti abbracciate a un Jorge in smoking, probabilmente il giorno del suo matrimonio considerato che in un altra lui stava baciando una donna in abito bianco, la stessa donna su un'altra foto posata invece sulla superficie dove solitamente studiava e si concentrava, come una specie di invito ad impegnarsi sempre e sorridere perché ormai aveva trovato davvero la sua unica e sola metà perfetta.

Immagine


Allora... cosa vi ha portato qui da me?

Ascoltò attentamente Caroline Priscilla spiegargli quello che era accaduto loro fino al momento in cui erano giunte da lui, lanciando di tanto in tanto delle occhiate alla Randall che sembrava essersi chiusa in un mutismo ostinato.

Il Medaglione Remoris, dici? Si è qui o meglio al sicuro al piano di sotto in cassaforte. Ho impiegato mesi per purificarlo al 100% anche se non sono sicuro che sia stato un bene. Quando Vicky - e forse all'americano non sarebbe sfuggita la nota di dolcezza con cui il portoghese pronunciò quel diminutivo - e Gérôme me lo portarono per liberarlo dai sortilegi che lo "bloccavano" non avevano idea del suo potere, era solo un altro dei rari Artefatti Na'eh rinvenuti la cui scoperta avrebbe potuto rivoluzionare la Storia del Mondo Magico. In fondo non avevano tutti i torti ma la rivoluzione che potrebbe apportare se finisse nelle mani sbagliate sarebbe altamente distruttivo. Non oso immaginare cosa i Mangiamorte sarebbero in grado di fare se potessero rallentare il tempo intorno a loro di 3/4...

Non c'era avidità nel suo tono di voce e la luce che brillò per un attimo nei suoi occhi non era di anticipazione o desiderio ma bensì di paura.
Senza accorgersene, per altro, aveva nominato i "Mangiamorte", entità rivelatasi completamente al Mondo Magico successivamente al viaggio temporale delle due ragazze.
Forse in tal modo avrebbero capito, senza che Jorge volesse farcele arrivare, chi era quella donna dai capelli rossi e chi la seguiva in quella strana crociata misteriosa.

Certo funziona solo per dieci secondi... ma sarebbero i dieci secondi più lunghi dell'umanità.

No, non gli interessava detenere quel tipo di potere anche se, grazie all'aiuto di Gérôme, era riuscito a decifrare alcune delle iscrizioni incise sul retro del manufatto e quindi sarebbe stato perfettamente in grado di farlo funzionare. Subito dopo quella spiegazione si chinò in avanti, i gomiti posati sulla scrivania, le mani giunte e uno sguardo triste negli occhi.

Immagine


Mi ero permesso di dimenticare come ci si sente a essere ignorato da te...

Sospirò stanco rivolgendosi direttamente a Victoria.

Scommetto che non credi che sono cambiato, che finalmente abbia fatto le scelte giuste... Probabilmente penserai che la nostra amicizia sia una farsa, che sia riuscito in qualche modo a manipolarti per farti credere che sono una brava persona... Bè io lo sono una brava persona, anche se ho impiegato anni per rendermene conto, solo non sono perfetta. Ho fatto cose di cui mi pentirò a vita, ho fatto soffrire le persone che amavo ma ho fatto ammenda, mi sono riscattato e se non vuoi credere a me, credi a te stessa... Sei più forte e furba di quanto pensi, non sottovalutarti...

Un tonfo riecheggiò in un angolo della stanza seguito da un furioso scalpiccio prima che una piccola palla di pelo - una scimmietta magica per l'esattezza - saltasse letteralmente in grembo alla MagiArcheologa.

Immagine


Vieni qui Chimchar... lei non è la nostra Vicky...

Con un tono di voce triste Jorge richiamò a sé il suo famiglio - che per ironia del destino gli era stato donato dalla stessa Randall - che lo seguì di malavoglia continuando a voltare il capo verso la Terran.

Torno subito.

Disse quindi, sparendo la piano di sotto per un paio di minuti e facendo ritorno con il Medaglione.

Posso aiutarvi in qualche altro modo?

Chiese, porgendo il manufatto a Victoria perché in fondo apparteneva a lei.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 16/06/2016, 22:20

Non voleva costringerla a parlare se non se la sentiva. Ma le venne spontaneo chiederle di dirle la verità, specie quando aveva capito che Victoria stava cercando di nasconderle qualcosa, qualcosa che probabilmente doveva turbarla parecchio per voler mantenere un segreto con lei. Per qualche istante, la O'Neill si era comportata esattamente come se loro due non avessero perso la loro amicizia, aspettandosi quindi che la Randall facesse altrettanto, ingenuamente. Con molta probabilità, il pensiero di averla persa era stata la molla che l'aveva spinta ad avvicinarsi così tanto a lei, oltre all'intera disavventura, che pareva quasi fatta apposta per permettere alle due ragazze di riavvicinarsi. Il suo tono, quando parlò, fu dolce e conciliante, mentre non potè dire lo stesso di quello della Randall quando infine si decise a confessarle tutta la verità, con le lacrime agli occhi e probabilmente il cuore in frantumi.

A proposito, hai avuto altre visioni mentre eri via?

... sì.
Ho ricordato quando la me di questo futuro ed Axell si sono lasciati perché io non sono te.


Si aspettava, in qualche modo, che il sogno avesse a che fare con Axell -entrambe in fondo erano legate al giocatore di Quidditch- ma non quella risposta, data con tono tanto amaro e tanto palesemente sconfitto, come se quella fra le due ragazze fosse stata una gara, dove la ex-Draghessa era la perdente.
Non disse nulla, ma sgranò appena gli occhi, dimenticandosi persino di respirare, ma il cuore, quello batteva sempre più forte, emozionato sì ma non per qualcosa di bello.

L'hai abituato troppo bene, Cappie, ed io... non credo potrò mai essere alla tua altezza, non nel frangente sessuale, almeno.

Sapeva non esserci nessuna traccia di condanna nella sua voce, ma la scelta delle parole usate fecero ugualmente sentire in colpa la Ignis, sebbene all'effettiva lei non ne avesse motivo. Il senso di colpa nasceva in verità perchè fin da quando aveva scoperto che il Cartwright l'amava ancora, la Fulmen non aveva smesso un singolo istante di pensare a lui, forse ricascandoci come una cretina, ma poteva davvero essere definita cretina dopo aver avuto la prova che quei sentimenti sarebbero durati per ben undici anni?
Non avrebbe dovuto pensarci e basta, non avrebbe dovuto lasciarsi andare alla propria curiosità, ma era successo e dunque ora ne doveva pagare le conseguenze: ora era lei che stava facendo del male -anche se indirettamente- alla ex-Draghessa e ora era Victoria che vedeva scomparire la persona che amava perchè il suo amore verso un'altra era più forte.

Ho sognato il momento in cui abbiamo deciso in comune accordo di separarci, e questo probabilmente si ricollega al mio sogno precedente in cui stavo con un altro, ci facevo l'amore, volevo un bambino da lui: almeno adesso so perché tra me ed Axell sia finita.

Dunque la ragazza era riuscita in un certo senso a vedere l'uomo che avrebbe amato in futuro, con cui ci aveva fatto un figlio, un figlio bellissimo secondo il giudizio della O'Neill. Tuttavia non disse nulla, perchè lei era comprensiva e sapeva che tipo di dolore stesse attanagliando il cuore dell'amica, lo stesso che era capitato a lei quando Axell le era stato strappato via. Sembrava davvero ironico che ora Victoria dovesse soffrire dello stesso male, ed era ironico pensare che se quello scambio non fosse mai avvenuto, la sua vita nel presente attuale sarebbe stata molto diversa e probabilmente felice.

.. non so se tu abbia sognato qualcosa legato a quello che ti ho appena detto, ma se così fosse... non voglio saperlo.
Non voglio sapere niente, io... voglio solo tornare a casa.
Possiamo andare da Jorge, per favore?


La fissò, gli occhi lucidi. Non aveva detto una singola parola da quando lei aveva parlato, ragionando su tutto ciò che le era stato detto, chiedendosi che cosa avrebbe dovuto fare, se dirle la verità oppure no. Vicky le aveva tarpato le ali chiedendole di non raccontarle nulla, ma era davvero così che loro due avrebbero risolto il problema? Facendo finta di niente e andando avanti, lasciando che la ferita marcisse dentro di lei fino a renderla un'estranea, perchè il solo starle accanto le avrebbe ricordato che lei non sarebbe mai stata "abbastanza" per Axell, come invece la O'Neill? Aveva rischiato che a sè stessa accadesse una cosa simile e non voleva, non voleva assolutamente che la Randall facesse la stessa fine, non ora che finalmente stavano ritrovando qualcosa che era mancato ad entrambe -inutile nasconderlo- e anche tanto: la loro profonda amicizia.

D'accordo.
Ma sappi che questa storia non finisce qui.


Le disse con tono duro e aspro, ma non per il motivo che forse avrebbe pensato lei. Era arrabbiata perchè non sopportava che l'altra si chiudesse a riccio, che volesse soffrire da sola e in silenzio. Probabilmente era giusto concederle tutto il tempo del mondo per abituarsi a quell'idea, ma la verità era che Cappie non voleva concederglielo, non voleva che lei superasse tutto quanto completamente da sola. E soprattutto doveva dirle la verità. Farle capire che Axell non l'avrebbe lasciata perchè lei non era all'altezza della O'Neill. Ma perchè i sentimenti che aveva provato per lei non erano mai morti. Come le aveva dimostrato la scena a cui aveva assistito.
Si alzò in piedi, pagando il conto e uscendo dalla caffetteria, di umore pessimo ma fu costretta a farselo passare. Anche perchè in quel momento un Jorge maturo, adulto e con il naso ficcato dentro le pagine di un libro le passò davanti, diretto sicuramente verso il proprio negozio.

Jorge... Jorge aspetta!

Forse il suo fu un approccio un po' avventato, ma lui era il suo fratellino e anche nel suo presente non lo vedeva da tantissimo tempo a causa degli impegni e dei suoi viaggi. Si avvicinò coprendo in breve la distanza fra di loro, resistendo all'impulso di gettarsi fra le sue braccia solo perchè l'espressione diffidente e ostile dell'altro le fecero comprendere che se ci avesse provato si sarebbe ritrovata con tutta tranquillità schiantata da qualche temibile incantesimo.

Sono io, Cappie!
Lo so che sembro molto più giovane e hai ragione, in effetti lo sono, ma se tu mi lasciassi il tempo di spiegarti ogni cosa nel dettaglio e magari in un posto sicuro, vedrai che...


Provami che sei realmente tu!

Lo fissò un attimo interdetta, rivolgendo poi lo sguardo verso la Randall -che possibilmente si era avvicinata al duo- come a chiederle aiuto nel convincerlo. Già, stava per chiedere aiuto a lei, la "mummia" che aveva scelto di non parlare con il portoghese nemmeno sotto tortura. Ma lanciandole un'occhiata era chiaro per l'irlandese che avesse ben più che un motivo valido per scegliere di chiudersi nel proprio silenzio, come sua unica ancora di salvezza.

D'accordo, hai ragione, potremmo essere chiunque per te quindi hai bisogno di una prova.
Dunque, vediamo...
Ti basta se ti recito il nostro giuramento quando abbiamo fatto voto di essere amici e fratelli insieme?
Oppure potrei raccontarti di tutte le volte che ho dovuto separare te ed Elisabeth dal prendervi a schiaffi in faccia perchè non vi sopportavate.
O delle salvate che mi facevi quando stavamo a lezione di Pozioni, o di quelle che ti facevo io quando ti paravo il culo durante Difesa.
Anche se erano più le volte che finivamo in coppia insieme ed ero io a farti volare in aria, a dire il vero...


Iniziò a snocciolare tutta una serie di ricordi che appartenevano solo a loro due e a nessun altro, concludendo con il mostrargli Ermes dentro la sua borsa, in versione peluche. A quanto pare tutto quel parlare alla fine convinse il portoghese della veridicità delle sue parole, permettendole quindi di abbracciarlo con forza e anche di dargli un tenero bacio sulla guancia.

Sono felice che tu stia bene...

Certo che tu a casa al sicuro non ci sai proprio stare, vero?

I guai mi perseguitano come ai tempi della scuola.
Io e Vicky siamo finite in un tremendo pasticcio e abbiamo bisogno del tuo aiuto...


Immaginò che il ragazzo avesse già compreso l'identità della seconda persona, e difatti il saluto che rivolse all'americana glielo confermò, anche se certo il suo atteggiamento gelido faceva supporre che non fosse molto felice di stare lì con lui.

Andiamo dentro così potremo parlare comodamente.

Ottima idea, facci pure strada...

Lo seguirono all'interno del Tribal Studio di Skopje, aggirando il bancone, scendendo lungo una scala a chiocciola e fin dentro una sorta di stanza/museo, dove esposti in teche di vetro -probabilmente rinforzate magicamente- c'erano cimeli di ogni tipo, alcuni dall'aspetto innocuo, altri molto più terrificanti, e -cosa ben peggiore- tutti che in passato erano stati impregnati di magia nera. Sperava solo che il suo fratellino li avesse purificati abbastanza da renderli dei semplici oggetti da esposizione.

State tranquille sono tutti innocui anche se devo ammettere che il grosso del lavoro non è stato purificarli.

Sì, ho saputo della tua attività e voglio dirti solo che sono fiera di te...

Ammise ad alta voce, proseguendo poi all'interno di un'altra stanza dove pareva ci fosse passato un uragano per la quantità di caos e disordine che stava vedendo in giro. Anche lei non era proprio la tipa più ordinata del mondo -nel suo appartamento spesso fioccavano indumenti di ogni tipo nei posti più disparati- ma lì si andava davvero sul pesante e quando chiese spiegazioni a Jorge, con lo sguardo, il ragazzo -anzi ormai quasi un uomo- sembrò capirla all'istante, correndo subito a giustificarsi.

Lo sai che il caos mi aiuta a concentrarmi meglio...

Certe cose non cambiano proprio mai...

Disse con un sorriso, ma altre invece cambiavano tantissimo. Dopo aver fatto un po' di spazio per permettere loro di sedersi, l'irlandese non potè non osservare con interesse -anche se non avrebbe dovuto- le foto che ritraevano il portoghese in abiti da cerimonia accanto a lei e ad una donna vestita di bianco, la stessa donna che gli sorrideva da una cornice tutta sua, porgendo un gelato al proprio marito.

Ma...

... Ti sei sposato?

Avrebbe voluto dire, ma era ovvio e scontato che lo fosse, a giudicare non solo dalle foto, ma anche dalla fede che portava al dito. Cappie invece scosse la testa, rassegnata, felice solo che quel futuro per Jorge si fosse avverato e sperando che rimanesse così anche una volta tornata indietro nel loro presente.

Allora... cosa vi ha portato qui da me?

D'accordo, apri bene le orecchie fratellino, credo che questo sia il peggiore disastro che mi sia mai capitato in tutta la mia vita...

Raccontò per filo e per segno ciò che era loro successo, da quando avevano toccato la sfera fino a quando non si erano ritrovate lì nel suo negozio, omettendo giusto il particolare dei flashforward più personali, perchè quelli riguardavano soltanto loro due e nessun altro. Victoria sembrava intenzionata a non fiatare, motivo che spinse Cappie ad ignorarla, a darle il suo tempo per elaborare ogni cosa, concedendole il suo bisogno di starsene da sola perchè sapeva che una volta uscite da lì non le avrebbe dato alcuna tregua.

... E quindi il motivo per cui siamo qui è prendere quel medaglione.

Il Medaglione Remoris, dici?

Esatto, proprio quello!

Si è qui o meglio al sicuro al piano di sotto in cassaforte. Ho impiegato mesi per purificarlo al 100% anche se non sono sicuro che sia stato un bene. Quando Vicky e Gérôme me lo portarono per liberarlo dai sortilegi che lo "bloccavano" non avevano idea del suo potere, era solo un altro dei rari Artefatti Na'eh rinvenuti la cui scoperta avrebbe potuto rivoluzionare la Storia del Mondo Magico.

Na'eh... Ho già sentito questo stesso nome pronunciato da Victoria, ma non so che cosa sia o chi sia!
Non dircelo per favore, se è una scoperta del futuro è meglio che nessuna di noi due ne venga a conoscenza prima...


Affermò, sicura di sè, facendogli cenno di proseguire.

In fondo non avevano tutti i torti ma la rivoluzione che potrebbe apportare se finisse nelle mani sbagliate sarebbe altamente distruttivo. Non oso immaginare cosa i Mangiamorte sarebbero in grado di fare se potessero rallentare il tempo intorno a loro di 3/4...

Aspetta, aspetta, aspetta!
I Mangiamorte?!
Perchè, Voldemort è tornato?


Chiese scioccata prima ancora di rendersi conto che quella era una domanda scomoda, troppo scomoda, decisamente scomoda e che lei non avrebbe dovuto farla, nè certo Jorge si sarebbe dovuto lasciar sfuggire qualcosa di così importante. Quando però il portoghese iniziò a parlare, Cappie lo bloccò nuovamente, agitando le mani in aria e chiedendogli di non aggiungere altro, perchè no, non doveva sapere nulla dei Mangiamorte, anzi sapeva già fin troppo e questo era abbastanza.

Ti prego, continua a parlare solo del medaglione.
Stavi dicendo che è in grado di rallentare il tempo giusto? Ma per quanto?


Certo funziona solo per dieci secondi... ma sarebbero i dieci secondi più lunghi dell'umanità.

Annuì mesta, perchè si trovavano di fronte ad un artefatto davvero pericoloso nelle mani sbagliate. Il punto focale, però, era che la spiegazione di Jorge non le aveva ancora aiutate a comprendere a cosa servisse quel medaglione con il loro desiderio di tornarsene a casa. Dagli indizi raccolti fino ad ora, l'unica cosa che venisse in mente alla O'Neill era che quel manufatto fosse solo un aiuto in più per loro per sfuggire a quella sorta di Controllore del Tempo. Un oggetto inutile se fossero riuscite a tornare a casa quello stesso pomeriggio, ma che poteva rendere loro la vita più semplice se per qualche imprevisto fossero state costrette a rimanere bloccate in quel tempo ancora per un po'. Cappie a dire il vero preferiva non pensare ad un'eventualità simile, per questo si limitò a scacciare certi pensieri e a volgere la propria attenzione verso Jorge che, di riflesso, stava fissando Victoria, sospirando con fare molto più adulto e maturo di un tempo.

Mi ero permesso di dimenticare come ci si sente a essere ignorato da te...
Scommetto che non credi che sono cambiato, che finalmente abbia fatto le scelte giuste... Probabilmente penserai che la nostra amicizia sia una farsa, che sia riuscito in qualche modo a manipolarti per farti credere che sono una brava persona... Bè io lo sono una brava persona, anche se ho impiegato anni per rendermene conto, solo non sono perfetta. Ho fatto cose di cui mi pentirò a vita, ho fatto soffrire le persone che amavo ma ho fatto ammenda, mi sono riscattato e se non vuoi credere a me, credi a te stessa... Sei più forte e furba di quanto pensi, non sottovalutarti...


Quanto poteva sentirsi orgogliosa del suo fratellino? Poteva sentire il proprio cuore traboccare di pura gioia e orgoglio nel sentirgli pronunciare quelle parole, e non perchè stavano mettendo in croce Victoria -o meglio il suo comportamento- ma perchè da esse trasparivano una sicurezza e una crescita interiore che poteva solo essere positiva e di cui si potesse solo andare fieri, almeno secondo il giudizio della O'Neill. Tuttavia era convinta anche che Victoria fosse molto diversa da lei e a quanto pare fosse molto meno incline di lei al perdono. D'altronde sarebbe diventata una Terran con dentro la Terra, ferma nelle proprie posizioni e idee, a meno che qualcosa di assolutamente sconvolgente non avesse cambiato del tutto le carte in tavola. Quel qualcosa probabilmente doveva ancora succedere oppure solo il tempo avrebbe sanato le ferite che nel loro presente sussistevano ancora fra lei e il portoghese. Ad ogni modo, Cappie non mise bocca in quella faccenda, ma si lasciò sfuggire un balzo quando vide una piccola scimmietta cercare il contatto con la Randall, una scimmietta che a quanto pare apparteneva proprio al ragazzo.

Vieni qui Chimchar... lei non è la nostra Vicky...
Torno subito.


Ti aspettiamo.

Nei minuti che seguirono, Cappie non rivolse mai lo sguardo verso Victoria, nè le parlò, rispettando il suo desiderio di rimanere in silenzio e di farsi cullare dal suo dolore. In verità la O'Neill sperava che quel silenzio la opprimesse così tanto da spingerla infine a reagire, a voler cercare lei il confronto per prima, evitando così alla Fulmen di doverlo fare per lei. Non perchè era qualcosa che le pesasse, ma perchè odiava, sì odiava vedere Victoria in quello stato, sentiva di dover fare qualcosa e al tempo stesso voleva rispettare la sua libertà. Sapere che invece lei fosse in grado di reagire l'avrebbe tirata su, le avrebbe fatto capire quale fosse la cosa giusta da fare, le avrebbe permesso di avere un confronto. Ed un confronto, secondo la sua ottica, era sempre costruttivo.

Posso aiutarvi in qualche altro modo?

Hai già fatto abbastanza, fratellino, grazie!
Speriamo che il medaglione possa esserci davvero d'aiuto e soprattutto che tu non debba vederci più in questo tempo...
... Aspetta, così me la sono tirata addosso, intendevo dire che siamo ritornate a casa sane e salve!


Si corresse in tempo, facendo una breve risata e alzandosi in piedi, lasciando il medaglione alla Randall o -se avesse voluto- prendendolo lei per metterlo in borsa. Si fece spiegare dal portoghese come attivare il suo potere -perchè in questo modo se il mostro le avesse inseguite avrebbero potuto scappare- e poi lasciò che il ragazzo le accompagnasse alla porta, abbracciandolo un'ultima volta con grande affetto.

Visto? Adesso ho la prova che io e te saremo amici per sempre, quindi ti prego continua su questa strada e sii felice anche per me.
Ti voglio bene, fratellino.


Aveva gli occhi lucidi, ma di gioia, sciogliendo l'abbraccio e allontanandosi dal Tribal Studio, possibilmente con una Victoria ancora affetta da mutismo al suo fianco e per nulla desiderosa di parlarle.
Be', ma a lei che cosa costava fare un tentativo?

Adesso che abbiamo tutto quello che ci serve possiamo andare subito da Tisifone e vedere se ha già finito con la sfera...
Oppure potremmo prenderci qualche minuto, sederci in un luogo sicuro e affollato e parlare di quello che mi hai raccontato prima, con le orecchie ben aperte e il cuore meno pesante.
A te la scelta.


Spoiler:
Sììììììììì, che bellissima sorpresona *___*
Non ti fai più vedere, ma sono felice che tu sia riuscito a fare un salto su PW per la quest!

Grazie Sandyon XD
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Messaggioda Victoria » 17/06/2016, 11:28

.. non so se tu abbia sognato qualcosa legato a quello che ti ho appena detto, ma se così fosse... non voglio saperlo.
Non voglio sapere niente, io... voglio solo tornare a casa.
Possiamo andare da Jorge, per favore?


D'accordo.
Ma sappi che questa storia non finisce qui.


Era esattamente ciò che temeva: conosceva abbastanza bene Cappie da sapere che avrebbe cercato il dialogo fino a che non l'avesse trovato, non certo per infastidirla ma per, nella sua ottica, aiutarla, senza capire che se Victoria aveva detto di non voler sapere nulla -e di riflesso di non volerne più parlare- non era certo per una volontà di solitario martirio.
Tuttavia non ci fu tempo per aggiungere altro, poiché appena fuori dalla caffetteria la O'Neill individuò la persona che stavano -purtroppo-cercando, mettendosi ad inseguirla prima di perderla di vista.

Jorge... Jorge aspetta!

Si era fatto più grande, la Randall lo notò mentre gli si avvicinava a passo decisamente più lento -come a sottolineare quanto poco fosse felice di vederlo- lasciando che fosse Cappie a gestire l'intera situazione esattamente come già concordato in precedenza; il fatto che fosse cresciuto e che, in quel futuro, loro due fossero amici non significava certo che avrebbe dimenticato il passato e fatto finta di niente. Nel suo presente era ancora il ragazzo incosciente ed egoista che per poco non l'aveva fatta ammazzare.

Sono io, Cappie!
Lo so che sembro molto più giovane e hai ragione, in effetti lo sono, ma se tu mi lasciassi il tempo di spiegarti ogni cosa nel dettaglio e magari in un posto sicuro, vedrai che...


Provami che sei realmente tu!

Le venne quasi da ridere quando l'irlandese si volse per chiederle aiuto perché, nella sua ottica, era decisamente meglio che non fosse lei ad elencare tutto ciò che Jorge le aveva fatto e che solo la vera Victoria avrebbe potuto conoscere -oltre a non essere, di suo, nel mood migliore per aiutarla in quel frangente.

D'accordo, hai ragione, potremmo essere chiunque per te quindi hai bisogno di una prova.
Dunque, vediamo...
Ti basta se ti recito il nostro giuramento quando abbiamo fatto voto di essere amici e fratelli insieme?
Oppure potrei raccontarti di tutte le volte che ho dovuto separare te ed Elisabeth dal prendervi a schiaffi in faccia perchè non vi sopportavate.
O delle salvate che mi facevi quando stavamo a lezione di Pozioni, o di quelle che ti facevo io quando ti paravo il culo durante Difesa.
Anche se erano più le volte che finivamo in coppia insieme ed ero io a farti volare in aria, a dire il vero...


Lasciò che l'ex-Tassorosso facesse capire ad Alvares di non essere di fronte a due impostore, osservando con freddo distacco l'abbraccio che seguì quella rivelazione: non sentiva il bisogno di voltarsi dall'altra parte semplicemente perché non le mancava il contatto con lui, non con il portoghese del suo tempo, comunque.

Sono felice che tu stia bene...

Certo che tu a casa al sicuro non ci sai proprio stare, vero?

I guai mi perseguitano come ai tempi della scuola.
Io e Vicky siamo finite in un tremendo pasticcio e abbiamo bisogno del tuo aiuto...


Victoria.

Jorge.

Almeno aveva aperto la bocca per salutarlo, un particolare forse scontato per chiunque, ma non per lei, che il suo nome non l'aveva più pronunciato dalla sera dell'ottavo piano, mai, se non per insultarlo mentalmente -o in compagnia di Axell, in alcuni momenti più che in altri.
Pensare ad Axell, tuttavia, le provocò una fitta al petto tanto dolorosa da farla impallidire e tremare leggermente, ringraziando al contempo la Trama che nessuno dei due stesse, giustamente, prestando troppa attenzione a lei.

Andiamo dentro così potremo parlare comodamente.

Ottima idea, facci pure strada...

Silenziosa anche più del solito -come se fosse possibile- la Randall seguì il duo all'interno del negozio dell'ex Delfino, rimanendo sempre un passo dietro a Cappie e guardandosi poco intorno: non voleva conoscere nulla di quel negozio, non voleva conoscere nulla di lui, di ciò che faceva; non ne era pronta, e se nel futuro si erano riavvicinati tanto meglio... ma lei, per il momento, viveva ancora nel presente, ed in esso Jorge Alvares era un capitolo chiuso della sua vita, un pessimo ricordo che meno veniva riesumato e meglio era.

State tranquille sono tutti innocui anche se devo ammettere che il grosso del lavoro non è stato purificarli.

Sì, ho saputo della tua attività e voglio dirti solo che sono fiera di te...

Passarono da una stanza all'altra fino ad arrivare a quella dove, presumibilmente, avrebbero parlato, una stanza in cui -non aveva bisogno di guardarsi troppo intorno per capirlo- il caos regnava sovrano, letteralmente.

Lo sai che il caos mi aiuta a concentrarmi meglio...

Certe cose non cambiano proprio mai...

Si sedette, con la borsa appoggiata in grembo e lo sguardo piuttosto vacuo, non potendo però non cogliere, in un movimento di Jorge, l'anello che portava al dito -no, alle foto non fece caso, avrebbe significato alzare troppo la testa- e che le fece quindi presumere che si fosse sposato, che avesse trovato una donna da rendere felice. Beh, d'altronde perché non avrebbe dovuto? Solo perché aveva parzialmente rovinato la sua vita, non era obbligato a farlo col resto del genere femminile.

Allora... cosa vi ha portato qui da me?

D'accordo, apri bene le orecchie fratellino, credo che questo sia il peggiore disastro che mi sia mai capitato in tutta la mia vita...

Ascoltò per l'ennesima volta il racconto di come loro due fossero finite lì, di ciò che avevano dovuto passare, di tutte le loro vicissitudini insomma, fino ad arrivare a quel momento, di fronte a lui, alla ricerca di un oggetto ben specifico.

... E quindi il motivo per cui siamo qui è prendere quel medaglione.

Il Medaglione Remoris, dici?

Esatto, proprio quello!

Si è qui o meglio al sicuro al piano di sotto in cassaforte. Ho impiegato mesi per purificarlo al 100% anche se non sono sicuro che sia stato un bene. Quando Vicky e Gérôme me lo portarono per liberarlo dai sortilegi che lo "bloccavano" non avevano idea del suo potere, era solo un altro dei rari Artefatti Na'eh rinvenuti la cui scoperta avrebbe potuto rivoluzionare la Storia del Mondo Magico.

Un brivido di disagio le attraversò la schiena nel sentirlo pronunciare quella parola, Vicky, con una complicità ed un affatto che a lei sembravano fuori luogo, ma che probabilmente per la Randall di quel futuro risultavano assolutamente normali.

Na'eh... Ho già sentito questo stesso nome pronunciato da Victoria, ma non so che cosa sia o chi sia!
Non dircelo per favore, se è una scoperta del futuro è meglio che nessuna di noi due ne venga a conoscenza prima...


In fondo non avevano tutti i torti ma la rivoluzione che potrebbe apportare se finisse nelle mani sbagliate sarebbe altamente distruttivo. Non oso immaginare cosa i Mangiamorte sarebbero in grado di fare se potessero rallentare il tempo intorno a loro di 3/4...

Aspetta, aspetta, aspetta!
I Mangiamorte?!
Perchè, Voldemort è tornato?


Tisifone aveva parlato di tempi bui, di un periodo difficile, e non era la sola: era questo che intendevano tutti? La presenza dei Mangiamorte? E la donna dai capelli rossi ne faceva parte? Scosse il capo, forte, perché non voleva sapere, non doveva sapere nulla, in un movimento così deciso che forse venne colto anche da Cappie la quale, ovviamente, corse subito ai ripari.

Ti prego, continua a parlare solo del medaglione.
Stavi dicendo che è in grado di rallentare il tempo giusto? Ma per quanto?


Certo funziona solo per dieci secondi... ma sarebbero i dieci secondi più lunghi dell'umanità.

Insomma, un mezzo buco nell'acqua: sì, con quello avrebbero avuto maggiori possibilità di scappare dal Guardiano del tempo... ma se il loro obiettivo era tornare a casa, di quale utilità avrebbe potuto essere per loro il medaglione? Forse era una sorta di chiave per sbloccare la sfera? Non ne aveva idea, ma sapeva di dover andare a casa della Samyliak per scoprirlo, non c'era altro modo.

Mi ero permesso di dimenticare come ci si sente a essere ignorato da te...

Quando si rese conto che Jorge ce l'aveva direttamente con lei, Victoria dovette fare uno sforzo immane per costringersi ad alzare lo sguardo e fissarlo: perché le cose più brutte, più pesanti, più dolorose e difficili dovevano accadere tutte in contemporanea o quasi? Stava già male -per usare un eufemismo- per Axell, ora ci si metteva pure Alvares coi suoi bei discorsetti che, per la Randall attuale, non valevano nulla?

Scommetto che non credi che sono cambiato, che finalmente abbia fatto le scelte giuste... Probabilmente penserai che la nostra amicizia sia una farsa, che sia riuscito in qualche modo a manipolarti per farti credere che sono una brava persona...

In quel caso avrebbe significato ammettere di essere anche tanto debole da soccombere ad una manipolazione... l'averla obliviata rimaneva di gran lunga l'idea più plausibile.

Bè io lo sono una brava persona, anche se ho impiegato anni per rendermene conto, solo non sono perfetta. Ho fatto cose di cui mi pentirò a vita, ho fatto soffrire le persone che amavo ma ho fatto ammenda, mi sono riscattato e se non vuoi credere a me, credi a te stessa... Sei più forte e furba di quanto pensi, non sottovalutarti...

Non negava la possibilità che realmente, nel futuro, Alvares si fosse fatto perdonare da lei... solo che, nel suo presente, quel momento non era ancora giunto, discorso chiuso, senza possibilità di appello; non disse nulla, limitandosi ad abbassare lo sguardo e a sobbalzare quando, nel suo campo visivo, fece irruzione una scimmietta dall'aria vispa e simpatica.

Vieni qui Chimchar... lei non è la nostra Vicky...
Torno subito.


Ti aspettiamo.

Aveva anche stretto amicizia con l'animale del portoghese? Ne erano cambiate davvero tante di cose, in quel futuro... quando, comunque, Jorge fece ritorno col medaglione, porgendolo alla Randall, quest'ultima lo prese e lo ripose accuratamente nella propria borsa, avvertendo il peso metaforico di portare con sé un oggetto che le era quasi costato la vita.

Posso aiutarvi in qualche altro modo?

Hai già fatto abbastanza, fratellino, grazie!
Speriamo che il medaglione possa esserci davvero d'aiuto e soprattutto che tu non debba vederci più in questo tempo...
... Aspetta, così me la sono tirata addosso, intendevo dire che siamo ritornate a casa sane e salve!


Altri abbracci, altre parole amichevoli e dolci tra Cappie e il portoghese, al quale Victoria rivolse giusto un freddo ed accennato movimento del capo come saluto, dopodiché le due ragazze furono di nuovo fuori, all'aria aperta, e con un'idea precisa di dove andare.
Più o meno.

Adesso che abbiamo tutto quello che ci serve possiamo andare subito da Tisifone e vedere se ha già finito con la sfera...

Non dirlo...

Oppure potremmo prenderci qualche minuto, sederci in un luogo sicuro e affollato e parlare di quello che mi hai raccontato prima, con le orecchie ben aperte e il cuore meno pesante.

... l'hai detto.

A te la scelta.

Sospirò, abbastanza forte da permettere a Cappie di cogliere quel suono sofferente, dopodiché la prese per mano senza dire nulla e la portò fino al primo vicolo disponibile, da cui si sarebbero potute facilmente smaterializzare: prima, però, voleva affrontare quella questione... e voleva farlo una volta per tutte.

Ascoltami bene, Cappie, perché spero tanto di non dovermi più ripetere fino a che non saremo tornate a casa: io lo so che mi vuoi bene, che ti stai preoccupando per me, e che vuoi aiutarmi, e credimi che se c'è una cosa, l'unica cosa, di cui ringrazio in tutta questa storia, è il fatto che ci siamo riavvicinate, tornando ad essere quasi quelle di un tempo... ma così non mi aiuti. -il tono era pacato, anche dolce, ma fermo e deciso, quello di chi non ammetteva repliche- Da quando ho avuto quel sogno, stanotte, non ho fatto che domandarmi una cosa: può essere che, in questa dimensione, Axell provasse ancora dei sentimenti per te quando mi ha lasciato? Mi sono risposta che tutto è possibile, che non posso escludere nulla né darla per scontato... ma se così fosse, l'ultima cosa di cui ho bisogno ora è venirne a conoscenza, perché io lo amo.
Forse non mi ha lasciata solo perché non gli davo abbastanza nel sesso, forse mi ha lasciata anche per questo oltre a tutta una serie di motivi tra cui ci posso mettere in mezzo pure dei sentimenti per te... ma saperlo, avere la lista dei motivi non mi fa sentire meglio, non mi da' nulla di positivo, al contrario, mi fa venire voglia di mollare tutto, di crollare, di arrendermi.


Breve pausa.

Quando ho detto che non sono te non intendevo dire che mi sento inferiore, ma che nel sesso gli dò meno di quanto gli davi tu, e che questo ha fatto la differenza, nel tempo: l'hai abituato bene perché hai fissato uno standard di piacere che io non riesco a raggiungere, e non perché non sia abbastanza brava, ma perché siamo due persone diverse che vivono l'intimità in modo diverso.
E nemmeno sapere che in questo futuro potrei essere felice con un altro mi da' conforto, perché onestamente chi cazzo se ne frega nel momento stesso in cui amo ancora Axell?
-lieve risata amara- Certo, potrei dire a me stessa che è solo un futuro ipotetico e che non è detto che le cose vadano in questo modo nel nostro presente... ma già in esso ho riscontrato con Axell dei problemi in campo sessuale, e se prima potevo passarci sopra e pensare di superarli, ora mi rendo conto che non sia possibile, e che forse avevi ragione, forse questi sogni ci stanno dicendo qualcosa... ci stanno spingendo a prendere le decisioni giuste, nel mio caso lasciarlo libero di stare con una persona che lo soddisfi come lui desideri... o di tornare da te.

Perché chi le diceva che, nel profondo, il Cartwright del suo presente non avesse ancora dei sentimenti latenti per la O'Neill? Quei sogni avevano spinto Victoria a rimettere tutto in discussione, senza pietà, a costo di soffrire tremendamente.

Perciò niente di ciò che tu potrai dirmi mi sarà d'aiuto, lo capisci? So che hai buone intenzioni, e forse dal tuo punto di vista confrontarsi può aiutare... ma non dal mio; perché se adesso mi permettessi di soffrire, anche appoggiandomi alla tua spalla, se mi permettessi di pensare al fatto che una volta tornate indietro dovrò lasciare il ragazzo che amo, dimostrando a me stessa di aver creato un casino di proporzioni epiche per nulla... ti ritroveresti a cercare il modo per tornare a casa totalmente da sola, perché mi lascerei annichilire dal dolore e non ti sarei più di alcun aiuto.
Perciò vedi, Cappie... io non posso pensarci: devo concentrarmi sul rimanere viva, sul capire come tornare indietro, sullo sfuggire al Guardiano del tempo... è questo ciò che adesso mi fa stare meglio, ed è su questo che devi focalizzarti tu se davvero mi vuoi aiutare.


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Messaggioda Sandyon » 17/06/2016, 22:19

L'incontro con Jorge Alvares e il conseguente ottenimento del Medaglione Remoris avevano fornito alle due ragazze un elemento di svolta completa.
Ovviamente ancora non potevano sapere il perché, ovvero come mai quel monile fosse così tanto importante, ma bisognava dare tempo al tempo.
Uscite dall'ufficio dell'amico di Caroline Priscilla, le due giovani si andarono ad infilare in un vicolo isolato per poter parlare tra loro in santa pace.
L'argomento di conversazione non fu dei più leggeri e condusse alla decisione obbligatoria di mettersi in marcia per andare a trovare la professoressa Samyliak.
Forse quell'avventura stava definitivamente giungendo al termine, dovevano solo sperare di aver azzeccato e collezionato tutti i pezzi di un puzzle sconosciuto e intricato.
Non appena furono pronte per andarsene dalla Macedonia, però, il paesaggio intorno a loro mutò, facendo perdere i colori ad ogni particolare.
Avrebbero potuto decidere di smaterializzarsi all'istante, se non fosse stato che quella volta il Cacciatore si fece più letale e pericoloso, cadendo direttamente dall'alto.
Creando una spaccatura spazio temporale simile ad un buco nero, il bestione apparve a distanza di pochi metri in alto rispetto a loro, cadendo rovinosamente sulle prede.
Fortunatamente, la prontezza della O'Neill fece in modo che potesse sfruttare subito il Medaglione sperando davvero che potesse rallentare tutto, ma proprio tutto tutto tutto.
Improvvisamente il mostro cominciò ad arrestarsi e la sua discesa verso di loro apparve come osservata al rallentatore, mentre invece per l'irlandese la situazione era ben diversa.
Proprio come spiegato sia da Victoria che Jorge, tutto quanto attorno alla ragazza ridusse la sia velocità di ben 3/4, tempo necessario alla ragazza per prendere per mano la Randall e sparire di lì.

ABITAZIONE DI TISIFONE SAMYLIAK
POCHI ISTANTI DOPO


Quando le due ex studentesse di Hogwarts apparvero in quel luogo nuovamente sicuro, l'atmosfera pesante del bianco e nero era ormai sparita ma sempre pesante sulle spalle.
Il Cacciatore sembrava proprio non darsi pace o tregua, continuando ad inseguirle trovandole sempre e cercando di eliminarle per sempre.
Il Medaglione era di per sé un ottimo modo per sfuggire alla creatura, ma scappare per sempre era decisamente fuori discussione: dovevano tornare nel loro tempo e alla svelta.
Il luogo stabilito per l'appuntamento, il Manor, era un edificio molto grande e appariscente, pregno di antichità, possanza ed eleganza.
Un portone molto grande divideva i visitatori dai padroni della "casa", con tanto di vecchia maniglia grande in oro massiccio come nel più vecchio stile londinese.
Non appena le due amiche bussarono, aspettando che qualcuno andasse loro ad aprire, un corvo gracchiò da una finestra, osservandole, poi poi volare via.
La porta venne aperta proprio da Tisifone stessa che evidentemente non stava spettando altro che loro due arrivassero.

Signorine, ben arrivate.
Credo non sia saggio perderci in convenevoli.
Entrate pure.


Immagine

Con il suo solito atteggiamento molto veloce, sbrigativo ed incredibilmente pratico, la professoressa lasciò che le due ospiti si recassero dentro il Manor.
L'interno del castello era maestoso e pregno di magia. La tipica abitazione dei Purosangue di una volta, senza quasi nessun accenno all'arredamento più moderno e consueto.
Alcuni particolari lasciavano intendere un maggiore approccio alla realtà quotidiana ma erano talmente tanto isolati dal contesto da diventare quasi invisibili.
La donna optò per lo studio al piano terra, luogo dove per altro nei corso delle ultime 48 ore si era dedicata allo studio intenso di quella sfera magica misteriosa.
Essa infatti se ne stava sul tavolino con un dettaglio decisamente diverso da quando gliel'avevano consegnata: una luce molto fioca e leggera stava all'interno di essa, intermittente e lenta.
Buone notizie? Non si poteva dirlo con certezza ma se non altro almeno già di base non stavano al punto di partenza.
Evocando una caraffa con del succo di zucca freschissimo e due bicchieri, Tisifone diede implicito invito a sedersi sulle poltrone, mettendosi lei invece comoda dietro una scrivania di pero.

Di sicuro è stata l'impresa più complessa da quando svolgo questo lavoro e non sto certo parlando dell'insegnante...

Cominciò così, sbuffando appena mentre, quasi senza volerlo, rivolgeva un'occhiata più morbida verso una fotografia che stava su una mensola al lato della O'Neill.
Essa raffigurava il marito, Noah, assieme a Wyatt, lo stesso Wyatt conosciuto da Cappie, insieme dentro una cucina, vestiti da chef, uno con una padella e l'altro con un mestolo.
Se non altro ora l'irlandese sapeva che le due persone, quella citata dalla donna e quella nelle sue memorie, erano la stessa, per uno strano ed assurdo gioco di coincidenze.

Come potete vedere, la sfera adesso ha un residuo di potere attivo.
Si parla di "Residuo Divinatorio" quando un Artefatto ha in sé un motore magico ancora funzionante e non danneggiato.
Il motore in questione è una pietra, un minerale di Arabaxite depositato alla base della sfera ed ancora in perfette condizioni.


Insomma, fino a quel momento sembrava che tutto stesse andando per il meglio, giusto? Beh, il meglio in realtà doveva ancora venire.

Ho riattivato il motore grazie alle mie facoltà, studiando la composizione magica della sfera e attenendomi al linguaggio del paese di provenienza.
Adesso ha le potenzialità necessarie per funzionare e quindi anche per farvi tornare a casa, ma ora abbiamo sia una notizia positiva, che una negativa, ahimè.


Si notava chiaramente quanto fosse in difficoltà nel parlare, ma molto dello sforzo derivava dalla gravidanza che le consumava più energie del dovuto.

La notizia positiva è che ho capito anche come attivare il processo di "Viaggio Temporale".
Quella negativa è che la potenza scaturita dal motore della sfera non concede di viaggiare, ma solo di inserirsi nella corsia del tempo spazio.
In altre parole, questa sfera può creare un portale che vi conduca in una dimensione di transizione fisica, ma non può aprire da sé le porte verso un tempo specifico.


Sostanzialmente aveva appena detto alle due ragazze che non c'era alcun modo, per il momento, di sfruttare al massimo la sfera per tornare da dove erano venute.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 18/06/2016, 17:20

Adesso che abbiamo tutto quello che ci serve possiamo andare subito da Tisifone e vedere se ha già finito con la sfera...
Oppure potremmo prenderci qualche minuto, sederci in un luogo sicuro e affollato e parlare di quello che mi hai raccontato prima, con le orecchie ben aperte e il cuore meno pesante.
A te la scelta.


Non era mai stata sua intenzione porre veramente un ultimatum alla Randall, anche se quello si evinceva dalle parole che le rivolse la Ignis. Il suo era un tentativo per vedere come si sarebbe mossa Victoria: le avrebbe concesso di parlare oppure si sarebbe chiusa ostinatamente dietro al suo silenzio, come aveva fatto fino a qualche minuto prima? Era una Ignis e come tale aveva un metodo molto diretto e soprattutto caotico, invasivo, atto a scuotere l'animo e i sentimenti della persona. O forse semplicemente lei, la O'Neill, non era fatta per i silenzi nè riusciva ad accettarli quando provenivano da persone a lei care.
Victoria sospirò in modo palesemente sofferto, prendendole poi la mano con gentilezza e guidandola all'interno di un vicolo isolato che tuttavia non piacque molto alla ragazza. Per qualsiasi evenienza, Cappie chiese prima alla ex-Draghessa di tirare fuori dalla borsa il medaglione Remoris e consegnarglielo, perchè quando si allontanavano dalla folla accadeva sempre qualcosa di pericoloso, dunque preferiva prevenire in anticipo le mosse del loro -attuale- nemico.

Ascoltami bene, Cappie, perché spero tanto di non dovermi più ripetere fino a che non saremo tornate a casa: io lo so che mi vuoi bene, che ti stai preoccupando per me, e che vuoi aiutarmi, e credimi che se c'è una cosa, l'unica cosa, di cui ringrazio in tutta questa storia, è il fatto che ci siamo riavvicinate, tornando ad essere quasi quelle di un tempo... ma così non mi aiuti.

Non volle interromperla, segno che già solo il fatto che avesse trovato la forza di spiegarle meglio cosa aveva dentro era per lei un traguardo, un traguardo che non aveva alcuna intenzione di perdere aprendo bocca e parlando a vanvera senza prima aver ascoltato interamente il punto di vista dell'amica.

Da quando ho avuto quel sogno, stanotte, non ho fatto che domandarmi una cosa: può essere che, in questa dimensione, Axell provasse ancora dei sentimenti per te quando mi ha lasciato? Mi sono risposta che tutto è possibile, che non posso escludere nulla né darla per scontato... ma se così fosse, l'ultima cosa di cui ho bisogno ora è venirne a conoscenza, perché io lo amo.

Si costrinse a mantenere lo sguardo fisso nei suoi occhi, pur provando una sofferenza e un senso di colpa tale che avrebbe preferito distoglierlo.

Perdonami, perdonami...

Continuava a ripetere dentro di sè, a chiedere di essere perdonata perchè anche lei lo amava e, dopo quello che aveva saputo, lo avrebbe riaccolto fra le sue braccia, nel suo cuore, immediatamente senza pensarci due volte perchè tali erano i suoi sentimenti verso il più grande del Cartwright da spingerla a volersi buttare fra le sue braccia in barba a chiunque, persino ad una persona che stava soffrendo proprio a causa di quel motivo.
Era un comportamento molto simile a quello di Victoria quando era successo tutto quel casino, con l'unica differenza che Cappie ormai si era convinta che quello scambio non si sarebbe mai dovuto fare. In qualche modo l'Equilibrio stava agendo e stava permettendo loro di rimediare a quell'errore, uno fra i tanti che avrebbero commesso nel presente, determinando anche la morte di innocenti e l'ascesa dei Mangiamorte al potere.

Forse non mi ha lasciata solo perché non gli davo abbastanza nel sesso, forse mi ha lasciata anche per questo oltre a tutta una serie di motivi tra cui ci posso mettere in mezzo pure dei sentimenti per te... ma saperlo, avere la lista dei motivi non mi fa sentire meglio, non mi da' nulla di positivo, al contrario, mi fa venire voglia di mollare tutto, di crollare, di arrendermi.

Era l'ultima cosa che avrebbe voluto da lei, ma adesso sapeva come agire per evitare che ciò accadesse. Aveva sviluppato una sorta di presunzione nel credere di essere sempre capace di cavarsela, in ogni situazione, anche quando senza l'aiuto di altri sarebbe sicuramente finita spacciata. Ma era peggio credere che chi le stava intorno fosse incapace di fare una cosa simile e ciò che aveva pensato della Randall ne era la dimostrazione certa e palese. Temeva che, se si fosse tenuta tutto quanto dentro, Vicky sarebbe crollata nel bel mezzo di una situazione altamente pericolosa e lei non poteva permettersi di perderla una seconda volta. Ma adesso la ragazza le stava garantendo che lasciar perdere la questione era la cosa migliore, specie perchè ora il loro unico obiettivo era tornare a casa e -per la O'Neill almeno- trovare una soluzione per evitare la morte di Haytham e Lyra senza consegnare la sfera nelle mani sbagliate.

Quando ho detto che non sono te non intendevo dire che mi sento inferiore, ma che nel sesso gli dò meno di quanto gli davi tu, e che questo ha fatto la differenza, nel tempo: l'hai abituato bene perché hai fissato uno standard di piacere che io non riesco a raggiungere, e non perché non sia abbastanza brava, ma perché siamo due persone diverse che vivono l'intimità in modo diverso.
E nemmeno sapere che in questo futuro potrei essere felice con un altro mi da' conforto, perché onestamente chi cazzo se ne frega nel momento stesso in cui amo ancora Axell?


Era vero, adesso soffriva perchè amava Axell, ma era altrettanto vero che lei aveva avuto la riprova che nel suo futuro avrebbe trovato una persona di cui innamorarsi e con cui essere davvero felice al cento per cento. Tuttavia adesso era inutile sottolineare quel particolare, perchè Victoria non aveva la lucidità e la fermezza emotiva di accettare quel destino -o comunque le molteplici possibilità- in quanto troppo accecata dal proprio dolore. Non la biasimava, affatto, sapeva di essersi comportata nello stesso modo se non peggio, dunque si limitò a lasciare che fosse lei a giungere a quella conclusione quando sarebbe stata pronta per farlo.

Certo, potrei dire a me stessa che è solo un futuro ipotetico e che non è detto che le cose vadano in questo modo nel nostro presente... ma già in esso ho riscontrato con Axell dei problemi in campo sessuale, e se prima potevo passarci sopra e pensare di superarli, ora mi rendo conto che non sia possibile, e che forse avevi ragione, forse questi sogni ci stanno dicendo qualcosa... ci stanno spingendo a prendere le decisioni giuste, nel mio caso lasciarlo libero di stare con una persona che lo soddisfi come lui desideri... o di tornare da te.

Sì, Axell sarebbe tornato da lei, ma non confermò quelle parole, glielo doveva per rispetto nei suoi confronti e per non ferirla ancora di più. Si limitò ad annuire, mordendosi le labbra nervosamente, ripensando a Vergil, a come anche lei si fosse chiusa nel suo silenzio e nella consapevolezza che una volta tornata a casa tutto sarebbe cambiato, anche nel rapporto fra lei e il Cartwright. Se non avesse visto Axell affrontare Dave faccia a faccia, avrebbe rifiutato il giocatore di Quidditch ma al tempo stesso avrebbe lasciato Vergil, perchè non aveva senso continuare a stare insieme a lui quando il suo cuore non gli apparteneva al cento per cento. Ma adesso che provava quei sentimenti, a prescindere da ciò che avrebbe fatto Axell, lei non poteva più stare con l'Auror, sempre per lo stesso identico motivo, e quindi sarebbe finita da sola, sola e con il peso del senso di colpa per essere stata l'ennesima ragazza a ferire e deludere il cuore del suo eterno prefetto.

Perciò niente di ciò che tu potrai dirmi mi sarà d'aiuto, lo capisci? So che hai buone intenzioni, e forse dal tuo punto di vista confrontarsi può aiutare... ma non dal mio; perché se adesso mi permettessi di soffrire, anche appoggiandomi alla tua spalla, se mi permettessi di pensare al fatto che una volta tornate indietro dovrò lasciare il ragazzo che amo, dimostrando a me stessa di aver creato un casino di proporzioni epiche per nulla... ti ritroveresti a cercare il modo per tornare a casa totalmente da sola, perché mi lascerei annichilire dal dolore e non ti sarei più di alcun aiuto.

Annuì, comprendendo le sue parole. Se realmente sentiva di non essere in grado di rialzarsi, allora era inutile provare a buttarla giù. Aveva fatto un errore di valutazione, perchè lei invece funzionava al contrario, sentiva il bisogno di sfogarsi, di lasciarsi andare e di crollare anche, perchè solo esprimendo le proprie emozioni dopo sarebbe stata capace di avere maggiore controllo su sè stessa e sull'intera situazione.

Perciò vedi, Cappie... io non posso pensarci: devo concentrarmi sul rimanere viva, sul capire come tornare indietro, sullo sfuggire al Guardiano del tempo... è questo ciò che adesso mi fa stare meglio, ed è su questo che devi focalizzarti tu se davvero mi vuoi aiutare.

Va bene...

Mormorò infine, la voce leggermente arrochita perchè era rimasta in silenzio per tutto quel tempo e ci fu bisogno di qualche colpo di tosse per schiarirsi la gola. Si avvicinò all'altra stringendola in un abbraccio con ancora il medaglione in mano, ma l'altra mano -quella libera- le accarezzava i capelli, in un gesto d'affetto di consolazione.

Pensiamo solo a tornare a casa e a come risolvere questa faccenda della sfera...
Non voglio perderti perchè sono stata troppo arrogante da pensare quale fosse il modo migliore di aiutarti.
Promettimi però che ce la farai davvero, che riuscirai a focalizzarti solo su ciò che ci serve adesso per ritornare sane e salve.
Ho fiducia in te...


Lei sarebbe stata una Terran, come poteva crollare? No, non c'era verso che una cosa simile potesse realmente accadere a Victoria, una Victoria che non era crollata nemmeno quando si era ritrovata a combattere di fronte ad un Lich potenziato dalle cazzate di ben più di un diciassettenne. Sciolse l'abbraccio e le asciugò qualche lacrima immaginaria, rimanendo sempre vicina a lei e prendendole una mano.

Forza, andiamo da Tisifone e vediamo di finire una volta per tutte quest'assurda avventura...

Proprio in quel momento, i muri e gli oggetti intorno a loro iniziarono a perdere colore, mettendo immediatamente in allarme la O'Neill che si voltò in ogni dove, alla ricerca del mostro pronto ad inseguirle. Fu solo per un fortunato caso -una strana sensazione- che Cappie alzò la testa, osservando con il terrore stampato sul proprio volto il Cacciatore Temporale gettarsi sopra di loro da un varco creato appositamente a pochi metri di altezza, una situazione apparentemente senza via di scampo.
Tuttavia l'essere una Fulmen le dava il vantaggio di possedere dei Riflessi e una capacità di Elaborazione che non venivano bloccate dalla paura, anzi semmai aumentavano. In un gesto istintivo, la O'Neill rivolse il medaglione sopra di lei e contro il mostro, il pollice infilato nella cavità che le aveva mostrato poco prima Jorge e urlando quasi le parole in quella lingua sconosciuta da lei mai sentita, ma che a quanto pare funzionarono, dato che il potere del medaglione si attivò rallentando ogni cosa intorno a lei... Victoria e mostro compresi. Non perse altro tempo Cappie: mantenendo salda la presa sulla sua mano, la ragazza smaterializzò entrambe da lì, verso un luogo più sicuro e decisamente molto lontano dalla creatura che continuava a dare loro la caccia.

[Manor di Tisifone Samyliak - Qualche istante dopo]


E con questa siamo alla terza per me...
C'è mancato davvero poco stavolta!


Non c'era traccia di ironia nella sua voce perchè la Fulmen stava arrivando davvero alla saturazione e non potevano sperare di sfuggire in eterno a quella creatura con solo l'ausilio del Remoris. Voleva tornare a casa e in fretta, per questo nutriva forti speranze nelle capacità di Tisifone, l'unica in grado di poterle aiutare a rimettere in sesto il manufatto e poter tornare nel loro presente. Si assicurò che anche la Randall stesse bene, lanciandole un'occhiata penetrante, prima di saltare qualsiasi convenevole e dirigersi verso il portone che separava le due ragazze dal'interno del Manor. Vicky le aveva chiesto di pensare solo a come tornare a casa ed era quello che Cappie avrebbe fatto.

Andiamo.

Si diresse verso il campanello, suonando in attesa che Tisifone -o qualcun'altro- aprisse la porta, quando notò un corvo gracchiare sopra le loro teste ed allontanarsi all'interno dell'edificio, facendo apparire pochi istanti dopo la Samyliak stessa.

Signorine, ben arrivate.
Credo non sia saggio perderci in convenevoli.
Entrate pure.


Accettò di buon grado il modo in cui la donna le accolse, perchè anche l'irlandese ormai sentiva di non avere più tempo e la sua pazienza era ormai agli sgoccioli. L'interno del castello era -come ci si poteva aspettare da una pesona tale e quale la Divinante- antichissimo e pieno di magia e di un arredamento che rasentava lo stile dei secoli precedenti. C'era poco o niente tecnlogia moderna, ma quelli erano tutti dettagli irrilevanti al momento, anche se facili da cogliere per entrambe le ragazze. Giunti all'interno dello studio, Cappie prese posto su una delle due poltrone, accettando il bicchiere di succo di zucca che le venne offerto, mentre fissava la sfera a poca distanza fra di loro, sopra la scrivania e con una luce ad intermittenza di colore bianco che la illuminava, facendole presagire qualcosa di buono.

Di sicuro è stata l'impresa più complessa da quando svolgo questo lavoro e non sto certo parlando dell'insegnante...

Colse l'occhiata morbida che la donna lanciò in direzione di una fotografia incorniciata, al cui interno erano raffigurati un uomo a lei sconosciuto -forse il marito della Samyliak- e un ragazzo, anzi per meglio essere precisi un druido, lo stesso che avrebbe gareggiato come campione speciale della comunità irlandese per la sfida fra i Gildati e i Figli di Gaia. Conosceva quel druido, il cui nome era Wyatt, e dunque fu facile per lei collegare il Wyatt della foto alla pesona che la Tisifone del futuro voleva cercasse la sè stessa del passato. Distolse lo sguardo da quella foto, non volendo far comprendere all'altra di aver compreso il nesso, ma ascoltando attentamente che cosa avesse scoperto la donna su quel manufatto.

La prego professoressa non ci tenga sulle spine.
È riuscita a sistemarla?


Come potete vedere, la sfera adesso ha un residuo di potere attivo.
Si parla di "Residuo Divinatorio" quando un Artefatto ha in sé un motore magico ancora funzionante e non danneggiato.
Il motore in questione è una pietra, un minerale di Arabaxite depositato alla base della sfera ed ancora in perfette condizioni.


Non possedeva nozioni tanto specifiche in Divinazione, per questo accettò di buon grado la spiegazione completa che diede loro la donna, sorridendo perchè sembrava che finalmente la vicenda stesse volgendo al termine e sentendo fremere il proprio elemento di eccitazione dentro di sè.

Ho riattivato il motore grazie alle mie facoltà, studiando la composizione magica della sfera e attenendomi al linguaggio del paese di provenienza.
Adesso ha le potenzialità necessarie per funzionare e quindi anche per farvi tornare a casa, ma ora abbiamo sia una notizia positiva, che una negativa, ahimè.


Tutta l'eccitazione di prima svanì in un attimo quando Tisifone pronunciò quelle parole, facendole comprende solo una cosa: che se la notizia era negativa allora loro non sarebbero ancora potute tornare indietro, almeno per il momento.

Vada avanti...

Non aveva senso farsi prendere dallo sconforto ancor prima di conoscere le notizie negative. Prima di decidee che era giunto il momento di abbandonarsi al proprio triste destino, Cappie volle sapere che cosa c'era ancora che non andasse e, se possibile, voleva anche trovare una soluzione.

La notizia positiva è che ho capito anche come attivare il processo di "Viaggio Temporale".
Quella negativa è che la potenza scaturita dal motore della sfera non concede di viaggiare, ma solo di inserirsi nella corsia del tempo spazio.
In altre parole, questa sfera può creare un portale che vi conduca in una dimensione di transizione fisica, ma non può aprire da sé le porte verso un tempo specifico.


Insomma come una porta che si apre ma non conduce da nessuna parte...

Sintentizzò in breve lei, con tono amareggiato, fissando il medaglione che aveva tenuto stretto in mano fino a quel momento e facendolo vedere alla Samyliak.

È lo stesso medaglione di cui sia lei sia Vicky avete avuto visione.
Abbiamo scoperto che esso ha il potere di rallentare di tre quarti il tempo per circa dieci secondi, ma non sappiamo in che modo possa esserci d'aiuto a parte contro...
- si bloccò all'istante, quando si rese conto che Tisifone non sapeva ciò che sapevano loro, ovvero del Cacciatore che si era messo sulle loro tracce per cancellarle per sempre da quel tempo -Abbiamo capito cosa significano i presagi da lei avuti e quelli visti da noi. C'è una sorta di creatura magica, forse una specie di Controllore del Tempo, che ci sta dando la caccia fin da quando siamo uscite dal suo ufficio. Questo medaglione ci ha permesso di sfuggirgli poco prima che arrivassimo qui, ma adesso la situazione è davvero critica, non sappiamo quando apparirà nè se riusciremo a sfuggirgli di nuovo....

Era davvero una situazione del cazzo. Forse stavano dimenticando qualcosa di importante sulla sfera, ma Cappie per quanto la guardasse [d20:4 + Elaborazione:13= 17], non riuscì a ricordare nulla che riguardasse l'antica reliquia, sentendo solo un grande sconforto impossessarsi del suo spirito.

La persona che ce ne ha parlato ha detto che questo medaglione è un antico manufatto Na'eh... Sinceramente non so cosa significhi, ma può essere che sia la stessa cosa anche per la sfera?
E se sì, non c'è proprio alcuna possibilità che questi due oggetti siano collegati?


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Messaggioda Victoria » 18/06/2016, 18:20

Adesso che abbiamo tutto quello che ci serve possiamo andare subito da Tisifone e vedere se ha già finito con la sfera...
Oppure potremmo prenderci qualche minuto, sederci in un luogo sicuro e affollato e parlare di quello che mi hai raccontato prima, con le orecchie ben aperte e il cuore meno pesante.
A te la scelta.


Quelle parole diedero vita ad un confronto, in un certo senso quello che voleva Cappie, ma un confronto un po' particolare, in cui fu quasi sempre Victoria a parlare: lo fece con dolcezza, affinché la O'Neill capisse bene che non ce l'aveva con lei, che non le dava colpe di nulla e che tra loro era tutto a posto, ma anche con decisione, per farle cogliere la sincerità di quelle parole dette non per chiudere un argomento nel minor tempo possibile, ma per dare modo all'irlandese di aiutarla nel modo migliore, se era ciò che davvero voleva.
In quel vicolo, dunque, dopo aver consegnato alla ragazza il medaglione per qualsiasi evenienza -sapendo lei, a differenza sua, come usarlo- le spiegò come si sentisse, quali fossero le sue considerazioni e come tutto dovesse fare, al momento, tranne che pensare a cosa avrebbe dovuto fare con Axell una volta rientrata a casa, perché quello sì che l'avrebbe fatta crollare; al contrario di Cappie, infatti, Victoria dava il meglio di sé quando soffocava tutto ciò che non era importante per concentrarsi invece sul resto, su quello che per lei aveva la priorità... trovare il modo di tornare a casa.

Va bene...

Quando l'altra la strinse, abbracciandola forte ed accarezzandole i capelli, Victoria sorrise contro la sua spalla, chiudendo gli occhi e godendosi il calore proveniente dall'irlandese: in mezzo a tutto quel casino, l'unica cosa positiva era davvero l'essersi nuovamente avvicinate, aver ritrovato in pochissime ore quell'equilibrio che avevano perso per mesi, e che ora sembrava invece non averle mai lasciate.

Pensiamo solo a tornare a casa e a come risolvere questa faccenda della sfera...
Non voglio perderti perchè sono stata troppo arrogante da pensare quale fosse il modo migliore di aiutarti.
Promettimi però che ce la farai davvero, che riuscirai a focalizzarti solo su ciò che ci serve adesso per ritornare sane e salve.


Te lo prometto, Cappie.

Ho fiducia in te...

Ed io in te. -non l'aveva mai persa, quella era una delle costanti della sua vita.

Forza, andiamo da Tisifone e vediamo di finire una volta per tutte quest'assurda avventura...

Non vedo l'ora di sentirle dire che pos--

Non terminò la frase, perché all'improvviso tutto intorno a lei perse colore e suono, quasi come se un telecomando invisibile avesse schiacciato il tasto muto ed avesse sintonizzato il televisore -che trasmetteva il film della loro disavventura- su un canale in bianco e nero: un brivido freddo, gelido, le attraversò la schiena mentre il cuore prendeva a batterle all'impazzata nel petto e la mano correva alla bacchetta, nella borsa, per stringerla ed usarla in caso di bisogno; non si accorse, a differenza di Cappie, di come il mostro stesse cadendo dall'alto, e non si accorse nemmeno di come la ragazza usò il medaglione, perché anche lei, come tutto il resto, venne rallentata, al punto da ritrovarsi in quel vicolo un secondo prima... e da tutt'altra parte un secondo dopo.

• Manor di Tisifone Samyliak _ Pochi minuti dopo •


... wow...
Quindi è così che funziona quel coso...


E con questa siamo alla terza per me...
C'è mancato davvero poco stavolta!


Sì, ma per fortuna c'eri tu...

Mormorò la Randall che, nonostante il colorito pallido -ormai una costante in quei giorni- ed il corpo leggermente tremante ancora per lo spavento, sembrava lucida e pronta a muoversi; le aveva detto di poter rimanere in sé, se aiutata nel modo giusto, e non le aveva mentito... meno pensava ad Axell e quello che lo riguardava, più sarebbe stata capace di aiutare Cappie ad uscire da quell'incubo.

Andiamo.

Perciò è qui che abita la Samyliak? -domandò Victoria, osservando il Manor che si faceva sempre più vicino ad ogni passo compiuto dalle due- Moderno...

Ironia allo stato puro, nella sua voce, ma c'era da aspettarselo visto che lei era sempre vissuta non solo nella modernità, ma per giunta in quella babbana; lasciò che fosse la O'Neill a bussare alla porta, e quando Tisifone aprì le rivolse un breve e veloce cenno del capo, apprezzando quanto l'amica che la donna non avesse alcuna intenzione di perdersi in convenevoli.

Signorine, ben arrivate.
Credo non sia saggio perderci in convenevoli.
Entrate pure.


Seguì la proprietaria di casa fino alla stanza nella quale tutte e tre si accomodarono, ed eccezionalmente accettò anche il succo di zucca che offrì loro, sentendo il bisogno di un po' di zuccheri naturali dopo l'ultimo spavento che quel mostro le aveva fatto prendere; di elementi moderni, all'interno, ce n'erano davvero pochi, tutto sembrava ricordare un passato ben più antico di quello da cui provenivano loro, per la Samyliak indietro di undici anni.
E sulla scrivania, la sfera maledetta che le aveva spedite lì, non più spenta ma leggermente illuminata da una luce fioca, pallida, quasi stanca.

Di sicuro è stata l'impresa più complessa da quando svolgo questo lavoro e non sto certo parlando dell'insegnante...

La prego professoressa non ci tenga sulle spine.
È riuscita a sistemarla?


Come potete vedere, la sfera adesso ha un residuo di potere attivo.
Si parla di "Residuo Divinatorio" quando un Artefatto ha in sé un motore magico ancora funzionante e non danneggiato.
Il motore in questione è una pietra, un minerale di Arabaxite depositato alla base della sfera ed ancora in perfette condizioni.


Quindi era fatta?
Potevano tornare a casa?
Cappie sembrava fin troppo ottimista a riguardo, mentre Victoria, decisamente più pessimista, si aspettava un "ma" da un momento all'altro, la classica fregatura insomma.

Ho riattivato il motore grazie alle mie facoltà, studiando la composizione magica della sfera e attenendomi al linguaggio del paese di provenienza.
Adesso ha le potenzialità necessarie per funzionare e quindi anche per farvi tornare a casa, ma ora abbiamo sia una notizia positiva, che una negativa, ahimè.


E ti pareva...

Vada avanti...

La notizia positiva è che ho capito anche come attivare il processo di "Viaggio Temporale".
Quella negativa è che la potenza scaturita dal motore della sfera non concede di viaggiare, ma solo di inserirsi nella corsia del tempo spazio.
In altre parole, questa sfera può creare un portale che vi conduca in una dimensione di transizione fisica, ma non può aprire da sé le porte verso un tempo specifico.


Insomma come una porta che si apre ma non conduce da nessuna parte...

Non era sicura di aver compreso il senso di quelle parole, ma ci pensò Cappie a dissipare ogni suo dubbio, facendo nascere sul suo viso un'espressione a metà tra lo sconforto, la rabbia e l'isteria, tutti sentimenti che però seppe tenere a bada egregiamente... per il momento.
Insomma, doveva esserci un diavolo di modo per tornare a casa, non potevano essere costrette a rimanere lì e a scappare per tutta la vita da quel mostro, no?!?

È lo stesso medaglione di cui sia lei sia Vicky avete avuto visione.
Abbiamo scoperto che esso ha il potere di rallentare di tre quarti il tempo per circa dieci secondi, ma non sappiamo in che modo possa esserci d'aiuto a parte contro...


No, la donna non sapeva nulla di quell'orrendo Guardiano che voleva farle sparire... e forse era il caso di informarla, soprattutto visto quanto si fosse data tanto da fare per aiutarle.

Abbiamo capito cosa significano i presagi da lei avuti e quelli visti da noi. C'è una sorta di creatura magica, forse una specie di Controllore del Tempo, che ci sta dando la caccia fin da quando siamo uscite dal suo ufficio. Questo medaglione ci ha permesso di sfuggirgli poco prima che arrivassimo qui, ma adesso la situazione è davvero critica, non sappiamo quando apparirà nè se riusciremo a sfuggirgli di nuovo....

E soprattutto non possiamo credere -o almeno lei non poteva- che quelle visioni ci volessero portare ad un oggetto utile solo a scappare da quel mostro, quando l'obiettivo finale sia tornarcene nel nostro tempo.

La persona che ce ne ha parlato ha detto che questo medaglione è un antico manufatto Na'eh... Sinceramente non so cosa significhi, ma può essere che sia la stessa cosa anche per la sfera?
E se sì, non c'è proprio alcuna possibilità che questi due oggetti siano collegati?


Mentre aspettava la risposta di Tisifone, Victoria posò di nuovo lo sguardo sulla sfera, fissandola come se volesse maledirla -o magari farla esplodere con lo sguardo: era colpa sua se si trovavano in quella situazione, se non riuscivano a tornare a casa, se dovevano scappare da quel mostro orribile, solo sua!
E mentre la fissava male, malissimo, un particolare le attraversò la mente di colpo, in un lampo, facendola persino sobbalzare sulla sedia e cercare la mano di Cappie per richiamare la sua attenzione.

Cappie, ti ricordi cos'è successo quando quella donna ha preso la sfera?
La luce non era rossa all'inizio, ma bianca, come quella! È stata quella donna a farla diventare rossa, quindi forse... non lo so... ci serve ancora qualcosa che spinga la luce a modificarsi e cambiare colore?


Non poteva pensare che fosse finita lì, che non ci fosse altro che potessero fare per tornare a casa: se mancava ancora un pezzo all'appello, o se c'era qualcosa -una formula, un rituale- che non avevano ancora fatto, allora c'era ancora una speranza, allora tutto non era perduto... allora potevano ancora ritornare nel loro tempo.

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