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Helsinki

Messaggioda Sandyon » 18/06/2016, 22:12

La notizia positiva è che ho capito anche come attivare il processo di "Viaggio Temporale".
Quella negativa è che la potenza scaturita dal motore della sfera non concede di viaggiare, ma solo di inserirsi nella corsia del tempo spazio.
In altre parole, questa sfera può creare un portale che vi conduca in una dimensione di transizione fisica, ma non può aprire da sé le porte verso un tempo specifico.


Insomma come una porta che si apre ma non conduce da nessuna parte...

La porta si apre su un passaggio, ma questo passaggio non ha un'uscita.

Tisifone era perfettamente consapevole di non essere stata molto di aiuto, pur avendo studiato tutto il tempo quell'oggetto assai misterioso.
Purtroppo le risorse per una ricerca così svelta e frettolosa non erano sufficienti, avrebbe dovuto cercare e informarsi di più, per settimane, forse mesi.
Due giorni erano stati appena sufficienti per darsi un'idea generica di cosa servisse per attivare la sfera e a cosa si potesse mirare con quel tipo di potere.
Lei stessa si era inserita personalmente in quel tunnel, osservando il percorso degli eventi passati, presenti e futuri, senza però poter accedere da nessuna parte.
In un certo senso era meglio che una cosa simile non finisse nelle mani sbagliate, ma non potendola far funzionare a dovere, stava condannando inconsapevolmente le due ragazze ad una fuga eterna.
Non appena Caroline Priscilla estrasse il Medaglione Remoris, la Divinante vi dedicò molta attenzione, portando avanti la mano ed invitandola a porgerglielo.
Concentrando la propria energia, cercò di scovare un potere analogo e gemello con la sfera.

È lo stesso medaglione di cui sia lei sia Vicky avete avuto visione.
Abbiamo scoperto che esso ha il potere di rallentare di tre quarti il tempo per circa dieci secondi, ma non sappiamo in che modo possa esserci d'aiuto a parte contro...


... Contro cosa?

Saettò lo sguardo verso le due ex studentesse, rimanendo accigliata e quasi costringendole a parlare, perché l'ultima cosa della quale avevano bisogno erano stupidi segreti.

Abbiamo capito cosa significano i presagi da lei avuti e quelli visti da noi.
C'è una sorta di creatura magica, forse una specie di Controllore del Tempo, che ci sta dando la caccia fin da quando siamo uscite dal suo ufficio.
Questo medaglione ci ha permesso di sfuggirgli poco prima che arrivassimo qui, ma adesso la situazione è davvero critica, non sappiamo quando apparirà né se riusciremo a sfuggirgli di nuovo...


Questo Controllore del Tempo evidentemente non può accettare che esistano due voi in un'epoca condivisa.
Inoltre, non potendo tornare a casa ed essendo bloccate qui, per lui l'unica soluzione è eliminarvi.
Siete una variabile non calcolata, in quanto se le vostre identità del futuro esistono, significa che quel giorno di undici anni fa voi vi siete distaccate da voi stesse, arrivando qui.
La vostra identità è quella di copie del vostro io che o tornano a ricongiungersi completamente riprendendo il percorso oppure possono anche essere scartate dall'equazione.
Sono profondamente dispiaciuta per questa situazione ma questo Medaglione non sembra avere in sé poteri divinatori, ergo non ho idea di come possa funzionare.
Qualora anche fosse in grado di aiutarvi più di come già sta facendo, io non credo di poter risultare un rinnovato aiuto.
Non c'è proprio nessun altro dettaglio che vi sfugge?


La persona che ce ne ha parlato ha detto che questo medaglione è un antico manufatto Na'eh... Sinceramente non so cosa significhi, ma può essere che sia la stessa cosa anche per la sfera?

No, purtroppo no.
Ho già chiesto a chi di dovere e mi ha confermato che questa sfera è molto più recente della civiltà Na'eh.
Apparentemente quindi i due oggetti non hanno alcun collegamento.
Altro?


Era ovvio che la donna cercasse di arrivare ad una soluzione con loro, ma dentro di sé stava diventando anche inquieta per ciò che aveva sentito.
Se davvero le due erano inseguite da una creatura misteriosa e potente, allora in quel preciso istante anche lei stessa era in pericolo e con lei, anche il suo bambino.
Non voleva mandarle via, non era di certo un cuore di pietra, ma come biasimare una madre incredibilmente in apprensione per una vita in fermento dentro al suo grembo?

Cappie, ti ricordi cos'è successo quando quella donna ha preso la sfera?
La luce non era rossa all'inizio, ma bianca, come quella!
È stata quella donna a farla diventare rossa, quindi forse... non lo so... ci serve ancora qualcosa che spinga la luce a modificarsi e cambiare colore?


Fortunatamente, Victoria ebbe un guizzo di memoria, facendo sospirare più tranquilla la Samyliak, inducendola ad un immediato ragionamento.
Finalmente poteva ragionare su qualcos'altro, poteva essere di nuovo di aiuto e allo stesso tempo chiedere ad entrambe di allontanarsi per garantirle protezione dal male.
Guardò di nuovo la sfera, la prese tra le mani, la luce si fece più accesa.

Ella l'ha fatta diventare rossa... Questo significa che esiste un metodo per incrementare il suo potere più di quanto non faccia di per sé il motore magico.
A volte gli Artefatti Divinatori si nutrono di altre fonti di energia, completano la carica e la rilasciano, svuotandosi.
In parole povere, la pietra contenuta non funge da semplice motore, ma da accentratore energetico capace di assimilare una forza tale da squarciare il tempo e lo spazio.
Potrei cercare di studiare meglio la sfera e fare dei nuovi tentativi per capire se posso essere in grado di fornire quella carica, ma dovrete darmi altre 24 ore.


Bella sfortuna, senza ombra di dubbio, ma tanto, cos'altro potevano fare se non adattarsi e adeguarsi allo svolgersi di quegli eventi nefasti?
Tisifone condusse le due giovani fino all'esterno del Manor, chiedendo scusa per la fretta e spiegando con molta onestà e sincerità che temeva per l'incolumità del bambino nella sua pancia.
Non c'erano tracce di bianco e nero nell'aria ma meglio non chiamarsi la sfortuna appresso.

Spostatevi in un luogo dove non siete mai state e lì alloggiate per la notte, facendo molta attenzione.
Non posso assicurarvi notizie positive, ma posso garantirvi che farò l'impossibile per rintracciare nuove risposte.
Ora andate e tenete sempre gli occhi bene aperti, mi raccomando.
Eccovi il Medaglione... Prego la Trama che non siate costrette ad utilizzarlo prima del nostro prossimo incontro.


PAPUA NUOVA GUINEA
CAPITALE PORT MORESBY
RESORT DISTINTO "MASK OF THE LUNAR ECLIPSE"


Immagine

Entrambe alla fine convennero sul fatto che la cosa migliore fosse spostarsi proprio dall'altra parte del mondo, giusto per essere un po' più sicure.
Era abbastanza ovvio che il Cacciatore non andasse in giro semplicemente con la cartina e un rivelatore di "copie nocive temporali", ma il tentativo non guastava.
Sperdute ai confini del globo, in un albergo quasi di lusso ma con prezzi, vista la svalutazione monetaria, incredibilmente accessibili, Cappie e Vicky ormai non avevano più niente da fare.
Dovevano solo sperare in Tisifone, i loro compiti si erano conclusi e probabilmente quel senso di impotenza ben presto le avrebbe consumate senza via di scampo.
Mentre se ne stavano nella stanza di albergo a chiacchierare e fare un ipotetico punto della situazione, dalla finestra aperta entrò di improvviso un pipistrello albino.
Questi, senza neanche dare un minimo tempo di reazione alle due ragazze, rubò dalle mani della O'Neill il Medaglione Remoris che si stava rigirando tra le dita, tenendolo sempre fuori dalla borsa in caso di pericolo.
Il pipistrello volò via e diede giusto il tempo alle due giovani, affacciatesi probabilmente alla finestra, di vederlo planare fino ad una zona verde non troppo distante ma molto fitta.
Pur non volendo, tutto ciò che potevano fare era provare a rincorrere l'animale e sperare che esso avesse lasciato cadere l'oggetto per terra da qualche parte.
Giunte nella zona di fitta boscaglia giunglosa, nei pressi di un vecchio tempio abbandonato e probabilmente dedicato alla Trama, videro finalmente il pipistrello ladro.
Se ne stava appollaiato sotto un architrave del tempio, ma non fu sicuramente quello il dettaglio più rilevante al termine di quella assurda corsa maledetta.
Un uomo, se così lo si poteva definire, vestito con abiti decisamente antichi e fuori dalla modernità, appoggiato allo stipite della porta del tempio, giocava con il Medaglione, lanciandolo e riprendendolo.
Capelli biondo platino, pelle molto chiara, occhi di un azzurro inquietante e canini molto pronunciati. Nascosto dal Sole in un punto d'ombra, ovviamente non faceva per nulla fumo.

Oh, finalmente... Odio attendere, credevo foste molto più atletiche.

Immagine

Devo ammettere che vi ammiro e stimo, sono sincero.
Le ultime persone inseguite dal Dahaka sono durate all'incirca un giorno, forse due, ma caspita, voi siete già al terzo!


Dopo aver lanciato il Medaglione a Victoria, il Vampiro si permise anche un piccolo applauso, chiedendo poi implicitamente alle due di seguirlo dentro quella cripta abbandonata.
Seguire un Vampiro nel suo covo? Dovevano essere completamente pazze, probabilmente, ma esso aveva appena fatto intendere di conoscere la minaccia che le stava seguendo.
Poteva non essere la mossa più saggia del mondo, ma rappresentava comunque una svolta in quella distorta avventura dalla quale volevano uscire il prima possibile.
Dopo alcuni secondi trascorsi forse ferme a decidere sul da farsi, dalla cripta si affacciò di nuovo il Vampiro, quasi stranito del fatto che non si fossero ancora mosse.

Beh?
State aspettando forse che il panorama sbiadisca?
Venite forza... Vi offrirò un ottimo zero negativo del '29...
... Orsù, stavo scherzando!


Detto questo, l'essere tornò dentro, questa volta non affacciandosi più.
A Caroline Priscilla e Victoria la scelta sul da farsi.
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Messaggioda Victoria » 19/06/2016, 11:15

La porta si apre su un passaggio, ma questo passaggio non ha un'uscita.

Inutile.
Quella sfera, al momento, rappresentava per Victoria qualcosa di inutile, perché a cosa serviva loro aprire un passaggio per una dimensione di transizione, se poi da essa non potevano trovare la giusta uscita che facesse tornare entrambe a casa?
Si passò una mano tra i capelli, con un sospiro frustrato, lasciando che fosse la O'Neill a porgere il medaglione alla Samyliak e a spiegarle non solo a cosa servisse, ma come le due l'avessero impiegato.

Abbiamo capito cosa significano i presagi da lei avuti e quelli visti da noi.
C'è una sorta di creatura magica, forse una specie di Controllore del Tempo, che ci sta dando la caccia fin da quando siamo uscite dal suo ufficio.
Questo medaglione ci ha permesso di sfuggirgli poco prima che arrivassimo qui, ma adesso la situazione è davvero critica, non sappiamo quando apparirà né se riusciremo a sfuggirgli di nuovo...


Questo Controllore del Tempo evidentemente non può accettare che esistano due voi in un'epoca condivisa.
Inoltre, non potendo tornare a casa ed essendo bloccate qui, per lui l'unica soluzione è eliminarvi.
Siete una variabile non calcolata, in quanto se le vostre identità del futuro esistono, significa che quel giorno di undici anni fa voi vi siete distaccate da voi stesse, arrivando qui.
La vostra identità è quella di copie del vostro io che o tornano a ricongiungersi completamente riprendendo il percorso oppure possono anche essere scartate dall'equazione.


Ed era evidente che il Guardiano volesse scartarle, o non si sarebbe mai messo a dare loro la caccia in maniera tanto convinta.

Sono profondamente dispiaciuta per questa situazione ma questo Medaglione non sembra avere in sé poteri divinatori, ergo non ho idea di come possa funzionare.
Qualora anche fosse in grado di aiutarvi più di come già sta facendo, io non credo di poter risultare un rinnovato aiuto.
Non c'è proprio nessun altro dettaglio che vi sfugge?


La persona che ce ne ha parlato ha detto che questo medaglione è un antico manufatto Na'eh... Sinceramente non so cosa significhi, ma può essere che sia la stessa cosa anche per la sfera?

No, purtroppo no.
Ho già chiesto a chi di dovere e mi ha confermato che questa sfera è molto più recente della civiltà Na'eh.
Apparentemente quindi i due oggetti non hanno alcun collegamento.
Altro?


Tisifone appariva un po' sconfortata -probabilmente per la consapevolezza di non sapere come altro aiutarle- ma la Randall notò in lei anche una certa irrequietezza, che l'americana collegò alle parole precedentemente pronunciate da Cappie: se quel mostro le inseguiva sarebbe potuto apparire in qualsiasi momento, anche mentre loro erano lì, e considerando che la donna fosse non solo moglie e madre, ma anche incinta di un altro figlio, era chiaro che temesse per la sua vita e quella della creatura che portava in grembo.
Forse fu anche per questo che Victoria si sforzò di concentrarsi per capire se qualche dettaglio stesse loro sfuggendo, maledicendo nel contempo quella dannata sfera e guardandola così male da farsi venire persino il mal di testa: fu proprio guardandola, però, che qualcosa le saltò alla mente, spingendola a farlo presente ad alta voce.

Cappie, ti ricordi cos'è successo quando quella donna ha preso la sfera?
La luce non era rossa all'inizio, ma bianca, come quella!
È stata quella donna a farla diventare rossa, quindi forse... non lo so... ci serve ancora qualcosa che spinga la luce a modificarsi e cambiare colore?


E infatti, non appena la Samyliak prese la sfera tra le mani, la luce si fece più intensa, segno che evidentemente il ragionamento dell'americana non fosse tanto sbagliato.

Ella l'ha fatta diventare rossa... Questo significa che esiste un metodo per incrementare il suo potere più di quanto non faccia di per sé il motore magico.
A volte gli Artefatti Divinatori si nutrono di altre fonti di energia, completano la carica e la rilasciano, svuotandosi.
In parole povere, la pietra contenuta non funge da semplice motore, ma da accentratore energetico capace di assimilare una forza tale da squarciare il tempo e lo spazio.


Aveva capito metà di quanto detto dalla donna, ma quella metà le bastava, perché le aveva permesso di capire una cosa: c'era ancora speranza.

Potrei cercare di studiare meglio la sfera e fare dei nuovi tentativi per capire se posso essere in grado di fornire quella carica, ma dovrete darmi altre 24 ore.

Un altro giorno?! -chiaro che non ne fosse entusiasta, per nulla, ma quali altre alternative avevano?- ... mi scusi, sono solo un po' irritabile... -giusto un po'- Naturalmente, anzi, grazie per l'aiuto che ci sta fornendo... si prenda pure altre 24 ore, professoressa.

Disse quindi la bionda, annuendo e scusandosi anche con lo sguardo per essersene uscita con tanta veemenza: nessuno costringeva la Samyliak ad aiutarle, eppure la donna lo stava facendo in modo del tutto disinteressato, e se aveva bisogno di un altro giorno, allora avrebbero dovuto lasciarglielo.

Forse faremmo meglio ad andare, adesso.

Commentò subito dopo l'americana, che non voleva diventare un pericolo, con la sua presenza, per l'insegnante di Divinazione né tantomeno per il futuro neonato: si lasciò condurre fino all'ingresso, quindi, pregando con tutte le sue forze che quelle 24 ore aggiuntive fornissero loro la chiave per tornare nel loro tempo.

Spostatevi in un luogo dove non siete mai state e lì alloggiate per la notte, facendo molta attenzione.
Non posso assicurarvi notizie positive, ma posso garantirvi che farò l'impossibile per rintracciare nuove risposte.
Ora andate e tenete sempre gli occhi bene aperti, mi raccomando.


Lo faremo professoressa, e ancora grazie.

Eccovi il Medaglione... -ovviamente lasciò che fosse la O'Neill a prenderlo, essendo l'unica delle due a sapere come usarlo- Prego la Trama che non siate costrette ad utilizzarlo prima del nostro prossimo incontro.

Non ci scommetterei...

Lo pensò ma non lo disse ad alta voce -anche se Cappie, dal suo sguardo, avrebbe potuto intuire la natura di quel pensiero: con un ultimo saluto, le due ragazze si congedarono dalla loro ex docente, accettando il suo suggerimento e smaterializzandosi quindi da tutt'altra parte rispetto alla casa di lei.

• Port Moresby (Papua Nuova Guinea) _ Resort "Mask of the Lunar Eclipse" _ Pomeriggio inoltrato del Terzo Giorno (d'Inferno) •


Pazzesco come qui un posto del genere costi pochissimo, vero?

Commentò Victoria dopo che, prenotata una camera doppia in cui risiedere per la notte, si fu fatta una doccia rigenerante, lasciando ovviamente poi a Cappie la possibilità di fare lo stesso, qualora l'avesse voluto: non riusciva a stare senza fare nulla, e per questo, dopo essersi lavata ed asciugata, aveva evocato ago e filo per cucire gli strappi sui suoi vestiti e, qualora la O'Neill gliel'avesse chiesto, anche quelli sui suoi, ringraziando Melanie che certi lavoretti manuali -e non nel senso pornografico del termine- glieli aveva insegnati fin da piccola.

Pensi che Tisifone riuscirà davvero a far funzionare quella sfera?
E comunque non posso ancora credere che quel medaglione non serva a nulla se non a farci scappare...


Manco il tempo di concludere l'ultima frase che un pipistrello albino, sbucato all'improvviso dalla finestra, rubò dalle mani di Cappie il medaglione, volando via verso una zona verde non troppo distante dall'albergo dove si trovavano, facendo saltare giù dal letto la Randall che ficcò tutta la sua roba in borsa con aria furibonda.

Ah no, non esiste, non sono quasi morta per farmelo rubare da sotto il naso da un pipistrello!
Andiamo Cappie, dobbiamo recuperare quel medaglione!


Riflettere sul fatto che fosse una trappola non era, in quel momento, possibile, perché all'effettiva era la loro unica speranza di sfuggire al Guardiano del tempo, e non potevano proprio farne a meno: prese per mano l'amica, dunque e, se questa l'avesse seguita, si sarebbe messa a correre con lei fino alla zona dove il pipistrello era scomparso, rallentando il proprio incedere per guardarsi intorno con aria spaesata... ma dov'erano finite?
Com'era possibile che a poca distanza da un albergo tanto moderno ci fosse un tempio abbandonato dall'aria tanto mistica ed antica, come se il passare del tempo e l'avvento della tecnologia moderna non l'avessero affatto sfiorato?
Solo qualche istante dopo si accorse che il pipistrello non era solo in quel tempio... e che forse, a posteriori, lasciargli il medaglione non sarebbe stata poi un'idea tanto cattiva.

Oh, finalmente... Odio attendere, credevo foste molto più atletiche.

Eh no, cazzo, anche il Vampiro Ultra-Millenario no!!

Impossibile da non riconoscere per Victoria -e probabilmente anche per Cappie- avendolo studiato entrambe a scuola: quello di fronte a loro, per quanto sembrasse impossibile, era proprio Lestat de Lioncourt, l'Eterno, uno dei Vampiri più antichi al mondo, una leggenda vivente -per modo di dire, essendo all'effettiva un non morto- un essere quasi mitologico, specie per la cultura babbana, che ora le fissava con aria tranquilla, come se incontrarlo dovesse essere per le due ragazze la cosa più naturale del mondo.

Devo ammettere che vi ammiro e stimo, sono sincero.
Le ultime persone inseguite dal Dahaka sono durate all'incirca un giorno, forse due, ma caspita, voi siete già al terzo!


Quelle parole portarono la Randall a pensare che aveva avuto ragione, allora, nell'ipotizzare che gli ultimi protagonisti di una disavventura simile fossero stati presi da quel mostro, il Dahaka, e per questo fossero scomparsi nel nulla; una conferma che comunque non la fece sentire meglio, anzi, anche perché si sentiva divisa a metà tra il fascino che Lestat esercitava su di lei, a cui la bionda non poteva sottrarsi, ed il terrore insito nel suo animo e nato dall'istinto di sopravvivenza che la spingeva inutilmente a scappare lontano da lì, da lui.
Quando, comunque, le lanciò il medaglione, Victoria non poté che afferrarlo al volo per poi passarlo a Cappie, preferendo che fosse lei a tenerlo, non potendo credere che il Vampiro stesse veramente invitando le due a seguirlo nella cripta: ma stava scherzando? Lei, seguirlo lì dentro?! Eppure che altra scelta aveva, dal momento in cui se la mente gridava "no" a tutto spiano, il corpo invece quasi pulsava dalla voglia di avvicinarsi a lui?

Beh?
State aspettando forse che il panorama sbiadisca?
Venite forza... Vi offrirò un ottimo zero negativo del '29...


... glom...

... Orsù, stavo scherzando!

Lestat scomparve dalla loro vista, e questo spinse Victoria a voltarsi verso la O'Neill per capire quali fossero le sue reazioni ed il suo stato d'animo, anche se le sembrava ovvio che, alla fin fine, non avessero scelta: inoltre, perché mai doverle attirare lì? Per gioco? Possibile se il Vampiro in questione fosse molto annoiato, ma come sempre una piccola parte di lei -quella non totalmente pessimista- voleva sperare che ci fosse qualcosa di più, sotto.

Va bene, entriamo.
Però prendimi per mano e non mi lasciare nemmeno per un secondo, d'accordo?


La pregò la Randall, molto seria e tesa in volto: stava per entrare nella tana di un Vampiro Millenario in un tempo che non era il suo e con un mostro che non si sarebbe fermato dal dare loro la caccia fino a che non le avesse eliminate... farsi prendere per mano era il minimo che potesse chiedere, in effetti.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 19/06/2016, 15:40

La porta si apre su un passaggio, ma questo passaggio non ha un'uscita.

Era davvero sconfortante pensare a tutto quello che avevano passato per arrivare fin lì con il medaglione e scoprire che tutto era stato inutile. Nulla aveva senso se le due ragazze non avevano la possibilità di ritornare a casa e rimanere bloccate in quell'epoca era fuori discussione. Il Cacciatore le avrebbe cercate ovunque e per sempre -sospettava la O'Neill- fino a quando non avesse compiuto il proprio dovere. Che per Cappie era cancellarle da quello spazio-tempo, un'ipotesi al momento condivisa anche da Victoria. Pesino Tisifone, quando le raccontò delle loro disavventure, fu propensa a credere che il mostro le stesse cercando per eliminarle, non riuscendo a nascondere l'ansia che quella notizia le aveva povocato: era facile capirne il motivo e per questo la Ignis non se la sentì di biasimarla, anzi se possibile avrebbe voluto non trovarsi più lì per non arrecare altri disturbi o problemi alla Divinante in dolce attesa.

Sono profondamente dispiaciuta per questa situazione ma questo Medaglione non sembra avere in sé poteri divinatori, ergo non ho idea di come possa funzionare.
Qualora anche fosse in grado di aiutarvi più di come già sta facendo, io non credo di poter risultare un rinnovato aiuto.
Non c'è proprio nessun altro dettaglio che vi sfugge?


La persona che ce ne ha parlato ha detto che questo medaglione è un antico manufatto Na'eh... Sinceramente non so cosa significhi, ma può essere che sia la stessa cosa anche per la sfera?

No, purtroppo no.
Ho già chiesto a chi di dovere e mi ha confermato che questa sfera è molto più recente della civiltà Na'eh.
Apparentemente quindi i due oggetti non hanno alcun collegamento.
Altro?


Sinceramente lei non sapeva più cos'altro dire. Aveva esaurito le idee e anche guardare la sfera, sperando che improvvisamente iniziasse a funzionare come avrebbe dovuto, non portò a nulla, se non a sentirsi ancora più impotente e sconfortata da quella situazione. Per fortuna intervenne Victoria a ribaltare le cose, ricordando un particolare che alla O'Neill invece era sfuggito e che forse poteva essere l'elemento che mancava loro per completare l'intero quadro.

Cappie, ti ricordi cos'è successo quando quella donna ha preso la sfera?

Sinceramente no...

La luce non era rossa all'inizio, ma bianca, come quella!

Ehi! Hai ragione!

È stata quella donna a farla diventare rossa, quindi forse... non lo so... ci serve ancora qualcosa che spinga la luce a modificarsi e cambiare colore?

Un ragionamento che secondo Tisifone non era sbagliato. Quando la donna prese in mano la sfera, essa brillò di una luce più intensa, facendo ben sperare l'irlandese che finalmente fossero giunte ad una soluzione.

Ella l'ha fatta diventare rossa... Questo significa che esiste un metodo per incrementare il suo potere più di quanto non faccia di per sé il motore magico.
A volte gli Artefatti Divinatori si nutrono di altre fonti di energia, completano la carica e la rilasciano, svuotandosi.
In parole povere, la pietra contenuta non funge da semplice motore, ma da accentratore energetico capace di assimilare una forza tale da squarciare il tempo e lo spazio.


La pietra. In quell'istante fu come se una lampadina si fosse accesa nella mente della Fulmen, spingendola a chiedersi se il vero potere della sfera stava proprio all'interno di quella pietra che, come aveva detto giustamente la Samyliak, fungeva sia da motore che da catalizzatore di energia magica. Chissà se, togliendola, la reliquia rimaneva funzionante oppure... Oppure no. Solo la Divinante avrebbe potuto rispondere alla sua domanda, ma in quel momento era troppo impegnata a dare un'altra -semi- cattiva notizia alle due ragazze.

Potrei cercare di studiare meglio la sfera e fare dei nuovi tentativi per capire se posso essere in grado di fornire quella carica, ma dovrete darmi altre 24 ore.

Un altro giorno?!

Non ci fu bisogno di dire altro, perchè la Randall aveva parlato per entrambe. Sì, era davvero pesante pensare di dover passare un giorno intero ancora lì, con la costante minaccia del mostro alla loro ricerca. Tuttavia Tisifone stava dando loro una mano e dunque non era possibile fare altro se non acconsentire alla sua richiesta, anche perchè non avevano altre possibili vie di fuga.

Forse faremmo meglio ad andare, adesso.

Spostatevi in un luogo dove non siete mai state e lì alloggiate per la notte, facendo molta attenzione.
Non posso assicurarvi notizie positive, ma posso garantirvi che farò l'impossibile per rintracciare nuove risposte.
Ora andate e tenete sempre gli occhi bene aperti, mi raccomando.


Lo faremo professoressa, e ancora grazie.

Eccovi il Medaglione... Prego la Trama che non siate costrette ad utilizzarlo prima del nostro prossimo incontro.

Solo un istante, professoressa, vorrei chiederle un ultima cosa.
Secondo lei è possibile che togliendo il minerale di Arabaxite la sfera sia completamente fuori uso?
... Ci pensi con calma, tanto saremo costrette a tornare domani.
Grazie per tutto quello che sta facendo per noi.


Le disse, salutandola poi in fretta -per evitare ulteriori guai- e seguendo Victoria all'esterno, dove prendendola per mano si smaterializzarono entrambe, concentrandosi a fondo per raggiungere un posto molto lontano e -si sperava- al sicuro dal mostro.

[Port Moresby (Papua Nuova Guinea) - Resort "Mask of the Lunar Eclipse" - Pomeriggio inoltrato del Terzo Giorno]


Avevano raggiunto la Nuova Guinea, scegliendo un resort che, nonostante il lusso, costava davvero pochissimo. Si erano fatte entrambe la doccia, avevano mangiato e Cappie aveva approfittato di quel tempo a disposizione per insegnare alla Randall come utilizzare il medaglione, così da trovarsi preparate nel caso in cui lei fosse stata messa fuori gioco per qualsiasi motivo. Le aveva anche spiegato che cosa stava pensando quando aveva fatto quella domanda a Tisifone, ovvero che forse potevano consegnare la sfera alla donna rossa ma con un pezzo mancante: in questo modo lei non avrebbe potuto usare l'oggetto e avrebbe lasciato in pace sia Haytham che Lyra, sia le due ragazze, anche se certo la O'Neill doveva ancora ricevere conferma della sua intuizione da Tisifone. Non aveva altre idee al momento e sperava tanto di aver imbroccato la strada giusta, anche perchè sentiva che non sarebbe riuscita a partire se non avesse saputo come aiutare i due sfortunati amanti. Si era rivestita di tutto punto e aveva lasciato che Victoria le cucisse qualche strappo sulla maglietta -troppo correre in quei dannati giorni- finendo per sistemarsi sul letto buttandosi di peso e facendo cascare giù Ermes.

Che tonto!
Quando torneremo a casa dovrò proprio tosarti per bene....


Pazzesco come qui un posto del genere costi pochissimo, vero?

Come promesso, Cappie non aveva più toccato l'argomento Axell, lasciando che la Randall se la sbrigasse da sola. Questo però non voleva significare che lei non continuasse a pensarci, e il fatto di non avere niente altro da fare se non attendere -cosa che lei stava odiando con tutta sè stessa- la portava a perdersi con maggiore facilità dietro questioni che per il momento erano del tutto inutili.

Vero!
Potremmo ritornarci in vacanza una volta che saremo di nuovo a casa, al sicuro.


Pensi che Tisifone riuscirà davvero a far funzionare quella sfera?
E comunque non posso ancora credere che quel medaglione non serva a nulla se non a farci scappare...


È una divinante molto potente e soprattutto è vera, lo hai sentito anche tu. Sono sicura che ce la farà!
Per quanto riguarda il medaglione, neanche a me convince molto questa storia... Credo che Jorge abbia fatto del suo meglio, ma forse c'è altro che lui non è riuscito a scoprire.
Il guaio è che ho esaurito le conoscenze capaci di dirci cosa potrebbe significare, quindi tanto vale utilizzarlo per ciò che ci serve e tanti cari saluti.
A proposito: ricordi ancora la formula che ti ho insegnato?
Mi raccomando, se dovessi dimenticarla e io non potessi usare il medaglione, saremmo nei pasticci!


Le chiese, assicurandosi che la ex-Draghessa avesse imparato bene le parole dell'incantesimo, continuando a rigirarsi il Remoris fra le mani, seduta a gambe incrociate sul letto. Era talmente tanto concentrata su di esso da non notare il pipistrello albino che era entato dalla finestra, fino a quando non le rubò da sotto il naso proprio il medaglione, dirigendosi poi verso l'uscita.

Che cazz...!
Fermati!!!


Fu veloce a reagire, prendendo la bacchetta e iniziando a sparare Elettro a raffica, per paralizzare il volatile con il prezioso oggetto fra le zampe. Peccato che nemmeno uno dei suoi incantesimi andò a segno, era come cercare di prendere una mosca che si muoveva zigzagando per la stanza e fu con immenso terrore che la O'Neill lo vide sparire impunemente fuori dalla finestra, dirigendosi verso una folta macchia di verde ben visibile dall'alto.

Ah no, non esiste, non sono quasi morta per farmelo rubare da sotto il naso da un pipistrello!
Andiamo Cappie, dobbiamo recuperare quel medaglione!


Giuro che quando lo acchiappo gli faccio cambiare colore!

A suon di schiantesimi, ovviamente. Ci mise meno di due secondi ad acchiappare tutto l'afferrabile -Ermes compreso- e ficcare in borsa i suoi oggetti personali, uscendo fuori dalla porta con la bacchetta in mano pronta ad andare anche contro il volere del Conflux per recuperare il prezioso oggetto rubato. Raggiunsero in breve tempo la zona di fitta boscaglia vista dall'alto, ritrovandosi poi nei pressi di un antico tempio dimenticato, davveo un edificio singolare da trovare là in mezzo. Ben visibile appeso ad un architrave stava il pipistrello ladruncolo, ma fu altro che attirò l'attenzione e lo sguardo dell'irlandese, una sensazione sgradevole che proveniva direttamente dal suo elemento, mista ad una sorta di attrazione fatale persino per una Gildata come lei.

Oh, finalmente... Odio attendere, credevo foste molto più atletiche.

Occhi azzurri, quasi di un blu elettrico, capelli dorati e lucenti, pelle setosa e candida, candida come il marmo, candida come la neve, o come la morte sul volto di un defunto. No, lui non aveva bisogno di presentazioni: entrambe sapevano chi fosse, sia per averlo studiato a scuola -come nel caso della Randall- sia per aver seguito un corso contro i vampiri -nel caso della O'Neill. Lestat de Lioncurt era proprio là, di fronte a loro, con il loro medaglione in mano, trattandolo come se fosse un giocattolo. Cappie si chiese in un istante quante possibilità aveva di sopravvivere se avesse tentato di attaccarlo per riprenderselo; ma fu costretta ad ammettere con sè stessa che no, non avrebbe avuto alcuna possibilità.

Devo ammettere che vi ammiro e stimo, sono sincero.
Le ultime persone inseguite dal Dahaka sono durate all'incirca un giorno, forse due, ma caspita, voi siete già al terzo!


Non aveva ancora aperto bocca e sinceramente non sapeva nemmeno se fosse il caso di farlo, perchè temeva che se avesse detto la cosa sbagliata il Vampiro Millenario non ci avrebbe pensato due volte a farle fuori entrambe, risparmiando così al Dahaka tanti sforzi. Già, a proposito: lui sapeva il nome di quel mostro! Un barlume di speranza -non voluto- si accese negli occhi della O'Neill, quando vide poi Lestat lanciare il medaglione a Vicky e lei restituirlo all'irlandese, mentre l'Eterno scivolava all'interno della cripta, facendo intendere alle due ragazze che volesse loro lo seguissero.
Sarebbe stato davveo il caso? La Fulmen era combattuta: la sua natura di gildata la spingeva a non fidarsi di lui, ma il suo comportamento -attirarle all'esterno solo per restituire loro il Remoris e poi fa presente che era a conoscenza di molte informazioni di vitale importanza- faceva credere che Lestat volesse davvero aiutarle, anche se Cappie non sapeva ancora il motivo. Tutta quella indecisione dovette rendere impaziente il vampiro, che si affacciò di nuovo solo per esortarle a sbrigarsi, non risparmiandosi delle battute decisamente fuori luogo.

Beh?
State aspettando forse che il panorama sbiadisca?
Venite forza... Vi offrirò un ottimo zero negativo del '29...
... Orsù, stavo scherzando!


Ci mancava solo che fosse anche un tipo scherzoso. Cappie sospirò, rassegnata e guardinga, cercando di combattere il senso di attrazione che provava nei confronti del vampiro. Per fortuna era tutto molto più semplice quando lui non era presente e soprattutto quando non si impegnava a far sì che le due ragazze cadessero ai suoi piedi, ma questo non significava che fossero in salvo. Se avesse scelto di attaccarle, loro non avrebbero avuto scampo.

Tu cosa ne pensi?

Chiese infine all'amica, volendo sapere prima la sua di opinione al riguardo.

Va bene, entriamo.

Ok.
Temo che non abbiamo altra scelta, purtroppo...


Però prendimi per mano e non mi lasciare nemmeno per un secondo, d'accordo?

D'accordo.
Tranquilla, in qualche modo ce la faremo, ma tu tieni sempre a portata di mano la bacchetta.


Aveva ancora il Remoris in mano, no? E Jorge aveva chiaramente detto che il medaglione aveva effetto su qualsiasi creatura, dunque anche sui vampiri. Con quella sorta di consapevolezza, Cappie strinse la mano della Randall ed entrò per prima nella cripta, la bacchetta nascosta nella tasca dei jeans e il pollice nell'apposita fessura del medaglione. Se qualcosa fosse andato storto sarebbe riuscita a pronunciare le parole che avrebbero potuto salvare loro la vita?
Onestamente la O'Neill stava pregando il Conflux che fosse proprio così.

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Messaggioda Sandyon » 19/06/2016, 17:29

Va bene, entriamo.

Ok.
Temo che non abbiamo altra scelta, purtroppo...


Però prendimi per mano e non mi lasciare nemmeno per un secondo, d'accordo?

D'accordo.
Tranquilla, in qualche modo ce la faremo, ma tu tieni sempre a portata di mano la bacchetta.


Come se utilizzare un'arma magica contro di lui potesse servire a qualcosa.
Nemmeno l'Esplosione Solare di un Druido avrebbe avuto effetti tanto negativi sull'Eterno, ma naturalmente certi dettagli le due ragazze non potevano conoscerli.
Finalmente quindi si decisero ad entrare in quella sorta di cripta, trovando l'ambiente non sicuramente accogliente ma se non altro abbastanza illuminato.
C'erano moltissimi elementi in marmo bianco, ferro battuto e legno di sequoia, tutto quanto rigorosamente antico e probabilmente abbandonato da diversi decenni, se non secoli.
Non appena le due giovani furono all'interno, le porte si sbarrarono alle loro spalle, tenendole quindi in trappola. A quel punto avrebbero potuto tranquillamente pensare al peggio.
Lestat, tuttavia, senza scomporsi nemmeno di un po', fece uno schiocco di dita e una strana patina magica di colore rosa brillante ricoprì l'intera stanza.
Nessuna delle due era ferita, immobile, svenuta o qualcosa del genere.

Come siete apprensive...
Da questo momento in poi dovrete preoccuparvi dell'arrivo del Dahaka.
Ho permeato la stanza con una magia di isolamento temporale.
È come se vi trovaste in una sorta di bolla del tempo non identificata in uno spazio preciso e definito.
Il vostro stalker preferito girerà a vuoto non comprendendo come mai siete sparite.
Accomodatevi, accomodatevi...
La bara lì giù e quella vicina al candelabro sono vuote, potete sedervi!


Ergo significava che le altre bare presenti nella stanza fossero tutte piene? Beh, se quella era una cripta un motivo doveva pur esserci, no?
Qualora quindi le due ragazze avessero preso posto o preferito rimanere in piedi, Lestat si sarebbe affacciato un momento alla finestrella.
La luce del Sole lo prese in pieno viso, ma la pelle del Vampiro sembrava solo molto più candida di quanto già non fosse.
Dopo di che, si volse a guardare negli occhi sia Caroline Priscilla che Victoria, facendo qualche passo verso di loro, fermandosi a distanza di circa tre metri.

Quando siete arrivate qui da un'altra epoca, l'ho percepito subito.
La variazione di energia magica per creature come me ed altre similmente potenti, ben poche per intenderci, è immediatamente riconoscibile.
Ho osservato il vostro percorso fino a qui e alla fine sono riuscito ad ottenere qualcosa che cercavo da molto, moltissimo tempo.
Quel qualcosa lo stai tenendo tu in mano, mia Elettrica Amica, sto parlando proprio del Medaglione Remoris.


Fortunatamente il Vampiro fu abbastanza delicato da non sputtanare palesemente la ragazza vicino all'amica del cuore.

Essendo quel Medaglione la chiave per tornare a casa, ho sperato che tutti coloro giunti da altre epoche lo trovassero per poi andarsene.
Purtroppo però nessuno è mai riuscito a reperirlo, mentre nel vostro caso ho effettuato un vero e proprio terno alla lotteria.
Adesso quindi vi starete chiedendo come mai io ve lo abbia restituito, giusto? Avrei potuto rubarvelo, tenerlo per me e lasciarvi morire, scomparire, sparire, disintegrarvi...
... Ho usato abbastanza termini esplicativi? No perché in caso ne ho altri!


Sorrise prima verso l'una e poi verso l'altra, mellifluo, burlone, tranquillo, per poi proseguire nel discorso.

La Sfera che ha con sé la Divinante alla quale avete affidato le vostre speranze non funzionerà mai, a meno che non venga caricata di energia temporale.
L'energia temporale può essere accumulata in un solo modo: alterando il corso degli eventi e traendo da quella variazione la forza magica che innesca il processo di mutazione del tempo.
In parole spicciole, per tornare nella vostra epoca dovete prima cambiare altre epoche precedenti e far sì che quelle variazioni carichino la sfera, conferendole il potere perduto.
Tali cambiamenti da effettuare devono riguardare la vita e l'esistenza della persona che intende tornare indietro ed ha usato la sfera, ma, nel vostro caso, la questione è un po' più complessa.
Avete infatti utilizzato la sfera nello stesso momento, quindi i ricordi che dovrete cambiare dovranno riguardare episodi vissuti assieme, che in qualche modo vi collegano.
Sarebbe rischioso tuttavia fare cambi troppo radicali onde evitare di mutare troppo il Presente dove tornereste, ma a me interessa relativamente, sono sostanzialmente affari vostri.


Qualcuna di loro avrebbe avuto il coraggio di alzare la mano per chiedere come mai lui sapesse tutte quelle cose?

... Oh, giusto, domanda intelligente.
So tutto questo perché io stesso ho utilizzato la Sfera in passato.
Mi scaraventò indietro di circa due secoli, così non feci altro che aspettare che il mio stesso io nascesse, diventasse un vampiro e acquisisse straordinari poteri assorbendo il sangue di altri vampiri.
A quel punto mi sono presentato a lui, gli ho spiegato la situazione e gli ho proposto di farmi bere il suo sangue, completamente, prosciugandolo, così da raddoppiare la mia potenza.
Strano a dirsi ma il me di quel tempo aveva già la mia assoluta e suprema furbizia, così accettò.
Il Dahaka smise di cercarmi nel momento stesso in cui in quel tempo ci fu un solo Lestat, ovvero io, ancora più potente, ancora più invincibile, ancora più bello!
Piaciuta la favoletta, bambine?


Immagine

Attese qualche secondo affinché le due giovani recepissero tutto quanto.
Non era semplice riuscire a ragionare quando un essere simile stava lì davanti ma dovevano provarci e riuscirci.
Stava dando loro una notizia sensazionale: la soluzione per tornare indietro nel loro tempo.
Avrebbero dovuto fare un bel po' di impicci ma se non altro adesso sapevano che tutto poteva tornare al proprio posto.
C'era ancora una sostanziale domanda però da fare e per la quale ricevere risposta: come avrebbero fatto ad alterare gli eventi passati?
Senza contare poi l'effettiva motivo per il quale il Medaglione fosse la chiave di volta.
Ancora qualche secondo e il caro Eterno avrebbe rivelato ogni cosa.

Tornando a noi... Anzi, a voi...
La sostanza è questa: la Divinante potrà caricare momentaneamente la Sfera con la propria energia.
In quel momento, la luce di essa diverrà di colore rosso scuro, non acceso come quando siete state mandate nel futuro.
Al tempo la luce era più intensa perché la sfera era "carica" e quella carica non era stata utilizzata, adesso invece è quasi vuota.
Il viaggio che avete fatto non è stato incredibilmente lungo, per questo ci sono ancora dei residui di potere e questi potranno essere alimentati dalla Divinante vostra amica.
Bene, dove ero rimasto?


Rivolse il quesito a tutte e due, sperando che gli rispondessero.

... Oh, giusto, bravissima!
Dunque... Una volta caricata e fatta divenire rossa, essa aprirà il portale nel tunnel del tempo.
Da lì, avrete accesso a tantissime differenti epoche ed ere, ma soltanto ipotetico.
Difatti, con quel poco potere rimasto, la sfera sarà solamente in grado di mandarvi nei periodi che riguardano la vostra vita assieme, nessun altro.
Vi dirigerete verso quei periodi ed effettuerete un cambio qualunque, anche minimo, ma abbastanza consistente da permettere alla magia di caricare la sfera.
Una volta eseguito questo processo per, diciamo, tre o quattro volte, la sfera si illuminerà di un rosso vivo e a quel punto il portale verso il vostro presente vi apparirà davanti.
Ci entrerete e... Magia! Ripartirete esattamente da dove avevate interrotto!


Sulla carta tutto piuttosto facile, giusto?
Già, ma solo in apparenza.

C'è solo un piccolo problema in tutto questo piano perfetto... Il nostro adorato e persistente stalker.
Ce lo ricordiamo, vero? Lui di sicuro non si fermerà e non vi renderà facile spostarvi da un tempo all'altro per fare i comodi vostri.
Non è finita qui, inoltre all'interno del tunnel sarà molto ma molto più veloce, talmente tanto che se cercaste di scappare vi prenderebbe in un lampo.
Qui ha la una velocità ridotta perché si trova in un piano materiale e tangibile, lì invece sta nel suo habitat e proprio come gli animali, è avvantaggiato nel suo territorio di origine.
Ecco quindi che entrerà in gioco il Medaglione Remoris. Ricordate il suo potere, giusto?
Sarà obbligatorio utilizzarlo dentro al tunnel in modo da ridurre la velocità del Dahaka e far sì che possa di nuovo essere alla pari con voi.
A quel punto, mentre una delle due cercherà di individuare un portale aperto verso un'epoca comune, l'altra dovrà... Come dire... Tenerlo occupato!
Occhio però, dovrete sempre e comunque entrare assieme in quell'epoca, altrimenti essa vi sputerà fuori all'istante, probabilmente in bocca al Guardiano del Tempo.
Non sarà possibile per voi stabilire chi affronterà il Dahaka, perché esso potrà apparire da un punto ad un altro del tunnel e quella più vicina dovrà affrontarlo per qualche secondo.
Le vostre creature magiche non potranno intervenire, vi avverto, i motivi sono particolari e complessi, non credo che in questo momento vi servano dettagli ininfluenti.


Un gran bel casino, un lavoraccio ed anche la possibilità di scomparire per sempre.
Sapevano come fare per tornare a casa ma era ovviamente molto più facile a dirsi che a farsi.
Riuscire nell'impresa appariva quasi impossibile ma non avevano forse già fatto qualcosa di apparentemente impossibile, resistendo più degli altri?
Ciò che forse però era più strano in assoluto... Era l'ignoto motivo per il quale il Leggendario Lestat avesse scelto di aiutarle, motivo che rimase ignoto per molto poco.

Saggia domanda, saggia domanda.
In effetti io non faccio mai nulla per nulla, lo ammetto.
C'è un prezzo per queste mie confidenze ed è un prezzo per voi sostanzialmente molto accessibile.
Non chiedo altro... Che ricevere il Medaglione Remoris nel vostro Presente.
Non sarà necessario consegnarmelo a mano, potrete lasciarmelo dentro questa cripta, ci passo ogni tanto, quindi lo troverò in poco tempo.
Firmeremo un contratto vincolante così che non possiate fare scherzi ed il gioco è fatto, dolci fanciulle!
... Oh beh, nel caso c'è sempre l'altra alternativa: diventare vampire, essere belle, forti e immortali e uscire dalla lista del Dahaka in men che non si dica... Niente male, no?
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Messaggioda Victoria » 19/06/2016, 20:32

Eccovi il Medaglione... Prego la Trama che non siate costrette ad utilizzarlo prima del nostro prossimo incontro.

Solo un istante, professoressa, vorrei chiederle un ultima cosa.
Secondo lei è possibile che togliendo il minerale di Arabaxite la sfera sia completamente fuori uso?
... Ci pensi con calma, tanto saremo costrette a tornare domani.
Grazie per tutto quello che sta facendo per noi.


• Port Moresby (Papua Nuova Guinea) _ Resort "Mask of the Lunar Eclipse" _ Pomeriggio inoltrato del Terzo Giorno (d'Inferno) •


Una volta congedate da Tisifone e raggiunta la loro nuova destinazione, Victoria e Cappie fecero una doccia e mangiarono qualcosa di sostanzioso -scappare e tentare al contempo di tornare a casa metteva un certo appetito- prima di ritrovarsi sedute entrambe sul letto a parlare, visto che non avevano molto altro da fare; la Randall si fece spiegare perché l'altra avesse posto quella particolare domanda alla Samyliak, e si fece anche insegnare il modo per utilizzare il Remoris, tanto per essere prudenti.

Pazzesco come qui un posto del genere costi pochissimo, vero?

Vero!
Potremmo ritornarci in vacanza una volta che saremo di nuovo a casa, al sicuro.


Pensi che Tisifone riuscirà davvero a far funzionare quella sfera?
E comunque non posso ancora credere che quel medaglione non serva a nulla se non a farci scappare...


È una divinante molto potente e soprattutto è vera, lo hai sentito anche tu. Sono sicura che ce la farà!
Per quanto riguarda il medaglione, neanche a me convince molto questa storia... Credo che Jorge abbia fatto del suo meglio, ma forse c'è altro che lui non è riuscito a scoprire.
Il guaio è che ho esaurito le conoscenze capaci di dirci cosa potrebbe significare, quindi tanto vale utilizzarlo per ciò che ci serve e tanti cari saluti.


Giuro che non vorrò mai più vedere quel coso in vita mia, una volta tornate a casa...

A proposito: ricordi ancora la formula che ti ho insegnato?
Mi raccomando, se dovessi dimenticarla e io non potessi usare il medaglione, saremmo nei pasticci!


Come una brava alunna di fronte alla sua insegnante, Victoria recitò a bassa voce la formula che Cappie le aveva ripetuto fino a fargliela entrare in testa; questo, ovviamente, fino a che un pipistrello venuto dal nulla non rubò loro il medaglione, costringendo le due ragazze a rincorrerlo fino a raggiungere una zona antica, pregna di magia d'altri tempi, dove li stava aspettando qualcuno, e non un qualcuno qualunque... ma colui che, nel mondo, era conosciuto come l'Eterno: egli, apparentemente, non mostrò alcuna propensione all'attacco, invitandole anzi a seguirlo dopo aver restituito il medaglione a Victoria -che di riflesso lo passò a Cappie.

Tu cosa ne pensi?

Va bene, entriamo.

Ok.
Temo che non abbiamo altra scelta, purtroppo...


Però prendimi per mano e non mi lasciare nemmeno per un secondo, d'accordo?

D'accordo.
Tranquilla, in qualche modo ce la faremo, ma tu tieni sempre a portata di mano la bacchetta.


Una mano in quella dell'irlandese e l'altra che stringeva la bacchetta, fu così che la Randall si presentò al "piano di sotto", una stanza illuminata ma ben poco accogliente... specie quando le porte si chiusero di botto alle loro spalle, facendo sobbalzare e voltare l'americana con sguardo atterrito.

Come siete apprensive...

Già, perché mai avrebbero dovuto esserlo?!
Che esagerate!

Da questo momento in poi dovrete preoccuparvi dell'arrivo del Dahaka.
Ho permeato la stanza con una magia di isolamento temporale.
È come se vi trovaste in una sorta di bolla del tempo non identificata in uno spazio preciso e definito.
Il vostro stalker preferito girerà a vuoto non comprendendo come mai siete sparite.


Ci poteva credere? Beh, oggettivamente Lestat non avrebbe avuto alcun motivo per mentire loro, quindi poteva fidarsi: in quel senso, sapere che per un po' il mostro non le avrebbe trovate fece tirare un leggero sospiro di sollievo alla bionda che, con una certa ironia, pensò di potersi solo preoccupare di una cosa, ora... ovvero essere uccisa dal Vampiro. E chissà come mai, in un modo o nell'altro, sempre di morire finiva per avere paura...

Accomodatevi, accomodatevi...
La bara lì giù e quella vicina al candelabro sono vuote, potete sedervi!


... io preferirei rimanere in piedi, grazie.

Mormorò con un filo di voce, guardando Cappie negli occhi come ad intimarle di non pensarci nemmeno, a sedersi: non le avrebbe lasciato la mano per nulla al mondo, ma altresì non si sarebbe mai seduta in una bara, potevano pure scordarselo.

Quando siete arrivate qui da un'altra epoca, l'ho percepito subito.
La variazione di energia magica per creature come me ed altre similmente potenti, ben poche per intenderci, è immediatamente riconoscibile.
Ho osservato il vostro percorso fino a qui e alla fine sono riuscito ad ottenere qualcosa che cercavo da molto, moltissimo tempo.
Quel qualcosa lo stai tenendo tu in mano, mia Elettrica Amica, sto parlando proprio del Medaglione Remoris.


Non capì perché l'Eterno avesse apostrofato Cappie in quel modo, per questo aggrottò la fronte un po' perplessa, senza però chiedere nulla in quel frangente; avrebbe fatto le dovute domande al momento opportuno, che di certo non era quello.

Essendo quel Medaglione la chiave per tornare a casa, ho sperato che tutti coloro giunti da altre epoche lo trovassero per poi andarsene.
Purtroppo però nessuno è mai riuscito a reperirlo, mentre nel vostro caso ho effettuato un vero e proprio terno alla lotteria.
Adesso quindi vi starete chiedendo come mai io ve lo abbia restituito, giusto? Avrei potuto rubarvelo, tenerlo per me e lasciarvi morire, scomparire, sparire, disintegrarvi...


Un brivido freddo le attraversò la schiena, temendo che da un momento all'altro il Vampiro facesse effettivamente quanto appena esplicato.

... Ho usato abbastanza termini esplicativi? No perché in caso ne ho altri!

Credo siate stato... abbastanza chiaro per entrambe... -rispose Victoria, pensando che dargli del "Voi" fosse abbastanza per una delle creature più potenti di tutto il mondo magico.

La Sfera che ha con sé la Divinante alla quale avete affidato le vostre speranze non funzionerà mai, a meno che non venga caricata di energia temporale.
L'energia temporale può essere accumulata in un solo modo: alterando il corso degli eventi e traendo da quella variazione la forza magica che innesca il processo di mutazione del tempo.
In parole spicciole, per tornare nella vostra epoca dovete prima cambiare altre epoche precedenti e far sì che quelle variazioni carichino la sfera, conferendole il potere perduto.


Dovevano tornare indietro... e cambiare il passato?
Lei, che da quando avevano messo piede in quel futuro non aveva fatto altro che cercare di mantenere intatto quel futuro/presente nel miglior modo possibile... ora avrebbe dovuto tornare indietro, prima ancora del suo presente, e stravolgerlo?

Tali cambiamenti da effettuare devono riguardare la vita e l'esistenza della persona che intende tornare indietro ed ha usato la sfera, ma, nel vostro caso, la questione è un po' più complessa.
Avete infatti utilizzato la sfera nello stesso momento, quindi i ricordi che dovrete cambiare dovranno riguardare episodi vissuti assieme, che in qualche modo vi collegano.
Sarebbe rischioso tuttavia fare cambi troppo radicali onde evitare di mutare troppo il Presente dove tornereste, ma a me interessa relativamente, sono sostanzialmente affari vostri.


Guardò Cappie, a quel punto, per capire a cosa stesse pensando e se fosse tanto atterrita ed incredula quanto lei: come avrebbero fatto a cambiare il loro passato comune? A pensarci bene, c'era solo una cosa che Victoria avrebbe premuto per modificare, l'unico evento del passato che avrebbe voluto cambiare, ma riguardo agli altri... perché Lestat aveva parlato di "episodi", al plurale, quindi per lei era ragionevole pensare che gli eventi da cambiare fossero più di uno.
Certo, però...

Posso... chiederVi come fate a sapere tutte queste cose?

... Oh, giusto, domanda intelligente.
So tutto questo perché io stesso ho utilizzato la Sfera in passato.
Mi scaraventò indietro di circa due secoli, così non feci altro che aspettare che il mio stesso io nascesse, diventasse un vampiro e acquisisse straordinari poteri assorbendo il sangue di altri vampiri.
A quel punto mi sono presentato a lui, gli ho spiegato la situazione e gli ho proposto di farmi bere il suo sangue, completamente, prosciugandolo, così da raddoppiare la mia potenza.
Strano a dirsi ma il me di quel tempo aveva già la mia assoluta e suprema furbizia, così accettò.
Il Dahaka smise di cercarmi nel momento stesso in cui in quel tempo ci fu un solo Lestat, ovvero io, ancora più potente, ancora più invincibile, ancora più bello!
Piaciuta la favoletta, bambine?


... meravigliosa...

Meglio non contraddire un Vampiro millenario con un ego grande quanto l'intero pianeta, decisamente.

Tornando a noi... Anzi, a voi...
La sostanza è questa: la Divinante potrà caricare momentaneamente la Sfera con la propria energia.
In quel momento, la luce di essa diverrà di colore rosso scuro, non acceso come quando siete state mandate nel futuro.
Al tempo la luce era più intensa perché la sfera era "carica" e quella carica non era stata utilizzata, adesso invece è quasi vuota.
Il viaggio che avete fatto non è stato incredibilmente lungo, per questo ci sono ancora dei residui di potere e questi potranno essere alimentati dalla Divinante vostra amica.
Bene, dove ero rimasto?


Al caricare la sfera con l'energia della Divinante...

... Oh, giusto, bravissima!
Dunque... Una volta caricata e fatta divenire rossa, essa aprirà il portale nel tunnel del tempo.
Da lì, avrete accesso a tantissime differenti epoche ed ere, ma soltanto ipotetico.
Difatti, con quel poco potere rimasto, la sfera sarà solamente in grado di mandarvi nei periodi che riguardano la vostra vita assieme, nessun altro.


Quindi aveva capito bene, avrebbero dovuto agire solo sui momenti condivisi da entrambe e cambiarli, modificarli in qualche modo, anche se non sarebbe stato per nulla semplice secondo l'americana.

Vi dirigerete verso quei periodi ed effettuerete un cambio qualunque, anche minimo, ma abbastanza consistente da permettere alla magia di caricare la sfera.
Una volta eseguito questo processo per, diciamo, tre o quattro volte, la sfera si illuminerà di un rosso vivo e a quel punto il portale verso il vostro presente vi apparirà davanti.
Ci entrerete e... Magia! Ripartirete esattamente da dove avevate interrotto!


Quattro volte, cioè quattro cambiamenti in quattro momenti diversi vissuti insieme: già solo così la situazione non le sembrava affatto semplice -perché dovevano anche pensare a come modificare quegli eventi in modo da non scombinare il resto delle loro esistenze, non potevano agire a casaccio e senza un minimo piano dietro- ed in più l'innato pessimismo della bionda la portò a pensare che probabilmente le spiegazioni non erano finite lì, e che la fregatura era dietro l'angolo, con molta probabilità.

C'è solo un piccolo problema in tutto questo piano perfetto... Il nostro adorato e persistente stalker.

Odiava essere tanto perspicace, lo odiava.

Ce lo ricordiamo, vero? Lui di sicuro non si fermerà e non vi renderà facile spostarvi da un tempo all'altro per fare i comodi vostri.
Non è finita qui, inoltre all'interno del tunnel sarà molto ma molto più veloce, talmente tanto che se cercaste di scappare vi prenderebbe in un lampo.
Qui ha la una velocità ridotta perché si trova in un piano materiale e tangibile, lì invece sta nel suo habitat e proprio come gli animali, è avvantaggiato nel suo territorio di origine.


Ah, fantastico, giusto perché il fatto di essere un mostro in grado di farci sparire, e che ci darebbe la caccia dovunque e comunque fino a che non avesse compiuto la propria missione, non è già abbastanza...

Ecco quindi che entrerà in gioco il Medaglione Remoris. Ricordate il suo potere, giusto?
Sarà obbligatorio utilizzarlo dentro al tunnel in modo da ridurre la velocità del Dahaka e far sì che possa di nuovo essere alla pari con voi.
A quel punto, mentre una delle due cercherà di individuare un portale aperto verso un'epoca comune, l'altra dovrà... Come dire... Tenerlo occupato!


... combattere il Dahaka?
Aveva sentito bene? Una delle due avrebbe dovuto cercare il portale giusto mentre l'altra avrebbe combattuto contro il mostro per il tempo necessario al ritrovamento del suddetto portale, evitando che il Controllore facesse sparire entrambe?

Occhio però, dovrete sempre e comunque entrare assieme in quell'epoca, altrimenti essa vi sputerà fuori all'istante, probabilmente in bocca al Guardiano del Tempo.
Non sarà possibile per voi stabilire chi affronterà il Dahaka, perché esso potrà apparire da un punto ad un altro del tunnel e quella più vicina dovrà affrontarlo per qualche secondo.
Le vostre creature magiche non potranno intervenire, vi avverto, i motivi sono particolari e complessi, non credo che in questo momento vi servano dettagli ininfluenti.


E meno male che Cappie mi ha insegnato come usare il medaglione...

Pensò Victoria, che avendo posato la bacchetta nella borsa -tanto quanto le sarebbe mai stata utile contro uno come Lestat?- poté usare la mano libera per passarsela tra i capelli, sospirando stanca, a metà tra l'incredulo, il rabbioso e il rassegnato: insomma, che altro avrebbero potuto fare? Se il Vampiro aveva detto la verità -e non c'era motivo per cui dovessero pensare il contrario- non c'era nessun altro modo per tornare a casa, quindi o si davano una mossa per conto loro, o potevano anche gettarsi tra le braccia del Dahaka e chiudere lì la questione.
L'Eterno aveva appena dato loro una mano enorme, in pratica se fossero riuscite a tornare a casa sarebbe stato per merito suo... possibile che l'avesse fatto per una vena puramente altruistica?

Vi dobbiamo molto.
Posso chiederVi... cosa Vi abbia spinto ad aiutarci?
-provò quindi a domandare nel modo più cortese e remissivo possibile.

Saggia domanda, saggia domanda.
In effetti io non faccio mai nulla per nulla, lo ammetto.
C'è un prezzo per queste mie confidenze ed è un prezzo per voi sostanzialmente molto accessibile.


Lo sapevo che c'era qualcosa sotto...

Non chiedo altro... Che ricevere il Medaglione Remoris nel vostro Presente.
Non sarà necessario consegnarmelo a mano, potrete lasciarmelo dentro questa cripta, ci passo ogni tanto, quindi lo troverò in poco tempo.
Firmeremo un contratto vincolante così che non possiate fare scherzi ed il gioco è fatto, dolci fanciulle!


Lestat voleva il Remoris, e sinceramente Victoria non vedeva alcun motivo per non consegnarglielo: tanto si trattava di un Vampiro millenario, non è che senza l'oggetto fosse meno pericoloso... voleva il medaglione? E la Randall gliel'avrebbe consegnato, di corsa, appena rientrate nel loro tempo.

... Oh beh, nel caso c'è sempre l'altra alternativa: diventare vampire, essere belle, forti e immortali e uscire dalla lista del Dahaka in men che non si dica... Niente male, no?

Non disse nulla a quelle parole, probabilmente pronunciate in tono divertito e magari anche ironico, ragionando però su di esse per conto proprio: era ovvio che non potesse prenderle minimamente in considerazione al momento -se fosse morta, come sarebbe tornata a casa Cappie?- ma una volta tornata, sapendo dove avrebbe potuto trovarlo grazie alle sue stesse parole... era così impensabile?
Insomma, sarebbe vissuta per sempre, sarebbe stata più forte, meno incline a soffrire ma ancora capace di amare, se l'avesse voluto... e soprattutto si sarebbe allontanata dalle persone a cui voleva bene, che fino a quel momento non avevano tratto chissà quale giovamento nello starle vicino; mentre eventualmente Cappie faceva qualche domanda a Lestat, la Randall si chiese anche cosa sarebbe successo nel momento in cui fosse riuscita nel proprio intento, ovvero modificare un evento specifico del loro passato comune... lo scambio di coppia.
La O'Neill ed Axell sarebbero indubbiamente rimasti insieme, ma Vergil? Loro due si sarebbero lasciati comunque? Il Cartwright avrebbe trovato un'altra in breve tempo? E lei? Sperava davvero di no, perché in quel momento la sola idea di avere un altro al proprio fianco -anche a cuor leggero, essendosi dimenticata del suo rapporto col giocatore di Quidditch- le risultava parecchio fastidiosa.
Più rifletteva, e più conveniva tra sé che la proposta del Vampiro fosse tanto assurda quanto degna di essere tenuta in considerazione, ovviamente in gran segreto.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 19/06/2016, 21:56

Una volta scese le scale della cripta, le porte si chiusero magicamente dietro di esse, facendo voltare di scatto la O'Neill con sguardo al contempo serio e spaventato. Sentì il cuore accelerare i propri battiti, ma proseguì per la sua strada, con Victoria che la seguiva stringendole la mano, sperando di non aver appena portato sè stessa e l'amica all'interno di una trappola mortale. Lo sguardo che rivolse a Lestat fu molto chiaro ed esplicito: A che gioco stai giocando?. Al punto da spingere il Vampiro Millenario a rassicurarle -per quanto potesse essere rassicurante- sulle proprie intenzioni.

Come siete apprensive...
Da questo momento in poi dovrete preoccuparvi dell'arrivo del Dahaka.
Ho permeato la stanza con una magia di isolamento temporale.
È come se vi trovaste in una sorta di bolla del tempo non identificata in uno spazio preciso e definito.
Il vostro stalker preferito girerà a vuoto non comprendendo come mai siete sparite.


Avrebbe voluto stringere la propria bacchetta piuttosto che la mano della Randall, ma lei fra le due era l'unica che sapeva come si affrontasse un vampiro, e forse questo dava un minimo di conforto alla bionda americana, anche se certo non confortava affatto l'irlandese, consapevole di non potere nulla contro Lestat.

Accomodatevi, accomodatevi...
La bara lì giù e quella vicina al candelabro sono vuote, potete sedervi!


.. io preferirei rimanere in piedi, grazie.

Anche io.

Non si sentiva ancora pronta a fare quell'esperienza e per quanto Lestat si stesse sforzando di metterle a loro agio -per modo di dire- era impossibile che accadesse, data la natura della O'Neill e quella del vampiro, totalmente in contrasto. Doveva ammetterlo, l'Eterno sapeva come stimolare la sua curiosità e in un certo senso Cappie sarebbe rimasta là dentro solo per sapere che cosa diavolo volesse da loro e perchè avesse scelto di aiutarle. Doveva esserci un motivo dietro alla sua apparizione, sperava solo che il motivo non fosse il suo insaziabile appetito di sangue.

Quando siete arrivate qui da un'altra epoca, l'ho percepito subito.
La variazione di energia magica per creature come me ed altre similmente potenti, ben poche per intenderci, è immediatamente riconoscibile.
Ho osservato il vostro percorso fino a qui e alla fine sono riuscito ad ottenere qualcosa che cercavo da molto, moltissimo tempo.
Quel qualcosa lo stai tenendo tu in mano, mia Elettrica Amica, sto parlando proprio del Medaglione Remoris.


Si irrigidì quando la appellò in quel modo, ringraziandolo -un po' a malincuore- per essere stato abbastanza accorto e gentile da non sputtanarla completamente di fronte alla Randall. Non sapeva che i vampiri potessero riconoscere i Gildati o forse era solo prerogativa di quelli più anziani. Ad ogni modo, quando sentì quelle parole, Cappie strinse ancora di più il medaglione, trattenendo la domanda che le stava venendo spontanea alle labbra, cioè per quale assurdo motivo lui volesse così tanto il medaglione Remoris.

Essendo quel Medaglione la chiave per tornare a casa, ho sperato che tutti coloro giunti da altre epoche lo trovassero per poi andarsene.
Purtroppo però nessuno è mai riuscito a reperirlo, mentre nel vostro caso ho effettuato un vero e proprio terno alla lotteria.
Adesso quindi vi starete chiedendo come mai io ve lo abbia restituito, giusto? Avrei potuto rubarvelo, tenerlo per me e lasciarvi morire, scomparire, sparire, disintegrarvi...


Nemmeno si rese conto delle gocce di sudore che le colarono al lato della fronte, troppo attenta nel recepire ogni singola parola del Millenario per sentire la paura che lentamente cresceva dentro di lei, come una marea durante una notte di Luna Piena.

... Ho usato abbastanza termini esplicativi? No perché in caso ne ho altri!

Credo siate stato... abbastanza chiaro per entrambe...

Si morse la lingua per evitare di parlare, voleva solo che il vampiro si sbrigasse a dire loro ciò che volevano sapere così da non dover rimanere chiuse oltre all'interno di quella cripta maleodorante.

La Sfera che ha con sé la Divinante alla quale avete affidato le vostre speranze non funzionerà mai, a meno che non venga caricata di energia temporale.
L'energia temporale può essere accumulata in un solo modo: alterando il corso degli eventi e traendo da quella variazione la forza magica che innesca il processo di mutazione del tempo.
In parole spicciole, per tornare nella vostra epoca dovete prima cambiare altre epoche precedenti e far sì che quelle variazioni carichino la sfera, conferendole il potere perduto.


Fu la prima volta che la Ignis mostrò segni di sorpresa da quando avevano incontrato Lestat. Le sue parole fecero centro al primo colpo, facendo sì che Cappie dimenticasse per qualche istante la repulsione che provava per quell'essere e rendendola in un certo senso molto più... collaborativa.
Stava spiegando loro quale fosse il corretto uso della sfera per tornarsene a casa, anche se la prospettiva di cambiare il passato non era qualcosa di così particolarmente invitante. Ma per il momento era inutile pensarci, specie perchè il discorso della creatura della notte non si era affatto concluso.

Tali cambiamenti da effettuare devono riguardare la vita e l'esistenza della persona che intende tornare indietro ed ha usato la sfera, ma, nel vostro caso, la questione è un po' più complessa.
Avete infatti utilizzato la sfera nello stesso momento, quindi i ricordi che dovrete cambiare dovranno riguardare episodi vissuti assieme, che in qualche modo vi collegano.
Sarebbe rischioso tuttavia fare cambi troppo radicali onde evitare di mutare troppo il Presente dove tornereste, ma a me interessa relativamente, sono sostanzialmente affari vostri.


Non sarà un'impresa facile...

Voleva tornare a casa? Sì. Era disposta a cambiare parte del suo passato per farlo? Sì. Non aveva altra scelta. D'altronde i ricordi a cui le due ragazze avevano accesso erano davvero limitatissimi -non avrebbe ad esempio potuto salvare suo padre, nè in realtà l'avrebbe fatto- e andavano scelti anche con cura. Cose insignificanti, di poco conto, in modo che le conseguenze fossero minime o quasi del tutto nulle. Ma come faceva Lestat a sapere tutte quelle cose?

Posso... chiederVi come fate a sapere tutte queste cose?

... Oh, giusto, domanda intelligente.
So tutto questo perché io stesso ho utilizzato la Sfera in passato.
Mi scaraventò indietro di circa due secoli, così non feci altro che aspettare che il mio stesso io nascesse, diventasse un vampiro e acquisisse straordinari poteri assorbendo il sangue di altri vampiri.
A quel punto mi sono presentato a lui, gli ho spiegato la situazione e gli ho proposto di farmi bere il suo sangue, completamente, prosciugandolo, così da raddoppiare la mia potenza.
Strano a dirsi ma il me di quel tempo aveva già la mia assoluta e suprema furbizia, così accettò.
Il Dahaka smise di cercarmi nel momento stesso in cui in quel tempo ci fu un solo Lestat, ovvero io, ancora più potente, ancora più invincibile, ancora più bello!
Piaciuta la favoletta, bambine?


La favola più disgustosa che avesse mai sentito. Come si poteva uccidere sè stessi solo per ottenere maggiore potere? Era un concetto che la O'Neill non avrebbe mai potuto comprendere, ma si limitò ad annuire in segno di accondiscendenza, mentre Lestat proseguiva con le spiegazioni.

Tornando a noi... Anzi, a voi...
La sostanza è questa: la Divinante potrà caricare momentaneamente la Sfera con la propria energia.
In quel momento, la luce di essa diverrà di colore rosso scuro, non acceso come quando siete state mandate nel futuro.
Al tempo la luce era più intensa perché la sfera era "carica" e quella carica non era stata utilizzata, adesso invece è quasi vuota.
Il viaggio che avete fatto non è stato incredibilmente lungo, per questo ci sono ancora dei residui di potere e questi potranno essere alimentati dalla Divinante vostra amica.
Bene, dove ero rimasto?


Al caricare la sfera con l'energia della Divinante...

... Oh, giusto, bravissima!
Dunque... Una volta caricata e fatta divenire rossa, essa aprirà il portale nel tunnel del tempo.
Da lì, avrete accesso a tantissime differenti epoche ed ere, ma soltanto ipotetico.
Difatti, con quel poco potere rimasto, la sfera sarà solamente in grado di mandarvi nei periodi che riguardano la vostra vita assieme, nessun altro.


E poi cosa dovremmo fare?

Vi dirigerete verso quei periodi ed effettuerete un cambio qualunque, anche minimo, ma abbastanza consistente da permettere alla magia di caricare la sfera.
Una volta eseguito questo processo per, diciamo, tre o quattro volte, la sfera si illuminerà di un rosso vivo e a quel punto il portale verso il vostro presente vi apparirà davanti.
Ci entrerete e... Magia! Ripartirete esattamente da dove avevate interrotto!


Cioè nel bel mezzo dell'attacco dei Mangiamorte -ormai sapeva essere loro- con la sfera stretta fra le loro mani. Avrebbero dovuto indossare gli stessi vestiti, avere lo stesso aspetto, insomma sembrare esattamente uguali o perlomeno molto simili a quando erano partire, per non destare alcun sospetto. Se qualcuno dei cattivi, infatti, avesse saputo che le due ragazze avevano viaggiato nel tempo, Cappie era sicura che ne avrebbero pagato le conseguenze in qualche modo, ed era una cosa che voleva assolutamente evitare.

C'è solo un piccolo problema in tutto questo piano perfetto... Il nostro adorato e persistente stalker.
Ce lo ricordiamo, vero? Lui di sicuro non si fermerà e non vi renderà facile spostarvi da un tempo all'altro per fare i comodi vostri.
Non è finita qui, inoltre all'interno del tunnel sarà molto ma molto più veloce, talmente tanto che se cercaste di scappare vi prenderebbe in un lampo.
Qui ha la una velocità ridotta perché si trova in un piano materiale e tangibile, lì invece sta nel suo habitat e proprio come gli animali, è avvantaggiato nel suo territorio di origine.


E a questo punto...- iniziava a capire dove volesse arrivare a parare Lestat.

Ecco quindi che entrerà in gioco il Medaglione Remoris. Ricordate il suo potere, giusto?
Sarà obbligatorio utilizzarlo dentro al tunnel in modo da ridurre la velocità del Dahaka e far sì che possa di nuovo essere alla pari con voi.
A quel punto, mentre una delle due cercherà di individuare un portale aperto verso un'epoca comune, l'altra dovrà... Come dire... Tenerlo occupato!


Fantastico! Avrebbe dovuto combattere con i tacchi alti e cercare anche di tenere testa a quel mostro, che però -come le aveva dimostrato Ceryx- non era di certo immune agli incantesimi. Be', se ci fosse stato bisogno, lo avrebbe mandato talmente tanto col culo all'aria da fargli rimpiangere di aver dato loro la caccia.

Occhio però, dovrete sempre e comunque entrare assieme in quell'epoca, altrimenti essa vi sputerà fuori all'istante, probabilmente in bocca al Guardiano del Tempo.
Non sarà possibile per voi stabilire chi affronterà il Dahaka, perché esso potrà apparire da un punto ad un altro del tunnel e quella più vicina dovrà affrontarlo per qualche secondo.
Le vostre creature magiche non potranno intervenire, vi avverto, i motivi sono particolari e complessi, non credo che in questo momento vi servano dettagli ininfluenti.


Ma il medaglione funziona solo per dieci secondi.
Oppure i suoi effetti cambiano all'interno del tunnel spazio-temporale?


Chiese, perchè certo se fosse rimasto lo stesso dieci secondi erano un po' pochi per cercare di tenere a bada un mostro simile e al contempo cercare anche la giusta uscita.

Vi dobbiamo molto.
Posso chiederVi... cosa Vi abbia spinto ad aiutarci?


Già, che cosa vuole in cambio?

Forse era stata troppo diretta, ma la si poteva davvero biasimare? Era con vinta al centouno per cento che Lestat volesse qualcosa da loro per l'aiuto che stava dando e infatti le parole che disse dopo confermarono tutti i suoi sospetti.

Saggia domanda, saggia domanda.
In effetti io non faccio mai nulla per nulla, lo ammetto.
C'è un prezzo per queste mie confidenze ed è un prezzo per voi sostanzialmente molto accessibile.
Non chiedo altro... Che ricevere il Medaglione Remoris nel vostro Presente.
Non sarà necessario consegnarmelo a mano, potrete lasciarmelo dentro questa cripta, ci passo ogni tanto, quindi lo troverò in poco tempo.
Firmeremo un contratto vincolante così che non possiate fare scherzi ed il gioco è fatto, dolci fanciulle!


... E se ci rifiutassimo?

Lasciare ad un Vampiro Millenario un'arma simile, che lo avrebbe reso ancora più forte e letale di quanto già non fosse? Doveva avere almeno un valido motivo per farlo.

... Oh beh, nel caso c'è sempre l'altra alternativa: diventare vampire, essere belle, forti e immortali e uscire dalla lista del Dahaka in men che non si dica... Niente male, no?

È una cosa orribile...

Era davvero terrorizzata all'idea che Lestat decidesse di trasformale in creature della notte. Le faceva quasi più paura della morte stessa e questo perchè sapeva a cosa sarebbe andata incontro, alla perdita del propria umanità, del proprio Elemento! Era una prospettiva troppo terrificante da poter prendere in considerazione. Fu quindi con rassegnazione che Cappie dovette ammettere di essere stata messa con le spalle al muro, impossibilitata a fare altro se non ad acconsentire alla sua richiesta. Già, ma questo non le vietava di informarsi sul perchè desiderasse tanto quell'oggetto.

Visto che tanto non ci ha lasciato altra scelta, posso sapere almeno perchè desidera tanto il medaglione?
A che cosa le serve possederlo nel presente?


Si sarebbe sentita meno in colpa e meno vigliacca se avesse scoperto che Lestat avrebbe usato il medaglione per fare qualcosa di buono? Forse, ma non era detto che fossero quelle le intenzioni del vampiro. Per questo rimase in silenzio a fissarlo, aspettando la sua risposta, non sapendo -per sua fortuna- che la migliore amica in quel momento stava facendo pensieri molto poco saggi, pensieri che se avesse avuto modo di conoscere l'avrebbero spinta a prenderla a ceffoni fino a farla rinsavire da tanta palese stupidità.

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Messaggioda Sandyon » 19/06/2016, 23:17

Ma il medaglione funziona solo per dieci secondi.
Oppure i suoi effetti cambiano all'interno del tunnel spazio-temporale?


Ogni Artefatto legato al potere del tempo, in quella dimensione viene esponenzialmente energizzato.
Questo vuol dire che l'utilizzo del Medaglione sarà pressoché eterno finché sarete lì dentro.
L'importante è che lo teniate sempre in mano e attivato!


Tutto secondo i piani, sia per loro che per l'Eterno.
Tornando nel tempo prestabilito avrebbero potuto riprendere da dove avevano lasciato in sospeso la linea temporale e lui avrebbe ottenuto ciò che desiderava.
Già, perché un prezzo da pagare per quelle verità c'era, un prezzo non così altro, ma comunque sostanzioso, specie se non si sapeva cosa ci volesse fare Lestat con il Medaglione.
Le aveva incastrate, bloccandole lì dentro e minacciandole di far loro del male qualora non avessero acconsentito a quello scambio, prendendole palesemente in giro.
Non le avrebbe mai uccise, erano passati ormai quei tempi, ma loro cosa ne potevano sapere? Come potevano anche solo lontanamente individuare il suo bluff?
Probabilmente le avrebbe semplicemente obliviate e rimandate fuori, ignare di tutto e costrette a fare molte più ricerche del dovuto scappando per parecchio tempo dal Dahaka.
Magari ce l'avrebbero pure fatta da sole un giorno, ma chi poteva dirlo con certezza? Il tempo forse? No, ormai il tempo era fin troppo indignato da tutte le prese in giro ricevute.

C'è un prezzo per queste mie confidenze ed è un prezzo per voi sostanzialmente molto accessibile.
Non chiedo altro... Che ricevere il Medaglione Remoris nel vostro Presente.
Non sarà necessario consegnarmelo a mano, potrete lasciarmelo dentro questa cripta, ci passo ogni tanto, quindi lo troverò in poco tempo.
Firmeremo un contratto vincolante così che non possiate fare scherzi ed il gioco è fatto, dolci fanciulle!


... E se ci rifiutassimo?

... Oh beh, nel caso c'è sempre l'altra alternativa: diventare vampire, essere belle, forti e immortali e uscire dalla lista del Dahaka in men che non si dica... Niente male, no?

In quel preciso istante, non appena formulò quelle parole, il potere insito del Vampiro per Eccellenza captò due differenti comportamenti e reazioni.
Intanto i battiti cardiaci, quello di Caroline Priscilla più lento, quello di Victoria decisamente più accelerato e quasi emozionato, ma non fu quello a stranirlo troppo.
Furono i pensieri della bionda con le lentiggini a lasciarlo interessato, talmente tanto da concentrarsi meglio su di lei, sorridendole mellifluo e con occhio penetrante.
Ella non poteva certo sapere che l'Eterno fosse in grado di leggere nel pensiero, una lettura che gli fece scoprire cosa ella stesse valutando mentre stava nel silenzio più completo.

È una cosa orribile...

Io non credo... Fanciulla... O per lo meno... Non credo lo sia per tutti...

Nel parlare, assottigliò lo sguardo sulla Randall, per poi sorridere con i canini in bella mostra, leccandosi l'arcata superiore con la lingua.

Visto che tanto non ci ha lasciato altra scelta, posso sapere almeno perché desidera tanto il medaglione?
A che cosa le serve possederlo nel presente?


Da un secondo all'altro, l'espressione di Lestat mutò, passando da predatore malefico e dannato a individuo cortese e tranquillo, muovendo l'attenzione sulla irlandese.

Per liberare gli oppressi e contrastare i malvagi, che domande?!

Piccola pausa, poi una leggera risata.

... Ciò che ci farò, mia cara amante dei temporali, non è affar tuo, suo, di nessuno.
Posso solo sollevare la tua giovane e graziosa coscienza dall'immane peso di pensare di aver conferito un oggetto di sì fatto potere ad un individuo come me, per scopi poco nobili.
Spero non oserai spingerti oltre con la tua curiosità... Conosci per caso il detto "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino"?
E quale soprannome potrà mai essere più indicato per una tenera Gattina come te...


Anche in tal caso, l'interpretazione da oscar permise al Vampiro di non far captare il doppio senso di quella frase finale a Victoria, rivolgendo la pungente battuta solo a chi di dovere.
Quella era una rivelazione bella e buona del fatto che Lestat aveva assistito allo spettacolino nel vicolo proprio come Caroline Priscilla, invisibile e discreto.
Non mentiva quando diceva di averle osservare per molto tempo, fin dal loro arrivo, e non mentiva nemmeno quando minacciava di non essere troppo curiose.

Bene, credo proprio che questo sia il momento dei saluti.
Lasciate prima che vi chieda un autografo, quando potrà mai ricapitarmi una coppia di persone sfuggite per così tanto tempo al Dahaka?
Vi chiederei anche un "Con affetto", oppure "Al mio carissimo amico", ma so che pretenderei uno sforzo troppo grande, quindi non temete, mi basterà nome e cognome!


Davanti alle due ragazze apparve un contratto magico vincolante.

Con tale contratto accetto le condizioni stabilite tra me e il Vampiro Lestat de Lioncourt.
Il contratto ha una valenza eterna, equidistribuita in passato, presente e futuro.
Qualora si decidesse di non attenersi a quanto pattuito, le pene da scontare saranno:


1) Aumento del peso corporeo di 100 kg.
2) Semi sordità e cecità pari a quella di un pensionato.
3) Peluria del corpo immune a qualsiasi tipo di ceretta o depilazione.
4) Voce di un baritono maschio di colore dopo cinquant'anni di sigarette.

FIRMA


"C'è una cosa che ho sempre posseduto
E il talento per i giochi di magia
Ma ti prego non scherzar
Io cerco di aiutar
Le persone più infelici attorno a me!"


Mentre le due ragazze si preoccupavano di mettere la loro firma, Lestat invece canticchiava tra sé.

Oh benissimo, grazie!

I contratti firmati scomparvero all'istante.

Non temete.
Non appena il Medaglione sarà nelle mie mani, i contratti appariranno e si strapperanno da soli.
Vi faccio i complimenti per l'ottimo affare!


Schioccò le dita ed in contemporanea la barriera attorno alla cripta scomparve, assieme alle porte che si spalancarono di nuovo lasciando libero il passaggio.

Il Dahaka penso che per stanotte vi lascerà in pace.
Sarà di sicuro già passato di qui e nel non trovarvi avrà cambiato zona.
Non ringraziatemi ancora, ve ne prego, lo so di essere un vero Eroe!


Detto questo, l'Eterno fece "Ciao ciao" con la mano alle due giovani, invitandole quindi ad andarsene e tornarsene tranquille nel loro albergo.
Non appena misero piede fuori, le porte si chiusero e sigillarono nuovamente: ormai avevano fatto quella frittata e dovevano solo sperare che fosse molto, troppo buona.
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Messaggioda Victoria » 20/06/2016, 11:43

La questione era semplice: dovevano far caricare la sfera di energia prelevata da Tisifone, usarla per tornare indietro a momenti del passato condivisi da entrambe, modificarli e così fornire a quel dannato oggetto il potere necessario per ritrasportarle nel loro tempo... ed ovviamente combattere contro il Dahaka quando si fosse presentato, usando il Remoris per renderlo veloce quanto loro e poterlo così tenere occupato ad armi -per così dire- pari; più facile a dirsi che a farsi, naturalmente, ma se non altro ora sapevano come muoversi, e tutto grazie a Lestat, il quale in cambio voleva il medaglione per sé, una volta rientrate nel loro tempo. A Victoria importava poco, le bastava tornare indietro e basta, ma per Cappie la questione sembrava leggermente diversa, tanto da ipotizzare un possibile rifiuto e chiedere al Vampiro cosa sarebbe successo se non avessero accettato la sua richiesta.

... Oh beh, nel caso c'è sempre l'altra alternativa: diventare vampire, essere belle, forti e immortali e uscire dalla lista del Dahaka in men che non si dica... Niente male, no?

Se avesse immaginato che l'Eterno le avrebbe letto nel pensiero, si sarebbe evitata di fare le considerazioni che invece presero piega nella sua mente, ancora molto vaghe e relegate velocemente al post-rientro, ma comunque tali da innescare la curiosità del non-morto, il quale le lanciò un'occhiata più penetrante.

È una cosa orribile...

Io non credo... Fanciulla... O per lo meno... Non credo lo sia per tutti...

Non fu tanto il gesto successivo del Vampiro a preoccuparla -per quanto mostrarle i canini e mostrarsi tanto affamato del suo sangue non le fece per nulla un bell'effetto- ma la consapevolezza che probabilmente Cappie avrebbe colto quell'occhiata e quelle parole, e che non le avrebbe dato più tregua per questo. Grazie tante, Lestat!

Visto che tanto non ci ha lasciato altra scelta, posso sapere almeno perché desidera tanto il medaglione?
A che cosa le serve possederlo nel presente?


Per liberare gli oppressi e contrastare i malvagi, che domande?!

Non le servì nemmeno ascoltare la risata che seguì a quelle parole per essere certa che qualsiasi cosa il non-morto avesse in mente, di sicuro non si sarebbe preoccupato di rivelarla a loro due.

... Ciò che ci farò, mia cara amante dei temporali, non è affar tuo, suo, di nessuno.

Di nuovo un riferimento all'elettricità... che cosa le stava nascondendo Cappie che evidentemente l'altro conosceva?

Posso solo sollevare la tua giovane e graziosa coscienza dall'immane peso di pensare di aver conferito un oggetto di sì fatto potere ad un individuo come me, per scopi poco nobili.
Spero non oserai spingerti oltre con la tua curiosità... Conosci per caso il detto "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino"?
E quale soprannome potrà mai essere più indicato per una tenera Gattina come te...


E, di nuovo, non fu necessario per lei essere al corrente del dialogo tra Axell e Dave -di cui ignorava proprio l'esistenza- per sapere che quello era il soprannome con cui il Cartwright chiamava Cappie, un soprannome che, ovviamente, le diede un bel po' fastidio, facendole chiudere gli occhi per un secondo così da non perdere la calma e la concentrazione, essendosi ripromessa di pensare al giocatore di Quidditch il meno possibile.

Bene, credo proprio che questo sia il momento dei saluti.
Lasciate prima che vi chieda un autografo, quando potrà mai ricapitarmi una coppia di persone sfuggite per così tanto tempo al Dahaka?
Vi chiederei anche un "Con affetto", oppure "Al mio carissimo amico", ma so che pretenderei uno sforzo troppo grande, quindi non temete, mi basterà nome e cognome!


Con un sopracciglio inarcato in segno di palese perplessità, Victoria lesse il contratto che Lestat mise loro davanti, e nell'immaginarsi una balena semi-cieca e semi-sorda, ricoperta di peli e con una voce da fumatore maschio incallito fu ancora più convinta di prima nel firmare e permettergli così di metter mano al medaglione, una volta tornate a casa.

Oh benissimo, grazie!
Non temete.
Non appena il Medaglione sarà nelle mie mani, i contratti appariranno e si strapperanno da soli.
Vi faccio i complimenti per l'ottimo affare!


Come se avessimo avuto altra scelta... -pensò la Randall con amara ironia mentre la barriera magica alle loro spalle si dissolveva e le porte della cripta si aprivano.

Il Dahaka penso che per stanotte vi lascerà in pace.
Sarà di sicuro già passato di qui e nel non trovarvi avrà cambiato zona.
Non ringraziatemi ancora, ve ne prego, lo so di essere un vero Eroe!


... addio...

Mormorò l'americana, lasciando che anche Cappie si congedasse da Lestat per tornare con lei fino in albergo, ognuna coi propri pensieri: percepiva che c'era qualcosa che non andava, e infatti non appena messo piede nella loro stanza...

Perché Lestat ti ha guardata in quel modo?
Non starai pensando di farti trasformare in Vampiro, spero!


Sapeva già, nel momento stesso in cui l'Eterno l'aveva guardata in un certo modo, che la O'Neill le avrebbe fatto quella domanda, ed aveva già anche pensato alla risposta mentre rientravano nel Resort.

Ci ho pensato una volta, due anni fa, quand’è morta mia madre… pensavo che fosse un bel modo per distaccarsi da tutto e smettere di soffrire per la sua scomparsa.
Quando Lestat ha parlato di diventare un Vampiro mi ha fatto ripensare a quel momento, a quando lo desideravo e mi chiedevo se fosse davvero possibile… forse ha captato i miei pensieri, non so se sappia leggere nella mente ma da uno così mi aspetterei di tutto!


Tentò di chiudere la questione sul nascere, dando una risposta sincera per metà -perché ci aveva pensato davvero, all'epoca, ma non era quello il motivo per cui il Vampiro l'aveva guardata in quel modo... ma non fu abbastanza convincente, purtroppo, o forse il Destino aveva un'insana voglia di farle discutere almeno una volta al giorno.

Tu... mi stai mentendo!
Di nuovo!


Ma di che cosa stai parlando? -no, non si sarebbe messa a disquisire con lei dei propri pensieri, erano affari suoi ma era anche convinta che Cappie non si sarebbe accontentata di quella risposta, perciò non rimaneva altro da fare se non negare, negare e ancora negare.

Vicky cazzo non prendermi per il culo!
Lo so che quella era una bugia, credi che sia così scema da non vederlo?
Non ci credo... due volte in due giorni...
Dimmi il vero motivo! Ora!


Senti Cappie, non so cosa tu creda di sapere, ma al momento l’unica cosa a cui penso è tornare a casa. Quindi se proprio avrai voglia di discutere una volta tornate, allora discuteremo, ma solo dopo aver lasciato questo incubo ed aver messo le cose a posto. Per quanto mi riguarda la questione si chiude qui.

Col cazzo!
Ora risolviamo qui e adesso, perché se veramente non stavi pensando di farti trasformare in un vampiro allora non avresti avuto bisogno di mentirmi!


Non ti sto mentendo, e solo perché sei una brava investigatrice non vuol dire che tu sappia tutto di tutti, Cappie! Non risolveremo nulla adesso perché non c’è niente da risolvere, se non decidere come agire per tornare a casa e capire se ci sono momenti del passato che vogliamo assolutamente cambiare. Questo, per me, è ciò su cui dobbiamo focalizzarci ora, non su una cosa che ho preso in considerazione anni fa e sulle presunte intuizioni che essa ha scatenato in te.

Non voleva litigare con lei, non l'aveva mai voluto e sicuramente non in quel momento, ma non aveva la forza mentale ed emotiva per spiegare a Cappie quali fossero stati i suoi pensieri, perché li avesse fatti, né tantomeno si sentiva pronta ad una ramanzina da "sorella maggiore" che tanto non avrebbe sortito alcun effetto; voleva soltanto essere lasciata in pace, lei che rispetto alla O'Neill era tanto diversa e difficilmente ricercava un confronto, ma proprio perché erano diverse non c'era alcuna speranza di evitare una brutta discussione, come infatti accadde.

Adesso BASTA!

La osservò prendere le sue cose di corsa, ferita ed arrabbiata, e per quanto non la biasimasse, non aveva alcuna intenzione di smuoversi dalla propria posizione.

Hai deciso di continuare a mentirmi e di prendermi per una cogliona? Bene, FALLO! Ma non ti aspettare che io me ne stia qui a bermela solo perché siamo in una situazione di merda!
Fai come cazzo ti pare. Non seguirmi e non venirmi a cercare, vado a prendermi un'altra stanza!
Non ho alcuna intenzione di passare un altro minuto insieme ad una persona che pensa di mentirmi in faccia come se fossi una dannata imbecille!


Se ne andò sbattendo la porta, lasciandola sola con il Remoris -che, se Lestat avesse avuto ragione, non le sarebbe servito per quella notte- ed immersa nei propri pensieri: odiava ammetterlo, ma per qualche istante tutto quel silenzio le diede una profonda sensazione di pace.
Perché Cappie non riusciva a capire che se Victoria di una cosa non voleva parlare, allora semplicemente doveva lasciarla stare senza provare ad insistere? Preoccuparsi per lei andava bene, ma forzarla a rivelare la natura dei propri pensieri era un'altra cosa che alla Randall non piaceva per nulla.
Si lasciò cadere seduta sul letto, passandosi una mano tra i capelli, con lo stomaco chiuso per la tensione: non avrebbe cenato, ed era anche abbastanza certa che non l'avrebbe fatto nemmeno l'irlandese; a dirla tutta non riuscì nemmeno a dormire, l'americana, rigirandosi nel letto con gli occhi praticamente spalancati quasi tutta la notte fino a che non fu l'ora di alzarsi e scendere a fare colazione, alla quale Victoria si presentò dunque pallida e con le occhiaie, uno spettacolo veramente penoso -e non si sarebbe stupita se l'ex Tassorosso fosse stata simile a lei.

Dovremmo scegliere dei ricordi che per noi sono prioritari, cioè quelli che, se li becchiamo, vogliamo assolutamente cambiare. -quando Cappie attaccò a parlare di come muoversi, Victoria la seguì a ruota, sforzandosi di mandare qualcosa giù nello stomaco anche se la vista e l'odore del cibo le facevano venire la nausea- A tal proposito, per quanto mi ero ripromessa di non tornare sull'argomento, ora sembra proprio che sia costretta a farlo: non so se, dopo il discorso che ti ho fatto su Axell di come in questo futuro lui potrebbe provare dei sentimenti per te, tu ti sia chiesta se li provi anche nel nostro presente, e non so nemmeno se tu abbia riflettuto su cosa provi tu, se tutta la vicenda ti abbia suscitato qualcosa o meno... ma nel caso così fosse, e bada bene, non devi dirmelo, non è importante che lo sappia io -sempre per il discorso del "per come sono fatta, tendo a farmi gli affari miei e se una cosa me la vuoi dire spontaneamente, allora lo farai"- allora cosa ne penseresti di modificare l'evento che ci ha causato più casini di tutti? Se non avessimo fatto lo scambio di coppia, tu ed Axell non vi sareste mai lasciati, e tutto sarebbe rimasto com'era.
Ad ogni modo, non c'è bisogno che mi rispondi ora se ci vuoi riflettere un po' su.
-attese il commento della O'Neill, prima di proseguire- Pensavo anche che se Tisifone confermerà la tua ipotesi sul minerale e il suo collegamento alla sfera, allora una volta rientrate potremmo usare il Remoris per fermare il tempo e, in quei dieci secondi, separarli, consegnando poi la sfera senza il minerale che le serve per funzionare... la donna dai capelli rossi non lo saprà mai, ma così essa le risulterà inutile e non potrà usarla per fare del male. Ti sembra una buona idea?

Di nuovo attese un commento da parte dell'ex Tassetta, spingendo poi via il piatto con la colazione -no, non ce la faceva proprio a mangiare- con un sospiro pesante.

... mi dispiace per ieri sera. Mi dispiace di aver discusso con te, davvero, ma... ci sono cose che non voglio dirti, Cappie, cose che preferisco mantenere per te, e a volte tu risulti un po' troppo... insistente. Lo so che lo fai solo perché ti preoccupi per me -ne era consapevole, non era mica per farsi gli affari suoi- ma ti ho già dimostrato di essere forte, e di potermela cavare. Se in quel momento voglio che i miei pensieri rimangano miei, allora non insistere, non costringermi a parlare, perché non credo di essere l'unica ad avere dei segreti, qui... o mi sbaglio, amante dei temporali? -non a caso usò le parole di Lestat- So che c'è qualcosa sotto che mi nascondi, non mi serve avere le tue capacità investigative per capirlo, ma so anche che se non me ne hai voluto parlare avrai i tuoi motivi, ed io li rispetto... per questo non ti domando nulla.
Probabilmente ieri avrei dovuto gestirla meglio, dirti fin da subito "non voglio parlarne", ma ero certa, magari sbagliando, che non ti sarebbe bastata come risposta, ed io volevo solo evitare una discussione... che poi c'è stata comunque, quindi non penso di aver fatto un buon lavoro, in effetti.


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Messaggioda Caroline Priscilla » 20/06/2016, 17:49

Ma il medaglione funziona solo per dieci secondi.
Oppure i suoi effetti cambiano all'interno del tunnel spazio-temporale?


Ogni Artefatto legato al potere del tempo, in quella dimensione viene esponenzialmente energizzato.
Questo vuol dire che l'utilizzo del Medaglione sarà pressoché eterno finché sarete lì dentro.
L'importante è che lo teniate sempre in mano e attivato!


Almeno adesso potevano stare tranquille che avevano ben più di dieci secondi. Non rendeva certo la faccenda più semplice, ma era un netto miglioramento e come tale lo prese Cappie, mentre ascoltava la richiesta di Lestat che il medaglione Remoris -una volta tornate a casa- venisse lasciato proprio a lui. Non era per nulla entusiasta di fare una cosa del genere e, tanto per essere certa, chiese anche cosa sarebbe accaduto loro se si fossero rifiutate di fare come aveva detto lui. La prospettiva di essere trasformata in vampiro -e perdere dunque il proprio elemento- la fece rabbrividire e la spinse a commentare spontaneamente quanto fosse orribile quel destino per lei. Già, ma il comportamento dell'Eterno le fece supporre che Victoria, invece, fosse di tutt'altro avviso.

È una cosa orribile...

Io non credo... Fanciulla... O per lo meno... Non credo lo sia per tutti...

Seguì il suo sguardo lascivo e affamato, che si posò proprio sulla figura della Randall, facendole sgranare gli occhi dalla sorpresa. Per quale motivo aveva affermato una cosa del genere? Stava forse insinuando che Victoria potesse davvero desiderare un destino simile? Era assurdo, al limite dell'impossibile, ma mentre formulava quei pensieri -Vicky non farebbe mai una cosa del genere...- il ricordo di quanto aveva detto Dave ad Axell la bloccò, facendole comprendere che stava commettendo lo stesso errore che l'avrebbe portata a fidarsi di un uomo solo perchè provava dei sentimenti nei suoi confronti.
Non poteva escludere che ci fosse del vero nelle parole del vampiro, ma al momento la cosa migliore era affrettarsi e uscirsene da quella cripta sane e salve. Per farlo però, prima Cappie volle sincerarsi che il medaglione sarebbe stato usato per scopi non malvagi, o non sarebbe mai riuscita a lasciarglielo a cuor leggero.

A che cosa le serve possederlo nel presente?

Per liberare gli oppressi e contrastare i malvagi, che domande?!

La stava prendendo in giro, era palese, e difatti poco dopo Lestat scoppiò in una sonora risata, continuando a parlare e facendo intendere alla O'Neill che se avesse continuato a ficcare il naso probabilmente non sarebbe uscita viva da lì.

... Ciò che ci farò, mia cara amante dei temporali, non è affar tuo, suo, di nessuno.
Posso solo sollevare la tua giovane e graziosa coscienza dall'immane peso di pensare di aver conferito un oggetto di sì fatto potere ad un individuo come me, per scopi poco nobili.
Spero non oserai spingerti oltre con la tua curiosità... Conosci per caso il detto "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino"?
E quale soprannome potrà mai essere più indicato per una tenera Gattina come te...


Dunque era vero che le aveva seguite fin dall'inizio e che aveva avuto modo di assistere anche allo spiacevole incontro fra Dave e Axell. Cappie annuì, deglutendo a fatica, non potendo fare altro che acconsentire alla sua richiesta. Il Millenario fece comparire davanti a loro una pergamena, con sopra scritto il contratto che le vincolava al desiderio del Lioncurt, pena... Il trasformarsi in delle grassone sorde, cieche e con una voce da uomo e con talmente tanti peli da sembrare più simili ad una scimmia che ad un essere umano.

Che razza di assurdità...

Si sentiva quasi un'imbecille a sottostare a quelle condizioni, ma che cos'altro poteva fare? Una volta concluso il tutto, finalmente Lestat sembrò ben disposto a lasciarle andare.

Non temete.
Non appena il Medaglione sarà nelle mie mani, i contratti appariranno e si strapperanno da soli.
Vi faccio i complimenti per l'ottimo affare!
Il Dahaka penso che per stanotte vi lascerà in pace.
Sarà di sicuro già passato di qui e nel non trovarvi avrà cambiato zona.
Non ringraziatemi ancora, ve ne prego, lo so di essere un vero Eroe!


La smorfia sulla faccia della O'Neill fu involontaria e dovuta al suo elemento, non felice certo di trovarsi vicino a quell'abominio della natura. Tuttavia, mentre stavano risalendo le scale, l'irlandese si voltò a fissarlo un'ultima volta, chiedendosi se avesse dovuto approfittare di quel momento, di quell'incontro, per chiedergli informazioni su un certo vampiro. Era tentata sì, almeno di conoscere il suo effettivo potere, ma il pensiero di ridiscendere le scale per un proprio capriccio personale la fece desistere: non sapeva in che modo avrebbe reagito Lestat e poteva anche fargli perdere la pazienza. Meglio lasciar perdere e lasciare ancora una volta il suo destino nelle mani del Conflux.
Ebbe l'intero tragitto dalla cripta fino alla camera d'albergo per riflettere attentamente sulla possibilità che la Randall volesse farsi trasformare in vampiro. Non poteva averne la certezza matematica, certo, ma se così fosse stato avrebbe dovuto impedirglielo a tutti i costi. Lei era ignara che presto o tardi sarebbe stata scelta dal Conflux e buttare così quel dono -oltre che la propria vita- sarebbe stato davvero da folli, un comportamento insomma non da Victoria. Tuttavia, prima di puntare il dito contro di lei, era meglio accertarsene e difatti, la prima cosa che fece entrando in camera fu mettere la ragazza con le spalle al muro -metaforicamente- chiedendole a bruciapelo se avesse effettivamente pensato di farsi trasformare.

Perché Lestat ti ha guardata in quel modo?
Non starai pensando di farti trasformare in Vampiro, spero!


Ci ho pensato una volta, due anni fa, quand’è morta mia madre… pensavo che fosse un bel modo per distaccarsi da tutto e smettere di soffrire per la sua scomparsa.
Quando Lestat ha parlato di diventare un Vampiro mi ha fatto ripensare a quel momento, a quando lo desideravo e mi chiedevo se fosse davvero possibile… forse ha captato i miei pensieri, non so se sappia leggere nella mente ma da uno così mi aspetterei di tutto!


...

Rimase interdetta per qualche secondo. Aveva capito subito che Victoria le stava mentendo [d20:17 + I/P: 27 + 1 Bonus= 45], ma il punto era: perchè farlo? I sospetti, con quella bugia, divennero quasi certezza, una certezza che non poteva confermare, vero, ma allora che bisogno c'era di mentirle tanto spudoratamente?
Lo shock fu tale che la rabbia salì alle stelle in un battibalento nell'irlandese, spingendola ad attaccare la Randall con tono palesemente sorpreso dal suo comportamento e anche tanto, troppo deluso.

Tu... mi stai mentendo!
Di nuovo!


Ma di che cosa stai parlando?

Non poteva crederci! Stava avendo la faccia di bronzo di mentirle ancora, nonostante ormai fosse palese che l'avesse sgamata.

Vicky cazzo non prendermi per il culo!
Lo so che quella era una bugia, credi che sia così scema da non vederlo?
Non ci credo... due volte in due giorni...
Dimmi il vero motivo! Ora!


Senti Cappie, non so cosa tu creda di sapere, ma al momento l’unica cosa a cui penso è tornare a casa. Quindi se proprio avrai voglia di discutere una volta tornate, allora discuteremo, ma solo dopo aver lasciato questo incubo ed aver messo le cose a posto. Per quanto mi riguarda la questione si chiude qui.

Victoria aveva ragione a chiedere che di quella questione era meglio parlarne una volta al sicuro. Ma era impossibile ragionare con una Ignis del Fulmine lucida, sì, ma anche tanto impulsiva. In quel momento era in preda alla sua rabbia e anche se riusciva a riconoscere l'esattezza del ragionamento della Randall, ugualmente non aveva alcuna intenzione di fargliela passare liscia, non questa volta, non quando di mezzo c'era in ballo qualcosa di così grande come il pensare veramente che farsi trasformare in un vampiro fosse una soluzione.

Col cazzo!
Ora risolviamo qui e adesso, perché se veramente non stavi pensando di farti trasformare in un vampiro allora non avresti avuto bisogno di mentirmi!


Non ti sto mentendo, e solo perché sei una brava investigatrice non vuol dire che tu sappia tutto di tutti, Cappie! Non risolveremo nulla adesso perché non c’è niente da risolvere, se non decidere come agire per tornare a casa e capire se ci sono momenti del passato che vogliamo assolutamente cambiare. Questo, per me, è ciò su cui dobbiamo focalizzarci ora, non su una cosa che ho preso in considerazione anni fa e sulle presunte intuizioni che essa ha scatenato in te.

Insomma, stava continuando a coglionarla. Victoria non si rendeva conto di aver appena scatenato in Cappie una tempesta di emozioni negative, dirette proprio verso la sua persona. Odiava le bugie, non sopportava di essere costretta a mentire nè di doverle ricevere, specie quando non erano supportate da valide ragioni. In quel modo, la ex-Draghessa le stava solo dimostrando che la considerava così sciocca da poterla gabbare nonostante fosse certa -almeno al 90%- di aver avuto ragione nel pensare che la sua fosse tutta una montatura. In uno scatto di rabbia, la Fulmen iniziò ad accatastare la propria roba sul letto, ficcandola poi tutta in borsa, tenendo fuori solo la bacchetta -che strinse nella mano destra- e il medaglione che abbandonò sul letto.

Adesso BASTA!
Hai deciso di continuare a mentirmi e di prendermi per una cogliona? Bene, FALLO! Ma non ti aspettare che io me ne stia qui a bermela solo perché siamo in una situazione di merda!
Fai come cazzo ti pare. Non seguirmi e non venirmi a cercare, vado a prendermi un'altra stanza!
Non ho alcuna intenzione di passare un altro minuto insieme ad una persona che pensa di mentirmi in faccia come se fossi una dannata imbecille!


Uscì sbattendo la porta della stanza e si diresse, camminando furiosa, verso la hall del resort, chiedendo che le venisse assegnata un'altra stanza questa volta singola. Dopo aver ricevuto le chiavi della sua nuova camera, Cappie ci si fiondò di volata, ributtando le sue cose sul letto -facendo attenzione solo ad Ermes- e in preda alla rabbia che le bruciava gli occhi con le lacrime, prendere il cuscino e soffocare su di esso le urla che rischiavano di salirle in gola.
Era stata profondamente ferita dall'atteggiamento di Victoria e sinceramente non credeva che potesse essere possibile. Aveva creduto che loro due sarebbero potute ritornare veramente amiche -quel futuro glielo aveva provato- ma questa era solo l'ennesima riprova che nulla era già scritto e che altri eventi potevano modificare completamente il corso del loro destino. Non sopportava che le avesse mentito, non sopportava l'ipotesi -ormai quasi certezza- che la Randall stesse veramente accarezzando l'idea malsana di perdere la propria umanità... Per cosa? Una delusione d'amore? Era l'unico motivo che le veniva in mente in quel momento ma, pensandoci più tardi e con più calma in corpo, non poteva escludere che ci fossero altri fattori di cui lei non era affatto a conoscenza. Tuttavia era inutile pensarci in quel momento: la delusione bruciava, tantissimo, e probabilmente le avrebbe impedito di risanare quella frattura che si era instaurata fra di loro subito dopo lo scambio di coppia. Ma Cappie aveva bisogno della ex-Draghessa per tornare a casa e quindi, a fatica, doveva mettere da parte la rabbia e cercare di essere quanto più collaborativa possibile, o non sarebbero mai riuscite a tornare a casa.
Il mattino seguente, Cappie si svegliò con un senso di fame allucinante -non aveva mangiato nulla per il troppo nervoso la sera prima- e il corpo che necessitava di molte più ore di sonno. Aveva passato gran parte della notte a riflettere sul da farsi, sia per quanto riguardava il discorso viaggio nel tempo, sia per quanto riguardava la sua idea di togliere il motore della sfera mentre si trovavano alla mostra, utilizzando il Remoris. Alla fine quella era l'unica soluzione a cui era giunta e sperava vivamente che la donna rossa non fosse a conoscenza di quel particolare, o avrebbe dato loro la caccia fino a quando non avesse ottenuto ciò che voleva.
Si vestì in fretta, prese le sue cose e scese giù nella sala ristoro, incrociando Victoria seduta ad un tavolo, completamente da sola. Il solo vederla le fece contrarre i muscoli del viso in un'espressione delusa e ancora arrabbiata, ma non poteva ignorarla per sempre, quindi la cosa migliore da fare era stringere i denti e sopportare, fino a quando non fossero uscite da quella situazione, entrambe illese.

Ho pensato a quello che ci ha detto ieri Lestat, riguardo il discorso del caricare la sfera modificando i ricordi del passato.

Non le disse nemmeno buongiorno, ma si sistemò semplicemente lì al tavolo, prendendo qualche fetta biscottata e della marmellata da spalmarci sopra, con tono di voce atono ma piuttosto freddo.

Dovremmo scegliere dei ricordi che per noi sono prioritari, cioè quelli che, se li becchiamo, vogliamo assolutamente cambiare.

Non è una cosa tanto semplice.
Non sappiamo quali ricordi ci capiteranno sotto tiro nè se sia più o meno pericoloso cambiarli.
Da questo punto di vista siamo veramente nella merda...


Aveva appena finito di spalmare il burro e stava per iniziare con la marmellata di lamponi, quando Victoria la sorprese uscendosene con una proposta a cui sinceramente non aveva mai pensato.

A tal proposito, per quanto mi ero ripromessa di non tornare sull'argomento, ora sembra proprio che sia costretta a farlo: non so se, dopo il discorso che ti ho fatto su Axell di come in questo futuro lui potrebbe provare dei sentimenti per te, tu ti sia chiesta se li provi anche nel nostro presente, e non so nemmeno se tu abbia riflettuto su cosa provi tu, se tutta la vicenda ti abbia suscitato qualcosa o meno... ma nel caso così fosse, e bada bene, non devi dirmelo, non è importante che lo sappia io....

Già, figurarsi se lei potesse preoccuparsi in qualche modo di come stesse Cappie in tutta quella vicenda.

... Allora cosa ne penseresti di modificare l'evento che ci ha causato più casini di tutti? Se non avessimo fatto lo scambio di coppia, tu ed Axell non vi sareste mai lasciati, e tutto sarebbe rimasto com'era.
Ad ogni modo, non c'è bisogno che mi rispondi ora se ci vuoi riflettere un po' su.


Fino a quel momento non aveva mai alzato lo sguardo dalla propria fetta biscottata, ma lo fece adesso, notando per la prima volta le occhiaie sul volto della Randall e la poca inappetenza. Anche se la sua chiusura emotiva la mandava fuori di testa, nonostante la rabbia riusciva ancora a comprendere che per Victoria quello era un momento dolorississimo, che il fatto di non volerne parlare era il suo unico scudo contro il dolore e che l'aver deciso di prendere una simile decisione doveva averla fatta piangere più di una volta o, se non l'avesse ancora fatto, sarebbe accaduto. Per qualche istante l'espressione sul volto dell'irlandese si addolcì, ma non disse ancora nulla, preferendo prendersi del tempo per pensarci.

Ci penserò su.
Altro?


Pensavo anche che se Tisifone confermerà la tua ipotesi sul minerale e il suo collegamento alla sfera, allora una volta rientrate potremmo usare il Remoris per fermare il tempo e, in quei dieci secondi, separarli, consegnando poi la sfera senza il minerale che le serve per funzionare... la donna dai capelli rossi non lo saprà mai, ma così essa le risulterà inutile e non potrà usarla per fare del male. Ti sembra una buona idea?

Era esattamente a questo che puntavo, quindi direi di sì.
Non credo ci siano altre alternative...


A meno di lasciar morire Haytham e Lyra. Il silenzio calò di nuovo su di loro, un silenzio che Cappie non aveva alcuna intenzione di interrompere. Stava morendo di fame ed era lì solo perchè -nel bene e nel male- lei in quel momento era la sua partner di disavventure e se dovevano cavarsela lo avrebbero fatto insieme. Aveva tutta l'intenzione di farsi gli affari suoi, quando di nuovo la Randall la sorprese, parlando e provando a spiegare per l'ennesima volta il suo punto di vista.

... mi dispiace per ieri sera. Mi dispiace di aver discusso con te, davvero, ma... ci sono cose che non voglio dirti, Cappie, cose che preferisco mantenere per me, e a volte tu risulti un po' troppo... insistente.
Lo so che lo fai solo perché ti preoccupi per me ma ti ho già dimostrato di essere forte, e di potermela cavare. Se in quel momento voglio che i miei pensieri rimangano miei, allora non insistere, non costringermi a parlare, perché non credo di essere l'unica ad avere dei segreti, qui... o mi sbaglio, amante dei temporali?


Non battè ciglio quando riprese l'appelativo con cui l'aveva chiamata Lestat, aspettando la fine del suo discorso.

So che c'è qualcosa sotto che mi nascondi, non mi serve avere le tue capacità investigative per capirlo, ma so anche che se non me ne hai voluto parlare avrai i tuoi motivi, ed io li rispetto... per questo non ti domando nulla.
Probabilmente ieri avrei dovuto gestirla meglio, dirti fin da subito "non voglio parlarne", ma ero certa, magari sbagliando, che non ti sarebbe bastata come risposta, ed io volevo solo evitare una discussione... che poi c'è stata comunque, quindi non penso di aver fatto un buon lavoro, in effetti.


Adesso si aspettava che lei parlasse? Che si dimostrasse comprensiva, che le dicesse di aver esagerato? Avrebbe potuto, certo, se realmente quella di Cappie fosse stata un'esagerazione non giustificata dagli eventi. Se si fosse trattato semplicemente di voler costringere Victoria a parlare di un segreto che non la metteva in pericolo di vita -come la storia con Axell- allora la ex-Draghessa avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo di volersi chiudere dietro al suo mutismo, cosa che infatti la O'Neill aveva accettato già il giorno prima. Ma qui si era trattato di sospettare che le fosse venuta in mente un'idea malsana, orribile e -per lei- profondamente disgustosa. Lei non avrebbe fatto lo stesso, se le parti si fossero ribaltate? A questo punto meglio chiederlo alla diretta interessata.

Voglio farti una domanda e voglio che tu mi risponda sinceramente.
Se tu avessi avuto il sospetto che io stessi pensando al suicidio, cosa avresti fatto?
Mi avresti lasciata in pace, rispettando la legittimità dei miei pensieri, oppure mi avresti presa a ceffoni fino a farmi sputare la verità?


Avrei dato la priorità a tornare a casa e a parlarne una volta nel nostro tempo, con calma, senza più la pressione di questa situazione, con menti più lucide e cuore più leggero.
Ma...


Fermati! Stop! Non ho bisogno di sentire altro.- la bloccò subito, tenendo la mano alzata per impedirle di aggiungere qualsiasi cosa. Non le serviva che indorasse la pillola, aveva dato la sua risposta e tanto le bastava -E hai mai pensato almeno per un singolo istante in quale stato d'animo io avrei affrontato l'intera vicenda, sapendo che possibilmente una delle mie migliori amiche vuole gettare la sua vita in pasto ad un vampiro, dopo aver penato tanto per riuscire a tornare a casa sane e salve?
Hai mai considerato l'ipotesi anche solo vaga che mentirmi spudoratamente, dopo aver capito che stavi mentendo, non avrebbe fatto altro che accrescere i miei sospetti e la mia rabbia?
Già, non ti sarebbe costato nulla, nulla Victoria, dirmi la verità e chiedermi di parlarne ancora una volta tornate a casa. Il fatto che tu non ti sia nemmeno data pena di questo mi fa pensare solo che non fosse tua intenzione parlarmene e quindi dopo essermi fatta un culo enorme per porter tornare indietro tutte intere, sarei venuta a scoprire per caso che la mia migliore amica aveva istinti suicidi, o forse ti saresti presentata direttamente in versione vampiro dicendomi "Sorpresa!".
Se queste sono le tue intenzioni, tanto vale che ti getti fra le braccia del Dahaka e tanti cari saluti.


Aveva smesso di spalmare la marmellata, a dire il vero lo stomaco le si era di nuovo chiuso, ma era una reazione momentanea e passeggera di cui dopo ne avrebbe pagato il prezzo.

Siamo diverse e abbiamo due modi diversi di affrontare i problemi, su questo non c'è dubbio, ma ciò non toglie che se tu stessi prendendo una brutta strada e non me lo volessi dire, io continuerei a martellarti fino a quando non cambierai idea... O fino a quando non mi dimostrerai che non vale la pena sprecare il mio tempo per te.
E credo che, a prescindere dall'intera situazione che stiamo vivendo, tu faresti lo stesso... Forse.


Perchè a questo punto metteva in dubbio qualsiasi cosa.

Dispiace anche a me che abbiamo litigato, ma mi dispiace di più vedere che tu non mi abbia chiesto scusa per avermi mentito... E se ho ragione di credere che stai davvero pensando ad una vita da vampiro, voglio delle scuse anche per quello.
Sì, perchè non posso sapere che cosa possa mai spingerti ad una scelta simile, ma so di per certo che mi ferirebbe a morte e sarei costretta a non vederti mai più.
Detto questo, i tuoi segreti rimangono tuoi, come promesso, e i miei rimangono i miei.
Non ho altro da aggiungere e penso che non ci sia più altro da aggiungere.


Solo una cosa a dire il vero. Una decisione presa d'istinto, ma tanto ormai era inutile rifletterci oltre.

Sono favorevole al cancellare quello scambio di coppia.
Ora una persona diversa da te mi chiederebbe i motivi, ma immagino che tu non lo farai.
Fa niente, sei abbastanza intelligente da capirlo da sola.
A questo punto ho bisogno di un paio d'ore per riprendere il controllo di me.
Scusami Vicky, ci vediamo più tardi...


Prese un paio di fette biscottate, una bottiglietta d'acqua e si diresse in camera sua, lasciando nuovamente da sola la Randall. Aveva bisogno di fare degli esercizi yoga per calmarsi e le ci sarebbe voluto molto tempo perchè lo sentiva, il suo elemento in quel momento era più agitato che mai.

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Messaggioda Sandyon » 20/06/2016, 22:55

L'incontro con Lestat aveva creato una forte spaccatura tra le due ragazze, portandole su un piano nettamente differente da quello amichevole.
Ognuna, con le proprie ragioni e i propri punti di vista, aveva trascorso una notte terribile, per nulla riposante ed anche abbastanza deprimente, commettendo un grave errore.
Essere completamente concentrate e piene di energie infatti erano le caratteristiche minime per sperare di riuscire nella grande impresa di tornare a casa.
Tuttavia l'emotività non era facile da controllare e se il sonno non riusciva a calare per diversi motivi, allora bisognava per forza sottostare alle leggi del cuore.
La mattina successiva, nessuna delle due parve trovare ancora un accordo, insomma di male in peggio: un'avventura iniziata in sintonia che stava terminando nello sfacelo.
C'erano serissimi rischi di mezzo e c'era il pericolo enorme di non essere abbastanza affiatate per uscire vive da quella storia, ma essere umani significava anche trovare certi ostacoli.
Caroline Priscilla trascorse circa tre ore in camera sua provando ad effettuare meditazione, riuscendo abbastanza nell'intento di trovare un equilibrio interiore adatto a calmarsi.
Victoria invece, rannicchiandosi nel letto ad occhi aperti, rimase semplicemente in silenzio, con la mente affollata di mille pensieri e il desiderio infinito di far concludere tutta quella faccenda.
Quando arrivò il momento per tornare a Londra, da Tisifone, la O'Neill decise che prima la cosa migliore da fare fosse parlare di nuovo con l'amica, però con toni nettamente differenti.
L'americana invece, riaprendo gli occhi di scatto come per una sorta di orologio biologico, si accorse di aver dormicchiato, per modo di dire, circa 40 minuti, niente di che, ma meglio di nulla.
La stanchezza aveva avuto la meglio e forse anche solo quel poco tempo passato a rilassare muscoli e nervi le avrebbe giovato all'interno di quella lunga, intensa, ultima giornata nel futuro.
Aprendo la porta alla irlandese e lasciandola parlare, la Randall lentamente prese sempre più coscienza degli errori commessi dall'una e dall'altra, recuperando piano piano la lucidità nell'analizzare tutta la questione da un punto di vista autocritico, commuovendosi anche per le parole sentite, parole che la spinsero ad aprirsi, ad essere meno chiusa in se stessa e più propensa a ritirare fuori quel feeling, quella connessione, quel legame che le aveva unite indissolubilmente durante l'avventura all'ottavo piano di Hogwarts. Pochi minuti prima entrambe si erano chieste come fosse possibile che le loro versioni future fossero tanto amiche, dopo la violenta sfuriata, mentre invece, guardandosi negli occhi dopo aver parlato e ragionato, si ritrovarono a confermare che evidentemente in un modo o nell'altro erano destinate ad essere sempre insieme, a spalleggiarsi e a non mollare solamente tenendosi per mano, fornendosi coraggio e supporto a vicenda. Quello era lo spirito adeguato per terminare quel viaggio, lo spirito adeguato per confrontarsi col Dahaka.
Ritrovatesi all'esterno dell'albergo e pronte a partire alla volta dell'altra parte del mondo grazie anche alla tecnica della smaterializzazione combinata appresa da Aryanne ed Emmett, le due ex studentesse di Hogwarts concentrarono ed unirono i loro poteri, scomparendo da quel luogo e sperando di non essere immediatamente rintracciate dal Cacciatore Temporale ancora sulle loro tracce.

QUALCHE MINUTO DOPO

Facce un po' sbattute, signorine, ma vi vedo ugualmente di umore giusto.
Nottata agitata, forse?
Un tè freddo vi farà bene, pesca o limone?


Qualche grammo di teina, in quanto eccitante, le avrebbe aiutate a rimettersi ancora un po' in sesto e reggere il confronto con la tensione aleggiante nell'aria.
Tisifone Samyliak le condusse di nuovo nel suo ufficio e si fece quindi spiegare esattamente cosa fossero riuscite a scoprire di più in quelle poche ore.
Le due ragazze dissero la bugia di aver conosciuto il metodo per utilizzare correttamente la sfera ed il medaglione da un testo antico trovato in una biblioteca della Papua Nuova Guinea.
Non avendo motivo per non credere loro, la donna annuì semplicemente, reputandole davvero fortunate, rimanendo con qualche sospetto ma preferendo andare oltre, vista la fretta.

Dunque, caricando la sfera con il mio potere, potrò garantirvi la possibilità di aprire dei varchi almeno in altre epoche precedenti al vostro presente.
Fortunatamente sono riuscita a capire come incanalare la mia energia nella sfera ed anche come privare velocemente l'artefatto del suo motore, signorina O'Neill.


Nei pochi secondi seguenti, la Samyliak mostrò a tutte e due come fare a rimuovere efficacemente e senza pericoli la pietra di Arabaxite dalla sfera.
In parole povere c'era un coperchio ad incastro sotto di essa, il cui sblocco avveniva solo eseguendo un particolare tipo di movimenti meccanici e secchi.
Una volta aperto, la pietra stava alloggiata su un piccolo piedistallo attaccato alla parte interna del coperchio e liberamente estraibile senza sforzi.

Ecco a voi, tenente.

La donna, a quel punto, consegnò a una delle due a loro scelta una pietra grezza, un minerale di dimensioni molto simili al motore della sfera.
A differenza della Arabaxite però, quel minerale era completamente inutile, privo di potere e soltanto una imitazione dell'originale.
Aveva fatto in modo che tre scavature in esso andassero a combaciare nel piedistallo esattamente come la pietra vera, così da non destare sospetti.

Al momento giusto, potrete sostituire il minerale con questa imitazione.
Probabilmente impiegheranno ere nel cercare di capire come possa aver fatto funzionare la sfera e naturalmente non ci riusciranno.
Il mio consiglio è quello di distruggere la Arabaxite non appena possibile, ma ovviamente starà a voi decidere cosa farne.
Secondo le mie ipotesi, inoltre, è probabile che se il vostro intento avrà buon fine, la sfera scomparirà dalle mie mani per tornare a ricongiungersi con quella del vostro tempo.


Stessa cosa che sarebbe capitata a loro, naturalmente, nel caso in cui l'impresa fosse andata bene.

Io manterrò vivo il potere dell'artefatto fino a quando non sarà tutto finito.
Qualora però aveste bisogno di riposare o di recuperare le forze, uscite dal portale ed io lo richiuderò, evitando che vi raggiunga la creatura.


Osservò intensamente prima l'una e poi l'altra, sospirando apprensiva, quasi come una madre, ma d'altronde ciò che portava in grembo e l'età facevano una bella accoppiata di sensibilità.

Gli eventi che andrete a modificare potrebbero alterare definitivamente tanti dettagli del vostro rapporto.
Cercate di fare attenzione, cercate di ragionare in maniera opportuna e non siate mai frettolose o precipitose nel giudicare un fatto o un altro.
Determinate scelte possono condizionarvi per sempre, quindi affrontate ogni difficoltà assieme, fidandovi a vicenda, altrimenti non ce la farete mai.
È già difficile occuparsi di se stessi, ma farlo anche di un altro può diventare solo una condanna se non sussiste collaborazione reciproca e sincera.
Quindi vi invito a raccogliervi nella tranquillità e nella pace di una delle stanze di questa casa e parlarvi per un'ultima volta, prima di gettarvi nel buio e nel vuoto.
Anche due persone completamente affiatate troverebbero difficoltà a coordinarsi completamente, ecco perché pretendo che mi ascoltiate.
La camera a destra del salotto è a vostra disposizione, vi aspetterò qui. Fatemi sapere quando siete completamente pronte.


Che fossero stati secondi, minuti o addirittura un'ora, alla donna non sarebbe importato, perché per lei l'importante è che loro si sentissero nelle condizioni per cominciare.
Erano sue ex studentesse, forse da loro dipendeva la nascita del figlio che adesso aveva in grembo, sapeva che la cosa più giusta fosse prepararle al meglio.
Non appena le vide tornare nella stanza, alzò gli occhi su di loro, captando probabilmente determinazione e voglia di dare il via a quell'ultima follia spazio temporale.

Se quello che avete letto è giusto, il portale si aprirà dove io caricherò la sfera.
Andiamo nello spiazzo esterno, c'è più libertà di movimento.


Sentiva alta la pressione per quel compito ed in più sentiva anche l'emozione crescere per quella assurdità che stava per compiere.
Raggiunto l'esterno del Manor, la donna si mise seduta su una delle panchine di pietra, con la sfera in grembo.
Chiuse gli occhi e iniziò a concentrarsi, pronunciando delle parole sottovoce che lentamente tramutarono la luce bianca in una rossa spenta, proprio come detto da Lestat.
In altri pochi secondi, a pochi metri dalla due giovani apparve una sorta di buco magico gigante dove poter saltare.

Signorina O'Neill, si ricordi di ciò che le ho chiesto.

Queste furono le sue ultime parole, unite ad uno sguardo di saluto solenne verso le due viaggiatrici, prima di lasciarle andare, prima di lasciarle inseguire il loro tempo.

TUNNEL SPAZIO TEMPORALE

Immagine

Quando Caroline Priscilla e Victoria arrivarono nel tunnel, si accorsero della complessità della sua struttura.
Le pareti, fatte apparentemente di cristallo, ritraevano scene di vita vissuta sia dall'una che dall'altra e non certo solo quelle in comune, ma ogni tipo di ricordo.
C'era la O'Neill al suo primo giorno di scuola, la Randall per la prima volta sulla bicicletta, ricordi con la famiglia ed anche ricordi più intimi, come ad esempio la prima esperienza sessuale.
Tutto quanto viaggiava confuso e mischiato ed infatti, proprio come predetto da Lestat, individuare i ricordi assieme era complesso e articolato, meritevole di estrema attenzione.
Fortunatamente però, per i primi istanti della loro permanenza lì, il Dahaka non si fece vedere, ciò che diede ad entrambe la possibilità di guardare insieme, dimezzando la fatica.
D'un tratto, Victoria si rese conto di un vetro di cristallo che raffigurava una loro chiacchierata post ottavo piano, nel boschetto nascosto dei giardini scolastici.
Era solo un dialogo, niente di tremendo, quindi perché non approfittarne? Avvicinandosi entrambe, mano nella mano, videro che lo specchio si fece liquido e poterono passarci attraverso.

Il Professor Vastnor è stato davvero magnanimo con noi... Mi chiedo perché lo abbia fatto...

È davvero così importante?
Non mi importa, anzi, avrei preferito che mi facesse sospendere a vita, così da non dovermi più far rivedere con questo aspetto...


La prima parte della conversazione sembrava pilotata dalla memoria, nessuna delle due aveva ancora il controllo di cambiare qualcosa.
Dovevano semplicemente viversi quella prima parte della chiacchierata fino al momento in cui avrebbero dovuto effettuare una scelta.
Forse noioso, da una parte, ma per certi versi, magari anche propedeutico.

Vicky, dai, non dire così...

Ero la copia di mia madre... Mentre adesso non mi riconosco più allo specchio...

Ma sei sempre la stessa, intendo dentro di te, nel tuo cuore, sei sempre la stessa!
Tua madre questo lo sa, ne sono certa!


Potrai anche esserne certa, ma fa male, tanto male lo stesso...

... Io ci sarò sempre quando avrai bisogno di sfogarti, a volte parlare e aprirsi con una persona amica fa bene e noi ormai, siamo amiche, giusto?

Sniff... Sì... L'unico lato positivo di questa pazza avventura è che ho guadagnato un'amica vera, un'amica speciale... Sob...
... Se non ci fossi stata tu, penso che sarei crollata, penso che avrei ceduto lì dentro, ho avuto paura...


No ho avuta anche io, ma ce l'abbiamo fatta, insieme.

... Insieme.

Si sfiorarono le mani, poi si guardarono negli occhi ed infine si abbracciarono strette, forti, sorridendo, con la Randall ancora in lacrime col naso gocciolante.

Ok ok ok, adesso basta piangere, non ti posso vedere così triste!
Decidi, andiamo a mangiare qualcosa oppure in biblioteca ad avvantaggiarci un po' con i compiti?


Ehm... Vediamo... Direi...


Ed ecco che la pluffa passò istantaneamente in mano alle due realtà intruse.
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