Re: Rotterdam
Inviato: 06/11/2018, 12:17
... Fiamme contenute.
... Molto bene.
Se lo dici tu...
Era chiaro che fosse eccitata.
Che sentisse il bisogno di proseguire.
Ma avvertiva anche il fastidio nel lasciarsi andare.
Nell'abbandonarsi.
Il sesso per lei era un'arma o un incubo.
Poche volte un piacere reale.
Non nella sua genuinità.
Perversamente le piaceva dominare il prossimo.
Questo la eccitava.
Ma con Tybalt tutto era diverso.
Perché con lui il sesso assumeva sfumature diverse.
Nuove.
Che le facevano paura.
Se si fosse lasciata andare, avrebbe rivissuto lo stesso orrore di quando aveva tredici anni?
Se lo chiedeva.
Spesso.
E per questo motivo voleva il controllo.
Anche se poi irrimediabilmente lo perdeva.
Finisco di vestirmi e possiamo scendere nel salone principale.
Lì ci sarà abbastanza spazio per fare lezione.
Stai dicendo che quello è solo un salone e non direttamente una sala da ballo?
Evita di ostentare la tua natura da bifolco di strada, se non vuoi sfigurare di fronte agli altri...
Rispose sarcastica.
Insultandolo volutamente.
Le piaceva vedere il suo viso cambiare espressione.
Esprimere nuove emozioni.
E poi non sembrava mai essere veramente colpito dalle sue parole.
Questo le faceva venire voglia di offenderlo ancora di più.
Si rivestì, scegliendo degli abiti da strega comune.
Nessuno avrebbe mai potuto pensare che ella appartenesse al popolo di Gaia.
Andiamo a fare questi quattro salti in pista, Druida Sexy...
Il cuore accelerò i suoi battiti.
Non poteva controllare quelle parti del proprio corpo.
Era immensamente felice.
E per questo motivo uscì in fretta dalla stanza, precedendo Dre.
Per nascondere il sorriso che non riusciva a dissimulare.
Il compito che doveva svolgere l'aiutò a ritrovare la concentrazione.
Il Mercenario era davvero un pessimo ballerino.
Continuava a sbagliare i passi.
A pestarle i piedi.
Ma le bastava tenere alzato il Ghiaccio, l'Acqua e la Terra insieme per non spazientirsi.
E poi ce la stava mettendo tutta.
Di norma, le sarebbe importato poco.
Ma siccome era lui, le riusciva facile fare un'eccezione.
Bene.
Direi che posso ritenermi soddisfatta del risultato.
Per forza, sei partita dandomi due per pietà e ora sei arrivata addirittura al cinque e mezzo... Sempre per pietà!
... Adesso passiamo ai principi del galateo.
Gale-che?
Lì fu ancora più difficile.
Sembrava uno stupido scimmione.
Quasi un'ora per imparare qualcosa di così semplice e meccanico.
Ancora una volta, Scarlet cercò di non mostrare segni di impazienza.
Sebbene qualche incrinatura, nella sua barriera, ci fosse.
Stop, per favore...
Se mi chiedi ancora una volta come si mettono le posate quando si indica che il pasto è finito, penso che darò di matto.
Tanto al massimo nel pomeriggio posso rifare pratica con Sly, sarà messo male quanto il sottoscritto!
Sarà meglio che voi due vi diate da fare o al gala tutti quanti prenderanno in giro me e Céleste...
Disse, esasperata, portandosi una mano in fronte.
Non le importava molto di quello che pensava la gente.
Potevano prenderla in giro... A loro rischio e pericolo.
Ma Céleste era già al centro delle chiacchiere altrui.
Era un passatempo per loro.
Una guardia del corpo che la faceva sfigurare ancora di più era l'ultimo cosa che le servisse.
Vieni con me.
Ti faccio vedere il nostro giardino.
Preferiva non pensarci e godersi quella magnifica giornata.
Il giardino era immenso, lussureggiante.
Le piaceva molto stare lì.
La completava e tutto era reso migliore dalla presenza di Dre.
Mentre camminavano, fianco al fianco, sentiva l'impulso di stringergli la mano.
Stava quasi per farlo, quando un Elfo Domestico si materializzò di fronte a loro.
Padroncina Scarlet.
È giunto un MagiFax da parte dei suoi genitori, saranno via anche per pranzo e rientreranno intorno alle 17:00.
D'accordo.
Volevo inoltre informare che il pranzo sarà pronto a breve.
L'ospite gradisce vino?
No no, grazie, sto bene con l'acqua.
Puoi andare ora.
La mano con la quale avrebbe voluto sfiorare quella di Dre era chiusa a pugno.
Sembrava che nulla fosse mutato nella sua espressione.
A parte la felicità di non avere i genitori fra i piedi.
Niente gita nella stalle.
Il Kingston avrebbe visto un'altra volta gli splendidi cavalli che la famiglia teneva lì.
Devo dire che tutto quel ballo e gli ormoni in subbuglio in camera da letto mi hanno messo parecchio appetito...
Avrai di che sfamarti.
Ho dato disposizione agli Elfi Domestici di preparare il pranzo in maniera abbondante, tenendo conto dei tuoi possibili gusti e appetiti.
Una volta o l'altra mi farai vedere quanto sei brava al galoppo... E sì, il doppio senso era voluto!
Potrebbe non volerci chissà quanto...
... Sì, il doppio senso è voluto.
Lui faceva una battuta, lei ripagava con la stessa maniera.
Ma in tono più sensuale, più seducente, più malizioso.
Sorrise, facendo dietrofront per ritornare dentro la villa.
Lì, indicò a Dre dove trovare il bagno, così che si desse una rinfrescata.
Lei avrebbe fatto altrettanto, poi si sarebbero ritrovati in sala da pranzo.
Dove una lunga tavolata era stata apparecchiata solamente per loro due.
Scarlet prese posto, alla destra del capotavola.
Lasciando libertà a Dre di sedere dove gli paresse.
Una volta seduto, al suo posto sarebbe apparso tutto l'occorrente per mangiare.
Posate, piatti, tovaglioli e bicchieri.
Candelabri in argento ravvivavano l'atmosfera, con le candele accese da fiammelle vivaci.
Brocche piene di acqua, latte, succhi di frutta di vario tipo.
Piatti in verticale, pieni di frutta, panini morbidi e tutto ciò che poteva essere presto e toccato con mani.
Ciotole di crackers.
Insalate.
Verdure pulite e fresche da mangiare.
Ma anche piatti di carne.
Patate arrosto.
Roast beef.
Pollo allo spiedo.
Dre aveva solamente l'imbarazzo della scelta.
Puoi iniziare a servirti.
Ma ti consiglio di non ingozzarti.
Dopo ci sarà anche il dolce.
Tutto quel cibo sarebbe andato sprecato?
Scarlet non si era mai posta il problema.
Aveva smesso di preoccuparsi per Gaia, dopo quello che le avevano fatto.
Dopo ciò che la sua Comunità le aveva fatto.
Aveva abbandonato i dettami.
Aveva smesso di sentirsi Druida.
E aveva preferito abbracciare la Trama, i dettami di maghi e streghe.
Gaia per questo avrebbe dovuto piangere.
Ma le sue lacrime non avrebbero guarito la ferita che la Nygaard si portava dentro.
... Se il tuo amico riesce a raggiungerci in fretta, può prendere il dolce insieme a noi.
Disse gentile.
Prendendo da un vassoio delle carote sbucciate e lavate.
Evitava invece il finocchio.
Nemmeno lo guardava ed anzi, era stato sistemato molto lontano rispetto a lei.
Un particolare non facile da individuare e nemmeno da comprendere.
Siete cresciuti insieme?
Mi sembra di aver capito che vi sentite... Quasi fratelli?
Dico bene?
... Molto bene.
Se lo dici tu...
Era chiaro che fosse eccitata.
Che sentisse il bisogno di proseguire.
Ma avvertiva anche il fastidio nel lasciarsi andare.
Nell'abbandonarsi.
Il sesso per lei era un'arma o un incubo.
Poche volte un piacere reale.
Non nella sua genuinità.
Perversamente le piaceva dominare il prossimo.
Questo la eccitava.
Ma con Tybalt tutto era diverso.
Perché con lui il sesso assumeva sfumature diverse.
Nuove.
Che le facevano paura.
Se si fosse lasciata andare, avrebbe rivissuto lo stesso orrore di quando aveva tredici anni?
Se lo chiedeva.
Spesso.
E per questo motivo voleva il controllo.
Anche se poi irrimediabilmente lo perdeva.
Finisco di vestirmi e possiamo scendere nel salone principale.
Lì ci sarà abbastanza spazio per fare lezione.
Stai dicendo che quello è solo un salone e non direttamente una sala da ballo?
Evita di ostentare la tua natura da bifolco di strada, se non vuoi sfigurare di fronte agli altri...
Rispose sarcastica.
Insultandolo volutamente.
Le piaceva vedere il suo viso cambiare espressione.
Esprimere nuove emozioni.
E poi non sembrava mai essere veramente colpito dalle sue parole.
Questo le faceva venire voglia di offenderlo ancora di più.
Si rivestì, scegliendo degli abiti da strega comune.
Nessuno avrebbe mai potuto pensare che ella appartenesse al popolo di Gaia.
Andiamo a fare questi quattro salti in pista, Druida Sexy...
Il cuore accelerò i suoi battiti.
Non poteva controllare quelle parti del proprio corpo.
Era immensamente felice.
E per questo motivo uscì in fretta dalla stanza, precedendo Dre.
Per nascondere il sorriso che non riusciva a dissimulare.
Il compito che doveva svolgere l'aiutò a ritrovare la concentrazione.
Il Mercenario era davvero un pessimo ballerino.
Continuava a sbagliare i passi.
A pestarle i piedi.
Ma le bastava tenere alzato il Ghiaccio, l'Acqua e la Terra insieme per non spazientirsi.
E poi ce la stava mettendo tutta.
Di norma, le sarebbe importato poco.
Ma siccome era lui, le riusciva facile fare un'eccezione.
Bene.
Direi che posso ritenermi soddisfatta del risultato.
Per forza, sei partita dandomi due per pietà e ora sei arrivata addirittura al cinque e mezzo... Sempre per pietà!
... Adesso passiamo ai principi del galateo.
Gale-che?
Lì fu ancora più difficile.
Sembrava uno stupido scimmione.
Quasi un'ora per imparare qualcosa di così semplice e meccanico.
Ancora una volta, Scarlet cercò di non mostrare segni di impazienza.
Sebbene qualche incrinatura, nella sua barriera, ci fosse.
Stop, per favore...
Se mi chiedi ancora una volta come si mettono le posate quando si indica che il pasto è finito, penso che darò di matto.
Tanto al massimo nel pomeriggio posso rifare pratica con Sly, sarà messo male quanto il sottoscritto!
Sarà meglio che voi due vi diate da fare o al gala tutti quanti prenderanno in giro me e Céleste...
Disse, esasperata, portandosi una mano in fronte.
Non le importava molto di quello che pensava la gente.
Potevano prenderla in giro... A loro rischio e pericolo.
Ma Céleste era già al centro delle chiacchiere altrui.
Era un passatempo per loro.
Una guardia del corpo che la faceva sfigurare ancora di più era l'ultimo cosa che le servisse.
Vieni con me.
Ti faccio vedere il nostro giardino.
Preferiva non pensarci e godersi quella magnifica giornata.
Il giardino era immenso, lussureggiante.
Le piaceva molto stare lì.
La completava e tutto era reso migliore dalla presenza di Dre.
Mentre camminavano, fianco al fianco, sentiva l'impulso di stringergli la mano.
Stava quasi per farlo, quando un Elfo Domestico si materializzò di fronte a loro.
Padroncina Scarlet.
È giunto un MagiFax da parte dei suoi genitori, saranno via anche per pranzo e rientreranno intorno alle 17:00.
D'accordo.
Volevo inoltre informare che il pranzo sarà pronto a breve.
L'ospite gradisce vino?
No no, grazie, sto bene con l'acqua.
Puoi andare ora.
La mano con la quale avrebbe voluto sfiorare quella di Dre era chiusa a pugno.
Sembrava che nulla fosse mutato nella sua espressione.
A parte la felicità di non avere i genitori fra i piedi.
Niente gita nella stalle.
Il Kingston avrebbe visto un'altra volta gli splendidi cavalli che la famiglia teneva lì.
Devo dire che tutto quel ballo e gli ormoni in subbuglio in camera da letto mi hanno messo parecchio appetito...
Avrai di che sfamarti.
Ho dato disposizione agli Elfi Domestici di preparare il pranzo in maniera abbondante, tenendo conto dei tuoi possibili gusti e appetiti.
Una volta o l'altra mi farai vedere quanto sei brava al galoppo... E sì, il doppio senso era voluto!
Potrebbe non volerci chissà quanto...
... Sì, il doppio senso è voluto.
Lui faceva una battuta, lei ripagava con la stessa maniera.
Ma in tono più sensuale, più seducente, più malizioso.
Sorrise, facendo dietrofront per ritornare dentro la villa.
Lì, indicò a Dre dove trovare il bagno, così che si desse una rinfrescata.
Lei avrebbe fatto altrettanto, poi si sarebbero ritrovati in sala da pranzo.
Dove una lunga tavolata era stata apparecchiata solamente per loro due.
Scarlet prese posto, alla destra del capotavola.
Lasciando libertà a Dre di sedere dove gli paresse.
Una volta seduto, al suo posto sarebbe apparso tutto l'occorrente per mangiare.
Posate, piatti, tovaglioli e bicchieri.
Candelabri in argento ravvivavano l'atmosfera, con le candele accese da fiammelle vivaci.
Brocche piene di acqua, latte, succhi di frutta di vario tipo.
Piatti in verticale, pieni di frutta, panini morbidi e tutto ciò che poteva essere presto e toccato con mani.
Ciotole di crackers.
Insalate.
Verdure pulite e fresche da mangiare.
Ma anche piatti di carne.
Patate arrosto.
Roast beef.
Pollo allo spiedo.
Dre aveva solamente l'imbarazzo della scelta.
Puoi iniziare a servirti.
Ma ti consiglio di non ingozzarti.
Dopo ci sarà anche il dolce.
Tutto quel cibo sarebbe andato sprecato?
Scarlet non si era mai posta il problema.
Aveva smesso di preoccuparsi per Gaia, dopo quello che le avevano fatto.
Dopo ciò che la sua Comunità le aveva fatto.
Aveva abbandonato i dettami.
Aveva smesso di sentirsi Druida.
E aveva preferito abbracciare la Trama, i dettami di maghi e streghe.
Gaia per questo avrebbe dovuto piangere.
Ma le sue lacrime non avrebbero guarito la ferita che la Nygaard si portava dentro.
... Se il tuo amico riesce a raggiungerci in fretta, può prendere il dolce insieme a noi.
Disse gentile.
Prendendo da un vassoio delle carote sbucciate e lavate.
Evitava invece il finocchio.
Nemmeno lo guardava ed anzi, era stato sistemato molto lontano rispetto a lei.
Un particolare non facile da individuare e nemmeno da comprendere.
Siete cresciuti insieme?
Mi sembra di aver capito che vi sentite... Quasi fratelli?
Dico bene?