Re: Manchester
Inviato: 12/02/2018, 23:27
Non è successo nulla, tranquillo.
Non mi hai dato un bacio, sono stata io ad approfittarmi di te, ahahahah!
Sì, decisamente la Bennet si stava largamente approfittando di Zelos e della sua ingenuità.
Il ragazzo era un eccellente guerriero, a sangue freddo all'occorrenza, cresciuto nella guerra e nella sofferenza.
Per lui certi tipi di dinamiche o strategie femminili (quelle anche più subdole) erano del tutto sconosciute, per nulla vissute.
Ecco perché si sentì quasi in colpa nell'aver anche quasi ceduto al desiderio di un contatto più intimo e intenso.
C'era di mezzo l'astinenza, il sentirsi molto solo ed anche ovviamente il fascino in sé della cantante.
Dovrei aiutarla a controllarsi, fa ancora molta fatica con il Fuoco...
Ed invece mi ritrovo anche ad assecondarla...
Sono veramente un cretino...
Scuotendo la testa internamente, incolpandosi e insultandosi, Zelos seguì la giovane donna dentro alla mensa per poveri e senza tetto.
L'atmosfera era piuttosto serena e felice, con tutto che la maggior parte delle persone sentissero il peso delle difficoltà e di una vita problematica.
Il Vastnor sapeva perfettamente quanto potesse essere complesso superare le avversità del destino, ma conosceva anche una variabile del futuro.
Quei sorrisi nel suo futuro non esistevano, quindi quella gente aveva ancora la possibilità di sperare, anche se non lo sapeva con certezza.
Forse fu proprio per incoraggiare tutti quanti, che il ragazzo scelse di sostituire il cantante datosi malato ed intonare un brano natalizio, trascinando anche la stessa Lyra.
Siamo più forti di quel che crediamo, anche quando la vita stessa ci colpisce talmente duro da buttarci a terra.
L'importante è credere che sia possibile sempre rialzarsi, che la speranza non abbandonerà mai i nostri cuori...
Quante volte si era ripetuto quelle stesse parole davanti allo specchio, prima di gettarsi in una battaglia?
Troppe, decisamente troppe, ma puntualmente le sorti degli scontri lo buttavano ancora più giù, quando morivano amici innocenti, compagni, alleati.
Voleva fare la differenza, voleva che quel presente/passato fossero differenti, ma allo stesso tempo era stanco di lottare, era stanco quasi di vivere alle volte.
Nonostante questo, il finale di discorso della V.I.P. lo fece sorridere e lo spinse ad incoraggiarla ulteriormente a raggiungerlo, così da duettare assieme.
La performance fu davvero eccezionale e Lyra, pur contenendosi dal rivelare le sue vere e proprie doti, mostrò una tecnica esemplare, ammirevole, invidiabile.
Sei stato bravissimo, i miei complimenti...
Come può una stella complimentarsi con un lampione?
Lei sussurrò e lui lo fece di rimando, dandole anche una piccola spintarella di bacino, stemperando forse l'eccessivo romanticismo della frase appena detta.
Nulla di costruito o artefatto, certe risposte gli sorgevano spontanee, specie nei confronti di persone che le meritavano appieno.
L'applauso del "pubblico" fu paragonabile quasi a quello dello stadio, ma in quanto a calore probabilmente lo superò anche, per chiari motivi.
Si allontanarono dall'eccessiva visibilità, un po' sfiancati e con il fiato corto, perché di certo quella esibizione non era in programma.
Intanto nell'altra sala avevano iniziato a distribuire i dolciumi, insomma, anche quell'avventura era ormai agli sgoccioli... Ma non la serata, evidentemente.
Ti andrebbe di venire a casa da me?
... GLOM... Come... ?
... Mi sembra l'idea migliore concludere questa notte ancora insieme a te.
In quel preciso istante, l'immagine di Lyra che si privava di ogni indumento davanti a lui, nel salotto della villa, fu prepotente e schiacciante.
Il cuore del ragazzo prese a battere ad un ritmo elevatissimo e pur volendo contrapporre il Ghiaccio a quelle sensazioni, non ci riuscì.
Restò un attimo imbambolato a fissarla, boccheggiando tipo pesce, cercando le parole giuste, ma che come contraddirla e poi... Perché farlo?!
Che cosa ne pensi?
Nella sua mente echeggiava la voce dell'amico Ryurik che gli urlava di accettare ed anche di corsa.
... S-sì!
Certamente!
... P-perché no?!
Un mezzo sorriso di circostanza e intanto il cuore che non la finiva di darci sotto a battere e battere e battere, manco fosse un tamburo impazzito.
Non voleva pensare male ma quella proposta, detta in quel modo, sembrava davvero suggerire che ella volesse concludere in bellezza e in camera da letto.
Ma Zelos non era pronto, non era esperto e non se la sentiva, però come dirglielo? Come trovare la giusta scusa? Come non fare la figura del... Verginello?
Quando arrivarono alla villa della Bennet, Zelos emise un lungo, lunghissimo sospiro, mentre Lyra lo invitava a fare come fosse in casa propria.
Poteva mettersi comodo, bere qualcosa dalla cucina, insomma come meglio credesse.
Ok, allora torno subito, bevo giusto un poco d'acqua...
GLU GLU GLU GLU GLU GLU GLU
"Un poco" corrispose a circa 0,75 cl in più o meno trenta secondi.
Per di più la prese non dal rubinetto ma dal MagiFrigo, quindi fredda, bella fredda, così che lo gelasse un po'.
Messo giù il bicchiere, si leccò le labbra e cominciò a rimuginare pesantemente.
Zelos, alla fine non devi vergognarti, stai solo cercando di aspettare la persona giusta...
È vero, Ryurik ha ragione, comincia ad essere una cosa un po' ridicola e debilitante, ma a prescindere devo esserne sicuro, certo...
Devo anche considerare l'ipotesi che siano soltanto mie congettura e che lei non abbia alcun secondo fine...
In fondo non abbiamo potuto conversare per niente dopo il concerto, quindi è possibile che voglia stare un po' in santa pace, ovvio...
Sto precipitando troppo, prendendola per una donna facile, quindi le sto nuovamente mancando di rispetto!
Chiuse gli occhi, grazie a quell'ennesima ramanzina a se stesso, il Ghiaccio poté ancora farsi strada nel suo Spirito, aiutandolo a calmarsi.
Tornò quindi in salotto con molto più controllo e serenità, limitandosi a togliere semplicemente la felpa, visto che l'abitazione era riscaldata.
Sotto portava una semplicissima maglietta un po' attillata bianca, a maniche corte.
Già che c'era si era anche dato una mezza sistemata alla capigliatura, completamente stravolta dal vento.
Era sempre una impresa mettere d'accordo tutti i vortici che aveva in testa.
Eccomi qui!
Non mi hai dato un bacio, sono stata io ad approfittarmi di te, ahahahah!
Sì, decisamente la Bennet si stava largamente approfittando di Zelos e della sua ingenuità.
Il ragazzo era un eccellente guerriero, a sangue freddo all'occorrenza, cresciuto nella guerra e nella sofferenza.
Per lui certi tipi di dinamiche o strategie femminili (quelle anche più subdole) erano del tutto sconosciute, per nulla vissute.
Ecco perché si sentì quasi in colpa nell'aver anche quasi ceduto al desiderio di un contatto più intimo e intenso.
C'era di mezzo l'astinenza, il sentirsi molto solo ed anche ovviamente il fascino in sé della cantante.
Dovrei aiutarla a controllarsi, fa ancora molta fatica con il Fuoco...
Ed invece mi ritrovo anche ad assecondarla...
Sono veramente un cretino...
Scuotendo la testa internamente, incolpandosi e insultandosi, Zelos seguì la giovane donna dentro alla mensa per poveri e senza tetto.
L'atmosfera era piuttosto serena e felice, con tutto che la maggior parte delle persone sentissero il peso delle difficoltà e di una vita problematica.
Il Vastnor sapeva perfettamente quanto potesse essere complesso superare le avversità del destino, ma conosceva anche una variabile del futuro.
Quei sorrisi nel suo futuro non esistevano, quindi quella gente aveva ancora la possibilità di sperare, anche se non lo sapeva con certezza.
Forse fu proprio per incoraggiare tutti quanti, che il ragazzo scelse di sostituire il cantante datosi malato ed intonare un brano natalizio, trascinando anche la stessa Lyra.
Siamo più forti di quel che crediamo, anche quando la vita stessa ci colpisce talmente duro da buttarci a terra.
L'importante è credere che sia possibile sempre rialzarsi, che la speranza non abbandonerà mai i nostri cuori...
Quante volte si era ripetuto quelle stesse parole davanti allo specchio, prima di gettarsi in una battaglia?
Troppe, decisamente troppe, ma puntualmente le sorti degli scontri lo buttavano ancora più giù, quando morivano amici innocenti, compagni, alleati.
Voleva fare la differenza, voleva che quel presente/passato fossero differenti, ma allo stesso tempo era stanco di lottare, era stanco quasi di vivere alle volte.
Nonostante questo, il finale di discorso della V.I.P. lo fece sorridere e lo spinse ad incoraggiarla ulteriormente a raggiungerlo, così da duettare assieme.
La performance fu davvero eccezionale e Lyra, pur contenendosi dal rivelare le sue vere e proprie doti, mostrò una tecnica esemplare, ammirevole, invidiabile.
Sei stato bravissimo, i miei complimenti...
Come può una stella complimentarsi con un lampione?
Lei sussurrò e lui lo fece di rimando, dandole anche una piccola spintarella di bacino, stemperando forse l'eccessivo romanticismo della frase appena detta.
Nulla di costruito o artefatto, certe risposte gli sorgevano spontanee, specie nei confronti di persone che le meritavano appieno.
L'applauso del "pubblico" fu paragonabile quasi a quello dello stadio, ma in quanto a calore probabilmente lo superò anche, per chiari motivi.
Si allontanarono dall'eccessiva visibilità, un po' sfiancati e con il fiato corto, perché di certo quella esibizione non era in programma.
Intanto nell'altra sala avevano iniziato a distribuire i dolciumi, insomma, anche quell'avventura era ormai agli sgoccioli... Ma non la serata, evidentemente.
Ti andrebbe di venire a casa da me?
... GLOM... Come... ?
... Mi sembra l'idea migliore concludere questa notte ancora insieme a te.
In quel preciso istante, l'immagine di Lyra che si privava di ogni indumento davanti a lui, nel salotto della villa, fu prepotente e schiacciante.
Il cuore del ragazzo prese a battere ad un ritmo elevatissimo e pur volendo contrapporre il Ghiaccio a quelle sensazioni, non ci riuscì.
Restò un attimo imbambolato a fissarla, boccheggiando tipo pesce, cercando le parole giuste, ma che come contraddirla e poi... Perché farlo?!
Che cosa ne pensi?
Nella sua mente echeggiava la voce dell'amico Ryurik che gli urlava di accettare ed anche di corsa.
... S-sì!
Certamente!
... P-perché no?!
Un mezzo sorriso di circostanza e intanto il cuore che non la finiva di darci sotto a battere e battere e battere, manco fosse un tamburo impazzito.
Non voleva pensare male ma quella proposta, detta in quel modo, sembrava davvero suggerire che ella volesse concludere in bellezza e in camera da letto.
Ma Zelos non era pronto, non era esperto e non se la sentiva, però come dirglielo? Come trovare la giusta scusa? Come non fare la figura del... Verginello?
Quando arrivarono alla villa della Bennet, Zelos emise un lungo, lunghissimo sospiro, mentre Lyra lo invitava a fare come fosse in casa propria.
Poteva mettersi comodo, bere qualcosa dalla cucina, insomma come meglio credesse.
Ok, allora torno subito, bevo giusto un poco d'acqua...
GLU GLU GLU GLU GLU GLU GLU
"Un poco" corrispose a circa 0,75 cl in più o meno trenta secondi.
Per di più la prese non dal rubinetto ma dal MagiFrigo, quindi fredda, bella fredda, così che lo gelasse un po'.
Messo giù il bicchiere, si leccò le labbra e cominciò a rimuginare pesantemente.
Zelos, alla fine non devi vergognarti, stai solo cercando di aspettare la persona giusta...
È vero, Ryurik ha ragione, comincia ad essere una cosa un po' ridicola e debilitante, ma a prescindere devo esserne sicuro, certo...
Devo anche considerare l'ipotesi che siano soltanto mie congettura e che lei non abbia alcun secondo fine...
In fondo non abbiamo potuto conversare per niente dopo il concerto, quindi è possibile che voglia stare un po' in santa pace, ovvio...
Sto precipitando troppo, prendendola per una donna facile, quindi le sto nuovamente mancando di rispetto!
Chiuse gli occhi, grazie a quell'ennesima ramanzina a se stesso, il Ghiaccio poté ancora farsi strada nel suo Spirito, aiutandolo a calmarsi.
Tornò quindi in salotto con molto più controllo e serenità, limitandosi a togliere semplicemente la felpa, visto che l'abitazione era riscaldata.
Sotto portava una semplicissima maglietta un po' attillata bianca, a maniche corte.
Già che c'era si era anche dato una mezza sistemata alla capigliatura, completamente stravolta dal vento.
Era sempre una impresa mettere d'accordo tutti i vortici che aveva in testa.
Eccomi qui!