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Messaggioda Jorge » 07/10/2014, 12:57

Solo perché non faccio altro che ripetermi i nomi degli insegnanti ogni paio d'ore circa!

Ridacchiò a quella battuta autoironica, apprezzando sempre di più il carattere della Draghessa, molto più simile al suo che agli altri studenti Purosangue che aveva conosciuto. Anche le sue esperienze pre - Hogwarts ricalcavano in parte quelle del Delfino, anche se esse avevano avuto sui due ragazzi degli effetti differenti. Victoria sembrava aver apprezzato o almeno digerito molto meglio di lui la severità e l'austerità degli insegnanti babbani tanto da trovarsi a proprio agio nell'aula di Difesa e di Divinazione. Jorge invece aveva sviluppato una intolleranza elevata nei confronti dell'autorità che gli aveva creato non pochi problemi i primi anni lì al Castello.

Hai avuto pessime esperienze? Ti trattavano male?

Diciamo che gestivano le classi come una caserma militare, con il pugno di ferro.

Tagliò corto, per nulla desideroso di rinvangare certi ricordi, sforzandosi di tenere un tono di voce leggero per non far sentire in colpa l'altra per la domanda posta. Quella si dimostrò una scelta azzeccata che gli diede non solo la possibilità di condurre una conversazione stimolante su scherma e Quidditch, strapparle un paio di quasi-appuntamenti e aiutarla con uno spara-bolide, ma soprattutto di tastare il terreno per un eventuale interesse che la Randall potesse nutrire nei suoi confronti. In realtà fu lei a dargli il classico "la" con una battuta maliziosa dal sapore del flirt che lo spinse a prestare maggiore attenzione non tanto alle sue parole - quelle in ogni caso potevano essere fraintese - quanto al linguaggio del suo corpo, usando tutta la sua perspicacia [Intuito/P=19] per valutare le sue reazioni alle proprie azioni. Purtroppo però le sue scarse esperienze in tema sentimentale non gli permisero di farsi una idea chiara su Victoria rispetto a se stesso così, onde evitare di rovinare quel qualsiasi cosa fosse che stava nascendo tra loro, si tenne sul vago scegliendo come secondo attrezzo una scopa. Nelle sue intenzioni l'esercizio avrebbe dovuto consistere nel mettere alla prova i riflessi della ragazza e la sua attitudine per il ruolo di Cacciatrice, ma a giudicare dall'espressione incerta e forse un po' timorosa che era comparsa sul bel visino sarebbe stato già un successone farla salire in sella e prendere quota. Da coscienzioso personal trainer improvvisato qual era - e sopratutto da sedicenne in piena crisi ormonali al cospetto di una bella ragazza - Jorge non si tirò indietro di fronte alla richiesta della Draghessa di volare insieme e, in parte consapevolmente in parte casualmente, sfruttò quell'occasione per cingere la vita della ragazza, abbracciandola stretta a sè, e accarezzarle diversi punti del corpo nel tentativo di farla rilassare e apprezzare maggiormente quell'esperienza di volo. Lui di certo si stava rilassando e pur essendo costretti all'interno della palestra e impossibilitati di andare dove volevano, avvertiva quel senso di libertà che lo pervadeva ogni volta che si trovava in sella a una scopa, facendolo sentire in pace con se stesso e con il mondo. Dopo che si fu assicurato che anche Victoria provasse le sue stesse sensazioni - e come mai poteva pensare il contrario visto il cenno positivo ricevuto in risposta a una domanda ben precisa? - scollegò il cervello - tanto non sarebbe partita nessuna Pluffa senza un comando specifico - godendosi il tepore che avvertiva al centro del petto lì dove era a contatto con la schiena della ragazza e lasciando libera la bocca di dar voce a qualsiasi cosa gli passasse per la testa. In un certo senso fu fortunato che il primo pensiero che prese vita fu un commento di apprezzamento per il profumo portato dalla Randall e non qualcosa di attinente al suo seno o al suo sedere.

Ah, grazie… - sbattè le palpebre velocemente, assomigliando pericolosamente a un gufo, riportato alla realtà dalla voce lievemente imbarazzata dell'altra - Miele d'arancia

Jorge serrò gli occhi in un tentativo puerile quanto inutile di impedire al suo cervello di produrre immagini eccitanti e peccaminose di quel corpo sinuoso che teneva tra le braccia nudo e ricoperto di miele, o meglio ancora di cioccolata, steso su un tavolo e pronto per essere mangiato da lui. Cattivo, cattivo cervello perverso di Jorge e sopratutto cattivo Xavier e le sue manie di razziare Internet alla ricerca di modi sempre più fantasiosi per stimolare la sua vita sessuale.

...è una fragranza buonissima di bagnoschiuma che uso da… anni…

Un soffio di aria più calda che si scontrava praticamente sulle sue labbra lo costrinse a spalancare gli occhi che si ritrovarono immersi in quelli di lei, il viso di Victoria a pochi centimetri dal suo tanto che, se solo avesse respirato un tantino più forte i loro nasi e le loro labbra si sarebbero scontrate. Contò mentalmente fino a cinque, in attesa che lei si voltasse e ponesse fine a quella che per lui era davvero una tortura - averla così vicino e non poterla assaggiare - ma quando vide quegli occhi celesti indugiare sulle proprie labbra andò completamente nel pallone. Voleva che la baciasse? O forse le teneva sotto controllo come si faceva con un animale particolarmente pericoloso che non si sapeva bene come trattare? Maledetti dubbi e maledetta indecisione. Cosa avrebbe dovuto fare? Cedere all'istinto e baciarla? Oppure dire qualcosa di divertente e sprecare così un'occasione che difficilmente gli si sarebbe ripresentata nell'immediato futuro? Non voleva rubarle un bacio - l'ultima volta che l'aveva fatto era andato tutto a p*****e - nè che lei pensasse che la stesse rifiutando così optò per quella che, sperava, potesse essere una soluzione diplomatica e allo stesso tempo chiara, che dicesse chiaramente che era più che disposto a scoprire se tra loro potesse nascere qualcosa di più una semplice amicizia. Annullò quindi l'esigua distanza tra loro per sfiorarle le labbra con la punta del naso e proseguire a darle un bacio casto all'angolo della bocca, un po' come un bacio su una guancia andato male.

Meglio se riporti la scopa a terra prima di correre il rischio di precipitare

Mormorò subito dopo praticamente sulle sue labbra, gli occhi fissi nei suoi e un sorriso un po' dolce e un po' furbetto in volto.
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Messaggioda Victoria » 07/10/2014, 14:48

[handwriting]Diciamo che gestivano le classi come una caserma militare, con il pugno di ferro.

Nonostante il tono di voce leggero mantenuto da Jorge nel rispondere a quella domanda, Victoria capì perfettamente che quello era un argomento di cui il ragazzo non voleva assolutamente parlare, e tanto bastò per convincerla a non fare più alcun commento sulla questione, visto che non voleva intristirlo o farlo stare male in alcun modo.
Potevano parlare di tante altre cose: Quidditch, scherma, l'attitudine per la Randall ad entrare nella squadra dei Dragargenteo come Cacciatrice, i doppi sensi… in effetti, di questi ultimi, non è che si parlò propriamente, più che altro la bionda passò direttamente ai fatti dando vita ad un livello d'imbarazzo tale da costringerla ad un breve ma intenso periodo di silenzio, durante il quale si concentrò principalmente sull'attrezzo che Jorge aveva scelto per lei.
La scopa magica con cui avrebbe dovuto fare allenamento, però, era un oggetto con cui Victoria aveva avuto brutte esperienze, che tanto le erano bastate da spingerla a mettere da parte l'orgoglio dei Draghi e chiedere al Delfino di salirci con lei: questa mossa diede il via ad un'altra serie d'imbarazzi ed arrossamenti di guance, dati dalla presenza vicina di Alvares prima, e dal fatto che quando lei si volse per parlargli praticamente se lo ritrovò a mezzo centimetro dal proprio volto.
Avrebbe dovuto voltarsi semplicemente e riprendere a volare, era quello che probabilmente anche Jorge si stava aspettando da lei… già, peccato che la Randall non stesse muovendo un muscolo, se non si consideravano gli occhi che, da quelli di lui, passarono un secondo sulle sue labbra e poi tornarono su, quasi pentiti di essersi fatti beccare così impunemente.
Non sapeva che fare, si sentiva come ghiacciata, pietrificata, bloccata in quella posizione dalla quale sperava fosse l'altro a farla uscire, dicendo o facendo qualcosa.
Per questo, quando Alvares si avvicinò al suo volto e le posò un bacio casto all'angolo delle labbra, l'americana non riuscì a trattenere un sospiro leggero, sbattendo le palpebre e riacquistando almeno in parte una parvenza di lucidità.

Meglio se riporti la scopa a terra prima di correre il rischio di precipitare.

S-Sì… - convenne Victoria, abbassando il manico verso il basso così da far capire alla scopa - o almeno l'intento era quello - che doveva abbassarsi così da permettere ad entrambi di toccare terra.

Allo stesso modo si costrinse a voltarsi e guardare dritto di fronte a sé mentre compiva quell'operazione, emettendo poi un flebile sospiro di sollievo quando sentì i piedi tornare a poggiare sul pavimento e non essere dunque più sospesi in aria; anche le mani si rilassarono, indebolendo la presa sul manico, e fu la destra a muoversi per prima e portarsi i capelli dietro le orecchie.
Stava raccogliendo il coraggio necessario per porgli una domanda importante, ma d'altronde sentiva che in quel momento loro due, per quanto si fossero appena conosciuti, era vicini, mentalmente e a livello emozionale, e le sembrava quindi il contesto più adatto per chiedergli…

… perché mi hai ritratta sul tuo album da disegno?

Nel porgli quella domanda, inoltre, volse il capo nuovamente verso di lui, a meno che, certo, intanto Jorge non fosse sceso dalla scopa: in quel caso avrebbe semplicemente spostato gli occhi sul suo volto, rimanendo però ancora seduta sopra l'oggetto magico non perché le piacesse particolarmente, ma perché le gambe in quel preciso istante non rispondevano a nessuno degli ordini urlati nella sua mente.[/handwriting]
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Messaggioda Jorge » 07/10/2014, 17:19

L'aveva baciata. Ok tecnicamente aveva solo sfiorato apertamente e volontariamente l'angolo delle sue labbra con le proprie ma viste le circostanze - essere a cavalcioni della stessa scopa a diversi metri da terra - non aveva ritenuto saggio tentare un approccio ancora più chiaro e diretto a meno di voler passare la nottata in infermeria. E se l'idea di passare la notte accanto a Victoria, anche se in due lettini reparti, poteva anche allettarlo, lo stesso non si poteva dire per la prospettiva di dover confessare alla Moreau o peggio alla Vireau o alla Bennet il perché e il come erano caduti dalla scopa. Considerazioni a parte che lo avevano spinto a imbrigliare i suoi ormoni e usare un po di quella maturità che stava faticosamente guadagnando, quello che maggiormente contava per il Delfino era che Victoria non si era sottratta al contatto che dalle premesse avrebbe potuto essere molto più invasivo, lasciando ben sperare in una qualche reazione rivelatrice o almeno di facile interpretazione. Si allontanò di poco quindi con il viso, rimanendo a portata di bacio, guardandola in attesa di una reazione che, quando giunse, lo lasciò del tutto basito.

S-Sì…

Un semplice monosillabo balbettata dal sapore amaro dell'imbarazzo e del rifiuto. Un attimo prima contemplava due bellissimi occhi e sentiva sulla propria pelle il calore dei sospiri dell'altra, un attimo dopo aveva una perfetta panoramica sulla schiena della Draghessa, che portava ancora i segni della tensione accumulata durante quel breve volo. Si era così grossolanamente sbagliato? La sua mente era talmente satura di ormoni da aver frainteso i segnali che, a quel punto, si era solo immaginato provenire dall'americana? Quando la scopa venne riportata alla posizione di partenza solo i piedi del Delfino toccarono terra, il suo cuore continuava a volare a giudicare dalla velocità con cui gli stava battendo in petto. Fece un profondo respiro, deciso a far finta di nulla nel caso Victoria avesse preferito non sollevare l'argomento, per salvaguardare quel minimo di rapporto che avevano creato fino a due minuti prima, per poi precederla giù dalla scopa e aiutarla, se del caso, a scendere. Privato del sostegno della scopa traballò un attimo, come se il calore che aveva avvertito su di sé mentre la teneva abbracciata gli avesse liquefatto le ginocchia, e non ci fu modo per dissimulare l'incidente. Recuperato l'equilibrio si avvicinò alla ragazza, che a differenza sua non aveva mosso un muscolo da quando erano atterrati, preoccupato che non si sentisse bene o che in alternativa l'aveva sconvolta a tal punto da non sapere cosa fare. E non per la prima volta nel corso di quella strana mattinata la Draghessa lo prese in contropiede,lasciandolo a corto di parole.

… perché mi hai ritratta sul tuo album da disegno?

C***o! Se ne era accorta.

Questo fu il primo pensiero che attraversò la mente del Delfino, seguito da una serie di elucubrazioni sul perché non glielo avesse fatto notare subito che però stroncò sul nascere. Sostenne il sguardo, un sorriso che aleggiava sulle labbra e una luce determinata negli occhi. Sarebbe stato così sbagliato gettarsi e tentare la sostegno? Si sarebbe davvero potuto accontentare solo della sua amicizia quando il suo corpo reagiva in maniera così evidente alla sola vicinanza della ragazza? No, non questa volta. Quando aveva capito di essere fisicamente attratto da Cappie si era autocastrato, considerando la loro amicizia più importante di una semplice scarica ormonale, sopratutto perché la sua sorellina era felicemente fidanzata, ma adesso non vi era nulla che gli impedisse di mettersi in gioco. Questo faceva di Victoria una seconda scelta? No perché da bravo codardo qual era si era sempre ben visto dal farsi un accurato esame di coscienza sulla reale portata dei suoi sentimenti nei confronti della Tassetta. E poi la sua non doveva mica essere una richiesta di matrimonio! Tutti quei ragionamenti durarono l'arco di una manciata di secondi, il tempo che Jorge impiegò per avvicinarsi ulteriormente a Victoria e posare, se lei glielo avesse permesso, la mano sana sulla sua guancia. Con il pollice le accarezzò -o almeno tentò di farlo- la pelle morbida sfiorandole l'angolo della bocca che prima le aveva baciato per poi chinarsi in avanti.

Perché sei bellissima!

Le soffiò con voce roca,sincero, sulle labbra prima di posarvi sopra le proprie, dandole un lieve bacio in piena regola e assolutamente non fraintendibile.
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Messaggioda Victoria » 07/10/2014, 21:35

[handwriting]Erano stati i 60 minuti più strani della sua vita: era passata dall'incontrare il ragazzo che le piaceva, al chiacchierare con lui amabilmente, passando per il farsi suggerire gli esercizi fisici più adatti per tenersi in forma nel mondo magico ed infine a quel momento d'imbarazzo assoluto e totale, culminato con un bacio di Jorge all'angolo della bocca di Victoria; in quel momento il cuore di lei aveva saltato qualche battito e poi aveva ripreso a pompare sangue ad una velocità inaudita, al punto tale che, quando erano tornati coi piedi a terra, la Randall non era riuscita a scendere dalla scopa.
Lo stesso non si poteva dire del Delfino, invece, che aveva abbandonato la posizione precedente per mettersi in piedi: lo osservò avvicinarsi a lei, forse chiederle se stava male - visto che non pareva esser intenzionata a scendere da quel dannato oggetto volante - quando la domanda che lei gli pose lo congelò sul posto. E come dargli torto, quando aveva appena ammesso di essersi accorta dei disegni riportati nell'album che il Delfino aveva fatto cadere prima che lei entrasse in palestra?
Vero, fino a quel momento non aveva detto nulla… ma poi, dopo quel bacio lieve, era come se in qualche modo il cervello si fosse scollegato, e fosse stato l'istinto a prendere il sopravvento: e l'istinto, quello stesso che le suggeriva di scendere da quella cavolo di scopa e baciarlo voleva sapere perché avesse scelto proprio lei tra tutte le ragazze del Castello.
Gli piaceva davvero? E allora perché non l'aveva baciata seriamente quando ne aveva avuto la possibilità? Era stato per la loro sicurezza, come Jorge aveva fatto intendere, o forse c'era qualcos'altro dietro che le sfuggiva? Che paranoie incredibili si stava facendo, ma forse per la sua età era anche normale: e per quanto non fosse vergine di rapporti con l'altro sesso, la Randall non si sentiva nemmeno così tanto esperta da ipotizzare qualcosa con assoluta certezza.
Lo fissò, ansiosa e senza sapere cosa aspettarsi, quando il ragazzo le si avvicinò, e rabbrividì leggermente - non di disgusto, ma di piacere - quando Jorge le posò una mano sulla guancia, accarezzandola e sfiorando col pollice il punto del suo viso dove l'aveva baciata.

Perché sei bellissima!

Anche tu sei…

… "bellissimo", ecco cos'avrebbe voluto dire, ma si ritrovò con le labbra improvvisamente - e piacevolmente - occupate da quelle del Delfino.
Nonostante quel bacio fosse giunto inatteso, la Draghessa non si sottrasse minimamente a quel contatto: al contrario, chiuse lentamente gli occhi e prese a muovere piano le labbra su quelle di lui, dimenticandosi della scopa, dell'album da disegno, dell'imbarazzo, di tutto; non era il suo primo bacio, ma era il primo che dava dopo tanto tempo e questo lo rendeva ancora più emozionante.
Si azzardò persino a lasciare il manico della scopa con una mano - tanto era a terra, non poteva farsi male - per avvicinarlo al collo dell'altro ed accarezzarlo leggermente, lasciando che il bacio continuasse per… beh, per un po', fino a che l'aria nei polmoni non fosse finita ed avesse costretto entrambi a staccarsi.
A quel punto, la bionda riaprì lentamente gli occhi e sbatté le palpebre un paio di volte, incurvando poi le labbra che sapevano di lui in un sorriso leggero, imbarazzato, ma evidentemente felice.

… è da quando ho messo piede al Castello che speravo di farmi notare da te… - ammise alla fine l'americana, scendendo finalmente dalla scopa che, dopo quel bacio, era appena diventata il suo oggetto magico preferito.

Così, una volta in piedi e ad un'altezza sicuramente migliore della precedente, si spostò i capelli dietro l'orecchio e si morse il labbro inferiore coi denti, per assaporare ancora quel calore derivante dal bacio dell'altro.

Ora che sono quasi alla tua altezza… dovrebbe riuscirti più comodo, no? - gli domandò dopo qualche secondo di silenzio, soffiando quella mezza provocazione con malizia e dolcezza al tempo stesso.

Chiaramente lo stava invitando a baciarla ancora, restava solo da veder se Jorge avrebbe colto quell'imput celato o meno.[/handwriting]
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Messaggioda Jorge » 08/10/2014, 15:30

Come era passato dall'entrare in palestra con la furia di un Ippogrifo pronto a massacrarsi fisicamente per placare la rabbia e la frustrazione che lo stavano soffocando al baciare una delle ragazze più belle e più intelligenti - ci aveva parlato solo un'ora ma tanto gli era bastato per farsi una idea per quanto blanda di Victoria- di tutto il Castello? Non lo sapeva e in fondo neanche gli interessava, troppo eccitato ed esaltato dal sentire le labbra di lei muoversi sulle proprie nel ricambiare con convinzione il suo bacio. Dopotutto non é che avesse attivato il cervello prima di compiere quel folle -e benedetto- passo, fiondandosi su di lei con fare determinato, impedendole di dire alcunché per paura di perdere, insieme all'attimo perfetto, anche il coraggio per realizzarlo. Lo avrebbe rifiutato? Schiaffeggiato? E chi se ne fregava, al massimo la sua nomea di "faccia da schiaffi" avrebbe trovato un qualche fondamento.

Il Fato aiuta gli audaci.

Quel motto babbano riecheggiò in un angolo remoto della sua mente, senza però risvegliare la sua coscienza completamente ammaliata da quel bacio e dal tocco lieve delle mani dell'americana sul suo collo che gli stavano procurando non pochi brividi di piacere. Avrebbe voluto continuare a baciarla per un tempo indefinito, poter esplorare come Trama comandava non solo la sua bocca ma anche ogni centimetro del suo corpo. Quello però sarebbe stato decisamente troppo per un primo incontro -persino forse per un primo appuntamento- così si comportò come un perfetto gentiluomo, tenendo la mano a posto, che si limitava ad accarezzarle una guancia, e prolungando quel bacio non invasivo fino a quando i suoi polmoni non iniziarono a protestare per l'assenza di ossigeno. Sbuffando mentalmente -non aveva abbastanza riserva di aria per farlo realmente- si allontanò da lei giusto un passo o due, la mano destra che scivolava sul suo fianco per sorreggerla mentre scendeva dalla scopa, per sincerarsi che fosse reale e non una proiezione della sua più che fervida immaginazione e perché diavolo lo poteva e lo voleva fare! Poteva anche non aver avuto molte storie serie ma solo avventure fugaci ma un sorriso felice e per nulla pentito come quello che gli stava riservando Victoria era perfettamente in grado di riconoscerlo, apprezzarlo e ricambiarlo. L'unica differenza era che il suo non era un sorriso imbarazzato ma malandrino, di chi avesse appena commesso una bricconata e ne era immensamente soddisfatto

… è da quando ho messo piede al Castello che speravo di farmi notare da te…

Mi sa che dovevo fare qualcosa di più eclatante che disegnare parti di te sul suo album per farti capire che ci eri riuscita in pieno, tipo comporre una canzone e suonarla durante le prove del Coro.

Commentò e adesso si che anche le sue di guance avevano acquistato un bel colorito rosso imbarazzo. Quello era il primo vero complimento che avesse mai ricevuto - quelli che gli faceva la sua sorellina non contavano perchè appunto era la sua sorellina - e il suo ego iniziò a fare la ruota come un pavone per poi venire gettato nel dimenticatoio non appena la Draghessa si morse il labbro inferiore in un gesto che agli occhi del Delfino appariva erotico e soprattutto provocante. Quasi in risposta a quel gesto, Jorge si leccò lentamente le proprie di labbra come se stesse già pregustando il momento in cui si sarebbe riappropriato di quelle morbide tentazioni.

Ora che sono quasi alla tua altezza… dovrebbe riuscirti più comodo, no?

Una ragazza che sa quello che vuole e come ottenerlo... Mi piace...

Le sussurrò sulle labbra chinandosi di poco, ironico e malizioso, prima di cingerle la vita con il braccio sano e stringerla a sè, la bocca che calava nuovamente su quella di lei per coinvolgerla in un bacio più umido e passionale. Con tocchi leggeri la lingua del Delfino picchiettò sulle labbra di lei in una richiesta tacita di consenso a entrare e quando e se Victoria avesse acconsentito, dischiudendole, si sarebbe intrufolata al suo interno, esplorando in un crescendo ogni angolo di quel piccolo e umido angolo di Paradiso. Quanto avrebbe voluto avere entrambe le mani libere per poterle accarezzare il collo invitandola a inclinare la testa per agevolare il bacio, la schiena, i fianchi, insomma qualsiasi punto del corpo della Draghessa a lui accessibile. Invece si dovette "accontentare" di appoggiare il braccio fasciato sul suo fianco, muovendo le dita lentamente per accarezzare la vita e lasciar scorrere quello sinistro su e giù lungo la sua spina dorsale in un movimento ritmico simile a quello che usava per suonare la sua chitarra. Nel baciarla con tutta la passione e il trasporto dei suoi sedici anni si spinse istintivamente in avanti costringendola, se non avesse voluto sostenere tutto il suo peso, a fare qualche passo indietro fino al muro dietro di loro. Se fosse riuscito a metterla "con le spalle al muro", la mano destra sarebbe scivolata lungo la parte esterna della coscia, stringendola con fare un po' possessivo, per poi risalire fino al viso quando la carenza di ossigeno lo costrinse a porre fine al bacio. Non si allontanò subito, però, dandole ancora dei piccoli baci sulle labbra e sulla punta del naso.

Anche io sono... cosa?

Le chiese con voce roca ed eccitata, il sorriso malandrino in viso, mentre ripeteva le stesse parole che gli aveva detto lei prima che la interrompesse con quel primo bacio. Una volta ottenuta la sua risposta fece un passo indietro, anche se a malincuore, per lasciarle un po' di spazio e non farla sentire oppressa o compressa cercando però istintivamente la sua mano e, se lei glielo avesse permesso, intrecciare insieme le loro dita.

Signorina Randall le va di trasformare i nostri programmi - fatti prima, quando pensava di poter aspirare al massimo alla sua amicizia - in veri e propri appuntamenti? - le chiese quindi con fare serio e compito, peccato che gli occhi gli brillavano di puro divertimento -Così potrà valutare con calma la bontà del prodotto - lui nella sua interezza, caratteraccio e difficoltà a esprimersi su sentimenti e affini inclusi - e decidere se vale davvero la pena di darci una possibilità.

Le labbra gli andavano ancora a fuoco per i baci che si erano scambiati, il cuore gli batteva all'impazzata e il pensiero di doversi separare per andare in Infermeria a farsi vedere il braccio era quasi insopportabile, nonostante questo però non poteva escludere che quello che si era appena consumato tra loro poteva essere un semplice fuoco di paglia scaturito dall'evidente attrazione fisica che provavano l'uno per l'altra. Meglio quindi andare per gradi e assicurarsi che ci fosse qualcosa di solido su cui basare una futura relazione.

Sentiti però libera di saltarmi addosso tutte le volte che vuoi in questo arco di tempo.

Aggiunse, facendole l' occhiolino e la linguaccia.
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Messaggioda Victoria » 08/10/2014, 16:26

[handwriting]Si stavano baciando.
Non l'avrebbe mai sperato quando l'aveva incontrato, né quando aveva cominciato a chiacchierare amichevolmente con lui del più e del meno… eppure era esattamente quello che stava succedendo ora, con lei ancora sulla scopa e Jorge abbassato sul suo volto, la mano sulla sua guancia.
Per fortuna l'americana ebbe il buon senso di scendere da lì a bacio concluso, lasciandosi aiutare dal Delfino ed ammettendo poi di averlo notato fin da quando aveva messo piede al Castello, senza mai sperare però che lui si potesse accorgere della sua esistenza.

Mi sa che dovevo fare qualcosa di più eclatante che disegnare parti di te sul suo album per farti capire che ci eri riuscita in pieno, tipo comporre una canzone e suonarla durante le prove del Coro.

Sì, ma solo pronunciando chiaramente il mio nome nella canzone, altrimenti avrei potuto fraintendere e non capire che stessi parlando di me… - commentò di rimando la Randall, con un sorriso divertito, imbarazzato e felice sulle labbra.

Quando poi si morse il labbro inferiore per riassaporare il calore che Jorge vi aveva lasciato sopra, e lo vide leccarsi la bocca con desiderio, non poté trattenere la propria malizia e la propria voglia di baciarlo ancora, esplicitandola indirettamente con un commento malizioso.

Una ragazza che sa quello che vuole e come ottenerlo... Mi piace...

Sorrise mentre lui si chinava sul suo viso, ed in men che non si dica si ritrovò tra il suo braccio - perché l'altro era fuori uso - con gli occhi chiusi, le mani appoggiate al suo petto e la bocca che si muoveva su quella dell'altro per poi schiudersi quando sentì la lingua del Delfino chiederle il permesso di entrare. Pur non essendo chissà quale donna navigata, Victoria sapeva come baciare un ragazzo, così fece intrecciare la lingua di lui con la propria e sospirò sulla sua bocca per quel bacio più umido e dunque più intenso.
Le venne spontaneo farsi indietro quando sentì Jorge farsi più avanti, verso di lei, ritrovandosi appiccicata al muro senza però esserne spaventata o infastidita - dubitava che il Delfino sarebbe voluto andare oltre, e soprattutto in un luogo come quello; non gemette ma sospirò appena quando lui le accarezzò e strinse la coscia, ritrovandosi poi a fissarlo con occhi luminosi e labbra rosse quando egli si staccò da lei - sempre per mancanza di fiato.

Anche io sono... cosa?

Bellissimo… - rispose lei in un soffio caldo, incurvando le labbra in un sorriso leggero ma sincero, forse solo vagamente imbarazzato ma felice, soprattutto quando lui, pur facendosi indietro col corpo, le prese la mano ed intrecciò le dita con quelle di lei.

Signorina Randall le va di trasformare i nostri programmi in veri e propri appuntamenti?
Così potrà valutare con calma la bontà del prodotto e decidere se vale davvero la pena di darci una possibilità.


Non mi dirai che esiste anche la clausola "soddisfatti o rimborsati", vero? - chiese lei con una risata leggera, il cuore che batteva forte e le guance rosse - Comunque sia… accetto volentieri di uscire con te. - e perché non avrebbe dovuto volerlo?

Sentiti però libera di saltarmi addosso tutte le volte che vuoi in questo arco di tempo.

Se ti dico che la cosa è reciproca, dovrò poi temere per la mia incolumità? - scherzò la ragazza, a cui però qualche altro bacio da parte sua non sarebbe dispiaciuto.

Di tempo per stare insieme ancora ne avevano, e così i due ragazzi decisero, di comune accordo, di fare un primo giro esplorativo del Castello - soprattutto dei suoi angoli più riservati - di studiare in Biblioteca insieme, facendo i bravi ma non rinunciando a tenersi per mano o cose simili, ed infine ad osservare il tramonto dalla Torre di Astronomia prima dello scattare del coprifuoco - visto che a cena avevano dovuto mangiare separati e più che lanciarsi qualche occhiata maliziosa, sorridente e complice non avevano potuto fare - così da potersi salutare adeguatamente col bacio della buonanotte.
Per la prima volta da quando Victoria aveva messo piede ad Hogwarts, si addormentò con la sensazione che il giorno successivo sarebbe stata una gran bella giornata.

• Fine •
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2014-09-30 21:12:28 Victoria d20 11  
2014-02-18 22:42:35 Jorge d20 4  
2014-02-18 22:39:40 Jorge d20 12  
2014-02-18 22:38:36 Jorge d20 11  
2014-02-18 22:36:40 Jorge d20 7  
2014-02-18 22:35:57 Jorge d20 14  
2014-02-18 22:34:58 Jorge d20 13  
2014-02-18 22:34:13 Jorge d20 15  
2014-02-04 23:48:55 Jorge d20 12  
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