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Andorra la Vella

Messaggioda Monique » 22/01/2014, 22:51

Andorra la Vella (letteralmente Andorra la Vecchia, in spagnolo Andorra la Vieja, in francese Andorre-la-Vieille, in occitano Andòrra la Vièlha) è la capitale del Principato di Andorra con 23.526 abitanti, che diventano 26.505 considerando tutta la Parrocchia. Situata nei Pirenei orientali, tra Francia e Spagna, si trova alla confluenza tra la Gran Valira, la Valira del Oriente e la Valira del Norte.
Collocata a 1.023 metri d'altitudine, è la capitale più alta d'Europa. È soprannominata la Capitale dei Pirenei (Capital dels Pireneus), ed il principale settore economico della capitale è il turismo. Il Principato di Andorra è un paradiso fiscale.


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Messaggioda Danielle » 23/01/2014, 0:17

§ Venerdì 17 Ottobre . Castello di Andorra . ore 19.23 §


Casa dolce casa... fanculo...

Il rientro a casa, se "casa" si poteva definire la Reggia nella quale abitava suo fratello, il Principe di Andorra, non era stato dei migliori: forse perché tra i 18 elfi domestici e i 10 camerieri Maghinò non era proprio riuscita a passare inosservata, e si era ritrovata costretta ad osservare l'intero personale del Castello che celebrava il ritorno della Contessina con inchini e mormorii formali... un incubo.
Erano sei anni che non si sentiva chiamare più in quel modo - Contessina - ed era dallo stesso periodo di tempo che non vedeva più qualcuno farle la riverenza non appena la vedeva: se non altro aveva potuto confermare a se stessa di non essere cambiata, e che quei formalismi continuava ardentemente ad odiarli.
Aveva mollato le sue - molte - valigie direttamente nel Petit Trianon, dando ordine agli elfi domestici, che spasimavano per poterle essere d'aiuto, di sistemare tutte le sue cose, e alle sue cameriere personali, cinque "fortunate" che avevano il compito di tenere sempre in ordine la sua dimora anche durante la prolungata assenza della donna, di far prendere aria a tutte le stanze del Trianon, di riempire il frigo e cambiare le lenzuola, in modo da poter dormire nuovamente nel suo letto quella notte stessa: aveva fatto una doccia, si era cambiata, indossando qualcosa di ben più adatto al suo rientro a casa, alla sorpresa che voleva fare a Joël, ed aveva attraversato i giardini che separavano il Petit Trianon dalla struttura principale così da accedere all'interno del Castello, rimasto praticamente invariato da quanto se n'era andata quattro anni prima.

Non ti piace proprio la modernità, uhm, fratellone?

Mormorò Danielle mentre attraversava il salone, il rumore dei tacchi che risuonava sul magnifico pavimento di marmo pregiato, e saliva le scale per andare a dare un'occhiata alla propria camera da letto prima - non vi dormiva da almeno otto anni, eppure nemmeno un mobile era stato spostato - e quella dell'uomo dopo, nella quale aveva intenzione di soffermarsi.

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Anche lì molte cose erano rimaste le stesse, e giusto qualche mobile nuovo aveva conferito un tocco moderno ad una stanza che, altrimenti, avrebbe gridato "antico" e "sorpassato" ad ogni angolo.
Camminò fino al letto, sfiorando la superficie perfettamente liscia del copriletto con le dita, prima di arrivare di fronte allo specchio ed ammirarsi: un vestito lungo fino ai piedi era stato indossato da lei per l'occasione, con motivi diversi ed una scollatura originale che focalizzava l'attenzione sul seno, a cui erano abbinati un paio di sandali rosso scuro a tacco alto che slanciavano la sua figura rendendola ancora più sensuale. Capelli raccolti, gioielli discreti ma costosi, e nessuna necessità di coprirsi troppo visto il calore che era magicamente diffuso in tutte le stanze del Castello.

Credo di essere abbastanza elegante per il mio ritorno a casa...

Commentò Danielle, sorridendo con aria soddisfatta alla propria immagine riflessa nello specchio per poi spostarsi su una poltroncina in pelle nera accanto al letto, dalla parte opposta alla porta, e lì accomodarsi, accavallando le gambe con fare sensuale: conosceva i movimenti di suo fratello, e confidando nel fatto che non l'avrebbe delusa era piuttosto sicura che sarebbe rientrato a casa di lì a poco, per l'ora di cena, passando dalla propria camera per cambiarsi prima di consumare il proprio pasto nel salone da pranzo, da solo o con la madre, nel caso avesse deciso di lasciare casa sua per passare del tempo col figlio.
In ogni caso, non appena fosse entrato nella camera da letto, magari non facendo caso a lei visto che stava seduta in un angolo ed aveva dato ordine preciso ai domestici di non fare parola con Joël del suo rientro, una voce ch'egli non sentiva più da tempo avrebbe raggiunto le sue orecchie, facendolo voltare in direzione della donna che, seduta col suo migliore sguardo da stronza tentatrice, lo stava fissando.

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Decisamente meglio di quanto mi aspettassi, el meu germà...
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Messaggioda Joël » 27/01/2014, 19:06

[optima]
17/10/2107 - Corte d'Appello del Ministero - Ore 18:12

Caso 34: Hayley Promwell contro Società Assicurativa "Geberith & Partner"

Difensore Legale per la parte lesa: Joël Montesquieu

Difensore Legale per la parte citata: Patrice Rochefort

Magistrato: Salvador Pereira

Sentenza:

"Prendendo in considerazione le due arringhe e discusso con la giuria riguardo il caso odierno, questa corte si sente di favorire la parte lesa, appellandosi alla legge numero 228 del Codice Civile paragrafo 3 comma 17.
Per tanto invita la parte citata a pagare una multa di 8110 Galeoni entro i prossimi 60 giorni a partire da domani.
Alla parte lesa verranno azzerate totalmente le spese legali per questo caso e dirette a carico della Società Assicurativa "Geberith & Partner".
Questa corte si aggiorna.
"


Io... Io non so davvero come ringraziarla, lei... Lei è un santo, non saprei nemmeno come definirla, giuro!

Non si preoccupi, svolgo solo il mio lavoro.
Segua pure la mia segretaria in ufficio, ci penserà lei alla parcella, ovviamente ha tempo per pagare fino a quando le rientreranno i Galeoni del risarcimento, non c'è fretta.


Grazie, grazie davvero di tutto avvocato Montesquieu, le sono riconoscente e debitrice in eterno.

Afferrò la valigetta di cuoio nero, sistemando al suo interno ogni carta riferita al caso della giornata, con sguardo fermo ed espressione seria.
Sapeva benissimo che il collega perdente lo stava fissando con insistenza, ma non gli avrebbe dato la soddisfazione di corrispondere quell'aria di sfida. Lui combatteva nei tribunali, non in mezzo alla strada, men che meno con lui o con qualche suo scagnozzo.
La persona difesa quel pomeriggio necessitava proprio di qualche soldo dopo che il marito aveva perso la vita in circostanze misteriose.
La clausola dell'assicurazione sulla vita, caso strano, prevedeva che qualora la morte fosse ritenuta senza prove sufficienti alla identificazione delle cause e dei mezzi, l'importo in denaro sarebbe andato ad uno strozzino in collaborazione segreta con la società "Geberith & Partner".
Joël non si poteva lasciar sfuggire la possibilità di dimostrare a quei maledetti bastardi che finché ci fosse stato lui a popolare quelle aule, cause come quelle avrebbero sempre avuto vita difficile, anzi, impossibile.
Uscì dalla corte, guardando l'orologio. In effetti aveva ancora delle faccende da sbrigare ma decisamente per quel giorno non gli andava di mettere in programma altre attività che non fossero il riposo e il relax.
L'indomani avrebbe fatto una corsa intorno al castello, qualche vasca nella piscina olimpionica interna e un massaggio muscolare intensivo, insomma, tutto ciò che era necessario per riportarlo in forma e in vita prima dell'inizio di un'altra settimana infernale.
Prima di tornare alla propria dimora consegnò i fascicoli del caso alla sezione archivio, firmando la liberatoria per la consultazione pubblica ai neo-laureati e consegnando un assegno di 1.000 Galeoni all'ente di provvidenza nei confronti delle persone con poca possibilità economica e necessità di ingaggio di un legale più preparato rispetto a quelli di ufficio.
Il Principe non era in grado di sdoppiarsi e preoccuparsi di tutti, ma poteva fare in modo di garantire altre teste brillanti al fianco di gente povera e incastrata dai magnate senza scrupoli mai stanchi di guadagnare sulla sofferenza del popolo.
Per tornare a casa utilizzò la metro polvere collegata direttamente al Castello: certi privilegi poteva permetterseli senza impegno.
Una volta messo piede nella gigantesca Sala di Ingresso della reggia, tutto quanto il servizio gli si avvicinò per prendere la borsa e l'impermeabile, evitando di nominare la presenza della sorella tornata per via dell'esplicito ordine da parte della Contessa di Andorra.

Come si sente vostra Altezza?
Passata una bella giornata?


Stanco, Lility, ma bene grazie.
Ho avuto Venerdì migliori ma nulla che una cena preparata dai miei cuochi non possa far tornare gradevole.
Cosa c'è nel menù?


Tagliatelle fatte in casa con panna, guanciale e funghi porcini di primo piatto.
Polipi in guazzetto con crostini dorati ed olive dolci di secondo piatto.
Varietà di verdure grigliate su un letto di rucola ed olio vergine di contorno.
Per concludere, il dessert prevede dei gusti di gelato assortiti fatti arrivare oggi stesso dal vostro amico Mister Hyrule, sua maestà.


Eccellente.
Vado su in camera mia per cambiarmi.
Scenderò nuovamente intorno alle 20:00.
Non voglio essere disturbato per alcun motivo eccetto emergenze, chiaro?


Limpido e cristallino vostra Altezza.
A più tardi!


La maganò si accinse a raggiungere le cucine per ordinare l'inizio della preparazione del cibo previsto per la giornata, mentre Joël libero dagli impicci della valigetta e del soprabito, si diresse sul al terzo piano, verso la propria camera privata, intenzionato a mettersi in libertà.
Salendo le scale però, ad un tratto, sentì un profumo nell'aria molto particolare, un profumo che lo costrinse a rallentarsi nella camminata e procedere a ritroso con la memoria per capire dove l'avesse già sentito.
Sicuramente un profumo familiare ma non era quello della madre, troppo fresco e dolce, giovanile, seppur molto di classe a giudicare dall'essenza.
Quello in verità era il profumo da sempre usato dalla sorella, Danielle, ma l'ultima volta che il Principe l'aveva sentito era così tanti anni fa da essersi completamente dimenticato il riferimento palese e preciso a quella persona così importante per la sua vita.
Decise di scuotere il capo, continuando a salire, carezzando il corrimano in legno pregiato con la destra.
Entrò in camera sua, osservando tutto quanto, almeno fino a dove la vista poteva supportarlo, considerando la stanza ben più grande dell'arco visivo possibile dall'ingresso. Si avvicinò all'armadio e aprì la prima anta che rivelò uno specchio intero.
Una camicia nera con sotto una canottiera dello stesso colore, pantaloni lunghi classici, sempre scuri. Scarpe eleganti, lucide e piene di stile.
Sottile l'accenno di barba, iniziato a far comparire dopo il consiglio di Monique non molti mesi prima.
Già, Monique Vireau: non era bastato il suo charme e la sua nuova personalità a cambiare le cose. Non era sua e probabilmente non lo sarebbe mai stata e a conferma di ciò vi era il ricordo di quella cena fuori dove aveva messo tutto l'impegno possibile per farle vibrare il cuore, ma nulla era valso contro il sentimento nei confronti di un altro uomo e da allora il Principe dovette farsene una ragione, dolorosa ma perpetua.
Il profumo lì era ancora più forte, più deciso e distinto: impossibile credere che fosse una allucinazione dei sensi e dell'olfatto.
Chiuse l'anta, camminando di altri due o tre passi e svoltando per andare a guardare nell'angolo cieco ove era sistemata la poltrona '700esca.
Poco prima che fosse in grado di capacitarsi della visione però, la voce della donna semi-nascosta lo investì, facendolo trasalire e rimanere fermo, immobile a guardarla, impossibilitato a reagire per diversi secondi.

Decisamente meglio di quanto mi aspettassi, el meu germà...

Sorriso malizioso, voce carezzevole e morbida, gambe accavallate, vestito succinto e che lasciava poco spazio all'immaginazione.
Non poté crederci lì per lì: sua sorella se ne stava comodamente seduta, dopo sei anni di lontananza, su quella poltrona, comoda e tranquilla.
Evidentemente aveva dato lei l'ordine alla servitù di non pronunciare una parola poiché intenzionata lei a fare una sorpresa al fratello.
Sorpresa ben più che riuscita. Gli occhi chiari del Difensore percorsero il corpo della parente per alcuni istanti, prima di tornare ad ammirarne i contorni del viso, delle labbra, degli zigomi. Il taglio degli occhi e l'uso delle parole, nulla era mutato da allora... Nemmeno il profumo.
Lentamente, la bocca del Principe rappresentò un piccolo sorriso di consapevolezza gioiosa e il suo volto nella penombra della stanza, assunse una sfumatura di affascinante considerazione.

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Danielle Giséle Montesquieu...
E' passato così tanto tempo... Sorella mia.
Ma esso non ha fatto che renderti solo più bella e carismatica di quanto già non fossi al termine della tua adolescenza.
... Vieni qui... Immediatamente!


Le parlò con un tono estremamente dolce, pacato ma caldo, virile, più basso e roco di un tempo: in fondo, ormai aveva raggiunto i trent'anni.
Aprì le braccia spontaneamente e se ella avesse acconsentito ad alzarsi ed avvicinarsi, l'avrebbe abbracciata con tutto l'affetto e la felicità possibile contenuta in quei lunghi anni che li avevano visti separati e divisi, un po' dalla famiglia, un po' dal lavoro.
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Messaggioda Danielle » 27/01/2014, 21:11

Era come se lo ricordava, anzi, probabilmente molto più bello: avrebbe dovuto vederlo nudo per potersi permettere un'affermazione decisa, ma il tempo non aveva fatto altro che migliorare una materia prima già di per sé eccellente.
Lo sguardo era rimasto lo stesso di allora, penetrante ed intenso, ma veniva incorniciato ora dal volto di un uomo fatto e finito, rispetto al 24enne di allora che tutto sommato si poteva ancora considerare un ragazzo; era più alto, più muscoloso a prima vista, e la voce, quando lui prese parola, suonò alle orecchie di Danielle ben più virile e bassa di quanto ricordasse.
Anche lei, d'altronde, era cambiata, trasformandosi in una donna vera, consapevole per quanto ancora giovane, non più la ragazza appena maggiorenne di un tempo: e tutto in lei sembrava gridare a quel cambiamento, dalla postura su quella poltrona allo sguardo rivolto al fratello, finendo con la voce sensuale e maliziosa con cui lo salutò ed alluse alla bellezza di ciò che aveva di fronte.
Sorrise tra sé quando vide Joël trasalire, quando notò la sua immobilità nell'osservarla: erano passati anni e tante cose erano cambiate... ma tra loro, anche in quel senso era cambiato qualcosa?

Danielle Giséle Montesquieu...
E' passato così tanto tempo... Sorella mia.
Ma esso non ha fatto che renderti solo più bella e carismatica di quanto già non fossi al termine della tua adolescenza.


Ho dovuto darmi da fare in ogni senso per essere alla tua altezza, Principe... - commentò lei, velando quelle parole di un doppio senso che sicuramente l'uomo avrebbe percepito - Ma qualcosa mi dice di esserci riuscita egregiamente.

Un altro sorriso incurvò le labbra dell'avvocatessa, altra malizia proiettata dal volto della donna verso il fratello quasi a volerlo avvolgere con essa: lei, d'altronde, non aveva alcun problema a riprendere il loro rapporto esattamente dove l'avevano lasciato... e visto che non aveva trovato alcuna traccia di un passaggio femminile recente nel Castello, poteva ipotizzare che non ci fosse nessuna, almeno stabilmente, nella vita dell'altro.

... Vieni qui... Immediatamente!

E come rifiutarmi quando l'ordine proviene da qualcuno di così affascinante?

Replicò Danielle, alzandosi in piedi per avvicinarsi con passo lento ed ancheggiante al fratello ed abbracciarlo forte, circondando i suoi fianchi con le braccia ed inspirando il suo profumo con la testa appoggiata al suo petto.

È questo il bello di essere a casa... - mormorò la Contessa di Andorra, alzando il viso sul fratello per sporgersi leggermente con esso verso di lui e, se non si fosse spostato prima, sfiorargli le labbra in un contatto leggero, quasi immaginario, volto a far nascere in Joël il desiderio di approfondirlo.

Allora... questa camera è rimasta uguale a sei anni fa, e così tutto il Castello... - sussurrò con un filo di voce caldo ed avvolgente - Cos'altro è rimasto uguale ad allora?

Chiaro dove volesse andare a parare, voleva sapere se poteva comportarsi con lui esattamente come una volta oppure no: se così fosse stato, allora avrebbe sfiorato nuovamente la sua bocca come ad invitarlo a prenderne possesso perché, in fondo, era lui il Principe, no? In caso contrario si sarebbe semplicemente spostata da lui, distanziandosi di un passo, ma in entrambe le possibilità alla fine si ritrovò a sorridere con aria furba e piuttosto divertita.

Giusto perché tu lo sappia... ho deciso di tornare a casa.
In pianta stabile, intendo.


No, non era lì per una visita di piacere.... era lì per restare.
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Messaggioda Joël » 29/01/2014, 23:33

Ho dovuto darmi da fare in ogni senso per essere alla tua altezza, Principe...
Ma qualcosa mi dice di esserci riuscita egregiamente.


C'era forse qualcosa che non le riusciva, a quella donna tanto bella quanto fatale, quale era sua sorella Danielle?
Ben poco o probabilmente nulla. Pochissime persone in grado di competere con quello charme e con quel carisma ed ancor di meno che potevano raccontare di esser state così abbastanza brillanti da attirare la sua attenzione per più di una notte fugace e priva di spessore.
Nessun passaggio di donna da quelle parti: il Castello era vuoto come sempre delle presenze femminili stabili, un dettaglio mai cambiato in quei lunghi sei anni che avevano visto divisi i due fratelli perfetti, i due fratelli perversi, i due fratelli Montesquieu.
Uno sguardo così profondo negli occhi da contenere più parole che in un libro di narrativa storica babbana come "Cime Tempestose" o "Guerra e Pace", poi il gesto dell'uomo di aprire le braccia ed invitarla a raggiungerlo subito, un gesto che lei mai e poi mai avrebbe rifiutato.

E come rifiutarmi quando l'ordine proviene da qualcuno di così affascinante?

Si alzò da quella poltrona, il "mastino", ancheggiando così tanto bene che il Difensore poteva percepire distintamente le pieghe dei pantaloni cambiare senso nella zona del cavallo, ma cercò di trattenersi, darsi un contegno, in fondo lei era sempre sua sorella.
Arrivata abbastanza vicino gli si strinse forte, circondando il collo dell'uomo con le braccia sottili ma non esili, profumata e delicata.
Sicuramente si era fatta il solito bagno nel latte, sua abitudine fin dai dodici anni di età, pratica che le era valsa nel tempo l'acquisizione di un corpo non solo liscio come la seta ma anche perennemente idratato, senza minimo bisogno di burro di cacao o creme chimiche e naturali.
Disse poche parole, sussurrate tanto bene da apparire totalmente erotiche, infine si sporse per mettere in atto il suo piano per far cedere il Principe ai piaceri immorali della carne e della lussuria familiare.

Allora... Questa camera è rimasta uguale a sei anni fa, e così tutto il Castello... Cos'altro è rimasto uguale ad allora?

Le mani la afferrarono con forza e possessione per i fianchi, non permettendole di distanziarsi di un solo millimetro.
Le braccia dell'uomo adesso erano più forte e salde di allora, due blocchi di granito che non le davano via di fuga, come se la volesse, poi.
Lo sguardo dritto nel suo faceva intendere che i cambiamenti non erano avvenuti quasi in nessun angolo di quella reggia e nemmeno in molti angoli del suo cuore e della sua vita. Danielle evidentemente non aveva abbandonato l'idea un giorno di tornare a giacere con lui, oppure lo stava soltanto mettendo alla prova in modo subdolo e civettuolo?
No, la conosceva abbastanza bene per riconoscere quell'intonazione, quegli occhi, quel tocco e quel desiderio visibile come un'aura intorno al suo corpo perfetto e sinuoso, come una Venere, come una peccatrice divina.

I comportamenti fin troppo poco innocenti di due individui che dimenticano spesso di possedere lo stesso sangue...

Lo invitò a baciarla con maggiore convinzione e in quel frangente Joël scelse di non sottrarsi per nulla a quella tentazione bollente.
Labbra che si sfiorarono, poi si dedicarono completamente l'una all'altra, stessa sorte delle lingue e dei respiri, dei battiti del cuore.
I sensi di colpa praticamente assenti e inesistenti, ugualmente a sei anni prima, a testimoniare che apparentemente nulla c'era di errato nell'avvicinarsi reciprocamente di un uomo e una donna single e senza vincoli, tralasciando con leggerezza il dettaglio della solenne fraternità.
Con le dita percorse la schiena e le spalle, poi i seni coperti molto malamente dal vestito succinto, infine passò alla parte alta delle cosce ed infine ai glutei, tondi e sodi, forse allenati negli ultimi tempi, ma il modo e la tecnica preferì nemmeno immaginarli, troppo geloso di sua sorella, troppo desideroso di essere l'unico ad avere il permesso e l'accesso a quelle lande proibite e profumate come al resto dell'intera figura.
Quel bacio terminò ancor prima che sfiorassero il minuto, ma come lei trovò subito la pace, stesso valse per il Difensore, poiché entrambi sapevano perfettamente che quello era un preludio a qualcosa che più avanzava con calma ed attesa e più sarebbe stato esplosivo al suo arrivo.
Unico sconveniente dell'essere maschio, la prova dell'eccitazione, ben più palese in lui rispetto che a in Danielle.

Giusto perché tu lo sappia... Ho deciso di tornare a casa.
In pianta stabile, intendo.


Giusto perché tu lo sappia... Non ho mai smesso di sperarlo.
Questa è come se fosse casa tua e il tuo piccolo angolo di Paradiso è stato mantenuto ogni giorno come se dovessi rientrare la stessa sera.


Non nascose una leggera lucidità nello sguardo, d'altronde, erano pur sempre passati 72 mesi.

Ti prego, promettimi che con la scomparsa di nostro padre non dovrò più essere costretto a vederti ripartire.
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Messaggioda Danielle » 30/01/2014, 13:20

Joël avrebbe dovuto immaginare che la sorella sarebbe stata lì, pronta a tentarlo, non appena i loro occhi si fossero nuovamente incrociati: come Avvocato, un brillante esponente di quella professione per di più, era suo implicito compito e preciso dovere considerare tutte le variabili di ogni caso, così da farsi trovare pronto per fronteggiarlo a dovere.
In questo senso, si sarebbe dovuto preparare alla possibilità che Danielle volesse da lui esattamente ciò che voleva sei anni prima, semplicemente, rispetto ad allora, con più charme, più sensualità e più capacità di ottenere quanto desiderato; ma era altresì ipotizzabile che, se anche avesse considerato quella possibilità, tutta la preparazione del mondo non gli sarebbe bastata per fronteggiare l'attacco che la donna sferrò contro di lui attraverso lo sguardo, la voce, le parole e i movimenti del corpo, ricordandogli ciò che era suo e che avrebbe potuto esserlo ancora - almeno dal punto di vista fisico.
Quando il Principe di Andorra le afferrò i fianchi con le mani, Danielle sorrise con quell'aria maliziosa ed innocentemente perversa che la contraddistingueva, sbattendo le palpebre con candore mentre sentiva già il corpo fremere di aspettativa per quello che sarebbe avvenuto di lì a poco.

I comportamenti fin troppo poco innocenti di due individui che dimenticano spesso di possedere lo stesso sangue...

L'indecenza dell'incesto è spesso sopravvalutata, lo sai?
La gente è troppo bigotta e puritana per ammetterlo, ma lo sanno tutti che è una pratica fottutamente eccitante...


Replicò la Contessa di Andorra, tentandolo nuovamente con le labbra che sfiorarono le sue, facendo cadere le difese di Joël, probabilmente nemmeno troppo solide quando si parlava della sorella, per ottenere così ciò che tanto desiderava: un bacio, un contatto di bocche e lingue come non avveniva da sei anni.
Le mani circondarono il suo collo, accarezzarono le sue guance e poi affondarono tra i suoi capelli mentre il fratello la stringeva a sé, intrecciando la lingua con quella di lei e percorrendo il corpo con le mani; le strappò un gemito caldo quando le accarezzò i seni, ed un altro quando le strinse le natiche con possessione, facendola sorridere sulla bocca di lui mentre coi denti gli catturava il labbro inferiore e lo succhiava poi leggermente, riaprendo gli occhi per terminare quel contatto e distanziarsi da lui di un passo.
Voleva molto di più, ovviamente, ed era altresì ovvio che ne fosse consapevole anche Joël - e concordasse con quel desiderio... ma al momento avevano diversi argomenti da prendere in esame, ed ovviamente una cena da consumare, perciò avrebbero tenuto il dessert per quando tutto fosse stato detto e finalmente i fatti avrebbero potuto, visto che lei non aveva alcuna intenzione di ripartire, prendere il posto delle parole.

Giusto perché tu lo sappia... Non ho mai smesso di sperarlo.
Questa è come se fosse casa tua e il tuo piccolo angolo di Paradiso è stato mantenuto ogni giorno come se dovessi rientrare la stessa sera.


Il mio fratellone che si commuove... - mormorò Danielle nel notare il suo sguardo lucido: quello di lei, d'altronde, s'illuminò d'affetto, ed il sorriso che gli rivolse fu più morbido dei precedenti e sicuramente più dolce - Questo è meglio di qualsiasi benvenuto.
Sono già passata nel mio piccolo Trianon, ho lasciato le valigie e dato ordine agli elfi e alle cameriere di svuotarle per sistemare tutto nel modo più ordinato possibile e di arieggiare l'intera struttura, riempire le dispense e cambiarmi le lenzuola: non so chi tra loro
- elfi e domestiche - era il più felice del mio rientro.

In fondo non li trattava male, né gli esseri umani che lavoravano per lei né gli elfi domestici; con i primi c'era, per ovvi motivi, più dialogo, ma Danielle aveva sempre considerato tutta la servitù non come esseri inferiori da schiavizzare, ma da trattare sì con superiorità - per il suo ruolo sociale - ed altresì con rispetto - per il suo ruolo umano.
Il suo rientro, dunque, era stato ben accolto da loro, e quanto sembrava c'era anche qualcun altro, di fronte a lei, che sperava fosse definitivo.

Ti prego, promettimi che con la scomparsa di nostro padre non dovrò più essere costretto a vederti ripartire.

Non credo tu voglia impedirmi di esercitare la mia professione per diventare la moglie-oggetto di qualche riccone vecchio e bavoso, giusto? - gli chiese ironicamente Danielle, anche se si trattava di una domanda piuttosto retorica, e lei lo sapeva - Bene, allora non c'è alcun motivo per cui io debba ripartire, a meno che non si tratti di una vacanza o di un incarico fuori sede.

Confermò la donna, sorridendogli ancora prima di avvicinarsi alla porta della sua camera e lanciargli un'occhiata divertita, quasi di rimprovero.

Beh, che fai, non mi accompagni in salone per la cena?
O forse preferisci tenermi a digiuno per tutti gli anni in cui non mi sono fatta sentire...
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Messaggioda Joël » 07/02/2014, 18:40

L'indecenza dell'incesto è spesso sopravvalutata, lo sai?
La gente è troppo bigotta e puritana per ammetterlo, ma lo sanno tutti che è una pratica fottutamente eccitante...


Ed il fatto che tu non abbia perso la voglia di praticarla mi fa necessariamente pensare che non hai trovato un buon compagno di vita in questi lunghi anni di assenza da casa...

A meno che la sorella non fosse del tutto incapace di gestire una relazione monogama con un uomo, ma almeno da quel punto di vista, il Difensore Legale aveva dei seri dubbi: Danielle era molto libertina, aveva molta voglia di godersi la vita, ma non era irrispettosa o sleale, non quando a qualcuno ci teneva in particolar modo almeno.
La lasciò avvicinarsi e farsi dare quel bacio lento, umido, eccitato, caldo. Si fece mordere il labbro e socchiuse gli occhi reprimendo le voglie più irrefrenabili e primordiali, ricordando quanto alla donna piacesse provocare ma senza raggiungere immediatamente lo scopo voluto.
Sorrise con leggerezza, scuotendo il capo, usando la destra per afferrarla dietro il collo e spingerla verso di sé per un bacio talmente passionale da sembrare quello di due amanti e non di due fratelli semplicemente perversi.
Quel contatto durò poco, ebbe una vita breve, comunque, perché lei era tornata da nemmeno dieci minuti e lui non aveva intenzione di interrompere le sue domande lì, bensì voleva rassicurarsi che non l'avrebbe rivista andarsene da un giorno all'altro.

Non credo tu voglia impedirmi di esercitare la mia professione per diventare la moglie-oggetto di qualche riccone vecchio e bavoso, giusto?

Se proprio dovessi diventare la donna-oggetto di qualcuno, a questo punto accetterei che lo diventassi esclusivamente del sottoscritto, quindi direi proprio di no.

Bene, allora non c'è alcun motivo per cui io debba ripartire, a meno che non si tratti di una vacanza o di un incarico fuori sede.
Beh, che fai, non mi accompagni in salone per la cena?
O forse preferisci tenermi a digiuno per tutti gli anni in cui non mi sono fatta sentire...


Ammirò momentaneamente l'ancheggiare della sorella fino alla porta, sorridendole con sufficienza e rassegnazione.

Muoviamoci allora.
Prima che ti prenda a sculacciate...


Ci pensò due secondi, captando già l'occhiata maliziosa che la donna gli stava lanciando, voltandosi nuovamente, così decise di anticiparla.

Non voglio sentire un commento.
Andiamo...


Giunti al piano di sotto, Joël si rese conto che alla fine non si era nemmeno cambiato.
Poco male, l'avrebbe fatto successivamente, al momento era troppo contento di cenare con sua sorella e poi non aveva nemmeno sudato.
Si sedettero al tavolo del grande salone del Castello, evitando però di mettersi uno agli antipodi dell'altro, come da sempre aveva insegnato loro il padre, ma vicini, lui a capotavola e lei alla sua destra, con un candelabro d'oro ad illuminare maggiormente quella porzione della stanza.
Nell'arco di pochissimi minuti i camerieri avrebbero portato la cena, il primo pasto in famiglia tra fratello dopo sei anni, sei interminabili anni.
La osservava da molto, l'uomo, trovandola bellissima, ancora più affascinante e fatale di quando l'aveva lasciata partire a 20 anni.
Il tempo l'aveva soltanto migliorata, esattamente come era avvenuto per Monique Vireau, per altro.
Un punto in comune che avevano le due donne d'alta classe francese, con la sola differenza che la tipologia d'amore era puro da una parte, deviato dall'altra.

Raccontami, dunque.
Ho saputo che hai difeso molte persone a costo praticamente pari a zero, evitando la galera e l'ergastolo anche alla gente più improbabile.
Ti hanno conferito anche un titolo giudiziario con valenza mondiale per l'alto impegno nella carriera legale.
Soprannome di "mastino" e proposte matrimoniali rifiutate da ben quattro Capi di Stato.
A parte questo, che è tutto ciò che sta in superficie... Che altro puoi dirmi che le testate giornalistiche non erano in grado di scrivere?


Nel frattempo, sia a lui che alla splendida Danielle vennero messi davanti dei piatti contenenti tagliatelle fatte in casa con panna, guanciale e funghi porcini, dal profumo delizioso e inebriante: cucina estremamente raffinata ed esperta, una cucina che sicuramente alla Montesquieu era mancata moltissimo, Joël ci avrebbe scommesso qualunque cosa.
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Messaggioda Danielle » 07/02/2014, 19:11

Ed il fatto che tu non abbia perso la voglia di praticarla mi fa necessariamente pensare che non hai trovato un buon compagno di vita in questi lunghi anni di assenza da casa...

Sfortunatamente, caro fratello mio, per trovare un compagno degno di starmi accanto dovrebbe esistere qualcuno che sia migliore dell'uomo con cui faccio ogni volta un paragone... - e gli lanciò un'occhiata eloquente, per fargli comprendere in un secondo chi fosse l'uomo in questione - e non l'ho ancora incontrato.
Tu, in un modo o nell'altro, vinci sempre.


Aggiunse la donna con un sorriso malizioso, caldo, affettuoso, ammirato ed orgoglioso, tutto ciò nei confronti del fratello, di quell'uomo così desiderabile che Joël era sempre stato, e che ora sembrava esser diventato ancora più appetibile, per lei - e sicuramente anche per molte altre donne.
Lo baciò con la passione di chi non vede qualcuno per sei anni e lo desidera ardentemente, facendo danzare la lingua con la sua e stringendogli i capelli dietro al collo per tenerlo ancorato a sé, il corpo che già strusciava lentamente su quello dell'altro, beandosi nel sentire la sua virilità ben risvegliata e tesa, pronta per riempirla.
Ma non avrebbero consumato quell'atto peccaminoso e perverso ora, c'era sempre una cena da consumare e sarebbe stato un peccato buttarla via, no?
Prima, però, Joël le chiese conferma sul fatto che non se ne sarebbe andata di nuovo, che quella non sarebbe stata una fugace visita di passaggio ma la testimonianza della sorella di voler rimanere in pianta stabile al Castello e nella vita del Principe di Andorra: e poiché il fratello non si era mai dimostrato contrario alla professione della sorella, anzi, Danielle non aveva motivo per desiderare di lasciarlo nuovamente da solo.

Se proprio dovessi diventare la donna-oggetto di qualcuno, a questo punto accetterei che lo diventassi esclusivamente del sottoscritto, quindi direi proprio di no.

Gli sorrise, maliziosa e calda, a quelle parole, leccandosi lentamente il labbro superiore come a fargli capire, e l'uomo l'avrebbe inteso subito, per quanto la conosceva bene, che avrebbe accettato quella proposta in un secondo, se fosse partita da lui.
Chiarito quindi che non aveva alcuna intenzione di allontanarsi da lui, dal Castello e dalla sua vita come Contessa di Andorra, ora che era tornata, Danielle invitò il fratello a scendere con lei per la cena, a meno che lui non preferisse punirla per gli anni di lontananza che tra loro era intercorsi per volontà della donna.

Muoviamoci allora.
Prima che ti prenda a sculacciate...


Si volse lentamente e lo fissò, inarcando un sopracciglio con un'espressione divertita e maliziosa che, di per sé, valeva già un'infinità di parole: va bene che lei era sboccata e maliziosa... ma Joël le serviva le battute proprio su un piatto d'argento.

Non voglio sentire un commento.
Andiamo...


Si lasciò andare ad una piccola risata, la donna, scendendo le ampie scale dell'ingresso per poi prendere il fratello sotto braccio e con lui arrivare nel salone, così da accomodarsi per la cena: l'uno accanto all'altra, seduti a quel tavolo perfettamente apparecchiato con un servizio di cristallo; non il migliore, semplicemente il classico, la normalità per loro, anzi, per lui, visto che lei da un bel po' non poteva concedersi lussi simili.
Sentiva lo sguardo dell'uomo su di sé, e non sottraeva il suo corpo, i suoi lineamenti, a quello studio silenzioso e discreto, ma presente.

Raccontami, dunque.
Ho saputo che hai difeso molte persone a costo praticamente pari a zero, evitando la galera e l'ergastolo anche alla gente più improbabile.
Ti hanno conferito anche un titolo giudiziario con valenza mondiale per l'alto impegno nella carriera legale.
Soprannome di "mastino" e proposte matrimoniali rifiutate da ben quattro Capi di Stato.


In realtà sono cinque i Capi di Stato, quello lettone è stato più furbo degli altri e non ha sbandierato la proposta ai quattro venti, così l'ho potuto rifiutare senza troppi scandali - replicò Danielle, alzando le spalle con noncuranza mentre gli occhi le s'illuminavano di gioia per il pasto che le venne posto davanti: erano anni che non poteva cenare o pranzare con piatti così delicati ed elaborati, d'alta cucina.

A parte questo, che è tutto ciò che sta in superficie... Che altro puoi dirmi che le testate giornalistiche non erano in grado di scrivere?

Le mie mirabolanti e perverse avventure sessuali le tengo per le chiacchiere post coito? - gli domandò, facendogli intendere subito una cosa: era ancora sboccata tanto quanto sei anni prima - Allora, se non consideriamo quelle, uhm... diciamo che le testate giornalistiche non hanno riportato esattamente tutti i posti in cui ho lavorato, dando un quadro abbastanza nebuloso dei miei spostamenti - cominciò a dire, facendo cenno ad un cameriere di riempirle il bicchiere di vino così da poterne bere un sorso prima d'iniziare a mangiare - Sono stata nelle prigioni russe, africane ed indiane, e ho difeso soprattutto gli individui più improbabili, quello con cui nessuno avrebbe mai voluto avere a che fare...
Possiamo dire che nella feccia mi sono fatta un sacco di amici e protettori.


Raccontò come se nulla fosse, prendendo una forchettata di pasta per portarsela alle labbra e masticarla lentamente, con aria molto soddisfatta.
Si pulì le labbra col tovagliolo, prese un altro sorso di vino, dopodiché posò lo sguardo sul fratello.

Ho girato molti posti che nessuno vorrebbe visitare, ho conosciuto tizi che farebbero venire il disgusto alla maggior parte delle persone... ma sono diventata la migliore o quasi, nel mio campo.
Non mi posso lamentare se quello è stato il prezzo da pagare.


E l'avrebbe pagato ancora ed ancora, se fosse stato necessario.

Parlami di te, invece.
Cosa mi sono persa in questi sei anni di assenza?
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Messaggioda Joël » 10/02/2014, 19:58

Sfortunatamente, caro fratello mio, per trovare un compagno degno di starmi accanto dovrebbe esistere qualcuno che sia migliore dell'uomo con cui faccio ogni volta un paragone... E non l'ho ancora incontrato.
Tu, in un modo o nell'altro, vinci sempre.


E per certi versi, Joël Montesquieu odiava pensare al giorno in cui quell'uomo, la sorella, l'avrebbe trovato e amato, nonché sposato.
Non era una ragazza disincantata: credeva nell'amore e nei casi assurdi della vita ma aveva anche molto i piedi per terra ed era difficile da accontentare, da rendere felice e attrarne l'attenzione per più di cinque minuti scarsi.
Su quella verità l'uomo ci faceva troppo affidamento, confessando da sempre una gelosia da fratello eccessivamente palese e scottante, quella stessa gelosia nata dal sentimento di legame che li aveva condotti sotto le coperte del letto a baldacchino del castello e non solo lì.
Uno scambio di battute veloce, velatamente malizioso e ancora non volgare, poi giù per le scale in direzione della Sala da Pranzo, prima che il Difensore prendesse a sculacciate l'Avvocato, una pratica che tutto poteva significare, meno che punitiva, almeno agli occhi scintillanti di lei.
Una volta seduti, qualche parola per iniziare la dovuta conversazione e ricalcare quindi l'attenzione sugli anni trascorsi dalla donna giù in Africa, la quale si era fatta davvero la pelle dura lì sotto, difendendo persone di ogni tipo e combattendo contro colleghi non solo ottimamente pagati ma anche nella maggior parte dei casi corrotti e pronti a tutto per vincere.

Le mie mirabolanti e perverse avventure sessuali le tengo per le chiacchiere post coito?

Mirabolanti e pervers-... Va' avanti, per cortesia.

Allora, se non consideriamo quelle, uhm... diciamo che le testate giornalistiche non hanno riportato esattamente tutti i posti in cui ho lavorato, dando un quadro abbastanza nebuloso dei miei spostamenti...
Sono stata nelle prigioni russe, africane ed indiane, e ho difeso soprattutto gli individui più improbabili, quello con cui nessuno avrebbe mai voluto avere a che fare...
Possiamo dire che nella feccia mi sono fatta un sacco di amici e protettori.


Anche la Russia e l'India.
Decisamente i giornalisti di oggi non sono più efficienti come un tempo...


Ho girato molti posti che nessuno vorrebbe visitare, ho conosciuto tizi che farebbero venire il disgusto alla maggior parte delle persone... Ma sono diventata la migliore o quasi, nel mio campo.
Non mi posso lamentare se quello è stato il prezzo da pagare.


L'importante è che il prezzo non abbia coinvolto anche il tuo modo di vivere la vita, la tua filosofia e il tuo essere.
Per il resto, se tutto questo ha contribuito a fortificarti nella materia legale e renderti più imbattibile, allora sono felice del tuo percorso.
Quello che conta, d'altronde, è che ora sei tornata e che non hai intenzione di fare un salto laggiù molto presto, se non per lavoro.


Parlami di te, invece.
Cosa mi sono persa in questi sei anni di assenza?


Prima di cominciare a parlare, il Principe attese che gli venisse servito il piatto con la parte iniziale della cena, come fecero anche alla sorella.
Emanava un profumo inebriante: si vedeva che la cuoca, entusiasta dell'arrivo della giovane Montesquieu, aveva dato il meglio di sé, come una sorta di piccolo bentornato personale e speciale, in chiave gastronomica.
Con movimenti eleganti ed educati, tipici del galateo d'alta classe francese, Joël utilizzò la forchetta senza produrre alcun suono fastidioso, raccogliendo un poco di tagliatelle per poi portarle alle labbra e gustare il tutto, non meravigliandosi del fatto che anche Danielle fosse ancora tanto brava nel comportarsi a tavola.
Sorrise un attimo nei suoi confronti, fissandola negli occhi: che occhi splendidi che aveva, così magnetici, così intensi, così pieni di vita.
Attese di ricevere un giusto commento da parte della parente a proposito della pietanza, infatti la cuoca si avvicinò anche a piccoli passi, con discrezione, sorridente, osservando la contessa quasi con placida ammirazione.
Dopo di che...

Ti sei persa la delusione sentimentale più grande della mia vita.
... Esattamente, non guardarmi a quel modo: una donna ha "osato" rifiutare tuo fratello.
Trattasi di Monique Vireau, credo che tu la conosca, specie grazie alla forte amicizia con la sua migliore amica, Celine Sauvage, altra mia compagna di letto per un anno circa, prima di fidanzarsi.


Un'altra forchettata, un'altra degustazione del piatto, annuendo anche lui verso la cuoca congratulandosi, chiedendo di seguito all'elfo domestico più vicino di servire il vino bianco italiano frizzante e cambiare i piatti e le posate una volta che entrambi ebbero finito con il primo.

Ho collezionato altre 170 vittorie e subito nove sconfitte, tutte da parte del Re Forense Isaac Pendleton.
Immagino tu sappia molto bene di chi sto parlando, non è così sorella mia?


Già, purtroppo l'avvocato di Nicholas Vireau e di molti altri malavitosi mondiali non aveva vinto soltanto contro di lui.
Ben tre volte su tre era uscito vincitore contro la più bella e fatale donna di Andorra, tutto documentato sui giornali di molti paesi, letti da Joël.
Quell'uomo aveva perso con il Difensore solo due volte da quando aveva iniziato la sua carriera e con uno scarto di voti della giuria piuttosto misero.
Nel frattempo, vennero portati anche i polipi in guazzetto con crostini dorati ed olive dolci.
Un tenero cibo per alleviare il fastidio riferito al parlare di quell'avversario tanto sgradito all'interno della Reggia.
Un secondo di pesce: scelta azzardata parlando di Danielle, vista la sua altissima vena critica nei confronti di quel tipo di alimento che a lei faceva impazzire e dunque desiderava che fosse preparato sempre in modo non meno che divino.

Oltre a questo, ho sovvenzionato qualche organizzazione di aiuto umanitario, mense per i senzatetto.
Ho fatto aprire un ospedale specializzato in malattie gravi dei primi anni di vita e stanziato dei fondi per la ricerca medimagica sperimentale.
Adesso il mio studio privato si è spostato da Parigi a Nantes, meno confusione e aria più pulita...
... Altre cose che vuole sapere la mia donna preferita?
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Messaggioda Danielle » 10/02/2014, 21:48

Avrebbe mai trovato qualcuno che fosse all'altezza del fratello?
Che sapesse essere altrettanto galante, raffinato, virile, bello, carismatico, perverso, e tutta una serie di altri aggettivi che comunque non bastava a descriverlo adeguatamente?
Danielle non ne era affatto convinta, soprattutto ora che l'aveva visto dopo sei anni di assenza: il ragazzo che era all'epoca si era trasformato in un uomo fatto e finito, con cui la donna avrebbe voluto giacere ancora e ancora, non solo quella notte, ma anche le successive.
E d'altronde non c'era più motivo perché questo non accadesse, ora che erano nuovamente insieme.
La minaccia di essere sculacciata da lui non fece che caricare lo sguardo della donna di malizia e desiderio, tanto che Joël ritenne più saggio chiudere lì l'argomento, almeno momentaneamente, e scendere insieme per la cena: una volta seduti al tavolo, l'uno accanto all'altra, venne il momento per la Contessa di Andorra di raccontare un po' di quei sei anni passati lontana dalla famiglia, o meglio, da lui, ma c'era ben poco da dire - a meno di non esporgli caso per caso ogni incarico di lavoro che aveva accettato - perché si era concentrata quasi esclusivamente sul lavoro, senza concedere spazio ad altro.
Tranne che a sessioni di sesso bollente e deviato, ovviamente.
Aveva lavorato nei posti peggiori e difeso gli individui peggiori, ma tutto era servito a formarla professionalmente, a renderla una "tipa tosta", capace di non arrendersi mai ed affrontare ogni sfida dando il meglio di sé: era per questo che l'avevano chiamata "Il Mastino", una stronza dal cuore di pietra pronta a tutto pur di vincere.

L'importante è che il prezzo non abbia coinvolto anche il tuo modo di vivere la vita, la tua filosofia e il tuo essere.
Per il resto, se tutto questo ha contribuito a fortificarti nella materia legale e renderti più imbattibile, allora sono felice del tuo percorso.


Sono diventata più cinica, forse - commentò Danielle, alzando leggermente le spalle - Quando frequenti ambienti come quelli, quando ti trovi a dover difendere persone come quelle, uomini che sono dei veri bastardi e che forse meriterebbero di marcire in prigione per la vita ma che tu devi far apparire come innocenti perché quello è il tuo lavoro... beh, di sicuro cambi modo di vivere la vita.
Quando sono partita da qui, sei anni fa, non sapevo un cazzo del mondo, Jo... per me era tutto rose e fiori, una noia mortale fatta degli stessi stupidi gesti, ogni giorno. Certo, ho fatto la mia specializzazione in America, ma quanto mi sono dovuta sforzare dal momento che era tutto pagato?
Solo quando ho lasciato questa casa, questa famiglia, e ho dovuto cominciare a sopravvivere da sola ho capito in che merda di mondo viviamo... e mi sono adattata, semplicemente.


Una piccola pausa, durante la quale le venne servito il primo piatto della cena, ma ancora non lo commentò né lo toccò, preferendo concludere prima il discorso che avevano intrapreso.

Non sono mai stata un'idealista come te, fratellone... ma oggi, a distanza di anni da quando ho cominciato questo lavoro, lo sono ancora meno.
Faccio il mio lavoro senza più chiedermi se sia giusto o meno aiutare questa o quella persona: tanto, in un modo o nell'altro, c'è del marcio in chiunque...
- si fermò un istante, soppesandolo prima di sorridere leggermente - eccetto te, probabilmente - aggiunse con un sorriso affettuoso.

Quello che conta, d'altronde, è che ora sei tornata e che non hai intenzione di fare un salto laggiù molto presto, se non per lavoro.

Naaa, voglio godermi un po' di vita comoda.
E poi sono sicura che il lavoro non manchi nemmeno qui, o mi sbaglio?


Domandò quasi retoricamente Danielle, chiedendo poi al fratello di raccontarle tutto ciò che aveva fatto in quei sei anni, o perlomeno le parti più rilevanti della sua vita: solo dopo aver posto quella domanda, comunque, si concesse una forchettata di pasta, masticandola con cura e calma, con l'eleganza inculcatale nei modi di fare fin da piccola, e che veniva fuori ogni volta che ne aveva bisogno.
Annuì lentamente, un sorriso soddisfatto ad incurvarle le labbra piene e morbide, spostando per qualche secondo lo sguardo sulla cuoca che sembrava ansiosa di conoscere il parere della sua padrona.

Avevo dimenticato quanto potesse essere buona la cucina del Castello...
Complimenti Elsa, credo tu ti sia davvero superata.


Perché non essere sincera con la donna e lodare la sua bravura in cucina, se era tale?
Un altro sorriso leggero verso la cuoca, poi lo sguardo tornò su Joël, in attesa che lui le raccontasse qualcosa di tutto il tempo passato lontani.

Ti sei persa la delusione sentimentale più grande della mia vita.

Inarcò un sopracciglio a quelle parole, fissandolo con aria perplessa.

... Esattamente, non guardarmi a quel modo: una donna ha "osato" rifiutare tuo fratello.
Trattasi di Monique Vireau, credo che tu la conosca, specie grazie alla forte amicizia con la sua migliore amica, Celine Sauvage, altra mia compagna di letto per un anno circa, prima di fidanzarsi.


Celine Sauvage... fidanzata? - ripeté Danielle, scuotendo appena il capo - Questa sì che è una bella novità, e in quanto a Monique Vireau... peccato, è una delle poche donne con cui hai scopato che mi piacesse.
E il motivo del rifiuto sarebbe... ?


Chiese, ora piuttosto curiosa di comprendere perché una donna avesse rifiutato suo fratello, che agli occhi di Danielle rasentava la perfezione: sicuramente da una parte era meglio per lei, perché poteva continuare ad andarci a letto senza problemi, ma sapeva che Monique Vireau era stata per il Principe di Andorra la donna della sua vita, fino a quel momento almeno, perciò un po' le dispiaceva che l'uomo non avesse potuto coronare con lei il suo sogno d'amore.

Ho collezionato altre 170 vittorie e subito nove sconfitte, tutte da parte del Re Forense Isaac Pendleton.
Immagino tu sappia molto bene di chi sto parlando, non è così sorella mia?


È ancora il legale di Nicholas Vireau? - s'informò Danielle - Quel bastardo di un francese può dormire sonni tranquilli solo perché Pendleton gli pulisce il culo ogni volta che va in bagno...
Non vedo l'ora di misurarmi di nuovo con lui, sai?
Gli staccherò le palle con queste stesse unghie, te lo posso assicurare.


D'altronde l'esperienza che si era fatta in tutti quegli anni doveva pur essere servita a qualcosa, e ne avrebbero avuto la prova presto: oh, quanto le sarebbe piaciuto fargli subire una bruciante sconfitta, lui che si sentiva il Re del mondo e che considerava le donne, in quel campo, ancora meno di zero... l'avrebbe castrato e poi avrebbe gettato i suoi coglioni agli Ippogrifi, doveva solo aspettare che arrivasse il momento giusto per farlo.

Oltre a questo, ho sovvenzionato qualche organizzazione di aiuto umanitario, mense per i senzatetto.
Ho fatto aprire un ospedale specializzato in malattie gravi dei primi anni di vita e stanziato dei fondi per la ricerca medimagica sperimentale.
Adesso il mio studio privato si è spostato da Parigi a Nantes, meno confusione e aria più pulita...


Sempre troppo altruista, fratellone... a volte ho l'impressione che con la tua bontà tu debba bilanciare il marciume del resto del mondo - commentò la Contessa di Andorra mentre scuoteva appena il capo, studiando con occhio critico la portata di pesce che le avevano messo davanti - Uhm... amanti del rischio... - suo fratello sapeva bene quanto fosse critica nei confronti delle portate di mare, perciò era una scelta quantomeno azzardata quella di farle servire una simile portata - Lavori a Nantes ma hai anche uno studio al Ministero della Magia, o mi sbaglio?

Gli chiese, prendendo una forchettata di polipi per portarsela alle labbra: masticò lentamente, lo sguardo concentrato, dopodiché annuì con altrettanta lentezza ma non entusiasta come prima.
Joël la conosceva, sapeva che quel tipo di espressione significava solitamente una sufficienza, ma nulla di più: Elsa avrebbe dovuto diventare ancora più brava, per sorprenderla in tal senso.

... Altre cose che vuole sapere la mia donna preferita?

Ultima scopata? - ovvio che partisse da quello - Ed è inutile che fai quella faccia, tanto dovevi immaginarlo che te l'avrei chiesto: avanti, rispondimi... con chi, dove e com'è stato.
E poi, forse, ti dirò qual è stata l'ultima mia... anzi, no, ripensandoci non credo lo vorresti mai sapere.
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