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Periferia e Dintorni

Messaggioda Nimue » 28/08/2017, 15:40

Scusami tu, stavo solo immersa nei miei pensieri...

E nelle tue memorie, immagino.

Si capisce così tanto, eh?
... dovrei essere felice per questa nuova opportunità, lo so, sono un'ingrata! Ma... mi manca casa mia, da morire...


Abbassò lo sguardo.
Sospirò e poi scosse il capo, dandosi della stupida.
Non voleva fare la figura della bambina capricciosa.
Soprattutto, non di fronte a Gérôme.
Era certa, tra l'altro, che Ariel tutti questi problemi non se li stesse facendo.
Ma d'altronde tutta la sua vita era racchiusa a Houston, ed ora... ora si ritrovava lì, senza più nessuno.
O quasi.
Sì, certo, c'era Kaylee, c'era Axell.
Ma la prima non poteva preoccuparsi solo di lei.
Ed il secondo, beh, di pensieri per la testa al momento ne aveva eccome.
Si sentiva sola, questa era la verità.

Qualsiasi cosa ti stesse turbando, c'è qualche possibilità che questa... possa farti tornare il buon umore?

Uhm... possibile, sì...

Da un momento all'altro farai colare la bava sulla moquette!

... non sono per nulla convincente, vero?

Un piccolo sorriso le spuntò sulle labbra.
Una traccia lieve, che però fece breccia nella malinconia del suo animo.
In mezzo a quella fitta tristezza, la presenza del Lamarck l'aiutava a sentirsi meglio.
Lui era una figura familiare, che in qualche modo la faceva sentire a casa.
Un modo sbagliato, sicuramente.
Perché non era Nimue quella che doveva far sentire in quel modo.

Ricordo male o ci siamo abbracciati l'ultima volta?

Sì, solo che non sapevo...
Ecco, se potessi...


Rispose lei, impacciata.
Era più nervosa dell'ultima volta, perché era da un po' che non si vedevano.
C'erano ancora delle cose in sospeso tra loro, prima tra tutti la questione lavorativa.
Forse anche questo non le concedeva quella scioltezza che avrebbe invece voluto mostrare all'altro.

Ti stai facendo troppe fisime...
... Andiamo, muoviti su.


Però, quando lui la invitò ad abbracciarlo, la Allen non se lo fece ripetere due volte.
Si avvicinò al suo corpo, enorme rispetto al proprio.
Sorrise, più dolcemente.
E si accoccolò contro di lui, lasciandosi stringere.
Chiuse anche gli occhi nel respirare il suo odore che, nonostante il tempo passato lontani, le dava sempre e comunque la medesima sensazione.
Quella di sicurezza. Di familiarità.
Sospirò, quasi senza accorgersene.
E, sempre senza rendersene conto, rilassò i muscoli contro quelli dell'Acuan.
Per qualche istante, in qualche modo, le sembrò quasi che tutto fosse tornato esattamente come prima.
Anzi, che non fosse mai davvero cambiato.
Lui che le portava la cena, che la coccolava... che si prendeva cura di lei.

Immagino tu preferisca prima mangiare e poi darci da fare, dico bene?

Ma era sbagliato.
Tutto sbagliato.
Sentirsi a casa con lui lo era.
Lo sapeva, se l'era già ripetuto.
Soprattutto nel momento in cui, probabilmente, erano sensazioni unilaterali.
Gérôme era lì solo per lavoro.
In amicizia, al massimo.
... e per farla morire coi doppi sensi, certamente.

... Magari il termine più adatto sarebbe "Trattare di lavoro", eh?

S-Sì, decisamente!

Credo che prima impariamo a riderci su e prima riusciremo ad essere sciolti, non credi? Ahahah!

Probabilmente hai ragione, è solo.... strano.
Fare doppi sensi insieme a te, e... riderci su, intendo. Una cosa... nuova.


Nuova.
A cui doversi abituare.
Si faceva così tra amici, giusto?

Oh, posso prenderlo io il CBO?!
Del Crispy mi piace giusto la salsina, ma tanto tu mi fai sempre mord--


Certo, magari senza bloccarsi ogni tre per due sarebbe stato pure meglio.
O senza quegli sguardi intensi da parte del Lamarck.
Quelli che ancora, non si sapeva come, le fitte allo stomaco gliele procuravano eccome.

Beh, comunque, io... preferirei ugualmente il CBO.

Te lo faccio assaggiare lo stesso...

.......

... Il panino!

... io però così non ce la faccio a non eccitarmi...

Pensò la texana, con un'espressione di difficoltà.
Pensò, già.
O meglio, lei credette di pensarlo.
Peccato che non fosse così.
Peccato che non l'avesse solo pensato.
Peccato... che l'avesse detto a mezza voce.
Ed era impossibile che Gérôme non l'avesse sentita.

Co... Comunque...

Si immaginava la Miller ridacchiare.
Oh sì, lei si sarebbe divertita nel vederla tanto imbarazzata.

... grazie per la cena.
Insomma, non... non eri costretto a portarla.


Ero certo fossi a stomaco vuoto...
E so bene quanto per te diventi complesso ragionare di cose serie senza niente in fase digestiva!
Inoltre, saranno settimane che non mangio McDonald's.


Sì, anche io non lo mangio da...

Da?

... un po'.

Meglio non specificare quanto.

Come stai?
Sicuro che vederci a quest'ora... da soli... non ti abbia creato... ecco, dei problemi?


Ti potrei fare la stessa domanda...

Ah, beh, no...

Scosse il capo.
L'ombra di un sorriso sulle labbra.

Axell è molto impegnato, ultimamente.
Ha tante cose per la testa... e poi lo sai, che sia a Londra o a Houston... stare in studio mi rende sempre molto ispirata.


Non a caso, poco distante da dove lui l'aveva trovata, alcuni fogli erano appoggiati a terra.
Spartiti, naturalmente.
Un modo come un altro per distrarsi.

Comunque sto abbastanza bene.
Nessun problema, lei ha i suoi impegni, io ho i miei.
Avremmo dovuto parlare prima o poi e non potevo certo farti aspettare un'eternità...


Allora meglio... così.

Meglio che non creasse problemi al Lamarck, alla sua nuova relazione.
Era giusto che fosse così, anche se Kaylee... no, lei non sarebbe stata d'accordo, ne era sicura.
La Miller era tanto assurda da sperarci, in un ritorno di fiamma tra loro.
Ma perché, poi?

Tu invece cos'altro racconti?
Insomma, come al solito Axl monta su progetti leggeri e alla portata di tutti, mh?
Il solito megalomane!


E non hai visto le bozze del progetto del nuovo stadio...

Commentò la Allen con uno sbuffo ironico.
Prese il panino, si mise per terra.
Non le dava alcun problema mangiarlo seduta sul pavimento, anzi.
Era un modo tipico di fare suo.
Easy, alla mano.
L'aveva fatto spesso, col Lamarck, quando lavoravano insieme.
E se doveva essere naturale in sua presenza, tanto valesse cominciare subito.

Non ti nascondo che sia un po' preoccupata dalla portata delle sue idee...

Esagerate.
Come sempre.

... ma lo vedo felice.
Propositivo, di nuovo energico, combattivo e sicuro di sé, e questo mi fa piacere. Perciò sono contenta che si stia buttando anima e corpo in tutto questo.


Anche se poi tralasciava un po' Nimue.
Ma d'altronde era pure comprensibile, non gliene faceva una colpa.

Non abbiamo più avuto modo di parlarne, ma comunque...
Ci tenevo a dirti che mi spiace non averti parlato della questione "Cappie" al tempo...
Probabilmente si sarebbero evitati un sacco di casini...


... non ti preoccupare.
L'hai fatto per proteggere la sua privacy, posso capirlo... sei stato un buon amico, in tal senso.


Lui verso Cappie sì, sicuramente.
Cappie verso la Allen... chi poteva dirlo con imparzialità.

Tu poi con lei hai parlato?

Mh?

Risolto?
Insomma, vi siete chiarite?


Non parlo con Cappie da... beh, da un po' di tempo.

Rispose lei, dando un morso al CBO.
Una risposta che già di per sé racchiudeva anche i vari sottintesi.

Dopo la nostra rottura mi sono concentrata sulla musica... sullo stare con gli amici.
Poi tu sei passato, mi hai dato il tuo benestare per la storia con Axell... e poi di lì a poco la notizia di dovermi spostare, lui che ha deciso di crearsi una squadra propria, insomma, ho avuto la testa altrove.
Ma non nego di essere stata la prima a non ricercare un dialogo, con lei.


Troppo facile dare tutta la colpa a Cappie.
Dire che fosse stata solo lei a mancare, nel loro rapporto.
In verità, Nimue era stata la prima a fare un passo indietro.
A dare priorità a tutt'altro.
A concentrarsi più su se stessa, che su qualsiasi altra cosa.

A proposito dell'ultima volta che ci siamo visti...
Hai preso una decisione, alla fine?


Perché dopotutto era per quello che si trovasse lì, no?
Glielo chiese dopo aver posato il panino nella sua scatola.
Guardandolo con aria speranzosa, dolce.
Anche un po' buffa, visto quel tocco di salsa che era riuscito a finirle sulla punta del naso mentre mangiava il proprio cibo spazzatura preferito.
E di cui, ovviamente, non si era accorta.
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Messaggioda Gérôme » 29/08/2017, 23:05

Beh, comunque, io... preferirei ugualmente il CBO.

Te lo faccio assaggiare lo stesso...

.......

... Il panino!

... io però così non ce la faccio a non eccitarmi...

Ed anche a contenere i pensieri, mi sa...

Non era un comportamento poco abituale, nella Allen, ma era pur vero che il Lamarck non lo osservasse da molte settimane, anzi, mesi.
Nimue aveva la pessima abitudine, spesso, nel bene o nel male, di farsi uscire le parole di bocca senza farle prima filtrare dal cervello, o lasciandole in esso.
Questo si traduceva spesso in frase dettate solo dall'istinto, in alcuni casi pericolose, in altri fastidiose, in altri ancora eccitanti.

Co... Comunque...
... grazie per la cena.
Insomma, non... non eri costretto a portarla.


Nessuno l'aveva costretto, certamente, ma gli era venuto spontaneo, sapendo anche bene quanto ci volesse poco per accontentarla.
Su quello all'effettiva la Allen aveva poche rivali: per farla contenta bastava optare per il cibo spazzatura all'ennesima potenza.
Niente ristoranti di lusso, cucine di alto livello o magari pietanze ricercate o di stagione... Old Wild West, Roadhouse, McDonald's, Burger King, Pizzerie, Pub.

Come stai?
Sicuro che vederci a quest'ora... da soli... non ti abbia creato... ecco, dei problemi?


Ti potrei fare la stessa domanda...

Ah, beh, no...
Axell è molto impegnato, ultimamente.
Ha tante cose per la testa... e poi lo sai, che sia a Londra o a Houston... stare in studio mi rende sempre molto ispirata.


Immagino sia solo un periodo passeggero.
Al limite se dovesse trascurarti troppo dimmelo che ci penso io!


Ci avrebbe potuto parlare, avrebbe potuto dargli un paio di "schiaffoni", avrebbe potuto insultarlo bonariamente.
Peccato che anche in quel caso, l'uscita ebbe un doppio senso insito davvero allucinante e di nuovo senza che fosse ricercato in alcun modo.
Infatti, Philip non si accorse nemmeno quella volta di essere stato un po' pornografico, continuando a parlare come nulla fosse.

Tu invece cos'altro racconti?
Insomma, come al solito Axl monta su progetti leggeri e alla portata di tutti, mh?
Il solito megalomane!


E non hai visto le bozze del progetto del nuovo stadio...

Mi aveva parlato di un'idea che ricalcasse l'idea del Colosseo romano... È rimasto fermo su quel punto?

C'era poco da fare: Axell Cartwright o lo si amava per certe cose, oppure lo si prendeva in antipatia eterna.
Fortunatamente né Gérôme, né la sorella, né il cugino e né la fidanzata sembravano non rientrare nella prima opzione.
Questo però non significava che fosse semplice stargli appresso, come infatti sottolineò la texana poco dopo.

Non ti nascondo che sia un po' preoccupata dalla portata delle sue idee...
... ma lo vedo felice.
Propositivo, di nuovo energico, combattivo e sicuro di sé, e questo mi fa piacere. Perciò sono contenta che si stia buttando anima e corpo in tutto questo.


Sì ma non dimenticare mai di mettergli un freno, qualora ti sentissi troppo oppressa dal suo modo di essere.
So che non sia il confronto migliore che tu possa sentire, ma Cappie arrivata ad un certo punto della loro relazione, non gliele ha più fatte passare proprio tutte tutte.
Tu hai l'opportunità di anticipare i tempi e non impararlo a spese negative... Perché purtroppo Axl è fantastico ma in alcuni casi... Ingestibile!


Si fece una mezza risata, continuando a mangiare di gusto la propria razione di porcherie, una razione che di tanto in tanto lo sapeva proprio rimettere al mondo.
Non voleva di certo far sentire la Allen in "competizione" emotiva con la O'Neill, anzi, il suo intento era solo quello di darle un consiglio dopo aver visto l'amico all'opera, per così dire.
Avendo constatato che parlandogli direttamente fosse comunque fattibile farlo ragionare, perché non invitare la nanetta a non tenersi le cose per sé?
Tuttavia, parlare della ex Tassorosso fece scattare anche un altro doppio di argomenti di conversazione, primo fra questi delle semplici ma doverose scuse del ragazzone.
Non le aveva detto la verità, tenendole nascosta la faccenda dell'aver fatto sesso con Cappie... E le conseguenze ormai s'erano ben viste.
Ma per quanto invece riguardasse lei? Com'era andata a finire? Gérôme era abbastanza sicuro che si fossero parlare, invece la verità lo lasciò decisamente perplesso.

Risolto?
Insomma, vi siete chiarite?


Non parlo con Cappie da... beh, da un po' di tempo.

... Mh, definisci "un po' ".

Dopo la nostra rottura mi sono concentrata sulla musica... sullo stare con gli amici.
Poi tu sei passato, mi hai dato il tuo benestare per la storia con Axell... e poi di lì a poco la notizia di dovermi spostare, lui che ha deciso di crearsi una squadra propria, insomma, ho avuto la testa altrove.
Ma non nego di essere stata la prima a non ricercare un dialogo, con lei.


Quindi mi stai dicendo che praticamente sono circa tre mesi che non avete un contatto visivo/verbale/scritto?

Attese la conferma di Nimue, anche perché poteva pure essere che lei le avesse mandato una lettera per avvertirla del periodaccio, ma nulla.
Quelle parole restarono nella mente del Lamarck con prepotente peso ed importanza, valutando esattamente la situazione per quello che era.
Un tempo, come assoluto Ghiaccio, avrebbe condannato completamente la Allen, lui che in primis odiava (appunto) mantenere segreti o non essere subito diretti col prossimo.
Ma l'Acqua lo aveva anche un po' mutato in tal senso e pur rappresentando il suo Elemento più "Debole", gli aveva permesso di imparare a ragionare su tanti aspetti della realtà.
Lui in primis era scomparso per diverse settimane dopo l'accaduto, facendo il Commando senza voler vedere nessuno, nemmeno il padre o la sorella.
Per non parlare anche del sesso con Emanuelle. Dannazione, in quanti lo avrebbero potuto condannare per una cosa simile? Nobili di Andorra a parte?

... Beh allora credo sia meglio recuperare in fretta, non vorrai mica che il vostro primo contatto effettivo sia al matrimonio.
Nessun obbligo a prendere una decisione in tal senso ma... Ti invito soltanto a rifletterci un po' su.
Non perdetevi a vicenda, potreste essere davvero una valida presenza nella vita dell'altra...


Non lo espresse come un insegnamento. Non si erse a saggio. Lo disse quasi come se lo stesse sperando lui in primis, conoscendo sia l'una che l'altra.
Era ovvio che per lui fosse fondamentale che ella si desse una mossa, ma quello era il suo punto di vista e pur non essendogli piaciuto l'atteggiamento della texana, non la biasimò apertamente.
A che pro poi? Una discussione inutile? Non erano lì per litigare e poi quell'Acqua, lì, lo aiutava a ragionare in modo più elastico sulle questioni di ogni tipo o genere.
Grazie all'Acqua aveva capito di dover supportare e capire Emanuelle e il suo lato psicologico più fragile, ad esempio, quindi se capiva la sorella, perché non capire anche Nimue?
Naturalmente si sentiva più in linea con la possibile delusione della O'Neill nel non aver visto giungere la texana per settimane e settimane, ma voleva continuare a credere nel buon senso di entrambe.
Come sarebbe andata a finire? Forse lo avrebbe scoperto presto, prima delle nozze dell'amico Cartwright o al limite alle stesse, ma intanto, meglio dialogare di lavoro.

A proposito dell'ultima volta che ci siamo visti...
Hai preso una decisione, alla fine?


In verità non esattamente.
Ho valutato i pro e i contro del tornare qui a lavorare, la paga e poi i turni che svolgo saltuari sia al Laboratorio che all'Istituto di Cipro.
Voglio essere schietto e sincero con te, Nimue: qualora scegliessi e volessi me... Dovresti accontentarti di un part time.


Era ovvio che gli pesasse dire ciò.
Era ovvio che per lei ci volesse una presenza più costante.
Ma non sarebbe stato di certo un part time troppo "ristretto", naturalmente.

Tre mezze giornate a settimane.
Il Martedì, il Mercoledì e il Giovedì.
Mattina nei primi due casi, pomeriggio nell'ultimo.


Ad ogni modo, dalle nove alle quindici ore professionali gliele stava garantendo, quindi non proprio pochissimo.
Ma la differenza con il supporto completo di dieci ore giornaliere del periodo texano si notava comunque, a prescindere.
Come avrebbe agito quindi, la mora, di fronte a questa mezza opportunità? Ed a proposito di mora, per altro...

Ah, tra l'altro, mi piace questo nuovo taglio di capelli, ti sta molto bene!
... Anche il colore devo dire...
Si intona a quello della salsa che ti è rimasta sul naso!
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Messaggioda Nimue » 30/08/2017, 17:42

... io però così non ce la faccio a non eccitarmi...

Ed anche a contenere i pensieri, mi sa...

Ah...

Merda.
Aveva parlato ad alta voce.
Non se n'era resa conto, e per di più...
Gérôme aveva ragione.
Come avrebbe potuto contenere certi pensieri quando lui...
Lui la provocava in quel modo?!
Sapeva che lo facesse senza accorgersene, però la faceva morire lo stesso.
E, soprattutto, fomentava il lato più istintivo di sé, quello che prima di ragionare proprio non pensava.
Che non possedeva filtri tra cervello e bocca.
Che parlava... e poi si accorgeva, spesso, di aver fatto danni.

Come stai?
Sicuro che vederci a quest'ora... da soli... non ti abbia creato... ecco, dei problemi?


Ti potrei fare la stessa domanda...

Ah, beh, no...
Axell è molto impegnato, ultimamente.
Ha tante cose per la testa... e poi lo sai, che sia a Londra o a Houston... stare in studio mi rende sempre molto ispirata.


Immagino sia solo un periodo passeggero.
Al limite se dovesse trascurarti troppo dimmelo che ci penso io!


E scommetto che ti piacerebbe ancora un sacco, riempirmi di attenzioni...

Ecco cosa succedeva, a non pensare.
O meglio, in qualche modo il Lamarck l'aveva spinta a farlo.
Solo che aveva pensato non a cosa dire, bensì a cosa l'Acuan avrebbe potuto farle.
A cosa forse... avrebbe potuto volere che lui le facesse.
E visto che già di suo era su di giri, essere provocata di nuovo... non le fece bene.
La spinse, appunto, a dare aria ai propri istinti.
A quel lato bastardo dentro di sé che sapeva rispondere alle provocazioni.
Fin troppo.
Quell'affermazione provocatoria, infatti, venne pronunciata con voce appena più roca.
Sensuale.
Intensa, come lo sguardo che gli rivolse prima di abbassare gli occhi.
Era sbagliato comportarsi così.
Non era giusto, in primis verso di lui per come lo avesse trattato.
Era stata Nimue a spezzargli il cuore.
Sarebbe dovuta essere la prima a darsi un contegno.
E invece...

Tu invece cos'altro racconti?
Insomma, come al solito Axl monta su progetti leggeri e alla portata di tutti, mh?
Il solito megalomane!


E non hai visto le bozze del progetto del nuovo stadio...

Mi aveva parlato di un'idea che ricalcasse l'idea del Colosseo romano... È rimasto fermo su quel punto?

Un incrocio tra Colosseo e Arena per gladiatori, una costruzione da tipo 200mila spettatori, tutta in pietra...
Sono sicura che gli architetti a cui si sia rivolto si saranno sfregati le mani, nell'avere un cliente come Axell!


Che non badava a spese.
Che faceva tutto in grande.
Che si affidava completamente alle persone competenti, entusiasmandosi quasi come un bambino.

Non ti nascondo che sia un po' preoccupata dalla portata delle sue idee...
... ma lo vedo felice.
Propositivo, di nuovo energico, combattivo e sicuro di sé, e questo mi fa piacere. Perciò sono contenta che si stia buttando anima e corpo in tutto questo.


Sì ma non dimenticare mai di mettergli un freno, qualora ti sentissi troppo oppressa dal suo modo di essere.
So che non sia il confronto migliore che tu possa sentire, ma Cappie arrivata ad un certo punto della loro relazione, non gliele ha più fatte passare proprio tutte tutte.


...

Tu hai l'opportunità di anticipare i tempi e non impararlo a spese negative... Perché purtroppo Axl è fantastico ma in alcuni casi... Ingestibile!

Non replicò, limitandosi ad annuire.
Gérôme non aveva detto una cosa sbagliata, affatto.
Ma l'argomento "Cappie" non era piacevole, per lei.
In parte, probabilmente, perché Nimue sapesse di essere in difetto verso la O'Neill.
Tanto che, alla domanda successiva del Lamarck, rispose un po' controvoglia.

Quindi mi stai dicendo che praticamente sono circa tre mesi che non avete un contatto visivo/verbale/scritto?

Sì, più o meno, forse qualcosa di più.
Io non l'ho cercata... e lei non ha cercato me.


Non era una giustificazione, quella.
Non voleva pararsi il culo per non averla contattata.
Al massimo far notare che, anche prima della vicenda con Axell, non è che avessero chissà quali contatti.
Nimue non si era mai sentita troppo in confidenza, con la Consorella.
Non per colpa della O'Neill, chiariamo, ma per un proprio approccio verso di lei.
Per questo, quando non si sentivano per diverso tempo, la Allen di certo non si disperava o roba simile.
Ed anzi, con gli ultimi casini avvenuti nella sua vita... le aveva persino fatto comodo non parlarci.

... Beh allora credo sia meglio recuperare in fretta, non vorrai mica che il vostro primo contatto effettivo sia al matrimonio.
Nessun obbligo a prendere una decisione in tal senso ma... Ti invito soltanto a rifletterci un po' su.
Non perdetevi a vicenda, potreste essere davvero una valida presenza nella vita dell'altra...


So che mi stai biasimando per non averla cercata dopo quanto successo con Axell...
Ti conosco, Gérôme.


Lo disse con un tono di voce molto morbido.
Non se la stava prendendo con lui, non lo stava aggredendo.
Ma, come detto, lo conosceva abbastanza bene.
E sapeva, senza che lui lo dicesse, che nella sua ottica fosse stata la Allen a mancare.

E so che avrei dovuto essere io a dirglielo.

Di lei ed il Cartwright.

Ma non me la sono sentita...
E non perché mi sentissi in colpa.


Lo disse con voce ferma.
Sicura.
Quella di chi stava sottolineando che no, davvero non provasse senso di colpa alcuno per la situazione.
Cappie si era lasciata con Axell da tempo, non per colpa della texana, quindi non c'era motivo di sentirsi in difetto.
Non per quello, almeno.

Non l'ho cercata perché... avevo altro a cui pensare.
Sì, forse è molto egoistica come affermazione, ma in quel momento Cappie non è stata la mia priorità: ti sei ritrovato col cuore spezzato, Axell ha cominciato a giocare ancora peggio... tutto a causa mia. Ho dovuto accettare le conseguenze delle mie scelte, quella di perderti come Vocal Coach oltre che come fidanzato, quella di vedere Axell rovinarsi la carriera per la situazione tra noi, e no, non ho voluto caricarmi anche il peso di una discussione con Cappie.


Egoista? Sicuramente.
Stronza? Forse.
Ma almeno era sincera nel parlare in quel modo.
Non si stava giustificando, lo si capiva dal tono piatto, molto neutro.
Voleva solo che Gérôme capisse anche il proprio, di punto di vista.
Pur continuando, poi, a "condannarla" per il suo comportamento.

E non appena le cose si sono un po' sistemate, ecco l'ennesima bomba... spostarmi dall'altra parte del mondo. Non sto dicendo che non me ne freghi nulla di lei, ma che ci sono altre cose ed altri rapporti, nella mia vita, a cui dò la priorità.

Concluse, alzando le spalle e concentrandosi sul panino.
Il CBO era delizioso, non quanto la salsina del Crispy, ma ci andava vicino.
Se lo gustò per un po', prima di riprendere a parlare.
Anche perché se il Lamarck fosse lì, un motivo ci doveva essere per forza.

A proposito dell'ultima volta che ci siamo visti...
Hai preso una decisione, alla fine?


In verità non esattamente.
Ho valutato i pro e i contro del tornare qui a lavorare, la paga e poi i turni che svolgo saltuari sia al Laboratorio che all'Istituto di Cipro.
Voglio essere schietto e sincero con te, Nimue: qualora scegliessi e volessi me... Dovresti accontentarti di un part time.


Un... part-time?

Tre mezze giornate a settimane.
Il Martedì, il Mercoledì e il Giovedì.
Mattina nei primi due casi, pomeriggio nell'ultimo.


Lo fissò per un lungo istante.
Sembrava quasi impassibile, in quel momento.
Imperturbabile, in quel silenzio a tratti misterioso per lui.
Almeno fino a che la Allen non si mosse e, con slancio, non gli si lanciò praticamente addosso.
Lo abbracciò, con tutta la forza di cui disponesse.
Gli strinse le braccia intorno al collo, con un sorriso entusiasta sulle labbra.
Forse non avrebbe dovuto prendersi tanta confidenza, col Lamarck, ma non le importava.
Non in quel momento.

Gérôme, è... più di quanto potessi immaginare!

Esclamò Nimue quando, dopo qualche altro istante, si staccò da lui rimanendogli di fronte.
Sorrideva, e gli occhi splendevano di felicità.
Si vedeva, palesemente, quanto l'avesse resa felice.

Temevo di dover rinunciare a te come Vocal Coach, ed invece... invece lavoreremo ancora insieme!
Non mi importa che sia per meno ore, l'importante... è poterti avere di nuovo accanto a me.


E questa volta fu lei a concedersi un doppio senso.
Non sessuale, quanto più romantico.
Senza volerlo, ovviamente.
Eppure, nel rendersene conto... il cuore lo saltò, un battito.

Quindi, ecco... devo parlarne con Kaylee, ovviamente, ma credo sarà d'accordo con me sul provare ad organizzarci di conseguenza, anche se con meno ore rispetto al passato.

Riprese il panino e lo morse.
Rossa in volto, ancora pensando alla gaffe di prima.
E chiedendosi a cosa avesse pensato lui, in quel momento.

Ah, tra l'altro, mi piace questo nuovo taglio di capelli, ti sta molto bene!

Oh, grazie!

... Anche il colore devo dire...
Si intona a quello della salsa che ti è rimasta sul naso!


L-La salsa?!

Spalancò gli occhi.
Si posò le dita sul naso... e se le sporcò.
Sì, aveva della salsa sulla punta.
E rendersene conto la fece ridacchiare, imbarazzata ma divertita.

Meno male che me l'hai detto, non me n'ero accorta, ahahah!
Che pasticciona che sono...


Commentò, scuotendo il capo.
Si schiarì la voce, poi, guardandolo con uno sguardo più morbido.
Intenso.
Un po' dolce.

... Gér, canteresti con me?
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Messaggioda Gérôme » 31/08/2017, 15:32

Ha tante cose per la testa... e poi lo sai, che sia a Londra o a Houston... stare in studio mi rende sempre molto ispirata.

Immagino sia solo un periodo passeggero.
Al limite se dovesse trascurarti troppo dimmelo che ci penso io!


E scommetto che ti piacerebbe ancora un sacco, riempirmi di attenzioni...

In quel preciso istante qualcosa dentro il Lamarck scattò inesorabilmente, quasi come si fosse trattato di un interruttore.
Un interruttore di allarme che gli fece comprendere quanto non fosse opportuno provare determinate sensazioni nel sentire certe cose.
Sensazione primaria fu il disagio, quello per carità, ma l'eccitazione, anche quella si mise in mezzo, lasciandolo inizialmente nel silenzio.

... Non potevi trovare un verbo più azzeccato di "riempire".

Anche lui scelse di modulare il tono e senza nemmeno controllarlo troppo, intensificò quindi l'effetto del proprio potere da Aberrazione.
L'allarme c'era, lo stava avvisando di non esagerare altrimenti sarebbe finito su una via di non ritorno, ma ascoltarlo era complesso.
Per questo, pur essendosi anche lui esposto ancora di più, tentò di dissimulare e non continuare su quella linea, trascinando anche lei.

Comunque... Sono certo che non sarai trascurata per molto... E' solo un periodo passeggero...
E poi lo sappiamo che Axell è difficile che riesca a stare lontano da una partner per troppo tempo...
Poi con una come te a portata di uccello, si fa presto a riprendere le vecchie abitudini!


Un'uscita un po' piccante, decisamente spinta, ma valida affinché si rimettesse a sottolineare la presenza di Axl come fidanzato della texana.
Peccato che in teoria la sua uscita iniziale, prima che lei gli rispondesse a dovere, non fosse minimamente indirizzata all'aspetto sessuale.
Quella svista fu un ulteriore motivo per il Lamarck per rendersi conto di una cosa essenziale: Nimue gli faceva ancora un effetto pesante.

Quindi mi stai dicendo che praticamente sono circa tre mesi che non avete un contatto visivo/verbale/scritto?

Sì, più o meno, forse qualcosa di più.
Io non l'ho cercata... e lei non ha cercato me.


Mentre passavano all'argomento Cappie, dopo aver parlato dei nuovi progetti megalomani del Cartwright, Philip non faceva altro se non pensare a cosa stesse pensando proprio la ragazza di fronte a lui. Si stava sentendo in colpa per le cose dette poco prima? Era ovvio che dovesse essere così, ma ovvietà non significava di riflesso certezza. Ma comunque, era anche colpa sua e del suo magnetismo come Aberrazione, dovette riconoscerlo.

Va' a finire che per colpa mia e del mio essere... Potrei farle venire dubbi o ripensamenti irreali.
Devo fare attenzione e non lasciarmi andare all'istinto, all'impulso... Dannata Acqua con il suo dannato Fulmine.
Il Ghiaccio, Gér, il Ghiaccio, per la miseria...


... Beh allora credo sia meglio recuperare in fretta, non vorrai mica che il vostro primo contatto effettivo sia al matrimonio.
Nessun obbligo a prendere una decisione in tal senso ma... Ti invito soltanto a rifletterci un po' su.
Non perdetevi a vicenda, potreste essere davvero una valida presenza nella vita dell'altra...


So che mi stai biasimando per non averla cercata dopo quanto successo con Axell...
Ti conosco, Gérôme.


Ed io so che stai glissando sulla mia domanda perché vedi poco rosea l'idea di un confronto al più presto.
Ti conosco anche io, Nimue.


Ok, lui non poteva sfuggire a lei, ma valeva perfettamente anche il contrario.
Era consapevole che andare a parlare con la O'Neill in quel momento risultasse più difficile e ansioso.
Ma ritrovarsi poi alle nozze di Vergil con quei conti in sospeso di tali proporzioni... No, decisamente meglio evitare.

Non l'ho cercata perché... avevo altro a cui pensare.
Sì, forse è molto egoistica come affermazione, ma in quel momento Cappie non è stata la mia priorità: ti sei ritrovato col cuore spezzato, Axell ha cominciato a giocare ancora peggio... tutto a causa mia. Ho dovuto accettare le conseguenze delle mie scelte, quella di perderti come Vocal Coach oltre che come fidanzato, quella di vedere Axell rovinarsi la carriera per la situazione tra noi, e no, non ho voluto caricarmi anche il peso di una discussione con Cappie.


Discussione che avrebbe potuto però anche condurre ad una risoluzione.
Di conseguenza avresti vissuto un problema ed una angoscia in meno.
Ma questo è il mio giudizio e ti avverto: non ti sto biasimando del tutto.
Non biasimo completamente il tuo comportamento, perché effettivamente il periodo estivo non è stato idilliaco per nessuno dei due.
Però perché, una volta sistemato tutto con Axell, non sei andata da lei?
Quali altri motivi ci sono stati dietro?


... non appena le cose si sono un po' sistemate, ecco l'ennesima bomba... spostarmi dall'altra parte del mondo.
Non sto dicendo che non me ne freghi nulla di lei, ma che ci sono altre cose ed altri rapporti, nella mia vita, a cui dò la priorità.


Ed io non starò a sindacare su quali debbano essere.
Al massimo posso permettermi di consigliarti sincerità in tal senso con lei, quando e se ci parlerai.
Perché evidentemente avete due considerazioni diverse l'una dell'altra.


Se Cappie avesse saputo di risultare per Nimue come una conoscente importante ma non una amicizia vera e propria, probabilmente le sue aspettative sarebbero calate drasticamente e di conseguenza anche la stessa Allen non avrebbe più trovato problematico rapportarsi con lei. Onestà, sia nel bene che nel male. In fondo, lì si trattava di essere chiari fra persone, non per forza tra amici. Ma anche in quel caso, il ragazzone si sentì di restare zitto e non aggiungere altro, proprio perché in primis non erano affari suoi ed in secondo luogo non pretendeva di avere ragione o di doverla imporre sugli altri. Nimue men che meno. Era una ragazza sveglia, quindi di certo avrebbe agito al meglio delle sue possibilità e considerazioni, senza ulteriori spinte. Anzi, meglio non associare la figura della Allen alla parola "spinte", per la sua sanità generale.

Un... part-time?

Tre mezze giornate a settimane.
Il Martedì, il Mercoledì e il Giovedì.
Mattina nei primi due casi, pomeriggio nell'ultimo.


Facendosi due calcoli aveva raggiunto la consapevolezza di potersi permettere quelle tempistiche.
Nessun paragone con quelle del passato ma abbastanza da, a quanto parve, rendere ugualmente super felice la nanetta elettrica.
Con uno slancio di affetto andò ad abbracciarlo e il ragazzone fu molto sincero e sereno nel ricambiare.

Gérôme, è... più di quanto potessi immaginare!

Non avrei mai potuto tenerti appesa per tre orette settimanali...
Sapevo che pensarci e valutare l'idea significasse ritagliarsi un tempo almeno più che sufficiente...
Ma comunque non sei più una novellina, quindi secondo me potremmo anche farcelo bastare!


Le sorrise in risposta. Lei era felice, lui era felice di renderla felice. Un quadretto quasi perfetto.
Quasi infatti, perché c'erano dettagli che stonavano moltissimo, come il fatto ad esempio che non fossero più una coppia.
Normalmente si sarebbero dovuti baciare per la contentezza, magari anche sfruttare il divanetto della sala prove.
Ma le cose stavano diversamente ormai. Ognuno per la propria strada, per quanto l'Acuan stesse iniziando a provare delle forti difficoltà.
Non era stupido, non voleva ignorare le avvisaglie del cuore, del corpo: si sarebbe dovuto fare qualche ulteriore domanda.
Era ancora in tempo per radunare le idee, considerare quel trambusto interiore come un malinconico deja-vu, perché si trattava di quello, vero?

Temevo di dover rinunciare a te come Vocal Coach, ed invece... invece lavoreremo ancora insieme!
Non mi importa che sia per meno ore, l'importante... è poterti avere di nuovo accanto a me.


Già, in un modo o nell'altro...

Sorrise leggermente, un sorriso che però non riuscì ad illuminare anche gli occhi.
Fece poi un lungo sospiro, dopo di che scosse la testa, alzando le spalle.
Via, via tutta quella assurda tristezza.
Perché non fare un commento sul nuovo taglio di capelli?
E magari anche su quanto il nuovo colore si intonasse bene...
... Alla salsa rimastale sul naso, ad esempio!

Meno male che me l'hai detto, non me n'ero accorta, ahahah!
Che pasticciona che sono...


Ahahahah!

... Gér, canteresti con me?

Adesso?

Quando ella annuì, sul momento l'Aberrazione ci restò un attimo, interdetta e perplessa, sicuramente sorpresa.
Cantare in quel contesto, una richiesta così tanto a bruciapelo.
Avevano affrontato così tanti argomenti, per non parlare dei doppi sensi, dei disagi, del corpo e dell'animo in subbuglio.
Doveva ancora cercare di calmarsi, doveva ancora provare a rimettere insieme i pezzi di un puzzle molto strano.
Non se la sarebbe goduta una canzone in quel modo, non ce l'avrebbe fatta.
Ma l'idea di per sé, a prescindere, non gli dispiaceva affatto.

Non stasera, non credo di essere al top...
E poi sarebbe la prima volta per noi, nel cimentarsi in un duetto, quindi non mi va di sprecarla...
Però per curiosità, cosa avresti voluto cantare?
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Messaggioda Nimue » 31/08/2017, 16:59

E scommetto che ti piacerebbe ancora un sacco, riempirmi di attenzioni...

... Non potevi trovare un verbo più azzeccato di "riempire".

Era un gioco pericoloso, quello.
Lei provocava, seguendo l'istinto... ma non si poteva dire che Gérôme fosse da meno.
Il tono di voce modulato per farla eccitare, infatti, sortì l'effetto desiderato.
Come risultato, Nimue si morse il labbro inferiore in un gesto tanto spontaneo quanto sensuale.
Il Fulmine, ovviamente, subì un'impennata non da poco nel suo spirito, intrecciandosi con l'Acqua del Lamarck.
E lo sguardo di lei... quello scese in basso, in un punto del corpo dell'altro che non avrebbe mai dovuto guardare.
Non ora.
Non mentre stava con Axell.
Non quando aveva mollato proprio l'Acuan per stare col Cartwright.

Allora te lo ricordi quanto sono brava a farmi riempire...
Forse anche perché lo sono ugualmente nello svuotarmi.


Di nuovo, non badò alle parole usate.
Al fatto che avesse fatto riferimento a qualcosa di molto pesante.
Di sporco, per quanto eccitante.
E soprattutto, qualcosa che Gérôme non conoscesse, perché era stato Axell a scoprire certe sue... capacità.
Il Lamarck avrebbe capito lo stesso il riferimento?
Che poi, cosa le saltava in mente? Perché non si dava una controllata?
Come poteva fare una cosa del genere ad Axell?
D'accordo, sì, ultimamente la stava non poco trascurando, ma solo perché doveva rimettere in piedi la sua carriera!
E non era stata forse lei stessa, in buona parte, a rovinargliela?
Era indubbio che il Lamarck esercitasse su di lei un fascino particolare... non solo su di lei, ma su tutte le femmine.
Anche fosse stata quella la motivazione, però... possibile che ci fosse altro, dietro?
Qualcosa che Nimue non pensava di dover più calcolare, e che invece... ancora sussistesse?
Ed ancora, c'era pure la possibilità che, sotto sotto... fosse solo un bel po' p*****a?

Comunque... Sono certo che non sarai trascurata per molto... E' solo un periodo passeggero...

Sì, probabilmente... hai ragione.

E poi lo sappiamo che Axell è difficile che riesca a stare lontano da una partner per troppo tempo...
Poi con una come te a portata di uccello, si fa presto a riprendere le vecchie abitudini!


... tu le riprenderesti?

Di nuovo, parlò senza riflettere.
Lasciò che la bocca desse aria ai propri pensieri, alle proprie provocazioni.
Non pensò, non si preoccupò, sul momento, dell'effetto che quelle parole avrebbero potuto avere su di lui.
Perché voleva tanto che Gérôme la pensasse ancora, la desiderasse ancora?
Era diventata così tanto egocentrica senza nemmeno rendersene conto?
Abbassò lo sguardo a quel pensiero, desiderando sprofondare.
Era imperdonabile, ingiustificabile.
A confronto il non aver parlato con Cappie... sembrava quasi un dettaglio trascurabile.

So che mi stai biasimando per non averla cercata dopo quanto successo con Axell...
Ti conosco, Gérôme.


Ed io so che stai glissando sulla mia domanda perché vedi poco rosea l'idea di un confronto al più presto.
Ti conosco anche io, Nimue.


Sì... mi conosci fin troppo, a volte.

Concesse la Allen, con un lieve sospiro.
Malinconico, a tratti.
Inspiegabilmente malinconico, visto che si supponeva fossero entrambi felici con nuovi partner.
Ma allora?

Non sto dicendo che non me ne freghi nulla di lei, ma che ci sono altre cose ed altri rapporti, nella mia vita, a cui dò la priorità.

Ed io non starò a sindacare su quali debbano essere.
Al massimo posso permettermi di consigliarti sincerità in tal senso con lei, quando e se ci parlerai.
Perché evidentemente avete due considerazioni diverse l'una dell'altra.


Non aveva mai fatto nulla, dal canto suo, per far pensare alla O'Neill che fossero chissà quanto unite.
Ma di certo non si poteva fare una colpa alla ragazza per aver cercato -e creduto- d'instaurare con lei un rapporto più stretto.
Sapeva di doverci parlare, e presto...
Tuttavia c'erano cose più importanti.
Come sapere se il Lamarck sarebbe stato ancora il suo Vocal Coach, per dirne una.
Una conferma che lui le diede quasi del tutto, potendole promettere un lavoro di affiancamento part-time.
Una conferma... che la rese immensamente felice.

Gérôme, è... più di quanto potessi immaginare!

Non avrei mai potuto tenerti appesa per tre orette settimanali...
Sapevo che pensarci e valutare l'idea significasse ritagliarsi un tempo almeno più che sufficiente...
Ma comunque non sei più una novellina, quindi secondo me potremmo anche farcelo bastare!


Temevo di dover rinunciare a te come Vocal Coach, ed invece... invece lavoreremo ancora insieme!
Non mi importa che sia per meno ore, l'importante... è poterti avere di nuovo accanto a me.


Già, in un modo o nell'altro...

... mi manchi.

Fu la terza volta in cui parlò senza riflettere.
E, paradossalmente, fu anche la volta più pericolosa.
Perché con quell'affermazione, stavolta, non mise di mezzo solo il sesso...
Ma molto, molto di più.
Se ne rese conto anche da sola, motivo per cui -di nuovo- abbassò lo sguardo.
Questa volta molto più imbarazzata.
E col cuore che batteva molto, molto più forte.

Scusami Gér, scusami davvero.
Io non so cosa mi stia prendendo, è come se averti vicino... mi scombussolasse.


Era saggio ammettere una cosa del genere?
Non ne era sicura, per nulla.
Ma ormai l'aveva detto, non poteva rimangiarselo... era la verità.
Cercò comunque di cambiare argomento.
Di fargli una proposta azzardata.
Di convincerlo a cantare insieme.

Non stasera, non credo di essere al top...
E poi sarebbe la prima volta per noi, nel cimentarsi in un duetto, quindi non mi va di sprecarla...
Però per curiosità, cosa avresti voluto cantare?


In realtà si aspettava quel "no" ... ma le sarebbe piaciuto tanto.
Cantare insieme a lui, sentire le loro voci fondersi.
Sarebbe stato... sì, bello.

Ho preso una delle canzoni fatte sia da Regina che da Ariel, scritta dalla prima... l'ho ri-arrangiata per la mia tonalità, ma credo verrebbe meglio se cantata in duetto.

Gli spiegò, alzandosi in piedi ed allontanandosi un attimo verso il leggio.
Da lì prese uno spartito e, con un sorriso leggero, glielo porse.
Conteneva proprio la canzone di cui stesse parlando, "Let it go", ma modificata dalla Allen, appunto.

Se dovessi mai fare un duetto, saresti l'unico a cui lo chiederei... però capisco che tu possa non sentirtela.
Anzi, scusami per avertelo domandato.
E...


Immagine


Hai ragione.
Sarebbe la prima volta, per noi... meglio conservarla per un'occasione speciale.
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Messaggioda Gérôme » 31/08/2017, 22:02

Poteva apparire come una situazione assurda ma in verità tutto quell'assurdo non sussisteva moltissimo.
Erano ex fidanzati, di riflesso l'adrenalina sessuale per via del proibito andava in circolo ancora più facilmente.
Inoltre potevano ricordare i periodi passati, potevano ricordare tutto il condiviso, sia dentro che fuori dal letto.
Ma questo non giustificava né l'uno né l'altra. Non giustificava il loro comportamento.
Per lo meno la Allen poteva avere la "scusa" ignorata dell'avere di fronte una Aberrazione, ma lui invece, che scusa aveva?
No, lui era semplicemente attratto e basta, senza troppi giri di parole.

Allora te lo ricordi quanto sono brava a farmi riempire...

Credo sia difficile dimenticarlo, forse perché lo adori parecchio...

Forse anche perché lo sono ugualmente nello svuotarmi.

La frase conclusiva di Nimue lo lasciò piuttosto perplesso e curioso, perché tentò di contestualizzarla, ma non ci riuscì.
Di cosa stava parlando? Svuotare? Se si fosse riferita al fatto di "svuotare" il partner allora ok, ma perché era lei il soggetto?
Sbatté le palpebre piano, tre volte, fissandola con più attenzione, scuotendo leggermente la testa.

... Svuotarti?
Scusa Nimue...
... Credo di non comprendere.


Volle capire e sapere, per ovvi motivi, visto che non fosse contemplabile l'aver detto una cosa simile senza una ragione specifica o per sbaglio.
Continuare su quell'onda rappresentava un pericolo continuo, specie perché se lei andava a spostare gli occhi verso una zona del corpo di lui specifica, lui poi faceva lo stesso.
La vista cadde per circa tre secondi sugli stivali indossati dalla ragazza, per poi tornare a fissarla in viso, inspirando, provando a spezzare una lancia per Axell, con scarsi risultati però.

E poi lo sappiamo che Axell è difficile che riesca a stare lontano da una partner per troppo tempo...
Poi con una come te a portata di uccello, si fa presto a riprendere le vecchie abitudini!


... tu le riprenderesti?

... Qualora anche fosse, non credo sia così importante, ormai...

La risposta del ragazzone fu a metà tra l'amareggiato, l'infastidito e l'innamorato.
Sì, era possibile notare una sfumatura nello sguardo e nei toni più morbida, graffiata però da altre sensazioni più negative.
D'altronde era stata lei a giocarsi tutto, era stata lei ad andare per altre strade, per altre vie, quindi in tal senso perché parlare di "riprendersela", come eventualità?
Era ovvio che una parte di lui la volesse riprendere, anzi, a dire la verità in teoria quella parte ci sarebbe dovuta essere, ma c'era e quando egli se ne accorse, fu ormai troppo tardi.
Se davvero internamente sentisse la voglia di riprenderla, a che pro continuare a stare con l'attuale partner?
C'era una sola motivazione: quello era soltanto un fenomeno di ricaduta momentanea, il che era anche possibile.

L'eccessiva vicinanza fa brutti scherzi, ecco tutto.
E poi è normale che sia rimasto un po' di desiderio nei suoi confronti.
Non c'è di che preoccuparsi, rientrato a casa una bella doccia fredda e passerà tutto.


Voleva in qualche modo crederci, voleva in qualche modo andare avanti e non fermarsi a delle supposizioni troppo pericolose.
Argomentare su Cappie ad esempio avrebbe reso l'impresa più facile, come anche dialogare sul lavoro da svolgere e sulla ripresa del Coaching.
Apparentemente, mettendo di mezzo il lavoro, c'era poca possibilità di incappare nuovamente in qualche rischio, ma furono solo speranze vane.

Temevo di dover rinunciare a te come Vocal Coach, ed invece... invece lavoreremo ancora insieme!
Non mi importa che sia per meno ore, l'importante... è poterti avere di nuovo accanto a me.


Già, in un modo o nell'altro...

... mi manchi.

Perché? Perché c***o se ne usciva in quel modo? Ma soprattutto perché in quel preciso istante e non prima?
Si erano già incontrati una volta, nemmeno troppi giorni prima, quando egli gli diede il "permesso" di andare da Axell.
Ma allora lei non si mise a dire niente di quel tipo, sembrava convinta o comunque intenzionata ad andare dal Cartwright, di essere ancora intenzionata a tentare con lui.
Stavano assieme da troppo poco tempo affinché pensasse di essersi sbagliata e poi c'era comunque il fattore "Impegni" di Axell che non gli permettevano di farle vivere a dovere ancora la relazione.
Eppure se n'era uscita con quella frase che, oltre a fargli salire alcuni istanti il cuore in gola, ebbe anche il potere di mandarlo in bestia.
Poi però, quello che lei disse, forse a seguito del suo silenzio spiazzato, lo aiutò a capire e a collegare tutto quanto.

Scusami Gér, scusami davvero.
Io non so cosa mi stia prendendo, è come se averti vicino... mi scombussolasse.


... Ma certo...
... È la mia influenza su di lei...
... Sono io a confonderla...


Non era detto che quella fosse la verità, ma dal suo punto di vista, seguendo un filo logico, non riusciva a darsi altre risposte plausibili.
Allora perché non averle fatto ugualmente effetto qualche settimana prima? Forse per via degli stati d'animo, per la sorpresa del trovarselo lì, eccetera.
Si fece spiegare attentamente il tipo di canzone che avrebbe voluto cantare con lui, mentre rimuginava su qualcosa in particolare.

Se dovessi mai fare un duetto, saresti l'unico a cui lo chiederei... però capisco che tu possa non sentirtela.
Anzi, scusami per avertelo domandato.
E...


Mh?

Hai ragione.
Sarebbe la prima volta, per noi... meglio conservarla per un'occasione speciale.


Emise un leggero respiro, appesantito dal fatto che dentro di sé avesse anche cominciato a maturare una consapevolezza che in teoria sarebbe dovuta essere ovvio.
Deglutì piano, leccandosi le labbra, poi alzò ancora lo sguardo su di lei, fissandola piuttosto intensamente, facendole capire che fosse intenzionato a dirle qualcosa di importante.
Passandosi una mano tra i capelli, con fare nervoso, annuì tra sé, ormai giunto alla conclusione che se davvero avessero dovuto collaborare assieme, lei doveva saperlo, o per lo meno sapere qualcosa.

... Ascolta Nimue, non sono stato mai completamente sincero con te, fino ad oggi, su una questione piuttosto delicata.
Ti chiedo però di non partire prevenuta o arrabbiarti, perché in teoria il segreto che porto con me è quasi alla pari con quello sulle Gilde.
Mi è stato chiesto di non parlarne, mi è stato detto di non farlo, ma io mi sento libero di fare ciò che sento e reputo giusto.
Ti chiedo solamente di non tradire la mia fiducia e non farne parola con nessuno, ma affinché tra di noi ci possa essere un futuro lavorativo, è necessario che tu sappia.
... Forse so perché tu ti senta tanto scombussolata, forse so perché ti sta succedendo tutto questo, ora, a contatto con me.
C'è una forte probabilità che la colpa non sia tua... Ma mia.


Iniziò così, aspettando che ella si sentisse pronta alla prosecuzione, facendosi poco poco più vicino, manco avesse paura che qualcun altro potesse sentirli.
Anzi, per essere ancora più certo, con la bacchetta sigillò la stanza e la rese insonorizzata, con tutto che già lo fosse, essendo una sala di registrazione.
Probabilmente la Allen si sarebbe un po' spaventata, ma per Gérôme la certezza che quel segreto restasse lì con loro era vitale.

... Prima che ci conoscessimo ed iniziassi a lavorare con Ariel, ho avuto un incidente mortale.
Rischiavo seriamente di morire, ma venni sottoposto ad una operazione invasiva sperimentale, che fuse in me le cellule di una Creatura Magica e di un Animale.
La cura andò a buon fine, altrimenti non sarei qui oggi ma... Una delle doti strane e assurde ereditate come effetto indesiderato fu... Avere una voce ammaliante...


Non lo aveva mai detto a nessuno e non certo per mancanza di fiducia, ma perché per nessuno la verità sarebbe risultata necessaria per continuare il rapporto.
Mentre invece tenere Nimue allo scuro avrebbe potuto significare mettere in seria difficoltà la sua relazione con l'amico, finendo per farle credere a sensazioni non realmente sue.
Sì, forse probabilmente anche nel fare una scelta simile, il Lamarck stava sottolineando a se stesso quanto ci tenesse alla felicità e al benessere della femmina davanti a sé.

Io attraggo quando parlo e l'attrazione che esercito sulle ragazze o sulle donne aumenta ulteriormente quando canto.
Per questo al tempo, quando ci incontrammo la prima volta e tu mi facesti capire di aver perso la testa per me, scelsi di non gettarmi, prendendo tempo.
Volevo essere sicuro che nel tempo quell'interesse non svanisse: solo in quel modo avrei provato a me stesso che i tuoi sentimenti fossero veri... E poi certo, c'era ancora di mezzo Ariel.
Adesso però la questione è diversa. Tu stai con Axell, hai chiuso con me per lui, hai messo tanto in gioco e mi hai detto di aver passato un periodo terribile in questi mesi.
Non posso permettermi di restare nel silenzio e magari turbarti, quando invece dovresti solamente ricercare un po' di felicità, un po' di serenità, il famoso Equilibrio.
Perdonami per non avertelo detto, in realtà dovrei chiedere perdono ad un sacco di persone: mia sorella, Cappie, Vergil... Ma il mio silenzio non è dipeso da me.


Abbassò un attimo lo sguardo, con aria affranta, dispiaciuta, ben consapevole di averle fatto fremere le parti basse anche con un discorso simile, dannazione.

... Puoi promettermi, anzi no, giurarmi, che non lo dirai mai a nessuno, Nimue?
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Messaggioda Nimue » 01/09/2017, 12:01

Allora te lo ricordi quanto sono brava a farmi riempire...

Credo sia difficile dimenticarlo, forse perché lo adori parecchio...

Forse anche perché lo sono ugualmente nello svuotarmi.

... Svuotarti?

Merda.

Scusa Nimue...
... Credo di non comprendere.


Ecco, io...

Tossicchiò.
Le guance le presero fuoco.
Ecco l'altro lato negativo del non pensare prima di aprir bocca.
Sparlare a sproposito... nello sproposito.
Gérôme non l'aveva mai vista dilettarsi in certe attività, per questo non poteva capire.
Era stato Axell ad abituarla in un certo modo.
A farle scoprire la bellezza di quel gesto perverso.
Che fare, ora?
Mentire... o dire la verità?

... scusami tu, è stato Axell ad abituarmi.
A lui piace guardarmi mentre mi svuoto perché... ho un'attività intestinale piuttosto intensa.


Il Lamarck avrebbe capito di cosa stesse parlando?
E soprattutto... a lui una cosa del genere sarebbe mai potuta piacere?
Si ritrovò ad osservarlo più attentamente.
A scrutarne lo sguardo, per cercare di cogliere le sue reazioni.
Anche se poi, a causa di tutte quelle provocazioni, lo sguardo le cadde quasi in automatico sulla zona inguinale dell'Acuan.
Ma d'altronde non è che lui stesse facendo da meno...
O credeva che la Allen non notasse lo sguardo cadutogli sugli stivali?

E poi lo sappiamo che Axell è difficile che riesca a stare lontano da una partner per troppo tempo...
Poi con una come te a portata di uccello, si fa presto a riprendere le vecchie abitudini!


... tu le riprenderesti?

... Qualora anche fosse, non credo sia così importante, ormai...

Il cuore saltò un battito, a quelle parole.
"Qualora anche fosse" ... significava dunque che lui lo volesse?
Che si sarebbe ripreso il diritto unico di dare attenzioni a Nimue?
... possibile che nonostante tutto, nonostante avesse una nuova compagna, continuasse a provare qualcosa per lei?
Qualcosa di così forte da passare oltre la delusione, il cuore spezzato?
Difficile non pensarci, nonostante stesse col Cartwright.
Il tono usato da Gérôme era stato sporcato non solo d'amarezza, ma anche di una sfumatura più morbida.
Una sfumatura a cui la Tempesta non aveva potuto non prestare attenzione.
Cercarono comunque, entrambi, di andare oltre.
Di parlare di lavoro.
Ma non era semplice, non lo era per nessuno dei due.
Specialmente per la Allen, quando se ne usciva in un certo modo.

Non mi importa che sia per meno ore, l'importante... è poterti avere di nuovo accanto a me.

Già, in un modo o nell'altro...

... mi manchi.

Non doveva dirgli certe cose.
Non poteva permettersi di dirgli certe cose.
Che poi, che cazzo voleva dire?!
Non sapeva nemmeno lei in quale senso "le mancasse".
Beh, come Vocal Coach di certo, non c'era manco da dirlo.
E poi?
Le mancava in altri sensi?
Averlo vicino stava forse facendo effetti strani anche a lei... per un motivo ben specifico?
Si scusò, ad occhi bassi.
Si maledisse, internamente.
Cercò di scacciare certi pensieri, primo tra tutti quello forse più vero...
... ovvero che sotto sotto, la piccola texana fosse un bel po' t***a.

Se dovessi mai fare un duetto, saresti l'unico a cui lo chiederei... però capisco che tu possa non sentirtela.
Anzi, scusami per avertelo domandato.
E...


Mh?

Hai ragione.
Sarebbe la prima volta, per noi... meglio conservarla per un'occasione speciale.


Lo disse con un sorriso sereno.
Non gli stava facendo pesare nulla.
Ma quelle parole, senza saperlo, avevano fatto scattare qualcosa in lui.
La necessità di essere sincero, almeno in parte.
Quel tanto che bastava per permettere ad entrambi di lavorare bene insieme.

... Ascolta Nimue, non sono stato mai completamente sincero con te, fino ad oggi, su una questione piuttosto delicata.

Mh?
Di cosa stai parlando?


Ti chiedo però di non partire prevenuta o arrabbiarti, perché in teoria il segreto che porto con me è quasi alla pari con quello sulle Gilde.
Mi è stato chiesto di non parlarne, mi è stato detto di non farlo, ma io mi sento libero di fare ciò che sento e reputo giusto.
Ti chiedo solamente di non tradire la mia fiducia e non farne parola con nessuno, ma affinché tra di noi ci possa essere un futuro lavorativo, è necessario che tu sappia.


Mi stai un po' spaventando, Gérôme...
Però va bene, ti prometto che manterrò il silenzio. Adesso, però, parla.


... Forse so perché tu ti senta tanto scombussolata, forse so perché ti sta succedendo tutto questo, ora, a contatto con me.
C'è una forte probabilità che la colpa non sia tua... Ma mia.


... tua?

Lo fissò, perplessa.
Non capiva di cosa egli stesse parlando.
A cosa potesse mai riferirsi.
No, in tal senso Nimue non conosceva per nulla la verità.
Non ci si sarebbe mai avvicinata, nemmeno usando tutta la fantasia di cui disponesse.

... Prima che ci conoscessimo ed iniziassi a lavorare con Ariel, ho avuto un incidente mortale.
Rischiavo seriamente di morire, ma venni sottoposto ad una operazione invasiva sperimentale, che fuse in me le cellule di una Creatura Magica e di un Animale.


Gér, mi dispiace, io... non ne avevo idea!
Però se sei qui significa che...


La cura andò a buon fine, altrimenti non sarei qui oggi ma... Una delle doti strane e assurde ereditate come effetto indesiderato fu... Avere una voce ammaliante...

Immagine


Io attraggo quando parlo e l'attrazione che esercito sulle ragazze o sulle donne aumenta ulteriormente quando canto.
Per questo al tempo, quando ci incontrammo la prima volta e tu mi facesti capire di aver perso la testa per me, scelsi di non gettarmi, prendendo tempo.
Volevo essere sicuro che nel tempo quell'interesse non svanisse: solo in quel modo avrei provato a me stesso che i tuoi sentimenti fossero veri... E poi certo, c'era ancora di mezzo Ariel.


...

Adesso però la questione è diversa. Tu stai con Axell, hai chiuso con me per lui, hai messo tanto in gioco e mi hai detto di aver passato un periodo terribile in questi mesi.
Non posso permettermi di restare nel silenzio e magari turbarti, quando invece dovresti solamente ricercare un po' di felicità, un po' di serenità, il famoso Equilibrio.
Perdonami per non avertelo detto, in realtà dovrei chiedere perdono ad un sacco di persone: mia sorella, Cappie, Vergil... Ma il mio silenzio non è dipeso da me.


Quindi sono l'unica... tra tutti... a saperlo?

Le sembrava una domanda retorica, in realtà.
Ma preferì farla comunque.

... Puoi promettermi, anzi no, giurarmi, che non lo dirai mai a nessuno, Nimue?

Sì, certo, te lo giuro.
Però...


Si alzò in piedi.
Cominciò a camminare su e giù per lo studio.
La fronte corrugata, l'espressione pensierosa.
Era normale che una confessione di quella portata avesse scatenato qualcosa, in lei.
Pensieri, riflessioni.
Domande.
Gérôme possedeva una voce in grado di ammaliare.
Di irretire, di far bagnare qualsiasi donna.
Ora, certo, si spiegavano tante cose.
Altre, invece, veniva spontaneo domandarsele.

... questo significa che senza la tua voce non mi sarei mai innamorata di te?

Se lo domandò a mezza voce.
Senza guardarlo, tra sé.
Era comprensibile che se lo chiedesse.
Che le venisse il dubbio.
Sospirò, scuotendo il capo.
Si volse lentamente verso il Lamarck.
Annullò la distanza tra loro in pochi passi decisi.
Gli prese il viso tra le mani, ci arrivava bene visto che lei era in piedi e lui seduto a terra.

Posso credere che sia colpa... o merito... di quest'effetto collaterale, se ora ho un lago in mezzo alle gambe...

No, non tentò di negarlo.
A che pro, se era la verità?
Lo fissò più morbidamente, con uno sguardo che parlava, che diceva tanto senza emettere un suono.

Ma non posso credere che i miei sentimenti per te, che mi avevano fatto battere il cuore...

Si abbassò.
Lentamente.
Non pensò al motivo per cui lo stesse facendo.
Di nuovo, si affidò al suo istinto.
E al suo essere... beh, l'aveva capito ormai.
Ci avrebbe fatto i conti dopo.
Se lui non l'avesse fermata, allora avrebbe posato la bocca sulla sua.
Lo avrebbe baciato, delicatamente.
Senza lingua, senza esagerare.
Un contatto leggero.
Ma intenso.
Fottutamente intenso.

... che mi stanno facendo battere il cuore anche adesso...
Siano irreali.
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Messaggioda Gérôme » 02/09/2017, 19:29

Scusa Nimue...
... Credo di non comprendere.


Ecco, io...

Sembri... Imbarazzata...

Lo era eccome, aveva le guance che sembravano due pomodori maturi, anzi, forse direttamente dei peperoncini, visto il contenuto hot della conversazione.
A quel punto, la curiosità di Gérôme fu decisamente accresciuta, specie perché non riusciva a capire il collegamento tra lo "svuotarsi" e il sesso.
Comunque non dovette certo aspettare così tanto prima di ricevere la risposta, risposta che inevitabilmente scatenò in lui delle sensazioni... Forti.

... scusami tu, è stato Axell ad abituarmi.
A lui piace guardarmi mentre mi svuoto perché... ho un'attività intestinale piuttosto intensa.


... GLOM...

Cercò di effettuare i dovuti collegamenti e pur non essendo stata lei completamente chiara, indicativamente il Lamarck riuscì ad immaginarsi con facilità la scena.
Fu per quel motivo che, non appena ella abbassò lo sguardo, poté notare una forma molto generosa all'altezza del cavallo dei pantaloni dell'ex fidanzato, tanto generosa, troppo generosa.
Sarebbe stato impossibile celare quella reazione alla ragazza, quindi per tanta risposta, come lei guardò insistentemente il bozzo, lui andò a fissarle gli stivali.

Sono... Nuovi?
Non mi sembra di averteli mai visti prima...
... Però potrei sbagliarmi.


Cambiare argomento o almeno provarci, proseguendo però nell'avere un certo livello di eccitazione forte e prepotente.
Le due cose non andavano molto d'accordo, specie se poi il tipo di argomento fosse tendenzialmente legato a qualcosa di ugualmente ancora più eccitante.
Forse parlare anche di Axell li avrebbe aiutati, ma pure in quel caso, gli sforzi di placare i bollenti spiriti si rivelarono validi, ma quelli di non toccare questioni delicate, per nulla.
Lui lentamente stava entrando sempre più nell'idea che ci fosse ancora qualcosa sotto, non troppo sepolto, di emotivo e sentimentale, nei confronti della texana.
I conti con quella faccenda li avrebbe fatti poi per conto suo, o almeno l'intento era quello, ma non sapeva quale potesse essere lo svolgimento degli eventi di lì a poco.
Non poteva immaginare che gli venisse l'assurdo desiderio di essere sincero con lei, ma il motivo fu quello strano e inconcepibile "mi manchi", che egli avesse paura non fosse del tutto naturale e spontaneo.

... Ascolta Nimue, non sono stato mai completamente sincero con te, fino ad oggi, su una questione piuttosto delicata.

Mh?
Di cosa stai parlando?


Del suo essere una Aberrazione, ecco di cosa, ma non si sarebbe mai dovuto o voluto definire in quel modo. Meglio trovare una maniera alternativa.
Effettivamente, non era nemmeno importante che lei sapesse il termine tecnico, bastava che fosse informata sul fatto che egli si fosse sottoposto ad una cura, niente di più.
Ma ovviamente, le conseguenze di quella cura, erano loro il più grande ostacolo da superare, sempre detto che la Allen avesse intenzione di farlo, ben chiaro.

Gér, mi dispiace, io... non ne avevo idea!
Però se sei qui significa che...


La cura andò a buon fine, altrimenti non sarei qui oggi ma... Una delle doti strane e assurde ereditate come effetto indesiderato fu... Avere una voce ammaliante...

Poteva voler dire che lei si fosse presa di lui in passato a causa di ciò? Certamente.
Poteva voler dire che anche in quel momento le sensazioni provate derivassero da quello? Naturalmente.
Cappie, Emanuelle, Vergil, lo stesso Axell, nessuno era a conoscenza di quella informazione, nessuno, tranne lei...

Quindi sono l'unica... tra tutti... a saperlo?

Sì, sei l'unica, assieme alle persone che mi hanno operato, ovviamente.
... Puoi promettermi, anzi no, giurarmi, che non lo dirai mai a nessuno, Nimue?


Sì, certo, te lo giuro.
Però...


Mh?
Però cosa?
Dimmi pure...


... questo significa che senza la tua voce non mi sarei mai innamorata di te?

Non mi posso sentire di escluderla a priori come cosa...

Fu molto triste dover dire una cosa simile, ma prenderla in giro, a quel punto, che senso avrebbe avuto?
Lei lo disse tra sé ma lui le rispose ugualmente, prima di osservarla mettersi in piedi e cominciare a camminare, riflettere.
Su cosa poi, non ne aveva idea. Però poi la vide anche fermarsi, sospirare, scuotere il capo e tornare da lui, prendendogli il viso tra le mani.

Posso credere che sia colpa... o merito... di quest'effetto collaterale, se ora ho un lago in mezzo alle gambe...

... Pf, fa sempre piacere sentirselo dire...

Sorrise un po' amaramente, esprimendo quella mezza battuta, aspettando poi che proseguisse.

Ma non posso credere che i miei sentimenti per te, che mi avevano fatto battere il cuore...

Ella si avvicinò, ancora, con il viso verso il suo, per potergli posare un bacio sulle labbra.
Anche se in quel frangente non si sentisse troppo sicuro di tutta quella storia, decise di lasciarla fare, forse anche perché inconsciamente il contatto con la bocca di lei gli mancava.
Difatti, non appena ne sentì la morbidezza, sulla propria, inspirò profondamente, ma solo un secondo, prima di ricordarsi quanto potesse essere sbagliato tutto ciò.

... che mi stanno facendo battere il cuore anche adesso...
Siano irreali.


Anche... Anche... Adesso?

Sbatté le palpebre quasi come si stesse risvegliando da uno strano sogno, con una espressione contrita, sorpresa ma anche stranita.
Alzandosi in piedi andò a mettersi poi seduto sulla poltroncina, in modo da non essere completamente a terra.
Possibile che avesse sentito bene?

Aspetta aspetta aspetta...
Mi stai dicendo che...
Nimue ma perché me lo dici adesso?!


Si leccò le labbra, con un tono di voce incerto, appellandosi al proprio Ghiaccio per ritrovare la giusta lucidità.

Che cosa voleva dire quel bacio di prima?
Tu provi dei sentimenti per me anche ora?
... Nel senso di... Amore?


Decise di attendere la risposta della texana, prima di valutare nuovamente tutta la questione.
D'un tratto, l'idea di collaborare assieme stava diventando sempre più pericolosa.
Il perché poteva definirsi anche abbastanza ovvio, no?

... Anche io non ti ho dimenticata del tutto e non penso sia qualcosa di passeggero, improvviso.

No, non le avrebbe confessato facilmente di provare sentimenti anche più forti dei suoi, con il solo rischio di metterla incredibilmente a disagio.

... Ma se la tua intenzione è restare con Axell, continuare un cammino con lui, perché pensi che si possa sviluppare, allora non posso essere il tuo Vocal Coach.
D'accordo, ora sai quello che sono, il mio potere, ma trascorreresti i pomeriggi sia con dei sentimenti ancora da debellare, sia con la perenne eccitazione, il famoso lago tra le cosce.
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Messaggioda Nimue » 03/09/2017, 17:14

Ecco, io...

Sembri... Imbarazzata...

Certo che lo era.
Aveva parlato senza riflettere, ed ora era giusto che spiegasse a Gérôme cosa intendesse.
Doverlo fare, però, non era semplice.
Non per il rapporto vigente tra loro, al momento.
Non per i trascorsi che si erano succeduti dall'attimo in cui si erano incontrati, quella sera.
Stavano entrambi scivolando su un terreno pericoloso, insomma.
Quando se ne fossero resi conto... sarebbe forse stato troppo tardi?

... scusami tu, è stato Axell ad abituarmi.
A lui piace guardarmi mentre mi svuoto perché... ho un'attività intestinale piuttosto intensa.


... GLOM...

Riuscì quasi a sentirlo deglutire.
E se anche non fosse accaduto, il bozzo all'altezza dei pantaloni era... evidente.
Totalmente evidente.
Anche un cieco -non si sa come- sarebbe riuscito ad accorgersene.
Il Lamarck si era appena eccitato da morire.
Ma allora... allora anche a lui l'idea di vederla c****e eccitava?

Sono... Nuovi?

Uhm?

Non mi sembra di averteli mai visti prima...
... Però potrei sbagliarmi.


Ah, sì.
Li ho comprati a Houston, prima di partire.


Confermò lei, annuendo.

Non mi stupisce tu te ne sia accorto.
Hai sempre avuto occhio... per certi dettagli.


Non lo faceva apposta, davvero.
Le veniva spontaneo provocarlo, punzecchiarlo.
Voleva vedere, per quanto fosse sbagliato, quell'erezione crescere.
Arrivare quasi a fargli male.
E al contempo si dannava, malediva quel comportamento evidentemente scorretto.
Un dualismo contrapposto, quello che si stesse verificando dentro di lei.
I sensi di colpa da un lato... l'eccitazione perversa dall'altro.
Ed in tutto ciò il Fulmine tempestava, irrequieto.
Non era brava a contenerlo, non lo era mai stata.
Specie poi con la presenza del Lamarck, specie con le sue confessioni inaspettate.

... questo significa che senza la tua voce non mi sarei mai innamorata di te?

Non mi posso sentire di escluderla a priori come cosa...

Non poteva accettarlo.
Non voleva accettarlo.
E, all'effettiva, nemmeno voleva.
Chi le diceva che stessero davvero così le cose?
D'accordo, Gérôme poteva farla bagnare come nessun altro.
Ma i sentimenti?
Quelli non nascevano certo per gli umori tra le gambe, erano qualcosa di più profondo.
Qualcosa che nessuna anomalia, nella sua ottica, avrebbe potuto generare.
Per questo gli si avvicinò.
Per questo gli si fermò di fronte.
Per questo parlò con una certa sicurezza, data non da prove concrete, ma da una convinzione che le nasceva dal cuore.

Posso credere che sia colpa... o merito... di quest'effetto collaterale, se ora ho un lago in mezzo alle gambe...

... Pf, fa sempre piacere sentirselo dire...

Ma non posso credere che i miei sentimenti per te, che mi avevano fatto battere il cuore...

Annullò la distanza tra loro.
Voleva confermare a se stessa quella che nel suo cuore era già una convinzione.
Ovvero che i sentimenti per Gérôme fossero sempre stati reali, fin dal loro primo incontro.
Conferma che si prese circondandogli il viso tra le mani.
Conferma che si prese posando la bocca sulla sua.
Conferma che si prese respirando il suo odore, abbandonandosi alla sensazione che tutto ciò le trasmetteva.
Mettendo da parte anche il senso di colpa in quel momento.
Non perché Axell non fosse importante, ma perché era qualcos'altro lì a tenere banco.
In primis, la sicurezza che quanto provato per il Lamarck fosse scaturito dal proprio cuore, non certo per un'influenza altrui.
Ed in secondo luogo... il prendere atto che proprio quel che provasse per lui non fosse, in verità, ancora scomparso del tutto.

... che mi stanno facendo battere il cuore anche adesso...
Siano irreali.


Anche... Anche... Adesso?

Sì, Gérôme... anche adesso.

Non fu semplice confermarlo.
Lui avrebbe potuto capirlo dal tono di voce, quanto Nimue fosse in difficoltà.
Tanto che, dopo quel bacio, fece un passetto indietro.
Ad occhi bassi.
Gli diede così modo di alzarsi, di andarsi a sedere sulla poltroncina.
Era palese e comprensibile che lo avesse scioccato, con quelle parole.

Aspetta aspetta aspetta...
Mi stai dicendo che...
Nimue ma perché me lo dici adesso?!


Non lo so, okay?
Non lo so.
L'ultima volta che ci siamo visti, quando sei venuto a casa mia, ero così... sollevata. Perché se eri lì, a parlarmi, significava che non mi odiasse, o perlomeno non così tanto.
Eri freddo, gelido con me, ma me lo meritavo al 100%, e tutto ciò a cui riuscivo a pensare era che, se non altro, mi stessi rivolgendo la parola.


Non era una giustificazione.
La Allen sapeva bene di essere un mezzo disastro.
Ed anche un bel po' t***a dentro.
Ma voleva spiegargli, se non altro, cosa avesse provato.
Allora... ed oggi.

Stasera, invece... sei stato come un tempo, o quasi.
Dolce, premuroso, malizioso... non credevo ti avrei mai più sentito così, con me: ed averti vicino in questo modo, sentirti di nuovo così...


Scosse il capo.
Sospirò leggermente.
Non riusciva a continuare.
Non sapeva come continuare.

Che cosa voleva dire quel bacio di prima?

Volevo dimostrare a me stessa che questa tua capacità non avesse influenzato i miei sentimenti per te... che il batticuore non fosse dato dalla tua voce ammaliante, ma dal fatto che sia tu, Gérôme Lamarck, per ciò che sei, per la tua anima, mi hai attratto fin dal primo momento.
Per questo ti ho baciato... e grazie a quel bacio ho ottenuto la conferma che cercassi.


Tu provi dei sentimenti per me anche ora?
... Nel senso di... Amore?


Io... non so rispondere.

Sincera.
Almeno questo glielo doveva, ora.

Mi batte forte il cuore, come la prima volta che ti ho visto, quindi sì, sto provando ancora un sentimento romantico per te.
Credevo di averti lasciato andare, Gér... di essermi lasciata alle spalle ogni coinvolgimento emotivo nei tuoi confronti, ne ero certa! E invece... invece...


Invece, evidentemente, non era così.
Ma lui?
Cosa provava lui?

... Anche io non ti ho dimenticata del tutto e non penso sia qualcosa di passeggero, improvviso.

E cosa provi per... la tua nuova ragazza?

La amava?
O provava solo qualcosa di forte per lei, come Nimue verso Axell?

... Ma se la tua intenzione è restare con Axell, continuare un cammino con lui, perché pensi che si possa sviluppare, allora non posso essere il tuo Vocal Coach.

...

D'accordo, ora sai quello che sono, il mio potere, ma trascorreresti i pomeriggi sia con dei sentimenti ancora da debellare, sia con la perenne eccitazione, il famoso lago tra le cosce.
Io non voglio farti del male, non voglio farne nemmeno a lui...


Lo so, so che non lo vuoi.
E credimi, non lo voglio nemmeno io.


Lo disse con forza, con decisione.
Ma anche con una sfumatura triste, malinconica e rammaricata a tratti.

Quando ho deciso di andare da lui e dirgli che avessimo il via libera da parte tua... l'ho fatto, l'ho raggiunto, perché pensavo di averti dimenticato, di aver deciso con convinzione cosa volessi: se avessi pensato che avrei sentito ancora qualcosa di così forte verso di te...

Scosse la testa.
Era stata forse troppo precipitosa?
Avrebbe dovuto ponderare di più su cosa fare?
E soprattutto... come comportarsi ora?

Non so cosa provo per te.
E, a questo punto, non so più nemmeno cosa provo per lui.
Capisco il tuo ragionamento sul non poter essere il mio Vocal Coach, nell'eventualità, anche perché se tu lo fossi finiresti per essere il primo a soffrire... ed io non voglio più ferirti, Gérôme.


Tornò a guardarlo.
In difficoltà evidente.
Ma anche con una luce nello sguardo un po' maliziosa.
Un po'... un bel po' perversa.

Sai, ormai credo non ci siano dubbi...
... sono proprio una gran p*****a!
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Messaggioda Gérôme » 03/09/2017, 21:46

Commenti erotici a parte.
Uscite pericolose e rischiose per la psiche e il corpo di entrambi a parte.
Gérôme e Nimue sembravano aver imboccato una strada molto difficile e complessa, piena di nuovi dubbi e consapevolezze.
Andando avanti con il discorso e con le confessioni, erano giunti verso un bivio molto, molto importante: avvicinarsi o separarsi del tutto?
Avrebbero potuto coltivare a prescindere il loro rapporto, ma non come Cantante e Vocal Coach, per non rischiare di mettere in difficoltà la relazione della Allen.
Oppure... Si sarebbero potuti saltare addosso come semplici animali sessuali in preda ai più bassi istinti, riflettendo più tardi sul casino combinato.

Aspetta aspetta aspetta...
Mi stai dicendo che...
Nimue ma perché me lo dici adesso?!


Non lo so, okay?
Non lo so.
L'ultima volta che ci siamo visti, quando sei venuto a casa mia, ero così... sollevata.
Perché se eri lì, a parlarmi, significava che non mi odiassi, o perlomeno non così tanto.
Eri freddo, gelido con me, ma me lo meritavo al 100%, e tutto ciò a cui riuscivo a pensare era che, se non altro, mi stessi rivolgendo la parola.


Ricordava bene quella sera. Ricordava alla perfezione le sensazioni provate nel rivederla e la fermezza del proprio discorso.
Aveva pensato di farle del bene, aveva pensato di poterle donare un sorriso e finalmente aiutare Axell a riprendersi.
Eppure, però, dopo appena una decina abbondante di giorni, di nuovo tutto si stava mettendo in gioco, in pericolo, in relazione.

Stasera, invece... sei stato come un tempo, o quasi.
Dolce, premuroso, malizioso... non credevo ti avrei mai più sentito così, con me: ed averti vicino in questo modo, sentirti di nuovo così...


Ha generato in te reazioni che non pensavi esistessero ancora, ho capito.

D'altronde anche a lui era successa una cosa molto simile, già, peccato che lui avesse riscoperto forse qualcosa di molto più potente e sconcertante.
Provò ad osare, facendole quella domanda, in un piccolo angolo del suo animo sperando che la risposta fosse affermativa, ma no, sarebbe stato chiedere troppo.
La texana poteva avere sentimenti per lui, dei dubbi sulla propria relazione, magari avvicinarsi anche all'amore, ma non ne provava, perché c'era comunque di mezzo qualcun altro.

Mi batte forte il cuore, come la prima volta che ti ho visto, quindi sì, sto provando ancora un sentimento romantico per te.
Credevo di averti lasciato andare, Gér... di essermi lasciata alle spalle ogni coinvolgimento emotivo nei tuoi confronti, ne ero certa!
E invece... invece...


Va bene, va bene, ho capito... Non serve dire altro, davvero.

Lui era stato lasciato per Axell, mentre con Kara il Lamarck si era messo assieme per provare ad andare avanti, quindi le situazioni erano ben diverse.
Nimue non avrebbe mai potuto scegliere a cuor leggero di tornare con lui e da un lato Gérôme nemmeno lo pretendeva, un po' per i sensi di colpa, un po' per coscienza.
Quello sì che era proprio un bel casino. Come potevano pensare di collaborare assieme in quella maniera?

... Anche io non ti ho dimenticata del tutto e non penso sia qualcosa di passeggero, improvviso.

E cosa provi per... la tua nuova ragazza?

Un sentimento sicuramente genuino, reale, ma ancora all'inizio, non sbocciato del tutto.

E come poteva essere altrimenti, dal momento stesso in cui si erano incontrati appena tre settimane prima?
Lei aveva potuto maturare le proprie sensazioni per il Cartwright in quei mesi di lontananza e se alla fine aveva deciso di andare da lui era probabilmente perché si fossero rafforzate in silenzio.
Ma il Lamarck aveva appena cominciato, benissimo, una splendida partenza, ma solo al primo giro, ecco perché con molta probabilità, le avrebbe parlato seriamente dopo quella sera.
L'avrebbe lasciata libera di cercare un cuore completamente rivolto a lei, pronto a risplendere del suo sorriso meraviglioso.
Perché Kara avrebbe sicuramente fatto innamorare a prima vista qualcuno con quel sorriso, Philip ne era assolutamente certo.
Con lui non era successo, ma lui era un caso a parte, ormai era un dato di fatto.

Non so cosa provo per te.
E, a questo punto, non so più nemmeno cosa provo per lui.
Capisco il tuo ragionamento sul non poter essere il mio Vocal Coach, nell'eventualità, anche perché se tu lo fossi finiresti per essere il primo a soffrire... ed io non voglio più ferirti, Gérôme.


Non è solo questo, Nimue...
Te lo immagini se venisse a trovarti qui a studio, tu magari portassi una gonna...
Lo sai com'è fatto, se gli venisse voglia di sfiorarti in un attimo di solitudine e ti sentisse... Un lago, appunto, non potresti trovare una scusa totalmente valida.


D'accordo bagnarsi come una disperata nel vedere il proprio fidanzato, ma il potere di Gérôme andava ben oltre il disperato.
Scosse la testa, sbuffò, poco prima di inquadrare il suo sguardo, quello di lei, uno sguardo nuovo, molto strano, molto particolare.
Era tornata di nuovo maliziosa, con una luce negli occhi essenzialmente perversa. A cosa stava pensando?

Sai, ormai credo non ci siano dubbi...
... sono proprio una gran p*****a!


... Ma cosa... Non capisco... Cosa significa questa tua uscita adesso?!

Rimase molto interdetto, sbattendo le palpebre piano, incapace di trovare una connessione logica tra quello appena detto e quell'affermazione attuale.
Da una parte ovviamente si eccitò anche nel sentire dire una cosa simile in modo tanto palese e forte, ma l'eccitazione poteva anche aspettare qualche istante.
Abbassò lo sguardo ancora una volta su quei dannati stivali, poi, sbuffando esasperato dai propri stessi istinti, ritornò sul volto della Allen, deciso.

E poi insomma... Non so se lo prenderai o meno come un insulto e ti prego di non farlo... Ma non è che sia una novità...

Tralasciando il fatto del tradimento con Axell, che comunque di fatto la rendeva piuttosto volubile e lussuriosa, c'era da considerare il fattore "schiava".
Le piaceva eseguire gli ordini, le piaceva fare cose perverse e a quanto sembrava le piaceva anche eseguire richieste decisamente fuori dal comune.
Quindi all'effettiva perché quell'uscita come se fosse una specie di nuova improbabile consapevolezza?

... Tra l'altro, posso farti una domanda un po' intima?
Per caso, nel periodo in cui non stavi né con me né con Axell...
... Con Caleb hai combinato qualcosa?
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