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Messaggioda Phoenix » 19/10/2014, 22:55

Zona limitrofa al centro di Londra| 04 Febbraio 2109 | 18:13

Ti assicuro che presto avrai una casa.


Più che una promessa, quella per lui era un'imposizione.
Vagava per diverse case londinesi da più o meno tutto il pomeriggio, chiedendo a chiunque di avere un poco di buon cuore.
Avere un animale in casa non era per tutti una benedizione, al contrario, spesso si scambiava facilmente con un problema, una rottura di scatole.
Phoenix non giudicava, per lui non erano importanti le motivazioni, voleva solo sentire un sì o un no, dopo di che, in caso di rifiuto, si allontanava salutando distintamente e con rispetto, lasciando giusto il biglietto da visita dell'ambulatorio.
Aveva preso particolarmente a cuore il caso della creatura che quel dì portava con sé dentro una cesta di vimini, adagiata su una morbida e calda coperta di pile verde quadrettata, questo perché sentiva un legame particolare con lei, un legame che non avrebbe saputo spiegare facilmente, ma lui non era abituato a spiegare niente a nessuno, mai.
In prevalenza si occupava delle sue mansioni nel silenzio, seguendo gli ordini e studiando pedissequamente il lavoro svolto dai colleghi più esperti, ma era difficile che accettasse di scambiare un dialogo informale durante la pausa pranzo, a causa di una forte insicurezza di fondo.
Anche quando si era in salute, in forma fisica ottimale e con un guadagno certo e cospicuo, non era automaticamente certo che si stesse realmente bene, ecco, quello era per esattezza il caso di Phoenix.

Proviamo anche qui, poi torneremo indietro e si vedrà domani.


Nessun indumento che identificasse il suo ruolo come infermiere veterinario, questo per non intralciare i movimenti con un camice.
Portava comunque con sé il cartellino di riconoscimento, così da mostrarlo alle famiglie una volta presentatosi. Per il resto, il bianco era il colore predominante: un jeans, una maglietta attillata e una giacca a vento a righe sottili. Ai piedi degli scarponcini pesanti di colore nero, a contrasto.
La casa che si stagliava avanti a lui era molto grande, un condominio probabilmente, di quelli chic, di un certo livello. Osservando diversi terrazzi, il ragazzo si ritrovò a ben sperare che forse qualcuno lì dentro potesse occuparsi con affetto dell'animale trasportato con cura.
Attraversò il grande cancello in ferro battuto, entrando nella struttura ad architettura tra l'antico e il moderno. Non vi era portiere, ma non si aspettava di trovarlo, ormai era un lavoro completamente morto. Tre scale: A, B e C. Scelse quella di mezzo, giusto perché si trovava esattamente sul viale di fronte a lui, così la percorse, raggiungendo il portone più piccolo. Ogni settore del palazzo non aveva molti abitanti, questo perché le case era grandissime e spaziose. Tirava un vento decisamente freddo, lo spagnolo si mise un attimo in ginocchio e fece attenzione che la piccola creatura fosse ben protetta e avvolta nella coperta. Osservando ogni cognome delle varie buche, si fece anche un'idea di ogni interno, leggendo il numero adiacente. Era un po' inutile cominciare dall'alto, quindi lesse il nome della famiglia dalla quale si stava dirigendo e si incamminò su per le scale, questo perché il piano terra era occupato da uno sgabuzzino e una serie di porte di metallo adibite a cantine per tutti i condomini, quindi all'effettiva le abitazioni vere e proprie iniziavano dal primo piano, scelta di costruzione mai vista in precedenza. Raggiunto il primo appartamento sulla sinistra, con discreta disinvoltura, il ragazzo suonò il campanello, sperando che qualcuno venisse ad aprire e gli permettesse di parlare senza sbattergli subito la porta in faccia.

Signorina Sanders?
Mi scusi se la disturbo, mi chiamo Phoenix Amarillo e lavoro per un ambulatorio veterinario.
Posso rubarle qualche minuto?


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Qualora Margaret gli avesse dato modo di entrare, l'infermiere avrebbe posato su un tavolo disponibile la cesta di vimini, scoprendone il contenuto e nel contempo focalizzandosi meglio sulla persona che aveva di fronte: una bellissima ragazza dagli occhi eterocromi.
Invece, per quanto riguardava la creatura nascosta fino ad allora, essa era caratterizzata da una soffice peluria color crema, occhi piccoli e scuri un poco tristi, muso affusolato e costituzione abbastanza esile, infatti non superava nemmeno i dieci centimetri di lunghezza, escludendo la coda, e i cinquanta grammi di peso. Ad occhio e croce, il piccolo esserino non poteva essere altri che un cucciolo di pochi giorni.

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Può farle tutte le carezze che vuole, non si preoccupi.
È totalmente innocua, la prenda anche in braccio, se le fa piacere.
Trattasi di un esemplare femmina di volpe "Fennec", il nome scientifico è "Vulpes Zerda".
Ha circa venti giorni.
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Messaggioda Margaret » 20/10/2014, 14:28

[Appartamento di Julie Sanders > Ingresso > Giovedì - 4 Febbraio 2109 - ore 18.20]


Era ferma da più di un'ora sulla stessa pagina… le cose erano due: o il libro che aveva in mano era estremamente palloso, o era lei a non avere proprio testa per la lettura.
E visto lo stato d'animo in cui versava l'americana da quando si era lasciata con Robyn, era probabile che il libro non c'entrasse niente: aveva passato il primo mese ad "abbruttirsi", con buona pace della sorella maggiore che l'aveva lasciata in pace; aveva mangiato schifezze a profusione - compresi barattoli interi di gelato o Nutella - si era chiusa in casa, aveva indossato tute di due taglie più grandi, non si era fatta la doccia e aveva passato ogni pomeriggio a piangere. Poi, all'inizio del secondo mese, era stata proprio Julie - stanca di vederla così - a prenderla di peso e ficcarla nella vasca, lavandola e prendendosi in generale cura di lei così da farla ritornare decente: certo, ancora non aveva alcuna voglia di uscire di casa, ma almeno adesso era pulita e la sua alimentazione era tornata su uno standard quasi normale.
E stava appunto leggendo il proprio libro, in tuta per casa - della taglia giusta, almeno quello e pantofole - quando il campanello era suonato, facendole inarcare un sopracciglio: no, non aspettava alcuna visita, e per quanto ne sapeva nemmeno Julie… dunque chi poteva mai essere?

Sì?

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Signorina Sanders?
Mi scusi se la disturbo, mi chiamo Phoenix Amarillo e lavoro per un ambulatorio veterinario.
Posso rubarle qualche minuto?


Lo sguardo di Maggie inquadrò velocemente la figura del - bel - ragazzo che aveva di fronte, il quale teneva in mano un cestino di vimini: si era presentato come infermiere veterinario, o almeno questo aveva capito lei, ma se fosse stata tutta una trappola per farle del male? Ultimamente Julie le era apparsa molto più tesa del solito, e le aveva persino detto di fare attenzione alle persone che incontrava… c'era qualcosa sotto, e se anche la più piccola delle Sanders non sapeva cosa fosse, tutto ciò bastava a renderla nervosa.

Beh, ho un solo modo per scoprirlo…

Si disse l'americana, provando a sfruttare il proprio potere per leggere nella mente dell'altro: quand'era con Robyn si era tolta quell'abitudine… ma ormai non erano più una coppia, no? Perciò poteva fare quello che voleva quando lo voleva - per quanto tutto ciò la rendesse molto triste.

Prego, si accomodi…

Disse allora Margaret, spostandosi dalla sua posizione per far entrare il ragazzo in casa e chiudere la porta alle sue spalle, conducendolo infine verso il salotto dove gli fece cenno di accomodarsi su una poltrona di fronte ad un tavolino basso.
Si sedette anche lei, sull'altra poltroncina davanti al tavolino, così da trovarsi faccia a faccia col suo ospite inatteso, ma subito la sua attenzione venne catturata da una creaturina piccola, anzi, piccolissima, occhi scuri, pelo chiaro dall'aria soffice: inutile dire che fu amore a prima vista.

Oh…

Può farle tutte le carezze che vuole, non si preoccupi.
È totalmente innocua, la prenda anche in braccio, se le fa piacere.


Lei dice?

Domandò Maggie un poco incerta, prima di armarsi di coraggio e prendere in braccio l'animale con estrema delicatezza, facendogli delle carezze sul musetto.

Trattasi di un esemplare femmina di volpe "Fennec", il nome scientifico è "Vulpes Zerda".
Ha circa venti giorni.


È davvero minuscola… - commentò la ragazza con un sorriso dolce, studiando la creaturina che aveva in grembo - Ma perché l'ha portata qui?
Cosa posso fare per lei?


Forse una donazione in denaro per permetterle determinate cure, o magari di tornare tra le braccia della madre?

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Messaggioda Phoenix » 20/10/2014, 17:29

Prego, si accomodi…


Finalmente qualcuno che lo aveva fatto entrare senza cominciare il terzo grado cercando di scoprire se fosse un venditore ambulante.
Evidentemente anche la giovane età della ragazza giocava a suo favore, in quanto la vicinanza generazione creava a prescindere una maggiore fiducia nei confronti del prossimo. La figura che si trovò davanti era di aspetto estremamente grazioso, bella ed anche affascinante, con dettagli del corpo che attirarono enormemente la sua attenzione: il naso, gli zigomi e la delicatezza del tono, tanto per citarne qualcuno.
Il ragazzo non era minimamente a conoscenza del potere che ella stava azionando su di lui, quindi entrò dentro l'abitazione lasciando che lei leggesse nei suoi pensieri e scrutasse le parole che normalmente non avrebbe mai detto, chiuso in se stesso e nella sua introversione.

È davvero molto, molto, troppo carina.
Ma non è il momento per fare apprezzamenti.


Rivelando il contenuto della cesta, come ben poteva immaginare la ragazza rimase completamente rapita dalla dolcezza minuta di quella creatura dal pelo soffice e dallo sguardo un po' triste e molto spaesato. Non emetteva versi ma si lasciava fare di tutto, come accarezzare e prendere in braccio, anzi, nella mano, perché tanto bastava per reggerla. Annusava la pelle di Margaret con una leggera curiosità, alzando ogni tanto la piccola testa per fissarla, quasi come se le stesse chiedendo maggiori attenzioni e affetto. Ne era carente, poco ma sicuro, questo Phoenix lo sapeva benissimo, per questo anch'egli osservava l'animale con sguardo lucido, appena commosso. Tirando fuori dalla tasca il cartellino dell'ambulatorio veterinario, lo posò sul tavolino, così che lei potesse confermare ulteriormente che non era un bugiardo o un poco di buono.

È davvero minuscola…

Ed anche nella forma adulta non raggiungerà che il chilo e mezzo di peso.

Ma perché l'ha portata qui?
Cosa posso fare per lei?


... Sta cercando una nuova casa.


Non credeva nemmeno fosse necessario specificare dove volesse andare a parare. Intanto, la piccola volpe, cercando di lanciarsi dalla mano della ragazza, cercò di camminare sulle gambe unite della signorina Sanders per raggiungere l'addome e accoccolarcisi addosso, un poco tremante.
Era stata fino a quel momento avvolta nella copertina, per quello Phoenix la prese subito e, chiedendo con lo sguardo il permesso a Margaret, gliela mise sopra, coprendo di riflesso anche la ragazza stessa. La cucciola smise quasi immediatamente di tremare, calmandosi ed emettendo un verso minuscolo, socchiudendo gli occhi piccoli scuri. Ciò che stava pensando l'infermiere in quel momento era soltanto "Fatti coraggio, troverò qualcuno che si prenda cura di te, te lo giuro." e "Non ci ho fatto molto caso, chissà quanto è alta?", di certo non riferendosi all'animale.

Se la tenessimo noi in ospedale ne soffrirebbe.
Ha bisogni di attenzioni, di calore umano costante.
Può dare tanto affetto quanto ne riceve ed anche di più, glielo assicuro.
Si addomestica facilmente e si nutre con ancor meno sforzi.
L'ambulatorio inoltre, in caso di adozione, offre gratuitamente vaccini e visite per un anno.
Il prolungamento vitale le verrebbe dimezzato nel prezzo del 40%.
Lei pensa che possa interessarle?


Phoenix a quel punto prese dalla tasca interna della giacca a vento due opuscoli informativi riguardo la struttura ambulatoria dove lavorava, mostrando così l'indirizzo esatto e l'aspetto esterno dell'ospedale. In seguito, dalla tasca opposta tirò fuori un sacchetto contenente alcune piccole foglie specifiche, delle bacche della misura adatta per essere prese dalla boccuccia dell'animale ed ingerite come cibo e una siringa senz'ago utilizzabile per darle da bere. In pratica stava fornendo anche l'alimentazione di prima necessità da utilizzare fino all'acquisto delle successive scorte. Naturalmente quegli accorgimenti non facevano parte del programma di adozione, ma si era preoccupato lui di presentarli per invogliare il più possibile le persone, difatti il suo pensiero in quel momento fu "Spero sia abbastanza, altrimenti domani comprerò qualcos'altro.".

Giusto, guardi, le mostro le fotografie esplicative di come diventerà tra qualche mese.
Come può notare resterà sempre minuta, ma sarà agile, scattante ed anche molto intelligente, glielo assicuro.


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Messaggioda Margaret » 20/10/2014, 18:12

È davvero molto, molto, troppo carina.
Ma non è il momento per fare apprezzamenti.


Di sicuro le faceva piacere sentire/spiare quei pensieri dalla mente dell'altro: da quando Robyn aveva cominciato a fare quei sogni, Margaret aveva subito dei colpi terribili alla propria autostima, convincendosi di non essere abbastanza per lui.
Abbastanza bella, abbastanza brava a letto, abbastanza… tutto.
Phoenix era un estraneo, logicamente, ma un estraneo davvero carino, e percepire quegli apprezzamenti da parte di un bel tipo non poteva che farle piacere, rialzando leggermente la concezione e la visione - al momento a terra - che aveva di sé.
Commenti e pensieri rubati a parte, il ragazzo non sembrava avere cattive intenzioni… al contrario, l'animaletto che le presentò di fronte era talmente dolce e indifeso da far abbassare subito la guardia a Maggie, che si ritrovò a coccolare la femmina di volpe in una mano, facendosi annusare da lei.
Per la miseria, quant'era piccola!

Ed anche nella forma adulta non raggiungerà che il chilo e mezzo di peso.

Pratica insomma, facilmente trasportabile, ma… cosa voleva il ragazzo da lei?

... Sta cercando una nuova casa.

Si diede della stupida appena lui pronunciò quelle parole: certo che cercava una nuova casa, avrebbe dovuto pensarci subito!
Annuì, pensierosa, abbassando lo sguardo sulla cucciola che, intanto, si posizionò sull'addome di Margaret, tremando; alzò lo sguardo sull'infermiere, annuendo nuovamente alla sua richiesta implicita di coprire l'animale - e lei di riflesso - con la copertina.
Sentire la volpe fare un versetto acuto e minuscolo le fece quasi sciogliere il cuore, per quanto si ritrovò un poco perplessa nel percepire il suo ospite domandarsi quanto lei fosse alta.

Se la tenessimo noi in ospedale ne soffrirebbe.
Ha bisogni di attenzioni, di calore umano costante.
Può dare tanto affetto quanto ne riceve ed anche di più, glielo assicuro.
Si addomestica facilmente e si nutre con ancor meno sforzi.


Ascoltava tutte le informazioni che il ragazzo le stava dando con attenzione, anche i suoi occhi bicromi erano posati sulla cucciola che sonnecchiava beata addosso a sé e si spostavano solo per osservare gli opuscoli portati da lui.

L'ambulatorio inoltre, in caso di adozione, offre gratuitamente vaccini e visite per un anno.
Il prolungamento vitale le verrebbe dimezzato nel prezzo del 40%.
Lei pensa che possa interessarle?


Di sicuro sapevano come invogliare le persone a dire di sì, visto tutto ciò che stavano offrendo, compreso poi cibo ed acqua che l'altro le mise di fronte, almeno per i primi tempi.

Giusto, guardi, le mostro le fotografie esplicative di come diventerà tra qualche mese.
Come può notare resterà sempre minuta, ma sarà agile, scattante ed anche molto intelligente, glielo assicuro.


Dammi del tu, per favore, se va bene sono anche più piccola di te!

No, decisamente a Maggie la formalità eccessiva non piaceva.

Sembra davvero dolcissima, e sì, m'interesserebbe molto, ma… non so se sarei una brava padrona per lei. - ammise l'americana, indecisa - Non ho mai avuto un animale domestico, e se non fossi in grado di prendermene cura? Finirebbe per stare male comunque… - il che sarebbe stato anche peggio, logicamente - Tu… saresti disposto a farmi da "tutor" e starmi accanto mentre mi abituo a tenerla con me, nel caso?

Gli chiese all'improvviso, puntando gli occhi chiari ed intensi su di lui per scandagliare le espressioni del suo viso e, dunque, le sue eventuali reazioni a quelle parole.

Spoiler:
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Messaggioda Phoenix » 20/10/2014, 22:30

Dammi del tu, per favore, se va bene sono anche più piccola di te!

Ho 25 anni.


La domanda implicita era: invece quanti ne hai tu?
Ma non la espresse, si limitò solo a pensarla, tanto comunque lei l'avrebbe potuto leggere e comportarsi di conseguenza.
Ogni tanto si fissava ad osservarla, guardandole il taglio degli occhi, alcuni particolari della pelle e delle mani, poi passava alle labbra, ma erano soltanto sguardi fugaci, non invasivi o votati all'infastidire l'altro.
Sapeva che doveva prima di tutto far adottare quella piccola creatura e non voleva che per un suo comportamento errato ci avesse rimesso quella deliziosa meraviglia della natura.

Non preoccuparti, non ci proverei mai con lei.
È splendida, ma se si arrabbiasse e non ti tenesse più con sé?
No, tu sei più importante di un appuntamento.


Sembra davvero dolcissima, e sì, m'interesserebbe molto, ma… non so se sarei una brava padrona per lei.

Nessuno nasce sapendo come gestire un animale e per fortuna lei non necessita di troppa abilità.
Basta solo tanto amore, la voglia di averla sempre vicino e l'accortezza di badare alla sua salute, niente di più.


Non ho mai avuto un animale domestico, e se non fossi in grado di prendermene cura?
Finirebbe per stare male comunque…


Se non rimanesse qui il suo destino sarebbe una gabbia di alluminio.
Credi davvero che tra una prigione e le tue braccia calde, anche se inesperte, non ci sia differenza?


Tu… saresti disposto a farmi da "tutor" e starmi accanto mentre mi abituo a tenerla con me, nel caso?

Posso lasciarti tutto l'elenco dei miei turni in ambulatorio.
Sarà a tua completa disposizione ogni qual volta dovessi avere un'emergenza o un dubbio.
Per il resto, vivo in Spagna, non so quanto ti sia utile il mio indirizzo, ma posso lasciarti anche quello.


Sarebbe bello se mi venissi a trovare a prescindere.
Ma cosa dico?
Avrà di certo già un fidanzato e fin troppi spasimanti.
Chi pensa di conquistare un tappo come me?


Nei minuti seguenti, Phoenix si preoccupò di fornirle tutto quello che aveva elencato in precedenza, facendo attenzione ad essere molto educato, composto ed evitando qualsiasi pensiero che potesse essere poco serio verso di lei per non farsi tradire da emozioni o espressioni, specie le fantasie più indecorose, quelle che un maschio normalmente poteva fare, alimentato dal suo animo Ignis che bruciava e ardeva passionale.
Sotto quel manto di fredda calma e imperturbabile espressione si nascondeva un ragazzo fatto di carne, sangue e pulsioni, capace di avere delle priorità, capace di gestire un lavoro importante e umile allo stesso tempo, ma comunque era umano e come tale i suoi pensieri lo rispecchiavano.
Aiutò Margaret a rimettere nella cesta la piccola volpe, salutandola con occhiate affettuosa, sorridente perché le aveva trovato una casa.

Tienila sempre vicino a te per almeno la prima settimana, avrà bisogno di vederti, sentirti.
Se hai dei turni di lavoro, prova a vedere se qualcuno può guardartela, in caso contrario chiedi se puoi portartela dietro.
Non si muoverà dalla cesta, te lo assicuro. Trascorsi circa dieci giorni potrà rimanere da sola, perché avrà ormai assimilato il tuo odore.
Hai qualche altra domanda?


Ma tu... Come ti chiami?
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Messaggioda Margaret » 20/10/2014, 22:55

Ho 25 anni.

Ed io 21, quindi lo sapevo, sono più piccola di te!

Esclamò Maggie ridendo di gusto, prima di tornare a focalizzarsi sulla piccola volpina che aveva in grembo: le faceva molta tenerezza e sì, l'idea di tenerla con sé nonostante i dubbi la stuzzicava: il ragazzo che aveva di fronte, poi, sembrava davvero deciso a trovarle una casa… a qualsiasi costo.

Non preoccuparti, non ci proverei mai con lei.
È splendida, ma se si arrabbiasse e non ti tenesse più con sé?
No, tu sei più importante di un appuntamento.


Splendida…
Un tenue rossore velò le guance della Sanders per quel pensiero, che ovviamente le fece tanto piacere.
I dubbi sull'animale, però, rimanevano, al punto da spingerla ad esporli ad alta voce per sentire il parere dell'infermiere.

Nessuno nasce sapendo come gestire un animale e per fortuna lei non necessita di troppa abilità.
Basta solo tanto amore, la voglia di averla sempre vicino e l'accortezza di badare alla sua salute, niente di più.


Di sicuro amore gliene avrebbe potuto dare, anche un'abbondante dose di coccole e la dovuta attenzione alle sue condizioni di salute… ma ce l'avrebbe fatta comunque, anche se era un'assoluta neofita nel mondo del "possesso di animali"?

Se non rimanesse qui il suo destino sarebbe una gabbia di alluminio.
Credi davvero che tra una prigione e le tue braccia calde, anche se inesperte, non ci sia differenza?


Mmh… - commentò Maggie annuendo, facendo una carezza sulla testolina della volpe - Tu che ne dici, sarei una buona padroncina per te? - le domandò, prima di chiedere a Phoenix se fosse disposto a farle da "tutor" nel caso in cui avesse avuto dubbi o incertezze su come trattare la piccola.

Posso lasciarti tutto l'elenco dei miei turni in ambulatorio.
Sarà a tua completa disposizione ogni qual volta dovessi avere un'emergenza o un dubbio.
Per il resto, vivo in Spagna, non so quanto ti sia utile il mio indirizzo, ma posso lasciarti anche quello.

Sarebbe bello se mi venissi a trovare a prescindere.
Ma cosa dico?
Avrà di certo già un fidanzato e fin troppi spasimanti.
Chi pensa di conquistare un tappo come me?


Tappo?
A me non sembra tanto piccolo…


Pensò Margaret, mettendo però da parte quei pensieri per concentrarsi su tutte le info successive che lui si premurò di darle: alla fine, seppur ancora un po' titubante, l'americana accettò di prendersene cura, e si fece aiutare dall'altro per rimettere la volpina nella cesta, sperando che non si dispiacesse troppo nel sentirsi spostata dal grembo caldo della ragazza.

Tienila sempre vicino a te per almeno la prima settimana, avrà bisogno di vederti, sentirti.
Se hai dei turni di lavoro, prova a vedere se qualcuno può guardartela, in caso contrario chiedi se puoi portartela dietro.
Non si muoverà dalla cesta, te lo assicuro. Trascorsi circa dieci giorni potrà rimanere da sola, perché avrà ormai assimilato il tuo odore.
Hai qualche altra domanda?

Ma tu... Come ti chiami?


Ti va qualcosa da bere?

Sì, probabilmente Maggie l'avrebbe preso in contropiede con quel quesito, ma era la prima volta dopo due mesi che si trovava a parlare con qualcuno che non fossero Julie e Tyslion… e stranamente la cosa le faceva piacere, comunque.

In fondo ora le hai trovato una casa, ti potrai prendere un po' di pausa, no? E poi mi serve una mano per scegliere il suo nome, quindi ho assolutamente bisogno di te!
Ah, a proposito, io sono Margaret, ma puoi chiamarmi Maggie!


E nel caso in cui Phoenix avesse accettato di bere qualcosa con lei, l'americana avrebbe annuito sorridendo e sarebbe tornata poco dopo dalla cucina con due bicchieri di tè alla pesca.

Se non ti piace posso portarti qualcos'altro, ma fidati, è buonissimo!
E quel piatto coi pasticcini ti sta evidentemente chiamando, quindi non puoi proprio rifiutarti di assaggiarne qualcuno!


Esclamò, ridendo; i pasticcini glieli aveva portati la sorella, ma le faceva piacere condividerli con lui nella speranza che, forse, il ragazzo si lasciasse un po' andare.

E così sei spagnolo, in effetti il cognome era piuttosto indicativo… spagnolo di dove?
Io comunque in Spagna non ci sono mai stata, dev'essere un posto bellissimo!
Visto che mi hai dato il tuo indirizzo, posso venirti a trovare qualche volta?


Era la prima volta, dopo due mesi, che mostrava un minimo di entusiasmo per qualcuno e qualcosa: forse aveva ragione Julie, forse la guarigione dalla delusione d'amore era, nel suo caso, prettamente mentale… forse aveva appena cominciato a guarire davvero.

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Messaggioda Phoenix » 21/10/2014, 15:31

Ti va qualcosa da bere?

Qualcosa da bere?

In fondo ora le hai trovato una casa, ti potrai prendere un po' di pausa, no?
E poi mi serve una mano per scegliere il suo nome, quindi ho assolutamente bisogno di te!
Ah, a proposito, io sono Margaret, ma puoi chiamarmi Maggie!


È un nome bellissimo.

Ah, sì certo, allora d'accordo, rimango volentieri.
Il mio è... Giusto, te l'ho già detto.


Quanto mi andrebbe del tè alla pesca.


Mentre la ragazza si allontanava verso la cucina, l'infermiere rimase a guardarsi intorno, osservando i diversi dettagli dell'abitazione, una casa molto carina, sicuramente elegante e costosa, forse troppo per una persona giovane come lei. Evidentemente era la famiglia ad essere più che benestante, ma non era certo sua abitudine fare i conti in tasca al prossimo, soprattutto verso chi non conosceva affatto. Era strano trovarsi ancora lì, non essere andati via alla ricerca della famiglia successiva. Questo gli dava molto conforto e tranquillità, perché sapeva di aver dato finalmente alla piccola volpe una nuova casa e una padrona in grado di fornirle cure, affetto e calore in gran quantità. Non appena Margaret tornò da lui, il ragazzo rimase abbastanza interdetto nel notare che ella aveva preparato dei bicchieri proprio con la bevanda che voleva lui.

Se non ti piace posso portarti qualcos'altro, ma fidati, è buonissimo!
E quel piatto coi pasticcini ti sta evidentemente chiamando, quindi non puoi proprio rifiutarti di assaggiarne qualcuno!


No, anzi, mi hai portato proprio la bevanda che amo di più, che coincidenza!
Solitamente non mi rovino l'appetito vicino alla cena, ma in questo caso, per te, farò un'eccezione.


Bevve un sorso di tè alla pesca, buonissimo e fresco, davvero delizioso, socchiudendo gli occhi e pensando in realtà dentro di sé che il vero motivo del voler evitare i pasticcini era per non mettere a rischio la sua dieta controllata per l'attività muscolare, ma quando a chiedergli di fare uno strappo alle regole era una ragazza così carina, risultava molto difficile, anzi, praticamente impossibile rifiutare. Non riusciva ad essere di molte parole, no, decisamente con le persone appena conosciute non era affatto un chiacchierone, per questo tendenzialmente rimase in silenzio in quel frangente tra la bevuta e l'assaggio del biscotto limitandosi a parlare soltanto per decretare la bontà del dolce offerto, chiedendo se per caso li avessi fatte lei oppure se li avesse comprati da qualche parti lì vicino, non essendo lui pratico della zona. Poi nulla più, solo sguardi.

E così sei spagnolo, in effetti il cognome era piuttosto indicativo… spagnolo di dove?
Io comunque in Spagna non ci sono mai stata, dev'essere un posto bellissimo!
Visto che mi hai dato il tuo indirizzo, posso venirti a trovare qualche volta?


Sono originario di Toledo ma vivo a Valencia.
È un posto artistico, dinamico e dalle temperature sempre gradevoli.
... Certo, tutte le volte che vuoi.
Hai mai assaggiato la paella?
È il mio piatto preferito...


Qualora Margaret avesse detto di no, allora Phoenix avrebbe cominciato a spiegarle esattamente che cosa fosse quel piatto tipico valenciano, menzionando tutti gli ingredienti e le varianti, aggiungendo anche la propria considerazione personale che prediligeva la versione con la carne a quella col pesce, al massimo carne e pesce insieme. Era un buon modo per parlare ed esporsi, perché era un argomento a lui congeniale e allo stesso tempo frivolo e tranquillo, non come l'adozione di un animale, per esempio. Trascorse anche qualche minuto ad illustrarle la propria città di nascita e di abitazione, raccontando aneddoti sui cittadini e luoghi tipici visitati; tra l'altro, a causa di quei discorsi, il parlato inglese dell'Ignis assunse qualche lieve "sporcatura" spagnola, immediatamente riconoscibile. Conseguenza ovvia di quando si divideva la propria vita in due nazioni.

Se vuoi, ora potremmo pensare al nome da dare a lei.
Sei più orientata sul comune o sul particolare?


Chissà di cosa sanno le sue labbra.
Sembrano molto morbide.
Allora, glielo chiedo o no se ha il ragazzo?
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Messaggioda Margaret » 21/10/2014, 16:58

È un nome bellissimo.

Ah, sì certo, allora d'accordo, rimango volentieri.
Il mio è... Giusto, te l'ho già detto.

Quanto mi andrebbe del tè alla pesca.


Buffo che molte persone considerassero bello il suo nome, quando a lei invece sembrava così tanto banale, del tutto lontano dall'essere particolare o insolito.

Il tuo è Phoenix, ho un'ottima memoria io!
E poi ammettiamolo, non è proprio un nome che si dimentica facilmente, no?
Torno subito!


Gli sorriso dolcemente e tornò davvero poco dopo, con un vassoio contenente due bicchieri di tè alla pesca - guarda caso - e un vassoio di pasticcini.

No, anzi, mi hai portato proprio la bevanda che amo di più, che coincidenza!
Solitamente non mi rovino l'appetito vicino alla cena, ma in questo caso, per te, farò un'eccezione.


Anche a me piace tanto, perché è… dolcioso!
Invece quello al limone è troppo aspro per i miei gusti…


Commentò Margaret, prendendo un pasticcino al cioccolato, suggerendogliene uno alla frutta dopo aver ascoltato i suoi pensieri - di sicuro erano meno calorici di quelli con la crema, quindi gli avrebbero fatto meno male - arrossendo lievemente per il complimento indiretto verso la sua persona e spiegandogli dove si trovasse la pasticceria in cui li aveva comprati.

Sono originario di Toledo ma vivo a Valencia.
È un posto artistico, dinamico e dalle temperature sempre gradevoli.


Non so perché, ma me lo immagino come un posto colorato e vivace, con musica ed allegria ovunque ti giri!
Ci ho preso almeno un po'?
- gli domandò speranzosa, prima di domandargli se potesse andarlo a trovare ogni tanto.

... Certo, tutte le volte che vuoi.
Hai mai assaggiato la paella?
È il mio piatto preferito…


Ne ho sentito parlare spesso, ma non l'ho mai assaggiata… a dire il vero non sono nemmeno sicura di conoscere gli ingredienti con cui viene preparata! - ammise Maggie con un'espressione dolcemente imbarazzata sul viso - Ti va di spiegarmelo?

E non appena Phoenix avesse cominciato ad illustrarle tutto ciò che c'era da sapere su quel piatto, la Sanders si fece attenta e concentrata, mangiucchiando pasticcini ed annuendo alle sue parole.

Devo assolutamente assaggiarla, sembra buonissima!
Mi porterai a mangiarla quando verrò da te?
- domandò con aria speranzosa - Comunque la Spagna sembra così diversa da qui… raccontami qualcosa della città dove sei nato, ti prego!

Chiaro che fosse curiosa, visto che Julie non le permetteva di viaggiare chissà dove e per di più da sola, e Maggie non aveva alcuna intenzione di far preoccupare la sorella maggiore per una presa di posizione: ascoltò con interesse i racconti dell'infermiere, facendogli notare con un sorriso nient'affatto infastidito che, essendosi messo a parlare di più, il suo accento aveva preso una piega diversa, più latina… ma la cosa le piaceva tanto!

Se vuoi, ora potremmo pensare al nome da dare a lei.
Sei più orientata sul comune o sul particolare?

Chissà di cosa sanno le sue labbra.
Sembrano molto morbide.
Allora, glielo chiedo o no se ha il ragazzo?


A quelle parole le venne spontaneo leccarsi il labbro superiore, quasi a sfidarlo a fare altri pensieri sulla sua bocca; tuttavia, poco dopo, si concentrò sulla volpina e sulla domanda posta dall'altro.

Mi piacerebbe un nome originale, ma che fosse anche facile da ricordare!
… comunque sai, ti devo ringraziare per avermela portata. Forse mi farà sentire un po' meno sola… il mio ragazzo, anzi, ex ragazzo ed io ci siamo lasciati un paio di mesi fa, ed è ancora strano stare a casa da sola…


L'aveva detto solo per togliergli il dilemma mentale? In parte, ma pensava sinceramente che un animale avrebbe potuto farle bene all'umore.

Scusami, che scema, come se a te importasse qualcosa!
Lasciamo perdere e pensiamo al nome, non far caso alla mia stupidità!


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Messaggioda Phoenix » 21/10/2014, 22:05

Il tuo è Phoenix, ho un'ottima memoria io!
E poi ammettiamolo, non è proprio un nome che si dimentica facilmente, no?
Torno subito!


Che bel sedere...


Non poté evitarsi di guardarlo mentre la ragazza si allontanava, sicuro che lei non se ne accorgesse, peccato che non fosse una persona come tante altre e quindi in un certo senso aveva appena fatto una pessima figura senza nemmeno saperlo. Una volta tornata con il bicchiere di tè freddo e i dolci, annuì al commento di lei riguardo la differenza con il tè al limone, facendole i complimenti per i biscotti e spiegandole dove abitasse di preciso e quale invece fosse il suo luogo di origine, citando qualche piccola caratteristica della bella città spagnola.

Non so perché, ma me lo immagino come un posto colorato e vivace, con musica ed allegria ovunque ti giri!
Ci ho preso almeno un po'?


Quasi del tutto, in realtà.
La musica è insita in quasi tutti gli abitanti e i colori predominanti sono il rosso, l'arancio e il verde.
È un posto che mette di buon umore e sono tutti molto cordiali anche con gli stranieri.
Ovviamente parlo della zona magica, in quella babbana non ci sono stato abbastanza, con tutto che sono Natobabbano.
Tu invece? Purosangue?


Finalmente stava iniziando anche lui a sbottonarsi un poco e a farle qualche domanda, provando a conoscerla meglio. Grazie alle piccoli "intuizioni" avute per metterlo a suo agio, Margaret era riuscita a coinvolgerlo abbastanza da non farlo sentire fuori luogo, per questo anche la voce usciva più decisa, meno contenuta, mostrandosi bassa, decisamente maschia per provenire da un ragazzo come lui (basso) e soprattutto calda, caldissima, per merito del suo spirito Ignis di entrambi gli elementi. Non smetteva di guardarla negli occhi, come ne fosse rapito.

Devo assolutamente assaggiarla, sembra buonissima!
Mi porterai a mangiarla quando verrò da te?


La trattoria che si trova dall'altra parte della strada dove abito la fa buonissima.
Sarei felice di offrirti il pranzo o la cena, quando verrai.


Successivamente, i pensieri del ragazzo si tramutarono in una immagine ben distinta, ovvero quella di loro due di fronte alla porta di casa di lui e Margaret che, con voce suadente e maliziosa gli diceva: "Beh, non mi inviti a salire di nuovo?... Ce l'hai un digestivo?". In quel momento però, lo sguardo di Phoenix si mosse in direzione di un altro punto della casa, continuando nel mentre a spiegare altri dettagli di Valencia e poi anche di Toledo, richiesta espressa di lei, prima di passare ad ipotizzare il giusto nome da dare alla volpina appena adottata.

Mi piacerebbe un nome originale, ma che fosse anche facile da ricordare!
… comunque sai, ti devo ringraziare per avermela portata. Forse mi farà sentire un po' meno sola… il mio ragazzo, anzi, ex ragazzo ed io ci siamo lasciati un paio di mesi fa, ed è ancora strano stare a casa da sola…


È single!
Ma non dovrei esultare di una disgrazia altrui.
A giudicare dal suo sguardo, lo deve aver amato moltissimo, o magari lo ama ancora.
Non devo essere egoista.


La vide leccarsi il labbro superiore e il battito cardiaco andò più svelto per almeno una ventina di secondi.
L'immagine fantasiosa successiva fu lei, a cavalcioni sopra di lui, su quello stesso divano, intenta a mangiarselo di baci e lui a ricambiare.
Emise un sospiro, contenendo quelle visioni e relegandole in un angolo della propria mente provando più che altro a concentrarsi sul nome da scegliere ed anche sul discorso appena fatto da lei, la quale si scusò anche per quella confidenza personale e piuttosto intima.

Scusami, che scema, come se a te importasse qualcosa!
Lasciamo perdere e pensiamo al nome, non far caso alla mia stupidità!


No no a me importa!
Voglio dire, non è una cosa stupida, è vero, un animale può sul serio aiutare a guarire prima da un dolore.
Sei stata fidanzata per molto con il tuo ex?


Originale ma facile da ricordare... Vediamo...
Se deve essere facile deve collegarsi a qualcosa che ad uno piace, che a lei piace.
Una preferenza o un gusto, stagioni ad esempio: Winter, Spring e via dicendo... Ma forse è banale.
Un colore, troppo semplice, un cibo, ma non saprei cosa, una bevanda... il tè!
"Tea"? Suona male, non ci siamo, però aspetta... il tè non le piace al limone, preferisce la pesca, pesca quindi...


"Peach"!
... Cosa, cosa ne pensi di "Peach"?
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Messaggioda Margaret » 21/10/2014, 22:31

Che bel sedere...

Sorrise nel sentire quel commento, tanto gli dava le spalle e lui non la poteva vedere: sicuramente la sua autostima giovava dei pensieri dell'Infermiere, a cui poco dopo servì tè e pasticcini provando a dargli una sua personale visione della città dove era cresciuto e chiedendogli a seguire se ci si fosse avvicinata almeno un po' con l'immaginazione.

Quasi del tutto, in realtà.
La musica è insita in quasi tutti gli abitanti e i colori predominanti sono il rosso, l'arancio e il verde.
È un posto che mette di buon umore e sono tutti molto cordiali anche con gli stranieri.
Ovviamente parlo della zona magica, in quella babbana non ci sono stato abbastanza, con tutto che sono Natobabbano.
Tu invece? Purosangue?


Esatto, anche se ho una predilezione per molto di ciò che è babbano... cibo in primis!

Ammise Margaret, lieta che Phoenix si stesse dimostrando più incline al dialogo di quanto non si fosse presentato fino a quel momento: e poi era una persona nuova, proveniente da un Paese che la Sanders avrebbe voluto visitare e che vantava piatti - in primis la paella - che doveva assolutamente assaggiare.

La trattoria che si trova dall'altra parte della strada dove abito la fa buonissima.
Sarei felice di offrirti il pranzo o la cena, quando verrai.


Oh, ma sei troppo gentile!
Magari quando saremo lì insisterò per fare a metà, ma a mangiarla con te ci vengo di sicuro!


Esclamò l'americana, perdendosi per un secondo nella visione di lui che la fece arrossire internamente: la vedeva così tanto sensuale e maliziosa? Come faceva a pensarla così, cosa gli dava l'impressione che lei fosse quel tipo di ragazza?

E tu... tu hai mai assaggiato il cibo americano?

Gli domandò, così da rimanere in tema e scoprire qualcosa in più su di lui mentre prendeva un altro pasticcino e lo ringraziava, successivamente, per avergli portato la volpina, una novità che, si sperava, l'avrebbe distratta dalla rottura con Robyn.

È single!
Ma non dovrei esultare di una disgrazia altrui.
A giudicare dal suo sguardo, lo deve aver amato moltissimo, o magari lo ama ancora.
Non devo essere egoista.


No, aveva smesso di amarlo perché l'amore era stato troppo ferito ed umiliato notte dopo notte, ad ogni sogno di lui... ma sicuramente lo aveva amato molto, e ancora soffriva per l'amarezza con cui era finito il loro rapporto.
Bevve un sorso di tè e, a mo' di sfida verso i suoi pensieri, si leccò il labbro superiore, ottenendo dallo spagnolo una seconda visione più romantica in un certo senso, per quanto comunque passionale, che in parte la fece arrossire, in parte imbarazzare ed in parte compiacere; tuttavia le sembrò giusto scusarsi con lui per aver parlato di un argomento del genere, alla fine non erano mica affari suoi!

No no a me importa!
Voglio dire, non è una cosa stupida, è vero, un animale può sul serio aiutare a guarire prima da un dolore.
Sei stata fidanzata per molto con il tuo ex?


Due anni.
Credevo fosse la persona della mia vita, ma lui pensava
- sognava - ad un'altra, perciò... abbiamo interrotto la relazione.

Anzi, era stata lei a farlo.

Originale ma facile da ricordare... Vediamo...
Se deve essere facile deve collegarsi a qualcosa che ad uno piace, che a lei piace.
Una preferenza o un gusto, stagioni ad esempio: Winter, Spring e via dicendo... Ma forse è banale.


Sì, intanto il ragazzo stava pensando a quale nome dare alla volpina, e giusto per osservare la sua reazione - un'abitudine che non aveva perso nel tempo - Maggie decise di sfruttare il proprio potere per creare tra loro una bella sintonia.

Un colore, troppo semplice, un cibo, ma non saprei cosa, una bevanda... il tè!
"Tea"? Suona male, non ci siamo, però aspetta... il tè non le piace al limone, preferisce la pesca, pesca quindi...


"Peach"!
... Cosa, cosa ne pensi di "Peach"?


Ma se la chiamassi Peach, come il tè?

Lo disse praticamente insieme a lui, risultando quindi come se avessero avuto la stessa idea nello stesso momento: lei sarebbe scoppiata a ridere, sorpresa - per finta - ma felice, attenta comunque a notare la reazione di lui.

Beh, che dire... abbiamo avuto un'ottima idea!
Peach suona bene, ed è anche un nome dolcissimo... dici che le piacerà?


Gli chiese, allungandosi per sbirciare nel cestino di vimini e controllare se la volpina si fosse svegliata ed avesse per caso bisogno di coccole.

Comunque sono contenta che tu ti sia fermato a bere qualcosa... era da tanto che non uscivo e che non parlavo con qualcuno: e poi mi è andata bene, ho beccato il ragazzo bello, simpatico ed intelligente tutto in una botta sola! - esclamò con un sorriso sincero, forse appena malizioso ma in modo spontaneo - Tu, invece, hai una fidanzata o comunque esci con qualcuna?

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