1664 punti 1267 punti 1021 punti 1415 punti 1750 punti 1032 punti

Underground • Pub • Londra • Inghilterra

I luoghi di maggiore interesse nella storia della land sparsi per il mondo e una chat per poter giocare in qualsiasi luogo non presente su PW

Messaggioda Yrjö » 06/12/2015, 23:31

Ehi, bel ragazzo!
Prima volta all'Under?


Una cameriera bionda, con gli occhi ghiacciati e l'aria da ragazza molto poco per bene gli si avvicinò attirando la sua attenzione.
Il farmacista subito rivolse lo sguardo in sua direzione, abbassando la testa, già, era decisamente molto più alto di lei.

Ciao.
Sì, è la prima volta, ma l'ha consigliato un'amica.
Cercavo un tavolo disponibile ma qualcosa mi dice che sono arrivato nel momento sbagliato...


Al momento tutti i tavoli sono occupati, ma puoi sederti al bancone se vuoi.
Fidati, i cocktails di Zoé sono i migliori di tutta Londra e dintorni, provane uno!


Se al bancone possono anche servirmi da mangiare allora d'accordo.
I cocktail sono in fondo alla lista delle mie voglie per il momento.
Necessito di sostanza...


Bree gli spiegò che al bancone non potevano dare cibo al piatto, ma lì avrebbe potuto attendere il liberarsi di un tavolo singolo e per ammazzare il tempo un drink veloce forse non era poi una così malvagia idea. Si sedette allo sgabello, posando il borsone al terreno, quasi attaccato a sé.

Ehi, dolcezza...

Così, quella ragazza dallo sguardo e il viso bambinesco, in netto contrasto con il seno abbondante praticamente in buona vista e schiacciato sul bancone, era la famosa Zoé precedentemente citata dalla cameriera bionda che, per altro, Gabriel poteva giurare avergli anche sfiorato il sedere.

Dimmi, bellezza...

Replicò con un sorriso scherzoso, togliendosi nel frattempo il cappello e rivelando una capigliatura bionda abbastanza folta e lunga, liscia, con poche arricciature. A quel gesto un altro gruppo di ragazzi che già precedentemente lo avevano preso in giro, si mise a ridere sottovoce, un ragazzo in particolare.

Che ti servo?

Te lo dico tra un secondo, potresti aspettare un attimo e dare un'occhiata al mio borsone.
Ci metto poco, promesso.


Si trovò costretto ad alzarsi in piedi un'altra volta, andando subito in direzione di quel gruppo e più precisamente, verso quel ragazzo che aveva decisamente esagerato. Sopportava, per carità, ma quando le persone si comportavano come dei bambini non riusciva proprio a passarci su.

E' facile ridere del prossimo nascondendosi nella protezione di altri, giusto?
Beh io lo trovo da pisciasotto. Da ora in poi, se intendi burlarti di me, ti conviene farlo a viso aperto e da solo, possibilmente accettando le conseguenze delle tue parole. In caso contrario, starai solo continuando a dimostrare quanto sei codardo e capace di fare il grande solo quando hai il culo parato... Vi auguro una buona serata e vorrei che lo fosse anche la mia, quindi per cortesia trovatevi un altro passatempo più maturo invece che rompere l'anima al sottoscritto che, per inciso, oggi si è fatto un mazzo così lavorando duramente e vorrebbe solo un po' di tranquillità e del buon cibo.
... Grazie infinite.


Acuan e Terran insieme: l'Acqua capace di mantenerlo calmo, la Terra in grado di scuoterlo da dentro per farlo apparire rigido e resistente.
A prescindere dalla reazione del gruppetto di ragazzi, il docente di Cura di Hogwarts tornò al bancone, chiedendo scusa a Zoé per averla fatta attendere.

... Mi diceva la tua collega che sei un fenomeno con i cocktail.
Gradirei un White Russian, se non ti spiace, ma con poco ghiaccio, non mi fa impazzire, annacqua e basta rovinando il sapore!


Sorrise cordiale verso la splendida bartender dalle forme provocanti e sicuramente in bella vista, sospirando contento, tra sé, nel non sentire più le voci fastidiose di quei ragazzini che, evidentemente, avevano capito l'errore o forse si erano semplicemente allontanati per prenderlo ancora in giro ma di nascosto e senza che lui potesse ascoltarli.

Amy Harada mi ha parlato di questo locale, dicendomi che una sua amica lavora qui.
Sei tu per caso?
Avatar utente
Yrjö
SemiGildato Triade del Mana
 
Grado: 10
 
Messaggi: 45
Iscritto il: 04/10/2015, 20:19

Messaggioda Zoé » 07/12/2015, 0:06

Se al bancone possono anche servirmi da mangiare allora d'accordo.
I cocktail sono in fondo alla lista delle mie voglie per il momento.
Necessito di sostanza...


No, al bancone non si poteva mangiare.
Non roba sostanziosa, perlomeno.
Al massimo olive, noccioline.
Patatine fritte.
Anche se non sembrava uno da cibo spazzatura, visto il fisico.
Oppure aveva un metabolismo che funzionava alla grande.
Beato lui, nel caso.
Comunque, Bree gli fece presente come stessero le cose.
Lo convinse a chiedere un cocktail, mentre aspettava che si liberasse un tavolo.
E gli palpò anche il sedere.
Che c'era di male?
Anzi, avrebbe dovuto esserne felice.
Significava che, negli standard della bionda, aveva un bel culo.
E non è che tutti potessero permettersi di affermarlo.
Zoé lo aspettava al varco, in un certo senso.
Avendolo adocchiato da lontano, era pronta a servirlo, appena si fosse accomodato.
Gli sorrise, dunque, sporgendosi verso di lui.

Dimmi, bellezza...

Aveva una voce giovanile, ma non troppo.
Abbastanza bassa, calda.
Morbida anche, forse musicale.
Si chiese se fosse intonato o meno.
Di sicuro, da vicino, era ancora più carino.
E ancora più fuori dal contesto dell'Underground.

Te lo dico tra un secondo, potresti aspettare un attimo e dare un'occhiata al mio borsone.
Ci metto poco, promesso.


Non mi muovo da qui.

Glielo disse con un occhiolino complice.
Ma poi, dove altro sarebbe potuta andare?
Al massimo a servire un altro cliente, ma c'era Dan a darle una mano.
Era stato fortunato, lo sconosciuto.
Nel weekend, se si fosse alzato dallo sgabello, non avrebbe più trovato quel posto libero nel giro di tre secondi.
Essendo Giovedì, però, c'era meno gente.
Almeno nei pressi del bancone.
Sentì parte della sua... ramanzina?
Di sicuro aveva avuto coraggio ad affrontare quei tizi da solo.
Ragazzi, certo, forse anche più piccoli di lui, ma comunque in gruppo.
Zoé li osservò allontanarsi, alla fine.
Difficilmente si poteva sperare che avessero capito.
Ma almeno si erano levati di torno.

... Mi diceva la tua collega che sei un fenomeno con i cocktail.
Gradirei un White Russian, se non ti spiace, ma con poco ghiaccio, non mi fa impazzire, annacqua e basta rovinando il sapore!


In arrivo, honey!

Un altro occhiolino, prima di mettersi al lavoro.
Il White Russian, un cocktail facile.
Solo vodka, liquore al caffé e panna.
Ed un solo cubetto di ghiaccio, come richiesto.
Ci vollero poche mosse affinché fosse pronto per essere servito.
Ma in quei semplici gesti, Zoé rivelò da subito la sua abilità come Bartender.
Fece volare lo shaker, roteare la bottiglia sulla mano.
Ed infine gli servì il cocktail, con tanto di cannuccia corta.

Ecco qui, dolcezza.
Che ne dici, ti soddisfa?


Ci teneva a sentire il giudizio dei clienti.
Specie di quelli nuovi.
Non voleva rischiare che rimanessero insoddisfatti, e che magari non tornassero più.
No, chiunque provasse i suoi cocktails se ne doveva innamorare.
E tornare così da lei giorno dopo giorno.

Amy Harada mi ha parlato di questo locale, dicendomi che una sua amica lavora qui.
Sei tu per caso?


Ah, conosci Amy! Sì, sono io l'amica di cui ti ha parlato...
Allora facciamo che questo cocktail te lo offro io, mh?


Gli sorrise affabile, accattivante, femminile.
Si portò i capelli dietro l'orecchio destro, studiandolo meglio.
Stava già pensando ad un soprannome per lui, ovviamente.
Magari non "campagnolo", anche se a Bree sarebbe piaciuto di sicuro.

Come conosci la bella Cioccolataia?
Per caso sei il suo ragazzo?


Non aveva mai visto Lucas Turner in volto.
Poteva anche essere lui, per quanto la riguardava.

Io sono Zoé, comunque...
Ma "bellezza" va benissimo.


Mai rifiutare un complimento da un ragazzo carino.
Regola dell'Under?
No, di Zoé.

Spoiler:
Yrjö
Avatar utente
Zoé
Bartender Eccezionale
Bartender Eccezionale
 
Grado: 10
 
Messaggi: 56
Iscritto il: 25/11/2014, 21:42

Messaggioda Yrjö » 07/12/2015, 23:34

... Mi diceva la tua collega che sei un fenomeno con i cocktail.
Gradirei un White Russian, se non ti spiace, ma con poco ghiaccio, non mi fa impazzire, annacqua e basta rovinando il sapore!


In arrivo, honey!

Sarebbe stato giusto considerare le chiappe di Zoé come ipnotiche?
Quella fu la prima domanda che gli venne spontaneo porsi quando la vide distanziarsi dal bancone per cominciare a danzare con bottiglie e liquori.
Il sedere, contenuto perfettamente negli shorts, sembrava attaccato al tessuto senza muoversi di un millimetro, facendo capire una cosa sola: era sodo, a dir poco perfetto e presumibilmente molto rotondo. Giudizi di un maschio fatto di carne, perché in fondo Gabriel non era di sicuro un santo e l'astinenza sapeva giocare proprio brutti scherzi di tanto in tanto. Tuttavia, continuare a fissare il di dietro della barista non gli risultò essere la mossa migliore per mostrarsi velatamente educato, quindi distolse lo sguardo cercando di orientare l'attenzione altrove, fino a quando non gli venne posato davanti il bicchiere.

Ecco qui, dolcezza.
Che ne dici, ti soddisfa?


Ma... hai già fatto?!
Sei stata ben più che veloce!


Perplesso e stranito dall'immensa abilità ostentata dalla ragazza dal buon accento francese, il docente prese il bicchiere valutando l'equilibrio dei colori, la consistenza del liquido e poi l'odore emanato dal mix di alcolici. Poche altre volte aveva visto una simile perfezione esposta da un preparatore di cocktail ma si era sempre trattato di qualche veterano professionista con almeno una decina di anni di esperienza alle spalle, o almeno cinque o sei. La ragazza davanti a lui invece sembrava essere poco più piccola rispetto alla sua età, eppure aveva grinta, carattere e bravura da vendere. Portando il White Russian alle labbra e assaggiando poi, lo trovò squisito, specie per quel poco ghiaccio aggiunto che non ne alterava per nulla il sapore. Alzò il pollice soddisfatto verso la bambina maliziosa, sorridendole sorpreso ma sicuramente in positivo.

Amy Harada mi ha parlato di questo locale, dicendomi che una sua amica lavora qui.
Sei tu per caso?


Ah, conosci Amy! Sì, sono io l'amica di cui ti ha parlato...
Allora facciamo che questo cocktail te lo offro io, mh?


Oh no no!
Non solo lo pago in pieno ma in più ti lascio anche una generosissima mancia.
Davvero... Penso sia il White Russian migliore che abbia mai bevuto in tutta la mia vita.
Non che l'Islanda offra bartender di chissà quale livello, specie nelle piccole cittadine, ma il tuo è totalmente eccezionale!


Quando bisognava essere sinceri, Yrjö di certo non si tirava indietro, specie se questo significava gratificare una persona come onesta lavoratrice e capace nel proprio campo, magari dopo giorni e giorni di pratica. Gabriel aveva un'ottima opinione della gente che sudava il pane, guadagnando lo stipendio con onestà e non arrendendosi mai di fronte alle difficoltà della vita. Forse perché in un certo senso era ciò che era accaduto a lui, ma non solo per quello, anche per una filosofia personale dritta e netta. Zoé non era lì solo come bel faccino e bel sedere. Sì, era in grado di ammaliare e fare clientela sorridendo provocante, ma mostrava anche sostanza (tette a parte), avvalendosi della realtà di essersi allenata al fine di accontentare ogni persona che si fosse seduta a quel bancone non bisognosa solo di parole da flirt e finte occhiate interessate.

Come conosci la bella Cioccolataia?
Per caso sei il suo ragazzo?


Se ha un ragazzo non lo so, ma nel caso non sono di certo io.
Siamo colleghi, per così dire.
Lei lavora come infermiera ad Hogwarts, immagino tu questo lo sappia, ed io invece sono professore.
Assunto quest'anno per la precisione.


Vestito a quella maniera, proveniente da chissà quale paesino sperduto e docente della Scuola di Magia più antica del Mondo Magico.
Certo che anche lui in quanto al detto "L'abito non fa il monaco" ci sapeva fare alla grande.

Io sono Zoé, comunque...
Ma "bellezza" va benissimo.


Ahahah, no, credo che gradirò di più chiamarti per nome, sono sincero!
Zoé tra l'altro è un nome bellissimo, musicale e non comune, per quanto sul non essere comune, mi sa che vinco io.
Piacere, Yrjö, ma puoi chiamarmi Gabriel o in alternativa "dolcezza".


C'erano delle volte nelle quali ringraziava la Trama di aver ricevuto un secondo nome: mai nessuno che sapesse pronunciare il primo facilmente.
Ma non biasimava affatto per quello, anche perché era tipico delle sue parti e nel resto del mondo considerato quasi uno scioglilingua.

... Senti ma, è possibile che la tua collega mi abbia toccato impunemente il sedere poco prima che mi sedessi qui?
Perché giurerei che non fosse un contatto casuale ma non vorrei risultare troppo egocentrico!
Avatar utente
Yrjö
SemiGildato Triade del Mana
 
Grado: 10
 
Messaggi: 45
Iscritto il: 04/10/2015, 20:19

Messaggioda Zoé » 08/12/2015, 0:24

Ma... hai già fatto?!
Sei stata ben più che veloce!


È il mio lavoro, tesoro.
Mi auguro che il gusto ti sorprenda quanto la mia velocità.


Gli fece un altro occhiolino.
Disponibile, un po' maliziosa, sicuramente divertita.
Difficile dire quanto di ciò che mostrava fosse vero.
Di sicuro era ciò che Liv si aspettava di vedere, da lei.
Mai mostrare preferenze per un cliente specifico.
Mai far capire ad un cliente di avere per lui un occhio particolare, un riguardo particolare.
Farli sentire tutti ugualmente apprezzati.
Donare loro un'uguale dose di importanza, anche solo il tempo di un cocktail.
Ed era ciò che Zoé faceva.
Il che, ovviamente, non le impediva di preferirne alcuni.
Solo che lo teneva per sé.

Oh no no!
Non solo lo pago in pieno ma in più ti lascio anche una generosissima mancia.


Ho soddisfatto le tue aspettative, allora...

Davvero... Penso sia il White Russian migliore che abbia mai bevuto in tutta la mia vita.
Non che l'Islanda offra bartender di chissà quale livello, specie nelle piccole cittadine, ma il tuo è totalmente eccezionale!


Sei islandese?
Allora questo drink devi fartelo offrire per forza, è la prima volta che conosco qualcuno che proviene dall'Islanda!
Però puoi sempre ordinare qualcos'altro, per lasciarmi quella generosissima mancia...


Sorrise, posando un gomito sul bancone e sorreggendosi il mento con la mano corrispondente.
Era più comoda, così.
Specie quando poteva prendersi qualche minuto per chiacchierare con un nuovo arrivato.
Che a quanto sembrava poteva già vantare amicizie comuni -o quasi- con la Bourgeois.

Se ha un ragazzo non lo so, ma nel caso non sono di certo io.
Siamo colleghi, per così dire.
Lei lavora come infermiera ad Hogwarts, immagino tu questo lo sappia, ed io invece sono professore.
Assunto quest'anno per la precisione.


Lo sai che non sembri per nulla un docente di Hogwarts, vero?

Gli domandò lei, ridendo divertita.
Una risata genuina, spontanea, dolce.
Deliziosa, si sarebbe potuto dire.

Scommetto che le studentesse impazziranno per te...
E cosa insegni?
A giudicare dal fisico... Volo?


La materia in cui si doveva essere più fisicamente preparati, a parer suo.
Ma era una profana, avendo studiato a casa.
Perciò teneva in conto anche la possibilità di essersi totalmente sbagliata nel dare il suo giudizio.

Ahahah, no, credo che gradirò di più chiamarti per nome, sono sincero!
Zoé tra l'altro è un nome bellissimo, musicale e non comune, per quanto sul non essere comune, mi sa che vinco io.
Piacere, Yrjö, ma puoi chiamarmi Gabriel o in alternativa "dolcezza".


Di sicuro il tuo è un nome originale, non l'avevo mai sentito prima!

Gli sorrise, ringraziandolo così per il complimento verso il suo nome.
D'altronde non era certo la prima volta che lo riceveva.
Ma faceva sempre piacere.

Però non voglio chiamarti con il tuo... secondo nome?

Dubitava che Gabriel fosse un soprannome.

Aspetta, ci provo.
... Yrjö?


Lo pronunciò piuttosto bene, per essere la prima volta.
Certo, si poteva migliorare.
Ma quello sarebbe stato lui a dirglielo, nel caso.

... Senti ma, è possibile che la tua collega mi abbia toccato impunemente il sedere poco prima che mi sedessi qui?
Perché giurerei che non fosse un contatto casuale ma non vorrei risultare troppo egocentrico!


Chi, la bionda?

E chi altri poteva essere stata, se non Bree?

Sì, è decisamente possibile.
Dovresti sentirti lusingato, sai? Tocca i sederi solo agli uomini che reputa molto belli, perciò fai parte della categoria per lei... e non solo.


Perché negarlo?
Mai stata una ragazza casta, timorosa, timida.
Non eccessivamente perlomeno, e di sicuro non quando lavorava all'Under.

Potrebbe anche aver deciso che sarai la sua scopata notturna... sempre che tu lo voglia, naturalmente.
E non farti problemi a dirle di no, ti assicuro che non se la prenderà.


Anche perché, di rimpiazzi, aveva l'imbarazzo della scelta.

Sembra che dovrai aspettare ancora un po' per il tavolo...
Sicuro di non volere più nulla? Dai, ti preparo qualcosa di leggero e te lo accompagno con delle squisite pommes frites...


Lo disse con un perfetto accento francese, ovviamente.
Si diceva che tutto, in quella lingua, risultasse sensuale e provocante.
Anche le patatine fritte.

Sempre che il tuo fisico super allenato possa concederle, non vorrei mai rovinarlo...
Sarebbe un vero peccato.


Un peccato mortale, a dir poco.
Quasi da galera.
Avatar utente
Zoé
Bartender Eccezionale
Bartender Eccezionale
 
Grado: 10
 
Messaggi: 56
Iscritto il: 25/11/2014, 21:42

Messaggioda Yrjö » 10/12/2015, 17:25

Sei islandese?
Allora questo drink devi fartelo offrire per forza, è la prima volta che conosco qualcuno che proviene dall'Islanda!
Però puoi sempre ordinare qualcos'altro, per lasciarmi quella generosissima mancia...


Strategia di marketing piuttosto elementare!
Ma sono quasi certo che hai la sicurezza matematica che ordinerò qualcos'altro, quindi te l'abbono...


Gli occhi di Gabriel scesero un solo istante verso il seno della bartenderm, in fondo anche lui era fatto di carne come chiunque e Zoé era stata assunta molto probabilmente anche per quel particolare connotato fisico fuori dal comune. Fortunatamente seppe regolarsi e rialzare lo sguardo quasi subito, così da poterle sorridere ed informarla che no, non era il fidanzato di Amy, bensì un suo quasi collega, in quanto docente di Hogwarts.

Lo sai che non sembri per nulla un docente di Hogwarts, vero?

Assurdo, dice la stessa identica cosa il mio riflesso allo specchio ogni mattina!

Rise con lei, scherzandoci su, rendendosi conto di assomigliare a tutto fuorché ad un professore.

Scommetto che le studentesse impazziranno per te...
E cosa insegni?
A giudicare dal fisico... Volo?


Risposta sbagliata!
Esiste una materia che fa sudare e mettere in moto molti più muscoli del Volo, per quanto questa sia una tesi poco avvalorata dal corpo docente di Hogwarts, visto che il professore in questione è un armadio possente almeno una volta e mezzo il sottoscritto, ma va beh, ahahah!
... Comunque insegno Cura delle Creature Magiche, ti piace?


Si informò col sorriso, guardandola intensamente, senza quella volta finire per calare giù, verso le due colline in bella vista della francese.
Forse però sarebbe stato meglio presentarsi prima di proseguire nella conversazione, anche perché "dolcezza" e "bellezza" si prestavano bene allo scopo ma erano piuttosto inflazionati ed impersonali. Fu così che il Semi-Gildato scoprì che la splendida creatura di fronte a lui si chiamava Zoé, davvero un nome niente male, musicale, non comune e quasi elegante.

Di sicuro il tuo è un nome originale, non l'avevo mai sentito prima!
Però non voglio chiamarti con il tuo... secondo nome?


Sì, è il mio secondo.
Lo usano quasi tutti in realtà, quindi lo considero alla pari del primo.
Però se vuoi tentare a pronunciarlo, dai, ti ascolto...


Aspetta, ci provo.
... Yrjö?


Davvero sorprendente: era riuscita nell'intento di dirlo abbastanza bene da ricordare la pronuncia originale.
Spalancò gli occhi e la bocca si schiuse in una piccola "o" di approvazione, trasformando poi l'espressione in un sorriso soddisfatto.

Caspita!
Ce l'hai fatta!
Diciamo che bisognerebbe lavorarci un poco su ma insomma, se lo dicessi ad alta voce mentre siamo in mezzo ad una folla, mi girerei di sicuro.
Mi sa che la generosa mancia è aumentata ulteriormente, ahahah!


Tra l'altro, aveva appena finito il drink, ma non gli andava molto altro di alcolico, per quanto reggesse abbastanza le bevande forti.
Per quel momento però preferì non chiedere nulla e continuare la conversazione, d'altronde non c'era alcuna fretta.

... Senti ma, è possibile che la tua collega mi abbia toccato impunemente il sedere poco prima che mi sedessi qui?
Perché giurerei che non fosse un contatto casuale ma non vorrei risultare troppo egocentrico!


Chi, la bionda?
Sì, è decisamente possibile.
Dovresti sentirti lusingato, sai?
Tocca i sederi solo agli uomini che reputa molto belli, perciò fai parte della categoria per lei... e non solo.


Oh... Ok... Allora mi sentirò lusingato, decisamente lusingato.
Tra l'altro, per fortuna che non è l'unica a pensarla così.


Tanto schietta lei, quanto schietto lui, anche se con una voce non troppo maliziosa, bensì calma, tranquilla, rilassata ed obiettivamente sincera.
Tra Bree e Zoé Gabriel aveva già individuato la sua preferenza, per quanto anche la bionda fosse una splendida ragazza, ma forse un po' tanto, troppo aggressiva e spudorata. A lui non dispiacevano le ragazze tutte pepe, ma quelle che lo facevano davvero impazzire erano quelle che sapevano nasconderlo e non nasconderlo, alimentando così la curiosità e il mistero, proprio come stava facendo la bartender di fronte a lui.

Potrebbe anche aver deciso che sarai la sua scopata notturna... sempre che tu lo voglia, naturalmente.
E non farti problemi a dirle di no, ti assicuro che non se la prenderà.


Ma... Decide così?
Punta il dito a caso sui ragazzi di suo gusto e... Chiede?!
... Audace è dir poco!


Un po' sconcertato da quella rivelazione, il docente si volse un attimo a guardarla mentre serviva tra i tavoli e flirtava un po' con tutti.

Lavoro pesante il vostro, ogni tanto, vero?
Insomma, dovervi comportare in quel modo sempre accomodante e intimo con tutti i maschi, anche quelli meno interessanti o più pervertiti.
Se non altro c'è un buon servizio di sicurezza, di questo devo rendere merito al padrone del locale, ha pensato proprio a tutto!


Che poi il proprietario in realtà era donna e quindi ancora più capace di saper gestire certe situazioni, era solo tutto di guadagnato.

Sembra che dovrai aspettare ancora un po' per il tavolo...
Sicuro di non volere più nulla?


A dire il vero ero indeciso se andare ancora sull'alcolico o meno.
Però se mi prepari qualcosa di molto leggero, allora posso pure starci!


Dai, ti preparo qualcosa di leggero e te lo accompagno con delle squisite pommes frites...
Sempre che il tuo fisico super allenato possa concederle, non vorrei mai rovinarlo...
Sarebbe un vero peccato.


Con tutte le calorie che brucio posso concedermi questo ed altro, non preoccuparti!
... Carine dette in francese, hanno tutto un altro effetto, magari mi risulteranno anche più buone!
E il tuo invece, di corpo perfetto, come lo tieni allenato abitualmente?
Avatar utente
Yrjö
SemiGildato Triade del Mana
 
Grado: 10
 
Messaggi: 45
Iscritto il: 04/10/2015, 20:19

Messaggioda Zoé » 10/12/2015, 18:53

Strategia di marketing piuttosto elementare!
Ma sono quasi certo che hai la sicurezza matematica che ordinerò qualcos'altro, quindi te l'abbono...


Sorrise, raggiante.
Come una bambina che vinceva un gioco.
Non aveva importanza di quale gioco si trattasse.
Semplicemente le piaceva vincere.
Ed adorava quando ci riusciva per concessione dell'altro.
Specie se l'altro era un bel ragazzo come Yrjö.
Che si scoprì essere, poco dopo, niente meno che un docente di Hogwarts.
Onestamente, non ne aveva per nulla l'aspetto.

Assurdo, dice la stessa identica cosa il mio riflesso allo specchio ogni mattina!

Non che i professori dovessero essere tutti stereotipati.
Anzi, essere diversi era bello.
Semplicemente non avrebbe mai accostato la figura di lui con quella di un insegnante.
Chissà quante ragazzine sospiravano, durante le sue lezioni...
A proposito, ma cosa insegnava?
Volo, visto il fisico?

Risposta sbagliata!
Esiste una materia che fa sudare e mettere in moto molti più muscoli del Volo, per quanto questa sia una tesi poco avvalorata dal corpo docente di Hogwarts, visto che il professore in questione è un armadio possente almeno una volta e mezzo il sottoscritto, ma va beh, ahahah!
... Comunque insegno Cura delle Creature Magiche, ti piace?


Credo di sì.

Risposta strana, probabilmente.
Ma c'era un motivo se avesse risposto così.
E lo stava per spiegare.

Non ho mai studiato in una scuola pubblica di magia, sono stata educata a casa.
Trovo che Cura sia una bella materia, ma studiarla tra le mura del soggiorno non è stato proprio il massimo.


Non aveva mai visto da vicino nessuna delle creature studiate, ad esempio.
Era una cosa importante, a parer suo.
In linea teorica sapeva cosa fare, certo...
Ma nella pratica?
Ne sapeva meno di zero.

Magari potresti darmi qualche lezione pratica, ogni tanto.
Sai, per farmi mettere in pratica quello che ho studiato e vedere se ricordo ancora qualcosa.
Che ne dici? Ti posso anche pagare, in caso...


Magari a suon di cocktails.
La sfida successiva fu riuscire a pronunciare bene il nome dell'altro.
Non era mica semplice, per nulla!
Essendo un nome islandese, la pronuncia era tutta strana.
Ma Zoé non aveva alcuna intenzione di darsi per vinta.
E lo dimostrò, suscitando lo stupore del docente di Cura.
Stupore in positivo, ovviamente.

Caspita!
Ce l'hai fatta!
Diciamo che bisognerebbe lavorarci un poco su ma insomma, se lo dicessi ad alta voce mentre siamo in mezzo ad una folla, mi girerei di sicuro.


Mi eserciterò, e alla fine lo saprò pronunciare perfettamente, promesso!

Mi sa che la generosa mancia è aumentata ulteriormente, ahahah!

Rise a sua volta, sincera.
Certo, bisognava dire che anche quando fingeva, accorgersene fosse impossibile.
Ma in quel momento si stava davvero divertendo a chiacchierare con Yrjö.
C'era solo da sperare che lui lo capisse.
Si trattava, comunque, di un ragazzo simpatico.
Bello.
Anche piuttosto affascinante, ad essere onesti.
E con un gran bel sedere, parola della Bourgeois.
E di Bree, ovviamente.

Oh... Ok... Allora mi sentirò lusingato, decisamente lusingato.
Tra l'altro, per fortuna che non è l'unica a pensarla così.


Ti interessa il mio parere sul tuo sedere, Yrjö?

L'aveva già pronunciato meglio della volta precedente.
Ci sapeva davvero fare, con le lingue.

Ma... Decide così?
Punta il dito a caso sui ragazzi di suo gusto e... Chiede?!


Di solito ordina, più che altro.
Però se il prescelto non vuole portarsela a letto non si offende, semplicemente indica qualcun altro.


... Audace è dir poco!

Uno dei tanti motivi per cui è stata assunta, direi.

Ci volevano cameriere provocatorie, all'Under.
Lo spirito del locale era quello, una timidina non avrebbe mai attirato clienti.
Anche Zoé era stata assunta in buona parte per quel motivo.
Ma per le Bartender il discorso, stando dietro al bancone, era diverso.
Margaret, ad esempio, non era sfrontata come Bree.
Ma la bionda doveva andare in giro per il pub, farsi vedere, mettersi in mostra.
Era un altro tipo di impegno.

Lavoro pesante il vostro, ogni tanto, vero?

Solo ogni tanto?

Replicò lei, ironica.

Insomma, dovervi comportare in quel modo sempre accomodante e intimo con tutti i maschi, anche quelli meno interessanti o più pervertiti.

Tutti i clienti devono sentirsi importanti, speciali.
All'inizio è strano, a volte surreale, ma per fortuna poi ci si abitua.
E la maggior parte dei clienti maschi è davvero adorabile e gentile, di tipi fastidiosi ce ne sono molto pochi... e quando si fanno beccare, si ritrovano fuori dal pub prima ancora di poter finire il loro drink.


Se non altro c'è un buon servizio di sicurezza, di questo devo rendere merito al padrone del locale, ha pensato proprio a tutto!

La padrona, vuoi dire.

Sorrise.
E poi gli indicò la donna che stava parlando col Capitano dei Sicari, Cole Darksteel.

Liv, l'anima dell'Under.
La donna con le palle più tosta che abbia mai conosciuto.


Le voleva bene.
E Liv voleva bene a tutti i suoi dipendenti.
A modo suo, chiaramente.
Visto che stavano continuando a parlare, Zoé gli preparò un altro cocktail.
Analcolico questa volta, alla frutta.
Dolce ed aspro insieme, ottimamente bilanciato.
E lo accompagnò con un cestino di fumanti patatine fritte.
Anzi, pommes frites.
Giusto perché in francese suonava tutto meglio.

Con tutte le calorie che brucio posso concedermi questo ed altro, non preoccuparti!
... Carine dette in francese, hanno tutto un altro effetto, magari mi risulteranno anche più buone!


Assaggia e fammi sapere, allora.

Gli fece un occhiolino.
E gli sorrise, divertita.
Forse anche un po' maliziosa.

E il tuo invece, di corpo perfetto, come lo tieni allenato abitualmente?

Corro, pratico yoga, e faccio un sacco di sesso.

Spudorata.
Ma sincera.
Zoé era fatta così, prendere o lasciare.

Quale di questi tre sport ti piace particolarmente?
Avatar utente
Zoé
Bartender Eccezionale
Bartender Eccezionale
 
Grado: 10
 
Messaggi: 56
Iscritto il: 25/11/2014, 21:42

Messaggioda Yrjö » 14/12/2015, 0:24

... Comunque insegno Cura delle Creature Magiche, ti piace?

Credo di sì.

Credi?

Non ho mai studiato in una scuola pubblica di magia, sono stata educata a casa.
Trovo che Cura sia una bella materia, ma studiarla tra le mura del soggiorno non è stato proprio il massimo.


Ah!
Ora è tutto più chiaro... Studi privati.
Come mai? Se posso permettermi...
Hai una famiglia Purosangue altolocata e ricca?


Perché insomma, nella maggior parte dei casi chi studiava privatamente era perché sottostava al volere di una famiglia un po' indietro coi tempi.
Non voleva sicuramente giudicare Zoé, per carità, ma era curioso, senza considerare che ormai la conversazione era avviata e nel vivo, quindi certe domande spuntavano fuori da sole senza nemmeno il bisogno di pensarci.

Magari potresti darmi qualche lezione pratica, ogni tanto.
Sai, per farmi mettere in pratica quello che ho studiato e vedere se ricordo ancora qualcosa.
Che ne dici? Ti posso anche pagare, in caso...


Trovando il tempo, molto volentieri!
Ma non sarebbe solo quello, dovresti anche seguirmi in un Allevamento.
Lascia perdere i pagamenti, in fondo se si trattasse di una volta ogni tanto, che male c'è?
Inoltre a me piace il mio lavoro, quindi anche capitando nelle mie ore libere, di sicuro non mi sentirei di perdere tempo.


Non vedeva proprio il motivo di farsi dare un compenso, specie quando si trovava davanti una ragazza disposta a perdere una parte del weekend appresso ad ippogrifi o creature simili, caratteristica non da tutte. Aveva moltissimi pregi quella bartender, come anche ad esempio il saper pronunciare abbastanza bene il suo nome senza dover ripiegare per forza sul secondo, secondo ormai diventato quasi più un primo per la stragrande maggioranza di persone che lo chiamavano Gabriel. Zoé era una ragazza spensierata e abbastanza sfacciata, ma sulla seconda caratteristica, ormai aveva capito che si trattava praticamente di un requisito fondamentale per tutte coloro che lavoravano in quel locale. Non era stato difficile afferrare quel concetto già grazie alla bionda Bree che senza nemmeno chiedere il permesso, gli aveva palpato impunemente il sedere, reputandolo di suo gradimento... E non era l'unica.

Oh... Ok... Allora mi sentirò lusingato, decisamente lusingato.
Tra l'altro, per fortuna che non è l'unica a pensarla così.


Ti interessa il mio parere sul tuo sedere, Yrjö?

Perché non dovrebbe?
Ah, se ti fa piacere, posso anche ricambiare il favore, non c'è problema!


Scherzi a parte, aveva potuto osservare di sfuggita le forma posteriori della ragazza ma bisognava proprio dire che promettessero bene altrettanto quanto quelle anteriori. Tutte bellissime, tutte in forma e tutte avvenenti, ma c'era un motivo se così tanti maschi andavano dietro proprio alla francesina di fronte a lui: Zoé era sia abbondante che soda, con occhi da cerbiatta e voce suadente da Sirena. Chissà, forse dal punto di vista puramente intimo si poteva pure trattare di una "tutto fumo e niente arrosto", ma Gabriel poteva giudicare solo la facciata principale ed essa aveva il suo ricco perché.

Lavoro pesante il vostro, ogni tanto, vero?

Solo ogni tanto?

Insomma, dovervi comportare in quel modo sempre accomodante e intimo con tutti i maschi, anche quelli meno interessanti o più pervertiti.

Tutti i clienti devono sentirsi importanti, speciali.
All'inizio è strano, a volte surreale, ma per fortuna poi ci si abitua.
E la maggior parte dei clienti maschi è davvero adorabile e gentile, di tipi fastidiosi ce ne sono molto pochi... e quando si fanno beccare, si ritrovano fuori dal pub prima ancora di poter finire il loro drink.


Sentirsi speciali... Io non ce la farei a cascarci.
Ehi, intendiamoci, non sto criticando il vostro lavoro, anche perché vi impongono di essere così però... Non riuscirei ad ascoltare la tua voce che mi dice "Ciccino, tirati su, adesso ti porto un altro drink che ti aiuta a non pensare a quella stronza che ti ha lasciato" senza pensare che ci stai marciando sopra per vendere e che all'effettiva non te ne frega poi più di tanto e per quel che ti riguarda, lo stronzo potrebbe essere stato pure lui e non lei.


Al contrario suo invece, in tanti venivano lì proprio per sentirsi dire certe cose, per credere anche solo per un secondo di essere apprezzati, anche se l'apprezzamento veniva da una sconosciuta, anche se una volta fuori di lì, quell'apprezzamento sarebbe svanito. Lui forse aveva fin troppo realismo dentro di sé, oppure semplice obiettività, il pensiero di un Semi Gildato che mischiava Terra ed Acqua assieme, quindi sempre ancorato alla verità delle cose, ma non si azzardava a giudicare coloro che la pensavano diversamente, difatti l'esempio lo faceva solo con se stesso. Tutti avevano il diritto di sentirsi speciali, semplicemente lui lo voleva essere davvero per qualcuna e non sarebbe mai riuscito a cadere in quel dolce tranello nel quale invece spesso e volentieri quasi tutti i clienti uomini dell'Underground finivano, a volte proprio per loro volontà.

... La verità forse è che è da tanto che non sono una persona importante per una ragazza e questo mi ha condotto verso un po' di cinismo.
Tra l'altro sto facendo scadere questa conversazione nel patetico quindi ti prego andiamo avanti, ahaha!


Si fece servire quindi delle ottime patatine fritte, calde e salate al punto giusto, sicuramente surgelate, ma di una marca di certo di prima categoria.
Zoé gliele aveva garantite e non aveva affatto sbagliato il tiro. Sapeva cosa fosse buono e cosa lo fosse di meno, il pregio di lavorare lì da tempo.
Yrjö poteva essere quasi certo che quella chiacchiera stesse andando avanti da un po' ma non era male anche stare lì seduto al bancone.
Aveva anche dimenticato di dover mangiare, di dover prendere posto ed allontanarsi da lì, ma forse era un po' l'effetto che la Bourgeois faceva a tutti.

E il tuo invece, di corpo perfetto, come lo tieni allenato abitualmente?

Corro, pratico yoga, e faccio un sacco di sesso.

Proprio mentre stava per mandare giù un altro sorso del cocktail alcolico, dovette fermarsi per non rischiare di tossire.

Quale di questi tre sport ti piace particolarmente?

Diciamo che gli ultimi due vanno abbastanza in combo e mi verrebbe quasi da chiederti se la scelta dello yoga sia stata premeditata in tal senso o meno ma... A parte questo... Sarei abbastanza un ipocrita nel non mettere al primo posto l'ultimo sport menzionato... Però anche correre non è mica male! Ahahah...

Scuotendo la testa, terminò il proprio drink, prima che con qualche altra uscita di stile Zoé lo facesse finire di traverso.

E comunque in cambio delle ripetizioni in Cura, tu potresti darmi qualche lezione di yoga.
Effettivamente è un tipo di esercizio fisico che mi incuriosisce e non ho mai provato, a differenza delle altre due discipline citate!
Avatar utente
Yrjö
SemiGildato Triade del Mana
 
Grado: 10
 
Messaggi: 45
Iscritto il: 04/10/2015, 20:19

Messaggioda Zoé » 14/12/2015, 17:59

Ah!
Ora è tutto più chiaro... Studi privati.


Lo dici come se fosse una bestemmia, lo sai?

Auto-ironia a mille.
Molti la disprezzavano, quando lo scoprivano.
Come se fosse fonte di vergogna, aver ricevuto quel tipo di educazione.

Come mai? Se posso permettermi...
Hai una famiglia Purosangue altolocata e ricca?


Sì, e... sì.

Piccolo sbuffo.

Abbastanza altolocata ed abbastanza ricca.
I miei hanno sempre ritenuto superfluo farmi studiare ad Hogwarts... o da qualsiasi altra parte.


Perché pagare una scuola pubblica che costringeva la piccola Zoé a passare tanto tempo lontana da casa, quando si poteva pagare un tutor privato che si dedicasse a lei 24 ore su 24?
La bambina, all'epoca, non aveva saputo dire di no.
Perché avrebbe dovuto, poi?
Non poteva sentire la mancanza di qualcosa che non conosceva.
Perciò aveva accettato placidamente quella decisione.
Ritrovandosi poi, anni dopo, a rimpiangerla.
E a rimpiangere tutto il tempo in cui era morta di noia che avrebbe potuto impiegare in modo diverso.
Facendosi degli amici, per esempio.
O studiando Cura delle Creature Magiche nella pratica, ad esempio.
Ma forse, grazie ad Yrjö, a quel particolare avrebbero potuto porre rimedio.
Ed in fondo, meglio tardi che mai.

Trovando il tempo, molto volentieri!
Ma non sarebbe solo quello, dovresti anche seguirmi in un Allevamento.


E dove sta il problema? -sorriso furbetto e radioso- Non sono mai stata in un allevamento, sarà forte, me lo sento!

Lascia perdere i pagamenti, in fondo se si trattasse di una volta ogni tanto, che male c'è?
Inoltre a me piace il mio lavoro, quindi anche capitando nelle mie ore libere, di sicuro non mi sentirei di perdere tempo.


Vorrà dire che ti ringrazierò con il primo drink gratis ogni volta che verrai qui, che ne dici dolcezza?

Se si aspettasse di rivederlo spesso sul suo posto di lavoro? Ovviamente, perché no?
Era bella, era simpatica, all'Under si beveva/mangiava divinamente, dove altro sarebbe dovuto andare se non da lei?
Inoltre, Yrjö aveva un gran bel sedere.
E tanto le bastava per sperare di vederlo tornare da lei.

Perché non dovrebbe?
Ah, se ti fa piacere, posso anche ricambiare il favore, non c'è problema!


D'accordo, ma sii severo!

Così dicendo, Zoé si volse.
E mosse il sedere a tempo di musica, per almeno un minuto.
Sensualmente, maliziosamente, consapevolmente.
Un paio di clienti -forse più di un paio- fischiarono ed applaudirono.
Lei si volse, inchinandosi per ringraziarli di quell'apprezzamento.
Divertita, sorridente.
Poi tornò a guardare lui.

Allora, questo giudizio?

Ormai era curiosa.
Ed un parere di Yrjö lo pretendeva.
Era divertente scherzare con lui, doveva ammetterlo.
Ma anche parlare di cose più serie non era male.
Fare una lista di pro e contro del lavoro di Zoé, ad esempio.

Sentirsi speciali... Io non ce la farei a cascarci.
Ehi, intendiamoci, non sto criticando il vostro lavoro, anche perché vi impongono di essere così però...


Però?

Non riuscirei ad ascoltare la tua voce che mi dice "Ciccino, tirati su, adesso ti porto un altro drink che ti aiuta a non pensare a quella stronza che ti ha lasciato" senza pensare che ci stai marciando sopra per vendere e che all'effettiva non te ne frega poi più di tanto e per quel che ti riguarda, lo stronzo potrebbe essere stato pure lui e non lei.

Uhm, comprensibile...
A parte per il soprannome, non ti chiamerei mai "ciccino".


Capiva il suo ragionamento.
D'altronde, ogni uomo era diverso.
C'era chi, come lui, la pensava così, e chi invece aveva bisogno di sentirsi confortato, spalleggiato.
Che avesse torto o ragione.
Il docente, però, aveva detto una cosa giusta: a lei non importava.
Tutti i suoi clienti erano speciali, che fossero buoni o cattivi.
A lei cosa importava, in fondo?
Serviva drink e si beccava le mance, tanto le bastava.
Poi certo, ad alcuni clienti si affezionava particolarmente, era naturale.

... La verità forse è che è da tanto che non sono una persona importante per una ragazza e questo mi ha condotto verso un po' di cinismo.
Tra l'altro sto facendo scadere questa conversazione nel patetico quindi ti prego andiamo avanti, ahaha!


Mangia una patatina, è meglio!

Lo prese in giro lei.
Ma bonariamente, e con un sorriso dolce.

Com'è possibile che uno come te non sia importante per qualcuna?
Sei un alieno, forse?


Meglio informarsi.
Non si poteva mai sapere.
Certo, le riusciva difficile darsi una spiegazione.
Era simpatico, aveva un buon lavoro.
Ed era bellissimo.
Si teneva in forma, era evidente.
Un po' come lei.
Seppur, probabilmente, con sports alternativi.
Tali da fargli quasi andare di traverso il cocktail che stava bevendo.

Diciamo che gli ultimi due vanno abbastanza in combo e mi verrebbe quasi da chiederti se la scelta dello yoga sia stata premeditata in tal senso o meno ma...

Ho iniziato a praticare lo yoga dopo il sesso, perciò...
Sì, diciamo che non è stata una scelta casuale.


Perché mentire?

A parte questo... Sarei abbastanza un ipocrita nel non mettere al primo posto l'ultimo sport menzionato... Però anche correre non è mica male! Ahahah...

Potremmo allenarci insieme, ogni tanto.
Correndo... e tutto il resto.


Maliziosa.
Sorridente.
Anche un po' porca.
Zoé Bourgeois, in tutto il suo splendore.

E comunque in cambio delle ripetizioni in Cura, tu potresti darmi qualche lezione di yoga.
Effettivamente è un tipo di esercizio fisico che mi incuriosisce e non ho mai provato, a differenza delle altre due discipline citate!


Nessun problema, ma preparati...
Il giorno dopo non riuscirai nemmeno a muoverti.


Accadeva sempre così, dopo la prima lezione di yoga.
Ma ci sarebbe stata lei, a fargli qualche massaggino che lo facesse sentire meglio.
Avatar utente
Zoé
Bartender Eccezionale
Bartender Eccezionale
 
Grado: 10
 
Messaggi: 56
Iscritto il: 25/11/2014, 21:42

Messaggioda Yrjö » 15/12/2015, 22:07

D'accordo, ma sii severo!

Riuscire ad essere severi nel guardare il sedere di Zoé muoversi a tempo di musica era un po' come chiedere ad un critico d'arte di essere severo nel guardare Michelangelo Buonarroti che dipingeva il Giudizio Universale. Le forme del di dietro della ragazza erano sensazionali e nonostante fosse di un'altezza standard per una femmina, le curve risultavano armoniche e abbondanti al punto giusto, rendendo la visione di quel corpo sinuoso in ritmo con la canzone del locale quasi ipnotica e da rimanere imbambolati. Per fortuna che Gabriel non fosse davvero così facile da imbambolare, per quanto dovette utilizzare tantissima della propria concentrazione e autofocus per non muovere quasi la testa nella stessa direzione dei fianchi della bellissima bartender. Al termine dell'esibizione, per altro, ella si beccò pure un bell'applauso con diversi fischi di approvazione da parte di altri clienti, ma non parve offendersi, anzi.

Allora, questo giudizio?

Diciamo un nove e mezzo!
Dieci non posso proprio dartelo in quanto non ho potuto osservare oltre gli shorts, quindi accontentati!


Come se nove e mezza fosse un voto del quale doversi accontentare, ma se aveva intuito un po' come fosse fatta la ragazza, poteva scommettere che quel mezzo punto in meno le avrebbe ugualmente dato fastidio, considerando il proprio di dietro a prescindere un sedici, altro che dieci. Chiappe sotto esame a parte, la conversazione si spostò poi sulla vita delle giovani impiegate dell'Underground e sul loro obbligo nei confronti del pubblico maschile di risultare sempre accomodanti e interessate alle loro vite. Forse di tanto in tanto qualche piccola curiosità poteva non dispiacere, ma il docente di Hogwarts era piuttosto sicuro che ci fossero determinate serate nelle quali molte di loro, Zoé compresa, volessero solo servire e farsi gli affari propri anziché inventarsi sorrisi dolci o nomignoli zuccherosi al fine di compiacere ed ottenere qualche soldino di mancia in più.

Uhm, comprensibile...
A parte per il soprannome, non ti chiamerei mai "ciccino".


Brutto vero?
Qualcosa mi dice però che se lo dessi a qualcuno qui in mezzo, lo accetterebbero subito!
Detto da te con quel lieve accento francese, anche uno "stronzo" sembrerebbe un soprannome estasiante...


Un altro di quei giudizi esposti senza il timore di essere giudicati o essere visti come dei provoloni, perché alla fin fine lui non lo era. Possibilmente la bartender ne aveva sentiti a chili di complimenti simili, ma di certo l'Allevatore non stava puntando all'originalità. Yrjö era autentico, come lo si vedeva: non alterava i propri pensieri, non si agghindava per piacere di più e non metteva su bugie per apparire meglio rispetto a ciò che era veramente. Col passare del tempo forse anche lei stessa lo avrebbe capito, ma non sarebbe stata una impresa semplice: lui era solo un semplice cliente, un individuo come tanti che come arrivava poi se ne andava. Si sarebbero rivisti di sicuro in futuro ma con molta probabilità sempre nelle stesse vesti, ripetizioni di Cura a parte che forse non era manco detto che potessero avvenire sul serio. Se ne dicevano tante di cose e non era da escludere che lei stessa le dicesse giusto per "lavoro".

Com'è possibile che uno come te non sia importante per qualcuna?
Sei un alieno, forse?


No, sono straniero!

Replicò subito, con un piccolo sbuffo divertito accompagnato da una sottile risata ironica.

Scherzi a parte, essendo qui da poco ed essendo le mie prime uscite in giro, direi che è sia normale lo status di "single".
In Islanda ho avuto qualche fidanzata ma con l'ultima è finito tutto circa un mese prima del mio trasferimento: motivi di gelosia.
Sapendo che sarei potuto arrivare qui come insegnante ha iniziato a farsi mille paranoie su tutte le possibile studentesse maggiorenni che avrei potuto affascinare e insidiare, dandomi quasi del traditore seriale, come se non mi conoscesse per nulla, quindi è finita di punto in bianco.
Capirai, pensa se avesse avuto un fidanzato con un ruolo come il tuo, ahahah, suicidio assicurato!
Il tuo come il mio sono lavori, possono divertire, ma restano tali... Mi è spiaciuto davvero tanto sentire che fosse messa in discussione la mia fedeltà.


Finì anche il drink analcolico assieme alle patatine, per altro davvero ottime, mischiate a del buon ketchup marca "Heinz".

Così per ora me ne sto a spasso, ma la cosa non mi disturba, non soffro la solitudine, o almeno, per ora la sopporto bene!

Allucinante quanto fosse semplice chiacchierare e confidarsi con una perfetta sconosciuta rispetto magari ai colleghi, con i quali stava a contatto per diverse ore al giorno. Era proprio vero: la condizione del "non si sa se ci rivedremo" aiutava moltissimo perché si perdeva sia la paura del giudizio che il timore di annoiare, in quanto se uno sconosciuto si annoiava, lo faceva capire molto più facilmente di un amico con molto più tatto, oppure no? Beh, in effetti Zoé poteva anche stare ad ascoltarlo giusto per quella famosa mancia o quella vendita di un cocktail in più, ma allora perché continuare a fare battute scherzose e allusive nei confronti di un possibile allenamento reciproco a base di corse, yoga e... sesso? Forse glielo avrebbe potuto anche chiedere, d'altronde cosa ci poteva rimettere? Già, peccato che la situazione mutò in velocità e così Gabriel non ebbe più modo di proseguire intimamente la conversazione.

E comunque in cambio delle ripetizioni in Cura, tu potresti darmi qualche lezione di yoga.
Effettivamente è un tipo di esercizio fisico che mi incuriosisce e non ho mai provato, a differenza delle altre due discipline citate!


Nessun problema, ma preparati...
Il giorno dopo non riuscirai nemmeno a muoverti.


Addirittura?
Mi sembra un po' esagerato, però staremo a vedere!
... Senti ma, tu stai dicendo sul...


Zuccherino!
Il tuo tavolo è pronto!


La ragazza bionda di nome Bree apparve all'improvviso interrompendo la sua domanda e in concomitanza il professore vide che Zoé aveva preso a salutare una propria amica giunta in quell'istante. Non aveva più modo di farle quella domanda e non era nemmeno detto che fosse possibile farla più tardi, perché il locale chiudeva presto e forse avrebbe potuto solo mangiare al volo e poi necessariamente andar via. Inizialmente riluttante e pensieroso, alla fine comprese che rimanere lì significava solo perdere il tavolo ed essere costretti al bancone da soli per chissà quanto altro tempo. Salutò quindi la bartender francese con un sorriso tranquillo e sereno, ringraziandola della splendida compagnia, per poi lasciarla tornare dall'amica e farsi accompagnare dalla bionda cameriera fino al posto guadagnato con la paziente aspettativa.

Grazie infinite!
Allora... Cosa mi consigli?


Uscita per Yrjö

Spoiler:
Frase di Bree accordata dalla player di Zoé.
Avatar utente
Yrjö
SemiGildato Triade del Mana
 
Grado: 10
 
Messaggi: 45
Iscritto il: 04/10/2015, 20:19

Messaggioda Phoenix » 14/03/2016, 23:27

15 Dicembre 2111 - Pub Underground - Ore 22:15

Magari potrei prendermi qualcosa...

Immagine


Trascorso un altro mese dal loro ultimo incontro, Phoenix non l'aveva più sentita, non l'aveva più vista, non aveva più avuto sue notizie.
Margaret era scomparsa, come un'ombra dopo il passaggio del Sole, proprio a causa di un'altra ombra che non riusciva a cancellare, nemmeno sforzandosi.
Era doloroso, era terribile, era una agonia che continuava a tormentarlo la notte e il giorno, l'amore per una ragazza, l'unica per la quale valesse la pena mettere tutto in gioco, andata via di nuovo.
Regina gli aveva consigliato di mandarla a quel paese e non soltanto lei, anche Lan Xia alla fine si era arresa al pessimismo e nemmeno Caroline Priscilla era stata di buone parole, ma lui?
Lui non faceva altro che immaginarsela e di conseguenza sospirare di amore, con il cuore che traboccante di sentimento invocava il suo nome come se non sapesse pronunciare altre parole.

Tanto oggi non è di turno...


Ricordando i turni della Sanders all'Underground, Phoenix entrò nel locale sapendo bene che ella non ci fosse e che quindi non l'avrebbe potuta infastidire o annoiare con la sua presenza.
Il suo look era decisamente natalizio, gli piaceva mettersi certi tipi di maglioni a tema e poi tenevano molto caldo, c'era proprio da ammetterlo. Posò la giacca a vento all'ingresso, inquadrando Zoé.
Le chiese se ci fosse un posto libero a sedere ma ella rispose che quella sera era la serata karaoke e quindi c'era ben poco da potersi mettere seduti, specie a quell'ora. Tutto occupato insomma.
Alzando le spalle e poco preoccupato, l'Amarillo decise allora di mettersi al bancone prendendo uno sgabello libero, ascoltando la musica di sottofondo e la dubbia bravura di alcuni cantanti improvvisati.
Non voleva mangiare, aveva lo stomaco bloccato, quindi chiese un cocktail analcolico fresco e a base di ananas e pesca, pesca come Peach, la volpina del suo unico piccolo grande amore.

Grazie...


Zoé ci sapeva fare anche quando non c'era di mezzo l'alcol, bisognava proprio riconoscerlo, era una fuoriclasse, la migliore in quel tipo di attività, capace di far sognare con uno shaker in mano.
Bevve qualche sorso e le sorrise velatamente ma con gli occhi spenti, facendole capire che la bevanda era di suo gradimento, poi si volse a fissare il palchetto del karaoke, si stavano divertendo tutti.
Forse si sarebbe dovuto informare sulla presenza o meno della "fidanzata" (?) ma era sicuro che ella non ci fosse, però poteva anche trovarsi nelle cucine e non essere visibile dall'ingresso del pub.
Quando il responsabile della serata chiese se ci fosse qualcuno interessato a cantare una canzone per allietare le orecchie del pubblico e beccarsi qualche applauso, ci fu qualche istante di silenzio.
Molti si vergognavano, altri invece si disinteressavano e l'uomo pareva in evidente difficoltà perché non capitavano spesso certi tipi di buchi nella serata.

Ma sì, perché no?


Lasciando il bicchiere vuoto con annesso pagamento e generosa mancia, Phoenix si alzò in piedi e si diresse verso il palchetto. Non appena il DJ lo vide forse lo ringraziò col pensiero e lo accolse all'attimo.
C'erano bravissimi musicisti pagati profumatamente per eseguire una base dal vivo, già, all'Underground le cose si facevano per bene, anche del semplice karaoke. L'Ignis chiese un brano specifico non molto conosciuto perché di stampo babbano, ma uno dei diversi musicisti lo informò che sapeva perfettamente la base e che avrebbe esteso le informazioni anche agli altri, quindi non si preoccupò. Il DJ a quel punto cominciò un poco a preoccuparsi, perché la canzone voluta era piuttosto lenta e per non annoiare doveva essere eseguita da qualcuno di bravo, non certo uno stonato. Phoenix però non parve affatto preoccupato della cosa, altrimenti Regina non gli avrebbe fatto la battuta di volerlo come guest star in qualche hit dei Saber Dynamos, no? Chiuse gli occhi, concentrando il Fuoco, dopo di che, iniziò a cantare.



Here I am. Broken wings, quiet thoughts, unspoken dreams.
Here I am. Alone again and I need her now to hold my hand.


Si era seduto sullo sgabello del palchetto, con il MagiFono davanti e gli occhi chiusi, lasciando andare semplicemente le emozioni, non curante di chi lo stesse ascoltando, non curante di chi lo stesse apprezzando.
Avrebbero anche potuto pensare che fosse un incapace, oppure che stesse cantando una canzone noiosa e rompiscatole, ma nessuno si era presentato, lo aveva fatto lui ed ora aveva il diritto di cantare.
La voce usciva fuori nitida, lenta, morbida e molto, molto calda, con un lieve ma individuabile accento spagnolo, latino, perché in fondo era da Valencia che proveniva l'Amarillo.
La memoria andò immediatamente alla sua amata, alla ragazza più bella che per lui potesse esserci, alla sua Margaret, la ragazza che facendogli tanto male gli aveva anche fatto bene nello stesso istante.
Perché se fosse rimasto il timido e insicuro ragazzo di un tempo, ora non sarebbe potuto essere lì, su quel palco, a dare spettacolo come se nulla fosse, senza esitazioni, senza paure.

She's all, she's all I ever had.
She's the air I breathe.
She's all, she's all I ever had...


Nessuna paura di sbagliare intonazione, di sbagliare parola, di sbagliare ritmo, perché quella canzone in realtà l'aveva cantata moltissime volte dentro casa, da solo, sotto la doccia o prima di dormire.
Che fosse prima di un piccolo pianto o mentre osservava una loro immagine, ogni nota risuonava nitidamente e spesso in quella casa, mentre Phoenix si sentiva perso, senza più la sua gioia da stringere nel sonno.
Non c'era niente di più difficile che vivere senza di lei, perché dopo che si conosceva il vero amore era difficile pensare di averlo perduto davvero e per sempre. Per tutti quei mesi precedenti Phoenix aveva lottato, cercando di diventare migliore nella speranza di risultare il meglio per la Sanders, ma ora che aveva finito di crescere, ora che aveva finito il suo percorso e lei sembrava non averlo accettato ugualmente non accettando se stessa, a quale altra speranza poteva mai aggrapparsi? Nessuna, solo quella di vederla un giorno felice e sorridente, anche tenendo la mano ad un altro.

It's the way she makes me feel.
It's the only thing that's real.
It's the way she understands.
She's my lover, she's my friend.
And when I look into her eyes it's the way I feel inside.
Like the man I want to be.
She's all I ever need.


Nonostante quel pensiero però, Phoenix non riusciva a smettere di volerla, non riusciva a smetterla di desiderarla con ogni fibra del corpo, incolpandosi di aver parlato troppo, di essere stato troppo sincero perché forse era stata quella sincerità ad allontanarla. Forse sapere quel suo più grande segreto lo aveva esposto e reso qualcosa di impossibile da metterle accanto, qualcosa di incompatibile, di brutto, di inaccettabile.
Quindi era nuovamente colpa sua? Come poteva ancora darsi lui la colpa di tutto che stava succedendo? Perché l'amore faceva fare anche certe stupidaggini, distorceva ogni teoria ed ogni ipotesi, trasformando le certezze in dubbi, i timori in paure e i sogni in incubi. Posò le mani sul MagiFono quasi facendogli una carezza, ricordando quando le carezze le faceva alla sua dolce amata, alla sua Venere dai capelli scuri e gli occhi eterocromi. Verde del Prato, Azzurro del Cielo. Terra ed Aria che si incontravano nell'equilibrio di un essere talmente tanto perfetto da lasciare senza fiato come davanti ad una meraviglia del mondo.

So much time, so much pain (but) there's one thing that still remains.
(It's the) The way she cared the love we shared.
And through it all she's always been there.
She's all, she's all I ever had in a world so cold, so empty.
She's all, she's all I ever had.


Lui che aveva il Fuoco dentro sentiva il freddo nell'anima, lui che aveva il Fulmine dentro vedeva tutto quanto al rallentatore, perché era quella la sensazione che si provava nell'essere privi di una ragione per sorridere. Phoenix aveva cercato di affrontare tutto con adeguata costruttività, guardandosi negli occhi ogni giorno, allo specchio, coi pugni chiusi e la voglia immane di non soffrire più, ripromettendosi dalla mattina dopo di cambiare, di non essere più vittima del dolore. Quando poi però giungeva la mattina e quegli stessi suoi occhi inquadravano la propria ombra allontanata dal Sole, ecco che un brivido ghiacciato gli percorreva le ossa e capiva che quel giorno sarebbe stato uguale al precedente, senza nessun passo avanti. La canzone continuava, le note proseguivano e il tempo forse si era fermato completamente. Chi c'era lì intorno a lui? Chi lo stava guardando? Chi lo stava sentendo? Non aveva più importanza. Al massimo poteva desiderare intensamente che quelle note raggiungessero la sua Maggie, ovunque ella fosse.

It's the way she makes me feel.
It's the only thing that's real.
It's the way she understands.
She's my lover, she's my friend.
And when I look into her eyes it's the way I feel inside.
Like the man I want to be. She's all I ever need.


Quando la musica svanì lentamente, lasciando lo spazio solo all'eventuale giudizio del pubblico, Phoenix percepì come se stesso avvolto in uno strano vuoto inconsistente che non gli forniva alcuna soddisfazione.
Aveva cantato, sì, aveva dato sfogo alle emozioni, naturalmente, ma il paesaggio non aveva ugualmente cambiato toni e colori, rimanendo in quel parziale bianco e nero con pochissime tinte slavate e spente.
Sospirò, ringraziando cortesemente i musicisti, non facendo nemmeno caso al fatto che gli occhi si erano riempiti di lacrime e così quando qualcuna gli sfuggì cadendo a terra, egli la fissò un secondo, asciugandosi poi le palpebre con un fazzoletto. Recuperata la sua giacca lanciò un saluto molto svelto e disattento a Zoé. No, non ce l'aveva con lei, ma voleva andare via. Chiuse la porta alle proprie spalle, sentendo ancora l'eco delle voci ovattate. C'era molto brio, molta agitazione, molta festosità, coppie felici, coppie sorridenti... Li invidiava da morire, uno ad uno.

Buonanotte... Amore mio...
Avatar utente
Phoenix
Ignis delle Scintille
Ignis delle Scintille
 
Grado: 11
 
Messaggi: 90
Iscritto il: 02/10/2014, 20:05

Data Utente Tipo Dado Risultato  
2015-09-15 23:21:55 Charlotte d20 16  
2015-09-15 23:21:30 Charlotte d20 17  
2015-09-15 16:39:58 Hyenn d20 9  
2015-09-15 16:39:40 Hyenn d20 14  
2015-09-10 22:42:33 Hyenn d20 11  
2015-01-13 20:41:49 Zoé d20 18  
2015-01-13 20:41:27 Zoé d20 12  
PrecedenteProssimo

 

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron