Re: Underground • Pub • Londra • Inghilterra
Inviato: 16/03/2017, 23:06
27 Giugno 2113 \ Underground Pub \ Londra Magica \ Ore 22:13
In arrivo un'altra pila!
Lascia pure qui, me ne occupo io!
Eagle, quando hai finito, Liv ti vuole nel suo ufficio!
Ricevuto!
Si sentiva particolarmente energico quella sera. Il motivo? Sentiva che ben presto avrebbe incontrato Freyja e questo lo rendeva euforico.
Non era più l'Eagle di cinque mesi prima, aveva guadagnato qualche pizzico di fiducia in se stesso ed autostima, ma soprattutto si era fatto più forte, più capace di essere un Gregario.
Buffy avrebbe notato il passaggio da ragazzino a ragazzo, doveva notarlo. E se prima era intenzionata a dargli già un bacio, adesso lo avrebbe pomiciato lei per prima!
Dai che magari stasera passa...
Lavava piatti alla velocità del suono, bicchieri, posate, tutto quello che passava in convento, sorridente e con gli occhi brillanti, vispi.
Una volta terminata anche quella torre che da sporca divenne linda e splendente di detersivo, si asciugò il sudore e andò verso l'ufficio di Liv passando dal retro.
La proprietaria gli disse di levarsi il grembiule, darsi una sciacquata, cambiarsi e mettersi a disposizione di Bree perché avrebbe fatto da ragazzo del servizio per il resto della sera.
Oh sì sì, certamente!
Mi sbrigo all'attimo!
Sarò pronto in meno di tre minuti capo!
Per sua fortuna Bree non era una despota. Sapeva organizzare alla perfezione ogni consegna e ogni ordine anche quando il locale era gremito di gente, proprio come quella sera.
Sapeva che non lo avrebbe fatto ammattire, con tutto che capitava ancora molto di rado che mettesse il naso fuori dalle cucine e soprattutto dai lavandini delle cucine.
Possibile che quella decisione improvvisa derivasse dall'assenza di Margaret e di altri due dello staff, questi ultimi a casa con qualche linea di febbre da smaltire.
Allora Bree, sono tutto tuo!
... No, non in quel senso!
Cosa posso fare? Da dove comincio?
Camicia con il logo del locale, su misura ed attillata. Pantaloni lisci e neri, scarpe lucide sempre nere e gilet gessato utilizzato dal personale maschile del servizio ai tavoli.
Non pensando di doversi affacciare si era lasciato la barba ma se Liv non aveva fatto obiezioni, chi era lui per preoccuparsene? Ascoltò le indicazioni di Bree e scattò con il blocco appunti.
Trascorse un altro buon quarto d'ora, anzi, più probabile una mezz'ora. Girava in lungo e in largo, ringraziando, prendendo mance, consegnando e scrivendo.
Me ne occupo immediatamente!
... Sì, certo, arriva altro ghiaccio!
Troppo cotta? La riporto in cucina!
Sorrise al cuoco, dandogli le indicazioni e chiedendogli di non arrabbiarsi troppo, per poi tornare verso il bancone per aiutare Zoé che gli chiese un istante di lavargli dei bicchieri in volata.
Annuì, informando con un gesto preciso da lontano Bree, che gli diede conferma di poter procedere. Era proprio un congegno ben oliato quel personale, c'era poco da fare.
Quando però alzò un attimo gli occhi guardando verso un punto non preciso, colei che vide lo fece inizialmente sorridere di più, salvo poi cambiare espressione repentino a causa della sua compagnia.
Ma... Chi sarebbe quello lì... ?
Un amico? Un conoscente? Uno abbordato quella sera? Sì, assolutamente certo, sicuro al 100%. Ma allora, allora perché Freyja sembrava così serena, sorridente, felice?
Non l'aveva mai vista in quel modo e per quanto in un'altra occasione avrebbe fatto caso a quanto fosse decisamente bella, in quel frangente non riuscì a fare altro se non sentirsi freddo.
Manco si era accorto di aver rilavato lo stesso bicchiere tre volte, infatti quando Zoé si avvicinò per farglielo presente, l'Hawk incalzò con qualche domanda riferita proprio alla coppia lontana.
Zoé… Scusa… Ma chi è quel tizio con la cugina di Maggie?
Lo scambio di battute successivo con la collega, tra l'altro ben consapevole dei sentimenti di Eagle per Buffy, spinse il ragazzo di colore ad avvicinarsi, pur sapendo di non sentirsi nel pieno.
Tutto a un tratto lo sconforto, la poca autostima e il disagio tornarono a fare da padroni nel suo spirito ed il Vento soffiava così piano da non somigliare nemmeno ad una brezza di metà pomeriggio.
Bree gli confermò che la situazione fosse sotto controllo e gli diede l'ok per spaziare, restando però in vista e a disposizione, così decise di avvicinarsi a loro, cercando di far finta di nulla.
Ehi!
Ciao Buffy!
Quanto tempo!
La salutò per prima, sorridendole ma di certo non abbracciandola. No, lui quella confidenza non l'aveva... Lui.
Spostò quasi subito l'attenzione su Cyrus, fissandolo interrogativo e apparentemente sereno, pur col cuore a mille e una sensazione a pelle di antipatia.
A quel punto, cercando di dimostrarsi un duro di fronte a lei, gli tese la mano per stringerla.
Guarda un po' che razza di allenamenti ho fatto...
Le mie braccia ora sono tutta un'altra cosa...
Stai alla larga belloccio...
Ma quando andò a stringere la mano al tizio, mettendoci un bel po' di energia... Lui fece lo stesso non solo rispondendo facilmente a quella forza ma mettendocene anche di più.
Trattenne la voglia di mollare al volo per non fare la figura dell'idiota, ma sapeva che lui lo avrebbe raccontato a Freyja più tardi, quindi in un certo senso l'aveva già fatta.
Deglutì, sempre meno sicuro di sé, sentendosi sempre più il terzo in comodo. Perché stava succedendo tutto ciò?! Come c***o era possibile?
A-a-allora vi siete conosciuti da poco?
N-non mi pare di averti già visto da queste p-parti...
Io ero il Gregario di Buffy... Ti avrà sicuramente parlato di m-me...
In arrivo un'altra pila!
Lascia pure qui, me ne occupo io!
Eagle, quando hai finito, Liv ti vuole nel suo ufficio!
Ricevuto!
Si sentiva particolarmente energico quella sera. Il motivo? Sentiva che ben presto avrebbe incontrato Freyja e questo lo rendeva euforico.
Non era più l'Eagle di cinque mesi prima, aveva guadagnato qualche pizzico di fiducia in se stesso ed autostima, ma soprattutto si era fatto più forte, più capace di essere un Gregario.
Buffy avrebbe notato il passaggio da ragazzino a ragazzo, doveva notarlo. E se prima era intenzionata a dargli già un bacio, adesso lo avrebbe pomiciato lei per prima!
Dai che magari stasera passa...
Lavava piatti alla velocità del suono, bicchieri, posate, tutto quello che passava in convento, sorridente e con gli occhi brillanti, vispi.
Una volta terminata anche quella torre che da sporca divenne linda e splendente di detersivo, si asciugò il sudore e andò verso l'ufficio di Liv passando dal retro.
La proprietaria gli disse di levarsi il grembiule, darsi una sciacquata, cambiarsi e mettersi a disposizione di Bree perché avrebbe fatto da ragazzo del servizio per il resto della sera.
Oh sì sì, certamente!
Mi sbrigo all'attimo!
Sarò pronto in meno di tre minuti capo!
Per sua fortuna Bree non era una despota. Sapeva organizzare alla perfezione ogni consegna e ogni ordine anche quando il locale era gremito di gente, proprio come quella sera.
Sapeva che non lo avrebbe fatto ammattire, con tutto che capitava ancora molto di rado che mettesse il naso fuori dalle cucine e soprattutto dai lavandini delle cucine.
Possibile che quella decisione improvvisa derivasse dall'assenza di Margaret e di altri due dello staff, questi ultimi a casa con qualche linea di febbre da smaltire.
Allora Bree, sono tutto tuo!
... No, non in quel senso!
Cosa posso fare? Da dove comincio?
Camicia con il logo del locale, su misura ed attillata. Pantaloni lisci e neri, scarpe lucide sempre nere e gilet gessato utilizzato dal personale maschile del servizio ai tavoli.
Non pensando di doversi affacciare si era lasciato la barba ma se Liv non aveva fatto obiezioni, chi era lui per preoccuparsene? Ascoltò le indicazioni di Bree e scattò con il blocco appunti.
Trascorse un altro buon quarto d'ora, anzi, più probabile una mezz'ora. Girava in lungo e in largo, ringraziando, prendendo mance, consegnando e scrivendo.
Me ne occupo immediatamente!
... Sì, certo, arriva altro ghiaccio!
Troppo cotta? La riporto in cucina!
Sorrise al cuoco, dandogli le indicazioni e chiedendogli di non arrabbiarsi troppo, per poi tornare verso il bancone per aiutare Zoé che gli chiese un istante di lavargli dei bicchieri in volata.
Annuì, informando con un gesto preciso da lontano Bree, che gli diede conferma di poter procedere. Era proprio un congegno ben oliato quel personale, c'era poco da fare.
Quando però alzò un attimo gli occhi guardando verso un punto non preciso, colei che vide lo fece inizialmente sorridere di più, salvo poi cambiare espressione repentino a causa della sua compagnia.
Ma... Chi sarebbe quello lì... ?
Un amico? Un conoscente? Uno abbordato quella sera? Sì, assolutamente certo, sicuro al 100%. Ma allora, allora perché Freyja sembrava così serena, sorridente, felice?
Non l'aveva mai vista in quel modo e per quanto in un'altra occasione avrebbe fatto caso a quanto fosse decisamente bella, in quel frangente non riuscì a fare altro se non sentirsi freddo.
Manco si era accorto di aver rilavato lo stesso bicchiere tre volte, infatti quando Zoé si avvicinò per farglielo presente, l'Hawk incalzò con qualche domanda riferita proprio alla coppia lontana.
Zoé… Scusa… Ma chi è quel tizio con la cugina di Maggie?
Lo scambio di battute successivo con la collega, tra l'altro ben consapevole dei sentimenti di Eagle per Buffy, spinse il ragazzo di colore ad avvicinarsi, pur sapendo di non sentirsi nel pieno.
Tutto a un tratto lo sconforto, la poca autostima e il disagio tornarono a fare da padroni nel suo spirito ed il Vento soffiava così piano da non somigliare nemmeno ad una brezza di metà pomeriggio.
Bree gli confermò che la situazione fosse sotto controllo e gli diede l'ok per spaziare, restando però in vista e a disposizione, così decise di avvicinarsi a loro, cercando di far finta di nulla.
Ehi!
Ciao Buffy!
Quanto tempo!
La salutò per prima, sorridendole ma di certo non abbracciandola. No, lui quella confidenza non l'aveva... Lui.
Spostò quasi subito l'attenzione su Cyrus, fissandolo interrogativo e apparentemente sereno, pur col cuore a mille e una sensazione a pelle di antipatia.
A quel punto, cercando di dimostrarsi un duro di fronte a lei, gli tese la mano per stringerla.
Guarda un po' che razza di allenamenti ho fatto...
Le mie braccia ora sono tutta un'altra cosa...
Stai alla larga belloccio...
Ma quando andò a stringere la mano al tizio, mettendoci un bel po' di energia... Lui fece lo stesso non solo rispondendo facilmente a quella forza ma mettendocene anche di più.
Trattenne la voglia di mollare al volo per non fare la figura dell'idiota, ma sapeva che lui lo avrebbe raccontato a Freyja più tardi, quindi in un certo senso l'aveva già fatta.
Deglutì, sempre meno sicuro di sé, sentendosi sempre più il terzo in comodo. Perché stava succedendo tutto ciò?! Come c***o era possibile?
A-a-allora vi siete conosciuti da poco?
N-non mi pare di averti già visto da queste p-parti...
Io ero il Gregario di Buffy... Ti avrà sicuramente parlato di m-me...