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White Lion • Pub • Boston • USA

I luoghi di maggiore interesse nella storia della land sparsi per il mondo e una chat per poter giocare in qualsiasi luogo non presente su PW

Messaggioda Caroline Priscilla » 25/02/2016, 10:49

Senti ma tu... Giusto per sapere... Hai mai più ripensato a quella notte?

Era strano come Vergil avesse tirato fuori quell'argomento, strano più che altro per la coincidenza che voleva anche la ex-Tassorosso interessata a quanto accaduto la notte dello scambio. Non era stata particolarmente attenta ai dettagli durante gli ultimi mesi trascorsi, perchè la propria mente era riuscita a focalizzarsi solo su Axell e Victoria, senza prestare troppa attenzione a quanto accaduto con l'altro Cartwright. Le stesse domande fatte da Jorge erano rimaste per un bel po' di tempo sopite nella sua coscienza, fino a quando -ormai rassegnata all'inevitabile e decisa ad andare avanti- queste non si erano ripresentate con prepotenza, facendole analizzare la notte trascorsa sotto una luce completamente diversa. Tuttavia, nonostante i suoi ragionamenti la portassero a pensare che Vergil -quel Vergil!- potesse aver provato qualcosa di più per lei, per Cappie era talmente tanto radicata l'idea che fosse impossibile da non volerla nemmeno prendere in considerazione.

Ogni volta che ripenso a quella sera mi sembra di aver vissuto un sogno dove tu ed io non stavamo facendo solo sesso ma... C'era qualcosa di più, ecco.
Ci ho pensato e più volte mi sono detta che forse era tutto frutto della mia immaginazione.
Che sciocca, probabilmente è davvero così! Eheheheh...


NO!

Sobbalzò spaventata sulla sedia, fissando stranita il migliore amico che col suo "NO" aveva fatto girare buona parte dei clienti vicino a loro e allontanato una cameriera volenterosa.

C-cioè... C-certe cose credo che vadano analizzate, capisci?
Insomma, prendere alla leggera è un grosso errore, d'altronde chi meglio di te può saperlo, col lavoro che vuoi fare, no?!


Vergil... Ti senti bene?

E p-poi, se devo essere sincero, anche io...

Cappie!

... Gary?!

Si era concentrata talmente tanto sul Cartwright da non aver visto entrare il giocatore di Quidditch suo amico, Gary Malkovich. In realtà non erano solo semplici amici, ma molte volte erano finiti a letto insieme -col consenso di Axell- potendo quindi definirsi... amanti. Non appena lo vide, la O'Neill rimase a bocca aperta, alzandosi in piedi di scatto e provando al tempo stesso una miriade di emozioni: sorpresa, imbarazzo, vergogna e senso di colpa. Sì, era anche felice di vederlo, ma si sentiva a disagio visti i suoi guai con la stampa e la possibilità che il Malkovich potesse essere stato seguito da un altro giornalista.

Sapevo di trovarti qui...

E lei sapeva il motivo per cui il giocatore di Quidditch la stesse cercando. Axell l'aveva messa in guardia ma lei, ritenendo che al momento non ci fosse pericolo di un incontro con il ragazzo, aveva semplicemente deciso di affrontare la situazione quando le si sarebbe presentata sotto gli occhi. Solo che non credeva Gary sarebbe arrivato tanto presto e addirittura a sorpresa. Un po' però se l'era cercata la O'Neill, quindi sorridendo imbarazzata, si alzò in piedi andando a salutarlo e ascoltando con calma ciò che aveva da dirle.

Senti Cappie, scusa, posso parlarti un momento in privato?
È molto urgente...


Ecco...

Fino a prova contraria, Cappie è in compagnia, ergo significa che dovresti scusarti anche col sottoscritto.
È molto maleducato intromettersi in una conversazione senza neanche salutare o presentarsi, quanto meno.


Fissò sbalordita il Cartwrigh: quella serata si stava rivelando una sorpresa dietro l'altra! Aveva davvero notato una nota di gelosia nei suoi confronti, alla vista di Gary? A giudicare dal modo in cui si stava comportando durante la "prova di forza" con la stretta di mano, Cappie fu pronta a scommetterci qualsiasi cosa, ma non riusciva ancora a comprenderne il motivo. O meglio, lentamente ogni tassello si stava mettendo al proprio posto e quella ipotesi, che prima le era parsa tanto impossibile, diventava -col passare dei secondi- sempre più credibile invece.

Comunque io e lei stavamo finendo una conversazione importante.
Mi dispiace ma dovrai aspettare qualche minuto.


Non credo ci sia qualcosa di più importante rispetto a quello che le devo dire io.

Ragazzi calmatevi, non c'è bisogno di discutere...

Invece io credo di sì.

Ah davvero?
E cosa sarebbe, sentiamo!


Non sono affari tuoi...

E non mi interessa saperlo, infatti.
Te la rubo solo cinque minuti, poi potrete tornare a parlare di tutte le cose importanti che vuoi.


Dai Ver, non preoccuparti, se ha detto che sono solo cinque minuti...

Ma... Ma è così necessario che vi appartiate?
Insomma, è proprio un segreto di stato?!


Dì un po' sei fuori di testa?!
Si tratta di privacy, te ne rendi conto?!
Comunque sai che c'è? Vuoi fare l'impiccione, ti accontento subito... Cappie, volevo sapere se ti andasse di uscire con me una di queste sere perché...


IO TI AMO!

Rimase immobile, in piedi, incredula di quello che aveva appena udito. Era calato il silenzio all'interno del locale, almeno nella zona circostante il trio. Per qualche strana ragione, in quel momento, l'attenzione dell'irlandese non era fissa solo su Vergil e Gary, ma stava cogliendo tanti piccoli dettagli provenienti dal resto del pub: l'espressione romantica sul volto di molte ragazze, quella confusa dei ragazzi, Ryan che passava dei galeoni a Marshall, il quale a sua volta sorrideva soddisfatto, Hayley e Camila che la fissavano... Era diventata stranamente ricettiva, perchè la sua mente non riusciva ad elaborare un "Ti amo" rivolto a lei e proveniente da Vergil. Ma le sorprese non erano ancora finite lì, perchè c'era un altro pretendente alla -per modo di dire- sua mano ed era ben deciso ad entrare all'interno di quel gioco a tutti i costi.

Beh sono innamorato anche io di te, Cappie!

Si aspettava che il Malkovich le chiedesse di uscire, ma non certo che i suoi sentimenti fossero arrivati ad un tale livello da spingerlo a dirsi innamorato di lei. Ma per quanto tempo era rimasta cieca e sorda ad ogni cosa? Specie nei confronti del Cartwright, che di segnali gliene aveva mandati mille e nessuno di questi lei aveva voluto cogliere. Scosse la testa, come se si sentisse in preda ad un sogno strano e contorto, ma non era un sogno, loro due erano reali e a quanto pare anche i loro sentimenti.

Io voglio che tu stia con me...

No, stai con me...

Scusatemi... Ho bisogno di prendere... una boccata d'aria...

Prese in fretta e furia il proprio cappotto, lasciando i due pretendenti da soli e facendosi strada fino all'ingresso del locale, per poi uscire da lì. Non riusciva a ragionare con tutti quegli occhi puntati addosso su di lei, ma in effetti c'era poco da ragionare: Vergil l'amava e lo stesso si poteva dire di Gary. Sapeva in che modo potesse essersi sviluppato l'amore del giocatore di Quidditch, ma quello del Cartwright? Poteva davvero essere nato da... Quella sera?

Ora entro lì dentro e li ammazzo entrambi!

No, non posso ammazzarli, devo parlarci, devo capire che cosa diavolo sta succedendo!

Fanculo, prima li prendo a calci tutti e due per la figura di merda che mi hanno fatto fare di fronte a tutti...

Dovrò chiedere scusa ad Hayley, poveretta non faccio altro che procurarle guai...

Sì ma prima va risolto questo problema!

Certo che va risolto!
Non ci posso credere...Vergil mi ama...


Be' a me ha sempre fatto sangue...

Ma non è solo quello...


Si stava congelando a stare in piedi là fuori, riflettendo con sè stessa. Non era facile riuscire a gestire i due nuclei, anzi in quel momento provava un forte desiderio di mandare tutti quanti a quel paese e di fottersene dell'intera situazione. Ma quella poteva essere Irina, non lei. Vergil era comunque suo amico e se Gary si trovava in quella situazione era anche colpa sua. Doveva parlare, sì, ma solo con il Cartwright perhè era quello che maggiormente presentava punti che non le erano chiari, mentre per quanto riguardava il Malkovich...

Gary, puoi venire qui fuori un momento?

Lo raggiunse e gli chiese di uscire insieme a lei, lanciando un'occhiata al Cartwright per intimargli di aspettarla dentro il pub. Aveva compreso che avere entrambi i due ragazzi ad aspettare una sua risposta la metteva ancora più in agitzione e le faceva perdere la concentrazione. Non se lo poteva permettere, non con i suoi capi che la osservavano, interessati a vedere come avrebbe gestito l'intera vicenda. Una volta fuori, Cappie fissò il ragazzone seria in volto, le braccia incrociate sul petto e una mano che si scompigliava i lunghi capelli biondi.

Non posso uscire con te.
Non lo avrei fatto a prescindere perchè per me adesso è ancora una fase di transizione, ma non è solo questo...
Ho combinato troppi disastri da quando Axell mi ha lasciata, disastri che tu come gli altri hai avallato. Non intendo darti la colpa di nulla, ci mancherebbe, ma adesso nel vederti... Non riesco a fare altro che sentirmi in colpa e a disagio per quello che è accaduto.
In più a causa di questo ho rischiato di perdere il lavoro dei miei sogni. Non voglio farlo, per me è troppo importante e stare con te significherebbe di nuovo cercare dei sotterfugi per non farmi scoprire in tua compagnia, per non essere messa al centro dell'attenzione. Non ho le forze per affrontare di nuovo tutto questo e... Nemmeno i sentimenti...


Non avrebbe voluto vedere la sofferenza negli occhi del Malkovich, ma si costrinse perchè era stata lei la stupida che l'aveva coinvolto nella propria vendetta personale, sapendo del debole che lui aveva per l'irlandese. Adesso, se le cose fra di loro si stavano rovinando, era solo colpa sua e di questo poteva biasimare solo sè stessa.

Mi dispiace tanto Gary... Per me tu resti sempre un ragazzo speciale, ma è arrivato il momento di andare avanti... per entrambi...

Non aveva mai spezzato il cuore a nessuno prima d'ora e si stava sentendo una merda. Ora poteva comprendere che non era stato facile nemmeno per Axell e probabilmente nemmeno per Victoria. Non riusciva a contenere tutta la sofferenza che stava provando dentro, ma non poteva nemmeno abbracciare il Malkovich e consolarlo, perchè era lei il motivo per cui lui ora aveva il cuore in frantumi. Non avrebbe mai più commesso l'errore di presumere che chi lasciava non soffrisse tanto quanto chi veniva lasciato. Mai più.

Adesso credo che sia meglio tu vada.
Ho bisogno di parlare anche con Vergil di questa storia...
Quindi... Arrivederci... ?


In fondo ci sperava, sperava che non fosse un totale addio quello, ma solo una parentesi di pausa che li avrebbe visti, un giorno, di nuovo riuniti ma come amici. Lasciò la completa libertà al ragazzo di salutarla nel modo che più preferiva, asciugandosi i lacrimoni che le erano saliti agli occhi. Odiava quella situazione assurda, la odiava con tutta sè stessa, ma ancora non era finita, c'era ancora Vergil che la stava aspettando dentro il White Lion, in preda a -possibilmente- cinque infarti di fila... E con lui la chiacchierata sarebbe stata molto più lunga.

Ho chiarito come stanno le cose con Gary.

Disse, rientrando con volto cinereo, scivolando seduta al proprio posto con gli occhi ancora lucidi, non riuscendo a guardare in volto l'amico. Poi però si costrinse a tirare su lo sguardo, uno sguardo che era ancora sofferente per ciò che aveva appena fatto, ma deciso ad andare fino in fondo a quella vicenda.

Quando è successo?
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Messaggioda Vergil » 26/02/2016, 22:47

Io voglio che tu stia con me...

No, stai con me...

Scusatemi... Ho bisogno di prendere... Una boccata d'aria...

Se ne andò, di punto in bianco, senza fornire una risposta valida, senza propendere da una parte o dall'altra, lasciandoli lì come due fessi.
A dire la verità un po' Vergil se lo aspettava, non voleva che venisse a saperlo così, ma perdere l'occasione per colpa di Gary proprio no.
Il giocatore di Quidditch parve abbastanza infastidito, ma non verso di lei, piuttosto per la situazione in sé, per il trovarsi lì con uno sconosciuto che per altro era suo netto avversario nella conquista della bella irlandese. Il Cartwright non fece caso alle reazioni dei "capi" di Caroline Priscilla, né a quella di Camila Aguilar, era troppo impegnato ad essere nervoso e pensoso. I due ragazzi non si parlarono, non si guardarono nemmeno, decidendo di fare ognuno i cavoli propri. Quando poi la O'Neill dopo qualche minuto rientrò nel locale, entrambi si volsero in sua direzione, aspettando solo che desse disposizioni su come comportarsi e regolarsi.

Gary, puoi venire qui fuori un momento?

Ah sì, certamente!

Il giocatore si mise subito a seguire l'irlandese, voltandosi un attimo in direzione di Vergil per fare una faccia del tipo "mi spiace amico, ti è andata male". L'altro non disse niente, si limitò a sospirare e prendere il proprio drink, bevendone un generoso sorso per poi spostarsi in bagno ed evitare di incrociare lo sguardo di alcuni degli "spettatori" che, con malcelata curiosità, stavano assistendo alla scena come si assisteva ad una soap opera.
In realtà però, contrariamente a quanto pensato dal Malkovich, la O'Neill aveva intenzione di fare tutt'altro discorso con lui, un discorso molto pesante ed anche molto preciso, di quelli sui quali non si poteva tornare e che non avevano vie di uscita in positivo. Lo sguardo serio della ragazza lo mise subito in guardia. Pensava di avere le carte in regola, di avere un vantaggio e che tutto potesse andare come sperato, ma evidentemente gli stavano sfuggendo dei dettagli, dettagli che lei non ci mise molto a presentargli con pochissima esitazione.

Non posso uscire con te.

Come?
Cosa?
Ma scusa...


Non lo avrei fatto a prescindere perché per me adesso è ancora una fase di transizione, ma non è solo questo...

Non è solo questo?
Allora cos'altro c'è?
Io credevo che fossimo perfetti insieme!


Ho combinato troppi disastri da quando Axell mi ha lasciata, disastri che tu come gli altri hai avallato.
Non intendo darti la colpa di nulla, ci mancherebbe, ma adesso nel vederti... Non riesco a fare altro che sentirmi in colpa e a disagio per quello che è accaduto.


È per il tuo disagio dovrei rimetterci io?
Dovremmo rimetterci noi?
Dai, andiamo, ragiona...


In più a causa di questo ho rischiato di perdere il lavoro dei miei sogni.
Non voglio farlo, per me è troppo importante e stare con te significherebbe di nuovo cercare dei sotterfugi per non farmi scoprire in tua compagnia, per non essere messa al centro dell'attenzione.
Non ho le forze per affrontare di nuovo tutto questo e... Nemmeno i sentimenti...


Ma io non sono mica un titolare, potremmo gestire la cosa perfettamente, te lo assicuro!
Su, Cappie, non dire così... Ti stai arrendendo troppo presto!
Dovremmo darci una possibilità...


Mi dispiace tanto Gary... Per me tu resti sempre un ragazzo speciale, ma è arrivato il momento di andare avanti... per entrambi...

A quel punto, il ragazzo non rispose più, perché sentiva dentro tantissime emozioni contrastanti ed anche delle sensazioni sgradevoli.
Essendo stato ormai abituato a non essere rifiutato praticamente da nessuna, ascoltare quel "no" ricamato ma ugualmente tale non fu sicuramente semplice da digerire, tanto che stringendo il pugno gli venne anche la tachicardia da rabbia. Non era colpa sua, né di Cappie, ma aveva puntato troppo su quel rapporto, aveva dato troppo per scontata la risposta positiva della O'Neill, tanto da pensare di stare vivendo un sogno distorto e assurdo.
Loro avevano un grandissimo feeling, lui era il suo tipo esteticamente parlando e per di più anche in intimità andavano spediti, ma lei ugualmente lo stava invitando ad andare avanti, a non ritentare più con lei, bloccando ogni porta, ogni strada, riportandolo all'amara realtà di non essere destinato ad avere solo ragazze ai suoi piedi, bensì anche ragazze ben capaci di dargli il due di picche.

Quindi... Adesso?

Adesso credo che sia meglio tu vada.
Ho bisogno di parlare anche con Vergil di questa storia...
Quindi... Arrivederci... ?


Arrivederci?
... Pf, Cappie, lo sai che sei proprio assurda?
Come fai a chiedermi un arrivederci?
Abbiamo vite completamente diverse, non frequentiamo nemmeno più le stesse persone e sappiamo entrambi perfettamente che tra di noi non c'è mai stata amicizia, bensì una fortissima attrazione non propriamente giusta ma tale, ben differente e lontana da una amicizia.
Io volevo essere quello che Axell non è stato con te, ovvero in grado di renderti sempre felice senza spezzarti il cuore, ma evidentemente per colpa delle tue cazzate e per colpa anche delle mie, in parte, non potrò mai dimostrarti nulla.
Mi chiedi di andare avanti... Già... Ma non è semplice, non quando hai una persona radicata così profondamente nel cuore.
A volte ci sono episodi che cambiano completamente la concezione di una persona, che stravolgono completamente l'idea e il sentimento verso qualcuno e non appena seppi che ti eri lasciata e quindi eri disponibile e single... È successo esattamente questo a me, ovvero ho scoperto che provavo un sentimento più grande e più intenso rispetto ad una semplice possessione o affetto "perverso".
Evidentemente però non ho diritto nemmeno ad una fottutissima possibilità quindi che dirti... Sì, andrò avanti, sì ok, proseguirò oltre, ma un "arrivederci" è tosto da garantire con così tanta leggerezza...


Mise le mani in tasca.
Per fortuna la pioggia era cessata.
Sbuffò, alzando le spalle.

Sarà il tempo a decidere, credo.
Ora come ora non mi sento di prometterti nulla, mi dispiace.
... Ci vediamo.


Detto questo, Gary Malkovich si girò e se ne andò, non salutandola freddamente ma nemmeno con calore. Fu più un saluto amaro, dispiaciuto, deluso di come si erano alla fine rivelate le cose, di come si erano svolti i fatti e dalle risposte ricevute, per nulla in linea con quelle ipotizzate, immaginate o magari anche sognate. A quel punto per la ragazza venne il momento di parlare con Vergil, forse la rivelazione più grande dell'intera serata ed anzi, forse dell'intera vicenda, una vicenda assurda che la vedeva protagonista contesa tra due maschi, due maschi per altro legati molto profondamente al suo ex fidanzato. Quando la porta del locale si riaprì, il Cartwright se ne stava alla zona delle freccette a giocare da solo, un po' svogliato, forse con l'intento di non pensare e di non precipitare alcuna situazione. Non appena Cappie lo raggiunse, il ragazzone si volse a fissarla con aria affranta: non avrebbe voluto proprio farle sapere certe cose in quella maniera così repentina ed imbarazzante.

Ho chiarito come stanno le cose con Gary.

Mi dispiace che tu l'abbia saputo così, di sicuro non era mia intenzione farti una sorpresa di tali proporzioni qui e adesso.

... Quando è successo?

Senti, credo sia meglio parlarne lontani dal locale.
Ci stanno fissando tutti e immagino che la cosa non infastidisca e metta a disagio solo me.
Ti va di spostarci a casa tua?


Alcuni Minuti Più Tardi - Appartamento in Affitto di Cappie


Una volta arrivati lì, Vergil emise un grosso sospiro, cercando di scaricare il più possibile la tensione, una tensione accumulata anche a causa del nervosismo provato per l'arrivo improvviso di Gary, presenza piuttosto spiacevole in un momento tanto delicato. Posò la propria giacca all'ingresso dopo di che si andò a sedere sul divano, invitando la ragazza a seguirlo e mettersi davanti a lei o meglio ancora vicino.

Ok, almeno qui esiste il concetto di privacy...

Ovviamente entrambe le consumazioni le aveva pagate lui, non c'era stato neanche da chiederlo, ma a parte quello, le doveva spiegazioni precise, esatte e soprattutto sincere. Sbagliare le parole in una condizione simile equivaleva a perdere la fiducia della bionda e questo il Cartwright non poteva minimamente permetterselo. La guardò negli occhi con onestà e coraggio, era necessario che facesse l'uomo, uomo che ormai era diventato.

È accaduto tutto dopo quella notte.
Inizialmente, con tutti i disastri avvenuti, non ci ho potuto pensare, non ho potuto ragionarci ed arrivarci subito.
Poi però, proseguendo con le settimane, quelli che erano anti come dubbi si evolsero in domande e poco dopo in certezze.
Mi sono innamorato di te in quell'occasione, mentre stavamo a contatto intimo, mentre ci baciavamo, mentre scambiavamo effusioni e ben altro.
Non so perché sia accaduto o cosa abbia potuto far scattare quella reazione a catena ma... Ma nell'arco di poco tempo non ho fatto altro che capire silenziosamente mio cugino, impossibilitato a dargli delle colpe complete ed effettive perché la differenza sostanziale tra ciò che è accaduto a lui e ciò che è accaduto a me è... è che io a differenza sua non ho fatto lo stesso effetto nella mia partner di quella notte, mentre lui sì.


Espresse quel pensiero con una nota di rammarico e dolore, una sofferenza derivata da episodi avvenuti negli anni, da una eterna condizione di secondo classificato che si era affibbiato anche in quella vicenda. Victoria era rimasta affascinata e innamorata da Axell, mentre Caroline Priscilla, pur trovandosi alla grande con lui, non aveva mai messo in discussione i suoi sentimenti, rimanendo fedele al fidanzato.

Ovviamente non è colpa tua, non scherziamo... La tua sola colpa è esserti mostrata come la ragazza perfetta, fantastica e speciale che sei, che sei sempre stata, ma che ho cominciato a vedere in un'ottica differente dal passato anche grazie al sesso.
Comunque almeno adesso sai com'è accaduto tutto... Ripeto, sono mortificato per la pessima figura che ti ho fatto fare davanti al pub in generale e poi soprattutto ai tuoi datori di lavoro, non avrei dovuto ma in quell'istante ho pensato solo alla possibilità di perdere la mia occasione, di vederti sfuggire dalle mani come sabbia al vento... Ed allora ho combinato il guaio. Hai già avuto fin troppe grane per gli eventi in pubblico, non avrei dovuto metterci anche il carico, un carico inutile, però ormai il gioco è fatto quindi al massimo se pensi ci possa essere un modo per farmi perdonare ti prego dimmelo, così potrò attuarlo subito...
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Messaggioda Josie » 13/03/2017, 19:12

White Lion Pub • Boston (USA) • 23.5.13 • 20.18


Sì, l'incontro è andato alla grande!
No no, non è necessario parlarne adesso, ci vediamo direttamente Venerdì mattina e vi racconto tutto... voi avete chiuso tutto? Pulito il laboratorio? Avete controllato che i freezer fossero ben sigillati?
Lo so, lo so, volevo solo esserne sicura! D'accordo, allora ci vediamo tra due giorni, godetevi il meritato riposo... siete grandi!


Aveva uno staff meraviglioso, c'era poco da fare: era dovuta partire per Boston di punto in bianco, per lavoro, lasciando il Josielicious nelle mani dei suoi collaboratori, e loro avevano svolto il compito al meglio.
Si sentiva sempre un po' apprensiva quando doveva allontanarsene -era il suo bambino, il suo piccolo paradiso costruito con fatica e forza d'animo- ma tutto sommato le aveva anche fatto bene cambiare aria, visitare una città diversa: senza contare che la coppia incontrata quella mattina, due futuri sposi dell'alta società di Boston, avevano richiesto espressamente Josie ed il suo staff per la preparazione dei dolci e della torta nuziale da servire al matrimonio! Una sfacchinata, certo, ed avrebbe anche dovuto chiudere la pasticceria in un giorno diverso da quello di riposo, ma considerando quanto la coppia fosse disposta a pagare ne valeva assolutamente la pena!
Sarebbe ripartita per San Francisco la mattina dopo, tramite Passaporta, per questo aveva deciso di concedersi una serata di baldoria -per modo di dire- in un famoso locale della città dove, a quanto aveva sentito, si mangiava divinamente in un'atmosfera conviviale e calorosa.
Quando arrivò al White Lion, capì immediatamente perché quel pub piacesse tanto: c'era già un sacco di gente e dalle cucine veniva un profumo buonissimo, tanto che fu praticamente impossibile per il suo stomaco non brontolare affamato; essendo però così pieno, la cameriera all'ingresso le disse che avrebbe dovuto aspettare un po' per un tavolo, e che se voleva avrebbe potuto, nel frattempo, fermarsi al bancone a bere qualcosa.


Una birra della casa, grazie!

Ehi, ciao bellezza!


Probabilmente quello si poteva considerare un nuovo record: aveva appena fatto in tempo ad appoggiarsi al bancone -non si era nemmeno tolta il chiodo nero che indossava- che subito un ragazzo le si era avvicinato col chiaro intento di abbordarla.
Non che la cosa non la lusingasse, solo che non si sentiva per nulla in vena: aveva trascorso una giornata frenetica, era stanca e tutto ciò che desiderava era mangiare, bere e crollare sul letto nella propria camera d'albergo... da sola.


Mi chiamo Louis, e appena ti ho vista non ho potuto fare a meno di desiderarti.
Sei in assoluto la più bella femmina di tutto il locale, puoi credermi sulla parola!


Sei carino, Lou...


Immagine

... ma non sono interessata.

Ma come no?!
Una ragazza così tenera, carina e dolce come te non può seriamente voler passare la serata da sola!


Credimi... non sono una ragazza carina.


Immagine

Anzi, a volte mi comporto come una vera stronza, non ti conviene conoscermi!
E comunque sto aspettando una persona...
Eccola, è appena entrata!


La "malcapitata" in questione era una bionda dall'aria frizzante e sorridente, appena entrata nel pub: per scrollarsi di dosso Lou, come l'aveva soprannominato, Josie le si avvicinò subito con un'espressione amichevole e complice sul viso, abbracciando di slancio la ragazza e parlandole all'orecchio prima che potesse darle della pazza.


Abbi pazienza, c'è uno che non ha intenzione di mollarmi e io non ho voglia di rovinarmi la serata!
Puoi fingere di essere una mia amica almeno fino a che non si sia allontanato? Se sei da sola ti offro anche la cena, basta che mi aiuti a scollarmelo di dosso!


Spoiler:
Stella
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Messaggioda Stella » 14/03/2017, 19:38

White Lion Pub, Boston (USA) * 23-05-2113 * 20.18


COSA?
Hai lasciato Derek?


Sì, ma non capisco, perché sei incredula?

Stella è il QUINTO che molli questo mese!
Vuoi darti una regolata?


Ma che cosa ci posso fare se non mi trovo bene?
All'inizio è tutto bellissimo, c'è passione, intesa, voglia di darci dentro come conigli arrapati...


Sì, ti prego, salta la parte delle metafore...

... E poi si perde tutto in una bolla di sapone!
Insomma, come fanno a dirmi che dopo la terza volta che lo facciamo sono stanchi?


Eh già, che cosa strana...

E poi ci mettono così poco a venire!
Venti minuti sono appena sufficienti per scaldarmi che loro hanno già concluso tutto.


Ti prego, non posso sentire queste cose...
Ma, correggimi se mi sbaglio, mi pare che Derek ti piacesse proprio perché lui durava un po' di più rispetto agli altri.


Sì, ma mi ha detto una cosa che mi ha fatto capire che io e lui non siamo fatti per stare insieme.

E sarebbe?

Non gli piace il sesso anale.

Immagine


Perché mi guardi in quel modo?

Non ti sto guardando in nessun modo.

Bugiarda!
È la faccia da "Stella, hai appena detto una grossa minchiata".


Evidentemente ne spari tante di minchiate se riesci a riconoscerne persino la faccia.

E daiiiiii!
Che cosa ho detto di male?


Nulla, è solo che non capisco: stai passando da una storia all'altra come un'ape sui fiori e non ti decidi semplicemente a conoscere veramente bene un ragazzo e starci insieme, ora che ne hai la possibilità.

È solo che non vorrei prendere fregature...

Del tipo?

Del tipo innamorarmi della persona sbagliata.
Amare qualcuno che non riesce ad andarmi bene almeno al 80%.
Voglio che la mia prima storia d'amore seria sia speciale, intensa e possibilmente duratura.


Lo sai che l'amore è come una confezione di Gelatine Tuttigusti +1?

Cioè?

Non sai mai di quale persona potresti innamorarti. L'unica cosa che puoi fare è tentare la sorte e sperare bene...

Sì, okay, ma cosa c'entrano le Gelatine?

Come ogni volta che la migliore amica si dimostrava tonta quasi quanto il fratello, Emanuelle alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa e mormorando un "lascia perdere" perché tanto sarebbe stato inutile proseguire nel discorso. Da quando Axell le aveva dato il permesso di fare sesso, Stella si era letteralmente tuffata in quel mare di opportunità che finalmente le si era spalancato davanti. Si godeva ogni fase del corteggiamento, come gli sguardi, i sorrisi, le chiacchiere e poi, quando i corpi si scaldavano un bel po', iniziava a testare l'altro dal punto di vista "fisico". I baci erano qualcosa che la mandavano davvero fuori di testa, ma anche sentire l'erezione premere conto il suo corpo, premessa di un incontro travolgente, passionale e ricco di piacere. All'inizio non aveva fatto distinzioni, né ricercato qualcuno in particolare: chiunque mostrasse un po' di interesse verso la bionda poteva avere una chance con lei, a patto che fosse anche una persona allegra e scherzosa, con cui trovarsi bene a contatto. Col passare delle settimane, però, la fame di Stella si stava facendo sempre più grande e i suoi gusti sempre più raffinati. Adesso anche l'occhio ricercava un modello di giovane uomo, dal fisico almeno prestante e magari messo pure bene là sotto. Tuttavia, era sulla testa che ancora verteva un grosso e gigantesco punto interrogativo. Nessuno era mai riuscito ad incastrare la Cartwright sentimentalmente, per questo motivo la ragazza passava da boyfriend a boyfriend, senza pensarci minimamente due volte. Aveva molti anni da recuperare alle spalle e l'improvvisa libertà, si sapeva, poteva anche dare alla testa.



Cos'è questa musica?

Il mio Magifonino!
Oh è Axell che mi chiama. Aspettami qui, vado un attimo fuori.


Salutamelo!

Allontanandosi momentaneamente dalla migliore amica, la Cartwright uscì fuori dal locale, rispondendo alla chiamata del fratello maggiore che voleva soltanto avvisarla di un improvviso impegno per il giorno dopo, cosa che gli impediva di passare a trovare lei e i genitori a pranzo. Dopo averlo rassicurato che sarebbe stata lei ad avvisarli, la ragazza gli riferì il messaggio della Lamarck, prima di salutarlo a sua volta e rientrare di corsa nel locale, con le braccia e le spalle congelate per il freddo. Stavano a Maggio, ma Boston era sempre stata una città molto fredda anche se questo non aveva frenato la Cartwright dall'indossare un toppino colorato e un paio di jeans stretti: doveva pur consolarsi dalla rottura con il fidanzato flirtando con qualcuno no? Tuttavia, il suo piano di conquista venne in qualche modo ostacolato da una ragazza che si precipitò addosso a lei abbracciandola, lasciando Stella un po' perplessa: la sua memoria faceva talmente tanto schifo da non ricordarsi neppure le vecchie conoscenze? Per fortuna Josie - la ragazza che l'aveva placcata- la tolse immediatamente dall'imbarazzo spiegandole la situazione all'orecchio.

Abbi pazienza, c'è uno che non ha intenzione di mollarmi e io non ho voglia di rovinarmi la serata!
Puoi fingere di essere una mia amica almeno fino a che non si sia allontanato? Se sei da sola ti offro anche la cena, basta che mi aiuti a scollarmelo di dosso!


Amica mia!
Quanto tempo! Ecco dov'eri finita, accidenti a te.
Ehi bello, mettiti in fila, ho prenotato una cena con lei molto prima di te, quindi se vuoi rivederla sarà per la prossima volta!
Vieni tesoro, andiamo a sederci lì, Emmy ci sta aspettando!


Immagine


Le parole magiche -cibo e offrire- avevano di sicuro reso più disponibile Stella ad aiutare la ragazza in difficoltà, ma a dire il vero la Cartwright lo avrebbe fatto anche senza la promessa di un sostanzioso pasto lì al White Lion. Insomma, fra ragazze bisognava sempre essere solidali, no?

Stella... Non dirmi che adesso ti sei messa a rimorchiare anche le ragazze?

Ahahahah spiritosa!
No, non l'ho rimorchiata lei è... Giusto, chi sei?
Comunque, un tizio lì al bancone le stava dando fastidio e mi ha chiesto di aiutarla a scrollarselo di dosso.
Che poi a giudicare dal suo culo...
- si voltò a fissare il fondoschiena del ragazzo -... Amica mia, quello sembra proprio un gran bel fregno!
Comunque io sono Stella!


E io Emanuelle, ma tutti mi chiamano Emmy o Ema, come preferisci.

Se vuoi puoi sederti al nostro tavolo, tanto c'è un posto libero!

Sì, dovevamo ancora ordinare.

Ghghgh e io mi sono appena guadagnata una cena gratis!

Trama... Ti prosciugherà il conto, sappilo!
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Messaggioda Josie » 14/03/2017, 22:07

Amica mia!
Quanto tempo! Ecco dov'eri finita, accidenti a te.
Ehi bello, mettiti in fila, ho prenotato una cena con lei molto prima di te, quindi se vuoi rivederla sarà per la prossima volta!
Vieni tesoro, andiamo a sederci lì, Emmy ci sta aspettando!


Il poveretto, Louis, ci rimase proprio male, osservando mesto Josie che se ne andava a braccetto con quella bionda sbucata dal nulla per raggiungere un tavolo dove un'altra ragazza ancora, una moretta, le stava aspettando.


Stella... Non dirmi che adesso ti sei messa a rimorchiare anche le ragazze?

Ahahahah spiritosa!
No, non l'ho rimorchiata lei è... Giusto, chi sei?


Mi chiamo Josie!
Grazie ancora per avermi salvata, odio quelli che fingono di non capire l'antifona...


Comunque, un tizio lì al bancone le stava dando fastidio e mi ha chiesto di aiutarla a scrollarselo di dosso.
Che poi a giudicare dal suo culo... Amica mia, quello sembra proprio un gran bel fregno!
Comunque io sono Stella!


E io Emanuelle, ma tutti mi chiamano Emmy o Ema, come preferisci.

Piacere di conoscervi!
E comunque potrà anche avere un bel culo, ma il metodo di approccio... sotto zero proprio!


Non che chiedesse chissà quale originalità, ma insomma, "la femmina più bella di tutto il locale" ... quant'era vecchia come battuta d'entrata? Preferiva di gran lungo qualcuno che la facesse ridere, una cosa diversa dal solito insomma!


Se vuoi puoi sederti al nostro tavolo, tanto c'è un posto libero!

Sì, dovevamo ancora ordinare.

Se non vi da' fastidio molto volentieri!
E poi io devo mantenere la parola data...


Ghghgh e io mi sono appena guadagnata una cena gratis!

Trama... Ti prosciugherà il conto, sappilo!

Uhm...
Credo di poter rischiare!
Per caso sapete cosa si possa trovare di buono qui?


Domandò a quel punto la Geller, scoprendo la celeberrima salsa del White Lion -che si poteva pure acquistare a parte, volendo- e i piatti più gettonati dai clienti: alla fine decise di optare per un classico cheeseburger con pomodoro, insalata, ed una salsa di funghi e tartufo, accompagnato da patatine croccanti ed ovviamente l'immancabile salsa, permettendo poi alle altre due di ordinare a loro volta; a prescindere da ciò che Stella ed Emmy ordinarono, quando il cameriere le mise di fronte il proprio piatto fu indubbio per Josie l'aver scelto bene.


Immagine

Ora ho ufficialmente una fame che mi si porta via!
Beh, visto che si prospetta una cena insieme, ditemi qualcosa di voi... che fate nella vita? Siete di qui?
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Messaggioda Stella » 15/03/2017, 21:36

Mi chiamo Josie!
Grazie ancora per avermi salvata, odio quelli che fingono di non capire l'antifona...


Se ho capito a cosa ti stai riferendo, non sei la sola credimi...

Comunque, un tizio lì al bancone le stava dando fastidio e mi ha chiesto di aiutarla a scrollarselo di dosso.
Che poi a giudicare dal suo culo... Amica mia, quello sembra proprio un gran bel fregno!
Comunque io sono Stella!


E io Emanuelle, ma tutti mi chiamano Emmy o Ema, come preferisci.

Piacere di conoscervi!
E comunque potrà anche avere un bel culo, ma il metodo di approccio... sotto zero proprio!


Sicura di sé, con molta esperienza alle spalle in fatto di uomini -almeno all'apparenza- e davvero una gran bella ragazza. A primo impatto, Stella trovò che la nuova arrivata fosse un diversivo molto simpatico per la loro serata, solitamente, a coppia. Non che lei ed Emanuelle stessero sole a lungo, anzi di solito era facile che venissero rimorchiate ora l'una ora l'altra. Ma ogni tanto provare a fare nuove conoscenze femminili non dispiaceva affatto né alla Cartwright né alla Lamarck.

Se vuoi puoi sederti al nostro tavolo, tanto c'è un posto libero!

Sì, dovevamo ancora ordinare.

Se non vi da' fastidio molto volentieri!
E poi io devo mantenere la parola data...


Ghghgh e io mi sono appena guadagnata una cena gratis!

Trama... Ti prosciugherà il conto, sappilo!

Uhm...
Credo di poter rischiare!
Per caso sapete cosa si possa trovare di buono qui?


Oooh è la prima volta che vieni al White Lion?
Allora non puoi assolutamente perderti la salsa speciale di Hayley!


Stella si lanciò in una spiegazione entusiasta di come gli hamburger, accompagnati dalla salsa inventata dalla proprietaria, fossero una delle cose più buone che avesse mai mangiato. Consigliò in maniera oculata e precisa la Geller, sotto lo sguardo divertito e il sorrisetto ironico della migliore amica, che si limitò invece ad osservare il proprio menù per poi ordinare un semplice hamburger di pollo con insalata e salsa alle olive verdi, il tutto innaffiato da una bella pinta di birra rossa, proprio come il Fuoco che bruciava dentro di lei. Stella invece non ci pensò minimamente a contenersi: aveva fame, ultimamente si era comportata bene con la sua dieta, seguendo dei pasti regolari e leggeri per tutta la settimana, tranne il sabato a cena e la domenica a pranzo, quando poteva concedersi di fare uno strappo alla regola. Per questo motivo, il suo fu un triplo cheeseburger, condito con salsa del White Lion e strisce di Bacon croccanti, patatine speziate come contorno -giganti-, anelli di cipolla, sei pepitine di pollo e da bere un bel bicchierone di birra, bionda proprio come lei.

Te lo avevo detto che ti avrebbe prosciugato il conto...

Sssssh! Stai rovinando questo momento di incredibile perfezione...
Quanto è bello... Potrei stare ore e ore a fissarlo...


Ecco, se ti limiti a fissarlo forse non rischi un infarto a 22 anni...

Rispose sarcastica la Lamarck, limitandosi poi ad augurare buon appetito ma non prima di aver alzato in aria i loro calici -per modo di dire- e brindato a quell'incontro inaspettato ma piacevole.

Beh, visto che si prospetta una cena insieme, ditemi qualcosa di voi... che fate nella vita? Siete di qui?

Oh no, conosciamo il locale per vie traverse!

Già, l'ex di suo fratello lavorava qui e ce ne ha sempre parlato bene, quindi di tanto in tanto ci facciamo un salto.
Comunque io al momento non ho un lavoro vero e proprio. Dipende, dove c'è richiesta mi offro di lavorare: bar, ristoranti, negozi, mi va bene tutto.


Io invece sto seguendo un master in Management Sportivo e nel tempo libero alleno la squadra di Quidditch del mio quartiere, ad Atlantic City.
Tu invece? Se non conosci il White Lion significa che non sei di Boston vero?


Mentre parlavano, la Cartwright offriva tutto il ben di dio che si ritrovava nel piatto anche alle altre due ragazze, una persona carica di generosità esattamente come il fratello maggiore. Ad un certo punto, a metà della conversazione, uno strano bracciale attirò l'attenzione della Terran, un bracciale che Josie portava proprio sul polso della mano sinistra. Quando lo vide, diede una piccola gomitata alla migliore amica, indicandolo e interrompendo probabilmente il discorso della Geller.

Ma sei una Concugina!

È vero! Chi l'avrebbe mai detto...
Io sono una Ignis, Fuoco, secondo stadio.


Mentre io sono una Terran del Vento... Al momento primo stadio, ghghghgh!

Come sei diventata Semigildata?

Sì, dai racconta!
So che è un onore che viene concesso davvero a pochi...
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Messaggioda Josie » 20/03/2017, 23:01

Se vuoi puoi sederti al nostro tavolo, tanto c'è un posto libero!

Sì, dovevamo ancora ordinare.

Se non vi da' fastidio molto volentieri!
E poi io devo mantenere la parola data...


Ghghgh e io mi sono appena guadagnata una cena gratis!

Trama... Ti prosciugherà il conto, sappilo!

Uhm...
Credo di poter rischiare!
Per caso sapete cosa si possa trovare di buono qui?


Oooh è la prima volta che vieni al White Lion?
Allora non puoi assolutamente perderti la salsa speciale di Hayley!


Non avendo alcun motivo per non seguire un consiglio dato con tanto entusiasmo, la Geller fece il proprio ordine di conseguenza, non vedendo l'ora di mangiare vista la fame... e rimanendo sconcertata dalla quantità di roba ordinata da Stella: non certo per quanto le sarebbe costato, dopotutto gliel'aveva detto che avrebbe offerto lei, ma perché non riusciva a capire come tutto quel cibo spazzatura potesse finire in un corpo tanto armonioso senza rovinarlo. Per non parlare del fatto che pareva impossibile che la bionda fosse capace di mangiarsi tanta roba tutta da sola!


Te lo avevo detto che ti avrebbe prosciugato il conto...

Sssssh! Stai rovinando questo momento di incredibile perfezione...
Quanto è bello... Potrei stare ore e ore a fissarlo...


Ecco, se ti limiti a fissarlo forse non rischi un infarto a 22 anni...

Più che altro... sei sicura di riuscire a mangiare tutto?


Domandò Josie divertita ma anche un po' scettica prima di brindare con le due alla piega improvvisa presa dagli eventi quella sera.


Beh, visto che si prospetta una cena insieme, ditemi qualcosa di voi... che fate nella vita? Siete di qui?

Oh no, conosciamo il locale per vie traverse!

Già, l'ex di suo fratello lavorava qui e ce ne ha sempre parlato bene, quindi di tanto in tanto ci facciamo un salto.
Comunque io al momento non ho un lavoro vero e proprio. Dipende, dove c'è richiesta mi offro di lavorare: bar, ristoranti, negozi, mi va bene tutto.


Devi essere molto versatile, quindi.
Non hai una mansione che prediligi, o per la quale ti trovi più portata?


Io invece sto seguendo un master in Management Sportivo e nel tempo libero alleno la squadra di Quidditch del mio quartiere, ad Atlantic City.
Tu invece? Se non conosci il White Lion significa che non sei di Boston vero?


No infatti, vengo da San Francisco!
Sono venuta qui per lavoro, ripartirò domattina: sono la proprietaria del Josielicious, una pasticceria in Union's Square. Se doveste capitare da quelle parti fateci un salto, vi farò un bello sconto!


Non poteva immaginare che la Cartwright fosse una golosona di prima categoria, ma in fondo tanto meglio per lei e le finanze del Josielicious; appena arrivato il cibo, comunque, la Geller accettò volentieri di assaggiare un anello di cipolla ordinato dalla bionda prima di dedicarsi al proprio panino: aveva un aspetto invitante, un profumo fantastico... ed il sapore, lo scoprì poco dopo, era ancora meglio, incredibile!


Ma sei una Concugina!

Chomp chomp...
.. cofa?


È vero! Chi l'avrebbe mai detto...
Io sono una Ignis, Fuoco, secondo stadio.


Mentre io sono una Terran del Vento... Al momento primo stadio, ghghghgh!

Io invece… beh, credo l’abbiate già capito, ad ogni modo sono una SemiGildata Ignis di Elemento Elettro!
Non avevo proprio fatto caso ai vostri anelli, siete state decisamente più attente di me!


Come sei diventata Semigildata?

Sì, dai racconta!
So che è un onore che viene concesso davvero a pochi...


Dunque, è successo da qualche anno: la mia attività aveva cominciato a decollare, e questo aveva incrementato tantissimo il lavoro, quindi avevo spesso mal di testa e difficoltà di concentrazione; parlando con un mio amico, che è Ignis del Fulmine anche se certo all’epoca non lo sapessi, gli dissi che lo invidiavo tanto per quella sua capacità di non perdere mai la concentrazione, di mantenersi lucido… e lui mi ha resa una Ignis Magnens, facendomi un regalo alquanto… inaspettato!


Ma bello, indubbiamente bello: Carlyle le aveva spiegato come il Conflux stesso, tramite il Mana, avesse richiesto che venissero creati dei nuovi SemiGildati, quindi perché non accettare quella fantastica opportunità? Avrebbe servito l’Equilibrio, ed in più avrebbe potuto contare su un aiuto costante sul lavoro e nella vita, praticamente vincevano tutti così!


Sono stata pochissime volte in Gilda, anche perché a parte l’Ignis che mi ha creata, per così dire, non ne conosco praticamente altri…
Figuratevi, uno dei più cari amici che ho si chiama Gérôme Lamarck, ed è un Acuan del Ghiaccio, ahahah!


Se la rise -perché sì, Acqua e Fulmine andavano d’accordo, ma con lei c’entrava poco o niente- non immaginando minimamente che quel nome avrebbe sorpreso non poco Emmy, ed in buona parte anche Stella stessa.
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Messaggioda Stella » 21/03/2017, 15:03

Da quando Axell aveva finalmente preso la decisione di liberare la sorella dalla sua assurda gelosia -e dal quel marchingegno- Stella aveva ricominciato a mangiare sano regolarmente, concedendosi qualche strappo soltanto durante il week-end. Certo, i suoi strappi erano a dir poco esagerati, ma ormai nessuno le vietava di fare un po' di piacevole attività fisica dopo un pasto tanto abbondante e tanto calorico.
In realtà qualcuno avrebbe voluto impedirglielo, ovvero la sua migliore amica, che però si limitava a qualche frecciatina acida e un po' sarcastica. La Geller, però, sembrava seriamente preoccupata che Stella potesse finirsi tutta quell'abbondanza di grasso e calorie da sola. Ma la Cartwright -apparentemente così dolce e tenera- nascondeva sempre un asso nella manica, quando si trattava di cibo.

Più che altro... sei sicura di riuscire a mangiare tutto?

Per tua informazione, Josie, sei al cospetto della ben cinque volte di fila campionessa internazionale di Cento Hamburger in Cinquanta Minuti.
Alla Cyprus ero imbattibile in quello, nei campionati fra Case di Birra Pong e ovviamente, se avessi voluto, anche nel Salto con Rutto Libero.
Ma quel trofeo ho preferito lasciarlo ai maschietti, altrimenti mi sarei rovinata TROPPO la reputazione...


Perché insomma, ci era andata molto vicina ad essere etichettata come un altro Cartwright maschio mancato, ma per fortuna il suo lato più femminile alla fine aveva preso il sopravvento, anche se in certe occasioni quello maschile veniva fuori con fin troppa evidenza.
Le chiacchiere venivano molto spontanee quando ci si trovava con persone piacevoli con cui passare il tempo. Stella era la vera e propria anima della festa, ma anche Emanuelle le stava dietro, dando il proprio contributo alla conversazione per non lasciare che questa languisse troppo. Dato che la Geller era nuova di lì, furono d'obbligo le domande di rito come di dove sei, che cosa ci fai qui e roba simile. Ma prima, fu il turno delle due migliori amiche di rispondere, rivelando quindi che cosa facessero nella vita.

Beh, visto che si prospetta una cena insieme, ditemi qualcosa di voi... che fate nella vita? Siete di qui?

Oh no, conosciamo il locale per vie traverse!

Già, l'ex di suo fratello lavorava qui e ce ne ha sempre parlato bene, quindi di tanto in tanto ci facciamo un salto.
Comunque io al momento non ho un lavoro vero e proprio. Dipende, dove c'è richiesta mi offro di lavorare: bar, ristoranti, negozi, mi va bene tutto.


Devi essere molto versatile, quindi.
Non hai una mansione che prediligi, o per la quale ti trovi più portata?


Sì, l'arte!

Tonta, lo ha chiesto a me!

Lo so, però tu non parli mai di quanto sei brava a dipingere e disegnare...

Non ne parlo perché è un mio passatempo che voglio rimanga tale.

Detto in confidenza, secondo me è uno spreco di talento...- sussurrò all'orecchio della Geller, ridacchiando.

Non sono quel tipo di persona che fa della sua passione il proprio lavoro. Mi piace divertirmi e lavorare nei locali, perché di solito posso unire la mia bravura nel servire ai tavoli alle mie doti di ballerina e cantante.
E per quanto riguarda la pittura...
- sguardo di fuoco verso Stella -È una cosa mia che sento di dover tenere privata.

Prese un sorso di birra doppio malto -tanto quando mai si sarebbe potuta ubriacare?- mentre arrivava il turno della bionda di parlare del proprio di lavoro.

Io invece sto seguendo un master in Management Sportivo e nel tempo libero alleno la squadra di Quidditch del mio quartiere, ad Atlantic City.
Tu invece? Se non conosci il White Lion significa che non sei di Boston vero?


No infatti, vengo da San Francisco!
Sono venuta qui per lavoro, ripartirò domattina: sono la proprietaria del Josielicious, una pasticceria in Union's Square. Se doveste capitare da quelle parti fateci un salto, vi farò un bello sconto!


Hai detto... pasticceria?

Sembrò che gli occhi della Cartwright si fossero appena accesi di una luce interiore, simile ad un faro che ti spara il fascio di luce direttamente in faccia.

Proprietaria hai detto?
Ma... Quanti anni hai? Sei giovane per aver avviato un'impresa tutta tua e persino al centro di San Francisco.


Sei brava?
Ma certo che sarai brava, si vede dal viso che sei una che i dolci li sa fare davvero buoni!
Hai un biglietto da visita? Devo farci un salto assolutamente, magari posso comprare qualcosa per mio nonno.


Già, il suo adorato nonnino, avrebbe dovuto andare a trovarlo, era troppo tempo che non lo vedeva! D'altronde la conquistata libertà aveva dato un po' alla testa all'allenatrice, che si era presa un suo periodo nel quale non aveva fatto altro che conoscere ragazzi, andarci a letto insieme e poi passare a quello successivo. Insomma, una vera e propria furia del sesso!
Stavano ancora parlando, quando un bracciale attirò l'attenzione sia di Stella che di Emanuelle, entrambe gildate ed entrambe capaci di riconoscere una Concugina quando ne incontravano una.

È vero! Chi l'avrebbe mai detto...
Io sono una Ignis, Fuoco, secondo stadio.


Mentre io sono una Terran del Vento... Al momento primo stadio, ghghghgh!

Io invece… beh, credo l’abbiate già capito, ad ogni modo sono una SemiGildata Ignis di Elemento Elettro!

Ma dai... Una vera rarità...

Non avevo proprio fatto caso ai vostri anelli, siete state decisamente più attente di me!

Come sei diventata Semigildata?

Sì, dai racconta!
So che è un onore che viene concesso davvero a pochi...


Dunque, è successo da qualche anno: la mia attività aveva cominciato a decollare, e questo aveva incrementato tantissimo il lavoro, quindi avevo spesso mal di testa e difficoltà di concentrazione; parlando con un mio amico, che è Ignis del Fulmine anche se certo all’epoca non lo sapessi, gli dissi che lo invidiavo tanto per quella sua capacità di non perdere mai la concentrazione, di mantenersi lucido… e lui mi ha resa una Ignis Magnens, facendomi un regalo alquanto… inaspettato!

La spiegazione che diede Josie alle due migliori amiche, lasciò entrambe le ragazze con una buona dose di stupore ben leggibile sui loro visi. Non era certo un onore che veniva concesso così, anche se alla Geller era capitato in maniera molto tranquilla e semplice. Di certo doveva avere un amico che le voleva molto bene per concederle la possibilità di diventare un Magnete.

Sono stata pochissime volte in Gilda, anche perché a parte l’Ignis che mi ha creata, per così dire, non ne conosco praticamente altri…
Figuratevi, uno dei più cari amici che ho si chiama Gérôme Lamarck, ed è un Acuan del Ghiaccio, ahahah!


GÉRÔME?!

GÉRÔME?!

Anche in questo caso, lo stupore fece da padrone sui volti delle due giovani Gildate, sebbene quello di Emanuelle si trasformò presto in sconcerto, mentre quello di Stella passò direttamente all'entusiasmo. La gelosia della Lamarck era qualcosa che lei stessa non sapeva come controllare, dato che il suo stesso elemento non l'aiutava minimamente a possedere un minimo di autocontrollo. Fu per questo motivo che, a differenza della Cartwright, lei si raccolse per qualche secondo in sé stessa, tentando di ricordare chi potesse essere Josie per suo fratello. Ricordava che c'era stato un periodo nel quale l'Acuan le aveva parlato di una sua amica che frequentava spesso, cosa questa che all'epoca bastò per rendere la moretta molto molto infastidita. Ma non potendo accusare la Geller di nulla, semplicemente la Ignis cercò di abbassare le fiamme nel suo spirito, trovando del tutto fuori luogo lasciarsi influenzare da esse.

È il fratello di Emmy!

Sì, è vero... Però ricordo davvero poco di te, scusami probabilmente la colpa è mia!
Forse vi siete conosciuti mentre io andavo ancora alla Cyprus, per questo non mi sei venuta in mente subito...


Che assurda coincidenza! Ahahaha!
A questo punto, non è che per caso conosci anche mio fratello, Axell?
Sì, vabbè, lo conosci di sicuro perché è il famoso giocatore di Quidditch... A meno che non ti piaccia il Quidditch...
- sguardo accusatore verso la Geller -Però magari lo conosci di persona perché lui e Gér sono grandi amici!
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Messaggioda Josie » 21/03/2017, 18:47

Più che altro... sei sicura di riuscire a mangiare tutto?

Per tua informazione, Josie, sei al cospetto della ben cinque volte di fila campionessa internazionale di Cento Hamburger in Cinquanta Minuti.

La... Campionessa?
Caspita...


Alla Cyprus ero imbattibile in quello, nei campionati fra Case di Birra Pong e ovviamente, se avessi voluto, anche nel Salto con Rutto Libero.
Ma quel trofeo ho preferito lasciarlo ai maschietti, altrimenti mi sarei rovinata TROPPO la reputazione...


Ah, hai studiato anche tu alla Cyprus quindi!
Spero che il professore di Pozioni ti stesse simpatico... è mio padre!


A scuola si era sempre ben guardata dallo sbandierarlo in giro, ma avendo lo stesso cognome era difficile passare inosservata: c'era stato chi non aveva dato peso alla cosa e chi invece -magari pensando pure di essere originale- l'aveva tenuta a distanza, etichettandola come "figlia del prof." che tanto otteneva buoni voti solo per il proprio cognome.
Col tempo ci aveva fatto l'abitudine, la Geller, imparando a non badare a chi parlasse male di lei senza conoscerla e a preoccuparsi solo dell'opinione di coloro a cui tenesse davvero; intanto il cibo ordinato dal trio raggiunse il tavolo, così da poter mangiare mentre la chiacchiera continuava e le tre ragazze proseguivano a conoscersi.


Non hai una mansione che prediligi, o per la quale ti trovi più portata?

Sì, l'arte!

Tonta, lo ha chiesto a me!

Lo so, però tu non parli mai di quanto sei brava a dipingere e disegnare...

Non ne parlo perché è un mio passatempo che voglio rimanga tale.

Detto in confidenza, secondo me è uno spreco di talento...


Ridacchiò a sua volta, la mora, nascondendo quell'espressione divertita dietro al bicchiere dal quale bevve un paio di sorsi.


Non sono quel tipo di persona che fa della sua passione il proprio lavoro. Mi piace divertirmi e lavorare nei locali, perché di solito posso unire la mia bravura nel servire ai tavoli alle mie doti di ballerina e cantante.
E per quanto riguarda la pittura... È una cosa mia che sento di dover tenere privata.


Io invece sto seguendo un master in Management Sportivo e nel tempo libero alleno la squadra di Quidditch del mio quartiere, ad Atlantic City.
Tu invece? Se non conosci il White Lion significa che non sei di Boston vero?


No infatti, vengo da San Francisco!
Sono venuta qui per lavoro, ripartirò domattina: sono la proprietaria del Josielicious, una pasticceria in Union's Square. Se doveste capitare da quelle parti fateci un salto, vi farò un bello sconto!


Hai detto... pasticceria?

Ehm, sì... ?


Quella che doveva essere un'affermazione divenne quasi una domanda alla fine, vista l'espressione di Stella che sembrasse quasi aver trovato il Paradiso in Terra... evidentemente si trovava di fronte ad una persona amante dei dolci, e non poteva certo dire che la cosa le dispiacesse!


Proprietaria hai detto?

Sì, esattamente!
Sono la proprietaria e la prima pasticciera, anche se ovviamente non ce la farei mai senza il mio fantastico staff!


Ma... Quanti anni hai? Sei giovane per aver avviato un'impresa tutta tua e persino al centro di San Francisco.

Vado per la trentina, ed ammetto che siano stati i miei ad aiutarmi all'inizio: senza il loro contributo economico non sarei mai riuscita ad acquistare il locale in Union Square! Ho aperto il Josielicious una volta terminati i corsi di pasticceria, quindi siamo in attività da circa sei anni... a pensarci bene quasi non riesco a credere sia passato tanto tempo!

Sei brava?

Beh...

Ma certo che sarai brava, si vede dal viso che sei una che i dolci li sa fare davvero buoni!

Ah, davvero?
Ma grazie, che carina che sei!


Hai un biglietto da visita? Devo farci un salto assolutamente, magari posso comprare qualcosa per mio nonno.

Certo, tieni!
Ecco, uno anche per te...


Immagine


Ne porse uno a Stella ed uno ad Emmy, con un sorriso amichevole sulle labbra: non usciva mai senza qualche biglietto da visita nella borsa, perché non si poteva mai sapere quando le fossero serviti; successivamente spiegò alle due ragazze come fosse diventata una SemiGildata del Fulmine, essendo una condizione un po' particolare, non molto diffusa, di come non avesse molti amici Gildati e che uno di essi non fosse nemmeno un Ignis, bensì un Acuan, rimanendo molto sorpresa dalla reazione delle altre.


GÉRÔME?!

GÉRÔME?!

Lo... lo conoscete?


Domandò incerta, con la fronte aggrottata, perché mentre Stella le sembrava divertita, quasi entusiasta, Emmy le parve quasi... infastidita; solo che non riusciva a spiegarsene il motivo visto che la fidanzata del Lamarck, Nimue Allen, l'aveva già conosciuta seppur per pochi minuti, quindi il fastidio non poteva nascere da una possessione sentimentale.


È il fratello di Emmy!

Ah, ecco!

Sì, è vero... Però ricordo davvero poco di te, scusami probabilmente la colpa è mia!
Forse vi siete conosciuti mentre io andavo ancora alla Cyprus, per questo non mi sei venuta in mente subito...


Sì, siamo andati insieme alla Cyprus e poi ci siamo rivisti anni dopo, ad uno show cooking di pasticceria!
È un ragazzo meraviglioso, pensa che all'epoca della scuola avevo una cotta stratosferica per lui! Non sono mai riuscita a confessarglielo, però... salvo poi scoprire, anni dopo, che gli piacevo anche io! Che pessima assenza di tempismo, ahahahah!


Lei ci rideva su, ovviamente, non vedendo motivo per reagire in modo diverso: avevano perso la loro occasione come coppia, però erano rimasti buoni amici e tanto le bastava.


Che assurda coincidenza! Ahahaha!
A questo punto, non è che per caso conosci anche mio fratello, Axell?
Sì, vabbè, lo conosci di sicuro perché è il famoso giocatore di Quidditch... A meno che non ti piaccia il Quidditch...


No no, mi piace!
Anche se ho l'impressione che avrei dovuto dirlo lo stesso, vista la tua occhiataccia!


Però magari lo conosci di persona perché lui e Gér sono grandi amici!

Non ne ho mai avuto l'occasione purtroppo, quindi lo conosco per la sua fama!
So che ha avuto un piccolo periodo di crisi, sta meglio ora?
E tu, Emmy, hai conosciuto la fidanzata di tuo fratello? Io ci ho potuto parlare solo di sfuggita, ma mi sembra una ragazza davvero adorabile!
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Messaggioda Stella » 21/03/2017, 22:42

Ah, hai studiato anche tu alla Cyprus quindi!
Spero che il professore di Pozioni ti stesse simpatico... è mio padre!


Tu sei la figlia del professor Geller?!

Sembrava che quella fosse la serata delle sorprese. Sia Stella che Emanuelle si dimostrarono molto sorprese della notizia, ma niente affatto dispiaciute di scoprire di chi fosse figlia Josie. Non tutti gli studenti erano capaci di apprezzare un uomo come Wayne Geller, ma per fortuna quello non era il caso delle due Gildate: la Lamarck -essendo portata per natura nelle materie magico-pratiche- aveva apprezzato i suoi metodi di insegnamento e la sua profonda conoscenza della materia che insegnava, mentre invece la Cartwright era stata "rapita" dalla sua disponibilità a parlare con lei di Quidditch durante le pause fra una lezione e l'altra e della pazienza dimostrata per farle entrare in testa gli argomenti che trovava più difficili. Per questo motivo, il viso di entrambe si aprì in un sorriso nel guardare Geller "junior", adesso vittima inconsapevole delle loro domande a tappeto.

Come sta?
Spero bene, seguivo sempre con interesse le sue lezioni a scuola!


Sìììì, è vero!
Anche se spesso io ero felice di vederlo solo perché sapevo che avremmo commentato insieme l'ultima partita di Quidditch della scuola.
Quanta nostalgia... Mi manca troppo!


Anche a me!
Ci siamo ripromesse un sacco di volte di andarlo a trovare, ma alla fine non lo abbiamo mai fatto.


Come minimo ora ci toccherà passare un'intera settimana a casa sua!

Disse scherzando, riprendendo poi a mangiare sempre parlando del più e del meno, mentre lentamente il suo piatto si svuotava e il suo stomaco si riempiva alla grande. Conosciuta la famiglia di Josie, fu d'obbligo parlare di lavoro, anche se l'argomento venne scelto più dalla Geller che dalle due migliori amiche. Stella, infatti, si limitava ad allenare una squadretta di Quidditch i cui componenti erano tutti bambini, mettendo da parte i soldi per pagarsi i suoi Master, mentre Emanuelle se la cavava con lavoretti saltuari, preferendo vivere alla giornata piuttosto che cercarsi una propria stabilità economica duratura. Diverso era il discorso per la Semi-Gildata, che invece un lavoro vero ed un'attività già avviata ce l'aveva da un bel po'. La Lamarck si lasciò impressionare molto dalla sua giovane età e dalla sua fortuna di avere un'impresa tutta sua, mentre la Cartwright... Ecco, lei in quel momento stava pensando soltanto a "Dolci! Dolci! Dolci!".

Proprietaria hai detto?

Sì, esattamente!
Sono la proprietaria e la prima pasticciera, anche se ovviamente non ce la farei mai senza il mio fantastico staff!


Ma... Quanti anni hai? Sei giovane per aver avviato un'impresa tutta tua e persino al centro di San Francisco.

Vado per la trentina, ed ammetto che siano stati i miei ad aiutarmi all'inizio: senza il loro contributo economico non sarei mai riuscita ad acquistare il locale in Union Square! Ho aperto il Josielicious una volta terminati i corsi di pasticceria, quindi siamo in attività da circa sei anni... a pensarci bene quasi non riesco a credere sia passato tanto tempo!

Tanto di cappello!
Complimenti!
- rispose con un sorrisetto un po' malizioso, alzando in aria il calice come se stesse brindando a lei e poi bevendo un sorso di birra.

Sei brava?

Beh...

Ma certo che sarai brava, si vede dal viso che sei una che i dolci li sa fare davvero buoni!

Ah, davvero?
Ma grazie, che carina che sei!


Hai un biglietto da visita? Devo farci un salto assolutamente, magari posso comprare qualcosa per mio nonno.

Certo, tieni!
Ecco, uno anche per te...


Presero entrambe il bigliettino, delizioso e in cartoncino rigido, mettendolo dentro le loro borse sicure che prima o poi lo avrebbero sfruttato. Questo almeno era il pensiero della Cartwright, la più golosona fra le due, anche se certo nemmeno Emanuelle scherzava quando decideva di darci sotto con gli zuccheri. Era difficile poi resistere quando tuo fratello -bravo pasticciere pure lui- si metteva in testa di preparare la tua torta di compleanno, viziandoti farcendola con tutte le tue creme preferite. Più volte la stessa Stella aveva chiesto a Gérôme di preparare la sua torta di compleanno, piuttosto che comprarla, e ogni volta era rimasta soddisfatta del risultato e sempre più innamorata delle sue doti culinarie. Doti che a quanto pare aveva passato alla sorella minore, vista la predisposizione di Emanuelle nel saper preparare dolcetti squisitissimi.
Fu proprio il maggiore dei Lamarck al centro del discorso, questa volta, quando Josie affermò con tranquillità di conoscere proprio l'Acuan del Ghiaccio, suscitando reazioni diverse nella sorella e nella migliore amica.

È il fratello di Emmy!

Ah, ecco!

Sì, è vero... Però ricordo davvero poco di te, scusami probabilmente la colpa è mia!
Forse vi siete conosciuti mentre io andavo ancora alla Cyprus, per questo non mi sei venuta in mente subito...


Sì, siamo andati insieme alla Cyprus e poi ci siamo rivisti anni dopo, ad uno show cooking di pasticceria!
È un ragazzo meraviglioso, pensa che all'epoca della scuola avevo una cotta stratosferica per lui! Non sono mai riuscita a confessarglielo, però... salvo poi scoprire, anni dopo, che gli piacevo anche io! Che pessima assenza di tempismo, ahahahah!


Però sembra che ora ti sia passata, ahahaha!

Quelle parole fecero un brutto effetto sulla moretta, sentendo montare dentro di sé la gelosia nei confronti del fratello maggiore. Era un sentimento spesso e volentieri alimentato proprio dal suo elemento, il Fuoco, che per tale motivo bruciava e ardeva senza che ella riuscisse a fare niente per spegnerlo. Capitava a volte che fosse talmente intenso da farla stare male e allora lo lasciava ardere, in attesa che si consumasse da solo, oppure lo sfogava facendo sesso. In quel momento però non aveva alcun motivo per farsi stare antipatica Josie né aveva il tempo di contrastare il suo elemento. Cercò quindi di calmarsi, lasciando che fosse Stella a parlare al posto suo.

Che assurda coincidenza! Ahahaha!
A questo punto, non è che per caso conosci anche mio fratello, Axell?
Sì, vabbè, lo conosci di sicuro perché è il famoso giocatore di Quidditch... A meno che non ti piaccia il Quidditch...


No no, mi piace!
Anche se ho l'impressione che avrei dovuto dirlo lo stesso, vista la tua occhiataccia!


Però magari lo conosci di persona perché lui e Gér sono grandi amici!

Non ne ho mai avuto l'occasione purtroppo, quindi lo conosco per la sua fama!
So che ha avuto un piccolo periodo di crisi, sta meglio ora?


È un Cartwright, è forte e saprà come riprendersi.
Siamo delle rocce noi della famiglia, è difficile abbatterci con tanta facilità!
Mio fratello lo sa bene e infatti ha già fatto passi da gigante per recuperare il vecchio sé stesso. Presto farà vedere all'intero mondo magico che il suo era solo un momentaccio e che da questa storia ne è uscito ancora più agguerrito di prima.


Sembrava che stesse parlando di fronte ad una conferenza stampa, difendendo l'onore del fratello maggiore con la bacchetta sguainata. Ma era così che lei vedeva Axell ed era così che voleva gli altri lo vedessero. Per questo motivo espresse ogni parola con una forza ed una carica molto potente, perché lei ci credeva fermamente ed era impossibile che gli altri facessero il contrario.

E tu, Emmy, hai conosciuto la fidanzata di tuo fratello? Io ci ho potuto parlare solo di sfuggita, ma mi sembra una ragazza davvero adorabile!

In quel preciso momento, il sorriso di Stella si fece un po' meno allegro e gli occhi guardarono di sfuggita la migliore amica, un po' preoccupata. Sapeva quanto Ema fosse gelosa del fratello -anche se non ne conosceva il motivo- per questo temeva che l'altra potesse infastidirsi di fronte alla domanda posta in maniera innocente da Josie. Tuttavia, quando per caso le sfiorò la mano, si sorprese nel sentirla bollente, come se la Lamarck avesse la febbre altissima e stesse per collassare da un momento all'altro. La verità invece era che il Fuoco della gelosia la stava di nuovo consumando dall'interno e questa volta Emanuelle non era così sicura che sarebbe stata capace di controllarlo.

... Carina, sì.
Scusatemi, devo andare di corsa in bagno.


Stava soffrendo, si sentiva veramente male, ma non sapeva in che modo liberarsi da quell'ossessione e da quella gelosia così forte e distruttiva per sé stessa. Per il momento, l'unica soluzione che le venne in mente fu di inumidirsi il viso con un po' di acqua fresca, mentre la Geller e la Cartwright, sole al tavolo, poterono parlare in tranquillità e con maggiore confidenza.

Scusala... Non hai detto nulla di male, semplicemente è un po' gelosa del fratello, per questo non riesce ad accettare che lui sia fidanzato.
Lo so, è una cosa assurda, ma non isolata: il mio stesso fratello è stato ed è tutt'ora gelosissimo di me. Pensa, per anni mi ha impedito di frequentare i ragazzi perché non riusciva a sopportare l'idea che io combinassi qualcosa con loro!
Ema ha perso la madre quando era piccola, probabilmente in conseguenza si è attaccata molto a Gérôme. La cosa buona è che lei almeno non gli impedisce di avere una vita sentimentale, come ha fatto il mio.
Preferisce solo non lasciarsi coinvolgere troppo...


Non era giustificabile, ma era pur sempre la sua migliore amica, la conosceva da anni e aveva condiviso con lei quasi tutte le sue esperienze, dalle più insignificanti a quelle più importanti. Forse proprio perché aveva visto che effetti potesse avere la gelosia sulla Lamarck l'aveva resa più indulgente con il proprio di fratello, che soffriva secondo lei dello stesso male. In verità la gelosia di Axell e quella di Emanuelle provenivano da due ceppi completamente diversi, ma questo purtroppo la Cartwright non lo sapeva minimamente.
Dopo quindici minuti, finalmente la moretta si ripresentò al tavolo, sorridendo come se nulla fosse e chiedendo scusa per averci messo tanto.

C'era un po' di fila, ho dovuto aspettare.
Allora di cosa stavate parlando?


Commentavo con Josie il tizio che ha scaricato.
Sta ancora lì, sperando di poter ottenere la sua preda, hihihi!
- mentì con nonchalance la biondina, guardando davvero il tipo che prima aveva tentato di sedurre la Geller -Scommetto cinque galeoni che si sta ancora chiedendo se la tua fosse soltanto una scusa oppure la verità!

Secondo me si sta chiedendo quante possibilità ha di portarsi a letto una di noi tre.

Ah bene, se Josie non lo vuole io mi offro volontaria!

E come sbagliarsi...

Mi fai passare per quella che non pensa mai a niente altro!

Forse perché è così?

Ooooh avanti!
Non ditemi che voi non vi siete già fatte un'idea su chi vi portereste a letto fra i ragazzi qui presenti stasera!


Sguardo accusatorio verso Emanuelle e sguardo accusatorio verso Josie: chi delle due avrebbe osato contraddirla per prima?
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