Re: Atwood&Rosenberg • Agenzia Investigativa • Boston • U.S.A.
Inviato: 27/03/2016, 11:51
Mi dispiace...
È tutta colpa mia...
No... N-no... Allontanati.... Ti farai.... Male...
Resisti, ti prego, resisti...
Se mi vogliono allora andrò da loro, non lascerò che ti sacrifichi al posto mio...
Razza di... cretina!
Non... provarci... O ti vengo a riprendere a calci... in culo...
Le sembrava che Iris non fosse molto se stessa.
O meglio, che non sapesse bene come reagire al tentativo di Nimue di proteggerla.
Ma questo non cambiava l'idea della Allen.
Se per evitare che la bionda morisse si sarebbe dovuta sacrificare lei, allora l'avrebbe fatto senza pensarci due volte.
Ma le sorprese non erano finite, quel giorno.
All'improvviso un'altra figura comparve sulla scena.
Una figura maschile.
Del tutto sconosciuta per la Allen, conosciuta bene invece per la West.
Sembrava l'unico a sapere esattamente cosa fare.
E a sapere cosa loro dovevano fare.
Le disse di dare del tempo alla mora per riprendersi.
Ce la puoi... Fare...
Fu esattamente quello che fece.
E mentre lei proteggeva Iris, l'uomo e il Golem parlavano.
Come facessero a capirsi l'uno con l'altro, era un mistero.
Nimue avrebbe tanto voluto sapere cosa si stesse dicendo.
Soprattutto considerando che, secondo le parole della bionda, era lei che il Golem voleva.
E doveva ancora comprenderne il motivo.
Tutto ciò che poteva fare, al momento, era far sì che la ragazza si riprendesse almeno un po'.
Sembrava ci stesse riuscendo bene, tutto sommato.
Grazie...
T-Ti... ti aiuto...
Non era spaesata...
Peggio.
Non stava capendo più nulla.
Forse era tutto un sogno.
Un sogno orribile.
Forse si sarebbe risvegliata a breve.
Si sarebbe ritrovata di nuovo a Houston, nella sua casa.
Con Joe ancora vivo, in sua attesa per lavorare con lei alla MagiFarmacia.
Con tutti i suoi amici da incontrare la sera, all'Italian Ranch.
Senza sapere della vita di suo padre, della sua vera madre, di Lindë.
Sì, doveva per forza essere un sogno.
Un sogno assurdo, e molto articolato, visto quello che lo sconosciuto stava spiegando ad Iris.
Cosa devo fare?
Cercare in tutti i modi di aiutarmi a respingere la creatura nel varco.
Le due sfere di energie che lancia sono a magnetismo positivo.
Questo significa che devi Concentrare il tuo Mana e far sì che l'Elemento nel tuo spirito fornisca carica negativa.
Mana?
Elemento?
Cosa diavolo aveva mangiato la sera prima, per sognare qualcosa di così folle?
Sentiva il cuore batterle veloce, senza accennare a di diminuire.
Ed uno sgomento indicibile nell'animo.
Piangeva, quasi senza farsi notare.
Voleva solo scappare da lì.
Correre via, il più lontano possibile.
Ma non poteva.
Era intrappolata lì.
E ancora senza saperne il perché.
In questo modo, all'impatto, la sfera esploderà e per effetto di repulsione elettrica, noi andremo indietro e il Golem tornerà nel varco.
A quel punto avremo una chance di chiuderlo ed evitare il peggio, è tutto chiaro?
Se sbagli a modificare la carica della tua energia, incrementerai il potere della sfera e subendo il colpo saranno dolori.
I tuoi nuclei al momento sono sul punto di rottura, rischiano di collassare se sottoposti ad una pressione energetica così forte.
... E non ho idea di cosa possa accadere in tal caso, quindi è meglio far sì di non scoprirlo a caro prezzo.
Tremava.
Le gambe, soprattutto.
Si chiese cosa sarebbe successo, se fosse svenuta.
E quanto fosse sconveniente farlo, nonostante la testa che girava.
Però sia Iris che lo sconosciuto stavano lottando per lei.
Avrebbero potuto lasciare che la prendessero.
Così non stava accadendo.
Doveva rimanere in piedi, doveva rimanere sveglia e lucida.
Almeno un po'.
Almeno per loro.
Ehi tu... Fatti più avanti ma rimani alle nostre spalle.
Fece due passi in avanti.
In silenzio.
Non perché non volesse parlare o farsi sentire.
Semplicemente non aveva più voce.
Le era morta in gola.
Voglio che continui ad operare in funzione di supporto, mi hai capito bene?
Se la tua amica (?) subisce danni, curala, se invece sta per essere colpita, cerca di frapporre una barriera tra lei e la sfera di energia.
Annuì.
Ma non servì a nulla.
Sembrava che il Golem ce l'avesse anche con lei, ora.
Attonita, alzò lo sguardo verso l'alto.
Su quei lampi che non lasciavano presagire nulla di nuovo.
Da cui si sarebbe dovuta difendere ad ogni costo.
... Come non detto, pensa alla tua pelle.
Difficile farlo, quando lui ed Iris erano in pericolo, ed i sensi di colpa le facevano perdere quel poco di lucidità ancora rimasta.
Sentire urlare la West fu straziante.
Provò di nuovo l'impulso di gettarsi tra le braccia del Golem, per far finire tutto.
Per salvare due sconosciuti che, in qualche modo, stavano rischiando tutto per lei.
Come se fosse preziosa.
Come se fosse importante.
Ma se la stavano proteggendo, era perché lei doveva vivere.
In qualche modo, era necessario, importante che non morisse.
Per questo cercò di non pensare ad Iris.
Allo sconosciuto.
Al Golem.
Tentò di concentrarsi sui fulmini.
Di non farsi colpire da essi.
Peccato che non fosse per nulla capace di difendersi, l'aveva dimostrato prima.
Era goffa, era lenta.
Del tutto impreparata.
Eppure, rispetto a prima, qualcosa sembrava essere impercettibilmente cambiata, sotto pelle.
Tremava ancora, certo.
Aveva ancora paura, certo.
E voleva ancora andarsene da lì e chiudere quella storia assurda, certo.
Ma non sentiva più la voglia di svenire.
Di abbandonarsi alla paura ed allo sconforto.
Di chiudere gli occhi e non saperne più niente.
Ora sentiva il bisogno... di lottare.
I fulmini cominciarono a cadere sopra la sua testa.
Ma non rimase ferma.
Non completamente.
Alcuni tentò di pararli.
Altri di schivarli.
Fallì quasi del tutto miseramente.
Per 2/3, i fulmini la colpirono.
Nonostante la voglia di reagire, non era certo più veloce o più resistente di prima.
Eppure ciò non era nemmeno del tutto vero.
Ogni volta che veniva colpita, infatti, si sentiva un po' più forte.
Un po' più veloce.
Un po' più lucida.
Un po' più reattiva.
I fulmini la ferivano, ma al tempo stesso sembravano potenziarla.
Era come avere improvvisamente -e dal nulla- dell'adrenalina in circolo.
Che fosse una cosa positiva, era ancora tutto da vedere.
È tutta colpa mia...
No... N-no... Allontanati.... Ti farai.... Male...
Resisti, ti prego, resisti...
Se mi vogliono allora andrò da loro, non lascerò che ti sacrifichi al posto mio...
Razza di... cretina!
Non... provarci... O ti vengo a riprendere a calci... in culo...
Le sembrava che Iris non fosse molto se stessa.
O meglio, che non sapesse bene come reagire al tentativo di Nimue di proteggerla.
Ma questo non cambiava l'idea della Allen.
Se per evitare che la bionda morisse si sarebbe dovuta sacrificare lei, allora l'avrebbe fatto senza pensarci due volte.
Ma le sorprese non erano finite, quel giorno.
All'improvviso un'altra figura comparve sulla scena.
Una figura maschile.
Del tutto sconosciuta per la Allen, conosciuta bene invece per la West.
Sembrava l'unico a sapere esattamente cosa fare.
E a sapere cosa loro dovevano fare.
Le disse di dare del tempo alla mora per riprendersi.
Ce la puoi... Fare...
Fu esattamente quello che fece.
E mentre lei proteggeva Iris, l'uomo e il Golem parlavano.
Come facessero a capirsi l'uno con l'altro, era un mistero.
Nimue avrebbe tanto voluto sapere cosa si stesse dicendo.
Soprattutto considerando che, secondo le parole della bionda, era lei che il Golem voleva.
E doveva ancora comprenderne il motivo.
Tutto ciò che poteva fare, al momento, era far sì che la ragazza si riprendesse almeno un po'.
Sembrava ci stesse riuscendo bene, tutto sommato.
Grazie...
T-Ti... ti aiuto...
Non era spaesata...
Peggio.
Non stava capendo più nulla.
Forse era tutto un sogno.
Un sogno orribile.
Forse si sarebbe risvegliata a breve.
Si sarebbe ritrovata di nuovo a Houston, nella sua casa.
Con Joe ancora vivo, in sua attesa per lavorare con lei alla MagiFarmacia.
Con tutti i suoi amici da incontrare la sera, all'Italian Ranch.
Senza sapere della vita di suo padre, della sua vera madre, di Lindë.
Sì, doveva per forza essere un sogno.
Un sogno assurdo, e molto articolato, visto quello che lo sconosciuto stava spiegando ad Iris.
Cosa devo fare?
Cercare in tutti i modi di aiutarmi a respingere la creatura nel varco.
Le due sfere di energie che lancia sono a magnetismo positivo.
Questo significa che devi Concentrare il tuo Mana e far sì che l'Elemento nel tuo spirito fornisca carica negativa.
Mana?
Elemento?
Cosa diavolo aveva mangiato la sera prima, per sognare qualcosa di così folle?
Sentiva il cuore batterle veloce, senza accennare a di diminuire.
Ed uno sgomento indicibile nell'animo.
Piangeva, quasi senza farsi notare.
Voleva solo scappare da lì.
Correre via, il più lontano possibile.
Ma non poteva.
Era intrappolata lì.
E ancora senza saperne il perché.
In questo modo, all'impatto, la sfera esploderà e per effetto di repulsione elettrica, noi andremo indietro e il Golem tornerà nel varco.
A quel punto avremo una chance di chiuderlo ed evitare il peggio, è tutto chiaro?
Se sbagli a modificare la carica della tua energia, incrementerai il potere della sfera e subendo il colpo saranno dolori.
I tuoi nuclei al momento sono sul punto di rottura, rischiano di collassare se sottoposti ad una pressione energetica così forte.
... E non ho idea di cosa possa accadere in tal caso, quindi è meglio far sì di non scoprirlo a caro prezzo.
Tremava.
Le gambe, soprattutto.
Si chiese cosa sarebbe successo, se fosse svenuta.
E quanto fosse sconveniente farlo, nonostante la testa che girava.
Però sia Iris che lo sconosciuto stavano lottando per lei.
Avrebbero potuto lasciare che la prendessero.
Così non stava accadendo.
Doveva rimanere in piedi, doveva rimanere sveglia e lucida.
Almeno un po'.
Almeno per loro.
Ehi tu... Fatti più avanti ma rimani alle nostre spalle.
Fece due passi in avanti.
In silenzio.
Non perché non volesse parlare o farsi sentire.
Semplicemente non aveva più voce.
Le era morta in gola.
Voglio che continui ad operare in funzione di supporto, mi hai capito bene?
Se la tua amica (?) subisce danni, curala, se invece sta per essere colpita, cerca di frapporre una barriera tra lei e la sfera di energia.
Annuì.
Ma non servì a nulla.
Sembrava che il Golem ce l'avesse anche con lei, ora.
Attonita, alzò lo sguardo verso l'alto.
Su quei lampi che non lasciavano presagire nulla di nuovo.
Da cui si sarebbe dovuta difendere ad ogni costo.
... Come non detto, pensa alla tua pelle.
Difficile farlo, quando lui ed Iris erano in pericolo, ed i sensi di colpa le facevano perdere quel poco di lucidità ancora rimasta.
Sentire urlare la West fu straziante.
Provò di nuovo l'impulso di gettarsi tra le braccia del Golem, per far finire tutto.
Per salvare due sconosciuti che, in qualche modo, stavano rischiando tutto per lei.
Come se fosse preziosa.
Come se fosse importante.
Ma se la stavano proteggendo, era perché lei doveva vivere.
In qualche modo, era necessario, importante che non morisse.
Per questo cercò di non pensare ad Iris.
Allo sconosciuto.
Al Golem.
Tentò di concentrarsi sui fulmini.
Di non farsi colpire da essi.
Peccato che non fosse per nulla capace di difendersi, l'aveva dimostrato prima.
Era goffa, era lenta.
Del tutto impreparata.
Eppure, rispetto a prima, qualcosa sembrava essere impercettibilmente cambiata, sotto pelle.
Tremava ancora, certo.
Aveva ancora paura, certo.
E voleva ancora andarsene da lì e chiudere quella storia assurda, certo.
Ma non sentiva più la voglia di svenire.
Di abbandonarsi alla paura ed allo sconforto.
Di chiudere gli occhi e non saperne più niente.
Ora sentiva il bisogno... di lottare.
I fulmini cominciarono a cadere sopra la sua testa.
Ma non rimase ferma.
Non completamente.
Alcuni tentò di pararli.
Altri di schivarli.
Fallì quasi del tutto miseramente.
Per 2/3, i fulmini la colpirono.
Nonostante la voglia di reagire, non era certo più veloce o più resistente di prima.
Eppure ciò non era nemmeno del tutto vero.
Ogni volta che veniva colpita, infatti, si sentiva un po' più forte.
Un po' più veloce.
Un po' più lucida.
Un po' più reattiva.
I fulmini la ferivano, ma al tempo stesso sembravano potenziarla.
Era come avere improvvisamente -e dal nulla- dell'adrenalina in circolo.
Che fosse una cosa positiva, era ancora tutto da vedere.
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