Re: Tribal Studio • Negozio di Tatuaggi • Diagon Alley • Inghilterra
Inviato: 05/11/2015, 14:49
Dopo le presentazioni, le chiacchiere e le informazioni di rito, accompagnato dalla musica jazz Jorge si era isolato dal realtà circostante per calarsi completamente nel "suo" mondo rappresentato in quel momento dal tatuaggio di Margaret. Lo avrebbe riprodotto al meglio delle sue possibilità perché in fondo era il suo lavoro ma mentre disegnava le piccole foglioline il portoghese si rendeva conto che c'era qualcosa in più. Voleva mantenere la promessa fatta, di rendergli giustizia, perché per lei sembrava essere davvero importante e perché rappresentava una sfida non indifferente. Con le sue diverse ramificazioni e le decine di foglioline era più complesso di quelli che era solito fare e il vederlo -e quindi realizzarlo- per la prima volta non aiutava. Lavorò quindi in silenzio per la maggior parte del tempo, completamente concentrato su quello che stava facendo, prendendosi qualche pausa quando raggiungeva un passaggio più critico degli altri per asciugarsi il sudore, riposare gli occhi e studiare bene come procedere. Questo fino a quando non ebbe terminato la chioma dell'albero.
Questi sono i momenti in cui mi piacerebbe renderli vivi, come le foto magiche…
Uhm?
Quando la vide sobbalzare si diede mentalmente dello stupido. Per fortuna tra l'autocontrollo di lei e i suoi riflessi non accadde nulla di irreparabile.
Se i rami e le foglie potessero ondeggiare come spinti da una lieve brezza sarebbe ancora più suggestivo…
Anche se poi sarei seriamente costretta a nasconderlo nel mondo babbano, perché non saprei proprio che inventarmi!
Ah no, non possiamo privare il mondo di un tale capolavoro.
Ribatté con tono canzonatorio senza temere di offenderla. Dopotutto le aveva già detto chiaramente che lo trovava bello e suggestivo. Per scongiurare equivoci, in ogni caso, le fece presente che aveva talento nel disegno e che sarebbe stato uno spreco non coltivarlo.
Entrambe.
Mi piace, mi distrae dai brutti pensieri e mi fa sentire bene, ed è un'arte a cui mi dedico in ogni momento libero... anche se non posso dire che da domani in poi ne avrò molto.
Male -commentò senza chiederle il perché, per non sembrare invadente- bisogna sempre ritagliarsi un po di tempo per sé, per fare qualcosa che piace. Non si può vivere solo di doveri.
Lui ci stava provando, anche se tra il lavoro, i corsi al Ministero e le ore passate sui libri era davvero difficile. Per fortuna aveva amici come Gorca che gli aveva fatto conoscere dei localini alternativi dove potersi esibire senza impegno.
Stai avvertendo molto dolore?
In realtà molto poco... al di là dell'anestetizzante che mi hai applicato prima, devo dire che hai un tocco leggerissimo!
Grazie.
Mormorò con una sfumatura di orgoglio nella voce. Sapere di essere bravo e sentirselo dire erano due cose diverse e poi ricevere qualche complimento di tanto in tanto non poteva che fargli piacere.
Cosa fai di bello nella vita? Oltre a disegnare tatuaggi ovviamente…
Lavoro all'Underground come barista... lo conosci?
Si e anche abbastanza bene.
Lo disse come se stesse confessando un qualche peccato, con una nota di biasimo verso se stesso nella voce. Quante sbronze vi si era preso nei mesi successivi agli eventi dell'Ottavo Piano! Andava lì finito di lavorare, passava una oretta ad anestetizzarsi con l'alcool, poi giù una Pozione antisbronza e dritto a Hogwarts. Decisamente quello non era il periodo della sua vita di cui andava più orgoglioso!
Non mi sembra però di averti mai vista. Degli occhi così belli e particolari non li avrei mai dimenticati.
Un complimento diretto e sincero, non qualcosa detto solo per fare colpo su una ragazza o ingraziarsi una cliente.
Prima era solo un passatempo, ma mi servono soldi, quindi lo farò diventare un lavoro a tempo pieno.
Ed ecco spiegato perché avrebbe avuto meno tempo libero.
Verrò a trovarti sul lavoro allora per ricambiare la cortesia -tono ironico perché lei non era lì per lui- e vederti fare acrobazie con shaker e bottiglie. Hai studiato a Hogwarts?
A dire il vero no, ho studiato alla Cyprus!
Davvero? Ci sono stato una volta, per la sfida tra i cori, e ammetto che non mi abbia fatto una bella impressione, troppo simile a un Campus babbano iper accessoriato per famiglie oltremodo danarose. - perché dire snob e con la puzza sotto il naso sarebbe potuto risultare offensivo. - É anche vero che non era una visita di piacere e che le persone con cui ho avuto a che fare non facevano a gara per mostrarsi simpatici -Devo Nightmare in primis.
Tu, invece? Hogwarts, suppongo, ma non saprei proprio dire in quale Casata...
Delfinazzurro, la Casata di quelli che maggiormente hanno uno spirito artistico. Quando me lo hanno spiegato, dopo lo smistamento, ci sono rimasto malissimo. Ero un bulletto pieno di rabbia, desideroso di rivalsa su non sapevo neanche io cosa e un grosso problema con le regole e l'autorità. -le raccontò con tranquillità - A quel che sembra però quel vecchio Cappello aveva ragione.
Sai, conosco il docente di Trasfigurazione, Lucas Turner! Mi ha fatto da tutor in America, per un periodo... ne hai una buona opinione?
Altroché! - esclamò allegro - Oltre a essere un ottimo insegnante é anche una persona disponibile. Pensa che ha intercesso con la Preside per far servire una merenda alle cinque in Sala Grande per dar modo ai ragazzi di Casate diverse di stare insieme.
Non era andata esattamente in quel modo ma era così che Jorge lo aveva percepito e da allora Turner era diventato il suo mito.
Una chiacchierata informale e piacevole, svolta mentre il portoghese era impegnato a disegnare il fusto dell'albero, più semplice e lineare del resto del tatuaggio e che quindi non richiedeva tutta la sua concentrazione. Una volta giunto in fondo, la musica jazz riprese possesso della stanza, tornando a essere l'unico suono a riecheggiarvi fino a quando non ebbe terminato il lavoro. A quel punto, dopo aver lasciato libera Margaret di muoversi, pur stando attenta a non coprire la schiena nè con la maglia nè, sopratutto, con i capelli, Jorge si preoccupò degli ultimi dettagli: spalmare sulla parte trattata alcuni unguenti e fornire la ragazza di una pomata impermeabile da applicare prima della doccia per i prossimi giorni. A quel punto evocò uno specchio e le diede modo di osservare il tatuaggio, trattenendo tra sè il fiato in attesa di un suo giudizio.
Sei stato bravissimo Jorge, wow, bravo!
Ti abbraccerei, ma immagino non sarebbe molto il caso...
Spostò lo sguardo dal volto di lei al busto semi nudo - e fu molto difficile non far trapelare l'apprezzamento che provava - e poi di nuovo sul volto dove era comparso un sorriso così luminoso che avrebbe potuto illuminare tutta la stanza.
Purtroppo no... - confermò sconsolato - Però posso avere un bonus abbraccio per quando ci conosceremo meglio ... e quando sarai meno in deshabillé?
La seconda precisazione fu quasi d'obbligo, pronunciata con serenità e una lieve nota di rammarico. La Sanders sembrava essere una persona bella tanto fuori quanto dentro e Jorge non voleva farsi sfuggire l'occasione di approfondirne la conoscenza, anche solo sul piano amichevole. Non che avrebbe disegnato un coinvolgimento più intimo ma stava cercando di imparare a non rovinare le cose belle che la Trama metteva sul suo cammino con comportamenti sconsiderati. Le fece l'occhiolino prima di darle le spalle e andare a fermare il magistereo. Avrebbe potuto anche farlo con un colpo di bacchetta ma voleva darle un minimo di privacy mentre si rivestiva.
Mi puoi aspettare due minuti di là? Metto in ordine e arrivo...
Non era carino farla attendere ancora ma era ancora meno carino, secondo il punto di vista di Jorge, fa attendere un eventuale cliente successivo sopratutto perchè in base alla sua esperienza una volta ottenuto quello che si voleva l'ansia e l'urgenza scemavano rendendo le persone più incline all'attesa. Rimise a posto gli unguenti, trattò gli attrezzi affinchè fossero sterili e pronti per l'uso e ridiede alla sedia il suo aspetto inquietante prima di tornare in negozio dalla ragazza con gli occhi bicromi.
Allora sono 90 galeoni... la pomata ovviamente è omaggio.
Le diede una ricevuta e prese i soldi.
Ti aspetto settimana prossima... Diciamo ... - fece mente locale su quando aveva i corsi al Ministero e sopratutto quando Xavier avrebbe fatto irruzione nella sua vita insieme al suo pc e quindi telefilm che aveva promesso alla ragazza - Giovedì pomeriggio da dopo le tre... Se nel frattempo dovessi avvertire fastidi, pruriti o altro vieni immediatamente.
Non succedeva mai, non con quelli normali, ma non poteva esserne sicuro.
Sono contento che tu sia venuta... E' stato davvero un enorme piacere conoscerti Margaret...
Affermò con un sorriso sincero poco prima che un uomo dall'aspetto mingherlino e dall'aria spaesata entrasse nel negozio, richiedendo così la sua attenzione.
Questi sono i momenti in cui mi piacerebbe renderli vivi, come le foto magiche…
Uhm?
Quando la vide sobbalzare si diede mentalmente dello stupido. Per fortuna tra l'autocontrollo di lei e i suoi riflessi non accadde nulla di irreparabile.
Se i rami e le foglie potessero ondeggiare come spinti da una lieve brezza sarebbe ancora più suggestivo…
Anche se poi sarei seriamente costretta a nasconderlo nel mondo babbano, perché non saprei proprio che inventarmi!
Ah no, non possiamo privare il mondo di un tale capolavoro.
Ribatté con tono canzonatorio senza temere di offenderla. Dopotutto le aveva già detto chiaramente che lo trovava bello e suggestivo. Per scongiurare equivoci, in ogni caso, le fece presente che aveva talento nel disegno e che sarebbe stato uno spreco non coltivarlo.
Entrambe.
Mi piace, mi distrae dai brutti pensieri e mi fa sentire bene, ed è un'arte a cui mi dedico in ogni momento libero... anche se non posso dire che da domani in poi ne avrò molto.
Male -commentò senza chiederle il perché, per non sembrare invadente- bisogna sempre ritagliarsi un po di tempo per sé, per fare qualcosa che piace. Non si può vivere solo di doveri.
Lui ci stava provando, anche se tra il lavoro, i corsi al Ministero e le ore passate sui libri era davvero difficile. Per fortuna aveva amici come Gorca che gli aveva fatto conoscere dei localini alternativi dove potersi esibire senza impegno.
Stai avvertendo molto dolore?
In realtà molto poco... al di là dell'anestetizzante che mi hai applicato prima, devo dire che hai un tocco leggerissimo!
Grazie.
Mormorò con una sfumatura di orgoglio nella voce. Sapere di essere bravo e sentirselo dire erano due cose diverse e poi ricevere qualche complimento di tanto in tanto non poteva che fargli piacere.
Cosa fai di bello nella vita? Oltre a disegnare tatuaggi ovviamente…
Lavoro all'Underground come barista... lo conosci?
Si e anche abbastanza bene.
Lo disse come se stesse confessando un qualche peccato, con una nota di biasimo verso se stesso nella voce. Quante sbronze vi si era preso nei mesi successivi agli eventi dell'Ottavo Piano! Andava lì finito di lavorare, passava una oretta ad anestetizzarsi con l'alcool, poi giù una Pozione antisbronza e dritto a Hogwarts. Decisamente quello non era il periodo della sua vita di cui andava più orgoglioso!
Non mi sembra però di averti mai vista. Degli occhi così belli e particolari non li avrei mai dimenticati.
Un complimento diretto e sincero, non qualcosa detto solo per fare colpo su una ragazza o ingraziarsi una cliente.
Prima era solo un passatempo, ma mi servono soldi, quindi lo farò diventare un lavoro a tempo pieno.
Ed ecco spiegato perché avrebbe avuto meno tempo libero.
Verrò a trovarti sul lavoro allora per ricambiare la cortesia -tono ironico perché lei non era lì per lui- e vederti fare acrobazie con shaker e bottiglie. Hai studiato a Hogwarts?
A dire il vero no, ho studiato alla Cyprus!
Davvero? Ci sono stato una volta, per la sfida tra i cori, e ammetto che non mi abbia fatto una bella impressione, troppo simile a un Campus babbano iper accessoriato per famiglie oltremodo danarose. - perché dire snob e con la puzza sotto il naso sarebbe potuto risultare offensivo. - É anche vero che non era una visita di piacere e che le persone con cui ho avuto a che fare non facevano a gara per mostrarsi simpatici -Devo Nightmare in primis.
Tu, invece? Hogwarts, suppongo, ma non saprei proprio dire in quale Casata...
Delfinazzurro, la Casata di quelli che maggiormente hanno uno spirito artistico. Quando me lo hanno spiegato, dopo lo smistamento, ci sono rimasto malissimo. Ero un bulletto pieno di rabbia, desideroso di rivalsa su non sapevo neanche io cosa e un grosso problema con le regole e l'autorità. -le raccontò con tranquillità - A quel che sembra però quel vecchio Cappello aveva ragione.
Sai, conosco il docente di Trasfigurazione, Lucas Turner! Mi ha fatto da tutor in America, per un periodo... ne hai una buona opinione?
Altroché! - esclamò allegro - Oltre a essere un ottimo insegnante é anche una persona disponibile. Pensa che ha intercesso con la Preside per far servire una merenda alle cinque in Sala Grande per dar modo ai ragazzi di Casate diverse di stare insieme.
Non era andata esattamente in quel modo ma era così che Jorge lo aveva percepito e da allora Turner era diventato il suo mito.
Una chiacchierata informale e piacevole, svolta mentre il portoghese era impegnato a disegnare il fusto dell'albero, più semplice e lineare del resto del tatuaggio e che quindi non richiedeva tutta la sua concentrazione. Una volta giunto in fondo, la musica jazz riprese possesso della stanza, tornando a essere l'unico suono a riecheggiarvi fino a quando non ebbe terminato il lavoro. A quel punto, dopo aver lasciato libera Margaret di muoversi, pur stando attenta a non coprire la schiena nè con la maglia nè, sopratutto, con i capelli, Jorge si preoccupò degli ultimi dettagli: spalmare sulla parte trattata alcuni unguenti e fornire la ragazza di una pomata impermeabile da applicare prima della doccia per i prossimi giorni. A quel punto evocò uno specchio e le diede modo di osservare il tatuaggio, trattenendo tra sè il fiato in attesa di un suo giudizio.
Sei stato bravissimo Jorge, wow, bravo!
Ti abbraccerei, ma immagino non sarebbe molto il caso...
Spostò lo sguardo dal volto di lei al busto semi nudo - e fu molto difficile non far trapelare l'apprezzamento che provava - e poi di nuovo sul volto dove era comparso un sorriso così luminoso che avrebbe potuto illuminare tutta la stanza.
Purtroppo no... - confermò sconsolato - Però posso avere un bonus abbraccio per quando ci conosceremo meglio ... e quando sarai meno in deshabillé?
La seconda precisazione fu quasi d'obbligo, pronunciata con serenità e una lieve nota di rammarico. La Sanders sembrava essere una persona bella tanto fuori quanto dentro e Jorge non voleva farsi sfuggire l'occasione di approfondirne la conoscenza, anche solo sul piano amichevole. Non che avrebbe disegnato un coinvolgimento più intimo ma stava cercando di imparare a non rovinare le cose belle che la Trama metteva sul suo cammino con comportamenti sconsiderati. Le fece l'occhiolino prima di darle le spalle e andare a fermare il magistereo. Avrebbe potuto anche farlo con un colpo di bacchetta ma voleva darle un minimo di privacy mentre si rivestiva.
Mi puoi aspettare due minuti di là? Metto in ordine e arrivo...
Non era carino farla attendere ancora ma era ancora meno carino, secondo il punto di vista di Jorge, fa attendere un eventuale cliente successivo sopratutto perchè in base alla sua esperienza una volta ottenuto quello che si voleva l'ansia e l'urgenza scemavano rendendo le persone più incline all'attesa. Rimise a posto gli unguenti, trattò gli attrezzi affinchè fossero sterili e pronti per l'uso e ridiede alla sedia il suo aspetto inquietante prima di tornare in negozio dalla ragazza con gli occhi bicromi.
Allora sono 90 galeoni... la pomata ovviamente è omaggio.
Le diede una ricevuta e prese i soldi.
Ti aspetto settimana prossima... Diciamo ... - fece mente locale su quando aveva i corsi al Ministero e sopratutto quando Xavier avrebbe fatto irruzione nella sua vita insieme al suo pc e quindi telefilm che aveva promesso alla ragazza - Giovedì pomeriggio da dopo le tre... Se nel frattempo dovessi avvertire fastidi, pruriti o altro vieni immediatamente.
Non succedeva mai, non con quelli normali, ma non poteva esserne sicuro.
Sono contento che tu sia venuta... E' stato davvero un enorme piacere conoscerti Margaret...
Affermò con un sorriso sincero poco prima che un uomo dall'aspetto mingherlino e dall'aria spaesata entrasse nel negozio, richiedendo così la sua attenzione.