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OVUNQUE... E DA NESSUNA PARTE!

I luoghi di maggiore interesse nella storia della land sparsi per il mondo e una chat per poter giocare in qualsiasi luogo non presente su PW

Messaggioda Caroline Priscilla » 09/09/2017, 16:56

Scusa, scusa, ma nemmeno ti sei reso conto di avermi dato della cagna in calore!
L'ho sentito dire altre volte, in altri contesti ma così, a bruciapelo mai, da nessuno.


... Veramente io cercavo solo di spiegare che... Mh... Aspetta...

Era in difficoltà Tiger, ma la risata di Cappie continuò ancora per un po', trovando tutto quanto molto divertente e lui tenerissimo nel suo essere impacciato. Questo le diede ulteriore conferma che il ragazzone mulatto non avesse alcuna intenzione di offenderla, per cui, quando egli si scusò, non badò molto al fatto che furono delle scuse scarne e senza particolare enfasi. Anche perché, nella sua ottica, non c'era nulla di cui il Black dovesse farsi perdonare.

Credo tu abbia ragione, non volevo accostarti all'immagine sessuale del termine...

Non preoccuparti, non mi sono offesa!
Possiamo andare avanti, senza problemi.


E così fu, spostando l'argomento sul lavoro svolto dalla Ignis che scelse di essere sincera in quello, spiegandogli di essere un'investigatrice privata alle prime armi. Consegnò anche un bigliettino da visita all'ex-pugile il quale le chiese se fosse brava nel suo lavoro. Per ciò che pensava la O'Neill, si reputava capace anche se priva di esperienza -e quello faceva tanto- ma grazie al suo essere particolarmente intuitiva poteva definirsi in grado di svolgere il proprio mestiere. Una cosa che lei dava per scontata, l'essere intuitiva, a causa dell'elemento Fulmine.

Inoltre l'intuito non mi manca, ma questa è una cosa scontata per una Ignis del Fulmine, no?

Le facoltà cognitive degli Ignis sono molteplici, io ad esempio non sono molto intuitivo nel senso di Perspicace.
Ho un ottimo Sesto Senso ed un valente comparto tattico e operativo sotto pressione, quindi credo che di base questa sia una tua dote innata particolare.
Non siamo tutti uguali, non mi piace l'idea di accomunarmi a tutti gli altri...


Annuì in silenzio, registrando quella risposta perché lasciava intuire che ci fosse molto sotto e dietro il passato di Tiger. Per quanto iniziasse ad incuriosirla sempre di più conoscerlo, c'era però di mezzo un fattore molto importante ad ostacolarla: le sue indagini. Non poteva perdere altro tempo, il Sagitta stava aspettando quelle informazioni preziose e lei stessa non sapeva se dopo quella chiacchierata avesse dovuto cercare altrove ciò che le serviva sapere. Per questo motivo decise di buttarsi -convinta di trovarsi di fronte ad una persona di cui potesse fidarsi- chiedendogli anche scusa per essere stata costretta a mentirgli. Notò una reazione strana nel Black, probabilmente un dispiacere forte nel sapere la verità, ma la ragazza continuò a parlare cercando di spiegargli ogni cosa per fargli comprendere che non era sua intenzione prenderlo in giro per nulla. Tuttavia, fu chiaro che Tiger non avesse un carattere esageratamente accomodante o forse in passato aveva subito un trauma tale da non permettergli di accettare nemmeno le bugie a fin di bene.

Ti chiedo ancora scusa per averti mentito sul perché fossi qui. Purtroppo era nec-...

Vai via di qui.

Rimase interdetta per qualche secondo dalla sua reazione, non aspettandosela purtroppo, mentre il discendente di Jaya si dirigeva verso la porta della palestra.

Tiger aspetta!
Fammi finire di spiega-...


Odio le bugie.
Odio le prese in giro.
Eri qui fuori orario, ti ho percepita subito, avrei potuto cacciarti, avrei potuto scegliere di non fidarmi.
Eppure mi sono fidato della tua verità, della tua versione, credendoci.
Non mi interessa che sia il tuo modo di lavorare, per guadagnare.
Io non sopporto essere raggirato, non sopporto chi sceglie quanto o cosa io debba sapere sulla verità.


Se tu mi facessi finire...

Esci.
Subito.


Aveva spalancato la porta aspettando che ella uscisse con le proprie gambe, cosa che non era affatto nelle intenzioni della O'Neill. La Fulmen si piantò lì dov'era, in piedi e ferma, con lo sguardo duro ma deciso perché aveva estremo bisogno che l'altro non si chiudesse, che fosse disposto ad ascoltarla prima di cacciarla via. Tuttavia Tiger era un colosso alto quasi due metri e decisamente molto più massiccio di lei, cosa che gli permise di prendere la piccola investigatrice a sacco di patate sulle spalle e sbatterla fuori senza troppi problemi. A nulla valsero i tentativi dell'altra di parlargli e farlo ragionare. Si ritrovò fuori dalla sua palestra, illuminata dalla luce artificiale dei lampioni e con la porta chiusa da un lucchetto magico impossibile da scassinare con un semplice Alohomora.

... Cazzo!

Le uscì fuori spontaneo vedendo la situazione in cui si era cacciata. Aveva fallito, ma come poteva sapere che l'altro fosse così ottuso e chiuso nei suoi confronti? Erano pensieri momentanei dati dal dispiacere di non essersi riuscita a spiegare ed anche un po' dai sensi di colpa. In fondo, capiva perfettamente il punto di vista dell'altro: lei stessa era fatta in quel modo e poteva solo immaginare cosa gli avessero fatto per renderlo tanto intollerante verso le bugie. Purtroppo pareva non esserci altro da fare che tornarsene a casa, a mani vuote, ed escogitare un piano per il giorno successivo. No, non si sarebbe arresa, a costo di dover farsi picchiare dal Black per farsi ascoltare. Be', sperava in realtà di non dover arrivare a quello, anche perché sapeva che ne sarebbe uscita malmenata e sconfitta, ma il concetto era che avrebbe fatto di tutto. Così, col dispiacere e un po' di rabbia ancora nel cuore, la bionda si spostò verso uno dei vicoli laterali dell'edificio, alla ricerca del luogo più adatto per smaterializzarsi. Quando il rumore di passi alle sue spalle la spinse a voltarsi e ad osservare, non vista, un manipolo di sei individui, diretti proprio verso l'entrata della palestra di Tiger.

Ragazzi, avete capito?
Deve essere un lavoro pulito.
Il signor Mozkovich è stato chiaro.
Ripuliamo il sangue e facciamo sparire il corpo.
Non deve più costituire un problema.
Mi raccomando, mantenete a freno i canini, almeno all'inizio.


Non individui. Ma vampiri. E sembravano avercela proprio con Tiger. Cappie si nascose per bene, osservandoli in silenzio e con il cuore che batteva a mille. Era una situazione di estremo pericolo e per di più non rivolta verso di lei ma verso un'altra persona. Vide i sei vampiri aprire senza problemi il lucchetto magico ed entrare dentro uno ad uno. Quei sei lavoravano per l'uomo su cui stava cercando le informazioni, un colpo di fortuna... O di sfortuna, calcolando che avessero intenzione di fare del male all'ex-pugile.

Al diavolo!
Il Sagitta mi ucciderà per questo!


Perché lui aveva un suo codice morale mentre la Ignis ne seguiva un altro diametralmente opposto. E anche se sapeva di non potersela cavare contro sei vampiri, anche se sapeva di non essere abbastanza forte e di rischiare la pelle, non riusciva a voltare le spalle ad una persona che aveva bisogno di aiuto. Corse senza alcun indugio verso il punto dove si era intrufolata la prima volta come ermellino. Aveva lasciato la finestra aperta e così la ritrovò, lanciando al suo interno la borsa. Le dispiaceva per Ermes, ma non poteva proprio perdere altro tempo prezioso. Una volta trasformata in ermellino e sgusciata dentro come la prima volta, la O'Neill riprese la propria forma, togliendosi le scarpe e mettendole dentro la borsa. Ci mancava solo che il rumore dei tacchi attirasse subito l'attenzione dei vampiri. Sistemò la borsa a tracolla, la bacchetta in mano e lo spirito pronto a combattere. Con passo veloce si diresse nuovamente verso il luogo della palestra, sperando che non fosse già troppo tardi. Non sapeva quanto Tiger fosse in grado di combattere contro dei vampiri, ma sicuro non poteva farcela da solo uno contro sei. Avrebbe potuto dargli una mano ed anche Ermes poteva rivelarsi utile. Doveva solo mantenersi calma e non gettarsi subito nella mischia. Stare nascosta e riflettere sulla giusta strategia. Sentiva il proprio cuore battere molto forte, per la paura di quello che stava per affrontare. Perché una cosa era chiara alla Ignis: nessuno di quei vampiri poteva uscire fuori da quella palestra in stato di coscienza.

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Messaggioda PnG Staff » 10/09/2017, 1:10

L'ingresso utilizzato dalla biondina poco prima era ancora lì, aperto e valido come scelta per tornare dentro alla palestra senza passare dall'ingresso principale.
Fu semplice arrivare lì, grazie alla forma animale, lanciando però Ermes a parte, non volendo perdere altro tempo prezioso.
Non appena Caroline Priscilla aprì lentamente la porta del bagno riservato al personale, poté subito sentire del vociare leggero proveniente dalla zona ring.
Ancora nessun urlo, nessun rumore strano o di attacco, praticamente niente di niente.
Soltanto parole, quindi la situazione era ancora, evidentemente sotto controllo, almeno all'apparenza.
Camminando a piedi scalzi fino all'angolo, dovette però arrestare il proprio incedere, ben ricordando il fenomenale udito dei Vampiri.

Signor Black.
Fossi in lei non sarei così restio nel rifiutare l'offerta.
Mister Mozkovich le ha offerto una somma piuttosto importante.


Ho già detto di non essere interessato.
Adesso fuori dalla mia palestra...
... Prima che vi ci lanci io.


Il gruppo di Vampiri si mise a ridere ed ella avrebbe potuto contarne soltanto cinque però, sui sei precedentemente entrati e visti all'esterno.
Dove si era andato a cacciare quell'altro? Di sicuro non dietro di lei, anche perché la strada era unica ed obbligata, ma c'erano tanti altri punti della palestra.
Cosa fare, andare a cercarlo oppure restare lì a controllare ancora la situazione?
In verità la scelta fu piuttosto obbligata, non potendo lei esporsi senza essere sicura di essere vista all'istante.
Il "Capo" del gruppo fece un altro passo avanti. Tiger se ne stava sul ring, ritto ed in piedi, con aria apparentemente calma, ma scoccando occhiate un po' verso tutti.
Sembrava proprio una Tigre che di tanto in tanto mostrava i denti, come avvertimento della sua reale ferocia.

Le confesserò una cosa, signor Black...
Io e i miei colleghi...
Non siamo propriamente persone, ecco come dire...


So perfettamente cosa siete.
Riesco a sentire il vostro fetore da Non Morti fino a qui.
Lo ripeterò un'ultima volta: ve ne andate o vi devo mandare fuori io?


Tutti quanti rimasero per qualche secondo interdetti, guardandosi tra loro con un lieve accenno di spaesamento.
Come poteva lui comprendere a priori la loro natura di Vampiri senza nemmeno osservarne le movenze o i tratti distintivi?
Ovviamente nessuno del gruppo era a conoscenza delle Gilde e di conseguenza della possibilità per un Gildato di alto Grado di percepire le Creature Maligne.

... I miei complimenti.
Non so come lei abbia fatto a capire cosa siamo, ma non importa.
Se ha deciso ugualmente di essere minaccioso pur conoscenza la verità, allora significa che è solo un povero imbecille.


Lentamente, tutti e cinque i Vampiri salirono sul ring, accerchiandolo.
Mostrarono i denti aguzzi, sorridendo melliflui e preparati al ricco pasto.
Tiger, in tutto ciò, rimaneva ancora fermo, inspirando profondamente.

Avrebbe potuto continuare la sua vita in santa pace, con qualche soldo sul conto.
Invece ha scelto di morire e lasciare che mister Mozkovich si prenda ciò che è suo senza alcuno sforzo.
... Patetico, oltre che stupido.


A quel punto, l'Ignis Electrum aprì i palmi delle mani e a sorpresa, in esse si materializzarono due armi specifiche ed identiche.

Immagine

Avreste potuto prolungare la vostra insulsa Non Vita ancora per qualche decennio.
Invece avete scelto di morire e regalare al sottoscritto la soddisfazione di ripulire il mondo da un altro po' della vostra feccia.
... Incauti, oltre che sordi.


Hai oltrepassato il limite... ADDOSSO RAGAZZI!

La prima cosa che vide distintamente la O'Neill fu un movimenti fluido, velocissimo e improvviso del Confratello che lanciò un'arma a destra e poi una a sinistra.
Ancor prima di poter reagire o fare qualcosa di concreto, due dei cinque Vampiri vennero presi in pieno centro fronte e caddero con la testa spaccata a metà come una mela.
Una visione piuttosto sanguinaria e violenta, mai vista effettivamente dalla irlandese dal buon cuore, non abituata a certi tipi di scene cruente.
Ma non finì lì, assolutamente. Il Capo scelse di restare nelle retrovie, soprattutto dopo aver visto i due scagnozzi morire così, di colpo.
Gli altri due si avventarono ma il primo, dai capelli lunghi, venne afferrato proprio per la chioma e scaraventato contro le corde, rimbalzando in avanti e addosso al secondo.
Quel momento di marginale distrazione diede quindi modo a Tiger di tornare su uno dei due cadaveri ed estrarre l'arma dalla sua testa.

... !!!...

Un altro scatto in avanti e la testa del Vampiro sulla destra del Black salta completamente, venendo tagliata di netto con un colpo secco e violento.
Gli occhi si spostarono poi sulla Vampira che però, inizialmente impietrita, decise di preferire la fuga alla lotta.
Peccato che non appena ella cominciò a correre dando le spalle al proprietario della palestra, quest'ultimo le lanciò l'arma prendendola al centro schiena, frenandone la corsa.

Non... Non... Non è finita qui!

Il "Capo" di loro, con un netto vantaggio nella possibilità di scappare, indietreggiò cominciando la sua marcia velocissima verso l'esterno.
Tiger non sarebbe mai riuscito a riprenderlo, non aveva armi a disposizione da lanciare e nemmeno la bacchetta, ma non gli sarebbe servita nessuna di queste cose.
Fece uno scatto in avanti, saltando fuori dalle corde e nel mentre, il suo corpo mutò all'improvviso.
Con quella nuova forma, raggiungere in un altro balzo l'ennesimo sicario mandato da Mozkovich non fu affatto un problema.
Il vampiro si mise ad urlare, una volta atterrato da quei 500 chili di bestia feroce, ma quell'urlo era destinato a spegnersi in fretta.
Una artigliata, poi un'altra, dopo di che con un morso gli dilaniò il collo, lasciandolo infine lì, ormai completamente privo di vita.

... Grrrrrr...

Immagine

Tornò verso il ring, ancora in quella forma, per poi ripristinare il proprio aspetto e girare un attimo la testa ancora verso il cadavere vicino alla porta.

... Io invece dico che sia proprio finita qui.

In verità, non era esattamente finita lì, proprio a causa di quel sesto Vampiro che non era ancora apparso fino a quel momento.
La motivazione era che il tipo s'era visto tutta quanta la scena dall'alto, sopra ad una delle travi portanti di ferro proprio in traiettoria del ring.
Essendo molto alta come trave, il Black non si stava ancora accorgendo dell'altra presenza ostile, pronta a piombargli sopra all'improvviso.
Fortunatamente però, da quella angolazione la O'Neill poté vedere il nemico e, usando la bacchetta, avrebbe potuto intercettarlo proprio durante la discesa in picchiata.
L'incantesimo (qualsiasi esso decidesse di usare) lo prese in pieno petto, scaraventandolo a terra, alla destra del ring.
Tiger non si preoccupò troppo della dinamica, piuttosto afferrò l'altra arma dalla testa dell'altro vampiro e la scagliò contro il Non Morto appena rialzato, prendendolo al cuore.

Queste armi non dovrebbero ucciderci!

... Argento Magico Druidico.

Ovvero un metallo letale, sia per Licantropi che per Vampiri.
Infatti, anche l'ultimo di loro cadde a terra chiudendo definitivamente il capitolo della sua esistenza.
La Tigre fece scomparire le due armi esattamente com'era comparse, avvicinandosi alla porta per poi chiuderla, in modo da non avere sguardi indiscreti.
A quel punto, probabilmente, la ragazza sarebbe venuta fuori, mostrandosi, non che lui non l'avesse già individuata prima, ovviamente.
Il ragazzone mulatto le lanciò una lunghissima occhiata, dopo di che, si avviò verso di lei, arrivandole di fronte.
Restò in silenzio a fissarla circa sei secondi, poi, tese il braccio e di riflesso, la mano.

... Grazie.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 10/09/2017, 18:01

Signor Black.
Fossi in lei non sarei così restio nel rifiutare l'offerta.


Sembrava che lo spargimento di sangue non fosse ancora iniziato. Bene, perché questo avrebbe permesso a Cappie di studiare meglio la situazione e decidere una strategia. I vampiri non sembravano intenzionati a far del male a Tiger, anche se l'atteggiamento ed il comportamento di Tiger li avrebbe presto spinti ad un'offensiva micidiale. Sapeva che lui avrebbe potuto percepire di nuovo la sua presenza lì, ma in quel momento pareva proprio che al Black non importasse. Se ne stava fermo sul ring, col volto adombrato dal fastidio, ma non spaventato. Doveva possedere davvero un sangue freddo micidiale.

Mister Mozkovich le ha offerto una somma piuttosto importante.

Ho già detto di non essere interessato.
Adesso fuori dalla mia palestra...
... Prima che vi ci lanci io.


... tre... quattro... cinque...
Ne manca uno!
Accidenti! Dove diavolo sarà?


Si voltò un attimo, guardando lungo il corridoio dal quale era venuta ma non vide spuntare nessuno, per cui focalizzò nuovamente l'attenzione sulla palestra. Il sesto vampiro doveva essere forzatamente lì, magari nascosto da qualche parte. Sfortunatamente, Cappie non riusciva a vederlo e questo era per lei davvero un bel problema. Inoltre il "capo" del gruppetto si stava avvicinando al ragazzo mulatto, con l'intenzione sempre più palese di passare alle maniere forti.

Le confesserò una cosa, signor Black...
Io e i miei colleghi...
Non siamo propriamente persone, ecco come dire...


So perfettamente cosa siete.
Riesco a sentire il vostro fetore da Non Morti fino a qui.
Lo ripeterò un'ultima volta: ve ne andate o vi devo mandare fuori io?


... I miei complimenti.
Non so come lei abbia fatto a capire cosa siamo, ma non importa.
Se ha deciso ugualmente di essere minaccioso pur conoscendo la verità, allora significa che è solo un povero imbecille.


NO! Merda!

La situazione stava volgendo di male in peggio in pochissimi istanti. Cappie non aveva nemmeno avuto il tempo di elaborare una strategia decente né di individuare il vampiro nascosto che gli altri cinque erano saliti tutti sul ring, in cerchio contro Tiger disarmato. Come avrebbe fatto a proteggerlo? L'unica cosa che avrebbe potuto fare era utilizzare Ermes affinché generasse una scarica elettrica che colpisse tutti e cinque i nemici. Poi lei li avrebbe abbagliati e avrebbe permesso così a Tiger di raggiungere la sua bacchetta e arrivarle affianco. In due contro cinque più l'aiuto di Ermes... Potevano ancora farcela, se quelli si fossero rivelati vampiri di basso livello.

Avrebbe potuto continuare la sua vita in santa pace, con qualche soldo sul conto.
Invece ha scelto di morire e lasciare che mister Mozkovich si prenda ciò che è suo senza alcuno sforzo.
... Patetico, oltre che stupido.


Stava per far uscire Ermes dalla borsa, quando il Black fece qualcosa che stravolse completamente il piano iniziale della Ignis. Calmo, per nulla spaventato dalla situazione, il ragazzo aprì entrambe le mani nei cui palmi si materializzarono delle lame, no anzi delle asce dal tipico stile indiano. Qualcosa le stava sfuggendo in tutto ciò: era veramente Tiger quello ad essere in pericolo?

Avreste potuto prolungare la vostra insulsa Non Vita ancora per qualche decennio.
Invece avete scelto di morire e regalare al sottoscritto la soddisfazione di ripulire il mondo da un altro po' della vostra feccia.
... Incauti, oltre che sordi.


Hai oltrepassato il limite... ADDOSSO RAGAZZI!

Per lei fu impossibile gettarsi nella mischia. Non perché non c'era bisogno, non perché Tiger dimostrò di sapersela cavare. Ma perché ciò che fece all'inizio, le due accette lanciate contro altrettanti vampiri, la bloccarono sul posto impietrita, mentre gli occhi non riuscivano a distogliersi da quello spettacolo macabro e cruento. In pochi secondi, anche gli altri due vampiri vennero fatti fuori, una persino mentre era in fuga, mentre tentava di scappare. Ma il Black non pareva dimostrare alcuna pietà, cosa che intuì anche il capo di quella banda, che si mise a fuggire ricercando la salvezza. Fu proprio in quel momento che la Fulmen poté comprendere il motivo del suo nome: una tigre nera, gigante, si scagliò contro il vampiro, artigliandolo più e più volte prima di ucciderlo con un morso che gli dilaniò la giugulare, facendolo morire dissanguato. Era una scena spaventosa: il ragazzone mulatto sporco di sangue, con i denti imbrattati di rosso... E il sesto vampiro che stava in attesa appollaiato sopra una delle travi al centro del ring, pronto a balzargli sopra.

TIGER!
ATTENTO!


Non seppe nemmeno lei come riuscì a reagire, ma lo fece. Aveva la bacchetta in mano che puntò fulminea contro il Non Morto [d20:12 + Riflessi:15= 27], scagliandogli un Electro Minimi Fulgur che lo prese in pieno centro del petto [d20:11 + Cap. Magica: 11 + 3 bonus bacchetta + 1 Elogio del Mana= 26], facendolo cascare di lato sul ring. Al resto, ci pensò lo stesso Black.

Queste armi non dovrebbero ucciderci!

... Argento Magico Druidico.

Questo spiegava perché tutti i vampiri erano morti. Ma non spiegava la ferocia con la quale Tiger si era scagliato contro di loro. Cappie era uscita allo scoperto quando il vampiro aveva attaccato Tiger e lì era rimasta, immobile, mentre il ragazzone si preoccupava di richiudere nuovamente la porta della palestra avvicinandosi poi a lei. Per qualche secondo la sua stazza bloccò la visuale del massacro che si era compiuto nella palestra, costringendola a sollevare gli occhi su di lui. Aveva gli occhi sbarrati e la bocca spalancata e respirava con forza, perché sentiva di aver bisogno di tanto ossigeno. Ma l'aria puzzava di sangue e lei non sapeva quanto il suo stomaco sarebbe riuscito a reggere. Poi l'ex-pugile alzò la mano, porgendola verso la ragazzina scioccata.

... Grazie.

Non la strinse. Non ci riusciva. Provò a sollevare la propria, ma le tremava ed era visibile anche all'altro quella reazione incontrollata del suo corpo. Ci rinunciò molto presto, comunque, scansando il discendente di Jaya per dirigersi verso i corpi morti e smembrati dei vampiri. Non avrebbe voluto farlo. L'istinto le suggeriva che fosse meglio non guardare, che fosse meglio chiudere gli occhi e dimenticare quella scena orribile. Ma la lucidità le imponeva di farlo: perché? Perché quel destino, prima o poi, sapeva sarebbe toccato anche a lei. Prima o poi anche lei avrebbe dovuto uccidere un vampiro a sangue freddo e, consapevolmente, voleva vedere che cosa si sarebbe trovata davanti. Perché era chiaro che se si fosse lasciata bloccare dalla paura di non sapere, avrebbe rischiato di perdere la vita.

...

C'era davvero tanto sangue. Non poteva immaginare che un vampiro ne perdesse così tanto, lei era stata addestrata a metterli fuori gioco, non a dissanguarli. E anche fosse, nessuno le aveva mai insegnato ad ucciderne uno, nemmeno per allenamento. I piedi nudi camminavano sul pavimento sporco, macchiandosi senza che la O'Neill se ne rendesse conto. Aveva la fermezza di non distogliere lo sguardo [d20:18 + Concentrazione: 17= 35], ma quando osservò da vicino le teste spappolate, quella mozzata ed infine il capo, con la faccia sfigurata dalle artigliate di Tiger, fu costretta a contrarre i muscoli dell'addome per impedirsi di vomitare lì seduta stante, riuscendo per fortuna nel suo intento [d20:17 + T/F:21= 38]. Quando capì di essere arrivata al limite, finalmente ritornò indietro dal Black, con la mano premuta sulla bocca e una terribile sensazione di nausea. Aveva sopportato abbastanza, ma non poteva andarsene da lì semplicemente come se nulla fosse. Aveva bisogno di capire come era arrivato, lui, a diventare così feroce e selvaggio. Doveva capirlo, perché l'immagine avuta di lui all'inizio cozzava con la bestia che aveva combattuto sul ring. E che, una volta concluso tutto, l'aveva pure ringraziata.

Tiger... Ti prego, possiamo andare da un'altra parte?
Non riesco a sopportare... questa puzza...


Respirava con la bocca, ma le sembrava che persino attraverso di essa il fetore del sangue le entrasse dentro. Il Black acconsentì, anche perché conscio di aver bisogno di farsi una doccia. Si diressero quindi verso lo spogliatoio maschile, con sommo sollievo da parte della Fulmen che finalmente poté riprendere a respirare normalmente. Non aveva la minima idea di come dovesse comportarsi con lui, con quella situazione. Sapeva soltanto che necessitava di parlare e di sapere.
Una volta dentro il bagno, con i vapori della doccia a riempire la stanza, tutto divenne più facile. Anche il semplice respirare fu una gioia ed il corpo poté rilassarsi, sebbene la testa fosse in fermento continuo. Cappie, a parte quell'unica frase, non aveva più aperto bocca, rimanendo in silenzio. Stava cercando di mettere ordine in sé stessa, in ciò che aveva visto e anche di comprendere cosa le suscitasse ora il Black: avrebbe dovuto esserne spaventata, giusto? Sì giusto... Ma non riusciva a sentire il terrore di lui. Come se cercasse disperatamente di non averne, perché se fosse accaduto non avrebbe voluto stare in sua compagnia un secondo di più.

Il mio vero nome è Caroline Priscilla O'Neill.
Non Thea O'Quinn.
Quello è lo pseudonimo che uso mentre svolgo indagini.
Se lo trovi troppo lungo, chiamami semplicemente Cappie.
Lo fanno tutti.


Disse, seduta su una panca di fronte alla doccia dove si trovava il Black, con la schiena poggiata al muro e gli occhi chiusi. Voleva una persona sincera e lei si stava sforzando di essere sincera. Forse perché non aveva più nemmeno senso mentire, dopo ciò che aveva visto. Attese una qualche eventuale risposta da parte del ragazzo, continuando a riflettere ed elaborare, elaborare e riflettere, lasciando cadere nuovamente il silenzio se l'altro non avesse parlato. Questo per due minuti buoni, fino a quando non le uscì spontanea una domanda dalle labbra sulla quale aveva continuato a rimuginare per tutto quel tempo.

... Perché in quel modo?
Perché li hai uccisi in quel modo?
Perché non li hai semplicemente storditi e consegnati alla giustizia?
... Come hai fatto a diventare così selvaggio e privo di pietà?


Uno dei vampiri stava fuggendo abbandonando la battaglia, ma lui l'aveva comunque uccisa senza farsi troppi problemi. Per Cappie era una cosa inconcepibile, ma si sforzava di capire e di comprendere anche il punto di vista dell'altro. Anche perché c'era un altro punto che non le era affatto chiaro.

... Riusciresti ad uccidere anche un essere umano?
A sangue freddo... e in maniera feroce?


Forse era quello il punto focale della questione. In quanto Gildata, sentiva che in parte ciò che aveva fatto Tiger era giusto per l'Equilibrio. In quanto essere umano, sperava che l'altro non fosse un mostro.

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Messaggioda PnG Staff » 11/09/2017, 0:20

TIGER!
ATTENTO!


La Tigre era sicuramente molto, molto preparata, ma non certo perfetta, invincibile.
L'intervento tempestivo e di estremo aiuto che gli diede la biondina venne registrato con profondo rispetto e importanza.
Era stato "educato" così nella tribù. Un aiuto simile valeva molto, troppo.
Era quindi capace di spazzare via ogni tipologia di risentimento precedente, facendo fornire in risposta una seconda occasione.
Infatti fu proprio in merito ad essa che il ragazzone le tese la mano, ringraziandola.
Tuttavia, la irlandese parve momentaneamente non riuscire a rispondere, forse troppo scioccata dalla scena appena vissuta.

...

...

La vide oltrepassarlo, andare qualche istante verso i vari corpi colpiti ed ormai privi di ogni minimo segnale di vita.
Si volse quindi, fissandola senza apparentemente pensare a niente, forse credendo che stesse cercando qualche indizio, qualche particolare.
Non poteva immaginare cosa stesse passando per l'emotività della giovane bionda, però restò ugualmente ad aspettarla.

Tiger... Ti prego, possiamo andare da un'altra parte?
Non riesco a sopportare... questa puzza...


Ho ancora addosso le tracce del loro sangue sudicio.
Per non parlare della bocca.
Andiamo verso lo spogliatoio maschile.
Mi farò una doccia...
... Anzi, tu precedimi.
Arrivo tra qualche secondo.


Le indicò quindi dove fossero gli spogliatoi maschili, dopo di che si diresse verso i vari corpi al terreno, mettendosi in ginocchio.
Cominciò a pronunciare delle strane parole, parole nella lingua del Mana, dei Druidi appunto, apprese nel lungo periodo dentro la Tribù.
Quelle parole, intrise di un potere antico e ancestrale, cominciarono a far pulsare il pavimento, illuminandolo di una luce chiarissima.
A contatto con quella luce, i Vampiri iniziarono a diventare cenere, scomparendo poi da quel luogo ormai purificato.
Certo era però che ci fossero ancora le tracce di sangue ed un vago cattivo odore nell'aria, cose che l'incantesimo non poteva portare via con sé.
Per quello Tiger si diresse verso lo sgabuzzino, aprendolo e facendo uscire fuori uno dei Myr al servizio della palestra.

Pulizia approfondita di tutta la zona "Boxe".

Il piccolo gioiello della Novak Industries annuì all'istante.
Non serviva che lui rimanesse lì a supervisionare, ovviamente.
Ben presto quindi, che la O'Neill si fosse fermata ad osservare lo spettacolo precedente o meno, lo avrebbe rivisto giungere nei pressi delle docce.
Senza pensare o badare minimamente a lei, il colosso mulatto si privò velocemente dei vestiti, gettandoli dentro una delle ceste dei panni sporchi.
Attivò la doccia calda e ci si infilò quasi all'istante, chiudendo l'anta di vetro opaco alle sue spalle.
Lì dentro l'odore era decisamente migliore, tra bagno schiuma sportivo e aromi essenziali per ambienti, quindi un toccasana per le narici della Investigatrice.

Il mio vero nome è Caroline Priscilla O'Neill.
Non Thea O'Quinn.
Quello è lo pseudonimo che uso mentre svolgo indagini.
Se lo trovi troppo lungo, chiamami semplicemente Cappie.
Lo fanno tutti.


In un modo o nell'altro, un cognome tipicamente irlandese lo mantieni sempre.

Quelle furono le sue prime parole dopo circa sei secondi di intenso silenzio, mentre provvedeva a prendere il sapone e passarselo sul corpo.
Bella cosa essere come i Druidi, darsi solo una sciacquata e continuare poi a profumare, mentre lui quello schifosissimo odore doveva quasi scorticarselo via dalla pelle.
Non espresse la sua volontà di chiamarla eventualmente Cappie oppure no, semplicemente tornò zitto, immaginando che lei volesse/potesse dire altro.

... Perché in quel modo?

Cosa intendi?

Perché li hai uccisi in quel modo?

Conosco solo quello.

Perché non li hai semplicemente storditi e consegnati alla giustizia?

L'ho fatto.
La Giustizia per loro è il Mana stesso.
Sono esseri Contro natura che aggrediscono la Natura.
In caso di atteggiamento passivo e in basso profilo, si può sopportare la loro presenza.
In caso contrario, decidono arbitrariamente di rischiare.
Ognuno deve essere consapevole delle conseguenze delle proprie azioni.


... Come hai fatto a diventare così selvaggio e privo di pietà?

Nello stesso modo in cui tu sei diventata civile.

Ovvero, lei era stata a contatto con la civiltà, che le aveva dato un codice, una educazione.
Lui aveva trascorso sei anni in mezzo ai selvaggi, prendendo da loro cultura, usanze e costumi.
Si volse un momento con il petto rivolto verso la ragazza, tanto essendoci il vetro opaco non avrebbe potuto vedere quasi niente.

... Riusciresti ad uccidere anche un essere umano?
A sangue freddo... e in maniera feroce?


Fino a quel momento era rimasto ad occhi chiusi, lavandosi.
Quando però ella terminò le domande, li riaprì, andando a guardarla.
Il sapone che scorreva lungo tutto il corpo, il rosso che scivolava nel tubo di scarico.

No.

Secco. Diretto. Assolutamente sincero.
Attese solo qualche altra manciata di secondi, poi aprì l'anta quasi di scatto, uscendo dalla doccia.
Le indicò l'asciugamano proprio vicino a lei, chiedendole implicitamente di passarglielo, così che potesse metterselo attorno alla vita.
Senza il minimo senso del pudore, ma c'era anche un po' da aspettarselo, giusto?
Arrivato di fronte ad uno specifico armadietto con lucchetto, lo aprì e prese un cambio, dando le spalle alla ragazza e levandosi quindi il panno ormai umido.
Infilò un calzoncino a tre quarti nero, da giocatore di basket, poi dei calzettoni bianchi e delle scarpe da ginnastica sempre nere, sopra nulla.

Torniamo di là, sarà tutto quanto pulito ormai.

Si aspettava che lo seguisse, anche perché a che pro rimanere nello spogliatoio quando lui ormai s'era diretto altrove?
Effettivamente, una volta tornati nell'area del ring, avrebbero trovato tutto lindo e pulito, con il Myr al centro della zona.
Il Black si avvicinò a lui e gli diede l'ordine di tornare al proprio posto, nel magazzino.

... Non penso tu fossi venuta qui per pormi domande personali, giusto?
Hai bisogno di informazioni.
Se posso sdebitarmi per l'aiuto precedente, farò quello che posso...
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Messaggioda Caroline Priscilla » 11/09/2017, 18:28

Non era completamente consapevole del perché lo stesse facendo, ma lo fece ugualmente. Guardare quei cadaveri era come un atto di forza a cui la O'Neill cercava di abituarsi, perché in un angolo remoto della sua mente rifletteva che un giorno avrebbe potuto guardare una scena simile e voleva essere pronta. Poi c'era il discorso dell'incredulità: non riusciva a credere che Tiger si fosse comportato in quel modo. Non riusciva nemmeno a capirlo, il suo comportamento. Lei sapeva della sua permanenza fra gli Esclusi, ma a parte una tribù di druidi un po' selvaggi non conosceva altro di loro né delle loro abitudini. Possibile che lo avessero cambiato a tal punto da renderlo un sanguinario omicida? Possibile sì... Ma quelli non erano essere umani, erano vampiri. Dunque dove stava lo sbaglio in ciò che aveva fatto? In quanto Gildata, era difficile essere lucidi e obiettivi. Per questo motivo Cappie voleva parlargli e fargli quanto più domande possibile. Ne aveva bisogno, per capire e mettere un po' d'ordine in mezzo a quel caos generale. Tuttavia era difficile farlo in mezzo a quello schifo e a quella puzza. Chiese al Black se fosse possibile spostarsi altrove, una richiesta a cui l'altro acconsentì indicandole le docce dello spogliatoio maschile.

Ho ancora addosso le tracce del loro sangue sudicio.
Per non parlare della bocca.
Andiamo verso lo spogliatoio maschile.
Mi farò una doccia...
... Anzi, tu precedimi.
Arrivo tra qualche secondo.


Si allontanò per non contraddirlo, ma in realtà -quando non fu più a portata di vista- si bloccò, voltandosi a fissare che cosa stesse facendo il discendente di Jaya. Quello che vide parve a tutti gli effetti un incantesimo di purificazione, sospettava di natura druidica sebbene non potesse esserne completamente certa. La lingua con cui egli lo castò era sconosciuta alla Ignis e il non uso della bacchetta faceva intuire che di mezzo ci fosse magia del Mana. A quale Gildato veniva concessa la possibilità di imparare degli incantesimi da Druido? Una persona speciale, si rispose la O'Neill. Di certo non uno qualunque. Osservò gli effetti dell'incantesimo polverizzare all'istante i cadaveri dei vampiri. Poi, semplicemente, Tiger chiamò il Myr per completare le pulizie, mentre la biondina si rifugiava all'interno dello spogliatoio, in attesa del suo arrivo. Le domande andavano a sommarsi ad altre domande ancora, ma la Ignis doveva portare ancora un po' di pazienza. Si voltò di scatto quando il ragazzone mulatto iniziò a spogliarsi, incurante della sua presenza lì, diventando rossa come un pomodoro. Poi, non appena egli entrò nel box doccia, Cappie si sedette sulla panca di fronte, poggiando la schiena al muro e stringendo a sé la borsa contenente Ermes. Passarono alcuni minuti di silenzio prima che ella si decidesse a parlare, rivelando il proprio vero nome. Non sapeva nemmeno perché lo avesse fatto, ma tanto in quel momento non sapeva un bel mucchio di cose. E a prescindere da tutto, il Black sembrò comunque apprezzarlo.

In un modo o nell'altro, un cognome tipicamente irlandese lo mantieni sempre.

Questo perché sono veramente irlandese.
Non ti ho mentito, quando ti ho detto di venire da Cork...


Si limitò a sottolineare quel concetto, in maniera da fargli comprendere che non era una bugiarda completa. Ci teneva davvero alla sua considerazione, ma a quale scopo? Forse perché c'era sempre il discorso di Shuyun in mezzo: doveva trovargli quelle informazioni ad ogni costo. Anche parlando con qualcuno che -possibilmente- la spaventava. Quando si decise però a parlare di ciò che era appena successo, le risposte fulminee e istantanee di Tiger tolsero in parte l'angoscia della O'Neill. Dovette arrivare proprio all'ultima domanda per sentirsi sollevata e per accettare un po' di più ciò a cui aveva assistito.

... Perché in quel modo?

Cosa intendi?

Perché li hai uccisi in quel modo?

Conosco solo quello.

Perché non li hai semplicemente storditi e consegnati alla giustizia?

L'ho fatto.
La Giustizia per loro è il Mana stesso.
Sono esseri Contro natura che aggrediscono la Natura.
In caso di atteggiamento passivo e in basso profilo, si può sopportare la loro presenza.
In caso contrario, decidono arbitrariamente di rischiare.
Ognuno deve essere consapevole delle conseguenze delle proprie azioni.


... Come hai fatto a diventare così selvaggio e privo di pietà?

Nello stesso modo in cui tu sei diventata civile.

Risposte da druido, non certo da Gildato. Cappie sapeva e non poteva ignorare che i Figli di Gaia avessero avuto nella vita del Black un'importanza fondamentale, sebbene soltanto adesso se ne rendesse conto. Per questo appariva così spaesato e fuori luogo. Per questo, quando combatteva, dimostrava tanta ferocia animalesca. C'erano molte altre domande che si affollavano e che avrebbe voluto fargli, ma la più importante di tutte le uscì fuori subito, perché da essa dipendeva la considerazione che la Fulmen avrebbe avuto dell'Electrum da quel momento in poi.

... Riusciresti ad uccidere anche un essere umano?
A sangue freddo... e in maniera feroce?


No.

Ricambiò con fermezza lo sguardo dell'altro. E vi lesse la sincerità nei suoi occhi. In quel momento, il peso che opprimeva il suo spirito parve alleggerirsi. Anche il suo elemento si placò. Non del tutto, perché esso era sempre in movimento, sempre energico, sempre scosso, ma abbastanza da tranquillizzare la O'Neill, che rilassò persino le spalle e fece un bel sospiro. Avrebbe avuto bisogno di tempo per digerire tutto il resto, ma sarebbe stato più semplice, ne era certa. Saltò sulla panca quando Tiger uscì di scatto e senza preavviso dalla doccia, lasciandole la libertà di intravedere il suo corpo completamente nudo. Mise una mano davanti agli occhi, di nuovo imbarazzata, passandogli l'asciugamano e aspettando che egli fosse di schiena per scoprire la propria visuale. Non la stava guardando, quindi poteva sbirciarlo senza essere vista. La curiosità era una delle sue caratteristiche fondamentali, ma quello che vide -e vide parecchio, nonostante il Black le desse la schiena- le fece sgranare talmente tanto gli occhi che quando il ragazzo si girò nuovamente verso di lei, Cappie aveva ancora in viso l'espressione di incredulo stupore stampato sopra.

Immagine


... Scusa, scusa... Non è niente...

Avrebbe risposto quindi se l'altro le avesse fatto qualche domanda. Ormai che la doccia era conclusa, potevano tranquillamente ritornare in palestra, almeno dal punto di vista della Tigre. Mentre da quello di Cappie... Anche lei necessitava di una doccia, ma nella zona piedi, sporchi di sangue. Non si era resa conto di nulla per via dello shock, ma una volta ripresa la sensazione di sporco fu palese e il bisogno di pulirsi estremamente forte.

Torniamo di là, sarà tutto quanto pulito ormai.

Aspetta, posso usare anche io le docce? Non mi ero accorta di essermi sporcata...- disse, indicandogli i piedi.- Tu precedimi pure, io ti raggiungo subito.

Tanto non aveva bisogno che egli le facesse compagnia, ci avrebbe messo pochi minuti per pulirsi ed asciugarsi. Non appena quindi avesse avuto l'okay del Black, la Ignis si sollevò i pantaloni fino a metà polpaccio, aprendo la doccia calda e bagnandosi solo l'estremità, strofinando e lavando per bene tutto lo sporco. La vista del sangue -di quel poco sangue- non le procurava fastidio e poi c'era il pensiero che aveva ancora tante cose da chiedere all'ex-pugile. Una volta soddisfatta, si asciugò in fretta con l'aiuto della propria bacchetta, rimettendosi le scarpe per tornare verso la zona ring.

... Non penso tu fossi venuta qui per pormi domande personali, giusto?
Hai bisogno di informazioni.
Se posso sdebitarmi per l'aiuto precedente, farò quello che posso...


... Veramente... Se devo essere sincera... Vorrei stare qui a farti domande per tutta la notte.
Ci sono così tante cose che ho visto e ancora non so spiegarmi. Oppure so come spiegarmele, ma vorrei avere la tua conferma.
Però non posso nemmeno trattenerti qui, si sarà fatto tardi no? Sarà già mezzanotte e mezza? L'una?


Possibile, ma non aveva con sé l'orologio da polso, quindi non aveva modo di controllare. Ovunque si fosse sistemato Tiger, Cappie gli si accostò molto vicino, guardandolo negli occhi con l'aria di chi avesse ancora tante cose da dire. Il lavoro era lavoro e finalmente le si era aperta la possibilità di ottenere le informazioni che le servivano. Ma prima, sentiva il dovere morale di scusarsi con il Black per quanto accaduto e di spiegargli il proprio punto di vista.

Comunque... So che prima non hai voluto sentire le mie scuse, ma credimi quando dico che mi dispiace tanto di essere stata costretta a mentirti.
Non piace farlo nemmeno a me, ma mi sono scelta un lavoro che me lo impone, perché non sai mai di quali persone puoi fidarti e di chi no.
Avevo intenzione di conoscerti meglio, prima di espormi... Tutto qui...
Credimi: come tu odi i bugiardi, li odio anche io.
Soprattutto quelli che ti mentono per otto anni, facendoti credere di esserti amico...
Io almeno mi limito alle bugie a fin di bene e solo quando strettamente necessario.


Gli aveva rivelato altro del proprio passato, lasciando che Tiger scorgesse il rancore e il dolore nei suoi occhi. Menzionare Jorge era una sofferenza per anima e corpo, ma le era sembrato necessario fargli comprendere di non essere l'unico che in passato era stato raggirato. Anche se non conosceva in che modo né la portata, poteva però comprendere che una simile esperienza fosse toccata anche all'irlandese e che lei fosse della sua stessa idea.

Le informazioni che sto cercando, riguardano l'uomo che ha mandato quei vampiri ad ucciderti.
Li ho sentiti per strada poco prima che entrassero in palestra e hanno pronunciato il suo nome.
Immagino quindi che tu conosca bene Weyland Mozkovich.
A quanto ho capito, vuole rilevare la tua attività, ma non capisco perché...
Tu ne hai anche solo una vaga idea?


Chiese, estremamente seria, perché voleva comprendere a cosa diavolo servisse una palestra ad un killer professionista.

Devo scoprire quanto più possibile su di lui.
Dove abita, dove lavora, che luoghi frequenta...
Per favore, se sai qualcosa, dimmelo.
Anche il più piccolo indizio può essermi utile.


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Messaggioda PnG Staff » 14/09/2017, 23:07

In un modo o nell'altro, un cognome tipicamente irlandese lo mantieni sempre.

Questo perché sono veramente irlandese.
Non ti ho mentito, quando ti ho detto di venire da Cork...


Lo so.
Il tuo accento non mente.
Anche se sottile.


Tra irlandesi era facile riconoscersi, anche soltanto per piccole inflessioni verbali, aperture o chiusure di vocali e cose del genere.
In tal senso, poi, Tiger aveva affinato tantissimo moltissime doti date dai sensi, stando in mezzo alla natura selvaggia.
Udito, olfatto, tatto soprattutto, perché certo, la vista perfezionarla era complesso, per quanto fortunatamente l'avesse comunque non ribassata.

... Riusciresti ad uccidere anche un essere umano?
A sangue freddo... e in maniera feroce?


No.

La lunga sequenza di domande terminò con quella, forse la più fatidica, importante, che ella si tenne per ultima, probabilmente apposta.
Per quella forse temeva maggiormente un raffronto brutto con la verità, raffronto che però non giunse, tranquillizzandola.
L'Elemento parlava per lei. Dapprima in maggiore subbuglio, poi prese ad essere più calmo, anche se non ancora del tutto.
Ad ogni modo, ci si mise pure lui di mezzo al fine di aumentare ancora la potenza dell'Elettricità in lei, uscendo di scatto dalla doccia.
Nella sua ottica non era nulla di assurdo mostrarsi nudo al prossimo, ma era un concetto che doveva mutare lentamente, stando nella civiltà.
Si asciugò, dando la schiena alla biondina, fino a quando, voltandosi, non la trovò ancora con una espressione decisamente stupita e sorpresa.

Cosa c'è?

... Scusa, scusa... Non è niente...

Ti vergogni forse a dire che stessi osservando i miei genitali?
Hanno attirato la tua sessualità, non ci vedo niente di strano...
Ma capisco che tu possa non averne visto uno del genere prima d'ora e la cosa ti destabilizzi...


Continuò a parlarle senza una particolare inflessione nel tono, guardandola negli occhi, dimostrando di aver dimenticato tanto del periodo prima degli Esclusi.
Alla fine anche lui era stato un "civile", prima di quei sei lunghi anni, ma un mondo così tanto estraneo affrontato in un periodo tanto di crescita, resta impresso.
Inoltre, c'era anche da considerare la presenza di un trauma ad averlo spinto verso la direzione dell'inciviltà, un trauma che aveva reso molto più semplice l'allontanamento dal mondo della O'Neill.

Torniamo di là, sarà tutto quanto pulito ormai.

Aspetta, posso usare anche io le docce?
Non mi ero accorta di essermi sporcata...
Tu precedimi pure, io ti raggiungo subito.


... Mi piacciono i tuoi piedi.
Posso guardarli meglio?
Dopo ti lascerò sciacquarli.


Qualora quindi ella non avesse posto particolare resistenza alla cosa, la Tigre si sarebbe messa in ginocchio, afferrandole un piede, mettendoselo sul ginocchio.
Lo osservò molto bene, analizzandone i dettagli, sfiorandone il profilo, le unghie, anche la parte più ruvida sotto il tallone.
Tutto ciò per non più di un minuto, dopo di che, le diede modo di lavarsi quella zona, anticipandola verso la zona di nuovo pulita.
In effetti, quando Caroline Priscilla giunse dov'era il ring, poté accorgersi che non ci fosse più alcun cattivo odore.
Doveva solo far fronte al ricordo dell'accaduto, ma a parte quello, nient'altro avrebbe potuto spingerla verso un nuovo attacco di nausea.
Ergo, potevano riprendere la comunicazione da dove l'avevano lasciata prima del disguido iniziale.

... Non penso tu fossi venuta qui per pormi domande personali, giusto?
Hai bisogno di informazioni.
Se posso sdebitarmi per l'aiuto precedente, farò quello che posso...


... Veramente... Se devo essere sincera... Vorrei stare qui a farti domande per tutta la notte.
Ci sono così tante cose che ho visto e ancora non so spiegarmi. Oppure so come spiegarmele, ma vorrei avere la tua conferma.
Però non posso nemmeno trattenerti qui, si sarà fatto tardi no? Sarà già mezzanotte e mezza? L'una?


Non ho preso il tuo biglietto da visita senza motivo.
Ci saranno altre occasioni per farmi domande che non riguardano il problema che assilla il tuo Spirito inquieto.
Quindi adesso dimmi perché stasera fossi qui.


Fu piuttosto semplificativo ma anche imperativo, dandole quell'ordine di parlare guardandola negli occhi con estrema intensità, una seria intensità.
Sapeva sorridere, sapeva anche scherzare o imbarazzarsi, ma allo stesso modo era in grado di essere molto più ferreo e inflessibile.
Inoltre, c'era di fondo la buona volontà di placare il Fulmine agitato in lei, un gesto quindi tendenzialmente altruista.

Comunque... So che prima non hai voluto sentire le mie scuse, ma credimi quando dico che mi dispiace tanto di essere stata costretta a mentirti.
Non piace farlo nemmeno a me, ma mi sono scelta un lavoro che me lo impone, perché non sai mai di quali persone puoi fidarti e di chi no.
Avevo intenzione di conoscerti meglio, prima di espormi... Tutto qui...
Credimi: come tu odi i bugiardi, li odio anche io.
Soprattutto quelli che ti mentono per otto anni, facendoti credere di esserti amico...
Io almeno mi limito alle bugie a fin di bene e solo quando strettamente necessario.


... Non mentirmi mai più.

Solo quello, disse, non facendo intendere se avesse o meno registrato le parole espresse dalla ragazza, ma era piuttosto probabile che fosse così.

Le informazioni che sto cercando, riguardano l'uomo che ha mandato quei vampiri ad ucciderti.
Li ho sentiti per strada poco prima che entrassero in palestra e hanno pronunciato il suo nome.
Immagino quindi che tu conosca bene Weyland Mozkovich.
A quanto ho capito, vuole rilevare la tua attività, ma non capisco perché...
Tu ne hai anche solo una vaga idea?


Altro?

Devo scoprire quanto più possibile su di lui.
Dove abita, dove lavora, che luoghi frequenta...
Per favore, se sai qualcosa, dimmelo.
Anche il più piccolo indizio può essermi utile.


... Questa palestra si erge sopra un ex rifugio nucleare del XX° secolo.
Uno tra i più performanti e grandi che esistano, con gallerie e spazi che conducono un po' per tutta la città.
È probabile che per i traffici illeciti sia esattamente l'ideale, non trovi?


Una domanda un po' retorica, quella, prima di proseguire oltre, per darle, nei limiti delle sue possibilità, anche le altre risposte.

Non so dove abiti, sinceramente.
Però so che potrebbe lavorare presso una Multinazionale in Oregon, quartiere magico periferico, chiamata "Hermeien Corp."
Non so di cosa si occupi, conosco questo nome soltanto perché una volta gli cadde un biglietto da visita qui in palestra, nello spogliatoio.
Per il resto, frequenta spesso una sala da biliardo in fondo alla strada, night club con spogliarelliste.
Non è sicuramente un Vampiro, ma non è la prima volta che lo vedo circondato da essi.
Questo mi fa pensare che abbia contatti con la Loggia di Nospheratu, anche se non se sai di cosa io stia parlando.


Era un argomento molto delicato, di massima segretezza, ma Tiger non sembrava fregarsene tantissimo, pur conoscendo da poco l'Investigatrice.
Il suo era un approccio molto semplice, dato da una fiducia fornita dal suo Sesto Senso, che lo indirizzava a non temere che la ex Tassorosso potesse essere una persona negativa.
Per questo parlava senza filtri, consegnandole poi anche il biglietto da visita sopracitato, tanto lui non ci avrebbe fatto veramente niente e sarebbe stato più utile a lei.
Non poteva però dire molto in più, anzi, nulla, perché era esattamente un semplice malcapitato finito nelle mire interessate di un malavitoso.
Insomma, proprio un bel problema avere sotto il culo una simile "fortuna", giusto?
E lui, nel caso, una volta trovata quella zona sotterranea, cosa ci aveva fatto esattamente? Domanda lecita, se fosse venuta spontanea nel caso alla ragazza.

... Vieni, te lo mostro.

Si alzò in piedi, riprendendo a camminare verso una porta molto più pesante e massiccia delle altre, di massima sicurezza, mimetizzata da un congegno magico superiore.
Sbloccando la serratura, la porta si aprì svelta, scorrendo nel muro, permettendo a lui e a alla O'Neill di scendere delle scale, mentre una illuminazione si attivava in automatico.
Non appena furono completamente sotto, ella ricevette l'eventuale risposta alla domanda sul cosa ci facesse lui con quel gigantesco ex rifugio.

Ci ho fatto casa mia...

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Un MagiIngegnere e MagiArchitetto mi offrì uno sconto del 70% sul prezzo in cambio di cinque anni di tessera ingresso gratuita in palestra.
Ha così chiuso ogni ingresso verso le gallerie, buttato tutto giù mantenendo però la struttura anti atomica solida e massiccia, costruendo di suo gusto.
Ecco perché non mi schioderanno mai da qui.
Questo è il mio territorio.
Questa è la mia vita.
Chi è deciso a volermela strappare, deve essere pronto anche a sentirsi strappare via la vita da un attimo all'altro, proprio come quegli impuri stanotte.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 16/09/2017, 21:24

Quella che doveva essere una semplice indagine alla ricerca di informazioni preziose, si era trasformata in qualche modo in uno spettacolo macabro al quale la O'Neill era stata costretta ad assistere. Il massacro perpetrato da Tiger nei confronti del gruppo di vampiri aveva lasciato il segno nella psiche dell'investigatrice, che faceva fatica ad accettare tutto quello che aveva visto. Le domande che fece al Black ricevettero delle risposte secche e dirette, facendo intuire molto sul carattere del giovane discendente di Jaya. Quella più importante però, le servì per accettare il mulatto per ciò che era, pur non condividendo il suo stesso modo di agire e di pensare. L'essere stato fra i druidi selvaggi aveva influenzato per sempre il suo modo di essere e di combattere contro quelli che per Gaia erano degli abomini, ma non aveva toccato la sua integrità morale e la sua umanità. Le creature non invise alla natura venivano rispettate e preservate e questo bastò all'irlandese per acquietare il proprio animo ed il proprio elemento. La conversazione fra di loro, quindi, poté proseguire con molta più scioltezza, se non fosse stato per il comportamento disinibito e poco incline alle regole basilari della civiltà dell'ex-pugile. Colpa anche della Fulmen che, curiosa come una gatta, si era messa a sbirciare le nudità di Tiger mentre egli le dava la schiena. E la faccia che fece, ovviamente, non passò inosservata.

Cosa c'è?

... Scusa, scusa... Non è niente...

Ti vergogni forse a dire che stessi osservando i miei genitali?

T-Tiger!!!

Hanno attirato la tua sessualità, non ci vedo niente di strano...
Ma capisco che tu possa non averne visto uno del genere prima d'ora e la cosa ti destabilizzi...


I-in effetti... è proprio così...

Ammise, imbarazzatissima, con le guance color porpora e non solo. Anche i piedi si erano sporcati del sangue dei vampiri, quando la ragazza si era avvicinata per osservarli meglio. Non poteva andare in giro in quel modo e questo la spinse a chiedere il permesso al Black di utilizzare anche lei le docce, per ripulire i piedi dalle tracce secche di sangue. Il ragazzone si perse nel guardarle i piedi per qualche secondo, un comportamento un po' strano ma non estraneo alla Ignis, che ne aveva conosciuti di ragazzi attratti da quella specifica parte del corpo. Ed infatti, non appena l'Electrum rialzò gli occhi su di lei, le fece una richiesta che sì, non era propriamente una cosa da tutti fare, ma che Cappie poteva assecondare senza sentirsi particolarmente a disagio.

Aspetta, posso usare anche io le docce?
Non mi ero accorta di essermi sporcata...
Tu precedimi pure, io ti raggiungo subito.


... Mi piacciono i tuoi piedi.
Posso guardarli meglio?
Dopo ti lascerò sciacquarli.


... Sì... Certo, va bene...

Si mise seduta nuovamente sulla panchina, lasciando che il Black si dedicasse alle sue osservazioni senza dire una parola, magari sorridendo un po' imbarazzata perché la situazione in sé aveva un po' del comico, anzi Tiger in sé era un po' comico. Sembrava essere uscito da un altro mondo, del tutto avulso e contrario a quello di cui faceva parte la O'Neill. Anzi no, non sembrava, lui era uscito da un altro mondo che la Fulmen poteva soltanto immaginarsi.

Scusami... Non sto ridendo di te, davvero è solo che... Appari così buffo...

Gli disse, giustificandosi per quella risatina che di tanto in tanto le usciva fuori, anche se non avrebbe voluto che accadesse. Invece, inevitabilmente, l'occhio le cadde sul cavallo dei pantaloni quando il ragazzone mulatto si alzò in piedi, notando esattamente la reazione che si aspettava. Sotto sotto le faceva molto piacere, ma non era tipa da concentrarsi su determinate questioni quando in ballo c'era davvero molto altro. Tiger la precedette in palestra e lei lo raggiunse subito dopo, notando con un certo sollievo che tutto il macello lasciato dietro dai cadaveri era stato lavato via. Certo, la sua mente riusciva ancora a visualizzare perfettamente la scena come se non fosse cambiato nulla, ma l'investigatrice cercò di non focalizzarsi molto su di essa, prendendo posto accanto al Black e ricominciando a fargli altre domande. Avrebbe voluto rimanere lì tutta la notte per assalirlo con i suoi "Perché" ma non poteva fargli questo: lei era adrenalinica ma stanca e la stessa cosa poteva essere benissimo anche per lui.

Non ho preso il tuo biglietto da visita senza motivo.
Ci saranno altre occasioni per farmi domande che non riguardano il problema che assilla il tuo Spirito inquieto.
Quindi adesso dimmi perché stasera fossi qui.


La considererò una promessa.

Rispose semplicemente ella, chiedendogli nuovamente scusa per avergli mentito prima di andare avanti e chiedergli tutto quello che voleva sapere.

Comunque... So che prima non hai voluto sentire le mie scuse, ma credimi quando dico che mi dispiace tanto di essere stata costretta a mentirti.
Non piace farlo nemmeno a me, ma mi sono scelta un lavoro che me lo impone, perché non sai mai di quali persone puoi fidarti e di chi no.
Avevo intenzione di conoscerti meglio, prima di espormi... Tutto qui...
Credimi: come tu odi i bugiardi, li odio anche io.
Soprattutto quelli che ti mentono per otto anni, facendoti credere di esserti amico...
Io almeno mi limito alle bugie a fin di bene e solo quando strettamente necessario.


... Non mentirmi mai più.

Si era esposta molto, rivelando qualcosa di sé, ma non riusciva a comprendere se Tiger avesse apprezzato o meno quel gesto. Ipotizzava che fosse così, non conoscendolo abbastanza però per esserne certa. L'unica cosa sicura era che quel "Non mentirmi più", espresso con quel tono ed in quel modo la portò immediatamente ad annuire, seria, come una schiavetta di fronte ad un ordine. Non lo faceva apposta, era una cosa che le veniva spontaneo fare quando incontrava qualcuno che le incuteva un certo tipo di soggezione e timore. E Tiger, con tutto ciò che aveva visto, rientrava nella categoria dei suddetti sopra citati. Dopo quello scambio, finalmente la O'Neill poté completare la domande che in precedenza l'Electrum non aveva voluto ascoltare, chiedendogli informazioni su Weyland Mozkovich e sul perché il killer fosse così tanto interessato ad ottenere la sua palestra. Passarono altri secondi in silenzio prima che la Tigre finalmente rivelasse ciò che sapeva, informazioni preziose per una persona come lei o come il Sagitta.

... Questa palestra si erge sopra un ex rifugio nucleare del XX° secolo.
Uno tra i più performanti e grandi che esistano, con gallerie e spazi che conducono un po' per tutta la città.
È probabile che per i traffici illeciti sia esattamente l'ideale, non trovi?


Direi proprio di sì...

Questo spiegava l'attacco dei vampiri e metteva in luce il fatto che il Black fosse ancora in pericolo. Chi o cosa avrebbe mandato la prossima volta Mozkovich? Non lo sapeva, ma iniziava ad essere molto preoccupata per lui, sebbene sapesse che se Shuyun avesse fatto il suo lavoro, probabilmente quel killer sarebbe stato messo fuori gioco molto presto.

Non so dove abiti, sinceramente.
Però so che potrebbe lavorare presso una Multinazionale in Oregon, quartiere magico periferico, chiamata "Hermeien Corp."


"Hermein Cop"... Oregon... -scrisse sul suo taccuino degli appunti - Sai di che cosa si tratta?

Non so di cosa si occupi, conosco questo nome soltanto perché una volta gli cadde un biglietto da visita qui in palestra, nello spogliatoio.
Per il resto, frequenta spesso una sala da biliardo in fondo alla strada, night club con spogliarelliste.


Mh... Interessante...

Non è sicuramente un Vampiro, ma non è la prima volta che lo vedo circondato da essi.
Questo mi fa pensare che abbia contatti con la Loggia di Nospheratu, anche se non so se sai di cosa io stia parlando.


... Tu conosci la Loggia?!

Credeva di essere una dei pochi a conoscerla. Una dei pochi esseri umani e non vampiri. Mentre invece Tiger -e Mozkovich, certo- ne erano al corrente. Poteva comprendere come avesse fatto il criminale, ma il Black? Non conoscendo le abitudini degli Esclusi, per lei anche quello era un mistero, oltre al fatto che di mezzo ci fosse anche l'euforia di poter chiedere a qualcuno di esperto maggiori informazioni al riguardo.

Perdonami la sorpresa, ma non credevo che se ne potesse parlare così liberamente.
Chi mi ha passato questa informazione mi ha messo in guardia dai pericoli di far sapere in giro che io... sapessi della Loggia, appunto.
Come lo hai scoperto? Sei molto informato al riguardo?


Domande che non c'entravano niente con quello che doveva fare lei e se ne accorse anche grazie al fatto che fu Tiger stesso a farglielo presente. Non era quello il momento di fare certi tipi di domande, magari ci si poteva pensare un altro giorno, con più calma, quando il Black fosse passato a trovarla.

... D'accordo, ho tutto quello che mi serve sapere.
Sai, ammetto di essere un po' preoccupata ad andarmene.
Se Mozkovich vuole la tua palestra, non si farà certo fermare dal fatto che i suoi sicari sono stati uccisi.
Quindi promettimi che cercherai di stare attento fino a quando... Be', fino a quando quel criminale non verrà assicurato alla giustizia.
Non ci vorrà molto...


... Spero.

Non lo disse, ma lo pensò pur non volendo che l'altro notasse il dubbio o la paura nella sua voce. Gli sorrise anche, dolce, andando con la mente ad analizzare tutto quello che il Black le aveva detto fino ad ora e rendendosi conto solo in quel momento di un particolare dettaglio. Se Tiger sapeva della rete di tunnel sotterranei, significa che li aveva scoperti. Dunque che cosa ne aveva fatto di essi? Glielo domandò, curiosa, ma in tutta risposta il ragazzone mulatto le disse di seguirlo, portandola verso una porta massiccia blindata e mimetizzata magicamente. L'ex-pugile la aprì senza alcuno sforzo, scortando Cappie lungo una scala che scendeva in basso e che si illuminava automaticamente al loro passaggio. Alla fine di essa, fu possibile scorgere un'altra serie di illuminazioni artificiali, che si affacciavano su di un appartamento-bunker ultra moderno e civilizzato.

Ci ho fatto casa mia...

... Assurdo...

Fu il primo commento della Ignis, osservando quell'incredibile abbondanza di modernità e lusso, un contrasto veramente netto con il proprietario di tale appartamento.

Ma... Come hai fatto?

Un MagiIngegnere e MagiArchitetto mi offrì uno sconto del 70% sul prezzo in cambio di cinque anni di tessera ingresso gratuita in palestra.
Ha così chiuso ogni ingresso verso le gallerie, buttato tutto giù mantenendo però la struttura anti atomica solida e massiccia, costruendo di suo gusto.
Ecco perché non mi schioderanno mai da qui.
Questo è il mio territorio.
Questa è la mia vita.
Chi è deciso a volermela strappare, deve essere pronto anche a sentirsi strappare via la vita da un attimo all'altro, proprio come quegli impuri stanotte.


... Be' sì... Chiaro...

Aveva espresso il concetto in maniera molto feroce e selvatica, ma ne aveva compreso il succo. La O'Neill continuò ad osservare per qualche secondo quella strana casa, dove però non riusciva a sentire la presenza del Black, quanto invece la palestra al piano superiore. Essa rispecchiava in pieno l'animo del discendente di Jaya e probabilmente era anche il luogo dove egli passasse più tempo. Ad ogni modo, dopo aver svelato anche quel mistero, finalmente la bionda fu pronta a ritornare su, ormai prossima a dover andare via. Non poteva fermarsi oltre, avrebbe rischiato di continuare all'infinito con le domande. Per questo motivo, una volta risaliti in palestra, la ragazza annunciò alla Tigre che se ne sarebbe andata, ringranziandolo ancora una volta per averla aiutata.

Grazie per avermi concesso una seconda possibilità... Non la sprecherò, te lo prometto.
Adesso devo proprio andare via, però promettimi che in caso di bisogno non esiterai a contattarmi.
Il mio biglietto ce l'hai, è l'indirizzo dove lavoro, a Denver.
Se dovessi trovarti nei guai e non sapessi come uscirne, vieni lì e trovami.
Puoi utilizzare il camino del "Real Steel Pub" per raggiungermi, è un pub frequentato principalmente da militari.
Chiunque osasse venirti dietro, si troverebbe nei guai.


Disse, avvicinandosi al ragazzone e provando a circondarlo in un abbraccio, salutandolo in quel modo molto affettuoso ma tipico della Ignis.

Stai attento, va bene?
Buonanotte Tiger, abbi cura di te...
... E mantieni la tua promessa.


Dopo quell'ultima raccomandazione, la Fulmen uscì finalmente dalla palestra, svoltando l'angolo nel vicolo isolato per potersi finalmente smaterializzare. Il giorno seguente avrebbe cercato informazioni sul night club frequentato dal Mozkovich, avendo già una mezza idea su come fare per reperire anche il suo indirizzo di casa. Ma per il momento, l'unica cosa che voleva fare era dormire. Dormire e provare a dimenticare, anche se già sapeva che non sarebbe stato facile.

[Uscita per Cappie]


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Messaggioda PnG Staff » 30/12/2017, 21:52

10-12-2113
Attico di Bruce O'Donnell
Kansas City
Ore 20:58


Si può sapere quanto ci vuole ancora?

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Non mettere fretta allo chef, cara...

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Questo Eggnog l'hai fatto tu, Amaranta?

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Che te ne pare?
La ricetta me l'ha data la prozia Carmen!


La finisci? Ogni volta mi fai confondere!

Non è mica colpa mia se il manuale di ricette si chiama "Le Specialità della Prozia Carmen"!

Bruce, guarda che lei ha ragione: qui vorremmo mangiare tutti al più presto.

E mangerete, mangerete!
Ancora qualche minuto, non è semplice creare delle meraviglie usando solo le verdure!


Oh scusami se non voglio mandare a p****ne le mie origini...

Tiger, te l'ho già detto che mi stanno sul c***o le Druide?

Come hai detto scusa?!

Ahahahah...

Era una serata come tante altre, fatta per stare in compagnia, divertirsi, mangiare un boccone e creare una atmosfera allegra.
Bruce ed Amaranta erano gli unici veri amici della Tigre Nera, gli unici che lo capivano e comprendevano le difficoltà del suo inserimento nella civiltà.
O meglio, il primo gli era semplicemente amico e lo conosceva da molti anni, la seconda aveva abbracciato il Mondo Magico ormai da un bel po' ma aveva origini selvagge.
Entrambi avevano ricevuto in quell'anno delle lezioni da parte di Tiger, che aveva insegnato loro ad affinare le arti del combattimento e della lotta.
Collaboravano attivamente con lui nella palestra e insieme rappresentavano una macchina bene oliata e affiatata in ogni situazione, anche le più complesse.
Faceva un po' freddo all'esterno, ma ancora nessuna traccia della neve, proprio un gran peccato.

Ok, direi che ci siamo, potete mettervi a tavola!
Amaranta, chiama il colosso e digli di muoversi, prima che finisca anche la sua porzione...


La donna si avvicinò a Tiger che nel frattempo si era appostato alla finestra, immobile, silenzioso, osservando l'orizzonte.
Ella comprese subito che ci fosse qualcosa che non andasse, anche grazie al fatto che l'Elemento del ragazzone fosse in subbuglio.

Tiger, qualcosa non va forse?

... Le è successo qualcosa.

Successo qualcosa... A chi?

Yvonne?
Parli della Rinnegata?


Il Leader del gruppo si volse un attimo, lanciando un'occhiata verso l'amico, annuendo piano.

È in pericolo?

Non lo so ma... Ho una strana sensazione e non mi era mai capitato prima.

Mi hai raccontato che è una tosta, probabilmente sei solo un po' preoccupato perché è tanto che non la vedi!

Forse Bruce ha ragione, perché non provi a rilassarti e...

No, devo andare.

Tiger si girò e cominciò a camminare verso la porta dell'abitazione con passo fermo e svelto.

Aspetta!
Dove intendi andare?!


Da lei...

Ma non avevi detti che si fossero spostati?

Sì ma conosco la Nazione dove sarebbero andati, arrivato lì comincerò a cercare.
Bruce, scusami, non volevo farti cucinare per nulla, però adesso non posso proprio perdere tempo.


Sia Amaranta che Bruce si guardarono l'un l'altra, sospirando più gravi in volto.

... Ne sei proprio così certo, allora?

Tiger annuì soltanto, mettendo la mano sulla maniglia della porta ed aprendola di riflesso.

... Allora ci prepariamo e veniamo con te.

Ve la sentite?
Non siete preparati.


Ehi bello, è un anno che ci prepariamo e non sarebbe la prima missione che affrontiamo!

Bruce ha ragione, abbiamo combattuto altre volte e sai che potremmo esserti molto di aiuto.

... D'accordo, allora ci vediamo alla palestra tra mezz'ora, prendete tutto il necessario.

Ricevuto!
Ricevuto!

Tiger quindi si allontanò, chiudendosi la porta alle spalle e lasciando i due amici da soli, con la fretta di andare a prepararsi adeguatamente.

Quando si tratta di lei, sembra un altro...

È combattuto: in cuor suo aspettava una occasione simile da un po', ma non vuole che la vita di lei sia troppo a rischio...

Beh, gli spinaci filanti dovranno attendere un bel po'!
Mi vado ad infilare la divisa militare... Ma prima...


Afferrò il proprio bicchiere con l'Eggnog ancora da bere e lo mandò giù tutto in un fiato.

... Alcolizzato...

Grazie, Prozia Amaranta!

Sei simpatico come un Pegaso che ti carica mentre si sta piegati a 90°!
... Ci vediamo in palestra!


Hasta la vista, baby...

NEL FRATTEMPO - ACCAMPAMENTO TRIBÙ DEGLI ESCLUSI - ISLANDA

È tutta colpa mia... È TUTTA COLPA MIA!

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Finiscila Spada Siegfried!

La Flamberga tuonò verso il giovane guerriero, stremato e irato allo stesso tempo.
Avevano messo lui di guardia alla tenda di primo soccorso, dopo la vittoria contro le legioni della Loggia.
Sarebbe stato suo compito proteggere i feriti o per lo meno avvertire in tempo in caso di attacco.
Invece un morso improvviso lo aveva indebolito e sarebbe anche morto se non fosse giunta un'altra guardia in suo aiuto.
Purtroppo, mentre Siegfried stava impegnato a dare il proprio sangue in pasto ad una pedina sacrificale, altre due entravano nella tenda, rapendo Yvonne.
Nessuno poteva biasimarlo. Erano rimasti in pochi nelle condizioni di lottare, non avrebbe potuto sperare di vincere contro una imboscata simile.

Che cosa le faranno?!

Immagino la vorranno utilizzare come merce di scambio...

Scambio? Che razza di scambio vorrebbero fare con noi?

Non lo intuisci? Vorranno trattare il nostro allontanamento da questa terra, così da potersi accaparrare tutta la regione.

Dobbiamo salvare la Lancia...

No.

Siegfried venne gelato da quella negazione e si volse a guardare incredulo il Capo della Tribù.

Flamberga voi... Voi non volete salvare la Lancia Yvonne?

Se trattassimo soltanto per salvarla, lei non ce lo perdonerebbe mai ed io la capirei.
Abbiamo vinto, le perdite sono state ingenti. Recuperarla con la forza è escluso, moriremmo nel tentativo.
Quindi non ci resterebbe che accettare le condizioni, ma è una vera e propria follia.
La Lancia si sacrificherà affinché questa vittoria sia valsa a qualcosa.
Questo è quanto.
Non voglio tornare sull'argomento.


Siegfried rimase di sasso, non riuscendo nemmeno a replicare, abbassando gli occhi con un senso di colpa opprimente, schiacciante.
Nel frattempo, Shay e Squall in lontananza parlavano tra loro dell'intera faccenda, non facendosi ascoltare dagli altri per motivi loro.
Yvonne sarebbe dunque morta entro poche ore. Non appena i Vampiri avessero provato a trattare e la Flamberga avesse rifiutato, l'avrebbero uccisa.
Quella era l'orribile realtà della guerra, le regole delle Tribù, regole che andavano rispettate, nel bene o nel male.
La Spada però non solo era ancora molto giovane, ma il suo spirito indomito e ribelle mal si addiceva ad un ambiente così gerarchico e solenne.
Scosse il capo, stringendo il pugno.

Se voi non volete inviare nessuno, allora andrò da solo a salvarla.

Spada Siegfried.
La mia pazienza ha un limite che tu stai irrimediabilmente oltrepassando.
Finiscila di dire idiozie, vuoi forse andare al macello?!
Quella sarà una fortezza non solo protetta, ma anche in allerta!
Quali speranze pensi di avere da solo?!
E puoi star certo che negherò a chiunque la possibilità di seguirti in una impresa suicida simile!


... Ma non puoi impedirlo a me, Ragnär.

Quella voce, pur non sentendola da circa un anno e mezzo, venne riconosciuta subito dalla Flamberga che si girò all'istante.
Come il Capo, anche molti altri Esclusi vicino a lui fecero lo stesso, iniziando a parlottare.
Allo stesso tempo, naturalmente, la stessa cosa la fece pure Siegfried, il quale non appena si rese conto di chi fosse arrivato, per poco non svenne.
Un imponente uomo di quasi due metri vestito con abiti da combattimento selvaggi e con una energia elettrica incredibile a scaldargli lo Spirito.

Lui... Lui è...

... La Tigre Nera.

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Poco dietro di lui, Bruce giunse vestito con una felpa stretta di colore verde scuro militare, pantaloni mimetici, scarponi ed un borsone nero da trekking.

Ehilà bella gente, la montagna umana ci aveva visto giusto, qui sembra che ci sia stato un gran casino...

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Successivamente, andò ad affiancarlo anche Amaranta, vestita con abiti similari a quelli di Tiger, ma meglio rifiniti ed "eleganti", per così dire.

Quella non è la divisa da battaglia delle Sentinelle del Mana?

Ex Sentinella, prego.

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Le Sentinelle del Mana, un gruppo analogo alle Amazzoni che si distingueva dalle solite Tribù di Esclusi per l'esclusiva presenza al femminile.
In realtà in precedenza erano delle Chieriche di Gaia il quale Tempio venne distrutto dalla Loggia circa un secolo fa.
Colpite nel vivo e cariche di rabbia e sentimento di vendetta, le Chieriche appresero l'arte della guerra, fondando l'Ordine delle Sentinelle del Mana.
Amaranta, nipote di una di loro, giunta ad un certo punto della sua vita mal sopportò l'eccessivo ascetismo e rigore dell'Ordine, abbandonandolo.

Quindi ho sentito bene.
Yvonne è stata catturata dalla Loggia.
E tu non hai alcuna intenzione di liberarla.
Placo la mia ira soltanto perché so anche io che sarebbero anche le volontà della Lancia.
Ma questo non significa che me ne tornerò indietro.
Lo sentivo che avesse bisogno di me, lo sapevo che fosse in grave pericolo.


Lo sentivi?
Lo percepivi?
Interessante davvero...
Permettimi di essere scettico.


Ehi, taglio alla mohicana, guarda che Tiger dice sul serio...

Taglio... Cosa?

Lasciate perdere Flamberga, in ogni caso eravamo io e lui testimoni.
Ha avuto una strana sensazione ed è voluto correre subito qui.
Quindi accettatelo e basta.
D'altronde come se non fosse una cosa possibile.
Se due Spiriti si sono legati tanto, non si può escludere un contatto a distanza.
Comunque vogliamo continuare a parlare o possiamo andare a liberarla?


Potete farlo, ma senza il mio consenso.

Tiger si avvicinò ancora di più alla Flamberga, fissandola da sotto il cappuccio con aria quasi truce.

...

Non posso mettere a rischio l'incolumità della Tribù e l'essenza stessa della nostra vittoria.
Se andrete, lo farete come disertori, in questo modo la vostra colpa non potrà ricadere su di noi.


... E va bene, allora sarò un disertore anche io.

Spada Siegfried, vuoi forse essere radiato da questa Tribù seduta stante?!

Se è questo il prezzo da pagare per rimediare alle mie colpe, allora radiatemi, Flamberga.

... Ps, il ragazzo ha carattere, mh?

Infatti, davvero niente male...

Bruce ed Amaranta risero un po' tra loro mentre invece Ragnär sembrava sul punto di esplodere.

Fa' come vuoi, da questo momento in poi non sei più un membro della Tribù.

Siegfried annuì piano, spostandosi verso il ruscello per darsi una sciacquata e prepararsi a partire.

... Quanto a voi tre, mi auguro che sappiate a cosa stiate andando incontro.

Non sono i primi Vampiri che stermino.

... Strafottente, la tua sicurezza ti condurrà alla tomba.

Sbuffò, la Flamberga, girando le spalle e dirigendosi verso la propria tenda per pianificare l'organizzazione delle cure e del cibo.
In cuor suo sperava davvero che quel gruppo ce la facesse, ma non poteva darlo a vedere, doveva mostrarsi un Capo vero, risoluto.
La decisione di allontanare Siegfried non era stata presa a cuor leggero, ma non aveva scelta, non poteva farci rimettere tutti gli altri.
Alcuni degli Esclusi salutarono con calore Tiger, altri invece si mostrarono meno entusiasti, ma forse era anche la grave situazione a non permetterglielo.
Siegfried tornò poco dopo, ripulito e pronto a lottare, con la spada alla mano ed uno sguardo risoluto, rinvigorito.
Ovviamente, sapere di avere al proprio fianco una leggenda come la Tigre Nera lo faceva sentire meno preoccupato degli eventi.

Ehi...
Yvonne tutto sommato è una mia amica.
Se per voi va bene, verremmo anche noi due...


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Credo possano fra comodo due MetaLupi, no?

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Tiger annuì piano verso di loro, ringraziandoli silenziosamente, mentre Siegfried iniziava a spiegare dove si trovasse esattamente la base dei Vampiri.
Intanto, poco prima che Ragnär entrasse nella propria tenda, un'altra voce richiamò la sua attenzione, facendolo voltare piano, con aria contrita.

Ho svolto la ricognizione come mi hai chiesto ma... Che cosa è successo mentre ero via?

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Uno dei nostri è stato catturato, Flamberga Lowell.

Il Djin, arrivato proprio in concomitanza con la vittoria, si era offerto di dare una mano nella ricognizione del territorio alla ricerca di altri feriti.
Purtroppo non era stato presente al momento del rapimento della Miriel, ecco spiegato il perché fosse così perplesso dalla strana atmosfera preoccupata.
Doveva ammettere che quell'abbigliamento molto "civile" non fosse affatto male, anche se ormai la maggior parte di quei vestiti fossero da buttare.

Oh c***o, mi dispiace...
È tremendo...
Questa non ci voleva proprio...


... Lowell, se ti chiedessi di fare una pazzia in nome dei nostri accordi, aumentando il mio aiuto nei confronti di tua sorella, accetteresti?

Sai bene che per assicurare la salvezza a Scarlet farei di tutto, quindi dimmi pure, di che pazzia parli?

Sta per partire una compagnia con l'obiettivo di salvare la prigioniera.
Hanno circa 48 ore di tempo, dopo penso che i Vampiri passeranno a chiedere il riscatto.
L'aiuto di una Flamberga esperta come te potrebbe giovare loro moltissimo.
La Lancia che hanno catturato... Lei...


Non dire altro, Ragnär.
Anche i Capi hanno dei sentimenti, lo so bene.
D'accordo, andrò da loro e fornirò il mio supporto.


... Grazie.

Lowell annuì, sorridendo placido verso l'amico, per così dire, muovendosi poi svelto verso il gruppetto in procinto di partire.

Più siamo, meglio è, giusto?

E tu chi saresti?

Flamberga Lowell, al vostro servizio!

Oh, un altro pezzo grosso... Può esserci davvero utile, Tiger!

La Tigre Nera si avvicinò a Lowell e gli tese la mano.

Sei il benvenuto, Flamberga Lowell.

Allora direi che la "Compagnia della Lancia" possa mettersi in marcia!

Tutti si girarono a fissare con aria perplessa/divertita/seria Bruce.

Scusate, speravo di poterlo dire da quando siamo arrivati...

Tiger scosse la testa, sospirando, rivolgendosi a tutti quanti con tono piuttosto fermo e imperativo.

Spero che nessuno si infastidisca di questa scelta ma... Sarò io il Capo per questa spedizione.
Seguite le mie direttive, per quanto sono perfettamente accetti consigli e pareri.
Abbiamo all'incirca due giorni per riportare qui sana e salva Yvonne e a costo della vita, mi impegnerò a far sì che accada.
Ringrazio ognuno di voi per l'aiuto ed il coraggio espresso nel volersi unire a questa operazione di salvataggio.
Per ora macineremo metà del percorso, poi ci fermeremo ad accamparci e ripartiremo con l'alba.
Tutto chiaro? Obiezioni?


No, Vostro Onore!

Limpido, oserei dire...

Per questa volta mi adeguerò...

Idem...

Mi rimetto al tuo comando, senza dubbio.

Ai vostri ordini, Tigre Nera.

Restando nel silenzio, il Black emise un lungo respiro, poi, senza aggiungere altro, si mise in marcia, aspettando di essere seguito.

AUTOCONCLUSIVA
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Messaggioda Bruce » 10/03/2018, 16:42

16-01-2114
Agenzia per la Concessione dei Permessi di Attività
Kansas City
Ore 13:06


Secondo me lo stanno facendo apposta...

Bruce, ti rilassi un poco?
Avranno parecchie pratiche da sbrigare...
Non siamo mica gli unici qui dentro.


Sì ma siamo gli unici ad essere ancora qui dalle sette e mezza del mattino, c***o!

Immagine

Dopo la piacevole carneficina effettuata da Tiger ai danni di uno dei maggiori proprietari della zona malfamata della città, quest'ultimo aveva deciso di provare a mettere i bastoni tra le ruote al Black e al suo socio, trovando la maniera per fare interdire loro il permesso ad esercitare l'attività di palestra, facendo scovare delle finte magagne sul piano idrico e igienico. Una volta tolto di mezzo dal Sagitta, però, la situazione era tornata alla semi normalità, nel senso che pur avendo superato i reali test sull'igiene e sull'impianto, i due amici avevano dovuto richiedere nuovamente il permesso.

Abbiamo dato tutte le carte, i documenti, che altro vogliono?!

Penso che stiano facendo la registrazione, poi non so, mica lavoro qui...

Questa storia ci ha fatto perdere una marea di possibili iscrizioni.

Purtroppo il dover forzatamente chiudere per qualche settimana aveva impedito a Tiger e a Bruce di utilizzare le feste per mettere qualche sconto sulla tessera associativa, perdendo molti possibili iscritti e decretando un calo innegabile di afflusso di denaro. Già stavano aperti da poco, incidenti come questi non potevano che cacciare ulteriormente nei guai. Ma forse quel giorno se ne sarebbero usciti con il nuovo permesso, potendo finalmente aprire. Anzi, a detta dei responsabili dell'ufficio, in teoria era sicuro che uscissero col permesso, bisognava solo aspettare.

Mi auguro davvero che non facciano scherzi, ho dato l'ok ad una ragazza per passare oggi ad iscriversi, non vorrei farle fare un viaggio a vuoto.

Perché? Da dove ci viene scusa?

Denver!

Beh dai, non è proprio dietro l'angolo ma non ha nemmeno un cambio di fuso orario!

Le ho detto di passare verso le 16:30, però adesso come adesso non ho idea se potrò esserci, in caso tu saresti libero?

Ti pare?
Ovvio!
Se hai altri impegni improrogabili mi occupo io di farle vedere la palestra, organizzarle una scheda di esercizi e farle eseguire l'iscrizione... Devo trattarla coi guanti?


... Mh, ma sì, in fondo mi sta davvero simpatica.
Falle pure la tessera agevolata, d'altronde ha dovuto aspettare fino ad oggi.
Non si è iscritta da nessun'altra parte aspettando proprio che riaprissimo noi, quindi è il minimo.


OOOOOK!
Dimmi il nome però, così posso andare a colpo sicuro.
Ci manca solo che mi metta a fare tessere agevolate ad ogni ragazza che entra per sicurezza!


Caroline Priscilla O'Neill.

Bruce fino a quel momento stava proseguendo a fissare la porta dell'ufficio dal quale sarebbe dovuto uscire qualche responsabile.
Ma non appena sentì quel nome, inevitabilmente girò lentamente la testa verso l'amico, fissandolo con aria a metà tra l'incredulo e il rincretinito.
Sbatté le palpebre tre volte di fila, facendo quasi pensare al Black di aver detto qualcosa di sbagliato.

... Come hai detto scusa?

Che c'è?
Ho detto Caroline Priscilla O'Neill.
Qualche problema?


Ha per caso i capelli e gli occhi chiari?
Le labbra un po' pronunciate?
Intorno ai 22-23 anni?


Sì... Sì... E penso proprio di sì!

... Per la miseria...

La conosci?

Altroché se la conosceva. Bruce annuì piano piano, spiegando poi subito all'amico dell'amicizia di infanzia con la irlandese.
Era una vera e propria coincidenza assurda che ella stesse andando ad iscriversi proprio alla sua palestra in società con Tiger.
La felicità di poterla rivedere dopo circa tredici lunghi anni fu così tanto grande da non fargli nemmeno più pensare di essere lì dalle sette e mezza.

Ne combinavate proprio di tutti i colori eh?

Altroché!
Ci chiamavano "Pappa e Ciccia" e non ti sto a specificare chi dei due fosse la ciccia...
... C***o, quindi oggi potrei rivederla, che spettacolo!


Mi sa tanto allora che la tessera non vorrai fargliela solo agevolata, vero?

Scherzi?!
Per lei un prezzo assolutamente speciale!
Anzi che non le regalo direttamente gli ingressi!


Devi volerle proprio bene...

... Credo che possa definirla una delle poche persone davvero care che ho conosciuto fino ad oggi.

Tiger sapeva bene che Bruce, pur essendo molto socievole, non fosse circondato da così tante persone esageratamente leali o affidabili.
Nella vita aveva preso diverse fregature, come anche nel lavoro, durante il periodo militare. Un bel po' sfortunato, c'era proprio da dirlo.
Per parlare in quei termini della O'Neill, allora significava davvero che nutrisse un profondo affetto verso di lei anche a distanza di così tanto tempo.

Sembra che si siano decisi...

Meno male, era anche ora, uff...

Allora per oggi conto su di te!

Il ragazzo di colore annuì con un bel sorriso, facendogli un occhiolino, mentre si alzavano entrambi per andare a mettere le firme sui diversi permessi riottenuti.
Una volta usciti di lì, si andarono a prendere qualcosa da mangiare lì intorno, dopo di che, il Black salutò il socio per andare a sistemare dei propri affari.
Angus, invece, scelse di andarsene direttamente alla palestra, così da poterla riaprire subito e rimetterla al volo a disposizione degli iscritti.

16-01-2114
Palestra di Tiger e Bruce
Kansas City
Ore 16:36


Naturalmente, non potendo sapere nessuno della riapertura in giornata, in quelle ore non si presentarono molte persone, anzi, quasi anima viva.
Bruce quindi ne aveva approfittato per cambiarsi e fare qualche esercizio, usufruendo di tutte le strutture pagate con un finanziamento mica piccolo.
Ogni attrezzo però era all'avanguardia, dedicato ad ogni possibile zona del corpo e completamente a norma e regola.
Trascorse le famose 16:30, lui se ne stava alla panca con i pesi ad allenare le braccia, un po' sudato e con il Vento decisamente agitato.
Adesso che era una TurboElica la sua affinità maggiore gli permetteva di sentire con maggiore intensità le variazioni dell'Elemento ed era una cosa eccezionale.
Poi, quando le porte della palestra di aprirono di nuovo ed una ragazza bionda fece il suo ingresso, Bruce parve proprio non credere ai suoi occhi.

... Non posso crederci...

Immagine

... È venuta su un bel po' bene...

Era davvero lei, era davvero Caroline Priscilla, "Pappa" oppure anche "Cappie", insomma, soprannomi a parte, era lei in tutto e per tutto.
Cresciuta meravigliosamente, si era fatta anche un po' più alta di quanto ci si potesse aspettare (a differenza sua che, basso era e basso era rimasto, in proporzione).
Si guardava attorno, forse proprio per cercare con gli occhi Tiger, quindi necessariamente il MacGyver lasciò perdere il manubrio da sedici chili e si mise in piedi.
Il cuore batteva un bel po' più forte, mentre la memoria rievocava i tempi trascorsi e passati, come se fosse trascorso appena un giorno da allora.
Non aveva più saputo nulla di lei, né gli studi, né la famiglia, ed aveva tutta l'intenzione di recuperare, oltre a farsi quattro risate.
Cosa avrebbe detto nel ritrovarselo lì? Già, perché nella sua folle mente credeva seriamente che lei potesse immediatamente riconoscerlo.

... Cappie!

Arrivò di fronte a lei richiamandola con un tono assolutamente confidenziale, gli occhi scintillanti, sorriso smagliante.

Beh?
Davvero non ti ricordi?
Sul serio?


Il probabile iniziale sguardo perplesso della irlandese lo lasciò un po' interdetto.

Dopo tutto quello che abbiamo combinato mi stai dicendo veramente di non ricordarti del sottoscritto?!
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Messaggioda Caroline Priscilla » 10/03/2018, 21:20

[Venerdì 16 Gennaio 2114 - Agenzia Investigativa Fox-O'Quinn, Denver (Colorado) - 16:16]


Allora Ethan io vado!
Grazie ancora di avermi concesso questa uscita anticipata, ahahah!


Ma figurati!
Ti vuoi mettere a lavorare al caso Finkelstein anche nel week-end, almeno posso concederti qualche ora in più di riposo.


Riposo per modo di dire, sto andando ad iscrivermi in palestra.
Guarda qua che ciccia... Mi si vedono tutti i rotolini...


Ma va che stai benissimo!
Allora ci vediamo Lunedì, d'accordo?
Se ci sono novità, mandami un magifax.


Certo!
Buon week-end e salutami Miyabi!


Cappotto sulle spalle, borsa con dentro Ermes, Cappie uscì fuori dall'ufficio prima dell'orario di chiusura, per raggiungere la palestra di Tiger a Kansas City. Aveva aiutato il Sagitta nel favore che le aveva chiesto qualche mese addietro e, di conseguenza, aveva dato una mano anche al Black nel proteggere la sua palestra da coloro che avrebbero voluto rilevarla. L'azione di Cappie si fermava purtroppo solo alle questioni inerenti al suo campo di lavoro, non prendendo in considerazione quelle burocratiche. L'uomo che voleva a tutti i costi prendere la palestra dell'Ignis aveva fatto una brutta fine, ma i suoi piani avevano costretto Tiger a chiudere al pubblico la palestra e quindi a rimandare l'iscrizione della Fulmen di qualche mese.
Le aveva assicurato però che quel giorno avrebbe riaperto e quindi Cappie aveva scelto proprio quel venerdì per presentarsi lì di fronte, con tutta l'intenzione di iscriversi ed anche di parlare al Black di un suo piccolo problemino, non tanto piccolo in realtà. La scusa utilizzata con Ethan sul perché volesse iscriversi in palestra era che sentiva il bisogno di perdere qualche chilo. La motivazione reale era che desiderava apprendere qualche tecnica di autodifesa, nella sua versione piccola, ma anche se possibile in quella media ed Estrema. Avendo un corpo diverso, diverse sarebbero potute essere le reazioni e gli allenamenti, ma considerando che la O'Neill non navigasse nell'oro, non poteva permettersi certo di fare tre abbonamenti diversi per ognuna delle sue forme!
Per questo motivo sperava di beccare proprio Tiger, anche per scambiare qualche chiacchiera con lui e sapere come se la passasse. Di certo non poteva immaginare che a breve avrebbe trovato una sua vecchia, vecchissima conoscenza, talmente vecchia che il ricordo di lui era totalmente sbiadito e sfocato nella propria mente.

Sembra che la palestra sia completamente vuota...

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Non si era cambiata per andare in palestra, dovendo fare una semplice iscrizione, ma era rimasta con gli abiti usati per lavorare in agenzia. Un maglioncino nero con al centro una fantasia scozzese di colore bianco e azzurrino, gonnellina a balze abbinata al maglioncino, calzettoni neri che le arrivavano poco sotto la gonna, lasciando scoperta una porzione di pelle e décolleté con tacco vistosamente alto. In borsa la propria bacchetta, Ermes e alcuni fascicoli inerenti all'ultimo caso che stava seguendo insieme ad Ethan, mentre alle mani indossava i soliti anelli che potenziavano le sue capacità -l'Elogio del Mana- e quello per richiamare la propria arma.
Si tolse il lungo cappotto nero entrando all'interno della palestra, dove faceva un bel po' caldo a dire il vero. Non vedeva nemmeno l'ombra di Tiger, il che faceva supporre che il gigante non ci fosse, considerando che fosse impossibile non vederlo a causa della sua stazza. In compenso, mentre lei si guardava un po' intorno alla sua ricerca, un altro ragazzo di colore si avvicinò a lei, sorridendo e chiamandola con il proprio vero nome di battesimo. Anzi peggio. Con il soprannome che solo i suoi amici potevano conoscere.

... Cappie!

Mh?
... Ci conosciamo?


L'espressione perplessa sul volto della O'Neill era comprensibile. Comprensibile per chiunque sapesse che lei e Bruce non si vedevano da quando entrambi si erano allontanati perché iscritti a scuole differenti, senza considerare il totale cambio di aspetto da parte del MacGyver. L'espressione, da perplessa, passò ad essere in un battibaleno diffidente, non certo per colpa di Angus. Tante brutte esperienze l'avevano resa molto più sospettosa del normale e fintanto che ella non riusciva a ricordarsi di lui né a capire in quale occasione si fossero incontrati, l'irlandese preferiva rimanere sull'attenti.

Beh?
Davvero non ti ricordi?
Sul serio?


No... Mi dispiace...

Sembrava che l'altro fosse rimasto davvero dispiaciuto della cosa. E questo fece abbassare un po' la guardia alla O'Neill, che adesso lo fissava veramente mortificata di non sapere chi lui fosse. Non si era ancora presentato il MacGyver, magari se le avesse detto il suo nome lei avrebbe ricollegato tutto e avrebbe potuto salutarlo come avrebbe fatto con un vecchio e carissimo amico. Invece, Bruce decise di alimentare ancora di più la confusione mentale di Cappie, uscendosene con una frase molto fraintendibile e che venne infatti fraintesa alla grande dalla Fulmen, la quale si ritrovò ben presto nell'imbarazzo e sconforto più totali.

Dopo tutto quello che abbiamo combinato mi stai dicendo veramente di non ricordarti del sottoscritto?!

Oh Trama... Quindi io e te...
Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto, non mi ricordo affatto di aver fatto sesso con te!
Scusami! Accidenti... Ma quando è successo?
... Aspetta... Non è che per caso... ehm... C'entrava di mezzo... Axell?


Possibile che non ricordasse un ragazzo con cui era andata a letto insieme su ordine del suo ex fidanzato? Sì, certo, era possibile, se fosse stato bianco e non di colore. Quelli piacevolmente abbronzati Cappie se li ricordava perfettamente, anche perché erano davvero pochi, quindi non doveva sforzarsi chissà quanto per tenerli a mente. Ma lui... Niente, lui proprio non era inserito nel suo archivio personale. E dire che fosse pure un sacco carino, anzi decisamente sexy considerando il fisico muscoloso e ben allenato, nonché la fisionomia del viso. Forse -e non era da escludere- aveva un attrezzo di poco conto ed era per quello che non se lo ricordava affatto? Possibile ma... Certo, che pessima persona era diventata se utilizzava esclusivamente quello come metro di giudizio!
... E se invece fosse capitato durante il periodo in cui il Fulmine l'aveva resa carica e vogliosa all'ennesima potenza? Sì, ma anche in quel caso di solito partiva all'attacco come Iris o come Elektra, non certo sotto forma della versione Autentica. Nel cercare di comprendere chi fosse il ragazzo di colore, Cappie non si rese conto di averlo sconvolto a tal punto che Bruce sembrava davvero sotto shock. E quando se ne rese conto, la O'Neill credette che il motivo fosse l'imbarazzo ed il dispiacere di comprendere che una ragazza con cui aveva fatto sesso si era completamente dimenticata di lui.

Ecco... Mi dispiace, davvero... Non so, posso rimediare in qualche modo?
Magari possiamo uscire insieme per bere una cosa e tu potresti rinfrescarmi un po' la memoria su quello che è successo, no?
... Oddio, detta così sembra che ti sto invitando a replicare passo per passo, eheheheh!


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Quanti infarti voleva far prendere al povero Bruce?
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