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OVUNQUE... E DA NESSUNA PARTE!

I luoghi di maggiore interesse nella storia della land sparsi per il mondo e una chat per poter giocare in qualsiasi luogo non presente su PW

Messaggioda Monique » 25/01/2017, 14:16

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Hai necessità di giocare in un luogo che non è presente su PW? Questa è la chat che fa per te!
Inserisci all'inizio del primo post la tag col luogo in cui vuoi giocare e divertiti!
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Messaggioda Marcus » 25/01/2017, 16:19

°West Bay Beach - West Bay (Honduras) - 3 Marzo 2113 - ore 15.27°

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Una volta tanto una missione che non lo vedesse costretto ad uccidere qualcuno nell'ombra: al contrario, il luogo dove avrebbe incontrato il nuovo obiettivo della Setta era soleggiato, caldo, un paradiso insomma, il posto perfetto dove rifugiarsi, dove ricominciare a vivere; e Marcus doveva ammetterlo... non gli dava del tutto torto.

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Jonah Marowak aveva abbandonato la via dei Mercenari dopo la morte di sua moglie, una donna che per il resto del mondo esisteva in quanto semplice babbana... ma non per la Setta; ella era stata uccisa per spingere l'uomo a tuffarsi nel risentimento, nell'odio e nel dolore, così da poter fare di lui un nuovo membro dei 12 al posto di Garruk, ma qualcosa era andato storto: una variabile non calcolata, la possibilità che egli rifiutasse quel mondo e scegliesse di vivere il proprio dolore lontano dai Mercenari, lontano dal desiderio di vendetta, spostandosi in Honduras per guadagnarsi da vivere come proprietario di un chioschetto sulla spiaggia.
E proprio perché l'identità di sua moglie era stata sempre tenuta nascosta, anche dai membri della Setta dei 12, Marcus non avrebbe mai potuto immaginare che costei fosse la stessa che aveva funto da "seconda chance" per Dominique Dubois.

Eccolo lì...

Selene Thompson, la donna che ora viveva e lavorava in Inghilterra e sotto le cui sembianze vi era un tempo la famosa Illusionista francese, era stata la moglie del Mercenario fino alla propria morte: una svista, un errore che Azhad non avrebbe potuto calcolare se non conoscendo tutti i fatti, ma che ora l'aveva messo in una posizione piuttosto scomoda; aveva usato l'identità della moglie del Mercenario per dare una seconda occasione ad un'altra donna che ora possedeva le sue fattezze, la sua voce, persino il suo odore.
Aveva parlato con lei prima di raggiungere la propria destinazione, ricevendo il benestare per proseguire con la propria missione a favore della Resistenza: certo, era stato il Supremo a mandarlo lì per conto della Setta -e dopo avergli rivelato notizie sorprendenti e scottanti sulla propria persona- ma non era la prima volta che il Ragno Tessitore rafforzava la Resistenza sotto attenta copertura.

Salve.
Una granita cocco ed ananas, per favore.


Trovatosi di fronte a Jonah, Marcus fece inizialmente finta di nulla, limitandosi ad osservarlo come un semplice cliente: di fronte al chioschetto c'era un bel po' di gente, segno che di affari l'uomo non ne faceva pochi, e fu per questo che inizialmente Azhad dovette attendere, gustandosi la sua granita rinfrescante col cappello sulla testa ed un fascicolo poggiato sul ginocchio sinistro; solo quando furono rimasti soli, e dopo aver pagato, il Dodicesimo appoggiò il fascicolo -contenente non poche informazioni su sue moglie, tutte quelle raccolte dalla Setta per la precisione- sul bancone del chiosco, spingendolo lentamente verso l'uomo.

Credo che questo potrebbe interessarle... signor Yasar.
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Messaggioda Jonah » 27/01/2017, 22:13

Chiosco sulla Spiaggia
Honduras
03-03-2113
Ore 15:25


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Da quando aveva smesso i panni del Mercenario temuto in tutto il Mondo Magico, nella piena vetta della classifica, quel chiosco era diventato il suo luogo felice, di pace e speranza.
Pur lavorando e vivendo da solo, servire granite e cocktail di frutta analcolici ed alcolici alla gente, facendo finta di essere uno qualunque, era terapeutico per il suo spirito talvolta inquieto.
Sorrideva e si comportava naturalmente, conscio di non avere nessuno lì ad osservarlo con occhi diversi, ammirati o magari di sfida. Era solo un semplice lavoratore.
Tutto ciò che serviva lo produceva da sé, comprando la frutta al mercato la mattina presto e pulendo la porzione di sabbia attorno al chiosco, così da rendere l'attività più invitante.
Chi mai avrebbe potuto pensare che fino a poco meno di tre anni prima, quell'uomo dall'aspetto inquietante ma bonaccione fosse uno degli individui più forti tra i Mercenari?

Ecco a lei, Papaya e Melograno.
... Il suo rum e pera signorina!
Granita di kiwi e limone per la bellissima coppia.
Una fettina di arancia? Immediatamente!
Per lei invece, cosa preparo?


Una granita cocco ed ananas, per favore.

Mi dia solo qualche secondo.

Sorrise velocemente all'uomo di colore appena sedutosi al bancone, mettendosi al lavoro con il macchinario che tritava gli enormi blocchi di ghiaccio che poi Jonah tagliava di fronte a tutti.
Grazie alla forza delle braccia e a quella muscolatura possente, tagliare di netto con il machete dei pezzettoni di ghiaccio da mettere poi nel tritatore era praticamente uno scherzo.
Stando in un ambiente così caldo e soleggiato, l'uomo indossava sempre un costume da bagno a calzoncino lungo, un gilet aperto di canapa e delle infradito di paglia.
I capelli erano lasciati lunghi e il viso era infine incorniciato da una barbetta curata.
Mentre stava per servire il signore, ovvero Marcus, una donna di bellissimo aspetto si avvicinò a lui ma non certo con l'intento di ordinare.

Ehi, bel barista...

... Mh?
Vuole ordinare, signorina?


Immagine

Veramente volevo chiederle se le andasse di fare un bagno più tardi...
Come vede ho tutta la sabbia addosso e dovrò assolutamente toglierla tuffandomi in acqua...
Ma non mi va di andarci da sola e sono certa che la sua compagnia mi aiuterebbe a distrarmi...


Jonah rimase un momento interdetto, alzando le sopracciglia, poi sorrise più morbido verso la donna, mostrandole la mano sinistra sulla quale, all'anulare, splendeva una fede nuziale.

Mi dispiace molto, la prego di non prenderlo come un rifiuto per scarso fascino ma... Sono un uomo felicemente sposato.

Per lui, Selene non era morta. Viveva nel suo cuore, sempre e comunque, come se non se ne fosse mai andata, come se non lo avesse mai lasciato solo.
A quel punto probabilmente Azhad avrebbe provato ancor più senso di colpa di quanto già non ne avesse, ma di certo non poteva immaginare di ritrovarsi di fronte ad un uomo ancora così fedele e devoto.
Uomini come lui non ne esistevano più e probabilmente fu proprio per quello che la Thompson originale lo aveva sposato, felice più che mai di avere accanto quell'omone dal cuore di miele.
Lentamente la folla iniziò a diradarsi e dopo altri cinque minuti abbondanti il chiosco si ritrovò vuoto, con solo l'uomo di colore ancora seduto a sorseggiare la granita ricevuta.
Mentre stava ricontrollando i conti inforcando un paio di finti occhiali da vista, vide distrattamente un fascicolo servitogli proprio dall'unico cliente rimasto.

Di cosa si tratta?
Ho già detto che non vendo, mi dispiace.
Credo che non possa farmi un'offerta migliore del suo predecessore.


Credo che questo potrebbe interessarle... signor Yasar.

Di istinto, Jonah assunse un'espressione più seria e ovviamente sospettosa, guardando Marcus in un modo completamente diverso.

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... Ha un bel coraggio a pronunciare quel nome ad alta voce di fronte al sottoscritto.

Mentre si esprimeva in quel modo più secco e duro verso il Ragno Tessitore, l'ex Mercenario afferrò il fascicolo, aprendolo e subito sgranando gli occhi nel vedere una fotografia della moglie.
Le dita si strinsero quasi in una morsa nervosa e il respiro si fece più profondo e pesante. Tempo due secondi e gli occhi tornarono lenti sul viso dell'interlocutore.

Mi chiama con quel nome... Ed ora mi mostra simili immagini con annesse informazioni che lei o chiunque non dovreste sapere...
Più che coraggio a questo punto, parlerei direttamente di pazzia...


Chiuse di scatto il fascicolo, incrociando le braccia al bancone e sporgendosi così da poterlo fissare ancora meglio, ma non malvagio o truce, bensì solo infastidito.
Il Marowak non era mai stato un assassino e questo lo sapevano tutti. Questo però non significava che non conoscesse molto bene le tecniche per desiderare ugualmente la morte.

Cosa vuole da me?
Perché conosce la persona in quelle foto?
Fa forse parte della Gilda dei Mercenari?


Ascoltò le risposte di Marcus e la sua relativa proposta di parlare più tranquillamente in un luogo isolato e protetto da occhi ed orecchie indiscreti, più precisamente una camera d'albergo.
Jonah dopo un lungo respiro decise di annuire, trattenendo però per sé il fascicolo. Azhad avrebbe dovuto costringerlo a restituirlo e non era sicuramente una soluzione tanto semplice.

A stasera.
Quale camera?
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Messaggioda Marcus » 28/01/2017, 18:17

Ehi, bel barista...

... Mh?
Vuole ordinare, signorina?


Veramente volevo chiederle se le andasse di fare un bagno più tardi...
Come vede ho tutta la sabbia addosso e dovrò assolutamente toglierla tuffandomi in acqua...
Ma non mi va di andarci da sola e sono certa che la sua compagnia mi aiuterebbe a distrarmi...


Mi dispiace molto, la prego di non prenderlo come un rifiuto per scarso fascino ma... Sono un uomo felicemente sposato.

Sposato anche dopo la morte: di certo un altro colpo per Marcus, anche se non fosse tipo da provare eccessivi sensi di colpa: si dispiaceva, questo sì, ma d'altronde non poteva immaginare di compiere un errore simile; inoltre, non era detto che tutto il male venisse per nuocere... doveva solo giocarsi bene le proprie carte, ed in questo Azhad era piuttosto bravo.

Di cosa si tratta?
Ho già detto che non vendo, mi dispiace.
Credo che non possa farmi un'offerta migliore del suo predecessore.


Credo che questo potrebbe interessarle... signor Yasar.

... Ha un bel coraggio a pronunciare quel nome ad alta voce di fronte al sottoscritto.

Lo osservò attentamente così da cogliere ogni minimo cambiamento nel suo sguardo, ma non ci voleva chissà quale occhio allenato per comprendere quanto il contenuto del fascicolo l'avesse colpito e sconvolto.

Mi chiama con quel nome... Ed ora mi mostra simili immagini con annesse informazioni che lei o chiunque non dovreste sapere...
Più che coraggio a questo punto, parlerei direttamente di pazzia...


Genialità e pazzia sono divisi da un filo quasi impercettibili, si fa presto a confonderli.

Cosa vuole da me?
Perché conosce la persona in quelle foto?
Fa forse parte della Gilda dei Mercenari?


No, non ne faccio parte... ma ho diverse informazioni che potrebbero interessarle.
Tuttavia non credo sia il caso di parlarne qui: che ne dice di rimandare la nostra chiacchierata a stasera?
Alloggio...


Gli diede il nome dell'hotel, attendendo la sua risposta positiva.
Perché sì, era ovvio che si aspettasse una conferma.
E infatti...

A stasera.
Quale camera?


Gli diede il numero della sua stanza, dopodiché semplicemente se ne andò, avendo già pagato la propria consumazione e volendo rilassarsi un po' prima di affrontare la chiacchierata di quella sera.

°Camera 214 - Hotel "Westeros" - ore 19.21°


Gli aveva dato appuntamento nella propria stanza per le 19.30, dentro la quale lo aspettavano, oltre a Marcus, una bottiglia di scotch e due bicchieri in attesa di essere riempiti; si era cambiato, il Ragno Tessitore, indossando dei pantaloni neri ed una camicia bianca, un look comodo, fresco, perfetto per il luogo in cui si trovava.
Non appena Jonah bussò alla porta, Azhad gli aprì e lo fece subito accomodare all'interno, chiudendola alle spalle dell'uomo ed offrendogli qualcosa da bere mentre si sedeva sul divanetto di fronte a quello dopo poi si sistemò il suo interlocutore.

Mi rendo conto di averla sorpresa e probabilmente irritata, questo pomeriggio... ma mi creda, ho le mie buoni ragioni.
Il motivo per cui possiedo quelle informazioni su sua moglie... è che conosco l'identità di chi l'ha uccisa, e perché: si tratta di un'Organizzazione magica segreta che voleva sfruttare il dolore e la rabbia conseguenti alla sua perdita per spingerla ad aderire alla causa, e farla diventare uno dei suoi soldati.
-diretto, schietto, ma non vedeva motivo di girarci troppo intorno- Questa Organizzazione mi ha mandata qui da lei per ingannarla, facendole credere che sia essa a conoscere l'identità dell'assassino di sua moglie: l'idea è di scambiare la sua fedeltà alla Setta dei 12, questo è il suo nome, con l'informazione che probabilmente desidera di più al mondo... io, invece, le ho appena offerto la verità, e non negherò di volere qualcosa in cambio.

Breve pausa.

Prima, però, c'è un'altra cosa che sento di doverle dire: qualche tempo fa mi sono trovato di fronte alla necessità di dover proteggere una persona, un ex membro della Setta in fuga, fornendole una nuova identità; ho pensato di fornirle quella di una persona, di una babbana, del tutto anonima, che non avrebbe dato nell'occhio, ignorando le informazioni che conosco adesso e che avrebbero modificato la mia scelta.
... le ho dato l'identità di sua moglie, Selene Thompson. E mi scuso per questo.
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Messaggioda Jonah » 28/01/2017, 22:40

Mi rendo conto di averla sorpresa e probabilmente irritata, questo pomeriggio... ma mi creda, ho le mie buoni ragioni.

"Probabilmente"?
Immagino sia un uomo dedito al minimizzare.


La sottilissima nota sarcastica del suo tono fu percepibile ma non aggressiva, mentre andava sedendosi di fronte al misterioso individuo giunto lì quella mattina al chiosco.
Dopo aver chiuso, poco più di un'ora prima, Jonah aveva anche scelto appositamente di non occuparsi dei conti, cosa che solitamente faceva sempre per avere tutto sotto controllo.
Era troppo nervoso e incuriosito e questo lo avrebbe distratto e indotto a sbagliare qualche somma, mandando all'aria un'intera giornata di lavoro e fatica.
Rifiutò lo scotch, in quanto ormai astemio da un bel po', optando per qualcosa di più leggero, ovvero del succo di mirtillo e mora, fattosi portare in camera dal servizio dell'albergo.
Era un salutista, Yasar, dedito alla cura del corpo come dello spirito. Un ex Mercenario con così tanta esperienza da far comprendere facilmente perché la Setta lo avesse preso in esame.

Il motivo per cui possiedo quelle informazioni su sua moglie... è che conosco l'identità di chi l'ha uccisa, e perché: si tratta di un'Organizzazione magica segreta che voleva sfruttare il dolore e la rabbia conseguenti alla sua perdita per spingerla ad aderire alla causa, e farla diventare uno dei suoi soldati.

Rimase apparentemente impassibile, cercando di concentrarsi e trarre profitto dal lungo periodo di yoga affrontato in quegli anni, ma il pugno venne stretto molto forte.

... Come prego?

Questa Organizzazione mi ha mandata qui da lei per ingannarla, facendole credere che sia essa a conoscere l'identità dell'assassino di sua moglie: l'idea è di scambiare la sua fedeltà alla Setta dei 12, questo è il suo nome, con l'informazione che probabilmente desidera di più al mondo... io, invece, le ho appena offerto la verità, e non negherò di volere qualcosa in cambio.

Fantastico... Ho a che fare con un doppiogiochista.
Non la tipologia di persona che apprezzo più al mondo.


Parlò con voce piuttosto bassa e cavernosa. Era chiaro che stesse ancora cercando di controllarsi, di non cedere a nessun tipo di ira, non avendolo fatto nemmeno in passato.
Quella informazione era talmente scottante però da destabilizzarlo moltissimo. Non erano stati i Mercenari a volerlo mettere fuori gioco con quello "scherzo" di cattivo gusto, bensì questa Setta dei 12.
In sostanza, aveva vissuto per diversi mesi in una convinzione assurda e stupida. Tempo prima aveva anche malmenato un Mercenario passato per il suo chiosco per caso a seguito di una missione.
Quanto si stava sentendo idiota e soprattutto in dovere di scusarsi con la Gilda che lo aveva temprato, migliorato e cresciuto per tanti anni senza mai fargli giungere attacchi alle spalle.
Si passò una mano tra i capelli, mentre sospirava affaticato, dando però il "permesso" a Marcus di andare avanti e parlare, pur non piacendogli particolarmente quel tipo di individuo.

Prima, però, c'è un'altra cosa che sento di doverle dire: qualche tempo fa mi sono trovato di fronte alla necessità di dover proteggere una persona, un ex membro della Setta in fuga, fornendole una nuova identità; ho pensato di fornirle quella di una persona, di una babbana, del tutto anonima, che non avrebbe dato nell'occhio, ignorando le informazioni che conosco adesso e che avrebbero modificato la mia scelta.

E questo a me cosa dovrebbe importare?

... le ho dato l'identità di sua moglie, Selene Thompson. E mi scuso per questo.

CHE COSA?!

Scattò in piedi come una furia, sentendo quella notizia allucinante e inconcepibile che lo spinse momentaneamente a perdere il controllo e afferrare per la camicia Azhad, fissandolo come si fissava la persona prossima ad essere dilaniata, spezzata in ogni osso, brutalmente percossa e chissà cos'altro. Ma evidentemente Marcus sapeva interpretare bene chi avesse di fronte, forse analizzando l'energia messa nell'afferrarlo o una particolare luce negli occhi dell'interlocutore, difatti pur non reagendo minimamente e rimanendo fermo, facendosi acchiappare, per modo di dire, si ritrovò dopo cinque secondi mollato di getto.
Jonah non gli avrebbe fatto del male ma non era detto che l'uomo di colore fosse così bravo nel prevederlo. Oppure semplicemente aveva voluto sperare nel buon cuore dell'ex Mercenario, rischiando?
Una di quelle domande che uomini come Marcus non avrebbero mai risolto. Faceva parte del loro ruolo come esseri avvolti nell'ombra.

Non si azzardi mai più a pronunciare il suo nome, sono stato chiaro?!
Lei non esiste più, la donna più bella, amorevole, divertente del pianeta è scomparsa anni fa...
... Io non posso davvero credere che ci sia qualcun'altra che adesso stia sfruttando i suoi occhi meravigliosi per guardare il cielo, il mare, il sole, la luna, le stelle...


Fissava un punto imprecisato nel vuoto, ma gli occhi gli divennero facilmente più lucidi, ripensando alla donna che aveva sposato e al quale si sentiva ancora innegabilmente legato.
Sapeva come andassero certe cose nella malavita o nelle organizzazioni segrete magiche. Non era la prima volta che sentiva di persone che cambiassero aspetto prendendo quello di defunti.
Infatti quella notizia, pur lasciandolo apparentemente distrutto, non sortì un effetto di sorpresa particolare. Per quello tornò seduto, non certo comodo, più che altro cadendo giù a peso morto.
Deglutì saliva amara, inspirando profondamente e desiderando con tutto se stesso che quello fosse solo un assurdo sogno.
Ma Marcus era ancora lì e non era di certo intenzionato ad andarsene. No, lui doveva esprimere la merce di scambio per quella informazione preziosa e pericolosa.

Prima di proseguire mi dica il suo nome, o non andrò avanti nella conversazione con una persona della quale non conosco l'identità.
Se vuole scusarsi per ciò che ha fatto, faccia in modo che quella donna possa avere un futuro tranquillo, sereno... E che possa morire per cause naturali, tra tantissimi anni.
Per quanto riguarda il ricambiare favore su ciò che mi ha detto poc'anzi, non si auguri di potermi chiedere qualcosa in virtù del mio passato.
Non sarò più un Mercenario, anche se ora so che non sono stati loro a privarmi della gioia di continuare a stare con mia moglie.
Il lavoro attuale mi soddisfa e aiuta a non pensare, a non dannarmi... Quindi se desiderasse qualcosa di diverso da una partita abbondante di sciroppi di frutta fatti in casa, temo abbia fatto un viaggio a vuoto.


No, di certo Jonah non sarebbe stato un uomo semplice da convincere o avvicinare. Non c'era riuscita la Setta dei 12 uccidendo la moglie, ergo doveva essere per forza un osso duro.
Ancora sconvolto per aver saputo di una persona con quel corpo in giro per il Mondo Magico, il Marowak alzò di nuovo gli occhi su Azhad, fissandolo intensamente.

Dov'è lei?
Se volessi anche solo osservarla da lontano, discreto e nascosto, dove la potrei trovare?
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Messaggioda Marcus » 28/01/2017, 23:35

Il motivo per cui possiedo quelle informazioni su sua moglie... è che conosco l'identità di chi l'ha uccisa, e perché: si tratta di un'Organizzazione magica segreta che voleva sfruttare il dolore e la rabbia conseguenti alla sua perdita per spingerla ad aderire alla causa, e farla diventare uno dei suoi soldati.

... Come prego?

Questa Organizzazione mi ha mandata qui da lei per ingannarla, facendole credere che sia essa a conoscere l'identità dell'assassino di sua moglie: l'idea è di scambiare la sua fedeltà alla Setta dei 12, questo è il suo nome, con l'informazione che probabilmente desidera di più al mondo... io, invece, le ho appena offerto la verità, e non negherò di volere qualcosa in cambio.

Fantastico... Ho a che fare con un doppiogiochista.
Non la tipologia di persona che apprezzo più al mondo.


Solitamente nemmeno io. -convenne Marcus, annuendo con calma- Ma a volte non si ha altro modo di combattere un nemico se non facendogli credere di essere dalla sua parte.
È un rischio, ma vale la pena correrlo.


Non si stava giustificando, affatto, anche perché era davvero un doppiogiochista e negarlo sarebbe stato idiota: semplicemente il suo esserlo non derivava dal desiderio di vendetta, dalla cattiveria o dall'ipocrisia, ma dalla necessità di esser parte della Setta per poterla fermare, perché solo conoscendone i piani poteva anticiparli e salvare quante più vite possibile.
Non era un santo, affatto, era un peccatore in tutto e per tutto... ma il suo peccare, se non altro, era rivolto a qualcosa di positivo.

... le ho dato l'identità di sua moglie, Selene Thompson. E mi scuso per questo.

CHE COSA?!

Si lasciò afferrare per la camicia, senza minimamente scomporsi, ricambiando lo sguardo di Jonah col proprio, criptico ed imperscrutabile: nessuno avrebbe capito il perché di quella sua compostezza, perché Azhad era fatto in quel modo, era cresciuto in quel modo, ed ormai non farsi comprendere faceva parte di sé.

Non si azzardi mai più a pronunciare il suo nome, sono stato chiaro?!
Lei non esiste più, la donna più bella, amorevole, divertente del pianeta è scomparsa anni fa...
... Io non posso davvero credere che ci sia qualcun'altra che adesso stia sfruttando i suoi occhi meravigliosi per guardare il cielo, il mare, il sole, la luna, le stelle...


Le chiedo nuovamente scusa.
Come le ho detto, credevo che Sel-- ... quella donna non avesse alcun legame alle spalle, per questo ho scelto la sua identità: se fossi stato a conoscenza prima del vostro rapporto, non avrei mai sfruttato la sua dipartita per donare a qualcun altro una seconda occasione.


Difficilmente Marcus commetteva un errore, ma quelle poche volte in cui succedeva si doveva ammettere che fosse pronto a scusarsi, qualora si fosse presentata l'occasione come in quel caso: e tuttavia, da bravo -ottimo- stratega qual era, comprendeva anche come ci fosse la possibilità di rigirare la situazione a proprio vantaggio... se se la fosse giocata bene.

Prima di proseguire mi dica il suo nome, o non andrò avanti nella conversazione con una persona della quale non conosco l'identità.

Mi chiamo Marcus Azhad.

Se vuole scusarsi per ciò che ha fatto, faccia in modo che quella donna possa avere un futuro tranquillo, sereno... E che possa morire per cause naturali, tra tantissimi anni.

Anche lei combatte per un ideale, come il sottoscritto.
Siamo amici ed alleati, e sono due legami che tengo molto in considerazione.


Per quanto riguarda il ricambiare favore su ciò che mi ha detto poc'anzi, non si auguri di potermi chiedere qualcosa in virtù del mio passato.
Non sarò più un Mercenario, anche se ora so che non sono stati loro a privarmi della gioia di continuare a stare con mia moglie.
Il lavoro attuale mi soddisfa e aiuta a non pensare, a non dannarmi... Quindi se desiderasse qualcosa di diverso da una partita abbondante di sciroppi di frutta fatti in casa, temo abbia fatto un viaggio a vuoto.


Per quanto mi alletti l'idea di farmi regalare un po' di bottiglie di ottimi sciroppi di frutta... -sorrise lievemente- ciò che vorrei chiederle è un po' diverso.
Come le ho detto, l'Organizzazione che mi ha mandato da lei vorrebbe che la convincessi ad aderire alla causa: domani, tuttavia, io tornerò dal mio superiore, affermando che nonostante le abbia offerto la possibilità di conoscere l'assassino di sua moglie, lei abbia rifiutato.
-si umettò le labbra, poi proseguì- Tutto ciò che voglio è che se qualcun altro dovesse farle visita, domandandole la stessa cosa o chiedendole informazioni su questa vicenda, lei confermi che quanto appena detto: nonostante la mia offerta, ha preferito non sapere nulla ed essere lasciato in pace.

Insomma, sembrava non voler niente di troppo complicato... anzi, in un certo senso lo stava tenendo anche fuori dai guai e dalla situazione, quindi cosa chiedere di meglio?

Se poi vorrà saperne di più sul mio reale ruolo in tutta la questione e su ciò per cui lotto contro questa stessa Organizzazione -anche per il fatto che Selene fosse sua alleata in questa fantomatica "lotta", ma fu un sottinteso non espresso al momento- sarò lieto di fornirle tutte le risposte che desidera.

Bevve un sorso di scotch, osservandolo ancora, studiandolo forse, comprendendo che l'uomo da quel momento in poi non sarebbe più riuscito a vivere come fatto fino a quello stesso pomeriggio: volente o nolente, tutto per lui era appena cambiato.

Dov'è lei?
Se volessi anche solo osservarla da lontano, discreto e nascosto, dove la potrei trovare?


Tenga.
Ipotizzando che volesse informarsi sulla donna in questione, le ho portato questo: nel fascicolo troverà tutto ciò che la riguarda, come il luogo in cui lavora, dove abita, i posti che frequenta più spesso, eccetera.
... ora che ci penso, è stata proprio lei a farmi conoscere il suo vero nome, quello che in nessun documento viene riportato: Jonah, giusto?


... e forse anche più di quanto potesse immaginare.
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Messaggioda Jonah » 29/01/2017, 22:42

Mi chiamo Marcus Azhad.

Se vuole scusarsi per ciò che ha fatto, faccia in modo che quella donna possa avere un futuro tranquillo, sereno... E che possa morire per cause naturali, tra tantissimi anni.

Anche lei combatte per un ideale, come il sottoscritto.
Siamo amici ed alleati, e sono due legami che tengo molto in considerazione.


Una donna con le sembianze di mia moglie... Combattente e rivoluzionaria.
Ora sì che le ho davvero sentite tutte... E non riesco minimamente ad immaginarla.


Quando Selene Thompson stava con lui e vivevano una bellissima vita coniugale, era una donna normalissima con una vita normalissima.
Amicizie con le quali incontrarsi e trascorrere il tempo, un onesto lavoro babbano part time che le permetteva di sentirsi utile alla famiglia.
Di certo non aveva mai preso parte a movimenti di alcun tipo e mai e poi mai aveva dimostrato il desiderio di essere di più o fare di più rispetto a quanto già non fosse o facesse.
Quella però non era la sua vera moglie, bensì una persona con le stesse sembianze ma un carattere differente. Jonah forse non lo avrebbe mai accettato del tutto.
A parte questo, comunque, pur ringraziando Marcus della notizia, Jonah non aveva alcuna intenzione di ripagare il favore con qualche servizio del passato come Mercenario.

Per quanto mi alletti l'idea di farmi regalare un po' di bottiglie di ottimi sciroppi di frutta... ciò che vorrei chiederle è un po' diverso.

... Vada avanti.

Come le ho detto, l'Organizzazione che mi ha mandato da lei vorrebbe che la convincessi ad aderire alla causa: domani, tuttavia, io tornerò dal mio superiore, affermando che nonostante le abbia offerto la possibilità di conoscere l'assassino di sua moglie, lei abbia rifiutato. Tutto ciò che voglio è che se qualcun altro dovesse farle visita, domandandole la stessa cosa o chiedendole informazioni su questa vicenda, lei confermi che quanto appena detto: nonostante la mia offerta, ha preferito non sapere nulla ed essere lasciato in pace.

Apparentemente nulla di impossibile.
Sì, posso prometterle di rimanere in silenzio su questo suo doppio gioco, mister Azhad.


Se poi vorrà saperne di più sul mio reale ruolo in tutta la questione e su ciò per cui lotto contro questa stessa Organizzazione sarò lieto di fornirle tutte le risposte che desidera.

Ho sempre svolto il mio ruolo alla luce del Sole.
Ero un Mercenario che non ha mai fatto niente per farsi odiare.
Mai un ripensamento, mai un'uccisione inutile.
Certe cose fatte nell'ombra mi infastidiscono, ma riconosco anche che in certi casi risultino essenziali.
Non voglio saperne nulla, ma una domanda da farle ancora ce l'avrei...


Attese che Marcus bevesse il suo sorso di alcolico, prima di proseguire e ritrovarsi con un fascicolo pieno di informazioni su come rintracciare eventualmente Selene per guardarla da lontano.
Non era una mossa tanto gentile e onesta nei confronti della sconosciuta, ma visto che aveva preso in prestito quel corpo senza chiedere alcun permesso, in un certo senso glielo doveva.

Tenga.
Ipotizzando che volesse informarsi sulla donna in questione, le ho portato questo: nel fascicolo troverà tutto ciò che la riguarda, come il luogo in cui lavora, dove abita, i posti che frequenta più spesso, eccetera.


Non so ancora se effettivamente lo utilizzerò, ma grazie.
Bene... Se non c'è altro...


... ora che ci penso, è stata proprio lei a farmi conoscere il suo vero nome, quello che in nessun documento viene riportato: Jonah, giusto?

Il mio vero... Come?
Lei ha fatto questo nome?
Mi auguro non stia scherzando ma non mi sembra il tipo dedito agli scherzi.
Questo è impossibile, assurdo... Nessuno conosce il mio vero nome.
Ogni documento di identità l'ho occultato io stesso diversi anni fa.


Beh, nessuno lo conosceva a parte Hallmar, il suo ex Gregario, ma era piuttosto improbabile che Hallmar avesse avuto a che fare con la finta Selene, anche perché se non glielo avrebbe riferito.
Che razza di prodigio era quello? Quali realtà assurde si celavano dietro quella sconcertante notizia? Perché ella sapeva il suo nome reale pur non avendolo mai visto?

... Sarà opportuno che vada a parlare con questa donna, anche se non sarà semplice trovarcisi davanti.
Devo assolutamente capire come faccia a conoscere il mio vero nome e... Le sarei grato se non divulgasse questa informazione altrove.
Potrebbe informare... A proposito, come si fa chiamare? Beh comunque, potrebbe informarla che riceverà presto mie visite?
Non so quantificarle quando, visto che devo dare un minimo di preavviso prima di chiudere il chiosco.
Certamente in meno di due settimane, dodici giorni massimo.
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Jonah
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Messaggioda Marcus » 30/01/2017, 15:29

Anche lei combatte per un ideale, come il sottoscritto.
Siamo amici ed alleati, e sono due legami che tengo molto in considerazione.


Una donna con le sembianze di mia moglie... Combattente e rivoluzionaria.
Ora sì che le ho davvero sentite tutte... E non riesco minimamente ad immaginarla.


Poteva capire lo sconcerto di Jonah, e non lo biasimava di certo; doveva essere molto difficile per lui pensare che l'amore della sua vita -le sue fattezze- fossero ora racchiuse nel corpo di un'altra, che pur mostrandosi uguale a lei differiva molto dalla donna che l'uomo aveva sposato.
Ad ogni modo, a ciò che era fatto non si poteva in alcun modo rimediare, ed anzi, dal punto di vista di Marcus forse ci sarebbe stato modo di trarne vantaggio, bastava solo avere pazienza e procedere un passo per volta.

Tutto ciò che voglio è che se qualcun altro dovesse farle visita, domandandole la stessa cosa o chiedendole informazioni su questa vicenda, lei confermi che quanto appena detto: nonostante la mia offerta, ha preferito non sapere nulla ed essere lasciato in pace.

Apparentemente nulla di impossibile.
Sì, posso prometterle di rimanere in silenzio su questo suo doppio gioco, mister Azhad.


Se poi vorrà saperne di più sul mio reale ruolo in tutta la questione e su ciò per cui lotto contro questa stessa Organizzazione sarò lieto di fornirle tutte le risposte che desidera.

Ho sempre svolto il mio ruolo alla luce del Sole.
Ero un Mercenario che non ha mai fatto niente per farsi odiare.
Mai un ripensamento, mai un'uccisione inutile.
Certe cose fatte nell'ombra mi infastidiscono, ma riconosco anche che in certi casi risultino essenziali.
Non voglio saperne nulla, ma una domanda da farle ancora ce l'avrei...


Marcus non era stupido, e sapeva perfettamente dove l'ex Mercenario volesse andare a parare: per questo il Ragno Tessitore gli porse un fascicolo dov'erano raccolti tutti i dati possibili su Selene -o meglio, su Dominique Dubois sotto mentite spoglie- affinché Jonah sapesse dove trovarla nel caso avesse deciso di parlarci, o anche solo di osservarla da lontano.
C'era ancora un punto, però, che Azhad ritenne giusto portare alla luce, un punto che probabilmente avrebbe spinto maggiormente il suo interlocutore a volere incontrare quanto prima colei che nell'aspetto risultasse identica a sua moglie.

... ora che ci penso, è stata proprio lei a farmi conoscere il suo vero nome, quello che in nessun documento viene riportato: Jonah, giusto?

Il mio vero... Come?
Lei ha fatto questo nome?


Sì, esattamente.

Mi auguro non stia scherzando ma non mi sembra il tipo dedito agli scherzi.

Meno male che almeno lei l'hai capito... -perché chiedere se stesse scherzando o meno era una delle domande che Marcus si sentiva porre più frequentemente.

Questo è impossibile, assurdo... Nessuno conosce il mio vero nome.
Ogni documento di identità l'ho occultato io stesso diversi anni fa.


Per questo mi è sembrato giusto farglielo presente: non ne conosco il motivo né so come sia possibile, ma è evidente che sussiste un legame tra sua moglie e colei che ora ne ha assunto le sembianze.

... Sarà opportuno che vada a parlare con questa donna, anche se non sarà semplice trovarcisi davanti.
Devo assolutamente capire come faccia a conoscere il mio vero nome e... Le sarei grato se non divulgasse questa informazione altrove.


Non ne vedo alcun motivo.
La cosa rimarrà tra me e lei, può starne certo.


Potrebbe informare... A proposito, come si fa chiamare? Beh comunque, potrebbe informarla che riceverà presto mie visite?
Non so quantificarle quando, visto che devo dare un minimo di preavviso prima di chiudere il chiosco.
Certamente in meno di due settimane, dodici giorni massimo.


Informerò Selene della sua visita imminente.

Confermò Azhad, facendo capire che fosse con quel nome che la donna si era fatta conoscere nel mondo, non avendo idea che quell'identità specifica avesse ancora un gran valore per qualcuno.
Non avendo altro da aggiungere, dunque, a quel punto Marcus si congedò dall'ex Mercenario, accompagnandolo fino alla porta per chiuderla poi alle spalle dell'altro: sapeva che il Supremo non sarebbe stato felice di quel rifiuto praticamente inaspettato, ma che colpa poteva avere Marcus ai suoi occhi, avendoci provato?

E se tutto va come sperato, presto non sarà del suo rifiuto che ti dovrai preoccupare... Madre.

∆ Anfiarao&Cassandra • Emporio di Divinazione • Diagon Alley • Inghilterra • July 2113, 13th • h 12.50 a.m. ∆


Inizialmente la Thompson non era stata troppo entusiasta all'idea di incontrare Jonah: un conto, infatti, era sapere che le tue sembianze appartenevano alla defunta moglie di qualcuno -che già di suo non era un pensiero molto consolante- un altro era pensare di trovarsi di fronte al suddetto qualcuno; che avrebbe dovuto dirgli? E cosa avrebbe fatto se lui l'avesse insultata o peggio, attaccata? Dopotutto non gli avrebbe dato torto se l'avesse odiata, aveva profanato la memoria di sua moglie pur non volendolo...
Il modo migliore per non impazzire, comunque, era stato non pensarci troppo, concentrandosi solo sul lavoro e su Robyn, al quale non aveva detto niente non per mancanza di fiducia, ma perché ogni volta che ci aveva provato non le erano uscite le parole: e poi, a che pro raccontargli qualcosa che, in fondo, non aveva alcun valore nella loro storia?
Meglio il silenzio, questo aveva pensato Selene che, come ogni giorno, serviva i clienti all'interno dell'Emporio col suo miglior sorriso sulle labbra e l'aria apparentemente serena di chi viveva una vita quasi perfetta.
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Marcus
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Messaggioda Jonah » 31/01/2017, 22:41

Potrebbe informare... A proposito, come si fa chiamare? Beh comunque, potrebbe informarla che riceverà presto mie visite?
Non so quantificarle quando, visto che devo dare un minimo di preavviso prima di chiudere il chiosco.
Certamente in meno di due settimane, dodici giorni massimo.


Informerò Selene della sua visita imminente.

Decise di non soffermarsi troppo su quell'ultimo dettaglio ottenuto, preferendo prima andarsene per poi sfogarsi adeguatamente nella tranquillità del suo luogo sicuro e isolato.
Aveva anche scelto di lasciare lo stesso nome. Selene Thompson era ancora viva, per il Mondo Magico. Per lui rappresentava ancora un ricordo, una memoria meravigliosa.
Mettendosi seduto sulla propria branda, quella notte Jonah si fece venire gli occhi lucidi di lacrime ben più di una volta, osservando sempre la stessa fotografia.
Il bellissimo viso di sua moglie, sorridente, ritratta per caso sul luogo di lavoro durante un piccolo servizio di un giornale locale sulla sanità del paese.
Amava l'indole della consorte nel voler aiutare gli altri, mettersi sempre in prima linea, anche quando era stanca, provata, bisognosa lei di cure e attenzioni, non gli altri.

Amore mio...

Immagine

Un normalissimo medico babbano, con ottime referenze, perfetta preparazione accademica e diversi approfondimenti di studio degni almeno di un Vice Capo Reparto.
Quella era la sua Selene, non quella che adesso serviva presso un negozio di Divinazione, certa che nessuno sarebbe andato a cercarla lì, in un quartiere magico.
Tutti i loro amici in comune erano babbani, sia quelli del club di tennis, che quelli del club dei giochi da tavolo, sì, amavano fare le serate nei giochi da tavolo.
Il preferito della sua donna era senza dubbio il Monopoly, ingorda e creatrice di case su case che manco un architetto professionista poteva competere.
Sorrise tra se, mentre una lacrima cadeva sulla foto, Jonah Marowak, l'ex Mercenario ed ex perdente cronico nel Monopoly, quando la Thompson non si faceva prendere dalla pietà e gli faceva un prestito.

"Sì ma in cambio come minimo mi dai l'uscita gratis di prigione!"
Ahahah... Quanto... Quanto mi manchi...


Sospirò, mettendo nel cassetto l'immagine di lei, per poi sdraiarsi e osservare il soffitto, ripensando alla conversazione avuta con l'uomo di colore.
Non poteva prendere in considerazione l'idea di conoscere meglio la situazione dell'attuale Selene ma indubbiamente sentiva il magone sel saperla in pericolo costante.
Lei però non era sua moglie, aveva lo stesso aspetto, ma non era lei. Allora però, perché sapere il suo vero nome? Com'era possibile? Forse qualcuno doveva averglielo nominato.
E se avesse incontrato qualche suo ex amico babbano per sbaglio? Era una risposta plausibile, logica, anzi, l'unica disponibile nella rosa delle risposte normali e non soprannaturali.
Ancora riflettendo su quella follia, l'uomo di grande stazza lentamente chiuse gli occhi e nell'arco di un paio di minuti, sprofondò del sonno dettato dal nervosismo e dall'ansia.

DIVERSI GIORNI DOPO

Non poteva permettersi di chiudere il chiosco da un giorno all'altro, altrimenti avrebbe perso tantissimi clienti fidati e affezionati.
Dando l'avviso con un paio di giorni di anticipo, Jonah fu finalmente pronto per dirigersi verso Diagon Alley, scegliendo il momento in cui avesse trovato la finta Selene da sola a servire.
Camminando per quelle strade, percepiva un grande groppo alla gola ed al cuore. Sapeva che non fosse lei, ma come spiegarlo al proprio animo inquieto da uomo innamorato?
Al dito ancora ben fissata c'era la propria fede, mai tolta, a dimostrazione della fedeltà eterna alla moglie scomparsa da due anni e mezzo circa.
Giunto in prossimità della vetrina, le pupille gli si dilatarono e per alcuni secondi al Marowak mancò il respiro.

... Non so se ce la faccio...
... Io... Lei... Come si può fare questo ad un uomo innamorato?
Cosa ho fatto di così male alla Trama per meritare una simile tortura?
Ho sempre risparmiato innocenti, donne, bambini, anche i miei stessi nemici quando ho potuto...
... Hanno fatto peggio di me ed invece mi tocca una punizione del genere...


Doveva ricordarsi però che fosse lì per uno scopo ben preciso ed anche se in quell'istante faceva fatica ad essere lucido, era necessario che tornasse più calmo.
Entrare in quello stato lo avrebbe subito messo in una condizione di disagio tremenda e non poteva permetterselo, non voleva, perché era lì per una verità importante.
Ne andava della propria sicurezza. Il suo nome doveva rimanere un mistero per chiunque, infatti per gli stessi clienti del chiosco lui possedeva un nome falso.
Strinse il pugno, chiudendo un momento gli occhi, poi avanzò fino alla porta ed entrò, facendo tintinnare il campanello e dando così modo alla donna di voltarsi.
Dire che fosse la cosa più bella che avesse mai (ri)visto in tutta la sua intera esistenza fu decisamente riduttivo.

Selene...

Immagine

Parlò a voce moderata, ma il vocione possente era abbastanza impossibile da camuffare o alleggerire.
Fece qualche altro passo. Era vestito con una camicia nera e sopra un gilet di cuoio marrone scuro, jeans neri e stivali texani di fatture e colore simile al gilet.
Capelli lunghi e sciolti, barba presente e occhi penetranti che la fissarono dalla testa ai piedi, con un innegabile desiderio non solo spirituale.
Quella però non era la sua vera moglie e fare certi tipi di pensieri su di lei gli parve alquanto sbagliato e offensivo nei confronti della defunta consorte, quindi li fermò subito.
Quando poi furono abbastanza vicini, sbatté le palpebre, guardandola ancora, ipotizzando lei sapesse chi fosse o che per lo meno si aspettasse la sua visita.

... Marcus ti ha avvertita del mio arrivo, giusto?
Non era mia intenzione disturbare la quiete della tua vita ma... Dovevo sapere come facessi a conoscere il mio vero... Nome...


Era complesso parlarci, era complesso averla di fronte e non poterla baciare, non potersi comportare come suo marito.
Porca miseria gli stava tornando il groppo alla gola e la voglia di piangere, ma dannazione.

Tu... Tu sei... Bellissima...
... Questo nuovo taglio... Lei lo avrebbe adorato, ne sono sicuro...
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Messaggioda Selene » 01/02/2017, 17:20

∆ Anfiarao&Cassandra • Emporio di Divinazione • Diagon Alley • Inghilterra • July 2113, 13th • h 12.50 a.m. ∆


Aspetta un secondo, fammi ricontrollare!
Dunque, questo l'ho ordinato, quello pure... mh, dovrebbe esserci tutto.
Okay, adesso la arrotolo... sì, e poi la lego... ecco fatto piccolino, puoi andare!


Il pennuto, finalmente soddisfatto di poter svolgere il suo lavoro da postino, emise un verso e librò le ali verso l'uscita del negozio, la cui porta venne prontamente aperta da Selene affinché potesse volare fino al fornitore di fiducia dell'Emporio: ultimamente passava in negozio molto più tempo, forse perché Tisifone e Zephyr avevano deciso di darle maggiore credito e più responsabilità, una prospettiva che alla Thompson piaceva molto.
Casa e lavoro, ecco com'era scandita la sua vita, una vita della quale facevano parte pochissime persone... Robyn e Marcus, principalmente; certo, ogni Domenica pranzava con tutta la famiglia -riusciva persino a sedere allo stesso tavolo con Veronique, adesso- ma avrebbe mentito nell'affermare di considerare le cugine come delle amiche: erano tutte -o quasi- gentili con lei, ma percepiva chiaramente quella sorta di muro invisibile tra loro e se stessa, e le andava bene così. Il tempo le aveva dimostrato che le cose piano piano erano destinate a migliorare -bastava vedere il comportamento della più giovane delle Vireau- e la donna non aveva fretta, non quando era consapevole della mole di azioni per le quali doveva farsi perdonare.

Mh, è quasi ora di pranzo...

Avrebbe potuto tranquillamente assentarsi, lo sapeva, ma voleva al contempo dimostrare ai suoi datori di lavoro quanto fosse responsabile... perciò perché non farsi portare qualcosa da uno dei tanti locali di Diagon Alley, e consumare il pasto direttamente all'interno del negozio?
Aveva appena cominciato ad accarezzare seriamente l'idea, cercando nel cassetto del bancone i volantini dei locali nei dintorni, quando una voce familiare -ed estranea al tempo stesso- la fece saltare in aria di botto, con gli occhi che schizzarono verso l'ingresso dell'emporio ed il cuore che saltò un battito, emozionato pur non avendone apparentemente motivo.

Selene...

... Jonah.

Immagine


Non l'aveva mai visto prima, ma sentiva che fosse lui, ne era più che certa: l'uomo sposato con la donna a cui lei aveva rubato l'identità, una volta venuta a mancare, colui col quale Marcus era andato a parlare, e che aveva avvisato sarebbe passato a trovarla... solo che Selene non credeva l'avrebbe fatto veramente.

... Marcus ti ha avvertita del mio arrivo, giusto?

Sì, lui... mi ha detto che saresti passato.

Confermò la Thompson, abbassando lo sguardo: come poteva guardare in faccia l'uomo al quale aveva rubato la moglie? D'accordo, in teoria la donna era morta e non era stata lei a prendere la sua identità, bensì Marcus -che comunque non aveva idea delle conseguenze- ma era ugualmente difficile non sentirsi in colpa.

Non era mia intenzione disturbare la quiete della tua vita ma... Dovevo sapere come facessi a conoscere il mio vero... Nome...

Ah, sì...

Tu... Tu sei... Bellissima...

Io...

... Questo nuovo taglio... Lei lo avrebbe adorato, ne sono sicuro...

Grazie... -si costrinse a tirare su il viso, a posare lo sguardo sul volto dell'altro per almeno un paio di secondi- Anche tu lo sei... sei bello come ti ricordavo...

Appena finito di pronunciare quelle parole, la donna aggrottò la fronte, scuotendo leggermente la testa con una mano che andava sulla fronte e poi tra i capelli, in un'espressione di evidente difficoltà.

Mi dispiace, io non... non so cosa mi prenda.
È come col tuo nome: io non lo conoscevo, come avrei potuto? Eppure una parte di me, qualcosa nel profondo del mio cuore... mi sussurrava che fosse quella la tua vera identità.
Ed anche adesso, pur non conoscendoti, mi sei familiare, come se mi ricordassi di te ma non avessi alcuna memoria concreta del tuo viso!


Era frustrante, si sentiva impotente nei confronti del suo stesso corpo, un corpo che già aveva fatto fatica ad accettare e che ora sembrava quasi ribellarsi alla vecchia se stessa.

... e poi da quando ho questo aspetto io... non lo so, ho delle visioni...
Vedo cose all'improvviso, eventi futuri credo, non ne sono sicura ma... non riesco a controllarlo.
-piccolo morso al labbro superiore- Tu sai cosa mi stia succedendo?
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